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IL CALITRANO N. 16

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N. <strong>16</strong> n.s. – Gennaio-Aprile 2001 <strong>IL</strong> <strong>CALITRANO</strong><br />

del Polestra un perfetto conoscitore del<br />

mondo che rappresenta ed attento interprete<br />

della sua ansia di progresso.<br />

Perfetto conoscitore delle vicende<br />

paesane, Polestra possiede il dono di<br />

saperle trasmettere, egli sa “comunicare”,<br />

elevandosi a divulgatore chiaro e<br />

preciso di personaggi, luoghi e momenti<br />

dalla mutante consistenza, porta<br />

dell’esercizio della sua professione di<br />

medico lo scrupolo e la dignità che gli<br />

derivano dalla coscienza adamantina<br />

del dovere verso la comunità, dell’impegno<br />

civile, del rifiuto di ogni utilitarismo,<br />

unisce alla profonda preparazione<br />

un gusto sicuro ed una raffinata sensibilità.<br />

Una umanità larga e profonda, la<br />

semplice cordialità con cui offriva la<br />

sua amicizia e faceva superare barriere<br />

di età, ruolo, esperienza, sono le qualità<br />

oggi tanto rare, che più ce lo fanno<br />

rimpiangere; la sua è stata stagione di<br />

uomini probi dei quali il mondo di oggi,<br />

via via che passano gli anni, sente<br />

sempre più viva la mancanza. L’impegno,<br />

poi, e la partecipazione alla vita<br />

delle istituzioni fu pari alla fede e all’abnegazione<br />

verso gli amici e verso<br />

tutti coloro che ne avevano bisogno.<br />

Generoso e attivo, ricco di calore<br />

umano e capace di grandi delicatezze,<br />

comprensivo e insieme rigoroso e fermo,<br />

a tutti sapeva ispirare simpatia e<br />

fiducia; la sua concezione viva ed aperta<br />

dell’impegno civile lo portò ad ac-<br />

Rocco Polestra, nato a Calitri il 22 novembre<br />

1897 da Francesco medico e da Adele Bruni di<br />

Montella, e deceduto a Calitri il 7 agosto 1981.<br />

cettare responsabilità e incarichi anche<br />

fuori del suo stretto ambito professionale,<br />

ricoprendo incarichi politici.<br />

Ma al di là di ogni altra lode quello<br />

che più colpiva in quest’uomo, in questo<br />

medico era il suo amore per la professione<br />

che lo portò ad esercitare in<br />

veri e propri tuguri dei delicati interventi,<br />

sempre a favore di gente povera<br />

che non aveva alcuna possibilità di pagare<br />

le sue prestazioni e che lui, il medico,<br />

non umiliò mai, anzi aiutò in vari<br />

modi. Chi scrive ha ricordi indelebili<br />

di alcuni fatti che risalgono a circa 50<br />

anni fa, quando di notte andava in com-<br />

7<br />

pagnia di qualche adulto a bussare alla<br />

porta di do’ Rrocch’ – con questo nome<br />

veniva generalmente chiamato – per<br />

improvvise urgenze mediche e dopo<br />

ore di lavoro sentirlo rispondere alla<br />

falsa domanda: “quand’ ven’ il disturbo?”<br />

(perché comunque non c’erano<br />

soldi da dare) non vi preoccupate, pensate<br />

a star bene, so’ io chi mi deve pagare<br />

per voi.<br />

Se ognuno guarda alla propria esperienza,<br />

quante volte un fatto, un luogo,<br />

una persona ha rappresentato un dono,<br />

cioè qualcosa di inaspettato e illuminante,<br />

che ha avuto effetto nella nostra<br />

vita nel corso del tempo, così queste parole<br />

suonarono decisive e profondamente<br />

formative alle orecchie di un ragazzino<br />

vispo, sempre attento e pronto a<br />

memorizzare tutto, che capiva le estreme<br />

condizioni di indigenza e prendeva<br />

quest’uomo “burbero benefico” come<br />

esempio di virtù eccelse da personificare<br />

nella propria vita di adulto senza<br />

mai dire no a chiunque avesse avuto bisogno,<br />

sempre pronto a dare una mano<br />

a chi ne avesse avuto necessità.<br />

Questi sono soltanto alcuni esempi,<br />

di una intera vita spesa al servizio del<br />

prossimo e che lasciano veramente una<br />

eredità di valori! E a Calitri quasi tutte<br />

le famiglie devono a quest’uomo, a do’<br />

Rrocch’, un debito grande, grandissimo<br />

di vera, sentita e sincera riconoscenza.<br />

Il Cronista<br />

Calitri 19.11.2000, da sinistra prima fila: avvocato Marcello Buono, Marino Rocco Polestra, nato a Boston, Marina De Vitis, coniugata Polestra residente<br />

a Boston, Francesco Marino Polestra, preside Teresa Di Maio, seconda fila:Antonio Paolo Polestra, nato e residente a Boston, Salvatore Zarrilli, con gli occhiali<br />

vicino alla porta,Anna Freda, da Napoli,Antonio Sansone, funzionario del Banco di Napoli da Napoli, preside Michele Cicoria, Salvatore Ramundo,<br />

Anna Patrissi, terza fila: prof. Gerardo Melaccio, Berardino Di Cecca,Vincenzo Zarrilli, Mario Capossela nell’angolo vicino alla porta,Angelina De Nicola,<br />

Donato Maffucci,Armando De Nicola,Vito Codella, dottoressa Mariettina Lampariello l’ultima in fondo, Rosa Codella.

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