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Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

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10.6 Cenni storici: Fisica <strong>Matematica</strong><br />

A cavallo tra il ’700 e l’800 alcuni matematici iniziano a valutare seriamente<br />

di portare le loro attitudini al rigore matematico nello studio della fisica,<br />

che, per quanto ora avesse un’attitudine scientifica, poneva l’esperimento ed<br />

il laboratorio come elementi irrinunciabili per il proprio lavoro, spesso a discapito<br />

della consistenza tra diversi modelli, e, come già nominato prima, del<br />

rigore.<br />

Uno degli ispiratori di questa nuova matematica è Eulero, che per primo si<br />

occupa di problemi fisici solo dal punto di vista prettamente matematico, premettendo<br />

cioè la correttezza delle formule fisiche trovate precedentemente e<br />

quindi analizzando sistemi molto più complessi.<br />

Per quanto riguarda però la forte spinta che si ha nell’800 ricordiamo soprattutto<br />

Lagrange che, con il suo volume Mechanique analitique del 1788,<br />

aumenta di molto nel mondo della matematica l’interesse per questo nuovo<br />

tipo di ricerca, grazie ai suoi fondamentali risultati su stabilità e Lagrangiana,<br />

che porteranno benefici pure alla fisica stessa.<br />

10.7 Pierre Simon Laplace (1749-1827)<br />

Pierre Simon Laplace è una figura di transizione tra la matematica del<br />

Settecento e quella dell’Ottocento, visto che in alcuni suoi lavori (i più vecchi)<br />

mantiene molti tratti del matematico settecentesco, come il poco rigore unito<br />

alla scarsa chiarezza, successivamente diviene membro dell’Académie des<br />

Sciences, e anche i suoi lavori diventano meno oscuri, con uno stile più aderente<br />

al nuovo corso che la matematica stava attraversando.<br />

Per Laplace gli spazi celesti sono visti come laboratorio privilegiato per<br />

lo studio delle leggi sul moto, per via del fatto che i corpi erano soggetti ad<br />

una sola forza principale di cui era facile calcolare gli effetti. La sua ricerca<br />

sulla meccanica celeste occupa soprattutto la prima parte della sua vita, molto<br />

più tardi raccoglie e sistema tutti i risultati sui problemi meccanici relativi ai<br />

pianeti nella sua opera principale: Mécanique céleste.<br />

Dal punto di vista teorico il suo più importante contributo è sicuramente il<br />

perfezionamento del concetto di potenziale, da questo deriva la nota equazione<br />

di Laplace:<br />

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