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Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

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teoria completa delle parallele, pubblicato tra il 1835 e il 1838.<br />

Come scrisse nell’introduzione ai Nuovi princìpi, furono proprio i vani sforzi<br />

compiuti dai geometri a far sospettare Lobačevskij che nei concetti primitivi<br />

della geometria non si trovasse racchiusa la verità che essi volevano disperatamente<br />

dimostrare. Ai fini pratici la geometria euclidea si poteva senz’altro<br />

ritenere in accordo con l’esperienza, ma d’altra parte “nella nostra immaginazione<br />

lo spazio può essere ampliato senza limiti” e le distanze possono essere<br />

così grandi che tutte quelle di cui abbiamo esperienza diventano insignificanti.<br />

Per prima cosa egli definiva come la distanza come posizione relativa di due<br />

punti. In questo modo si ottenevano la sfera, il piano e la retta (procedendo<br />

come Fourier), passando poi a sviluppare la geometria assoluta. Faceva inoltre<br />

considerazioni riguardo la congruenza dei triangoli, arrivando a dimostrare che,<br />

nell’ipotesi dell’angolo acuto (nella geometria immaginaria), triangoli simili<br />

sono sempre uguali.<br />

A questo punto iniziava la discussione sulla questione del parallelismo: egli<br />

dimostrò che: “Le linee che escono da un punto o intersecano una data retta nel<br />

medesimo piano, oppure non si incontrano mai con essa, per quanto vengano<br />

prolungate.”<br />

Si considerino una retta fissata r ed un punto A esterno ad essa, la retta<br />

AH del fascio per A perpendicolare ad a e la retta del fascio per A perpendicolare<br />

alla retta AH: nel sistema euclideo, quest’ultima è l’unica retta che<br />

non interseca r. Nel sistema immaginario, invece, esistono altre rette che non<br />

intersecano r: sono tutte le rette comprese negli angoli P AQ ˆ e RAS, ˆ che vengono<br />

separate dalle rette del fascio che intersecano r dalle rette h e k, le rette<br />

asintotiche alla rette parallele ad r, che non intersecano r.<br />

Si definisce poi l’angolo di parallelismo relativo al segmento A di perpendicolare<br />

(indicato con Π(A)): è l’inclinazione di una delle rette del fascio per A<br />

scelta tra quelle che non intersecano r.<br />

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