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Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

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il lavoro di Russell, che nel frattempo fu infine abbandonato e considerato un<br />

fallimento dalla critica, per continuare il programma logicista.<br />

Frank Plumpton Ramsey nacque a Cambridge il 22 febbraio 1903, dove<br />

studiò matematica ottenendo anche il titolo di Senior Wrangler, il<br />

massimo titolo ottenibile in quell’ambito, dopo il sostenimento del Tripos.<br />

Nonostante la prematura morte, a soli 26 anni, Ramsey fu in grado<br />

di distinguersi per la sua notevole intelligenza, spaziando il campo<br />

d’applicazione dalla matematica, alla filosofia, alle lingue, all’economia.<br />

Lo sviluppo della tesi logicista supportata dai Principia, era rimasto con<br />

grosse problematiche, delle quali Russell stesso era consapevole, davanti a<br />

tutto la macchinosità ed la complessità di tutto l’apparato formale. Un’altra<br />

bizzarria che emerse fu la seguente: Russell cercava di ridurre la matematica<br />

alla logica, ma quest’ultima non era mai stato in grado di definire precisamente.<br />

Ci penserà per lui successivamente Wittgenstein, del quale già un po’ abbiamo<br />

parlato, definendo la logica come lo studio delle Tautologie, ovvero di tutto<br />

ciò che è vero in qualunque stato possibile di cose.<br />

Nel 1925 invece, Ramsey partì dai Principia e usò le critiche mosse, per<br />

esempio da Wittgenstein, per revisionarlo. Ramsey sostiene che il contenuto<br />

delle proposizioni matematiche deve essere completamente generale e la loro<br />

forma deve essere tautologica. Ramsey sosteneva<br />

I formalisti trascuravano completamente il contenuto e rendevano la matematica<br />

senza significato, i logicisti trascuravano la forma e facevano<br />

consistere la matematica in qualunque generalizzazione vera. Solo tenendo<br />

conto di entrambi i punti di vista e considerando la matematica<br />

come composta di generalizzazioni tautologiche noi possiamo ottenere<br />

una teoria adeguata.<br />

Si nota come tale concezione di Ramsey fu pesantemente influenzata da<br />

Wittgenstein. Infatti Ramsey, sostenendo che tutta la matematica è tautologia,<br />

vuole mostrare che tutte le proposizioni contenute nei Principia sono<br />

tautologiche.<br />

Da un punto di vista più tecnico, sostiene che le tautologie possono avere<br />

arietà infinita, riduce quindi i quantificatori universale ed esistenziale a,<br />

rispettivamente, congiunzioni e disgiunzioni infinite.<br />

Troverà però difficoltà, ancora una volta, nel trattare l’assioma di riducibilità.<br />

Ramsey individua nei Principia questi principali difetti:<br />

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