13.01.2013 Views

Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

possono essere ugualmente utilizzati per dimostrare il teorema. Prendiamo<br />

dunque un sistema, che chiamiamo PA (Aritmetica di Peano) e definiamolo<br />

indicando i segni da utilizzare, le formule, le regole di derivazione e gli assiomi<br />

usati.<br />

• Segni. Abbiamo bisogno, prima di tutto, di segni che ci permettano<br />

di descrivere i numeri naturali e di parlare delle operazioni su di essi.<br />

Dunque introduciamo “0” (lo zero), “s” (successore di), “+”(addizione),<br />

“×” (moltiplicazione), “(”, “)” (parentesi), “=”(uguale).<br />

Per formulare delle proposizioni abbiamo, però, bisogno anche di connettivi<br />

logici: “&” (la congiunzione), “∨” (la disgiunzione), “¬” (la<br />

negazione), “→” (l’implicazione), “∀” (il per ogni), “∃” (l’esiste).<br />

Ci servono dei simboli che rappresentino dei numeri (in pratica delle<br />

variabili numeriche) e altri che, invece, rappresentino delle formule. Indichiamo<br />

i simboli per rappresentare i numeri con le lettere minuscole<br />

“x”, “y”, “z”, ecc... Indichiamo i simboli per rappresentare le formule<br />

con le lettere greche “φ”, “ψ”, “ϕ”, ecc...<br />

• Formule. Le formule sono combinazioni di simboli accettabili nel sistema.<br />

Dunque rispettano le regole formali legate ai simboli (per esempio<br />

il segno + deve essere seguito e preceduto da numeri). Vale la regola che<br />

se φ e ψ sono formule, allora anche ¬φ, φ&ψ, φ ∨ ψ e φ → ψ lo sono.<br />

Espressioni come “φ∨”, oppure “φ¬ψ” invece non sono formule, perché<br />

manca un termine nel connettivo logico oppure due termini sono legati<br />

da un operatore (la negazione) che prende un solo argomento e non può<br />

essere usato come connettivo.<br />

• Regole di derivazione. Sono le regole che ci permettono di ottenere<br />

una formula da una o più formule che sono assiomi o a loro volta sono<br />

state ottenute dagli assiomi.<br />

Una prima regola è quella della sostituzione. Ad esempio, se abbiamo<br />

precedentemente ottenuto la formula “φ → φ”, possiamo sostituire le<br />

formula φ con ψ ∨ ϕ e ottenere una nuova formula: “(ψ ∨ ϕ) → (ψ ∨<br />

ϕ)”. Un’altra regola che inseriamo nel nostro sistema è quella del modus<br />

ponens, cioè date le formule “φ” e “φ → ψ”, possiamo dedurre la formula<br />

“ψ”.<br />

Si può introdurre ora anche il concetto di dimostrazione all’interno del<br />

nostro sistema. Una dimostrazione altro non è che una sequenza finita di<br />

655

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!