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TEORIE E TECNICHE DELLE COMUNICAZIONI DI MASSA

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<strong>TEORIE</strong> E <strong>TECNICHE</strong> <strong>DELLE</strong><br />

<strong>COMUNICAZIONI</strong> <strong>DI</strong> <strong>MASSA</strong><br />

Prof. Geraldina Roberti<br />

Anno Accademico 2004-2005<br />

2004 2005


Slide lezioni<br />

3° parte


La teoria del funzionalismo


Il funzionalismo<br />

�� Si tratta dell’analisi di fenomeni culturali e sociali<br />

nei termini delle funzioni che essi svolgono in un<br />

sistema socioculturale.<br />

�� La società è concepita come un insieme di parti<br />

interconnesse, nel quale nessuna parte può essere<br />

compresa se isolata dalle altre.<br />

�� Riferimento teorico: lo struttural funzionalismo di<br />

Talcott Parsons e successivamente il<br />

funzionalismo critico di Merton.<br />

Merton<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 4


Il funzionalismo<br />

�� La società come sistema tende verso<br />

l'integrazione degli individui, i quali vengono<br />

collocati e si collocano in situazioni sociali<br />

(status status) ) ed in ruoli (cioè attività sociali)<br />

definiti dalla società che li ha organizzati e<br />

prima ancora previsti.<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 5


Il funzionalismo<br />

�� Un qualsiasi mutamento in una delle parti è<br />

considerato causa di un certo grado di squilibrio,<br />

che produce, a sua volta, ulteriori cambiamenti in<br />

altre parti del sistema e addirittura una<br />

riorganizzazione del sistema stesso.<br />

�� Lo sviluppo del funzionalismo è basato sul modello<br />

del sistema organico che troviamo nelle scienze<br />

biologiche.<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 6


- link<br />

Talcott Parsons<br />

1902-1979<br />

�� L’individuo fa propri i valori sociali del sistema culturale,<br />

desumendo da altri attori del sistema ciò che ci si aspetta<br />

da lui. Egli apprende “le aspettative inerenti al proprio<br />

ruolo” e diventa membro della società a pieno titolo.<br />

�� A scuola il bambino apprende che dovrà seguire una<br />

direzione prevalentemente “strumentale”. La scuola perciò<br />

fornisce il tipo di lavoratore richiesto in una società<br />

industriale.<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 7


- link<br />

Talcott Parsons<br />

�� Il processo di differenziazione funzionale, proprio<br />

della modernizzazione della società, è un fattore<br />

significativo nella formazione dell'identità sociale.<br />

Questa funzione viene espletata attraverso<br />

l'attribuzione di ruoli diversi a uomini e donne.<br />

�� Tale divisioni di ruoli rappresenta per l'approccio<br />

funzionalista il risultato di necessità sociali.<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 8


- link<br />

Robert Merton<br />

�� La società tende naturalmente ad uno stato di equilibro<br />

dinamico; se si verifica disarmonia, si creano forze<br />

tendenti a ristabilire la stabilità.<br />

�� Data una società, tutte le attività ripetitive<br />

contribuiscono al suo stato di equilibrio. Detto in altri<br />

termini, tutte le forme continuative di azione strutturata<br />

contribuiscono a mantenere stabile il sistema sociale.<br />

�� Almeno una parte delle azioni formali e ripetitive<br />

presenti in un assetto sociale sono indispensabili al<br />

mantenimento dello stesso assetto. Ciò significa che<br />

esistono fattori funzionali che soddisfano bisogni sociali<br />

sistemici essenziali, senza i quali il sistema non potrebbe<br />

continuare ad esistere.<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 9


- link<br />

Robert Merton<br />

Merton individua ambiti in cui l'individuo<br />

non non è socializzato e non aderisce ai fini<br />

della società, non accettando, pertanto,<br />

ogni status status e ruolo socialmente prestabilito<br />

e funzionale al mantenimento del sistema<br />

sociale. Da ciò nasce il concetto di<br />

devianza.<br />

devianza<br />

�� Merton<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 10


Media e<br />

struttural-funzionalismo<br />

struttural funzionalismo<br />

�� L’attenzione si sposta dalla tensione verso gli<br />

obiettivi della comunicazione (effetti), dalla<br />

manipolazione, alla persuasione, all’influenza, fino<br />

alle funzioni svolte dai media nella società.<br />

�� Da situazioni specifiche di fruizione mediale<br />

(campagna informativa etc.) etc.)<br />

si passa alla<br />

situazione comunicativa “normale” e consueta della<br />

produzione e diffusione quotidiana di messaggi di<br />

massa.<br />

(Wolf Wolf 1992)<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 11


Media e<br />

struttural-funzionalismo<br />

struttural funzionalismo<br />

�� La funzione dei media viene assimilata<br />

all’uso strumentale che il pubblico fa dei<br />

media, al fine di soddisfare i propri bisogni<br />

e riceverne una gratificazione.<br />

�� Non è più importante capire “cosa fanno i<br />

media alle persone” ma “cosa fanno le<br />

persone con i media”.<br />

(Blumler e Katz) Katz)<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 12


La teoria funzionalista<br />

�� Le funzioni dei media individuate da Lasswell sono:<br />

• Il controllo dell’ambiente (raccolta e distribuzione delle<br />

informazioni).<br />

• L’interpretazione delle informazioni relative all’ambiente.<br />

• La trasmissione del patrimonio culturale tra gli individui e le<br />

generazioni.<br />

Wright aggiunge:<br />

• Il divertimento<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 13


Le funzioni dei media<br />

�� Rispetto al sistema sociale:<br />

�� “allertamento<br />

allertamento” ” dei cittadini;<br />

�� “strumentale” per alcune attività.<br />

- Disfunzioni: diffusione indiscriminata di notizie.<br />

�� Rispetto all’individuo:<br />

�� utilità (controllo sull’ambiente);<br />

�� attribuzione di prestigio perché si è informati;<br />

�� “attribuzione di status e prestigio” in quanto<br />

oggetto di attenzione mediale;<br />

�� rafforzamento delle norme sociali.<br />

- Disfunzioni: eccesso di informazione=disfunzione<br />

14


Le funzioni dei media<br />

�� Conferimento di uno status sociale<br />

�� I mezzi di comunicazione di massa attribuiscono uno<br />

status alle persone, alle organizzazioni, ai problemi e<br />

tendenze sociali.<br />

�� Il rango sociale delle persone o delle attività sociali si<br />

eleva quando i mezzi di comunicazione di massa<br />

dedicano loro una favorevole attenzione.<br />

�� Conferiscono prestigio e accrescono l’autorità degli<br />

individui e dei gruppi legittimando il loro status<br />

(preferenza di un prodotto da parte di “persone in<br />

vista”).<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 15


Le funzioni dei media<br />

�� Imposizione di norme sociali<br />

�� I media possono dare inizio ad un’azione sociale<br />

organizzata “denunciando” situazioni che contrastano<br />

con la morale pubblica.<br />

�� Funzione di pubblica denuncia<br />

• Per es. i media possono suscitare vivaci reazioni<br />

contro le discriminazioni etniche richiamando<br />

l’attenzione del pubblico su pratiche contrarie alle<br />

regole di non discriminazione.<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 16


Le funzioni dei media<br />

�� La disfunzione narcotizzante<br />

�� Il cittadino informato e interessato può compiacersi per<br />

tutto quello che sa, senza accorgersi che si astiene dal<br />

decidere e dall’agire.<br />

�� Confusione tra il conoscere i problemi del giorno ed il<br />

fare qualcosa in proposito.<br />

�� Le comunicazioni di massa possono essere incluse tra i<br />

narcotici sociali più rispettabili ed efficaci.<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 17


Funzioni semplici e complesse<br />

�� Klapper (1960)<br />

�� Funzioni semplici<br />

• Offerta di relax.<br />

• Stimolazione dell’immaginazione (tramite la<br />

costruzione di giochi, fantasie e proiezioni a partire<br />

dal contenuto mediale).<br />

• Interazione sostitutiva (virtuale, con i protagonisti<br />

mediali).<br />

• Creazione di un terreno comune di conversazione.<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 18


Funzioni semplici e complesse<br />

�� Funzioni complesse<br />

• Distensione emotiva (alleggerimento delle<br />

emozioni).<br />

• Scuola di vita (offerta di modelli, stili di vita<br />

e di comportamento).<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 19


Usi e gratificazioni<br />

Katz, Katz,<br />

Blumler, Blumler,<br />

Gurevitch, Gurevitch,<br />

1974<br />

�� L’audience è concepita come attiva.<br />

�� Nel processo di comunicazione di massa l’iniziativa<br />

dipende dal destinatario.<br />

�� I media competono con altre fonti di soddisfazione<br />

dei bisogni.<br />

�� Dal punto di vista metodologico, molti degli scopi<br />

cui è finalizzato l’uso dei media possono essere<br />

conosciuti attraverso i dati forniti dai destinatari<br />

stessi.<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 20


Usi e gratificazioni<br />

Fonte: Katz, Gurevitch e Haas , 1973<br />

media soddisfano cinque classi di bisogni:<br />

i bisogni cognitivi (acquisizione e rafforzamento delle<br />

conoscenze e della comprensione);<br />

i bisogni affettivi-estetici (rafforzamento dell’esperienza<br />

estetica ed emotiva);<br />

i bisogni integrativi a livello della personalità<br />

(rassicurazione, stabilità emotiva, incremento della stabilità<br />

e dello status);<br />

i bisogni integrativi a livello sociale (rafforzamento delle<br />

relazioni interpersonali, con la famiglia e con i componenti<br />

del gruppo di riferimento);<br />

i bisogni di evasione (allentamento delle tensioni e dei<br />

conflitti).<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 21


Critiche all’approccio<br />

usi e gratificazioni<br />

�� L’assunzione di un modello funzionalista all’interno del<br />

quale si ipotizza che la società “funzioni” come un<br />

sistema che, prima, stimola i bisogni della gente, poi<br />

propone dei media in grado di soddisfarli.<br />

�� La riduzione, spesso, dell’attività dell’audience, in<br />

mancanza di riscontri empirici, ad un atto di fede.<br />

�� L’ambiguità di una metodologia basata principalmente<br />

su quanto espresso direttamente dall’audience in<br />

merito a ciò che “trae” dal contenuto dei media.<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 22


Critiche all’approccio<br />

usi e gratificazioni<br />

�� La “superficialità” di un approccio che fa coincidere ciò<br />

che la gente esprime con una indicazione trasparente<br />

del significato sociale attribuito all’atto di fruizione, non<br />

tenendo conto che il significato, i bisogni, gli usi e le<br />

gratificazioni non sono categorie statiche, ma<br />

socialmente prodotte e storicamente sviluppate in<br />

processi specifici (Peck ( Peck 1989).<br />

�� La mancata considerazione dell’interazione tra<br />

consumo, produzione e processo di significazione in<br />

quanto ciascuno presuppone e parzialmente determina<br />

gli altri.<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 23

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