Voce voltadicembre - A. Volta
Voce voltadicembre - A. Volta
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V la<br />
oce del<br />
olta<br />
B<br />
Coloriamo di giustizia e di pace<br />
scuola e società<br />
u o n N a t a l e e<br />
Anno IV dicembre 2011 n .3<br />
buon uon anno<br />
... Essere generosi ed altruisti, conviene.
2<br />
qualcosa il mondo cambierà”.<br />
P. Pino Puglisi, vittima della ma-<br />
fia che lo uccise nella piazzetta<br />
vicina al n ostro Istituto, ai gio-<br />
vani amava dire: “Se ognuno fa<br />
Al termine dell’anno europeo del volontariato,<br />
questa frase ci pare opportuno collegarla con il<br />
tema del volontariato e della cittadinanza atti-<br />
va ed al viaggio d’istruzione della classe 3 Y a<br />
Roma.<br />
edeidtiotorriailae<br />
Dedichiamo a questo argomento il dossier di<br />
questo numero in cui raccontiamo particolar-<br />
mente il servizio di volontariato svolto da que-<br />
sti giovani stupendi alla mensa serale della Cari-<br />
tas di Roma in cui si incontravano ogni sera cir-<br />
ca 400 poveri a cui si dava da mangiare la fru-<br />
gale cena. Non è forse vero che accanto ad una<br />
persona che soffre, ci vuole una persona che<br />
ama. Il 5 dicembre, giornata mondiale del vo-<br />
lontariato, si è anche celebrato il 10° anniversa-<br />
rio dell’anno internazionale dei volontari procla-<br />
mato dalle Nazioni Unite.<br />
“ Il volontariato genera capitale umano e socia-<br />
le, si legge nell’ultimo documento pubblicato<br />
dalla Commissione europea, ...è un fattore chia-<br />
Focus. Giornata creato P. 3 - 4<br />
Roma. Visita ai musei<br />
Volontariato ... a Roma<br />
Conclusione dell’anno europeo del volontariato.<br />
P. 5 - 6<br />
P. 7- 8<br />
Concorso<br />
ve per migliorare la coesione sociale”. I volonta-<br />
ri, come si è visto anche ultimamente nelle<br />
drammatiche giornate vissute dalla Liguria, so-<br />
no figli di un’Italia che si tiene alla larga dalla<br />
casa dei vari grandi fratelli e che non si fa pie-<br />
gare dallo scetticismo ossessivo dei profeti del<br />
declino.<br />
Pino Sclafani<br />
La sentita festa del Natale, che si avvicina, ci<br />
fa chiedere: cosa troviamo in questo tempo di<br />
crisi nell’albero di Natale oltre ad un nuovo<br />
governo con la sua manovra di sacrifici e lacri-<br />
me? Ci troviamo la speranza concreta di un fu-<br />
turo migliore per tutti? Credo proprio di si. Al-<br />
meno è l’augurio sentito che porgiamo a tutti.<br />
Fotografia<br />
Banchetto di solidarietà P. 9 Mostra<br />
P. 14 Corsa campestre P.1 9<br />
I nulla osta al <strong>Volta</strong> P. 10<br />
P. 11<br />
Il Consiglio d’ Istituto<br />
Poesia<br />
Giovani e cinema<br />
P. 15<br />
P. 16<br />
Teatro. Pedro e..<br />
Premio P. Puglisi<br />
Cinema e Pirandello<br />
P.20<br />
P. 21<br />
P. 22<br />
Punteruolo rosso<br />
P. 12 Questo mese accadde P. 17 Sicilianità<br />
P. 23<br />
P. 13<br />
P.18
Focus<br />
Dal discorso di Benedetto XVI:<br />
“ Quando si studia la letteratura italiana, uno<br />
dei primi testi che si trovano nelle antologie<br />
è proprio il "Cantico di Frate Sole", o "delle<br />
creature", di san Francesco d’Assisi:<br />
"Altissimo, onnipotente, bon Signore…".<br />
Questo cantico mette in luce il giusto posto<br />
da dare al Creatore, a Colui che ha chiamato<br />
all’esistenza tutta la grande sinfonia delle<br />
creature.<br />
"…tue so’ le laude, la gloria e l’honore et onne<br />
benedictione… Laudato sie, mi’ Signore, cum<br />
tucte le Tue creature".<br />
Questi versi fanno parte giustamente della<br />
vostra tradizione culturale e scolastica. Ma<br />
sono anzitutto una preghiera, che educa il<br />
cuore nel dialogo con Dio, lo educa a vedere in<br />
a cura della<br />
3Y<br />
Giornata del creato. La 3Y in Vaticano il 28 novembre per l'udienza del Papa Benedetto XVI<br />
ogni creatura l’impronta del grande Artista<br />
celeste, come leggiamo anche nel bellissimo<br />
Salmo 19: "I cieli narrano la gloria di Dio,<br />
l’opera delle sue mani annuncia il firmamento…<br />
Senza linguaggi, senza parole, senza che<br />
si oda la loro voce, per tutta la terra si diffonde<br />
il loro annuncio" (v. 1.4-5).<br />
Frate Francesco, fedele alla Sacra Scrittura,<br />
ci invita a riconoscere nella natura un libro<br />
stupendo, che ci parla di Dio, della sua bellezza<br />
e della sua bontà. Pensate che il Poverello<br />
di Assisi chiedeva sempre al frate del convento<br />
incaricato dell’orto, di non coltivare<br />
tutto il terreno per gli ortaggi, ma di lasciare<br />
una parte per i fiori, anzi di curare una bella<br />
aiuola di fiori, perché le persone passando<br />
elevassero il pensiero a Dio, creatore di tanta<br />
bellezza.<br />
3
4<br />
Cari amici, la Chiesa, considerando con apprezzamento<br />
le più importanti ricerche e scoperte<br />
scientifiche, non ha mai smesso di ricordare che<br />
rispettando l’impronta del Creatore in tutto il<br />
creato, si comprende meglio la nostra vera e<br />
profonda identità umana.<br />
Se vissuto bene, questo rispetto può aiutare un<br />
giovane e una giovane anche a scoprire talenti e<br />
attitudini personali,<br />
e quindi a prepararsi<br />
ad una<br />
certa professione,<br />
che cercherà sempre<br />
di svolgere nel<br />
rispetto<br />
dell’ambiente. Se<br />
infatti, nel suo lavoro,<br />
l’uomo dimentica<br />
di essere<br />
collaboratore di<br />
Dio, può fare violenza<br />
al creato e<br />
provocare danni<br />
che hanno sempre<br />
conseguenze negative anche sull’uomo, come vediamo,<br />
purtroppo, in varie occasioni.<br />
Oggi più che mai ci appare chiaro che il rispetto<br />
per l’ambiente non può dimenticare il riconoscimento<br />
del valore della persona umana e della sua<br />
inviolabilità, in ogni fase della vita e in ogni condizione.<br />
Il rispetto per l’essere umano e il rispetto per<br />
la natura sono un tutt’uno, ma entrambi possono<br />
crescere ed avere la loro giusta misura se rispettiamo<br />
nella creatura umana e nella natura il<br />
Creatore e la sua creazione. Su questo, cari ragazzi,<br />
sono convinto di trovare in voi degli alleati,<br />
dei veri "custodi della vita e del creato".<br />
E ora vorrei cogliere questa occasione per rivolgere<br />
una parola specifica anche agli insegnanti e<br />
alle Autorità qui presenti.<br />
Vorrei sottolineare la grande importanza che ha<br />
l’educazione anche in questo campo dell’ecologia.<br />
Ho accolto volentieri la proposta di questo incontro<br />
proprio perché esso coinvolge tanti giovanissimi<br />
studenti, perché ha una chiara prospettiva<br />
educativa.<br />
E’ infatti ormai evidente che non c’è un futuro<br />
buono per<br />
l’umanità sulla<br />
terra se non ci<br />
educhiamo tutti<br />
ad uno stile di<br />
vita più responsabile<br />
nei confronti<br />
del creato.<br />
E sottolineo<br />
l’importanza<br />
della parola<br />
"creato", perché<br />
il grande e<br />
meraviglioso<br />
albero della vita<br />
non è frutto di un’evoluzione cieca e irrazionale,<br />
ma questa evoluzione riflette la volontà<br />
creatrice del Creatore e la sua bellezza e bontà.<br />
Questo stile di responsabilità si impara prima di<br />
tutto in famiglia e nella scuola.<br />
Incoraggio, pertanto, i genitori, i dirigenti scolastici<br />
e gli insegnanti a portare avanti con impegno<br />
una costante attenzione educativa e didattica<br />
con questa finalità. Inoltre, è indispensabile<br />
che questo lavoro delle famiglie e delle<br />
scuole sia sostenuto dalle istituzioni preposte,<br />
che oggi sono qui ben rappresentate”.<br />
www.sorellanatura.org
Fotocronaca<br />
Arrivo a Roma<br />
Vittoriano, altare della Patria<br />
Al Quirinale ed al Colosseo<br />
5
6<br />
Castel S. Angelo<br />
Piazza San Pietro<br />
...a Roma. Al Campidoglio<br />
Campidoglio ...<br />
...Musei Musei Vaticani<br />
Serate romane: Fontana di Trevi - Piazza di Spagna e Navona - Via Veneto
...a Roma. Volontariato alla mensa serale Caritas<br />
Francesco Ilardi: “Grazie Roma !!!!!!! Viaggio fantastico perché mi ha fatto crescere facendomi ca-<br />
pire quello che ho davanti. Vorrei ritornare alla Caritas ad aiutare, mi manca... L'esperienza fatta<br />
alla Caritas di Roma è servita molto a tutti noi x farci capire che ci sono persone molto sfortunate<br />
che dalla vita non hanno ricevuto nulla. Da fuori è facile giudicare questa gente ma avendo avuto<br />
l'occasione di conoscerla da vicino ho scoperto che sono davvero brave persone con tanta voglia di<br />
voltare pagina. A noi non manca niente e a volte (quasi sempre) ci lamentiamo per cose stupide non<br />
rendendoci conto di quello che abbiamo. Un ringraziamento speciale ai professori Sclafani e Fiuma-<br />
relli per questo fantastico viaggio!” .<br />
dai commenti su Facebook<br />
Zaira Bua: Questo viaggio a Roma mi ha fatto crescere, soprattutto l'esperienza fatta alla mensa e<br />
all'ostello della Caritas. Quando il primo giorno di mensa ero lì ad aiutare ed a parlare con le persone<br />
pensavo che ero davvero fortunata e che spesso non me ne rendevo conto. A queste persone<br />
bastava un semplice ciao o un buona sera o un sorriso per essere magari un pò più felici e appena ti<br />
ci sedevi accanto per parlare, loro erano contenti. Ridevano , scherzavano e di certo a loro la felicità<br />
e la voglia di vivere non mancava nonostante tutte le loro difficoltà, i loro problemi e le loro preoccupazioni.<br />
Grazie professore per questa esperienza indimenticabile...<br />
Francesco De Ceglie Di Simone: “Le persone bisognose che abbiamo incontrato<br />
alla mensa ed all’ostello della Caritas sono per-<br />
sone normalissime che magari hanno avuto po-<br />
ca fortuna nella loro vita o magari hanno com-<br />
messo qualche errore. Sono papà, giovani, ra-<br />
gazzi, che sono in cerca di una svolta! Ho avuto<br />
modo di parlare e di giocare con loro, e nono-<br />
stante tutta la loro sfortuna hanno ancora la<br />
voglia di ridere e scherzare!!<br />
Tutto ciò mi ha fatto conoscere l'altra parte<br />
della medaglia. Roma, capitale del mondo, piena<br />
di cultura, è anche piena di senza tetto ed<br />
extracomunitari! Non è tutto rose e fiori”.<br />
7
8<br />
Luca Costantino:<br />
“ L’ esperienza fatta a Roma e i pomeriggi passati<br />
ad aiutare i poveri alla mensa e all’ ostello<br />
della Caritas mi hanno fatto crescere come<br />
persona e mi hanno fatto capire come anche un<br />
piccolo gesto come sedersi e parlare con questa<br />
gente sia in realtà di grande aiuto”.<br />
Adam e Clara Camposelli:<br />
“ Andare a Roma ed andare a servire i poveri<br />
nella mensa serale della Caritas ci ha fatto<br />
capire quanto siamo fortunati. Il ricordo di<br />
quei giorni ci aiuterà ad affrontare meglio la<br />
vita... “.<br />
Francesca Migliore:<br />
questo viaggio mi ha<br />
arricchito molto grazie<br />
alle persone e le loro<br />
storie conosciute con<br />
in volontariato. Un'altra<br />
conferma che c'è<br />
sempre qualcosa di<br />
peggio e che dobbiamo<br />
sempre pensare alle cose belle che abbiamo anche<br />
se sentiamo la mancanza di qualcosa.. Davvero<br />
importante è la ricchezza ottenuta visitando<br />
tutti quei luoghi piazze,fontane,musei,monumenti<br />
sconosciuti e conosciuti che ho sempre desiderato<br />
visitare.<br />
Niko Spanò: Quelle persone che noi chiamiamo in senso dispregiativo "barboni" spesso sono persone<br />
con un un cuore più grande di noi,nonostante siano molte le cose che a loro mancano non smettono<br />
mai di vivere come meglio possono e sperare in un domani migliore.Noi ragazzi a cui non manca<br />
NULLA e spesso ci disperiamo solo perchè si rompe il celulare possiamo imparare molto da loro,<br />
l'abbiamo testato facendo questo meraviglioso viaggio che ci ha fatti crescere in modo sensazionale.<br />
Grazie professore Sclafani per averci fatto notare "l'altra parte" del mondo.<br />
Francesco Catanese: “Questo viaggio ha lasciato<br />
nella mia mente molti rikordi...belli e<br />
brutti ma anke dei momenti ke dovrebbero far<br />
riflettere...di kome ci lamentiamo ogni giorno x<br />
un pikkolo problema e nn pensiamo a quelle<br />
persone ke magari avendo un pasto kaldo sono<br />
felici e hanno kapito tutto della vita :D”.<br />
Federico Giallombardo: “L'esperienza fatta<br />
alla Caritas di Roma è servita molto a tutti noi<br />
x farci capire ke ci sono persone molto sfortunate<br />
ke dalla vita non hanno ricevuto nulla. Da<br />
fuori è facile giudicare questa gente ma avendo<br />
avuto l'occasione di conoscerla da vicino ho<br />
scoperto ke sono davvero brave persone con<br />
tanta voglia di voltare pagina.<br />
A noi non manca niente e a volte (quasi sempre)<br />
ci lamentiamo per cose stupide non rendendoci<br />
conto di quello ke abbiamo.<br />
Un ringrazimento speciale ai professori Sclafani<br />
e Fiumarelli per questo fantastico viaggio!
Nina Aquilia<br />
Anche quest’anno si è svolto il banchetto di solidarietà organizzato dalla Commissione<br />
Pari opportunità ed animato dagli studenti della 2W.<br />
Il ricavato di circa 500 euro sarà devoluto per i bambini dell’Associazione CISS<br />
( Cooperazione internazionale Sud Sud ).<br />
Il CISS - Cooperazione Internazionale Sud Sud - è una associazione senza fini di lucro<br />
fondata nel 1985; nel 1989 è stata riconosciuta idonea dal Ministero degli Affari Esteri<br />
come organismo idoneo a realizzare progetti di cooperazione con i Paesi in Via di Sviluppo<br />
(PVS).<br />
Il CISS fa parte degli Organismi Non Governativi (ONG) che ormai da decenni realizzano<br />
interventi di solidarietà e cooperazione con il Terzo Mondo.<br />
Dalla sua fondazione ad oggi il CISS ha realizzato a livello internazionale, tra progetti conclusi<br />
e progetti ancora in corso, 30 interventi pluriennali e circa 120 interventi della durata<br />
di un anno o meno, e, a livello nazionale, 7 interventi pluriennali e oltre 100 iniziative di informazione<br />
e sensibilizzazione.<br />
Gli interventi di solidarietà internazionale hanno raggiunto, fino ad oggi, circa 300.000<br />
persone nei vari paesi.<br />
9
10<br />
Le iscrizioni degli allievi all’anno scolastico successivo<br />
sono presentate nel mese di gennaio ed entro<br />
il 10 febbraio io presento al Provveditorato la richiesta<br />
di classi e docenti (organico di diritto).<br />
Entro fine giugno gli studenti confermano o meno<br />
l’iscrizione, sulla base dei risultati degli scrutini. Il<br />
10 luglio, avendo 1.501 iscritti, ho chiesto 67 classi<br />
e 160 docenti. Infatti le prime e le terze classi<br />
devono avere minimo 27 studenti, le seconde e le<br />
quarte 22 studenti. Se nelle classi è presente un<br />
portatore di handicap, queste possono essere formate<br />
da 20 studenti. All’inizio dell’anno scolastico<br />
ho comunicato agli studenti che fino al 3 novembre<br />
sarebbero stati rilasciati senza limiti i nulla-osta<br />
per transitare in altri istituti, ma che da tale data<br />
i nulla-osta sarebbero stati rilasciati, come prevede<br />
la legge, solo dietro motivazione di un cambio di<br />
residenza o di equivalente causa documentata. Dal<br />
3 novembre, avendo rilasciato già 107 nulla-osta ed<br />
essendosi ridotta la popolazione scolastica a 1.394<br />
studenti, non ho più rilasciato autorizzazioni, se<br />
non a uno studente che ha documentato problemi<br />
per la propria incolumità. Ho attualmente rifiutato<br />
circa 20 nulla-osta. Se avessi continuato a rilasciarne,<br />
avrei dovuto accorpare delle classi in<br />
quanto non sarebbe stato rispettato il numero minimo<br />
dei frequentanti e avrei causato un danno agli<br />
studenti inseriti in un’altra classe (che avrebbero<br />
dovuto usare altri libri) e ai loro docenti, rimasti in<br />
parte senza cattedra.<br />
L’esperienza mi ha insegnato che ogni anno, dopo i<br />
ricevimenti dei genitori, e dopo il primo quadrimestre,<br />
un buon numero di studenti chiede di lasciare<br />
l’istituto, in particolare verso i diplomifici e i centri<br />
di formazione professionale. I genitori sono<br />
spesso pronti ad accontentare i figli che non vogliono<br />
studiare. A Dicembre i Centri di Formazione<br />
sono di solito finanziati dalla Regione e, poiché per<br />
far partire i corsi debbono avere almeno 20 studenti<br />
per corso, si mettono alla caccia di iscrizioni,<br />
sottraendo studenti alla scuola statale con promesse<br />
di qualifica professionale in tempi brevi e<br />
senza sforzo. Anche i diplomifici promettono ai<br />
somari promozioni con alti voti e recupero degli<br />
anni perduti in cambio di soldi, approfittando della<br />
mancanza di controlli effettuati dal Ministero.<br />
Nelle ultime settimane alcune trasmissioni delle<br />
Roberto Tripodi<br />
Iene e di Striscia la Notizia hanno dimostrato<br />
questo mercato dei diplomi.<br />
Il maggior numero di richieste di nulla-osta l’ho<br />
ricevuto da studenti che vogliono andare al Centro<br />
di Formazione Inform House. A dispetto del nome<br />
altisonante inglese, questo centro ha subito<br />
un’ispezione dei Carabinieri che ha costretto la<br />
Regione, l’INPS, l’INAIL e l’Agenzia delle Entrate<br />
a condannare l’ente al pagamento di una sanzione<br />
di 274 mila euro e a stabilizzare i propri dipendenti<br />
che avevano un contratto di CO.CO.PRO.<br />
(Collaboratori continuativi a progetto) e quindi evadevano<br />
contributi e tasse. È ovvio che questo<br />
Ente, come gli altri 33 enti sanzionati, non sarà in<br />
grado di pagare la multa e di stabilizzare il personale,<br />
ma continua a promettere mari e monti agli<br />
studenti delle scuole statali.<br />
Resta tuttavia un problema: come sia possibile che<br />
un centinaio di studenti abbia deciso di lasciare<br />
l’istituto dopo due mesi di lezione e un altro centinaio<br />
si appresti a chiedere di farlo. Sappiamo bene<br />
che le scuole medie licenziano studenti che non<br />
sanno leggere e scrivere correttamente, né sanno<br />
far di conto. Sappiamo pure che molte famiglie<br />
oggi non sono in grado di assicurare un percorso<br />
educativo ai loro figli, basta vedere la serie di furti<br />
e di atti vandalici che si registrano in istituto.<br />
Però tutto questo non basta a dare la piena comprensione<br />
del fenomeno. Infatti gli abbandoni non<br />
riguardano tutte le classi, ma solo una parte di<br />
queste. E’ forte il sospetto che alcuni docenti non<br />
si rendano conto di dover adeguare le proprie<br />
strategie didattiche a ragazzi con difficoltà<br />
d’apprendimento. Alcuni invitano addirittura i propri<br />
allievi ad andare via, dicendogli che non ci sarà<br />
scampo alla bocciatura. Io penso invece che un<br />
professore debba saper interessare i propri studenti,<br />
appassionarli ai contenuti, avere carisma e<br />
avere il controllo della classe in ogni momento.<br />
Altrimenti è uno che ha sbagliato mestiere ed è<br />
meglio che faccia altro.<br />
Sono convinto che, se invece di espellere<br />
dall’istituto, in caso di contrazione, i docenti in<br />
base all’anzianità, fosse il Comitato di Valutazione<br />
a decidere chi debba andarsene, molti comincerebbero<br />
a riflettere sul proprio impegno e sul proprio<br />
metodo didattico.
Tutti presenti i membri del nuovo Consiglio<br />
d’Istituto del <strong>Volta</strong> che giorno 16 si sono insediati<br />
nella prima riunione in cui hanno eletto come<br />
presidente la sig.ra BONELLO ROSA e vicepresidente<br />
il sig. MENDOLA FRANCESCO.<br />
Chiamato a fare da segretario il prof. PATTI<br />
MAURIZIO. Nella giunta esecutiva insieme al<br />
Preside arch. Roberto Tripodi, il prof. BERARDI<br />
MARIO ANTONIO, la prof.ssa GUCCIONE<br />
LAURA come componente genitori, lo studente<br />
Scheda<br />
Giordano Ambra<br />
ZARCONE PAOLO e la sig.ra SACCO FRANCE-<br />
SCA per il personale Ata.<br />
Gli altri membri del nuovo Consiglio d’Istituto<br />
sono: prof.ssa BERTUGLIA MARIA STEL-<br />
LA,BONOMO GIORGIO, SCIMO’ MARIA, prof.<br />
SCLAFANI GIUSEPPE, OROFINO SALVATO-<br />
RE, MAGLIOZZO SOFIA, prof. PATERMO CA-<br />
LOGERO, prof.ssa RIGGI FRANCESCA, prof.<br />
SMERALDI ROSARIO, prof.ssa VALENZA RO-<br />
SALIA,EPIFANOTTO PIETRO.<br />
La popolazione scolastica del nostro Istituto nel corrente anno comprende<br />
1398 alunni distribuiti su 67 classi così suddivise per indirizzo di studio:<br />
17 Prime classi (12 Istituto tecnico settore tecnologico, 3 Liceo Scientifico<br />
Scienze applicate, 2 IPSIA indirizzo manutenzione ed assistenza tecnica<br />
).<br />
17 seconde ; 10 terze; 11 quarte; 12 quinte classi.<br />
I docenti sono 156 ed il personale Ata è composto da 47 unità.<br />
Lo stanziamento del bilancio 2011 è risultato sufficiente in quanto<br />
l’assegnazione regionale è stata integrata dai contributi versati dagli allievi.<br />
11
Territorio<br />
12<br />
Punteruolo rosso … Killer delle palme<br />
Probabilmente anche a<br />
voi sarà capitato<br />
d’incontrare questo<br />
strano insetto in giro<br />
per la città.<br />
Io l’ho trovato una domenica<br />
di dicembre<br />
nel mio balcone al 9°<br />
piano, non mi aspettavo un incontro del genere anche<br />
tenendo conto dell’altezza ( più di 35 metri)<br />
pensando che l’ autunno inoltrato non fosse più un<br />
periodo adatto alla diffusione di questi insetti .<br />
Molti di noi ancora non lo conoscono ma vi assicuro<br />
Triglia Vincenzo<br />
che l’apparenza tranquilla e innocua nasconde un<br />
feroce killer delle piante più belle e diffuse del<br />
nostro paesaggio mediterraneo, le palme. Anche a<br />
dicembre quindi questi strani insetti da non scambiare<br />
con il maggiolino, continuano a diffondersi e<br />
ad annidarsi nelle nostre palme totalmente disarmate<br />
di fronte ad una minaccia che viene da molto<br />
lontano. Si tratta del punteruolo rosso di origine<br />
asiatica che negli ultimi anni ha già divorato il 50%<br />
delle palme. Ho di seguito raccolto e riassunto alcuni<br />
articoli pubblicati sull’edizione di Palermo del<br />
quotidiano “Repubblica” ,leggeteli e …occhio al punteruolo<br />
rosso.<br />
Punteruolo rosso, in campo i privati salve le palme degli alberghi storici<br />
di Mario Pintagro<br />
Una nuova minaccia targata punteruolo rosso. Sotto tiro stavolta sono le palme di nuovo impianto in via Messina Marine…<br />
Un focolaio di infezione del rincòforo è in via Amedeo d´Aosta, proprio a cento metri dal lungomare che porta<br />
ad Acqua dei Corsari. Le palme morte sono nel cortile della scuola elementare Nazario Sauro e proprio dietro la<br />
chiesa, ma nessuno le ha rimosse: sotto scacco sono duecento palme canariensi.<br />
N.D.R. è proprio vicino la nostra scuola<br />
Il viaggio dell'insetto che uccide le palme<br />
di Giuseppe Barbera<br />
Lungo i fiumi e tra le paludi del Sud Est asiatico e nelle foreste tropicali<br />
delle isole della Melanesia, il coleottero punteruolo - che sta distruggendo<br />
le palme di Palermo - vive da chissà quanto tempo in equilibrio con la natura<br />
e con l´uomo lì dove ancora ne è parte. Cresce all´interno di molte specie<br />
di palme alimentandosi delle parti più tenere, ogni tanto uccide la pianta<br />
che l´ospita, ma presto, per non turbare la stabilità di complessi ecosiste-<br />
mi, un suo particolare nemico - un fungo, un insetto avversario, una palma<br />
resistente - arriva a ristabilire l´ordine naturale, l´equilibrio che garanti-<br />
sce l´eterna riproducibilità della vita selvatica delle foreste e delle paludi.<br />
In Nuova Guinea anche l´uomo contribuisce a suo modo al controllo biologi-<br />
co. Mangia le grosse larve carnose, le raccoglie affondando le mani<br />
all´interno dello stipite ridotto a una calda, fermentante poltiglia. Biso-<br />
gnoso di proteine animali (in Nuova Guinea la cacciagione è di piccola taglia<br />
e poco nutriente), soddisfa così la vitale necessità di vitamina B, di ferro e<br />
di zinco. Le larve del punteruolo aiutano i bambini guineani a crescere sani<br />
senza mostrare il gonfio addome di chi mangia poche proteine e molti carboidrati e portate al mercato<br />
consentono una piccola economia di scambio.
Concorso<br />
Gilda Facella<br />
Parte un concorso scolastico proposto dal CeSVoP in collaborazione con l'Ufficio Scolastico Regionale<br />
aperto a scuole superiori, studenti ed associazioni di volontariato. Scadenza adesioni 31<br />
gennaio 2012<br />
Attivare reti territoriali, stimolare la creatività e l'inventiva dei giovani studenti, proporre modelli di<br />
cittadinanza attiva, questi alcuni degli obiettivi del concorso "Apriamo i nostri occhi", proposto dal Ce-<br />
SVoP, in collaborazione con l'Ufficio Scolastico Regionale.<br />
Sarà possibile creare una rete fra scuole superiori ed associazioni di volontariato per proporre progettualità<br />
innovative mirate alla valorizzazione del territorio e alla promozione del volontariato giovanile.<br />
Il concorso è aperto a giovani studenti, scuole superiori e associazioni di volontariato, c'è tempo fino al<br />
31 gennaio 2012, per maggiori informazioni apriamogliocchi@cesvop.org<br />
Un gruppo di giovani della 3Y, accompagnato dal prof. Sclafani, ha partecipato alle giornate del volontariato<br />
che si sono tenute a Palermo il 17 e 18 dicembre davanti al Teatro Massino sul tema:”Il<br />
volontariato...si espone per costruire comunità”.<br />
In questo contesto nella mattinata del 17 al cinema Rouge e Noir si è tenuto un seminario formativo<br />
nel quale dopo avere presentato alcune interessanti esperienze di cittadinanza attiva, si è lanciato<br />
il concorso “Apriamo gli occhi”.<br />
Nella lettera di presentazione si dice che ogni scuola può designare una o più classi (per un numero<br />
totale di 10 lavori individuali e/o di gruppo),auspicando la realizzazione di lavori in gruppo anche<br />
di interclasse o di rete tra differenti istituti su quattro ambiti tematici:<br />
1. Famiglia ( giovani; anziani; minori; donne; genitori; disabili).<br />
2. Beni comuni ( valorizzazione di arte e cultura; ecosistema: tutela e sostenibilità).<br />
3. Sviluppo (occupazione; tempo libero; fruibilità degli spazi; sistemi di solidarietà; …).<br />
4. Intercultura/migranti.<br />
13
Attualità<br />
14<br />
Violenza sulle donne<br />
Una mostra a Palermo<br />
Noi studenti della 2°X accompagnati dalla professoressa<br />
Aquilia, mercoledì 14 dicembre, abbiamo<br />
assistito alla mostra contro la violenza sulle<br />
donne avvenuta presso il teatro Politeama. Abbiamo<br />
visto molti cartelloni che si riferivano a<br />
delle date specifiche e suggerivano dei libri importanti<br />
da leggere riguardo quel periodo. Nella<br />
foto qui sopra viene rappresentato il simbolo del-<br />
Daniela Chifari<br />
Giovanni Parisi<br />
le femministe, altri invece mostrano alcune delle<br />
rivolte riguardanti lo sfruttamento sul lavoro.<br />
Oltre ai cartelloni hanno proposto di vedere un<br />
video, un po’ pesante per noi ragazzi, in cui vi era<br />
un dibattito politico. Siamo rimasti tutti colpiti<br />
da quest’esperienza molto educativa che ci ha<br />
insegnato il rispetto per le donne.<br />
In appendice pubblichiamo un documento sulla mercificazione della donna che ci fa riflettere ancora<br />
sulle violenze e discriminazioni contro le donne nel mondo contemporaneo. Il documento è stato<br />
scritto per www.disinformazione.it da Antonella Randazzo che è anche autrice del libro:<br />
"DITTATURE: la storia occulta".
Poesia<br />
Intervista a Gabriele Fulantelli, 4 E<br />
(Vincitore del 1° Premio del Concorso Nazionale di Poesia “Salvatore Quasimodo”)<br />
D.: Allora Gabriele come è andata la premiazione?<br />
R.: Benissimo! Una esperienza unica, irripetibile, che<br />
segna la vita.<br />
Ho conosciuto tante persone che mi hanno accolto e<br />
trattato con molta gentilezza, elogiandomi e complimentandosi<br />
per la mia poesia.<br />
D.: Chi hai conosciuto?<br />
R.: Ho conosciuto tante personalità, ma ciò che ricordo<br />
più volentieri è l’incontro con il figlio del poeta Salvatore<br />
Quasimodo, Alessandro, una persona affabile, gentile.<br />
Mi ha detto che è stato lui in persona a scegliere la<br />
mia poesia come vincitrice del concorso, ritenendola<br />
molto bella e ispirata.<br />
D.: Hanno letto la poesia?<br />
Sì! Hanno letto le prime tre classificate. Le ha recitate<br />
tutte Alessandro Quasimodo. Alla fine egli stesso mi ha<br />
rinnovato i complimenti esortandomi a non fermarmi di<br />
scrivere e di esprimere i miei sentimenti e le emozioni<br />
così come avevo fatto nella lirica premiata.<br />
D.: In cosa consisteva il Premio?<br />
R.: Mi hanno consegnato una targa con inciso il mio nome,<br />
una assegno di 1000 euro, una pergamena, un DVD<br />
che riportava la vita e la storia di Salvatore Quasimodo<br />
e un libro di opere del grande poeta con l’autografo del<br />
figlio Alessandro.<br />
D.: Cosa ti ha colpito di pù?<br />
R.: Il fatto che Alessandro Quasimodo si intrattenesse<br />
con me molto volentieri e più che con qualunque altro<br />
premiato. Anzi mi ha consigliato di partecipare a altri<br />
concorsi cosiddetti “importanti” perché la mia poesia<br />
merita riconoscimenti di “alto livello”.<br />
D.: Ti hanno chiesto niente della scuola?<br />
R.: Sì. Ho detto che frequentavo regolarmente. Poi ho<br />
ringraziato il nostro preside, per avermi consentito di<br />
Jessica<br />
Macaluso<br />
partecipare al concorso e di venire a ritirare il premio,<br />
e il prof Catania per avermi seguito in tutto l’iter della<br />
preparazione e spedizione della poesia.<br />
D.: Ed ora che cosa farai?<br />
R.: Ora andrò avanti. Continuerò a scrivere e a partecipare<br />
ai concorsi sperando di rinnovare la felicità provata<br />
in questa premiazione. Questa esperienza mi ha caricato<br />
emotivamente e psichicamente oltre ogni aspettativa,<br />
procurandomi un accrescimento di fiducia nelle<br />
mie capacità che sicuramente sfoceranno nella creazione<br />
di buone opere.<br />
D.: Benissimo Gabriele ti facciamo gli auguri di tante<br />
premiazioni esaltanti.<br />
Riportiamo il testo della poesia vincitrice<br />
In memoria di A. (lettere da un figlio)<br />
Scrivo pagine bianche con l'inchiostro delle mie lacrime;<br />
parole colme d'anima che il vento svuoterà<br />
fino a smembrarle del tutto.<br />
Seduto sul bagnasciuga di posti sconosciuti<br />
che forse mi appartengono<br />
vivo il tramonto che mi ricorda il tuo viso<br />
e un'altra lettera che spedirò dentro una bottiglia<br />
sperando che esistano sbocchi al cielo dal mare.<br />
Nuvole all'orizzonte accompagnano i miei passi.<br />
Il cielo non più sereno, muta tutti questi istanti<br />
e una brezza invernale mi prende,<br />
gelida lungo la schiena,<br />
e porta via la tristezza.<br />
I ricordi di mia mamma lentamente scivolano via.<br />
Mi perdo nel turbinio incessante di questo vuoto<br />
e muoio anch’io sapendo che non sei più qui<br />
ma nei sorrisi di una foto.<br />
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Giovani e cinema<br />
Il secondo film ,visto ed analizzato dai quattro<br />
alunni del “<strong>Volta</strong>” selezionati per la giuria del<br />
premio “David Giovani”, e che presentiamo è il<br />
film “Terraferma”.<br />
Siamo in un’isola siciliana.<br />
C’è Ernesto (Mimmo Cuticchio), vecchio pescatore,<br />
da ormai settant’anni legato amorevolmente<br />
al suo mare, del quale rispetta religiosamente le<br />
leggi.<br />
C’è Nino (Beppe Fiorello), suo figlio, cinico e antitradizionale,<br />
che invece aspira ad una vita meramente<br />
materiale, sfruttando il turismo di<br />
« quelli del nord » a ritmo di spiagge e Maracaibo.<br />
Ma c’è anche e soprattutto il giovane Filippo<br />
(Filippo Pucillo), nipote di Ernesto, con il quale,<br />
durante una battuta di pesca a bordo<br />
dell’inseparabile peschereccio Santuzza, salva<br />
dalla disperazione e dall’affogamento una donna<br />
incinta e il suo piccolo bambino, giunti sull’isola<br />
clandestinamente, nascondendoli, con l’aiuto della<br />
madre vedova Giulietta (Donatella Finocchiaro),<br />
nel garage di casa propria.<br />
Perché la legge dello Stato e degli uomini è lì,<br />
meticolosa e autoritaria, pronta a contrastare<br />
con quella naturale, del mare, dell’accoglienza e<br />
dell’ospitalità.<br />
Terraferma<br />
SCHEDA ANALISI CRITICA<br />
DATA PROIEZIONE: 22/11/2011<br />
TITOLO FILM: “Terraferma”<br />
REGIA: Emanuele Crialese<br />
Cacciatore Marzia<br />
CASA/E PRODUTTRICE/I: Cattleya, “RAI Cinema”,<br />
Cinesicilia<br />
INTERPRETI PRINCIPALI: Donatella Finocchiaro,<br />
Beppe Fiorello, Mimmo Cuticchio<br />
GENERE: drammatico<br />
SOGGETTO: abbastanza interessante<br />
Sintesi soggetto: Si raccontano le vicende di una<br />
famiglia di pescatori, in un’isola siciliana.<br />
La loro vita viene investita dall’arrivo dei clandestini<br />
e dalle conseguenze, pratiche e morali, che<br />
ciò comporta.<br />
Tutti messi di fronte a una decisione da prendere,<br />
che segnerà la loro vita.<br />
SCENEGGIATURA: racconto lineare<br />
RITMO: intermedio<br />
DIALOGO: dialogo ricco e variato<br />
RECITAZIONE: disomogenea<br />
Commenti in proposito: Alcuni attori sono riusciti<br />
ad immedesimarsi bene nei personaggi, altri un po’<br />
meno<br />
FOTOGRAFIA: a colori<br />
COLONNA SONORA: poco varia<br />
EFFETTI SPECIALI: assenti<br />
MESSAGGIO: Anche se diverse, le vite umane<br />
cercano tutte la loro “terraferma”!
Questo mese accadde …<br />
Pietro Zambito<br />
Natale del 1920. Il go-<br />
tanto di inni uffiverno<br />
italiano, presieciali<br />
nuovi. Dota la<br />
duto da Giovanni Giolit-<br />
città-stato di una<br />
ti, ordina al generale<br />
avanzatissima co-<br />
Caviglia di scatenare<br />
stituzione,legaliz- l’offensiva contro l’eroe<br />
za il divorzio, basa<br />
di guerra e poeta na-<br />
l’economia su prinzionale<br />
Gabriele<br />
cipi di ispirazione<br />
D’Annunzio e i suoi le-<br />
socialista. Riceve<br />
gionari arroccati a Fiu-<br />
le visite e le ademe.sioni<br />
morali di per-<br />
Tutto era inizia- D’Annunzio, fra legionari e ufficiali, pronuncia un discorso a Fiume<br />
sonaggi come Leto<br />
con la fine della Prinin,<br />
Arturo Toscama<br />
Guerra Mondiale. L’Italia vincitrice aveva subinini, Guglielmo Marconi, Luigi Rizzo. La popolarità<br />
to, a detta del movimento irredentista, la “vittoria politica e morale del poeta-condottiero è, in questo<br />
mutilata”. Cioè, nel 1919, alla conferenza per la pa- momento, al massimo livello in Italia. I legionari,<br />
ce di Versailles che definiva il nuovo ordine mon- allora, con segrete compiacenze di alcuni ambienti<br />
diale, per intervento del presidente americano Wil- della Marina Militare italiana, si danno alla piraterison<br />
– si dice anche per l’influenza del suo medico a: come novelli “Robin Hood”, abbordano navi mer-<br />
personale, serbo – all’Italia non erano stati assecantili, cercando di evitare spargimenti di sangue, e<br />
gnati alcuni territori ad est di Trieste, come distribuiscono le mercanzie rubate (o espropriate)<br />
l’Istria e soprattutto la città di Fiume.<br />
alla popolazione civile, che però, prostrata da un<br />
Il movimento di scontenti, esacerbato so- anno di blocco, è esausta e comincia a vacillare nelprattutto<br />
dalla drammatica crisi economica eredila fede per il Vate. Facendosi ancora più forti le<br />
tata dalla Grande Guerra, era capeggiato dal Vate pressioni internazionali, soprattutto quelle ameri-<br />
nazionale, e autore di eroiche e spettacolari imprecane, il governo italiano decide di intervenire milise<br />
di guerra, Gabriele D’Annunzio. Così, all’alba del tarmente. Nei giorni di Natale del 1920 ordina ai<br />
12 settembre del 1919, un migliaio di granatieri, reparti considerati più fedeli, cioè ai carabinieri e<br />
fanti e arditi (gli equivalenti di un moderno corpo agli alpini, l’assalto a Fiume. La corazzata Andrea<br />
speciale) partirono dalla località di Ronchi (poi ri- Doria cannoneggia il municipio, la residenza di<br />
battezzata Ronchi dei Legionari, dizione tuttora D’Annunzio e una caserma di arditi. Lo stesso Co-<br />
attuale), a pochi chilometri da Trieste, attraversamandante resta lievemente ferito. Fra Natale e<br />
rono il confine e occuparono Fiume. L’intrepida av- capodanno si susseguono scontri sanguinosi, con un<br />
ventura militare aumentò ancora di più il prestigio centinaio di caduti da entrambe le parti. I legionari<br />
nazionale ed internazionale presso l’opinione pubbli- sono fermamente decisi a resistere, ma<br />
ca di D’Annunzio, conferendogli uno straordinario D’Annunzio, rendendosi conto dell’ineluttabile, per<br />
credito politico presso le masse di reduci e arditi, evitare ulteriori spargimenti di sangue fra italiani,<br />
studenti e futuristi, che a breve sarebbero accorsi negozia la smobilitazione di Fiume.<br />
in massa a Fiume, unendosi ai legionari della prima<br />
Osannato dalla folla, il Vate il 2 gennaio<br />
ora. D’Annunzio, incurante dell’ostilità del governo pronuncia una memorabile orazione funebre per i<br />
italiano, ma a nome dell’Italia, instaura a Fiume la caduti di ambedue le parti. Il 18 gennaio 1921, la-<br />
Reggenza del Carnaro, un nuovo stato repubblicano. scia da ultimo la città. I legionari, incolumi, si di-<br />
L’immaginifica creatività anche politica del Vate sperdono e molti di loro confluiscono a breve nel<br />
mette in opera un esperimento costituzionale che fascismo mussoliniano, che si approprierà anche di<br />
fu un insieme politico ed esistenziale. Il Comandan- buona parte del loro repertorio . D’Annunzio poco<br />
te recluta un esercito di legionari, che entusiasti tempo dopo si ritira nel suo esilio dorato del Vitto-<br />
accorrono a lui; tiene a battesimo quotidiani e riviriale, come una icona nazionale ma ingombrante per<br />
ste, celebra adunate patriottiche e militari, con il nuovo regime.<br />
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Fotografia<br />
Sapore di gente<br />
Presso il bar libreria Garibaldi<br />
in piazza Cattolica 1 a Palermo,<br />
è stato presentato il libro fotografico<br />
della prof.ssa Francesca<br />
Riggi, “Sapore di gente”,<br />
editore Ottavio Navarra .<br />
Insieme all'autrice sono intervenuti<br />
Anna Immordino, psicologa<br />
associazione onlus "Le onde",<br />
Ottavio Navarra, editore<br />
e Maria Teresa de Sanctis,<br />
attrice e scrittrice.
Sport<br />
Come già sapete,si sono svolte le gare di Corsa<br />
Campestre con buoni risultati.<br />
Sono sicuro di fare cosa gradita ha tutti i partecipanti<br />
elencare i loro nomi con i tempi e la classifica<br />
finale.<br />
DONNE<br />
1- INGRASSIA ROSALBA 98 1V 3’08<br />
2- SCARPACI TERESA 96 2X 3’10<br />
3- VERDUCI VALERIA 96 2W 3’11<br />
4- GALEOTO LAURA 96 2W 3’13<br />
UOMINI<br />
NATI NEL 1997/1998<br />
1- MINARDI SIMONE 97 2I 4’01<br />
2-LA BARBERA MICHELE 97 1I 4’02<br />
3- CARUSO GIUSEPPE 97 1I 4’03<br />
4-BONFIGLIO FRANCESCO 97 1° 4’04<br />
5-SALERNO GIUSEPPE 97 1E 4’06<br />
6- CASELLA EROS 98 1C 4’14<br />
7- LICATESE ROBERTO 97 2W 4’10<br />
8- CIVILETTI FRANCESCO 97 1C 4’14<br />
9- ALFANO GAETANO 97 1F 4’21<br />
10- LO COCO EMANUELE 97 1N 4’25<br />
11- MANCA LEONARDO 98 1G 4’27<br />
12- MATOI FRANCESCO 97 1G 4’28<br />
13- NAPOLI GIANLUCA 97 1L 4’37<br />
14- GAROFALO DANIELE 97 1F 4’39<br />
15- PERNICIANO MICHAEL 98 1M 4’40<br />
16-PINTO SALVATORE 97 1M 4’48<br />
17- DAGOSTINO FRANCESCO 97 1C 4’50<br />
18 -INGRASSIA GAETANO 97 1X 4’51<br />
19- FIORE GIOVANNI 97 1G 4’51<br />
20- LOMBARDO BENEDETTO 97 1V 4’52<br />
21- ABBATE SALVATORE 97 1D 4’59<br />
22- LI MULI GIUSEPPE 98 1C 5’00<br />
23- GARGANO GIOACCHINO 97 1C 5’01<br />
24- ALAIMO GIOVANNI 97 1A 5’02<br />
25- CENTINEO SALVATORE 97 1N 5’04<br />
26- AMIN GALIB 97 1F 5’07<br />
27- FITTITTA SIMONE 97 1E 5’12<br />
28- GAMBINO GIOVANNI 97 1V 5’14<br />
29- RICCIO DANILO 97 1I 5’19<br />
30- CAPOCCHIANO SONNY 97 1D 6’15<br />
NATI NEL 1996<br />
Walter Pezzer<br />
1- GATTO LUIGI 2 I 3’50<br />
2- MERCADANTE GIROLAMO 2F 4’01<br />
3- PASSAVANTI RICCARDO 1V 4’02<br />
4- FERRARA ALESSANDRO 2V 4’03<br />
5- GUERRERA MARCO 2Y 4’06<br />
6- ADELFIO MARCO 2X 4’08<br />
7- PERNICE SALVATORE 2A 4’09<br />
8- ABELLA DARIO 1B 4’21<br />
9-ADAMO SALVATORE 2I 4’24<br />
10- MARINO GIORGIO 2O 4’25<br />
11- MONTALTO ENRICO 2Y 4’27<br />
12- MONTE STEFANO 2O 4’29<br />
13- DAVI’ STEFANO 1P 4’29<br />
14-TRANCHINA GIANLUCA 2O 4’37<br />
15- DELL’ANNO EZIO 1M 4’38<br />
16- BACILE RICCARDO 2W 4’41<br />
17- SCAFANI GIUSEPPE 2G 4’43<br />
18- MARCHESE CLAUDIO 1N 4’43<br />
19- GAETANI EMANUELE 2V 4’45<br />
20- RICCOBONO PIO 1N 4’46<br />
21- GAROFALO RUSLAN 1X 4’47<br />
22- CITRANO SALVATORE 1M 4’52<br />
23- DI GRAZIA GAETANO 2D 4‘54<br />
24- BRUNO IVAN 1D 4’57<br />
25- GARGANO MARCO 2F 4’59<br />
26- SPINELLI DAVIDE 2C 5’07<br />
27- RANDAZZO CLAUDIO 2H 5’07<br />
28- DI MARIA EDOARDO 1P 5’08<br />
29- SCARPISI SAMUELE 2N 5’10<br />
30- CORDARO IVAN 2N 5’12<br />
31- CANNARIATO GIUSEPPE 3X 5’13<br />
32- PASSANTINO MASSIMO 2C 5’13<br />
33- TURA ANTONINO 2C 5’14<br />
34- PUGLISI DANILO 1M 5’16<br />
35- BELVEDERE ALESSIO 1M 5’56<br />
36- SEGRETO DAVIDE 1F 6’08<br />
L’elenco dei classificati degli altri anni saranno<br />
pubblicati nel prossimo numero.<br />
19
20<br />
Teatro<br />
Pedro e il Capitano è un dramma<br />
scritto da Mario Benedetti<br />
nel 1979.<br />
Lo spettacolo rende conto della<br />
pandemia che colpì l'America<br />
latina tra gli anni 70/80: dittature<br />
militari che hanno stretto<br />
in una morsa tutto il territorio<br />
ibero-americano.<br />
Pedro è un resistente e il suo<br />
torturatore è il capitano.<br />
Nella scena il primo si trova a<br />
terra mentre il secondo è in piedi, una condizione<br />
fisica che traduce una condizione<br />
esistenziale e sociale.<br />
Nel tentativo di condizionare<br />
Pedro con numerose tecniche<br />
di tortura,il capitano<br />
rimarrà travolto dalla sua<br />
stessa eloquente crudeltà.<br />
Qui la parola come argomentazione<br />
logica, sequenziale, a<br />
volta spezzata, sofferta ed<br />
estrema è presente persino<br />
nella sua essenza drammatica<br />
dei momenti di silenzio.<br />
Pedro e il capitano<br />
Erika Mariani<br />
Lo Giudice Silvia<br />
Si tratta di un dialogo tra Pedro<br />
e il Capitano in cui i due si racconteranno<br />
controvoglia e attraverso<br />
le parole cercheranno la<br />
via d'uscita da situazioni di stallo<br />
emotivo o la via di entrata nel<br />
mondo apparentemente in accessibile<br />
dell'altro.<br />
E' questa prova dialettica che li<br />
lascerà nudi uno di fronte all'altro,<br />
senza più maschere, ruoli, nè<br />
vittime nè carnefici ma semplicemente<br />
uomini dotati di luce d'ombra.<br />
In questo dramma lo scrittore ha saputo<br />
usare il teatro e la poesia come<br />
arma di denuncia, parlando<br />
del dramma vissuto dal proprio<br />
paese e dell'incubo del<br />
carcere, della tortura, ma andando<br />
oltre i fatti e inglobando<br />
nella sua espressione poetica<br />
le piaghe dell'umanità e<br />
dei labili confini dello scontro,<br />
a tratti epico, tra il bene<br />
e il male.
P. Garau e il Premio internazionale P. Pino Puglisi<br />
In occasione del premio internazionale P.<br />
Pino Puglisi, che anche quest’anno si è tenuto<br />
il 15 dicembre, abbiamo incontrato P.<br />
Antonio Garau che il 27 Dicembre andrà in<br />
Burundi a mettere la prima pietra per il<br />
Villaggio Don Pino Puglisi.<br />
Erika Lo Iacono<br />
Ha raccolto 30.000 € per costruire le prime<br />
10 case ma il progetto prevede di arrivare<br />
a costruirne il doppio nella speranza<br />
che arrivino gli aiuti e le risorse necessarie.<br />
Gli abbiamo chiesto di lanciare un messaggio<br />
per i giovani.<br />
“ E’ difficile sentire oggi un genitore dire al figlio “devi essere coraggioso e costruire il tuo futuro!<br />
Allora penso che occorra rimettere al centro di tutti i nostri discorsi pubblici e privati il futuro dei<br />
nostri figli. I progetti di lavoro per i nostri figli.<br />
"La Sicilia viene rappresentata come terra di disoccupazione - ha detto Helg- con un mercato del la<br />
Voro che continua a non dare segnali di miglioramento, il tasso di disoccupazione giovanile è vicino al<br />
30%, quasi al 40% nella fascia di età dai 15 ai 24 anni, mentre cresce il fenomeno dell'inattività,<br />
con oltre il 38% dei giovani, che non studia e non cerca lavoro". E tutti sappiamo che l’inattività è la<br />
madre dei vizi!<br />
Cari amici che non sia così per noi. Che mai i nostri figli possano maledirci per aver distrutto questa<br />
terra di Sicilia. Occorre creare una nuova civiltà che metta al centro i giovani ; una civiltà che sposi<br />
la meritocrazia e la dignità del lavoro. Occorre dare ai giovani responsabilità e occupazione!<br />
Rimettiamo al centro la famiglia! Ma occorre educare i giovani fin dalla Scuola Superiore ed universi<br />
taria a fare impresa.<br />
La cultura dell’impresa aiuta a sviluppare una mentalità attiva e aperta alla responsabilità.<br />
Prendendo spunto della meravigliosa e coraggiosa campagna di Addio pizzo pensiamo di lanciare<br />
con la Confindustria, la Confartigianato e la Confesercenti la campagna di Addiodisoccupazione<br />
sensibilizzando tutti ad assumere coraggiosamente qualche giovane.<br />
Dobbiamo ridare speranza ai nostri giovani! Chi ha i soldi deve avere il coraggio di investire a favore<br />
dei figli di questa terra. Nella tomba i soldi non si possono portare … i parenti e gli amici li faranno<br />
scomparire subito! ”.<br />
21
22<br />
48° Convegno internazionale di studi pirandelliani.<br />
IL CINEMA e PIRANDELLO<br />
«In questo convegno i protagonisti siete voi, non<br />
noi dinosauri dell’università». Così Pier Marco De<br />
Santi, professore di cinematografia<br />
dell’Università di Pisa, ha concluso la prima giornata<br />
del 48° Convegno internazionale di studi pirandelliani,<br />
dopo una serie di interventi da parte di<br />
professori provenienti dalle più svariate Università<br />
nazionali ed estere e studenti di tutta Italia.<br />
Sede del convegno il Palacongressi del Villaggio<br />
Mosè di Agrigento, che ha accolto dal 5 all’8 dicembre<br />
circa 850 partecipanti.<br />
Il tema trattato quest’anno era “Quel che il Cinema<br />
deve a Pirandello” e sull’argomento si sono<br />
sbizzarriti oltre 81 gruppi di altrettante scuole<br />
d’Italia, compresa la nostra. La delegazione del<br />
“<strong>Volta</strong>” era abbastanza esigua: due studenti per la<br />
classe 5^G (Vittorio Todaro e Diego Mattia Valenti)<br />
e due per la 4^W (Gianmarco La Rosa e Francesco<br />
Puglia) accompagnati rispettivamente dalle<br />
proff.sse Rosa Corrado e Angela Balistreri. Il nostro<br />
contributo al Convegno sono state due tesine:<br />
“A ciascuno le sue menzogne”, con la quale la<br />
5^ G ha individuato le principali tematiche pirandelliane<br />
nel film Rashōmon di Akira Kurosawa e<br />
“Tutta colpa dell’anello e dell’orecchino” con la<br />
quale il gruppo della 4^ W ha sviluppato un confronto<br />
tra Il fu Mattia Pascal e il film Pane e tulipani<br />
di Silvio Soldini.<br />
Il momento più pregnante per noi studenti è stato<br />
senz’altro quello dell’esposizione dei nostri lavori<br />
davanti ad un’ampia e competente platea. Impossibile<br />
descrivere l’emozione e la tensione, ma alla<br />
fine è stato un vero successo. Francesco e Gianmarco,<br />
come ha detto il prof. De Santi<br />
dell’Università di Pisa, hanno addirittura<br />
“drammatizzato” la loro presentazione. Insomma,<br />
non abbiamo vinto nessuna targa, ma le soddisfazioni<br />
non hanno prezzo!<br />
Il convegno si è suddiviso in tre giornate piene di<br />
attività: i lavori iniziavano alle 8:45 e continuavano<br />
fino a tarda sera. Le mattinate erano dedicate<br />
agli interventi da parte di esperti e professori,<br />
italiani e stranieri, seguiti dalle esposizioni delle<br />
relazioni dei gruppi di lavoro.<br />
Nel pomeriggio del primo giorno il convegno ha<br />
Giammarco La Rosa<br />
e Compagni<br />
previsto la visita alla Valle dei Templi e alla Casa di<br />
Pirandello, poi la visione dei cortometraggi preparati<br />
dagli studenti. I pomeriggi del secondo e terzo<br />
giorno sono stati caratterizzati dalla proiezione<br />
di film come La Rosa purpurea del Cairo di Woody<br />
Allen , L’ultimo metro di François Truffaut e<br />
Rashōmon di Akira Kurosawa. Nella giornata conclusiva,<br />
l’8 dicembre, dalle ore 18:00, si è tenuta la<br />
Consegna dei Premi Pirandello 2011 per i laboratori<br />
di lettura/scrittura, cortometraggio e tesina. E’<br />
stato un momento di grande eccitazione già a partire<br />
dall’intervento dell’incredibile prof. Lauretta,<br />
Presidente e Fondatore del Centro Studi Pirandelliani<br />
di Agrigento che, dall’alto dei suoi 88 anni, ha<br />
saputo con energia accendere la platea dei giovani<br />
con complimenti e lusinghe: sembrava di essere al<br />
concerto di uno dei nostri beniamini! «Pirandello è<br />
un pretesto, un pretesto per dimostrare che la<br />
scuola italiana non è come vogliono farcela credere.<br />
Pirandello è un pretesto per incentivare la ricerca<br />
e voi [giovani]».Tutto è stato bello, anche le<br />
tante amicizie che abbiamo fatto con gli studenti<br />
delle altre scuole d’Italia. Abbiamo legato con molti<br />
ragazzi, ci siamo scambiati numeri di telefono<br />
ed indirizzi e-mail … insomma, il Convegno è un<br />
pretesto che dopo 48 anni ha sempre funzionato e<br />
che, speriamo tutti, funzioni per altrettanti anni.
Pasta chi sardi… a mari<br />
(restano a mare), ovvero i soldi per<br />
comprare pesce il Palermitano si<br />
“’ndustria” per fare comunque bella fi-<br />
gura. Questo è un piatto povero, anche<br />
se oggi fa parte dei menù di tanti risto-<br />
ranti in.<br />
L’agrodolce delle passoline e dei pinoli,<br />
eredità della dominazione araba, e il<br />
finocchietto selvatico sono elementi<br />
umili ma essenziali di questo piatto po-<br />
vero. Se mancano le sarde, la pasta<br />
diviene con le sarde a mare.<br />
La ricetta<br />
"U carruzzuni e a pattina”<br />
Giochi di un tempo, semplici divertimenti,<br />
praticati per strada, all’aria aperta.<br />
I ragazzini erano senza soldi e<br />
quindi per giocare utilizzavano quello<br />
trovavano e da soli si costruivano i<br />
giocattoli.<br />
Uno tra i giocattoli che più di tutti ha<br />
fatto divertire intere generazioni di<br />
bambini ed ancora oggi molto apprezzato<br />
è il monopattino, a pattina per i<br />
palermitani.<br />
Ricordo quelle pattine che da ragazzi ci<br />
costruivamo da soli: si faceva il giro<br />
del quartiere cercando dei “meccanici”<br />
per farsi dare “i roti a pallini “, poi si<br />
Petru Fudduni<br />
Di Pietro Fudduni si conosce ben<br />
poco, di certo<br />
si sa che faceva<br />
di mestierel'intaglia-pietre<br />
(u<br />
p irr ia tur i ).<br />
Fudduni forse<br />
era un soprannome<br />
e<br />
non piuttosto<br />
il suo vero cognome: "Fudduni ‘un è<br />
foddi, né minnali" diceva, né pazzo<br />
né minchione, oggi diremmo estroverso<br />
o anticonformista. Palermitano,<br />
di origini umili, Petru visse nel<br />
Milleseicento e divenne famoso per<br />
Sicilianu pi natura<br />
Si coci un beddu mazzu ri finocchietti,<br />
si sculano (sarbannu l’acqua<br />
ri cottura) e si tagghianu a pizzuddicchia.<br />
Rintra un tianu cu l’ogghio si<br />
‘ngrancia na cipudda tagghiata fina,<br />
fina, si cci jiunci l’agghia e ci si fannu<br />
s q u agghi ari<br />
tri sarduzzi<br />
salati. Ci si<br />
mettinu i fin<br />
o c c h i e t ti ,<br />
anticchia ri<br />
z a f f e r a n u ,<br />
sali, spezzi, passolina e pignoli e si<br />
fannu cociri pi cinqu minuti.<br />
Dintra na pignata cu l’acqua ri finoc-<br />
andava alla ricerca delle tavole di legno,<br />
una per la base e un’altra montata<br />
perpendicolarmente usata come<br />
manubrio, e ancora u cugnu,<br />
l’occhioaviti e u firruzzu e il gioco era<br />
fatto.<br />
Dritti sulla tavoletta, si prendeva velocità,<br />
possibilmente in discesa, dandosi<br />
la spinta con un piede e affrontando le<br />
curve con l’improvvisato sterzo.<br />
Certo era un veicolo indicato per le<br />
strade di un tempo sicuramente meno<br />
trafficate di quelle di oggi.<br />
Con lo stesso criterio delle pattine, se<br />
eri fortunato e ti davano quattro ruote<br />
le sue tenzoni, cioè l'arte di attaccare<br />
o difendersi in versi e in rime.<br />
Venne acclamato come canzonatore<br />
dei potenti e difensore degli<br />
umili e dei poveri, poeta della miseria<br />
della condizione umana. Splen-<br />
A na balata di sipultura<br />
Balata supra tutti li balati Tu<br />
m'hai di pirdunari si si smossa<br />
Eu t'aiu a dari tanti martiddati<br />
Ca t'haiu a mpicciuliri, si si grossa<br />
Diu mi l'ha datu tanta putistati<br />
Chi t'haiu a fari, balata di fossa<br />
E quannu moru portami piatati<br />
Mettimilli a un cantiddu st'afflitti ossa<br />
chietti si fannu cociri i bucatini e si<br />
scinninu beddi ‘ngriddi. Si jecca a<br />
pasta rintra u tianu ca’ salsa e si arrimina.<br />
Si fa ripusari cinqu minuti e<br />
s’impiatta. A cu piaci po’ mettiri anticchia<br />
ri muddica atturrata.<br />
Il nostro dialetto<br />
AZZIZZARI<br />
Adornare, abbellire<br />
(dall’arabo Aziz = splendido)<br />
a palline, ci costruivamo “u carruzzuni”.<br />
Ovviamente ai ragazzini di oggi non<br />
verrebbe mai l’idea di costruirsi da soli<br />
un gioco anche se, sono sicuro, lo apprezzerebbero<br />
di più,<br />
Il proverbio<br />
Cu’ assai cosi accumincia,<br />
mancu una nni finisci<br />
(Chi molte cose incomincia,<br />
nessuna ne finisce)<br />
Maurizio Patti<br />
dida la poesia sulla morte in cui<br />
riflette sulla sua vita da pirriaturi.<br />
Palermo lo ricorda con una via in<br />
zona Papireto.<br />
Quando mancano le sarde fresche<br />
L'Epitaffiu pi la sò sepultura<br />
Petru cu petra la vita mpiau<br />
Ntagghiannu petri di quannu nasciu;<br />
La petra a Petru già lu sustintau<br />
La stissa petra a Petru lu strudiu,<br />
Oh quantu tempu beddu cc'impiau!<br />
Fici la sipultura e la finiu:<br />
La stissa petra chi Petru ntagghiau<br />
Un jornu pi cummogghiu cci sirviu.<br />
23
Qualche anno fa, lo ricorderete, la marcia nazionale della Pace è stata a Palermo<br />
ed è partita proprio dal nostro Istituto.<br />
Quest’anno il 31 dicembre la marcia nazionale della Pace sarà a Brescia.<br />
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