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Viaggio verso la mia autonomia SILVANA PAGELLA
Avevo circa otto anni.
Ero da poco tempo rincasata dall’Istituto �orentino “Anna Torrigiani” per le vacanze estive.
Mi trovavo in aperta campagna, al Lobbi, nella casa della nonna paterna.
Una mattina mi svegliai, mi alzai e sentii che mi stava accadendo qualcosa di nuovo e di sorprendente.
Dopo essere stata lavata e vestita dalla mamma ed al termine della colazione entrai, gattonando, nella sala.
Mi piaceva molto andare a giocare nella sala; ma quel giorno avrei fatto qualcosa di diverso e d’importante.
Appena entrata, infatti, senza essere vista da nessuno, appoggiai le mani sul tavolo di legno e mi sollevai in
piedi.
Provai a fare alcuni passi, ma caddi.
Riprovai e questa volta, mossi il primo barcollante passo.
Stavo compiendo il mio primo e lungo viaggio: il viaggio verso la mia indipendenza.
In seguito a quel preciso istante ne mossi altri e camminavo autonomamente.
Conscia del successo straordinario, chiamai la mamma che, stupita, si fregò gli occhi, ma il dubbio non c’era:
io camminavo da sola. Da sola!
Quel giorno di luglio ero lieta come una pasqua e tra me pensavo: “Com’è bello camminare! Com’è bello
usare le proprie gambe!”
Le opprimenti catene della mia spasticità �sica sarebbero rimaste. Certo!
Sapevo, però, che con l’ausilio della mia ferrea forza d’animo si sarebbero alleggerite.
La sera, quando mi coricai nel mio lettino, sarebbe stato di�cile scorgere una bambina più felice di me, tutta
vibrante com’ero per la gioia di quella giornata memorabile; ma già immaginavo i progressi che si sarebbero
prolungati nei giorni a venire.
I Racconti
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