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atlante degli uccelli nidificanti nella “bassa” pianura lombarda (italia ...

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74<br />

Paolo, Offlaga, Pavone Mella, Alfianello, Milzano,<br />

Pavone Mella, Pralboino, Leno, Gottolengo, Gambara,<br />

Fiesse, Isorella, Remedello, Carpendolo), oltre a<br />

territori compresi in 8 comuni cremonesi (Soncino,<br />

Cumignano sul Naviglio, Genivolta, Azzanello, Castelvisconti,<br />

Bordolano, Corte de’ Cortesi e Monasterolo).<br />

Inquadramento geologico, idrografico<br />

e pedologico<br />

La bassa <strong>pianura</strong> bresciana è caratterizzata da una notevole<br />

copertura sedimentaria, profonda alcune centinaia<br />

di metri. La serie è costituita, <strong>nella</strong> parte inferiore<br />

da sedimenti marini depositatisi <strong>nella</strong> <strong>pianura</strong> Padana<br />

tra la fine dell’Era Terziaria e l’inizio dell’Era<br />

Quaternaria, ed in quella superiore da alluvioni<br />

(ghiaie, sabbie, limi, argille) trasportate e deposte<br />

dall’antico fiume Oglio <strong>nella</strong> seconda metà del Quaternario<br />

ed in epoche successive (ZANOTTI, 1991).<br />

Per gli approfondimenti si rimanda ai F.46 – Treviglio,<br />

1966; F.47 – Brescia, 1968 e F.61 – Cremona,<br />

1970 alla scala 1:100.000 della Carta Geologica d’Italia<br />

e relativi commenti, oltre che a COZZAGLIO<br />

(1927), GIACOMINI (1946), PRINCIPI (1961), PELOSO &<br />

PESCE (1981).<br />

L’altimetria media è compresa fra i 70 m s.l.m.<br />

(Scarpizzolo) e 39 m s.l.m. (Fiesse) e la pendenza N-<br />

S mediamente quantificabile nel 2,5-3,5 per mille.<br />

I fiumi principali che attraversano da nord a sud<br />

la <strong>pianura</strong> bresciana sono l’Oglio (che segna il confine<br />

con la limitrofa <strong>pianura</strong> cremonese, che in questo<br />

tratto orientale è particolarmente ricca di canali irrigui),<br />

il Mella ed il Chiese, seguiti da numerosissimi<br />

corsi d’acqua minori (seriole, rogge, vasi, dugali, fossi,<br />

colatori, ecc.) fra i quali ricordiamo il fiume Strone,<br />

la roggia Saverona, Fosso Caglione, Fiume Lussignolo,<br />

Fiume Gambara, Canale S.Giovanna, Naviglio<br />

di Isorella, Fiume Lussignolo, Roggia Gambaresca,<br />

Roggia Provaglia, Vaso Molone, ecc.<br />

E’ interessante rilevare come l’alta <strong>pianura</strong>, formata<br />

da ciottoli e da ghiaie grossolane, assorbe notevoli<br />

quantità di acqua proveniente non sono dalle precipitazioni<br />

atmosferiche dirette, ma anche dal disperdimento<br />

delle acque fluviali e del reticolo irriguo artificiale,<br />

in modo che gli strati superficiali rimangono<br />

asciutti. Nella bassa <strong>pianura</strong>, invece, i depositi alluvionali<br />

sono rappresentati in prevalenza da materiali<br />

sabbioso limosi e argillosi molto fini. In conseguenza<br />

di ciò le acque assorbite dall’alta <strong>pianura</strong>, lungo il limite<br />

fra questa e la bassa <strong>pianura</strong> per il diminuito livello<br />

del terreno e per la presenza di sedimenti dotati<br />

P. Brichetti e A. Gargioni<br />

di una scarsa permeabilità, danno origine a falde<br />

freatiche poco profonde, che alimentano le cosiddette<br />

risorgive. Dunque, anche se in misura ridotta rispetto<br />

al passato, i fontanili derivati per opera dell’uomo<br />

sfruttando tale fenomeno, arricchiscono di acque limpide<br />

e perenni la bassa <strong>pianura</strong>. La maglia idrica si<br />

distribuisce, a parità di interesse agricolo, in funzione<br />

della quota topografica e della permeabilità dei terreni:<br />

in media 3,5 Km lineari di sviluppo della canalizzazioni<br />

per Km 2 di superficie (PELOSO & PESCE,<br />

1981).<br />

L’abbondanza di acque, oltre a influenzare il paesaggio<br />

naturale ed il paesaggio agrario, ha inciso sulla<br />

dislocazione dei centri abitati e delle vie di comunicazione.<br />

Negli ultimi decenni, oltre allo sfruttamento progressivo<br />

delle acque ed al loro inquinamento organico<br />

e chimico, è aumentato considerevolmente l’utilizzo<br />

per i fini industriali, agricoli e domestici con conseguente<br />

impoverimento delle falde. I risultati di questo<br />

agire, spesso sconsiderato, hanno causato squilibri<br />

e rarefazioni preoccupanti <strong>nella</strong> fauna e <strong>nella</strong> flora<br />

acquatica. Bonifiche e prosciugamenti, seguiti<br />

spesso da opere di rettifica e arginatura dei fiumi<br />

hanno determinato la scomparsa di meandri e lanche<br />

fluviali. Le golene, per lunghi tratti, si sono progressivamente<br />

inaridite oppure sono state sconvolte, livellate<br />

e trasformate in impianti di pioppi ibridi.<br />

Nel territorio considerato si possono descrivere<br />

molte aree eterogenee che possono essere incluse in<br />

tre diversi distretti pedologici (BRENNA et. al. 2001):<br />

• la Valle dell’Oglio bresciano-cremonese: caratterizzata<br />

da un alveo unicorsale incassato con acclività<br />

0,5%, poi moderatamente meandriforme con pochi<br />

canali, infine, a meandri arginati, a tratti rettificati.<br />

Valle di 1-2 (a tratti fino a 5) Km, scarpate da 25 a<br />

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