Dizionario dei telefilm - Arena80
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SAGGI
LEOPOLDO DAMERINI<br />
FABRIZIO MARGARIA<br />
<strong>Dizionario</strong><br />
<strong>dei</strong> <strong>telefilm</strong><br />
GARZANTI
Prima edizione: maggio 2001<br />
Prima ristampa: settembre 2001<br />
Nuova edizione ampliata e aggiornata: aprile 2004<br />
ISBN 978-88-11-60024-4<br />
© 2001, 2004, Garzanti Libri s.p.a., Milano<br />
Printed in Italy<br />
www.garzantilibri.it<br />
Quest'opera è protetta dalla Legge sul diritto d'autore.<br />
È vietata ogni duplicazione, anche parziale, non autorizzata.
LA FORTUNA DI UN NOME, LA FORTUNA DI UN GENERE<br />
di Aldo Grasso<br />
Il <strong>telefilm</strong>, recitano i dizionari della televisione, è un prodotto di fiction<br />
concepito per il piccolo schermo e, perciò, destinato alla trasmissione<br />
televisiva. Articolato in puntate o episodi raggruppati in serie, il<br />
<strong>telefilm</strong> propone brevi racconti, in sé conclusi, ma spesso collegati tra<br />
loro come episodi di cicli che presentano personaggi fissi invariabili,<br />
caratteri strutturali costanti e un’ambientazione che resta per lo più<br />
invariata.<br />
Telefilm è parola squisitamente italiana (poco usata in area anglofona<br />
dove si preferisce parlare di «tv series», specificando il genere di<br />
appartenenza: western, hospital, soap, sit, drama, sci-fi, docu...). I linguisti<br />
che per primi si sono occupati delle parole derivate dal nuovo<br />
mezzo (Migliorini, Fochi, De Mauro) si mostravano preoccupati dal<br />
prefissoide «tele»: significava, a loro dire, non solo «a distanza» (come<br />
nel caso classico di «televisione») ma anche «relativo alla televisione»;<br />
come tale era destinato a diventare il primo elemento di una folla<br />
di nuove parole. E non nascondevano le loro perplessità: invitavano,<br />
infatti, a evitare l’impiego esagerato di «tele» per le possibili confusioni;<br />
meglio far ricorso a un altro prefisso dai lombi opimi: «video-».<br />
«Videofilm», però, nonostante le raccomandazioni, non è entrato nell’uso.<br />
Così ci teniamo ben stretto il più familiare «<strong>telefilm</strong>».<br />
Ai primi teorici della televisione italiana, puristi anche loro, il <strong>telefilm</strong><br />
pareva una mostruosità perché rinunciava «a priori al coefficiente spettacolare<br />
dato dall’immediatezza». Allora si credeva che lo specifico<br />
televisivo si identificasse con la diretta e ogni deviazione veniva esecrata.<br />
Tuttavia non si risparmiavano consigli: «Per quanto riguarda il<br />
soggetto ispiratore, è quindi chiaro che esso deve concernere la breve<br />
vicenda d’uno o di pochi personaggi, narrare una storia interiore, basata<br />
sui pensieri e sui sentimenti, piuttosto che sui fatti e sul movimento;<br />
le sue dimensioni esterne, la sua durata, la sua destinazione, fanno sì<br />
che il <strong>telefilm</strong> si configuri come una novella cinematografica, una<br />
forma che la misura obbligata del film spettacolare aveva progressivamente<br />
bandito dagli schermi» (Federico Doglio e Tullio Kezich).<br />
Ma questa è una storia italiana e finora la politica neoliberistica del<br />
piccolo film in piccolo schermo non ha avuto grandi esiti. Dopo il
La fortuna di un nome, la fortuna di un genere<br />
VI<br />
primo <strong>telefilm</strong>, La svolta pericolosa, 1959, di Gianni Bongioanni, c’è<br />
stato qualche esperimento, qualche commistione di genere come<br />
Sheridan, Maigret, I Nicòtera. Qualche tentativo apprezzabile come I<br />
racconti del maresciallo tratti da Mario Soldati, ma nulla di più.<br />
Meglio importare che produrre, benché il primo <strong>telefilm</strong> trasmesso<br />
dalla Rai, Mio padre il signor preside, sia stato un fallimento. E poi la<br />
formazione «letteraria» <strong>dei</strong> dirigenti Rai ha sempre privilegiato l’«originale»<br />
nei confronti della serialità. Ma i tempi sono cambiati, la spietata<br />
concorrenza delle televisioni commerciali porta oggi a riconsiderare<br />
il concetto di «<strong>telefilm</strong>ità».<br />
Molti <strong>telefilm</strong> classici traggono spunto da qualche film di successo, o<br />
meglio da quei film che, se anche non hanno «sfondato» nelle sale<br />
cinematografiche, hanno tuttavia avuto un buon indice di ascolto nel<br />
passaggio televisivo (Mash, Alice, Paper Chase, La conquista del West<br />
e molti altri). Ma prima che le «majors» hollywoodiane regolassero e<br />
offrissero i loro prodotti ai network, come funzionavano i “proto<strong>telefilm</strong>”?<br />
In realtà, i film in televisione non sono mai mancati e già nel<br />
1948 le case minori, tipo la gloriosa Republic o la Rko, avevano venduto<br />
il loro stock di film alle televisioni, che proprio in quegli anni,<br />
dopo un lungo periodo di sperimentazione, si diffondevano su tutto il<br />
territorio americano con programmi trasmessi regolarmente. Tra questi<br />
programmi, i B movie riempivano comodamente alcune ore di trasmissione.<br />
William Boyd, meglio conosciuto come Hopalong Cassidy,<br />
divenne il primo attore di film trasmessi alla stregua di <strong>telefilm</strong> e<br />
indicò per il futuro quali sarebbero state le basi non solo contrattuali<br />
(aveva acquisito i diritti <strong>dei</strong> suoi film) ma anche tematiche del <strong>telefilm</strong><br />
più popolare: il western.<br />
La nascente invasione <strong>dei</strong> <strong>telefilm</strong> negli anni Cinquanta e il loro apogeo<br />
negli anni Sessanta (durata di un’ora, spesso di un’ora e mezza, girati a<br />
colori, e in esterni) tolse definitivamente i western di «serie B» dalla<br />
catena di produzione, mettendo in crisi sia le case di produzione sia il più<br />
grande mito creato da un genere cinematografico. Gunsmoke, Rawhide,<br />
Maverick, The Virginian sostituirono ben presto nel cuore <strong>dei</strong> cinefili<br />
spinti i film della Republic o della Columbia. Nel 1959 ben diciassette<br />
<strong>telefilm</strong> della durata fra i trenta e i sessanta minuti occupavano importanti<br />
fasce di programmazione nelle tre reti principali ABC, CBS, NBC.<br />
Tuttavia la televisione non si alimentava soltanto di western: Your Show<br />
of Shows con Sid Caesar e The Goldbergs, prodotti alla fine degli anni<br />
Quaranta, aprirono le porte a The Honeymooners, con il grassottello<br />
Jackie Gleason e Art Carney, e a una lunga serie di situation comedies<br />
che col passare del tempo hanno acquistato sempre più importanza<br />
all’interno delle reti televisive. Nel 1978 ben quattordici sit-com occu
VII La fortuna di un nome, la fortuna di un genere<br />
pavano uno spazio di prima serata. Ma facciamo ancora un piccolo salto<br />
indietro. Se The Honeymooners diede con le sue quindici stagioni di permanenza<br />
nella televisione un apporto notevole alla popolarità e allo stile<br />
del genere, chi rivoluzionò tutto fu I love Lucy, 1951-57, con Lucille Ball<br />
e Desy Arnaz (un vero disastro quando si tentò di trasmetterli in Italia),<br />
i quali non volendosi trasferire a New York, dove si «faceva» la televisione,<br />
proposero che i loro spettacoli venissero filmati, in modo da poterli<br />
riciclare anche in altre stazioni private indipendenti o estere. La prima<br />
rappresentazione televisiva videoregistrata si avrà soltanto nel 1957 grazie<br />
a Bing Crosby, in collaborazione con l’Ampex e la Rca: un modo<br />
nuovo per coprire con il suo spettacolo tutto il territorio nazionale.<br />
Un genere che col passare degli anni assume un ruolo primario in televisione,<br />
tanto da soppiantare il western, è quello poliziesco. Con il<br />
<strong>telefilm</strong> Dragnet, 1952, la violenza quotidiana della criminalità e la<br />
repressione della polizia entrano nelle case, il linguaggio aspro e poco<br />
ricercato, le pistolettate, gli omicidi e gli spari sono all’ordine del giorno<br />
e così pure quella patina di duro realismo che mantenne la serie fino<br />
ai suoi ultimi giorni e che è stata ripresa dalle successive serie poliziesche,<br />
da Joe Forrester a The Rookies, da Gli uomini di Harrison a<br />
Matt-Helm.<br />
Il successo <strong>dei</strong> <strong>telefilm</strong> ha abbondantemente alimentato i discorsi sul<br />
carattere della serialità, sulla ripetizione e invenzione nei media.<br />
È possibile dunque definire una «<strong>telefilm</strong>ità» delle origini? Secchezza<br />
narrativa, azioni molto concentrate, sequenze brevi sottolineate da<br />
stacchi musicali, montaggio rapido, molte ellissi narrative, dialoghi<br />
sintetici, pochi compiacimenti descrittivi (riservati magari ai soli titoli<br />
di testa). Piuttosto che i film (a esclusione <strong>dei</strong> serial diffusi tra il 1913<br />
e il 1920 che sono i veri progenitori), i modelli, più o meno consapevoli,<br />
<strong>dei</strong> <strong>telefilm</strong> sono la radio (di cui molto si è già scritto circa la<br />
genesi della fiction seriale) e i fumetti pubblicati dai quotidiani americani:<br />
stessa distinzione per generi (western, sit-com, polizieschi ecc.),<br />
stessa ripetizione di personaggi e di luoghi tipici che diventano familiari<br />
al pubblico sia <strong>dei</strong> lettori che degli spettatori. Stessi fenomeni di<br />
fanatismo. Uno degli esempi più celebri nella storia <strong>dei</strong> fumetti è rimasto<br />
quello di Flattop, un piccolo gangster deforme, nemico di Dick<br />
Tracy – il celebre investigatore di Chester Gould – che era cattivo ma<br />
simpatico ai lettori. Quando Gould lo fece morire ricevette moltissimi<br />
telegrammi di ammiratori che volevano tributargli solenni onoranze<br />
funebri; nel Connecticut gli venne organizzata anche una veglia funebre.<br />
Quando in una puntata di Dallas, che ha avuto il maggior numero<br />
di spettatori nella storia della televisione americana, J.R. è stato ferito<br />
da un attentatore, rimasto sconosciuto, si è ripetuto il fenomeno
La fortuna di un nome, la fortuna di un genere<br />
VIII<br />
«Flattop». Il presidente Reagan approfittò dell’occasione per distribuire<br />
distintivi con la scritta «Un democratico ha sparato a J.R.».<br />
A proposito di una più moderna produzione seriale, Umberto Eco ha<br />
proposto due modelli fondativi: la saga e la serie. La serie (ad esempio<br />
Starsky & Hutch) mette sempre in scena <strong>dei</strong> personaggi fissi e,<br />
con minime variazioni, ripete gli stessi eventi; proprio come la maggior<br />
parte <strong>dei</strong> fumetti, da Superman a Tex Willer, o come la serie delle<br />
avventure gialle di Hercule Poirot o di Miss Marple. La saga, invece,<br />
prende <strong>dei</strong> personaggi e li mette al centro di una lunga storia, poi i<br />
personaggi muoiono o scompaiono (come in Dallas, come nelle telenovelas<br />
brasiliane) e la storia continua coi loro figli e nipoti, cugini e<br />
cognati ecc. «Chi però studi con attenzione le strutture narrative della<br />
saga si accorge che le vicende, se pure accadono a personaggi diversi<br />
e in situazioni diverse, possono essere ridotte ad alcune strutture narrative<br />
costanti (che la semiotica contemporanea ha descritto e calcolato<br />
con molta precisione, a cominciare da Propp quando ha mostrato<br />
che le fiabe russe di magia giocavano tutte, con minime variazioni,<br />
sullo stesso pacchetto di funzioni narrative). E questo ci dice che di<br />
saghe ce ne sono sempre state, e anche il ciclo della Tavola rotonda<br />
era una saga, dove poteva accadere a personaggi diversi come Parsifal<br />
o sir Galaad di incontrare cavalieri o castelli incantati assai simili tra<br />
loro» (Umberto Eco, «L’innovazione nel seriale», in Sugli specchi,<br />
Milano, Bompiani, 1985). Ripetizione, standardizzazione, ripresa,<br />
serialità: tutti fenomeni, tuttavia, che non sono tipici dell’epoca <strong>dei</strong><br />
media, ma che attraversano da sempre la produzione letteraria mondiale<br />
e, se mai, rivelano ora nuove dinamiche della creatività, nuovi<br />
ritmi imposti dalla produzione industriale. Nei <strong>telefilm</strong>-saga i personaggi<br />
nascono, si sposano, muoiono; i loro nipoti avranno gli stessi<br />
guai <strong>dei</strong> loro nonni, ma caratteri e situazioni che sembrano diversi;<br />
soprattutto c’è una crescita <strong>dei</strong> personaggi a ritmo televisivo. Nei <strong>telefilm</strong>-serie<br />
i personaggi non nascono, non muoiono, rimangono immobilizzati<br />
in un’età ideale; la loro «staticità» è comunque una staticità<br />
televisiva, sono congelati eppur si muovono a venticinque fotogrammi<br />
al secondo.<br />
Oggi si preferisce catalogare i <strong>telefilm</strong> secondo una diversa partizione:<br />
– i serial, che presentano una narrazione articolata in un numero indefinito<br />
di puntate, ovvero di segmenti narrativi aperti, caratterizzati, sul<br />
piano dell’azione, dal predominio del dialogo, su quello linguistico da<br />
una dominanza di campi e piani «stretti» (primo piano, campo-controcampo,<br />
montaggio alternato...) e su quello pragmatico dalla ridondanza<br />
degli elementi informativi, che garantisce anche allo spettatore<br />
meno fidelizzato la comprensione del percorso, malgrado il meccani
IX La fortuna di un nome, la fortuna di un genere<br />
smo di forte concatenazione delle puntate, e consente nello stesso<br />
tempo alla produzione di rallentare, diluire e moltiplicare i fili della<br />
narrazione. All’interno <strong>dei</strong> serial è possibile differenziare due tra le<br />
modalità probabilmente più popolari di fiction, le soap operas<br />
(Sentieri, Beautiful) e le telenovelas (Anche i ricchi piangono), distinguibili<br />
per area geografica di produzione (rispettivamente Nord e Sud<br />
America), per modalità di produzione e programmazione (serial aperto<br />
per la soap e chiuso per la telenovela) e in parte anche per universi<br />
narrativi e valoriali (il mondo degli affari e dell’alta borghesia statunitense<br />
versus quello popolare o «coloniale» <strong>dei</strong> prodotti latinoamericani);<br />
– la serie, formato che presenta un nucleo narrativo forte (uno o più<br />
personaggi fissi agiscono all’interno di alcuni spazi ricorrenti o sono<br />
coinvolti in una serie di situazioni standard) sviluppato e distribuito<br />
attraverso episodi, ovvero segmenti narrativi autonomi e chiusi in cui<br />
l’azione si sviluppa nei tre atti tradizionali (incipit, svolgimento con<br />
climax e scioglimento). La serie prevede due varianti, definite in base<br />
alla situazione narrativa e alla durata degli episodi: la situation comedy<br />
(sitcom), commedia di situazione svolta soprattutto in interni, familiari<br />
o lavorativi, in cui gli episodi hanno una durata media di 25 minuti;<br />
e il <strong>telefilm</strong>, articolabile in «generi» in alcuni casi di forte derivazione<br />
cinematografica (poliziesco, western, hospital...) e distribuito in segmenti<br />
di 50 minuti.<br />
Sempre più controllato dagli sponsor, il <strong>telefilm</strong> è ormai merce e<br />
immaginario mondiali. La sua diffusione internazionale ne caratterizza<br />
forma e specificità. Il modello di contenuto ma soprattutto l’omogeneità<br />
al flusso del palinsesto fanno del <strong>telefilm</strong> il canale di costruzione<br />
di una rete globale. Satelliti prima <strong>dei</strong> satelliti, i <strong>telefilm</strong> disegnano<br />
la geografia dell’emittenza intorno al mondo, sviluppano un<br />
immaginario che reca in sé le condizioni della sua serialità.<br />
Il dizionario <strong>dei</strong> <strong>telefilm</strong> di Leo Damerini e Fabrizio Margaria è un’opera<br />
preziosa, si spera capostipite di un filone che in Italia è guardato<br />
ingiustamente con sospetto, il reference book, un libro cui attingere<br />
informazioni ed emozioni, cui affidare i percorsi incerti della nostra<br />
memoria.<br />
È un libro pieno di passione e di competenza ma non manca di gusto<br />
critico e di sottile ironia (il poker <strong>dei</strong> commenti è significativo). È un<br />
libro che mancava e che ora per fortuna c’è.
Gli Autori desiderano ringraziare:<br />
Giovanni Petronaci per l’aiuto e la consulenza sui <strong>telefilm</strong> di lingua tedesca;<br />
Baptiste Marcel per l’aiuto e la consulenza sui <strong>telefilm</strong> di lingua francese;<br />
il direttore Massimo Donelli e l’Archivio di «TV Sorrisi e Canzoni» per la loro disponibilità;<br />
il compianto Leo Pasqua per averci fornito consigli e materiale di consultazione prezioso;<br />
la Direzione Documentazione e Analisi Istituzionale di Mediaset per l’ampia documentazione<br />
da cui abbiamo attinto;<br />
gli amici, i conoscenti, i colleghi, i parenti e i viandanti che hanno messo a nostra<br />
disposizione la loro memoria storica;<br />
i Bad Dogs, Betty, Blue e Chicchy per la colonna sonora;<br />
le rispettive fidanzate per il tempo perso e le notti insonni.
INTRODUZIONE<br />
Ne sono passati di <strong>telefilm</strong> sotto i ponti tv.<br />
In questi ultimi tre anni, dall’uscita della prima edizione del <strong>Dizionario</strong><br />
<strong>dei</strong> Telefilm, ne abbiamo contati più di 300 inediti. Ma non è stato sufficiente<br />
schedarli tutti: la «disgrazia» di chi affronta l’aggiornamento<br />
di un prodotto del genere, che si fonda sulla continuità e sull’evoluzione,<br />
sull’appuntamento alla prossima volta, sta nel fatto che non<br />
basta aggiungere i titoli nuovi, sommarli agli oltre 1500 della scorsa<br />
edizione. I <strong>telefilm</strong> vanno coccolati e seguiti come figli: quando escono<br />
(dal teleschermo), quando tornano a casa malmenati (flop), quando<br />
cambiano pelle in corsa, quando alla luce <strong>dei</strong> giorni nostri assumono<br />
un’aura vintage.<br />
Insomma, era necessario rispolverare tutto il passato, prima di aprire le<br />
porte al presente e al futuro. Oltre 5000 aggiunte sono più di un numero:<br />
è la convinzione che le serie tv, il più delle volte, non finiscano con<br />
l’ultimo episodio. Così come i loro personaggi, le loro situazioni, i loro<br />
tormentoni, le loro canzoncine, vivono nel nostro ricordo più di qualsiasi<br />
fiction. Addirittura, se ci permettete, più di qualsiasi genere televisivo.<br />
Sì, perché loro si basano sulla magnifica illusione che il domani sia<br />
un’altra puntata.<br />
Se la televisione è stata la baby-sitter degli ultimi cinquant’anni, le serie<br />
tv sono diventate un po’ come quelle storie che da bambino ti racconta<br />
la tata, che crescendo ti rimangono dentro, che segnano un periodo della<br />
tua vita, che ti appassionano, ti coinvolgono o, semplicemente, liberano<br />
la tua fantasia. Non importano l’età, il sesso o la classe sociale di chi le<br />
percepisce e le vive: l’immaginazione non conosce carte d’identità, non<br />
guarda in faccia nessuno; al massimo chiede la tua, di faccia, per<br />
mezz’ora o un’ora davanti al teleschermo. Storie realistiche o fantastiche,<br />
credibili o «ai confini della realtà». Personaggi che diventano i tuoi<br />
compagni di poltrona, chiedono di potersi sedere al tuo fianco sul divano,<br />
non si arrabbiano se devi alzarti per rispondere al telefono ma sono<br />
felici se lo stacchi per seguirli meglio. Quella rassicurante abitudine –<br />
spesso non considerata dai programmatori televisivi – di trovarli alla<br />
stessa ora, nello stesso giorno, sulla stessa rete.<br />
Ripensate a quelle corse a casa per scoprire in tempo «chi ha sparato a<br />
J.R.», per sapere «chi ha ucciso Laura Palmer», per assistere al bacio
Introduzione<br />
XII<br />
tra Mulder e Scully in X-Files, per applaudire il salto <strong>dei</strong> bidoni del<br />
motorizzato Fonzie in Happy Days, per dare l’addio a Derrick e al suo<br />
ferma-cravatta dopo tanti anni di onorata carriera… Quando immaginavate<br />
di girare il mondo senza valigie come Simon Templar (e invece<br />
eravate bloccati dall’ennesimo sciopero degli aerei), quando correvate<br />
con la fantasia sulla spericolata macchina al centro di Hazzard (e invece<br />
la batteria vi aveva lasciato a terra), quando vi siete immedesimate<br />
nelle vicende della sfortunata Ally McBeal o delle più spegiudicate<br />
protagoniste di Sex&the City (come loro siete sempre andate alla ricerca<br />
di un inesistente Principe Azzurro), quando vi siete accorti che la<br />
moda vintage prendeva spunto da Starsky&Hutch e dalle Charlie’s<br />
Angels (altro che genialate di stilisti a corto di idee!), quando desideravate<br />
inchiodare colui che vi ha tagliato la strada con la stessa fermezza<br />
di Kojak (solo perché avevate un lecca-lecca in bocca e iniziavate<br />
a soffrire di calvizie). Anche se lo specchio davanti al quale vi<br />
esercitavate non rifletteva la stessa immagine degli originali, avete<br />
sognato a occhi aperti. Giorno dopo giorno, puntata dopo puntata.<br />
Come scrivevamo nell’Introduzione della prima edizione, i <strong>telefilm</strong><br />
hanno allevato più di una generazione per diventare cultura pop degna<br />
di quell’Andy Warhol che non si tirò certo indietro quando lo chiamarono<br />
per un cameo in Love Boat.<br />
La stessa tecnica di Warhol potrebbe assurgere a esempio della differenza<br />
tra un film e un <strong>telefilm</strong>: quando il padre della Pop-Art ritraeva volti<br />
illustri riproducendoli più volte sulla tela, manteneva un canovaccio identico<br />
ma cambiava in ognuna delle quattro parti colori e sfumature, facendole<br />
apparire ciascuna come unica. Così appaiono le serie tv rispetto a un<br />
lungometraggio: una storia che al cinema viene concentrata in due ore,<br />
nei <strong>telefilm</strong> viene divisa in più parti, cercando di arricchirla ogni volta con<br />
schizzi e trovate che lascino comunque scorrere il plot originale.<br />
Come nei dipinti di Roy Lichtenstein, la distorsione, la contaminazione<br />
e la rivisitazione degli elementi riescono a farti scorgere dettagli e<br />
sfumature che nel contesto originale apparivano un tutt’uno.<br />
L’ingrandimento di un particolare che nell’insieme sfuggiva, come i<br />
puntini della carta sgranata tipica <strong>dei</strong> quotidiani, <strong>dei</strong> fumetti, <strong>dei</strong> cataloghi<br />
d’arte. Così nei <strong>telefilm</strong>, la ripetizione, che solitamente è un<br />
difetto, diventa un pregio creativo.<br />
In questi tre anni, forse qualcosa è cambiato. Complici Internet e la<br />
facilità di aggregarsi in un baleno, le barriere sono cadute: il pueblo<br />
unido <strong>dei</strong> <strong>telefilm</strong> si mobilita, è curioso, si ribella, fa tendenza. È più<br />
vivo che mai.<br />
Con questa motivazione abbiamo fondato l’Accademia <strong>dei</strong> Telefilm,<br />
associazione che intende promuovere la cultura <strong>dei</strong> <strong>telefilm</strong> in mezzo
XIII Introduzione<br />
secolo di piccolo schermo italiano. Una sorta di spin-off pulsante del<br />
<strong>Dizionario</strong>, un club virtuale dove gli amanti <strong>dei</strong> serial possono aggiornarsi<br />
costantemente con notizie, esclusive, dietro le quinte, approfondimenti,<br />
speciali, inziative e risposte sulle serie tv che rendono il piccolo<br />
schermo un po’ più grande.<br />
Con questo intento è nato il «Telefilm Festival», la prima Mostra<br />
Internazionale interamente dedicata alle serie tv: un punto d’incontro<br />
che vuole essere l’occasione per celebrare questa fiction spesso sottovalutata,<br />
nobilitarla dal piccolo al grande schermo e renderla ancora<br />
più «pop» (nel senso di «popular»), «teletrasportarla» tra la gente<br />
suscitando discussioni, opinioni, ricordi. Un viaggio tra i <strong>telefilm</strong> del<br />
passato, del presente e del futuro: quelli che ci hanno emozionato e<br />
quelli che vedremo prossimamente, molti <strong>dei</strong> quali destinati a diventare<br />
«supercult».<br />
Il nuovo <strong>Dizionario</strong> <strong>dei</strong> Telefilm, che cade non a caso nel cinquantennale<br />
della televisione italiana, si può dire che in realtà sia un «altro»<br />
<strong>Dizionario</strong>. È carico di quella passione crescente che abbiamo raccolto<br />
in questi tre anni, è ricco di novità e aggiornamenti, vanta un numero<br />
sempre maggiore di link tra i titoli, ma è anche frutto delle segnalazioni<br />
di chi è cresciuto assimilando certi aspetti al limite del... feticismo.<br />
Guai a dimenticare, per esempio, il pesciolino rosso che fungeva da<br />
confidente muto del piccolo Arnold. Nel suo acquario si è tuffata più<br />
di una generazione: solo a ripensarci, ci sembra di nuotare in un mare<br />
di ricordi. Questa nuova edizione è dedicata soprattutto a loro: a tutti<br />
quelli nati sotto il segno di Abramo.<br />
Leopoldo Damerini<br />
Fabrizio Margaria<br />
accademia<strong>telefilm</strong>@garzantilibri.it<br />
Accademia <strong>dei</strong> Telefilm:<br />
http://accademia<strong>dei</strong><strong>telefilm</strong>.garzantilibri.it - accademia<strong>telefilm</strong>@garzantilibri.it<br />
Telefilm Festival:<br />
http://www.<strong>telefilm</strong>festival.it
NOTE DI LETTURA<br />
Il <strong>Dizionario</strong> <strong>dei</strong> <strong>telefilm</strong> prende in considerazione tutte le serie televisive in onda in Italia<br />
dal 3 gennaio 1954 – la data di nascita della televisione italiana – al 3 gennaio 2004.<br />
Metodi di ricerca<br />
Lo dobbiamo ammettere: non è stato affatto facile. Certi titoli erano un enigma anche per<br />
chi, come noi, con i <strong>telefilm</strong> ci lavora quotidianamente: il primo passo è stato chiedersi se la<br />
serie in questione era italiana o straniera (paradossalmente è più facile trovare informazioni<br />
sui serial d’oltre confine, vista l’abbondanza di enciclopedie e siti ad hoc all’estero); la risposta<br />
è arrivata quasi sempre dagli “emessi”, quell’elenco di programmi che racconta, anno<br />
per anno, titolo per titolo, cosa ha trasmesso la rete televisiva nel corso della sua storia;<br />
ma non sempre è stato così semplice, visto che questi “diari” risalgono fino a un certo periodo<br />
e solo ultimamente sono stati inseriti nei computer. E così partiva l’indagine: dal nome<br />
di un attore, dal paese di produzione, dal titolo originale (quando li si riusciva a recuperare).<br />
In molti casi abbiamo passato anche più di un mese alla ricerca su più fronti di un titolo<br />
che poi si scopriva essere il corrispettivo di una stessa serie che una rete regionale aveva<br />
intitolato diversamente (certe iniziative sarebbero da proibire, lo diciamo per la salute <strong>dei</strong><br />
detective!). Se per i <strong>telefilm</strong> stranieri, una volta acquisito il titolo originale, il gioco era praticamente<br />
fatto, non è stato così semplice per le serie italiane: non esistendo un archivio ufficiale<br />
– ben vengano le neonate Teche Rai, anche se muovono i primi passi – abbiamo attinto<br />
dalla “Garzantina” di Aldo Grasso e dalla sua ultima Storia della televisione italiana<br />
(Garzanti 2000); da pubblicazioni che coprivano perlopiù segmenti parziali; più di una volta<br />
abbiamo disturbato direttamente le produzioni per chiedere una scheda tecnica o quello<br />
che ci mancava; l’archivio di «Tv Sorrisi e Canzoni» ci ha tolto gli ultimi, irrisolvibili dubbi.<br />
Questo in sintesi: anche se tre anni di ricerche e stesura non si possono riassumere in poche<br />
righe; speriamo solo che la passione, la professionalità e la volontà che abbiamo spese<br />
siano la garanzia di una lettura esaustiva lungo cinquant’anni della nostra televisione, della<br />
nostra storia, del nostro costume e, diciamolo sottovoce, della nostra cultura.<br />
Le schede<br />
Ogni scheda si apre con il titolo italiano con il quale il <strong>telefilm</strong> è uscito sui nostri teleschermi.<br />
In più di una circostanza è capitato che una stessa serie sia stata intitolata diversamente<br />
(ad esempio Il mio amico Arnold ha dapprima esordito come Harlem contro<br />
Manhattan): in questi casi abbiamo inserito entrambi i titoli, rimandando a quello temporalmente<br />
antecedente. Se trovate un titolo in lingua originale non si tratta di una svista: capita<br />
spesso che, soprattutto con i serial mandati in onda a tarda notte, non ci si preoccupi<br />
neanche di cambiare denominazione; altre volte, sta effettivamente meglio l’originale di<br />
un’improbabile edizione italiana (sulla traduzione e sugli stravolgimenti di certi titoli ci sarebbe<br />
da aprire un dibattito alla stessa stregua di quelli cinematografici). Dopo il titolo in<br />
italiano segue quello originale, se guito a sua volta dal cast d’interpreti e dai dati tecnici sulla<br />
produzione: Paese o Paesi di produzione, l’anno di prima distribuzione, il genere, il tipo
Note di lettura XVI<br />
di fotografia (in bianco e nero, a colori o, se esiste, in versione colorizzata), e la durata (es.<br />
15 [puntate] /60’ [minuti]). La scheda vera e propria si avvale di alcune righe di plot (il<br />
classico riassunto), per poi prendere in considerazione i personaggi principali (e i rispettivi<br />
interpreti), le curiosità, i dietro le quinte, le guest-stars (gli ospiti illustri che hanno fatto<br />
capolino sul set), i produttori esecutivi, gli ideatori, i premi, la musica, gli eventuali cambi<br />
di cast. Insomma, tutto quello che c’è da sapere sul <strong>telefilm</strong> in questione, sia dal punto<br />
di vista tecnico che da quello più curioso o inedito. Attenzione: la scelta di indicare l’anno<br />
di prima distribuzione e non quello dell’esordio in Italia è dovuta al fatto che, al di là dell’amara<br />
constatazione di un’impossibile ricerca in tal senso per la mancanza di un archivio<br />
comprensivo, crediamo di interpretare la volontà “purista” di chi vuol sapere il periodo<br />
storico della produzione originale. Così è del resto in tutti i Dizionari del cinema. Comunque<br />
sia, nei casi evidenti di distonia temporale tra l’anno d’esordio nel Paese d’origine e<br />
l’Italia, abbiamo sottolineato l’eventuale gap eccessivo all’interno della scheda stessa (clamoroso,<br />
ad esempio, il caso di M.A.S.H.: uscito in America nel 1972, con i fantasmi di<br />
Vietnam e Corea che bussavano dal teleschermo a colpi di satira, arrivò da noi solo sette<br />
anni dopo, in una diversa cornice temporale e in un clima già più disteso).<br />
I giudizi<br />
Pur avendo abolito la storica classificazione con le “stellette”, abbiamo voluto “giocare” a<br />
fare i critici con un poker di commenti ad hoc. “Cult” accompagna un <strong>telefilm</strong> la cui popolarità,<br />
nutrita o di nicchia che sia, è stata supportata da un alto valore qualitativo, da un<br />
linguaggio innovativo, da interpreti fuori dal comune, da adulazioni ben riposte; “Supercult”<br />
illumina quei titoli in cui gli indici precedenti raggiungono i massimi livelli, travalicando<br />
il piccolo schermo per assurgere al ruolo di fenomeno di costume: si tratta di <strong>telefilm</strong><br />
da incorniciare, da venerare, da studiare, da vedere e rivedere, da mandare nello spazio<br />
in vista di eventuali incontri del “terzo tipo”; “Cotto” denota un prodotto al di sotto delle<br />
aspettative, senza verve, sopravvalutato, ripetitivo, quello che una serie non dovrebbe<br />
mai essere; “Stracotto” allerta sul peggio del peggio: una “ciofeca” bella e buona, una<br />
mezz’ora o un’ora buttate via, da evitare a gambe levate. Dove non troverete alcuno <strong>dei</strong><br />
giudizi sopra espressi vuol dire che si tratta di “coloro che stan sospesi”: niente di eccezionale<br />
per meritarsi il “Cult” o il “Supercult”, niente di così deleterio per precipitare, più<br />
o meno bruciacchiati, nel “Cotto” e “Stracotto”.<br />
Distinzioni e precisazioni<br />
Il <strong>Dizionario</strong> prende in esame quelli che comunemente si chiamano <strong>telefilm</strong>: ovvero tutte<br />
le serie televisive – italiane e straniere – con puntate di mezz’ora o un’ora (salvo qualche<br />
rara deroga), siano esse autoconclusive o consequenziali nel racconto, di qualsiasi genere<br />
e latitudine. Non troverete quindi le mini-serie (ideate per chiudersi dopo poche puntate),<br />
le soap opera e le telenovelas (in cui l’azione si presenta statica e procede in parallelo tra<br />
i protagonisti), gli sceneggiati (traduzioni romanzesche di opere letterarie famose) o i cartoni<br />
animati, anche se qualche eccezione è stata inserita ben volentieri laddove il confine<br />
tra serial e altri generi di fiction appaia labile (Il giornalino di Gianburrasca, ad esempio,<br />
pur essendo considerato uno sceneggiato, contiene in sé i crismi del <strong>telefilm</strong>; The<br />
Kingdom – Il regno di Lars von Trier è stato lanciato come un film ma in realtà nasce<br />
come serie televisiva; Thunderbirds, pur non avendo attori in carne e ossa, introduce una<br />
tecnica innovativa come la “animatronics”, ovvero l’uso di pupazzi animati altamente<br />
evoluti che agiscono come esseri viventi…). Un’altra precisazione riguarda l’elenco stilato:<br />
sono stati presi in considerazione i titoli “in chiaro” (visibili a tutti), escludendo quel
XVII Note di lettura<br />
li “criptati” o in onda sulle pay-tv (fruibili solo attraverso abbonamento). Infine, nella redazione<br />
dell’opera, al solo scopo di evitare ripetizioni grammaticali, abbiamo sorvolato sulla<br />
distinzione “purista” tra serie (quando le puntate sono autoconclusive, in cui i protagonisti,<br />
seppure si muovano in un’ambientazione standard, affrontano nuove vicende in ogni episodio<br />
– come, ad esempio, in Star Trek o Happy days) e serial (in cui la storia si “spalma”<br />
lungo tutte le puntate, dove gli intrecci sono consequenziali e se perdi un episodio devi<br />
ricostruire gli sviluppi – come accade, per esempio ne I segreti di Twin Peaks o in Dallas).
IL DIZIONARIO DEI TELEFILM
A caccia dell’invisibile (Microbes<br />
and Men) Con: interpreti vari. Produzione:<br />
Gran Bretagna, 1974, medico,<br />
colore (6/60’).<br />
È la storia in sei puntate di alcune delle<br />
scoperte mediche più importanti di tutti<br />
i tempi, come ad esempio la cura della<br />
tubercolosi. Tra gli interpreti, Arthur<br />
Lowe veste i panni di Louis Pasteur.<br />
La serie, che racconta in parallelo i sacrifici<br />
personali e la determinazione<br />
<strong>dei</strong> ricercatori presi in esame, è prodotta<br />
da Peter Goodchild.<br />
Acapulco H.E.A.T. (Id.) Con: Fabio<br />
Lanzoni, Catherine Oxenberg, John<br />
Vernon, Alison Armitage, Brendan<br />
Kelly, Michael Worth, Spencer Rochfort,<br />
Holly Floria, Graham Heywood,<br />
Christa Sauls, Lydie Denier. Produzione:<br />
Usa, 1993, avventura, colore<br />
(48/60’).<br />
STRACOTTO<br />
Come in Missione Impossibile (1966),<br />
un’organizzazione segreta ha il compito<br />
di sconfiggere il terrorismo, i crimini<br />
delle multinazionali, i loschi traffici<br />
delle grandi potenze: il suo dovere<br />
è di agire nell’ombra, senza scandali o<br />
rumore. Ha un vantaggio: nessuna interferenza<br />
burocratica. Ha un punto<br />
debole: nessun riconoscimento ufficiale<br />
in caso di insuccesso. La sua<br />
“formazione”, ufficialmente impegnata<br />
in un’agenzia fotografica di modelle<br />
spesso in bikini, è quanto di meglio i<br />
servizi segreti internazionali possano<br />
offrire: Ashley Hunter (la bella Cathe<br />
rine Oxenberg, l’Amanda di Dynasty),<br />
tutta classe e determinazione; Mike<br />
Savage (Brendan Kelly), la figura paterna<br />
del gruppo nonché ex agente della<br />
CIA; Claudio (l’italianissimo Fabio<br />
Lanzoni, eletto l’uomo più sexy del<br />
mondo), il proprietario miliardario<br />
dell’hotel che funge da base delle operazioni;<br />
il misterioso Mr. Smith (John<br />
Vernon); l’esperto di arti marziali<br />
Tommy Chase (Michael Worth); l’attraente<br />
Brett (Spencer Rochfort), il<br />
quale agisce nell’ombra; la maga <strong>dei</strong><br />
computer Krissie Valentine (Holly<br />
Floria); Arthur Small (Graham<br />
Heywood), addetto alle operazioni logistiche.<br />
Non manca la figura sexy di<br />
Catherine Pascal detta “Cat” (Alison<br />
Armitage, modella dalle forme esplosive<br />
di “Playboy”), dalla grazia felina<br />
e in grado di scalare qualsiasi edificio.<br />
Il <strong>telefilm</strong>, girato interamente a Puerto<br />
Vallarta (Messico), si avvale della firma<br />
di Alan Hume, direttore della fotografia<br />
di film quali Un pesce di nome<br />
Wanda, Octopussy e Il ritorno dello<br />
Jedi. La sigla dell’organizzazione,<br />
H.E.A.T., sta per Hemisphere Emergency<br />
Action Team. Dal secondo<br />
ciclo “sopravvivono” solo i personaggi<br />
di Cat e Tommy Chase, mentre entrano<br />
in scena la nuova maga dell’informatica<br />
Joanna Barnes (Christa<br />
Sauls) e la sensuale Nicole Bernard<br />
(Lydie Denier). Gli ideatori Max A.<br />
Keller e Micheline H. Keller sono altresì<br />
i produttori esecutivi del serial insieme<br />
a Jacques Konckier. Jim Ervin,
A cavallo della fortuna<br />
Michael Lloyd e Tommy Oliver firmano<br />
la colonna sonora; il tema musicale,<br />
“I Feel the Heat”, è cantato da Pepper<br />
Mashay. La copertura dell’agenzia fotografica<br />
era già stata utilizzata nella<br />
serie Cover Up (1984).<br />
A cavallo della fortuna (Alles<br />
Glück dieser Erde) Con: Rüdiger Kirschstein,<br />
Michael Roll, Rolf Hoppe,<br />
Beatrice Kessler, Pierre René Muller,<br />
Andrea Ritzerfeld, Brigitte Mira, Elsa<br />
Martinelli, Gianni Garko, Hanns Zischler.<br />
Produzione: Germania, 1993,<br />
avventura, colore (13/60’).<br />
Due fratelli, Werner (Rüdiger Kirschstein)<br />
e Stefan Eicke (Michael Roll),<br />
sono al centro di una serie che racconta<br />
di fantini e commercianti di cavalli<br />
spesso coinvolti in circostanze da giallo.<br />
Tutto ha inizio quando il purosangue<br />
Divina viene rubato dalle scuderie<br />
degli Eicke per coprire uno scandalo<br />
sul doping nelle corse ippiche. Il veterinario<br />
della scuderia che aveva inscenato<br />
il furto del cavallo viene ritrovato<br />
morto. Tra gli altri personaggi ricorrenti<br />
del serial: Jakob Eicke (Rolf<br />
Hoppe), il padre di Werner e Stefan; gli<br />
altri familiari Beate (Beatrice Kessler),<br />
Edgar (Pierre René Muller) e<br />
Linda (Andrea Ritzerfeld); Clemma<br />
(Brigitte Mira); Gipsy von Bovens<br />
(Elsa Martinelli); Massimo Pirri<br />
(Gianni Garko); il parroco Delbrück<br />
(Hanns Zischler).<br />
Acchiappamostri, Gli (Eerie, Indiana)<br />
Con: Omri Katz, Mary-Margaret<br />
Humes, Francis Guinan, Julie Condra,<br />
Justin Shenkarow. Produzione:<br />
Usa, 1991, fantastico, colore (19/30’).<br />
Tutto ha inizio quando il quindicenne<br />
Marshall Teller (Omri Katz) si trasferice<br />
con la famiglia dal New Jersey ad<br />
Eerie, nell’Indiana, in una cittadina<br />
2<br />
dove accadono strani fenomeni paranormali<br />
come oggetti che spariscono e<br />
cani che parlano. Nella località, descritta<br />
nella sigla come “l’epicentro<br />
soprannaturale di tutto il pianeta”, può<br />
anche capitare di incontrare Elvis Presley.<br />
Attorno al ragazzo ruotano le figure<br />
della mamma Marilyn (Mary-<br />
Margaret Humes) e del papà inventore<br />
Edgar (Francis Guinan); della sorella<br />
maggiore Syndi (Julie Condra) e del<br />
compagno d’avventure Simon Holmes<br />
(Justin Shenkarow), di nove anni.<br />
Quest’ultimo e Marshall sono gli unici<br />
a notare le stranezze locali, spesso finendo<br />
a discuterne nell’attico <strong>dei</strong> Teller.<br />
La serie, creata e prodotta da Karl<br />
Schaefer e José Rivera, si è rivelata la<br />
meno vista del network NBC nella stagione<br />
1991-1992. Joe Dante assume il<br />
doppio ruolo di regista saltuario e consulente<br />
creativo. La colonna sonora è<br />
composta da J. Peter Robinson e Michael<br />
Hoenig. Definita in patria come<br />
una sorta di “Ai confini della realtà per<br />
ragazzi”, la serie ha conosciuto un sequel<br />
nel 1998 (Eerie, Indiana: The<br />
Other Dimension), con un cast nuovo<br />
di pacca.<br />
A cuore aperto (St. Elsewhere) Con:<br />
Ed Flanders, Ed Begley jr., William<br />
Daniels, David Morse, Howie Mandel,<br />
Ellen Bry, Denzel Washington,<br />
Mark Harmon, Chad Allen, Kim<br />
Miyori, Norman Lloyd, Christina<br />
Pickles, Ronny Cox, David Birney,<br />
Cynthia Sikes, Barbara Whinnery, Terence<br />
Knox. Produzione: Usa, 1982,<br />
medico, colore (137/60’).<br />
SUPERCULT<br />
Prima di E.R. e di Chicago Hospital,<br />
ecco la serie che a metà degli anni ’80<br />
mette in scena le angosce, i drammi e<br />
le vicende che si consumano giorno<br />
dopo giorno nell’ospedale St. Eligius
3 A cuore aperto<br />
di Boston. Qui ci lavorano, fasciati da<br />
una patina di sorprendente realismo, i<br />
primi dottori della tv a non compiere<br />
miracoli: è così può capitare di assistere,<br />
nella stessa puntata, a un malato<br />
di mente che vaga in corsia, a un drogato<br />
in astinenza che tenta di rapinare<br />
la farmacia, a una famiglia benestante<br />
che chiede di trasferire il figlio in un<br />
ospedale più attrezzato. Il serial, realizzato<br />
dallo stesso team che ha firmato<br />
Hill Street, giorno e notte e creato<br />
da Joshua Brand e John Falsey, vede<br />
tra i protagonisti: il dottor Donald<br />
Westphall (Ed Flanders), lo stimato<br />
direttore dell’ospedale, vedovo con<br />
due figli di cui uno autistico; il dottor<br />
Mark Craig (William Daniels), l’insensibile<br />
capo del reparto chirurgico;<br />
il dottor Victor Ehrlich (Ed Begley<br />
jr.), che pende dalle labbra di Craig; il<br />
problematico dottor Jack Morrison<br />
(David Morse); il dottor Wayne Fiscus<br />
(Howie Mandel), specializzato<br />
nel pronto soccorso, che intrattiene<br />
una relazione con la patologa Cathy<br />
Martin (Barbara Whinnery), la quale<br />
si eccita a fare sesso nell’obitorio.<br />
Non mancano figure di un certo spessore<br />
come Tommy, il figlio autistico<br />
del dottor Westphall interpretato da<br />
Chad Allen; la dottoressa Wendy<br />
Armstrong (Kim Miyori), che muore<br />
suicida lasciando un biglietto che recita<br />
“perché la vita deve sempre cominciare<br />
domani?”; l’amministratore<br />
dell’ospedale, dottor Daniel Auschlander<br />
(Norman Lloyd), malato di tumore;<br />
l’infermiera Shirley Daniels<br />
(Ellen Bry), che uccide il giovane<br />
dottor Peter White (Terence Knox); il<br />
dottor Bob Calswell (Mark Harmon),<br />
un chirurgo che contrae il virus dell’AIDS;<br />
l’infermiera Helen Rosenthal<br />
(Christina Pickles), la quale scopre di<br />
avere il cancro al seno. Denzel Wa<br />
shington interpreta il dottor Philip<br />
Chandler, spesso combattuto sulle<br />
proprie capacità. Tra i giovani medici<br />
si fa notare il dottor Ben Samuels<br />
(David Birney), il quale colleziona<br />
infermiere nel suo letto. La dottoressa<br />
Annie Cavanero (Cynthia Sikes)<br />
sembra la più attenta alle sofferenze<br />
<strong>dei</strong> pazienti. La serie, che in Italia è<br />
andata in onda anche con il sottotitolo<br />
di S. Eligio notte e giorno, si segnala<br />
per alcune trovate di meta-linguaggio<br />
diluite in sei stagioni ricche di sorprese:<br />
numerose citazioni tratte da film e<br />
<strong>telefilm</strong>, video rock per illustrare sequenze<br />
oniriche, il dottor Fiscus che<br />
finisce in paradiso, flashback di cinquant’anni,<br />
il nome di un produttore<br />
della NBC che compare nel cartellino<br />
d’identificazione di un cadavere. Nelle<br />
ultime stagioni, l’ospedale viene rilevato<br />
in nome del “yes-profit” dall’Ecumena<br />
Hospitals Corporation: a<br />
capo della struttura subentra il pragmatico<br />
dottor John Gideon (Ronny<br />
Cox). Tra le guest-stars che si susseguono<br />
in corsia: Tim Robbins, Alan<br />
Arkin, Piper Laurie, Eric Stoltz, Lisa<br />
Bonet, Kathy Bates, Ray Charles, Ally<br />
Sheedy, Ray Liotta, Linda Thorson,<br />
Kate Mulgrew, Jason Bateman,<br />
Charlotte Rae, Concetta Tomei, Richard<br />
Kline, Penelope Ann Miller.<br />
Channing Gibson, Bruce Paltrow,<br />
Abby Singer e Mark Tinker firmano<br />
da produttori. Le musiche elettroniche<br />
del serial che ha vinto 13 Emmy<br />
Awards, un Humanitas Prize, un Peabody<br />
Award, un Television Critics<br />
Association Award e 3 Viewers for<br />
Quality Television Awards, sono<br />
composte da Dave Grusin e J.A.C.<br />
Redford. La puntata conclusiva del<br />
<strong>telefilm</strong>, dal titolo originale The Last<br />
One (trasmessa in America il 25 maggio<br />
’88), fece scalpore ed è di per sé
Adam 12<br />
stupefacente: un bambino gioca con il<br />
modellino miniaturizzato dell’ospedale,<br />
racchiuso dentro una palla di vetro<br />
con la neve. Un uomo con il volto<br />
di Donald Westphall gli si avvicina e<br />
glielo toglie dalle mani dicendo che è<br />
tardi ed è ora di andare a letto: tutto il<br />
serial non è stato altro che un lungo<br />
sogno...<br />
Adam 12 (Id.) Con: Martin Milner,<br />
Kent McCord, William Boyett, Gary<br />
Crosby, Fred Stromsoe. Produzione:<br />
Usa, 1968, poliziesco, colore (174/30’).<br />
Nel caldo ’68, due poliziotti americani<br />
pattugliano le strade di Los Angeles<br />
a bordo della macchina di ordinanza<br />
che reca sul tetto il nome che dà il titolo<br />
alla serie. Al di là del successo, il <strong>telefilm</strong><br />
creato da Jack Webb si contraddistingue<br />
per due motivi: il realismo<br />
minuzioso (ad esempio, nelle radiotrasmittenti<br />
a bordo delle pattuglie)<br />
che Webb ha mutuato dal set di Dragnet;<br />
la molteplicità di casi nella stessa<br />
puntata, che l’attore-produttore riprenderà<br />
in Squadra Emergenza. I<br />
protagonisti sono il veterano Pete<br />
Malloy (Martin Milner) e la recluta<br />
Jim Reed (Kent McCord); attorno a<br />
loro ruotano il sergente Mac Donald<br />
(William Boyett), il loro superiore; gli<br />
agenti Wells (Gary Crosby) e Woods<br />
(Fred Stromsoe). Oltre che da Jack<br />
Webb, la serie è creata da Robert A.<br />
Cinader. Nel 1989 è stato girato il sequel<br />
(New Adam 12) con un cast totalmente<br />
rinnovato. Stephen J. Cannell<br />
compare tra i registi insieme allo stesso<br />
Webb, quest’ultimo altresì produttore<br />
esecutivo insieme a Herman S.<br />
Saunders. La musica originale è stata<br />
composta da Frank Comstock. Tra le<br />
guest-stars si fanno notare Jodie Foster,<br />
Mark Harmon, Dick Van Patten,<br />
Sharon Gless e Dick Sargent.<br />
4<br />
Adam Strange (Strange Report)<br />
Con: Anthony Quayle, Kaz Garas, Anneke<br />
Wills. Produzione: Gran Bretagna,<br />
1968, thriller, colore (13/60’).<br />
CULT<br />
Serie inglese sulle indagini british di<br />
tre astuti criminologi: il vedovo Adam<br />
Strange (Anthony Quayle), poliziotto<br />
di Scotland Yard in pensione, viene affiancato<br />
dai giovani Ham Gynt (Kaz<br />
Garas) ed Evelyn McClain (Anneke<br />
Wills) per indagare su casi “ai confini<br />
della realtà” nella Swinging London<br />
degli anni ’60. Gynt è un ricercatore<br />
americano, mentre la modella Mc-<br />
Clain è la vicina di casa di Strange;<br />
quest’ultimo è residente nella zona di<br />
Paddington, dove può contare su un laboratorio<br />
attrezzatissimo e su un tipico<br />
taxi londinese fuori licenza che lo conduce<br />
sui luoghi <strong>dei</strong> delitti. Ogni caso<br />
viene catalogato con un numero: il<br />
3906, ad esempio, è quello dell’omicidio<br />
di una top-model, mentre il 4407<br />
contraddistingue il mistero di un trapianto<br />
di cuore con il donatore ancora<br />
vivo. L’ideatore e produttore esecutivo<br />
è Norman Felton. Il serial è firmato<br />
dalla ITC (Incorporated Television<br />
Company), la stessa casa di produzione<br />
di serial-cult anni ’60 come Simon<br />
Templar e Il prigioniero; Robert Buzz<br />
Berger è il produttore. La colonna sonora<br />
è composta da Roger Webb.<br />
Adderly (Id.) Con: Winston Rekert,<br />
Jonathan Welsh, Dixie Seatle, Ken Pogue.<br />
Produzione: Canada, 1986, avventura,<br />
colore (44/60’).<br />
Elliott Baker è il creatore di una serie<br />
canadese girata appositamente per la<br />
tarda serata della CBS. Ne è protagonista<br />
V.H. Adderly (Winston Rekert),<br />
una spia dell’I.S.I. (International Security<br />
Intelligence) che viene assegnata<br />
all’ufficio Affari Vari dopo una feri
5 Adventure Inc.<br />
ta alla mano sinistra: il caso vuole che<br />
le missioni più importanti e rischiose<br />
passino proprio per la sua scrivania.<br />
Tra i colleghi di Adderly: il superiore<br />
scrupoloso Melville Greenspan (Jonathan<br />
Welsh), l’efficiente segretaria<br />
Mona Ellerbee (Dixie Seatle) e il maggiore<br />
Clack (Ken Pogue). Il serial, che<br />
punta sull’accoppiata spionaggio ed<br />
umorismo, è stato girato a Toronto e<br />
nell’Ontario. La figura di Adderly si<br />
basa su un personaggio ideato dallo<br />
stesso Baker in un romanzo del 1971<br />
(“Pocock and Pitt”): egli si vergogna<br />
ad ammettere che le iniziali del nome<br />
stanno per Virgil Homer (i suoi genitori<br />
erano ammiratori del poeta). Il tema<br />
musicale è composto da Micky Erbe e<br />
Maribeth Solomon.<br />
Adorabili creature (Ladies’ Man)<br />
Con: Lawrence Pressman, Louise Sorel,<br />
Betty Kennedy, Allison Argo, Simone<br />
Griffeth, Karen Morrow, Natasha<br />
Ryan, Herb Edelman. Produzione:<br />
Usa, 1980, sit-com, colore (15/30’).<br />
Scrivere di donne per le donne in una<br />
redazione tutta femminile: è questo il<br />
destino da sit-com di Alan Thackeray<br />
(Lawrence Pressman), un divorziato<br />
che trova lavoro presso il magazine<br />
“Women’s life”, dove è l’unica presenza<br />
maschile. Louise Sorel interpreta<br />
Elaine Holstein, il direttore; Betty<br />
Kennedy e Allison Argo sono rispettivamente<br />
la romantica Andrea e la femminista<br />
Susan, firme del giornale; Simone<br />
Griffeth veste i panni della ricercatrice<br />
Gretchen; Karen Morrow è<br />
Betty Brill, la vicina di casa di Alan a<br />
Manhattan; Natasha Ryan ricopre il<br />
ruolo di Amy, la figlia di otto anni del<br />
protagonista; Herb Edelman è Reggie,<br />
contabile del magazine nonché l’altra<br />
presenza maschile del giornale. Dopo<br />
essersi occupato dell’eccitazione fem<br />
minile e di donne che posano nude sui<br />
giornali, in una puntata Alan deve intervistare<br />
nientemeno che Margaret<br />
Tatcher. Herbert B. Leonard, Lee Miller<br />
e Michael Loman sono i produttori<br />
del serial.<br />
Adventure Inc. (Id.) Con: Michael<br />
Biehn, Karen Cliche, Jesse Nilsson.<br />
Produzione: Canada, 2002, avventura,<br />
colore (22/60’).<br />
Tipica serie creata per esaltare le acrobazie<br />
degli stunt-men, si basa vagamente<br />
sull’esperienza del ricercatore<br />
Barry Clifford e rispolvera i temi fanta-archeologici<br />
di Relic hunter (1999),<br />
di cui vanta lo stesso team produttivo.<br />
“Quando l’avventura chiama – si promette<br />
nel lancio – nessun posto è troppo<br />
lontano, nessun rischio è troppo alto,<br />
nessuna meta è troppo difficile”.<br />
“L’avventura è il nostro mestiere”, si<br />
ascolta nella dichiarazione di intenti<br />
che apre ogni episodio. La Ultimate<br />
Adventure Company, con base nelle<br />
Florida Keys, raggruppa un manipolo<br />
di spericolati, fra cui alcuni fuorilegge,<br />
tutti con doti acrobatiche fuori dell’ordinario.<br />
L’archeologo Judson Cross<br />
(Micheal Biehn), popolare conduttore<br />
di speciali su Discovery Channel, è colui<br />
che ha messo insieme la squadra<br />
composta altresì dalla sexy popputa<br />
Mackenzie Previn (Karen Cliche) e<br />
dal belloccio Gabriel Patterson (Jesse<br />
Nilsson), il quale ha lasciato gli studi<br />
per girare il mondo. Il trio di scalmanati<br />
ha base sull’imbarcazione di salvataggio<br />
di Cross, la Vast Explorer.<br />
Come in Relic hunter, molte missioni<br />
hanno risvolti soprannaturali (come la<br />
reliquia <strong>dei</strong> Romanoff che dona poteri<br />
telecinetici o lo scettro magico rinvenuto<br />
in un tunnel nel deserto). L’ideatore<br />
Gale Anne Hurd è anche produttore<br />
esecutivo, in quest’ultima veste
Aeroporto internazionale<br />
con Jay Firestone, Adam Haight e<br />
Stephen E. de Souza. Nonostante il <strong>telefilm</strong><br />
sia di produzione canadese, da<br />
Toronto e dintorni le riprese si sono<br />
spostate anche in Inghilterra (a Bristol)<br />
e in Francia (nei pressi di Marsiglia).<br />
Daniel Leblanc, Domenic Troiano,<br />
Mark Hukezaile e Marty Simon formano<br />
il poker di compositori della<br />
tambureggiante colonna sonora.<br />
Aeroporto internazionale Con:<br />
Adolfo Celi, Lina Volonghi, Orazio<br />
Orlando, Dalila Di Lazzaro, Margherita<br />
Guzzinati, Gianni Garko. Produzione:<br />
Italia, 1985, drammatico, colore<br />
(26/60’).<br />
Un aeroporto fa da sfondo a un susseguirsi<br />
di drammi e gioie che si consumano<br />
tra bagagli smarriti, sale d’attesa,<br />
bambini ritrovati e amori che prendono<br />
il volo. Gli episodi sono tutti girati<br />
in uno studio in cui entrano in scena<br />
sei protagonisti fissi: un direttore di<br />
scalo dal cuore d’oro (Adolfo Celi),<br />
sua sorella (Lina Volonghi), un commissario<br />
di polizia (Orazio Orlando),<br />
una hostess di terra con un’intricata vita<br />
sentimentale (Dalila Di Lazzaro),<br />
l’efficiente medico di turno (Margherita<br />
Guzzinati), un severo capitano di<br />
finanza (Gianni Garko). Nonostante<br />
l’“internazionale” del titolo, l’aeroporto<br />
rivela una connotazione tipicamente<br />
italiana, se non altro per il costante<br />
ritardo <strong>dei</strong> velivoli. Tra chi parte<br />
e chi resta si notano volti più o meno<br />
famosi, come quelli di Anita Ekberg e<br />
Donatella Rettore.<br />
Affare di famiglia, Un Vedi Tre nipoti<br />
e un maggiordomo.<br />
Affari di cuore (Affairs of the heart)<br />
Con: Derek Fowlds, Sarah Badel, Hol<br />
6<br />
ly Aird. Produzione: Gran Bretagna,<br />
1983, sit-com, colore (7/30’).<br />
Più autobiografica di così, si muore: la<br />
serie è scritta da Paul Daneman, il quale<br />
per ironia della sorte ha avuto un infarto<br />
mentre recitava a teatro un personaggio<br />
malato di cuore (la sit-com è<br />
stata ideata nel momento della sua<br />
convalescenza). Non è un caso che il<br />
protagonista, Peter Bonamy (Derek<br />
Fowlds), abbia un attacco cardiaco<br />
nella puntata-pilota e uscito dall’ospedale<br />
si prometta di cambiar vita: si scarica<br />
del lavoro in eccesso, appende le<br />
chiavi della Porsche al chiodo e si<br />
piazza nel salotto della sua casa a sud<br />
di Londra a bighellonare tra la moglie<br />
Jane (Sarah Badel) e la figlia tredicenne<br />
Rosemary (interpretata da Elisabeth<br />
Anson nella prima puntata, da<br />
Holly Aird nel resto della sit-com).<br />
Brian Armstrong firma da produttore<br />
per la Granada Television.<br />
AfterMASH (Id.) Con: Harry Morgan,<br />
Jamie Farr, William Christopher,<br />
Rosalind Chao, Barbara Townsend,<br />
Anne Pitoniak, Jay O. Sanders, John<br />
Chappell, Brandis Kemp, Wendy<br />
Schaal, David Ackroyd. Produzione:<br />
Usa, 1983, sit-com, colore (30/30’).<br />
Descritto nei credits come “la continuazione<br />
di M.A.S.H.”, il sequel del <strong>telefilm</strong><br />
da campo segue in realtà le vicende<br />
di solo tre personaggi del serial<br />
originario. Ritornati in America dopo<br />
la guerra in Corea, i tre protagonisti si<br />
ritrovano al General John J. Pershing<br />
Veterans Memorial Hospital (noto<br />
semplicemente come General General)<br />
presso River Bend, nel Missouri.<br />
Rivestono i panni di M.A.S.H.: il colonnello<br />
Sherman Potter (Harry Morgan),<br />
divenuto capo dello staff ospedaliero;<br />
Max Klinger (Jamie Farr), che<br />
ha lasciato l’esercito ma è diventato
7 Agency, The<br />
l’assistente amministrativo di Potter;<br />
Padre Francis Mulcahy (William Cristopher)<br />
è il nuovo cappellano dell’ospedale.<br />
Tra gli interpreti di contorno:<br />
Rosalind Chao, che era comparsa negli<br />
ultimi episodi di M.A.S.H., è ancora<br />
Soon-Lee Klinger, la moglie coreana<br />
di Max che fa del proprio meglio per<br />
adattarsi all’American way of life e<br />
che, nel primo episodio del secondo ciclo,<br />
partorisce un bambino; Barbara<br />
Townsend e Anne Pitoniak si susseguono<br />
nelle vesti di Mildred Potter, la<br />
dolce metà di Sherman di cui si sentiva<br />
spesso parlare in M.A.S.H. e che nessuno<br />
aveva mai visto se non in fotografia;<br />
Jay O. Sanders indossa il camice<br />
del giovane e ingenuo chirurgo Gene<br />
Pfeiffer; John Chappell è il burocratico<br />
Mike D’Angelo, l’amministratore del<br />
General General; Brandis Kemp interpreta<br />
l’assistente di quest’ultimo, la<br />
zelante Alma Cox; Wendy Schaal è<br />
Bonnie Hornback, la segretaria di<br />
Cox; David Ackroyd è il dottor Boyer.<br />
In America la serie ha registrato un ottimo<br />
esordio, salvo poi deludere le<br />
aspettative nella seconda stagione e<br />
venir cancellata dalla CBS nel dicembre<br />
del 1984. L’ideatore Larry Grelbart e il<br />
produttore esecutivo Burt Metcalfe<br />
erano già dietro la “trincea” del <strong>telefilm</strong><br />
originario. Patrick Williams compone<br />
le musiche originali di questo<br />
sfortunato spin-off.<br />
Agency, The (Id.) Con: Ronny Cox,<br />
Rocky Carroll, Gil Bellows, Gloria<br />
Reuben, Paige Turco, Richard Speight<br />
jr., David Clennon, Will Patton, Daniel<br />
Benzali, Beau Bridges, Jason O’Mara.<br />
Produzione: Usa, 2001, spionaggio/thriller,<br />
colore (44/60’).<br />
In onda in America per la prima volta il<br />
27 settembre 2001, appena due settimane<br />
dopo l’attentato alle Torri Ge<br />
melle, è tra le serie che più ha risentito<br />
del dramma avvenuto al World Trade<br />
Center (si veda, ad esempio, l’episodio<br />
sulla minaccia dell’antrace). E così,<br />
quello che doveva essere un serial su<br />
come la CIA si fosse adeguata al clima<br />
post Guerra Fredda, è diventato un ritratto<br />
delle paure degli americani di<br />
fronte alle minacce del terrorismo internazionale<br />
in casa propria. Non è un<br />
caso che uno <strong>dei</strong> protagonisti, al termine<br />
del primo ciclo, lasci l’Agenzia per<br />
problemi psicologici dopo aver indagato<br />
sulle falle dell’intelligence in occasione<br />
degli attentati dell’11 settembre.<br />
A capo della Central Intelligence<br />
Agency siede il direttore dai capelli<br />
bianchi Alex Pierce (Ronny Cox), passato<br />
con nonchalance dagli anni della<br />
cortina di ferro ai giorni nostri, dalle<br />
missioni sul campo ai più sofisticati<br />
congegni tecnologici. Carl Reese<br />
(Rocky Carroll) è il sardonico vice di<br />
Pierce che funge sia da mediatore che<br />
da cinico risolutore; l’infiltrato di punta<br />
è senza dubbio l’operativo Matt Callan<br />
(Gil Bellows), appena ripresosi –<br />
sebbene con i suoi personalissimi<br />
scheletri nell’armadio – dalla misteriosa<br />
morte del fratello; Lisa Fabrizzi<br />
(Gloria Reuben), in forze all’antiterrorismo,<br />
è stata assunta dal fratello di<br />
Callan ed è colei che lascerà la CIA dopo<br />
aver acceso i riflettori sulla leggerezza<br />
dell’operato <strong>dei</strong> servizi segreti in<br />
occasione dell’attentato alle Twin<br />
Towers; la nuova assunta Terri Lowell<br />
(Paige Turco) è l’esperta di tecnologie,<br />
in grado di contraffare documenti e<br />
aiutare on line gli agenti in missione; al<br />
suo fianco si colloca il mago <strong>dei</strong> computer<br />
Lex (Richard Speight jr.); a capo<br />
di Terri e Lex c’è Joshua Nankin (David<br />
Clannon), direttore dell’ufficio<br />
Servizi Tecnici; infine, c’è il brillante e<br />
idealista Jackson Haisley (Will Pat
Agente 86 Max Smart<br />
ton), perennemente in ufficio e sempre<br />
pronto a moraleggiare sulle attività<br />
dell’Agenzia, come se si trattasse di un<br />
ente benefico. Con l’evolversi delle vicende,<br />
Pierce viene licenziato dopo<br />
aver mentito a una commissione governativa<br />
su una missione di aerei-spia<br />
in Perú ; il suo posto viene preso da Robert<br />
Quinn (Daniel Benzali), già a capo<br />
della CIA in passato. Più avanti gli succede<br />
il senatore Tom Gage (Beau Bridges),<br />
anche se Quinn, relegato a fare da trait<br />
d’union tra la CIA e la Sicurezza Nazionale,<br />
tenterà in ogni modo di riconquistarsi<br />
la poltrona. Callan finisce ucciso in<br />
una missione e al suo posto entra in gioco<br />
A.B. Stiles (Jason O’Mara), il quale<br />
comincia subito col piede giusto imbastendo<br />
una relazione tira-e-molla con la<br />
Lowell durante una missione in Afghanistan.<br />
Alla fine viene rivelato che<br />
Nankin è in realtà un infiltrato di Quinn,<br />
mentre la Lowell viene catturata dai<br />
nordcoreani e addobbata con una collana<br />
esplosiva! Tra gli altri casi internazionali<br />
di cui si occupa l’Agenzia: un attentato a<br />
Fidel Castro che la CIA deve tentare di<br />
sventare per non essere accusata di averlo<br />
provocato, i colpi di stato in Indonesia,<br />
la caccia ai carnefici di Al Qaeda.<br />
Del <strong>telefilm</strong> ha scritto Aldo Grasso sul<br />
“Corriere della Sera”: “La CIA non è un<br />
ente di beneficenza, si sa, e la sua filosofia<br />
si può racchiudere in questa scena.<br />
C’è un ufficiale che sta festeggiando con<br />
un collega appena trasferito ad altro incarico,<br />
alza il calice e dice: ‘A un lavoro<br />
ben fatto, nella speranza che un giorno il<br />
nostro lavoro non sia più necessario’.<br />
Certo, sulla nozione di ‘ben fatto’ si potrebbe<br />
aprire un dibattito ma l’idea della<br />
CIA come ‘male necessario’ è proprio la<br />
concezione che informa di sé la serie [...]<br />
Racconta le azioni dell’intelligence<br />
americana nella lotta contro il terrorismo<br />
internazionale con lo scopo, ovviamen<br />
8<br />
te, di ritinteggiare l’immagine molto offuscata<br />
dell’Agenzia [...] L’America riflette<br />
così: sulle sue paure, sui suoi metodi,<br />
sul male, sulla necessità”. L’ideatore<br />
Michael Frost Beckner è anche produttore<br />
esecutivo, in quest’ultima veste al<br />
fianco di Shaun Cassidy, Gail Katz e<br />
Wolfgang Petersen. Musiche – tambureggianti<br />
ed enfatizzanti – di Jon Ehrlich.<br />
Le riprese sono state effettuate tra Los<br />
Angeles e Washington. A riprova <strong>dei</strong><br />
“buchi neri” dell’intelligence americana,<br />
si noti come nel dodicesimo episodio<br />
del secondo ciclo compaia come gueststar<br />
quella Gabrielle Carteris che in Beverly<br />
Hills, 90210 (1990) vestiva i panni<br />
di Andrea Zuckerman. E nessuno che<br />
l’ha sottoposta al metal-detector...<br />
Agente 86 Max Smart Vedi Get<br />
Smart – Un detective tutto da ridere.<br />
Agente Pepper Vedi Pepper Anderson<br />
agente speciale.<br />
Agente segreto (Man in a Suitcase)<br />
Con: Richard Bradford. Produzione:<br />
Gran Bretagna, 1967, avventura/spionaggio,<br />
colore (30/60’).<br />
CULT<br />
Richard Bradford interpreta John Mc-<br />
Gill detto “Mac”, una spia-avventuriera<br />
americana che, dopo aver perso il<br />
posto per via di accuse infondate sul<br />
suo conto nel corso della “guerra fredda”,<br />
lavora su ricompensa (500 dollari<br />
al giorno, più le spese): tra un caso e<br />
l’altro in giro per l’Europa, il nostro<br />
cerca comunque di sgravarsi dal sospetto<br />
di aver fatto disertare un eminente<br />
scienziato in Unione Sovietica.<br />
Il protagonista ha una particolarità:<br />
non si separa mai dalla sua valigia, che<br />
contiene vestiti e una pistola. Inoltre, il<br />
nome di battesimo di “Mac” non viene<br />
mai citato nel corso del <strong>telefilm</strong>. Gira
9 Agente speciale<br />
to e prodotto in Inghilterra, il serial<br />
vanta la firma della casa di produzione<br />
ITC, responsabile di molti cult della tv<br />
di Sua Maestà tra gli anni ’60 e ’70 (tra<br />
i tanti, Il Santo, Il prigioniero, UFO...).<br />
John Glen, già dietro la cinepresa di<br />
molti capitoli cinematografici di 007,<br />
dirige un episodio (Somebody Loses,<br />
Somebody...Wins?). Donald Sutherland<br />
compare in un doppio cameo in<br />
due puntate. Albert Elms e Ron Grainer<br />
firmano la colonna sonora e il tema<br />
musicale contraddistinto da ritmi boogie-woogie;<br />
Sidney Cole è il produttore<br />
della serie ideata da Richard Harris e<br />
Dennis Spooner.<br />
Agente speciale (The Avengers)<br />
Con: Patrick Macnee, Diana Rigg,<br />
Linda Thorson, Honor Blackman, Patrick<br />
Newell, Ian Hendry. Produzione:<br />
Gran Bretagna, 1961, thriller/fantastico,<br />
b/n-colore (161/60’).<br />
SUPERCULT<br />
Una delle serie inglesi più popolari<br />
della televisione, la prima a conquistare<br />
il prime-time americano, vede come<br />
protagonista l’agente speciale John<br />
Steed (Patrick Macnee), che in impeccabile<br />
divisa da lord si trova a indagare<br />
su una serie di casi “ai confini della<br />
realtà”: uomini-falco, cibernauti, esperimenti<br />
segreti, umanoidi, robotreplicanti,<br />
scienziati pazzi, semplici<br />
psicopatici. Se nella prima stagione le<br />
storie sono caratterizzate da “banali”<br />
intrighi spionistici, nella seconda<br />
Steed assurge al ruolo di protagonista<br />
con tanto di inseparabili ombrello,<br />
bombetta e coppa di champagne. Dapprima<br />
lo aiuta l’emancipata antropologa<br />
Cathy (Catherine) Gale (Honor<br />
Blackman), esperta judoka con la passione<br />
per i completi di pelle nera. Ad<br />
affiancarlo nel corso delle indagini del<br />
quarto ciclo arriva Emma Peel (Diana<br />
Rigg), destinata a diventare una delle<br />
eroine più sexy degli anni ’60. Anch’essa<br />
fasciata da variopinte tutine<br />
aderenti di pelle che provocherebbero<br />
l’invidia di Jean-Paul Gaultier, la signorina<br />
Peel non è un agente segreto:<br />
è solamente in cerca di avventura, con<br />
tanto di cintura nera di karate che le risulta<br />
utile praticamente in ogni puntata.<br />
Vedova di un pilota disperso, la sua<br />
relazione con Steed è forse quella che<br />
più si avvicina al rapporto che si instaurerà<br />
in seguito tra gli agenti Mulder<br />
e Scully in X-Files: un misto di<br />
complicità e attrazione che continua<br />
fino all’ultima puntata che vede protagonista<br />
la coppia, allorquando Emma<br />
Peel riceve la telefonata che suo marito<br />
è vivo e sparisce dalla serie per raggiungerlo.<br />
Il suo posto viene preso da<br />
Linda Thorson nei panni più sobri di<br />
Tara King, l’agente 69, di gran lunga<br />
meno affascinante della collega. Nell’episodio-cult<br />
dell’addio di Emma<br />
Peel, intitolato Non ti scordar di me,<br />
l’eroina commenta sarcastica il ritrovamento<br />
del marito in Amazzonia con<br />
“solo lui poteva essere così melodrammatico”;<br />
giusto il tempo per<br />
un’ultima raccomandazione a Steed,<br />
compagno e complice di tante avventure:<br />
“Non toglierti mai la tua elegante<br />
bombetta nei momenti di pericolo. E<br />
per favore, stai in guardia contro i cervelli<br />
diabolici. Addio Steed...”. Nel<br />
ringraziarla, Steed la chiama per la<br />
prima volta per nome (“Emma, grazie...”)<br />
e alla finestra scopre che il<br />
consorte è identico a lui: stessi vestiti,<br />
stessa bombetta, stessa automobile<br />
d’epoca. Sulle scale la signora Peel incontra<br />
la sostituta Tara King, alla quale<br />
regala un ultimo consiglio per conquistare<br />
le simpatie di Steed: “Il tè<br />
glielo mescoli in senso antiorario”. La<br />
scena dell’incontro tra le due donne è
Agente speciale<br />
stata girata il 19 gennaio 1968, in<br />
realtà dopo che la produzione aveva<br />
già concluso tre episodi con Linda<br />
Thorson (Non ti scordar di me è stata<br />
comunque la prima puntata del sesto<br />
ciclo). L’incontro tra Peel e King è stato<br />
rivisitato nel video <strong>dei</strong> Pretenders<br />
“Don’t get me wrong” con la cantante<br />
Chrissie Hynde che, in stile Forrest<br />
Gump, prende il posto di Linda Thorson.<br />
Patrick Newell interpreta invece<br />
“mamma”, il misterioso superiore di<br />
Steed: paralizzato alle gambe, egli<br />
adotta come ufficio i posti più impensati,<br />
come il centro di una piscina o il<br />
piano superiore di un bus a due piani.<br />
Macnee, Rigg e Blackman hanno successivamente<br />
intrecciato i destini con<br />
James Bond: il primo è diventato il<br />
suo aiutante in 007 Bersaglio mobile<br />
(1985), la seconda lo ha portato addirittura<br />
all’altare in Agente 007 – Al<br />
servizio segreto di sua Maestà (1969),<br />
l’ultima lo ha incontrato nel corso di<br />
Agente 007, missione Goldfinger<br />
(1964). Gli episodi con Mrs. Peel sono<br />
51 e solo gli ultimi 25 a colori; cinque<br />
di quelli in bianco e nero non vennero<br />
mai trasmessi dal network americano<br />
ABC perché giudicati “troppo audaci<br />
per il pubblico americano”. Forse non<br />
tutti sanno che un episodio del <strong>telefilm</strong><br />
è stato addirittura censurato sia in<br />
Inghilterra che in America, mettendo<br />
a rischio di chiusura l’intera serie; in<br />
particolare, negli Stati Uniti l’opposizione<br />
dell’ABC rischiò di far saltare<br />
tutti i piani della distribuzione a “stelle<br />
e strisce” del serial. La puntata intitolata<br />
Un pizzico di zolfo, infatti, fu<br />
considerata troppo scabrosa e ad alto<br />
contenuto erotico: nello specifico, la<br />
scena incriminata era quella in cui<br />
Emma Peel (Diana Rigg) sfoggiava<br />
un corsetto di pelle nera dal richiamo<br />
sadomaso e veniva ripetutamente fru<br />
10<br />
stata. In occasione della prima messa<br />
in onda inglese e americana, la sequenza<br />
fu tagliata e solo con la riproposizione<br />
della serie in video si è potuta<br />
vedere per la prima volta la scena<br />
“tabù”. Per i curiosi del caso, il costume<br />
sadomaso era stato disegnato per<br />
l’occasione dalla stessa Rigg! Non<br />
meno clamore suscitò l’episodio A<br />
passo di danza, in cui un feticista <strong>dei</strong><br />
piedi si avventa eccitato sulle estremità<br />
della solita Peel; stessa sorte<br />
scandalistica incontrò la puntata Miele<br />
per il principe, in cui Emma, per<br />
l’occasione in veste di odalisca, compie<br />
una sensuale danza <strong>dei</strong> sette veli<br />
mostrando ben bene l’ombelico. Diana<br />
Rigg fu preferita all’ultimo all’attrice<br />
Elisabeth Shepherd. Dalla quinta<br />
stagione fa la sua comparsa la frasetormentone<br />
con la quale Steed esorta<br />
la signora Peel a iniziare la missione:<br />
“Siamo richiesti!” (o “Ci desiderano”,<br />
in originale “We’re needed”); si tratta,<br />
oltre che di un marchio di fabbrica, di<br />
vere e proprie perle di fantasia (come<br />
quando la protagonista legge l’invito<br />
sulla luce lampeggiante di un semaforo<br />
o nel bel mezzo di un film in bianco<br />
e nero alla tv). Se Johnny Dankworth<br />
è l’autore della colonna sonora <strong>dei</strong> primi<br />
episodi (quelli con Honor Blackman),<br />
Laurie Johnson prende il pentagramma<br />
in mano dall’arrivo di Emma<br />
Peel in poi. Il serial è stato etichettato<br />
in patria con il termine di “English<br />
surrealism”, in seguito attribuito anche<br />
al <strong>telefilm</strong> Il Prigioniero. Tra le<br />
guest-stars che impreziosiscono il serial,<br />
compaiono i volti di: Christopher<br />
Lee, Peter Cushing, Donald Sutherland,<br />
Charlotte Rampling e John Cleese<br />
(Monty Python). La prima stagione,<br />
in cui Steed affianca il dott. David<br />
Keel (Ian Hendry), si ritiene quasi<br />
completamente perduta ( a parte un
11 Agente speciale<br />
episodio): numerose puntate furono<br />
girate dal vivo, senza essere registrate;<br />
solo gli esterni erano fissati in pellicola;<br />
a causa degli alti costi delle bobine,<br />
era prassi riciclare i nastri dopo<br />
l’uso. Capitolo a parte meritano i veicoli<br />
utilizzati dai protagonisti: Steed<br />
predilige la Bentley grigia del 1926<br />
pur non disdegnando, negli episodi a<br />
colori, di una Rolls Royce gialla Silver<br />
Ghost del 1927 e un’altra, della<br />
stessa tonalità, modello Phantom del<br />
1923; Cathy Gale sfreccia su due ruote<br />
in sella alla sua Triumph nera; Emma<br />
Peel guida una Lotus Elan S2 blu,<br />
mentre Tara King alterna a una Cobra<br />
AC 428 marrone una rossa Lotus Europa.<br />
Gran merito del successo del serial<br />
va ricercato nella cura <strong>dei</strong> particolari,<br />
ad esempio nell’abbigliamento:<br />
Cathy Gale si avvalse della consulenza<br />
dello stilista Michael Whittaker,<br />
che puntò – dietro suggerimento di<br />
Macnee – su 4 capi di pelle nera, quasi<br />
a voler sottolineare l’indipendenza e<br />
la forza del personaggio; John Bates<br />
curò per primo l’immagine di Emma<br />
Peel, la quale continuò a vestire di<br />
pelle negli episodi in bianco e nero,<br />
per poi adottare mirabili mise aderenti<br />
di lamè o di jersey per le scene di azione;<br />
successivamente, con l’avvento<br />
del colore, subentrò Alan Hughes, il<br />
quale creò strepitosi abiti avant-garde<br />
soprannominati dallo stesso stilista<br />
“The Emmapeelers”, disegnati in modo<br />
da esaltare l’aspetto felino del personaggio,<br />
con tanto di colli e sbuffi di<br />
pelliccia: gli americani ne rimasero<br />
talmente scandalizzati da chiederne<br />
invano la sospensione; “Emma era<br />
come un gatto” – ricorda lo stilista –<br />
“si muoveva in silenzio sulla scena o<br />
nel corso delle missioni. Sentivi che<br />
era pronta a respingere qualsiasi assalto”;<br />
quando arrivò Tara King, equi<br />
paggiata più delle altre di make-up e<br />
preziosi, Hughes decise di sottolineare<br />
le curve generose della nuova eroina<br />
con culottes e minigonne; i coordinati<br />
di Steed, dulcis in fundo, portano<br />
la firma dello stilista francese allora<br />
emergente Pierre Cardin. Grazie al<br />
coinvolgimento della Quinn Martin<br />
Production, già dietro le quinte di <strong>telefilm</strong><br />
come Gli invasori (1967), nel<br />
1978 è stato realizzato l’episodio-pilota<br />
di un nuovo serial ispirato ad<br />
Agente Speciale: Escapade, trasmesso<br />
dal network americano CBS il 19<br />
maggio 1978, introduceva due varianti<br />
a “stelle e strisce” di John Steed<br />
ed Emma Peel: Joshua (Granville Van<br />
Dusen) e Suzy (Morgan Fairchild) furono<br />
tuttavia lasciati a casa subito dopo<br />
il debutto. Nell’almanacco <strong>dei</strong> tentativi<br />
di riportare in vita i due agenti<br />
swinging c’è anche il progetto mai<br />
realizzato The Avengers – International,<br />
concepito da Brian Clemens, in<br />
cui Steed sarebbe stato affiancato dal<br />
collega americano Christopher Cambridge<br />
e da Samantha Peel, la nuora di<br />
Emma. Nel 1998 è uscita la versione<br />
cinematografica della serie: in The<br />
Avengers – Agenti speciali, John<br />
Steed (Ralph Fiennes) ed Emma Peel<br />
(Uma Thurman) devono fermare lo<br />
scienziato pazzo di turno interpretato<br />
da Sean Connery, in grado di fare il<br />
bello e il cattivo tempo (si tratta del<br />
remake dell’episodio del quarto ciclo<br />
H 2 0). La serie, ideata originariamente<br />
da Sydney Newman e Leonard White<br />
mischiando l’eleganza di Bond e il<br />
plot del precedente Police Surgeon<br />
(1960), è prodotta da Brian Clemens e<br />
Albert Fennell e ha dato vita allo spinoff<br />
Gli infallibili tre (1976), dove John<br />
Steed conserva bombetta, ombrello e<br />
aplomb di fronte a casi meno surreali<br />
e originali ma non meno pericolosi.
Agente speciale Hunter<br />
Agente speciale Hunter Vedi<br />
Hunter.<br />
Agente speciale 86 – Un disastro<br />
in licenza Vedi Get Smart – Un detective<br />
tutto da ridere.<br />
Agenzia di viaggi Con: Agostina<br />
Belli, Christian Rauth, Marc Adjadj.<br />
Produzione: Italia / Germania / Francia<br />
/Spagna, 1988, avventura, colore<br />
(12/60’).<br />
A diciott’anni dall’esordio cinematografico,<br />
Agostina Belli vive l’entusiasmo<br />
del debutto televisivo da protagonista<br />
in un <strong>telefilm</strong>: l’attrice dagli occhi<br />
azzurri interpreta la simpatica direttrice<br />
Carolina, a capo dell’agenzia<br />
di viaggi sui generis “La Terra è rotonda”,<br />
che si propone di organizzare tour<br />
impossibili per una clientela esigente.<br />
Ad aiutarla nel suo compito si affiancano<br />
i giovani Alex (Christian Rauth)<br />
e Bill (Marc Adjadj). Tra coloro che si<br />
alternano nel corso degli episodi si notano<br />
Renzo Montagnani, Alessandro<br />
Haber e Athina Cenci. Del suo personaggio<br />
la Belli ha detto: “è una donna<br />
che racchiude in se stessa l’animo dell’avventuriera,<br />
della vamp e della donna<br />
manager”. Silvio Clementelli firma<br />
da produttore la serie che è stata girata<br />
nei quattro paesi produttori: Italia,<br />
Germania, Francia e Spagna.<br />
Agenzia Interim (Agence Intérim)<br />
Con: Pierre Vernier, Daniel Ceccaldi,<br />
Geneviève Grad. Produzione: Francia,<br />
1969, poliziesco, colore (13/30’).<br />
Due investigatori dilettanti e pasticcioni,<br />
Vic (Pierre Vernier) e Max (Daniel<br />
Ceccaldi), ne combinano di tutti i<br />
colori, spesso coinvolgendo anche Mireille<br />
(Geneviève Grad). Da notare la<br />
sceneggiatura del debuttante Francis<br />
Veber, in seguito dietro le quinte di<br />
12<br />
film di successo con al centro “strane<br />
coppie”: tra gli altri, Il rompiballe nel<br />
1973 e la sua versione americana,<br />
Buddy Buddy, nel 1981; Il vizietto I e<br />
II, rispettivamente del 1978 e del<br />
1980; infine, La capra (1981) e Due<br />
fuggitivi e mezzo (1986), di cui ha curato<br />
anche la regia. La colonna sonora<br />
del serial è composta da Nino Ferrer.<br />
Agenzia Luna Blu Vedi Moonlighting.<br />
Agenzia Rockford (The Rockford<br />
Files) Con: James Garner, Stuart Margolin,<br />
Joe Santos, Noah Berry jr. Produzione:<br />
Usa, 1974, poliziesco, colore<br />
(123/60’; 8/90’).<br />
Il plot è sempre lo stesso: il solito detective<br />
privato, deluso dalla giustizia<br />
dopo esser stato accusato di un omicidio<br />
non commesso, decide di investigare<br />
– “a 200 dollari al giorno, più le<br />
spese” – su quei casi che la polizia sottovaluta<br />
o archivia troppo facilmente.<br />
Una trama déjà vu viene esaltata dal<br />
più che credibile James Garner, reduce<br />
dal successo di Maverick e qui impegnato<br />
altresì da regista occasionale.<br />
Accanto al protagonista, Jim Rockford,<br />
ruotano le figure di Angel Martin<br />
(Stuart Margolin) e del sergente Dennis<br />
Becker (Joe Santos); Joe Rockford,<br />
il padre di Jim, è interpretato da Noah<br />
Berry jr. Il detective protagonista vive<br />
sulla spiaggia di Malibu in una roulotte<br />
che è, per dirla con le sue parole,<br />
“economica, deducibile dalle tasse e a<br />
prova di terremoto”. I creatori della serie<br />
sono Stephen J. Cannell e Roy<br />
Huggins; Meta Rosenberg firma da<br />
produttore esecutivo insieme allo stesso<br />
Cannell. Per la sua interpretazione,<br />
Garner si è aggiudicato un Emmy<br />
Award <strong>dei</strong> 5 assegnati al serial. Mike<br />
Post e Pete Carpenter sono tra gli auto
13 Agli ordini papà!<br />
ri della colonna sonora che nel ’75 ha<br />
vinto un Grammy Award per il migliore<br />
arrangiamento e che è entrata nella<br />
Top-ten americana. Nel cast c’è anche<br />
Bo Hopkins nei panni del procuratore<br />
distrettuale John Cooper. In un’ipotetica<br />
classifica <strong>dei</strong> 25 detective più indimenticabili<br />
degli ultimi 50 anni, “Tv<br />
Guide” ha posto Jim Rockford in vetta,<br />
definendolo “the real man”, “l’uomo<br />
vero”. Tra le guest-stars del serial:<br />
James Woods, Dionne Warwick, Larry<br />
Hagman, Ed Harris, Lauren Bacall,<br />
Ron Silver, Tony Musante, Joseph<br />
Cotten, Linda Evans, Louis Gossett jr.,<br />
Bo Hopkins, Tom Selleck, Suzanne<br />
Somers (Tre cuori in affitto), Sharon<br />
Gless (New York, New York), Paul Michael<br />
Glaser (Starsky&Hutch), Lindsay<br />
Wagner (La donna bionica), Stefanie<br />
Powers (Cuore e batticuore).<br />
Agenzia U.N.C.L.E. (The Girl from<br />
U.N.C.L.E.) Con: Stefanie Powers,<br />
Leo G. Carroll, Noel Harrison, Randy<br />
Kirby. Produzione: Usa, 1966, avventura/spionaggio,<br />
colore (29/60’).<br />
La versione femminile di Organizzazione<br />
U.N.C.L.E. vede Stefanie Powers<br />
nelle vesti dell’attraente April Dancer,<br />
un agente segreto in gonnella che risponde<br />
agli ordini di Alexander Waverly<br />
(Leo G. Carroll), sopravvissuto<br />
dalla serie originale nei panni del capo<br />
di un’organizzazione internazionale di<br />
spionaggio detta U.N.C.L.E. (United<br />
Network Command for Law and<br />
Enforcement, tradotto in italiano come<br />
Comando della Rete Unita per il Rispetto<br />
della Legge), in perenne lotta<br />
contro l’organizzazione criminale<br />
TRUSH. Tra gli altri protagonisti dello<br />
spin-off: l’agente Mark Slate (Noel<br />
Harrison), trasferito dalla sede di Londra<br />
a New York e la recluta Randy Kovacs<br />
(Randy Kirby). Rispetto alla se<br />
rie-madre, qui si punta maggiormente<br />
aull’ironia, anche se i casi affrontati risultano<br />
sfacciatamente poco plausibili.<br />
Douglas Benton firma da produttore,<br />
Norman Felton da produttore esecutivo.<br />
Il tema musicale del serial precedente,<br />
composto da Jerry Goldsmith,<br />
è stato riarrangiato da Dave<br />
Grusin con accordi jazz. Boris Karloff<br />
e Gena Rowlands compaiono quali<br />
guest-stars. Leo G. Carrol è stato il primo<br />
attore a recitare contemporaneamente<br />
in due serie tv. I personaggi di<br />
questo spin-off sono apparsi per la prima<br />
volta nella serie originaria nell’episodio<br />
Operazione raggio di Luna, in<br />
cui April Dancer era però interpretata<br />
da Mary Ann Mobley e Slate era in<br />
procinto di andare in pensione. Non<br />
mancano i cross-over tra i due <strong>telefilm</strong>:<br />
Robert Vaughn appare nel ruolo<br />
di Napoleon Solo nell’episodio Mamma<br />
Muffin; Harriso, ricambia il favore<br />
nei panni dell’agente Slate in una puntata<br />
di Organizzazione U.N.C.L.E.<br />
Agli ordini papà! (Major Dad) Con:<br />
Gerald McRaney, Shanna Reed, Marisa<br />
Ryan, Nicole Dubuc, Chelsea<br />
Hertford, Matt Mulhern, Marlon Archey,<br />
Whitney Kershaw. Produzione:<br />
Usa, 1989, sit-com, colore (96/30’).<br />
Avere una famiglia è come vivere in<br />
trincea: a farne le spese è il maggiore<br />
della marina americana J.D. MacGillis<br />
(Gerald McRaney) detto “Mac”, che si<br />
innamora di una giornalista vedova<br />
con tre figlie sulle spalle. Shanna Reed<br />
interpreta Polly Cooper, la cronista<br />
che fa breccia nel cuore del protagonista<br />
complice un’intervista per il “Chronicle”;<br />
l’“accerchiamento” nei confronti<br />
del protagonista riesce anche<br />
grazie alla simpatia delle figlie della<br />
giornalista: la tredicenne “rockettara”<br />
Elisabeth (Marisa Ryan), l’undicenne
Ai confini dell’aldilà<br />
e intellettuale Robin (Nicole Dubuc),<br />
la scatenata Casey (Chelsea Hertford),<br />
di sei anni. L’ex militare tutto d’un<br />
pezzo chiede la mano di Polly al secondo<br />
appuntamento. La sit-com poggia<br />
le sue basi sul confronto-scontro<br />
tra la mentalità conservatrice del capofamiglia<br />
e le idee liberal di moglie e figlie.<br />
Asorvegliare la “retroguardia” per<br />
il maggiore ci pensano il tenente Gene<br />
Holowachuck (Matt Mulhern), il sergente<br />
Byron James (Marlon Archey) e<br />
la svampita segretaria Merilee Gunderson<br />
(Whitney Kershaw). Nel corso<br />
della serie “Mac” e famiglia si spostano<br />
dalla base militare della California<br />
a Camp Hollister, in Virginia: Polly<br />
diventa direttrice di “The Bulldog”, il<br />
giornale del campo. Durante la Guerra<br />
del Golfo numerose puntate hanno<br />
fatto riferimento all’evento: in un episodio<br />
MacGillis chiede di essere trasferito<br />
in Arabia Saudita all’indomani<br />
dello scoppio della “madre di tutte le<br />
guerre”. Il vicepresidente Dan Quayle<br />
appare in una puntata che commemora<br />
il 215esimo anniversario della Marina.<br />
La serie, che nel 1990 si è aggiudicata<br />
un Young Artist Award, è ideata<br />
e prodotta da Richard C. Okie e dallo<br />
stesso Gerald McRaney, reduce dal<br />
successo di Simon&Simon (1981).<br />
Rick Hawkins firma da produttore<br />
esecutivo insieme ad Earl Pomerantz.<br />
Ai confini dell’aldilà (Shades of<br />
L.A.) Con: John D’Aquino, Warren<br />
Berlinger, David L. Crowley, Brian<br />
Libby, Kenneth Mars, Gale Mayron.<br />
Produzione: Usa, 1990, poliziesco/fantastico,<br />
colore (20/60’).<br />
Il tenente Michael Burton (John D’Aquino)<br />
della polizia di Los Angeles<br />
cambia vita quando si trova faccia a<br />
faccia con la morte: colpito da un<br />
proiettile in testa, Burton si ritrova in<br />
14<br />
quel limbo sospeso tra l’aldiquà e l’aldilà<br />
popolato da “color che stan sospesi”,<br />
quegli spiriti “intrappolati” in<br />
quella zona di frontiera che non permette<br />
loro di andare all’Inferno o al<br />
Paradiso prima di aver concluso alcune<br />
azioni terrene che avevano lasciato<br />
irrealizzate. Una volta risvegliatosi dal<br />
coma, il protagonista si accorge che i<br />
suoi compagni ultraterreni lo hanno<br />
seguito anche in vita: in ogni episodio<br />
Burton li aiuta a mettersi l’anima in pace<br />
dopo aver portato a termine le loro<br />
problematiche situazioni. Tra gli altri<br />
protagonisti del serial: il tenente James<br />
“Wes” Wesley (Warren Berlinger),<br />
Jack Monaghan (David L. Crowley),<br />
Nick Santini (Brian Libby), lo zio<br />
Louie (Kenneth Mars) e Annie Brighton<br />
(Gale Mayron). William Bleich è<br />
l’ideatore della serie; Robert A. Papazian<br />
e James G. Hirsch firmano da produttori<br />
esecutivi; Dana Kaproff compone<br />
la colonna sonora; Lisa Rinna e<br />
Chad Everett sfilano da guest-stars.<br />
Ai confini della realtà (The Twilight<br />
Zone) Con: interpreti vari. Produzione:<br />
Usa, 1959, thriller/fantastico,<br />
b/n (138/30’; 18/60’).<br />
SUPERCULT<br />
“State per entrare in una nuova dimensione:<br />
una dimensione ai confini della<br />
realtà”. Con questa apertura fuori campo<br />
Rod Serling, già vincitore di tre<br />
Emmy Awards, introduce ogni puntata<br />
di uno <strong>dei</strong> serial più cult della storia<br />
della televisione. Girata interamente in<br />
bianco e nero, la serie prende in esame<br />
“la sesta dimensione, al di là di ciò che<br />
è conosciuto dall’uomo”, ovvero situazioni<br />
bizzarre ma verosimili, ricche<br />
di beffarda ironia sulla condizione<br />
umana con l’immancabile sorpresa finale.<br />
“Un fiore nel deserto televisivo”,<br />
ha scritto Marc Scott, autore di un sag
15 Ai confini della realtà<br />
gio esaustivo sul <strong>telefilm</strong>; ; “a new era<br />
of fantasy”, come ha sentenziato la critica<br />
americana; “un compendio di immaginazione<br />
straordinaria, ottima produzione<br />
ed eccellente recitazione”: così<br />
“Tv Guide” nel 1959, il giorno dopo<br />
la trasmissione della puntata-pilota.<br />
“C’è una dimensione oltre a quelle che<br />
l’uomo già conosce, è senza limiti come<br />
l’infinito e senza tempo come l’eternità.<br />
È la regione intermedia tra la<br />
luce e l’oscurità, tra la scienza e la superstizione,<br />
tra l’oscuro baratro dell’ignoto<br />
e le vette luminose del sapere. È<br />
la regione dell’immaginazione, una regione<br />
che si trova... ai confini della<br />
realtà”: così l’incipit integrale della serie.<br />
Almeno tre episodi sono da conservare<br />
in videoteca: in Un vecchio apparecchio<br />
radio, il nonno di casa, disgustato<br />
dalla televisione, passa le serate<br />
ad ascoltare il suo vecchio apparecchio<br />
radiofonico che trasmette i programmi<br />
di mezzo secolo prima. In È bello quel<br />
che piace la telecamera inquadra per<br />
quasi tutta la puntata la testa bendata di<br />
una degente che aspetta trepidante l’esito<br />
di un’operazione di plastica facciale;<br />
una volta tolta la benda in un crescendo<br />
di suspense, il volto che emerge<br />
è quello di una bellissima donna che<br />
riflessa in uno specchio comincia ad<br />
urlare e a scappare tra lo stupore <strong>dei</strong><br />
medici che, inquadrati per la prima<br />
volta, sono tutti mostri deformi. Ma<br />
l’episodio migliore è forse Tempo di<br />
leggere, in cui un timido bancario con<br />
la passione per la lettura scopre di essere<br />
l’unico superstite dopo una guerra<br />
atomica; non tutto il male viene per<br />
nuocere, pensa l’ometto guardando la<br />
Biblioteca nazionale rimasta a sua<br />
completa disposizione; ma il destino<br />
vuole che gli cadano gli occhiali e rimanga<br />
solo sulla terra, cieco come una<br />
talpa. “Prima di Ai confini della realtà<br />
– dichiarò l’ideatore-produttore Serling<br />
dopo aver vinto due Emmy<br />
Awards per questa serie – ci sono stati<br />
molti show di fantascienza, ma quasi<br />
tutti parlavano di gnomi o astronavi:<br />
questo parla della gente comune. Ma<br />
attenzione, a volte un marziano può<br />
esprimere cose che un repubblicano o<br />
un democratico non possono dire”.<br />
Serling firma la paternità di 89 episodi<br />
su 156: Charles Beaumont, Richard<br />
Matheson e Earl Hammer si alternano<br />
nei rimanenti. Dopo tre stagioni, nel<br />
gennaio 1963 il format delle puntate fu<br />
allungato dalla classica mezz’ora a<br />
un’ora: una decisione che si rivelò<br />
controproducente in qualità, riportando<br />
gli episodi alla lunghezza originaria<br />
nel quinto e ultimo ciclo. La leggenda<br />
vuole che Serling ideò molte storie al<br />
centro del <strong>telefilm</strong> per combattere l’insonnia,<br />
memorizzandole su un registratore<br />
che teneva al bordo del letto.<br />
Robert Redford, Burt Reynolds, Cliff<br />
Robertson, Bruce Dern, Rod Taylor,<br />
Martin Balsam, Ida Lupino, Bo<br />
Hopkins, Vera Miles, Sydney Pollack,<br />
Buster Keaton, Charles Bronson, Peter<br />
Falk, Lee Van Cleef, Dennis Hopper,<br />
Robert Duvall, Lee Marvin, Telly Savalas,<br />
James Coburn, Ron Howard,<br />
Patrick Macnee, Donald Pleasence,<br />
Mickey Rooney, Martin Landau e la<br />
coppia Leonard Nimoy-William Shatner,<br />
futura protagonista di Star Trek,<br />
sono tra le molte guest-stars del <strong>telefilm</strong>;<br />
Burgess Meredith è l’attore con<br />
più apparizioni in assoluto. Il titolo originale,<br />
The Twilight Zone, è un termine<br />
areonautico: si riferisce al momento in<br />
cui, in fase di atterraggio, si perde di<br />
vista l’orizzonte. L’indimenticabile tema<br />
musicale è composto da Bernard<br />
Hermann, in seguito sostituito dal<br />
francese Marius Constant (non citato<br />
nei credits); tra gli altri autori musicali
Ai confini della realtà<br />
della serie: Fred Steiner (7 episodi),<br />
Nathan Van Cleave (una dozzina) e<br />
Jerry Goldsmith (3 puntate). Forse non<br />
tutti sanno della nascita travagliata del<br />
<strong>telefilm</strong>: nel 1957 Serling presentò la<br />
sua idea alla CBS, accompagnandola<br />
con la sceneggiatura di un episodio intitolato<br />
in originale The Time Element<br />
(vi si raccontava dell’incubo ricorrente<br />
del paziente di uno psichiatra che sogna<br />
di trovarsi a Honolulu il giorno<br />
prima del bombardamento di Pearl<br />
Harbor, non trovando nessuno disposto<br />
a credergli sull’imminente pericolo);<br />
il network si dimostrò scettico sulla<br />
potenzialità del serial, ma utilizzò la<br />
sceneggiatura per la serie antologica<br />
Westinghouse Desilu Playhouse (1958,<br />
inedita in Italia), aggiungendoci un<br />
commento finale per fornire una possibile<br />
spiegazione razionale agli eventi<br />
raccontati; la puntata fu una delle più<br />
seguite dell’intera stagione e Serling<br />
ottenne il via libera per viaggiare “ai<br />
confini della realtà”. Oltre a 3 Emmy<br />
Awards – uno nel 1960, due nel 1961 –<br />
il serial si è aggiudicato un tris di Hugo<br />
Awards dal ’60 al ’62. Dopo la morte<br />
di Serling, avvenuta nel 1975 a cinquant’anni,<br />
una nuova serie è stata prodotta<br />
a metà degli anni Ottanta. Il successo<br />
della serie ha spinto Steven<br />
Spielberg a portare sul grande schermo<br />
quattro storie “ai confini della realtà”<br />
nel film del 1983 diretto, oltre che dallo<br />
stesso cineasta, da John Landis, Joe<br />
Dante e George Miller: tre <strong>dei</strong> quattro<br />
episodi sono remake tratti dal serial televisivo.<br />
Nel 1994 è stato realizzato<br />
uno speciale di due ore – Rod Serling’s<br />
lost classics – utilizzando due sceneggiature<br />
scritte dall’autore che ha rivoluzionato<br />
il genere thriller-fantastico<br />
sul piccolo schermo. Nel 2002 è stato<br />
prodotto un remake con Forest Whitaker<br />
a introdurre casi eternamente “ai<br />
16<br />
confini della realtà”. Nell’agosto del<br />
2004 la bibbia televisiva “Tv Guide”<br />
ha eletto il <strong>telefilm</strong> come “il più grande<br />
mito fantascientifico di tutti i tempi”,<br />
con la motivazione di esser stato “un<br />
compendio di ironia dark che ha utilizzato<br />
la fantascienza per raccontare sublimi<br />
storie di satira sociale”.<br />
Ai confini della realtà (The Twilight<br />
Zone) Con: interpreti vari. Produzione:<br />
Usa, 1985, thriller/fantastico,<br />
colore (24/60’; 49/30’).<br />
STRACOTTO<br />
Ventisei anni dopo è ancora tempo di<br />
storie “ai confini della realtà”, questa<br />
volta a colori, sulle musiche <strong>dei</strong> Grateful<br />
Dead e sotto la direzione del produttore<br />
esecutivo Philip DeGuere,<br />
che, sebbene supportato dalla consulenza<br />
dell’autore fantascientifico Harlan<br />
Ellison, fa rimpiangere il mitico<br />
Rod Serling. Charles Aidman, già interprete<br />
di due puntate della serie storica,<br />
compare da narratore. Ellison lasciò<br />
la produzione quando la CBS si rifiutò<br />
di programmare un episodio natalizio<br />
a tinte horror. L’ultimo ciclo,<br />
girato a Toronto, vede Robin Ward<br />
doppiare in originale la voce di Aidman.<br />
Mark Shelmerdine e Michael<br />
MacMillan sono gli atri produttori<br />
esecutivi. Tra i registi si fanno notare i<br />
nomi di Wes Craven, Joe Dante – già<br />
dietro la cinepresa del film omonimo<br />
del 1983 – Atom Egoyan, John Milius,<br />
William Friedkin e Peter Medak.<br />
Tra le molte guest-stars sfilano, oltre<br />
allo stesso Craven, Bruce Willis, Eric<br />
Bogosian, Vincent Gardenia, Martin<br />
Landau, Giovanni Ribisi, Peter Coyote,<br />
Joe Mantegna, Gary Cole, Sherman<br />
Hemsley, Pam Dawber, Elliott<br />
Gould, Martin Balsam, Brent Spiner,<br />
William L. Petersen, Lori Petty,<br />
Anthony LaPaglia, Shelley Duvall,
17 Al banco della difesa<br />
Gene Barry, Barry Morse, Janet<br />
Leigh, Anthony Franciosa. Tra gli sceneggiatori<br />
occasionali spiccano i nomi<br />
di Stephen King, Sidney Sheldon e<br />
Steven Bochco.<br />
Ai confini dell’Arizona (The High<br />
Chaparral) Con: Leif Erickson, Linda<br />
Cristal, Cameron Mitchell, Mark<br />
Slade, Frank Silvera, Gilbert Roland,<br />
Henry Darrow. Produzione: Usa,<br />
1967, western, colore (98/60’).<br />
Dopo aver firmato da produttore Bonanza,<br />
David Dortort torna al western:<br />
e come in Bonanza, in un altro western<br />
sulla proprietà e sulla famiglia. Per la<br />
precisione, su due grandi nuclei familiari,<br />
entrambi proprietari terrieri dell’Arizona<br />
nel 1870: i Cannon e i Montoya.<br />
Big John Cannon (Leif Erickson)<br />
è il proprietario-patriarca dell’High<br />
Chaparral Ranch, nel quale vive con la<br />
moglie Victoria (Linda Cristal, che per<br />
la sua interpretazione ha vinto un Golden<br />
Globe nel 1970), figlia <strong>dei</strong> Montoya;<br />
abitano sotto lo stesso tetto anche<br />
Buck Cannon (Cameron Mitchell), il<br />
fratello del capo-famiglia e Billy Blue<br />
(Mark Slade), figlio di John e figliastro<br />
di Victoria dopo che la madre è stata<br />
uccisa da una freccia Apache. Don Sebastian<br />
Montoya (Frank Silvera), il padre<br />
di Victoria, governa invece il Montoya<br />
Ranch, dove convivono il fratello<br />
Don Domingo (Gilbert Roland) e il figlio<br />
Manolito (Henry Darrow). L’ideatore<br />
David Dortort è altresì produttore<br />
esecutivo della serie che pone un<br />
accento sull’integrazione razziale, sia<br />
tra le mura domestiche che tra cowboy<br />
e Apache. Il tema musicale è composto<br />
da David Rose. Kurt Russell compare<br />
da guest-star; tra gli altri volti noti si riconoscono<br />
Ed Begley, Ricardo Montalbán,<br />
Gary Busey, Bruce Dern. Le riprese<br />
esterne sono state effettuate nelle<br />
foreste di San Bernardino e Coronado<br />
nell’Arizona; gli interni a Old Tucson<br />
(sempre in Arizona) e a Torrytown nello<br />
stato di New York. Nel corso dell’ultima<br />
stagione Frank Silvera è deceduto:<br />
il suo personaggio ha subito la<br />
stessa sorte.<br />
Ai limiti dell’incredibile (Tales of<br />
the Unexpected) Con: interpreti vari.<br />
Produzione: Usa, 1977, fantastico, colore<br />
(9/60’).<br />
Dopo aver fatto da narratore nella serie<br />
Il fuggiasco (1963) e dopo essere<br />
apparso in tutta la sua mole in Cannon<br />
(1971), William Conrad torna alle<br />
origini presentando fuori campo un<br />
serial “ai confini della realtà” prodotto<br />
da John Wilder. Le storie sono contraddistinte<br />
da elementi fantascientifici<br />
o soprannaturali, con immancabile<br />
finale a sorpresa. Quinn Martin è il<br />
produttore esecutivo; un episodio, I<br />
nomadi dello spazio, si ispira alla serie<br />
Gli invasori, firmata dallo stesso<br />
Martin dieci anni prima: un veterano<br />
del Vietnam è l’unico testimone della<br />
discesa di un UFO sulla Terra, antipasto<br />
dell’invasione di un arazza di<br />
vampiri alieni. In America la NBC ha<br />
contro-programmato il <strong>telefilm</strong> alle<br />
Charlie’s Angels (ABC) sul finire degli<br />
anni ’70. In Italia il serial è arrivato<br />
solo nel 1986, apparendo in qualche<br />
modo già datato. David Shire compone<br />
il tema musicale. Lloyd Bridges<br />
compare quale guest-star.<br />
Al banco della difesa (Judd for the<br />
Defense) Con: Carl Betz, Stephen<br />
Young. Produzione: Usa, 1967, legale,<br />
colore (50/60’).<br />
Serial legale sulle cause affrontate dall’avvocato<br />
di grido Clinton Judd (Carl<br />
Betz) e dal giovane assistente Ben<br />
Caldwell (Stephen Young). Nel corso
Albero delle mele, L’<br />
del <strong>telefilm</strong> girato sul finire degli anni<br />
’60, ambientato a Houston (Texas) ma<br />
non solo, la coppia di legali alterna<br />
clienti facoltosi a cause civili come la<br />
protesta anti-bellica di quel periodo o<br />
lo sfruttamento <strong>dei</strong> lavoratori di origini<br />
messicane. Il <strong>telefilm</strong> ideato e prodotto<br />
da Paul Monash si avvale della<br />
colonna sonora di Alexander Courage,<br />
autore altresì del tema musicale. Richard<br />
Dreyfuss compare in un cameo;<br />
tra gli altri volti noti sfilano Beverly<br />
Garland, Vera Miles, Barry Morse,<br />
Ted Knight, Vincent Gardenia, Ida Lupino,<br />
Robert Duvall, Dabney Coleman,<br />
Cloris Leachman, Jessica Tandy,<br />
Ron Howard, Tyne Daly. Per la sua interpretazione<br />
nel serial, Carl Betz ha<br />
vinto un Emmy Award e un Golden<br />
Globe nel 1969 quale “migliore attore<br />
maschile”.<br />
Albero delle mele, L’ (The Facts of<br />
Life) Con: Charlotte Rae, Mindy Cohn,<br />
Lisa Whelchel, Kim Fields, Felice<br />
Schachter, Julie Piekarski, Julie Anne<br />
Haddock, Nancy McKeon, John Lawlor,<br />
Jenny O’Hara, George Clooney,<br />
Molly Ringwald, Cloris Leachman.<br />
Produzione: Usa, 1979, sit-com, colore.<br />
(205/30; 5/90’).<br />
La governante di Arnold lascia casa<br />
Drummond per diventare istitutrice<br />
nel prestigioso collegio femminile<br />
newyorkese di Eastland: Charlotte<br />
Rae è ancora una volta Mrs. Edna Garrett<br />
nello spin-off di Harlem contro<br />
Manhattan (1978). La nuova arrivata<br />
conquista la fiducia delle allieve fino a<br />
diventare la loro confidente preferita<br />
lungo dieci anni di problematiche adolescenziali<br />
più o meno serie. Tra le ragazze<br />
del primo anno, tutte tra gli 11 e i<br />
15 anni: la paffuta Natalie Green<br />
(Mindy Cohn), l’attraente Blair Warner<br />
(Lisa Whelchel), la pettegola Do<br />
18<br />
rothy “Tootie” Ramsey (Kim Fields),<br />
l’obesa Nancy Olson (Felice Schachter),<br />
la sciupa-ragazzi Sue Ann Weaver<br />
(Julie Piekarski), Cindy Webster (Julie<br />
Anne Haddock). Nella seconda stagione<br />
passano l’esame solo la Fields, la<br />
Cohn e la Whelchel, alle quali si aggiunge<br />
una nuova arrivata: Nancy<br />
McKeon nei panni di Jo Polniazek,<br />
proveniente dal Bronx. Completano il<br />
cast John Lawlor nel ruolo di Steven<br />
Bradley, il direttore della scuola (per<br />
un ciclo soltanto) e Jenny O’Hara, che<br />
interpreta Miss Mahoney. Per la serie<br />
“saranno famosi” segnaliamo la presenza<br />
nel cast di George Clooney<br />
(E.R.) nei panni del tuttofare George<br />
Burnett e di Molly Ringwald in quelli<br />
di Molly Parker. Alla fine della serie<br />
Mrs. Garrett apre un negozio alimentare,<br />
si sposa e si trasferisce in Africa<br />
con il marito; il suo posto viene preso<br />
dalla sorella Beverly Ann (Cloris Leachman);<br />
Natalie è la prima delle ragazze<br />
ad avere un’esperienza sessuale.<br />
Prima del the end vengono raccontate<br />
le aspirazioni di tutte le ragazze del<br />
college: qualcuna vuole diventare una<br />
scrittrice (Natalie), un’altra un’attrice<br />
(Tootie), una di loro si sposa (Jo). Tra<br />
le molte giovani che la signora Garrett<br />
incontra nel corso delle puntate c’è<br />
un’emergente Juliette Lewis. Altre<br />
guest-stars della serie sono Helen<br />
Hunt, Zsa Zsa Gabor, Larry Poindexter,<br />
Penelope Ann Miller, Doug Savant,<br />
Dick Van Patten e, nei panni di sé stesso,<br />
un all’epoca famoso Jermaine<br />
Jackson. Dick Clair e Jenna McMahon<br />
sono gli ideatori di una delle sit-com<br />
più lunghe degli anni ’80; tra i molti<br />
produttori esecutivi che si alternano:<br />
Paul Haggis, Richard Gurnan, Sue Nevens,<br />
Jack Elinson, Deidre Fay, Irma<br />
Kalish, Linda Marsh, Jerry Mayer,<br />
Margie Peters. Sulle musiche di Al
19 ALF<br />
Burton e Alan Thicke, Charlotte Rae<br />
canta il tema musicale per una stagione,<br />
altrimenti eseguito da Gloria Loring.<br />
In tutto, il <strong>telefilm</strong> si è portato a<br />
casa 6 Young Artist Awards. Nel 2001<br />
è stata girata una réunion in cui si ritrovano<br />
tutte le ex allieve (molte delle<br />
quali hanno realizzato i sogni del collegio),<br />
nonché una signora Garrett rimasta<br />
vedova.<br />
Album di famiglia Vedi La famiglia<br />
Brady.<br />
Album di famiglia Con: Maurizio<br />
Torresan, Carlo Campanini, Loredana<br />
Savelli, Roberto Villa, Susy Maronetto,<br />
Mauro Barbagli, Adolfo Fenoglio,<br />
Carlo Enrici, Luciano Robeggiani.<br />
Produzione: Italia, 1965, sit-com, b/n<br />
(4/60’).<br />
A suo modo si tratta di una sorta di sitcom<br />
familiare italiana ante-litteram: le<br />
vicende comiche della famiglia Vecchiotti<br />
vengono messe in scena da<br />
Maurizio Torresan, Carlo Campanini,<br />
Loredana Savelli, Roberto Villa, Susy<br />
Maronetto, Mauro Barbagli, Adolfo<br />
Fenoglio, Carlo Enrici, Luciano Robeggiani.<br />
Il soggetto e la sceneggiatura<br />
sono firmati da Nicola Manzari.<br />
Al di qua del paradiso (Mit Leib<br />
und Seele) Con: Günter Strack, Gerd<br />
Baltus, Barbara Auer, Buddy Elias,<br />
Siemen Rühaak, Ulrich Matschoss,<br />
Hannelore Elsner, Dirk Galuba, Despina<br />
Pajanou, Liselotte Pulver, Hans<br />
Korte. Produzione: Germania, 1989,<br />
drammatico, colore (51/60’).<br />
Tutto ha inizio quando il parroco<br />
Adam Kempfert (Günter Strack) viene<br />
inviato a prestare il proprio servizio<br />
nella piccola parrocchia di St. Augustin<br />
nel paese di Ebersfeld am Main.<br />
Qui si scontra con l’ostilità <strong>dei</strong> paesani<br />
che, a causa del precedente parroco,<br />
non sono più assidui frequentatori della<br />
chiesa. Tra di loro: il giornalista<br />
Klaus Bardusch (Gerd Baltus), Annemarie<br />
Bieler (Barbara Auer), il parrucchiere<br />
Theo Stutz (Buddy Elias), Leo<br />
Busche (Siemen Rühaak), Wilhelm<br />
Dannecker (Ulrich Matschoss), Sophie<br />
e Paul Liebermann (interpretati<br />
rispettivamente da Hannelore Elsner e<br />
Dirk Galuba), Jutta Dannecker (Despina<br />
Pajanou). Liselotte Pulver veste i<br />
panni di Else Kempfert, la sorella del<br />
protagonista; Hans Korte è il Vescovo<br />
Johannes Neubauer. Inutile dire che la<br />
capacità dialettica e la disponibilità del<br />
parroco riporteranno le pecorelle all’ovile.<br />
La produzione del serial è ZDF.<br />
ALF (Id.) Con: Max Wright, Anne<br />
Schedeen, Andrea Elson, Benji Gregory,<br />
John LaMotta. Produzione: Usa,<br />
1986, sit-com/fantastico, colore<br />
(102/30’; 1/60’).<br />
ALF sta per Alien Life Form (forma di<br />
vita aliena) ed è un extraterreste peloso<br />
di 229 anni che capita per caso sul tetto<br />
del garage <strong>dei</strong> Tanner, una famiglia<br />
media americana. Proveniente dal lontano<br />
pianeta di Melmac, il simpatico<br />
Alf viene adottato come E.T. Le sue<br />
battute sarcastiche sull’American way<br />
of life e i suoi consigli per risolvere alcuni<br />
problemi familiari sono tra gli ingredienti<br />
di questa situation-comedy<br />
del “terzo tipo”. La formazione <strong>dei</strong><br />
Tanner è la seguente: Willie Tanner<br />
(Max Wright), il capo-famiglia; Kate<br />
(Anne Schedeen), sua moglie; Lynn<br />
(Andrea Elson) e Brian (Benji Gregory),<br />
i figli. John LaMotta interpreta<br />
Trevor, il vicino curioso. Fran Drescher<br />
e Carla Gugino compaiono da<br />
guest-stars.Tra i segni particolari della<br />
creatura: ama mangiare “qualsiasi cosa<br />
con sopra qualcosa” – gatti compre
Alfred Hitchcock presenta<br />
si – non per niente possiede tre stomaci;<br />
chiede sempre “quel sandwich lo finisci?”;<br />
il suo hobby preferito è la televisione,<br />
dalla quale impara tutti i modi<br />
di dire terrestri, come quando, incontrando<br />
qualcuno, esclama “dammi<br />
quattro!” (in quanto egli ha solo quattro<br />
dita). Paul Fusco, il creatore della<br />
serie insieme a Tom Patchett, presta la<br />
voce originale ad Alf, che sul suo pianeta<br />
è conosciuto con il nome di Gordon<br />
Shumway. Patchett è altresì produttore<br />
esecutivo con Bernie Brillstein.<br />
Alf Clausen, il compositore della<br />
colonna sonora, dovette faticare non<br />
poco per spiegare che il suo nome non<br />
c’entrava nulla con il titolo della sitcom.<br />
Nelle ultime puntate il simpatico<br />
alieno viene catturato dagli agenti dell’FBI.<br />
Per i feticisti del caso, tale Michu<br />
Meszaros ha sudato sette pellicce all’interno<br />
del protagonista. Il serial ha<br />
generato ben due serie di cartoni animati,<br />
un film (ALF: the Movie, inedito<br />
in Italia) e una valanga di gadget “pelosi”.<br />
Alfred Hitchcock presenta (Alfred<br />
Hitchcock Presents; Alfred Hitchcock<br />
Hour) Con: interpreti vari. Produzione:<br />
Usa, 1955/1962, thriller, b/n<br />
(266/30’; 93/60’).<br />
SUPERCULT<br />
Preceduto dalla fatidica Marcia funebre<br />
di una marionetta di Gounod, dopo<br />
aver riempito con la sua presenza il<br />
profilo stilizzato e inconfondibile della<br />
sua figura, doppiato dall’inconfondibile<br />
voce di Carletto Romano, Hitchcock<br />
presenta alla sua maniera una<br />
serie che ha fatto epoca, in cui suspense<br />
e colpi di scena finali sono tra gli ingredienti<br />
del successo. Prima e dopo<br />
ogni episodio, il maestro del brivido<br />
commenta con lo humour che lo contraddistingue<br />
quello che il telespetta<br />
20<br />
tore vedrà o ha appena visto. In realtà<br />
si tratta di veri e propri trattati di sociologia<br />
di pochi secondi, scritti da James<br />
Allardice e girati, oltre che in Inghilterra,<br />
in Francia e in Germania: se al<br />
centro della vicenda vi è una rapina in<br />
banca, ecco Hitch vestito da banchiere<br />
che afferma che i veri ladri sono dietro<br />
lo sportello; un uomo vuole uccidere la<br />
moglie con un veleno per topi e il regista<br />
del Delitto perfetto appare nelle vesti<br />
di un agente della derattizzazione<br />
che sentenzia che niente uccide più del<br />
matrimonio. Altre volte ricompare per<br />
assicurare il pubblico che il colpevole<br />
è stato preso, “un inevitabile compromesso<br />
con la moralità”, come dichiarò<br />
a “Tv Guide”; nell’episodio intitolato<br />
Revenge afferma: “l’omicidio non paga<br />
nemmeno in tv, quindi largo alla<br />
pubblicità...”. Più che di veri e propri<br />
polizieschi si tratta, come avviene<br />
spesso nel cinema di Hitchcock, di racconti<br />
del mistero giocati su due elementi:<br />
la suspense e la sorpresa; il primo<br />
caso prevede che allo spettatore<br />
venga fornita un’informazione di cui è<br />
all’oscuro il protagonista, come a voler<br />
sollecitare chi guarda a mettere sull’avviso<br />
chi è in pericolo; nel secondo<br />
caso sia lo spettatore che il protagonista<br />
sono inconsapevoli di un risvolto<br />
della vicenda che viene rivelato solo<br />
alla fine, spesso con un netto rovesciamento<br />
delle certezze; in entrambi i casi<br />
le storie non sembrano mai prendersi<br />
troppo sul serio. Ecco così, in questo<br />
contesto, come mai non vi sia più quella<br />
netta distinzione tra “buoni” e “cattivi”<br />
tipica della fiction americana: il<br />
mondo di Hitchcock è ancora quello<br />
europeo, nel quale ogni storia racchiude<br />
un possibile sberleffo e un fondo<br />
nemmeno tanto nascosto di sadismo;<br />
lo sberleffo presuppone la sorpresa, il<br />
sadismo sta nell’accecare il protagoni
21 Alias<br />
sta di fronte a un pericolo che noi invece<br />
vediamo. Se dapprima gli episodi<br />
sono di mezz’ora (in onda sulla CBS dal<br />
2 ottobre 1955), dopo l’ottimo gradimento<br />
l’appuntamento si sposta sull’NBC<br />
(dal 20 settembre del 1962), diventa<br />
di un’ora e cambia titolo: da Alfred<br />
Hitchcock presenta a L’ora di Hitchcock.<br />
Nonostante le puntate siano<br />
più di trecento, Hitchcock ne dirige solo<br />
una ventina in tre riprese: la prima<br />
tra la lavorazione di Caccia al ladro<br />
(1955) e La congiura degli innocenti<br />
(1955), la seconda tra Il ladro (1956) e<br />
La donna che visse due volte (1958), la<br />
terza tra Psyco (1960) e Gli uccelli<br />
(1963). Nell’episodio Il segreto di<br />
Dianne il maestro del brivido appare<br />
in una fotografia sulla copertina di una<br />
rivista. Tra il 1957 e il 1959 molti episodi<br />
vengono diretti da un Robert Altman<br />
in procinto di sedersi dietro la cinepresa<br />
di M.A.S.H. Una puntata è diretta<br />
da Ida Lupino. Numerose le star<br />
che impreziosiscono la serie, alcune di<br />
loro addirittura al debutto: Peter Falk<br />
nell’episodio Gratitudine, Steve Mc-<br />
Queen e Peter Lorre ne L’uomo del<br />
sud, Robert Redford in The Right Kind<br />
of Medicine, Joanne Woodward in Momentum,<br />
Dick Van Dyke in Testamento,<br />
Peter Fonda in La vendetta. E la lista<br />
si potrebbe allungare: Charles<br />
Bronson, John Cassavetes, George<br />
Peppard, Vincent Price, Walter<br />
Matthau, Bette Davis, Roger Moore,<br />
Robert Duvall, James Caan, Gloria<br />
Swanson, Jayne Mansfield, James Coburn,<br />
Ed Begley, Christopher Lee,<br />
Burt Reynolds, Angie Dickinson, Leslie<br />
Nielsen, Claude Rains, Martin<br />
Balsam, Mary Astor, James Mason, il<br />
regista Sydney Pollack (davanti e dietro<br />
alla telecamera), sette attori cari a<br />
Hitch come Joseph Cotten (L’ombra<br />
del dubbio, Il peccato di Lady Considi<br />
ne), Vera Miles (Il ladro, Psyco), Ray<br />
Milland (Il delitto perfetto), Joan Fontaine<br />
(Rebecca, la prima moglie), Jessica<br />
Tandy (Gli uccelli), Martin Landau<br />
(Intrigo internazionale) e Bruce<br />
Dern (Complotto di famiglia), due future<br />
star della televisione come William<br />
Shatner (Star Trek) e Patrick<br />
Macnee (Agente speciale). E ancora,<br />
in seconda fila: Jack Klugman, Dick<br />
York, Ted Knight, Gene Barry, Ricardo<br />
Montalbán, John Forsythe, Bob<br />
Crane, Barry Morse, Bob Newhart,<br />
David Carradine, Lee Majors, Peggy<br />
Lipton, Cloris Leachman e pure il produttore<br />
Aaron Spelling. Un episodio,<br />
The Sorcerer’s Apprentice, non è mai<br />
stato trasmesso perché i dirigenti della<br />
NBC lo giudicarono troppo “debole”.<br />
Norman Lloyd e Joan Harrison sono i<br />
produttori del serial che si è aggiudicato<br />
3 Emmy Awards e un Golden Globe.<br />
Bernard Herrman, fedele collaboratore<br />
musicale di Hitch, è l’autore musicale;<br />
la celebre Marcia funebre di una<br />
marionetta è stata da principio arrangiata<br />
da Dave Kahn. Una nuova serie è<br />
stata prodotta nel 1985: le storie, che il<br />
più delle volte sono remake degli episodi<br />
originali, si aprono e si chiudono<br />
con i “siparietti” colorizzati del fu Alfred<br />
Hitchcock. Anche in questo caso<br />
non mancano le guest-stars: nell’episodio<br />
L’uomo del sud (che nella prima<br />
versione vedeva la coppia Lorre-Mc-<br />
Queen) figurano John Huston, Tippi<br />
Hedren (la protagonista de Gli uccelli)<br />
e sua figlia Melanie Griffith (agli esordi<br />
da attrice).<br />
Alias (Id.) Con: Jennifer Garner, Victor<br />
Garber, Ron Rifkin, Carl Lumbley,<br />
Devin Weisman, Michael Tartan, Merrin<br />
Dungey, Bradley Cooper, Amy Irving,<br />
David Anders, Melissa George,<br />
Terry O’Quinn, Mia Maestro. Produ
Alias 22<br />
zione: Usa, 2001, spionaggio, colore<br />
(88/60’).<br />
CULT<br />
Dopo che le uccidono il fidanzato, la<br />
bella Sydney Bristow (Jennifer Garner),<br />
studentessa all American girl di<br />
giorno e spia con i tacchi a spillo di<br />
notte, capisce che il suo destino è quello<br />
di vivere senza affetti in una ragnatela<br />
di intrighi, attentati e doppigiochi<br />
in giro per il mondo. La nostra conduce<br />
una vita apparentemente normale:<br />
frequenta il college, ha pochi amici ma<br />
fidati, convive con un bravo ragazzo<br />
che la vuole sposare. Quello che nessuno<br />
indovinerebbe è la sua doppia<br />
identità: da 7 anni è un agente segreto<br />
della SD-6, una filiale della CIA che il<br />
padre – anch’egli agente segreto a sorpresa<br />
– le rivela essere una cellula impazzita.<br />
I guai cominciano quando<br />
Sydney, in un momento di debolezza,<br />
confessa al fidanzato l’identità segreta:<br />
quando la SD-6 viene a saperlo dà<br />
ordine di uccidere il ragazzo. Sydney<br />
decide allora di smascherare l’organizzazione<br />
alla CIA, fungendo da doppiogiochista.<br />
Lo stesso padre della<br />
protagonista, Jack Bristow (Victor<br />
Garber), è un infiltrato nell’SD-6 e in<br />
più di un’occasione “copre” la figlia.<br />
Tra coloro che lavorano all’organizzazione<br />
deviata: il capo Arvin Sloane<br />
(Ron Rifkin), tanto determinato nelle<br />
decisioni quanto protettivo con Sydney<br />
(è un buon amico del padre) e con<br />
la moglie malata di tumore Emily<br />
(Amy Irving); Marcus Dixon (Carl<br />
Lumbley) è il partner delle missioni in<br />
cui si lancia la protagonista: lavora<br />
nella filiale dal 1981, non ha mai detto<br />
alla moglie che lavoro svolge ed è all’oscuro<br />
<strong>dei</strong> secondi fini dell’agenzia;<br />
il timido e dislessico Marshall Flinkman<br />
(Devin Weisman) rappresenta<br />
quello che era “Q” per James Bond,<br />
esperto in marchingegni e gadget per<br />
“missioni impossibili”. Per la CIA fa da<br />
“contatto” Michael Vaughn (Michael<br />
Tartan), che si conquista la fiducia e il<br />
cuore di Sydney sul campo. Tra gli altri<br />
personaggi in ballo: Francine Calfo<br />
(Merrin Dungey) è la migliore amica<br />
della protagonista; Will Tippin (Bradley<br />
Cooper) è il giornalista che si è preso<br />
una cotta per la spia in gonnella e rischia<br />
grosso per scoprire la sua doppia<br />
vita; Irina Derevko (Lena Olin) è la<br />
madre di Sydney di origini russe che<br />
nasconde un segreto tra le pieghe del<br />
proprio passato. Col proseguire delle<br />
puntate la trama s’infittisce e diventa<br />
un dedalo inestricabile. Riuscita finalmente<br />
a eliminare l’SD-6 e la pericolosa<br />
Alleanza <strong>dei</strong> Dodici grazie alle<br />
informazioni contenute nel misterioso<br />
Server 47, Sydney si rende conto che si<br />
è trattato di un piano ordito da Arvin<br />
Sloane, che, libero adesso dai legami<br />
con l’Alleanza, prosegue con l’aiuto<br />
del Sig. Sark (David Anders) la sua ricerca<br />
ossessiva per scoprire il segreto<br />
racchiuso dai manufatti del futurologo<br />
italiano Milo Rambaldi. Sloane e Sark<br />
si servono anche dell’aiuto di un duplicato<br />
di Francie, che una tecnologia denominata<br />
Helix ha creato e sostituito<br />
all’amica di Sydney senza che nessuno<br />
si sia accorto di nulla. L’eroina protagonista<br />
prosegue il suo incarico come<br />
agente della CIA per porre fine alla minaccia<br />
di Sloane, riuscendo a catturarlo<br />
e a consegnarlo alla giustizia, ma rimanendo<br />
molto delusa quando scopre<br />
che la madre, che si è dileguata, è sempre<br />
stata d’accordo con Sloane. Quest’ultimo,<br />
dopo un incontro rivelatore<br />
con un misterioso monaco in Tibet (interpretato<br />
da David Carradine), riesce<br />
a costruire il “Dire”, un macchinario<br />
ideato da Rambaldi, tramite i 47 manufatti<br />
che lui stesso e la CIA hanno re
23 Alias<br />
cuperato negli ultimi trent’anni. Dopo<br />
aver scoperto all’improvviso che la<br />
sua migliore amica Francie era stata<br />
sostituita dal “duplicato” Allison, Sydney<br />
ingaggia con lei una furiosa lotta al<br />
termine della quale la falsa Francie rimane<br />
uccisa. Sydney crolla esausta e<br />
al risveglio si ritrova a Hong Kong. La<br />
nostra contatta la CIA e Vaughn accorre<br />
da lei sconvolto, avvisandola che è<br />
scomparsa da quasi due anni – proprio<br />
dalla sera della lotta con Allison – e<br />
che tutti la credevano morta... Syd apprende<br />
che nel frattempo l’amato<br />
Vaughn si è sposato con Lauren Reed<br />
(Melissa George), agente del Consiglio<br />
di Sicurezza Nazionale, cheSloane<br />
è apparentemente redento ed è a capo<br />
della società di beneficenza Omnifam,<br />
che Dixon è diventato il nuovo capo<br />
della loro sezione CIA e che Marshall si<br />
appresta a diventare padre. Jack mostra<br />
a Sydney un video risalente al periodo<br />
della sua scomparsa in cui lei uccide<br />
il diplomatico russo Lazarey tagliandogli<br />
la gola: Syd non riesce a capire<br />
cosa possa esserle successo e soltanto<br />
alcune settimane dopo, grazie a<br />
Kendall (Terry O’Quinn), scopre che<br />
dopo la lotta con Allison la Convenzione,<br />
nuova entità terroristica che la<br />
CIA tenta di combattere, l’ha rapita e<br />
sottoposta a un lavaggio del cervello<br />
per renderla una loro killer dall’“alias”<br />
Julia Thorne. Sydney è riuscita a resistere<br />
al lavaggio del cervello e ha svolto<br />
un’attività da doppiogiochista lavorando<br />
all’interno della Convenzione e<br />
riferendo tutto alla CIA, ma, sconvolta<br />
per le cose orribili che ha passato e ritrovato<br />
un importantissimo e pericolosissimo<br />
reperto di Rambaldi, è stata lei<br />
stessa a decidere di farsi rimuovere i ricordi<br />
degli utlimi due anni. Nel frattempo<br />
Lauren si scopre essere un’agente<br />
della Convenzione infiltrata nel<br />
la CIA, che in coppia con Sark finirà per<br />
diventare il capo della cellula nordamericana.<br />
Intanto Sloane rivela i suoi<br />
veri interessi quando, grazie al “Dire”,<br />
viene ritrovata Nadia (Mia Maestro),<br />
figlia che l’uomo ha avuto durante una<br />
relazione segreta con Irina: viene spiegato<br />
che in realtà Nadia è il “Passeggero”<br />
di Rambaldi che dovrebbe fronteggiare<br />
la “Prescelta” (sua sorella Sydney):<br />
nessuna delle due dovrebbe avere<br />
la meglio. Mentre Sloane parte con<br />
Nadia per recuperare la “Sfera della<br />
Vita” che contiene la coscienza di<br />
Rambaldi, Vaughn uccide la moglie<br />
Lauren dopo aver scoperto i suoi tradimenti;<br />
la donna, prima di morire, sussurra<br />
a Sydney il numero di una cassetta<br />
di sicurezza dentro la quale vi sono<br />
alcuni documenti segreti che rivelano<br />
che la vita di Syd è sempre stata monitorata<br />
in un misterioso Progetto S.A.B.<br />
47. E che suo padre era a capo del piano:<br />
Jack si difende dicendo che non era<br />
previsto che Sydney lo scoprisse...<br />
Una trama chiarissima, no? Proseguendo,<br />
l’eroina entra far parte dell’APO<br />
(Authorized Personnel Only), “una<br />
divisione che ufficialmente non esiste”<br />
con base nei sotterranei della metropolitana,<br />
di cui inizialmente fanno parte, oltre a<br />
Syd, Jack, Vaughn, Dixon, Marshall e Nadia,<br />
tutti agli ordini del convertito Sloane.<br />
Girato con un taglio cinematografico e<br />
montato alternando gli struggimenti di<br />
Sydney con scene d’azione al fulmicotone,<br />
il serial non ha di certo risparmiato<br />
in location, trasportando cast e troupe<br />
dall’Algeria al Gambia, dall’Olanda<br />
al Mozambico, dal Senegal alle Seicelle,<br />
dalla Sierra Leone alla Finlandia,<br />
dal Sahara alla Gran Bretagna,<br />
dalla Spagna alle Mauritius, dall’Irlanda<br />
alla Cecoslovacchia, passando per<br />
il Qatar, Canada, Libano, Libia, Palestina,<br />
Russia e la “nostra” Positano.
Alice 24<br />
Non mancano le guest-stars: Quentin<br />
Tarantino (al quale è piaciuta talmente<br />
la serie che ha chiesto e ottenuto di parteciparvi:<br />
compare in più puntate nei<br />
panni di un malfattore internazionale),<br />
Roger Moore (compare nel sedicesimo<br />
episodio nei panni di un membro<br />
dell’“Alleanza <strong>dei</strong> 12”), John Hannah<br />
(è un ex agente della SD-6 nella sesta e<br />
settima puntata), Faye Dunaway (nelle<br />
vesti di dark-lady misteriosa che indaga<br />
sulla fuga d’informazioni all’interno<br />
dell’agenzia), Rutger Hauer, Ethan<br />
Hawke, Christian Slater, David Cronenberg,<br />
Rick Gervais, Peggy Lipton,<br />
Angela Bassett, Sonia Braga, Isabella<br />
Rossellini (è Katya Derevko, la sorella<br />
di Irina). L’ideatore J.J. (Jeffrey)<br />
Abrams firma altresì da produttore<br />
esecutivo (con John Eisendrath, Ken<br />
Olin e Roberto Orci) ed è l’autore del<br />
tema musicale (alla colonna sonora si<br />
aggiunge Michael Giacchino e una<br />
compilation di canzoni famose a effetto:<br />
da Sinéad O’Connor ai Cranberries,<br />
da Peter Gabriel a Kate Bush e<br />
Cat Stevens). Attorno al serial è nata<br />
una ridda di voci e leggende, vere o<br />
presunte. Tra tutte spicca il “tormentone”<br />
del ricorrente numero 47, presente<br />
in quasi tutti gli episodi: la pagina che<br />
manca al manoscritto di Rambaldi,<br />
che prevede 47 profezie, è la 47; il numero<br />
del server nascosto dell’Alleanza<br />
è il 47; durante le sequenze oniriche<br />
di Sydney, la camera in cui viene portata<br />
è la 47; il progetto che documenta<br />
la vita dell’eroina reca, guarda caso, il<br />
numero 47... Altra curiosa ricorrenza<br />
sono i ripetuti richiami ad Alice nel<br />
paese delle meraviglie: la fidanzata di<br />
Vaughn si chiama Alice; nella prima<br />
stagione Syd usa il nome in codice<br />
“white rabbit” (“coniglio bianco”); a<br />
Halloween la protagonista si traveste<br />
da Alice; Weiss regala a Sydney il libro<br />
di Lewis Carroll... Aproposito di alias,<br />
il nome intero dell’eroina è Sydney<br />
Anne Bristow (così come quello della<br />
sua interprete è Jennifer Anne Garner).<br />
L’ormai celebre parrucca che Syd indossa<br />
nella puntata-pilota è un omaggio<br />
di Abrams al film tedesco Lola<br />
corre (1998), in cui la protagonista<br />
sfoggiava capelli rosso fuoco. Tra i<br />
premi: 4 Emmy Awards, 2 Saturn<br />
Awards, 2 Golden Satellite Awards, un<br />
Art Directors Guild, un People’s Choice<br />
Award quale “miglior serie” e un<br />
Golden Globe alla Garner, eletta in un<br />
sondaggio americano tra le 100 donne<br />
più sexy del mondo (a vederla, verrebbe<br />
da chiedere chi sono quelle che<br />
l’hanno superata).<br />
Alice (Id.) Con: Linda Lavin, Philip<br />
McKeon, Vic Tayback, Polly Hollyday,<br />
Beth Howland, Diane Ladd, Dave<br />
Madden, Charles Levin. Produzione:<br />
Usa, 1976, sit-com, colore (202/30’).<br />
CULT<br />
Il sequel televisivo di Alice non abita<br />
più qui, il film di Martin Scorsese del<br />
1975, vede sopravvivere un solo attore<br />
della versione cinematografica: Vic<br />
Tayback è ancora Mel Sharples, il proprietario<br />
di Mel’s Diner, la tavola calda<br />
al centro delle vicende. Qui lavora come<br />
cameriera Alice Hyatt (Linda Lavin),<br />
una vedova trentacinquenne con<br />
un figlio dodicenne a carico in trasferta<br />
dal New Jersey a Phoenix. Eletta al liceo<br />
“Ragazza con le migliori ginocchia”,<br />
il suo sogno è di fare la cantante<br />
country a Nashville, dove era diretta<br />
quando l’auto ha cominciato a fare le<br />
bizze. Le sono amiche e colleghe la<br />
svampita Vera Gorman (Beth Howland),<br />
la quale ha visto La regina d’Africa<br />
14 volte e crede che tutto quello<br />
che passa la tv sia vero (quando hanno<br />
trasmesso un episodio di Kojak in cui
25 Alien Nation<br />
il protagonista era raffreddato, lei gli<br />
ha mandato un parrucchino); Florence<br />
Jean Castleberry detta “Flo” (Polly<br />
Hollyday), che si mangia i clienti maschi<br />
con gli occhi: il suo personaggio<br />
ha talmente successo da dar vita a uno<br />
spin-off (Flo). Al suo posto entra nel<br />
cast Diane Ladd, che nel film interpretava<br />
proprio Flo e che ora risponde al<br />
nome di Belle Dupree, addetta alle ordinazioni.<br />
Con le loro divise rosa<br />
shocking, le cameriere guadagnano<br />
una manciata di dollari all’ora servendo<br />
ai tavoli e promuovendo il chili, la<br />
specialità di Mel. Oltre alla varia umanità<br />
che entra nel locale a prendere un<br />
caffè e un hot-dog la protagonista deve<br />
vedersela quotidianamente con il figlio<br />
Tommy (Philip McKeon), che<br />
brucia le tappe dell’adolescenza e con<br />
il suo allenatore di baseball Earl Hicks<br />
(Dave Madden), che fa strike nel cuore<br />
di Alice. Come se non bastasse ci si<br />
mette anche il boss, burbero fino a rendere<br />
nevrasteniche le cameriere ma<br />
che nasconde un cuore d’oro sotto il<br />
grembiule macchiato di ketch-up. Alla<br />
fine, Vera si scopre incinta e sposa il<br />
poliziotto Elliot Novak (Charles Levin).<br />
Nell’ultima puntata Mel vende la<br />
tavola calda regalando a tutte le sue cameriere<br />
un bonus di 5000 dollari a testa,<br />
mentre Alice trova un impiego fisso<br />
come cantante a Nashville, coronando<br />
il sogno di tutta una vita. Telly<br />
Savalas e George Burns compaiono<br />
quali guest-stars nei panni di loro<br />
stessi; tra gli altri volti apparsi nella<br />
serie si riconoscono Adam West, Martin<br />
Balsam, Jay Leno, Robert Englund.<br />
La formazione di produttori<br />
esecutivi comprende David Susskind,<br />
William D’Angelo, Ray S. Allen, Harvey<br />
Bullock, Thomas Kuhn, Chris<br />
Hayward; Robert Getchell è il creatore<br />
del <strong>telefilm</strong> che in America è stato<br />
definito “la versione proletaria di<br />
‘Mary Tyler Moore’” e ha vinto 8 Golden<br />
Globes, tra cui uno nel 1980 quale<br />
“miglior sit-com dell’anno”. Insieme<br />
ad Alan e Marilyn Bergman, David<br />
Shire è l’autore della colonna sonora e<br />
del tema musicale “There’s a New<br />
Girl in Town”, cantato dalla stessa<br />
Linda Lavin.<br />
Alien Nation (Id.) Con: Gary<br />
Graham, Eric Pierpoint, Michele Scarabelli,<br />
Lauren Woodland, Sean Six,<br />
Terri Treas. Produzione: Usa, poliziesco/fantascienza,<br />
1989, colore (23/60’;<br />
5/90’).<br />
Basato sul film omonimo del 1988 con<br />
James Caan e Mandy Patinkin, il serial<br />
è ambientato nella Los Angeles del<br />
1995, dove un poliziotto viene affiancato<br />
da uno di quei 300.000 transfughi<br />
alieni che cercano da anni di venire accettati<br />
dalla società americana nonostante<br />
i pregiudizi “galattici”. Sebbene<br />
le loro sembianze siano umane, gli extraterrestri<br />
sono riconoscibili per avere<br />
le teste pelate, a chiazze e il cranio allungato.<br />
Una “coppia mista” di detective<br />
è stata assegnata a perlustrare le strade:<br />
Gary Graham interpreta Matthew<br />
Sikes, il poliziotto umano, divorziato e<br />
aggressivo; Eric Pierpoint è il collega<br />
di “altri mondi” George Francisco, più<br />
riflessivo e proveniente dal pianeta<br />
Tencton. La particolarità di coloro che<br />
vi abitavano, scampati alla schiavitù,<br />
sta nella riproduzione: le donne, per rimanere<br />
incinte hanno bisogno di due<br />
uomini; molti di loro, una volta giunti<br />
sulla Terra, adottano un nome celebre<br />
(tra gli altri che si ascoltano nella serie:<br />
Albert Einstein, Isaac Newton, Dorian<br />
Gray, Buster Keaton, Wyatt Earp). Michele<br />
Scarabelli veste i panni di Susan,<br />
la moglie di George; Lauren Woodland<br />
e Sean Six sono rispettivamente
Alla conquista dell’Oregon<br />
Emily e Buck, i figli della coppia; Terri<br />
Treas è Cathy, la vicina biochimico di<br />
Matthew, della quale s’invaghisce il<br />
poliziotto terrestre. Kenneth Johnson,<br />
l’ideatore <strong>dei</strong> Visitors, firma da produttore<br />
esecutivo. I personaggi sono<br />
stati ideati da Rockne S. O’Bannon. La<br />
colonna sonora è curata da Joe Harnell,<br />
Steve Dorff, David Kurtz e Larry<br />
Herbstritt. Angela Bassett compare in<br />
un cameo molto prima di lanciarsi nel<br />
futuro cinematografico di Strange<br />
Days (1995). Tra i riconoscimenti si<br />
contano un Emmy Award e un Viewers<br />
for Quality Television, entrambi assegnati<br />
nel 1990. Sospesa al termine della<br />
prima stagione tra le proteste <strong>dei</strong><br />
fans americani, la serie è “sopravvissuta”<br />
in una réunion nel 1994 e lungo<br />
altri tre film-tv (nel 1995, 1996 e<br />
1997).<br />
Alla conquista dell’Oregon (The<br />
Oregon Trail) Con: Rod Taylor, Andrew<br />
Stevens, Tony Becker, Gina Marie<br />
Smika, Charles Napier, Darleen<br />
Carr. Produzione: Usa, 1977, western,<br />
colore (10/60’).<br />
Solo sei episodi per un serial western<br />
ambientato lungo la famigerata pista<br />
ferroviaria dell’Oregon nel 1842. Rod<br />
Taylor interpreta il vedovo Evan Thorpe,<br />
il protagonista che decide di trasferirsi<br />
dall’Illinois verso Ovest. Tra gli<br />
altri che salgono in carrozza: il diciassettenne<br />
Andrew (Andrew Stevens), il<br />
dodicenne William (Tony Becker) e<br />
Rachel (Gina Marie Smika) di sette anni,<br />
i figli di Thorpe; lo scout Luther<br />
Sprague (Charles Napier), reclutato dal<br />
protagonista nella prima puntata; la<br />
passeggera Margaret Devlin (Darleen<br />
Carr), destinata a far battere il cuore al<br />
protagonista. Michael Gleason firma da<br />
produttore esecutivo. La puntata-pilota<br />
è andata in onda in America il 10 gen<br />
26<br />
naio del 1976; la prima puntata della serie<br />
è stata trasmessa solo il 21 settembre<br />
del 1977; quattro episodi non sono mai<br />
stati trasmessi a causa della soppressione<br />
anticipata della serie: il treno al centro<br />
delle vicende, dopo essere sfuggito<br />
agli attacchi indiani e ad altre avversità,<br />
si è trovato sul “binario morto” degli<br />
ascolti. Le musiche originali sono di<br />
Bruce Broughton e Richard DeBenedictis.<br />
Bill Bixby e William Shatner<br />
compaiono da guest-stars.<br />
Alla conquista del West (How the<br />
West Was Won) Con: James Arness,<br />
Bruce Boxleitner, Kathryn Holcomb,<br />
William Kirby Cullen, Vicki Schreck,<br />
Eva Marie Saint, Fionnula Flanagan.<br />
Produzione: Usa, 1978, western, colore<br />
(28/60’; 1/120’).<br />
Liberamente ispirato al film omonimo<br />
del 1962 di Henry Hathaway, John<br />
Ford e George Marshall, il serial racconta<br />
la saga familiare <strong>dei</strong> Macahan,<br />
sfrattati dalla guerra civile in trasferta<br />
dalla Virginia al West, terra di speranze<br />
e di conquiste. Guidati dal vecchio patriarca<br />
Zeb Macahan (James Arness), i<br />
componenti della famiglia imparano a<br />
conoscere le leggi della sopravvivenza<br />
sullo sfondo <strong>dei</strong> meravigliosi e sgargianti<br />
scenari dell’Ovest: così è per<br />
l’impulsivo Luke (Bruce Boxleitner),<br />
il nipote di Zeb in fuga per aver disertato<br />
l’esercito; per la bella Lara (Kathryn<br />
Holcomb); per i giovani Josh e<br />
Jessie (William Kirby Cullen e Vicki<br />
Schreck). La sorella di Zeb, Molly<br />
Culhane (Fionnula Flanagan), viene<br />
chiamata a governare il nucleo familiare<br />
all’indomani della morte di mamma<br />
Kate (Eva Marie Saint). James Arness,<br />
già protagonista di Gunsmoke, il<br />
western televisivo più longevo del piccolo<br />
schermo, incontra di nuovo il produttore<br />
esecutivo John Mantley, che
27 Alle soglie del futuro<br />
qui assume lo stesso ruolo al fianco di<br />
John G. Stephens. Jim Byrnes è l’ideatore<br />
del serial girato in Utah, Colorado,<br />
Arizona e California. Lloyd Bridges<br />
e Christopher Lee compaiono quali<br />
guest-stars. La colonna sonora è firmata<br />
da Bruce Broughton, Jerrold Immel<br />
e John Parker. Il <strong>telefilm</strong> si è aggiudicato<br />
una coppia di Spur Awards, premi<br />
assegnati dalla Western Writers of<br />
America.<br />
Alla ricerca di un sogno (The New<br />
Land) Con: Scott Thomas, Bonnie Bedelia,<br />
Todd Lookinland, Debbie Lytton,<br />
Kurt Russell, Donald Moffat,<br />
Gwen Arner. Produzione: Usa, 1974,<br />
avventura, colore (6/60’).<br />
Nel 1858 una famiglia svedese cerca<br />
fortuna a Solna, nel Minnesota: questo<br />
l’originale plot della serie girata in<br />
Oregon e in California e che s’ispira a<br />
due film svedesi degli anni ’70. Scott<br />
Thomas veste i panni di Christian Larsen,<br />
il capo-famiglia; Bonnie Bedelia è<br />
sua moglie, Anna Larsen; Todd<br />
Lookinland e Debbie Lytton sono i figli<br />
della coppia, Tuliff e Annaliese, rispettivamente<br />
di 9 e 8 anni; Kurt Russell<br />
interpreta Bo Larsen, il fratello di<br />
Christian; Donald Moffat e Gwen Arner<br />
sono i coniugi Lundstrom. Il produttore<br />
esecutivo è William Blinn.<br />
John Denver è l’autore della colonna<br />
sonora.<br />
Allegra banda di Nick, L’ (The Beachcombers)<br />
Con: Bruno Gerussi,<br />
Charlene Aleck, Robert Clothier, Joe<br />
Austin, Rae Brown, Cory Douglas, Juliet<br />
Randall, Pat John, Bob Park, Dan<br />
George. Produzione: Canada, 1972,<br />
avventura, colore (281/30’).<br />
La serie, la più lunga della storia televisiva<br />
canadese, racconta le avventure<br />
di Nick Adonidas (Bruno Gerussi),<br />
celibe quarantenne in fuga da una vita<br />
monotona sulle coste del Nord Pacifico,<br />
dove le avventure non mancano.<br />
Attorno al protagonista ruotano le figure<br />
di Sara (Charlene Aleck), Relic<br />
(Robert Clothier), Jack (Joe Austin),<br />
Molly (Rae Brown), Tommy (Cory<br />
Douglas), Margaret (Juliet Randall),<br />
Jesse (Pat John), Hugh (Bob Park).<br />
Nell’“allegra banda” compare anche<br />
un capo indiano interpretato da Dan<br />
George. Il serial è prodotto da Derek<br />
Gardner, Gordon Mark, Brian<br />
McKeown, Don S. Williams; Hugh<br />
Beard è il produttore esecutivo. Il <strong>telefilm</strong>,<br />
in onda anche in Italia con il<br />
titolo di La baia <strong>dei</strong> cedri, è stato girato<br />
a Gibsons e Vancouver, nella regione<br />
canadese della British Columbia.<br />
Alle soglie del futuro (Beyond Westworld)<br />
Con: James Wainwright, Jim<br />
McMullan, Judith Chapman, William<br />
Jordan, Severn Darden, Ann McCurry,<br />
Connie Sellecca. Produzione: Usa,<br />
1980, fantascienza, colore (5/60’).<br />
Basata sul romanzo di Michael Crichton<br />
Westworld (e sul film omonimo da<br />
lui stesso diretto nel 1973, Il mondo<br />
<strong>dei</strong> robot), la serie racconta di uno<br />
scienziato pazzo che vuole conquistare<br />
il mondo con il suo esercito di robot<br />
dalle sembianze umane e dell’agente<br />
che cerca di impedirglielo. Tutto ha<br />
inizio con la creazione di Westworld,<br />
un parco <strong>dei</strong> divertimenti fantastico<br />
dove i visitatori possono realizzare e<br />
interpretare in prima persona i propri<br />
sogni western grazie a comparse meccaniche.<br />
James Wainwright è Simon<br />
Quaid, il folle di turno a capo della ribellione<br />
<strong>dei</strong> robot; Jim McMullan è<br />
John Moore, incaricato di salvare la<br />
Terra da parte della Delos Corporation,<br />
la società che ha ideato West
Alle soglie dell’incredibile<br />
world. Tra gli altri personaggi ricorrenti<br />
del serial: Laura Garvey (Judith<br />
Chapman), compagna di avventure di<br />
Moore; il professore Joseph Oppenheimer<br />
(William Jordan), il creatore<br />
<strong>dei</strong> robot; Foley (Severn Darden) e<br />
Roberta (Ann McCurry), assistenti di<br />
Quaid; Pamela Williams detta “Pam”<br />
(Connie Sellecca). Lou Shaw è l’ideatore<br />
e produttore esecutivo della serie.<br />
Le musiche originali sono di George<br />
Romanis.<br />
Alle soglie dell’incredibile (Aux<br />
frontières du possible) Con: Pierre Vaneck,<br />
Elga Andersen. Produzione:<br />
Francia, 1971, thriller/fantastico, colore<br />
(13/60’).<br />
Molto prima di Mulder e Scully in X-<br />
Files (1993), una coppia d’investigatori<br />
indaga su casi “ai confini della<br />
realtà” in terra francese: Yan Thomas<br />
(Pierre Vaneck) e Barbara Andersen<br />
(Elga Andersen) sono incaricati dal<br />
BIPS (Bureau International de Prévention<br />
Scientifique) di proteggere l’umanità<br />
dall’uso criminale di scoperte<br />
scientifiche. In pratica, il più delle volte<br />
i due affrontano scienziati pazzi accecati<br />
dai soldi e dal potere. La serie è<br />
ideata dall’autore di gialli Henri Viard<br />
e dallo scrittore Jacques Bergier: quest’ultimo<br />
ha sviluppato il plot del suo<br />
romanzo L’espionnage scientifique,in<br />
cui s’immagina un servizio segreto alle<br />
dipendenze delle Nazioni Unite. La<br />
produzione è curata da Télécip e da<br />
ORTF. La colonna sonora è composta<br />
da Jack Arel.<br />
Allò police (Id.) Con: Guy Tréjean,<br />
Fernand Berset, Claude Ruben, André<br />
Thorent, Bernard Rousselet, Marion<br />
Loran. Produzione: Francia, 1967, poliziesco,<br />
b/n (126/15’; 9/60’).<br />
CULT<br />
28<br />
La vita, le chiamate e le indagini di un<br />
commissariato di zona sono al centro<br />
di un serial che vede protagonista il<br />
commissario Lambert (Guy Tréjean).<br />
Attorno alla sua figura ruotano i personaggi<br />
di Abadie (Fernand Berset), Leblanc<br />
(Claude Ruben), Francin (André<br />
Thorent), Mareuil (Bernard Rousselet)<br />
e la signorina Moreau (Marion Loran).<br />
Uno <strong>dei</strong> primi ritratti realistici<br />
francesi sulla polizia è ideato da Raymond<br />
Caillata.<br />
All’ultimo minuto Con: interpreti<br />
vari. Produzione: Italia, 1971, poliziesco,<br />
colore (12/60’).<br />
Una serie gialla tenta di riproporre le<br />
atmosfere thriller d’Oltreoceano dimenticandosi<br />
il pathos tipicamente<br />
italiano. Nel primo ciclo, composto da<br />
5 episodi, si notano i volti di Eros Pagni<br />
(in Allarme a bordo), di Martine<br />
Brochard (ne Il buio), di Gigi Reder<br />
(ne L’ascensore), di Franco Volpi (ne<br />
La scelta), di Anna Miserocchi (ne La<br />
prigioniera); nel secondo le puntate<br />
diventano 4, tra cui Acqua alla gola<br />
con Antonio Casagrande e Dramma in<br />
alto mare con Silvia Dionisio e Maurizio<br />
Merli; nel terzo, caratterizzato da 3<br />
appuntamenti, fanno la loro comparsa<br />
Adriana Asti (ne Il bambino scomparso)<br />
e Massimo Dapporto (ne L’ultima<br />
cifra). La regia è affidata a Ruggero<br />
Deodato, che firma altresì quale sceneggiatore<br />
del primo ciclo insieme ad<br />
Augusto Caminito, Francesco Scardamaglia,<br />
Mario Guerra, Vittorio Vighi e<br />
Paolo Poeti; nel secondo il soggetto è<br />
scritto da Italo Fasan e Nino Marino.<br />
Ally McBeal (Id.) Con: Calista<br />
Flockhart, Gil Bellows, Greg German,<br />
Peter MacNicol, Courtney Thorne-<br />
Smith, Jane Krakowski, Lisa Nicole<br />
Carson, Portia de Rossi, Lucy Liu, Ja
29 Ally McBeal<br />
mes LeGros, Robert Downey jr., Julianne<br />
Nicholson, James Marsden,<br />
John Hopkins, Regina Hall, Hayden<br />
Panettiere. Produzione: Usa, 1997, sitcom,<br />
colore (112/60’).<br />
SUPERCULT<br />
Divenuto a tutti gli effetti un fenomeno<br />
di costume in patria, il serial va salutato<br />
come un vero e proprio evento televisivo:<br />
poche fiction come questa hanno<br />
osato e rischiato tanto dal punto di<br />
vista narrativo e delle sceneggiature,<br />
avvalendosi di alcune tecniche di linguaggio<br />
più rodate al cinema che sul<br />
piccolo schermo. Tra le altre: la possibilità<br />
del telespettatore di vivere in prima<br />
persona, in soggettiva, i sogni, i desideri<br />
e le frustrazioni della protagonista;<br />
o quella di ascoltare i suoi pensieri<br />
– spesso diversi dai suoi discorsi – grazie<br />
alla voce fuori-campo. Tutto ha inizio<br />
all’età di sette anni, quando Ally<br />
(Calista Flockhart) intreccia una storia<br />
d’amore che la segnerà nel profondo:<br />
il primo bacio con Billy Alan Thomas<br />
(Gil Bellows) è di quelli che non si dimenticano,<br />
di quelli che rimangono<br />
sulla punta delle labbra a lungo, forse<br />
per tutta la vita; lungo gli studi insieme,<br />
la “prima volta” in auto, gli anni<br />
del liceo, l’università insieme alla facoltà<br />
di legge. Per poi realizzare di essere<br />
a un bivio: l’amore o la carriera;<br />
per poi accorgersi di stare con un fidanzato<br />
che ti preferisce la seconda,<br />
con l’inevitabile e drammatica separazione.<br />
La sfortuna perseguita Ally<br />
ovunque: in amore, sul lavoro, nei rapporti<br />
con le persone. Dove passa lei seguono<br />
tragedie, scambi di persona,<br />
equivoci; si butta inevitabilmente dalla<br />
pentola alla brace; con lei Cupido<br />
sbaglia mira; il mondo le cade addosso<br />
e lei non regge. Per sfuggire la depressione<br />
Ally decide di tuffarsi nel lavoro,<br />
diventando un’avvocatessa di succes<br />
so di Boston. In realtà l’aula del tribunale<br />
sembra l’unica “zona franca” della<br />
sua vita: si dimostra sicura, determinata,<br />
a volte addirittura cinica. Ma fuori<br />
dal foro il destino le tende agguati<br />
dietro ogni angolo: come quando un<br />
socio di maggioranza del suo studio legale<br />
la fa licenziare per essersi ribellata<br />
ai continui assalti di “mano morta”.<br />
Dopo aver perso il posto, Ally incontra<br />
l’ex compagno di studi Richard Fish<br />
(Greg German), titolare di uno studio<br />
legale che le propone di lavorare per<br />
lui al motto-diktat capitalistico “meno<br />
tasse!”; il destino vuole che in quell’ufficio<br />
lavori anche Billy, di cui Ally<br />
non ha mai dimenticato il sapore sulle<br />
labbra: il ragazzo che amava e che ama<br />
ancora, probabilmente corrisposta; solo<br />
che nel frattempo lui si è sposato con<br />
la bella Georgia (Courtney Thorne-<br />
Smith), guarda caso anche lei avvocatessa:<br />
apparentemente senza un difetto<br />
e per di più simpatica, la moglie di Billy<br />
è destinata a diventare la migliore<br />
amica di Ally. Socio dello studio è anche<br />
John Cage (Peter MacNicol) detto<br />
“biscottino”, uno <strong>dei</strong> personaggi più<br />
ipocondriaci della televisione: fischia<br />
dal naso e balbetta quando è in imbarazzo,<br />
usa suole rumorose in aula per<br />
distrarre la controparte, brevetta il telecomando<br />
per pulire a distanza la tazza<br />
del bagno unisex dello studio che<br />
funge da confessionale, conquista le le<br />
donne facendo il verso a Barry White.<br />
Così la critica americana: “Ally Mc-<br />
Beal è tutto ciò che un <strong>telefilm</strong> che voglia<br />
presentarci uno spaccato di fine<br />
anni ’90 dovrebbe essere: è tagliente,<br />
esilarante nei dialoghi, ha un cast di talento<br />
e propone storie coinvolgenti.<br />
Come si può non amarlo?” (“Entertainment<br />
Weekly”); “c’è un po’di Ally<br />
in tutti noi! Ally dice quello che tu<br />
avresti voluto dire ma sei felice di non
Ally McBeal<br />
aver detto” (“Tv Guide”). Non è un caso<br />
che la serie si sia aggiudicata una<br />
miriade di premi e riconoscimenti: oltre<br />
ai prestigiosi 7 Emmy Awards e ai 4<br />
Golden Globes, il <strong>telefilm</strong> si è aggiudicato<br />
due ASCAP per le musiche di Vonda<br />
Shepard, un International Monitor<br />
Award (ricevuto per le “migliori innovazioni<br />
in una serie tv”), un Peabody<br />
Award (il premio vinto dalle fiction<br />
che denotano notevoli valenze morali<br />
o sociali), un SAG Award, due TCA<br />
Awards e 3 Q Awards (il riconoscimento<br />
votato dal gruppo Viewers for<br />
Quality Television, l’associazione che<br />
rappresenta i telespettatori americani).<br />
A riprova di quanto il serial abbia fatto<br />
breccia anche nel pubblico italiano, ci<br />
sono i titoli di “migliore serie comica”<br />
e “migliore serie legale di tutti i tempi”<br />
assegnati nel 2004 dal sondaggio dell’Accademia<br />
<strong>dei</strong> Telefilm per i 50 anni<br />
della tv italiana; nello stesso referendum,<br />
Calista Flockhart è stata eletta<br />
“miglior attrice di sempre in una serie<br />
televisiva”. Gran merito dell’operazione<br />
va senz’altro all’ideatore-produttore<br />
esecutivo David E. Kelley, già<br />
dietro le quinte <strong>dei</strong> successi pluripremiati<br />
di Chicago Hospital, La famiglia<br />
Brock, L.A. Law – Avvocati a Los Angeles<br />
e del cross-over The Practice-<br />
Professione avvocati, antecedente di<br />
sei mesi rispetto al debutto di Ally Mc-<br />
Beal. Calista Flockhart interpreta alla<br />
perfezione, con i picchi della parodia,<br />
una giovane donna che evidenzia tutte<br />
le ansie, le paranoie e gli incubi di chi<br />
vive con la testa tra le nuvole, di chi ha<br />
visto abbattere uno a uno tutti i propri<br />
ideali, di chi pensa che gli uomini siano<br />
tutti uguali (“sono come la gomma<br />
americana: una volta assaggiata una le<br />
hai assaggiate tutte”). Tra coloro che<br />
gravitano nello stralunato mondo della<br />
McBeal emergono altresì le figure del<br />
30<br />
la segretaria iper-(de)efficiente nonché<br />
mangia-uomini Elaine Bassell (Jane<br />
Krakowski) e la sexy Renee Raddick<br />
(Lisa Nicole Carson), la coinquilina<br />
femminista di colore di Ally che<br />
funge da confidente. Successivamente<br />
entrano in scena: la sofisticata ed attraente<br />
Nell Porter (Portia de Rossi),<br />
destinata ad intrecciare una relazione<br />
con “biscottino”; la cinica e graffiante<br />
Ling Woo (Lucy Liu), che con le sue<br />
tecniche amatorie farà andare in estasi<br />
Richard. In una delle puntate più strazianti,<br />
dopo aver lasciato la moglie,<br />
Billy muore per un tumore al cervello<br />
in aula, confessando il suo eterno amore<br />
ad Ally: il suo posto viene preso allo<br />
studio da Mark Albert (James Le-<br />
Gros), mentre nel cuore della protagonista<br />
subentra l’avvocato Larry Paul<br />
(interpretato da Robert Downey jr, che<br />
nel corso delle riprese ha avuto problemi<br />
di droga e ha dovuto abbandonare il<br />
set). Nel quinto e ultimo ciclo entra in<br />
scena un gruppo di personaggi inconsistenti<br />
e, talvolta, irritanti: Jenny<br />
Show (Julianne Nicholson), un’avvocatessa<br />
che in un sol colpo ha perso il<br />
lavoro e il fidanzato e in cui Ally si rivede<br />
da giovane, tanto da assumerla<br />
presso lo studio; Glenn Foy (James<br />
Marsden), l’ex ragazzo di Jenny che –<br />
guarda caso – è stato assunto da Cage e<br />
Fish (un altro dettaglio per moltiplicare<br />
le paranoie di Ally quando si sente<br />
attratta da Glenn); l’avvocato della<br />
controparte Raymond Milbury (John<br />
Hopkins), ex collega di Jenny che s’invaghisce<br />
di Ally; Corretta Lipp (Regina<br />
Hall), altro nuovo acquisto dello<br />
studio. Ally scopre addirittura di avere<br />
una figlia di 10 anni: Maddie (Hayden<br />
Panettiere) è nata da uno degli ovuli<br />
donati da ragazza a un centro per la cura<br />
della sterilità. Nel frattempo, dopo<br />
essere diventata socio dello studio, la
31 Alta marea<br />
nostra stringe un legame con il saggio<br />
baby-sitter Victor, interpretato da Jon<br />
Bon Jovi. In Italia la serie ha fatto clamore<br />
per il bacio tra Ally e Ling quando<br />
la prima è in crisi nera con l’altro<br />
sesso tanto da chiedersi: “come mai<br />
tutti quelli che s’innamorano di me lasciano<br />
la città?”; l’onorevole Umberto<br />
Bossi ha chiesto le dimissioni del Presidente<br />
della Rai Roberto Zaccaria per<br />
le immagini diffuse da Blob (ma la scena<br />
era andata originariamente in onda<br />
su Canale 5), suscitando un dibattito<br />
sulle “ally” della politica. Tra le molte<br />
guest-stars che si susseguono nel corso<br />
del serial si segnalano: Bruce Willis,<br />
Lara Flynn Boyle, Anna Nicole<br />
Smith, Rosie O’Donnell, John Ritter<br />
(Tre cuori in affitto), Sandra Bernhard,<br />
Farrah Fawcett, Anne Heche, Matthew<br />
Perry, Christina Ricci, Mariah Carey,<br />
Jacqueline Bisset, la modella Cindy<br />
Margolis, Heather Locklear, Tracey Ullman<br />
(è la terapista di Ally che le confida:<br />
“sono quelle come te che mi danno<br />
da vivere”) e, nei panni di sé stessi,<br />
Barry White, Randy Newman, Macy<br />
Gray, Gloria Gaynor, Barry Manilow,<br />
Sting, Anastacia, Elton John (in corrispondenza<br />
del lancio del singolo “I<br />
want love”: non per niente ha fatto interpretare<br />
a Robert Downey jr. il video<br />
della canzone), e Tina Turner. A metà<br />
strada tra una sorta di “Woody Allen in<br />
tacchi a spillo” e “la versione anni 2000<br />
di Mary Tyler Moore”, Ally si stende<br />
sul lettino della propria analista “vomitando”<br />
patemi d’animo in orizzontale.<br />
Ma la miglior consulente della protagonista<br />
è Ally stessa: i suoi esami di autocoscienza<br />
sono diventati momenti cult<br />
generazionali. E risulta assolutamente<br />
irresistibile quando si autodefinisce<br />
“vittima delle mie stesse scelte”. Calista<br />
Flockhart è talmente entrata nella<br />
parte da risentire sulla propria pelle tut-<br />
ta l’insicurezza del personaggio da lei<br />
interpretato: a tal punto che più di un<br />
esperto di gossip ha ipotizzato che l’attrice<br />
sia diventata anoressica per aver<br />
assimilato oltremisura le frustrazioni di<br />
Ally. L’avvocatessa che non riesce a difendere<br />
se stessa dai guai in cui finisce<br />
per caso o per scelta; lei, che sul finire<br />
della prima puntata esclama il suo credo<br />
di vita: “la verità è che forse non voglio<br />
essere felice o soddisfatta. Perché<br />
poi? Cosa potrei desiderare? In fin <strong>dei</strong><br />
conti a me piace la caccia; la ricerca è<br />
divertente. Più sei giù e più sono belle le<br />
cose che ti possono capitare. Pensate un<br />
po’, mi sto divertendo un mondo e non<br />
me ne rendo conto”.<br />
Alta marea (High Tide) Con: George<br />
Segal, Rick Springfield, Yannick Bisson,<br />
Diana Frank, Julie Cialini. Produzione:<br />
Usa, 1994, poliziesco/avventura,<br />
colore (70/60).<br />
COTTO<br />
“È come se Magnum P.I. fosse andato<br />
in vacanza a Baywatch”. Il giudizio<br />
con il quale la critica americana ha salutato<br />
l’esordio di questo <strong>telefilm</strong> è<br />
forse troppo sintetico ma ben ne racchiude<br />
il taglio. Sulle spiagge di Malibu<br />
non ci sono solo i bagnini di<br />
Baywatch: all’High Tide Bar, tra cocktail<br />
afrodisiaci e bloody-mary, ha messo<br />
le tende Gordon (George Segal), un<br />
ex agente dell’FBI che ha deciso di trasferire<br />
le sue indagini in riva al mare.<br />
Lo aiutano nei casi che (sotto il sole)<br />
diventano sempre più scottanti, un ex<br />
poliziotto di nome Mick Barret (la<br />
rockstar Rick Springfield) e il fratello<br />
minore di quest’ultimo, Joey (Yannick<br />
Bisson). Nel corso delle indagini on<br />
the beach, il tris d’investigatori s’imbatte<br />
in donne bellissime, il più delle<br />
volte in bikini: come Julie Cialini,<br />
Playmate ’95 di “Playboy”, nelle ri
Alta marea<br />
dotte vesti di Annie. L’assistente di<br />
Gordon, Fritz Boller, è stata dapprima<br />
interpretata da Cay Helnich, che dopo<br />
poche puntate ha scoperto di essere incinta<br />
lasciando il ruolo a Diana Frank.<br />
Il “grande vecchio” George Segal indossa<br />
i panni di un detective a metà<br />
strada tra Colombo e Mike Hammer,<br />
con tanto di borsalino di paglia, barba<br />
incolta e cravatte fantasia; la rockstar<br />
Springfield è un ex poliziotto assetato<br />
di quella giustizia che quand’era in<br />
uniforme non sempre otteneva. Girato<br />
tra Malibu, Bali e le Isole Bermuda, il<br />
<strong>telefilm</strong> ideato da Jeff Franklin e Steve<br />
Waterman segna altresì il debutto di<br />
Donna D’Errico, futura star di<br />
Baywatch. Stu Segall è il produttore<br />
esecutivo; Alan Williams compone la<br />
colonna sonora. Tra le guest-stars<br />
compaiono David Soul, Lucy Lawless,<br />
Denise Richards, Krista Allen,<br />
Tanya Roberts. Le riprese in interni sono<br />
state effettuate a Ventura, in California,<br />
nonché in Australia, Nuova<br />
Zelanda e alle Fiji.<br />
Alta marea (Riptide) Con: Ty Hardin,<br />
Chris Christensen, Jonathan<br />
Sweet, Sue Costin, Slim DeGrey. Produzione:<br />
Australia, 1968, avventura,<br />
colore (26/60’).<br />
Da non confondere con i due omonimi<br />
americani Alta marea (1994) e Riptide<br />
(1984); anche qui, tuttavia, ci sono di<br />
mezzo avventure sul pelo dell’acqua.<br />
La prima serie australiana da un’ora<br />
interamente a colori vede protagonista<br />
l’americano Moss Andrews (interpretato<br />
da Ty Hardin, l’unico attore non<br />
australiano del cast), il quale dopo aver<br />
perso la moglie in un incidente stradale<br />
si trasferisce in Australia. Qui affianca<br />
il suocero Barney Duncan (Chris<br />
Christensen, deceduto nel corso delle<br />
riprese) nella piccola impresa di tra<br />
32<br />
sporto navale “Charter Boat” (originariamente<br />
la serie s’intitolava proprio<br />
così). Alla coppia in “onda” si aggiungono<br />
in tuffo Neil Winton (Jonathan<br />
Sweet), uno studente di medicina salvato<br />
da Moss dalle grinfie di alcuni criminali<br />
e Judy Plenderleith (Sue Costin),<br />
la figlia di un magnate di Sydney<br />
nonché fidanzata di Neil: entrambi i<br />
personaggi sono stati eliminati, rispettivamente,<br />
dal nono e dall’undicesimo<br />
episodio a causa di un improvviso taglio<br />
del budget (prima di allora, il costo<br />
di una puntata gravitava tra i<br />
55.000 e i 120.000 dollari). Meno di rilievo<br />
risulta l’aiutante di bordo Carl<br />
(Slim DeGrey). Guy V. Thayer jr. firma<br />
da produttore esecutivo; l’inglese<br />
Robert Banks Stewart collabora alla<br />
produzione al fianco di Ralph Smart.<br />
Tommy Tycho è l’autore della colonna<br />
sonora. Della serie girata tra Sydney e<br />
la regione del North Queensland ha<br />
scritto “Tv Week”: “a suo favore vanno<br />
l’eccellente regia, il cast tecnico, le<br />
maestranze e… Ty Hardin; a suo discapito<br />
si segnalano le storie prive di<br />
mordente, il ritratto inverosimile dell’Australia<br />
e… Ty Hardin”.<br />
Altra faccia di Frankenstein, L’<br />
(Struck by Lightning) Con: Jeffrey<br />
Kramer, Jack Elan, Millie Slavin, Bill<br />
Erwin. Produzione: Usa, 1979, sitcom,<br />
colore (6/30’).<br />
STRACOTTO<br />
Solo poche puntate per una parodia sul<br />
mito di Frankenstein: ora vive nel<br />
Maine, alla locanda Brightwater Inn,<br />
come tuttofare. La sit-com vede protagonista<br />
il professor Ted Stein (Jeffrey<br />
Kramer), un insegnante di scienze di<br />
Boston che eredita l’alberghetto dal<br />
nonno e che successivamente scopre<br />
di essere un discendente <strong>dei</strong> Frankenstein.<br />
Jack Elan interpreta Frank, il
33 Amen<br />
mostro 231enne con “soli” 50 anni di<br />
vita a disposizione; Millie Slavin veste<br />
i panni di Nora, colei che più di tutti si<br />
aspettava l’eredità dell’hotel per il<br />
quale lavora; Bill Erwin è Glenn, uno<br />
<strong>dei</strong> clienti. Arthur Fellows e Terry<br />
Keegan sono i produttori esecutivi della<br />
serie girata cinque anni dopo il successo<br />
cinematografico di Frankenstein<br />
jr. di Mel Brooks. Al contrario<br />
dell’America, dove ne sono andate in<br />
onda solo la metà, l’Inghilterra ha trasmesso<br />
tutte e sei le puntate del serial.<br />
Altro Simenon, L’ Con: interpreti<br />
vari. Produzione: Italia, 1979, poliziesco,<br />
colore (4/60’).<br />
Gli episodi della serie sono tratti dagli<br />
“altri” romanzi dello scrittore francese<br />
Georges Simenon, quelli cioè dove<br />
non compare l’arcinoto Maigret. E in<br />
effetti, rispetto a Le inchieste del commissario<br />
Maigret (1964), questa trasposizione<br />
risulta meno efficace. Tra<br />
gli interpreti che si susseguono si fanno<br />
notare Piera Degli Esposti, Renato<br />
De Carmine, Marzio Onorato, Ida Di<br />
Benedetto, Irma De Simone, Marisa<br />
Laurito, Liù Bosisio, Teresa Ricci,<br />
Adolfo Celi, Alida Valli. La sceneggiatura<br />
è curata da Umberto Ciappetti.<br />
Amanda (Amanda’s) Con: Beatrice<br />
Arthur, Fred McCarren, Simone Griffeth,<br />
Tony Rosato, Rick Hurst, Michael<br />
Constantine. Produzione: Usa,<br />
1983, sit-com, colore (6/30’).<br />
Si tratta della versione americana della<br />
sit-com inglese Basil e Sybil (1975),<br />
scritta e interpretata da John Cleese <strong>dei</strong><br />
Monty Python. Nella trasposizione<br />
“stelle e strisce” è protagonista Beatrice<br />
Arthur nei panni di Amanda Cartwright,<br />
proprietaria del bizzarro hotel<br />
“Amanda’s by the Sea”, situato sulla<br />
costa del Pacifico e attorno al quale<br />
ruotano tutti gli altri protagonisti: il figlio<br />
manager Marty (Fred McCarren)<br />
e sua moglie Arlene (Simone Griffeth);<br />
il fattorino Aldo (Tony Rosato);<br />
il cuoco Earl (Rick Hurst); Krinsky<br />
(Michael Constantine), gestore dell’albergo<br />
Casa Krinsky e rivale d’affari<br />
di Amanda.<br />
Amen (Id.) Con: Sherman Hemsley,<br />
Clifton Davis, Anna Maria Horsford,<br />
Barbara Montgomery, Roz Ryan, Jester<br />
Hairstorn. Produzione: Usa, 1986,<br />
sit-com, colore (111/30’).<br />
Dopo aver mandato in lavanderia i<br />
panni di George Jefferson da un anno,<br />
Sherman Hemsley ci riprova con la sitcom,<br />
la prima a prendersi gioco di temi<br />
religiosi. L’attore interpreta il diacono<br />
maniacale Ernest Frye, che con tanto<br />
di laurea in legge ha ereditato dal padre<br />
la prima Comunità Ecclesiastica di<br />
Philadelphia; a mettergli i bastoni tra<br />
le croci ci pensa il Reverendo Reuben<br />
Gregory (Clifton Davis), impegnato a<br />
sgonfiare la mitomania di Frye; Thelma<br />
(Anna Maria Horsford) è la frustrata<br />
figlia trentenne del protagonista che<br />
s’invaghisce di Gregory portandolo all’altare;<br />
le sorelle pettegole Casietta e<br />
Amelia Hetebrink (interpretate rispettivamente<br />
da Barbara Montgomery e<br />
Roz Ryan), tra i membri della Comunità<br />
insieme a Rolly Forbes (Jester<br />
Hairstorn). James Brown appare nell’ultima<br />
puntata della sit-com cantando<br />
a squarciagola “I feel good!” nel<br />
corso di un Telethon organizzato da<br />
Frye per raccogliere fondi; M.C. Hammer,<br />
Kareem Abdul-Jabbar, Richard<br />
Roundtree, Halle Berry e Cuba Gooding<br />
jr. sfilano tra le altre guest-stars.<br />
Ed Weinberger è l’ideatore della serie.<br />
Bob Illes e James R. Stein firmano da<br />
produttori esecutivi. André Crouch è<br />
l’autore del tema musicale, mentre
America in bicicletta, L’<br />
Bruce Miller collabora alla colonna<br />
sonora. Fuori dal set, Davis ha realmente<br />
studiato teologia, per poi essere<br />
ordinato ministro nella Chiesa avventista<br />
del settimo giorno di Loma Linda<br />
(California).<br />
America in bicicletta, L’ (Breaking<br />
away) Con: Shaun Cassidy, Tom Wiggin,<br />
Jackie Earle Haley, Thom Bray,<br />
Vincent Gardenia, Barbara Barrie,<br />
Shelby Brammer. Produzione: Usa,<br />
1980, avventura, colore (8/60’).<br />
Basato sul film del 1979 di Peter Yates<br />
All American Boys, il serial ne propone<br />
interamente il plot, ovvero la storia di<br />
un quartetto di ragazzi di umili origini<br />
e <strong>dei</strong> loro ideali per il futuro. Figli di<br />
minatori, i quattro protagonisti coltivano<br />
sogni e aspirazioni differenti nella<br />
cittadina di Bloomington, nell’Indiana:<br />
Dave Stohler (Shaun Cassidy),<br />
un idealista patito della bici; l’atletico<br />
Mike Carnahan (Tom Wiggin); Moocher<br />
(Jackie Earle Haley), il ribelle del<br />
gruppo; l’intellettuale Cyril (Thom<br />
Bray). Attorno al poker di amici ruotano<br />
le figure di Ray Stohler (Vincent<br />
Gardenia), il padre di Dave, venditore<br />
di macchine usate; Evelyn (Barbara<br />
Barrie), moglie di Ray e madre di Dave;<br />
Nancy (Shelby Brammer), la ragazza<br />
di Moocher. Due protagonisti<br />
della serie – Haley e Barrie – facevano<br />
parte anche del cast del film. Nonostante<br />
sia ambientato nell’Indiana, il<br />
serial è stato girato ad Athens, in Georgia.<br />
Il modello della bicicletta di Dave<br />
si chiama La strada e, ai tempi delle riprese,<br />
valeva 1200 dollari.<br />
American Gothic (Id.) Con: Gary<br />
Cole, Jake Weber, Paige Turco, Lucas<br />
Black. Produzione: Usa, 1995, thriller/fantastico,<br />
colore (22/60’).<br />
CULT<br />
34<br />
In una cittadina del Sud Carolina il<br />
tempo sembra essersi fermato. Pochi<br />
crimini, gente cordiale, porte sempre<br />
aperte, bambini che giocano nei prati.<br />
A Trinity, i mali della società odierna<br />
sembrano lontani mille miglia, forse<br />
anche grazie a uno sceriffo diverso dagli<br />
altri, con una sua legge privata e<br />
una sua personalissima morale...:<br />
quella del diavolo, probabilmente.<br />
“Nella vita bisogna scegliere: il Bene o<br />
il Male. In mezzo c’è solo la morte o,<br />
peggio, l’oblio”. Con questo motto, in<br />
città comanda una sola persona: Lucas<br />
Buck (Gary Cole). Lui è sceriffo, giudice,<br />
corte marziale, boia. Ma non solo:<br />
dotato di poteri paranormali, è in<br />
grado di fare, in tutti i sensi, il brutto e<br />
il cattivo tempo. Conosce ogni particolare<br />
della vita di chiunque, passato o<br />
futuro che sia. E con i destini è capace<br />
di giocarci fino alla sottomissione. La<br />
sua personalità ipnotizzante ha plagiato<br />
tutti... Tutti tranne il Dottor Matt<br />
Crower (Jake Weber), appena arrivato<br />
in città per assumere il ruolo di medico<br />
presso l’ospedale, nonché per dimenticare<br />
un oscuro passato da alcolista.<br />
Egli non conosce la potenza dello sceriffo<br />
ma intuisce che dietro quel volto<br />
si nascondono una, dieci, cento facce<br />
diverse; mille personalità in grado di<br />
affascinarti o distruggerti, di tenerti in<br />
mano per poi mollarti di colpo. Ma il<br />
Dottore non è il solo nuovo arrivo: la<br />
bella Gail Emory (Paige Turco) torna<br />
nei luoghi della sua infanzia per ritrovare<br />
il cugino undicenne Caleb Temple<br />
(Lucas Black), uno degli ultimi “ribelli”<br />
alla dittatura diabolica di Buck.<br />
Troverà sì Caleb, ma anche molte storie<br />
di “ordinaria paranormalità” da<br />
scrivere sul giornale per il quale lavora.<br />
Completano il quadretto ben poco rassicurante<br />
la “dark lady” Selena<br />
Coombs (Brenda Bakke), irresistibil
35 Amici del cuore, Gli<br />
mente affascinante ma più pericolosa<br />
di una serpe nel letto; il fantasma di<br />
Merlyn Temple (Sarah Paulson), che<br />
aiuterà il fratello Caleb a fuggire dall’onnipotenza<br />
dello sceriffo. Visioni,<br />
incubi, omicidi, ritorni dall’aldilà, dal<br />
passato, dall’inferno: in un’atmosfera a<br />
metà strada tra la rassicurante American<br />
way of life e i racconti dell’orrore<br />
con l’Uomo Nero, il <strong>telefilm</strong> è un afrodisiaco<br />
cocktail di generi, da Twin<br />
Peaks a X-Files, da Ai confini della<br />
realtà a Pulp fiction: il tutto prodotto<br />
dal cineasta DOC Sam Raimi (L’armata<br />
delle tenebre, Darkman, La Casa, Hercules),<br />
dalla filmografia che sprizza<br />
fantasy da ogni poro; Robert Tapert e<br />
Robert Palm sono gli altri produttori<br />
esecutivi. Il creatore della serie, Shaun<br />
Cassidy, spiega gli intenti del serial:<br />
“volevamo qualcosa di nuovo e di antico<br />
insieme, una serie che ricordasse<br />
certi racconti di Stephen King come It<br />
o Shining. Un <strong>telefilm</strong> che provocasse<br />
paura, che facesse balzare sulla sedia o<br />
chiudere gli occhi per il terrore, che<br />
sorprendesse lo spettatore senza un briciolo<br />
di violenza. E questo, vista la televisione<br />
di oggi, potrebbe essere il vero<br />
aspetto scioccante...”. Le riprese sono<br />
state effettuate a Wilmington, nella Carolina<br />
del nord. La colonna sonora è<br />
composta da Joseph LoDuca. Evan Rachel<br />
Wood compare come guest-star.<br />
American story (The American<br />
Short Story) Con: interpreti vari. Produzione:<br />
Usa, 1977, drammatico, colore<br />
(17/60’-30’).<br />
Serie antologica a sfondo pedagogico<br />
sulla scorta di storie tratte da autori del<br />
calibro di Francis Scott Fitzgerald, Ernest<br />
Hemingway, Stephen Crane, John<br />
Updike. Tra gli interpreti si notano, tra<br />
gli altri, Eric Roberts, Tommy Lee Jones,<br />
Ron Howard. Da notare che gli<br />
episodi non hanno mai una durata unica:<br />
alcune puntate non superano la<br />
mezz’ora, altre sfiorano l’ora. Robert<br />
Geller firma da produttore esecutivo.<br />
Amiche nemiche (Freundschaft mit<br />
Herz) Con: Mariele Millowitsch, Tamara<br />
Rohloff, Walter Slitter. Produzione:<br />
Germania, 1996, drammatico,<br />
colore (48/60’; 2/90’).<br />
È la storia dell’insolita amicizia che<br />
nasce tra due donne: la prima, Marie<br />
Melek (Mariele Millowitsch), è appena<br />
uscita da una relazione fallimentare<br />
e ha deciso di lasciare il suo<br />
lavoro da infermiera; la seconda, Ilka<br />
Frowein (Tamara Rohloff), è sicura<br />
di sé e incarna il mito di donna emancipata<br />
e attraente. Le due fanno amicizia<br />
ad Amburgo; con l’aiuto di Ilka,<br />
Marie riesce a superare un test d’ammissione<br />
per essere assunta alle dipendenze<br />
di un hotel internazionale<br />
(del gruppo Hansson). Ma ben presto<br />
le due amiche diventano rivali sul lavoro,<br />
soprattutto nei confronti del direttore<br />
Ronald Schaefer (Walter Slitter),<br />
il capo di entrambe. Il serial, girato<br />
tra Amburgo, Sylt, New York e<br />
Long Island, è prodotto da Katharina<br />
Trebitsch e da Martin Rohrbeck quale<br />
produttore esecutivo. La colonna<br />
sonora è composta da Jens Langbein<br />
e Robert Schulte-Hemming. In patria<br />
il <strong>telefilm</strong> ha vinto nel 1996 un Golden<br />
Lion e un TeleStar. Nel 1999 la<br />
serie che si conclude con il matrimonio<br />
tra Marie e Ronald ha dato vita a<br />
uno spin-off (Hotel Elfie).<br />
Amici del cuore, Gli (Le miracle de<br />
l’amour; The Miracle of Love) Con:<br />
Hélène Rolles, Patrick Puydebat, Laly<br />
Meignan, Sébastien Courivaud, Lynda<br />
Lacoste, Karine Lollichon, Philippe<br />
Vasseur, Laure Guibert, Olivier Seve
Amici di papà, Gli<br />
stre. Produzione: Francia, 1995, sitcom,<br />
colore (160/30’).<br />
Hélène è cresciuta. Dopo due anni di<br />
campus universitario, dopo un biennio<br />
in una piccola stanza condivisa con le<br />
compagne, ha ora deciso di prendere<br />
in affitto una grande casa con i suoi<br />
amici. Tutti simpatici, indipendenti,<br />
appena usciti dal “tempo delle mele”.<br />
Tutti sotto lo stesso tetto; tutti, chi più<br />
chi meno, innamorati; tutti nello spinoff<br />
del fortunato Hélèn e i suoi amici<br />
(1992). Hélène Girard (Hélène Rolles)<br />
ha lasciato casa da alcuni anni per frequentare<br />
l’università; è dolce, gentile,<br />
ama la natura e Nicolas (Patrick Puydebat).<br />
Quest’ultimo, pur essendo al<br />
primo anno di lettere, studia svogliatamente,<br />
attratto più dalla musica e dalla<br />
chitarra; è bello e romanticamente innamorato<br />
della sua fidanzata. La graziosa<br />
Laly (Laly Meignan) è francobrasiliana;<br />
il suo nome è il diminutivo<br />
di Eulalie, tramandato dai tempi della<br />
sua bisnonna fino a lei; la ragazza non<br />
ha mai dimenticato il fidanzato Ludovic,<br />
morto in un incidente motociclistico<br />
sei mesi prima. Sébastien (Sébastien<br />
Courivaud) è appena tornato da<br />
Londra, dove ha studiato per tre anni; è<br />
anch’egli un ottimo musicista ed esce<br />
con Linda (Lynda Lacoste), top-model<br />
australiana con accento anglosassone.<br />
Nathalie (Karine Lollichon) ha un debole<br />
per il sesso forte e, in particolare,<br />
per Nicolas. José (Philippe Vasseur) ha<br />
vent’anni ed è di origini sudamericane,<br />
è l’unico che non studia: lavora come<br />
cameriere in un ristorante; è altresì un<br />
eccellente tastierista, ha subito il classico<br />
“colpo di fulmine” per Hélène e<br />
forse per questo si rivela competitivo<br />
con Nicolas; dopo aver intrecciato una<br />
relazione con Nathalie ora esce con la<br />
dolce e affascinante Bénédicte (Laure<br />
Guibert). A completare il gruppo di<br />
36<br />
amici c’è Olivier (Olivier Sevestre),<br />
amico di Christophe nonché bravo<br />
percussionista. Divisi tra le faccende<br />
domestiche e quelle di cuore, tra la casa,<br />
la palestra, il bar e il garage adibito<br />
a sala prove, i protagonisti vivono<br />
giorno per giorno il passaggio dall’adolescenza<br />
alla maturità, dividendosi<br />
responsabilità e risolvendo questioni<br />
problematiche non senza un tocco di<br />
sano umorismo. La serie è firmata dalla<br />
AB Productions, la stessa di Primi<br />
baci e Helen e i suoi amici.<br />
Amici di papà, Gli (Full House)<br />
Con: Bob Saget, John Stamos, Lori<br />
Loughlin, Dave Coulier, Candace Cameron,<br />
Jodie Sweetin, Mary Kate,<br />
Ashley Olsen. Produzione: Usa, 1987 ,<br />
sit-com, colore (192/30’).<br />
La storia, ambientata a San Francisco,<br />
ruota attorno alla figura di Danny Tanner<br />
(Bob Saget), un vedovo con tre figlie<br />
scatenate a carico e con una carriera<br />
di presentatore televisivo di successo<br />
da gestire. Per questo il nostro decide<br />
di chiedere una mano al cognato<br />
Jesse Cochian (John Stamos), un chitarrista<br />
rock che si è convertito a una<br />
vita più tranquilla dopo aver conosciuto<br />
Rebecca Donaldson (Lori Loughlin),<br />
la sua nuova fidanzata che è tra<br />
l’altro collega di Danny. E visto che le<br />
ragazzine da accudire sono tre, Danny<br />
chiede aiuto anche al suo amico Joey<br />
(Dave Coulier), un aspirante comico<br />
che nell’attesa di diventare il nuovo<br />
Jim Carrey si dedica alla cucina, alle<br />
pulizie e soprattutto alle donne. A<br />
completare il quadretto ben poco familiare<br />
rispondono all’appello le tre “pesti”<br />
di casa, tre autentiche forze della<br />
natura: Donna Jo detta “D.J.” (Candace<br />
Cameron) è una teenager che sta cominciando<br />
a muovere i primi passi nell’American<br />
way of life; Michelle (in
37 Amico Gipsy, L’<br />
terpretata dalle gemelline debuttanti<br />
Mary Kate e Ashley Olsen) è una bambina<br />
che sta cominciando a muovere i<br />
primi passi nel vero senso della parola;<br />
Stephanie (Jodie Sweetin) è tanto vispa<br />
quanto precoce. Circa a metà del<br />
<strong>telefilm</strong>, Jesse modifica il suo cognome<br />
in Katsopolis dopo la visita <strong>dei</strong><br />
nonni dalla Grecia: lo stesso interprete,<br />
John Stamos, aveva origini greche<br />
(il suo vero cognome era Stamotopulos).<br />
I produttori esecutivi sono Thomas<br />
L. Miller e Robert L. Boyett, già<br />
in coppia dietro i successi di Happy<br />
Days e Mork e Mindy. Il tema musicale,<br />
“Everywhere You Look”, è composto<br />
da Jeff Franklin (anche ideatore e<br />
produttore esecutivo della sit-com),<br />
Jesse Frederick e Bennett Salvay. Tra<br />
le guest-stars in scena: Scott Baio,<br />
Mickey Rooney, Erika Eleniak e, nei<br />
panni di sé stessi, i Beach Boys, Suzanne<br />
Somers, Little Richard, Frankie<br />
Avalon e Kareem Abdul-Jabbar. La serie<br />
è andata in onda in Italia anche con<br />
il titolo Padri in prestito. Tra i riconoscimenti<br />
si calcolano 4 ASCAP Awards<br />
e 6 Young Artist Awards (di cui 3 alle<br />
gemelline Olsen).<br />
Amico di legno, L’ (What a Dummy)<br />
Con: David Doty, Annabel Armour,<br />
Stephen Dorff, Joshua Rudoy, Janna<br />
Michaels, Kaye Ballard. Produzione:<br />
Usa, 1990, avventura, colore (24/30’).<br />
Un vecchio zio ventriloquo muore lasciando<br />
in eredità alla famiglia un baule<br />
pieno di burattini. Figuratevi le facce<br />
<strong>dei</strong> Branningan quando scoprono<br />
che uno di loro, Buzz, pensa, parla e<br />
agisce come un umano. Di più: commenta<br />
sarcasticamente gli usi e i costumi<br />
di quei pupazzi in... carne ed ossa.<br />
Tra gli esterrefatti membri della famiglia<br />
protagonista, residente a Secaucus<br />
nel New Jersey: papà Ed (David<br />
Doty), mamma Polly (Annabel Armour)<br />
e i tre figli: l’allupato Tucker<br />
(Stephen Dorff) di 16 anni, l’intellettuale<br />
Cory (Joshua Rudoy) di 11 e la<br />
graziosa Maggie (Janna Michaels) di<br />
6. Kaye Ballard interpreta la vicina<br />
Treva Travalony. Mark Rappaport<br />
muove i fili del protagonista. Pat Morita<br />
compare in un cameo.<br />
Amico fantasma, L’ (Randall and<br />
Hopkirk (Deceased)) Con: Mike Pratt,<br />
Kenneth Cope, Annette Andre, Ivor<br />
Dean. Produzione: Gran Bretagna,<br />
1969, avventura/fantastico, colore<br />
(26/60’).<br />
Jeff Randall (Mike Pratt) e Marty<br />
Hopkirk (Kenneth Cope) sono una<br />
coppia di detective privati specializzati<br />
in casi di divorzio. La loro unione<br />
sembra bruscamente interrompersi<br />
quando Marty viene ucciso da un malvivente,<br />
ma egli torna come fantasma<br />
ad aiutare il collega-amico a smascherare<br />
il colpevole, perdendo la possibilità<br />
di salire in cielo e rimanendo uno<br />
spirito che può essere visto solo da<br />
Jeff: prima di avere un’altra possibilità<br />
per “ascendere”, Marty dovrà aspettare<br />
100 anni. Annette Andre interpreta<br />
Jeannie, la vedova Hopkirk; Ivor Dean<br />
veste i panni dell’ispettore Large.<br />
Monty Berman è il produttore per la<br />
ITC. Edwin T. Astley e Anders Melander<br />
compongono a quattro mani la musica<br />
originale. Il creatore della serie,<br />
Dennis Spooner, è anche consulente<br />
esecutivo delle sceneggiature. Nel<br />
2000 è stato prodotto un remake sempre<br />
battente bandiera inglese: nonostante<br />
permanga l’umorismo di fondo<br />
che caratterizzava la serie del 1969, la<br />
nuova versione punta maggiormente su<br />
casi soprannaturali ed effetti molto speciali.<br />
Amico Gipsy, L’ (The Littlest Hobo)
Amo non amo<br />
Con: interpreti vari. Produzione: Canada,<br />
1963, avventura, b/n (114/30’).<br />
Una delle rarissime serie televisive a<br />
non avere alcun protagonista umano<br />
ricorrente vede in prima fila un pastore<br />
tedesco di nome Gipsy (nella versione<br />
originale si chiamava Hobo). Libero e<br />
indipendente come nessun quadrupede,<br />
il migliore amico dell’uomo si getta<br />
in aiuto delle persone in difficoltà<br />
che trova sul suo cammino. Arthur<br />
Weinthal e Seymour Berns firmano da<br />
produttori esecutivi. Le riprese sono<br />
state effettuate a Vancouver e dintorni,<br />
in Canada. Nel 1979 il <strong>telefilm</strong> ha dato<br />
vita a un sequel (in cui il cane al centro<br />
delle vicende si chiama London),<br />
mentre nel 1980 è stato realizzato un<br />
remake americano dal titolo Boomer<br />
cane intelligente.<br />
Amo non amo Con: interpreti vari.<br />
Produzione: Italia, 1989, drammatico,<br />
colore (8/60’).<br />
Come suggerisce il titolo, gli episodi<br />
della serie andrebbero sfogliati come i<br />
petali di una margherita: il tema centrale<br />
che unisce tutte e otto le puntate è<br />
l’amore di coppia nelle sue diverse<br />
sfaccettature. Tra gli interpreti che sfilano<br />
davanti alla macchina da presa di<br />
Luigi Perelli si nota Ottavia Piccolo.<br />
Amore di contrabbasso, Un<br />
(Friends and Lovers) Con: Paul Sand,<br />
Michael Pataki, Penny Marshall, Dick<br />
Wesson, Steve Landesberg, Craig Richard<br />
Nelson. Produzione: Usa, 1974,<br />
sit-com, colore (13/30’).<br />
Nella situation-comedy ambientata a<br />
Boston, il giovane timido e romantico<br />
Robert Dreyfuss (Paul Sand) vince un<br />
posto da suonatore di contrabbasso<br />
nelle file della Boston Symphony Orchestra.<br />
Attorno alla sua figura ruotano:<br />
il fratello Charlie (Michael Pataki);<br />
38<br />
Janice (Penny Marshall), la moglie di<br />
Charlie; Jack Reardon (Dick Wesson),<br />
il manager dell’orchestra; Fred Meyerbach<br />
(Steve Landesberg), il violinista<br />
amico di Robert; il giovane direttore<br />
Mason Woodruff (Craig Richard Nelson).<br />
Henry Winkler compare nel primo<br />
episodio. James L. Brooks e Allan<br />
Burns sono i produttori esecutivi della<br />
serie che in America non è riuscita a rosicchiare<br />
pubblico alla forte concorrenza<br />
di Arcibaldo e Mary Tyler Moore,<br />
andando incontro a una inevitabile<br />
cancellazione. La colonna sonora è<br />
composta da Patrick Williams. Teri<br />
Garr compare in un cameo. Penny<br />
Marshall compare dietro la cinepresa<br />
alla stessa stregua di Paul Sand.<br />
Amore e ghiaccio (Lance et<br />
compte) Con: Carl Marotte, Sam Stone.<br />
Produzione: Francia/Irlanda/Canada,<br />
1986, drammatico, colore (39/30’).<br />
Luci accese sulla vita personale e professionale<br />
di Pierre Lambert (Carl Marotte),<br />
giocatore professionista di<br />
hockey su ghiaccio dell’NHL, il campionato<br />
americano-canadese. Tra i<br />
pregi del serial, che non disdegna di<br />
addentrarsi dietro le quinte dello sport<br />
on ice, quello di mostrare scene dal taglio<br />
documentaristico tra spogliatoi e<br />
match importanti. Tra i personaggi ricorrenti<br />
emerge la figura dell’allenatore<br />
interpretato da Sam Stone.<br />
Amore impossibile (Freshman<br />
Dorm) Con: Paige French, Arlene Taylor,<br />
Robyn Lively, Matthew Fox, Kevin<br />
Mambo, Casper Van Dien, Justin<br />
Lazard, Lisa Fuller, Robin Thomas.<br />
Produzione: Usa, 1992, drammatico,<br />
colore (5/60’).<br />
Serie drammatica sulla convivenza di<br />
sette nuove reclute in un college del<br />
Sud della California. Lulu Abercrom
39 Ancora tu<br />
bie (Paige French) è la ricca di turno;<br />
Kamala Consuelo Richardo (Arlene<br />
Taylor) è la ragazzina povera che dice<br />
ai suoi amici di chiamarsi K.C. Richards;<br />
Molly Flynn (Robyn Lively)<br />
proviene da Milwaukee; Danny Foley<br />
(Matthew Fox) è il fidanzato di<br />
Molly; Alex Woods (Kevin Mambo)<br />
è il ragazzo di colore; il surfista Zack<br />
Taylor (Casper Van Dien) divide la<br />
stanza con Alex; Joe Ellis (Justin Lazard)<br />
completa il gruppo di protagonisti.<br />
Tra gli altri personaggi ricorrenti:<br />
Cynthia (Lisa Fuller) e Sydney<br />
(Robin Thomas). In Italia il serial,<br />
tratto da una collana di romanzi di<br />
Linda Alper e Kevin Cooney, è andato<br />
in onda anche con il titolo (restrittivo)<br />
di Tre ragazze al college.<br />
Amore in soffitta (Love on a<br />
Rooftop) Con: Peter Deuel, Judy Carne,<br />
Rich Little, Barbara Bostock, Edith<br />
Atwater, Herb Voland, Sandy Kenyon.<br />
Produzione: Usa, 1966, sit-com, colore<br />
(30/30’).<br />
I parenti televisivi della coppia cinematografica<br />
Robert Redford-Jane<br />
Fonda di A piedi nudi nel parco vivono<br />
in un attico – che in realtà è una soffitta<br />
– sulla baia di San Francisco. I<br />
due novelli sposi, le loro vicende sentimentali<br />
e di vicinato, sono al centro<br />
di una sophisticated sit-com che mette<br />
in scena altresì la diversa estrazione<br />
sociale <strong>dei</strong> due protagonisti: Julie<br />
(Judy Carne) è benestante, Dave (Peter<br />
Deuel) un architetto che sbarca il<br />
lunario con una paga di 85 dollari alla<br />
settimana. Alla fine, tra mille imprevisti,<br />
all’ultimo piano del 1400 di Mc-<br />
Doogal Street l’amore trionfa nonostante<br />
l’intromissione <strong>dei</strong> vicini Stan e<br />
Carol Parker (Rich Little e Barbara<br />
Bostock) e della madre di Julie, Phyllis<br />
(Edith Atwater). Più di rado, e sem<br />
pre sbuffando, si vede il padre della<br />
ragazza: Fred Hammond (Herb Voland)<br />
non vede di buon occhio il marito<br />
spiantato della figlia; quando viene<br />
invitato a cena dalla coppia protagonista,<br />
ne succedono inevitabilmente di<br />
tutti i colori. Sandy Kenyon interpreta<br />
Jim Lucas, il collega di Dave. E.W.<br />
Swackhamer produce e dirige la serie<br />
ideata da Harry Ackerman e Bernard<br />
Slade. La colonna sonora è composta<br />
da Warren Barker e Mundell Lowe.<br />
Amori e baci (Le miel et les<br />
abeilles) Con: Mallaury Nataf, Gérard<br />
Pinteau, Brigitte Lazaroo, Romain<br />
Jouffroy, Eric Millot, Olivier<br />
Vaillant, Hervé Noel, Annie Savarin.<br />
Produzione: Francia, 1992, sit-com,<br />
colore (200/30’).<br />
Amori e baci tra un gruppo di ragazzi<br />
francesi che hanno superato da poco<br />
“il tempo delle mele”. Attorno alla figura<br />
carismatica di Lola (Mallaury<br />
Nataf), ruotano: Antoine (Gérard Pinteau),<br />
Anne (Brigitte Lazaroo), Edouard<br />
(Romain Jouffroy), Eric (Eric<br />
Millot), Richard (Olivier Vaillant) e<br />
Jean-Francois (Hervé Noel). Tra gli<br />
adulti emerge il personaggio di Melanie<br />
(Annie Savarin). La serie ideata da<br />
Jean-François Porry è prodotta da Karine<br />
Karsenti.<br />
Ancora tu (You again?) Con: Jack<br />
Klugman, John Stamos, Elisabeth<br />
Bennett. Produzione: Usa, 1986, sitcom,<br />
colore (26/30’).<br />
Una decade dopo aver abbandonato<br />
La strana coppia, Jack Klugman è di<br />
nuovo protagonista di una turbinosa<br />
convivenza sotto lo stesso tetto: l’attore<br />
interpreta il pacifico e sornione<br />
Henry Willows, il direttore di un supermarket<br />
divorziato da dieci anni che<br />
accoglie in casa il figlio diciassettenne
Ancora una volta<br />
Matt (John Stamos). Non l’avesse mai<br />
fatto: il ragazzo si dimostra un playboy<br />
incallito, un fuorilegge da primato,<br />
una peste combina-guai. Tra una litigata<br />
e l’altra, s’intromette la domestica<br />
tipicamente inglese Enid Tompkins<br />
(Elisabeth Bennett), sempre prodiga di<br />
consigli e osservazioni al limite del<br />
femminismo. La serie è tratta dalla sitcom<br />
inglese Home to roost (1985, inedita<br />
in Italia), in onda in contemporanea<br />
alla versione americana e in cui la<br />
Bennett interpretava simultaneamente<br />
lo stesso personaggio di Enid: la produzione<br />
ha dovuto far fronte ai rimborsi<br />
<strong>dei</strong> biglietti da Londra a Los Angeles<br />
e viceversa.<br />
Ancora una volta (Once and again)<br />
Con: Billy Campbell, Sela Ward, Shane<br />
West, Evan Rachel Wood, Julia<br />
Whelan, Meredith Deane, Marin<br />
Hinkle, Susanna Thompson, Jeffrey<br />
Nordling. Produzione: Usa, 1999,<br />
drammatico, colore (63/60’).<br />
Galeotta fu la scuola <strong>dei</strong> figli, che li ha<br />
fatti incontrare e innamorare in un<br />
lampo: due genitori divorziati vanno a<br />
convivere sotto lo stesso tetto con i rispettivi<br />
figli e i reciproci casini. L’architetto<br />
Rick Sammler (Billy Campbell)<br />
ed Elisabeth “Lily” Manning (Sela<br />
Ward), proprietaria di una libreria,<br />
iniziano a condividere ex mariti-mogli,<br />
fiamme che ritornano, genitori invadenti,<br />
tradimenti assortiti, problemi<br />
adolescenziali da risolvere. Tra questi<br />
ultimi emergono quelli <strong>dei</strong> rispettivi figli:<br />
Rick affronta quelli del diciottenne<br />
dislessico Eli (Shane West), il quale ha<br />
difficoltà a scuola, nonché della quattordicenne<br />
Jessie (Evan Rachel Wood),<br />
alle prese con le prime mestruazioni e<br />
con i dubbi propri della pubertà; Lily si<br />
prende cura della sedicenne Grace (Julia<br />
Whelan), che si sente poco attraente<br />
40<br />
e dell’undicenne Zoe (Meredith Deane),<br />
la quale si veste con gli abiti di<br />
Grace quando non è in casa e sogna di<br />
diventare una ballerina. A complicare<br />
le vicende, entrano in scena: Judy<br />
Brooks (Marin Hinkle), la sorella di<br />
Lily; Karen (Susanna Thompson), l’ex<br />
moglie di Rick; Jake (Jeffrey Nordling),<br />
l’ex marito di Lily. La serie raggiunge<br />
l’apice quando mette in luce le<br />
incoerenze tra figli e genitori: come<br />
quando Rick esorta i figli a non fare<br />
sesso subito ma poi è impaziente di andare<br />
a letto con Lily e finiscono a farlo<br />
a casa di Judy. Dopo i trentenni di In<br />
famiglia e con gli amici (1987), gli<br />
ideatori e produttori esecutivi Marshall<br />
Herskovitz ed Edward Zwick accendono<br />
i riflettori sulla generazione<br />
successiva. Tra le caratteristiche del<br />
<strong>telefilm</strong>, spicca l’idea di inframmezzare<br />
il racconto con interviste fuori-scena<br />
ai personaggi (sullo schermo appaiono<br />
in una finestra in bianco e nero).<br />
La canzone-tema “Fade away” è<br />
di Daniel Cage; la colonna sonora è<br />
composta da W.G. Snuffy Walden.<br />
Adam Brody e Mischa Barton di The<br />
O.C. (2003) compaiono da gueststars;<br />
Eric Stoltz e Ally Sheedy sono<br />
tra gli altri volti noti. La serie ha vinto<br />
un Humanitas Prize nel 2001; Sela<br />
Ward si è aggiudicata un Emmy<br />
Award, un Golden Globe e un Q<br />
Award; Bill Campbell ha portato a casa<br />
un People’s Choice Award.<br />
Andy & Norman Con: Andrea<br />
Brambilla, Nino Formicola, Carlo Pistarino,<br />
Giobbe Covatta, Luana Colussi,<br />
Maria Grazia Cucinotta, Vanessa<br />
Rizzi. Produzione: Italia, 1991, sitcom,<br />
colore (18/30’).<br />
Andy e Norman (Andrea Brambilla e<br />
Nino Formicola) si conoscono dai tempi<br />
dell’università e fanno i pubblicitari
41 Angel<br />
o, come ama precisare il secondo, i<br />
“creativi”. Insieme condividono il loft<br />
che funge da casa-lavoro, “un posto<br />
sfigatissimo che una volta era un’industria<br />
di sapone e si vede”, come sottolinea<br />
Andy. Alla loro porta bussano stravaganti<br />
personaggi in cerca di campagne<br />
pubblicitarie per prodotti assurdi,<br />
tali da portare la loro società – la Publinvest<br />
– al collasso finanziario. Nel<br />
corso della sit-com, che si propone come<br />
seguito ideale e nostrano della commedia<br />
omonima di Neil Simon, si alternano<br />
un gruppo di comprimari: Ugo<br />
(Carlo Pistarino) è il commercialista<br />
nonché confidente della “strana coppia”;<br />
Torquato (Giobbe Covatta) è il<br />
saggio portiere del palazzo che ospita<br />
tutte le vicende; Daisy (Luana Colussi)<br />
è la sorella di Norman, dalla doppia<br />
personalità e segretamente innamorata<br />
di Andy; Samantha (Maria Grazia Cucinotta)<br />
è la moglie non proprio fedele<br />
di Ugo; Vanessa (Vanessa Rizzi) è l’agente<br />
che procura i clienti ai due protagonisti.<br />
La serie, che si basa sul completo<br />
disaccordo tra Andy e Norman, è<br />
la trasposizione televisiva della piece<br />
che Brambilla e Formicola hanno dapprima<br />
rappresentato a teatro. I due firmano<br />
la serie anche nelle vesti di autori<br />
con Carlo Pistarino e Marco Posani.<br />
Cosimo Schiavone è il produttore esecutivo.<br />
Angel (Id.) Con: David Boreanaz,<br />
Charisma Carpenter, Glenn Quinn,<br />
Alexis Denisof, J. August Richards, Julie<br />
Benz, Vincent Kartheiser, Elisabeth<br />
Rohm, Amy Acker, Keith Szarabajka,<br />
Laurel Holloman, Gina Torres, Christian<br />
Kane, Stephanie Romanov, Andy<br />
Hallett. Produzione: Usa, 1999, avventura/fantastico,<br />
colore (110/60’).<br />
Sulle ali del successo di Buffy (1997),<br />
Angel (David Boreanaz) si trasferisce<br />
da Sunnydale nella “Città degli Angeli”<br />
in cerca di redenzione, al motto di<br />
“in questi 244 anni pensavo di aver visto<br />
tutto, ma poi sono arrivato a Los<br />
Angeles...”. La sua nuova missione è<br />
quella di proteggere gli umani da vampiri<br />
e demoni brutti come la fame, ma<br />
forse il suo vero fine è un altro: dimenticare<br />
l’amata cacciatrice Buffy e il loro<br />
improbabile futuro da “strana coppia”.<br />
Angel fonda così la Angel Investigations<br />
in cui arruola da subito una<br />
vecchia conoscenza come Cordelia<br />
Chase (Charisma Carpenter), trasferitasi<br />
a L.A. per cercare di sfondare nel<br />
cinema; il mezzo-demone irlandese<br />
Francis Doyle (Glenn Quinn), capace<br />
di “vedere” le persone che hanno bisogno<br />
dell’aiuto di Angel; i cacciatori di<br />
vampiri Wesley Wyndham Price<br />
(Alexis Denisof) e Charles Gunn (J;<br />
August Richards), quest’ultimo in cerca<br />
di redenzione dopo aver permesso<br />
che sua sorella venisse tramutata in<br />
vampiro ed essere stato costretto a ucciderla.<br />
Gli antagonisti dell’agenzia di<br />
investigazioni “angeliche” si annidano<br />
nello studio legale Wolfram&Hart, in<br />
realtà ricettacolo di demoni e compagnia<br />
brutta. Nella sua nuova vita losangelina<br />
il protagonista ha una relazione<br />
appassionata ma altalenante con Darla<br />
(Julie Benz), la vampira che originariamente<br />
aveva reso Angel uno come<br />
lei; dapprima diventata umana, riacquista<br />
i canini aguzzi e rimane incinta<br />
del nostro: alla fine si suiciderà, sacrificandosi<br />
affinché possa venire al<br />
mondo Connor (Vincent Kartheiser),<br />
il figlio concepito con Angel. Dopo un<br />
altro sacrificio, quello di Doyle, durante<br />
il primo ciclo, è Cordelia a ereditare<br />
le “visioni” che la porteranno, per<br />
sopravvivere, a diventare metà demone<br />
e a ricevere le attenzioni di Angel.<br />
Altri personaggi che partecipano alle
Angel 42<br />
vicende che ruotano intorno alla Angel<br />
Investigations sono la detective Kate<br />
Lochley (Elisabeth Rohm), per la quale<br />
l’operato del protagonista diventa<br />
una tale ossessione da essere licenziata<br />
dalla polizia di Los Angeles e da farle<br />
sfiorare il suicidio; Winifred “Fred”<br />
Burkle (Amy Acker), colei che aiuta<br />
il gruppo di eroi a tornare indietro<br />
dall’universo parallelo di Pylea e che<br />
poi si unisce a loro; il redivivo Daniel<br />
Holtz (Keith Szarabajka), un uomo<br />
assetato di vendetta dopo che la sua<br />
famiglia è stata annientata da Angel<br />
due secoli e mezzo prima; Justine<br />
(Laurel Holloman), la compare di<br />
Holtz che riesce a rapire Connor; Jasmine<br />
(Gina Torres), l’incarnazione<br />
del Male, capace di far innamorare di<br />
sé chiunque grazie a un potere ipnotico<br />
fuori dell’ordinario; Lindsey McDonald<br />
(Christian Kane), il “falso redento”<br />
della Wolfram&Hart; la collega di<br />
quest’ultimo, Lilah Morgan (Stephanie<br />
Romanov), la quale intreccia una<br />
relazione con Wesley per corromperlo<br />
e traghettarlo quale accolito nello<br />
studio (il)legale; Lorne (Andy Hallett),<br />
il presentatore del locale Caritas<br />
che è in realtà un demone buono (ha il<br />
potere di “leggere” coloro che cantano,<br />
vede il loro futuro e quello che pensano).<br />
Dalla serie-madre fanno capolino<br />
saltuariamente vari personaggi:<br />
Buffy, Faith, Oz, Willow, Harmony, la<br />
già citata Darla e Drusilla; Spike (James<br />
Masters) entra invece da protagonista<br />
a tutti gli affetti a partire dalla<br />
quinta stagione. Numerosi anche i veri<br />
e propri cross-over tra Buffy e Angel.<br />
Tra il quarto ciclo della prima e il primo<br />
della seconda sono i seguenti: nell’episodio<br />
La matricola Buffy risponde<br />
al telefono e dall’altra parte nessuno<br />
parla (nell’episodio Los Angeles si<br />
capisce che l’interlocutore muto della<br />
cacciatrice è Angel, il quale in un momento<br />
di sconforto ha composto il numero<br />
per poi riattaccare al suono della<br />
voce di lei); ne L’accecante luce del<br />
giorno, Buffy decide di far avere al<br />
suo amato vampiro la preziosissima<br />
Gemma di Amara (che in Angel si trasforma<br />
misteriosamente in “Amarra”):<br />
spetta a Oz, ne L’anello di Amarra,<br />
effettuare il recapito; in Crampi,<br />
Angel si reca a Sunnydale in segreto<br />
per vegliare su Buffy alle prese con un<br />
gruppo di guerrieri di un’antica tribù;<br />
la cacciatrice restituisce la visita di cortesia<br />
ne Il ritorno di Buffy, in cui il sangue<br />
di un demone rende Angel umano a<br />
tutti gli effetti e la “strana coppia” può<br />
finalmente stare insieme (ma alla fine<br />
Angel decide che la propria missione è<br />
troppo importante e decide di tornare<br />
quello che era, facendo in modo che<br />
Buffy dimentichi le belle ore trascorse<br />
insieme); Buffy viene a sapere che<br />
Faith si nasconde a L.A. e nell’episodio<br />
Vendetta scopre che è Angel a nascondere<br />
e proteggere la sua acerrima<br />
nemica (quest’ultimo torna a Sunnydale<br />
ne Il seme della discordia per scusarsi<br />
con l’amata cacciatrice). Intrecci<br />
anche tra il quinto ciclo della serie-madre<br />
e il suo spin-off: nella puntata Pazzi<br />
d’amore Buffy chiede a Spike di raccontarle<br />
delle cacciatrici che ha ucciso<br />
(nell’episodio corrispondente Darla<br />
gli stessi fatti vengono raccontati basandosi<br />
su punti di vista differenti); La<br />
cotta si lega a Vecchie amiche (in quest’ultimo<br />
episodio Harmony arriva a<br />
Los Angeles per allontanarsi da Spike,<br />
innamorato di Buffy); nessuna corrispondenza<br />
invece per quanto riguarda<br />
Per sempre (nella sua serie Buffy riceve<br />
la visita di Angel nel giorno del funerale<br />
di Joyce: non vi è traccia di questa<br />
sortita nello spin-off); in Si torna a<br />
casa Angel trova ad aspettarlo Willow,
43 Angelo poco custode, Un<br />
la quale non dice una parola anche se<br />
dalla sua espressione emerge chiaramente<br />
il motivo del suo arrivo (almeno<br />
per gli spettatori che avevano visto la<br />
puntata di Buffy intitolata Il dono): è<br />
venuta di persona per comunicargli il<br />
sacrificio della cacciatrice per salvare<br />
il mondo. In America, dove sanno come<br />
creare un evento, la puntata-pilota<br />
di Angel è stata trasmessa in contemporanea<br />
con il primo episodio della<br />
quarta stagione di Buffy. La serie è<br />
ideata da Joss Whedon e David<br />
Greenwalt, i quali firmano altresì da<br />
produttori esecutivi, insieme a Jeffrey<br />
Bell, Gail Berman, David Fury, Sandy<br />
Gallin, Tim Minear, Fran Rubel Kuzui<br />
e Kaz Kuzui. Tre autori compaiono in<br />
altrettanti cameo: David Greenwalt,<br />
Marti Nixon, David Fury e Joss Whedon<br />
(quest’ultimo nella ventunesima<br />
puntata del secondo ciclo). Il tema<br />
musicale è di Darling Violetta; la colonna<br />
sonora è composta, fra gli altri,<br />
da Christophe Beck, Marina Kostios,<br />
Robert J. Kral, Douglas Romayne;<br />
nel corso del serial si ascoltano brani<br />
di Ryan Adams, Outkast, Coolio, Gorillaz,<br />
Barry Manilow, Dead Kennedys,<br />
White Zombie... Per i feticisti<br />
<strong>dei</strong> dati anagrafici, Angel è nato in Irlanda<br />
nel 1727 (ma in un episodio dice<br />
di essere venuto alla luce nel 1723,<br />
e in un altro ancora che ha 241 anni e<br />
non 244). Le riprese sono state effettuate,<br />
oltre che a Los Angeles, negli studi<br />
Universal di Orlando. Boreanaz dirige<br />
il decimo episodio del quinto ciclo. Il<br />
<strong>telefilm</strong>, giunto “in chiaro” in Italia solo<br />
nell’estate del 2005, si è aggiudicato 6<br />
Saturn Awards (gli Oscar della fantascienza),<br />
2 Hollywood Makeup Artist<br />
and Hair Stylist Guild Awards e un International<br />
Horror Guild.<br />
Angeli volanti (Flying High) Con: Pat<br />
Klous, Connie Sellecca, Kathryn Witt,<br />
Howard Platt. Produzione: Usa, 1978,<br />
sit-com/avventura, colore (14/60’).<br />
Un trio di assistenti di volo delle<br />
Sunwest Airlines di Los Angeles è al<br />
centro di una serie dove tutti i protagonisti,<br />
chi più chi meno, sembrano avere<br />
la testa fra le nuvole. Il tris di sexyprotagoniste<br />
è formato da Marcy<br />
Bower (Pat Klous), Lisa Benton (Connie<br />
Sellecca), Pam Bellagio (Kathryn<br />
Witt). Howard Platt interpreta il primo-pilota<br />
Douglas March; Ken Olfson<br />
è Raymond Strickman, addetto alle<br />
relazioni con i passeggeri a terra. Le<br />
tre attrici, per meglio interpretare le<br />
parti, si sono sottoposte a uno stage da<br />
hostess. Il produttore esecutivo della<br />
serie è Mark Carliner. La colonna sonora<br />
e il tema musicale sono composti<br />
da David Shire. Il “Daily Variety” ha<br />
scritto che “le tre figure protagoniste<br />
fanno sembrare le Charlie’s Angeles<br />
degne di Shakespeare”.<br />
Angelo poco custode, Un (Teen<br />
Angel) Con: Mike Damus, Corbin Allred,<br />
Ron Glass, Mark Metcalf, Conchata<br />
Ferrell, Jordan Brower, Katie<br />
Volding, Maureen McCornick. Produzione:<br />
Usa, 1997, sit-com, colore<br />
(22/30’).<br />
Il giovane Marty DePolo (Mike Damus)<br />
accetta una scommessa e ingurgita<br />
un hamburger vecchio di sei mesi,<br />
restandoci stecchito. Ma siccome il paradiso<br />
può attendere, il ragazzo viene<br />
rimandato sulla terra nelle ali di angelo<br />
custode del suo migliore amico, Steve<br />
Beauchamp (Corbin Allred), di certo<br />
non un genio. Tra gli altri personaggi<br />
ricorrenti: il Capo celeste (Ron Glass),<br />
che diventa il maestro “angelico” di<br />
Marty; Mr. Roderick Nitzke (Mark<br />
Metcalf); zia Pam (Conchata Ferrell);<br />
il compagno di scuola Jordan Lubell
Angie 44<br />
(Jordan Brower); le sorelle Katie (Katie<br />
Volding) e Judy (Maureen McCornick)<br />
Beauchamp, quest’ultima mamma<br />
single di Steve. Al Jean e Mike<br />
Reiss firmano da produttori esecutivi e<br />
da ideatori del serial. Jeff Rona compone<br />
la colonna sonora della sit-com<br />
ambientata a Los Angeles. Isabel<br />
Sanford (I Jefferson) compare in un<br />
cameo; tra gli altri volti noti si riconoscono<br />
Tim Curry, Beverly Garland e<br />
Melissa Joan Hart, quest’ultima nei<br />
panni del personaggio principale da lei<br />
interpretato in Sabrina, vita da strega<br />
(1996).<br />
Angie (Id.) Con: Donna Pescow, Robert<br />
Hays, Sharon Spelman, Tammy<br />
Lauren, Debralee Scott, Doris Roberts,<br />
Diane Robin. Produzione: Usa,<br />
1979, sit-com, colore (36/30’).<br />
Tre anni dopo Alice, un’altra serie racconta<br />
le vicissitudini di una protagonista<br />
che prende ordinazioni tra i tavoli.<br />
Come in una favola, una spiantata cameriera<br />
di Philadelphia incontra e sposa<br />
un ricco pediatra: Donna Pescow interpreta<br />
Angie Falco, moderna Cenerentola<br />
italo-americana tra i tavolini<br />
del Liberty Coffee Shop; Robert Hays<br />
diventa suo marito nei panni del dottor<br />
Brad Benson. Completano il cast della<br />
sit-com: Sharon Spelman, che è Joyce<br />
Benson, l’insofferente sorella di Brad,<br />
tre volte divorziata; Tammy Lauren<br />
nelle vesti di Hillary, la figlia di Joyce;<br />
Debralee Scott, che interpreta Marie<br />
Falco, la sorella minore di Angie; Doris<br />
Roberts ricopre il ruolo di Theresa<br />
Falco, mamma di Angie e Marie; Diane<br />
Robin indossa il grembiule della cameriera<br />
DiDi Malloy. Dale McRaven<br />
e Bob Ellison sono i produttori esecutivi<br />
del serial ideato da Garry K. Marshall.<br />
La canzone portante del <strong>telefilm</strong>,<br />
“Different Worlds”, composta da<br />
Charles Fox e Norman Gimbel, è cantata<br />
da Maureen McGovern ed è arrivata<br />
al diciottesimo posto delle classifiche<br />
americane. Carla Imperato muove<br />
i primi passi da guest-star verso Saranno<br />
famosi (1982).<br />
Angoscia Vedi Thriller.<br />
Animorphs (Id.) Con: Shawn Ahmore,<br />
Brooke Nevin, Boris Cabrera, Nadia-Leigh<br />
Nascimento, Christopher<br />
Ralph, Paulo Costanzo, Richard Sali,<br />
Joshua Peace, Terra Vanessa Kowalyk,<br />
Eugene Lipinski. Produzione: Canada/Usa,<br />
1998, avventura/fantastico,<br />
colore (26/30’).<br />
Sei ragazzi si schierano contro l’invasione<br />
degli Yeerks, parassiti malefici<br />
che si annidano nelle menti di qualsiasi<br />
specie e che ora hanno deciso di eliminare<br />
i terrestri. E così Jake (Shawn Ahmore),<br />
Rachel (Brooke Nevin), Marco<br />
(Boris Cabrera), Cassie (Nadia-Leigh<br />
Nascimento), Tobias (Christopher<br />
Ralph) e Ax (Paulo Costanzo) diventano<br />
“eroi per caso”. Il loro super-potere<br />
consiste nella possibilità di trasformarsi<br />
in qualsiasi animale essi tocchino, facoltà<br />
donata dal principe del lontano<br />
pianeta di Andalite in punto di morte.<br />
Tra gli altri personaggi: il preside<br />
Chapman (Richard Sali), Tom (Joshua<br />
Peace), Melissa (Terra Vanessa<br />
Kowalyk) e Visser 3/Victor Trent (Eugene<br />
Lipinski). Deborah Forte e Bill<br />
Siegler firmano da produttori esecutivi<br />
la serie girata a Toronto che si ispira alla<br />
colonna di romanzi omonima di<br />
K.A. Applegate, il cui primo libro risale<br />
al giugno del 1996. La colonna sonora<br />
è composta da Norman Orenstein.<br />
Anna, Ciro e… compagnia Con:<br />
Cariddi Nardulli, Francesco Pezzulli,<br />
Giuseppe Pezzulli, Milena Vukotic.
45 Anna ed io<br />
Produzione: Italia, 1982, avventura,<br />
colore (13/30’).<br />
Le avventure quotidiane di tre ragazzini<br />
romani tra i 9 e gli 11 anni sono al<br />
centro della serie. Anna (Cariddi Nardulli),<br />
Ciro (Francesco Pezzulli) e<br />
Francesco (Giuseppe Pezzulli) vengono<br />
ripresi mentre sono alle prese con<br />
piccoli problemi e affascinanti scoperte.<br />
Tra gli attori ricorrenti compare Milena<br />
Vukotic. Marcello Argilli e Mario<br />
Caiano firmano il soggetto e la sceneggiatura<br />
che si poggia altresì su molti<br />
esterni e sulla recitazione spontanea<br />
<strong>dei</strong> tre protagonisti.<br />
Anna dai capelli rossi (Anne of<br />
Green Gables) Con: Megan Follows,<br />
Richard Farnsworth, Colleen Dewhurst,<br />
Jonathan Crombie, Cameron Daddo,<br />
Schuyler Grant, Greg Spottiswood,<br />
Nigel Bennet, Janet Laine<br />
Green, Martha Henry, Patricia Hamilton.<br />
Produzione: Canada, 1985, drammatico/avventura,<br />
colore (50/30’).<br />
Basata sui romanzi best-seller di Lucy<br />
Maude Montgomery, tradotti in ben<br />
17 lingue, la serie porta sul piccolo<br />
schermo il personaggio di Anna Shirley<br />
(Megan Follows), l’orfanella dai<br />
capelli rossi che va a vivere sulla pittoresca<br />
isola canadese Prince Edward.<br />
In realtà la ragazza ci viene spedita per<br />
sbaglio, richiesta dai fratelli Matthew<br />
(Richard Farnsworth) e Marilla Cuthbert<br />
(Colleen Dewhurst), i quali hanno<br />
scelto l’adozione anche per cercare<br />
un aiuto nel portare avanti la fattoria.<br />
Con il tempo la ragazzina saprà farsi<br />
amare per lo spirito ribelle, l’idealismo,<br />
il romanticismo e la fervida immaginazione<br />
che la contraddistinguono.<br />
Tra i personaggi che ruotano attorno<br />
ad Anna: il compagno di classe Gilbert<br />
Blythe (Jonathan Crombie), destinato<br />
a farle battere il cuore; Jack<br />
Garrison jr. (Cameron Daddo), Diana<br />
(Schuyler Grant) e Fred Wright (Greg<br />
Spottiswood), Fergus Keegan (Nigel<br />
Bennet), Maude Montrose (Janet Laine<br />
Green), Kit Garrison (Martha<br />
Henry), Rachel Lynde (Patricia Hamilton).<br />
Kevin Sullivan è il produttore<br />
esecutivo e il regista della serie che,<br />
dopo il successo ottenuto (è stata una<br />
delle serie drammatiche più viste in<br />
Canada, ha vinto un Emmy Award),<br />
ha dato vita a due sequel, a un cartone<br />
animato e a uno spin-off (La strada<br />
per Avonlea, 1990). Il <strong>telefilm</strong>, ambientato<br />
nei primi anni del 1900 invece<br />
che nel 1880 <strong>dei</strong> romanzi, segue<br />
una serie inglese prodotta negli anni<br />
’70 e due versioni cinematografiche,<br />
entrambe inedite in Italia: la prima,<br />
muta, del 1914; la seconda, con il sonoro,<br />
risalente al 1934.<br />
Anna e il suo Re Vedi Anna ed io.<br />
Anna ed io (Anna and the King) Con:<br />
Yul Brinner, Samantha Eggar, Eric<br />
Shea, Brian Tochi, Lisa Lu, Rosalind<br />
Chao. Produzione: Usa, 1972, avventura,<br />
colore (13/30’).<br />
Dopo il romanzo originale di Margaret<br />
Landon (Anna and the King of Siam),<br />
dopo una rappresentazione teatrale nel<br />
1951 e due film (Anna e il re del Siam<br />
del 1946, Il re ed io del 1956), la (vera)<br />
vita avventurosa di Anna Leonowens<br />
diventa un serial ambientato nel 1862.<br />
Nonostante effetti speciali costosi, i<br />
fondali della pellicola del 1956 e la<br />
presenza di Yul Brinner nel ruolo interpretato<br />
sia a teatro che sul grande<br />
schermo (per il quale ricevette l’Oscar<br />
quale miglior attore protagonista), in<br />
America la serie è risultata un flop. Oltre<br />
al calvo attore nei panni del re del<br />
Siam Mongkut, Samantha Eggar interpreta<br />
Anna Owens, l’insegnante che
Anna Maria<br />
venne scelta nell’Ottocento dal monarca<br />
per educare suo figlio; Eric Shea<br />
è Louis, il figlio di Anna; Brian Tochi<br />
siede sulla poltrona del principe Chulalongkorn;<br />
Lisa Lu è Lady Thiang,<br />
la prima moglie del re; Rosalind Chao<br />
indossa la corona della principessa Serena.<br />
Jerry Goldsmith e Richard Shores<br />
firmano le musiche esotiche del serial<br />
ideato e prodotto da Gene Reynolds<br />
che in Italia è andato in onda anche<br />
con il titolo di Anna e il suo Re.<br />
Nei film precedenti al <strong>telefilm</strong> la maestra<br />
era di nazionalità inglese, nella<br />
serie diventa americana. Nel 2000 è<br />
uscito al cinema l’ultimo capitolo<br />
di celluloide della storia: in Anna and<br />
the King, Jodie Foster e Chow Yun-Fat<br />
si calano nei panni della coppia protagonista.<br />
Forse non tutti sanno che Yul<br />
Brinner si tagliò i capelli a zero per la<br />
prima volta nel 1951, proprio per dare<br />
maggior credibilità alla sua interpretazione<br />
teatrale di Mongkut.<br />
Anna Maria (Anna Maria – Eine<br />
Frau geht ihren Weg) Con: Uschi Glas,<br />
Kevin Dawson, Siegfried Lowitz,<br />
Christian Kohlund. Produzione: Germania,<br />
1994, drammatico, colore<br />
(29/60’).<br />
Dopo l’improvvisa morte del marito,<br />
Anna Maria Seeberger (Uschi Glas, al<br />
suo primo ruolo da protagonista) riceve<br />
in eredità l’azienda del coniuge, che<br />
si trova a dovere condurre da sola affrontando<br />
le situazioni più difficili al<br />
fianco del figlio Manuel (Kevin Dawson).<br />
Siegfried Lowitz torna in televisione<br />
nei panni di Alfred Langer dopo<br />
quasi dieci anni dall’abbandono de Il<br />
commissario Koster; Christian Kohlund<br />
interpreta Alexander. Bernhard<br />
Tewaag è il produttore della serie.<br />
Anna un giorno dopo l’altro (An<br />
46<br />
ne jour après jour) Con: Sophie<br />
Barjac, Fred Smith, Patrick Viane,<br />
Christian Baltauss. Produzione: Francia,<br />
1976, drammatico, colore (55/15’).<br />
La serie racconta i travagli amorosi di<br />
Anna (Sophie Barjac), figlia di genitori<br />
divorziati divisa tra l’amore per tre<br />
ragazzi: Gareth (Fred Smith), Benoît<br />
(Patrick Viane) e Julien (Christian Baltauss).<br />
Il <strong>telefilm</strong> è ideato da Dominique<br />
St-Alban.<br />
Anni d’oro, Gli Con: Massimo Venturiello,<br />
Giulio Brogi, Danja Gazzarra,<br />
Gabriele Gori, Annamaria Ghiselva.<br />
Produzione: Italia, 1992, avventura,<br />
colore (13/30’).<br />
Atmosfere bucoliche, quasi fiabesche,<br />
per le avventure di un gruppo di ragazzini<br />
che vivono in mezzo alla natura.<br />
Tra gli interpreti: Massimo Venturiello,<br />
Giulio Brogi, Danja Gazzarra, Gabriele<br />
Gori, Annamaria Ghiselva. Regia<br />
e sceneggiatura sono a cura di Beppe<br />
Cino, il quale è altresì tra gli autori<br />
del soggetto. Carlo Siliotto compone<br />
la colonna sonora.<br />
Anno nella vita,Un (A Year in the Life)<br />
Con: Richard Kiley, Wendy Phillips,<br />
Jayne Atkinson, Morgan Stevens,<br />
David Oliver, Adam Arkin, Sarah Jessica<br />
Parker, Trey Ames, Amanda Peterson,<br />
Melissa Leonard, Erin Leonard,<br />
Diana Muldaur. Produzione: Usa,<br />
1987, drammatico, colore (13/60’).<br />
Gli ideatori di A cuore aperto (1982),<br />
Joshua Brand e John Falsey, portano<br />
in scena il serial tratto da una mini-serie<br />
del 1986. La storia narra le vicende<br />
della famiglia del vedovo Joe Gardner<br />
(Richard Kiley, che per questo ruolo<br />
ha vinto un Emmy Award e un Golden<br />
Globe nel 1988), produttore di plastica<br />
a Seattle. Al suo fianco compaiono:<br />
la figlia più grande, Anne Maxwell
47 Anything but love<br />
(Wendy Phillips), due volte divorziata;<br />
l’altra figlia, Lindley Eisenberg<br />
(Jayne Atkinson), che lavora con il padre;<br />
il figliol prodigo Jack (Morgan<br />
Stevens); il figlio più giovane, Sam<br />
(David Oliver), anch’egli alle dipendenze<br />
paterne. Tra gli altri personaggi<br />
ricorrenti: il procuratore Jim Eisenberg<br />
(Adam Arkin), il marito di Lindley;<br />
Kay (Sarah Jessica Parker), la<br />
moglie di Sam; David Sisk (Trey<br />
Ames), il figlio di Anne nato dal suo<br />
primo matrimonio; Sunny Sisk<br />
(Amanda Peterson), nata dall’ultimo;<br />
la piccola Ruthie (interpretata da Melissa<br />
ed Erin Leonard), la figlia di<br />
Lindley e Jim; la dottoressa Alice Foley<br />
(Diana Muldaur), che ha un interesse<br />
per Joe. Atutti loro si aggiunge il<br />
cane Max (vero nome: Beau). Brand e<br />
Falsey firmano anche da produttori.<br />
David McHugh compone la colonna<br />
sonora di una serie lodata dalla critica<br />
– tanto che “Tv Guide” ha scritto “un<br />
intrattenimento di notevole qualità televisiva”,<br />
mentre Trey Ames e Amanda<br />
Peterson hanno vinto un Young Artist<br />
Award a testa – ma poco premiata<br />
dal pubblico.<br />
Ante, ragazzo lappone (Ante)<br />
Con: Sverre Porsanger, Nils Utsi jr.,<br />
Ellen-Anna Buljo, Nils Utsi sr, Aina<br />
Eira. Produzione: Norvegia, 1974, avventura,<br />
colore (6/60’).<br />
Coraggiosa serie di denuncia sulla minoranza<br />
lappone costretta, a discapito<br />
<strong>dei</strong> suoi usi e costumi, a integrarsi con<br />
la società norvegese. L’autore Tor Edvin<br />
Dahl racconta lo scempio culturale<br />
attraverso gli occhi del giovane Ante<br />
(Sverre Porsanger), il quale vive di riflesso<br />
le lotte e le battaglie degli adulti<br />
che lo circondano: il padre (Nils Utsi<br />
jr.), la madre (Ellen-Anna Buljo) e il<br />
nonno (Nils Utsi sr.). Aina Eira inter<br />
preta la sorella di Ante. Nella prima<br />
puntata il protagonista viene cacciato<br />
dai campi dove stava giocando, di proprietà<br />
di contadini norvegesi. Nella<br />
stesura delle sceneggiature, Dahl ha<br />
consultato vari esponenti della società<br />
lappone, così come lapponi sono tutti<br />
gli attori del serial prodotto dalla Centerfilm<br />
A/S. Stupendi i paesaggi che<br />
fanno da cornice alle storie: le riprese<br />
sono state effettuate nel Finnmark. Il<br />
tema musicale, “Joik”, è scritto da<br />
Kjell Karlsen e cantato da Ellen-Anna<br />
Buljo.<br />
Anything but love (Id.) Con: Jamie<br />
Lee Curtis, Richard Lewis, Sandy Faison,<br />
Richard Frank, Louis Giambalvo,<br />
Robin Frates, Bruce Kirby, Ann Magnuson,<br />
Joseph Maher, Holly Fulger,<br />
Bruce Weitz. Produzione: Usa, 1989,<br />
sit-com, colore (56/30’).<br />
Sit-com ambientata in un giornale di<br />
Chicago con Jamie Lee Curtis nei panni<br />
di Hannah Miller, ex insegnante e<br />
aspirante scrittrice che viene assunta<br />
per alcune inchieste giornalistiche.<br />
Ben presto la protagonista entra in<br />
confidenza con il collega Marty Gold<br />
(Richard Lewis), con il quale instaura<br />
una relazione platonica che si trasforma<br />
piano piano in una relazione sentimentale.<br />
Dapprima il <strong>telefilm</strong> è ambientato<br />
al “Chicago Weekly” e vede<br />
tra i personaggi ricorrenti Pamela Peyton-Finch<br />
(Sandy Faison), Jules Kramer<br />
(Richard Frank), Norman Kiel<br />
(Louis Giambalvo), Debbie (Robin<br />
Frates) e Leo Miller (Bruce Kirby), il<br />
padre di Hannah. In seguito il cast viene<br />
rinnovato, il magazine al centro delle<br />
vicende diventa il “Chicago<br />
Monthly”, mentre Hannah diventa<br />
scrittrice a tutti gli effetti: tra i volti che<br />
le ruotano attorno, la nuova direttrice<br />
Catherine Hughes (Ann Magnuson), il
A passo di fuga<br />
giornalista Brian Alquist (Joseph<br />
Maher), Robin Dulitski (Holly Fulger),<br />
un’amica di scuola di Hannah<br />
con la quale condivide il duplex del telefono;<br />
Richard Frank si ricicla nei<br />
panni di Jules Bennett, l’assistente di<br />
Catherine Hughes; Bruce Weitz entra<br />
in scena nel ruolo del giornalista Mike<br />
Urbanek; John Ritter, che compare occasionalmente<br />
nelle vesti del fotografo<br />
Patric Serreau, è altresì produttore del<br />
<strong>telefilm</strong>. Wendy Kout, ideatrice e produttore<br />
esecutivo della serie, lasciò il<br />
set dopo differenze di vedute con Curtis<br />
e Lewis. In America la sit-com vincitrice<br />
di un ASCAP Award è stata penalizzata<br />
da una programmazione a singhiozzo<br />
sull’ABC. Jamie Lee Curtis,<br />
che si è aggiudicata un Golden Globe<br />
nel 1990 per la sua interpretazione di<br />
Hannah, si cimenta altresì da regista.<br />
Tra le guest-stars si riconoscono Elisabeth<br />
Shue, Tia Carrere, Courtney<br />
Thorne-Smith.<br />
A passo di fuga (Hot Pursuit) Con:<br />
Kerrie Keane, Eric Pierpoint, Dina<br />
Merrill, Mike Preston. Produzione:<br />
Usa, 1984, avventura, colore (11/60’;<br />
1/120’).<br />
Etichettata in America come “Mr. and<br />
Mrs. Fugitive”, la serie segue la fuga<br />
on the road di una coppia di fuggiaschi,<br />
i coniugi Kate (Kerrie Keane) e<br />
Jim Wyler (Eric Pierpoint). La donna,<br />
impiegata quale ingegnere automobilistico,<br />
subisce le avance del suo datore<br />
di lavoro, scatenando la gelosia della<br />
moglie dell’uomo: Estelle Modrian<br />
(Dina Merrill) fa uccidere il marito da<br />
una sosia di Kate (anch’essa interpretata<br />
da Kerrie Keane) per incastrarla.<br />
Jim riesce a liberare la moglie mentre<br />
la stanno conducendo in prigione e insieme<br />
iniziano la ricerca della “replicante”,<br />
a loro volta inseguiti dallo sca<br />
48<br />
gnozzo di Estelle, Alec Shaw (Mike<br />
Preston). Dopo aver perso un occhio in<br />
un combattimento con Jim, Shaw è<br />
mosso da un istinto di vendetta personale,<br />
anche se non riuscirà mai a eliminare<br />
i Wyler, così come questi non cattureranno<br />
mai il “doppio” di Kate.<br />
Kenneth Johnson è l’ideatore e produttore<br />
esecutivo del serial che ha stabilito<br />
in America un record negativo: la<br />
fiction con il più basso ascolto in onda<br />
nella prima serata dell’NBC nella stagione<br />
1984-1985.<br />
A piedi nudi nel parco (Barefoot in<br />
the Park) Con: Scoey Mitchell, Tracey<br />
Reed, Thelma Carpenter. Produzione:<br />
Usa, 1970, sit-com, colore (12/30’).<br />
STRACOTTO<br />
La pièce di Neil Simon tenta la strada<br />
della televisione tre anni dopo il film<br />
con Robert Redford e Jane Fonda. Con<br />
una novità: la coppia di sposini protagonista<br />
diventa di colore. Paul Bratter<br />
(Scoey Mitchell) e sua moglie Corie<br />
(Tracey Reed) vivono anch’essi in un<br />
piccolo attico a Manhattan dove fa<br />
spesso visita Mabel Bates, la mamma<br />
di lei interpretata da Thelma Carpenter.<br />
La serie si è contraddistinta per numerose<br />
difficoltà di produzione: alla<br />
tredicesima puntata il <strong>telefilm</strong> ha chiuso<br />
i battenti per il licenziamento in<br />
tronco di Mitchell. William P. D’Angelo<br />
è il produttore esecutivo. La colonna<br />
sonora è composta da Charles<br />
Fox e J.J. Johnson. Le future protagoniste<br />
di Laverne e Shirley (1976),<br />
Penny Marshall e Cindy Williams,<br />
compaiono da guest-stars in episodi<br />
differenti; Sugar Ray Robinson fa capolino<br />
nei panni di sé stesso.<br />
Appartamento in tre (We Got it<br />
Made) Con: Teri Copley, Matt McCoy,<br />
Tom Villard, Bonnie Urseth, Stepfanie
49 Aprite: Polizia<br />
Kramer, John Hillner. Produzione:<br />
Usa, 1983, sit-com, colore (48/30’).<br />
Tre cuori in affitto a Manhattan: due<br />
maschi e una domestica sosia di Marilyn<br />
Monroe che convive con loro nonostante<br />
la gelosia delle fidanzate. Teri<br />
Copley interpreta Mickey Mackenzie,<br />
la bionda cameriera; Matt McCoy è l’elegante<br />
avvocato David Tucker; Tom<br />
Villard chiude il terzetto protagonista<br />
nei panni di Jay Bostwick, importatore<br />
di merchandising inutile. Completano<br />
il cast Bonnie Urseth nelle vesti della<br />
maestra elementare Beth, fidanzata di<br />
Jay e Stepfanie Kramer in quelle di<br />
Claudia, la ragazza di David. La serie è<br />
creata da Gordon Farr e Lynne Farr;<br />
Fred Silverman, l’ex presidente della<br />
NBC, firma da produttore esecutivo insieme<br />
allo stesso Farr. Quando la sitcom<br />
traslocò sulle syndacation nel<br />
1987, John Hillner prese il posto di<br />
Matt McCoy nel ruolo di David Tucker.<br />
Appartamento per due (Jamais<br />
deux sans toit; A flat for two) Con:<br />
Franck Neel, Emma Colberti, Astrid<br />
Veillon, Stéphanie Lagarde, Xavier<br />
Vilsek. Produzione: Francia, 1996, sitcom,<br />
colore (120/30’).<br />
Nelle intenzioni degli ideatori Eric Assous<br />
e Alexandre Denim la serie doveva<br />
ispirarsi alle sophisticated-comedy<br />
di Billy Wilder o a Pretty Woman, lungo<br />
un racconto che illustra tutte le sfumature<br />
della guerra tra i sessi. La storia<br />
è quella del parigino Thomas Dubreuil<br />
(Franck Neel), il quale eredita da suo<br />
padre un bilocale al Trocadèro: solo<br />
che, con sua grande sorpresa, ci abita<br />
già Valentine Lèger (Emma Colberti),<br />
figlia dell’amante del padre che è tornata<br />
a vivere a Bordeaux e le ha lasciato<br />
l’appartamento. E così la “strana<br />
coppia” si ritrova sotto lo stesso tetto,<br />
con tutte le comiche differenze del ca<br />
so: tanto Thomas è rigido e attaccato<br />
alle sue abitudini, tanto Valentine è disordinata<br />
e confusionaria. Se poi si aggiunge<br />
che quest’ultima sprizza sensualità<br />
da tutti i pori e Thomas è fidanzato<br />
con la giovane Charlotte (Astrid<br />
Veillon), la convivenza tra i due rischia<br />
di trasformarsi in uno scontro di amore-odio.<br />
Tra gli altri personaggi che<br />
ruotano attorno alla coppia “per caso”<br />
emergono Jennifer (Stéphanie Lagarde)<br />
e Léo (Xavier Vilsek). Ai copioni<br />
hanno partecipato più di 30 sceneggiatori,<br />
una sorta di record per una sitcom<br />
francese. Christine Coutin firma<br />
da produttore. Jean e Sean Ballivaugam<br />
sono gli autori della colonna sonora.<br />
Alla realizzazione della serie ha<br />
partecipato il Centre National de la<br />
Cinématographie.<br />
Appuntamento con il destino<br />
(Appointment with Destiny) Con: interpreti<br />
vari. Produzione: Usa, 1971,<br />
storico, colore (7/60’).<br />
Serie basata su ricostruzioni storiche,<br />
recitate e sceneggiate in modo da dare<br />
l’impressione di essere spettatori di un<br />
film. Per la sua formula, il serial è stato<br />
criticato aspramente in patria nonostante<br />
la buona fattura della fiction.<br />
Tra gli argomenti trattati: la crocefissione<br />
di Gesù, il complotto per uccidere<br />
Hitler, la sfida all’OK Corral, gli ultimi<br />
giorni di John Dillinger, l’omicidio<br />
del Presidente Lincoln. David<br />
Wolper firma da produttore insieme<br />
agli esecutivi Warren Bush e Robert<br />
Larson. Elmer Bernstein è l’autore<br />
della colonna sonora.<br />
Aprite: Polizia Con: Renato De Carmine,<br />
Enzo Turco. Produzione: Italia,<br />
1958, poliziesco, b/n (6/60’).<br />
I racconti polizieschi al centro della serie<br />
sono originali televisivi firmati da
Arabesque<br />
Daniele D’Anza (il quale è impegnato<br />
altresì da regista) e da Giuseppe Mangione.<br />
Tra gli interpreti ricorrenti si segnalano<br />
Renato De Carmine ed Enzo<br />
Turco. Tra quelli di passaggio si fanno<br />
notare Alberto Lupo, Arturo Bragaglia,<br />
Aroldo Tieri, Luisa Rivelli, Lia Zoppelli,<br />
Carlo D’Angelo, Patrizia Della<br />
Rovere, Milly Vitale, Franco Volpi e<br />
Matteo Spinola.<br />
Arabesque (Tucker’s Witch) Con:<br />
Tim Matheson, Catherine Hicks, Alfre<br />
Woodard, Barbara Barrie, Bill Morey.<br />
Produzione: Usa, 1982, avventura<br />
/fantastico/poliziesco, colore (13/60’).<br />
Sull’onda del successo di Cuore e batticuore<br />
(1979), un’altra serie propone<br />
le indagini di una coppia di coniugi<br />
che indaga su crimini e misfatti a Los<br />
Angeles. Con una differenza sostanziale:<br />
lei è una strega. Tim Matheson e<br />
Catherine Hicks sono Rick e Amanda<br />
Tucker, che nascondono nei poteri paranormali<br />
di quest’ultima la ragione<br />
<strong>dei</strong> loro successi investigativi. Sebbene<br />
sia preveggente e dotata di poteri telecinetici,<br />
i produttori hanno deciso di<br />
non far apparire Amanda infallibile,<br />
con lo scopo di renderla più simpatica<br />
e “umana”. Tra un incantesimo e una<br />
visione sul futuro, la “strana coppia”<br />
viene affiancata dalla segretaria Marsha<br />
(Alfre Woodard); Ellen Hobbes<br />
(Barbara Barrie), la mamma “paranormale”<br />
di Amanda; il tenente Fisk (Bill<br />
Morey). Come tutte le streghe che si rispettino,<br />
anche Amanda possiede un<br />
gatto: Dickens. Dapprima il serial doveva<br />
chiamarsi The Good Witch of<br />
Laurel Canyon e vedeva quali protagonisti<br />
Kim Cattrall e Art Hindle: i dirigenti<br />
della CBS, dopo aver visto la<br />
puntata-zero, decisero di cambiare titolo<br />
e interpreti. Paul Huson e William<br />
Bast sono gli ideatori della serie; Leo<br />
50<br />
nard Hill e Philip Mandelker firmano<br />
da produttori esecutivi. Le musiche<br />
originali sono di J.A.C. Redford. Ted<br />
Danson (Cin Cin) compare in un<br />
cameo.<br />
Arca del dr. Bayer, L’ (Ein Heim für<br />
Tiere) Con: Siegfried Wischnewski,<br />
Hans Heinz Moser, Antje Hagen, Almut<br />
Eggert, Angela Pschigode, Marion<br />
Kracht. Produzione:<br />
, 1985, drammatico, colore (80/60’).<br />
Il dottor Willi Bayer (Siegfried Wischnewski)<br />
è un medico veterinario di un<br />
piccolo paese nel cuore della Germania.<br />
Nel suo ambulatorio, chi prima chi<br />
dopo, si susseguono tutti gli abitanti<br />
del villaggio (e i loro animali). Dopo<br />
l’abbandono di Wischnewski i produttori<br />
lo sostituirono con Hans Heinz<br />
Moser nel ruolo del nuovo dottore,<br />
Hannes Bayer, il fratello del predecessore<br />
in arrivo dal Brasile. Tra gli altri<br />
protagonisti: Antje Hagen è Carola,<br />
Almut Eggert interpreta Edith Sommer,<br />
Angela Pschigode veste i panni di<br />
zia Martha, Marion Kracht è Sonia.<br />
Arcibaldo (All in the Family) Con:<br />
Carroll O’Connor, Jean Stapleton,<br />
Sally Struthers, Rob Reiner, Sherman<br />
Hemsley, Isabel Sanford, Michael<br />
Evans, Vincent Gardenia, Betty Garrett.<br />
Produzione: Usa, 1971, sit-com,<br />
colore (196/30’; 5/60’; 1/90’).<br />
SUPERCULT<br />
In America Arcibaldo – interpretato da<br />
Carroll O’Connor – è un mito. Egli incarna<br />
tutti i difetti dell’uomo medio<br />
americano: è ignorante, pieno di pregiudizi<br />
razziali e sessuali, odia tutti coloro<br />
che disturbano la sua quiete domestica.<br />
E i primi a spezzare il silenzio<br />
che dovrebbe regnare sovrano sono la<br />
devota moglie casalinga Edith (Jean<br />
Stapleton), la figlia commessa Gloria
51 Arcibaldo<br />
(Sally Struthers) e suo marito Mike<br />
Stivic (Rob Reiner), un disoccupato<br />
polacco perennemente affamato che<br />
subisce una condanna terribile: vivere<br />
sotto lo stesso tetto del cinquantenne<br />
Arcibaldo, caposquadra ai docks della<br />
Pendergast Tool and Die Company.<br />
Quando torna a casa dal lavoro, Archie<br />
pretende che la moglie gli corra incontro<br />
e gli chieda “com’è andata oggi”;<br />
subito dopo siede nella sua poltrona<br />
(sulla quale non vuole si appoggi alcuno)<br />
e dice a Edith di portargli una birra.<br />
Tra i suoi passatempi preferiti c’è il tiro<br />
a segno nei confronti del genero<br />
Mike, che ha soprannominato senza<br />
affetto “testone”: ciò che Archie non<br />
gli perdona non è solo l’appetito; non<br />
gli perdona di essere di origini non<br />
americane (Arcibaldo è il personaggio<br />
più razzista della televisione: odia<br />
tutti i “diversi”, handicappati compresi);<br />
non gli perdona di essere liberal<br />
(quando Archie difende con calore<br />
Nixon e Reagan, la sola cosa che non<br />
gli va giù di Kissinger sta nel fatto che<br />
è tedesco); non gli perdona di essere<br />
uno studente (perché ritiene che la<br />
cultura sia non solo superflua ma addirittura<br />
dannosa, in ogni caso sostituibile<br />
da quel “buon senso comune”<br />
che non deve rispondere a tanti “perché?”;<br />
non gli perdona le effusioni<br />
con Gloria (lui che, quando Edith tenta<br />
di abbracciarlo, esclama irritato<br />
“non di fronte ai ragazzi”); ma forse<br />
più di tutto non gli perdona di essere<br />
penetrato, attraverso il matrimonio<br />
con la figlia, in casa sua, nel suo regno.<br />
Girata tutta in una stanza (il soggiorno),<br />
con qualche incursione furtiva<br />
in cucina o in camera da letto, una<br />
delle situation-comedy più popolari<br />
degli States trova il suo climax quando<br />
Archie entra in relazione con gli altri,<br />
che detesta nella loro totalità. In un’a<br />
nimata discussione con il genero, il<br />
nostro gli spiega che oltre la soglia di<br />
casa c’è “un mondo in cui cane mangia<br />
cane e il più cane vince”. I vicini<br />
sono i Jefferson, una famiglia di colore<br />
composta dal nevrotico George<br />
(Sherman Hemsley), dalla dolce<br />
Louise (Isabel Sanford), la migliore<br />
amica di Edith, e Lionel (Michael<br />
Evans), l’amico di Mike e Gloria; dall’altro<br />
lato della strada, di fronte al<br />
704 Hauser Street nel Queens, abitano<br />
invece Frank e Irene Lorenzo (interpretati<br />
da Vincent Gardenia e Betty<br />
Garrett), due italoamericani che hanno<br />
invertito i loro ruoli nel menage familiare:<br />
il marito rammenda e lava i<br />
piatti, la moglie è un asso della meccanica.<br />
La satira di Archie non risparmia<br />
temi bollenti come l’aborto, l’omosessualità,<br />
la menopausa, il controllo<br />
delle nascite: una mossa vincente<br />
del produttore-sceneggiatoreregista<br />
della serie – Norman Lear –<br />
che permise ad Arcibaldo di diventare<br />
il personaggio pubblico più popolare<br />
del 1973 in America e di vincere 22<br />
Emmy Awards, 3 DGA Awards, un Humanitas<br />
Prize, un Peabody Award e 8<br />
Golden Globes. Gran merito va anche<br />
allo strepitoso Carroll O’Connor,<br />
scelto dopo il rifiuto di Mickey Rooney<br />
e notato da Lear nel film del 1968<br />
Papà, ma che cosa hai fatto in guerra?<br />
Lear si è ispirato alla sit-com inglese<br />
di successo Till Death Do Us<br />
Part e dapprima il titolo della versione<br />
americana era Those Were the<br />
Days, che è restato comunque il titolo<br />
della sigla iniziale cantata, su musiche<br />
di Charles Strouse e Lee Adams,<br />
dalla coppia O’Connor-Stapleton al<br />
piano: la canzone raggiunse la trentesima<br />
posizione della classifica di<br />
“Billboard”; quella finale, Remembering<br />
You, è intonata dal solo O’Con
Arriva Cristina<br />
nor sulle note di Roger Kellaway.<br />
Martin Balsam partecipa a due stagioni<br />
nei panni del socio in affari di Archie,<br />
Murray Klein; Henry Fonda,<br />
David Soul e Billy Cristal compaiono<br />
quali guest-stars. Indimenticabile la<br />
puntata dove Sammy Davis Jr. fa visita<br />
a casa Bunker: Archie lo lascia sedere<br />
sulla sua poltrona preferita ma<br />
poi si rifiuta di bere dal suo bicchiere.<br />
A dimostrazione del carattere del protagonista<br />
c’è da segnalare la puntata in<br />
cui Gloria rientra a casa sconvolta per<br />
essere stata aggredita da un uomo per<br />
strada; lei vorrebbe denunciare il fatto<br />
ma il padre la convince a desistere,<br />
perché in tribunale potrebbero farla<br />
passare come una “provocatrice o, addirittura,<br />
una prostituta”, fregandosene<br />
del rischio che possa accadere ad<br />
altre donne; “che siano loro a ribellarsi<br />
e a sporgere denuncia”, le dice Archie<br />
che poi conclude: “anche il Presidente<br />
ha detto ‘fatevi i fatti vostri’”.<br />
Edith si rivela essere il perfetto complemento<br />
di Archie: tutta la vita votata<br />
a lui; quando un esibizionista le spalanca<br />
l’impermeabile davanti, a lei<br />
viene in mente che il marito si è dimenticato<br />
il soprabito a casa; è sempre<br />
di corsa, con i capelli al vento, dalla<br />
cucina all’ingresso, quando suonano<br />
alla porta o quando arriva Archie; è<br />
servizievole senza la minima coscienza<br />
della propria individualità, segregata<br />
in casa da oltre vent’anni; finisce per<br />
accettare tutto con un sorriso stampato<br />
sul volto solo perché, come dice suo<br />
marito, “non esiste donna più stupida”;<br />
e quelle poche volte in cui cerca di dire<br />
la sua, “Archie accetta le mie scuse e<br />
facciamo pace”. Il serial creato da<br />
Johnny Speight, noto in Italia anche<br />
con il titolo Tutti a casa, ha generato<br />
due spin-off: oltre a I Jefferson, Beatrice<br />
Arthur compare nei panni della cu<br />
52<br />
gina di Edith nel personaggio di Maude.<br />
Nel corso degli anni la serie ha subito<br />
in originale tre cambi di titolo:<br />
quando nel decimo ciclo muore la moglie<br />
di Archie in seguito alla decisione<br />
della Stapleton di lasciare il set diventò<br />
Archie Bunker’s Place, quando diventa<br />
protagonista Sally Struthers assunse<br />
il nome di Gloria, quando in alcune<br />
puntate si ricorda la vecchia casa <strong>dei</strong><br />
Bunker è la volta di 704 Hauser. Oltre<br />
a Lear, Bud Yorkin e Mort Lachman<br />
firmano da produttori esecutivi. Il cognome<br />
della famiglia di Archie è<br />
Bunker: mai scelta fu più appropriata<br />
per un nucleo familiare capeggiato da<br />
un uomo che, come disse O’Connor,<br />
“non vuole che il mondo cambi, non<br />
vuole problemi perché è egli stesso un<br />
problema”.<br />
Arriva Cristina Con: Cristina D’Avena,<br />
Enrico Bertorelli, Anna Priori,<br />
Giulia Franzoso, Valerio Floriani, Marco<br />
Bellavia, Marco Villa, Luciano De<br />
Marini, Andrea Panizza, Cristiano Cerasola,<br />
Federico Grassi, Adolfo Fenoglio.<br />
Produzione: Italia, 1988,sitcom/musicale,<br />
colore (72/30’).<br />
Cristina D’Avena, nostra signorina<br />
<strong>dei</strong> telespettatori “under 16”, è la<br />
protagonista assoluta nei panni di<br />
Cristina. Attorno a lei, studentessa di<br />
medicina con l’hobby della musica,<br />
ruotano tutte le vicende e tutti i coprotagonisti:<br />
papà Filippo (Enrico<br />
Bertorelli) e mamma Valeria (Anna<br />
Priori); la sorella Francesca (Giulia<br />
Franzoso) e il fratellino Luca (Valerio<br />
Floriani). Il complesso musicale<br />
che accompagna Cristina è formato<br />
da Steve (Marco Bellavia) al basso,<br />
Simone (Marco Villa) al piano, Paul<br />
(Luciano De Marini) alla chitarra,<br />
Tommy (Andrea Panizza) alla batteria,<br />
Vincenzo (Cristiano Cerasola) al
53 Arsenio Lupin<br />
le tastiere, Marco (Federico Grassi)<br />
al sax. Luciano Roman interpreta Michele,<br />
innamorato perdutamente della<br />
protagonista. Non manca lo zio<br />
Carlo (Adolfo Fenoglio), uno scienziato<br />
pazzo reo di invenzioni strampalate<br />
quanto inutili. Alessandra Valeri<br />
Manera e Stefano Vicario firmano<br />
il soggetto e la sceneggiatura del<br />
<strong>telefilm</strong> che ha avuto tre proseguimenti:<br />
Cristina, Cri-Cri e Cristina,<br />
l’Europa siamo noi. In quest’ultima<br />
serie cambiano gli scenari e tutto il<br />
cast.<br />
Arriva l’elicottero (Chopper one)<br />
Con: Jim McMullan, Dirk Benedict,<br />
Ted Hartley, Lou Frizzell. Produzione:<br />
Usa, 1974, avventura/poliziesco, colore<br />
(13/30’).<br />
Sorta di remake del capostipite con le<br />
“pale” Avventure in elicottero (1957),<br />
questa serie raggruppa elicotteristi e<br />
poliziotti: gli agenti Don Burdick (Jim<br />
McMullan) e Gil Foley (Dirk Benedict)<br />
fanno parte dell’equipaggio in<br />
volo; il Capitano Ted McKeegan (Ted<br />
Hartley) è il loro superiore; Mitch<br />
(Lou Frizzell) è il meccanico di turno.<br />
La maggior parte <strong>dei</strong> malviventi viene<br />
acciuffata sui tetti di una innominata<br />
metropoli californiana; tra coloro che<br />
cadono in manette c’è anche un folle<br />
che non trova miglior passatempo che<br />
sparare agli elicotteri della polizia. Aaron<br />
Spelling e Leonard Goldberg firmano<br />
da produttori esecutivi. Dominic<br />
Frontiere è l’autore della colonna sonora<br />
e del tema musicale. Nell’ultima<br />
puntata compare da guest-star Nick<br />
Nolte. Per i fans delle “pale”, 3 anni<br />
dopo sarebbe decollato Chopper<br />
Squad.<br />
Arrivano le spose (Here Come the<br />
Brides) Con: Robert Brown, David<br />
Soul, Bobby Sherman, Mark Lenard,<br />
Bo Svenson, Henry Beckman, Bridget<br />
Hanley, Mitzi Hoag. Produzione: Usa,<br />
1968, avventura, colore (52/60’).<br />
Basata sul film Sette spose per sette<br />
fratelli (1954), la serie di fine anni ’60<br />
è ambientata in un accampamento di<br />
boscaioli di Seattle nel 1870, dove irrompono<br />
un centinaio di donne provenienti<br />
da New Bedford (Massachusetts).<br />
Robert Brown interpreta Jason<br />
Bolt, il leader (non dichiarato) del<br />
campo; David Soul veste i panni di Joshua<br />
Bolt, il fratello di Jason; Bobby<br />
Sherman sfoggia la salopette di Jeremy,<br />
il più giovane <strong>dei</strong> tre fratelli;<br />
Mark Lenard è Aaron Stempel, impiegato<br />
alla segheria; Bo Svenson presta<br />
il volto al capomastro Big Swede;<br />
Henry Beckman entra in scena come il<br />
capitano di marina Clancey; Joan<br />
Blondell compare come Lottie Hatfield,<br />
dietro il bancone del saloon locale.<br />
Tra le donne: l’aspirante sposa<br />
Candy Pruitt (Bridget Hanley) e l’insegnante<br />
Essie (Mitzi Hoag). In una<br />
puntata compare come guest-star Bruce<br />
Lee. Edward Asner è tra gli altri volti<br />
noti. Il tema musicale, “Seattle”, è<br />
composto a sei mani da Jake Keller,<br />
Hugo Montenegro ed Ernie Sheldon.<br />
David Soul ha conosciuto sul set la sua<br />
futura moglie, Karen Carlson.<br />
Arsenio Lupin (Arsène Lupin) Con:<br />
Georges Descrières, Yvon Bouchard,<br />
Roger Carel, Henri Virlojeux. Produzione:<br />
Francia/Canada/Germania/<br />
Svizzera/Italia/Austria/Olanda/Belgio,<br />
1971, avventura/poliziesco, colore<br />
(26/60’).<br />
CULT<br />
Il celeberrimo ladro gentiluomo creato<br />
dall’autore francese Maurice Leblanc<br />
trova in un attore della Comédie<br />
Française un interprete credibile:
Artù re <strong>dei</strong> Britanni<br />
Georges Descrières veste i panni di<br />
Arsenio Lupin, che con il fedele Grognard<br />
(Yvon Bouchard) ruba gioielli e<br />
valori ai ricchi. Ma non solo: il più delle<br />
volte si porta via anche il cuore di<br />
belle aristocratiche disposte a coprirgli<br />
le spalle o, le più fortunate, a fuggire<br />
con il gentleman e il malloppo. Sulle<br />
sue tracce si getta l’ispettore Guerchard<br />
(Roger Carel), che arriva sempre<br />
tardi. Rispetto ai romanzi, per ridurre<br />
i costi, Lupin abbandona il periodo<br />
della Belle Époque per ritrovarsi<br />
nel 1925. Il <strong>telefilm</strong> è una coproduzione<br />
internazionale (oltre alla Francia,<br />
partecipano Germania dell’Est, Canada,<br />
Belgio, Olanda, Svizzera, Belgio e<br />
Italia), che si dividono più o meno<br />
equamente la regia degli episodi: il<br />
“nostro” Marcello Baldi dirige l’ottavo<br />
del primo ciclo. Jacques Nahun firma<br />
da produttore esecutivo; Jacques<br />
Dutronc canta la sigla iniziale e di<br />
chiusura; la colonna sonora è composta<br />
da Jean-Pierre Bourtayre. Raffaella<br />
Carrà compare tra le guest-stars. Henri<br />
Virlojeux interpreta Herlock Sholmes:<br />
se scambiate le iniziali del nome e del<br />
cognome avrete l’identità dell’unica<br />
persona che potrebbe catturare Lupin.<br />
Elementare, Watson...<br />
Artù re <strong>dei</strong> Britanni (Arthur of the<br />
Britons) Con: Oliver Tobias, Jack Watson,<br />
Michael Gothard, Brian Blessed,<br />
Clive Revill, George Marishka, Gila<br />
von Weitershausen, Rupert Davies.<br />
Produzione: Gran Bretagna, 1972, avventura,<br />
colore (26/30’).<br />
Girata negli anni ’70 tra Francia e Inghilterra,<br />
la serie racconta le gesta di<br />
Artù (Oliver Tobias), a capo di una<br />
piccola tribù celtica negli anni in cui la<br />
Bretagna era minacciata dall’invasione<br />
<strong>dei</strong> Sassoni. La sua missione è quella<br />
di arruolare tutte le piccole fazioni<br />
54<br />
del paese per contrastare l’attacco nemico.<br />
Lo aiutano nell’impresa: il padre<br />
adottivo Llud (Jack Watson) e il fratello<br />
Kai (Michael Gothard), anch’esso<br />
adottivo. Completano il cast: Marco di<br />
Cornovaglia (Brian Blessed); il predicatore<br />
Rolf (Clive Revill); Yorath<br />
(George Marishka), a capo degli Juti;<br />
Rowena (Gila von Weitershausen);<br />
Cerdig (Rupert Davies), alla testa <strong>dei</strong><br />
Sassoni. Da notare come nella serie<br />
non vi sia alcun accenno a Camelot, a<br />
Merlino e a Ginevra. Il <strong>telefilm</strong> è prodotto<br />
dalla Harlech Television; Patrick<br />
Dromgoole firma da produttore esecutivo.<br />
Catherine Schell compare da<br />
guest-star, alla stessa stregua di Tom<br />
Baker e Micheal Gambon.<br />
A scuola con filosofia (La philo sélon<br />
Philippe) Con: Yannick Debain.<br />
Produzione: Francia, 1995, sit-com,<br />
colore (98/30’).<br />
Dopo Primi baci ed Hélène e i suoi<br />
amici, una serie francese racconta le<br />
vicissitudini <strong>dei</strong> loro fratelli maggiori.<br />
Nonostante l’età <strong>dei</strong> protagonisti, è<br />
sempre “tempo delle mele”: amori tra i<br />
banchi, incomprensioni con i genitori,<br />
le feste del sabato sera, le confidenze<br />
con gli amici del cuore. Rispetto ai due<br />
<strong>telefilm</strong> analoghi entra in scena la figura<br />
del professore di filosofia (interpretato<br />
da Yannick Debain), che al suo<br />
primo incarico riesce a conquistarsi la<br />
fiducia della classe, a diventare il confidente<br />
e il padre spirituale <strong>dei</strong> ragazzi.<br />
La maternità del serial francese è firmata<br />
dalla AB Productions, la stessa di<br />
Primi baci (1991) e Helen e i suoi amici<br />
(1992).<br />
A scuola di horror (Bone Chillers)<br />
Con: Linda Cardellini, Charles Fleischer,<br />
Miles O’Dougall, Saadia Persad,<br />
Esteban Powell, John Patrick
55 Asso <strong>dei</strong> detective, L’<br />
White. Produzione: Usa, 1996, avventura/thriller,<br />
colore (12/30’).<br />
La scuola Edgar Allan Poe promette<br />
brividi già dal nome: capita che gli studenti<br />
debbano confrontarsi con mummie<br />
o rane giganti, così come, altrettanto<br />
orripilante, con il cibo della mensa.<br />
Tra coloro che rispondono all’appello<br />
delle lezioni di paura: Sarah<br />
(Linda Cardellini), Arnie (Charles<br />
Fleischer), Carl (Miles O’Dougall),<br />
Lexi (Saadia Persad), Brian Holsapple<br />
(Esteban Powell) e Fitz (John Patrick<br />
White). La serie fortissimamente voluta<br />
da Fred Silverman è tratta dalla<br />
collana di romanzi scritta da Betsy<br />
Haynes.<br />
A.S. – Indagine a Berlino (A.S.)<br />
Con: Klaus J. Behrendt, Leonard Lasink,<br />
Birke Bruck, Andrea Sawatzki.<br />
Produzione: Germania, 1994, poliziesco,<br />
colore (27/60’; 2/90’).<br />
Alexander Stein (Klaus J. Behrendt) –<br />
per gli amici solamente A.S. – è un detective<br />
privato che opera a Berlino e<br />
abita in una grande mansarda guadagnandosi<br />
da vivere con un lavoro non<br />
sempre facile. I suoi metodi d’indagine<br />
sono spesso al limite della legalità e per<br />
questo si scontra con il commissario<br />
Krüger (Leonard Lasink), con cui è legato<br />
da un’amicizia nata ai tempi della<br />
scuola. Il luogo preferito per il poco<br />
tempo libero che resta a Stein è il Capriccio,<br />
una sala da biliardo gestita da<br />
una donna italiana, Anna Capelli<br />
(Birke Bruck). Andrea Sawatzki interpreta<br />
Sonja Hersfeld. La Nostro Film è<br />
la casa di produzione del serial.<br />
Assistente sociale (East Side, West<br />
Side) Con: George C. Scott, Elizabeth<br />
Wilson, Cicely Tyson. Produzione:<br />
Usa, 1963, drammatico, b/n (26/60’).<br />
Serie drammatica e “scomoda” che<br />
durò solo una stagione per i suoi temi<br />
scottanti, razzismo su tutti. La storia è<br />
quella di un gruppo di assistenti sociali<br />
che opera per la Community Welfare<br />
Service, un’agenzia privata di<br />
Manhattan nella quale si distingue<br />
Neil Brock (George C. Scott). Elizabeth<br />
Wilson interpreta Frieda (Hecky)<br />
Hechlinger, il suo capo; Cicely Tyson<br />
veste i panni della segretaria Jane Porter.<br />
Per le sue crude tematiche, la CBS<br />
non riuscì a trovare gli sponsor per la<br />
seconda stagione, che così non fu mai<br />
girata; gli stessi dirigenti del network<br />
non erano entusiasti della serie: una<br />
scena della prima puntata, in cui Brock<br />
balla con una donna di colore, venne<br />
cancellata proprio su richiesta degli alti<br />
vertici dell’emittente. Tyson è stata<br />
la prima attrice di colore a rivestire un<br />
ruolo da protagonista in una serie<br />
drammatica, nonché la prima a sfoggiare<br />
una capigliatura “afro”. Più di un<br />
episodio si conclude senza l’happy<br />
end. A metà della prima stagione la<br />
produzione tentò di virare verso nuovi<br />
scenari: Brock va a lavorare per un uomo<br />
del congresso a New York. David<br />
Susskind è il produttore esecutivo del<br />
serial; Kenyon Hopkins firma il tema<br />
jazz che apre e chiude le puntate del <strong>telefilm</strong>.<br />
Tra le guest-stars: Alan Alda,<br />
Carroll O’Connor, Martin Sheen, David<br />
Carradine, Lee Grant, Gene Hackman,<br />
Vincent Gardenia, Barry Morse.<br />
Nell’albo <strong>dei</strong> riconoscimenti si conta<br />
un Emmy Award per la miglior regia.<br />
Asso <strong>dei</strong> detective, L’ (Ace<br />
Crawford, Private Eye) Con: Tim<br />
Conway, Joe Regalbuto, Bill Henderson,<br />
Shera Danese, Dick Christie. Produzione:<br />
Usa, 1983, sit-com, colore<br />
(5/30’).<br />
STRACOTTO<br />
Dopo l’insuccesso di Un equipaggio
Asso nella manica, Un<br />
tutto matto (ma anche di Rango e di<br />
The Tim Conway Show), un’altra sitcom<br />
da flop per Tim Conway: questa<br />
volta nei panni del detective pasticcione<br />
Ace Crawford. Joe Regalbuto è<br />
Toomey, l’assistente part-time del<br />
protagonista; Billy Barth interpreta<br />
Inch, il gestore del locale preferito da<br />
Crawford, in cui suona il pianista cieco<br />
Mello (Bill Henderson, vero jazzman<br />
anche fuori dal set) e canta la<br />
bella Luana (Shera Danese), la ragazza<br />
di Ace. Dick Christie interpreta<br />
l’attonito tenente Fanning. Regalbuto<br />
presta altresì la voce quale narratore<br />
fuori campo della serie prodotta da<br />
Philip Weltman e Ron Clark, cancellata<br />
dopo soli 5 episodi. Il tema musicale<br />
è composto da Hughie Cannon e<br />
Peter Matz.<br />
Asso nella manica, Un (Bergerac)<br />
Con: John Nettles, Deborah Grant,<br />
Terence Alexander, Louise Jameson,<br />
Cecile Paoli, Celie Imrie, Thérèse<br />
Liotard, Sean Arnold, Liza Goddard,<br />
Mela White, Jonathan Adams. Produzione:<br />
Gran Bretagna/Australia, 1981,<br />
poliziesco, colore (81/60’; 5/90’;<br />
1/120’).<br />
La serie accende i riflettori sui casi del<br />
sergente Jim Bergerac (John Nettles),<br />
trasferito sull’isola di Jersey e assegnato<br />
all’Ufficio Stranieri dopo aver ucciso<br />
uno spacciatore. L’isolotto, a metà<br />
navigazione tra l’Inghilterra e la Normandia,<br />
è un paradiso fiscale che attira<br />
una fauna multicolore di trafficanti,<br />
contrabbandieri e furfanti. Bergerac,<br />
ex alcolista zoppo che si sposta a bordo<br />
di una Triumph marrone del 1947, alterna<br />
indagini e conquiste femminili:<br />
tra quest’ultime, la moglie Deborah<br />
(Deborah Grant), figlia del miliardario<br />
Charlie Hungerford (Terence Alexander);<br />
Francine Leland (Cecile Paoli),<br />
56<br />
impiegata del sindacato di Jersey; la ladra<br />
di gioielli Philippa Vale (Liza Goddard);<br />
l’agente immobiliare Susan<br />
Young (Louise Jameson), la quale finisce<br />
uccisa; l’avvocatessa Marianne<br />
Bellshade (Celie Imrie); Danielle Aubry<br />
(Thérèse Liotard), che viveva con<br />
Bergerac in Provenza. Sean Arnold interpreta<br />
il capo-ispettore Barney Crozier,<br />
uno <strong>dei</strong> tanti superiori di Bergerac<br />
che gli chiedono ragione <strong>dei</strong> metodi<br />
non sempre ortodossi. Tra gli altri personaggi<br />
ricorrenti: Diamante Lil (Mela<br />
White), proprietaria del bar Lil’s Place<br />
dove Bergerac si va a “rifornire”; il dottor<br />
Lejeune (Jonathan Adams), il patologo<br />
dell’isola. La serie, che ha segnato<br />
un vero e proprio boom turistico dell’isola<br />
al centro delle vicende, è creata e<br />
prodotta da Robert Banks Stewart. Il<br />
tema musicale è composto da George<br />
Felton. Greta Scacchi compare da guest-star.<br />
A sud <strong>dei</strong> tropici (The Adventures of<br />
the Seaspray) Con: Walter Brown,<br />
Gary Gray, Rodney Pearlman, Susanne<br />
Haworth. Produzione: Australia,<br />
1965, avventura, colore (32/30’).<br />
Nelle acque del Sud Pacifico veleggia<br />
verso l’avventura lo scrittore freelance<br />
John Wells (Walter Brown), altresì<br />
skipper della Seaspray. I tre figli lo accompagnano<br />
di porto in porto: Mike<br />
(Gary Gray), Noah (Rodney Pearlman)<br />
e Susan (Susanne Haworth). La<br />
serie, che batte bandiera australiana, è<br />
prodotta da Roger Mirams.<br />
A-Team (The A-Team) Con: George<br />
Peppard, Mr. T, Dirk Benedict, Dwight<br />
Schultz, Robert Vaughn, William<br />
Lucking, Lance LeGault, Eddie Velez.<br />
Produzione: Usa, 1983, avventura, colore<br />
(98/60’).<br />
Con il sigaro sempre in bocca, il colon
57 Atelier di Veronica, L’<br />
nello John “Hannibal” Smith (George<br />
Peppard) è a capo di un manipolo di ex<br />
veterani del Vietnam che ha deciso di<br />
mettere la propria esperienza al servizio<br />
della giustizia e di combattere i soprusi<br />
della società dopo essere stati<br />
imprigionati ingiustamente con l’accusa<br />
di aver rapinato la Banca di Hanoi<br />
quattro giorni dopo la fine della guerra<br />
e di aver intascato un bottino di un milione<br />
di yen; per questo motivo sono<br />
ricercati dapprima dal colonnello Lynch<br />
(William Lucking) e poi dal colonnello<br />
Roderick Decker (Lance LeGault).<br />
Con il taglio esasperato di un fumetto,<br />
con i protagonisti che più che reduci<br />
assomigliano agli X-Men, la serie pone<br />
in risalto, al di là dell’indimenticabile<br />
protagonista di Colazione da Tiffany,<br />
la figura cartoon di Mr. T nei panni di<br />
Barracus detto “Pessimo elemento”<br />
(in originale “Bad attitude”), una vera<br />
e propria forza della natura in grado di<br />
costruire qualsiasi arma o mezzo da<br />
guerra dal nulla (indimenticabile la<br />
puntata in cui trasforma uno scuolabus<br />
in un tank inarrestabile); l’attore<br />
riscosse una popolarità tale da farlo salire<br />
sul ring contro Stallone-Rocky III<br />
e da creare un cartone animato a sua<br />
immagine e somiglianza (fra i tratti caratteristici,<br />
questa sorta di Hulk moderno<br />
sfoggia una collana d’oro di 35<br />
libbre). Ad affiancare i due comprimari:<br />
Dirk Benedict è Templeton Peck,<br />
un impostore di dichiarata fama soprannominato<br />
“sberla” (“faceman”<br />
in originale); Dwight Schultz è l’abile<br />
e pazzo pilota Murdock, capace di<br />
passare con nonchalance dalla cloche<br />
di un caccia a quella di un 747;<br />
Robert Vaughn impersona il generale<br />
Stockwell, colui che riesce a catturare<br />
il gruppo e farlo diventare una testa di<br />
ponte <strong>dei</strong> servizi segreti. Nonostante le<br />
esplosioni e gli scontri a ripetizione,<br />
nessuno <strong>dei</strong> protagonisti o degli avversari<br />
subisce il benché minimo graffio<br />
(in una scena emblematica, due macchine<br />
incocciano in un frontale ad altissima<br />
velocità: poco dopo i loro occupanti<br />
escono dalle lamiere più sani<br />
di prima). Nell’ultima stagione, il<br />
team arruola il mago degli effetti speciali<br />
Frankie Sanchez (Eddie Velez). I<br />
creatori e produttori della serie sono la<br />
premiata ditta Stephen J. Cannell-<br />
Frank Lupo. La coppia formata da<br />
Mike Post e Pete Carpenter firma le<br />
musiche. Tra le guest-stars si riconoscono<br />
Dennis Franz, Paul Gleason, Tia<br />
Carrere e, nei panni di sé stessi, il cantante<br />
Boy George e il wrestler Hulk<br />
Hogan. Nel caso aveste bisogno dell’A-Team,<br />
il loro numero di telefono è<br />
555-6162.<br />
Atelier di Veronica, L’ (Veronica’s<br />
closet) Con: Kirstie Alley, Wallace<br />
Langham, Kathy Najimy, Dan Cortese,<br />
Daryl Mitchell, Robert Prosky,<br />
Christopher McDonald, Ron Silver.<br />
Produzione: Usa, 1997, sit-com, colore<br />
(66/30’).<br />
“Chi acquisterà la mia lingerie se a tuo<br />
marito sembrerà di dormire con una<br />
ragazza di 20 anni?. Be’, penso che la<br />
compreranno tutti i mariti…”: la filosofia<br />
di vendita di Veronica “Ronnie”<br />
Chase (Kirstie Alley) assume i toni da<br />
sit-com romantica. Del resto, tutta la<br />
sua vita è votata agli… affari di cuore:<br />
oltre a essere a capo di un impero di<br />
successo che propone baby-doll e giarrettiere,<br />
Veronica è altresì l’autrice di<br />
romanzi rosa best-seller (tra gli altri, La<br />
Guida per un matrimonio da favola).<br />
Forse per sfuggire alle scappatelle del<br />
marito cascamorto Bryce (Christopher<br />
McDonald), con il quale convive da 14<br />
anni sopportando le foto sui settimanali<br />
che lo ritraggono con questa o quella
Attacco alla Terra – Earth Final Conflict<br />
fiamma, la nostra si butta a capofitto<br />
nel lavoro. Al fianco di Veronica nell’atelier:<br />
l’assistente incoscientemente<br />
gay Josh (Wallace Langham); Olive<br />
(Kathy Najimy), la confidente preferita<br />
di “Ronnie”, a capo del settore<br />
marketing; l’ex modello di biancheria<br />
Perry (Dan Cortese), addetto stampa<br />
di Veronica che offusca i giornalisti a<br />
suo piacimento; il giovane esecutivo<br />
naif Leo (Daryl Mitchell). Ma la persona<br />
che conosce meglio la protagonista<br />
e senza dubbio Pat (Robert Prosky),<br />
lo chauffeur che capisce al meglio<br />
il pazzo mondo di “Ronnie” (e che<br />
le fa anche un po’da padre nei momenti<br />
di sconforto). Nel secondo ciclo entra<br />
in scena Ron Silver nei panni di Alec<br />
Bilson, destinato a far perdere la testa a<br />
Veronica. Tra i produttori esecutivi (Jeff<br />
Astrof, Kevin Bright, Michael Poryes,<br />
Amy Sherman) spicca il nome di David<br />
Crane, già dietro le quinte di Friends.<br />
Tra i volti noti che fanno capolino nell’atelier:<br />
Jay Leno (nei panni di sé stesso),<br />
Portia de Rossi, Ted Danson, Yasmine<br />
Bleeth, Tia Carrere, Tyne Daly,<br />
RuPaul, John Ritter, Scott Baio. La sitcom,<br />
girata negli studi californiani di<br />
Burbank, ha vinto 2 ASCAP Awards e un<br />
People’s Choice Award. La colonna sonora<br />
è composta a quattro mani da<br />
Giorgio Bertuccelli (per la cronaca, già<br />
autore musicale di 2 film di Joe D’Amato<br />
come Il fiore della passione nel<br />
1990 e La donna di una sera nel 1991) e<br />
da Michael Skloff (già impegnato sul<br />
pentagramma di Friends).<br />
Attacco alla Terra – Earth Final<br />
Conflict Vedi Pianeta Terra – Cronaca<br />
di un’invasione.<br />
Attenti ai ragazzi (Who’s Watching<br />
the Kids) Con: Caren Kaye, Lynda<br />
Goodfriend, Marcia Lewis, Scott<br />
58<br />
Baio, Tammy Lauren, Larry Breeding,<br />
Jim Belushi. Produzione: Usa, 1978,<br />
sit-com, colore (13/30’).<br />
Una ballerina di fila e i suoi amici sono<br />
i protagonisti di una serie ambientata a<br />
Las Vegas, dove i sogni diventano<br />
realtà. Caren Kaye è la danzatrice<br />
Stacy Turner, piena di aspirazioni;<br />
Lynda Goodfriend interpreta Angie<br />
Vitola, sua coinquilina e collega; Marcia<br />
Lewis veste i panni di Mitzi Logan,<br />
la loro affittacamere nonché la proprietaria<br />
del club Sand Pile, dove si<br />
esibiscono le due ragazze; Scott Baio è<br />
Frankie, il fratello quindicenne di Angie;<br />
Tammy Lauren ha il ruolo di Melissa,<br />
la sorella di nove anni di Stacy;<br />
Larry Breeding presta il volto a Larry<br />
Parnell, il vicino delle due ragazze<br />
nonché tele-reporter locale; un giovane<br />
Jim Belushi (fratello di John) è Bert<br />
Gunkle, il cameraman di Parnell. Il tris<br />
di produttori esecutivi è formato da<br />
Garry K. Marshall (Happy Days),<br />
Tony Marshall e Don Silverman. Il <strong>telefilm</strong><br />
è una derivazione (non uno<br />
spin-off) di una sit-com dell’anno precedente<br />
(Le ragazze di Blansky), sempre<br />
ambientata a Las Vegas e sempre<br />
nel giro delle showgirls, con tre attori<br />
che “sopravvivono” nonostante il flop:<br />
Scott Baio (un “pallino” di Marshall,<br />
che successivamente l’avrebbe voluto<br />
anche in Happy Days), Lynda Goodfriend<br />
e Caren Kaye. Charles Bernstein<br />
compone la colonna sonora.<br />
Attenti a quei due (The Persuaders)<br />
Con: Tony Curtis, Roger Moore, Laurence<br />
Naismith. Produzione: Gran<br />
Bretagna, 1971, avventura/poliziesco,<br />
colore (24/60’).<br />
SUPERCULT<br />
Cosa hanno in comune l’americano<br />
Danny Wilde (Tony Curtis, al suo debutto<br />
televisivo da protagonista), usci
59 Attenti a quei tre<br />
to dal Bronx per diventare un uomo di<br />
successo e l’aristocratico britannico<br />
Lord Brett Sinclair (Roger Moore, nel<br />
suo ultimo ruolo ricorrente sul piccolo<br />
schermo prima di diventare 007 al cinema),<br />
con una serie di foulard anni<br />
’70 che provocherebbero l’invidia di<br />
Jimi Hendrix? Semplice: la passione<br />
per il brivido e per le belle donne. Una<br />
serie di enigmi gialli e intrighi internazionali<br />
scandisce le loro giornate glamour<br />
ai bordi di piscine, tra party<br />
esclusivi o alla guida di macchine fuoriserie.<br />
Curtis, con tanto di guantini alla<br />
Topolino, veste i panni dello statunitense<br />
sempre pronto a menar le mani;<br />
Moore, reduce dal successo de Il<br />
santo, fa le prove tecniche di aplomb<br />
per il ruolo di James Bond. Accanto ai<br />
due investigatori-playboy si segnala la<br />
figura dell’ex giudice Fulton (Laurence<br />
Naismith), che oltre a ingaggiarli e<br />
ad aiutarli nelle indagini tenta, invano,<br />
di ricondurli a una vita più morigerata.<br />
È proprio l’ex uomo di legge a farli incontrare<br />
nel corso di un party; in realtà<br />
“quei due” si erano sfidati poco prima<br />
in una corsa automobilistica: Sinclair a<br />
bordo della sua gialla Aston Martin<br />
DBS V8 (con la targa BS 1, che evidenzia<br />
le iniziali del guidatore e richiama<br />
ST 1, ovvero l’identificazione di<br />
Simon Templar sulla macchina de Il<br />
santo), Wilde al volante della rossa<br />
Ferrari 246GT (con la targa italiana<br />
MO 221400). Il motivetto della sigla<br />
d’apertura, firmato da John Barry, autore<br />
delle musiche <strong>dei</strong> film di 007, ha<br />
fatto epoca: nel 1972 ha raggiunto il<br />
tredicesimo posto della classifica inglese;<br />
registrato nello studio discografico<br />
dell’ex Beatle George Harrison, è<br />
suonato con uno strumento inusuale<br />
chiamato qanun. Nel 2004 il sondaggio<br />
dell’Accademia <strong>dei</strong> Telefilm lanciato<br />
in occasione <strong>dei</strong> 50 anni della tv<br />
italiana ha attribuito alla serie “la miglior<br />
sigla di tutti i tempi”, quella in cui<br />
le carriere di Wilde e Sinclair vengono<br />
didascalicamente appaiate sullo schermo<br />
accompagnate dalla melodia di<br />
Barry. Una curiosità: l’episodio Il<br />
complotto in Italia è stato tagliato, allorquando<br />
si minaccia un rovesciamento<br />
del governo inglese e si mostra<br />
il tentato omicidio del Primo Ministro<br />
durante uno show televisivo; il taglio<br />
ha impedito agli spettatori italiani di<br />
ascoltare le motivazioni di una delle<br />
personalità influenti che architettano il<br />
golpe (“Il governo deve avere il potere<br />
di far rispettare la volontà del popolo.<br />
La gente comune, quel gruppo chiamato<br />
‘maggioranza silenziosa’, vuole<br />
che questo potere sia illimitato. Abbiamo<br />
vissuto per troppo tempo in una società<br />
che permette e tollera la violenza.<br />
Dobbiamo ristabilire il governo della<br />
legge e la fine dell’anarchia”). Robert<br />
Baker è il creatore e produttore della<br />
serie. Roger Moore dirige due episodi<br />
(il sesto e il tredicesimo) e firma gli<br />
abiti dal puro stile dandy che indossa.<br />
Attenti a quei tre (Die Drei) Con:<br />
Hannelore Hoger, Uwe Bohm, Zacharias<br />
Preen. Produzione: Germania,<br />
1996, poliziesco, colore (27/60’).<br />
I tre del titolo sono l’ex magistrato<br />
Charlotte Burg (Hannelore Hoger) e i<br />
suoi due “mastini”: l’affascinante e intellettuale<br />
Peter Lombardi (Uwe<br />
Bohm) e l’impetuoso Georg Gentz<br />
(Zacharias Preen), ex agente della<br />
GSG9. Il trio fa parte di un’agenzia<br />
d’investigazioni che si occupa di casi<br />
delicati che coinvolgono l’alta società<br />
e quindi necessitano particolare discrezione.<br />
La colonna sonora è composta<br />
da Frank Fischer, Stefan Carow<br />
e Nikolaus Glowna. Helmut Berger<br />
compare da guest-star. Le riprese sono
A tutte le auto della polizia<br />
state effettuate a Berlino. La serie è<br />
prodotta da SAT.1.<br />
A tutte le auto della polizia (The<br />
Rookies) Con: Gerald O’Loughlin,<br />
Michael Ontkean, Georg Stanford,<br />
Sam Melville, Kate Jackson, Bruce<br />
Fairbairn. Produzione: Usa, 1972, poliziesco,<br />
colore (92/60’; 1/90’).<br />
Poliziesco senza troppi fronzoli sullo<br />
svezzamento in pattuglia di tre reclute.<br />
Tra i protagonisti: il tenente Ed Ryker<br />
(Gerald O’Loughlin), l’ufficiale in comando;<br />
i tre novellini in divisa, Willie<br />
Gillis (Michael Ontkean), Terry Webster<br />
(Georg Stanford) e Mike Danko<br />
(Sam Melville). Kate Jackson veste i<br />
panni dell’infermiera Jill Danko, la<br />
moglie di Mike; la Jackson e Melville<br />
sarebbero tornati a recitare insieme in<br />
Top Secret (1983), ancora una volta da<br />
coniugi. Bruce Fairbairn è Chris<br />
Owens. Aaron Spelling e Leonard<br />
Goldberg formano la coppia di produttori<br />
esecutivi, entrambi reduci dal successo<br />
(poliziesco) di Mod Squad; dopo<br />
questa serie , la coppia di produttori si<br />
convinse che Kate Jackson era perfetta<br />
per diventare una delle tre protagoniste<br />
del successivo Charlie’s Angels<br />
(1976), sorta di versione femminile<br />
più pop di A tutte le auto della polizia.<br />
Elmer Bernstein è l’autore del tema<br />
musicale; Jack Elliott, Pete Rugolo,<br />
Laurence Rosenthal e Allyn Ferguson<br />
si susseguono al pentagramma della<br />
colonna sonora. Tra le guest-stars del<br />
<strong>telefilm</strong>: Don Johnson, Nick Nolte,<br />
Sissy Spacek, John Travolta, James<br />
Woods, Louis Gossett jr., Martin<br />
Sheen, Beverly Garland, Cheryl Ladd<br />
e Jaclyn Smith (altri due futuri “angeli<br />
di Charlie”), Dick Van Patten, Tyne<br />
Daly, Bo Hopkins, Leslie Nielsen, James<br />
Woods, John Ritter, William Shatner,<br />
David Soul e Stefanie Powers.<br />
60<br />
Autentica peste, Un’ (Chespirito)<br />
Con: Roberto Gómez Bolaños,<br />
Ramón Valdés, Carlos Villagrán, Florinda<br />
Meza García, María Antonieta<br />
de las Nieves. Produzione: Messico,<br />
1984, sit-com, colore (13/30’).<br />
STRACOTTO<br />
Lo spin-off di Cecco della Botte<br />
(1973) è in realtà un sequel dell’inedito<br />
Chespirito del 1970 e ne ripropone,<br />
a distanza di quattordici anni, cast e<br />
storie. Le vicende ruotano attorno al<br />
buffo personaggio di Cecco (Roberto<br />
Gómez Bolaños) e alle sue divertenti<br />
avventure; tutti gli attori, molti <strong>dei</strong><br />
quali diventati cinquantenni, sono richiamati<br />
a interpretare bambini under<br />
10. A fare da spalla al protagonista: il<br />
signor Bartolomeo (Ramón Valdés),<br />
Chicco (Carlos Villagrán), Florinda<br />
(Florinda Meza García), Chiquirita<br />
(María Antonieta de las Nieves).<br />
Automan (Id.) Con: Desi Arnaz jr.,<br />
Chuck Wagner, Heather McNair, Gerald<br />
O’Loughlin, Robert Lansing. Produzione:<br />
Usa, 1983, poliziesco/fantastico,<br />
colore (12/60’; 1/90’).<br />
Robocop ha un antenato in televisione:<br />
Automan è una creatura nata letteralmente<br />
dal computer per aiutare la polizia<br />
di Los Angeles. A dargli vita è Walter<br />
Nebicher (Desi Arnaz jr.), un poliziotto<br />
assegnato alla stanza <strong>dei</strong> computer<br />
che un giorno inserisce nella macchina<br />
un’enorme quantità di dati, tale<br />
da generare un essere che sembra umano<br />
“ma non è dotato di sostanza”, come<br />
si autodefinisce in una delle prime puntate.<br />
Per via dell’ingente flusso di energia<br />
necessaria per vivere, Automan (interpretato<br />
da Chuck Wagner) compare<br />
solo di notte, quando la città dorme e le<br />
luci sono spente. Lo accompagnano<br />
nelle sue avventure notturne, oltre allo<br />
stesso Nebicher, Roxanne (Heather
61 Avventure del giovane Indiana Jones, Le<br />
McNair), la fidanzata di quest’ultimo;<br />
il capitano Boyd (Gerald O’Loughlin);<br />
il tenente Jack Curtis (Robert Lansing).<br />
Non manca la presenza di un olografo<br />
miniaturizzato detto “Cursore”, che è<br />
in grado di costruire seduta stante macchine<br />
che fanno le curve ad angolo retto,<br />
aerei e quant’altro di immaginabile.<br />
L’ideatore Glen A. Larson firma altresì<br />
da produttore esecutivo. Le musiche<br />
del serial sono di J.A.C. Redford e<br />
Morton Stevens. La cantante Laura<br />
Branigan compare in un cameo.<br />
Autostop per il paradiso (Highway<br />
to Heaven) Con: Michael Landon,<br />
Victor French. Produzione: Usa,<br />
1984, avventura, colore (111/60’).<br />
Michael Landon, uno degli attori-produttori<br />
più politically correct della tv<br />
americana, veste i panni dell’ex avvocato<br />
Jonathan Smith, un altro protagonista<br />
iper-buonista: un angelo che, visto<br />
che “il paradiso può attendere”,<br />
torna sulla terra per aiutare le persone<br />
bisognose. Victor French, che aveva<br />
affiancato Landon ne La casa nella<br />
prateria (1974), interpreta l’ex poliziotto<br />
Mark Gordon, il miglior amico<br />
di Smith in vita. Nonostante le origini<br />
celesti, il protagonista usa raramente i<br />
poteri “angelici”, preferendo la persuasione<br />
e il dialogo. La serie ha ottenuto<br />
un inaspettato successo in America<br />
raggiungendo la Top 20 <strong>dei</strong> programmi<br />
più visti tra il 1984 e il 1988.<br />
Landon, oltre che da ideatore, firma da<br />
regista occasionale e produttore esecutivo.<br />
David Rose, già autore musicale<br />
de La casa nella prateria, compone la<br />
colonna sonora. Tra le guest-stars che<br />
si alternano nel serial, che si è aggiudicato<br />
un tris di Young Artist Awards:<br />
Shannen Doherty – già al fianco di<br />
Landon nel <strong>telefilm</strong> di dieci anni prima<br />
– Bob Hope, Edward Asner, Ernest<br />
Borgnine, Dick Van Dyke, Brian Austin<br />
Green, Helen Hunt, Leslie Nielsen,<br />
Eli Wallach.<br />
Avventure del giovane Indiana<br />
Jones, Le (The Young Indiana Jones<br />
Chronicles) Con: Sean Patrick Flannery,<br />
Corey Carrier, George Hall, Margaret<br />
Tyzack. Produzione: Usa, 1992,<br />
avventura, colore (44/60’; 8/90’).<br />
Il produttore George Lucas porta sul<br />
piccolo schermo le avventure del giovane<br />
Indy in una sorta di prequel della<br />
saga cinematografica, un antefatto rispetto<br />
ai film con Harrison Ford: divenuto<br />
anziano, all’età di 93 anni, l’archeologo<br />
più popolare dell’immaginario<br />
racconta le sue vicissitudini giovanili<br />
e gli incontri con i personaggi famosi<br />
d’inizio ’900. Nel corso della serie,<br />
tra flashback e ritorni ai giorni nostri,<br />
sono ben tre gli attori a interpretare<br />
Henry “Indiana” Jones: Sean Patrick<br />
Flannery è un Indy teenager; Corey<br />
Carrier ne riveste i panni nella pubertà;<br />
George Hall è il maturo protagonista<br />
che ha appeso frusta e cappello al<br />
chiodo, diventando il narratore del serial.<br />
Margaret Tyzack è Miss Helen<br />
Seymour, la tutrice del piccolo Indiana.<br />
Come in Indiana Jones e l’ultima<br />
crociata (1989), non manca la figura<br />
del padre di Jones, un professore universitario<br />
di Princeton che viene coinvolto<br />
nelle scorribande del figlio in giro<br />
per il mondo. Tra un’avventura e<br />
l’altra, il protagonista incontra Pablo<br />
Picasso, T.E. Lawrence, Teddy Roosevelt,<br />
la principessa Sofia d’Austria e<br />
Sigmund Freud. Harrison Ford compare<br />
in un episodio memorabile, interpretando<br />
Indiana a 50 anni; Elizabeth<br />
Hurley, Christopher Lee, Vanessa<br />
Redgrave, Catherine Zeta-Jones, Anne<br />
Heche e Max von Sydow sono tra le<br />
altre guest-stars del <strong>telefilm</strong>; c’è anche
Avventure della famiglia Robinson, Le<br />
spazio per le “nostre” Veronica Logan<br />
e Domiziana Giordano. Visto il successo,<br />
dopo la fine della serie, che si è<br />
aggiudicata 10 Emmy Awards, sono<br />
stati prodotti 11 film per la televisione.<br />
Il tema musicale è composto da Laurence<br />
Rosenthal, “raccomandato” a<br />
Lucas – che firma il serial da ideatore e<br />
produttore esecutivo – da John Williams,<br />
fedele collaboratore musicale<br />
del cineasta in Guerre stellari e ne I<br />
predatori dell’Arca perduta; le musiche<br />
della puntata-pilota sono state registrate<br />
al Lucas’s Skywalker Ranch,<br />
le successive tra Londra e Monaco; in<br />
un episodio girato in Italia nel 1918 si<br />
sentono le note di Rossini. Le riprese<br />
sono state effettuate senza crucci per il<br />
budget, passando dall’Inghilterra all’Egitto,<br />
dalla Grecia alla Thailandia,<br />
dalla Russia al Kenya, dalla Francia al<br />
Marocco, dall’Irlanda alla Cina.<br />
Avventure della famiglia Robinson,<br />
Le (The Swiss Family Robinson)<br />
Con: Chris Wiggins, Diana Leblanc,<br />
Ricky O’Neill, Heather Graham, Michael<br />
Duhig. Produzione: Canada,<br />
1976, avventura, colore (26/30’).<br />
Il serial ricalca il plot de La famiglia<br />
Robinson (1975) pur avendo due differenze:<br />
si tratta di una produzione canadese<br />
(e non americana) e ogni puntata<br />
dura mezz’ora (non più un’ora come<br />
nel <strong>telefilm</strong> dell’anno prima). Ambientata<br />
nell’Ottocento, la storia ha<br />
inizio con il naufragio della famiglia<br />
Robinson: il capo-famiglia David (Chris<br />
Wiggins), la moglie Elisabeth (Diana<br />
Leblanc), i figli Franz (Ricky O’<br />
Neill), Marie (Heather Graham) e Ernest<br />
(Michael Duhig). E il cane Bruno.<br />
Tra stregoni, piante carnivore, pirati e<br />
indigeni, i Robinson scoprono di essere<br />
su un’isola il cui vulcano sta per<br />
eruttare da un momento all’altro. La<br />
62<br />
Glenn Warren Productions firma la serie<br />
basata, come la precedente, su un<br />
romanzo di Johann Wyss.<br />
Avventure dell’astronave Orion,<br />
Le (Raumpatrouille Orion) Con: Dietmar<br />
Schönherr, Eva Pflug, Claus<br />
Holm, Wolfgang Völz, Ursula Lillig,<br />
Friedrich Georg Beckhaus. Produzione:<br />
Germania, 1967, fantascienza, b/n<br />
(7/60’).<br />
SUPERCULT<br />
Cinque giorni prima che la NBC trasmettesse<br />
la puntata-pilota di Star Trek<br />
in America, il network tedesco ARD<br />
mandava in onda Attacco allo spazio,<br />
il primo episodio della serie fantascientifica<br />
più popolare di tutti i tempi<br />
in Germania. Ambientato in un futuro<br />
nel quale l’umanità si è sparsa nello<br />
spazio mentre sulla Terra, unificata e<br />
pacifica, sono stati colonizzati anche i<br />
fondali marini, il <strong>telefilm</strong> racconta le<br />
imprese dell’astronave Orion, la cui<br />
missione è quella di proteggere i terrestri<br />
dalle minacce provenienti dalla galassia.<br />
Agli ordini del comandante<br />
Cliff McLane (Dietmar Schönherr) rispondono<br />
il luogotenente del Servizio<br />
di Sicurezza Galattico Tamara Jagellovsk<br />
(Eva Pflug), Hasso Sigbjornson<br />
(Claus Holm), l’ufficiale Mario de<br />
Monti (Wolfgang Völz), Helga Legrelle<br />
(Ursula Lillig) e Atan Shubashi<br />
(Friedrich Georg Beckhaus). La base<br />
dalla quale parte e approda la navicella<br />
spaziale è sottomarina, sotto una cupola<br />
di vetro attraverso la quale si vede il<br />
fondo del mare e dove si trova il punto<br />
di ritrovo di tutto l’equipaggio, lo Starlight-Casino.<br />
La Orion misura 50 metri<br />
di diametro e 32 di altezza; il quadro<br />
comandi è lungo 28 metri; l’accesso<br />
avviene attraverso una sezione telescopica<br />
di circa 38 metri. Capitolo a
63 Avventure di Bailey, Le<br />
parte meritano gli effetti speciali “fatti<br />
in casa”: il decollo della navicella è<br />
realizzato filmando il deflusso dell’acqua<br />
da una vasca in un centro sperimentale<br />
per idrodinamica con sovrapposta<br />
l’immagine del velivolo; le bolle<br />
che si vedono durante la risalita sottomarina<br />
dell’astronave sono ottenute<br />
con compresse effervescenti di Alka<br />
Selzer; alcune riprese subacquee sono<br />
state effettuate nell’acquario di uno<br />
zoo, alcune esterne sono state girate in<br />
una cava di Peissenberg; il pianeta che<br />
viene distrutto nel secondo episodio<br />
(Pianeta fuori orbita) è stato realizzato<br />
impiegando riso, chicchi di caffè e<br />
piselli, fatti volare via ad arte con una<br />
pistola ad aria compressa per poi essere<br />
ripresi a 120 immagini al secondo;<br />
dulcis in fundo, l’astronave è stata realizzata<br />
in plexiglass, legno e alluminio<br />
in varie misure, dai 30 ai 160 cm di<br />
diametro; per la sala comandi e il relativo<br />
quadro sono stati utilizzati 10.000<br />
metri di cavo elettrico e 3200 lampadine.<br />
Il titolo originale del <strong>telefilm</strong>,<br />
Raumpatrouille, significa “la pattuglia<br />
dello spazio”. La serie è creata da<br />
Rolf Honold, il quale ricevette il nein<br />
dalla ARD per un secondo ciclo. Le musiche<br />
originali sono composte da Peter<br />
Thomas. Oltre al record di popolarità<br />
in patria, la serie vanta anche quello<br />
del budget più alto per una produzione<br />
televisiva tedesca: 3 milioni e 400.000<br />
marchi. I romanzi che si ispirano ai<br />
viaggi della Orion sono stati pubblicati<br />
in Svezia, Brasile e Francia. Questo<br />
non è bastato però per sbarcare negli<br />
Stati Uniti, dove il bianco e nero del<br />
serial risultò anacronistico in un paese<br />
in cui la televisione a colori era già diffusa.<br />
Come a dire che al futuro non si<br />
(tele)comanda…<br />
Avventure di Alice, Le (This is Ali-<br />
ce) Con: Patty Ann Gerrity, Tom Farrell,<br />
Phyllis Coates, Stephen Wootton,<br />
Leigh Snowden, Lucien Littlefield,<br />
Jimmy Baird. Produzione: Usa, 1958,<br />
sit-com, b/n (13/30’).<br />
Le spassose esperienze di Alice Holliday<br />
(Patty Ann Gerrity), ragazzina di<br />
nove anni di Atlanta, sono al centro<br />
della sit-com firmata dalla Desilu di<br />
Desi Arnaz e Lucille Ball. Attorno alla<br />
protagonista ruotano le figure del papà<br />
Chet (interpretato da Tom Farrell),<br />
della mamma Clarissa Mae (che ha il<br />
volto di Phyllis Coates), del nonno<br />
Dixon (Lucien Littlefield), degli amici<br />
Stingy Jones (Jimmy Baird), Clarence<br />
Weaver (Stephen Wooton) e dell’amichetta<br />
del cuore Betty Lou (Leigh<br />
Snowden). Alice frequenta la scuola<br />
elementare di River Glen, una piccola<br />
cittadina del New Jersey; è presidentessa<br />
del club “Tutti per uno” e ama gli<br />
animali: oltre a un pony, possiede una<br />
rana e due... mosche. Papà Chet fa il<br />
reporter allo “Star Herald”, il giornale<br />
locale; la mamma Clarissa è originaria<br />
della Georgia, dove la sua famiglia gestisce<br />
una piantagione di arachidi<br />
(nonno Dixon è suo padre). La serie è<br />
diretta e prodotta da Sidney Salkow.<br />
William Loose e John Seely sono gli<br />
autori del tema musicale.<br />
Avventure di Bailey, Le (Rumpole<br />
of the Bailey) Con: Leo McKern,<br />
Peggy Thorpe-Bates, Derek Benfield,<br />
Jonathan Coy, Maureen Derbyshire.<br />
Produzione: Gran Bretagna, 1978, sitcom,<br />
colore (13/60’).<br />
L’avvocato difensore di mezza età Horace<br />
Rumpole (Leo McKern) ne combina<br />
di tutti i colori presso la corte criminale<br />
di Old Bailey a Londra. Molti<br />
clienti si dichiarano colpevoli pur di<br />
non essere difesi dal protagonista che,<br />
oltre a sentenze e giudici, deve veder
Avventure di Brisco County jr., Le<br />
sela con la moglie Hilda (Peggy Thorpe-Bates),<br />
di fronte alla quale non osa<br />
pronunciare alcuna “obiezione”. L’unico<br />
suo sfogo è quello di fumare sigari<br />
con un bicchiere di Pomeroy in mano.<br />
Tra gli altri protagonisti della serie prodotta<br />
dalla Thames Television: i cancellieri<br />
Albert (Derek Benfield) e<br />
Henry (Jonathan Coy) e la segretaria<br />
Dianna (Maureen Derbyshire). Il serial<br />
s’ispira alla figura dell’avvocato-ideatore<br />
John Mortimer ed è tratto da un<br />
film-tv del 1975 (Rumpole of the Bailey),<br />
sempre con McKern quale protagonista.<br />
Lloyd Shirley firma da produttore<br />
esecutivo.<br />
Avventure di Brisco County jr.,<br />
Le (The Adventures of Brisco County<br />
Jr.) Con: Bruce Campbell, Christian<br />
Clemenson, Julius Carry, John Astin,<br />
Kelly Rutherford, Billy Drago, John<br />
Piper-Ferguson, Gary Hudson. Produzione:<br />
Usa, 1993, western/fantastico,<br />
colore (26/60’).<br />
COTTO<br />
Un diplomato di Harvard diventa un<br />
cacciatore di taglie che gira per il West<br />
nel 1890 alla ricerca degli assassini<br />
del padre, Brisco County Senior: uno<br />
<strong>dei</strong> serial-western più inusuali dai<br />
tempi di Quel selvaggio West inizia<br />
proprio come un <strong>telefilm</strong> on the road;<br />
ma nel corso del viaggio, dopo incontri<br />
con extraterrestri e fantasmi, il protagonista<br />
scopre l’esistenza di una<br />
sfera metallica in grado di donare poteri<br />
da super-uomo a chi se ne impossessa.<br />
Bruce Campbell interpreta Brisco<br />
County Jr.; Christian Clemenson<br />
è il procuratore Socrates Poole; Julius<br />
Carry è Lord Bowler, un altro cacciatore<br />
di taglie sulle tracce di Bly; John<br />
Astin veste i panni dell’eccentrico<br />
professor Wickwire, affascinato dalle<br />
nuove tecnologie; Kelly Rutherford<br />
64<br />
intrattiene i clienti al saloon nel ruolo<br />
di Dixie Cousins, la fidanzata sexy di<br />
Brisco Jr.; Billy Drago è John Bly, il<br />
cattivo di turno; John Pyper-Ferguson<br />
affianca quest’ultimo nei panni dell’aiutante<br />
Pete Hutter; lo sceriffo Aaron<br />
Viva (Gary Hudson), è un uomo<br />
di legge che assomiglia in tutto e per<br />
tutto a Elvis Presley. Il vero nome di<br />
Comet, il cavallo di Brisco che è telepaticamente<br />
in contatto con il suo padrone,<br />
è Copper. La popstar Sheena<br />
Easton compare in una puntata nelle<br />
vesti di Crystal Hawks; non mancano<br />
cameo western, come quelli di Paul<br />
Brinegar (Rawhide), James Drury (Il<br />
virginiano) e Robert Fuller (Laramie).<br />
In un episodio il fantasma del<br />
padre di Brisco County jr. appare, del<br />
tutto simile all’Obi-Wan Kenobi di<br />
Guerre stellari, istruendo il figlio su<br />
come usare “la forza”; in un’altra<br />
puntata, il protagonista e Bowler diventano<br />
agenti speciali al servizio del<br />
Presidente Cleveland, facendo il verso<br />
alla coppia di Quel selvaggio West<br />
(1965). Carlton Cuse e Jeffrey Boames<br />
sono gli ideatori e produttori esecutivi<br />
della serie; Randy Edelman firma<br />
le musiche.<br />
Avventure di Campione, Le (The<br />
Adventures of Champion) Con: Barry<br />
Curtis, Jim Bannon, Francis McDonald,<br />
Ewing Mitchell. Produzione:<br />
Usa, 1955, avventura, b/n (26/30’).<br />
Campione, il cavallo protagonista della<br />
serie, appartiene in realtà a Gene<br />
Autry, che con la sua casa di produzione<br />
– la Flying A Productions – firma il<br />
<strong>telefilm</strong>. Contemporaneo a Furia, il<br />
serial è stato programmato in America<br />
sulla CBS con il fine di contrastare<br />
l’ABC e il suo Rin Tin Tin; non è un caso<br />
che un altro quadrupede, il pastore tedesco<br />
di nome Rebel, compaia siste
65 Avventure di Ciuffettino, Le<br />
maticamente nel cast. Tra i protagonisti<br />
su due piedi: Barry Curtis interpreta<br />
il dodicenne Ricky North, l’unica persona<br />
a cui Campione conceda di salire<br />
in sella; Francis McDonald è Will<br />
Calhoun; Ewing Mitchell ha la stella<br />
dello sceriffo Powers; Jim Bannon veste<br />
i panni dello zio Sandy, proprietario<br />
del ranch al centro delle vicende,<br />
ambientate nel 1880. Ben due i cavalli<br />
impiegati per il ruolo di Campione:<br />
Champ e Willie i loro veri nomi. Bob<br />
Blair è l’istruttore di Rebel, al secolo<br />
J.R. e appartenente a Frank Barnes.<br />
Oltre ad Autry, firmano da produttori<br />
Louis Gray ed Eric Jenson.<br />
Avventure di Charlie Chan, Le<br />
(The New Adventures of Charlie Chan;<br />
Charlie Chan) Con: J. Carrol Naish,<br />
James Hong. Produzione: Gran Bretagna,<br />
1957, poliziesco, b/n (39/30’).<br />
Creato nel 1925 dall’ex critico e commediografo<br />
Earl Derr Biggers nel romanzo<br />
La casa senza chiave, l’ispettore<br />
cinese che “s’inchinava con una<br />
cortesia rara nella nostra epoca strafottente”<br />
approda in televisione dopo una<br />
cinquantina di film della Century Fox.<br />
Nel <strong>telefilm</strong> prodotto dall’inglese Vision/Itc.,<br />
Charlie Chan ha il volto di J.<br />
Carrol Naish, il quale aveva preso parte<br />
a uno <strong>dei</strong> film della saga cinematografica<br />
– Il terrore del circo, 1936 – in<br />
cui l’investigatore “essenzialmente<br />
grasso, la cui andatura era lieve come<br />
quella di una donna” era interpretato<br />
da Warner Oland. James Hong, interpreta<br />
Barry Chan, il figlio “numero<br />
uno” del protagonista. Leon Fronkess<br />
firma da produttore esecutivo. Al centro<br />
del serial, più che i delitti e gli omicidi<br />
da risolvere, risalta il metodo d’indagine<br />
dell’infallibile ispettore, capace<br />
di risolvere ogni mistero con l’aiuto<br />
<strong>dei</strong> suoi “sette fiori”: cortesia, umori<br />
smo, pazienza, lentezza, rassegnazione,<br />
umiltà e prudenza. Nel 1971 Ross<br />
Martin ha interpretato nuovamente<br />
l’investigatore dagli occhi a mandorla<br />
nella puntata-pilota di una serie che<br />
non è mai partita; nel 1972 è stata la<br />
volta di un cartone animato americano<br />
– The amazing Chan and the Chan<br />
Clan – in onda il sabato mattina sulla<br />
CBS. Forse non tutti sanno che il personaggio<br />
descritto da Biggers trae origine<br />
dalla figura di un detective realmente<br />
esistito: Chang Apana della polizia<br />
di Honolulu.<br />
Avventure di Ciuffettino, Le Con:<br />
Maurizio Ancidoni, Leonardo Severini,<br />
Enzo Guarini, Antonietta Lambroni,<br />
Vanna Nardi, Alberto Amato, Pino<br />
Cuomo, Federico Scrobogna, Gastone<br />
Pescucci, Dina Perbellini. Produzione:<br />
Italia, 1969, avventura, b/n (6/30’).<br />
CULT<br />
Tratto dal romanzo del 1902 di Yambo<br />
(pseudonimo di Enrico Novelli),<br />
già sul piccolo schermo nel 1956<br />
(Ciuffettino) nella versione teatrale<br />
realizzata al Teatro Angelico di Milano,<br />
la serie racconta la fuga di casa di<br />
un ragazzino soprannominato Ciuffettino<br />
(Maurizio Ancidoni), il quale<br />
decide di scappare dall’autorità <strong>dei</strong><br />
genitori e del maestro in compagnia<br />
del fedele cane Melampo. Nel corso<br />
dell’avventura, il ragazzo s’imbatte<br />
in strani personaggi e animali temibili<br />
come il Lupo Mannaro. Adottato da<br />
molti (piccoli) telespettatori del periodo,<br />
simbolo moderato <strong>dei</strong> fermenti<br />
giovanili di fine anni ’60, Ciuffettino<br />
rappresenta il personaggio più anticonformista<br />
di quegli anni insieme a<br />
Gianburrasca. La sceneggiatura è firmata<br />
da Angelo D’Alessandro. La colonna<br />
sonora è composta da Mario<br />
Pagano. I pupazzi che il protagonista
Avventure di Gene Autry, Le<br />
incontra nel suo girovagare sono stati<br />
ideati da Velia Mantegazza. Tra gli altri<br />
interpreti della serie si segnalano:<br />
Leonardo Severini, Enzo Guarini,<br />
Antonietta Lambroni, Vanna Nardi,<br />
Alberto Amato, Pino Cuomo, Federico<br />
Scrobogna, Gastone Pescucci, Dina<br />
Perbellini.<br />
Avventure di Gene Autry, Le (The<br />
Gene Autry Show) Con: Gene Autry,<br />
Pat Buttram. Produzione: Usa, 1950,<br />
western, b/n (91/30’).<br />
Gene Autry, una delle prime star del cinema<br />
western a passare con nonchalance<br />
sul piccolo schermo, fondò la<br />
propria casa di produzione – la Flying<br />
A Productions – e divenne protagonista<br />
di ben 91 episodi nei panni di sé<br />
stesso. Autry, a cui si affianca Pat Buttram,<br />
non è un uomo di legge ma in più<br />
di un’occasione aiuta gli uomini con la<br />
stella sul petto a catturare i fuorilegge.<br />
La serie ebbe talmente successo da<br />
spingere Autry a girare due spin-off:<br />
Le avventure di Campione (1955), con<br />
al centro il cavallo dell’attore-produttore<br />
e l’inedito Annie Oakley (1953),<br />
con la prima eroina televisiva di un serial<br />
western. La musica originale è di<br />
Ray Whitley, che compone anche la<br />
canzone cantata dallo stesso Autry,<br />
“Back in the Saddle Again”. Campione<br />
è “interpretato” da due degli 8 cavalli<br />
di proprietà del protagonista:<br />
Champ e Willie.<br />
Avventure di Jeffrey Jones, Le<br />
(The Files of Jeffrey Jones) Con: Don<br />
Haggerty, Gloria Henry. Produzione:<br />
Usa, 1954, poliziesco, b/n (24/30’).<br />
Don Haggerty veste il trench del detective<br />
privato di New York Jeffrey Jones,<br />
chiamato ad investigare in casi<br />
troppo personali per essere denunciati<br />
alla polizia. La sua fidanzata, come<br />
66<br />
nelle migliori tradizioni, è una reporter:<br />
“Mike” Malone (Gloria Henry).<br />
La serie è prodotta da Harlan Thompson<br />
per la Lindsley Parsons Productions.<br />
Il tema musicale è composto da<br />
John A. Rarig. Lo stesso cast e la stessa<br />
produzione erano reduci dal <strong>telefilm</strong><br />
The cases of Eddie Drake (1952, inedito<br />
in Italia), praticamente lo stesso<br />
soggetto con i nomi <strong>dei</strong> personaggi diversi:<br />
Haggerty interpretava sempre<br />
un investigatore privato della “Grande<br />
Mela”, una sorta di fratello gemello di<br />
Jeffrey Jones.<br />
Avventure di Jet Jackson, Le<br />
(Captain Midnight; Jet Jackson, Flying<br />
Commando) Con: Richard Webb, Sid<br />
Melton, Olan Soule. Produzione: Usa,<br />
1954, avventura, b/n (39/30’).<br />
Serie per ragazzi nata alla radio nel<br />
1940: quattordici anni dopo debutta sul<br />
piccolo schermo americano con Richard<br />
Webb nei panni di Captain Midnight,<br />
a capo dello Squadrone Segreto<br />
– in originale, la Secret Squadron –<br />
un’organizzazione che combatte tutte<br />
le forme di crimine, dagli scienziati<br />
pazzi ad agenti segreti di una misteriosa<br />
potenza straniera. Nei racconti radiofonici,<br />
il protagonista si chiamava<br />
Red Albright ed era un asso volante<br />
della Seconda guerra mondiale che una<br />
notte tornò alla base dopo una missione<br />
particolarmente pericolosa esattamente<br />
allo scoccare della mezzanotte: da<br />
qui il soprannome di Midnight. Acompletare<br />
il cast del <strong>telefilm</strong>: Sid Melton è<br />
Ichabod (Ikky) Mudd, l’assistente poco<br />
arguto di Midnight; Olan Soule interpreta<br />
Tut (Aristotle Jones), un eccentrico<br />
scienziato che lavora nell’agenzia.<br />
In America il serial, come la<br />
versione radiofonica, era sponsorizzato<br />
dalla Ovaltine, che deteneva i diritti<br />
sul nome di “Captain Midnight”: quan
67 Avventure di Sherlock Holmes, Le<br />
do le repliche andarono in onda senza<br />
la sponsorizzazione dell’azienda la serie<br />
cambiò il titolo originale in Jet<br />
Jackson, Flying Commando; il nome<br />
del protagonista venne ridoppiato e sostituito<br />
con Jet Jackson. Fred Briskin<br />
firma da produttore esecutivo. La colonna<br />
sonora è composta da brani scritti<br />
da più compositori, tra cui Herb Taylor<br />
e Herschell Burke Gilbert; il tema<br />
musicale è curato da Don A. Ferris ed<br />
Irving Friedman. Si tratta della prima<br />
serie di fantascienza prodotta in America<br />
ad essere stata doppiata e trasmessa<br />
dalla RAI (il 26 maggio 1956).<br />
Avventure di Laura Storm, Le<br />
Con: Lauretta Masiero, Aldo Giuffrè,<br />
Oreste Lionello, Stefano Sibaldi. Produzione:<br />
Italia, 1965, poliziesco, b/n<br />
(8/60’).<br />
Lauretta Masiero, con immancabile<br />
impermeabile alla Marlowe, interpreta<br />
una giornalista di fatti mondani che si<br />
improvvisa detective: Laura Storm è la<br />
prima investigatrice in gonnella della<br />
televisione italiana. Nel corso delle indagini,<br />
la protagonista non lesina sberle<br />
e umorismo dimostrando come il<br />
cognome, che in inglese significa<br />
“temporale”, sia ampiamente meritato.<br />
Nelle vicende giallo-rosa la Storm<br />
ha la meglio anche sugli uomini che la<br />
affiancano, interpretati tra gli altri da<br />
Aldo Giuffrè, Oreste Lionello e Stefano<br />
Sibaldi. Tra gli altri volti noti che si<br />
alternano sul set: Vittorio Mezzogiorno,<br />
Ugo Pagliai, Franco Volpi, Ernesto<br />
Calindri, Gigi Reder. Camillo Mastrocinque<br />
è regista e sceneggiatore della<br />
serie, in quest’ultima veste insieme a<br />
Leo Chiosso. “Sorrisi e judo le armi di<br />
Laura Storm, giornalista e detective in<br />
cerca di guai”: questo lo slogan di lancio<br />
del serial che precedette di due anni<br />
l’exploit del tenente Sheridan.<br />
Avventure di Nancy Drew e <strong>dei</strong><br />
ragazzi Hardy, Le Vedi Nel tunnel<br />
<strong>dei</strong> misteri con Nancy Drew e gli<br />
Hardy Boys.<br />
Avventure di Rex Rider, Le (The<br />
Range Rider) Con: Jock Mahoney,<br />
Dick Jones. Produzione: Usa, 1951,<br />
western, b/n (78/30’).<br />
Western rivolto ai ragazzi con Jock<br />
Mahoney nei panni di Rex Rider, una<br />
sorta di All American Boy che cavalca<br />
on the road ottenendo giustizia. Al suo<br />
fianco compare il giovane Dick West<br />
(Dick Jones). La serie è prodotta da<br />
Hugh McColun e Louis Gray per la<br />
Gene Autry’s Flying A Productions.<br />
Le riprese sono state effettuate presso<br />
Iverson Ranch a Chatsworth, in California.<br />
Il cavallo di Rider si chiama<br />
Rawhide, quello di West ha il nome di<br />
Lucky. Il tema musicale, “Home on<br />
the Range”, è composto da Cal Cotner;<br />
la colonna sonora è curata da Walter<br />
Greene ed Irving Friedman. Il <strong>telefilm</strong><br />
si segnala per essere stato uno <strong>dei</strong> primi<br />
della storia della tv a proporre il<br />
merchandasing di oggetti e t-shirt. Lee<br />
Van Cleef e James Drury compaiono<br />
da guest-stars.<br />
Avventure di Sherlock Holmes,<br />
Le (The adventures of Sherlock Holmes)<br />
Con: Jeremy Brett, David Burke.<br />
Gran Bretagna, 1984, poliziesco, colore<br />
(13/60’).<br />
CULT<br />
Negli anni in cui si comincia a parlare<br />
di DNA nelle indagini poliziesche, nessuno<br />
avrebbe scommesso un penny sul<br />
successo di una nuova serie che raccontasse<br />
alla lente d’ingrandimento<br />
l’intuito del detective <strong>dei</strong> detective:<br />
eppure, dopo una settantina di attori<br />
nel corso di 90 anni – a tal proposito si<br />
veda il serial franco-americano Sher
Avventure di Shirley Holmes, Le<br />
lock Holmes (1954) – gli inglesi hanno<br />
conosciuto il miglior adattamento televisivo.<br />
Di sicuro il più vicino ai racconti<br />
di Conan Doyle pubblicati sullo<br />
“Strand Magazine”: Sherlock Holmes<br />
ha il volto indovinato di Jeremy Brett,<br />
mentre il fedele compare dottor John<br />
Watson è interpretato da David Burke.<br />
Le atmosfere vittoriane sono ricostruite<br />
con minuzia lungo 13 storie originali;<br />
le ambientazioni hanno tenuto conto<br />
di alcune illustrazioni tratte proprio<br />
dallo “Strand”; la qualità maggiore sta<br />
però nel profilo del protagonista – così<br />
distante dallo stereotipo cinematografico<br />
di Basil Rathbone – disegnato a<br />
tutto tondo con i suoi chiaroscuri, uomo<br />
di grande intelligenza e coraggio,<br />
rispettoso delle opinioni di Watson,<br />
ma anche in preda agli straniamenti<br />
causati dalla cocaina. Michael Cox e<br />
John Hawkesworth firmano da produttori.<br />
Patrick Gowers è l’autore della<br />
colonna sonora. La serie ha conosciuto<br />
tre sequel – The return of Sherlock<br />
Holmes (1986) in cui Watson è interpretato<br />
da Edward Hardwicke, così<br />
come nei successivi The Casebook of<br />
Sherlock Holmes (1990) e The Memoirs<br />
of Sherlock Holmes (1994) –<br />
nonché due film per la tv: The Sign of<br />
Four (1987) e The Hound of the Baskervilles<br />
(1988).<br />
Avventure di Shirley Holmes, Le<br />
(The Adventures of Shirley Holmes)<br />
Con: Meredith Henderson, John White,<br />
Chris Humphreys, Sarah Ezer, Blair<br />
Slater, Marie Stillin, Colin Fox, Annick<br />
Obonsawin. Produzione: Canada,<br />
1996, avventura, colore (52/30’).<br />
La dodicenne Shirley (Meredith Henderson)<br />
è la pronipote del famigerato<br />
Sherlock Holmes: forse proprio per<br />
questo vuole diventare la più grande<br />
detective del mondo. Coadiuvata dal<br />
68<br />
fedele Boris Sawchuk detto “Bo”<br />
(John White), una sorta di moderno<br />
Watson under 18, la nostra cerca di risolvere<br />
misteri più o meno inventati.<br />
Ma il caso sul quale indaga con più<br />
passione è quello della scomparsa di<br />
sua madre Joanna, una virologa di fama<br />
internazionale svanita nel nulla<br />
mentre stava compiendo importanti ricerche<br />
in Ruanda. Elizabeth Shepherd<br />
interpreta la nonna di Shirley; Chris<br />
Humphreys veste i panni del papà Robert;<br />
Sarah Ezer è Molly Hardy, la nemesi<br />
della protagonista, altrettanto intelligente<br />
ma troppo ambiziosa. Tra gli<br />
altri interpreti del <strong>telefilm</strong>: Blair Slater<br />
è Bart James; Marie Stillin ricopre il<br />
ruolo di Ms. Stratmann, Colin Fox<br />
quello di Mr. Howie, Annick Obonsawin<br />
quello di Alicia Gianelli. Il vero<br />
nome del Basset Hound Watson è<br />
Nathan. Shelley Duvall compare in un<br />
cameo. La serie prodotta da Kim Todd,<br />
Helena Cynamon e Gary Harvey è stata<br />
girata a Manitoba (Canada) e ha vinto<br />
due Gemini Award.<br />
Avventure di Superman, Le (The<br />
Adventures of Superman) Con: George<br />
Reeves, Phyllis Coates, Jack Larson,<br />
John Hamilton, Robert Shayne,<br />
Noel Neill. Produzione: Usa, 1952,<br />
fantastico, b/n-colore (104/30’).<br />
CULT<br />
Apparso per la prima volta nel 1938<br />
negli albi Action Comics, il super-eroe<br />
più popolare dell’immaginario irrompe<br />
in televisione non prima di aver debuttato<br />
alla radio nel 1940 (Superman<br />
aveva la voce di Bud Collyer), per poi<br />
volare in una serie di cartoni animati<br />
tra il 1941 e il 1943, balzare in alcuni<br />
film televisivi tra il 1948 e il 1950 (con<br />
il volto di Kirk Alyn) e in una pellicola<br />
per il grande schermo – Superman and<br />
the Mole Men – girata nel 1951. La sto
69 Avventure di Superman, Le<br />
ria è quella nota a tutti: il neonato di<br />
Krypton viene inviato sulla Terra dai<br />
suoi genitori prima che il pianeta natale<br />
venga distrutto; il ragazzo viene allevato<br />
da una famiglia di provincia e<br />
prende il nome di Clark Kent; con l’adolescenza<br />
il giovane scopre di possedere<br />
poteri e abilità impensabili per un<br />
essere umano; apparentemente indistruttibile<br />
salvo quando entra in contatto<br />
con la kryptonite, Superman decide<br />
di battersi per la giustizia terrestre;<br />
Kent si trasferice a Metropolis e viene<br />
assunto come reporter al “Daily Planet”,<br />
dove riesce a essere informato in<br />
anticipo su catastrofi, crimini e pericoli<br />
su cui il suo alter ego può intervenire.<br />
Il <strong>telefilm</strong> si apre con la leggendaria<br />
voce fuori campo del narratore che<br />
tuona: “Più veloce di una pallottola,<br />
più potente di una locomotiva, capace<br />
di saltare alti palazzi in un sol balzo”.<br />
“Guardate lassù in cielo! – gli replica<br />
un gruppo di passanti – È un uccello! È<br />
un aereo! È Superman!”. “Sì, è Superman<br />
– spiega il narratore ai pochi che<br />
non lo sanno – lo strano visitatore di<br />
un altro pianeta che è giunto sulla Terra<br />
con poteri e capacità di gran lunga<br />
superiori a quelle <strong>dei</strong> comuni mortali.<br />
Superman, che può cambiare il corso<br />
di fiumi maestosi e piegare l’acciaio<br />
con le sue mani nude e che, sotto le<br />
spoglie di Clark Kent, mite reporter di<br />
un grande giornale metropolitano,<br />
combatte una battaglia senza fine per<br />
la verità, la giustizia e lo stile di vita<br />
americano!”. A incarnare il personaggio<br />
creato da Jerry Siegel e Joe Shuster<br />
ci pensa George Reeves, che con il suo<br />
physique du rôle aveva già indossato<br />
la tuta azzurra del super-eroe nel film<br />
del ’51. Al suo fianco nel cast: Phyllis<br />
Coates veste i panni di Lois Lane, la<br />
giornalista del “Daily Planet” che s’innamora<br />
di Superman e prende in giro<br />
Kent per la sua timidezza: a nessuno<br />
<strong>dei</strong> protagonisti viene mai rivelata la<br />
doppia identità di Clark, se si eccettua<br />
l’episodio in cui Lois sogna di sposare<br />
il super-eroe e il collega le rivela la sua<br />
vera natura; Jack Larson è Jimmy Olsen,<br />
il giovane stagista del giornale;<br />
John Hamilton interpreta Perry White,<br />
l’apoplettico direttore del “Planet”;<br />
Robert Shayne è l’ispettore William<br />
Henderson, della polizia cittadina. Le<br />
prime puntate del serial, prodotte da<br />
Robert Maxwell e Bernard Luber, sebbene<br />
siano girate a basso costo e con<br />
materiali di repertorio, si avvalgono di<br />
effetti speciali non comuni per l’epoca<br />
firmati da Thol “Si” Simonson: Superman<br />
raramente usa la porta, preferisce<br />
disintegrare direttamente i muri; a causa<br />
<strong>dei</strong> tagli di budget, alcune scene di<br />
episodi differenti sono state girate in<br />
sequenza (si spiega così come mai i<br />
protagonisti indossino gli stessi vestiti<br />
puntata dopo puntata). Nonostante i<br />
primi 26 episodi fossero già pronti alla<br />
fine del 1951, la serie non andò in onda<br />
in America prima del 1953, ovvero<br />
quando la Kellogg accettò di sponsorizzare<br />
il <strong>telefilm</strong>. Il secondo ciclo,<br />
prodotto da Whitney Ellsworth, vede<br />
l’ingresso in scena di Noel Neill al posto<br />
di Phyllis Coates; il personaggio<br />
interpretato da Reeves conosce la definitiva<br />
consacrazione con tanto di gadget<br />
e tour promozionali. In seguito,<br />
con l’avvento del colore, Kent rivela la<br />
sua vera identità a Lois, Perry e Jimmy,<br />
ma a causa di una pozione magica essi<br />
dimenticano tutto. Il tema musicale è<br />
composto da Leo Klatzkin (nonostante<br />
il suo nome non compaia nei credits).<br />
Girato a basso costo (15.000 dollari<br />
a puntata, con gli attori che percepivano<br />
200 dollari a episodio e un piano<br />
di produzione che prevedeva 4 puntate<br />
in 10 giorni), il <strong>telefilm</strong> poggia su
Avventure di un pagliaccio, Le<br />
effetti speciali che oggi ci sembrano<br />
primitivi: quando doveva “decollare”,<br />
Reeves veniva fatto partire da terra<br />
grazie a un’imbracatura di corde;<br />
quando atterrava, doveva saltare da<br />
una scala; quando volava, si poggiava<br />
semplicemente su un tavolo di vetro,<br />
mentre sullo sfondo sfilava un cielo<br />
“registrato” a Hollywood; l’immaginazione<br />
faceva il resto. Il regista tedesco<br />
Ernest Fegte ha affermato che nella<br />
serie “Superman dava un senso di<br />
inquietudine, un non so che di kafkiano”.<br />
Se nel primo ciclo l’uomo più forte<br />
dell’acciaio si dedica a combattere<br />
la criminalità, dal secondo compie un<br />
balzo nella fantascienza, viaggiando<br />
nel tempo o salvando l’umanità da meteoriti<br />
minacciosi. Il 16 giugno del<br />
1959, due anni dopo la fine del serial e<br />
dopo aver firmato tre episodi anche da<br />
regista, George Reeves si sparò un colpo<br />
in testa senza alcuna spiegazione<br />
(nel libro di Gary Grossman – Superman-Serial<br />
to Cereal – si rivelò che<br />
l’attore non sopportava di avere fans<br />
più che altro adolescenti). Tra i molti<br />
successori di Reeves: una serie a cartoni<br />
animati nel 1966; il film del 1978<br />
(Superman) in cui Noel Neill assume il<br />
ruolo della madre della giornalista che<br />
interpretava sul piccolo schermo, mentre<br />
Kirk Alyn diventa, da primo Superman<br />
del cinema, padre di Lois; oltre alla<br />
pellicola che vede in prima fila Christopher<br />
Reeve – quasi omonimo nel<br />
cognome a George Reeves – si contano<br />
tre sequel cinematografici (nel 1980,<br />
nel 1983 e nel 1987) e tre <strong>telefilm</strong>:<br />
Lois&Clark-Le nuove avventure di Superman<br />
(1993), incentrato sul rapporto<br />
tra i due protagonisti con tanto di storia<br />
d’amore, quello sul Superman <strong>dei</strong> tempi<br />
del college (Superboy, 1998) e infine<br />
le vicende di provincia dell’adolescente<br />
Clark Kent (Smallville, 2001).<br />
70<br />
Avventure di un pagliaccio, Le<br />
Con: Pinuccia Nava. Produzione: Italia,<br />
1961, avventura, b/n (6/30’).<br />
È il sequel de La storia di un pagliaccio<br />
(1958), in cui il clown Scaramacai<br />
(Pinuccia Nava) spera di trovare lavoro<br />
in un grande circo ma intanto si<br />
adatta a ogni tipo di mestiere, improvvisandosi<br />
baby-sitter, maggiordomo,<br />
astronauta e gladiatore. La serie si segnala<br />
per il soggetto e la sceneggiatura<br />
del giornalista Guglielmo Zucconi,<br />
colui che aveva dato vita letteraria al<br />
pagliaccio.<br />
Avventure impossibili del bambino<br />
Andrea, Le Con: Luca Ceresa.<br />
Produzione: Italia, 1975, avventura/fantastico,<br />
colore (5/30’).<br />
I sogni e le avventure fantastiche del<br />
piccolo Andrea (Luca Cesare), ispirati<br />
a oggetti, fatti o persone che lo hanno<br />
impressionato nell’arco della giornata,<br />
sono al centro di una serie in cui compaiono<br />
altresì i pupazzi di Giorgio Ferrari.<br />
Il soggetto e la sceneggiatura sono<br />
firmati da Piero Pieroni. La colonna<br />
sonora è composta da Giampiero Boneschi.<br />
Avventure in elicottero (The<br />
Whirlybirds) Con: Ken Tobey, Craig<br />
Hill, Sandra Spence, Nancy Hale. Produzione:<br />
Usa, 1957, avventura, b/n<br />
(111/30’).<br />
Due elicotteri da salvataggio e i loro<br />
rispettivi piloti sono al centro di una<br />
serie di avventure che propone emozioni<br />
mozzafiato. I recuperi avvengono<br />
quasi sempre in condizioni difficili<br />
per esaltare l’eroicità e la bravura degli<br />
elicotteristi: Ken Tobey interpreta<br />
l’impavido Chuck Martin, Craig Hill<br />
lo affianca senza paura nei panni di<br />
P.T. Moore. In più di un’occasione i<br />
protagonisti vengono chiamati per da
71 Avventure in paradiso<br />
re una mano alla polizia. Nel corso del<br />
<strong>telefilm</strong> si susseguono due segretarie:<br />
prima Janet Culver (Sandra Spence),<br />
poi Helen Carter (Nancy Hale). La base<br />
dalla quale si sollevano in volo gli<br />
elicotteri è collocata a Longwood<br />
Field; le riprese sono state effettuate a<br />
Van Nuys (California), mentre le scene<br />
di decollo sono state girate al vecchio<br />
aeroporto di San Fernando. I modelli<br />
degli elicotteri sono il Bell 47J<br />
Ranger e il Bell 47G. Bob Gilbreath è<br />
il pilota ingaggiato dalla produzione<br />
per le reali scene di volo. Il serial è<br />
prodotto da Desilu: Mort Briskin e N.<br />
Gayle Gitterman firmano da produttori<br />
esecutivi.<br />
Avventure in fondo al mare (Sea<br />
Hunt) Con: Lloyd Bridges. Produzione:<br />
Usa, 1958, avventura, b/n (155/30’).<br />
CULT<br />
Si tratta del padre di tutti i <strong>telefilm</strong> girati<br />
sott’acqua. Lloyd Bridges è il protagonista<br />
di una delle serie più popolari<br />
in America sul finire degli anni ’50: è<br />
Mike Nelson, un solitario avventuriero<br />
subacqueo che non teme gli abissi e<br />
i pericoli che possono nascondere. E<br />
così eccolo recuperare relitti in fondo<br />
al mare, combattere malvagi palombari,<br />
tuffarsi alla ricerca di tesori perduti...<br />
Una curiosità: il <strong>telefilm</strong> è contemporaneo<br />
alla versione cinematografica<br />
de Il vecchio e il mare (1958), per molti<br />
aspetti simile al plot del serial ideato<br />
e prodotto da Ivan Tors che ha avuto un<br />
sequel nel 1987 con Ron Ely, il primo<br />
Tarzan televisivo. L’imbarcazione di<br />
Nelson, assoldato anche dal governo<br />
per missioni marine, si chiama Argonauta.<br />
Per trovare il clima adatto, le riprese<br />
si sono spostate dal Sud della<br />
California ai Caraibi, con inevitabili<br />
costi elevati (40.000 dollari a episodio).<br />
Maurice Ziv firma da produttore<br />
esecutivo. Per dotare la serie del maggior<br />
realismo possibile, la produzione<br />
si è avvalsa della consulenza del sommozzatore<br />
Jon Lindbergh e dell’esperto<br />
fotografo sottomarino Lamar Boren.<br />
Jack Nicholson compare da gueststar;<br />
altri volti noti che si “immergono”<br />
sono quelli di Larry Hagman, Leonard<br />
Nimoy, Jeff Bridges, Ted Knight,<br />
Bruce Dern. Sebbene le musiche siano<br />
accreditate a Ray Llewelyn, il tema<br />
musicale è composto da David Rose.<br />
Bridges ha accettato la parte “per sfuggire<br />
allo smog di Los Angeles”: in più<br />
di un’occasione si è immerso realmente<br />
sott’acqua nelle scene d’azione. La<br />
più bella critica alla serie l’ha proposta<br />
“Tv Guide”: “alla fine di ogni episodio<br />
bisognava asciugare il teleschermo”.<br />
Avventure in paradiso (Adventures<br />
in Paradise) Con: Gardner McKay,<br />
Weaver Levy, James Holden, Guy<br />
Stockwell, Lani Kai, Marcel Hillaire,<br />
George Tobias, Linda Lawson, Henry<br />
Slate. Produzione: Usa, 1959, avventura,<br />
b/n (92/60’).<br />
Il capitano Adam Troy (Gardner<br />
McKay) è un veterano della guerra di<br />
Corea che si è stabilito nel Sud Pacifico<br />
dopo il conflitto. Acapo della goletta<br />
di 15 metri “Tiki III”, Troy veleggia<br />
verso l’avventura trasportando passeggeri<br />
e merci da Hong Kong alle isole<br />
Pitcairn. Dapprima il suo partner di<br />
traversate è il sino-americano Oliver<br />
Lee (Weaver Levy), seguito dai giovani<br />
Clay Baker (James Holden) e Chris<br />
Parker (Guy Stockwell). Completano<br />
il cast: Lani Kai nei panni di Kelly,<br />
Marcel Hillaire in quelli dell’ispettore<br />
Bouchard, George Tobias nelle vesti di<br />
Penrose, Linda Lawson in quelle di<br />
Renee e Henry Slate, che entra in scena<br />
come Bulldog Lovey. James A. Michener<br />
è il creatore del serial prodotto
Avventure lungo il fiume<br />
da Charles Russell, Gene Levitt, Richard<br />
Goldstone e William Fraeg; Dominick<br />
Dunne firma da produttore esecutivo.<br />
Martin Landau, Barbara Bain,<br />
Julie Newmar, William Shatner, Carroll<br />
O’Connor, Barbara Eden, Dick<br />
York, David Janssen e Vincent Price<br />
compaiono quali guest-stars. Jacques<br />
Tourneur e Robert Aldrich si prestano<br />
quali registi occasionali. Le musiche<br />
e il tema musicale sono di Lionel<br />
Newman.<br />
Avventure lungo il fiume (Riverboat)<br />
Con: Darren McGavin, Burt<br />
Reynolds, Noah Beery jr., Dick Wessel,<br />
Jack Lambert, Mike McGreevey,<br />
John Mitchum, Bart Patton. Produzione:<br />
Usa, 1959, avventura, b/n (44/60’).<br />
Darren McGavin interpreta Grey Holden,<br />
il capitano dell’Enterprise, nave<br />
fluviale vinta a poker che veleggia sul<br />
Mississippi nel 1840. Il <strong>telefilm</strong> si<br />
contraddistingue tuttavia per la presenza<br />
di Burt Reynolds, nel suo primo<br />
ruolo fisso, nei panni del timoniere<br />
Ben Frazer. Tra gli altri a bordo: il cotimoniere<br />
Bill Blake (Noah Beery jr.),<br />
Carney (Dick Wessel), Joshua (Jack<br />
Lambert), Chip (Mike McGreevey),<br />
Pickalong (John Mitchum), Terry (Bart<br />
Patton). Elmer Bernstein, il compositore<br />
della colonna sonora e del tema<br />
musicale della prima stagione, fa prove<br />
di pentagramma per il film dell’anno<br />
successivo I magnifici sette; Geral<br />
Fried è l’autore delle note più “sudiste”<br />
del secondo ciclo. Elizabeth Montgomery,<br />
Vera Miles, Robert Vaughn, Anne<br />
Baxter, Beverly Garland, Buddy<br />
Ebsen, Vincent Price, Ricardo Montalbán,<br />
Lee Van Cleef e Gena Rowlands<br />
compaiono da guest-stars.<br />
Avventuriero, L’ (The Adventurer)<br />
Con: Gene Barry, Barry Morse, Cathe<br />
72<br />
rine Schell, Garrick Hagon. Produzione:<br />
Gran Bretagna, 1972, avventura,<br />
colore (24/30’).<br />
Serie inglese girata in Europa su una<br />
star dello spettacolo che in realtà è una<br />
spia giramondo con l’incarico di smascherare<br />
i malvagi che si annidano nel<br />
jet-set. Gene Barry interpreta Steve<br />
Bradley, il protagonista che lavora per<br />
il governo americano; Barry Morse è<br />
Mr. Parminter, il “contatto” di Bradley;<br />
Catherine Schell veste i panni di<br />
Diane, il volto dell’agenzia che assegna<br />
i casi al nostro; Garrick Hagon assume<br />
il ruolo dell’agente Gavin Jones,<br />
amico di Bradley. Il tema musicale del<br />
<strong>telefilm</strong> ideato da Dennis Spooner e<br />
prodotto da Monty Berman è firmato<br />
da John Barry (autore delle musiche<br />
<strong>dei</strong> film di 007), che proprio nell’anno<br />
del debutto anglo-americano de L’avventuriero<br />
(1972) raggiungeva il tredicesimo<br />
posto delle classifiche inglesi<br />
con la sigla di Attenti a quei due. Non è<br />
un caso che la casa di produzione, la<br />
ITC, sia la stessa di entrambi i <strong>telefilm</strong>.<br />
Avvocati in corsia (MDA) Con: Share<br />
Bourne, Jason Donovan, Petra Jared,<br />
Alice McConnell, Alexandra<br />
Schepsi, Kerry Armstrong, Angus<br />
Grant, Aaron Pedersen. Produzione:<br />
Australia, 2002, medico/legale, colore<br />
(44/60’).<br />
COTTO<br />
Un team di avvocati difende un gruppo<br />
di medici protagonisti di alcune negligenze<br />
in corsia: un <strong>telefilm</strong> con sceneggiature<br />
che rasentano lo svacco, offre<br />
in realtà un punto di “sutura” tra il<br />
genere legale e quello medico. A far<br />
parte dell’MDA (Medical Defense Australia):<br />
Bill “Happy” Henderson (Shane<br />
Bourne), Richard Savage (Jason Donovan),<br />
Layla Young (Petra Jared), Caitlin<br />
King (Angus Grant) e il dottor Tony
73 Award Theatre<br />
McKinnon (Aaron Pedersen). Des<br />
Monaghan e Greg Haddrick sono gli<br />
ideatori del serial; Monaghan è anche il<br />
produttore esecutivo, in compagnia di<br />
Bob Campbell e Robyn Kershaw. La<br />
colonna sonora è curata da Roger Mason.<br />
Incredibile a dirsi, la serie ha vinto<br />
ben 3 AFI Awards nel 2003. Le riprese<br />
si sono svolte a Melbourne.<br />
Award Theatre (Award Theatre I &<br />
II; The Alcoa Hour; Alcoa Theatre)<br />
Con: interpreti vari. Produzione: Usa,<br />
1957, drammatico, b/n (78/30’).<br />
Serie drammatica antologica prodotta<br />
dalla Four Star Films, la prima di molte<br />
firmate dalla compagnia. Tra i tanti<br />
volti noti si notano quelli di Laurence<br />
Harvey (al suo debutto in un ruolo televisivo),<br />
Charles Boyer (in tre cameo),<br />
Jack Lemmon (in quattro apparizioni),<br />
David Niven (anch’egli in<br />
quattro), Jane Powell (in due) e<br />
Mickey Rooney (in uno); e ancora, si<br />
segnalano: Beverley Garland, Michael<br />
London, Barbara Stanwyck, Tony<br />
Randall, Ray Milland, Edward G. Robinson,<br />
James Mason, Leslie Nielsen,<br />
Errol Flynn, Martin Balsam, Adam<br />
West. Harry Ackerman firma da produttore<br />
esecutivo. Jack Cookerly, Philip<br />
Green e William Loose sono tra i<br />
compositori che si alternano alla colonna<br />
sonora.
Babes (Id.) Con: Wendie Jo Sperber,<br />
Susan Peretz, Lesley Boone, Rick<br />
Overton. Produzione: Usa, 1990, sitcom,<br />
colore (27/30’).<br />
Tre simpatiche sorelle sovrappeso<br />
condividono un piccolo appartamento<br />
a Manhattan. Wendie Jo Sperber è la<br />
vivace Charlene Gilbert; Susan Peretz<br />
interpreta Darlene, la sorella maggiore<br />
in cerca d’affetto dopo che il suo matrimonio<br />
è andato a rotoli; Lesley Boone<br />
veste i panni di Marlene, la più piccola<br />
del trio che si unisce alle altre due<br />
in seguito al suo licenziamento. Rick<br />
Overton ricopre il ruolo di Ronnie Underwood,<br />
il fidanzato di Charlene.<br />
Dolly Parton interpreta se stessa in un<br />
episodio. Gail Parent e Tracey Jackson<br />
sono gli ideatori della sit-com che in<br />
più di un’occasione sorride sull’obesità<br />
delle tre protagoniste; Sandy Gallin,<br />
Candace Farrell, Brian Levant e<br />
Jordan Moffett firmano da produttori<br />
esecutivi. Steven Orich è l’autore della<br />
colonna sonora.<br />
Baby Bob (Id.) Con: Adam Arkin,<br />
Joely Fisher, Holland Taylor, Elliott<br />
Gould, Marissa Tait, Kory Brown,<br />
Matthew Soto, Courtney Coddington,<br />
Jennifer Coddington, Isabel Olsen, Patricia<br />
Olsen, Hannah Safer-Brickman,<br />
Noah Safer-Brickman. Produzione:<br />
Usa, 2002, sit-com, colore (14/30’).<br />
Tutti i genitori pensano che il proprio<br />
figlio sia speciale, ma Walter ed Elizabeth<br />
“Lizzy” Spencer – interpretati rispettivamente<br />
da Adam Arkin e Joely<br />
Fisher – hanno una ragione in più: un<br />
giorno scoprono che il loro piccolo<br />
Bob, di soli sei mesi, riesce non solo a<br />
parlare, ma lo fa come un adulto, con<br />
tanto di sagge dissertazioni su quanto<br />
avviene in casa e fuori. Il pubblicitario<br />
Walter vorrebbe mantenere il segreto e<br />
il silenzio stampa sul figlio-fenomeno,<br />
mentre Lizzy non vede l’ora di mostrare<br />
agli ospiti di casa il prodigio vivente.<br />
Tra coloro che bussano alla porta<br />
degli Spencer: Madeline (Holland<br />
Taylor), la mamma appena divorziata<br />
di Lizzy; Sam (Elliott Gould), il padre<br />
arcigno di Walter; Teala (Marissa<br />
Tait), la baby-sitter di Bob. L’idea è<br />
tratta pedissequamente dal filone cinematografico<br />
inaugurato da Senti chi<br />
parla (1989), in cui il marmocchio<br />
pensava da grande (senza tuttavia proferire<br />
verbo); la produzione ha invece<br />
affermato di essersi ispirata a uno spot<br />
della Siltanen/Keehn Advertising. Se<br />
Ken Campbell ha doppiato in originale<br />
il piccolo Bob, in Italia il baby-protagonista<br />
ha assunto la voce e la cadenza<br />
siciliana dell’imitatore Alessandro<br />
Villeggia. Nel corso delle riprese, a interpretare<br />
il protagonista con i pannolini<br />
si sono alternati ben 8 poppanti:<br />
Kory Brown, Matthew Soto e tre coppie<br />
di gemelle, ovvero Courtney e Jennifer<br />
Coddington, Isabel e Patricia Olsen,<br />
Hannah e Noah Safer-Brickman. I<br />
produttori esecutivi sono Michael<br />
Saltzman, Craig Tanimoto e Rob Siltanen<br />
(quest’ultimo a capo dell’agenzia<br />
di pubblicità dello spot dal quale sa
75 Babylon 5<br />
rebbe tratta la sit-com). La colonna sonora<br />
è composta da Jon Ehrlich. Gary<br />
Coleman (Il mio amico Arnold) compare<br />
nel quinto episodio nei panni di sé<br />
stesso.<br />
Baby Boom (Id.) Con: Kate Jackson,<br />
Sam Wanamaker, Susie Essman, Daniel<br />
Bardol, Robyn Peterson, Michelle<br />
e Kristina Kennedy. Produzione: Usa,<br />
1988, sit-com, colore (13/30’).<br />
Basata sulla pellicola omonima del<br />
1987, la sit-com vede protagonista Kate<br />
Jackson nei panni della donna in<br />
carriera J.C. Wiatt, interpretata sul<br />
grande schermo da Diane Keaton. Come<br />
nel film la donna deve badare a una<br />
bambina di due anni “ereditata” da un<br />
parente deceduto. Come nella versione<br />
cinematografica, Sam Wanamaker<br />
veste i panni di Fritz Curtis, il boss di<br />
J.C. Susie Essman interpreta Charlotte,<br />
la segretaria di Curtis; Daniel Bardol<br />
è Ken Arrenberg, l’assistente della<br />
protagonista; Robyn Peterson è Arlene.<br />
Le gemelle Michelle e Kristina<br />
Kennedy si alternano a rappresentare<br />
la baby. Charles Shyer e Nancy<br />
Meyers, già sceneggiatori del film diretto<br />
dallo stesso Shyer, firmano da<br />
produttori esecutivi la traduzione televisiva<br />
che punta sui dubbi della protagonista<br />
divisa tra un futuro da mamma<br />
o quello da manager single. Tippi Hedren<br />
compare quale guest-star. In<br />
America il <strong>telefilm</strong> non ha goduto di<br />
una buona programmazione: tra il primo<br />
e il secondo episodio la NBC fece<br />
passare ben otto settimane.<br />
Babylon 5 (Id.) Con: Michael O’Hare,<br />
Claudia Christian, Bruce Boxleitner,<br />
Jerry Doyle, Andrea Thompson,<br />
Peter Jurasik, Andreas Katsulas, Mira<br />
Furlan, Stephen Furst, Richard Biggs,<br />
Bill Mumy. Produzione: Usa, 1992,<br />
fantascienza, colore (110/60’; 4/90’;<br />
1/120’).<br />
L’anno è il 2258. Il luogo, lo spazio<br />
profondo. Una guerra, lunga e sanguinosa,<br />
è appena terminata: quella tra<br />
l’Alleanza terrestre e la civiltà aliena<br />
<strong>dei</strong> Minbari. La pace è fragile: la miccia<br />
potrebbe riaccendersi da un momento<br />
all’altro. L’unica strada risulta<br />
quella della diplomazia interstellare in<br />
un luogo neutrale. Nasce quindi una<br />
serie di stazioni orbitanti create apposta<br />
per gli scambi e per gli incontri. Ma<br />
la questione non è così semplice. Nel<br />
giro di pochi anni, quattro stazioni –<br />
chiamate Babylon come auspicio di<br />
una convivenza pacifica tra razze e popoli<br />
diversi – hanno visto la luce e,<br />
quasi subito, sono state sabotate da chi<br />
vorrebbe continuare a combattere. Resta<br />
un’ultima speranza, l’ultima stazione:<br />
Babylon 5. Questa la premessa<br />
del <strong>telefilm</strong> lanciato come “l’anti Star<br />
Trek” (anche se la vera analogia è solo<br />
con un altro capitolo televisivo della<br />
space-opera, ovvero Deep Space<br />
Nine). Tra i protagonisti: i comandanti<br />
Jeffrey Sinclair (Michael O’Hare) e<br />
Susan Ivanova (Claudia Christian); il<br />
capitano John Sheridan (Bruce Boxleitner),<br />
il quale sostituisce Sinclair<br />
nella seconda stagione; il capo della sicurezza<br />
Michael Garibaldi (Jerry Doyle);<br />
la telepatica Talia Winters (Andrea<br />
Thompson); Londo Mollari (Peter Jurasik),<br />
ambasciatore di Centauri; G’Kar<br />
(Andreas Katsulas), ambasciatore-rettile<br />
di Narn; Delenn (Mira Furlan),<br />
ambasciatrice <strong>dei</strong> Minbari. Stephen<br />
Furst interpreta Vir, il braccio destro di<br />
Londo; Richard Biggs veste i panni del<br />
dottor Franklin; Bill Mumy è Lennier,<br />
un alieno di Minbari. Una delle particolarità<br />
del serial sta nella possibilità<br />
<strong>dei</strong> protagonisti di trasformarsi da<br />
buoni in cattivi, da ibridi in umani.
Baby-sitter<br />
Sulla base spaziale si contano 250.000<br />
esseri viventi. Joe Michael Straczynski,<br />
che firma come produttore esecutivo<br />
insieme a Douglas Netter e che ha<br />
affermato di essersi ispirato, più che a<br />
Star Trek, alla saga de Il Signore degli<br />
anelli di J.R.R. Tolkien, è il creatore<br />
della serie introdotta con un film-tv di<br />
due ore. La musica che accompagna le<br />
galattiche avventure è composta da<br />
Christopher Franke, mentre l’ex Police,<br />
Stewart Copeland, ha curato il pentagramma<br />
della puntata d’apertura. I<br />
costumi <strong>dei</strong> protagonisti hanno la griffe<br />
di Anne Bruice. Gli effetti visivi, assai<br />
curati e tutti realizzati al computer<br />
senza l’uso di modellini, sono opera di<br />
Ron Thornton e della Foundation Imaging.<br />
Il <strong>telefilm</strong> ha vinto un Emmy<br />
Award nel 1994 per il “migliore make<br />
up”. Robert Englund compare in un<br />
cameo. Mentre la puntata-pilota è<br />
uscita in videocassetta in Italia, dalla<br />
serie sono stati tratti 4 film televisivi<br />
destinati al mercato americano. L’ultimo<br />
episodio, concepito come una “ultima<br />
cena” con tutti i protagonisti che<br />
si abbandonano ai ricordi e ai flashback,<br />
è ambientato nel 2281.<br />
Baby-sitter (Charles in Charge)<br />
Con: Scott Baio, Jonathan Ward, April<br />
Lerman, Michael Pearlman, Julie<br />
Cobb, James Widdoes, Jennifer Runyon,<br />
Willie Aames, Sandra Kerns, James<br />
Callahan, Nicole Eggert, Josie Davis,<br />
Alexander Polinsky. Produzione:<br />
Usa, 1984, sit-com, colore (126/30’).<br />
Smessi gli abiti da teenager di Chachi<br />
in Happy Days, Scott Baio veste i panni<br />
di Charles, diciannovenne studente<br />
di college che in cambio di vitto e alloggio<br />
diventa baby-sitter di tre piccole<br />
pesti. La famiglia che lo ospita è formata<br />
dal dodicenne Douglas (Jonathan<br />
Ward), la quattordicenne Lila<br />
76<br />
(April Lerman), il decenne Jason (Michael<br />
Pearlman), i genitori Jill (Julie<br />
Cobb) e Stan (James Widdoes) Pembroke.<br />
Tra una gag e l’altra, Charles<br />
tenta invano di conquistare il cuore di<br />
Gwendolyn (Jennifer Runyon), immancabilmente<br />
stroncato dal tris di<br />
“assi di picche”. Willie Aames interpreta<br />
Buddy Lembeck, il miglior amico<br />
del protagonista: insieme, varcano<br />
la soglia di una seconda stagione che<br />
prevede un nuovo cast. I Pembroke si<br />
trasferiscono a Seattle e vendono la casa<br />
ai Powell: mamma Ellen (Sandra<br />
Kerns), nonno Walter (James Callahan),<br />
la quattordicenne Jamie (Nicole<br />
Eggert), la tredicenne Sarah (Josie<br />
Davis), il dodicenne Adam (Alexander<br />
Polinsky). Ellen Travolta compare di<br />
tanto in tanto nei panni della madre di<br />
Charles; in una puntata si scorge una<br />
giovane Meg Ryan, ma molti altri ancora<br />
sono i volti noti ospitati dalla serie:<br />
tra gli altri, Matthew Perry, Mark-<br />
Paul Gosselaar, Christina Applegate,<br />
Tiffani Thiessen, Pamela Anderson. Il<br />
produttore esecutivo Michael Jacobs<br />
firma con Al Burton il tema musicale<br />
cantato da Shandi. Nell’ultimo episodio<br />
Charles passa a frequentare il college<br />
di Princeton. È stata una delle due<br />
sit-com del 1984 a proporre ragazzini<br />
nelle veci di baby-sitter al posto di madri<br />
assenti o in carriera. La serie si è aggiudicata<br />
2 Young Artist Awards, uno<br />
consegnato nelle mani di Nicole Eggert,<br />
l’altro finito nella bacheca di Josie<br />
Davis.<br />
B.A.D. Cats (Id.) Con: Asher Brauner,<br />
Steve Hanks, Michelle Pfeiffer,<br />
LaWanda Page, Vic Morrow, Jimmie<br />
Walker. Produzione: Usa, 1980, poliziesco,<br />
colore (5/60’).<br />
Il climax della serie è rappresentato dagli<br />
inseguimenti automobilistici delle
77 Baldini e Simoni<br />
macchine che sgommano fuori dal<br />
Burglary Auto Detail (B.A.D.) del distretto<br />
della polizia di Los Angeles.<br />
Tra i personaggi ricorrenti del serial:<br />
Nick Donovan (Asher Brauner); il suo<br />
coinquilino Ocee James (Steve<br />
Hanks); Samantha (Michelle Pfeiffer),<br />
la loro compagna d’avventure; Ma<br />
(LaWanda Page), proprietaria di un locale;<br />
il capitano Nathan (Vic Morrow);<br />
Rodney Washington (Jimmie Walker),<br />
un ladro d’auto dall’animo buono.<br />
Nick, Ocee e Samantha formano il trio<br />
di ex ladri d’auto che viene assoldato<br />
dalla polizia – Commercial Auto<br />
Thefts (C.A.T.) – con lo scopo di prevenire<br />
o catturare gli ex colleghi; com’è<br />
facilmente immaginabile, i loro metodi<br />
non rispettano sempre il codice stradale.<br />
Aaron Spelling e Douglas S. Cramer<br />
sono i produttori esecutivi del serial<br />
che è stato cancellato per l’alto costo<br />
delle automobili incidentate<br />
(40.000 dollari sono stati spesi in rottamazione).<br />
Barry De Vorzon, Andrew<br />
Kulberg e Mundell Lowe intrecciano<br />
di note le fughe e le cacce on the road.<br />
La baia <strong>dei</strong> cedri Vedi L’allegra<br />
banda di Nick.<br />
Baia <strong>dei</strong> delfini, La (Dolphin Cove)<br />
Con: Frank Converse, Trey Ames,<br />
Karron Graves, Virginia Hey,Anthony<br />
Richards, Ernie Dingo, Nick Tate. Produzione:<br />
Australia, 1989, avventura,<br />
colore (8/60’).<br />
Uno scienziato da poco vedovo decide<br />
di trasferirsi in Australia con i figli per<br />
studiare i delfini. Sono della comitiva:<br />
Michael Larson (Frank Converse), i figli<br />
David (Trey Ames) e Katie (Karron<br />
Graves), che dalla morte della madre<br />
in un incidente d’auto non ha più proferito<br />
parola (ma comunicherà telepaticamente<br />
con i delfini). Fanno parte<br />
altresì del cast: Virginia Hey nei panni<br />
di Allison, la terapista che tiene sotto<br />
cura Katie; Anthony Richards è Kevin;<br />
Ernie Dingo interpreta Didge, un aborigeno<br />
locale; Nick Tate è Trent. La serie<br />
è ideata da Peter Benchley, l’autore<br />
del best-seller Lo squalo. Le riprese<br />
sono state effettuate interamente nella<br />
“terra <strong>dei</strong> canguri”. Le musiche sono<br />
di Christopher Klatman.<br />
Baia di Ritter, La (Ritter’s Cove)<br />
Con: Hans Conninberg, Susan Hogan.<br />
Produzione: Australia/Germania/Gran<br />
Bretagna, 1980, sit-com, colore<br />
(26/30’).<br />
Dopo essere stato lasciato a terra in seguito<br />
a una visita medica che gli ha tolto<br />
la licenza di volo, il non più giovane<br />
Karl Ritter (Hans Conninberg) si vede<br />
costretto ad assumere Kate Ashcroft<br />
(Susan Hogan) per prendere in mano<br />
la cloche dell’unico aereo rimasto della<br />
sua “flotta” di trasporti. La sit-com<br />
si poggia sui contrasti quotidiani della<br />
coppia: tra il conservatore ex pilota e la<br />
determinata nuova assunta. Peter Kelly<br />
firma da produttore esecutivo.<br />
Baldini e Simoni Con: Roberto Citran,<br />
Mariella Valentini, Adelmo Togliani,<br />
Isabella Pruner, Caterina Sylos<br />
Labini, Vincenzo Crivello, Lia Tanzi,<br />
Stefano Sarcinelli, Fulvio Falzarano.<br />
Produzione: Italia, 1999, sit-com, colore<br />
(80/30’).<br />
Situazioni tragicomiche e imprevisti<br />
familiari fanno da sfondo a una sit-com<br />
su quella che gli stessi autori hanno definito<br />
“una famiglia allargata”: tutto ha<br />
inizio quando Michele Baldini (Roberto<br />
Citran), giornalista sportivo espertomaniaco<br />
di basket dall’aria sprovveduta,<br />
decide di convivere con Anna Simoni<br />
(Mariella Valentini), brillante avvocato<br />
in carriera. Aloro due si aggiungo
Balki e Larry – Due perfetti americani<br />
no, sotto lo stesso tetto: il ventenne Lorenzo<br />
(Adelmo Togliani), il figlio ipocondriaco<br />
di lui; la diciottenne Emanuela<br />
(Isabella Pruner), la figlia esuberante<br />
di lei; in mezzo, s’inserisce la colf<br />
sudamericana Marcellina (Caterina<br />
Sylos Labini), appassionata di calcio<br />
per la quale Michele è “il Mister”. La<br />
vita quotidiana del nuovo nucleo familiare<br />
scorre tra sorprese, baruffe, ripicche<br />
e sarcasmi in una serie prodotta da<br />
Raifiction e realizzata da Pixel e dal<br />
Centro di produzione Rai di Torino, per<br />
la prima volta impegnato in un progetto<br />
di lunga serialità. Tra gli interpreti di<br />
contorno: Vincenzo Crivello è Marco,<br />
il negoziante di “sfiducia” della famiglia<br />
protagonista; Lia Tanzi interpreta<br />
Claudia, la stravagante sorella di Anna;<br />
Stefano Sarcinelli dà vita a una galleria<br />
di personaggi diversi, dal musicante<br />
messicano al santone, dal detective al<br />
venditore di mozzarelle; Fulvio Falzarano<br />
è il primo marito di Anna (padre di<br />
Emanuela). In una delle prime puntate<br />
Anna definisce il marito “passionale<br />
come una pantera; non sarà il massimo<br />
ma è un bell’uomo”. Il serial nasce da<br />
una “proposta” di Bruno Voglino. Le<br />
musiche originali sono di Jimmy Villotti.<br />
Balki e Larry – Due perfetti americani<br />
(Perfect Strangers) Con: Mark<br />
Linn-Baker, Bronson Pinchot, Sam<br />
Anderson, JoMarie Payton, Belita<br />
Moreno, Melanie Wilson, Rebeca<br />
Arthur. Produzione: Usa, 1986, sitcom,<br />
colore (150/30’).<br />
Il cugino greco di Larry Appleton<br />
(Mark Linn-Baker) giunge a Chicago<br />
per una visita e per stravolgergli la vita:<br />
una sit-com alla Buddy Buddy presenta<br />
Bronson Pinchot nei panni di<br />
Balki Bartokomous, originario dell’isola<br />
di Mypos. Quando la serie ha ini<br />
78<br />
zio Larry lavora in un discount, ma dopo<br />
una stagione trova posto – insieme<br />
a Balki – al “Chicago Chronicle”: il<br />
primo come reporter, il secondo all’ufficio<br />
posta. Attorno alla “strana coppia”<br />
ruotano le figure di Mr. Gorpley<br />
(Sam Anderson), il capo di Balki; Harriette<br />
Winslow (JoMarie Payton), l’ascensorista<br />
del giornale; Lydia Markham<br />
(Belita Moreno), rubricista di<br />
annunci e consigli; le vicine Jennifer<br />
Lyon (Melanie Wilson) e Mary Anne<br />
(Rebeca Arthur), dapprima istruttrici<br />
di aerobica, quindi assistenti di volo.<br />
Nel corso delle stagioni si susseguono<br />
cambi e colpi di scena: Payton lascia il<br />
serial per lo spin-off Otto sotto un tetto;<br />
Larry e Jennifer si sposano per andare<br />
a vivere in una nuova casa, raggiunti in<br />
seguito da Balki e Mary Anne, destinati<br />
anch’essi alle nozze; nell’ultima<br />
puntata le due sposine danno alla luce<br />
in contemporanea due splendide creature.<br />
Belita Moreno era comparsa dapprima<br />
nei panni della moglie del capo<br />
di Larry quando questi lavorava nel discount.<br />
David Pomeranz interpreta la<br />
canzone “Nothing’s Gonna Stop Me<br />
Now”; la colonna sonora è composta<br />
da Gary Boren, Steven Chesne, Jesse<br />
Frederick e Bennett Salvay. Dale<br />
McRaven, l’ideatore della serie, firma<br />
altresì da produttore esecutivo con<br />
Thomas L. Miller e Robert L. Boyett.<br />
Balliamo e cantiamo con Licia<br />
Con: Cristina D’Avena, Pasquale Finicelli,<br />
Salvatore Landolina, Sebastian<br />
Harrison, Luciano De Marini, Vincenzo<br />
Rinaldi, Germano Di Mattia, Marco<br />
Bellavia. Produzione: Italia, 1988, sitcom/musicale,<br />
colore (36/30’).<br />
Dopo Love me Licia, Licia dolce Licia<br />
e Teneramente Licia, Cristina D’Avena<br />
veste ancora i panni dell’aspirante<br />
cantante in cerca dell’affermazione
79 Banacek<br />
personale. Dopo un felice esordio Licia,<br />
assecondata dal marito Mirko (Pasquale<br />
Finicelli), non dimentica il focolare<br />
domestico e i suoi doveri di moglie.<br />
Il padre Marrabbio (Salvatore<br />
Landolina) ha perso un po’ la caratterizzazione<br />
da genitore burbero; il<br />
gruppo musicale <strong>dei</strong> Bee Hive, composto<br />
da Mirko, Satomi (Sebastian<br />
Harrison), Paul (Luciano De Marini),<br />
Mike (Vincenzo Rinaldi) e Jim (Germano<br />
Di Mattia), ritrova Steve (Marco<br />
Bellavia), rientrato dal servizio militare.<br />
Alessandra Valeri Manera, autrice<br />
del <strong>telefilm</strong>, firma anche la colonna sonora<br />
interpretata dalla stessa D’Avena<br />
e dai Bee Hive.<br />
Bambini del dottor Jamison, I<br />
(The Little People; The Brian Keith<br />
Show) Con: Brian Keith, Shelley Fabares,<br />
Victoria Young, Michael Gray,<br />
Stephen Hague, Sean Tyler Hall,<br />
Nancy Kulp, Roger Bowen. Produzione:<br />
Usa, 1972, sit-com, colore<br />
(46/30’).<br />
Un pediatra alle Hawaii: il dottor Sean<br />
Jamison (Brian Keith) lavora in una<br />
cornice da sogno insieme alla figlia, la<br />
dottoressa Anne Jamison (Shelley Fabares).<br />
Victoria Young, la moglie di<br />
Keith, interpreta la domestica Puni;<br />
Michael Gray è Ronnie Collins, uno<br />
studente di medicina che lavora con la<br />
coppia; Stephen Hague ricopre il ruolo<br />
di Alfred, il giovane e seccante vicino;<br />
Sean Tyler Hall veste i panni di<br />
Stewart, un amico di Alfred. A circa<br />
metà della serie entrano in scena Mrs.<br />
Millard Gruber (Nancy Kulp), la padrona<br />
di casa e il dottor Spencer Chaffee<br />
(Roger Bowen). Bruce Johnson è il<br />
produttore della sit-com. Jerry Fielding<br />
compone la colonna sonora. Il<br />
primo ciclo – caratterizzato da molti<br />
bambini ed intitolato in originale The<br />
little people – voleva richiamare la<br />
precedente sit-com di Keith (Tre nipoti<br />
e un maggiordomo, 1966). L’isola<br />
hawaiiana al centro delle vicende si<br />
chiama Ohau.<br />
Bambino del karate, Il Vedi Ultimo<br />
cavaliere elettrico, L’.<br />
Banacek (Id.) Con: George Peppard,<br />
Murray Matheson, Ralph Manza, Christine<br />
Belford. Produzione: Usa, 1972,<br />
poliziesco, colore (16/70’; 1/90’).<br />
Nato come “costola” dell’NBC Wednesday<br />
Movie, il serial vede protagonista<br />
George Peppard nei panni di Banacek,<br />
un investigatore delle assicurazioni di<br />
origini polacche che lavora presso la<br />
Boston Casualty Company, sezione<br />
contingenze a tasso zero. La sua prima<br />
missione è quella di ritrovare oggetti<br />
spariti in circostanze misteriose: come<br />
un aereo che non è mai atterrato, una<br />
statua di due tonnellate scomparsa da<br />
un museo a prova di ladro, il prototipo<br />
di una macchina che si è volatilizzata<br />
mentre era su un treno in marcia. La<br />
seconda, ben più difficile, è dare una<br />
risposta logica a quello che è successo.<br />
Tra i suoi “segni particolari”: la passione<br />
per i sigari e per i proverbi polacchi;<br />
egli guadagna così bene da permettersi<br />
di vivere nella zona esclusiva<br />
di Beacon Hill. Murray Matheson interpreta<br />
Felix Mullholland, il confidente<br />
del protagonista, proprietario del<br />
Mullholland Rare Book and Print<br />
Shop; Ralph Manza è Jay Drury, l’autista<br />
di Banacek che lo scarrozza in Limousine;<br />
Christine Belford compare,<br />
solo una stagione, nei panni della collega<br />
Carlie Kirkland. George Eckstein<br />
è il produttore esecutivo della serie.<br />
Billy Goldenberg, tra i compositori più<br />
richiesti per i <strong>telefilm</strong> d’investigazione<br />
anni ’70 (Colombo, Kojak, Harry
Banda <strong>dei</strong> cinque, La<br />
O...), firma la colonna sonora. La serie<br />
ha ricevuto un riconoscimento dal Polish-American<br />
Congress per l’immagine<br />
positiva derivante da un personaggio<br />
di origini polacche.<br />
Banda <strong>dei</strong> cinque, La (The famous<br />
five) Con: Marcus Harris, Gary Russell,<br />
Jennifer Thanisch, Michelle Gallager,<br />
Sue Best, Michael Hinz. Produzione:<br />
Gran Bretagna, 1978, avventura/fantastico,<br />
colore (27/60’).<br />
Quattro ragazzi più un cane si ritrovano<br />
a vivere avventure misteriose negli<br />
affascinanti scenari del Sud dell’Inghilterra:<br />
Julian (Marcus Harris), Dick<br />
(Gary Russell), Anne (Jennifer Thanisch),<br />
Georgina detta “George” (Michelle<br />
Gallager) e il cane Timmy affrontano<br />
via via strani esperimenti,<br />
passaggi segreti, luci misteriose, treni<br />
fantasma, luoghi maledetti, mappe del<br />
tesoro. Sue Best interpreta la zia<br />
Fanny, mentre Michael Hinz è lo zio<br />
Quentin: Julian, Dick e Anne sono i<br />
cugini di George, figlia di Fanny e<br />
Quentin. La serie è tratta dai romanzi<br />
della scrittrice best-seller Enid Blyton<br />
(1897-1968) e segue di un anno il successo<br />
del connazionale Prigionieri<br />
delle pietre; nel 1996 si è girato un remake<br />
che vanta la coproduzione inglese,<br />
tedesca, americana e gallese. James<br />
Gatward firma da produttore esecutivo.<br />
La colonna sonora di Rob Andrews,<br />
supportata dalle parole di Les<br />
Spurr, è arrangiata e composta da Tony<br />
King. Le riprese sono avvenute perlopiù<br />
nei dintorni di Exbury. Il vero nome<br />
di Timmy è Toddy, addestrato dal<br />
padrone Ben Woodgate.<br />
Banda <strong>dei</strong> sette, La (Renegades)<br />
Con: Patrick Swayze, Randy Brooks,<br />
Paul Mones, Tracy Scoggins, Robert<br />
Thaler, Brian Tochi, Fausto Bara, Ja<br />
80<br />
mes Luisi, Kurtwood Smith. Produzione:<br />
Usa, 1983, poliziesco, colore<br />
(8/60’).<br />
La versione anni ’80 di Mod Squad<br />
trae origine da un film-tv in onda in<br />
America nel 1982: la storia è quella di<br />
una gang di giovani delinquenti che diventano<br />
“infiltrati” per la polizia di<br />
Los Angeles. La banda <strong>dei</strong> sette è così<br />
composta: un esordiente Patrick<br />
Swayze, un anno prima del debutto sul<br />
grande schermo ne I ragazzi della<br />
56esima strada di Coppola, è Bandit;<br />
Randy Brooks interpreta Eagle; Paul<br />
Mones veste i panni di J.T.; Tracy<br />
Scoggins è Tracy; Robert Thaler si fa<br />
chiamare semplicemente Dancer;<br />
Brian Tochi usa il nome di Dragon;<br />
Fausto Bara è Gaucho. Il tenente Marciano<br />
(James Luisi) funge da collegamento<br />
tra loro e la polizia; Kurtwood<br />
Smith è il capitano di quest’ultima. La<br />
colonna sonora è composta da Joseph<br />
Conlan e Barry De Vorzon. La serie si<br />
è rivelata un autentico flop in patria,<br />
registrando il minor ascolto assoluto<br />
tra i programmi di prima serata nella<br />
stagione ’82-’83.<br />
Band of brothers – Fratelli al<br />
fronte (Band of brothers) Con: Damian<br />
Lewis, David Schwimmer, Ron<br />
Livingston, Donnie Wahlberg, Scott<br />
Grimes, Frank John Hughes, Matthew<br />
Settle, Shane Taylor, Michael Cudlitz,<br />
Eion Bailey, Colin Hanks, Kirk Acevedo,<br />
Ross McCall, Dale Dye, Peter<br />
O’Mears. Produzione: Usa, 2001,<br />
guerra, colore (10/60’).<br />
SUPERCULT<br />
Tratta dal best-seller omonimo di<br />
Stephen Ambrose, ideale spin-off del<br />
film Salvate il soldato Ryan (1998), ecco<br />
la serie che potrebbe sancire il sorpasso<br />
della fiction televisiva d’autore<br />
su quella cinematografica, nonché del
81 Band of brothers – Fratelli al fronte<br />
le reti televisive via cavo (HBO) su<br />
quelle generaliste. E altresì di Spielberg<br />
su Spielberg stesso, visto che il cineasta<br />
firma da produttore esecutivo<br />
insieme a Tom Hanks. Partendo dal rigoroso<br />
addestramento nella Georgia<br />
del 1942, il racconto si concentra sull’unità<br />
“Easy Company”, il 506° reggimento<br />
della leggendaria 101° Divisione<br />
aviotrasportata destinata a paracadutarsi<br />
in Francia nel 1944 per preparare<br />
il campo alle forze di terra. Nel<br />
diario degli avvenimenti, la “Easy”<br />
combatte in Olanda e in Belgio (tra Bastogne<br />
e Bulge), guida il contrattacco<br />
sulle Ardenne e riesce a espugnare<br />
l’impenetrabile “Nido delle aquile” di<br />
Hitler a Berchtesgaden, nel 1945. Fanno<br />
parte del platoon: il tenente Richard<br />
Winters (interpretato dall’inglese Damian<br />
Lewis), che succede all’autoritario<br />
tenente Herbert Sobel (David<br />
Schwimmer) dopo l’ammutinamento<br />
di sei sergenti; il tenente Lewis Nixon<br />
(Ron Livingston); il tenente C.<br />
Carwood Lipton (Donnie Wahlberg), il<br />
sergente “feticista” di pistole “Luger”<br />
Donald Malarkey (Scott Grimes), il<br />
sergente Bill Guarnere (Frank John<br />
Hughes), il tenente Ronald Speirs<br />
(Matthew Settle), l’ufficiale medico<br />
Eugene Roe (Shane Taylor), il masticatore<br />
di sigari Denver “Bull” Randleman<br />
(Michael Cudlitz), David Kenyon<br />
Webster (Eion Bailey), il quale viene<br />
ferito in Olanda; il tenente Hank Jones<br />
(Colin Hanks), fresco di West Point; il<br />
sergente Joe Toye (Kirk Acevedo), che<br />
perde una gamba; il gracile Joseph<br />
Liebgott (Ross McCall), uno <strong>dei</strong> pochi<br />
ebrei della compagnia. Amargine delle<br />
loro imprese, si aggiungono il colonnello<br />
Sink (Dale Dye) e l’incompetente<br />
comandante Norman Dike (Peter<br />
O’Mears). Costata 120 milioni di dollari,<br />
la serie si è aggiudicata, tra i molti<br />
riconoscimenti, 6 Emmy Awards (tra<br />
cui miglior cast e regia), un Golden<br />
Globe e un Peabody Award. Tom<br />
Hanks dirige il quinto episodio; Gary<br />
Goetzman, Tony To e lo stesso Ambrose<br />
– scomparso il 13 ottobre 2002 – firmano<br />
da co-produttori esecutivi. Ogni<br />
appuntamento si avvale delle testimonianze<br />
<strong>dei</strong> veterani della “Easy”, mentre<br />
le loro controfigure di fiction esclamano<br />
che “la paura in guerra è distruttiva<br />
e contagiosa”. Quasi tutti gli attori<br />
principali sono stati scelti per la loro<br />
somiglianza fisica con i personaggi<br />
che dovevano interpretare. Qualche<br />
numero sulla serie: 2000 figuranti, 500<br />
personaggi parlanti, 700 armi autentiche<br />
e 400 di scena, 2000 uniformi americane<br />
e tedesche, 1200 costumi civili<br />
(originali dell’epoca), una media di<br />
14000 munizioni al giorno. L’aerodromo<br />
di Hatfield nell’Hertfordshire, già<br />
utilizzato per alcune riprese di Salvate<br />
il soldato Ryan, è diventato il quartier<br />
generale del <strong>telefilm</strong>: qui, su una superficie<br />
di 1000 acri all’aperto a 30 chilometri<br />
da Londra, sono stati allestiti<br />
villaggi belgi e francesi. La ricostruzione<br />
aerea del D-Day è semplicemente<br />
da videoteca e non ha nulla da invidiare<br />
allo sbarco sull’Omaha Beach di<br />
Salvate il soldato Ryan; rispetto al film<br />
del 1998, il serial denota maggior respiro<br />
e personaggi più delineati, permettendosi<br />
variazioni di stile e di ritmo<br />
più coraggiose. Memorabile, in tal senso,<br />
la puntata intitolata Bastogne, in<br />
cui la Easy è in avanscoperta nella foresta<br />
innevata intorno alla cittadina<br />
belga del titolo: in un clima surreale e<br />
ovattato, il racconto procede in soggettiva<br />
sul volto del dottor Roe, il quale<br />
cerca disperatamente di racimolare<br />
bende, morfina e altri medicinali d’emergenza;<br />
alla fine giunge in una stazione<br />
di soccorso improvvisata tra le
Barbary Coast<br />
macerie di una chiesa e conosce l’infermiera<br />
belga Renée (Lucie Jeanne),<br />
la quale, dopo che le muore l’ennesimo<br />
soldato tra le braccia si sfoga: “non ce<br />
la faccio più, non voglio più curare feriti,<br />
preferisco lavorare in una macelleria.<br />
Non è un dono di Dio, altrimenti<br />
non sarebbe così doloroso”; l’ultima<br />
frase prima di cadere vittima di un<br />
bombardamento sotto le macerie. Il titolo<br />
della serie e del libro di Ambrose –<br />
uscito in Italia con il titolo “Banda di<br />
fratelli” (Longanesi) – s’ispira a una<br />
frase dell’Enrico V di William Shakespeare:<br />
“We few, we happy few, we<br />
band of brothers” (atto 4, scena 3).<br />
Barbary Coast (The Barbary Coast)<br />
Con: William Shatner, Doug McClure,<br />
Dave Turner, Richard Kiel. Produzione:<br />
Usa, 1975, spionaggio, colore<br />
(14/60’).<br />
Ambientato nel 1870 in un distretto di<br />
San Francisco chiamato Barbary Coast,<br />
il serial appare come una di quelle<br />
“scampagnate” indietro nel tempo di<br />
Kirk e compagni in Star Trek: non per<br />
niente ne è protagonista William Shatner.<br />
Quest’ultimo veste i panni dell’agente<br />
speciale Jeff Cable, il quale si<br />
rapporta direttamente con il governatore<br />
della California dopo essersi infiltrato<br />
in una fauna variopinta grazie a<br />
travestimenti da videoteca; Doug Mc<br />
Clure interpreta Cash Conover, il proprietario<br />
del Golden Gate Casino, vinto<br />
a una partita a poker e quartier generale<br />
della coppia che richiama vagamente<br />
i due personaggi al centro di<br />
Quel selvaggio West (1965); DaveTurner<br />
è Thumbs, il pianista del locale; Richard<br />
Kiel ha il ruolo di Moose Moran,<br />
anch’egli dipendente del Golden. La<br />
serie ideata da Douglas Heyes vanta Cy<br />
Chermak quale produttore esecutivo.<br />
La colonna sonora è affidata a John An<br />
82<br />
drew Tartaglia. La puntata-pilota – con<br />
protagonista Shatner e Dennis Cole – è<br />
stata trasmessa il 4 maggio del 1975<br />
sulla ABC. In Italia il <strong>telefilm</strong> è passato<br />
anche con il titolo La costa <strong>dei</strong> barbari.<br />
Baretta (Id.) Con: Robert Blake, Dana<br />
Elcar, Edward Grover, Michael D.<br />
Roberts, Tom Ewell. Produzione: Usa,<br />
1975, poliziesco, colore (82/60’).<br />
Dopo l’addio di Tony Musante a<br />
Toma, la produzione trovò il sostituto<br />
in Robert Blake, nome d’arte di Michael<br />
Gubitosi. Ma la personalità dell’attore<br />
risultò talmente vincente e sui<br />
generis che gli venne cucita addosso<br />
una serie tutta sua, spostando le vicende<br />
dalla “Grande Mela” alla California.<br />
T-shirt, jeans, cappelletto in testa,<br />
stuzzicadenti tra le labbra, l’italo-americano<br />
Tony Baretta assomiglia più a<br />
un taxista o a un pizzaiolo che a un uomo<br />
di legge. Però la simpatia e la bonarietà<br />
del personaggio costringono il telespettatore<br />
ad affezionarsi puntata dopo<br />
puntata: questa sorta di anti-eroe<br />
con la passione per i travestimenti vive<br />
in un hotel – il King Edward – con<br />
Fred, un pappagallo bianco che risponde<br />
al telefono e beve whisky liscio.<br />
In più di un’occasione Baretta<br />
sposa cause sbagliate, convincendosi<br />
che un colpevole è innocente o viceversa;<br />
ha un giro di informatori di colore<br />
ai quali è affezionato e piange a dirotto<br />
quando gliene fanno fuori qualcuno;<br />
conosce molte prostitute che<br />
tratta con affetto e fa di tutto per aiutarle<br />
quando finiscono nei guai; con i superiori,<br />
invece, mostra una certa arroganza<br />
e strilla volentieri se non gli danno<br />
retta; questi, dal canto loro, non lo<br />
puniscono perché sanno quanto vale,<br />
ovvero perché sanno di avere torto.<br />
Dana Elcar e Edward Grover interpretano<br />
rispettivamente i tenenti Shiller e
83 Barney Miller<br />
Brubaker, i superiori di Baretta al 53°<br />
distretto di Los Angeles; Michael D.<br />
Roberts è Rooster, l’informatore di<br />
turno; Tom Ewell assume il ruolo di<br />
Billy Truman, il gestore dell’albergo<br />
dove vive il nostro, nonché suo unico<br />
amico. In Italia, dove la serie ideata da<br />
Stephen J. Cannell ha incontrato un<br />
successo inaspettato, il protagonista ha<br />
assunto addirittura un accento siciliano,<br />
come a voler accentuare le sue origini<br />
già palesi. Bernard Kowalski e<br />
Anthony Spinner, affiancati da Roy<br />
Huggins, sono i produttori esecutivi<br />
del serial che si è aggiudicato un<br />
Emmy Award. Blake, che per questo<br />
ruolo ha vinto un Golden Globe nel<br />
1976, compare occasionalmente dietro<br />
la cinepresa. La colonna sonora di<br />
Dave Grusin e Tom Scott si avvale della<br />
canzone “Keep Your Eye on the<br />
Sparrow” di Sammy Davis jr. Tra le<br />
guest-stars si riconoscono Joan Collins,<br />
Gary Busey, Erik Estrada, Shelley<br />
Duvall, Dennis Quaid, Madeleine<br />
Stowe.Tommy Lee Jones compare in<br />
un cameo nei panni di un prigioniero.<br />
Il vero nome di Fred, soprannominato<br />
anche “Aquila”, è Iaia: originario di<br />
Hong Kong, il pappagallo è stato ammaestrato<br />
da Ray Berwick. La prima<br />
moglie di Blake, Sondra, compare in<br />
un cameo; la seconda, Bonny, è stata<br />
ritrovata uccisa il 4 maggio del 2001<br />
nella macchina dell’attore dopo che la<br />
coppia era andata fuori a cena; l’attore<br />
ha affermato di essere ritornato nel locale<br />
perché aveva dimenticato la pistola<br />
e di avere ritrovato la consorte riversa<br />
sul sedile: i giudici non gli hanno<br />
creduto e lo hanno condannato in prima<br />
istanza, per poi assolverlo definitivamente<br />
nel marzo del 2005.<br />
Barnaby Jones (Id.) Con: Buddy<br />
Ebsen, Lee Meriwether, John Carter,<br />
Mark Shera. Produzione: Usa, 1973,<br />
poliziesco, colore (178/60’).<br />
Barnaby Jones (Buddy Ebsen) è un detective<br />
privato in pensione che beve solo<br />
latte, esperto in indagini per conto<br />
delle assicurazioni, che torna in pista a<br />
Los Angeles dopo l’omicidio del figlio<br />
Hal. Lo aiutano la nuora Betty Jones<br />
(Lee Meriwether, Miss America nel<br />
1955), il tenente Biddle (John Carter) e<br />
Jedediah Romano Jones detto “J.R.”<br />
(Mark Shera), il cugino di Barnaby che<br />
affianca lo zio dopo che qualcuno gli ha<br />
ucciso il padre. Jones può contare su<br />
uno <strong>dei</strong> laboratori più attrezzati di quel<br />
periodo, uno <strong>dei</strong> primi a campeggiare<br />
tra le mura domestiche. Curiosa l’identificazione<br />
del protagonista, Buddy Ebsen,<br />
con il personaggio interpretato: anch’egli<br />
stava per andare in pensione dopo<br />
la cancellazione del serial Beverly<br />
Hillbillies. Il produttore esecutivo del<br />
<strong>telefilm</strong> è Quinn Martin, affiancato da<br />
Philip Saltzman. Sean Penn, Nick Nolte<br />
e James Woods compaiono quali<br />
guest-stars; tra gli altri volti noti sfilano<br />
William Shatner, Bill Bixby, Stefanie<br />
Powers, Leslie Nielsen, Ida Lupino,<br />
Tyne Daly, Dick Van Patten, John Ritter,<br />
Bo Hopkins, Larry Hagman, Erik<br />
Estrada, Don Johnson, Morgan Fairchild,<br />
Vera Miles, Ed Harris, Madeleine<br />
Stowe.<br />
Barney Miller (Id.) Con: Hal Linden,<br />
Abe Vigoda, Wojo, Gregory Sierra,<br />
Jack Soo, Ron Glass, James Gregory,<br />
Steve Landesberg, Ron Carey, Barbara<br />
Barrie, Florence Stanley, Michael Tessier,<br />
Anne Windham. Produzione: Usa,<br />
1975, sit-com, colore (168/30’; 1/60’).<br />
CULT<br />
Non capita spesso di ambientare una<br />
sit-com in un distretto di polizia: il merito<br />
va agli ideatori Danny Arnold – che<br />
firma altresì da produttore esecutivo – e
Barone, Il<br />
Theodore J. Flicker, i quali hanno girato<br />
la serie nel dodicesimo Dipartimento di<br />
New York, per la precisione a Greenwich<br />
Village. Protagonista assoluto è il capitano<br />
Barney Miller (Hal Linden), alle<br />
prese con un corpo di poliziotti multietnico<br />
e multi-ridicolo: tra di loro, l’impassibile<br />
e brontolone Phil Fish (Abe<br />
Vigoda), i sergenti Stan Wojehowicz<br />
(Wojo), il portoricano Chano Amengual<br />
(Gregory Sierra), Nick Yemana<br />
(Jack Soo), il detective Ron Harris (Ron<br />
Glass), l’ispettore Frank Luger (James<br />
Gregory), il detective Arthur Dietrich<br />
(Steve Landesberg) e l’agente Carl Levitt<br />
(Ron Carey). Barbara Barrie interpreta<br />
Elisabeth Miller, la moglie del<br />
protagonista; Florence Stanley è Bernice<br />
Fish, la consorte di Phil. Nei primi<br />
episodi Michael Tessier e Anne<br />
Wyndham sono rispettivamente David<br />
e Rachel, i figli <strong>dei</strong> Miller. Tra le gueststars<br />
si riconosce il volto di Charlotte<br />
Rae (L’albero delle mele). Il <strong>telefilm</strong> ha<br />
vinto un Emmy Award e due Golden<br />
Globes quale “migliore commedia televisiva”.<br />
Nel gennaio del 1979 si è registrata<br />
la scomparsa di Jack Soo, con<br />
tanto di episodio speciale di commemorazione.<br />
La puntata finale si conclude in<br />
modo bizzarro dopo una lunga disputa<br />
tra la produzione e i dirigenti dell’ABC<br />
su come scrivere il The end: nel distretto<br />
viene ritrovato un fucile antico; si<br />
scopre che l’edificio era appartenuto a<br />
Roosevelt quando era Presidente delle<br />
forze di polizia nel 1890; lo stabile viene<br />
dichiarato monumento nazionale;<br />
tutti i loro occupanti vengono fatti<br />
sgomberare; Miller viene promosso da<br />
capitano a ispettore. La sit-com ha registrato<br />
un incredibile (e inaspettato) successo<br />
tra i poliziotti americani, i quali la<br />
giudicarono più realista di Starsky&<br />
Hutch: a conferma di ciò, tutti gli interpreti<br />
sono diventati membri onorari<br />
84<br />
della polizia di New York. La colonna<br />
sonora in salsa jazz è composta dalla<br />
collaudata coppia Jack Elliott-Allyn<br />
Ferguson. La serie, prodotta da Chris<br />
Hayward e Arne Sultan, ha dato vita a<br />
uno spin-off: in Fish, inedito in Italia,<br />
“sopravvivono” i personaggi interpretati<br />
da Vigoda e Stanley. L’idea di lanciare<br />
un altro serial basato sul personaggio<br />
di Wojehowicz venne accantonata<br />
dopo uno speciale su Miller dagli scarsi<br />
ascolti.<br />
Barone, Il (The Baron) Con: Steve<br />
Forrest, Sue Lloyd, Paul Ferris, Colin<br />
Gordon. Produzione: Gran Bretagna,<br />
1965, avventura, colore (30/60’).<br />
Un affabile commerciante d’arte americano<br />
dandy è in realtà un agente segreto<br />
che indaga su intrighi spionistici<br />
internazionali. È questo il plot della serie<br />
prodotta in Inghilterra dalla ITC che<br />
vede protagonista Steve Forrest nei<br />
panni di John Mannering, detto “il barone”<br />
a causa della corona che sovrasta<br />
l’entrata del suo ranch nel Texas. Sue<br />
Lloyd e Paul Ferris interpretano rispettivamente<br />
Cordelia Winfield, affascinante<br />
agente del servizio diplomatico<br />
inglese e David Marlowe, socio del nostro<br />
nella sua attività d’antiquario nei<br />
tre negozi che possiede a Londra, Parigi<br />
e Washington; Colin Gordon è Mr.<br />
Templeton-Green. Robert Baker e<br />
Monty Berman sono i produttori esecutivi<br />
del serial che si basa su alcuni romanzi<br />
firmati da John Creasey (sebbene<br />
nelle avventure letterarie il nostro<br />
sfoderasse passaporto inglese e non<br />
americano). Il tema musicale è composto<br />
da Edwin T. Astley. La serie è stata<br />
una delle prime in Europa a essere girata<br />
a colori.<br />
Basil e Sybil (Fawlty Towers) Con:<br />
John Cleese, Prunella Scales, Connie
85 Batman<br />
Booth, Andrew Sachs. Produzione:<br />
Gran Bretagna, 1975/1979, sit-com,<br />
colore (12/30’).<br />
SUPERCULT<br />
È sicuramente sul podio delle sit-com<br />
britanniche più divertenti e sagaci della<br />
storia, complice la presenza dell’ex<br />
Monty Python John Cleese. La genesi<br />
ha del leggendario: durante il tour del<br />
1971, Cleese e i Monty si ammalarono<br />
d’influenza in un hotel di Torquay; il<br />
potenziale comico di una situazione<br />
del genere era talmente fiammeggiante<br />
che Cleese lo usò quale plot in un<br />
episodio della serie del 1971 Doctor at<br />
large (inedita in Italia, ma sequel della<br />
sit-com del 1969 Dottori in allegria);<br />
una volta sciolti i Python, l’attore rispolverò<br />
l’idea allorquando la BBC gli<br />
chiese di progettare un nuovo <strong>telefilm</strong>.<br />
La storia racconta le vicende di una cinica<br />
coppia tipicamente inglese (non è<br />
un caso che la sit-com sia scritta da<br />
Cleese e dalla moglie Connie Booth):<br />
il frustrato, snob, irascibile e misantropo<br />
Basil Fawlty (John Cleese) è tutto il<br />
contrario di quello che dovrebbe essere<br />
un proprietario di albergo (calmo,<br />
gentile, premuroso, cordiale); l’unico<br />
essere vivente che il nostro teme è sua<br />
moglie Sybil (Prunella Scales), la quale<br />
lo addomestica con fermezza e dirige<br />
l’hotel (e la loro relazione) col piglio<br />
di una nazista. Acomplicare le trame<br />
si sovrappongono: la sensibile ed<br />
ingenua cameriera Polly (Connie<br />
Booth), spesso vittima degli intrighi di<br />
Basil e irrimediabilmente costretta a<br />
mentire per tirare il padrone fuori dai<br />
guai; Manuel (Andrew Sachs), il cameriere<br />
tuttofare di origini spagnole<br />
che storpia l’inglese e la comune intelligenza.<br />
Quest’ultimo personaggio, vista<br />
la sua apparente demenza e per non<br />
offendere gli spagnoli, è diventato italiano<br />
quando la serie è andata in onda<br />
in Spagna. Nata originariamente in sei<br />
puntate, la sit-com è stata prolungata<br />
dopo 4 anni di altre sei in seguito all’insurrezione<br />
del pubblico (nel frattempo<br />
Cleese e Booth, sull’orlo del divorzio,<br />
affermarono di aver dato fondo<br />
a tutte le loro energie creative). Il <strong>telefilm</strong><br />
ha conosciuto ben due traduzioni<br />
a “stelle e strisce”: nel 1978 la ABC ha<br />
lanciato la sfortunata Snavely (passata<br />
anche come Chateau Snavely, inedita<br />
in Italia), in cui l’hotel di Torquay diventa<br />
un albergo dell’America Centrale;<br />
nel 1983 è stata la volta di Amanda,<br />
interpretata dalla Bea Arthur di Maude<br />
(1972) e ambientata sul Pacifico. La<br />
serie che si è aggiudicata 3 BAFTA<br />
Awards è prodotta da John Howard<br />
Davies nel primo ciclo e da Douglas<br />
Argent nel secondo. Dennis Wilson è<br />
l’autore della colonna sonora. La facciata<br />
esterna dell’hotel di Torquay al<br />
centro delle vicende è in realtà quella<br />
del Wooburn Grange Country Club di<br />
Bourne End, nel Buckinghamshire.<br />
Batman (Id.) Con: Adam West, Burt<br />
Ward, Alan Napier, Neil Hamilton,<br />
Yvonne Craig. Produzione: Usa, 1966,<br />
avventura/fantastico, colore (120/30’).<br />
CULT<br />
Ispirata al fumetto anni ’40 di Bob Kane,<br />
la serie televisiva cerca di mantenere<br />
inalterata l’atmosfera da comic<br />
strips. Diventato giustiziere in seguito<br />
a un trauma giovanile, dopo aver assistito<br />
all’uccisione <strong>dei</strong> genitori, Batman,<br />
al contrario di Superman, non è<br />
invincibile e non è dotato di super-poteri.<br />
“I criminali sono superstiziosi e<br />
vigliacchi” – si legge in una delle prime<br />
Bat-strisce – “dovrò travestirmi in<br />
modo tale da terrorizzarli a morte; devo<br />
essere una creatura della notte, nera<br />
e terribile”. In televisione Adam West<br />
ricopre la doppia identità del miliarda
Batman 86<br />
rio Bruce Wayne e dell’uomo-pipistrello,<br />
che quando cala la notte veglia<br />
sulla sicurezza di Gotham City; Burt<br />
Ward lo affianca nei doppi panni di<br />
Dick Grayson e in quelli di Robin, il<br />
fedele compagno di Batman. I “fantastici<br />
due” suppliscono alla mancanza<br />
di super-poteri con l’intelligenza, con<br />
l’agilità atletica e con un ampio ventaglio<br />
di moderne apparecchiature: la<br />
Bat-mobile (che sfreccia per le strade<br />
piovose di Gotham), la Bat-fune (che<br />
permette loro di muoversi in silenzio<br />
da un grattacielo all’altro, come le ragnatele<br />
dell’Uomo Ragno), il Bat-cottero<br />
e il Bat-scafo, per i lunghi viaggi<br />
in aria o in mare. Sono comprimarie<br />
nell’evolversi degli episodi le figure<br />
del maggiordomo di West, Alfred<br />
(Alan Napier), l’unico a conoscere la<br />
doppia indentità di Bruce e Dick, nonché<br />
il commissario di polizia Gordon<br />
(Neil Hamilton), in perenne contatto<br />
con il giustiziere mascherato grazie al<br />
Bat-telefono o al Bat-segnale, l’ombra<br />
di un pipistrello proiettata in cielo da<br />
un riflettore. La figlia del poliziotto,<br />
Barbara (Yvonne Craig), veste segretamente<br />
l’identità di Bat-girl, preziosa<br />
alleata di Batman in più di un’occasione.<br />
L’azione prende il via “dal basso”,<br />
ovvero nella Bat-caverna nascosta nei<br />
sotterranei della villa di Wayne, a cui si<br />
accede rapidamente grazie a due pertiche<br />
di metallo situate dietro la libreria;<br />
i “fantastici due” si lasciano scivolare<br />
in abiti civili, per riemergere già belli e<br />
pronti nei rispettivi costumi. In lotta<br />
contro il crimine organizzato, l’eroe<br />
protagonista trova il suo climax quando<br />
affronta criminali con ambizioni di<br />
potere, che si esaltano ad affrontare un<br />
così degno avversario: malvagi o<br />
scienziati falliti che il più delle volte,<br />
con i loro vestiti sgargianti, sembrano<br />
usciti da una festa di Carnevale. Nel<br />
corso del <strong>telefilm</strong> i cattivi sono interpretati<br />
da attori celebri: Burgess Meredith<br />
è Pinguino; George Sanders, Otto<br />
Preminger e Eli Wallach si alternano<br />
nei panni di Mr. Freeze; Cesar Romero<br />
interpreta il ghigno di Joker; Vincent<br />
Price è più di una volta Testa d’uovo;<br />
la tuta aderente di Cat-woman (la Donna-gatto)<br />
viene vestita in successione<br />
da Julie Newmar, Lee Meriwheter e<br />
Eartha Kitt; quali antagonisti dell’uomo-pipistrello<br />
non mancano i cameo<br />
di Shelley Winters, Ida Lupino e Van<br />
Johnson. Batman affronta tutti loro nel<br />
corso di duelli che vengono sottolineati<br />
da scritte e cartelli sovrapposti che<br />
ricordano il fumetto: “smash”, “pow”<br />
e “bang” sono tra le più ricorrenti;<br />
“Wham!”, che compare quando viene<br />
sferrato un pugno, ha addirittura dato il<br />
nome al complesso pop formato da<br />
George Michael e Andrew Ridgeley<br />
negli anni ’80. Nel corso della serie,<br />
tuttavia, solo una vittima rimane sul<br />
campo: Molly, un’aiutante di Enigma<br />
interpretata da Jill St. John. “Non cerco<br />
assolutamente scuse per aver realizzato<br />
Batman. Non voleva certo dare un<br />
contributo alla cultura mondiale. Non<br />
voleva contenere messaggi profondi...<br />
Ho sempre odiato i programmi seri.<br />
Abbiamo solo pensato di dar vita a una<br />
forma di pop-art”: così William Dozier,<br />
il produttore esecutivo della serie<br />
che è caratterizzata dai finali sospesi,<br />
in cui la suspense deve essere trattenuta<br />
fino all’episodio seguente (la voce<br />
fuori campo originale tuonava “same<br />
bat-time, same bat-channel!”). L’indimenticabile<br />
tema musicale che ha vinto<br />
nel 1966 il Grammy Award quale<br />
“miglior brano strumentale” è composto<br />
da Neal Hefti, affiancato da Nelson<br />
Riddle per la composizione della colonna<br />
sonora. A sorpresa , in una sorte<br />
di cross-over, fa anche capolino il Ca
87 Bayside School<br />
labrone verde, l’eroe della serie omonima<br />
e contemporanea sempre firmata<br />
da Dozier. In una puntata compare in<br />
un cameo Pierre Salinger, ex addetto<br />
stampa del Presidente Kennedy. Alcuni<br />
episodi sono stati assemblati per<br />
realizzare un film, distribuito anche<br />
nei cinema italiani (Batman, 1966).<br />
Burt Ward, ai tempi cintura marrone di<br />
karate, ottenne la parte impressionando<br />
i produttori ai provini, rompendo a<br />
mano nuda un mattone. Commentava<br />
M.J. Ailer su “The New Yorker”: “È<br />
un programma vivace, sicuramente<br />
ben fatto, con quegli strani accessori e<br />
quei costumi così variopinti che riusciresti<br />
a scorgerli in una notte nebbiosa”.<br />
Oltre all’incredibile fioritura di gadgets<br />
(si parla di un giro di affari sui 75<br />
80 milioni di dollari solo nel 1966), il<br />
<strong>telefilm</strong> girato a Pasadena (California)<br />
ha dato vita a una versione a cartoni<br />
animati in cui West e Ward doppiano i<br />
rispettivi eroi interpretati sul piccolo<br />
schermo. Alcuni cenni della Bat-mania<br />
registrati negli Stati Uniti nell’anno<br />
del debutto: il fiorire, a partire da<br />
Detroit, delle pettinature “pipistrellesche”<br />
dette “Bat-cut”; i vari nightclub<br />
in cui le cameriere servivano i drink<br />
travestite da sexy Catwoman; William<br />
Enry, a capo della Commissione di<br />
Comunicazione Federale, travestito da<br />
Batman per chiedere un benefit a Washington...<br />
Il successo del serial è testimoniato<br />
altresì da un episodio avvenuto<br />
in America il 16 marzo del 1966,<br />
quando il <strong>telefilm</strong> venne interrotto per<br />
trasmettere la notizia che gli astronauti<br />
Neil Armstrong e David Scott, a bordo<br />
della Gemini 8, lottavano per la loro<br />
salvezza: più di 1400 telefonate arrivarono<br />
al centralino dell’ABC, rea di aver<br />
sospeso le avventure di Batman e Robin.<br />
Alla coppia dello spazio il pubblico<br />
preferiva quella di Gotham City.<br />
Bayside School (Saved by the Bell:<br />
The College Years / The New Class)<br />
Con: Mark-Paul Gosselaar, Tiffani<br />
Amber Thiessen, Mario Lopez, Dustin<br />
Diamond, Elizabeth Berkley, Dennis<br />
Haskins, Lark Voorhies, Anne<br />
Tremko, Kiersten Warren, Johnny Angel,<br />
Natalia Cigliuti, Bianca Lawson,<br />
Isaac Lidsky, Bonnie Russavage, Robert<br />
Sutherland. Produzione: Usa,<br />
1989, sit-com, colore (199/30’).<br />
Salvati dalla campanella, recita il titolo<br />
originale della sit-com: è quello che<br />
succede il più delle volte a un gruppo<br />
di studenti di media superiore iscritti<br />
presso la Bayside High School di Palisades,<br />
località immaginaria della California.<br />
Parties notturni, lezioni demenziali,<br />
ricreazioni trasgressive, avventure<br />
goliardiche; il tutto condito da<br />
amori, amoretti, screzi con i genitori,<br />
invidie e riappacificazioni: in uno scenario<br />
che nessun provveditore agli studi<br />
si augurerebbe di vedere, i protagonisti<br />
del serial che ha conteso a Beverly<br />
Hills il gradimento tra i giovani sul finire<br />
degli anni ’80 ce la mettono tutta<br />
per stravolgere preside e insegnanti.<br />
All’appello rispondono: Zack Morris<br />
(Mark-Paul Gosselaar, che ha conteso<br />
a Luke Perry il titolo di rubacuori tra le<br />
teenagers), bello con l’anima, sempre<br />
disponibile, che in più di una occasione<br />
si rivolge direttamente al telespettatore;<br />
Kelly Kapowski (Tiffani Amber<br />
Thiessen, poi “promossa” a Beverly<br />
Hills), la più carina della scuola; A.C.<br />
Slater (Mario Lopez), il simpatico capitano<br />
della squadra di football; la vanitosa<br />
Lisa Turtle (Lark Voorhies); Samuel<br />
“Screech” Powers (Dustin Diamond),<br />
la macchietta della classe; la<br />
giudiziosa Jessie Spano (Elizabeth<br />
Berkley, la futura protagonista del<br />
film-scandalo di Paul Verhoeven<br />
Showgirls). Dennis Haskins veste i
Baywatch<br />
panni del povero preside. Quando i ragazzi<br />
si trasferiscono all’università –<br />
in originale, la sit-com è stata contraddistinta<br />
dal sottotitolo The College<br />
Years – entrano in scena Leslie Burke<br />
(Anne Tremko) ed Alex Tabor (Kiersten<br />
Warren); il ciclo si chiude con il<br />
matrimonio di Zack e Kelly, nonché<br />
con la dipartita di tutti i protagonisti<br />
dell’esordio. In seguito, il serial rinnova<br />
il cast (The New Class): Tommy De<br />
Lucca (soprannominato “Tommy D.”,<br />
interpretato da Johnny Angel), il ragazzo<br />
più sensibile della classe; Lindsay<br />
Warner (Natalia Cigliuti), che<br />
sprizza simpatia da ogni poro; la divertente<br />
Megan Jones (Bianca Lawson);<br />
Barton Wyzell detto “Weasel” (Isaac<br />
Lidsky), il compagno di classe più socialmente<br />
impegnato; Vicki Needleman<br />
(Bonnie Russavage), l’isterica di<br />
turno; Scott Erickson (Robert Sutherland),<br />
che fa della seduzione un’arte.<br />
Mr. Bleeding (interpretato sempre dal<br />
veterano Dennis Haskins) è l’unico<br />
“sopravvissuto” della serie originaria.<br />
Ma non mancano i ritorni di tre idoli<br />
della prima ora: Mark-Paul Gosselaar,<br />
Mario Lopez e Lark Voorhies fanno da<br />
guest-stars nella nuova serie di episodi<br />
del <strong>telefilm</strong> che ha ricevuto più di un<br />
riconoscimento per come sono stati affrontati<br />
alcuni temi sociali. Sam Bobrick<br />
firma da ideatore. Il produttore<br />
esecutivo è Peter Engels, lo stesso di<br />
un altro serial under 18 quale California<br />
Dreams. Scott Gale canta il tema<br />
musicale. La sit-com è stata anticipata<br />
dal prequel Good morning, Miss Bliss<br />
nel 1987.<br />
Baywatch (Id.) Con: David Hasselhoff,<br />
Shawn Weatherly, Parker Stevenson,<br />
Billy Warlock, Erika Eleniak,<br />
Jeremy Jackson, Gregory Alan-Williams,<br />
Nicole Eggert, Pamela Anderson<br />
88<br />
(Lee), David Charvet, Alexandra Paul,<br />
Yasmine Bleeth, Jaason Simmons, Gena<br />
Lee Nolin, David Chokachi, Donna<br />
D’Errico, Traci Bingham, Nancy Valen,<br />
Carmen Electra, Kelly Packard,<br />
Angelica Bridges, Marliece Andrada,<br />
Michael Bergin, Jose Solano, Brooke<br />
Burns, Mitzi Kapture, Jason Momoa,<br />
Stacy Kamano. Produzione: Usa, 1989,<br />
avventura, colore (242/60’).<br />
CULT<br />
È il <strong>telefilm</strong> più visto nel mondo dopo<br />
Star Trek: l’80 per cento della popolazione<br />
mondiale ha seguito, almeno<br />
una volta, le imprese <strong>dei</strong> guardiacoste<br />
più belli e popolari del piccolo schermo.<br />
Avventure mozzafiato on the beach,<br />
salvataggi pericolosi tra le onde,<br />
amori e gelosie in riva al mare, bellezze<br />
californiane e tematiche sociali:<br />
questi gli ingredienti del serial che va<br />
in onda dal 1989 in più di 140 paesi nel<br />
mondo. E pensare che la prima serie<br />
non raccolse affatto i favori sperati:<br />
l’NBC soppresse il serial dopo solo una<br />
stagione. Il successo arrivò quando<br />
David Hasselhoff ne comprò i diritti,<br />
impose alcune modifiche e iniziò a<br />
produrre un nuovo ciclo, in onda dal<br />
1991. Corse a perdifiato lungo le<br />
spiagge, salti pericolosi dalle scogliere,<br />
avvistamenti sospetti all’orizzonte,<br />
intercettazioni di S.O.S. via radio, indagini<br />
per smascherare malviventi o,<br />
addirittura, assassini: il <strong>telefilm</strong> coniuga<br />
l’avventura a 360 gradi con momenti<br />
all’insegna dell’amore, dell’amicizia,<br />
delle tematiche sociali come<br />
la delinquenza minorile, la violenza<br />
sessuale, il razzismo. Non mancano, in<br />
ogni episodio, veri e propri video-clip<br />
musicali con le canzoni del momento<br />
che fanno da colonna sonora a immagini<br />
romantiche o a suggestive riprese<br />
al rallentatore: per molti, oltre alla prestanza<br />
fisica <strong>dei</strong> protagonisti, è questa
89 Baywatch<br />
la carta vincente del serial. Sulle spiagge<br />
di Malibù vive e lavora Mitch Buchannon<br />
(David Hasselhoff, l’ex pilota-detective<br />
di Supercar), a capo di un<br />
gruppo di guardiacoste a metà strada<br />
tra i poliziotti privati e i soccorritori di<br />
professione. Il loro compito è quello di<br />
proteggere e salvare l’incolumità <strong>dei</strong><br />
bagnanti, a qualsiasi costo e con tutti i<br />
rischi che ciò comporta. Fanno dapprima<br />
parte del nucleo operativo, oltre a<br />
Mitch-Hasselhoff, la bella C.J. Parker<br />
(la sexy-star Pamela Anderson, in seguito<br />
anche Lee), l’affascinante Matt<br />
Brody (il modello franco-americano<br />
David Charvet), il biondo australiano<br />
Logan Fowler (Jaason Simmons), la<br />
veterana Stephanie Holden (la muscolosa<br />
Alexandra Paul), l’affascinante<br />
Caroline Holden (la bruna e bellissima<br />
Yasmine Bleeth), il prestante Cody<br />
Madison (David Chokachi), l’esperto<br />
Garner (Gregory Alan-Williams), Hobie<br />
(interpretato prima da Brandon<br />
Call, quindi da Jeremy Jackson), il figlio<br />
di Mitch. Tra i “baywatcher” della<br />
prima ora ricordiamo Erika Eleniak nel<br />
body di Shauni McClain, Nicole Eggert<br />
come la giovane Summer Quinn,<br />
Peter Phelps quale Trevor Cole, mentre<br />
Holly Gagnier era Gina Pomeroy.<br />
Shawn Weatherly, nelle vesti di Jill Riley,<br />
è durata mezza stagione prima di<br />
finire tra le fauci di uno squalo; caso<br />
più unico che raro in una fiction, l’attore<br />
Richard Jaeckel è morto dapprima<br />
nei panni di Al Gibson, salvo poi “reincarnarsi”<br />
nel ruolo di Ben Edwards, il<br />
superiore di Mitch; la moglie di Hasselhoff,<br />
Pamela Bach, compare in alcuni<br />
episodi con il nome di Kay Morgan,<br />
di cui si innamora (guarda caso)<br />
Buchannon-Hasselhoff. Tra le ultime<br />
arrivate, la bionda Donna Marco (interpretata<br />
dalla playmate Donna D’Errico,<br />
in arrivo dallo spin-off Baywatch<br />
Nights), Samantha Thomas (Nancy<br />
Valen) e la prima bagnina di colore Jordan<br />
Tate (Traci Bingham, anch’essa<br />
apparsa nuda sulla rivista inglese<br />
“FHM”). Tra gli ultimi arrivati: le bagnine<br />
Lani McKensie (Carmen Electra),<br />
April Giminski (Kelly Packard),<br />
Taylor Walsh (Angelica Bridges) e<br />
Skylar Bergman (Marliece Andrada); i<br />
guardiaspiaggia Jack “J.D.” Darius<br />
(Michael Bergin) e Manny Gutierrez<br />
(Jose Solano); l’aspirante stunt-woman<br />
Jessica Owens detta “Jessie”<br />
(Brooke Burns) e Alexis Ryker detta<br />
“Alex” (Mitzi Kapture). Ma per gli<br />
amanti del <strong>telefilm</strong> “Baywatch” fa ormai<br />
rima con Pamela Anderson, la<br />
sexy-protagonista che per una gravidanza<br />
ha dovuto abbandonare il set<br />
proprio nel corso delle riprese della sesta<br />
serie per essere sostituita dalla bellissima<br />
Gena Lee Nolin (Miss Las Vegas<br />
nel 1994) nei panni della seducente<br />
Neely Capshaw, una sorta di rubacuori<br />
che fa innamorare di sé tutti i guardiaspiaggia<br />
del cast per poi fare perdere la<br />
testa a Mitch, il quale la sposa (salvo<br />
poi pentirsene). La Anderson, apparsa<br />
per ben 6 volte sulla copertina di<br />
“Playboy” (un record!), ha senz’altro<br />
contribuito all’esplosione del fenomeno<br />
nonché a legare l’immagine della<br />
serie con quella del mensile per soli<br />
uomini (nel giugno del 1998 tutte le<br />
protagoniste del <strong>telefilm</strong> sono apparse<br />
in copertina in un numero speciale della<br />
rivista). Il personaggio di C.J. abbandona<br />
il gruppo per sposare una<br />
rockstar (un accenno autobiografico<br />
sul suo matrimonio con Tommy Lee,<br />
batterista <strong>dei</strong> Motley Crue). Qualche<br />
numero sul serial-cult: 32 sono le lingue<br />
che hanno tradotto Alert à Malibu<br />
(come è stato intitolato in Francia) o<br />
Los vigilantes de la playa (il titolo spagnolo)<br />
negli altri 142 paesi; 1500 sono
Baywatch Hawaii<br />
le casse di bottiglie d’acqua consumate<br />
sul set nel corso di una stagione; 575 i<br />
costumi da bagno utilizzati ogni anno;<br />
129 i surf. Per via della prestanza fisica<br />
<strong>dei</strong> protagonisti, la critica americana<br />
ha soprannominato la serie “Bodywatch”.<br />
Nell’albo <strong>dei</strong> riconoscimenti si<br />
conta un poker di ASCAP Awards quale<br />
“miglior programma televisivo”. Tra<br />
le tante guest-stars che hanno fatto visita<br />
sul set ricordiamo i Beach Boys<br />
(che si esibiscono in un concerto sulla<br />
spiaggia), Little Richard (anch’egli al<br />
piano in riva al mare), la violinista sexy<br />
Linda Bravo, Madchen Amick, Mariska<br />
Hargitay, Lisa Rinna, Elisabeth<br />
Berkley, Michelle Williams, Cindy<br />
Margolis, Don Most, Anson Williams,<br />
Carrie-Anne Moss, Nikki Cox, Dick<br />
Van Patten, Charisma Carpenter, Erik<br />
Estrada, Kerr Smith, Catherine Oxenberg,<br />
Hunter Tylo e, nei panni di sé<br />
stessi, Jenny McCarthy, Jay Leno,<br />
Bryan Adams e George Hamilton. In<br />
una puntata Pamela Anderson, Yasmine<br />
Bleeth e Alexandra Paul si improvvisano<br />
detective e si travestono da Charlie’s<br />
Angels. David Hasselhoff, Gregory<br />
J. Bonann, Jack Clements, Michael<br />
Berk e Douglas Schwartz formano il<br />
“pokerissimo” di produttori esecutivi.<br />
La colonna sonora è curata da John<br />
D’Andrea, Cory Lerios e Jeff Marsh; la<br />
canzone della sigla, “Save Me”, è cantata<br />
da Peter Cetera e composta da quest’ultimo<br />
con David Foster; la canzone<br />
di chiusura, “I Believe”, vede al microfono<br />
la “strana coppia” formata da<br />
David Hasselhoff-Laura Branigan;<br />
“I’m always here” ha la voce di Jim Jamison;<br />
“Current of Love”, che chiude<br />
tutte le puntate del terzo ciclo, è eseguita<br />
dal solo Hasselhoff. Prima del 2000,<br />
tutto il cast si è trasferito sulla spiaggia<br />
di Haleiwa in Baywatch Hawaii, in cui<br />
entrano in scena i guardiacoste Jason<br />
90<br />
(Jason Momoa) e Kekoa (Stacy Kamano).<br />
Da una costola del serial nel 1995<br />
è nato lo spin-off Baywatch Nights<br />
(vedi di seguito), in cui sopravvivono<br />
i soli Mitch Buchannon (David Hasselhoff),<br />
che diventa detective privato<br />
e Garner (Greg Alan-Williams), il fedele<br />
compagno di sempre. Nel 2005 la<br />
rivista “Variety” ha annunciato il film<br />
tratto dalla serie on the beach.<br />
Baywatch Hawaii Vedi Baywatch.<br />
Baywatch Nights (Id.) Con: David<br />
Hasselhoff, Angie Harmon, Greg<br />
Alan-Williams, Donna D’Errico, Angie<br />
Harmon, Lisa Stahl, Lou Rawls.<br />
Produzione: Usa, 1995, poliziesco, colore<br />
(44/60’).<br />
STRACOTTO<br />
Mitch Buchannon (David Hasselhoff)<br />
trasloca da Baywatch nello spin-off<br />
tratto dal serial più popolare del mondo.<br />
Indagini pericolose per le strade di<br />
Los Angeles, detective-stories ambientate<br />
nei sobborghi della città più<br />
glamour degli States, intrighi e omicidi<br />
nel jet-set della metropoli; ma anche<br />
donne da favola, azione, divertimento,<br />
atmosfere più bollenti che in riva al<br />
mare: il serial trasferisce gli ingredienti<br />
vincenti di Baywatch in una serie più<br />
gialla del sole. Tutto ha inizio quando<br />
Mitch Buchannon (Hasselhoff), dopo<br />
vent’anni di vita da guardiacoste, decide<br />
di aprire un’agenzia investigativa<br />
per debellare il crimine e per aiutare le<br />
persone che subiscono quotidianamente<br />
quelle ingiustizie che la polizia<br />
non sempre è in grado di affrontare. Al<br />
suo fianco nel corso delle indagini arrivano<br />
il compagno di mille avventure<br />
on the beach, Garner Ellerbee (Greg<br />
Alan-Williams) e tre nuovi “angeli custodi”:<br />
le bellissime Ryan McBride<br />
(Angie Harmon), Destiny Desimone
91 Belfagor o il fantasma del Louvre<br />
(Lisa Stahl) e Donna Marco (Donna<br />
D’Errico, che poi si trasferisce a<br />
Baywatch). Il loro quartier generale è<br />
il club Nights, gestito da Lou Raymond<br />
(Lou Rawls). Il loro campo d’azione<br />
è ovunque nascano ingiustizie e<br />
soprusi, soprattutto verso i più deboli.<br />
E quando tutti dormono, il “pokerissimo”<br />
d’investigatori entra in azione: la<br />
notte accompagna le investigazioni di<br />
questi detective anni ’90. Girato interamente<br />
a Los Angeles, il <strong>telefilm</strong> coniuga<br />
il giallo e le indagini alla Miami<br />
Vice con le bellezze e le atmosfere patinate<br />
proprie di Baywatch, dando vita<br />
a una formula vincente che ha spinto il<br />
popolare settimanale “Tv Guide” a<br />
eleggere Hasselhoff “tra i dieci uomini<br />
più potenti della tv a stelle e strisce” di<br />
metà anni ’90. Nella seconda stagione<br />
il serial cavalca il successo riscosso da<br />
X-Files e diventa “paranormale”, con<br />
storie che vedono protagonisti fantasmi,<br />
vampiri e licantropi. Da non perdere<br />
la puntata in cui Mitch Buchannon,<br />
per non farsi riconoscere in un inseguimento,<br />
si traveste da donna bionda<br />
e vamp. David Hasselhoff, Michael<br />
Berk, Gregory J. Bonann e Douglas<br />
Schwartz formano il quartetto di ideatori-produttori<br />
esecutivi. La colonna<br />
sonora è composta da John D’Andrea<br />
e Cory Lerios; Hasselhoff canta sia la<br />
sigla iniziale che quella di chiusura.<br />
Da Baywatch sopraggiungono Alexandra<br />
Paul e Yasmine Bleeth, nei rispettivi<br />
panni da dopo-spiaggia di<br />
Stephanie e Caroline. Carol Alt compare<br />
in un cameo.<br />
Beetleborgs: quando si scatena<br />
il vento dell’avventura (Saban’s<br />
Beetleborgs) Con: Wesley Baker, Shannon<br />
Chandler, Brittany Konarzewski,<br />
Herbie Baez. Produzione: Usa, 1996,<br />
avventura/fantastico, colore (87/30’).<br />
La storia è quella di tre ragazzini che si<br />
avventurano in una casa abbandonata<br />
e, come nelle migliori tradizioni, si imbattono<br />
in un fantasma che esaudisce i<br />
loro desideri e li rende super-eroi. Wesley<br />
Baker è Drew McCormick, il coraggioso<br />
leader del trio con poteri telecinetici<br />
quando si trasforma nel Beetleborg<br />
Blu; Shannon Chandler e Brittany<br />
Konarzewski interpretano in successione<br />
Jo, la sorella di Wesley dotata<br />
di una forza strepitosa quando diventa<br />
il Beetteborg Rosso; Herbie Baez veste<br />
i panni di Roland Williams, contraddistinto<br />
da una velocità fulminante<br />
nel Beetleborg Verde. Il tris di eroi deve<br />
vedersela con i malvagi di turno,<br />
che hanno nomi altisonanti come i tre<br />
protagonisti: LadyBorg, DragonBorg,<br />
RoboBorg... La serie ha ottenuto un<br />
successo tale in America da indurre i<br />
produttori a metterne in cantiere un seguito<br />
(Saban’s Beetleborgs Metallix).<br />
Hain Saban, Shuki Levy e Lance H.<br />
Robbins firmano da produttori esecutivi.<br />
Belfagor o il fantasma del Louvre<br />
(Belphégor ou le Fantôme du<br />
Louvre) Con: Juliette Gréco, Yves Rénier,<br />
Christine Delaroche, Sylvie,<br />
François Chaumette. Produzione:<br />
Francia, 1965, thriller, b/n (4/70’).<br />
SUPERCULT<br />
“C’è un fantasma dentro il Louvre”: la<br />
frase che apre il romanzo del 1927 di<br />
Arthur Bernède non fa così paura come<br />
l’apparizione televisiva di Belfagor,<br />
la creatura più angosciante dell’immaginario<br />
seriale. Nelle sale del<br />
celebre museo, nella Parigi meno romantica<br />
della fiction, si aggira una misteriosa<br />
figura avvolta in un mantello<br />
nero come la notte, con un lungo copricapo<br />
scuro e una maschera di cuoio<br />
che le copre il volto: questa sorta di
Belfagor o il fantasma del Louvre<br />
mummia post-moderna è stata vista<br />
nei pressi della statua di Belfagor, divinità<br />
caldea dell’inganno. Allo stupore<br />
e alla curiosità subentra il terrore<br />
quando il capo-custode viene trovato<br />
ucciso in uno <strong>dei</strong> corridoi del Louvre.<br />
Il caso attira l’interesse dell’avventuroso<br />
studente Andrea Bellegarde<br />
(Yves Rénier) e della curiosa Colette<br />
(Christine Delaroche), la figlia dell’ispettore<br />
Mènardier incaricato dell’inchiesta<br />
(il quale ha il volto di René<br />
Dary): i due giovani si fanno rinchiudere<br />
nel museo per scoprire l’arcano.<br />
Con il passare delle puntate, le indagini<br />
svelano l’attività esoterica di una<br />
congrega di occultisti che si ispira agli<br />
antichi Rosacroce, il cui tesoro sarebbe<br />
nascosto nel Louvre. Tra i membri<br />
della confraternita figurano Lady<br />
Hodwin (Sylvie), l’anziana protettrice<br />
di Belfagor; l’affascinante Luciana<br />
Boriel e la gemella Stefania (entrambe<br />
interpretate da una magnetica Juliette<br />
Gréco); Boris Williams (François<br />
Chaumette), esperto di riti iniziatici e<br />
dotato di un’oscura forza ipnotica. Girato<br />
con maestria tra luci e ombre, lungo<br />
passaggi segreti e dedali dell’anima,<br />
tra piste false e colpi di scena, il<br />
serial conduce il telespettatore in un<br />
labirinto di realtà enigmatiche attraverso<br />
una fotografia “espressionista”<br />
che esalta la sensazione di mistero che<br />
permea la serie. La tensione emotiva<br />
risulta così alta che basta un paio di<br />
occhi sbarrati contornati dall’eye-liner<br />
e dal kajal per gettare nel panico il<br />
pubblico. Ma le suggestioni thriller<br />
non sono le sole: echi di Nouvelle Vague<br />
traspaiono in controluce (da antologia,<br />
in tal senso, il duetto tra Andrea<br />
e Colette nei corridoi del museo che si<br />
sta svuotando: “Cos’ha da rimproverare<br />
alla gioventù di oggi?”, chiede il<br />
giovane alla ragazza appena incontra<br />
92<br />
ta che lo ha redarguito per i metodi poco<br />
educati; “Tutto”, risponde lei;<br />
“Preferisce gli uomini maturi?”, la incalza<br />
lui; “Sì, mio padre per esempio”;<br />
“Cosa avrebbe di tanto straordinario?”;<br />
“Ha delle illusioni: sopra l’onestà,<br />
sull’entusiasmo, sull’amore, su<br />
tutto”; “Spero non gli passino frequentando<br />
la gioventù che lei biasima”;<br />
“Ci penso io a fare la guardia.<br />
Non a tutte le mie amiche permetto di<br />
venire a casa: ce ne sono alcune che<br />
gliele farebbero passare tutte le illusioni,<br />
specie sulla virtù delle ragazze”;<br />
“Le perderà lo stesso”; “Lo so,<br />
prima o poi finirà così. Un giorno anche<br />
lui aprirà gli occhi e sarà un giorno<br />
triste. Se non troviamo qualche illusione<br />
nei genitori, dove andiamo a<br />
cercarle? Non tra i coetanei…”; “Se<br />
sono come lei, perché no?”, chiosa alla<br />
fine Andrea); così come schegge di<br />
esistenzialismo si conficcano qua e là<br />
nella trama, soprattutto affidate al personaggio<br />
interpretato da Juliette Gréco<br />
(“Le contraddizioni la irritano? –<br />
chiede Luciana ad Andrea prima di sedurlo<br />
– Io sono piena di contraddizioni,<br />
sono come quelle paste metà vaniglia<br />
e metà cioccolato: non le piacciono?”;<br />
come nell’addio della donna al<br />
ragazzo, quando capisce che sceglierà<br />
Colette: “fa un effetto strano sentirsi<br />
vinti. Mi sento come il coniglietto di<br />
una mia cugina. Un coniglio che le<br />
avevano dato quando aveva 3 anni.<br />
Voleva che mia cugina giocasse con<br />
lui e se per caso lo trascurava, cominciava<br />
a correrle davanti, facendo <strong>dei</strong><br />
salti. Un giorno la bambina se ne<br />
stancò e il coniglio si sentì perduto:<br />
scavò una galleria e scomparve. Finì<br />
certamente per morire. Mi scaverò<br />
una galleria come il coniglio e poi sparirò…”).<br />
Rispetto al romanzo, nella<br />
serie fortemente voluta dallo sceneg
93 Bella e la bestia, La<br />
giatore Jacques Armand e dal regista<br />
Claude Barma alcuni nomi e cognomi<br />
sono stati cambiati, mentre il detective<br />
Chantecoq, che nella versione letteraria<br />
era l’eroe protagonista, viene<br />
messo da parte per lasciare il proscenio<br />
al commisario Ménardier (personaggio<br />
secondario nel libro) e alla giovane<br />
coppia d’investigatori “per caso”<br />
(in realtà Rénier fa praticantato per incarnare<br />
successivamente Il commissario<br />
Moulin della polizia giudiziaria,<br />
nel 1976). Ad animare Belfagor è stato<br />
chiamato il mimo Isaac Alvarez.<br />
Robert Paillardon firma la serie da<br />
produttore esecutivo. La colonna sonora,<br />
contraddistinta da note di violini<br />
su temi classici, è curata da Antoine<br />
Duhamel. Prima di farlo debuttare in<br />
un romanzo nell’aprile del 1927, Bèrnede<br />
aveva lanciato Belfagor in 59 appuntamenti<br />
quotidiani su “Le Petit Parisien”<br />
(dal 28 gennaio al 28 marzo<br />
1927), dai quali è tratta la contemporanea<br />
prima versione cinematografica<br />
diretta da Henri Desfontaines (senza<br />
sonoro e inedita in Italia). Dopo La<br />
mortale trappola di Belfagor (1967),<br />
la creatura di Bèrnede è tornata a far<br />
tremare il grande schermo nel 2001: in<br />
Belfagor – Il fantasma del Louvre,<br />
Sophie Marceau raccoglie la pesante<br />
eredità della Gréco a colpi di inutili effetti<br />
speciali. Nello stesso anno è toccato<br />
al cartone animato in cui Belfagor<br />
assomiglia più a Macchia Nera<br />
che al terrificante personaggio che teneva<br />
con il fiato sospeso mezza Europa<br />
a metà degli anni ’60.<br />
Bella e la bestia, La (The Beauty<br />
and the Beast) Con: Linda Hamilton,<br />
Ron Perlman, Roy Dotrice, Jo Anderson.<br />
Produzione: Usa, 1987, avventura/fantastico,<br />
colore (56/60’).<br />
“Anni fa lessi in un articolo che alcune<br />
persone vivono nei sotterranei di New<br />
York, nutrendosi di rifiuti. Feci alcune<br />
indagini e scoprii che sotto Manhattan<br />
scorrono 300 miglia di tunnel, quasi<br />
una seconda città. Decisi di farne un<br />
serial”: l’ideatore Ron Koslow racconta<br />
così la nascita della moderna trasposizione<br />
televisiva della classica fiaba<br />
che ha emozionato più di una generazione.<br />
Questa volta le vicende si svolgono<br />
nella “Grande Mela”, o meglio<br />
nei sotterranei della metropoli. Qui vive<br />
da anni Vincent (Ron Perlman), costretto<br />
dalle sue grottesche sembianze<br />
a vivere nell’ombra, nato deforme, con<br />
la testa leonina e abbandonato da tutti<br />
tranne che da un misterioso individuo<br />
che egli riconosce come “padre” (Roy<br />
Dotrice), il suo unico amico e consigliere<br />
che gli insegna i principi di una<br />
società utopica. Ma un giorno la luce<br />
irrompe nella vita del “mostro”:<br />
un’avvocatessa, Catherine Chandler<br />
(Linda Hamilton), viene selvaggiamente<br />
picchiata e lasciata in fin di vita<br />
a Central Park; Vincent la salva da<br />
morte sicura portandola nel suo mondo,<br />
guarendola con amore. Dopo lo<br />
shock iniziale, Catherine inizia ad apprezzare<br />
la gentilezza di quell’essere,<br />
strano più per la sua dolcezza che per<br />
la sua bruttezza. Tornata al lavoro in<br />
superficie, l’avvocatessa scopre di essersi<br />
innamorata. I due, capaci di comunicare<br />
anche solo telepaticamente,<br />
iniziano a collaborare nel corso di alcune<br />
indagini poliziesche. Dotata di<br />
una poesia assai rara nei <strong>telefilm</strong> (più<br />
di una volta i due protagonisti si esprimono<br />
in versi), la serie non prevede<br />
l’happy end: alla fine del <strong>telefilm</strong>, la<br />
“strana coppia” ha un bambino che<br />
viene rapito da un criminale che poi<br />
uccide Catherine quando Linda Hamilton<br />
espresse la volontà di lasciare il<br />
set. Nelle ultimissime puntate que
Bellamy 94<br />
st’ultima viene sostituita da Jo Anderson<br />
nei panni della detective di polizia<br />
Diana Bennett. Paul Witt e Tony Thomas<br />
(Buongiorno dottor Bedford) sono<br />
i produttori esecutivi insieme allo<br />
stesso Ron Koslow. Lee Holdridge è<br />
l’autore del tema musicale; Don Davis<br />
lo affianca nella colonna sonora <strong>dei</strong><br />
singoli episodi: insieme hanno vinto 3<br />
Emmy Awards. Oltre a questi premi, la<br />
serie si è aggiudicata un Golden Globe.<br />
Adrian Paul, Lance Henriksen e<br />
Joe Lando sono tra i volti noti che si<br />
susseguono sul set. L’ultimo episodio<br />
si conclude con il ritorno di Vincent e il<br />
figlio sottoterra, quasi a voler fuggire<br />
dal mondo tanto solare quanto crudele.<br />
Bellamy (Id.) Con: John Stanton, Tim<br />
Elston. Produzione: Australia, 1981,<br />
poliziesco, colore (26/60’).<br />
John Stanton tiene alto il bavero del<br />
detective australiano Steve Bellamy,<br />
dai metodi risoluti anche quando gli<br />
rapiscono la nipote o quando deve<br />
sventare una rapina con ostaggi. Al suo<br />
fianco si schiera il fedele Mitchell<br />
(Tim Elston). La serie è ideata da Ron<br />
McLean. Don Battye firma da produttore.<br />
Belle e pericolose (Dangerous Curves)<br />
Con: Michael Michele, Lise Cutter,<br />
Diane Bellego, Greg McKinney,<br />
François-Eric Gendron. Produzione:<br />
Usa/Francia/Spagna/Germania, 1992,<br />
poliziesco, colore (44/60’).<br />
Due donne con la pistola contro la malavita<br />
nella Dallas <strong>dei</strong> primi anni ’90.<br />
Holly Williams (Michael Michele) e<br />
Gina McKay (Lise Cutter) sono una<br />
coppia di investigatrici private che<br />
vengono assoldate da magnati e uomini<br />
potenti che non vogliono affidare alla<br />
polizia casi alquanto delicati. Diane<br />
Bellego è l’elegante Marina Bonnelle,<br />
a capo della Personal Touch, l’agenzia<br />
investigativa delle due detective in<br />
gonnella; Greg McKinney interpreta il<br />
sergente di polizia Ozzie Bird, il “contatto”<br />
della coppia di protagoniste<br />
(nonché amante di Gina). Dopo alcune<br />
puntate, la Bonnelle viene trasferita e<br />
il suo posto viene preso da Alexandre<br />
Dorleac (François-Eric Gendron), il<br />
quale utilizza l’agenzia quale copertura<br />
per acciuffare criminali e terroristi<br />
internazionali. Ametà strada tra la versione<br />
femminile di Miami Vice e New<br />
York New York, il serial non disdegna<br />
situazioni sexy (alcune scene spinte<br />
non sono state proposte al pubblico<br />
americano). La serie è creata e prodotta<br />
da Leonard Katzman, e David Paulsen,<br />
entrambi produttori di Dallas. Anche<br />
se batte bandiera americana, il <strong>telefilm</strong><br />
vanta una partecipazione produttiva<br />
francese, spagnola e tedesca. Il<br />
cantante Larry Poindexter compare in<br />
un cameo.<br />
Belli dentro Con: Claudio Batta, Stefano<br />
Chiodaroli, Leonardo Manera,<br />
Geppi Cucciari, Brunella Andreoli,<br />
Alessandra Ierse, Tony Rucco, Maria<br />
Rossi, Alessandro Fullin, Pia Engleberth.<br />
Produzione: Italia, 2005, sitcom,<br />
colore (45/30’).<br />
Belli “dentro”, ovvero dietro le sbarre.<br />
La prima sit-com italiana che mette in<br />
scena storie di quotidianità carceraria<br />
nasce da un’idea degli stessi detenuti<br />
di San Vittore, il carcere di Milano,<br />
che, sotto la guida di Emilia Patruno,<br />
direttrice del magazine “www.ildue.it”,<br />
hanno acceso i riflettori sulla “vita dietro<br />
le sbarre al di là dello schema noto e<br />
già superfrequentato di luogo di violenza,<br />
ingiustizia e isolamento sociale”.<br />
E così si ride con spontanea ironia<br />
della convivenza forzata di persone in<br />
spazi ridottissimi, dell’ingegno neces
95 Ben Casey<br />
sario per accrescere la funzionalità <strong>dei</strong><br />
pochi oggetti a disposizione, della<br />
noia, delle gerarchie, delle festività da<br />
celebrare, degli scambi di favore, <strong>dei</strong><br />
costanti tentativi di normalizzare, con<br />
riti, gesti e pensieri, un vivere quotidiano<br />
che di consueto non ha nulla.<br />
Protagonista della serie un sestetto di<br />
detenuti, ognuno con una storia alle<br />
spalle che lo ha condotto per vie diverse<br />
a vivere insieme agli altri, e, volente<br />
o nolente, a diventare parte di “una famiglia”.<br />
Si tratta di tre uomini: il truffatore<br />
Ciccio (Claudio Batta), Mariano<br />
(Stefano Chiodaroli) e il detenuto<br />
in transito Eugenio (Leonardo Manera);<br />
e di tre donne: Gonni (Geppi Cucciari),<br />
la moglie di Ciccio; la ladruncola<br />
Lilli (Brunella Andreoli) e la prostituta<br />
“per tradizione” Iolanda (Alessandra<br />
Ierse). Accanto a loro: due guardie<br />
(Tony Rucco e Maria Rossi), uno spesino<br />
gay (Alessandro Fullin) e una<br />
suora (Pia Engelberth), co-protagonisti<br />
<strong>dei</strong> giorni che passano lenti, in un<br />
luogo dove di tempo se ne ha tanto e la<br />
voglia di vivere e di sdrammatizzare le<br />
avversità regna sovrana. Una telecamera<br />
fissa, collocata al posto della finestra,<br />
riprende il lento vivere <strong>dei</strong> sei<br />
detenuti in due anguste celle della sezione<br />
femminile e maschile: due microcosmi<br />
collocati all’interno di un altro<br />
microcosmo, il carcere, che per<br />
certi versi rappresenta il mondo esterno,<br />
apparendo come una sorta di punteggiatura<br />
del racconto attraverso immagini<br />
reali riprese all’interno e all’esterno<br />
di San Vittore. Nel corso di una<br />
puntata si intrecciano due storie. Se la<br />
serie è firmata da Fatma Ruffini, il<br />
soggetto è scritto a quattro mani da<br />
Giovanna Koch ed Edoardo Erba; la<br />
realizzazione è curata da Bananas e<br />
Grundy Italia. Il cast artistico è stato<br />
scelto e supervisionato da Giancarlo<br />
Bozzo, direttore artistico di Zelig: non<br />
è un caso che la metà degli interpreti<br />
derivi dal programma cult di Canale 5<br />
o da Colorado Café di Italia 1. Tra le<br />
guest-stars di passaggio si riconoscono<br />
il Mago Forest, Antonio Cornacchione,<br />
Gabriele Cirilli. La canzone<br />
della sigla è “a tema”: “Jailhouse<br />
Rock” di Elvis Presley. Le celle della<br />
sit-com sono state ricostruite in uno<br />
studio alla periferia di Milano sullla<br />
base di quelle di San Vittore: la fedele<br />
riproduzione ha destato l’ammirazione<br />
del direttore del carcere milanese,<br />
Gloria Manzelli, la quale ha fatto notare<br />
che “purtroppo nella realtà sono solo<br />
molto più affollate”. Maria Novella<br />
Oppo, su “l’Unità”, ha sottolineato<br />
“uno spirito caustico e non privo di sadismo<br />
che somiglia più a qualche originale<br />
britannico che alla normale fiction<br />
italiana. Il risultato è divertente.<br />
Fin troppo, tanto da far pensare che il<br />
carcere vero non sia poi tanto peggio<br />
di quello che ognuno di noi si crea, o<br />
subisce, in famiglia o al lavoro. Senza<br />
contare che nella vita non ci sono<br />
sconti di pena”.<br />
Ben Casey (Id.) Con: Vince Edwards,<br />
Sam Jaffe, Bettye Ackerman, Harry<br />
Landers, Nick Dennis, Jeanne Bates,<br />
Franchot Tone. Produzione: Usa, 1961,<br />
medico, b/n (153/60’).<br />
CULT<br />
È la serie che con il Dottor Kildare ha<br />
inaugurato la genesi <strong>dei</strong> moderni dottori<br />
televisivi, nonché la sfida degli<br />
stessi a colpi di bisturi e di audience.<br />
Contemporaneo e parallelo al collega,<br />
in onda in America solo un mese più<br />
tardi rispetto a Kildare e come quest’ultimo<br />
lungo cinque stagioni, Ben<br />
Casey (Vince Edwards) è un neurochirurgo<br />
che opera al County General Hospital.<br />
Al suo fianco: il dottor David
Benedetti dal Signore<br />
Zorba (Sam Jaffe), a capo del reparto<br />
neurochirurgico; l’anestesista Maggie<br />
Graham (interpretata da Bettye Ackerman,<br />
la moglie di Jaffe); il dottor Ted<br />
Hoffman (Harry Landers); l’inserviente<br />
Nick Kanavaras (Nick Dennis);<br />
l’infermiera Wills (Jeanne Bates); il<br />
dottor Daniel Freeland (Franchot Tone),<br />
destinato a prendere il posto di<br />
Zorba. “L’uomo, la donna, la nascita,<br />
la morte, l’infinito”: ogni puntata inizia<br />
con questo slogan metafisico. La<br />
serie creata da James Moser, già ideatore<br />
di una serie medica nel 1954 (Medic,<br />
inedita in Italia), è prodotta da<br />
Matthew Rapf per la Bing Crosby Productions;<br />
John E. Pommer è tra i produttori<br />
esecutivi. Sydney Pollack<br />
compare tra i registi più ricorrenti; il<br />
tema musicale è composto da David<br />
Raksin, coadiuvato nel resto del serial<br />
da George Bassman, Richard Markowitz<br />
e Walter Scharf; le musiche di un<br />
episodio in onda in America nel 1965<br />
sono state riprese da Jerry Goldsmith<br />
in una puntata del Dottor Kildare. Ha<br />
fatto scalpore la storia in cui Casey intreccia<br />
una breve relazione con una<br />
giovane donna che si risveglia dopo 13<br />
anni di coma. Sammy Davis jr., Telly<br />
Savalas, Lee Marvin, Carroll O’Connor,<br />
Jerry Lewis e Richard Dreyfuss<br />
sono tra le guest-stars. Edwards è tornato<br />
a vestire il camice del suo personaggio<br />
in un film-tv del 1988 (The Return<br />
of Ben Casey). La rivista “Time”<br />
ha scritto che il <strong>telefilm</strong> “descrive accuratamente<br />
il ritratto di un ospedale<br />
metropolitano insonne”.<br />
Benedetti dal Signore (Id.) Con:<br />
Ezio Greggio, Enzo Iacchetti, Guglielmo<br />
Craig, Ervigio Zullo, Massimo<br />
Pongolini, Giovanni Palladino, Dimitri<br />
Pasquali. Produzione: Italia, 2003,<br />
avventura/sit-com, colore (8/60’).<br />
96<br />
La serie vanta una delle sigle più riuscite<br />
della fiction seriale italiana, con<br />
Greggio e Iacchetti che ballano e cantano<br />
con il saio, circondati da fratiballerini<br />
e una “sventola” spacca-aureola:<br />
la storica coppia di Striscia la<br />
notizia debutta in un <strong>telefilm</strong> che li vede<br />
nei panni di due frati molto “alla<br />
mano”, pronti a risolvere piccole e<br />
grandi ingiustizie quotidiane. Fra Giacomo<br />
(Ezio Greggio) è un novizio appena<br />
entrato in convento (nonostante<br />
abbia passato i quaranta); ex uomo di<br />
mondo, risulta sempre pronto ad adattarsi<br />
alle situazioni più rocambolesche.<br />
Fra Martino (Enzo Iacchetti) è<br />
invece entrato in convento per vocazione<br />
e denota una visione del mondo<br />
più incantata. Nel corso delle loro avventure,<br />
i due protagonisti con il saio<br />
affrontano e risolvono casi di prostituzione,<br />
rapine in banca, bimbi abbandonati,<br />
truffatori senza scrupoli, bische<br />
clandestine, persone scomparse.<br />
Attorno alla coppia si fanno notare: il<br />
Frate superiore (Guglielmo Craig),<br />
Fra Gualberto (Ervigio Zullo), il Frate<br />
erborista (Massimo Pongolini), il Frate<br />
Economo (Giovanni Palladino), il<br />
Frate Guardiano (Dimitri Pasquali).<br />
La serie nasce da un’idea degli stessi<br />
Greggio e Iacchetti; la squadra degli<br />
autori è composta da Carlo ed Enrico<br />
Vanzina, Franco Ferrini, Fausto Brizzi,<br />
Marco Martani e dal regista Francesco<br />
Massaro. La canzone-tema della<br />
sigla, “Testa”, è firmata da Eros Ramazzotti,<br />
Claudio Guidetti e da Greggio;<br />
la colonna sonora originale è<br />
composta da Chicco Santulli e Savino<br />
Cesario. La produzione è affidata ad<br />
Anna Stoppoloni, mentre la realizzazione<br />
è curata da Atmosphere Film. A<br />
margine della trasmissione, il serial<br />
ha irritato la Conferenza <strong>dei</strong> Ministri<br />
Provinciali <strong>dei</strong> Frati Minori d’Italia:
97 Benson<br />
“un prodotto mediocre che tende a divertire<br />
il pubblico usando il linguaggio<br />
della farsa e giocando sugli stereotipi,<br />
ma facendo riferimento a<br />
un’espressione della vita consacrata,<br />
quale il francescanesimo, che ha un<br />
grande spessore spirituale e culturale”.<br />
Amen.<br />
Benji, Zax e il principe alieno<br />
(Benji, Zax & the alien Prince) Con:<br />
Chris Burton, Dallas Miles, Joe Rainer.<br />
Produzione: Usa, 1983, fantascienza,<br />
colore (13/30’).<br />
L’unica serie con protagonisti in carne<br />
e ossa in onda il sabato mattina nella<br />
stagione americana 1983-1984 vede<br />
protagonista il cane di nome Benji, già<br />
star di molte pellicole Disney sul grande<br />
schermo (Beniamino nel 1974, seguito<br />
da Per amore di Beniamino nel<br />
1977, da Beniamino segugio celeste<br />
nel 1980 e da Quattro cuccioli da salvare,<br />
nel 1987). Il quadrupede stringe<br />
amicizia con il principe ragazzino Yubi<br />
(Chris Burton) e con il suo robot<br />
parlante Zax, entrambi giunti sulla<br />
Terra in fuga da un altro pianeta. Il trio<br />
ha alle costole gli emissari alieni sbarcati<br />
per catturare l’E.T. principesco di<br />
dieci anni: la coppia di cattivi è interpretata<br />
da Dallas Miles e Joe Rainer.<br />
Joseph Barbera e Margaret Loesch firmano<br />
da produttori esecutivi. Rig<br />
Spiegel ha donato la voce originale a<br />
Zax. Le riprese sono state effettuate a<br />
Dallas.<br />
Benson (Id.) Con: Robert Guillaume,<br />
James Noble, Missy Gold, Inga<br />
Swenson, Lewis J. Stadlen, Rene Auberjonois,<br />
Ethan Phillips, Didi Conn.<br />
Produzione: Usa, 1979, sit-com, colore<br />
(158/30’).<br />
Nello spin-off tratto da Bolle di sapone<br />
(1977), Robert Guillaume è ancora<br />
Benson: egli lascia la residenza della<br />
famiglia Tate per diventare il maggiordomo<br />
di colore del governatore del<br />
Connecticut Gene Gatling (James Noble),<br />
vedovo e cugino di Jessica Tate<br />
(interpretata nella serie originaria da<br />
Katherine Helmond). Missy Gold è<br />
Katie, la precoce figlia di Gatling; Inga<br />
Swenson interpreta Gretchen Kraus, la<br />
teutonica governante; Lewis J. Stadlen<br />
veste i panni di Taylor, l’assistente del<br />
governatore. Alla fine della seconda<br />
stagione vengono aggiunti due nuovi<br />
protagonisti: Clayton Endicott (Rene<br />
Auberjonois) è a capo dello staff di<br />
Gatling; Pete Downey (Ethan Phillips)<br />
è il portavoce del politico. In una delle<br />
sue prime apparizioni televisive, Jerry<br />
Seinfeld (Seinfeld) appare in pochi<br />
episodi nelle vesti di Frankie, ghost<br />
writer del governatore. Nel corso delle<br />
puntate Benson diventa direttore amministrativo<br />
e viene finalmente rivelato<br />
il suo cognome: Dubois; Didi Conn<br />
entra in scena come Denise Stevens, la<br />
segretaria dell’ex governante; in seguito<br />
Denise e Pete si sposano, mentre<br />
Kraus diventa il braccio destro di Benson;<br />
quest’ultimo decide di concorrere<br />
alla carica di governatore contro Gatling.<br />
L’elezione avviene nell’ultimo<br />
episodio della serie creata da Susan<br />
Harris; i produttori decisero di girare<br />
quattro finali differenti: la vittoria di<br />
Benson, quella di Gatling, un terzo<br />
candidato outsider che prevale sui due,<br />
la coppia Benson-Gatling che osserva<br />
i risultati senza alcun vincitore prima<br />
del finale. Ha prevalso quest’ultimo<br />
the end. Paul Junger Witt, Tony Thomas<br />
e John Rich sono i produttori esecutivi<br />
della sit-com. Caroline McWilliams,<br />
che in Bolle di sapone era Sally,<br />
compare qui con l’identità di Marcie<br />
Hill. Robert Guillaume ha vinto un<br />
Emmy Award nel 1985 per la sua inter
Benvenuti a “Le Dune”<br />
pretazione di Benson. Il tema musicale<br />
è composto da George Aliceson Tipton,<br />
che compare altresì saltuariamente<br />
come regista.<br />
Benvenuti a “Le Dune” (Coming of<br />
Age) Con: Paul Dooley, Phyllis Newman,<br />
Alan Young, Glynis Johns, Kevin<br />
Pollack, Lenore Woodward, Ruta<br />
Lee, Nada Despotovich, Pearl Shear.<br />
Produzione: Usa, 1988, sit-com, colore<br />
(15/30’).<br />
“Le Dune” è un villaggio di pensionati<br />
dell’Arizona al centro di una sit-com<br />
sulla terza età. Dick (Paul Dooley) e<br />
Ginny Hale (Phyllis Newman) sono<br />
una coppia di Pittsburgh appena arrivata<br />
(lui pensa di essere troppo giovane<br />
per quel posto nonostante la compagnia<br />
aerea per la quale lavorava come<br />
pilota lo abbia mandato in pensione all’età<br />
di 60 anni); Ed (Alan Young) e<br />
Trudie Pepper (Glynis Johns) hanno<br />
imparato ad amare la zona (il primo si<br />
dedica addirittura alle faccende domestiche);<br />
Brian Brinker (Kevin Pollack)<br />
è il direttore de “Le Dune”, Wilma<br />
Salzgaber (Lenore Woodward) la sua<br />
assistente; Pauline Spencer (Ruta Lee)<br />
lancia ancora occhiate assassine ai residenti<br />
maschili del pensionato. Nada<br />
Despotovich compare occasionalmente<br />
nei panni di Cindy, la figlia adulta<br />
degli Hale; Pearl Shear interpreta Marvel.<br />
Kevin Pollack compare anche tra<br />
gli sceneggiatori del serial.<br />
Benvenuto sulla Terra (Hard Time<br />
on Planet Earth) Con: Martin Kove.<br />
Produzione: Usa, 1989, avventura/fantastico,<br />
colore (13/60’).<br />
Serie sci-fi con Martin Kove nei panni<br />
alieni di Jesse, un guerriero extraterrestre<br />
ribelle condannato all’esilio<br />
sulla Terra da un tribunale intergalattico.<br />
Il suo “guardiano” è un occhio<br />
98<br />
parlante chiamato Control che segue<br />
Jesse nella sua “condanna” di vivere a<br />
Los Angeles, dove dovrà fondersi con<br />
la “fauna locale”. Inutile dire che i<br />
consigli del tutor monoculare si rivelano<br />
quasi sempre fallaci. Nel corso<br />
del suo vagare da un licenziamento ad<br />
un altro, Jesse – che ha adottato il nome<br />
dalla targhetta del primo vestito<br />
terrestre indossato – incontra altresì<br />
extraterrestri del suo pianeta e di altri<br />
mondi. L’idea della serie è venuta a<br />
Jim Thomas e John Thomas, i quali<br />
firmano altresì da produttori esecutivi<br />
al fianco di Richard Chapman ed E.<br />
Jack Kaplan. Danny Mann è colui che<br />
presta la voce in originale a Control.<br />
La colonna sonora è composta da Joseph<br />
Conlan.<br />
Bert D’Angelo Superstar (Id.)<br />
Con: Paul Sorvino, Robert Pine, Dennis<br />
Patrick. Produzione: Usa, 1976,<br />
poliziesco, colore (13/60’).<br />
Paul Sorvino veste i panni di Bert<br />
D’Angelo, un ex detective della polizia<br />
di New York che ora lavora a San<br />
Francisco con i suoi metodi non sempre<br />
ortodossi. Al suo fianco: l’ispettore<br />
Larry Johnson (Robert Pine) e il capitano<br />
Jack Breen (Dennis Patrick). La<br />
serie è prodotta da Morton Fine, David<br />
Friedkin e, quale produttore esecutivo,<br />
da Quinn Martin. La colonna sonora è<br />
composta da Duane Tatro e Patrick<br />
Williams. Il <strong>telefilm</strong> è stato cancellato<br />
a metà della prima stagione in seguito<br />
agli scarsi alscolti.<br />
Bette (Id.) Con: Bette Midler, Kevin<br />
Dunn, Marina Malota, Joanna Gleason,<br />
James Dreyfus. Produzione: Usa,<br />
2000, sit-com, colore (18/30’).<br />
Se Bette Midler sapesse che la sua sitcom<br />
autobiografica è stata trasmessa<br />
dalla televisione italiana con oltre
99 Betty White Show,The<br />
quattro anni di ritardo e messa nel palinsesto<br />
dopo le 3 di notte, si infervorerebbe<br />
come solo lei e Barbra Streisand<br />
sono capaci di fare... Eppure la serie<br />
non era malaccio: la protagonista, Bette,<br />
è la caricatura della stessa Midler,<br />
una di quelle dynamo-women che cercano<br />
di conciliare – con esiti catastrofici<br />
– la carriera da star con il ruolo di<br />
mamma e moglie. A casa, Bette si<br />
scontra con il paziente e troppo accondiscendente<br />
marito Roy (Kevin Dunn)<br />
e con la figlia tredicenne Rose (Marina<br />
Malota), in piena tempesta ormonale.<br />
Di contorno, le figure di Connie Randolph<br />
(Joanna Gleason), la cinica manager<br />
di Bette e di Oscar (James Dreyfus),<br />
l’accompagnatore della nostra tra<br />
una consegna <strong>dei</strong> Golden Globes e uno<br />
show da prima serata. Una schiera di<br />
volti noti non è servita a far decollare<br />
la sit-com negli ascolti a “stelle e strisce”:<br />
tra gli altri, si riconoscono Danny<br />
DeVito, George Segal, Dolly Parton,<br />
Oprah Winfrey, Olivia Newton-John,<br />
Tim Curry. Nella puntata-pilota, Rose<br />
è stata interpretata da Lindsay Lohan;<br />
sconcertato dal ruolo secondario, Kevin<br />
Dunn ha lasciato il set sostituito da<br />
Robert Hays, il quale è “sopravvissuto”<br />
solo un episodio, in quanto subito<br />
dopo il suo debutto la serie è stata cancellata.<br />
Oltre alla stessa Midler, gli altri<br />
produttori esecutivi sono Bonnie<br />
Bruckheimer, Andrew D. Weyman e<br />
Jeffrey Lane, quest’ultimo anche ideatore<br />
della sit-com. Nel 2001 il <strong>telefilm</strong><br />
si è aggiudicato un Art Directors<br />
Guild, un People’s Choice Award e un<br />
Tv Guide Award. Le riprese sono state<br />
effettuate negli Studios di Culver City,<br />
in California.<br />
Betty White Show, The (Id.) Con:<br />
Betty White, John Hillerman, Georgia<br />
Engel, Caren Kaye, Barney Phillips,<br />
Charles Cyphers, Alex Henteloff. Produzione:<br />
Usa, 1977, sit-com, b/n-colore<br />
(14/30’).<br />
Betty White e Georgia Engel, entrambe<br />
per un poker di stagioni nel cast di<br />
Mary Tyler Moore Show (1970), sono<br />
al centro di un’altra sit-com sul mondo<br />
della televisione. La prima veste i panni<br />
dell’attrice in declino Joyce Whitman,<br />
alla quale viene offerto il ruolo di<br />
protagonista nel serial Undercover<br />
Woman (una chiara parodia del <strong>telefilm</strong><br />
Pepper Anderson agente speciale,<br />
del 1974); la seconda è la migliore amica<br />
di Joyce, la bionda e svampita Mitzi<br />
Maloney (in pratica, le stesse caratteristiche<br />
di Georgette Franklin Baxter, il<br />
personaggio che interpretava nella sitcom<br />
del 1970): quando le due conviventi<br />
dissertano sui problemi esistenziali<br />
o sugli uomini, sembrano i “siparietti”<br />
a cui davano vita Mary Richards<br />
e Rhoda Morgenstern in Mary Tyler<br />
Moore Show. I momenti migliori della<br />
serie si raggiungono tuttavia coi battibecchi<br />
che Joyce intrattiene con l’ex<br />
marito John Elliot (John Hillerman),<br />
guarda caso regista della serie tv che<br />
vede protagonista l’ex moglie. Tra le<br />
altre figure di contorno: Tracy Garrett<br />
(Caren Kaye), la co-protagonista arrivista<br />
e sexy di Undercover Woman che<br />
tenta di fare le scarpe alla Whitman;<br />
Fletcher Hoff (Barney Phillips), sul set<br />
della serie nei gradi del capitano di polizia<br />
che impartisce gli ordini alla detective<br />
che ha il volto di Joyce; Hugo<br />
Muncy (Charles Cyphers), la controfigura<br />
della protagonista nelle scene<br />
d’azione; Doug Portefield (Alex Henteloff),<br />
il timido responsabile della CBS<br />
che a causa della sua natura pasticciona<br />
non viene mai preso sul serio. Le<br />
firme <strong>dei</strong> produttori esecutivi Ed.<br />
Weinberger e Stan Daniels, entrambi<br />
già dietro le quinte di Mary Tyler Moo
Beverly Hillbillies<br />
re Show, non hanno impedito la cancellazione<br />
della serie prima delle 15<br />
puntate. Le musiche sono a cura di Richard<br />
DeBenedictis.<br />
Beverly Hillbillies (Id.) Con: Buddy<br />
Ebsen, Irene Ryan, Donna Douglas,<br />
Max Baer jr., Raymond Bailey, Harriett<br />
McGibbon, Nancy Kulp, Shug Fisher,<br />
Roger Torrey. Produzione: Usa,<br />
1962, sit-com, b/n-colore (274/30’).<br />
Una delle sit-com “rurali” più popolari<br />
d’America racconta la storia di una famiglia<br />
di umili origini che diventa ricca<br />
all’improvviso, allorquando scopre<br />
un giacimento di petrolio nella sua<br />
proprietà nell’Appalachia. È la svolta:<br />
i Clampett fanno i bagagli e si trasferiscono<br />
con la loro auto decrepita e 25<br />
milioni di dollari in tasca in California.<br />
Il nucleo familiare è composto dal vedovo<br />
patriarca Jed Clampett (Buddy<br />
Ebsen), la suocera intrattabile Granny<br />
(Irene Ryan); Elly May (Donna Douglas),<br />
la figlia di Jed e Jethro Bodine<br />
(Max Baer jr.), lo stolto nipote di<br />
Clampett. Tra coloro che gravitano attorno<br />
alla famiglia protagonista: Milburn<br />
Drysdale (Raymond Bailey), che<br />
oltre a essere il custode <strong>dei</strong> beni <strong>dei</strong><br />
Clampett nonché il loro vicino è altresì<br />
il presidente della Camera di Commercio<br />
di Beverly Hills; sua moglie, l’altezzosa<br />
Margaret (Harriett McGibbon);<br />
Jane Hathaway (Nancy Kulp),<br />
l’aiutante di Drysdale; Shorty (Shug<br />
Fisher), il fidanzato di Elly May; Mark<br />
Templeton (Roger Torrey), un altro ragazzo<br />
di Elly; Stretch nel pelo di Duke,<br />
il segugio <strong>dei</strong> Clampett. La serie si basa<br />
tutta sul contrasto tra le semplici<br />
abitudini della famiglia e le regole<br />
snob di Beverly Hills. Nell’ultima stagione<br />
i Clampett hanno ridotto il loro<br />
patrimonio a 95.000 dollari. Nel corso<br />
della sua trasmissione in America la<br />
100<br />
situation-comedy ha registrato ascolti<br />
da record: nella top-ten <strong>dei</strong> programmi<br />
da mezz’ora più visti di tutti i tempi, ai<br />
primi otto posti si collocano altrettanti<br />
episodi di Beverly Hillbillies; il dato<br />
assume i toni del miracolo se si pensa<br />
che tutte e otto le puntate sono state<br />
trasmesse nei primi tre mesi del 1964,<br />
quando gli americani erano ancora<br />
sotto shock per l’omicidio Kennedy.<br />
Un anno dopo il debutto di successo la<br />
CBS lanciò un’altra sit-com “rurale”<br />
come Petticoat Junction, seguita nel<br />
1965 da La fattoria <strong>dei</strong> prati verdi, in<br />
cui si compie il procedimento inverso<br />
che in Beverly Hillbillies (una famiglia<br />
si trasferisce dalla città in periferia):<br />
tutte e tre le serie sono ideate da<br />
Paul Henning, produttore e autore della<br />
colonna sonora. Il tema musicale<br />
del serial “The Beverly Hillbillies<br />
Theme” è suonato da Lester Flatt e<br />
Earl Scruggs (che compaiono occasionalmente<br />
nei panni di sé stessi) e cantato<br />
da Jerry Scoggins; la canzone<br />
“The Ballad of Jed Clampett” è arrivata<br />
al primo posto della classifica di<br />
“Billboard”. Al Simon firma da produttore<br />
esecutivo. I primi 106 episodi<br />
<strong>dei</strong> 274 prodotti sono in bianco e nero.<br />
Una debuttante Sharon Tate appare nei<br />
panni della segretaria di banca Janet<br />
Trego; Sammy Davis jr. e Pat Boone<br />
sono tra le altre guest-stars. Buddy<br />
Ebsen, Nancy Kulp e Donna Douglas<br />
si sono riuniti nel 1981 in un film-tv<br />
(The Return of the Beverly Hillbillies),<br />
una sorta di sequel in cui Max Baer jr.<br />
si rifiutò di rivestire i panni di Jethro<br />
Bodine. Nel 1993 è stato realizzato un<br />
film (A Beverly Hills... signori si diventa)<br />
con Jim Varney nelle vesti di<br />
Jed, Cloris Leachman (Granny), Erika<br />
Eleniak (Elly May), Diedrich Bader<br />
(Jethro), Dabney Coleman (Drysdale),<br />
Lily Tomlin (Miss Hathaway) e
101 Beverly Hills, 90210<br />
Buddy Ebsen in un cameo (nel ruolo<br />
di Barnaby Jones).<br />
Beverly Hills, 90210 (Id.) Con:<br />
Shannen Doherty, Jason Priestley,<br />
Luke Perry, Jennie Garth, Ian Ziering,<br />
Gabrielle Carteris, Brian Austin<br />
Green, Tori Spelling, Douglas Emerson,<br />
James Eckhouse, Carol Potter,<br />
Christine Elise, Nicholle Tom, Joe E.<br />
Tata, Ann Gillespie, Matthew Laurance,<br />
Cory Tyler, Mark Damon Espinoza,<br />
Kathleen Robertson, Jamie Walters,<br />
Tiffany Amber-Thiessen, Rebecca<br />
Gayheart, Emma Caulfield, Vincent<br />
Young, Hilary Swank, Vanessa Marcil,<br />
Daniel Cosgrove, Lindsay Price.<br />
Produzione: Usa, 1990, drammatico,<br />
colore (293/60’).<br />
CULT<br />
Forse nessun serial come Beverly Hills<br />
ha unito i teenager di tutto il mondo.<br />
Forse nessuna serie come questa è riuscita<br />
a confezionare un Big Dream per<br />
under 18 così attraente, sogni realizzabili<br />
e problematiche possibili per una<br />
generazione trasversale senza bandiera.<br />
Forse perché protagonisti sono i<br />
teenagers stessi, sebbene ritratti nella<br />
cornice dorata di uno <strong>dei</strong> quartieri più<br />
esclusivi e mondani di Los Angeles,<br />
alle prese con i problemi di tutti: il difficile<br />
rapporto con i genitori, la scuola,<br />
la “prima volta”... Oltre a essere il primo<br />
<strong>telefilm</strong> ad avere un codice postale<br />
nel titolo è stato anche il primo a proporre<br />
numeri verdi di assistenza alla fine<br />
di episodi che trattavano particolari<br />
tematiche sociali come la droga, l’alcolismo,<br />
il razzismo, l’AIDS. “Lo scopo<br />
del <strong>telefilm</strong> non è quello di promuovere<br />
stereotipi – ha dichiarato il produttore<br />
esecutivo Charles Rosin – quanto<br />
quello di abbatterli, di svelare i problemi<br />
della gente comune al di là della fascia<br />
socio-economica alla quale appar<br />
tiene”. La storia ha inizio con l’arrivo<br />
<strong>dei</strong> Walsh da Minneapolis in California<br />
in seguito al trasferimento del capo-famiglia:<br />
i sedicenni gemelli Brenda<br />
(Shannen Doherty) e Brandon (Jason<br />
Priestley) si trovano di fronte a una<br />
realtà completamente diversa, caratterizzata<br />
da lussuose automobili, abiti<br />
all’ultima moda, party notturni, pettegolezzi<br />
da jet-set; dietro le porte della<br />
West Beverly High, uno <strong>dei</strong> più rinomati<br />
istituti di Los Angeles, i nuovi<br />
compagni di classe sembrano parlare<br />
una lingua “straniera”. Tra di loro: il<br />
“ribelle” Dylan McKay (Luke Perry,<br />
che per questo ruolo è stato incoronato<br />
come “il James Dean degli anni ’90”);<br />
Kelly Taylor (Jennie Garth), figlia di<br />
madre alcolizzata; Steve Sanders (Ian<br />
Ziering), figlio adottivo di una star televisiva;<br />
Andrea Zuckerman (Gabrielle<br />
Carteris), l’intellettuale del gruppo<br />
nonché direttore del giornalino scolastico;<br />
il simpatico David Silver (Brian<br />
Austin Green), appassionato di musica<br />
e disc-jockey a tempo perso; la dislessica<br />
Donna Martin (interpretata da Tori<br />
Spelling, figlia del produttore Aaron,<br />
che firma il serial con la sua casa<br />
di produzione, la Torand Productions);<br />
Scott Scanlon (Douglas Emerson), che<br />
finisce ucciso in una disgrazia alla fine<br />
del primo ciclo. Completano il cast<br />
principale i genitori di Brenda e Brandon:<br />
Jim (James Eckhouse), addetto<br />
contabile di un’importante azienda e la<br />
rassicurante casalinga Cindy (Carol<br />
Potter). Nel corso della prima stagione<br />
Brenda fa confidenza con i suoi nuovi<br />
amici: in particolare con Dylan, di cui<br />
s’invaghisce e con il quale consuma la<br />
sua “prima volta” in una camera d’hotel<br />
con la preoccupazione successiva<br />
di essere rimasta incinta. Nella seconda<br />
stagione fanno la comparsa alcune<br />
figure di contorno: Emily Valentine
Beverly Hills, 90210<br />
(Christine Elise); Sue Scanlon (Nicholle<br />
Tom), la sorella di Scott; Nat<br />
(Joe E. Tata), il proprietario del “Peach<br />
Pit”, il locale che diventa il punto di ritrovo<br />
di tutti i ragazzi (quello che era<br />
Arnold’s in Happy Days) e dove lavora<br />
part-time Brandon; Jackie (Ann Gillespie),<br />
la mamma di Kelly. Nella stagione<br />
successiva, Jackie sposa Mel<br />
(Matthew Laurance), il padre di David,<br />
salvo poi divorziare dopo aver avuto<br />
una bambina; Cory Tyler veste i panni<br />
di Herbert, l’unico protagonista di colore;<br />
Andrea sposa lo studente di legge<br />
Jesse Vasquez (Mark Damon Espinoza);<br />
nasce lo spin-off Melrose Place<br />
con la “visita” di Jake Hanson (Grant<br />
Show), l’amico di Dylan che intreccia<br />
una relazione con Kelly. Alla fine della<br />
stagione 1993-94 Brenda lasciò inaspettatamente<br />
la serie con la spiegazione<br />
di un viaggio-studio in Inghilterra:<br />
in realtà la produzione non sopportava<br />
più i ritardi, le minacce e le pretese di<br />
Shannen Doherty, divenuta a tutti gli<br />
effetti la primadonna del serial. Con il<br />
nuovo ciclo vengono aggiunti tre nuovi<br />
protagonisti: Clare Arnold (Kathleen<br />
Robertson), il musicista Ray Pruit (interpretato<br />
dalla popstar in erba Jamie<br />
Walters) e la tentatrice Valerie Malone<br />
(Tiffany-Amber Thiessen, reduce da<br />
un altro teen-cult come Bayside<br />
School), la figlia di amici <strong>dei</strong> Walsh che<br />
occupa la stanza di Brenda e procura<br />
non pochi guai nella comunità di Beverly<br />
Hills. Nella sesta stagione Jim e<br />
Cindy si trasferiscono a Hong Kong lasciando<br />
solo Brandon (Priestley non ha<br />
lasciato la serie con la promessa di poter<br />
dirigere alcuni episodi); Antonia<br />
Marchette (Rebecca Gayheart) e Susan<br />
Keats (Emma Caulfield) diventano rispettivamente<br />
le partner di Dylan e<br />
Brandon; a metà ciclo Luke Perry-Dylan<br />
lascia la serie decretando in pratica<br />
102<br />
la fine di un fenomeno extra-televisivo,<br />
che ha scomodato sociologi e critici di<br />
ogni nazionalità. Basti vedere il trend<br />
che ha generato la linea d’abbigliamento<br />
curata dalla stilista Dianne Anthony<br />
Kennedy, impegnata a mettere in scena<br />
più di cento vestiti a puntata: “le ragazze<br />
di quell’età sono le più difficili da<br />
vestire”, ha spiegato, “non sono più ragazzine<br />
ma non ancora donne. Devi<br />
trovare qualcosa tra il casual e l’elegante<br />
e personalizzarlo addosso a ogni<br />
personaggio. Per i ragazzi è stato più<br />
facile: ho utilizzato una linea anni ’50<br />
valorizzandola con elementi moderni”.<br />
Nell’ottavo ciclo sparano a Kelly, la<br />
quale perde la memoria e l’amore per<br />
Brandon; due nuovi protagonisti entrano<br />
in scena: Noah (Vincent Young) fa<br />
innamorare di sé Valerie salvo poi conquistare<br />
Donna; Carly (Hilary Swank)<br />
è la nuova conquista di Steve, il quale<br />
non sa che essa è in realtà una ragazzamadre<br />
con un figlio di sei anni a carico.<br />
Tra sesso su Internet, droga ed eutanasia,<br />
nella nona stagione, oltre al clamoroso<br />
ritorno di Luke Perry-Dylan, si segnala<br />
l’arrivo fugace della scandalosa e<br />
determinata Sophie Burns (interpretata<br />
da Laura Leighton, in trasferta da Melrose<br />
Place); dell’ex campionessa di<br />
pattinaggio artistico Gina Kincaid (Vanessa<br />
Marcil), destinata a concupire il<br />
bel Dylan e di Matt Durning (Daniel<br />
Cosgrove), l’avvocato di New York<br />
che si inserisce nella vita sentimentale<br />
di Kelly tra l’addio di Brandon e il nuovo<br />
flirt con Dylan; della bella Janet Sosna<br />
(Lindsay Price), concupita da Steve;<br />
il ciclo decreta anche due partenze<br />
eccellenti: quelle di Jason Priestley e di<br />
Tiffany-Amber Thiessen; Brandon,<br />
dopo essere diventato editorialista del<br />
giornale “The Beverly Beat”, trova una<br />
scrivania al “New York Chronicle”;<br />
Valerie torna dalla madre a Buffalo.
103 Big Easy,The<br />
Nell’ultima stagione, segnata dal debutto<br />
alla regia di Perry e Garth con un<br />
episodio a testa, si segnalano due matrimoni:<br />
quello, con tanto di bebè, tra<br />
Steve e Janet e quello tra David e Donna,<br />
evento che sancisce nell’ultima<br />
puntata una sorta di réunion di molti<br />
volti storici della serie (tra gli altri, Jason<br />
Priestley e Gabrielle Carteris). Una<br />
curiosità: in un episodio, proprio Gabrielle<br />
Carteris veste un abito da sposa<br />
che aveva fatto la sua prima comparsa<br />
in Love Boat, un’altra produzione<br />
Spelling. Darren Star è l’ideatore; oltre<br />
a Spelling e Rosin, i produttori esecutivi<br />
sono E. Duke Vincent, Michael Braverman,<br />
John Eisendrath, Jessica<br />
Klein, Larry Mollin, Paul Wargner,<br />
Steve Wasserman e lo stesso Star; John<br />
E. Davis cura le musiche. Tra le gueststars<br />
si riconoscono Matthew Perry,<br />
Lucy Liu, Denise Richards, Peter<br />
Krause, Dean Cain, Casper Van Dien,<br />
Jessica Alba, Eva Longoria e, nei panni<br />
di sé stessi, Roger Corman e Burt Reynolds.<br />
Il <strong>telefilm</strong> si è aggiudicato un<br />
ASCAP Award nel 1995. Il culto per gli<br />
abiti <strong>dei</strong> protagonisti è venuto alla luce<br />
anche dopo la conclusione del serial,<br />
quando i loro vestiti sono stati messi all’asta<br />
su Internet: 6100 dollari – pari a<br />
più di 13 milioni di lire – è stata pagata<br />
l’uniforme da cameriere di Brandon al<br />
Peach Pit, 1875 dollari – più di 4 milioni<br />
di lire – per avere il giubbotto scamosciato<br />
indossato da Dylan il ribelle.<br />
Biancaneve a Beverly Hills (The<br />
Charmings) Con: Caitlin O’Heaney,<br />
Carol Huston, Christopher Rich, Judy<br />
Parfitt, Cork Hubbert, Garette Ratliff<br />
Henson, Brandon Call, Paul Winfield,<br />
Paul Eiding, Dori Branner. Produzione:<br />
Usa, 1987, sit-com, colore (21/30’).<br />
COTTO<br />
In questa sit-com fantastica Biancane<br />
ve e il Principe azzurro si risvegliano<br />
nella Beverly Hills <strong>dei</strong> giorni nostri.<br />
Caitlin O’Heaney prima e Carol Huston<br />
poi vestono i panni di Biancaneve;<br />
Christopher Rich la affianca nei<br />
panni di Eric Charming, suo marito;<br />
Judy Parfitt è Lillian, la malvagia matrigna<br />
della protagonista che cerca di<br />
lanciare un incantesimo maligno sulla<br />
figlioccia; Cork Hubbert interpreta<br />
Luther, il servo nano della coppia che<br />
frequenta il college; Garette Ratliff<br />
Henson e Brandon Call sono rispettivamente<br />
Corey e Thomas, i figli di<br />
Bianca ed Eric; Paul Winfield dà voce<br />
originale al mitico specchio delle brame<br />
ogniqualvolta viene consultato da<br />
Biancaneve; Paul Eiding bussa alla<br />
porta nelle vesti di Don Miler, il vicino<br />
di casa che lavora come venditore di<br />
tappeti; Dori Branner è Sally, la moglie<br />
di Don. Al fine di promuovere la<br />
serie, i produttori Robert Sternin e Prudence<br />
Fraser spedirono a tutti i critici<br />
televisivi americani alcuni specchi di<br />
bellezza che sfortunatamente arrivarono<br />
inevitabilmente rotti. Jonathan<br />
Wolff compone la colonna sonora.<br />
Big Easy,The (Id.) Con: Tony Crane,<br />
Susan Walters, Barry Corbin, Leslie<br />
Bibb, Eric George, Karla Tamburrelli.<br />
Produzione: Usa, 1996, poliziesco, colore<br />
(35/60’).<br />
STRACOTTO<br />
Tratto dall’omonimo film del 1987, il<br />
serial cerca di riproporre l’attrazione<br />
sessuale che si instaurava tra i due protagonisti<br />
a New Orleans: Tony Crane<br />
succede a Dennis Quaid nei panni del<br />
detective Remy McSwain; Susan Walters<br />
è l’affascinante procuratore distrettuale<br />
Anne Osborne, al posto che<br />
fu di Ellen Barkin sul grande schermo.<br />
Al loro fianco, tra un’indagine nei<br />
bayou e l’altra, compaiono lo sceriffo
Big Foot 104<br />
C.D. LeBlanc (Barry Corbin), lo zio di<br />
McSwain; la novellina Janine Rebbenack<br />
(Leslie Bibb), giovane assistente<br />
di Remy; il trombettista jazz Smiley<br />
Dupree (Eric George), una sorta di vademecum<br />
vivente per chi vuole conoscere<br />
i segreti di New Orleans. Karla<br />
Tamburrelli è la detective Darlene<br />
Broussard. Robert De Laurentiis è il<br />
produttore esecutivo della serie insieme<br />
a Sonny Grosso, Larry Jacobson,<br />
Daniel Petrie jr. e Jacqueline Zambrano.<br />
La colonna sonora in salsa Cajun è<br />
composta da Joseph Vitarelli.<br />
Big Foot (Big Foot and the Wildboy)<br />
Con: Ray Young, Joseph Butcher, Monika<br />
Ramirez, Yvonne Regalado, Al<br />
Wyatt Jr. Produzione: Usa, 1977, avventura,<br />
colore (20/30’)<br />
Dio li fa e poi li accoppia contro l’inciviltà<br />
anni ’70. Il piccolo “ragazzo selvaggio”<br />
(wildboy), un orfano dalla nascita<br />
che ha il volto di Joseph Butcher,<br />
viene allevato dal leggendario Sasquatch<br />
(per tutti “Big Foot”, interpretato<br />
da Ray Young). Insieme, dalle parti<br />
del Pacific Northwest, combattono<br />
l’inquinamento dilagante, catturano<br />
malviventi da strapazzo, aiutano coloro<br />
che si trovano in difficoltà. Non<br />
mancano le presenze femminili: Susie<br />
(Monika Ramirez) è stata sostituita da<br />
Cindy (Yvonne Regalado) e dal papà<br />
di quest’ultima (portato sul piccolo<br />
schermo da Al Wyatt Jr.). I fratelli<br />
Marty e Sid Krofft firmano da produttori<br />
esecutivi una serie espressamente<br />
dedicata ai ragazzi. La colonna sonora<br />
è composta da Gino Cunico, Tom<br />
Hensley, John Madara e Michael Melvoin.<br />
Big story, The (Id.) Con: interpreti<br />
vari. Produzione: Usa, 1949, poliziesco,<br />
b/n (39/30’).<br />
Serie antologica basata sulle vere inchieste<br />
di coraggiosi giornalisti che<br />
hanno denunciato ingiustizie, corruzione,<br />
scandali. Tra di loro spicca la vicenda<br />
del reporter Victor Riesel, reso<br />
cieco dal racket dopo i suoi pezzi in<br />
prima pagina. Ogni settimana lo sponsor<br />
American Tobacco Company assegnava<br />
un premio di 500 dollari al giornalista<br />
di cui si raccontava la storia<br />
(originariamente il riconoscimento<br />
venne chiamato Pall Mall Award). Nel<br />
1955 Ben Grauer apparve in una redazione<br />
all’inizio e alla fine di ogni episodio<br />
come commentatore dello scoop<br />
del giorno; in seguito lo sostituì Burgess<br />
Meredith (dal 1957 al 1958),<br />
mentre in precedenza era toccato a<br />
Bob Sloane (dal 1949 al 1954) e Norman<br />
Rose (1954-1955). James Dean<br />
compare da guest-star. Everett Rosenthal<br />
firma da produttore esecutivo.<br />
La colonna sonora è composta da<br />
George S. Chase.<br />
Bill Cosby Show (The Bill Cosby<br />
Show) Con: Bill Cosby, Lee Randolph,<br />
Beah Richards, Lee Weaver, De De<br />
Young, Olga James, Donald Livingston,<br />
Joyce Bulifant, Sid McCoy, Joseph<br />
Perry. Produzione: Usa, 1969, sitcom,<br />
colore (52/30’).<br />
Dopo essere stato il primo attore di colore<br />
nel cast di una serie di azione (Le<br />
spie, 1965), Bill Cosby stabilisce un<br />
altro record: è altresì il primo protagonista<br />
black di una sit-com dai tempi<br />
della chiusura, nel 1953, di The Amos<br />
and Andy Show (inedita in Italia). Dopo<br />
un anno di assenza dai teleschermi,<br />
Cosby si cala nella tuta di Chet Kincaid,<br />
un insegnante di ginnastica alla<br />
Richard Allen High School di Los Angeles.<br />
Tra gli altri personaggi che ruotano<br />
attorno all’allenatore: la mamma<br />
Rose (interpretata per una stagione da
105 Bionda per papà, Una<br />
Lee Randolph, quindi da Beah Richards);<br />
il fratello Brian (Lee Weaver),<br />
collezionista di immondizia; la moglie<br />
di quest’ultimo, Verna (che dapprima<br />
ha il volto di De De Young, poi di Olga<br />
James); Roger (Donald Livingston), il<br />
giovane figlio di Brian e Verna; Mrs.<br />
Marsha Patterson (Joyce Bulifant), la<br />
guida “spirituale” del college; Mr.<br />
Langford (Sid McCoy) e Max Waltz<br />
(Joseph Perry). Quincy Jones nobilita<br />
la colonna sonora jazz; Cosby, che firma<br />
altresì da produttore esecutivo, è<br />
co-autore della canzone-tema “Hikky<br />
Burr”; nel corso delle riprese si sono<br />
alternati musicisti di fama come Oscar<br />
Peterson, Roland Kirk, Cannonball<br />
Adderley, Jimmy Smith o Milt Jackson,<br />
tutti lasciati liberi di improvvisare<br />
su un canovaccio scritto da Jones.<br />
Henry Fonda compare in un cameo alla<br />
stessa stregua di Isabel Sanford (I<br />
Jefferson); Mark Hamill, il futuro<br />
Luke Skywalker di Guerre stellari, veste<br />
i panni di uno studente.<br />
Billy il bugiardo (Billy) Con: Steve<br />
Guttenberg, Peggy Pope, James Gallery,<br />
Paula Trueman, Michael Alaimo,<br />
Bruce Talkington. Produzione: Usa,<br />
1979, sit-com, colore (13/30’).<br />
Un ragazzo di diciannove anni dotato<br />
di molta fantasia è protagonista di una<br />
sit-com che la CBS mandò in onda come<br />
“riempitivo”. Steve Guttenberg interpreta<br />
il diciannovenne Billy Fisher,<br />
un adolescente che sogna spesso a occhi<br />
aperti e a volte perde il senso della<br />
realtà e della verità. Gli capita spesso,<br />
ad esempio, di immaginarsi desiderato<br />
da donne bellissime (in realtà fa il becchino<br />
tra salme della terza età). Al suo<br />
fianco: mamma Alice (Peggy Pope) e<br />
papà George (James Gallery); nonna<br />
Gran (Paula Trueman); Norville Shadrick<br />
(Michael Alaimo), direttore di<br />
pompe funebri e datore di lavoro di<br />
Billy; il collega Arthur Milliken (Bruce<br />
Talkington). La serie firmata dalla<br />
John Rich Productions ha avuto un<br />
precedente inglese nel 1974 (Billy<br />
Liar) con protagonista Jeff Rawle. La<br />
star del football Larry Czonka compare<br />
nei panni di sé stesso.<br />
Bionda di troppo, Una Vedi Le avventure<br />
di Laura Storm.<br />
Bionda per papà, Una (Step by<br />
Step) Con: Patrick Duffy, Suzanne Somers,<br />
Staci Keanan, Angela Watson,<br />
Christopher Castile, Brandon Call,<br />
Christine Lakin, Josh Byrne, Peggy<br />
Rea, Patrika Darbo, Sasha Mitchell.<br />
Produzione: Usa, 1991, sit-com, colore<br />
(160/30’).<br />
Una coppia di turisti si innamora e si<br />
sposa in Giamaica: immaginate la faccia<br />
<strong>dei</strong> rispettivi figli quando ritornano<br />
nel Wisconsin… Questo il prologo<br />
della sit-com che vede protagonisti<br />
Carol Foster (Suzanne Somers), una<br />
bella vedova con tre figli a carico e<br />
Frank Lambert (Patrick Duffy), divorziato<br />
di bell’aspetto con altrettanti eredi<br />
sulle spalle. Tornati a Port Washington,<br />
i novelli sposi (e i rispettivi figli)<br />
vanno a vivere sotto lo stesso tetto di<br />
Carol, con tanto di maialino e tarantola.<br />
Il primo problema riguarda l’integrazione<br />
tra i figli di lei e quelli di lui.<br />
Quelli di mamma sono: la cerebrale<br />
sedicenne Dana (Staci Keanan), che<br />
ha ereditato la pignoleria dalla madre;<br />
la quattordicenne Karen (Angela Watson),<br />
bella e vanitosa; l’intelligente<br />
Mark, (Christopher Castile) di otto anni,<br />
che coltiva la passione per l’oboe. A<br />
loro si aggiungono, non senza qualche<br />
mugugno, i figli di Frank: il quattordicenne<br />
J.T. (Brandon Call) ama le donne<br />
“belle e stupide” ed è imbarazzato
Black Beauty<br />
dalla sua “nuova” famiglia; Al (Christine<br />
Lakin) – diminutivo di Alicia – si<br />
diverte a spaventare i parenti con il suo<br />
cucciolo di ragno; il piccolo e adorabile<br />
Brendan (Josh Byrne), di sette anni.<br />
A completare il quadretto familiare<br />
compaiono Ivy Williams (Peggy Rea),<br />
la mamma della sposa che si farebbe in<br />
quattro per la figlia e i nipoti e Penny<br />
(Patrika Darbo), la sorella di Carol: le<br />
tre donne, mamma e due figlie, gestiscono<br />
insieme un salone di bellezza. I<br />
conflitti familiari più frequenti riguardano<br />
il modo di intendere la vita da<br />
parte <strong>dei</strong> due capi-famiglia: casual e<br />
disordinata da parte paterna, rigida e<br />
conservatrice da parte materna. Sasha<br />
Mitchell entra in scena nei panni di<br />
Cody, la nipote di Frank. La serie si avvale<br />
della presenza <strong>dei</strong> produttori esecutivi<br />
Thomas L. Miller e Robert L.<br />
Boyett, specializzati in sit-com familari<br />
come Gli amici di papà e Otto sotto<br />
un tetto; a loro due si aggiunge la coppia<br />
di ideatori-produttori William<br />
Bickley-Michael Warren, già tra gli<br />
autori di Happy Days, Laverne e Shirley<br />
e I ragazzi del sabato sera. Tra le<br />
guest-stars fanno la loro comparsa il<br />
muscoloso Fabio Lanzoni (Acapulco<br />
H.E.A.T.) e Tiffany-Amber Thiessen<br />
(Beverly Hills).<br />
Black Beauty (The Adventures of<br />
Black Beauty) Con: William Lucas,<br />
Judi Bowker, Stacy Dorning, Roderick<br />
Shaw, John Nettleton, Michael<br />
Culver, Stephen Garlick, Len Jones,<br />
Tony Maiden, Charlotte Mitchell. Produzione:<br />
Gran Bretagna, 1972, avventura,<br />
colore (52/30’).<br />
Basato vagamente sul romanzo di Anna<br />
Sewell, ambientato nell’epoca vittoriana,<br />
il <strong>telefilm</strong> racconta le gesta<br />
dello stallone nero Black Beauty e della<br />
famiglia del dottor James Gordon<br />
106<br />
(William Lucas): tra di loro, la figlia<br />
Vicky (Judi Bowker), che ha salvato il<br />
cavallo dalla crudeltà <strong>dei</strong> proprietari<br />
precedenti; Jenny (Stacy Dorning) e<br />
Kevin (Roderick Shaw), i fratelli di<br />
Vicky che la accompagnano nelle sue<br />
cavalcate verso l’avventura. John Nettleton<br />
è Collins, proprietario della scuderia;<br />
Michael Culver interpreta Squire<br />
Armstrong; Stephen Garlick veste i<br />
panni di Ned Lewis; Len Jones è Dan<br />
Collins; Tony Maiden ricopre il ruolo<br />
di Albert Clifton; Charlotte Mitchell<br />
assume l’identità di Amy Whintrop.<br />
Paul Knight firma da produttore esecutivo<br />
del serial girato nell’Hertfordshire<br />
inglese. Denis King compone la<br />
colonna sonora.<br />
Blondie (Id.) Con: Patricia Harty,<br />
Will Hutchins, Peter Robbins, Pamelyn<br />
Ferdin, Jim Backus, Henny<br />
Backus, Bryan O’Byrne, Bobbi Jordan.<br />
Produzione: Usa, 1968, sit-com,<br />
colore (26/30’).<br />
Dopo ventinove film dal 1938 al 1950<br />
interpretati da Penny Singleton e Arthur<br />
Lake, dopo un serial del 1957 in onda<br />
sulla NBC, la seconda trasposizione televisiva<br />
del popolare fumetto di Chic<br />
Young fu trasmessa una decade dopo<br />
sulla CBS. Come nella “striscia” apparsa<br />
per la prima volta sul “New York American<br />
Journal” del 15 settembre 1930,<br />
ne è protagonista la casalinga indaffarata<br />
Blondie Bumstead, tipica ragazza del<br />
New Deal rooseveltiano, bionda emancipata<br />
della piccola borghesia che ha il<br />
volto di Patricia Harty; Will Hutchins è<br />
Dagwood (Dagoberto nel fumetto italiano),<br />
il marito pasticcione che fa l’architetto<br />
e in origine era il figlio di un miliardario;<br />
Peter Robbins e Pamelyn Ferdin<br />
sono rispettivamente Alexander e<br />
Cookie, i figli della coppia; Jim Backus<br />
veste i panni di J.C. Dithers, il collerico
107 Blue Heelers – Poliziotti con il cuore<br />
capo di Dagwood, presidente della<br />
Dithers Construction Company; Henny<br />
Backus, la vera moglie di Jim, interpreta<br />
Cora, la consorte di J.C.; Bryan<br />
O’Byrne bussa alla porta nel ruolo del<br />
vicino ficcanaso Herb Woodley; Bobbi<br />
Jordan è Tootsie Woodley. Bruce Lee<br />
compare quale guest-star. Il fumetto<br />
originale è apparso per la prima volta in<br />
Italia nell’anteguerra, sulle pagine del<br />
settimanale “420”.<br />
Blossom (Id.) Con: Mayim Bialik,<br />
Ted Wass, Joey Lawrence, Michael<br />
Stoyanov, Jenna Von Oy, Barnard Hughes,<br />
David Lascher, Samaria Graham,<br />
Finola Hughes, Courtney Chase.<br />
Produzione: Usa, 1991, sit-com, colore<br />
(114/30’).<br />
Blossom (Mayim Bialik) è una tredicenne<br />
che vive sotto lo stesso tetto con<br />
il padre divorziato, il musicista Nick<br />
Russo (Ted Wass) e i due fratelli maggiori:<br />
Joey (Joey Lawrence), ossessionato<br />
dalle macchine e dalle belle donne<br />
e Anthony (Michael Stoyanov), appena<br />
disintossicatosi dalla droga. Jenna<br />
Von Oy è la loquace Six LeMeure, dalla<br />
parlantina sciolta; Barnard Hughes<br />
veste i panni di nonno Buzz; David Lascher<br />
è Vinnie, l’amico di Blossom;<br />
Samaria Graham interpreta Shelly, la<br />
moglie colore di Anthony; Finola Hughes<br />
entra in scena con l’identità di Carol,<br />
la nuova partner di Nick che lo porterà<br />
all’altare; Courtney Chase è Kennedy,<br />
la precoce figlia di Carol. Nelle<br />
prime puntate il serial si avvale di sequenze<br />
fantasiose – molte delle quali<br />
infarcite di guest-stars come B.B.<br />
King, Sonny Bono, Little Richards e<br />
Will Smith – che sono diventate sempre<br />
più rare con il passare del tempo:<br />
esse raccontano i sogni della protagonista,<br />
la quale immagina di vivere in<br />
una famiglia “normale”. Blossom regi<br />
stra le sue esperienze in un video-diario.<br />
In America il <strong>telefilm</strong> è diventato<br />
un fenomeno di costume tra i teenager:<br />
Mayim Bialik è stata presa come riferimento<br />
da migliaia di adolescenti, Joey<br />
Lawrence ha intrapreso anche la strada<br />
della musica. Oltre a essere il creatore<br />
del serial, Don Reo firma da produttore<br />
esecutivo insieme a David Amico, Paul<br />
Yunger Witt, Allan Katz, Rob LaZebnik,<br />
Gene Reynolds e Tony Thomas.<br />
Bill Bixby ha diretto alcuni episodi prima<br />
di morire di tumore nel 1993. Le<br />
musiche sono composte da Frank Denson;<br />
il tema musicale, “My opinionation”,<br />
è scritto da Mike Post ed eseguito<br />
da Dr. John. In Italia la serie è andata in<br />
onda anche con il titolo esteso Blossom<br />
e le avventure di una teenager.<br />
Blossom e le avventure di una<br />
teenager Vedi Blossom.<br />
Blue Heelers – Poliziotti con il<br />
cuore (Blue Heelers) Con: John<br />
Wood, William McInnes, Martin<br />
Sacks, Lisa McCune, Tasma Walton,<br />
Damian Walshe-Howling. Produzione:<br />
Australia, 1994, poliziesco, colore<br />
(377/60’).<br />
Sull’onda di NYPD, uno <strong>dei</strong> serial più<br />
famosi in Australia racconta i casi, i<br />
drammi e le relazioni che s’intrecciano<br />
nel distretto di polizia della fittizia cittadina<br />
di Mount Thomas, che vanta più<br />
crimini di una metropoli. Tra i protagonisti:<br />
il sergente Tom Croydon (John<br />
Wood), l’agente Nick Schultz (William<br />
McInnes), il detective Patrick Joseph<br />
Hasham (Martin Sacks) detto “P.J.”, gli<br />
agenti Maggie Doyle (Lisa McCune),<br />
Deidre “Dash” McKinley (Tasma Walton),<br />
Adam Cooper (Damian Walshe-<br />
Howling). Tra i momenti topici del serial:<br />
la relazione tra P.J. e Maggie nonché<br />
la battaglia di Dash contro un tu
Blue jeans 108<br />
more al seno. Hal McElroy e Tony<br />
Morphett sono gli ideatori della serie<br />
girata nella regione Victoria, Melbourne<br />
compresa. Nicholas Leloux e Riccardo<br />
Pellizzeri firmano da produttori<br />
insieme a McElroy. Garry Hardman è<br />
l’autore della colonna sonora.<br />
Blue jeans (The Wonder Years) Con:<br />
Fred Savage, Jason Hervey, Olivia<br />
d’Abo, Alley Mills, Danica McKellar,<br />
Josh Saviano, Ben Stein, Robert Picardo.<br />
Produzione: Usa, 1988, sit-com,<br />
colore (115/30’).<br />
Serie sospesa tra la commedia e il<br />
drammatico ambientata nel fatidico<br />
1968 visto attraverso gli occhi del dodicenne<br />
Kevin Arnold (Fred Savage),<br />
che quando la serie ha inizio fa il suo<br />
primo passo al John F. Kennedy Junior<br />
High. Jason Hervey interpreta Wayne,<br />
il fratello più grande che si diverte a<br />
prenderlo in giro; Olivia d’Abo, figlia<br />
del musicista rock Michael d’Abo, veste<br />
i panni di Karen, la sorella maggiore<br />
che subisce le tendenze hippie del periodo;<br />
Dan Lauria è Jack, il burbero padre<br />
<strong>dei</strong> tre; Alley Mills è mamma Norma;<br />
Danica McKellar entra nel ruolo di<br />
Gwendolyn (Winnie) Cooper, vicina di<br />
Kevin e aspirante fidanzata; Josh Saviano<br />
è Paul Pfeiffer, l’amico nerd del<br />
protagonista; Ben Stein sale in cattedra<br />
nelle vesti del Signor Cantwell, il professore<br />
di scienze; Robert Picardo è invece<br />
il timoroso insegnante di ginnastica<br />
Ed Cutlip. Con l’evolversi delle vicende<br />
Karen si fidanza con Michael<br />
(David Schwimmer) e torna nell’ultima<br />
puntata incinta, mentre Kevin e i<br />
suoi amici lasciano la scuola media inferiore<br />
per frequentare la McKinley<br />
High. Nell’episodio finale è stata tagliata<br />
una scena in cui Kevin e Winnie<br />
hanno un ritorno di fiamma. La serie è<br />
ideata da Carol Black e Neal Marlens,<br />
che firmano anche da produttori esecutivi<br />
in compagnia di Bob Brush, Michael<br />
Dinner e Sy Rosen; la colonna<br />
sonora, che si avvale di molti hit dell’epoca,<br />
è composta da Stewart Levin, J.<br />
Peter Robinson e W.G. Snuffy Walden;<br />
il tema musicale è la canzone <strong>dei</strong> Beatles<br />
“With a Little Help from My<br />
Friends”, reinterpretata da Joe Cocker<br />
ai tempi di Woodstock. Tra i molti riconoscimenti<br />
assegnati al serial girato in<br />
California tra Culver City, Los Angeles<br />
e Van Nuys: 2 Emmy Awards, un Golden<br />
Globe e 5 premi alla qualità divisi<br />
tra Humanitas Prize (3) e Q Award (2).<br />
Daniel Stern ha prestato la sua voce<br />
originale al Kevin adulto, il quale introduce<br />
ogni episodio fuoricampo; a lui<br />
tocca chiudere il serial svelando che fine<br />
abbiano fatto tutti i protagonisti: suo<br />
padre è morto due anni dopo, sua madre<br />
è diventata una donna in carriera,<br />
Wayne ha preso in mano le attività del<br />
genitore defunto, Paul si è iscritto ad<br />
Harvard per studiare legge e Winnie si<br />
è trasferito in Francia a studiare storia<br />
dell’arte; Kevin e Winnie hanno continuato<br />
a tenersi in contatto, scrivendosi<br />
per otto anni, fino al giorno in cui si sono<br />
incontrati nuovamente in un aeroporto,<br />
lui sposato con un figlio di otto<br />
mesi. Sebbene nessuno della produzione<br />
lo abbia ammesso, il serial si è ispirato<br />
al successo del film di Rob Reiner<br />
Stand by me – Ricordo di un’estate<br />
(1986).<br />
Blue murder (Id.) Con: Mimi<br />
Kuzyk, Maria del Mar, Joel Keller, Jeremy<br />
Ratchford. Produzione: Canada,<br />
2001, poliziesco, colore (52/60’).<br />
Luci accese su quattro agenti di una<br />
squadra speciale della polizia di Toronto,<br />
nata per indagare e risolvere i<br />
casi più difficili e scabrosi che avvengono<br />
nella seconda città più popolosa
109 Bolle di sapone<br />
del Canada. Intrighi, suspense e indagini<br />
ad alto rischio sono gli ingredienti<br />
base delle avventure che coinvolgono<br />
il team capitanato dall’ispettrice capo<br />
Kay Barrow (interpretata dall’attrice<br />
canadese Mimi Kuzyk, ex étoile del<br />
Royal Winnipeg Ballet), coadiuvata<br />
dall’investigatrice Victoria Castillo<br />
(che ha il volto dell’attrice di origini<br />
spagnole Maria del Mar) e dai detective<br />
Ed Oosterhius (Joel Keller) e Jack<br />
Pogue (Jeremy Ratchford). La squadra<br />
di polizia è formata da agenti fortemente<br />
motivati, per i quali il lavoro<br />
rappresenta una vera e propria missione<br />
che li vede spesso costretti a dover<br />
compiere anche sacrifici personali affinché<br />
i colpevoli <strong>dei</strong> delitti vengano<br />
arrestati e la giustizia trionfi. La serie,<br />
prodotta da Barna-Alper Productions,<br />
Can West Global e North Bend Films,<br />
si è guadagnata in patria ben 7 Gemini<br />
Awards, uno <strong>dei</strong> più prestigiosi premi<br />
nazionali che è conferito dall’Academy<br />
of Canadian Cinema & Television.<br />
Bob (Id.) Con: Bob Newhart, Carlene<br />
Watkins, Cynthia Stevenson, Ruth Cobart,<br />
Timothy Fall, Andrew Bilgore,<br />
John Cygan, Lisa Kudrow, Betty White,<br />
Jere Burns, Eric Allan Kramer, Megan<br />
Cavanagh. Produzione: Usa,<br />
1992, sit-com, colore (33/30’).<br />
Terza sit-com per Bob Newhart, qui<br />
nei panni di Bob McKay, creatore del<br />
fumetto anni ’50 Mad Dog: il titolo deriva<br />
dal protagonista delle strips, il<br />
quale ha la particolarità di avere le<br />
ghiandole adrenaliniche di un dobermann.<br />
Dopo anni passati a disegnare<br />
cartoline d’auguri, McKay è chiamato<br />
a ridisegnare il super-eroe per la ACE<br />
Comics. Carlene Watkins interpreta<br />
Kaye, la moglie di Bob; Cynthia Stevenson<br />
veste i panni di Trisha, la figlia<br />
miope della coppia; Ruth Kobart è l’animatrice<br />
Iris Frankel; Timothy Fall<br />
entra in scena come l’inchiostratore<br />
Chad Pfefferle; Andrew Bilgore è il<br />
nuovo assunto Albie Strauss; John Cygan<br />
indossa le vesti dello sceneggiatore<br />
Harlan Stone, il quale vorrebbe che<br />
“Cane pazzo” diventasse, più che un<br />
bravo ragazzo, un giustiziere assetato<br />
di sangue. Lisa Kudrow entra a far parte<br />
del cast nei panni di Kathy, la compagna<br />
di stanza di Trisha. Il serial, ambientato<br />
a Chicago, è stato soppresso<br />
in America dopo essersi piazzato al<br />
62esimo posto degli ascolti. I produttori<br />
decisero di continuare per alcune<br />
puntate con un nuovo format: Bob torna<br />
a disegnare cartoline e, a parte<br />
Newhart, del cast originario sopravvivono<br />
solo Watkins e Stevenson. Tra i<br />
nuovi arrivati: Sylvia Schmitt (Betty<br />
White), suo figlio Pete (Jere Burns),<br />
Whitey van de Bunt (Eric Allan Kramer),<br />
Chris Szelinski (Megan Cavanagh).<br />
L’insuccesso di questa nuova versione<br />
ha decretato la fine della serie<br />
dopo solo 5 puntate. Gli ideatori e produttori<br />
esecutivi della serie sono Phoef<br />
Sutton, Bill e Cheri Steinkellner.<br />
Bolle di sapone (Soap) Con: Robert<br />
Mandan, Katherine Helmond, Diana<br />
Canova, Jennifer Salt, Jimmy Baio,<br />
Arthur Peterson, Robert Guillaume,<br />
Cathryn Damon, Richard Mulligan,<br />
Billy Cristal, Ted Wass, Donnelly<br />
Rhodes, John Byner, Roscoe Lee<br />
Browne, Sal Viscuso. Produzione:<br />
Usa, 1977, sit-com, colore (85/30’).<br />
La sit-com vanta la polemica televisiva<br />
più accesa della stagione 1977<br />
1978: prima ancora di mandarla in onda,<br />
l’ ricevette 32.000 lettere di protesta<br />
da parte di associazioni religiose e<br />
gruppi etnici, i quali chiesero all’uni
Bolle di sapone<br />
sono agli sponsor di boicottare la serie<br />
che parodiava le soap opera amplificando<br />
e distorcendo temi quali l’impotenza,<br />
i transessuali, le relazioni extraconiugali,<br />
la mafia. Al centro delle vicende<br />
si contrappongono i miliardari<br />
Tate e i più umili Campbell; tra i primi<br />
spicca il capo-famiglia Chester (Robert<br />
Mandan), uomo d’affari con<br />
amanti a ogni angolo; la moglie Jessica<br />
(Katherine Helmond) è la regina del<br />
gossip e delle idiozie d’alta società;<br />
non meno degni sono i tre figli: la sexy<br />
Corinne (Diana Canova), sempre con<br />
le sue “qualità” in bella vista; la conservatrice<br />
Eunice (Jennifer Salt) e il ribelle<br />
Billy (Jimmy Baio). Sotto lo stesso<br />
tetto <strong>dei</strong> Tate vivono anche: “il maggiore”<br />
(Arthur Peterson), il padre di<br />
Jessica che cammina per il salotto in<br />
uniforme, convinto di essere ancora in<br />
piena Seconda guerra mondiale; l’insolente<br />
cuoco-maggiordomo di colore<br />
Benson (Robert Guillaume), con la<br />
battuta sempre pronta a chiosa <strong>dei</strong> casini<br />
familiari. Dall’altra parte della<br />
città di Dunn’s River, nel Connecticut,<br />
vive Mary Campbell (Cathryn Damon),<br />
la sorella di Jessica; costei è<br />
sposata con l’impiegato Burt (Richard<br />
Mulligan), il quale evidenzia problemi<br />
di comunicazione con i figliastri Jodie<br />
(Billy Cristal) – dichiaratamente gay –<br />
e Danny (Ted Wass), coinvolto nel giro<br />
del crimine organizzato. La maggior<br />
parte delle storie della serie hanno<br />
in sottofondo questioni sessuali: nel<br />
primo ciclo viene trovato ucciso un<br />
maestro di tennis che si portava a letto<br />
tutte le allieve; dapprima viene accusata<br />
Corinne, quindi viene arrestata<br />
Jessica, infine finisce dietro le sbarre<br />
Chester, reo confesso; ma quest’ultimo<br />
riesce a fuggire con il serial-killer<br />
Dutch (Donnelly Rhodes), salvo poi<br />
perdere la memoria e diventare un<br />
110<br />
cuoco di patatine fritte; nel frattempo<br />
Dutch scappa con Eunice, mentre Jessica<br />
s’innamora del detective Donahue<br />
(John Byner) quando la viene a interrogare<br />
su dove possa essere il marito<br />
(quando quest’ultimo si rifarà vivo,<br />
tuttavia, tornerà tra le braccia del consorte,<br />
salvo poi divorziare e volare in<br />
Sud America sulle ali della compagnia<br />
“rivoluzionaria” El Puerco). Successivamente<br />
Benson lascia casa Tate e acquista<br />
una sit-com su misura (Benson,<br />
1979); il suo posto viene preso da<br />
Saunders (Roscoe Lee Browne). Corinne<br />
sposa l’ex prete Timothy Flotsky<br />
(Sal Viscuso), ma dopo sei settimane<br />
dà alla luce una creatura posseduta dal<br />
diavolo che necessita di un esorcismo;<br />
Burt viene rapito dagli alieni e clonato<br />
(Mary passa notti di sesso estremo con<br />
il replicante del marito, ma quando<br />
viene a sapere la verità del “terzo tipo”<br />
si chiede di chi sarà il bambino che sta<br />
aspettando); Jodie si converte alle<br />
donne ma rimane ferito in una sparatoria.<br />
Dopo le polemiche durate perlopiù<br />
lungo la prima stagione, l’ABC emise<br />
un comunicato in cui spiegò che “attraverso<br />
i Campbell e i Tate molti <strong>dei</strong><br />
temi attuali sono stati filtrati grazie all’ironia<br />
e alla commedia”; di parere<br />
opposto fu il Reverendo Everett<br />
Parker del National Council of Churches:<br />
“la serie è un deliberato affronto<br />
da parte di quelle industrie che vogliono<br />
avere il monopolio della prima serata…<br />
Chi altri, se non la comunità ecclesiastica,<br />
si batte per difendere i<br />
principi morali e per non diventare tutti<br />
<strong>dei</strong> semplici consumatori?”. Susan<br />
Harris è l’ideatore, produttore e autore<br />
della serie più controversa di fine anni<br />
’70, vincitrice di 4 Emmy Awards e un<br />
Golden Globe. Paul Junger Witt e<br />
Tony Thomas firmano da produttori<br />
esecutivi al fianco della Harris, la qua
111 Bonanza<br />
le compare da guest-star nei panni di<br />
Babette; Robert Englund e Joe Mantegna<br />
sfilano tra gli altri volti noti. George<br />
Aliceson Tipton è l’autore della colonna<br />
sonora.<br />
Bonanza (Id.) Con: Lorne Greene,<br />
Pernell Roberts, Dan Blocker, Michael<br />
Landon, Victor Sen Yung, Ray Teal,<br />
David Canary, Guy Williams, Mitch<br />
Vogel, Tim Matheson. Produzione:<br />
Usa, 1952, western, colore (430/60’).<br />
CULT<br />
È il <strong>telefilm</strong> western più longevo della<br />
storia della televisione dopo Gunsmoke;<br />
il primo in onda a colori. Quattrocentotrenta<br />
puntate per raccontare<br />
la saga della famiglia Cartwright di<br />
Virginia City, proprietaria di un ranch<br />
di circa 600.000 acri chiamato Ponderosa,<br />
dal nome di un pino che cresce<br />
nel Nevada. La serie rappresenta l’archetipo<br />
di quei serial che negli anni ’60<br />
hanno acceso i riflettori sulla “proprietà”,<br />
dove gli uomini non erano più<br />
pionieri (o almeno non solo) ma difensori<br />
del proprio patrimonio, non più<br />
eroi solitari ma membri di un clan familiare<br />
unito. E forse nessun legame<br />
nato nel West è più saldo di quello che<br />
unisce i Cartwright nel 1860: Ben (interpretato<br />
dall’attore canadese Lorne<br />
Greene) è il capo-famiglia tre volte vedovo.<br />
Al suo fianco i figli: il primogenito<br />
Adam (Pernell Roberts), Hoss<br />
(Dan Blocker) e Little Joe (Michael<br />
Landon, che saltuariamente compare<br />
anche dietro la cinepresa), il più giovane.<br />
Le poche donne presenti sono già<br />
morte o assurgono al vecchio ruolo di<br />
procreatrici. I tre matrimoni di Ben sono<br />
rivissuti tutti in flashback; il riflessivo<br />
Adam, nativo del New England, è<br />
il figlio della prima moglie Elisabeth;<br />
il gigantesco Hoss è nato dal secondo<br />
matrimonio con Inger, una donna di<br />
origini scandinave uccisa dagli indiani<br />
(il vero nome di Hoss è Eric: Hoss significa<br />
“buona fortuna” in norvegese);<br />
l’impulsivo Little Joe è il figlio di Marie,<br />
l’ultima moglie morta in seguito a<br />
una caduta da cavallo. Ai quattro protagonisti<br />
si aggiungono: Hop Sing<br />
(Victor Sen Yung), il cuoco del ranch;<br />
lo sceriffo Roy Coffee (Ray Teal), che<br />
in più di un’occasione chiede una mano<br />
ai Cartwright; Canaday detto<br />
“Candy” (David Canary), accettato<br />
come uno della famiglia; Will Cartwright<br />
(Guy Williams), il nipote di Ben;<br />
Jamie Hunter (Mitch Vogel), uno<br />
sbandato salvato dal clan di Ponderosa;<br />
l’aiutante Griff King (Tim Matheson),<br />
un ex imbroglione. Dopo alcuni<br />
cicli Pernell Roberts lasciò il cast “per<br />
non restare imprigionato nel ruolo”;<br />
alla quattordicesima stagione Dan<br />
Blocker è morto improvvisamente e la<br />
serie è stata sospesa. Nel 1988 è stato<br />
girato un film-tv (Bonanza: the Next<br />
Generation) che presuppone un<br />
sequel: John Ireland entra in scena nei<br />
panni di Aaron Cartwright, il fratello<br />
del defunto Ben (Lorne Greene era<br />
scomparso da poco); Gillian Green (la<br />
figlia di Lorne) interpreta Jennifer Sills,<br />
l’unico personaggio femminile di<br />
rilievo in una saga più che altro maschile.<br />
Altre tre pellicole destinate al<br />
piccolo schermo sono state prodotte<br />
nel corso degli ultimi anni: Bonanza:<br />
The Next Generation (1988), Il ritorno<br />
di Bonanza (1993) e Bonanza: Under<br />
Attack (1995). Il creatore e produttore<br />
esecutivo della serie è David Dortort.<br />
David Rose firma le musiche che accompagnano<br />
le imprese <strong>dei</strong> Cartwright;<br />
la celebre canzone-tema del <strong>telefilm</strong>,<br />
composta da Jay Livingston e<br />
Ray Evans, è suonata da ben 35 musicisti;<br />
a Rose venne chiesto di riscrivere<br />
il tema musicale nella penultima sta
Boney 112<br />
gione, ma i telespettatori americani<br />
protestarono a tal punto che le note di<br />
Livingston-Evans risuonarono nell’ultimo<br />
ciclo. Tra le molte guest-stars<br />
che sfilano: Ida Lupino, James Coburn,<br />
Lee Van Cleef, Martin Landau,<br />
Bo Hopkins, Lee Marvin, Charles<br />
Bronson, Telly Savalas, Vera Miles,<br />
Zsa Zsa Gabor. Il serial è stato girato<br />
tra la California, l’Arizona e il Nevada,<br />
dove nei pressi del lago Tahoe sorge il<br />
Ponderosa. Alcuni episodi sono diretti<br />
da Jacques Tourneur, ma a detta <strong>dei</strong><br />
fans i migliori sono quelli girati da un<br />
giovane Robert Altman.<br />
Boney (Id.) Con: James Laurenson,<br />
Kate Fitzpatrick. Produzione: Australia,<br />
1972, poliziesco, colore (26/60’).<br />
James Laurenson veste i panni dell’ispettore<br />
Bonaparte detto “Boney”, un<br />
poliziotto dalle buone maniere nonostante<br />
le origini aborigene. Nel secondo<br />
ciclo entra in scena la collega Alice<br />
McGorr (Kate Fitzpatrick), destinata<br />
ad invaghirsi del detective protagonista.<br />
John McCallum firma da produttore<br />
esecutivo insieme a Bob Austin e<br />
Lee Robinson. Il personaggio di Boney<br />
trae origine dai romanzi di Arthur<br />
Upfield: rispetto alle avventure letterarie,<br />
le storie televisive sono ambientate<br />
ai giorni nostri, Boney non ha 50<br />
anni ma 20 di meno, non è più sposato<br />
con tre figli ma single impenitente. La<br />
scelta di Laurenson, giunta dopo 18<br />
mesi di ricerca per l’attore principale,<br />
ha scatenato le reazioni delle comunità<br />
aborigene – prima fra tutte la Foundation<br />
For Aboriginal Affairs – le quali<br />
hanno accusato la produzione di discriminazione:<br />
McCallum ha liquidato<br />
le polemiche spiegando che Boney<br />
era aborigeno solo da parte di madre e<br />
quindi non doveva esserlo al cento<br />
per cento. La colonna sonora è com<br />
posta da Sven Libaek. Le riprese sono<br />
state effettuate tra Alice Springs, Wilpena<br />
Pound, Narridy, Orange, Wellington<br />
e Sydney; la produzione ha incontrato<br />
non poche difficoltà nel corso<br />
delle riprese a causa della polvere nelle<br />
zone desertiche. Honor Blackman<br />
(Agente Speciale) compare in un cameo.<br />
Girata interamente su pellicola,<br />
la serie è costata 60.000 dollari ad episodio.<br />
Booker (Id.) Con: Richard Grieco,<br />
Katie Rich, Carmen Angenziano, Marcia<br />
Strassman, Lori Petty. Produzione:<br />
Usa, 1989, poliziesco, colore (22/60’).<br />
Spin-off di 21 Jump Street con protagonista<br />
Richard Grieco nei panni di<br />
Dennis Booker, diventato investigatore<br />
della multinazionale giapponese<br />
Teshima Corporation. Nonostante il<br />
nuovo incarico, il protagonista è rimasto<br />
lo stesso ribelle del serial precedente:<br />
giubbotto di pelle, t-shirt, barba<br />
incolta e motocicletta (nonostante abbia<br />
comprato una vecchia Firebird<br />
convertibile); grazie al suo fascino, si<br />
avvale di una rete di segretarie e<br />
hacker che lo aiutano ad avere le<br />
informazioni necessarie. Katie Rich<br />
veste i panni di Elaine Grazzo, la sua<br />
assistente; Carmen Angenziano è<br />
Chick Sterling, a capo delle operazioni<br />
dell’azienda; Marcia Strassman assume<br />
il ruolo di Alicia Rudd, vice-presidente<br />
della Teshima. Lori Petty si aggiunge<br />
in corsa come la nuova assistente<br />
di Booker, Suzanne Dunne. La rockstar<br />
Billy Idol compone e canta “Hot in<br />
the City”, il tema musicale; le musiche<br />
originali sono invece di Peter Bernstein<br />
e Mike Post. Stephen J. Cannell, ideatore<br />
della serie con Eric Blakeney, firma<br />
altresì da produttore esecutivo con<br />
Steve Beers e Bill Nuss. Le riprese sono<br />
state effettuate a Vancouver.
113 Boomtown<br />
Boomerang magico, Il (The Magic<br />
Boomerang) Con: David Morgan, Penelope<br />
Shelton, Telford Jackson. Produzione:<br />
Australia, 1965, avventura/fantastico,<br />
b/n (39/30’).<br />
Serie a metà strada tra il fantastico e<br />
l’ecologico su un ragazzo che possiede<br />
un boomerang magico in grado di risolvere<br />
situazioni difficili o sventare<br />
pericoli imminenti. Tom Thumbleton<br />
(David Morgan) fa la gioia della mamma<br />
(Penelope Shelton) e di papà Dan<br />
(Telford Jackson), soprattutto quando<br />
diventa l’eroe locale per aver sventato<br />
una rapina o aver salvato i pescatori in<br />
difficoltà: chi ben fa, ben avrà, come<br />
un boomerang. La serie è prodotta da<br />
Roger Mirams e dalla Pacific Film. I<br />
paesaggi da cartolina sono stati ripresi<br />
nei dintorni di Woodend.<br />
Boomer cane intelligente (Here’s<br />
Boomer) Con: attori vari. Produzione:<br />
Usa, 1980, avventura, colore (23/30’).<br />
Remake di una serie canadese degli anni<br />
’60 (L’amico Gipsy), la serie racconta<br />
le vicissitudini di Boomer, un<br />
adorabile cane bastardo che vagabonda<br />
aiutando i bipedi in difficoltà. Tra le<br />
altre buone azioni, riesce a far capire<br />
che una ragazzina considerata ritardata<br />
soffre in realtà di sordità. La scelta di<br />
dar voce ai pensieri di Boomer – il solo<br />
personaggio ricorrente del <strong>telefilm</strong> – è<br />
stata abbandonata dopo un tentativo a<br />
fine anni ’80. Il protagonista a quattro<br />
zampe, che originariamente si chiamava<br />
Johnny, è allenato dai suoi proprietari:<br />
Ray Berwick e Bryan Renfro.<br />
Boomtown (Id.) Con: Donnie Wahlberg,<br />
Mykelti Williamson, Jason Gedrick,<br />
Gary Basaraba, Lana Parrilla,<br />
Neal McDonough, Nina Garbiras.<br />
Produzione: Usa, 2002, polizieso, colore<br />
(24/30’).<br />
In onda in America un anno dopo<br />
Law&Order: Criminal Intent (2001),<br />
anche questo <strong>telefilm</strong> usa la tecnica<br />
della soggettiva per raccontare come<br />
sia avvenuto il delitto: come recita il<br />
claim pubblicitario, “un crimine visto<br />
da ogni punto di vista”; come ha strillato<br />
la critica americana, “un incrocio<br />
tra Pulp Fiction e Rashomon”. Per le<br />
strade di Los Angeles, “dove non ci sono<br />
preghiere ma solo storie”, si muovono<br />
l’agente immigrato Tom Turcotte<br />
(Jason Gedrick); il collega sapientone<br />
Ray Hechler (Gary Basaraba); la<br />
sensibile Teresa Ortiz (Lana Parrilla),<br />
paramedico; il malinconico detective<br />
Joel Stevens (Donnie Wahlberg); l’investigatore<br />
di colore Bobby Smith<br />
(Myketi Williamson). Quest’ultimo è<br />
sopravvissuto per miracolo alla Guerra<br />
del Golfo e ora vive giorno per giorno:<br />
è capace di andare incontro a un<br />
omicida che gli punta la pistola addosso<br />
e di togliergliela dalle mani come se<br />
portasse via il gelato a un bambino<br />
(non per niente, Smith è soprannominato<br />
“Fearless”, “senza paura”). In<br />
successione, il montaggio mostra la ricostruzione<br />
<strong>dei</strong> fatti, oggettivamente<br />
(senza fronzoli o distorsioni, con un taglio<br />
da rapporto poliziesco alla Dragnet)<br />
e soggettivamente (all’inizio di<br />
ogni micro-storia un cartello illustra a<br />
chi appartiene il flashback ad personam).<br />
Capita anche di rivivere gli ultimi<br />
istanti di vita della vittima (così, ad<br />
esempio, vediamo un ragazzino finito<br />
ucciso in un regolamento di conti<br />
quando ancora era fuori dal giro, al sicuro<br />
fra le mura domestiche). Nella fase<br />
finale di ogni episodio si incrociano<br />
e si confrontano i diversi “punti di vista”:<br />
nella sovrapposizione <strong>dei</strong> dettagli,<br />
nella convergenza sul luogo del<br />
delitto, emerge la soluzione del caso. A<br />
margine, si stagliano le figure dell’a
Boston Hospital<br />
stuto e arrivista procuratore distrettuale<br />
David McNorris (Neal McDonough),<br />
sempre pronto a pavoneggiarsi davanti<br />
ai flash e alle telecamere; non è un caso<br />
che la sua amante sia la giornalista<br />
d’assalto Andrea Little (Nina Garbiras),<br />
firma del “Tribune” che non sempre<br />
si fida delle soffiate del partner. La<br />
serie, che si avvale di una buona dose<br />
di sarcasmo, scene esplicite di sesso,<br />
forzature della legge da parte <strong>dei</strong> tutori<br />
dell’ordine, si è aggiudicata 2 Television<br />
Critics Association Awards, un Peabody<br />
Award, un Imagen Award, un<br />
Golden Satellite Award. L’ideatore<br />
Graham Yost firma anche da produttore<br />
esecutivo con Jon Avnet (che è anche<br />
il regista della puntata-pilota); i<br />
due sono affiancati alla produzione,<br />
oltre che dalla Dreamworks di Steven<br />
Spielberg, da Laurence Andries, Chris<br />
Brancato, Anne McGrail, Albert J.<br />
Salke. La colonna sonora è composta<br />
da Philip Giffin, Bennett Salvay e, soprattutto,<br />
da W.G. Snuffy Walden.<br />
Kelly Rowan (The O.C., 2002) e Rebecca<br />
De Mornay compaiono da gueststars<br />
in più di un episodio; Kelly Hu,<br />
Virginia Madsen e LeVar Burton sono<br />
fra gli altri volti noti di passaggio nella<br />
serie. Oltre che a Los Angeles, le riprese<br />
sono state effettuate a Santa Clarita,<br />
altra località della California.<br />
Boston Hospital (Gideon’s Crossing)<br />
Con: Andre Braugher, Ruben<br />
Blades, Russell Hornsby, Ravi Kapoor,<br />
Eric Dane, Sophie Keller, Rhona<br />
Mitra, Hamish Linklater, Meagan<br />
Gregory, Jascha Washington, Brian<br />
Wiltshire. Produzione: Usa, 2000, medico,<br />
colore (21/60’).<br />
COTTO<br />
Volevano essere il dottor Ross. Belli<br />
come sono, fascinosi come modelli e<br />
modelle, forse i medici protagonisti<br />
114<br />
della serie hanno scambiato la corsia<br />
per una passerella. Tratto dal romanzo<br />
The Measure of Our Days del dottor<br />
Jerome Groopman, il <strong>telefilm</strong> ha come<br />
figura principale quella del brillante<br />
dottor Ben Gideon (Andre Braugher),<br />
a capo del reparto Medicina Sperimentale<br />
in un grande ospedale di Boston<br />
popolato perlopiù da tirocinanti. Il dottor<br />
Max Cabranes (Ruben Blades) è il<br />
sarcastico direttore dell’ospedale, mentre<br />
il suo vice, il dottor Aaron Boies<br />
(Russell Hornsby), tormenta i sottoposti,<br />
fra i quali l’ambizioso dottor<br />
Siddharta “Sid” Shandar (Ravi Kapoor)<br />
e i giovani medici Wyatt Cooper<br />
(Eric Dane), Maya Stiles (Sophie Keller)<br />
e Alejandra “Ollie” Klein (Rhona<br />
Mitra). Nei brevi intervalli in cui non<br />
si disserta sul senso della vita, un pizzico<br />
di umorismo giunge dalla figura<br />
del nervoso dottor Bruce Cherry (Hamish<br />
Linklater). Vedovo con tre figli a<br />
carico, Gideon sembra vivere nel ricordo<br />
della moglie, morta per un tumore.<br />
E così alla fine non si capisce se<br />
sia lui a occuparsi <strong>dei</strong> figli Rose (Meagan<br />
Gregory), Eli (Jascha Washington)<br />
e Charlie (Brian Wiltshire), oppure<br />
il contrario. Scott Brazil, Paul Attanasio<br />
ed Eric Overmyer firmano da<br />
produttori esecutivi la serie che si è aggiudicata<br />
nel 2001 un ALMA Award e<br />
un Emmy Award (quest’ultimo per le<br />
musiche di James Newton Howard).<br />
Tra i compositori di turno si segnala<br />
anche Steve Porcaro <strong>dei</strong> Toto. Il <strong>telefilm</strong><br />
è stato girato a Los Angeles. Tra i<br />
volti noti sfila quello di Marlee Matlin.<br />
Boston public (Id.) Con: Chi Mc-<br />
Bride, Anthony Heald, Jessalyn Gilsig,<br />
Fyvush Finkel, Sharon Leal, Joey<br />
Slotnick, Nicky Katt, Thomas Mc-<br />
Carthy, Loretta Devine, Jeri Ryan, Micheal<br />
Rapaport, Joey McIntyre, Jon
115 Boston public<br />
Abrahams, Michelle Monaghan, Rashida<br />
Jones, Cara DeLizia. Produzione:<br />
Usa, 2000, drammatico, colore<br />
(81/60’).<br />
L’ennesima genialata dell’ex avvocato<br />
David E. Kelly, qui anche produttore<br />
esecutivo, è di rappresentare quello<br />
che succede in un turbolento liceo<br />
pubblico da un punto di vista originale<br />
e inedito: la vita scolastica raccontata<br />
non con gli occhi degli alunni, bensì<br />
con quelli degli insegnanti. La serie intende<br />
offrire uno spaccato di quel microcosmo<br />
che si muove tra i corridoi e<br />
le aule della Winslow High School, in<br />
una periferia di Boston assai distante<br />
dall’atmosfera delle esclusive scuole<br />
private del Massachusetts. Nel liceo<br />
pubblico esercitano un preside e un<br />
corpo docente dalle idee molto liberal,<br />
che ha adottato metodi didattici originali<br />
che hanno poco da invidiare al<br />
film L’attimo fuggente. Il preside è<br />
l’autoritario Steven Harper (Chi Mc-<br />
Bride), sempre disponibile a trovare<br />
una soluzione a ogni problema, se è il<br />
caso anche con le maniere forti; il suo<br />
vice, l’integerrimo Scott Guber (Anthony<br />
Heald), si concede una sola “distrazione”:<br />
la passione non corrisposta per<br />
l’attraente direttrice del dipartimento<br />
di sociologia, Lauren Davis (Jessalyn<br />
Gilsig); l’ottuagenario professore di<br />
storia Harvey Lipshultz (Fyvush<br />
Finkel), eccentrico e di vecchio stampo,<br />
il quale arriva a espellere dalla propria<br />
classe una studentessa che non indossa<br />
il reggiseno; l’insegnante di musica<br />
Marylin Sudor (Sharon Leal), oggetto<br />
del desiderio di molti studenti; lo<br />
sfigato professore d’inglese Milton<br />
Buttle (Joey Slotnick), al centro degli<br />
scherzi di coloro che siedono fra i banchi;<br />
il docente di geologia, Harry Senate<br />
(Nicky Katt), che per farsi rispettare<br />
non esita a sfoderare la pistola che<br />
porta sempre con sé; Kevin Riley<br />
(Thomas McCarthy), il giovane allenatore<br />
della squadra di football; la fragile<br />
insegnante di educazione Marla<br />
Hendricks (Loretta Devine), appena<br />
uscita da un esaurimento nervoso.<br />
Successivamente entrano in scena tre<br />
nuovi docenti di inglese: la splendida<br />
avvocatessa Ronnie Cook (Jeri Ryan),<br />
amica di Senate; Danny Hanson (Michael<br />
Rapaport), il quale si contraddistingue<br />
da subito per gli screzi con la<br />
Hendricks; Colin Flynn (Joey McIntyre),<br />
che diviene popolare per la sua<br />
propensione a identificarsi con gli studenti.<br />
È il turno anche di Zach Fischer<br />
(Jon Abrahams), il nuovo professore<br />
di scienze che si era diplomato anni<br />
prima proprio a Winslow, e dell’idealistica<br />
insegnante di sociologia Kimberly<br />
Woods (Michelle Monaghan), la<br />
quale subentra alla Davis senza alcuna<br />
spiegazione. Tra gli altri personaggi di<br />
contorno spicca Louisa Fenn (Rashida<br />
Jones), la segretaria di Harper, in seguito<br />
sostituita da Marcie Kendall<br />
(Cara DeLizia). I legami tra insegnanti<br />
e allievi non sono sempre <strong>dei</strong> più semplici,<br />
anzi: Buttle si invaghisce di una<br />
ragazza che poi scopre frequentare la<br />
Winslow High nella veste di studentessa<br />
senior (nonostante questo, i due<br />
continuano a vedersi, salvo poi essere<br />
beccati a far sesso dal padre di lei; Riley,<br />
che era a conoscenza della relazione,<br />
viene licenziato da Guber per non<br />
averglielo riferito); Lauren si invischia<br />
in una torrida liaison con un ex studente<br />
ma poi, accortasi della di lui ossessione<br />
nei suoi confronti, è costretta a<br />
difendersi con una pistola (quando lo<br />
viene a sapere, Harper la sospende per<br />
due mesi). Tra i colpi di scena: la comparsa<br />
del figlio segreto di Lipshultz,<br />
frutto dell’avventura di una notte di 58<br />
anni prima, alla vigilia della sua par
Boys and girls<br />
tenza per la guerra; Senate, invece,<br />
viene accoltellato dal fratello maggiore<br />
di uno <strong>dei</strong> suoi studenti nel tentativo<br />
di convincerlo a non uccidere un commesso<br />
durante una rapina (durante il<br />
suo ricovero, Ronnie Cooke gli confessa<br />
di amarlo). Tra i volti noti di passaggio<br />
nella serie: Anne Archer, Sherilyn<br />
Fenn, Billy Zane, Amber Tamblyn.<br />
Oltre al già citato David E. Kelley,<br />
firmano da produttori esecutivi Jason<br />
Katims, Jonathan Pontell, Kerry<br />
Lenhart, Mike Listo, John J. Sakmar.<br />
Le musiche originali sono di Danny<br />
Lux, il tema musicale è composto da<br />
Thomas Newman. La serie si è aggiudicata<br />
un Emmy Award, un American<br />
Choreography Award, un GLAAD Media<br />
Award, 3 Image Awards, un Peabody<br />
Award. Gli esterni della Winslow<br />
sono in realtà quelli della East High<br />
School di Boston.<br />
Boys and girls (The Sausage Factory;<br />
Say what) Con: Adam Brody, Andi<br />
Eystad, Kenny Fisher, Adam Frost,<br />
Johnny K. Lewis, Kristen Renton.<br />
Produzione: Canada, 2001, sit-com,<br />
colore (13/30’).<br />
Convivenza e legami da sit-com per un<br />
gruppo di giovani sulla soglia della<br />
maturità alle prese con i problemi e le<br />
tematiche degne del canale cult MTV:<br />
una sorta di serie-clone di Undressed<br />
(1999), anche se è stata lanciata come<br />
“un incrocio tra Dawson’s Creek e<br />
American Pie”. Tra i personaggi: Zack<br />
Altman (Adam Brody) si eccita per la<br />
reginetta della scuola Lisa Holiday<br />
(Andi Eystad); J.C. (Kenny Fisher) è<br />
attratto dalle donne mature; il solitario<br />
Gilby (Johnny K. Lewis) va sempre in<br />
bianco; Ted Ogilvy (Adam Frost) è fidanzato<br />
con Nancy Winograd (Kristen<br />
Renton). Timothy Gamble, Michael<br />
Hirsh, Stephen Hodgins, Danny Kal<br />
116<br />
lis, Patrick Loubert e Jessica Swirnoff<br />
firmano da produttori esecutivi la sitcom<br />
ideata da Henry Pincus che trae<br />
origine da un film-tv del 2000 (The<br />
Sausage Factory). La canzone-tema è<br />
firmata da Brown, mentre Brian Carson<br />
e Ari Wise collaborano alla colonna<br />
sonora. Le riprese sono state effettuate<br />
a Vancouver in Canada. Il <strong>telefilm</strong><br />
si è aggiudicato nel 2002 il prestigioso<br />
premio canadese Leo Award.<br />
Bradipo Con: Andrea Pezzi, Claudio<br />
Gioè, Sabrina Corabi, Marta Bellocchio,<br />
Walter Leonardi, Mariko. Produzione:<br />
Italia, 2001, sit-com, colore<br />
(12/30’).<br />
“Realtà e finzione si intrecciano alla ricerca<br />
di un equilibrio. Un gioco a cinque<br />
per ‘inventare’ una storia autentica”:<br />
così il claim della cartella stampa<br />
che lancia la prima serie che vede protagonista<br />
Andrea Pezzi, già vee-jay di<br />
MTV che della sit-com è altresì ideatore<br />
con Marco Pozzi. Storie quotidiane di<br />
ordinaria amicizia tra Andrea Pezzi (il<br />
quale interpreta sé stesso), un ragazzo<br />
di successo che conduce popolari programmi<br />
televisivi su MTV; suo cugino<br />
Walter (Claudio Gioè), un genio del<br />
computer che vive con un gatto che<br />
nessuno ha mai visto; la frustrata Sabrina<br />
(Sabrina Corabi), un’attrice alla<br />
ricerca della grande occasione che detesta<br />
Andrea; l’ipocondriaca Chiara<br />
(Marta Bellocchio), studiosa di biologia<br />
marina nonché impiegata in un negozio<br />
di acquari che diventa il punto<br />
d’incontro <strong>dei</strong> 5 ragazzi; David (Walter<br />
Leonardi) è un figlio di papà presuntuoso<br />
che non può rinunciare ai<br />
suoi due cellulari. I cinque protagonisti<br />
sono “spiati” dalle web-cam piazzate<br />
ovunque da Andrea: a casa sua, tra<br />
le mura di Walter, nel negozio di Chiara…<br />
Dopo il disappunto iniziale, Wal
117 Bret Maverick<br />
ter, Sabrina, Chiara e David decidono<br />
di stare al gioco e di “recitare” la parte.<br />
Mariko interpreta Wakako Hirabuki.<br />
Claudio Castellani e Pietro Pareglio<br />
firmano da produttori. La colonna sonora<br />
è affidata a Claudio Pelissero.<br />
Bravo Dick (Newhart) Con: Bob<br />
Newhart, Mary Frann, Tom Poston, Steven<br />
Kampmann, Jennifer Holmes, Julia<br />
Duffy, Peter Scolari. Produzione: Usa,<br />
1982, sit-com, colore (183/30’; 1/60’).<br />
Uno scrittore di manuali e sua moglie<br />
si trasferiscono nel New England<br />
comprando e ristrutturando un albergo<br />
del 1774 a River City, nel Vermont:<br />
Bob Newhart interpreta il protagonista,<br />
Dick Loudon; Mary Frann<br />
veste i panni della moglie Joanna.<br />
Nella loro (nuova) vita entrano, o meglio<br />
irrompono, una serie di nuovi<br />
personaggi: George Utley (Tom Poston)<br />
è un karateka che vive nel loro<br />
stesso palazzo; Kirk Devane (Steven<br />
Kampmann) gestisce un negozio di<br />
souvenir alla porta accanto; Leslie<br />
Vanderkellen (Jennifer Holmes) è la<br />
domestica dell’edificio con tanto di<br />
laurea universitaria; Stephanie Vanderkellen<br />
(Julia Duffy) entra in scena<br />
come la cugina di quest’ultima, destinata<br />
a sostituirla come cameriera.<br />
Nella terza stagione Dick viene chiamato<br />
a condurre un talk-show sul<br />
network locale WPIV; Peter Scolari<br />
entra nel cast nelle vesti di Michael<br />
Harris, il produttore dello show Vermont<br />
Today che in seguito s’innamora<br />
di Stephanie, la sposa e ha una figlia<br />
da lei. La puntata conclusiva è molto<br />
simile a quella del contemporaneo A<br />
cuore aperto: tutto il serial non è stato<br />
altro che un lungo sogno; Bob<br />
Newhart si risveglia nel pigiama di<br />
Bob Hartley, il personaggio che aveva<br />
interpretato in una sit-com di un<br />
decennio prima (The Bob Newhart<br />
Show, 1972) e trova al suo fianco la<br />
moglie Emily (che, come nel <strong>telefilm</strong><br />
precedente, ha il volto di Suzanne<br />
Pleshette). La serie, che si avvale delle<br />
musiche di Henry Mancini, è stata<br />
girata a East Middlebury. Barry<br />
Kemp è il creatore e produttore esecutivo<br />
del serial, in quest’ultima veste<br />
in compagnia di Mark Egan, Mark<br />
Solomon, David Mirkin, Douglas<br />
Wyman e Dan Wilcox. Angela Lansbury<br />
compare da guest-star nei panni<br />
di sé stessa.<br />
Bret Maverick (Id.) Con: James Garner,<br />
Darleen Carr, John Shearin, Ed<br />
Bruce, Tommy Bush, Stuart Margolin,<br />
Luis Delgado. Produzione: Usa, 1981,<br />
western, colore. (18/60’).<br />
COTTO<br />
James Garner torna nel ruolo da lui<br />
creato una ventina di anni prima in un<br />
sequel che non ottiene il successo del<br />
serial originale (Maverick). Nel corso<br />
della prima puntata, Bret Maverick<br />
vince una partita di carte al Red Ox<br />
Saloon di Sweetwater (Arizona) e decide<br />
di piantarci le tende. Attorno alla<br />
sua figura ruotano: la giornalista del<br />
“Territorian” Mary Lou Springer<br />
(Darleen Carr), lo sceriffo Mitchell<br />
Dowd (John Shearin), l’ex sceriffo<br />
Tom Guthrie (Ed Bruce). Lo stesso<br />
Bruce, più famoso in America come<br />
cantante country che come attore,<br />
canta il tema musicale del serial; la<br />
musica originale è composta da J.A.C.<br />
Redford. Il fratello di James Garner,<br />
Jack, compare nei panni del barista del<br />
saloon. Tra gli altri personaggi ricorrenti:<br />
lo stupido vice-sceriffo Sturgess<br />
(Tommy Bush), lo scout indiano Philo<br />
Sandine (Stuart Margolin), il commerciante<br />
Shifty Delgrado (Luis<br />
Delgado).
Brigate del Tigre, Le<br />
Brigate del Tigre, Le (Les Brigades<br />
du Tigre) Con: Jean-Claude Bouillon,<br />
Jean-Paul Tribout, Pierre Maguelon,<br />
François Maistre. Produzione: Francia,<br />
1974, poliziesco, colore (36/60’).<br />
CULT<br />
La serie, una delle più popolari in patria,<br />
racconta le inchieste di un trio di<br />
“intoccabili” operanti nelle squadre<br />
mobili (brigades mobiles) create da<br />
Georges Clémenceau nel 1907 e che,<br />
quando quest’ultimo divenne Ministro<br />
degli Interni, furono soprannominate<br />
“le brigate del Tigre”. Tra le caratteristiche<br />
di questa forza speciale che<br />
combatte a tutto campo la criminalità<br />
e i complotti di chi minaccia la Repubblica:<br />
ha competenza nazionale,<br />
per ridurre le distanze è dotata delle<br />
macchine più veloci e del telegrafo,<br />
tutti i membri sono addestrati fisicamente<br />
con la boxe francese. Ne fanno<br />
parte il commissario Valentin (Jean-<br />
Claude Bouillon) e i suoi due aiutanti,<br />
gli ispettori Pujol (Jean-Paul Tribout)<br />
e Terasson (Pierre Maguelon), ai quali<br />
si aggiunge il collerico capitano Faivre<br />
(François Maistre). La serie, che si segnala<br />
per le minuziose ricostruzioni<br />
d’epoca di Claude Desailly e per la varietà<br />
di stili narrativi (dalla commedia<br />
alla suspense, passando addirittura<br />
per il soprannaturale), è aperta da<br />
un’immagine fissa che prende vita<br />
dopo che una voce fuori campo ha ricostruito<br />
le circostanze che daranno il<br />
via all’indagine. Étienne Laroche e<br />
Serge Lebeau firmano da produttori<br />
esecutivi. Le musiche sono composte<br />
da Claude Bolling; Philippe Clay canta<br />
la sigla di testa (“La complainte des<br />
Apaches”). Una curiosità: nonostante<br />
Desailly avesse scritto le sceneggiature<br />
di altri sei episodi, essi non furono<br />
mai girati per via di un cambio direzionale<br />
a France 2 che annullò gli in<br />
118<br />
vestimenti del management precedente.<br />
Brigate Verdi (Brigade Verte) Con:<br />
Gilles Ségal, Christiane Minazzoli,<br />
Jean-Yves Chatelais, Stéphanie Fugain.<br />
Produzione: Francia/Germania/-<br />
Italia, 1985, poliziesco, colore (8/60’).<br />
Capitanate dal commissario Marc-Antoine<br />
Amordedieu (Gilles Ségal), le<br />
Brigate Verdi, alle dirette dipendenze<br />
del Ministro dell’Ambiente, si occupano<br />
di frodi alimentari, di bracconieri,<br />
di radioattività, di rifiuti tossici, di<br />
inquinamento. Se esistessero oggi,<br />
forse si occuperebbero di “mucca pazza”<br />
(non per niente, in un episodio accendono<br />
i riflettori sul traffico di carni<br />
infette). Tra gli altri interpreti di contorno:<br />
Christiane Minazzoli, Jean-<br />
Yves Chatelais, Stéphanie Fugain. La<br />
serie trae origine da un romanzo di Gérard<br />
Nery. La colonna sonora è composta<br />
da Robert Viger.<br />
Brillantina (The Outsiders) Con: Jay<br />
R. Ferguson, Rodney Harvey, Boyd<br />
Kestner, David Arquette, Harold P.<br />
Pruett, Scott Coffee, Robert Rusler,<br />
Kim Walker, Michael Madsen,<br />
Heather McComb. Produzione: Usa,<br />
1990, drammatico, colore (14/60’).<br />
Il sequel televisivo de I ragazzi della<br />
56esima strada, il film diretto da Francis<br />
Ford Coppola nel 1983 tratto da un<br />
romanzo di S.E. Hinton (The Outsiders),<br />
vanta la firma dello stesso cineasta<br />
quale produttore esecutivo (in<br />
compagnia di Fred Ross). Ambientata<br />
nell’Oklahoma del 1966, la storia segue<br />
le orme di quella cinematografica<br />
sulle avventure da teddy boys di tre orfani<br />
di Tulsa che vivono sotto la tutela<br />
del fratello più grande. Jay R. Ferguson<br />
interpreta il più giovane Pony Boy<br />
Curtis, il quindicenne che funge altresì
119 Brooklyn South<br />
da narratore, iscritto alla Walker Ridge<br />
High School: insieme ai suoi compagni<br />
di classe, i cosiddetti “greasers”, si<br />
schiera quotidianamente contro i borghesi<br />
“socks”; Rodney Harvey veste i<br />
panni di Soda Pop Curtis, il fratello di<br />
mezzo; Boyd Kestner è Darrel Curtis,<br />
il primogenito <strong>dei</strong> tre che lavora come<br />
operaio che aggiusta i tetti. Tra gli altri<br />
personaggi ricorrenti: Two Bit (David<br />
Arquette), Steve (Harold P. Pruett),<br />
Randy (Scott Coffee), Tim Shepard<br />
(Robert Rusler), Cherry (Kim Walker),<br />
Mick Jenkins (Michael Madsen)<br />
e Scout (Heather McComb). Leonardo<br />
DiCaprio compare da guest-star. Rispetto<br />
alla pellicola, il <strong>telefilm</strong> vira<br />
verso un finale ottimistico. W.G.<br />
Snuffy è l’autore della colonna sonora.<br />
Brivido dell’imprevisto, Il (Tales of<br />
the Unexpected; Roald Dahl’s Tales of<br />
the Unexpected) Con: interpreti vari.<br />
Produzione: Gran Bretagna, 1979, thriller,<br />
colore (112/30’).<br />
Classico thriller antologico britannico<br />
che trae spunto dai racconti brevi di<br />
Roald Dahl, il quale introduce “alla<br />
Hitchcock” due stagioni. Ogni episodio<br />
è un concentrato di suspense e horror,<br />
ma le puntate più rimarchevoli sono<br />
quelle in cui è presente il gusto della<br />
black comedy tipicamente inglese. Arrivato<br />
a raggiungere in patria oltre il<br />
50% di share (un televisore su due sintonizzato),<br />
venduto in più di 70 paesi,<br />
il serial vanta una valanga di volti noti:<br />
tra gli altri, Joan Collins, John Gielgud,<br />
Joseph Cotten, Derek Jacobi, Eli<br />
Wallach, Telly Savalas, Tom Bosley,<br />
Janet Leigh, Van Johnson, Peter Cushing,<br />
George Peppard, Sondra Locke,<br />
Susan Strasberg, Don Johnson. Nelle<br />
vesti di presentatore, Dahl è stato successivamente<br />
rimpiazzato da John<br />
Houseman. John Woolf e John Fle<br />
ming Ball firmano da produttori esecutivi<br />
per l’indipendente Anglia Television.<br />
Le riprese sono state effettuate,<br />
oltre che a Norfolk e Suffolk, in Inghilterra,<br />
in Giamaica (Montego Bay) e in<br />
Francia, a Parigi. Il tema musicale e la<br />
colonna sonora sono composti da Ron<br />
Grainer. Karen Standley è la ballerina<br />
che danza sulle note della sigla iniziale.<br />
La serie si è aggiudicata un prestigioso<br />
Edgar Allan Poe Award nel<br />
1980.<br />
Bronk (Id.) Con: Jack Palance, Joseph<br />
Mascolo, Henry Beckman, Tony<br />
King, Dina Ousley. Produzione: Usa,<br />
1975, poliziesco, colore (24/60’).<br />
Jack Palance è il tenente di polizia<br />
Alexander Bronkov detto “Bronk”, assegnato<br />
alla sicurezza del sindaco di<br />
Ocean City, in California. Joseph Mascolo<br />
interpreta il primo cittadino Pete<br />
Santori; Henry Beckman è il poliziotto<br />
Harry Mark; Tony King veste i panni<br />
del sergente John Webber, l’assistente<br />
di Bronk; Dina Ousley è Ellen, la figlia<br />
zoppa del detective protagonista, rimasto<br />
vedovo dopo che la moglie ha<br />
perso la vita in un incidente d’auto che<br />
ha coinvolto la stessa Ellen. Bruce<br />
Geller firma da produttore esecutivo in<br />
compagnia dell’ideatore Carroll O’-<br />
Connor. Palance non nascose la sua insofferenza<br />
nel recitare in una serie che<br />
definì, in un’intervista del 1982, “alquanto<br />
stupida”. Lalo Schifrin e George<br />
Romanis compongono le musiche<br />
originali.<br />
Brooklyn South (Id.) Con: Jon Tenney,<br />
Gary Basaraba, Michael DeLuise,<br />
Yancy Butler, Titus Welliver, Klea<br />
Scott, Richard T. Jones, Adam Rodriguez,<br />
Dylan Walsh. Produzione: Usa,<br />
1997, poliziesco, colore (22/60’).<br />
Dall’ideatore di NYPD e Hill Street
Brothers 120<br />
Giorno e notte, Steven Bochco, ecco<br />
un altro serial sulle vicende di un distretto<br />
di polizia, questa volta distaccato<br />
nella zona sud di Brooklyn, dove la<br />
delinquenza non manca e “dove l’unica<br />
legge è quella della sopravvivenza”.<br />
A contrastarla ci provano: il sergente<br />
di pattuglia Francis X. Donovan (Jon<br />
Tenney), il sergente Richard Santoro<br />
(Gary Basaraba), gli agenti Phil Roussakoff<br />
(Michael DeLuise), Ann-Marie<br />
Kersey (Yancy Butler), Jack Lowery<br />
(Titus Welliver), Nona Valentine (Klea<br />
Scott), Clement Johnson (Richard T.<br />
Jones), Hector Villanueva (Adam Rodriguez),<br />
Jimmy Doyle (Dylan Walsh).<br />
Donovan è altresì un infiltrato della<br />
Interdisciplinare: memorabile quando<br />
promuove Kersey dopo che questa<br />
ha ucciso a calci nello stomaco, all’interno<br />
del distretto, il killer del fidanzato.<br />
Vicende personali e arresti on the<br />
road si alternano come nella migliore<br />
tradizione <strong>dei</strong> <strong>telefilm</strong> di Bochco, il<br />
quale firma anche da produttore esecutivo<br />
con Michael Watkins, David Milch<br />
e William M. Finkelstein; gli ultimi<br />
due sono co-ideatori assieme a Bochco<br />
e Bill Clark. La serie ha vinto un<br />
Emmy Award e un People’s Choice<br />
Award nel 1998. Le riprese che ruotano<br />
intorno al 74esimo distretto sono<br />
state effettuate tra New York<br />
(Brooklyn) e Los Angeles.<br />
Brothers (Id.) Con: Robert Walden,<br />
Brandon Maggart, Paul Regina, Philip<br />
Charles MacKenzie, Hallie Todd,<br />
Mary Ann Pascal, Robin Riker. Produzione:<br />
Usa, 1984, sit-com, colore<br />
(115/30’).<br />
È stata la prima serie a essere prodotta<br />
per una pay-tv e la prima ad avere come<br />
protagonista un personaggio omosessuale.<br />
Per la cronaca, in America correva<br />
l’anno 1984. Robert Walden inter<br />
preta Joe Waters, un ex giocatore di<br />
football che ora gestisce un ristorante;<br />
Brandon Maggart veste i panni del fratello<br />
conservatore Lou; Paul Regina è<br />
Clifford, il minore <strong>dei</strong> fratelli che quando<br />
la serie ha inizio annuncia di essere<br />
gay. A Philip Charles MacKenzie è affidato<br />
il ruolo di Donald Maltby, amico<br />
di Clifford dalle stereotipate movenze<br />
femminili; Hallie Todd è Penny, la figlia<br />
di Joe; Mary Ann Pascal entra in<br />
scena come Samantha, la moglie di<br />
quest’ultimo; Robin Riker è Kelly, la<br />
cameriera del ristorante. Nel corso di<br />
115 episodi dove non mancano baci tra<br />
uomini e liti gay, si toccano temi come<br />
l’AIDS e la gelosia omosessuale. La serie<br />
è stata rifiutata per i suoi contenuti<br />
sia dall’ABC che dall’NBC. Greg Antonacci,<br />
Stu Silver e Gary Nardino sono i<br />
“coraggiosi” produttori esecutivi; David<br />
Lloyd è il creatore. Nonostante sia<br />
ambientato a New York, il <strong>telefilm</strong> è girato<br />
a Hollywood. Andy Garcia compare<br />
da guest-star.<br />
Brothers and sisters (Id.) Con:<br />
Chris Lemmon, Randy Brooks, Jon<br />
Cutler, William Windon, Larry Anderson,<br />
Amy Johnston, Mary Crosby, Roy<br />
Teicher. Produzione: Usa, 1979, sitcom,<br />
colore (12/30’).<br />
COTTO<br />
Dopo il clamoroso successo del film di<br />
John Landis Animal house (1978), i tre<br />
principali network americani si affrettarono<br />
a produrre altrettante sit-com<br />
da college: oltre a quello in questione,<br />
trasmesso dall’NBC, il flop contraddistinse<br />
anche Delta House (ABC) e Co-<br />
Ed Fever (CBS). Nel Midwest, al Larry<br />
Krandall College diretto dal suo stesso<br />
fondatore (interpretato da William<br />
Windon), si svolge la vita da campus<br />
di tre nuove reclute: Milos “Checko”<br />
Sabolcik (che ha il volto di Chris Lem
121 Buck Rogers<br />
mon, figlio del più noto Jack), Ronald<br />
Holmes III (Randy Brooks) e Stanley<br />
Zipper (Jon Cutler) entrano a far parte<br />
della confraternita Pi Nu e vanno a vivere<br />
nella stanza delle caldaie soprannominata<br />
in originale “le dump” (“il<br />
buco”). Dei tre, Checko è il più serio e<br />
il più dedito agli studi; Ron è la pecora<br />
nera della confraternita; Zipper è lo zotico<br />
di turno (alla Belushi); il presidente<br />
della Pi Nu, Harlan Ramsey (Larry<br />
Anderson), è tanto odioso quanto ricco;<br />
la sua irritante fidanzata, Mary Lee<br />
(Amy Johnston), fa parte della stessa<br />
confraternita femminile – la Gamma<br />
Iota – di cui fa parte Suzi Cooper (interpretata<br />
da Mary Crosby, figlia del<br />
più noto Bing), la ragazza <strong>dei</strong> sogni di<br />
Zipper; Seymour (Roy Teicher) è il<br />
ciccione che abbranca qualsiasi sostanza<br />
commestibile (altro omaggio al<br />
Belushi di Animal house). Bob Brunner<br />
e Arthur Silver sono i produttori<br />
esecutivi. Mark Snow e Ken Heller<br />
compongono a quattro mani la colonna<br />
sonora.<br />
Bucanieri, I (The Buccaneers) Con:<br />
Robert Shaw, Peter Hammond, Paul<br />
Hansard, Brian Rawlinson, Wilfrid<br />
Downing. Produzione: Gran Bretagna,<br />
1956, avventura, b/n (39/30’).<br />
Si tratta della prima serie a vedere veleggiare<br />
i pirati per i mari della fiction.<br />
Nel 1718, nell’isola caraibica di New<br />
Providence, tra tesori, sciabole e occhi<br />
bendati, vivono e combattono: il capitano<br />
Dan Tempest (Robert Shaw), un<br />
ex pirata che ha ricevuto la grazia dal<br />
Re e ora è al timone della Sultana, che<br />
fa rotta contro i malviventi e contro gli<br />
spagnoli; il tenente Beamish (Peter<br />
Hammond), il nuovo governatore dell’isola;<br />
Taffy (Paul Hansard) e Gaff<br />
(Brian Rawlinson), membri della ciurma;<br />
Dickon (Wilfrid Downing), l’aiu<br />
tante del capitano. Tra i membri dell’equipaggio,<br />
da segnalare la presenza<br />
della scimmia di Tempest, soprannominata<br />
“capitano Morgan”. La serie è<br />
stata girata a Falmouth, in Inghilterra.<br />
Il Sultana non è nient’altro che il Pequod<br />
del film di John Huston Moby<br />
Dick (1956), girato nello stesso anno<br />
del serial prodotto dalla ITC. Il capitano<br />
protagonista compare solo dal terzo<br />
episodio: le prime due puntate sono<br />
una sorta di “antipasto” per ambientare<br />
al meglio il telespettatore.<br />
Hannah Weinstein firma da produttore<br />
esecutivo.<br />
Buck Rogers (Buck Rogers in the<br />
25 th Century) Con: Gil Gerard, Erin<br />
Gray, Felix Silla, Tim O’Connor, Joseph<br />
Wiseman, Tom Christopher, Jay<br />
Garner, Wilfrid Hyde-White, Pamela<br />
Hensley. Produzione: Usa, 1979, avventura/fantascienza,<br />
colore (37/60’;<br />
1/120’).<br />
Tratto dal fumetto degli anni ’20 ideato<br />
dallo scrittore Philip F. Nowlan e disegnato<br />
da Dick Calkins, dopo una traduzione<br />
radiofonica nei primi anni<br />
’40, un serial tv del 1950 e una serie cinematografica<br />
di dodici episodi nel<br />
1939, ecco la seconda incarnazione televisiva<br />
del primo eroe della fantascienza<br />
disegnata. Il capitano William<br />
“Buck” Rogers (Gil Gerard) è un astronauta<br />
del XX secolo che per un salto<br />
temporale torna sulla Terra 500 anni<br />
dopo, nel 2491, quando il nostro pianeta<br />
è minacciato da forze del male (i<br />
Draconiani). Come ogni super-eroe<br />
che si rispetti, anche il nostro ha il suo<br />
incipit: “1987, anno che segna la fine<br />
dell’era delle ricerche spaziali americane.<br />
Buck Rogers e il suo ambiquadro<br />
Twiki sono gli unici sopravvissuti<br />
alla terribile catastrofe che distruggerà<br />
ogni forma di vita sulla Terra. A bordo
Buddies 122<br />
della sua aeronave, viene catapultato<br />
in un’orbita sconosciuta che ibernerà i<br />
suoi centri vitali per ben 500 anni”.<br />
Rogers si allea con coloro che vogliono<br />
difendere la libertà e l’indipendenza,<br />
riuniti nel Direttorato della Difesa<br />
Terrestre: il colonnello Wilma Deering<br />
(Erin Gray) è a capo delle forze di resistenza<br />
terrestri ed è destinata a diventare<br />
più che un “commilitone” di<br />
Buck; Twiki (Felix Silla) è il robot preferito<br />
dell’eroe; infine, il dottor Elias<br />
Huer (Tim O’Connor). Contro di loro<br />
si schierano il perfido Re Draco (Joseph<br />
Wiseman), padrone di due terzi<br />
della galassia e l’affascinante principessa<br />
Ardala (Pamela Hensley), a capo<br />
<strong>dei</strong> Draconiani. Il protagonista può<br />
contare anche sull’aiuto del dottor<br />
Theopolis, un computer portatile incredibilmente<br />
sofisticato, solitamente<br />
appeso al collo di Twiki: non presentando<br />
fili di alcun tipo, si può considerare<br />
il primo PC a tecnologia wi-fi della<br />
storia della televisione. Nella seconda<br />
stagione il serial cambia rotta: Buck<br />
e Wilma sono a bordo della navicella<br />
spaziale Searcher e vanno alla ricerca<br />
delle tribù terrestri sopravvissute a<br />
una guerra nucleare. Tra i membri dell’equipaggio:<br />
Hawk (Tom Christopher),<br />
una creatura metà umana e<br />
metà uccello in cerca anch’egli <strong>dei</strong><br />
suoi simili, gli abitanti del pianeta Throm;<br />
l’ammiraglio Asimov (Jay Garner),<br />
discendente del più noto Isaac, è<br />
al comando dell’astronave; il dottor<br />
Goodfellow (Wilfrid Hyde-White) è<br />
lo scienziato di turno; Crichton è un<br />
robot arrogante che si rifiuta di credere<br />
di essere stato creato da Goodfellow.<br />
William Conrad è la voce narrante<br />
originale del serial. Gli ideatori sono<br />
Leslie Stevens e Glen A. Larson,<br />
quest’ultimo, oltre a essere produttore<br />
esecutivo in compagnia di John Man<br />
tley, firma la musica della sigla. La colonna<br />
sonora è composta da Stu Phillips<br />
e Bruce Broughton. Per saggiare la<br />
reazione del pubblico, l’episodio-pilota<br />
è stato dapprima distribuito nei cinema:<br />
il buon successo ha dato il via<br />
libera alla serie; in Italia la prima puntata<br />
è arrivata solo nella versione cinematografica.<br />
Buster Crabbe, protagonista<br />
della prima versione cinematografica<br />
sul cosmonauta (Destination<br />
Saturn, 1939), compare in un cameo<br />
nella puntata-pilota; tra le altre gueststars<br />
si fanno notare Jamie Lee Curtis<br />
e Jack Palance. Nel serial del 1950<br />
Buck Rogers aveva il volto di Ken<br />
Dibbs. La prima storia a fumetti dell’eroe<br />
spaziale è apparsa il 7 gennaio<br />
1929 sul “Courier Press” di Evansville;<br />
in Italia ha esordito sul settimanale<br />
“La Risata” il 22 maggio del 1936, curiosamente<br />
ribattezzato con il nome di<br />
Elio Fiamma. Rispetto alle “strisce”,<br />
la serie presenta alcune differenze sulle<br />
origini di Rogers: nei disegni era un<br />
pilota dell’Aeronautica che, colpito<br />
da un gas nocivo mentre sorvolava<br />
una miniera abbandonata di Pittsburgh,<br />
finiva in rianimazione per 500 anni;<br />
in televisione il nostro diventa un<br />
astronauta che viene lanciato nello<br />
spazio nel 1987, la sua navicella finisce<br />
fuori orbita e Buck viene messo in<br />
ibernazione per mezzo secolo.<br />
Buddies (Id.) Con: Tanya Wright,<br />
Paula Cale, Dave Chappelle, Christopher<br />
Gartin, Judith Ivey, Richard<br />
Roundtree. Produzione: Usa, 1996,<br />
sit-com, colore (12/30’).<br />
Ambientata a Chicago, spin-off di Un<br />
uragano di papà, la sit-com racconta<br />
l’amicizia interrazziale tra un gruppo<br />
di ragazzi, alcuni di loro aspiranti cineasti<br />
come il nero Dave Carlisle (Dave<br />
Chappelle) e il bianco John Butler
123 Buffalo Bill<br />
(Christopher Gartin), i quali possiedono<br />
un piccolo studio nel centro della<br />
città. Tra gli altri coprotagonisti in scena:<br />
Phyllis (Tanya Wright), la fidanzata<br />
di Dave; Lorraine (Paula Cale), la<br />
moglie di John; Maureen (Judith<br />
Ivey), la suocera bigotta di Butler;<br />
Henry Carlisle (Richard Roundtree), il<br />
burbero padre di Dave. Matt Williams,<br />
David McFadzean e Carmen Finestra<br />
formano il trio di ideatori della sit-com<br />
in cui compaiono altresì da produttori<br />
esecutivi (con Bob Burris e Michael<br />
Ware). Brian Scott Bennett compone<br />
la colonna sonora.<br />
Buddy Faro (Id.) Con: Dennis Farina,<br />
Frank Whaley, Allison Smith,<br />
Charlie Robinson. Produzione: Usa,<br />
1998, poliziesco, colore (13/60’).<br />
L’atipica premessa vede il detective<br />
privato Bob Jones (Frank Whaley), la<br />
cui competenza è pari alla sua pigrizia,<br />
ingaggiato da Julie Barber (Allison<br />
Smith): per via di una eredità, egli deve<br />
ritrovare un mito degli anni ’60 scomparso<br />
il 9 settembre 1978 dopo l’omicidio<br />
della donna che amava. Buddy Faro,<br />
(Dennis Farina), vestito glamour e<br />
per niente intaccato dalle mode del ventennio<br />
successivo, viene ripescato dal<br />
passato in una cittadina messicana: riportato<br />
a Los Angeles da Jones, anch’egli<br />
tra i fans che lo rimpiangevano, l’idolo<br />
dagli abiti sgargianti viene ripulito<br />
per la gioia delle ragazze che gli cadono<br />
ai piedi nonostante ostenti sciovinismo<br />
da tutti i pori; meno felici sono i malviventi<br />
della città che grazie alle sue intuizioni<br />
finiscono in gattabuia. I momenti<br />
migliori del serial sono quelli in<br />
cui Bob e Julie tentano inutilmente di<br />
aggiornare lo stile di vita di Faro. Charlie<br />
Robinson interpreta El Jefe, l’amico<br />
messicano che ha seguito Buddy a Los<br />
Angeles e che entra a far parte del team<br />
investigativo. Il gioco di contrasti tra il<br />
presente e il passato viene accentuato<br />
dalla presenza di star degli anni ’60 nei<br />
panni di sé stesse: tra le altre, il cantante<br />
Jack Jones, il fondatore di “Playboy”<br />
Hugh Hefner, Dennis Franz e George<br />
Hamilton (quest’ultimo era stato candidato<br />
a interpretare Buddy Faro in una<br />
serie degli anni ’70). L’originalità del<br />
<strong>telefilm</strong> è senz’altro merito di Mark<br />
Frost – l’altra metà de I segreti di Twin<br />
Peaks (1990) – il quale firma da produttore<br />
esecutivo con Aaron Spelling,<br />
E.Duke Vincent, Kimberly Costello,<br />
Charles Haid e lo stesso Dennis Farina.<br />
Joel McNeely compone la colonna sonora.<br />
La serie ha vinto un Emmy Award<br />
nel 1999 per “la miglior direzione artistica”.<br />
Buffalo Bill (Id.) Con: Dabney Coleman,<br />
Joanna Cassidy, John Fiedler,<br />
Max Wright, Geena Davis, Charles<br />
Robinson. Produzione: Usa, 1983, sitcom,<br />
colore (26/30’).<br />
Una delle sit-com più inusuali degli<br />
anni ’80 vede protagonista l’arrogante,<br />
egoista e insensibile Bill “Buffalo<br />
Bill” Bittinger (Dabney Coleman), parente<br />
stretto – <strong>telefilm</strong>icamente parlando<br />
– di Arcibaldo (1971) e di George<br />
de I Jefferson (1975). Presentatore<br />
di un popolare talk-show su un<br />
network di Buffalo (New York), egli è<br />
quasi sempre anche l’ospite d’onore;<br />
per Bittinger le persone, in special modo<br />
le donne, vanno usate come<br />
kleenex; quando qualcosa va storto il<br />
colpevole è sempre un altro. Ma la serie<br />
ribalta i crismi della sit-com secondo<br />
i quali il cattivo cade in disgrazia:<br />
Bill è antipatico con stile e alla fine riesce<br />
sempre ad averla vinta. Tra le persone<br />
con le quali entra in conflitto alla<br />
WBFL-TV: l’affascinante direttrice Jo Jo<br />
White (Joanna Cassidy), degna di una
Buffy 124<br />
relazione apparentemente romantica;<br />
il direttore di scena Woody Deschler<br />
(John Fiedler), l’unica persona che<br />
ammira Bittinger; Karl Shub (Max<br />
Wright), perennemente sconvolto dai<br />
commenti in diretta del presentatore;<br />
l’ingenua archivista Wendy Killian<br />
(Geena Davis); Newdell (Charles Robinson),<br />
il pacato truccatore di colore.<br />
In una delle puntate più memorabili,<br />
Bill litiga con Newdell e la notte si sogna<br />
il truccatore vestito da Zulu che lo<br />
insegue mentre Ray Charles canta “Hit<br />
the road, Jack”. Tom Patchett e Jay<br />
Tarses firmano da ideatori e produttori<br />
esecutivi. Jim Carrey compare in un<br />
episodio imitando Jerry Lewis; tra gli<br />
altri volti noti spicca Martin Landau.<br />
Geena Davis è altresì tra gli autori delle<br />
sceneggiature. Per la sua interpretazione,<br />
Joanna Cassidy ha vinto un<br />
Golden Globe nel 1984.<br />
Buffy (Buffy – The Vampire Slayer)<br />
Con: Sarah Michelle Gellar, Nicholas<br />
Brendon, Charisma Carpenter, Alyson<br />
Hannigan, Anthony Stewart Head,<br />
David Boreanaz, Kristine Sutherland,<br />
James Marsters, Juliet Landau, Michelle<br />
Trachtenberg, Amber Benson,<br />
Marc Blucas, Eliza Dushku. Produzione:<br />
Usa, 1997, avventura/fantastico,<br />
colore (144/60’).<br />
SUPERCULT<br />
Lei è l’ultima discendente di una stirpe<br />
di “ammazzavampiri”, la prescelta per<br />
sconfiggere le forze soprannaturali del<br />
Male. Scelta dal destino nonostante i<br />
suoi 16 anni, ma con un coraggio da<br />
leonessa che ostenta quando si allungano<br />
le tenebre e i libri di scuola sono stati<br />
riposti nel cassetto. Dal bivio tra Beverly<br />
Hills e X-Files, ecco il serial che<br />
coniuga il filone sci-fi con quello giovanilistico.<br />
Buffy Summers (Sarah<br />
Michelle Gellar) è una studentessa ap<br />
parentemente come le altre: scherza<br />
con i compagni, adora lo shopping con<br />
le amiche, consuma qualche flirt adolescenziale,<br />
studia per i compiti in<br />
classe e fa incubi come tutti; solo che i<br />
suoi sono veri, i mostri che popolano i<br />
suoi sogni sono in carne, ossa e canini<br />
affilati. Compaiono dal nulla quando<br />
meno te lo aspetti; prendono forma in<br />
chi non sospetteresti mai; il professore<br />
di ginnastica, il compagno di banco,<br />
quel ragazzo conosciuto al party, l’amica<br />
del cuore. Dotata di una forza<br />
fuori dal comune, di un fascino insolito<br />
e conturbante nonostante l’età da lolita,<br />
Buffy viene coadiuvata nella sua<br />
lotta quotidiana contro il maligno dagli<br />
amici del college Berryman High di<br />
Sunnydale: il simpatico Xander (Nicholas<br />
Brendon), la bella Cordelia<br />
(Charisma Carpenter), la timida Willow<br />
(Alyson Hannigan). A loro si aggiunge<br />
il mentore di mezza età Giles<br />
(Anthony Stewart Head), che aiuta<br />
Buffy nei momenti più difficili e Angel<br />
(David Boreanaz), il vampiro (apparentemente)<br />
redento che, oltre a dar vita<br />
a un serial omonimo, intreccerà una<br />
relazione passionale con la “cacciatrice”.<br />
Kristine Sutherland interpreta<br />
Joyce, la mamma divorziata di Buffy;<br />
James Marsters e Juliet Landau sono,<br />
rispettivamente, i malvagi Spike e<br />
Drusilla. Basata sul film del 1992<br />
Buffy – L’ammazzavampiri, la serie girata<br />
tra San Diego e Los Angeles dilata<br />
le tematiche giovanilistiche accennate<br />
nella pellicola, dispiega effetti speciali<br />
a tutto campo, rinverdisce la formula<br />
vincente “horror al college” rilanciata<br />
da Scream (1996) e propone un interrogativo<br />
da brivido in ogni puntata<br />
(“Sotto quali mentite spoglie si nasconde<br />
il vampiro di turno?”). La prima<br />
stagione è di normale amministrazione<br />
“vampire-school”, con Buffy
125 Buffy<br />
che sembra soccombere al Maestro<br />
nell'ultimo episodio salvo poi riprendersi<br />
ed accettare il proprio destino di<br />
cacciatrice. Dal secondo ciclo si assiste<br />
ad una virata clamorosa e spiazzante<br />
nell'onirico, con picchi di deviazioni<br />
new romantic nella tormentata storia<br />
d’amore tra la protagonista ed Angel;<br />
quest’ultimo, per salvarsi e tutelare<br />
Buffy parte per Los Angeles insieme a<br />
Cordelia alla fine della terza stagione,<br />
mentre il liceo è in bilico sulla Bocca<br />
dell’Inferno durante la cerimonia <strong>dei</strong><br />
diplomi: la sua distruzione corrisponde<br />
al passaggio dall’adolescenza alla<br />
maturità (sia per i protagonisti che per<br />
telespettatori); la cacciatrice ribelle<br />
Faith (Eliza Dushku) passa al “lato<br />
oscuro della Forza” per vincere il timore<br />
di non eguagliare le qualità morali<br />
della protagonista. Nel quarto ciclo<br />
Buffy scopre che il nuovo fidanzato<br />
Riley (Mare Blucas) è legato a<br />
un’organizzazione governativa che<br />
conduce esperimenti sulle creature del<br />
male mentre il cattivo biondo-platino<br />
Spike si schiera al fianco della cacciatrice<br />
e Willow s'innamora di Tara<br />
(Amber Benson), con conseguenti<br />
censure da parte <strong>dei</strong> network di mezzo<br />
mondo (Italia 1 compresa). Nella<br />
quinta stagione lo straniamento giunge<br />
a livelli inediti per una serie televisiva:<br />
basti vedere l’episodio Un corpo freddo,<br />
degno di David Lynch, in cui Buffy<br />
deve affrontare la morte della madre<br />
soprattutto dal punto di vista procedurale<br />
(dall'arrivo dell'ambulanza all’ organizzazione<br />
del funerale); emerge<br />
sempre più la figura di Dawn (Michelle<br />
Trachtenberg), la sorellina apparentemente<br />
indifesa della cacciatrice che<br />
si rivelerà essere una fonte di energia<br />
mistica e salvifica. Nel centesimo episodio<br />
Buffy si sacrifica per salvare il<br />
mondo, ma viene riportata in vita gra<br />
zie a un incantesimo nella prima puntata<br />
del sesto ciclo: palesemente insicura<br />
ed infelice, la cacciatrice non<br />
sembra più la stessa (in sua assenza<br />
l’ha sostituita il suo alter ego robot<br />
svampita come Marylin Monroe e disinibita<br />
come una pornostar!); a questa<br />
stagione appartiene la puntata da videoteca<br />
La vita è un musical, in cui un<br />
demone costringe tutti i protagonisti a<br />
cantare e a ballare fino allo sfinimento;<br />
la relazione tra Spike e Buffy diventa<br />
più morbosa, mentre Willow deve far<br />
fronte alla morte accidentale di Tara e<br />
si affida sempre più all'uso delle arti<br />
magiche in suo possesso (compresa la<br />
magia nera). Buffy è una sublime serie<br />
en travesti: sotto le mentite spoglie di<br />
un <strong>telefilm</strong> giovanilistico si è celato il<br />
serial più destabilizzante d’inizio secolo.<br />
Divagazioni oniriche, trovate geniali,<br />
sceneggiature senza sbavature,<br />
spunti metalinguistici, simbolismi e similitudini<br />
a go-go, il gusto del surreale<br />
come soffritto: tra i “must” della “Generazione<br />
Wireless”, è la serie più<br />
“Lynch-iana” della tv, forse anche più<br />
de I segreti di Twin Peaks. Due frasimanifesto<br />
indicano il profilo felicemente<br />
dark del <strong>telefilm</strong>; Buffy che riflette<br />
e ammette che “qui tutto è duro,<br />
difficile, violento... questo è l'inferno”;<br />
sua sorella Dawn che confessa: “la cosa<br />
più difficile di questo mondo è viverci”.<br />
“Una parabola post-femminista<br />
del cambiamento interiore e sociale”,<br />
ha commentato “Time Magazine”;<br />
“Ogni puntata concede almeno un<br />
urlo e una sorpresa, forte di dialoghi<br />
che non deludono mai”, così “Tv Guide”;<br />
“È una sorta di Romeo e Giulietta<br />
versione sadomaso: Buffy dà un calcio<br />
ai cliché del passato, alle donne perennemente<br />
in trappola o a quelle che per<br />
far ridere si devono mortificare”, si è<br />
letto su “Cinefantastique”; “Buffy è
Bugiardi, I 126<br />
una Donna Bionica con un più forte<br />
senso etico: più che contro gli altri,<br />
combatte sé stessa”, è l’opinione del<br />
“New York”. “In realtà la serie mette<br />
in luce quel periodo della gioventù che<br />
assomiglia a un vero film horror: i<br />
giorni trascorsi al college, dove la vera<br />
paura è la noia…”: l’ideatore Joss<br />
Whedon, già sceneggiatore della pellicola<br />
che firma la serie anche da produttore<br />
esecutivo insieme a Sandy<br />
Gallin, Gail Berman-Masters, Fran e<br />
Kaz Kuzai, spiega così le motivazioni<br />
del serial che ha vinto 9 Saturn Awards<br />
(gli Oscar della fantascienza) e tre<br />
Emmy Awards, di cui uno assegnato<br />
alla colonna sonora di Christopher<br />
Beck e due per il migliore make-up.<br />
Bugiardi, I (The Liars) Con: William<br />
Mervyn, Ian Ogilvy, Nyree Dawn Porter,<br />
Isla Blair. Produzione: Gran Bretagna,<br />
1966, drammatico, b/n (20/60’).<br />
Serie drammatica che racconta alcune<br />
storie degli anni ’20 e ’30 interpretate<br />
sempre dallo stesso gruppo di attori;<br />
tra di loro: William Mervyn interpreta<br />
Sir Gerald, Ian Ogilvy è Rupert, Nyree<br />
Dawn Porter ha il ruolo di Hernoine,<br />
Isla Blair è Sarah. Philip Mackie firma<br />
da produttore e da sceneggiatore.<br />
Bugs – Le spie senza volto (Bugs)<br />
Con: Jaye Griffiths, Steve Houghton,<br />
Jesse Birdsall, Jan Harvey, Paula Hunt.<br />
Produzione: Gran Bretagna, 1995, avventura/spionaggio,<br />
colore (40/60’).<br />
Serial spionistico inglese a metà strada<br />
tra I Professionals e Gli infallibili tre<br />
con l’aggiunta di invenzioni iper-tecnologiche,<br />
esplosioni create ad arte e<br />
un ventaglio di associazioni che non<br />
sempre giovano alla fluidità del racconto.<br />
Dalla parte <strong>dei</strong> buoni stanno<br />
quelli del gruppo Gizmos: Roslyn<br />
Henderson detta “Ros” (Jaye Grif<br />
fiths), l’esperta di computer e microelettronica<br />
che risulta fondamentale<br />
nella risoluzione <strong>dei</strong> crimini, i più <strong>dei</strong><br />
quali avvengono con un notevole impiego<br />
di sofisticate attrezzature ultramoderne;<br />
il pilota-atleta Ed (Steve<br />
Houghton), fondatore di Gizmos con<br />
Ros; a loro si unisce il pragmatico Nicholas<br />
Beckett (Jesse Birdsall), ex comandante<br />
di Marina. Tra un’avventura<br />
e l’altra entrano in scena Jan (Jan Harvey),<br />
il nuovo direttore dell’Intelligence,<br />
e Alex Jordan (Paula Hunt). Il quartiere<br />
generale di Gizmos è una sorta di<br />
loft su due piani, uno adibito a ufficio e<br />
l’altro dominato da una giungla di<br />
computer. Tra le associazioni che più<br />
attentano alla sicurezza nazionale<br />
emerge l’Alveare (in originale The Hive),<br />
una sorta di organizzazione segreta<br />
e anti-governativa che si avvale della<br />
più avanzata tecnologia. Oltre a<br />
operarsi a sventare attentati high-tech<br />
e minacce tecnologiche, il terzetto interviene<br />
anche in questioni non propriamente<br />
spionistiche: in un episodio<br />
deve difendere la vita di una parlamentare<br />
italiana in visita in Inghilterra<br />
(si chiama Anna Fabrizi, fa parte – in<br />
originale – del Liberty Party e combatte<br />
la corruzione nella politica). Pur<br />
essendo creata da Brian Eastman e<br />
Stuart Doughty, la serie vanta la consulenza<br />
di Brian Clemens, il quale,<br />
non a caso, è stato già produttore di<br />
Agente speciale, I Professionals e Gli<br />
infallibili tre; Caroline Oulton firma<br />
da produttore esecutivo; Roger Bolton<br />
e Gavin&Simon Greenaway sono gli<br />
autori della musica originale. Nonostante<br />
il fattore spazio-temporale in<br />
cui agiscono i protagonisti non sia noto,<br />
il <strong>telefilm</strong> è stato girato ai Docklands<br />
di Londra con l’intenzione di<br />
donare alle vicende una cornice urbana<br />
non definita.
127 Butterflies<br />
Buongiorno dottor Bedford (The<br />
Practice) Con: Danny Thomas, David<br />
Spielberg, Shelley Fabares, Dena Dietrich,<br />
Allen Price, Damon Raskin,<br />
John Byner, Didi Conn. Produzione:<br />
Usa, 1976, sit-com, colore (30/30’).<br />
Danny Thomas interpreta il dottor Jules<br />
Bedford, un medico burbero ma con<br />
il cuore d’oro che lavora a New York,<br />
nella zona di West Side. Tra una visita e<br />
l’altra il protagonista si divide tra il figlio<br />
David (David Spielberg), anch’egli<br />
dottore ma con meno ideali del padre<br />
nel suo ambulatorio situato nell’esclusiva<br />
Park Avenue; Jenny (Shelley<br />
Fabares), la moglie di David; l’infermiera<br />
Molly Gibbons (Dena Dietrich),<br />
invaghita del vedovo dottor<br />
Bedford; i nipoti Paul (Allen Price) e<br />
Tony (Damon Raskin); il dottor Roland<br />
Caine (John Byner); Helen (Didi<br />
Conn), la centralinista del giovane dottor<br />
Bedford. Steve Gordon è l’ideatore<br />
della sit-com che si basa essenzialmente<br />
sul diverso approccio alla medicina<br />
tra padre e figlio. Paul Younger Witt<br />
firma da produttore esecutivo insieme<br />
a Mimi Baker e Daniel K. Thomas. David<br />
Shire è tra i compositori della colonna<br />
sonora.<br />
Buongiorno professore (Unser<br />
Lehrer Doktor Specht) Con: Robert<br />
Atzom, Charles Brauer, Tamara Rohloff,<br />
Dietrich Mattausch, Gerd Baltus.<br />
Produzione: Germania, 1994, drammatico,<br />
colore (59/60’; 2/90’).<br />
Il dottor Markus Specht (Robert Atzom)<br />
è un docente del ginnasio di Celle,<br />
dove insegna tedesco e storia. Per<br />
gli studenti è più di un semplice professore:<br />
egli diventa il confidente di<br />
chiunque abbia bisogno di aiuto o consigli;<br />
Specht si ritrova al centro di vicende<br />
legate a tematiche sociali come<br />
la droga o in mezzo alle prime tormen<br />
tate storie d’amore tra i banchi. Tra gli<br />
altri personaggi del serial: Hartlaub<br />
(Charles Brauer), il direttore della<br />
scuola; la signora Lemmert (Tamara<br />
Rohloff), Erwin Schopenhauer (Dietrich<br />
Mattausch), il signor Holbein<br />
(Gerd Baltus). La colonna sonora è firmata<br />
da Günther Fischer.<br />
Butterflies (Id.) Con: Wendy Craig,<br />
Geoffrey Palmer, Andrew Hall, Nicholas<br />
Lyndhurst, Bruce Montague,<br />
Michael Ripper, Joyce Windsor. Produzione:<br />
Gran Bretagna, 1978, sitcom,<br />
colore (28/30’; 1/60’)<br />
CULT<br />
Sorta di Rhoda all’inglese, la sit-com<br />
mette in scena i dubbi e le frustrazioni<br />
dell’affascinante Ria Parkinson<br />
(Wendy Craig), che piu’si avvicina alla<br />
mezza età più s’interroga sul senso<br />
della vita. Suo marito Ben (Geoffrey<br />
Palmer), dentista collezionista di farfalle,<br />
non le dà certo una mano; i figli<br />
adolescenti Russell (Andrew Hall) e<br />
Adam (Nicholas Lyndhurst) sono due<br />
pesti in famiglia. Nonostante la sitcom<br />
sia improntata sulla comicità, nonostante<br />
il personaggio di Ria sia una<br />
sorta di sorella maggiore della Sally di<br />
Mamy fa per tre (1971) e Mamy fa per<br />
tutti (1974), alcuni episodi assumono<br />
sfumature drammatiche (come quando<br />
si parla di gravidanze inaspettate o<br />
tendenze suicide). Il tema ricorrente<br />
della serie è tuttavia l’adulterio: Ria è<br />
tentata dal ricco playboy Leonard<br />
Dunn (Bruce Montague), ma la sua timidezza<br />
non le farà mai compiere il<br />
passo decisivo, con relativi rimorsi<br />
notturni. Tra gli altri personaggi ricorrenti:<br />
Thomas (Michael Ripper) è l’enigmatico<br />
chauffeur di Leonard, mentre<br />
Ruby (Joyce Windsor) è la domestica<br />
di casa Parkinson. Il successo<br />
della sit-com (e la buona fattura) ha
Butterflies 128<br />
fatto sì che nel 1979 il format della sitcom<br />
sia stato esportato in America: la<br />
sceneggiatrice-ideatrice Carla Lane e<br />
il produttore Milt Josefsberg lavorarono<br />
alla puntata-pilota trasmessa dalla<br />
NBC il primo agosto 1979, con Jennifer<br />
Warren nei panni di Ria; ma Lane<br />
rimase insoddisfatta e l’idea della traduzione<br />
americana fallì. Tra gli altri<br />
produttori, firmano Gareth Gwenlan e<br />
Sydney Lotterby. La canzone-tema è<br />
“Love is like a butterfly” di Dolly Parton.<br />
Il titolo – Butterflies (Farfalle) –<br />
sembra avere più di un significato: che<br />
i personaggi della sit-com sono come<br />
le farfalle della collezione di Ben, studiate<br />
da noi telespettatori sotto la lente<br />
d’ingrandimento; che, come recita il<br />
claim per lanciare in America la sitcom,<br />
“siamo come i bambini a caccia<br />
di farfalle, le vediamo e le vogliamo”;<br />
che, come ha detto la stessa Carla Lane<br />
in un articolo su “Radio Times”, “il titolo<br />
si riferisce alla perdita delle opportunità<br />
e la realizzazione improvvisa<br />
che il tempo ti è passato tra le dita,<br />
come le farfalle che hanno così tanto<br />
da fare ma così poco tempo per farlo”.<br />
La serie è stata girata a Cheltenham,<br />
nel Gloucestershire. Wendy Craig è<br />
tornata a vestire i panni di Ria in due<br />
occasioni: in The last waltz, uno special<br />
su tutti i personaggi inventati da<br />
Carla Lane in onda sulla BBC1 il 10<br />
marzo 1989, nonché per lo show di beneficenza<br />
Children in need nel 2000.
Caccia al ladro d’autore Con: Giuliano<br />
Gemma. Produzione: Italia,<br />
1985, poliziesco, colore (7/60’).<br />
Ispirata ai serial polizieschi americani,<br />
la serie si distingue per l’oggetto delle<br />
indagini: i tesori d’arte che caratterizzano<br />
il Bel Paese. Al centro della storia<br />
ci sono le avventurose investigazioni di<br />
un capitano <strong>dei</strong> carabinieri (Giuliano<br />
Gemma) che guida il Nucleo speciale<br />
per la tutela del patrimonio artistico.<br />
Sette episodi per sette furti d’arte compiuti<br />
in altrettante città italiane: da Roma,<br />
dove viene trafugata una statua del<br />
Bernini, a Venezia, dove una banda ruba<br />
un prezioso oggetto di Murano, fino<br />
a Pisa, dove sparisce un violino Stradivari.<br />
Tra gli interpreti occasionali spiccano<br />
le presenze di Fabrizio Bentivoglio<br />
ed Ennio Fantastichini. Ugo Liberatore,<br />
Ernesto Gastaldi, Marcello Coscia,<br />
Sandro Continenza, Franco Marotta,<br />
Laura Toscano, Sandro di Robilant<br />
e Silvia Napolitano si alternano alla<br />
sceneggiatura. Atutti loro va aggiunto<br />
Duccio Tessari, regista anche dell’episodio<br />
Il ratto di Proserpina.<br />
Caccia grossa (The Zoo Gang)<br />
Con: Brian Keith, John Mills, Barry<br />
Morse, Lilli Palmer, Michael Petrovich.<br />
Produzione: Gran Bretagna, 1975,<br />
avventura, colore (6/60’).<br />
Originariamente concepita come una<br />
mini-serie in tre parti da due ore, la<br />
NBC la ridimensionò in sei puntate da<br />
un’ora. La storia è quella di quattro ex<br />
commilitoni che trent’anni dopo la Se<br />
conda guerra mondiale decidono di<br />
tornare a frequentarsi e di cercare nuove<br />
avventure. Il gruppo è soprannominato<br />
in originale “Zoo Gang” per via<br />
<strong>dei</strong> nomi di battaglia di ogni componente:<br />
Brian Keith interpreta Stephen<br />
Halliday detto “la volpe”, un uomo<br />
d’affari di New York esperto in elettronica;<br />
John Mills è il capitano Tommy<br />
Devon soprannominato “l’elefante”;<br />
Barry Morse veste i panni del canadese<br />
Alec Marlowe (“la tigre”), un asso<br />
della meccanica; Lilli Palmer è Manouche<br />
Roget (“il leopardo”), proprietaria<br />
di un bar di Nizza ed esperta in<br />
esplosivi, vedova di un altro membro<br />
del team: Claude Roget detto “il leone”,<br />
ucciso dalla Gestapo. Di tanto in<br />
tanto si fa vivo aiutando il gruppo<br />
Georges (Michael Petrovich), il figlio<br />
di Manouche che fa il poliziotto in Costa<br />
Azzurra. Girato in Europa, tratto da<br />
un romanzo di Paul Gallico, il serial è<br />
prodotto da Herbert Hirschman. Il tema<br />
musicale è composto da Paul e Linda<br />
McCartney.<br />
Cacciatore, Il (The Manhunter) Con:<br />
Ken Howard, Hilary Thompson, Robert<br />
Hogan, Ford Rainey, Claudia<br />
Bryar. Produzione: Usa, 1974, avventura,<br />
colore (22/60’).<br />
Ambientato nell’Idaho del 1930, il <strong>telefilm</strong><br />
narra le avventure di Dave Barrett<br />
(Ken Howard), un agricoltore ed<br />
ex marine che diventa giustiziere per<br />
caso dopo l’uccisione di un amico in<br />
una rapina. Hilary Thompson interpre
Cacciatori di ombre<br />
ta la sorella Elizabeth; Robert Hogan è<br />
lo sceriffo Paul Tate; Ford Rainey e<br />
Claudia Bryar sono rispettivamente<br />
James e Mary Barrett, i genitori di Dave<br />
ed Elisabeth. Quinn Martin firma<br />
da produttore esecutivo. Una serie che<br />
colloca originalmente le indagini del<br />
protagonista negli anni della Depressione.<br />
Cacciatori di ombre (Shadow Chasers)<br />
Con: Dennis Dugan, Trevor Eve,<br />
Nina Foch. Produzione: Usa, 1985,<br />
fantastico, colore (14/60’).<br />
STRACOTTO<br />
Un reporter e un antropologo uniscono<br />
le forze per accendere i riflettori su<br />
fenomeni paranormali e storie ai confini<br />
della realtà alla Ghostbusters.<br />
Dennis Dugan è Edgar “Benny” Benedek,<br />
giornalista del “National Register”;<br />
Trevor Eve interpreta il professor<br />
Jonathan MacKensie; Nina Foch<br />
veste i panni della dottoressa Juliana<br />
Moorhouse, che dirige le indagini della<br />
“strana coppia” da un ufficio del tutto<br />
simile ad una caverna. Brian Grazer<br />
e Kenneth Johnson sono la coppia di<br />
produttori esecutivi; Joseph Harnell<br />
firma le musiche.<br />
Cadfael Vedi I misteri dell’abbazia.<br />
Calabrone verde, Il (The Green<br />
Hornet) Con: Van Williams, Bruce<br />
Lee, Wende Wagner, Walter Brooke,<br />
Lloyd Gough. Produzione: Usa, 1966,<br />
avventura/fantastico, colore (26/30’).<br />
Nato dall’immaginazione di George<br />
Trendle, Il Calabrone verde apparve<br />
per la prima volta alla radio nel 1936.<br />
Nella vita di tutti i giorni egli assume<br />
l’identità di Britt Reid (Van Williams),<br />
l’editore del “Daily Sentinel” (nella<br />
versione televisiva, possiede anche un<br />
canale tv). Parente stretto de Il cavalie<br />
130<br />
re solitario – un’altra creatura di<br />
Trendle – l’eroe mascherato rivela la<br />
sua doppia identità solo a tre persone:<br />
il cameriere Kato (interpretato da un<br />
esordiente Bruce Lee); la segretaria<br />
Lenore Case (Wende Wagner); il procuratore<br />
distrettuale Frank Scanlon<br />
(Walter Brooke). Lloyd Gough interpreta<br />
Mike Axford, un ex poliziotto divenuto<br />
reporter del giornale. Sulla scia<br />
della Bat-mobile, Black Beauty è il nome<br />
della macchina super-accessoriata<br />
con cui si muove il Calabrone: si tratta<br />
di una Chrysler Imperial del 1966 ricostruita<br />
da Dean Jeffries con 50.000<br />
dollari di spesa; tra le sue particolarità,<br />
si sposta inosservata nella notte grazie<br />
ai suoi speciali fari verdi, può cancellare<br />
le tracce lasciate dai suoi pneumatici;<br />
inoltre possiede una telecamera<br />
che riprende fino a 4 miglia ed è in grado<br />
di stendere ghiaccio sulla strada <strong>dei</strong><br />
possibili inseguitori. L’eroe protagonista<br />
si avvale altresì di una pistola che<br />
immobilizza e di un fucile che perfora<br />
l’acciaio. Contrariamente ai classici<br />
super-eroi, il Calabrone verde non si<br />
scontra con personaggi diabolici en<br />
travesti o con scienziati pazzi: i suoi<br />
avversari sono perlopiù truffatori, ladri<br />
d’arte, gang del racket, poliziotti<br />
corrotti, spacciatori di droga, terroristi<br />
e, al massimo, sabotatori con il costume<br />
da extraterrestri. La narrazione che<br />
apre ciascun episodio tuona così:<br />
“Un’altra sfida per il Calabrone verde,<br />
il suo aiutante Kato e il loro arsenale<br />
viaggiante Black Beauty. Alla polizia<br />
sono schedati come criminali. Il Calabrone<br />
verde in realtà è Britt Reid, proprietario<br />
del giornale ‘Daily Sentinel’.<br />
La sua doppia identità è conosciuta<br />
soltanto dalla sua segretaria e dal procuratore<br />
distrettuale. Ora lui protegge i<br />
diritti e le vite <strong>dei</strong> cittadini per bene<br />
nelle vesti del Calabrone verde!”. La
131 California Dreams<br />
serie è prodotta da William Dozier e<br />
dallo stesso team del contemporaneo<br />
Batman: non a caso il Calabrone verde<br />
zompetta in qualche episodio del serial<br />
con l’Uomo-Pipistrello. Billy May firma<br />
il tema musicale che, pur ispirandosi<br />
a quello radiofonico, si arricchisce<br />
della tromba jazz di Al Hirt. La parentela<br />
de Il Calabrone verde con Il cavaliere<br />
solitario era stata rivelata sin<br />
dalla prima trasmissione in radio: Britt<br />
Reid venne presentato come il figlio di<br />
Dan Reid, il nipote di John “lone ranger”<br />
Reid.<br />
California (Knots Landing) Con: Ted<br />
Shackelford, Joan Van Ark, Michele<br />
Lee, Don Murray, Claudia Lonow, Pat<br />
Petersen, Steve Shaw, James Houghton,<br />
Kim Lankford, John Pleshette,<br />
Constance McCashin, Donna Mills,<br />
Bobby Jacoby, Brian Greene, Lisa<br />
Hartman, Alec Baldwin, Tonya Crowe,<br />
Lisa Hartman, Alec Baldwin, Ava<br />
Gardner, Michelle Phillips. Produzione:<br />
Usa, 1979, drammatico, colore.<br />
(344/60’).<br />
Inutile dire che lo spin-off di Dallas<br />
non ha incontrato la stessa fortuna del<br />
serial-cult (basti dire che sui nostri teleschermi<br />
ha esordito su Italia 7), anche<br />
se in America ha conteso a Gunsmoke<br />
il primato di serie drammatica<br />
più longeva della storia (è andata in<br />
onda ininterrottamente per ben 14 anni).<br />
Ne è protagonista Gary Ewing<br />
(Ted Shackelford), il fratello alcolizzato<br />
di mezzo della dynasty di Dallas,<br />
il quale decide di trasferirsi e di cercare<br />
fortuna in California, a Knots Landing.<br />
Tutti gli intrighi e i personaggi<br />
ruotano attorno alla sua figura: la moglie<br />
Valene (Joan Van Ark); Karen<br />
Fairgate (Michele Lee) e suo marito<br />
Sid (Don Murray), proprietario della<br />
Knots Landing Motors; i loro figli,<br />
Diana (Claudia Lonow), Michael (Pat<br />
Petersen), Eric (Steve Shaw); i vicini,<br />
Kenny Ward (James Houghton) e sua<br />
moglie Ginger (Kim Lankford); il procuratore<br />
Richard Avery (John Pleshette)<br />
e la consorte Laura (Constance Mc-<br />
Cashin); la fascinosa Abby Cunningham<br />
(Donna Mills), causa della rottura<br />
del matrimonio tra Gary e Valene;<br />
Brian (Bobby Jacoby, Brian Greene) e<br />
Olivia (Tonya Crowe), i figli di Abby;<br />
Lilimae Clements (Lisa Hartman), la<br />
madre di Valene. Tra gli altri personaggi<br />
che irrompono in scena spiccano: il<br />
predicatore Joshua Rush (interpretato<br />
da Alec Baldwin), Ruth Galveston<br />
(che ha il volto di Ava Gardner, in una<br />
delle sue rare apparizioni televisive),<br />
Anne Winston Matheson (Michelle<br />
Phillips, ex componente del gruppo<br />
Mamas and Papas che in un episodio<br />
canta “Dedicated to the One I Love”).<br />
Tra rapimenti di infanti, attentati malriusciti,<br />
proposte di matrimonio in diretta,<br />
sparizioni in Sud America, fughe<br />
in Giappone e cento altre trovate, la serie<br />
enfatizza il taglio romanzato “ai<br />
confini della realtà”. Nell’ultima puntata<br />
tutti i protagonisti celebrano il passato<br />
nel corso di un party ricco di flashback.<br />
Patrick Duffy e Larry Hagman<br />
fanno la loro comparsa nei rispettivi<br />
ruoli di Bobby Ewing e J.R. in Dallas;<br />
Gary e Val ricambiano il favore facendo<br />
visita a Lucy tra le pareti di Southpark.<br />
Helen Hunt appare in un doppio<br />
cameo. David Jacobs è l’ideatore della<br />
serie che firma altresì da produttore<br />
esecutivo, in quest’ultima veste in<br />
compagnia di Michael Filerman. Jerrold<br />
Immel, Lance Rubin e J.A.C.<br />
Redford sono tra i compositori della<br />
colonna sonora.<br />
California Dreams (Id.) Con: Brent<br />
Gore, Heidi Noelle Lenhart, William
California Fever<br />
James Jones, Kelly Pachard. Produzione:<br />
Usa, 1992, sit-com/musicale,<br />
colore (78/30’).<br />
COTTO<br />
I “California Dreams” nascono per caso<br />
in un giorno più assolato degli altri<br />
sulla costa più famosa del mondo. Sulla<br />
riva del mare della California, cinque<br />
amici per la pelle decidono di formare<br />
una band di rock’n’roll. In pochi<br />
giorni si delineano i ruoli di ciascun<br />
componente: Matt (Brent Gore) alla<br />
chitarra; sua sorella minore Jenny<br />
(Heidi Noelle Lenhart) alle tastiere;<br />
Tony (William James Jones) alla batteria;<br />
Tiffani (Kelly Pachard) al basso;<br />
Sylvester “Sly” Winkle si occupa del<br />
management del gruppo. Nel corso del<br />
loro connubio musicale scoprono l’amore,<br />
la gelosia, l’invidia, le delusioni,<br />
il successo e gli applausi. Sul palco come<br />
nella vita, i cinque protagonisti vivono<br />
giorno dopo giorno un’adolescenza<br />
ricca di emozioni non solo musicali<br />
sulla scia di successi quali Beverly<br />
Hills, Bayside School e il più recente<br />
Primi baci. Le musiche originali<br />
del <strong>telefilm</strong> sono composte da Steve<br />
Tyrell. Peter Engel è il produttore esecutivo<br />
della serie. Elizabeth Bass firma<br />
i vestiti alla moda che sfilano lungo<br />
il serial creato da Ronald B Solomon e<br />
Brett Dewey.<br />
California Fever (Id.) Con: Jimmy<br />
McNichol, Marc McClure, Michele<br />
Tobin, Lorenzo Lamas. Produzione:<br />
Usa, 1979, avventura, colore (10/60’).<br />
COTTO<br />
Due anni dopo La febbre del sabato<br />
sera è sempre tempo di fever, questa<br />
volta sulle coste californiane. Tra<br />
spiagge, discoteche, musica e surf, un<br />
gruppo di ragazzi spensierati diventa<br />
protagonista; tra di loro: Vince Butler<br />
(Jimmy McNichol), Ross Whitman<br />
132<br />
(Marc McClure), Laurie (Michele Tobin)<br />
e Rick (Lorenzo Lamas), quest’ultimo<br />
proprietario del Rick’s Place<br />
di Sunset Beach. In originale la serie<br />
creata da Dan Polier jr. doveva chiamarsi<br />
We’re Cruisin’. Paul R. Ricard<br />
firma da produttore esecutivo. La colonna<br />
sonora è composta da Harry<br />
Betts, Artie Butler, Dick Halligan e<br />
Don Peake, mentre l’ugola appartiene<br />
a Jimmy McNichol.<br />
California Hospital Vedi Los Angeles:<br />
Ospedale Nord.<br />
Callan (Id.) Con: Edward Woodward,<br />
Geoffrey Chater, T.P. McKenna, Russell<br />
Hunter, Anthony Valentine. Produzione:<br />
Gran Bretagna/Usa, 1967,<br />
avventura/spionaggio, colore (44/60;<br />
1/90’).<br />
David Callan (Edward Woodward) è<br />
un agente segreto dell’Intelligence britannico<br />
(il S.I.S.) che viene costretto a<br />
compiere missioni impossibili, omicidi<br />
compresi. La forza del <strong>telefilm</strong> sta<br />
negli intrighi spionistici di doppio e<br />
triplo gioco, nonché nel carattere solitario<br />
e introspettivo del killer protagonista.<br />
Lo slogan che ha lanciato Callan:<br />
“non si fa amici e tutti i suoi nemici<br />
sono morti”. Tra gli altri personaggi<br />
del serial: Bishop (Geoffrey Chater), il<br />
colonnello Richmond (T.P. McKenna),<br />
l’assistente sfigato Lonely (Russell<br />
Hunter), l’agente Toby Meres<br />
(Anthony Valentine). Il superiore del<br />
protagonista è noto con lo pseudonimo<br />
di Hunter (ma ha volti ed interpreti<br />
sempre diversi). L’esordio di Callan è<br />
avvenuto nel 1967, all’interno della<br />
serie antologica dell’ABC Armchair<br />
Theatre: il futuro agente speciale era<br />
a sua volta un bersaglio al quale si offriva<br />
una via d’uscita diventando il<br />
killer di una spia nemica. Nel 1974 è
133 Camelot – Squadra emergenza<br />
stato girato il film tratto dal serial<br />
(Callan, inedito in Italia), sempre con<br />
Woodward nei panni del protagonista.<br />
Nel 1981, nove anni dopo la conclusione<br />
della serie, Callan è ritornato in<br />
scena in un film-tv: nonostante si nascondesse<br />
sotto la falsa identità di David<br />
Tucker quale gestore di un negozio<br />
di armi, viene rintracciato dai servizi<br />
segreti ed ingaggiato per un’ultima<br />
missione. Woodward è tornato in un<br />
ruolo simile, sebbene più “buonista”,<br />
nella serie Il giustiziere di New York<br />
(1985). James Mitchell è il creatore del<br />
<strong>telefilm</strong> prodotto da Reginald Collin e<br />
Lloyd Shirley per l’americana ABC e<br />
dall’inglese Thames Television. Jack<br />
Trombey compone la colonna sonora.<br />
Call Red (Id.) Con: Michael Carter,<br />
Allie Byrne, Seamus Gubbins, Adam<br />
Levy, Claire Benedict, Maria McAteer,<br />
Ken Drury, Kelle Spry. Produzione:<br />
Gran Bretagna, 1996, avventura/medico,<br />
colore (7/60’).<br />
La differenza rispetto agli altri serial<br />
sui medici è questione di “pale”: quelle<br />
dell’elicottero che trasporta i protagonisti<br />
sui luoghi di incidenti e disgrazie<br />
in una disperata lotta contro il tempo.<br />
Fanno parte del team che va sotto<br />
la denominazione di AMS (Air Medical<br />
Emergency Service): il capo-squadra<br />
Philip Tulloch (Michael Carter), i<br />
medici Alyson Butler (Allie Byrne),<br />
Sean Brooks (Seamus Gubbins) e Sam<br />
Kline (Adam Levy), il paramedico Jude<br />
Patton (Claire Benedict), l’infermiera<br />
Kelly (Maria McAteer), il pilota<br />
Ross Murray (Ken Drury), il copilota<br />
Clare Waddington (Kelle Spry). I soccorsi<br />
più gravi vengono prestati al<br />
King Alfred’s Hospital, dal cui tetto si<br />
erge in volo l’elicottero al centro delle<br />
vicende. Gli autori del serial si sono<br />
ispirati alle azioni di emergenza com<br />
piute dal London Helicopter Emergency<br />
Medical Service presso il Royal<br />
London Hospital di Whitechapel. Per<br />
dotare la serie di maggior realismo, alcuni<br />
medici e paramedici professionisti<br />
hanno messo a disposizione la loro<br />
esperienza nelle vesti di consulenti.<br />
Paul Sparrow firma da produttore esecutivo.<br />
Camelot – Squadra emergenza<br />
(Third Watch) Con: Kim Raver, Bobby<br />
Cannavale, Michael Beach, Anthony<br />
Ruivivar, Eddie Cibrian, Jason Wiles,<br />
Molly Price, Skipp Sudduth, Coby<br />
Bell, Chris Bauer, Amy Carlson, Tia<br />
Texada, Josh Stewart, Cara Buono,<br />
Derek Kelly, Nia Long. Produzione:<br />
Usa, 1999, poliziesco/medico, colore<br />
(132/60’).<br />
Anche se l’idea di affiancare categorie<br />
diverse nello stesso habitat non è originale<br />
– era già successo in Squadra<br />
emergenza (1972) e Chicago story<br />
(1982) – il serial in questione vanta la<br />
produzione esecutiva di John Wells e<br />
Christopher Chulack, già dietro le<br />
quinte di E.R. Poliziotti, paramedici e<br />
pompieri vengono ritratti, ora separati<br />
ora insieme, per le strade di Camelot,<br />
come viene soprannominato il quartiere<br />
newyorkese dove avvengono le vicende:<br />
tutti loro hanno in comune il<br />
third watch, ovvero il terzo turno di lavoro<br />
che va dalle tre di pomeriggio alle<br />
undici di sera. I giovani Kim Zambrano<br />
(Kim Raver) e Bobby Caffey<br />
(Bobby Cannavale) formano la squadra<br />
paramedica 55-2, di cui fanno parte<br />
anche il veterano Monte “Doc”<br />
Parker (Michael Beach) e il novellino<br />
Carlos Nieto (Anthony Ruivivar).<br />
L’ex marito di Kim è il pompiere<br />
Jimmy Doherty (Eddie Cibrian). Tutti<br />
loro collaborano con i poliziotti del<br />
55esimo distretto e, in particolare, con
Camera oscura, La<br />
l’irruente e impulsivo Maurice “Bosco”<br />
Boscorelli (Jason Wiles); la partner<br />
di ronda Faith Yokas (Molly Price),<br />
sposata con Fred (Chris Bauer) e<br />
madre di due bambini; lo scafato John<br />
“Sully” Sullivan (Skipp Sudduth), che<br />
si ritrova al fianco l’inesperto Ty Davis<br />
(Coby Bell), figlio del suo ex compagno<br />
finito ucciso. La serie ha segnato<br />
una puntata-evento di due ore, più una<br />
di reportage dedicata alle testimonianze<br />
sul campo, in occasione della tragedia<br />
dell’11 settembre 2001: l’appuntamento<br />
è stato girato in tempi da record<br />
(in America è andato in onda sull’NBC<br />
il 15 ottobre 2001). L’attesa pervade il<br />
plot, i personaggi sono ritratti nella loro<br />
quotidianità, la tragedia è raccontata<br />
dalle parole non dette (il sonoro viene<br />
volutamente azzerato) di un anchorman<br />
al telegiornale, la cinepresa si<br />
oscura quando i mezzi anti-incendio<br />
attivano le sirene e si dirigono verso il<br />
cielo di fuoco sopra il World Trade<br />
Center. Tutto ha inizio il 10 settembre,<br />
in una calda serata di fine estate: gli<br />
uomini <strong>dei</strong> distretti <strong>dei</strong> pompieri e della<br />
polizia, così come quelli in giro sulle<br />
autoambulanze, stanno compiendo il<br />
loro dovere come sempre. Dopo aver<br />
mostrato l’allarme che si diffonde, il<br />
racconto riprende il 21 settembre, con i<br />
volti segnati di coloro che hanno partecipato<br />
alle operazioni di salvataggio,<br />
con le loro tute e divise sporche di polvere<br />
e sangue, con i loro occhi ancora<br />
increduli e terrorizzati, con un bambino<br />
che regala a un pompiere un foglio<br />
con scritto “mi spiace”, con una donna<br />
che ha in mano le foto <strong>dei</strong> caduti; le<br />
candele accese sotto le foto delle vittime,<br />
i disegni <strong>dei</strong> bambini, un post-it<br />
con scritto “thank you”. Qualcuno <strong>dei</strong><br />
sopravvissuti non riesce a prendere<br />
sonno, con quelle urla ancora nella<br />
mente, con quelle mani che non è riu<br />
134<br />
scito a raggiungere. Molti di loro non<br />
saranno più gli stessi. Accanto ai casi<br />
da affrontare nel turno di lavoro scorrono<br />
piccoli e grandi drammi personali:<br />
tra gli altri, la crisi matrimoniale tra<br />
Fred e Faith dopo l’aborto di lei, la battaglia<br />
legale tra Kim e Jimmy per la<br />
custodia del figlio, le accuse di molestie<br />
sessuali da cui si deve difendere<br />
Carlos, il collasso di Bosco, il precipizio<br />
dell’alcolismo per Sully; tra gli intrecci<br />
passionali, emergono quelli tra<br />
Bobby e Kim, nonché tra Ty e la nuova<br />
arrivata Alex Taylor (Amy Carlson).<br />
Successivamente entrano in scena il<br />
sergente Maritza Cruz (Tia Texada),<br />
l’agente Brendan Finney (Josh<br />
Stewart), l’arrogante Grace Foster<br />
(Cara Buono), D.K. (Derek Kelly),<br />
l’agente Sasha Monroe (Nia Long).<br />
John Wells firma altresì da ideatore<br />
della serie insieme a Edward Allen<br />
Bernero. Marty Davich compone la<br />
colonna sonora. Il serial è stato girato<br />
realmente a New York, tra i quartieri<br />
del Bronx e del Queens. Rosie O’Donnell<br />
compare in un cameo da paramedico.<br />
Il <strong>telefilm</strong> si è aggiudicato un<br />
Emmy Award, 3 Image Awards, un<br />
ASCAP Award e un Peabody Award.<br />
Camera oscura, La (Darkroom)<br />
Con: James Coburn. Produzione: Usa,<br />
1981, thriller/fantastico, colore<br />
(16/60’).<br />
Versione anni ’80 di Ai confini della<br />
realtà e di Mistero in galleria con casi<br />
di “ordinaria paranormalità” presentati<br />
da James Coburn all’interno di una<br />
camera oscura. Ogni episodio promette<br />
un nuovo plot e un nuovo cast. Tra<br />
gli attori che si alternano nel serial prodotto<br />
da Peter S. Fischer e Christopher<br />
Crowe: David Carradine, Billy Cristal<br />
e Helen Hunt alle prese con un vampiro.<br />
Le musiche da thriller sono di Craig
135 Camici bianchi<br />
Safan e David Shire, quest’ultimo autore<br />
del tema dominante.<br />
Camici bianchi Con: Enrico Mutti,<br />
Valentina Sperlì, Bettina Giovannini,<br />
Roberto Accornero, Ugo Pagliai, Antonio<br />
Scarano, Luigi Petrucci, Lorenzo<br />
Majnoni, Ines Nobili, Caterina Deregibus,<br />
Sara d’Amario, Chiara Stampone,<br />
Federico Di Pofi, Ciro Scalera,<br />
Violante Placido. Produzione: Italia,<br />
2001, medico, colore (22/60’).<br />
STRACOTTO<br />
Guardando il serial si è pervasi da una<br />
certezza e da un dubbio: la sicurezza<br />
riguarda il fatto che si tratti del <strong>telefilm</strong><br />
medico piu’brutto mai apparso in televisione;<br />
la remora concerne se sia anche<br />
la peggiore serie in assoluto, al di<br />
là del genere. Alla luce <strong>dei</strong> fatti, le intenzioni<br />
espresse dal regista Stefano<br />
Amatucci alla conferenza stampa risultano<br />
ridicole: “rispetto a E.R. è tutta<br />
un’altra cosa, i nostri medici non sono<br />
eroi a tutti i costi, qui non ci sono americanate”;<br />
per sfortuna, verrebbe da dire.<br />
La serie mette in scena la vita in<br />
corsia del fittizio Ospedale San Paolo<br />
di Roma, definito nella cartella stampa<br />
“un contenitore di esistenze e di destini”.<br />
Qui, tra due reparti d’azione (Chirurgia<br />
e Pronto Soccorso) e due di relazione<br />
(Psichiatria e Pediatria), s’incrociano<br />
le cartelle mediche di quattro<br />
dottori che si frequentano anche fuori<br />
dal lavoro: il dottor Sandro Sorrentino<br />
(Enrico Mutti), aiuto del Pronto Soccorso,<br />
è un bravo chirurgo che ha scelto<br />
la medicina come missione e non<br />
accetta compromessi (a parte nel matrimonio<br />
che sta andando a rotoli); la<br />
dottoressa Vera Volpi (Valentina<br />
Sperlì, al suo debutto televisivo), aiuto<br />
di Chirurgia, è obbligata a gestire gran<br />
parte del reparto a causa del Primario<br />
spesso latitante; la dottoressa Costan<br />
za Lancisi (Bettina Giovannini), responsabile<br />
del reparto Pediatria, è la<br />
migliore amica di Vera ed è single come<br />
lei; il dottor Bruno Di Veroli (Roberto<br />
Accornero), responsabile di Psichiatria,<br />
è il più realizzato <strong>dei</strong> quattro,<br />
sposato felicemente con una figlia tredicenne.<br />
Al poker di protagonisti si aggiungono:<br />
il professor Malpezzi (Ugo<br />
Pagliai), il classico barone della medicina<br />
che alla fine riesce a raccomandare<br />
il figlio Stefano (Antonio Scarano) a<br />
Pronto Soccorso e Chirurgia; Franco<br />
Jannuzzi (Luigi Petrucci), aiuto di<br />
Pronto Soccorso che lavora in nero<br />
presso una clinica privata; il neurochirurgo<br />
Vittorio Nardò (Lorenzo Majnoni),<br />
una sorta di battitore libero impegnato<br />
in progetti di ricerca; Margherita<br />
Sorrentino (Ines Nobili), la moglie architetto<br />
di Sandro; Julia (Caterina Deregibus),<br />
fotografa d’arte che vive una<br />
storia extraconiugale con Sandro. E<br />
ancora: Flaminia Ruffo (Sara d’Amario),<br />
specializzata in Psichiatria; Paola<br />
Ruggero (Chiara Stampone) di Pediatria;<br />
Flavio Minelli (Federico Di Pofi),<br />
tirocinante di Pronto Soccorso; l’infermiere<br />
Attilio (Ciro Scalera) e Chiara<br />
(Violante Placido), allenatrice di una<br />
squadra femminile di calcetto che s’invaghisce<br />
di Costanza. Se in E.R. la cinepresa<br />
sottolinea l’azione e l’ansietà<br />
in corsia, qui sembra in mano a un malato<br />
del morbo di Parkinson (con buona<br />
pace di Amatucci e delle sue “americanate”).<br />
La serie è ideata e prodotta<br />
da Achille Manzotti; Claudio Mancini<br />
firma da produttore esecutivo. Qualche<br />
numero “da infarto”: 32 settimane<br />
di riprese, 10 mesi tra scrittura e preparazione,<br />
11 sceneggiatori, 18 location<br />
esterne. Le riprese in interni sono state<br />
effettuate in alcune cliniche private per<br />
quanto riguarda le scene d’interventi<br />
in sala operatoria, mentre l’ospedale e
Campbell, I 136<br />
le sue corsie sono stati ambientati all’Istituto<br />
Tecnico Rosolino Pilo (nella<br />
zona Monte Verde di Roma). Senza<br />
scampo la critica su il “Il Sole 24 ore”<br />
di Als Ob, che tra l’altro ha notato una<br />
scena in cui il pargolo in corsia è “un<br />
bambolotto, un’ignobile cosa di plastica<br />
rigida”: “è soprattutto della dignità<br />
umana di E.R. che Camici bianchi fa<br />
strazio. I personaggi del primo sono<br />
individui che decidono, che scelgono,<br />
moralmente autonomi e responsabili.<br />
Non conta che le loro scelte siano o<br />
non siano giuste: conta che sono le loro.<br />
Quelli del secondo sono prigionieri<br />
d’una moralità precotta, scontata, fasulla.<br />
Per intenderci: degna d’una qualunque<br />
svendita morale in stile mariadefilippico.<br />
La loro riconoscibilità di<br />
individui, la loro dimensione umana è<br />
persino più rigida d’un bambolotto di<br />
plastica”. Da sottolineare la presa di<br />
posizione di Pagliai alla conferenza<br />
stampa di presentazione: “una volta si<br />
provava e si arrivava molto piu’preparati<br />
sul set”. Vedendo Camici bianchi<br />
non c’è che dargli ragione.<br />
Campbell, I (The Campbells) Con:<br />
Malcom Stoddard, Amber-Lea Weston,<br />
Cedric Smith, Eric Richards,<br />
John Wildman. Produzione: Canada,<br />
1988, avventura, colore (100/30’).<br />
Tra gli innumerevoli serial che propongono<br />
migrazioni familiari, questo è<br />
senz’altro uno <strong>dei</strong> più originali: una famiglia<br />
scozzese si trasferisce ai bordi<br />
della frontiera canadese nel 1830. Il capo-famiglia<br />
è il dottor James Campbell<br />
(Malcom Stoddard), un vedovo accompagnato<br />
dai figli Neil (John Wildman),<br />
Emma (Amber Lea Weston) e<br />
John (Eric Richards). Cedric Smith interpreta<br />
il capitano Simms. La serie<br />
prodotta da John Delmage si è aggiudicata<br />
un Canadian Gemini Award.<br />
Cane di nome Wolf, Un (Woof!)<br />
Con: Edward Fidoe, Thomas Aldwinckle,<br />
Liza Goddard, John Ringham,<br />
John Bowler, Elisabeth Mickery, Natalie<br />
Forbes, Natasha Knight. Produzione:<br />
Gran Bretagna, 1989, avventura/fantastico,<br />
colore (69/30’).<br />
Eric Banks (Edward Fidoe) ha un problema:<br />
quando gli prude il naso si trasforma<br />
in un cane. Con l’amico Roy<br />
Ackerman (Thomas Aldwinckle) escogita<br />
un modo per comunicare: un<br />
“woof!” corrisponde a un’affermazione,<br />
due a una negazione. Tra coloro che<br />
ruotano attorno alle loro vicende al limite<br />
dell’incredibile: la signora Jessop<br />
(Liza Goddard), il signor Blocker<br />
(John Ringham), i coniugi Banks (interpretati<br />
da John Bowler ed Elisabeth<br />
Mickery), Beth (Natalie Forbes) e Alison<br />
(Natasha Knight). Il serial prodotto<br />
dalla Central Independent Television,<br />
tratto da un romanzo di Allan Ahlberg<br />
(Woof!), ha dato vita a 4 film-tv.<br />
Cane di papà, Il (Empty Nest) Con:<br />
Richard Mulligan, Dinah Manoff, Kristy<br />
McNichol, David Leisure, Park<br />
Overall, Lisa Rieffel, Paul Provenza,<br />
Marsha Warfield, Estelle Getty, Caston<br />
Holmes. Produzione: Usa, 1988,<br />
sit-com, colore (170/30’).<br />
Spin-off tratto dalla serie Cuori senza<br />
età, il serial racconta le vicende del<br />
pediatra Harry Weston (Richard Mulligan),<br />
residente a Miami. Al suo fianco<br />
nel corso della sit-com: la primogenita<br />
e divorziata Carol (Dinah Manoff);<br />
Barbara (Kristy McNichol), la<br />
figlia di mezzo; l’odioso vicino scroccone<br />
Charley Dietz (David Leisure);<br />
LaVerne Todd (Park Overall), l’infermiera<br />
di Harry; Bear è il vero nome di<br />
Dreyfuss, l’enorme cane di famiglia.<br />
Dopo alcune stagioni McNichol ha lasciato<br />
la serie a causa di un attacco
137 Capital City<br />
maniaco-depressivo (venne spiegato<br />
che Barbara si era trasferita a Tucson).<br />
Lisa Rieffel entra nel cast nei panni di<br />
Emily, la terza figlia di ritorno dal college;<br />
Paul Provenza assume la parte di<br />
Patrick Arcola, il ragazzo di Carol. In<br />
seguito, Rieffel abbandona per lasciare<br />
il posto a due new-entries: Marsha<br />
Warfield è la dottoressa Maxine Douglas,<br />
la spiritosa nuova partner di<br />
Harry; Estelle Getty è la simpatica<br />
vecchietta Sophia Petrillo, ruolo già<br />
assunto in Cuori senza età (1985) e<br />
Cuori al Golden Palace (1992). Successivamente<br />
Carol resta incinta e<br />
mette al mondo Scotty (interpretato<br />
saltuariamente da Caston Holmes).<br />
Creata da Susan Harris, già ideatrice<br />
della serie originaria, la sit-com doveva<br />
da principio vedere protagonista<br />
una coppia formata da Paul Dooley e<br />
Rita Moreno. Angie Dickinson e le<br />
sue gambe compaiono in un cameo;<br />
Zsa Zsa Gabor è tra le altre gueststars.<br />
L’ultimo episodio del serial segna<br />
il ritorno di Kristy McNichol e la<br />
partenza di Harry, che accetta una cattedra<br />
nel Vermont non prima di avere<br />
sposato Laverne. I produttori esecutivi<br />
sono sei: oltre a Susan Harris, Rod<br />
Parker, Paul Junger Witt, Hal Cooper,<br />
Tony Thomas, Gary Jacobs. John Bettes<br />
e George Aliceson sono gli autori<br />
del tema musicale “Life goes on”.<br />
Cannon (Id.) Con: William Conrad.<br />
Produzione: Usa, 1971, poliziesco, colore<br />
(125/60’).<br />
Un detective privato fisicamente a<br />
metà strada tra Bud Spencer e Maurizio<br />
Costanzo risolve i casi che gli vengono<br />
assegnati da clienti facoltosi come<br />
da vittime di soprusi e ingiustizie.<br />
Tra i maggiori successi seriali degli<br />
anni ’70, la serie ha tra gli ingredienti<br />
del successo la fisicità del protagoni<br />
sta: Frank Cannon (William Conrad),<br />
un ex tenente della polizia che non disdegna<br />
corse e inseguimenti perdifiato<br />
per acciuffare malviventi più agili ma<br />
che, per copione, finiscono sempre per<br />
essere “schiacciati” dalla sua irruenza<br />
e dai suoi 130 chili. Tra gli hobby di<br />
Cannon: la buona cucina e le macchine<br />
cabriolet (lui guida una Continental).<br />
“Enorme” successo per Conrad, che<br />
aveva debuttato in televisione quale<br />
voce narrante originale nella serie-cult<br />
Il fuggiasco (1963); negli anni ’50 l’attore<br />
aveva invece dato voce al personaggio<br />
di Matt Dillon nella versione<br />
radiofonica di Gunsmoke (quando decisero<br />
di farla diventare una serie tv, gli<br />
preferirono lo smilzo James Arness).<br />
Quinn Martin è l’ideatore e il produttore<br />
esecutivo del serial extra-large,<br />
che ha conosciuto anche una versione<br />
a fumetti a cura di Martin Asbury. John<br />
Carl Parker è l’autore del tema musicale;<br />
Patrick Williams è fra gli altri<br />
compositori del <strong>telefilm</strong> ambientato a<br />
Los Angeles. Martin Sheen, Leslie<br />
Nielsen, Roy Scheider e Nick Nolte<br />
compaiono quali guest-stars; tra gli altri<br />
volti noti si segnalano Vera Miles,<br />
Leif Garrett, Cindy Williams, Stefanie<br />
Powers, David Soul, Dick Van Patten,<br />
Shelley Duvall, Anne Baxter, Pat Morita,<br />
Buddy Ebsen. Nel 1980 Conrad è<br />
tornato a interpretare il suo personaggio<br />
in un film-tv (The Return of Frank<br />
Cannon).<br />
Capital City (Id.) Con: Anna Nygh,<br />
Joanna Kanska, Jason Isaacs, John<br />
Bowe, Joanna Phillips-Lane, Dorian<br />
Healy, Trevyn McDowell, Douglas<br />
Hodge, William Armstrong, Rolf Saxon,<br />
Denys Hawthorne, Richard Le<br />
Parmentier, Emily Bolton, Saira Todd,<br />
Julia Lane. Produzione: Gran Bretagna,<br />
1989, drammatico, colore (13/60’).
Capital News 138<br />
Il mondo dorato <strong>dei</strong> finanzieri londinesi,<br />
degli yuppies, della City, delle auto<br />
lussuose e delle ville faraoniche: la serie<br />
ruota attorno alle attività <strong>dei</strong> banchieri<br />
della fittizia Shane Longman<br />
Bank, i quali hanno costruito la propria<br />
immagine come un team affiatato, pieno<br />
di risorse e con energia da vendere.<br />
Ogni loro giornata, ogni puntata, si<br />
prospetta piena di rischi: crolli finanziari,<br />
speculazioni sbagliate, ma anche<br />
sogni, amori fugaci e relazioni. Tra i<br />
colletti bianchi e i tailleur della serie:<br />
la manager di computer Hannah Burgess<br />
(Anna Nygh), l’indipendente<br />
Sirkka Nieminen (Joanna Kanska), il<br />
tranquillo Chas Ewell (Jason Isaacs), il<br />
boss Leonard Ansen (John Bowe),<br />
l’arrivista Wendy Foley (Joanna Phillips-Lane),<br />
l’odioso Jimmy Destry<br />
(Dorian Healy), la tedesca Michelle<br />
Hauptmann (Trevyn McDowell), l’effemminato<br />
Declan McConnochie (Douglas<br />
Hodge), l’eccentrico Max Lubin<br />
(William Armstrong), lo statunitense<br />
Hudson J. Talbot III (Rolf Saxon), James<br />
Farrell (Denys Hawthorne), Lee<br />
Wolf (Richard Le Parmentier), Sylvia<br />
Roux Teng (Emily Bolton), Hilary<br />
Rollinger (Saira Todd), Roberta (Julia<br />
Lane). Andrew Brown e John Hambly<br />
sono i produttori esecutivi. Colin<br />
Towns compone la colonna sonora. La<br />
serie è ideata da Andrew MacLear.<br />
Capital News (Id.) Con: Lloyd Bridges,<br />
Mark Blum, Christian Clemenson,<br />
Wendell Pierce, Helen Slater,<br />
Jenny Wright, William Russ, Michael<br />
Woods, Chelsea Field, Charles Levin.<br />
Produzione: Usa, 1990, drammatico,<br />
colore (13/60’).<br />
Al “Washington Capital”, uno <strong>dei</strong> più<br />
grandi giornali della città, lavora un<br />
gruppo di giornalisti da “prima pagina”:<br />
l’editore Jonathan “Jo Jo” Turner<br />
(Lloyd Bridges); il direttore Edison<br />
King (Mark Blum); il mite reporter<br />
Todd Lunden (Christian Clemenson);<br />
Miles Plato (Kurt Fuller), colorita firma<br />
<strong>dei</strong> gossip; Conrad White (Wendell<br />
Pierce), reporter di colore nonostante<br />
il cognome; la novellina Anne McKenna<br />
(Helen Slater), reporter anch’essa<br />
come Doreen Duncan (Jenny Wright),<br />
assegnata alla cronaca cittadina al<br />
fianco di Redmond Dunne (William<br />
Russ); il capo-redattore della cronaca<br />
Clay Gibson (Michael Woods); Cassy<br />
Swan (Chelsea Field) è a capo delle<br />
notizie nazionali; Vinnie DiSalvo<br />
(Charles Levin) è l’editore commerciale<br />
del giornale. David Milch, che<br />
aveva lavorato in precedenza in Hill<br />
Street giorno e notte, è il creatore della<br />
serie insieme a Christian Williams,<br />
nonché produttore in compagnia di<br />
Andrew Gottlieb; Milch ha dovuto faticare<br />
non poco a spiegare che le vicende<br />
narrate non si ispiravano a quelle<br />
del “Washington Post” (molti giornalisi<br />
del “Post” hanno prestato la loro<br />
consulenza, Williams è stata una firma<br />
del quotidiano per 13 anni). J.A.C.<br />
Redford compone la colonna sonora.<br />
Su 13 puntate prodotte, l’ABC ne ha<br />
mandate in onda solo 4.<br />
Capitan Nice (Captain Nice) Con:<br />
William Daniels, Alice Ghostley, Ann<br />
Prentiss, Liam Dunn, Bill Zuckert.<br />
Produzione: Usa, 1967, sit-com/fantastico,<br />
colore (15/30’).<br />
Curt Nash (William Daniels) è un timido<br />
chimico del dipartimento della<br />
polizia che scopre un liquido che gli<br />
permette di diventare Captain Nice.<br />
Dotato di super-poteri, volando nonostante<br />
le vertigini con la sua calzamaglia<br />
sbrindellata, Nice combatte i cattivi<br />
su suggerimento della madre possessiva<br />
Esther (interpretata da Alice
139 Capitan Onedin<br />
Ghostley). Passata un’ora il super-potere<br />
di Nice si esaurisce. Ann Prentiss è<br />
il sergente Candy Kane, l’affascinante<br />
poliziotta della quale Carter è segretamente<br />
innamorato; Liam Dunn veste i<br />
panni del sindaco Fred Finney, il quale<br />
è lo zio di Curt e il fratello di Esther;<br />
Bill Zuckert è il capo della polizia Segal.<br />
Il padre del protagonista appare<br />
sempre dietro un giornale aperto, apparentemente<br />
disinteressato a quanto<br />
gli accade intorno: il quotidiano che fa<br />
da paravento a papà Harvey (Byron<br />
Foulger) è il “Chronicle”. Le vicende<br />
si svolgono a Big Town, metropoli “da<br />
qualche parte nel nord degli Stati Uniti”.<br />
Buck Henry, già ideatore di Get<br />
Smart (1965) al fianco di Mel Brooks,<br />
è il creatore di una serie sospesa tra sitcom<br />
parodistica e fantastico che si avvale<br />
delle musiche di Vic Mizzy e<br />
Jerry Fielding. Il <strong>telefilm</strong> ha debuttato<br />
in America sull’NBC il 9 gennaio 1967,<br />
lo stesso giorno dell’esordio sulla CBS<br />
di Mr. Terrific (inedito in Italia), serial<br />
con uno di quei super-eroi ai quali Nice<br />
intendeva fare il verso.<br />
Capitano Lückner, Il (Les aventures<br />
du capitaine Lückner; Graf Lückner;<br />
Capitaine Lückner; Trois mâts pour<br />
l’aventure) Con: Heinz Weiss, Yves<br />
Lefebvre, Ulli Kinalzik, Reent Reins.<br />
Produzione: Francia/Germania, 1973,<br />
avventura, colore (39/30’).<br />
Serie avventurosa sulla vita ricca di<br />
emozioni del conte Félix von Lückner<br />
(1881-1966), definito nella biografia<br />
di Gérard A. Jaeger “l’ultimo corsaro<br />
<strong>dei</strong> mari”. L’eroe tedesco che si distinse<br />
nella Grande Guerra, vanta un passato<br />
da pugile, da cacciatore di canguri<br />
in Australia, da vagabondo in Giamaica,<br />
da cowboy in Messico… Ma si fece<br />
conoscere dall’Atlantico al Pacifico<br />
per la sua invincibile tecnica di guerra<br />
navale, così come per il rispetto con il<br />
quale considerava i nemici e trattava<br />
gli sconfitti. Nella traduzione televisiva<br />
delle sue gesta memorabili è stato<br />
chiamato a interpretarlo Heinz Weiss;<br />
Lückner è affiancato dai fedeli Lieuville<br />
(Yves Lefebvre), Heim (Ulli Kinalzik)<br />
e Teedje (Reent Reins). La colonna<br />
sonora è composta da Boris<br />
Jojic. La serie è co-prodotta dalla tedesca<br />
Horsi Film e dalle francesi ORTF e<br />
Telecip Productions.<br />
Capitan Onedin (The Onedin Line)<br />
Con: Peter Gilmore, Anne Stallybrass.<br />
Produzione: Gran Bretagna, 1971, avventura,<br />
colore (91/60’).<br />
La storia è quella del determinato James<br />
Onedin (Peter Gilmore), il quale<br />
sposa Anne Webster (Anne Stallybrass)<br />
per venire in possesso della nave a tre<br />
alberi Charlotte Rhodes. Solo che il capitano<br />
si innamora di colei che ha portato<br />
all’altare per interesse, pur continuando<br />
il suo intento di varare una linea<br />
di navigazione che parte dalla Liverpool<br />
del 1860. Tra gli altri personaggi<br />
“in onda”: il capitano Baines (Howard<br />
Lang); il capitano Webster (James<br />
Hayter), padre di Anne; Elisabeth (Jessica<br />
Benton), la sorella di James.<br />
Quando Anne muore per complicazioni<br />
da parto, il protagonista sposa dapprima<br />
Letty Graunt (Jill Gascoine), poi quando<br />
passa anch’essa tra i più porta all’altare<br />
la vedova spagnola Margarita Juarez<br />
(Roberta Iger). La serie ideata da<br />
Cyril Abraham è stata girata a Devon, in<br />
Inghilterra. Peter Graham Scott, Peter<br />
Cregeen e Geraint Morris firmano da<br />
produttori. Le vicende al centro del <strong>telefilm</strong><br />
si concludono nell’anno 1886.<br />
La puntata-pilota è andata in onda nel<br />
1970, all’interno dello spettacolo Drama<br />
Playhouse: il personaggio di Anne<br />
era interpretato da Sheila Allen.
Captain Power<br />
Captain Power (Captain Power and<br />
the Soldiers of the Future) Con: Tim<br />
Dunigan, David Hemblen, Sven-Ole<br />
Thorsen, Peter MacNeil, Maurice Dean<br />
Wint, Jessica Steen. Produzione: Usa,<br />
1987, fantascienza, colore (22/30’).<br />
Sebbene nasca, come molte fiction di<br />
fantascienza degli anni ’80, dal successo<br />
di una collana di giocattoli, questa<br />
serie rappresenta uno <strong>dei</strong> primi<br />
esempi di televisione “interattiva”: chi<br />
possedeva il Powerjet XT-7 o il Phantom<br />
Striker della Mattel poteva interagire<br />
con i protagonisti sul piccolo<br />
schermo alla stessa stregua <strong>dei</strong> telespettatori-antenati<br />
di Winky Dink and<br />
You (1953), il primo tentativo del genere.<br />
Il <strong>telefilm</strong> coniuga azione con<br />
personaggi in carne e ossa con l’animazione<br />
ricreata al computer; ogni<br />
episodio contiene cinque minuti di<br />
“interazione”. Il plot del serial ambientato<br />
nel 2146 racconta l’eterna lotta<br />
tra i buoni – capeggiati dal capitano<br />
Jonathan Power (Tim Dunigan) – e i<br />
cattivi – agli ordini di Lord Dread (David<br />
Hemblen): i primi devono difendere<br />
la Terra dagli attacchi <strong>dei</strong> secondi,<br />
intenzionati a distruggere l’umanità e<br />
a sostituirla con le macchine. Tra i personaggi<br />
di contorno: Tank (Sven-Ole<br />
Thorsen), Hawk (Peter MacNeil),<br />
Scott (Maurice Dean Wint) e la caporale<br />
Jennifer Chase (Jessica Steen).<br />
John Copeland, Ian McDougall e Douglas<br />
Netter sono i produttori del <strong>telefilm</strong><br />
ideato da Joseph Straczynski.<br />
Capitan Ultra (Kyaputen Urutora)<br />
Con: Hiroisha Nakata. Produzione:<br />
Giappone, 1967, fantascienza, colore<br />
(24/30’).<br />
Classica space opera che vanta mostri<br />
e alieni di ogni tipo. Il protagonista,<br />
Capitan Ultra (Hiroisha Nakata), combatte<br />
a bordo della sua nave spaziale<br />
140<br />
dapprima contro il temibile Balden<br />
Sijin, per poi affrontare di volta in volta<br />
mostri giganteschi di ogni sorta. La<br />
serie prodotta da Tohru Hirayama è<br />
stata ideata dalla Toci Co. per contrastare<br />
il successo di Ultraman, firmata<br />
dalla concorrente Tsuburaya Productions.<br />
Carabinieri Con: Manuela Arcuri,<br />
Lorenzo Crespi, Francesco Giuffrida,<br />
Martina Colombari, Pino Caruso, Paolo<br />
Villaggio, Andrea Roncato, Ettore<br />
Bassi, Milena Miconi, Roberto Farnesi,<br />
Alessia Marcuzzi, Roberta Giarrusso,<br />
Elisabetta Canalis, Luca Argentero,<br />
Marco Iannone, Giorgio Borghetti, Orso<br />
Maria Guerrini, Erika Blanc. Produzione:<br />
Italia, 2002, poliziesco, colore<br />
(96/60’).<br />
STRACOTTO<br />
Già è difficile trovare un Carabiniere<br />
donna, figuriamoci uno con le fattezze<br />
di Manuela Arcuri. Ma c’è di più: per<br />
incontrarla bisogna scarpinare fino a<br />
Città della Pieve (Pg). Qui, alla caserma<br />
locale, è arrivata da poco il carabiniere<br />
effettivo Paola Vitali (la Arcuri),<br />
la quale – come si legge nel comunicato<br />
stampa – “sfida sé stessa, le convenzioni<br />
e il suo ruolo di donna per diventare<br />
un vero carabiniere”. L’ausiliario<br />
Leo Bini (Francesco Giuffrida) diventa<br />
il primo amico di Paola tra i colleghi;<br />
nonostante l’asprezza apparente,<br />
il maresciallo Tommaso Palermo (Lorenzo<br />
Crespi) nutre nei confronti della<br />
nuova arrivata un sentimento che va al<br />
di là del rapporto professionale; Gioia<br />
(Martina Colombari), oltre a essere<br />
l’altra contendente del cuore di Palermo,<br />
è altresì la figlia del comandante<br />
Giuseppe Capello (Pino Caruso); in<br />
caserma fa capolino lo stralunato Giovanni<br />
(Paolo Villaggio), colpito in gioventù<br />
da un fulmine e ora illuminato
141 Cara detective<br />
informatore che, grazie alla fiducia<br />
dell’appuntato Costante Romanò (Andrea<br />
Roncato), aiuta i carabinieri a risolvere<br />
i casi più intricati. Dalla nona<br />
puntata entra in scena, con un escamotage<br />
degno di Aaron Spelling, il personaggio<br />
del maresciallo Andrea Ferri<br />
(Ettore Bassi): in realtà era apparso<br />
una prima volta nei panni di Carlo<br />
Manzi, un ragioniere sospettato di organizzare<br />
un giro di squillo che ora rivela<br />
di avere agito sotto mentite spoglie<br />
quale infiltrato del ROS; egli è destinato<br />
a prendere il posto del parigrado<br />
Palermo dopo che questi è stato assegnato<br />
a una missione speciale altrove.<br />
Lorenzo Crespi ha affermato all’Ansa<br />
di essere stato “usato ed estromesso”<br />
e, facendo riferimento a una<br />
malattia che l’ha bloccato a letto per<br />
molto tempo, ha denunciato che “non<br />
mi hanno voluto aspettare, forse la mia<br />
popolarità dava fastidio agli altri protagonisti”;<br />
lo stesso attore è poi salito<br />
alle cronache quando nel giugno 2005<br />
è stato fermato da veri Carabinieri per<br />
aver procurato lesioni personali a due<br />
camionisti nel tentativo di difendere<br />
una donna. Nel secondo ciclo entrano<br />
in scena il sostituto procuratore Claudia<br />
Morresi (Milena Miconi), destinata<br />
a far ingelosire la protagonista e il<br />
brigadiere Luigi Testa (Roberto Farnesi).<br />
Nella terza stagione sparisce la Vitali:<br />
viene detto tra le righe a causa di<br />
un trasferimento, mentre la Arcuri era<br />
in cerca di novità artistiche; per sostituirla<br />
ci si mettono in tre (una più bella<br />
dell’altra): il maresciallo Andrea Sepi<br />
(Alessia Marcuzzi), la “carabiniera”<br />
semplice Sonia Martini (Roberta Giarrusso)<br />
e la cubista Alessandra Ferri<br />
(Elisabetta Canalis), sorella di Andrea.<br />
Nel primo episodio del quarto ciclo<br />
Andrea Ferri viene trasferito a Roma;<br />
Andrea Sepi viene promossa a coman<br />
dante della stazione dove ben presto<br />
bussano nuovi personaggi: i carabinieri<br />
Marco Tosi (Luca Argentero) e Gabriele<br />
Vici (Marco Iannone); il pubblico<br />
ministero Carlo Cesari (Giorgio<br />
Borghetti); il padre di Andrea (interpretato<br />
da Orso Maria Guerrini); Gemma<br />
(Erika Blanc), la madre di Sonia<br />
Martini che diventa sua consigliera anche<br />
in occasione del flirt della figlia<br />
con il nuovo collega. Durante la quarta<br />
stagione il cast della serie si è mobilitato<br />
per un bambino di Città della Pieve<br />
malato di tumore, raccogliendo 16.000<br />
euro nel corso di uno spettacolo di beneficenza.<br />
Se l’intenzione del <strong>telefilm</strong><br />
era quella di rinverdire il filone alla<br />
“Pane, amore e fantasia”, il risultato è<br />
quello di portare in scena un ritratto<br />
provinciale fuori dal mondo e dalla<br />
cronaca. Il direttore della produzione è<br />
Francesco Lattuada. Le musiche sono<br />
composte da Germano Mazzocchetti.<br />
Le riprese del primo ciclo sono durate<br />
28 settimane. Ogni episodio si conclude<br />
con la risoluzione del caso in esame<br />
e il lancio di quello successivo. Nel<br />
2005 è stata lanciata la mini-serie spinoff<br />
Carabinieri – Sotto copertura, in<br />
cui Andrea Ferri e Paola Vitali riallacciano<br />
indagini e passione.<br />
Cara detective (Dear detective)<br />
Con: Brenda Vaccaro, Arlen Dean<br />
Snyder, Jet Yardum, Michael McRae,<br />
John Dennis Johnston, Jack Ging, Ron<br />
Silver, M. Emmet Walsh, Lesley<br />
Woods. Produzione: Usa, 1979, poliziesco,<br />
colore (4/60’).<br />
Serie di breve durata incentrata sulla<br />
figura una e trina del sergente Kate<br />
Hudson (Brenda Vaccaro), la quale si<br />
alterna nei ruoli di poliziotto, madre e<br />
amante. Ineccepibile in divisa, la nostra<br />
intrattiene una relazione sentimentale<br />
con il professor Richard
Care ragazze 142<br />
Weyland (Arlen Dean Snyder), insegnante<br />
di letteratura inglese presso<br />
l’U.C.L.A.; l’obbligo della reperibilità<br />
da parte della protagonista nuoce tuttavia<br />
al rapporto con il letterato, il quale<br />
arriva a criticare pesantemente i metodi<br />
polizieschi. Kate è altresì impegnata<br />
sul fronte materno con la figlia Lisa<br />
(Jet Yardum), nata dal matrimonio appena<br />
concluso. Tra gli altri colleghi al<br />
distretto: i detective Brock (Michael<br />
McRae), Clay (John Dennis Johnston),<br />
Chuck Morris (Jack Ging),<br />
Schwartz (Ron Silver), il capitano<br />
Gorcey (M. Emmet Walsh). Lesley<br />
Woods veste i panni della madre di<br />
Kate. Dean Hargrove e Roland Kibbee<br />
firmano da produttori. Tra le gueststars<br />
si riconosce un Lorenzo Lamas<br />
con i capelli corti. Richard DeBenedictis<br />
compone la colonna sonora.<br />
Care ragazze (Keep it in the family)<br />
Con: Robert Gillespie, Stacy Dorning,<br />
Jenny Quale, Sabina Franklyn, Pauline<br />
Yates, Glyn Houston. Produzione:<br />
Gran Bretagna, 1980, sit-com, colore<br />
(31/30’).<br />
Nella famiglia Rush è successo l’inaspettato:<br />
le figlie sono cresciute e ora,<br />
con i loro ormoni in subbuglio, rivendicano<br />
la propria libertà. Di parere opposto<br />
è il dispotico e apprensivo capofamiglia:<br />
Dudley Rush (Robert Gillespie)<br />
ha sì concesso loro di andare a<br />
vivere da sole, ma solo al piano di sotto<br />
della loro casa a Highgate (a nord di<br />
Londra). E così, per Susan (Stacy<br />
Dorning) e Jacqui (interpretata in successione<br />
da Jenny Quale e Sabina<br />
Franklyn), guai a vestirsi troppo sexy,<br />
figuriamoci a invitare qualcuno a casa…<br />
Come se non bastasse papà Dudley<br />
è sempre presente, visto che lavora<br />
da casa quale disegnatore del fumetto<br />
Barney – Adventures of a bionic bull<br />
dog; l’unico appoggio alle due “sequestrate<br />
in casa” arriva dalla comprensiva<br />
mamma Muriel (Pauline Yates).<br />
In seguito quest’ultima esce di<br />
scena – viene spiegato che è andata in<br />
Australia a far visita alla madre –<br />
mentre fa il suo ingresso Duncan Thomas<br />
(Glyn Houston), il boss di Dudley<br />
che si trasferisce nello stesso stabile<br />
<strong>dei</strong> Rush. La sit-com ideata da Brian<br />
Cooke e prodotta da Mark Stuart, Robert<br />
Reed e Michael Mills ha conosciuto<br />
un’immediata versione americana:<br />
in Vicini troppo vicini (1980) si<br />
mette da parte la sottile ironia inglese<br />
e il conservatorismo british per affidarsi<br />
alla comicità più d’impatto del<br />
mattatore Ted Knight.<br />
Carga pesada (Id.) Con: Antônio<br />
Fagundes, Stênio Garcia. Produzione:<br />
Brasile, 1979, avventura, colore (12/60’).<br />
Avventure on the road di due camionisti<br />
in giro per le strade e i vicoli del<br />
Brasile. Al centro delle vicende si<br />
muovono Pedro (Antônio Fagundes) e<br />
Bino (Stênio Garcia), pronti a girare il<br />
volante verso nuovi guai da risolvere.<br />
Il primo è un donnaiolo impenitente e<br />
assomiglia anche fisicamente a Flavio<br />
Briatore; il secondo, più riflessivo e<br />
pragmatico, è il ritratto sputato di Carlos<br />
Santana. Daniel Filho firma da produttore<br />
per la Rede Globo. Il plot del<br />
<strong>telefilm</strong> , che si è aggiudicato in patria<br />
un APCA Trophy da parte <strong>dei</strong> critici televisivi,<br />
è stato ripreso nel 1987 dal<br />
nostro Due assi per un turbo.<br />
Cari professori (Teachers Only)<br />
Con: Lynn Redgrave, Norman Fell,<br />
Adam Arkin, Norman Bartold, Richard<br />
Karron, Kit McDonough, Jean<br />
Smart, Teresa Ganzel. Produzione:<br />
Usa, 1982, sit-com, colore (21/30’).<br />
Dietro le porte della Millard Fillmore
143 Caroline in the City<br />
High School, tra le scuole più esclusive<br />
della città, ne succedono di tutti i colori.<br />
Ma non tra gli studenti: i veri protagonisti<br />
sono gli insegnanti. La professoressa<br />
Diana Swanson (Lynn Redgrave)<br />
si impegna nel risolvere i problemi<br />
di colleghi e alunni; Ben Cooper (Norman<br />
Fell) è il flemmatico direttore con<br />
ulcera incorporata; Michael Dreyfuss<br />
(Adam Arkin) è l’insegnante di biologia;<br />
Mr. Brody (Norman Bartold) affianca<br />
il direttore nei panni dell’assistente;<br />
il bidello Pafko (Richard Karron);<br />
la rumorosa segretaria Lois (Kit<br />
McDonough). Dopo una stagione viene<br />
svelato che la scuola è a Brooklyn,<br />
mentre molti interpreti lasciano il set:<br />
accanto a Fell e Redgrave, gli unici<br />
“promossi” del cast precedente, entrano<br />
in scena Jean Smart nelle vesti della<br />
segretaria di Cooper e Teresa Ganzel<br />
nel ruolo di Sam, l’insegnante di inglese.<br />
La scuola, senza alcuna spiegazione,<br />
ha un nuovo nome: Woodrow Wilson<br />
High. Aaron Ruben è il creatore del<br />
serial. Michael J. Fox compare da guest-star.<br />
L’idea di raccontare più i professori<br />
che gli studenti è stata ripresa<br />
recentemente da Boston Public (2000).<br />
Carol & company (Id.) Con: Carol<br />
Burnett, Anita Barone, Meagen Fay,<br />
Richard Kind, Terry Kiser, Peter Krause,<br />
Jeremy Piven. Produzione: Usa,<br />
1990, sit-com, colore (37/30’).<br />
Carol Burnett è la protagonista di un<br />
format di fiction inusuale: una sit-com<br />
antologica in cui interpreta un personaggio<br />
diverso in ogni puntata. Tra i<br />
più riusciti, il ritratto sarcastico di<br />
un’anziana interprete di soap-opera<br />
isterica e sessualmente insoddisfatta.<br />
L’attrice, reduce dai fasti degli anni<br />
’60, è supportata da alcuni caratteristi<br />
che conoscono a menadito i suoi tempi<br />
e le sue caratteristiche sceniche (tra gli<br />
altri: Anita Barone, Meagen Fay, Richard<br />
Kind, Terry Kiser, Peter Krause,<br />
Jeremy Piven). Christopher Reeve<br />
compare tra le guest-stars; Carrie Hamilton,<br />
la figlia di Burnett, è presente<br />
in un cameo. Matt Williams e David<br />
McFadzean firmano da produttori<br />
esecutivi.<br />
Caroline in the City (Id.) Con: Lea<br />
Thompson, Eric Lutes, Amy Pietz,<br />
Malcom Gets, Sofia Milos, Andy<br />
Lauer, Tom LaGrua. Produzione: Usa,<br />
1995, sit-com, colore (97/30’).<br />
Come ne Il fantastico mondo di Mr.<br />
Monroe (1969), anche la protagonista<br />
di questa sit-com possiede una sorta di<br />
alter-ego a disegni: ogni episodio viene<br />
aperto da una breve sequenza-cartoon<br />
autobiografica sull’“animata” vita<br />
della nostra. Caroline Duffy (Lea<br />
Thompson) è una cartoonist di successo<br />
che vive nell’esclusivo quartiere<br />
di Tribeca a Manhattan: dopo aver<br />
ideato la striscia Caroline in the City,<br />
declinata in una serie di gadget da Caroline-mania<br />
(libri, poster, cartoline…),<br />
la vita di tutti i giorni le appare<br />
più dura di quella tutta “china e matita”.<br />
Il fidanzato, Del Cassidy (Eric Lutes),<br />
la molla; la sua migliore amica, la<br />
vicina di casa Annie Viola Spadaro<br />
(Amy Pietz), è una ballerina professionista<br />
costretta a danzare nelle infinite<br />
repliche di Cats; il cinico Richard<br />
Karinsky (Malcom Gets) è un pittore<br />
di belle speranze che, non senza vergogna,<br />
sbarca il lunario quale colorista<br />
di cartoon: la vita quotidiana di<br />
Caroline, con i suoi problemi e i suoi<br />
personaggi, emerge nelle strips che<br />
l’hanno resa sì famosa ma tutt’altro<br />
che soddisfatta (tra le scene più memorabili,<br />
quella in cui una volta abbandonata<br />
dal fidanzato getta ortaggi<br />
dalla finestra affinchè gli uomini di
Caro papà 144<br />
sotto si accorgano di lei). Unica nota<br />
positiva risulta l’attrazione crescente<br />
tra la protagonista e Richard, anche se<br />
quest’ultimo sposerà alla fine la barista<br />
Julia (Sofia Milos). Andy Lauer interpreta<br />
Charlie, il bizzarro commesso<br />
di Del; Tom LaGrua è Remo, il proprietario<br />
del ristorante italiano che<br />
funge da ritrovo per tutti i protagonisti.<br />
Salty è il nome del gatto di Caroline. I<br />
cartoni animati della sit-com sono disegnati<br />
da Bonnie Timmons. Fred Barron,<br />
David Nichols e Marco Pennette<br />
sono i produttori esecutivi della sitcom<br />
che ha vinto due ASCAP Awards<br />
quale “miglior serie” nel 1996 e nel<br />
1997, nonché un Emmy Award nel<br />
1996 per la miglior grafica. Jonathan<br />
Wolff è l’autore della colonna sonora.<br />
Tra le guest-stars che sfilano:<br />
Matthew Perry, George Segal, la topmodel<br />
Angie Everhart e, nei panni di<br />
sé stessi, John Landis e Julie Andrews.<br />
La sit-com è giunta in Italia solo nel<br />
2002, sulla stessa La7 che in quasi<br />
contemporanea trasmetteva, sempre a<br />
proposito di donne single, la più esplicita<br />
Sex and the City o la “sempreverde”<br />
Murphy Brown.<br />
Caro papà (Father, Dear Father)<br />
Con: Patrick Cargill, Noel Dyson, Natasha<br />
Pyne, Ann Holloway, Jeremy<br />
Child, Barbara Mossman. Produzione:<br />
Gran Bretagna, 1968, sit-com, b/n, colore<br />
(45/30’).<br />
Patrick Glover (Patrick Cargill), scrittore<br />
di spy-stories alla Bond, è sull’orlo<br />
della disperazione: la moglie Barbara<br />
lo ha mollato per mettersi con il suo<br />
migliore amico, lasciandolo in balia di<br />
due figlie adolescenti non proprio<br />
tranquille e di una casa da mantenere.<br />
Brian Cooke, in seguito ideatore di<br />
George e Mildred, ne fa nascere una<br />
sit-com pseudo-familiare che ha ri<br />
scontrato un ottimo successo (soprattutto<br />
in Inghilterra). Il capo-famiglia<br />
decide di assumere la “tata” Matilda<br />
Harris (Noel Dyson) per accudire le figlie<br />
Anna (Natasha Pyne) e Karen<br />
(Ann Holloway): la nuova arrivata<br />
crede che per risolvere le piccole e<br />
grandi questioni familiari non ci sia<br />
nulla di meglio che una buona tazza di<br />
tè. Il cane di famiglia, un San Bernardo<br />
di nome H.G. Wells, dorme la maggior<br />
parte del tempo. Alla fine della sesta<br />
stagione la primogenita Anna sposa il<br />
fidanzato Timothy Tanner (Jeremy<br />
Child). Barbara Mossman interpreta<br />
l’ex moglie di Glover. Tra le tante guest-stars<br />
della serie: Bill Fraser, Bill<br />
Pertwee e Peter Jones. William G.<br />
Stewart firma nel contempo da regista<br />
e produttore, in quest’ultima veste in<br />
compagnia di Peter J. Thompson.<br />
Johnny Mortimer è il co-ideatore insieme<br />
a Cooke. La colonna sonora è<br />
composta da Nachum Heiman. La situation-comedy<br />
ha dato vita nel 1972 a<br />
un film (Father, Dear Father, inedito<br />
in Italia) e a un sequel (Father, Dear<br />
Father in Australia), girato nella “terra<br />
<strong>dei</strong> canguri” dieci anni dopo la prima<br />
puntata del serial originario: nel primo<br />
caso sopravvive tutto il cast; nel secondo<br />
Glover e la “tata” si prendono<br />
cura delle figlie del di lui fratello, in<br />
trasferta a Londra per lavoro.<br />
Carovana (Stagecoach West) Con:<br />
Wayne Rogers, Robert Bray, Richard<br />
Eyer. Produzione: Usa, 1960, western,<br />
b/n (38/60’).<br />
Sulla scia aperta da Carovane verso il<br />
West (1957), corre un’altra spedizione<br />
di uomini e diligenze, in viaggio anch’essa<br />
dal Missouri alla California.<br />
Wayne Rogers interpreta il capo-carovana<br />
Luke Perry; Robert Bray è il guidatore<br />
Simon Kane; Richard Eyer ve
145 Carson’s Law<br />
ste i panni di Davey, il giovane figlio<br />
di Simon. Tutti i crismi del Vecchio<br />
West sono rispettati, tra killer dal<br />
guanto nero di pelle, truffatori, bari e<br />
signorine in pericolo. Produce Vincent<br />
M. Fennelly. Skip Martin è l’autore<br />
della colonna sonora. Robert Vaughn,<br />
James Coburn e Lee Van Cleef sono<br />
tra le guest-stars che salgono in carrozza.<br />
Carovane verso il West (Wagon<br />
Train) Con: Ward Bond, John McIntire,<br />
Robert Horton, Denny Scott Miller,<br />
Frank McGrath, Michael Burns. Produzione:<br />
Usa, 1957, western, b/n<br />
(284/60’).<br />
CULT<br />
Uno <strong>dei</strong> serial-western più popolari in<br />
America, al primo posto degli ascolti<br />
nella stagione 1961-1962, trae origine<br />
da La carovana <strong>dei</strong> Mormoni, il film<br />
del 1950 di John Ford che racconta<br />
una parabola sulla tolleranza nell’epoca<br />
della conquista della terra promessa.<br />
Non è un caso che lo stesso Ford<br />
compaia tra i registi della serie on the<br />
road dal Missouri alla California. Gli<br />
episodi sono ambientati lungo una<br />
delle più importanti linee ferroviarie<br />
del secolo scorso: i viaggi, le speranze,<br />
i sogni e le difficoltà di quegli emigranti<br />
e avventurieri che la tradizione<br />
americana ha trasformato più nobilmente<br />
in pionieri diventano un <strong>telefilm</strong>.<br />
Del cast cinematografico sopravvive<br />
Ward Bond, nei panni del<br />
maggiore Seth Adams fino alla sua<br />
improvvisa scomparsa, avvenuta nel<br />
1960; il suo posto viene preso da John<br />
McIntire nelle vesti di Chris Hale. Tra<br />
gli altri protagonisti: Robert Horton e<br />
Denny Scott Miller sono le guide Flint<br />
McCullough e Duke Shannon; Frank<br />
McGrath interpreta Charlie Wooster,<br />
il cuoco; Michael Burns è il giovane<br />
Barnaby West; Robert Fuller chiude la<br />
carovana come l’ultimo scout.<br />
Howard Christie è il produttore della<br />
serie che dopo tre anni alle spalle del<br />
concorrente Gunsmoke è riuscita nello<br />
storico sorpasso dell’audience nel<br />
1961. Jerry Goldsmith e John Williams<br />
sono i compositori della colonna<br />
sonora; il tema è cantato da Lyn<br />
Murray; tra i tanti motivi musicali che<br />
si succedono nel corso delle stagioni il<br />
più famoso è firmato da Jerome Moross.<br />
Tra le tante guest-stars del serial<br />
si notano: Ernest Borgnine, James Coburn,<br />
Bette Davis, Barbara Stanwick,<br />
Angie Dickinson, Bo Hopkins, Lee<br />
Marvin, John Wayne, Rod Steiger, Joseph<br />
Cotten, Dennis Hopper, Ronald<br />
Reagan, Peter Falk, Bruce Dern, James<br />
Caan.<br />
Carson’s Law (Id.) Con: Kevin Miles,<br />
Jon Sidney, Ross Thompson,<br />
Edward Upjohn, Melanie Oppenheimer,<br />
Christine Armor, Patrick Dickson,<br />
Kevin Healy, Noel Trevarthen.<br />
Produzione: Australia, 1983, legale,<br />
colore (184/60’).<br />
Nella cornice dell’Australia degli anni<br />
’20, Godfrey Carson (Kevin Miles) è<br />
un personaggio dal carattere deciso<br />
che tirannizza il clan familiare. Ma<br />
egli è altresì il titolare dello studio di<br />
avvocati Carson&Carson, in cui lavorano<br />
anche i suoi tre figli: Bill (Jon<br />
Sidney), il primogenito sposato con<br />
un’avvocatessa in carriera; il secondogenito<br />
Robert (Ross Thompson), suo<br />
malgrado sempre in secondo piano rispetto<br />
al fratello maggiore Thomas, il<br />
più giovane e impetuoso. Tra gli altri<br />
personaggi ricorrenti: Sam e Sarah<br />
Carson (interpretati rispettivamente da<br />
Edward Upjohn e Melanie Oppenheimer),<br />
Felicity Price (Christine Armor),<br />
Arthur Simpson (Patrick Dickson), Sir
Casablanca 146<br />
Humprey-Moore (Kevin Healy), Gerard<br />
Kent (Noel Trevarthen). Terry<br />
Stapleton è l’ideatore della serie prodotta<br />
da John Barningham e girata a<br />
Melbourne.<br />
Casablanca (Id.) Con: David Soul,<br />
Scatman Crothers, Ray Liotta, Arthur<br />
Malet, Reuven Bar-Yotam, Hector<br />
Helizondo, Patrick Horgan, Kai Wulff.<br />
Produzione: Usa, 1983, drammatico,<br />
colore. (7/60’).<br />
STRACOTTO<br />
La seconda versione televisiva del film<br />
del 1942 di Michael Curtiz ha avuto<br />
meno successo della prima in onda sulla<br />
ABC nel 1955. Nell’adattamento degli<br />
anni ’80, l’azione prende il via poco<br />
prima di quanto accadeva nella pellicola:<br />
non è un caso che manchino la figura<br />
femminile di Ilse e del marito Victor<br />
Laszlo. Rick Blaine, proprietario dell’American<br />
Cafè, ha il volto di David<br />
Soul, l’ex poliziotto di Starsky&Hutch<br />
(lui era Hutch); il pianista Sam gliela<br />
suona ancora nello smoking di Scatman<br />
Crothers; il barista Sacha è interpretato<br />
da Ray Liotta; Arthur Malet si<br />
aggira tra i tavoli nel ruolo del maître<br />
Carl; Reuven Bar-Yotam è il misterioso<br />
Ferrari; Hector Helizondo veste la<br />
divisa francese del capitano Louis Renault;<br />
Patrick Horgan assume i gradi<br />
del maggiore tedesco Strasser; Kai<br />
Wulff lo affianca nei ranghi dell’aiutante,<br />
il tenente Heinz. David Wolper<br />
firma da produttore esecutivo del serial<br />
girato a Burbank, in California.<br />
Casa Capozzi Con: Enzo Cannavale,<br />
Isa Danieli, Vittorio Viviani, Giovanna<br />
Gallisai, Ruggero Pignotti. Produzione:<br />
Italia, 1988, sit-com, colore<br />
(12/30’).<br />
L’esordio alla produzione di Salvatore<br />
Samperi vede protagonista una fami<br />
glia napoletana emigrata a Milano.<br />
Questa la formazione: i genitori (interpretati<br />
da Enzo Cannavale e Isa Danieli),<br />
ancorati alle loro origini; i figli (che<br />
hanno i volti di Vittorio Viviani e Giovanna<br />
Gallisai), “i quali – a detta di<br />
Samperi – appartengono alla prima generazione<br />
di nordisti-sudisti”; lo zio<br />
(Ruggero Pignotti), che pur essendo<br />
anziano non disdegna di togliersi le<br />
pantofole per correre a San Siro a puntare<br />
sui cavalli. Caso più unico che raro<br />
per la televisione italiana, il serial è<br />
stato volutamente prodotto “in proprio”,<br />
messo in cantiere ancor prima di<br />
trovare un acquirente.<br />
Casa del guardiaboschi, La (Forsthaus<br />
Falkenau) Con: Christian<br />
Wolff, Katharina Köhntopp, Michael<br />
Wolf, Nicole Schmid, Bruni Löbel,<br />
Walter Buschoff, Gisela Uhlen, Jutta<br />
Speidel, Paul Hubschmied, Hans von<br />
Borsdoy. Produzione: Germania, drammatico,<br />
1989, colore (13/60’; 7/90’).<br />
Il vedovo Martin Rombach (Christian<br />
Wolff) va a vivere a Küblach con i figli<br />
Andrea (Katharina Köhntopp), Markus<br />
(Michael Wolf) e Rica (Nicole Schmid),<br />
nonché con la nonna Herta Stolze<br />
(Bruni Löbel): qui diventa guardiaboschi<br />
e succede a Vinzenz Bieler (Walter<br />
Buschoff). Gli abitanti del paese, poco<br />
aperti alle novità, non si mostrano particolarmente<br />
socievoli nei confronti <strong>dei</strong><br />
Rombach. Accanto alle vicende locali<br />
si snodano quelle personali di Martin,<br />
in particolare il suo rapporto con i figli e<br />
con l’altro sesso. Tra gli altri personaggi<br />
ricorrenti del serial: Inge (Gisela Uhlen)<br />
e la famiglia von Bernried, Silvia<br />
(Jutta Speidel), Baron (Paul Hubschmied)<br />
e Max (Hans von Borsdoy). La<br />
serie è prodotta da Michael Schmidl; le<br />
musiche sono composte da Martin<br />
Böttcher e Bernhard Zeller.
147 Casa e chiesa<br />
Casa dolce casa (Home Sweet Home)<br />
Con: John Bluthal, Arianthe Galani,<br />
Christopher Bell, Carmen Tanti,<br />
Miles Buchanan. Produzione: Australia,<br />
1980, sit-com, colore (26/30’).<br />
Tutti gli stereotipi di noi italiani vengono<br />
messi alla berlina in una sit-com<br />
australiana che racconta le vicende<br />
della famiglia Pacelli, emigrata a Sydney<br />
da sedici anni. Il capo-famiglia<br />
Enzo (John Bluthal) ha origini napoletane<br />
e, nonostante abbia trovato lavoro<br />
come tassista, ricorda il suo paesello<br />
natale con nostalgia; la moglie Maria<br />
(Arianthe Galani) è la regina della casa<br />
e accudisce i tre figli “degeneri”, i quali<br />
si sentono australiani dalla testa ai<br />
piedi e sono sempre in contraddizione<br />
con i genitori: il diciannovenne Roberto<br />
(Christopher Bell) è una matricola<br />
universitaria con l’hobby <strong>dei</strong> sit-in, la<br />
sedicenne Anna (Carmen Tanti) salta<br />
da un fidanzato all’altro come un canguro,<br />
il dodicenne Antonio (Miles Buchanan)<br />
si diletta da chierichetto. A<br />
tutti loro si aggiunge la figura della<br />
nonna, in arrivo dall’Italia con tanto di<br />
scialle nero. Vince Powell è l’ideatore<br />
e sceneggiatore della serie prodotta da<br />
Michael Mills. William Motzing è<br />
l’autore della colonna sonora.<br />
Casa dolce casa Con: Gianfranco<br />
D’Angelo, Alida Chelli, Daniela<br />
D’Angelo, Oreste Di Domenico, Massimo<br />
De Ambrosis, Enzo Garinei. Produzione:<br />
Italia, 1992, sit-com, colore<br />
(60/30’).<br />
Tipica sit-com all’italiana che racconta<br />
incomprensioni e imprevisti familiari.<br />
Ne è protagonista la famiglia medio-borghese<br />
Bonetti, così composta:<br />
papà Marco (Gianfranco D’Angelo),<br />
marito e padre pieno di fantasia che si<br />
considera un artista incompreso dai familiari;<br />
mamma Sofia (Alida Chelli),<br />
moglie brontolona dal carattere forte,<br />
protettiva con i figli e alla quale bisogna<br />
sempre concedere l’ultima parola;<br />
i figli Chiara (Daniela D’Angelo), studentessa<br />
che si autodefinisce “verde<br />
integralista” e Giulio (Oreste Di Domenico),<br />
piccola peste che grazie alla<br />
sua furbizia non viene mai rimproverato.<br />
Nella terza stagione entra in scena<br />
il personaggio di Filippo (Massimo<br />
De Ambrosis), il ragazzo di nobili origini<br />
che sposa Chiara. Enzo Garinei<br />
interpreta il portiere Pietro. Nanni<br />
Mandelli firma da produttore esecutivo<br />
della serie. Franco Godi è l’autore<br />
della colonna sonora. Simona D’Angelo<br />
compare da guest-star “familiare”<br />
nel terzo ciclo.<br />
Casa e chiesa (Soul man) Con: Dan<br />
Aykroyd, Kevin Sheridan, Brendon<br />
Ryan Barrett, Courtney Chase, Spencer<br />
Breslin, Michael Finiguerra, Dakin<br />
Matthews, Bridgette Collins, Anthony<br />
Clark, Helen Cates. Produzione: Usa,<br />
1997, sit-com, colore (25/30’).<br />
Immaginate un Reverendo con il volto<br />
dell’ex “blues brother” Dan Aykroyd:<br />
la sit-com racconta le vicissitudini tutte<br />
“casa e chiesa” del pastore protestante<br />
Mike Weber, che dopo essere rimasto<br />
vedovo si trova ad allevare 4 pesti<br />
a Detroit. In realtà, anch’egli ha un<br />
passato turbolento e ribelle contraddistinto<br />
da brutte compagnie, teppisti<br />
motociclisti, gare clandestine su due<br />
ruote; e così non è facile assurgere al<br />
ruolo di modello per i quattro figli a carico:<br />
il quattordicenne indipendente<br />
Kenny (Kevin Sheridan) pensa che la<br />
chiesa non faccia per lui; l’undicenne<br />
Andy (Brendon Ryan Barrett) è il diabolico<br />
angioletto che tenta esperimenti<br />
“ai confini della realtà”; Meredith<br />
(Courtney Chase), di otto anni, passa il<br />
tempo a torturare il più piccolo Fred
Casa Keaton 148<br />
(interpretato dapprima da Spencer<br />
Breslin, quindi da Michael Finiguerra).<br />
Il superiore di Mike, il vescovo Jerome<br />
(Dakin Matthews), non approva<br />
i sermoni troppo “terra terra” del Reverendo<br />
e men che meno i suoi scherzi<br />
(come quando risponde al cellulare<br />
mentre sta predicando dal pulpito); la<br />
giornalista Melinda McGraw (Bridgette<br />
Collins), nonostante cerchi di<br />
mettere in cattiva luce Mike, è ricambiata<br />
con l’attrazione. Nella seconda<br />
stagione entrano in scena le figure di<br />
padre Todd Tucker (Anthony Clark),<br />
l’inetto segretario del protagonista e la<br />
divorziata Nancy Boyd (Helen Cates),<br />
la nuova “fiamma” di Mike. L’ex<br />
“blues brother” firma altresì da produttore,<br />
al fianco degli esecutivi Carmen<br />
Finestra, David McFadzean, Elliott<br />
Shoenman e Matt Williams. La<br />
sit-com è in realtà uno spin-off di<br />
Un/Quell’uragano di papà (1991), in<br />
cui il personaggio del Reverendo Weber<br />
apparve per la prima volta. La moglie<br />
di Aykroyd, Donna Dixon, compare<br />
in un cameo alla stessa stregua di<br />
Edward Asner (Lou Grant) e John<br />
Goodman (da lì a poco al fianco dell’attore<br />
nel film del 1998 Blues<br />
Brothers – Il mito continua).<br />
Casa Keaton (Family Ties) Con:<br />
Michael J. Fox, Meredith Baxter Birney,<br />
Michael Gross, Justine Bateman,<br />
Tina Yothers, Tracy Pollan, Brian<br />
Bonsall, Courteney Cox. Produzione:<br />
Usa, 1982, sit-com, colore (176/30’;<br />
4/90’).<br />
CULT<br />
Gli anni ’60 contro gli ’80, genitori<br />
contro figli: gli scontri generazionali<br />
di una famiglia media americana sono<br />
al centro della sit-com creata e prodotta<br />
dall’ex hippy Gary David Goldberg<br />
e che vede tra i protagonisti un giova<br />
nissimo Michael J. Fox (Ritorno al futuro).<br />
Elyse e Steve Keaton (Meredith<br />
Baxter Birney e Michael Gross), cresciuti<br />
a furia di lotte contro l’apartheid<br />
e a favore della pace negli incandescenti<br />
anni ’60, sono i genitori di tre figli<br />
influenzati dal conservatorismo<br />
reaganiano: il repubblicano Alex (Michael<br />
J. Fox) ha 17 anni e l’aspirazione<br />
di diventare un broker capitalista;<br />
Mallory (Justine Bateman) ha l’hobby<br />
dello shopping dall’alto <strong>dei</strong> suoi 15 anni;<br />
Jennifer (Tina Yothers) li segue a<br />
ruota con 7 anni sulle spalle. Per i coniugi<br />
Keaton tutto è inutile: i valori<br />
della Woodstock generation sono sorpassati<br />
ed essere liberal non è più di<br />
moda; nel corso di conversazioni-fiume,<br />
il giornalista Steve e l’architetto<br />
Elyse si domandano a cosa siano serviti<br />
i sit-in davanti alla Casa Bianca. Nella<br />
seconda stagione viene inserita la figura<br />
di Ellen Reed (Tracy Pollan), la<br />
ragazza di Alex; la realtà non si è discostata<br />
molto dal <strong>telefilm</strong>: Michael J.<br />
Fox ha sposato la Pollan nel 1988.<br />
Reagan dichiarò che il serial era il suo<br />
programma preferito e la sua amministrazione<br />
offrì a Fox un posto di relatore<br />
per la rielezione del Presidente: l’attore<br />
rifiutò in quanto canadese e anche<br />
perché non era detto che condividesse<br />
la posizione politica del suo personaggio.<br />
Sebbene la serie prediliga gli<br />
aspetti comici, un episodio è incentrato<br />
sul dramma della morte di un amico di<br />
Alex in un incidente stradale, mentre<br />
un altro appuntamento vede Steve salvarsi<br />
da un infarto e subire l’applicazione<br />
di un bypass. Nella quarta stagione,<br />
in concomitanza con la maternità di<br />
Meredith Baxter, gli sceneggiatori<br />
hanno deciso di dare un fratellino ad<br />
Alex: quando Andrew (Brian Bonsall)<br />
compie 4 anni, segue le orme del fratello<br />
maggiore non perdendosi una pun
149 Casa nella prateria, La<br />
tata di “Wall Street Week” alla Tv.<br />
Mallory si diploma e intraprende una<br />
carriera di stilista di moda; negli ultimi<br />
due cicli Alex fila con la studentessa di<br />
psicologia Lauren Miller (Courteney<br />
Cox). L’ultima puntata del serial vede<br />
Alex lasciare il tetto familiare di Columbus,<br />
nell’Ohio, per trasferirsi a<br />
New York quale investitore bancario<br />
dietro un compenso annuale di 75.000<br />
dollari. Fox, che per la sua interpretazione<br />
ha vinto 3 Emmy Awards e un<br />
Golden Globe, è stato fortissimamente<br />
voluto da Goldberg dopo che i dirigenti<br />
della NBC avevano suggerito il nome<br />
di Matthew Broderick per il ruolo di<br />
Alex. Tutti i protagonisti della sit-com<br />
sono ispirati a persone realmente conosciute<br />
dal creatore-produttore: Alex assomiglia<br />
al figlio di un suo amico, Jennifer<br />
a sua figlia e i due genitori a Goldberg<br />
stesso e alla sua compagna Diana.<br />
In totale la serie si è aggiudicata 5<br />
Emmy Awards, un Golden Globe, 2<br />
Humanitas Prize, 2 Q Awards e 6<br />
Young Artist Awards. La colonna sonora<br />
è composta da J.A.C. Redford e<br />
da Jeff Barry, che firma il tema musicale<br />
con Tom Scott (“Without Us” è cantata<br />
da John Mathis e Deniece Williams).<br />
Tom Hanks, Geena Davis, River<br />
Phoenix e Penelope Ann Miller<br />
compaiono quali guest-stars.<br />
Casalingo superpiù Vedi Who’s the<br />
Boss.<br />
Casa nella prateria, La (Little House<br />
on the Prairie; Little House: a New<br />
Beginning) Con: Michael Landon, Karen<br />
Grassle, Melissa Gilbert, Melissa<br />
Sue Anderson, Lindsay e Sidney<br />
Greenbush, Karl Swednson, Richard<br />
Bull, Katherine Mac Gregor, Jonathan<br />
Gilbert, Victor French, Wendy e Brenda<br />
Turnbeaugh, Linwood Boomer.<br />
Produzione: Usa, 1974, drammatico,<br />
colore (203/60’; 3/90’).<br />
Nata negli anni ’70, nel corso del<br />
boom del filone poliziesco e d’avventura,<br />
questa serie rappresenta un capitolo<br />
a parte dal punto di vista del soggetto<br />
e del linguaggio televisivo. Tratto<br />
da Little House di Laura Ingalls Wilder,<br />
il romanzo che racconta la vita<br />
dell’autrice e <strong>dei</strong> suoi cari nel lontano<br />
West di fine secolo scorso, il <strong>telefilm</strong><br />
mette in scena la tranquilla esistenza di<br />
una famiglia quasi perfetta a Walnut<br />
Grove, nel Minnesota. Le preghiere<br />
prima di cena, il bacio della buonanotte,<br />
il camino che scoppietta, la Messa<br />
della domenica, il ritorno da scuola attraverso<br />
i campi, le prime cottarelle incise<br />
sull’albero con i temperini; e poi<br />
litigi, incomprensioni, riappacificazioni,<br />
solidarietà, amore verso il prossimo:<br />
uno <strong>dei</strong> serial più politically correct<br />
di tutti i tempi basa la sua fortuna<br />
sul volto espressivo del capo-famiglia<br />
Charles Ingalls, interpretato da quel<br />
Michael Landon che, oltre a essere l’ideatore<br />
della serie, firma anche in qualità<br />
di produttore esecutivo, regista e<br />
sceneggiatore. Recentemente scomparso,<br />
con lui se ne sono andati alcuni<br />
valori che la fiction non ha più saputo<br />
proporre in una maniera così straordinariamente<br />
esplicita e stucchevole.<br />
Fanno parte del nucleo familiare protagonista:<br />
Karen Grassle nei panni di<br />
Caroline Ingalls, la moglie di Charles;<br />
Melissa Sue Anderson e Melissa Gilbert<br />
rispettivamente in quelli delle loro<br />
figlie: Mary (la primogenita) e Laura<br />
(attraverso la quale viene raccontata la<br />
vita della famiglia Ingalls). Le gemelle<br />
Lindsay e Sidney Greenbush si alternano<br />
a intepretare la terza figlia Carrie.<br />
Tra gli altri abitanti di Walnut Grove:<br />
Mr. Hanson (Karl Swedon), il proprietario<br />
del mulino locale; Nels Oleson
Casa nostra 150<br />
(Richard Bull), dietro al bancone della<br />
drogheria con l’odiosa moglie Harriet<br />
(Katherine MacGregor) e i figli<br />
viziati Nellie (Alison Arngrim) e Willie<br />
(Jonathan Gilbert; il vicino Isaiah<br />
Edwards (Victor French). Successivamente<br />
Caroline mette al mondo Grace<br />
(interpretata alternativamente dalle gemelline<br />
Wendy e Brenda Turnbeaugh).<br />
Dopo qualche stagione Mary perde la<br />
vista, come viene altresì raccontato nel<br />
romanzo della Ingalls; alla scuola per<br />
ciechi s’innamora dell’insegnante<br />
Adam Kendall (Linwood Boomer),<br />
con il quale si trasferisce nel Dakota.<br />
Ma tra partenze e ritorni, nascite e adozioni,<br />
Walnut Grove rimane l’epicentro<br />
delle vicende fino alla partenza di<br />
Charles per Burr Oak nell’Iowa, dove<br />
ha trovato un lavoro (Michael Landon<br />
aveva deciso di abbandonare la serie<br />
nelle vesti di attore). Nel cast del <strong>telefilm</strong><br />
firmato da Aaron Spelling compare<br />
un’adolescente Shannen Doherty<br />
(per la cronaca, è Jenny), la futura<br />
Brenda di Beverly Hills. La colonna<br />
sonora di David Rose si è aggiudicata 2<br />
Emmy Awards. In tutto il <strong>telefilm</strong> si è<br />
aggiudicato 4 Emmy Awards e 2<br />
Young Artist Awards, questi ultimi attribuiti<br />
a Melissa Gilbert. Ernest Borgnine<br />
e Madeline Stowe sono tra le<br />
guest-stars della serie girata in California,<br />
tra Simi Valley e Tuolumne.<br />
Casa nostra Con: Benito Urgu, interpreti<br />
vari. Produzione: Italia, 1991,<br />
drammatico, colore (6/30’).<br />
Ambientata in una città della Sardegna<br />
che solo nell’ultima puntata si rivela<br />
essere Cagliari, la serie è l’altra<br />
faccia di Villa Arzilla: quella amara e<br />
realistica di un gruppo di anziani in<br />
una casa di riposo dove affiorano ricordi,<br />
paure, diffidenze. La rappresentazione<br />
procede al ritmo di brevi<br />
flash intorno a un tema per ogni episodio<br />
(una giornata di festa, una riflessione<br />
sull’amore…). Gli anziani protagonisti,<br />
ospiti della casa di riposo<br />
Vittorio Emanuele II, sono tutti di<br />
estrazione e livello medio-bassi; il<br />
sentimento generale che emerge è il<br />
senso dell’abbandono: “viviamo così,<br />
quando abbiamo bisogno di una parola<br />
di conforto ce la diciamo”, si ascolta<br />
in una puntata; “meglio questo che<br />
niente, chi non ne ha lo vorrebbe, chi<br />
lo vorrebbe non ne ha”, recita il refrain<br />
della sigla d’apertura. Tra gli interpreti<br />
spicca il volto di Benito Urgu.<br />
Il soggetto e la sceneggiatura sono di<br />
Anna Di Francisca e Alberto Taraglio.<br />
La colonna sonora è curata da Alessandro<br />
Fois. La produzione è affidata<br />
alla Sede Regionale per la Sardegna<br />
della Rai e realizzata dalla Video<br />
Gum.<br />
Casa Solletico Con: Mauro Serio,<br />
Irene Ferri, Gigi Rosa, Angela Parmigiani,<br />
Francesco Cordella, Paolo Calabrese,<br />
Sergio Leone, Liliana Cusartelli,<br />
Rosy Morgese, Fernando Lopez,<br />
Chiara Silvia Maiocchi, Anna Bianco,<br />
Cristina Pegoraro, Caterina Poiani.<br />
Produzione: Italia, 1999, sit-com, colore<br />
(78/30’).<br />
COTTO<br />
All’interno del programma per ragazzi<br />
Solletico è nata una sit-com che vive di<br />
vita propria. Ne è protagonista la cosiddetta<br />
Solletifamily, ovvero i volti<br />
che hanno contraddistinto lo show, alle<br />
prese con la quotidianità di una improbabile<br />
vita domestica ritmata da malintesi<br />
e momenti comici. Tutto si svolge<br />
all’interno della nuova abitazione<br />
virtuale di Mauro (Mauro Serio), dotata<br />
di ben quattro porte d’entrata (e di<br />
uscita). Tra coloro che bussano di frequente:<br />
Felice Benvenuto (Gigi Rosa),
151 Cascina Vianello<br />
il miope giornalista del Solletiggì; la<br />
buffa Cocò (Angela Parmigiani); il<br />
portiere Antonio (Francesco Cordella),<br />
napoletano e ficcanaso; la bella<br />
Irene (Irene Ferri), con il nuovo fidanzato<br />
Max Ridge (Paolo Calabrese),<br />
che viene lasciato in quanto mammone<br />
e rimpiazzato con Leone (Sergio<br />
Leone), motociclista tenebroso; mamma<br />
Lucy (Liliana Cusartelli), un “sergente<br />
di ferro” che cerca di riportare<br />
ordine nell’appartamento; la “vichinga”<br />
svampita Ingrid (Rosy Morgese),<br />
ex compagna di scuola di Mauro, il<br />
quale s’invaghisce di lei; il bel Fernando<br />
(Fernando Lopez); le Solletichine,<br />
ovvero Chiara (Chiara Silvia Maiocchi),<br />
Anna (Anna Bianco), Cristina<br />
(Cristina Pegoraro) e Caterina (Caterina<br />
Poiani). Tra i momenti cruciali della<br />
sit-com, emerge quello in cui Irene riceve<br />
una proposta da Hollywood per<br />
diventare la protagonista di un film:<br />
che fare, accettare e tentare la sorte o<br />
rifiutare scegliendo gli amici fidati?<br />
Casa Vianello Con: Raimondo Vianello,<br />
Sandra Mondaini, Giorgia Trasselli,<br />
Pino Pellegrino, Elisabetta Torlasco,<br />
Roberto Marelli, Raffaele Fallica,<br />
Barbara Snellemburg. Produzione:<br />
Italia, 1988, sit-com, colore (298/30’).<br />
L’umorismo garbato della coppia<br />
Mondaini-Vianello, calato nel teatrino<br />
della loro vita familiare, diventa una<br />
sit-com di successo: dai tempi degli<br />
sketch di Studio Uno e Il tappabuchi<br />
nulla è cambiato tra le mura domestiche.<br />
Il loro ménage scandito dai brontolii<br />
di Raimondo e dalle insofferenze<br />
di Sandra, segue i toni di una commedia<br />
teatrale che finisce sempre allo<br />
stesso modo: con la protagonista che<br />
scalcia sotto le lenzuola intonando il<br />
tormentone “che noia, che barba, che<br />
noia...”. Lo storico cinismo di Vianel<br />
lo, condito da quella satira che predica<br />
da una vita, rimangono intatti lungo<br />
più di cinque cicli. Dopo alcune stagioni<br />
entra in scena la figura della “tata”,<br />
intepretata da Giorgia Trasselli.<br />
Via via si aggiungono il portiere dello<br />
stabile (Pino Pellegrino), la bisbetica e<br />
pettegola vicina di casa (Elisabetta<br />
Torlasco) e Arturo (Roberto Marelli),<br />
l’inseparabile amico di Raimondo.<br />
Successivamente entrano in scena<br />
Raffaele Fallica nei panni del nuovo<br />
portiere impiccione e Barbara Snellemburg<br />
in quelli di Kate, la graziosa<br />
vicina corteggiata instancabilmente da<br />
Raimondo. Non mancano apparizioni<br />
celebri, come quella di Anna Falchi.<br />
Nanni Mandelli firma da produttore<br />
esecutivo; Augusto Martelli è l’autore<br />
della colonna sonora. La serie che ha<br />
vinto un Telegatto ha dato origine a<br />
due spin-off: in Cascina Vianello le vicende<br />
di Sandra e Raimondo si spostano<br />
in campagna, tra vigne e pollai; ne I<br />
misteri di Cascina Vianello le storie si<br />
tingono di giallo, conquistano la prima<br />
serata e diventano film-tv.<br />
Cascina Vianello Con: Raimondo<br />
Vianello, Sandra Mondaini, Paola Barale.<br />
Produzione: Italia, 1996, sit-com,<br />
colore (5/80’).<br />
Via dalla città, i coniugi Vianello (interpretati<br />
sempre da Raimondo Vianello<br />
e Sandra Mondaini) si cimentano<br />
con piccoli e grandi imprevisti – tutti<br />
inevitabilmente comici – di campagna.<br />
La versione country della convivenza<br />
più turbolenta dell’immaginario<br />
italiano vede il debutto d’attrice di<br />
Paola Barale nel ruolo di colei che<br />
mette ulteriore zizzania nel rapporto di<br />
coppia. Le molte riprese in esterni sono<br />
state realizzate principalmente a<br />
Oreno, in provincia di Milano: le location<br />
si spostano dal Comune alla chie
Casi di Rosie O’Neill, I<br />
sa, dal bar centrale all’asilo, fino alle<br />
due splendide ville storiche, Gallarati-<br />
Scotti e Borromeo. L’unica ambientazione<br />
ricostruita in studio è stata la<br />
grande casa di campagna abitata dai<br />
Vianello. La produzione è curata da<br />
Antonino Antonucci Ferrara. Tra gli<br />
autori c’è lo stesso Raimondo Vianello.<br />
Lo spin-off di Casa Vianello ha<br />
conquistato la prima serata di Canale 5<br />
e ha dato vita successivamente al ciclo<br />
di film-tv I misteri di Cascina<br />
Vianello, in cui tra vigne e pollai s’inserisce<br />
l’elemento giallo.<br />
Casi di Rosie O’Neill, I (The Trials<br />
of Rosie O’Neill) Con: Sharon Gless,<br />
Dorian Harewood, Ron Rifkin, Georgann<br />
Johnson, Lisa Banes, Lisa Rieffel,<br />
Bridget Gless, Elaine Kagan, Ed<br />
Asner, Robert Wagner. Produzione:<br />
Usa, 1990, legale/drammatico, colore<br />
(34/60’).<br />
Barney Rosenzweig, il produttore<br />
esecutivo dietro al successo di New<br />
York New York, firma una serie che vede<br />
ancora protagonista Sharon Gless.<br />
Questa volta veste i panni di Fiona<br />
“Rosie” O’Neill, un procuratore<br />
43enne di Beverly Hills sull’orlo del<br />
divorzio che lascia il lavoro e diventa<br />
avvocato difensore a Los Angeles. Tra<br />
gli altri protagonisti del serial: Dorian<br />
Harewood interpreta il cinico collega<br />
Hank Mitchell; Ron Rifkin è Ben<br />
Meyer, il loro superiore; Georgann<br />
Johnson ha la parte di Charlotte, la<br />
madre conservatrice di Rosie; Lisa<br />
Banes è Doreen Morrison, la sorella<br />
sposata di Rosie; Lisa Rieffel assume<br />
il ruolo di Kim Ginty, la figlia avuta<br />
dall’avvocatessa con il suo ex marito;<br />
Bridget Gless (la nipote di Sharon) è<br />
la praticante Barbara Navis; Elaine<br />
Kagan interpreta la centralinista Carole<br />
Kravitz. Ed Asner entra in scena<br />
152<br />
nelle vesti dell’investigatore Walter<br />
Kovatch. Robert Wagner è stato chiamato<br />
a salvare le sorti della serie nei<br />
panni di Peter Donovan il nuovo direttore<br />
del “Los Angeles Chronicle” destinato<br />
a diventare l’amante della protagonista<br />
(ma quest’ultima scopre in<br />
seguito che non ha mai divorziato dalla<br />
moglie). Ogni episodio si apre con<br />
Rosie nell’ufficio del suo psichiatra<br />
(interpretato dallo stesso Rosenzweig,<br />
destinato a salire all’altare con Sharon<br />
Gless dopo una stagione del <strong>telefilm</strong>).<br />
Nella prima puntata la O’Neill esordisce<br />
con una battuta memorabile: “sto<br />
pensando di rifarmi le tette”. La serie è<br />
prodotta da Paula Marcus e ideata da<br />
Joe Cacaci e Beth Sullivan. Melissa<br />
Manchester canta il tema musicale (“I<br />
Wish I Knew”), composto da Carole<br />
King. Per la sua interpretazione, Sharon<br />
Gless ha vinto un Golden Globe<br />
nel 1991. Robert Wagner compare in<br />
un cameo.<br />
Caso per due, Un (Ein Fall für<br />
Zwei) Con: Claus Theo Gartner, Günter<br />
Strack, Rainer Hunold, Mathias<br />
Herrmann, Paul Frielinghaus. Produzione:<br />
Germania, 1981, poliziesco,<br />
colore (226/60’; 1/75’; 2/90’).<br />
Una delle serie più sui generis della<br />
televisione tedesca è ambientata a<br />
Francoforte sul Meno, dove operano<br />
il detective Joseph Matula (Claus<br />
Theo Gartner) e l’avvocato Renz<br />
(Günter Strack). La “strana coppia” si<br />
è conosciuta in un’aula di tribunale<br />
quando il primo era stato accusato di<br />
aver coperto un ladro e costretto a dimettersi.<br />
Dopo alcune stagioni Günter<br />
Strack ha abbandonato il serial e al<br />
suo posto è arrivato nel 1990 l’avvocato<br />
Rainer Franck (Rainer Hunold),<br />
che in tribunale aveva salvato Renz<br />
dall’accusa di omicidio che gli era
153 Catwalk<br />
stata rivolta. Dopo sette anni anche<br />
Hunold ha lasciato il set per l’entrata in<br />
scena di Mathias Herrmann nei panni<br />
dell’avvocato Johannes Voss, nell’episodio<br />
Collaborazione drammatica;<br />
Franck lascia l’ufficio a Francoforte<br />
per andare a insegnare alla Freie Universität<br />
di Berlino; nel 2000 Herrmann<br />
cede il testimone al collega<br />
Markus Lessing (Paul Frielinghaus):<br />
quest’ultimo subentra quando Voss<br />
muore in un attentato e, per trovare il<br />
colpevole, Matula chiede aiuto al procuratore<br />
. Georg Althammer e H. Joachim<br />
Mendig firmano da produttori.<br />
La canzone-tema è composta da<br />
Klaus Doldinger. La serie ideata da<br />
Karl Heinz Willschrei è doppiata in<br />
italiano dalla RTSI di Lugano con un<br />
secondo canale audio in lingua originale.<br />
Caso per Schwarz, Un (Schwarz<br />
greift ein) Con: Klaus Wenneman,<br />
Rainer Grenkowitz, Klaus Herm, Cristina<br />
Marsillach, Ingeborg Lapsien,<br />
Patricia Schafer, Lina Sastri, Barbara<br />
Ricci. Produzione: Germania, 1994,<br />
poliziesco, colore (26/60’; 1/90’).<br />
L’ex commissario Henning Schwarz<br />
(Klaus Wenneman), dopo aver abbandonato<br />
il posto per avere ucciso un uomo,<br />
decide di dedicarsi alla vita sacerdotale:<br />
diviene così parroco della chiesa<br />
cattolica di S. Antonio, nel quartiere<br />
della stazione di Francoforte. Quando<br />
giunge nella città renana Schwarz incontra<br />
il suo ex collega, il commissario<br />
Reiner Berg (Rainer Grenkowitz), con<br />
il quale riallaccia un rapporto di confidenza;<br />
inutile dire che, nonostante abbia<br />
appeso il distintivo al chiodo, l’ex<br />
poliziotto non rinuncia a indagare su<br />
alcuni casi che ruotano attorno al suo<br />
microcosmo parrocchiale. Tra gli altri<br />
protagonisti della serie: il sacrestano<br />
Konrad Hellmann (Klaus Herm), la<br />
segretaria Rita Blum (Cristina Marsillach),<br />
Ma Becker (Ingeborg Lapsien),<br />
proprietaria di una sala da biliardo; nel<br />
secondo ciclo, entrano in scena l’organista<br />
Erika Voss (Patricia Schafer) e le<br />
italiane Gabriela e Gina Mancini, interpretate<br />
rispettivamente dalle “nostre”<br />
Lina Sastri e Barbara Ricci. La<br />
serie è prodotta dalla IFAGE-Filmproduktion.<br />
Helmut Berger compare in un<br />
cameo.<br />
Cassie & Co. (Id.) Con: Angie<br />
Dickinson, John Ireland, Dori Brenner,<br />
AMartinez, Alex Cord. Produzione:<br />
Usa, 1982, poliziesco, colore<br />
(13/60’).<br />
Quasi dieci anni dopo aver vestito i<br />
panni del sergente Pepper Anderson,<br />
Angie Dickinson torna a investigare<br />
con “le gambe più belle del mondo”.<br />
Questa volta è Cassie Holland, un’ex<br />
poliziotta che dopo il divorzio decide<br />
di aprire un’agenzia investigativa.<br />
John Ireland interpreta “Shack”<br />
Shackleford, colui che le cede l’attività;<br />
Dori Brenner è Meryl, l’assistente<br />
di Cassie; A Martinez presta il volto<br />
a Benny Silva, che gestisce una palestra<br />
vicina all’ufficio della protagonista;<br />
Alex Cord è il procuratore Mike<br />
Holland, l’ex marito dell’ex agente di<br />
polizia. Il sassofonista jazz Grover<br />
Washington jr. firma la sigla iniziale<br />
del serial, un tappeto di note che accompagna<br />
la camminata della Anderson<br />
e delle sue memorabili estremità.<br />
La restante colonna sonora è composta<br />
da Ken Heller e John Beal.<br />
Catwalk (Id.) Con: Karam Malicki-<br />
Sanchez, Lisa Butler, Neve Campbell,<br />
Kelli Taylor, Paul Popowich, Christopher<br />
Lee Clements, Joel Wyner,<br />
Rob Stefaniuk, David Lee Russek.
Cause dell’avvocato O’Brien, Le<br />
Produzione: Canada, 1992, musicale,<br />
colore (48/60’).<br />
La serie racconta le vicende umane e<br />
musicali di sei giovani di Toronto che<br />
formano un gruppo rock chiamato<br />
Catwalk. Ne fanno parte il chitarrista<br />
Johnny (Karam Malicki-Sanchez),<br />
amante di sonorità funky, blues e jazz;<br />
la cantante Sierra (Lisa Butler), assistente<br />
in uno studio di registrazione; la<br />
tastierista Daisy (Neve Campbell), fidanzata<br />
con Johnny ed ex ballerina; la<br />
bassista Mary (Kelli Taylor), di professione<br />
meccanica, nata da madre<br />
bianca e padre di colore; il batterista<br />
benestante Jesse (Paul Popowich) e il<br />
rapper-ballerino Atlas (Christopher<br />
Lee Clements). Joel Wyner interpreta<br />
Billy K. (Kramer), proprietario di un<br />
club. Con l’evolversi delle vicende<br />
Daisy si mette con Billy, mentre Johnny<br />
e Mary si trasferiscono a Los Angeles<br />
a cercare fortuna; nella band entrano<br />
a far parte il chitarrista Benny (Rob<br />
Stefaniuk) e Frank (David Lee Russek),<br />
cantante di grande talento con<br />
problemi d’alcol. Contemporaneo e<br />
molto simile a The Heights, il serial<br />
vede la presenza di Jamie Walters –<br />
protagonista della serie analoga – in un<br />
episodio. Il tema musicale è composto<br />
da Michael Landau, Kevin Savigar e<br />
Steve Tyrell; la musica originale è di<br />
Paul Hoffert. La serie è prodotta da<br />
Tab Baird e Wendy Grean. In America<br />
il <strong>telefilm</strong> è andato in onda anche su<br />
MTV.<br />
Cause dell’avvocato O’Brien, Le<br />
(Trials of O’Brien) Con: Peter Falk,<br />
Joanna Barnes, Elaine Stritch, David<br />
Burns. Produzione: Usa, 1965, legale,<br />
b/n (20/50’).<br />
Prima di vestire lo sdrucito impermeabile<br />
del tenente Colombo, Peter Falk<br />
interpreta l’avvocato di New York Da<br />
154<br />
niel J. O’Brien, che con l’investigatore<br />
di Los Angeles condivide una perspicacia<br />
e una disorganizzazione fuori dal<br />
comune. Tra i suoi tormentoni esistenziali:<br />
si dimentica sempre di pagare<br />
l’affitto, viene rincorso dall’ex consorte<br />
per gli alimenti, si domanda se esista<br />
un giocatore d’azzardo più sfortunato.<br />
Tra le altre figure ricorrenti: l’ex moglie<br />
di O’Brien, Katie (Joanna Barnes);<br />
la segretaria Miss G. (Elaine<br />
Stritch); McGonigle (David Burns),<br />
un ex detenuto amico del protagonista.<br />
Tra le molte guest-stars del serial prodotto<br />
e ideato da Richard Alan Simmons,<br />
da segnalare Alan Alda, Angela<br />
Lansbury e Faye Dunaway, quest’ultima<br />
destinata a tornare al fianco di Falk<br />
in un episodio speciale di due ore di<br />
Colombo. Sid Ramin è l’autore della<br />
colonna sonora e del tema musicale,<br />
quest’ultimo molto simile al jingle<br />
della Diet Pepsi che il compositore<br />
avrebbe firmato nel 1966.<br />
Cavaliere solitario (The Loner)<br />
Con: Lloyd Bridges. Produzione: Usa,<br />
1965, western, b/n (26/30’).<br />
Un soldato dell’esercito stanco della<br />
Guerra Civile decide di galoppare verso<br />
il West, aiutando i deboli e i bisognosi<br />
che incontra lungo il sabbioso cammino:<br />
Lloyd Bridges interpreta il disilluso<br />
protagonista, William Colton.<br />
Rod Serling (Ai confini della realtà) è il<br />
creatore e produttore della serie, affiancato<br />
dal produttore esecutivo William<br />
Dozier. Alexander Courage e Jerry<br />
Goldsmith compongono a quattro mani<br />
la colonna sonora; in particolare,<br />
Goldsmith ha ripreso e modificato il tema<br />
musicale del film Solo sotto le stelle<br />
(1962) con Kirk Douglas.<br />
Cavaliere solitario, Il (The Lone<br />
Ranger) Con: Clayton Moore, Jay Sil
155 Cavalieri di Re Artù, I<br />
verheels, Chuck Courtney. Produzione:<br />
Usa, 1949, western, b/n-colore<br />
221/30’).<br />
CULT<br />
Il cavaliere solitario è nato nel 1933<br />
grazie a George W. Trendle e prima di<br />
cavalcare le praterie televisive ha galoppato<br />
alla radio americana e nei fumetti<br />
di Charles Flanders. Uno <strong>dei</strong> <strong>telefilm</strong><br />
western più popolari vede protagonista<br />
Clayton Moore nei panni di<br />
un Texas Ranger di nome John Reid,<br />
unico sopravvissuto a un agguato in<br />
cui hanno perso la vita 5 suoi colleghi.<br />
Salvato da un indiano di nome Tonto<br />
(Jay Silverheels), suo amico d’infanzia,<br />
Reid giura di difendere la giustizia<br />
in tutto il West. Tra i “segni particolari”<br />
che lo rendono presto celebre:<br />
una maschera nera che cela la sua vera<br />
identità e le pallottole d’argento sparate<br />
solo per ferire, mai per uccidere.<br />
Oltre al fedele Tonto, il protagonista<br />
viene assistito di tanto in tanto dal nipote<br />
Dan Reid (Chuck Courtney). Nel<br />
corso delle loro avventure, il rangergiustiziere<br />
e il compagno di galoppo,<br />
non pernottano mai nei centri abitati<br />
ma, come ripetono spesso, “appena<br />
fuori città”; non accettano mai ricompense:<br />
attingono a una miniera d’argento<br />
che Reid ha scoperto con il fratello<br />
deceduto nell’agguato. Ogni<br />
puntata è aperta dall’annuncio dell’arrivo<br />
del cavaliere solitario in sella<br />
al suo “fiero cavallo” Silver sulle note<br />
dell’Ouverture di Guglielmo Tell di<br />
Rossini: “un focoso destriero con la<br />
velocità della luce...”, così l’attacco.<br />
Byron Chudnow è il curatore della colonna<br />
sonora. Negli ultimi 26 episodi<br />
Moore venne sostituito da John Hart,<br />
anche se il primo continuò a vestire la<br />
maschera del “cavaliere” in alcune<br />
apparizioni televisive. Nel 1979 il primo<br />
protagonista ricevette l’ingiunzio<br />
ne di non indossarla in pubblico, ma<br />
nel 1985 un’altra sentenza gli permise<br />
di usarla a suo piacimento. Jack<br />
Chertok e Sherman A. Harris sono i<br />
produttori della serie girata nei dintorni<br />
della Simi Valley, in California.<br />
A metà degli anni ’60 è stata prodotta<br />
una versione a cartoni animati dell’eroe<br />
radio-televisivo. Trendle ha aggiornato<br />
il plot nel successivo Il calabrone<br />
verde (1966), in cui si racconta<br />
che il figlio del nipote di John Reid è<br />
un moderno giustiziere mascherato<br />
alla stessa stregua del “cavaliere solitario”.<br />
Cavalieri del cielo, I (Les chevaliers<br />
du ciel) Con: Jacques Santini,<br />
Christian Marin, Roger Pigaut, Jacques<br />
Richard. Produzione: Francia,<br />
1967, avventura, b/n-colore (39/60’).<br />
Tratta dalle avventure cartoon di Albert<br />
Uderzo della bande dessinée, la<br />
serie racconta le imprese aeree <strong>dei</strong> piloti<br />
dell’Aviazione francese Michel<br />
Tanguy (Jacques Santini) ed Ernest<br />
Laverdure (Christian Marin). Tra gli<br />
altri personaggi di contorno, Roger Pigaut<br />
è il capitano Merlet, mentre Jacques<br />
Richard interpreta il comandante<br />
Mounier. Jean-Michel Charlier cura la<br />
trasposizione televisiva che ha conosciuto<br />
un remake vent’anni più tardi<br />
per TF1 – con Christian Vadim e<br />
Thierry Redler nei rispettivi panni di<br />
Tanguy e Laverdure – ma che è stata<br />
sospesa prima del decimo episodio.<br />
La colonna sonora è composta da Bernard<br />
Kesslair e Johnny Hallyday. La<br />
produzione è firmata dalla ORTF e dalla<br />
Son et Lumière.<br />
Cavalieri di Re Artù, I (Sir Lancelot;<br />
The Adventures of Sir Lancelot)<br />
Con: William Russell, Ronald Leigh-<br />
Hunt, Jane Hylton, Cyril Smith. Pro
Cavanaugh, I 156<br />
duzione: Gran Bretagna, 1956, avventura,<br />
b/n (30/60’).<br />
Ametà degli anni ’50, dopo il successo<br />
televisivo di Robin Hood e prima dell’avvento<br />
di Ivanhoe, gli inglesi ci provano<br />
con i Cavalieri della Tavola Rotonda.<br />
William Russell incarna il mito<br />
di Sir Lancelot du Lac, al servizio di<br />
Re Artù (Ronald Leigh-Hunt). Jane<br />
Hylton interpreta la regina Guinevere,<br />
Cyril Smith veste i panni del mago<br />
Merlino. La serie non ottenne il successo<br />
sperato e la produzione, affidata<br />
a Dallas Bower e Hannah Weinstein,<br />
cessò dopo una stagione. L’autenticità<br />
della ricostruzione è stata supportata<br />
da lunghe ricerche all’università di<br />
Oxford: tuttavia non vi è accenno della<br />
relazione tra Lancelot e Guinevere, né<br />
del complotto ordito alle spalle di Re<br />
Artù. Patrick McGoohan (Il prigioniero)<br />
è la guest-star di un episodio nei<br />
panni di Sir Glavin.<br />
Cavanaugh, I (The Cavanaughs)<br />
Con: Barnard Hughes, Christine Ebersole,<br />
Peter Michael Goetz, John Short,<br />
Mary Tanner, Danny Cooksey, Parker<br />
Jacobs, Art Carney. Produzione: Usa,<br />
1986, sit-com, colore (26/30’).<br />
I membri di una famiglia cattolica irlandese<br />
di Boston sono al centro di una<br />
sit-com corale dove si scontrano due<br />
generazioni. Barnard Hughes è Francis<br />
“Pop” Cavanaugh, il patriarca di turno,<br />
vedovo e irascibile; Christine Ebersole<br />
veste i panni di Kit, la figlia ex ballerina<br />
che dopo aver girato il mondo torna<br />
a casa dopo vent’anni; Peter Michael<br />
Goetz interpreta il figlio Chuck, anch’egli<br />
vedovo; John Short indossa la<br />
tonaca di Padre Chuck, il primogenito<br />
della famiglia. Tra gli altri personaggi<br />
del serial: Mary Margaret (Mary Tanner),<br />
la timida figlia di Chuck che vorrebbe<br />
diventare ribelle come Kit; Ke<br />
vin (Danny Cooksey) e John (Parker<br />
Jacobs) sono i gemellini di Chuck. Art<br />
Carney appare saltuariamente nelle vesti<br />
di James, il fratello di Francis proprietario<br />
della compagnia Cavanaugh<br />
Construction, nonché datore di lavoro<br />
di Chuck. L’ideatore della sit-com che<br />
ha ricevuto non poche critiche dalle associazioni<br />
cattoliche è Robert Moloney;<br />
suo fratello William compone la<br />
colonna sonora; Leonard Goldberg firma<br />
da produttore esecutivo.<br />
Cecco della botte (El Chavo del 8)<br />
Con: Roberto Gómez Bolaños,<br />
Ramón Valdés, Carlos Villagrán, Florinda<br />
Meza García, Rubén Aguirre,<br />
María Antonieta de las Nieves, Angelines<br />
Fernández. Produzione: Messico,<br />
1973, sit-com, colore (21/30’).<br />
Sicuramente la sit-com messicana più<br />
divertente apparsa in Italia (anche perché<br />
praticamente l’unica), tratta dall’inedita<br />
Chespirito del 1970. Le vicende<br />
ruotano attorno al buffo personaggio<br />
di Cecco (Roberto Gómez Bolaños) e<br />
alle sue divertenti avventure; tutti gli<br />
attori, perlopiù quarantenni, sono<br />
chiamati ad interpretare bambini under<br />
10. Afare da spalla al protagonista:<br />
il signor Bartolomeo (Ramón Valdés),<br />
Chicco (Carlos Villagrán), Florinda<br />
(Florinda Meza García), il professor<br />
Cacciapalle (Rubén Aguirre), Chiquirita<br />
(María Antonieta de las Nieves) e<br />
la Strega del 71 (Angelines Fernández).<br />
La serie ha avuto un tale successo<br />
da dar vita allo spin-off del 1984<br />
Un’autentica peste.<br />
Cenerentola a New York (Time of<br />
Your Life) Con: Jennifer Love Hewitt,<br />
Vincent Angell, Pauley Perrette, Jennifer<br />
Garner, Diego Serrano, Gina Ravera.<br />
Produzione: Usa, 1999, drammatico,<br />
colore (19/60’).
157 Charlie Grace<br />
Il personaggio di Sarah Merrin trasloca<br />
da San Francisco a New York nello<br />
spin-off di Cinque in famiglia: Jennifer<br />
Love Hewitt veste i panni della ragazza<br />
che decide di abbandonare fratelli,<br />
fidanzato e amici per partire alla<br />
ricerca del padre naturale e, forse, di<br />
sé stessa. In breve, tra incontri e delusioni,<br />
Sarah scopre che la vita della<br />
“Grande Mela” è tanto dura quanto<br />
eccitante. Tra i compagni della nuova<br />
vita a Manhattan, nella casa che fu<br />
della madre all’East Village: il vicino<br />
John Maguire (Johnathon Schaech),<br />
un musicista che sbarca il lunario in<br />
un negozio di dischi; la segretaria dalla<br />
doppia vita Cecilia (Pauley Perrette),<br />
l’attrice Romy (Jennifer Garner),<br />
il ladro di bell’aspetto Jesse Bayron<br />
detto “J.B.” (Diego Serrano), la cameriera<br />
Joss (Gina Ravera). Christopher<br />
Keyser, Amy Lippman, Mark Perry e<br />
Ken Topolsky firmano da produttori<br />
esecutivi. Rosie O’Donnell e RuPaul<br />
compaiono da guest-stars nella puntata-pilota.<br />
Se la musica originale è<br />
composta da Jon Ehrlich, si ascolta<br />
anche “I’ve Just Seen a Face” di Lennon-McCartney.<br />
Charleston (Flappers) Con: Susan<br />
Roman, Victor Désy, Gail Dahms, Andrée<br />
Cousineau, Denise Proulx. Produzione:<br />
Canada, 1979, sit-com, colore<br />
(34/30’).<br />
Ambientato nell’epoca in cui furoreggiava<br />
il ballo del titolo, il serial accende<br />
i riflettori sui giorni del proibizionismo<br />
in quel di Montreal, presso il bistrot<br />
“Le Club” gestito dalla giovane<br />
May (Susan Roman). Tra sit-com e<br />
drammi soft, May gestisce lo staff del<br />
locale e si destreggia tra una variopinta<br />
clientela. Tra di loro: il cuoco (Victor<br />
Désy), la ballerina di turno (Gail<br />
Dahms), Yvonne Marie (Andrée Cou<br />
sineau) e Francine (Denise Proulx).<br />
Joe Pardington firma da produttore.<br />
Charlie (All’s fair) Con: Richard<br />
Crenna, Bernadette Peters, J.A. Preston,<br />
Lee Chamberlain, Jack Dodson.<br />
Produzione: Usa, 1976, sit-com, colore<br />
(22/30’).<br />
La differnza d’età non è un problema,<br />
semmai sono le idee politiche opposte<br />
a suscitare qualche battibecco. Il corsivista<br />
quarantonovenne Richard C.<br />
Barrington (Richard Crenna) e la sua<br />
vivace fidanzata ventitreenne Charlotte<br />
“Charlie” Drake (Bernadette Peters),<br />
fotografa freelance, sono agli antipodi<br />
politicamente parlando: lui è un<br />
arciconservatore, lei una liberale che<br />
più non si può. Ma siccome gli opposti<br />
si attraggono, i due sono innamorati<br />
uno dell’altro... almeno fino a quando<br />
non entrano in gioco le discussioni sul<br />
governo (non per niente la serie è ambientata<br />
a Washington). Allen Brooks<br />
(J.A. Preston) è l’assistente di colore di<br />
Barrington; Lucy Daniels (Lee Chamberlain)<br />
è una reporter della CBS; il senatore<br />
Wayne Joplin (Jack Dodson) è<br />
un vecchio amico di Richard che finisce<br />
spesso a sedare le liti che vedono al<br />
centro la coppia protagonista; Ginger è<br />
l’amica convivente di Charlie che intrattiene<br />
una relazione con un esponente<br />
del Congresso. Quando Barrington<br />
diventa l’assistente speciale del<br />
Presidente Carter, Ginger lo segue nelle<br />
vesti di segretaria. Rod Parker firma<br />
da produttore esecutivo. Jeff Barry è<br />
l’autore della colonna sonora. Le riprese<br />
sono state in realtà effettuate a<br />
Hollywood. Una curiosità: in originale<br />
la fotografa protagonista era soprannominata<br />
“Charley”.<br />
Charlie Grace (Id.) Con: Mark Harmon,<br />
Leelee Sobieski, Cindy Katz,
Charlie’s Angels<br />
Robert Costanzo. Produzione: Usa,<br />
1995, poliziesco, colore (9/60’).<br />
Mark Harmon interpreta l’improbabile<br />
detective privato Charlie Grace, con<br />
l’ufficio nel retro di un bar di Los Angeles.<br />
Divorziato, con una figlia a carico<br />
che gli intralcia le indagini, l’investigatore<br />
è un ex poliziotto di Los Angeles.<br />
Attorno alla sua figura ruotano<br />
quelle della figlia dodicenne Jenny<br />
(Leelee Sobieski), dell’avvocato Leslie<br />
Loeb (Cindy Katz), sua ex fiamma<br />
e dell’ex collega Artie Crawford (Robert<br />
Costanzo). In una puntata Grace<br />
aiuta l’ex moglie Holly (interpretata<br />
da Harley Jane Kozak), accusata di<br />
aver ucciso il suo (ricco) secondo marito.<br />
Chris Long – non accreditato nei<br />
titoli di coda – e Jim Michaels firmano<br />
da produttori.<br />
Charlie’s Angels (Id.) Con: Farrah<br />
Fawcett, Kate Jackson, Jaclyn Smith,<br />
David Doyle, Cheryl Ladd, Shelley<br />
Hack, Tanya Roberts. Produzione: Usa,<br />
1976, poliziesco, colore (115/60’;<br />
1/90’).<br />
CULT<br />
Sul finire degli anni ’70 le Charlie’s<br />
Angels hanno scomodato sociologi,<br />
psicologi, sessuologi. Cosa ci fanno<br />
tre giovani donne investigatrici, belle e<br />
affascinanti, in un serial tv? Perché<br />
hanno successo? Cosa rappresentano:<br />
l’indipendenza sessuale o la capacità<br />
di farcela senza l’aiuto di un uomo?<br />
Chissà quante risate si sono fatti i produttori<br />
esecutivi Aaron Spelling e Leonard<br />
Goldberg, che probabilmente volevano<br />
solo mettere in scena un serial<br />
poliziesco diverso dagli altri. Le tre<br />
protagoniste, tutte provenienti dall’accademia<br />
di polizia, accettano l’incarico<br />
di lavorare per l’agenzia investigativa<br />
Charles Townsend Associates. La<br />
“vaporosa” Jill Munroe (interpretata<br />
158<br />
da Farrah Fawcett, fino ad allora testimonial<br />
di uno shampoo), la modaiola<br />
Sabrina Duncan (Kate Jackson) e l’atletica<br />
Kelly Garrett (Jaclyn Smith)<br />
entrano a far parte dell’immaginario<br />
televisivo agli ordini dell’immaginario<br />
Charlie, il proprietario dell’agenzia<br />
che non si vede mai e detta gli ordini e<br />
le informazioni per telefono: nella versione<br />
originale, la voce di Charlie è<br />
quella di John Forsythe (Dynasty).<br />
Non manca tuttavia la presenza maschile:<br />
i tre “angeli” sono aiutati da<br />
John Bosley (David Doyle), un assistente<br />
di fiducia del boss. Lo schema<br />
delle puntate è pressoché consolidato:<br />
la sigla d’apertura presenta le tre ragazze<br />
e illustra la loro provenienza; segue<br />
l’antefatto che mostra il delitto e<br />
spesso il colpevole; giunge la chiamata<br />
d’intervento attraverso la mediazione<br />
di Charlie e Bosley; infiltrazione di<br />
uno degli “angeli” tra i cattivi (generalmente<br />
maschi), i quali scoprono<br />
quasi subito la sua vera identità; salvataggio<br />
da parte delle altre due colleghe;<br />
finale caratterizzato da battute<br />
scherzose e un freeze che immobilizza<br />
il tempo e prepara virtualmente il seguito.<br />
Nonostante l’incredibile successo<br />
del <strong>telefilm</strong>, al termine della prima<br />
stagione Farrah Fawcett lasciò il<br />
serial anche se il suo contratto prevedeva<br />
un altro anno sul set; l’anno successivo,<br />
una disputa legale con la coppia<br />
Spelling-Goldberg obbligò la Fawcett<br />
a recitare in altri sei episodi. Il suo<br />
posto venne preso da Cheryl Ladd nei<br />
panni della sorella minore di Jill, Kris<br />
Munroe. Kate Jackson ha abbandonato<br />
la serie nella terza stagione, sostituita<br />
per un anno da Shelley Hack nelle<br />
vesti di Tiffany Welles e in seguito da<br />
Tanya Roberts in quelle di Julie Rogers.<br />
Cinque episodi del serial sono<br />
stati girati alle Hawaii. La colonna so
159 Châteauvallon<br />
nora è composta, oltre che da Henry<br />
Mancini, da Jack Elliott e Allyn Ferguson,<br />
coppia specializzata in commenti<br />
musicali per i <strong>telefilm</strong> polizieschi<br />
degli anni ’70. Tra le molte gueststars:<br />
Bo Hopkins, Tommy Lee Jones,<br />
Kim Basinger, Tom Selleck, Ida<br />
Lupino, Dean Martin, Jamie Lee Curtis,<br />
Rossano Brazzi, Timothy Dalton,<br />
Barbara Stanwick, Ray Milland, Christopher<br />
Lee, Kim Cattrall, Beverly<br />
Garland, Robert Englund, Patrick<br />
Duffy, Antonio Fargas, Sonny Bono<br />
e, nei panni di sé stesso, Sammy Davis<br />
jr. Tra i tanti esempi del mito generato<br />
dalle tre detective basti dire che il<br />
<strong>telefilm</strong> è risultato lo show più popolare<br />
d’America nella stagione 1976<br />
1977 e che nel 1978 ben tre milioni di<br />
poster raffiguranti Cheryl Ladd-Kris<br />
Munroe furono venduti nei soli States.<br />
Una popolarità dovuta sicuramente<br />
all’avvenenza delle tre interpreti,<br />
anche se vengono tenute lontane<br />
da qualsiasi implicazione sessuale:<br />
la loro è una femminilità del tutto<br />
astratta, da angeli appunto. Se “People”<br />
ha etichettato il fenomeno come<br />
“a pop-cultural obsession”, forse la<br />
formula del successo l’ha individuata<br />
lo stilista Norman Miller: “Gli uomini<br />
guardano le tre protagoniste, le donne<br />
i vestiti”. In Baywatch, il trio formato<br />
da Pamela Anderson, Yasmine Bleeth<br />
e Alexandra Paul ha reso omaggio alle<br />
tre “angels” travestendosi come loro<br />
on the beach; la sigla iper-kitsch del<br />
<strong>telefilm</strong> è stata rievocata in numerose<br />
trasmissioni in tutto il mondo (da noi,<br />
tanto per citarne due, Jammin’ e Candid<br />
Angels su Italia 1). Nel 1988 Aaron<br />
Spelling ha girato per la Fox il pilot<br />
di un sequel intitolato Angel ’88,<br />
dove le protagoniste diventavano<br />
quattro: i dirigenti del network lo hanno<br />
giudicato troppo debole e non lo<br />
hanno mai trasmesso. Con il 2000 la<br />
coppia Spelling-Goldberg ha messo<br />
in cantiere la versione cinematografica<br />
del serial, con protagoniste Drew<br />
Barrymore, Cameron Diaz e Lucy Liu<br />
nei panni rispettivamente di Dylan,<br />
Natalie e Alex – tre personaggi nuovi<br />
di zecca – mentre Bill Murray è stato<br />
scelto per interpretare Bosley. Nel<br />
2003 è stato girato il bis su grande<br />
schermo: in Charlie’s Angels - Più che<br />
mai Bosley diventa di colore (interpretato<br />
da Bernie Mac). Nel 2004 è<br />
stato prodotto il film-tv Charlie’s Angels<br />
Story – Fatti e misfatti, in cui si<br />
racconta il dietro le quinte della nascita<br />
del <strong>telefilm</strong>.<br />
Châteauvallon (Id.) Con: Chantal<br />
Nobel, Pierre Hatet, Philippe Rouleau,<br />
Denis Savignat, Vincent Gauthier,<br />
Sylvie Fennec, Raymond Pellegrin,<br />
Sylvia Zerbib. Produzione: Francia,<br />
1985, drammatico, colore (26/60’).<br />
I Berg e i Kovalic si affrontano sullo<br />
sfondo di scandali politici, giornalistici<br />
e finanziari in quel di Châteauvallon,<br />
una sorta di Dallas francese. Della<br />
prima famiglia fanno parte: Florence<br />
(Chantal Nobel), Jean-Jacques<br />
(Pierre Hatet), Philippe (Philippe<br />
Rouleau), Armand (Denis Savignat),<br />
Julien (Vincent Gauthier), Thérèse<br />
(Sylvie Fennec); <strong>dei</strong> Kovalic: Albertas<br />
(Raymond Pellegrin) e Catherine<br />
(Sylvia Zerbib). La diatriba tra le due<br />
famiglie non ha conosciuto una fine<br />
vera propria anche a causa di un incidente<br />
stradale in cui rimase coinvolta<br />
Chantal Nobel, la vedette della saga<br />
che non fu. Le musiche sono di Vladimir<br />
Cosma; la canzone-tema “Puissance<br />
et glorie” è interpretata da Herbert<br />
Léonard. Tra le guest-stars spiccano<br />
i volti <strong>dei</strong> “nostri” Ugo Pagliai e<br />
Barbara Cupisti.
Cheyenne 160<br />
Cheyenne (Id.) Con: Clint Walker,<br />
L.Q. Jones, Ty Hardin. Produzione:<br />
Usa, 1955, western, b/n (107/60’).<br />
Una delle prime serie della Warner<br />
Brothers, ispirata al film del 1947 di<br />
Raoul Walsh Notte di bivacco, ha debuttato<br />
nel 1955 all’interno del contenitore<br />
americano Warner Brothers<br />
presents. Il serial-western vede quale<br />
protagonista Cheyenne Bodie (Clint<br />
Walker), un laconico vagabondo di<br />
sangue misto che lungo la sua strada<br />
incontra fuorilegge, belle donne e sparatorie.<br />
Nel corso della prima stagione<br />
gli si affianca Smitty (L.Q. Jones),<br />
un cartografo senza fissa dimora. Nel<br />
1958 Walker lasciò il set (non accettava<br />
di lasciare il 50% <strong>dei</strong> guadagni alla<br />
Warner, pretendeva un aumento e<br />
avrebbe voluto incidere dischi per<br />
un’altra etichetta); Ty Hardin prese il<br />
suo posto nei panni di Bronco Layne,<br />
personaggio che raggiunse una popolarità<br />
tale da dar vita a uno spin-off<br />
tutto suo (Bronco); nel 1959 Walker<br />
decise di tornare sui suoi passi e rimise<br />
piede in scena (la Warner fece valere i<br />
termini contrattuali: l’attore dichiarò<br />
ai reporter di sentirsi “un animale in<br />
gabbia”); nella stagione 1960-’61 la<br />
ABC proponeva, oltre al <strong>telefilm</strong> con<br />
protagonista Bodie, anche Bronco e<br />
Sugarfoot (un altro serial-western della<br />
Warner); rispetto agli altri due,<br />
Cheyenne durò una stagione in più.<br />
James Garner, Dennis Hopper e Lee<br />
Van Cleef compaiono quali gueststars.<br />
William T. Orr è il produttore<br />
esecutivo della serie che ha vinto un<br />
Golden Globe nel 1957 quale “migliore<br />
programma dell’anno”. William<br />
Lava e Leith Stevens firmano la<br />
colonna sonora; i compositori Jerry<br />
Livingston e Mack David sono gli autori<br />
del tema musicale (“Bodie”) che<br />
nella seconda stagione viene anche<br />
cantato grazie al cantautore country<br />
Stan Jones.<br />
Chiara e gli altri Con: Ottavia Piccolo,<br />
Alessandro Haber, Morena Turchi,<br />
Andrea Giovagnoni, Silvia Degli<br />
Espinosa, Didi Perego, Galeazzo Benti,<br />
Frances Nacman. Produzione: Italia,<br />
1989, sit-com, colore (26/30’).<br />
La serie prende spunto da una sentenza<br />
del Tribunale Civile di Napoli, allorquando<br />
un giudice, nel corso di una<br />
causa di separazione coniugale, affidò<br />
la casa ai figli imponendo ai genitori di<br />
alternarsi nella conduzione della famiglia<br />
ogni sei mesi. Ottavia Piccolo e<br />
Alessandro Haber diventano così Livia<br />
e Paolo, i genitori separati che devono<br />
provvedere ai tre figli: la tredicenne<br />
Chiara (Morena Turchi), il diciassettenne<br />
Marco (Andrea Giovagnoni) e Lucilla<br />
(Silvia Degli Espinosa), di sette<br />
anni. Completano il cast: Didi Perego<br />
nei panni di nonna Lucia, la madre di<br />
lui; Galeazzo Benti e Frances Nacman<br />
in quelli <strong>dei</strong> nonni Italo e Sara, i genitori<br />
di lei. Rispetto alla sentenza giuridica,<br />
Paolo e Livia si alternano, per esigenze<br />
di sceneggiatura, ogni quattro mesi: il<br />
primo, che di professione fa il giornalista,<br />
si dimostra un padre cialtrone e stravagante;<br />
la seconda, insegnante, madre<br />
affettuosa e un po’troppo pignola. Sedici<br />
settimane di lavorazione e 350 milioni<br />
a episodio per una serie che, per dirla<br />
con le parole dell’ideatrice-sceneggiatrice<br />
Francesca Melandri: “vuole dimostrare<br />
che anche da separati si può vivere<br />
felici, che dopo i drammi di Kramer<br />
contro Kramer è possibile trovare<br />
un’armonia”. Mauro Cappelloni è il<br />
produttore esecutivo. Massimiliano Pani<br />
compone le musiche del <strong>telefilm</strong>.<br />
Chicago Hope Vedi Chicago Hospital.
161 Chicago Hospital<br />
Chicago Hospital (Chicago Hope)<br />
Con: Adam Arkin, Roxanne Hart,<br />
Mandy Patinkin, E.G. Marshall, Hector<br />
Elizondo, Thomas Gibson, Robyn<br />
Lively, Vondie Curtis-Hall, Christine<br />
Lahti, Jamey Sheridan, Jayne Brook,<br />
Mark Harmon, Rocky Carroll, Peter<br />
Berg, Eric Stoltz, Carla Gugino, Lauren<br />
Holly, Barbara Hershey, Peter<br />
MacNicol. Produzione: Usa, 1994,<br />
medico, colore (141/60’).<br />
CULT<br />
Definito erroneamente “la fotocopia di<br />
E.R.”, in realtà il <strong>telefilm</strong> in questione<br />
è contemporaneo al serial creato da<br />
Michael Crichton; anzi, se vogliamo<br />
essere precisi, antecedente di un giorno.<br />
In onda per la prima volta in America<br />
il 18 settembre del 1994 sulla CBS,<br />
Chicago Hospital rappresenta altresì<br />
un esempio lampante di contro-programmazione:<br />
la NBC rispose quantomai<br />
prontamente il 19 settembre dello<br />
stesso anno con l’equipe capitanata da<br />
George Clooney. Ambientate entrambe<br />
a Chicago, le due serie hanno dato<br />
vita – al contrario dell’Italia – a un testa<br />
a testa che solo ultimamente ha visto<br />
prevalere E.R. negli ascolti a “stelle<br />
e strisce”: 7 Emmy Awards, un Golden<br />
Globe e molte nomination stanno a significare<br />
che, comunque, nella sfida<br />
d’Oltreoceano, Chicago Hospital non<br />
esce – per usare un termine ad hoc –<br />
“con le ossa rotte”, anzi. Creato da David<br />
E. Kelley, già dietro i successi di<br />
Avvocati a Los Angeles e La famiglia<br />
Brock, il <strong>telefilm</strong> è ambientato al Chicago<br />
Hope Hospital, un moderno<br />
ospedale super-attrezzato. “La scelta<br />
di mostrare l’efficienza di un’equipe<br />
medica – spiega Kelley – può risultare<br />
stridente in un momento in cui la popolazione<br />
degli Stati Uniti chiede<br />
riforme sanitarie in grado di agevolare<br />
i più bisognosi. In realtà lo scopo non<br />
era quello di dimostrare l’inaccessibilità<br />
economica di certi enti, ma di far<br />
vedere come all’interno di essi, nonostante<br />
molte difficoltà, i ‘miracoli’ siano<br />
assolutamente realizzabili”. In corsia<br />
lavorano fianco a fianco: il chirurgo<br />
Aaron Shutt (Adam Arkin); l’infermiera<br />
Camille Shutt (Roxanne Hart),<br />
sua moglie; il dottor Jeffrey Geiger<br />
(Mandy Patinkin); il dottor Arthur<br />
Thurmond (E.G. Marshall); il capochirurgo<br />
Phillip Watters (Hector Elizondo),<br />
primario dell’ospedale; l’infermiera<br />
Maggie Atkisson (Robyn Lively);<br />
il dottor Dennis Hancock (interpretato<br />
da Vondie Curtis-Hall dopo alcune<br />
apparizioni in E.R.), pronto ad<br />
aiutare i più poveri; l’avvocato Alan<br />
Birch (Peter MacNicol). Mandy Patinkin<br />
lascia la serie nella seconda stagione<br />
ed entrano in scena l’ambiziosa<br />
dottoressa Kathryn Austin (Christine<br />
Lahti), responsabile del reparto di cardiochirurgia,<br />
l’ostetrico John Sutton<br />
(Jamey Sheridan), la ricercatrice<br />
scientifica Diane Grand (Jayne<br />
Brook), il promettente chirurgo Daniel<br />
Nyland (Thomas Gibson), il dottor<br />
William Kronk (Peter Berg); nella terza<br />
serie si aggiungono l’affascinante<br />
dottor Jack McNeil (Mark Harmon) e<br />
il chirurgo Keith Wilkes (Rocky Carroll),<br />
responsabile del reparto di traumatologia.<br />
Nel corso delle puntate,<br />
Birch viene assassinato per strada, Camille<br />
e Aaron divorziano (lei lascia<br />
l’ospedale), Kronk e Nyland aprono<br />
una clinica per poveri, Hancock rivela<br />
la propria omossessualità, Grand e<br />
Kronk si sposano in aeroporto prima<br />
che lei parta per il Sud America. In seguito<br />
entrano in scena i dottori Robert<br />
Yeats (Eric Stoltz), Gina Simon (Carla<br />
Gugino), Jeremy Hanlon (Lauren Holly),<br />
Francesca Alberghetti (Barbara<br />
Hershey). In una delle puntate medi
Chicago Story<br />
che più memorabili dell’immaginario,<br />
il dottor Geiger licenzia in un sol colpo<br />
i colleghi Austin, Hancock, Catera,<br />
Yeats e Kronk, vittime della “nuova<br />
politica dell’ospedale”. Tra le gueststars:<br />
Isabella Rossellini, il senatore<br />
Ted Kennedy (nella parte di sé stesso),<br />
Julian Sands, Lauren Bacall e Ron Silver;<br />
in una puntata dedicata al mito di<br />
Hitchcock appare Tippi Hedren, protagonista<br />
di Marnie e Gli uccelli. Mentre<br />
nel pronto soccorso di E.R. si predilige<br />
il rapporto tra i personaggi, in Chicago<br />
Hospital si cerca di ricostruire la realtà<br />
ospedaliera quasi con il taglio del reportage,<br />
senza troppe concessioni al<br />
romanzo; a tal proposito, non è un caso<br />
che la produzione abbia contattato preventivamente<br />
autorità mediche specializzate<br />
per una consulenza nella stesura<br />
delle sceneggiature. Oltre a David<br />
E. Kelley, i produttori esecutivi sono<br />
John Tinker e Bill D’Elia. La colonna<br />
sonora è composta da Mark Isham. In<br />
Italia il serial è andato in onda anche<br />
con il titolo originale.<br />
Chicago Story (Id.) Con: Maud<br />
Adams, Vincent Baggetta, Molly<br />
Cheek, Dennis Franz, Daniel Hugh-<br />
Kelly, Richard Lawson, Craig T. Nelson,<br />
Kristoffer Tabori. Produzione:<br />
Usa, 1982, poliziesco/medico/legale,<br />
colore (14/90’; 1/120’).<br />
Dottori, poliziotti e avvocati: i rappresentanti<br />
<strong>dei</strong> tre filoni di fiction più celebrati<br />
convivono in uno stesso serial<br />
ambientato realmente a Chicago. Ne<br />
fanno parte: il dottor Judith Bergstrom<br />
(Maud Adams), il difensore d’ufficio<br />
Lou Pellegrino (Vincent Baggetta),<br />
l’avvocato Megan Powers (Molly<br />
Cheek), il poliziotto Joe Gilland (Dennis<br />
Franz, che fa le prove tecniche da<br />
detective per NYPD), l’agente in borghese<br />
Frank Wajorski (Daniel Hugh-<br />
162<br />
Kelly), il collega veterano O.Z. Tate<br />
(Richard Lawson), collega di quest’ultimo,<br />
il giovane assistente del procuratore<br />
Kenneth A. Dutton (Craig T. Nelson)<br />
e il dottor Max Carson (Kristoffer<br />
Tabori). L’ospedale al centro delle vicende<br />
è il Cook County. John Beal firma<br />
le musiche del serial.<br />
Chico (Chico and the Man) Con: Jack<br />
Albertson, Freddie Prinze, Isaac Ruiz,<br />
Rodolfo Hoyos, Scatman Crothers,<br />
Bonnie Boland, Gabriel Melgar. Produzione:<br />
Usa, 1974, sit-com, colore<br />
(88/30’).<br />
AEst di Los Angeles l’ultimo americano<br />
WASP della zona è proprietario di un<br />
garage in cui tutti i lavoratori sono chicani<br />
(americani dalle origini messicane):<br />
ce n’è abbastanza per farne una sitcom.<br />
Jack Albertson interpreta l’irascibile<br />
Ed Brown, un ex commediante;<br />
Freddie Prinze veste i panni del giovane<br />
Chico Rodriguez, un ottimista dalla<br />
parlantina sciolta che riesce convincere<br />
il burbero Ed ad assumerlo. I due danno<br />
presto vita a discussioni e battibecchi<br />
improntati sulla diversità culturale<br />
e caratteriale della coppia; Brown tenta<br />
di seguire le orme del più cinico Arcibaldo<br />
(1971). Nonostante il serial accenda<br />
i riflettori sui controversi rapporti<br />
tra americani e chicani, molte associazioni<br />
hanno accusato il creatoreproduttore<br />
esecutivo James Komack di<br />
non aver assunto alcun americano con<br />
origini messicane. Lo stesso Prinze era<br />
un sangue misto nato a Porto Rico con<br />
origini ungheresi (“an Hungarican”,<br />
come si definì egli stesso); José Feliciano,<br />
che compone e canta il tema musicale,<br />
era anch’egli originario di Porto<br />
Rico. Le proteste costrinsero il produttore<br />
a limitare l’uso del termine chico<br />
(considerato offensivo dai chicani) e ad<br />
ampliare il cast con due new entry dal
163 China Beach<br />
passaporto doc: Isaac Ruiz entra in scena<br />
nelle vesti di Ramon, l’amico di<br />
Chico; Rodolfo Hoyos è Rudy, che<br />
stringe amicizia con Brown. A loro si<br />
affiancano Scatman Crothers nel ruolo<br />
di Louie Wilson, un collezionista di<br />
immondizia, e Bonnie Boland nella divisa<br />
della portalettere Mabel. Tutti, a<br />
parte Crothers, sono stati confermati fino<br />
alla seconda stagione. Freddie Prinze<br />
è morto suicida il 27 gennaio del<br />
1977, sparandosi alla testa a soli ventidue<br />
anni. Dopo una gavetta nei nightclub<br />
sulle orme di Lenny Bruce, il comico<br />
“maledetto” morto per overdose<br />
nel ’66, Prinze aveva debuttato in TV<br />
nel ’73, per poi subire la fascinazione<br />
della droga e delle armi da fuoco. Nonostante<br />
la pesante perdita, i dirigenti<br />
della NBC decisero di proseguire lo<br />
show: il dodicenne Gabriel Melgar entra<br />
in scena con il nome di Raul Garcia,<br />
che sguscia clandestinamente nel bagagliaio<br />
di Ed e Louie quando la coppia<br />
attraversa il confine con il Messico. Il<br />
suo destino sarà quello di essere adottato<br />
da Ed, un duro con il cuore tenero.<br />
Sammy Davis jr. e José Feliciano compaiono<br />
da guest-stars, il primo nei panni<br />
di sé stesso. Albertson ha vinto un<br />
Emmy Award nel 1976 quale “miglior<br />
attore protagonista in una sit-com”.<br />
China Beach (Id.) Con: Dana Delany,<br />
Nancy Giles, Robert Picardo,<br />
Concetta Tomei, Brian Wimmer, Jeff<br />
Kober, Michael Boatman, Marg Helgenberger,<br />
Chloe Webb, Megan Gallagher,<br />
Nan Woods, Ricki Lake. Produzione:<br />
Usa, 1988, drammatico/guerra,<br />
colore (64/60’).<br />
CULT<br />
La seconda serie drammatica della stagione<br />
1987-1988 dopo Vietnam addio<br />
è ancora ambientata nel corso del conflitto<br />
del Vietnam: l’idea alquanto ori<br />
ginale è di raccontare la “sporca guerra”<br />
attraverso gli occhi delle donne che<br />
si trovavano coinvolte sul campo. China<br />
Beach, il luogo dove si intrecciano<br />
tutte le vicende, è un ospedale dell’Esercito<br />
americano collocato a Da<br />
Nang. Tra i frequentatori della struttura<br />
ospedaliera: il tenente Colleen Mc-<br />
Murphy (Dana Delany), un’infermiera;<br />
Frankie Bunsen (Nancy Giles), disc-jockey<br />
della radio delle Forze Armate;<br />
il dottor Dick Richard (Robert<br />
Picardo); il maggiore <strong>dei</strong> Servizi Speciali,<br />
Lila Garreau (Concetta Tomei);<br />
Boonie Lanier (Brian Wimmer); Dodger<br />
(Jeff Kober); ill sarcastico Samuel<br />
Beckett (Michael Boatman); K.C.<br />
(Marg Helgenberger), volontaria civile<br />
eroinomane; l’attrice Laurette Barber<br />
(Chloe Webb); l’ambiziosa reporter<br />
Wayloo Marie Holmes (Megan<br />
Gallagher); Cherry White (Nan<br />
Woods) e Holly Pelegrino (Ricki<br />
Lake), volontarie della Croce Rossa<br />
(la prima rimane uccisa da una bomba).<br />
La serie creata da William Broyles<br />
jr. e John Sacret Young (quest’ultimo<br />
firma altresì da produttore esecutivo)<br />
annovera molti hit musicali di fine anni<br />
’60: la canzone “Reflections” delle<br />
Supremes di Diana Ross è utilizzata<br />
quale tema musicale; Nancy Sinatra<br />
compare in un cameo cantando il suo<br />
cavallo di battaglia del 1966 (“These<br />
Boots Are Made for Walking”); John<br />
Rubinstein e Paul Chihara compongono<br />
la colonna sonora tra un motivo famoso<br />
e l’altro John Wells si affianca a<br />
Young quale produttore esecutivo. Il<br />
plauso della critica per la credibilità<br />
della sceneggiatura e la bravura degli<br />
attori viene amplificato in alcuni momenti<br />
legati alla cruda realtà del Vietnam:<br />
un episodio (in onda in America<br />
l’8 giugno 1988) dà voce ai (veri) ricordi<br />
<strong>dei</strong> veterani; la puntata conclusi
CHiPs 164<br />
va del serial comprende una visita al<br />
Vietnam Veterans Memorial a Washington.<br />
Kathy Bates e Helen Hunt<br />
compaiono quali guest-stars; Diane<br />
Keaton è regista di più di un episodio.<br />
Tra i “tormentoni” del serial si segnala<br />
l’amore non corrisposto di McMurphy<br />
per il dottor Richard: nonostante<br />
quet’ultimo sia sull’orlo del divorzio,<br />
la loro relazione rimarrà per sempre<br />
platonica.<br />
CHiPs (Id.) Con: Larry Wilcox, Erik<br />
Estrada, Robert Pine, Paul Linke, Brodie<br />
Greer, Brianne Leary, Randi<br />
Oakes, Tina Gayle. Produzione: Usa,<br />
1977, poliziesco, colore (139/60’).<br />
La coppia di poliziotti motociclisti più<br />
popolare d’America è formata dal<br />
biondo e riservato Jonathan Baker<br />
(Larry Wilcox) e dal bruno ed estroverso<br />
Francis Poncherello detto “Ponch”<br />
(o anche “Ponciarello”, Erik Estrada):<br />
insieme pattugliano le strade in nome<br />
delle California Highway Patrols (la<br />
cui abbreviazione dà il titolo al serial).<br />
Sulle interminabili autostrade americane<br />
ne succedono di tutti i colori:<br />
ubriachi che vanno a zig-zag nell’ora<br />
di punta, stunt-men che provocano incidenti<br />
in cerca <strong>dei</strong> soldi dell’assicurazione,<br />
persone intrappolate nelle lamiere,<br />
inseguimenti spettacolari in<br />
mezzo al traffico (tanto realistici da<br />
coinvolgere Estrada in uno di essi, ferendolo<br />
gravemente nel 1979). Quando<br />
Baker e Ponciarello entrano in<br />
azione, un’efficace ripresa aerea li riprende<br />
dall’alto nel groviglio di strade<br />
e tangenziali che percorrono in ogni<br />
episodio. Fanno da contorno ai due<br />
poliziotti on the road: il loro comandante,<br />
il sergente Joe Getraer (Robert<br />
Pine); i poliziotti Grossman (Paul<br />
Linke), Barickza (Brodie Greer),<br />
Sindy Cahill (Brianne Leary), Bonnie<br />
Clark (Randi Oakes) e Kathy Linahan<br />
(Tina Gayle). Nel corso dell’ultima<br />
stagione il difficile rapporto tra i due<br />
protagonisti portò Wilcox ad abbandonare<br />
il serial; Estrada non si presentò<br />
sul set per qualche tempo e venne<br />
sostituito dal campione olimpico di<br />
decathlon Bruce Jenner, nell’uniforme<br />
di Steve McLeish; lo stesso accadde<br />
a Baker, rimpiazzato nell’ultima<br />
stagione da Tom Reilly nei panni di<br />
Bobby Nelson detto “Hot Dog” e, negli<br />
episodi conclusivi, da Bruce<br />
Penhall nel ruolo di Bruce Nelson, il<br />
fratello di Bobby campione di motociclismo.<br />
Cy Chermak firma da produttore<br />
esecutivo la serie ideata da Rick<br />
Rosner. John Carl Parker è l’autore<br />
della colonna sonora. Larry Wilcox si<br />
diletta anche dietro la macchina da<br />
presa. Tra le guest-stars di turno:<br />
George Peppard (nei panni di sé stesso),<br />
Sonny Bono, Ed Harris, Edward<br />
James Olmos, Leif Garrett, Dick Van<br />
Patten, Cindy Williams, Richard<br />
Roundtree, Apollonia Kotero, Fred<br />
Dryer, Don Most, Julie Newmar, David<br />
Caruso, Laura Branigan e la coppia<br />
Dana Plato-Todd Bridges di Harlem<br />
contro Manhattan. Oltre che a<br />
Los Angeles, il <strong>telefilm</strong> è stato girato a<br />
Malibu, San Fernando, Van Nuys e<br />
Venice, in California.<br />
Chisholms, The (Id.) Con: Robert<br />
Preston, Rosemary Harris, Ben Murphy,<br />
Jimmy Van Patten, Brian Kerwin,<br />
Brett Cullen, Stacey Nelkin, Delta<br />
Burke, Susan Swift, Charles Frank,<br />
Reid Smith, Victoria Racimo, Mitchell<br />
Ryan. Produzione: Usa, 1980, western,<br />
colore.<br />
Ennesimo western on the road sulla<br />
scia di Carovane verso il West (1957),<br />
il serial racconta il viaggio della famiglia<br />
Chisholm dalla Virginia al Wyo
165 Christy<br />
ming nel 1844. Dopo una breve interruzione,<br />
i protagonisti cambiano meta<br />
e si dirigono verso la California. Guidano<br />
la carovana il capo-clan Hadley<br />
Chisholm (Robert Preston), sua moglie<br />
Minerva (Rosemary Harris) e un “reggimento”<br />
di figli: Will (Ben Murphy),<br />
Bo (Jimmy Van Patten), Gideon (interpretato<br />
dapprima da Brian Kerwin,<br />
quindi da Brett Cullen), Bonnie Sue<br />
(che prima ha il volto di Stacey Nelkin,<br />
in seguito quello di Delta Burke). Susan<br />
Swift interpreta la figlia Annabel,<br />
che viene uccisa dagli indiani; l’attrice<br />
torna successivamente in scena nei<br />
panni di Mercy Hopwell, una ragazza<br />
che si unisce alla combricola viaggiante.<br />
La guida Lester Hackett è interpretata,<br />
in ordine temporale, da Charles<br />
Frank e Reid Smith; Victoria Racimo è<br />
Kewedinok, una donna indiana che<br />
porta Will all’altare; Mitchell Ryan è il<br />
capo-carovana Cooper Hawkins, che<br />
acquista maggior rilevanza dopo la<br />
morte prematura di Hadley Chisholm.<br />
La serie è creata da David Dortort ed<br />
Evan Hunter. Alan Landsburg firma da<br />
produttore esecutivo. Gerald Fried e<br />
William Kraft compongono la colonna<br />
sonora.<br />
Chopper one Vedi Arriva l’elicottero.<br />
Chopper Squad (Id.) Con: Robert<br />
Coleby, Jeanie Drynan, Dennis Grosvenor,<br />
Tony Hughes, Eric Oldfield,<br />
Graham Rouse, Willie Fennell, Noel<br />
Trevarthen. Produzione: Australia,<br />
1977, avventura, colore (26/60’; 1/90’).<br />
Sulla rotta di Avventure in elicottero<br />
(1957), la serie racconta le gesta eroiche<br />
di una squadra di salvataggio in<br />
volo dove chiama l’emergenza. Fanno<br />
parte del team: il pilota Barry Drummond<br />
(Robert Coleby), la dottoressa<br />
Georgia Batie (Jeanie Drynan), Jebbie<br />
Best (Dennis Grosvenor), Tim Lynch<br />
(Tony Hughes), Phil Hardy (Eric Oldfield)<br />
e il capitano Rollie (Graham<br />
Rouse). Willie Fennell interpreta Mr.<br />
Rodney Coombs; Noel Trevarthen è il<br />
dottor Edward Allen. A scene spettacolari<br />
si accavallano storie inverosimili,<br />
in cui l’utilizzo dell’elicottero non<br />
sempre è plausibile (come quando una<br />
rockstar viene colpita da una bottiglia<br />
lanciata dal pubblico e l’ospedale è distante<br />
una ventina di chilometri). Alan<br />
Edwards è il vero pilota della serie; l’elicottero<br />
al centro delle vicende è un<br />
Bell Jet Ranger 2. Nel primo ciclo il<br />
quartier generale risulta il Dee Why<br />
Surf Club; nella seconda stagione<br />
scompaiono la dottoressa Batie (si è<br />
trasferita in Nuova Guinea) e Rollie<br />
(muore per infarto nell’ultima puntata<br />
del ciclo). Howard Leeds firma da produttore<br />
i primi 5 episodi, Don Battye<br />
tutti gli altri. Si tratta del secondo serial<br />
australiano dopo Skippy (1968) a contemplare<br />
l’uso frequente di un elicottero.<br />
Il <strong>telefilm</strong>, lanciato da un film-tv<br />
nel 1976, è stato preceduto nel 1974<br />
dalla serie dell’ABC Arriva l’elicottero,<br />
ennesimo remake del capostipite datato<br />
1957.<br />
Christy (Id.) Con: Kellie Martin, Tyne<br />
Daly, Randall Batinkoff, Tess Harper,<br />
Annabella Price, Stewart Finlay-<br />
McLennan, Emily Schulman, Trip<br />
Cogburn, Levar Burton. Produzione:<br />
Usa, 1996, drammatico, colore<br />
(20/60’).<br />
Basata sul romanzo omonimo del 1967<br />
di Catherine Marshall, la serie racconta<br />
la vita della diciannovenne Christy<br />
Huddleston (Kellie Martin), la nuova<br />
maestra di Cutter Gap, una comunità<br />
montana del Tennessee. Attorno alla<br />
protagonista ruotano le figure di Miss
Ciao Debby! 166<br />
Alice Henderson (Tyne Daly, che per<br />
questo ruolo ha vinto un Emmy Award<br />
nel 1996 quale “miglior attrice non<br />
protagonista”); del Reverendo David<br />
Grantland (Randall Batinkoff), il quale<br />
corteggia Christy; Fairlight Spencer<br />
(Tess Harper); Miss Ida Grantland<br />
(Annabella Price), la sorella di David<br />
che in seguito si sposa e si trasferisce<br />
in California; il dottor Neil MacNeill<br />
(Stewart Finlay-McLennan), immigrato<br />
scozzese; Ruby Mae Morrison<br />
(Emily Schulman); Isaac McHone<br />
(Trip Cogburn). In seguito la comunità<br />
accoglie la prima persona di colore:<br />
Daniel Scott (Levar Burton) giunge a<br />
Cutter Gap per fare praticantato al fianco<br />
del dottor MacNeill. Barney Rosenzweig<br />
e Ken Wales firmano da produttori<br />
esecutivi. Tra il 2000 e il 2001<br />
sono stati girati 3 film-tv con un nuovo<br />
cast. Il serial è stato girato a Townsend,<br />
nel Tennessee.<br />
Ciao Debby! (The Debbie Reynolds<br />
Show) Con: Debbie Reynolds, Don<br />
Chastain, Tom Bosley, Patricia Smith,<br />
Bobby Riha, Billy De Wolfe. Produzione:<br />
Usa, 1969, sit-com, colore<br />
(26/30’).<br />
COTTO<br />
Lanciata dall’NBC come la sit-com che<br />
doveva contrastare il Doris Day Show<br />
(CBS), si rivelò un flop in patria: come<br />
Doris Day, anche Debbie Reynolds lasciò<br />
il successo cinematografico per<br />
cimentarsi con il piccolo schermo.<br />
Creato e prodotto da Jess Oppenheimer<br />
(Lucy ed io), il serial racconta le<br />
aspirazioni giornalistiche della casalinga<br />
Debbie Thompson; suo marito<br />
Jim (Don Chastain) è un giornalista<br />
sportivo del “Los Angeles Sun”: come<br />
in Lucy ed io, la moglie vuole competere<br />
nella professione del coniuge.<br />
Tom Bosley interpreta il commerciali<br />
sta Bob Landers, il cognato di Debbie<br />
della porta accanto; Patricia Smith veste<br />
i panni di Charlotte, la moglie di<br />
Bob e sorella della protagonista;<br />
Bobby Riha è Bruce, il figlio <strong>dei</strong> Landers;<br />
Billy De Wolfe è il ragioniere<br />
Delbert Deloy. La Reynolds, che deteneva<br />
il 50% <strong>dei</strong> diritti della serie per<br />
due anni di trasmissione, si infuriò con<br />
il network per lo sponsor di una marca<br />
di sigarette, rinunciando alla garanzia<br />
sulla seconda stagione pur di non avere<br />
il... fumo negli occhi. Jack Marshall<br />
e Tony Romeo sono gli autori della colonna<br />
sonora, mentre Debbie Reynolds<br />
canta il tema musicale.<br />
Ciao dottore! (Hallo Oncle Doc)<br />
Con: Ulrich Reinthaller, Svenja Pages.<br />
Produzione: Germania, 1994, medico,<br />
colore (52/60’).<br />
Per il giovane dottor Markus Kampmann<br />
(Ulrich Reinthaller), che veste il<br />
camice in una clinica pediatrica a Heidelberg,<br />
curare i bambini è un po’ come<br />
una missione. Lungimirante sul lavoro<br />
è altresì comprensivo e rassicurante<br />
con i piccoli malati anche quando<br />
si trova di fronte a situazioni drammatiche<br />
o d’emergenza come l’AIDS e<br />
gli incidenti stradali. Non mancano<br />
storie positive, come quella di un bambino<br />
che trova il coraggio di andare<br />
avanti nonostante la tragica e prematura<br />
perdita <strong>dei</strong> genitori. Per il dottor<br />
Kampmann non mancano invidie e rivalità<br />
tra i colleghi e una storia d’amore<br />
in corsia con la psicologa Corinna<br />
Halver (Svenja Pages). Renate e Kerstin<br />
Engelmann sono i produttori della<br />
serie insieme a Ulrike Leipold.<br />
Ciclone in convento, Un (Um<br />
Himmels Willen) Con: Fritz Wepper,<br />
Lotte Albers, Rosel Zech, Michael<br />
Wenninger, Andrea Wilder, Anna Lui
167 Cimarron Strip<br />
se Kish, Anne Weinknecht, Emanuela<br />
von Frankenberg, Lars Weström, Karin<br />
Gregorek, Hannelore Hoger. Produzione:<br />
Germania, 2002, drammatico,<br />
colore (65/60’).<br />
Dopo aver passato una vita “da mediano”<br />
al fianco di Derrick, tanto da fungere<br />
da alter ego del suo leggendario<br />
fermacravatta, Fritz Wepper tenta la<br />
propria strada con una capigliatutra<br />
che ricorda vagamente uno di quei<br />
quattro parrucchini con cui Horst Tappert<br />
si tappezzava la pelata sul set. Ma<br />
anche nel nuovo serial Wepper non è<br />
lasciato da solo e gli viene affiancato<br />
una sorta di tutor: se l’amico Fritz veste<br />
la giacca e la cravatta di Wolfgang<br />
Wöller, sindaco di Kaltenthal, un piccolo<br />
paese in provincia di Monaco, sua<br />
strenua oppositrice si dimostra sorella<br />
Jutta Speidel (Lotte Albers), tornata<br />
nel paese natale dopo una lunga esperienza<br />
di missionaria in Africa. Il sindaco<br />
vuole impossessarsi dell’edificio<br />
che ospita il convento per realizzarvi<br />
un centro congressi in grado di ridare<br />
prestigio alla cittadina: tra sorella Lotte<br />
e Wöller inizia così una sfida che<br />
non esclude i colpi bassi. Lei si dimostra<br />
disposta a candidarsi come sindaco,<br />
lui diventa l’emblema del politico<br />
corrotto e approfittatore. Tra gli altri<br />
personaggi di contorno: la Madre superiora<br />
Elisabeth Reuter (Rosel Zech);<br />
il dottor Martin Richter (Michael Wenninger);<br />
la segretaria del sindaco (interpretata<br />
da Andrea Wildner); Barbara<br />
Silenius (Anna Luise Kish); Sophie<br />
Tietze (Anne Weinknecht); Agnes<br />
Schwandt (Emanuela von Frankenberg);<br />
l’agente Meier (Lars Weström)<br />
e sua moglie Felicitas (Karin Gregorek).<br />
Successivamente arriva da Colonia<br />
sorella Mechthild (Hannelore Hoger),<br />
che con le sue idee rigide e conservatrici<br />
si scontra con Lotte e le sue<br />
compagne, fino a rischiare di far cadere<br />
il convento nelle mani dell’avido<br />
sindaco. Le riprese sono state effettuate<br />
tra Monaco e altri due paesini della<br />
Baviera: nel borgo medievale di Landshut<br />
e a Niederaichbach, sulle rive del<br />
fiume Isar, dove si trova il castello del<br />
principe di Urach che è stato adattato a<br />
convento. La serie, sorta di Don Camillo<br />
e l’Onorevole Peppone alla tedesca,<br />
con tanto di echi alla Sister Act, è<br />
prodotta da Neue Deutsche Film<br />
GmbH per ARD. La produttrice Claudia<br />
Sihler ha scelto Wepper perché le<br />
ricordava la comicità di Walter<br />
Matthau; dopo 25 anni trascorsi all’ombra<br />
di Derrick/Tappert, l’attore tedesco<br />
ha avuto la sua bella rivincita,<br />
aggiudicandosi nel 2003 per la sua interpretazione<br />
da primo cittadino il prestigioso<br />
German Television Award.<br />
Cimarron Strip (Id.) Con: Stuart<br />
Whitman, Randy Boone, Percy Herbert,<br />
Jill Townsend. Produzione: Usa,<br />
1967, western, colore (23/60’).<br />
Ambientato nell’Oklahoma sul finire<br />
del XIX secolo, il serial-western segue<br />
il successo di Carovane verso il West<br />
(1957) e Il virginiano (1962). Nella<br />
piccola cittadina di Cimarron, al confine<br />
tra il Kansas e il territorio degli indiani,<br />
si intersecano le vite dello sceriffo<br />
federale Jim Crown (Stuart Whitman),<br />
del giovane fotografo (e aiutosceriffo<br />
part-time) Francis Wilde<br />
(Randy Boone), dell’altro aiuto Mac-<br />
Gregor (Percy Herbert), di origini<br />
scozzesi e dal bicchiere facile, e di<br />
Dulcey Coopersmith (Jill Townsend),<br />
proprietario del caffè locale ereditato<br />
dal padre. Philip Leacock è il produttore<br />
esecutivo del <strong>telefilm</strong> ideato da Christopher<br />
Knopf. Le musiche sono di<br />
Morton Stevens; Bernard Herrmann<br />
compone la colonna sonora di un epi
Cin Cin 168<br />
sodio; Maurice Jarre è l’autore del tema<br />
musicale. Telly Savalas, Kevin Kline<br />
e Tom Berenger sono tra le gueststars<br />
della serie.<br />
Cin Cin (Cheers) Con: Ted Danson,<br />
Shelley Long, Nicholas Colasanto,<br />
Rhea Perlman, George Wendt, John<br />
Ratzenberger, Kelsey Grammer, Woody<br />
Harrelson, Bebe Neuwirth, Kirstie<br />
Alley, Tom Skerritt. Produzione: Usa,<br />
1982, sit-com, colore (275/30’; 2/60’;<br />
1/90’).<br />
CULT<br />
Una delle sit-com più popolari e longeve<br />
d’America merita senz’altro un<br />
brindisi. E i primi ad aver diritto di alzare<br />
in alto i calici sono Ted Danson e<br />
Shelley Long, i due protagonisti. Il primo<br />
nei panni di Sam “Mayday” Malone,<br />
un ex giocatore di baseball <strong>dei</strong> Red<br />
Sox di Boston che terminata la carriera<br />
decide di aprire un bar con il suo allenatore<br />
un po’ rimbambito, Ernie Pantusso<br />
(Nicholas Colasanto). La seconda<br />
interpreta Diane Chambers, una<br />
professoressa di letteratura mollata dal<br />
fidanzato il giorno prima delle nozze<br />
proprio nel bar che fa da set a tutta la<br />
serie. Tra Sam e Diane nasce una tormentata<br />
storia d’amore. A loro si aggiunge<br />
la scorbutica e sarcastica cameriera<br />
Carla Tortelli (Rhea Perlman), divorziata<br />
con quattro figli sulle spalle.<br />
Al bancone di Cheers, come viene<br />
chiamato il locale, si siede una schiera<br />
di avventori che con i loro problemi<br />
scandiscono gli episodi della situation-comedy:<br />
il disoccupato Norm Peterson<br />
(George Wendt), che ordina una<br />
birra dopo l’altra; il postino Cliff Clavin<br />
(John Ratzenberger), che “recapita”<br />
ansie e paranoie addosso a Sam e<br />
Diane. Altri protagonisti si aggiungono<br />
nel corso della serie: Kelsey Grammer<br />
è il dottor Frasier Crane, uno psi<br />
chiatra che per un po’ esce con Diane<br />
per poi uscire con uno spin-off tutto<br />
suo (Frasier); Woody Harrelson entra<br />
nel cast (dopo la morte nell’85 di Colasanto)<br />
nei panni di Woody Boyd; la<br />
psichiatra Lilith Sternin (Bebe<br />
Neuwirth) diventa la nuova “preda” di<br />
Frasier (la coppia si sposa, ha un bambino<br />
e poi si separa). Kirstie Alley entra<br />
in scena come Rebecca Howe, la<br />
nuova proprietaria del bar con la quale<br />
Sam intreccia una relazione: i due cercano<br />
anche di avere un bambino; Tom<br />
Skerritt appare occasionalmente nelle<br />
vesti di Evan Drake, il boss di Rebecca.<br />
Dopo alcune stagioni, Diane decide<br />
di andarsene per scrivere un romanzo,<br />
Sam vende il bar a una multinazionale<br />
salvo poi ritornare come gestore,<br />
Carla si risposa. La sit-com ha segnato<br />
una delle più incredibili ascese di<br />
ascolti, diventando il programma più<br />
visto in America nella stagione 1990<br />
’91. Nel 1992 Danson, che percepiva<br />
450.000 dollari a puntata, annunciò di<br />
voler lasciare il set: i produttori decisero<br />
di non proseguire senza Sam. Nell’ultima<br />
puntata, vista da 150 milioni<br />
di persone, Shelley Long torna in scena<br />
nell’episodio che ha registrato il record<br />
di ascolti della televisione americana.<br />
Quella stessa sera il cast venne<br />
intervistato nel corso del Tonight show<br />
al Bull and Pinch Pub di Boston, il locale<br />
che ha ispirato Cheers. Per i più<br />
curiosi, il bar al centro delle vicende risale<br />
al 1889 ed era originariamente un<br />
bordello; al massimo può contenere 75<br />
persone; l’indirizzo fittizio è Beacon<br />
Street 112 1/2. La serie è creata da<br />
Glen Charles, Les Charles e James<br />
Burrows, che firmano altresì come<br />
produttori esecutivi in compagnia di<br />
Tom Anderson, Dan O’Shannon, Cheri<br />
Eichen, Bill Steinkellner, Phoef Sutton.<br />
La canzone “Where Everybody
169 5 del 5° piano, I<br />
Knows Your Name”, composta da<br />
Gary Portnoy e da Judy Hart Angelo, è<br />
cantata dal primo e ha vinto più di un<br />
Emmy Award. In tutto la sit-com si è<br />
aggiudicata la bellezza di 21 ASCAP<br />
Awards, 28 Emmy Awards, 6 Golden<br />
Globes, 4 Q Awards, 3 American Comedy<br />
Awards, 2 DGAAwards. Tra i volti<br />
noti di passaggio si riconoscono<br />
John Cleese, Fred Dryer, Sherilyn<br />
Fenn, Lisa Kudrow, Kate Mulgrew,<br />
Brent Spiner, Marcia Cross, Arsenio<br />
Hall, Tom Berenger. Molti personaggi<br />
del <strong>telefilm</strong> sono tornati sul piccolo<br />
schermo, anche se non in carne e ossa,<br />
in un episodio <strong>dei</strong> Simpson, doppiati<br />
dagli interpreti originali. La figura di<br />
Carla nel 1987 ha dato vita al secondo<br />
spin-off: Tortellis vede co-protagonista<br />
Nick, il suo ex marito.<br />
Cinese, Il (L’ange déchu) Con: Charles<br />
Aznavour, Mariangela Melato, Cecile<br />
N’Guien, Gaby Dohm. Produzione:<br />
Spagna, 1992, poliziesco, colore<br />
(6/60’).<br />
Nato come serial che doveva fare da<br />
contraltare alla prepotenza americana,<br />
con l’ambizione di proporre un poliziesco<br />
leggero e sofisticato, il progetto è<br />
presto naufragato sotto i colpi dell’audience,<br />
tanto che <strong>dei</strong> sei episodi previsti<br />
ne sono andati in onda solo due. Il<br />
detective parigino Charles Cotrel<br />
(Charles Aznavour) distorce con l’auto-ironia<br />
lo stereotipo del flic tutto d’un<br />
pezzo, mentre al suo fianco si muovono<br />
figure femminili che lo distraggono<br />
dalle indagini, come quelle interpretate<br />
da Mariangela Melato (nei panni di Valeria<br />
Contini), da Cecile N’Guien (nel<br />
ruolo di Ai-Fang) o da Gaby Dohm<br />
(Maria). La sceneggiatura è firmata da<br />
Len Richmond, Lila Cazès, Philip<br />
Blinko e Alain Rieff; Georges Garvarenz<br />
compone la colonna sonora.<br />
Cinese a Scotland Yard, Un (The<br />
Chinese Detective) Con: David Yip,<br />
Derek Martin, Arthur Kelly, John<br />
Judd. Produzione: Gran Bretagna,<br />
1981, poliziesco, colore (20/60’).<br />
La prima serie inglese poliziesca ad<br />
avere un protagonista extracomunitario<br />
vede in azione John Ho (David<br />
Yip), un detective venticinquenne di<br />
origini cinesi (ma nato in Inghilterra)<br />
che si muove nella convulsa periferia<br />
Est di Londra, nel distretto di Limehouse.<br />
Deciso e imperturbabile come<br />
Charlie Chan, Ho veste casual e<br />
denota in originale uno spiccato accento<br />
londinese. Al suo fianco nel corso<br />
delle indagini: l’ispettore capo<br />
Berwick (Derek Martin), il giovane<br />
sergente Donald Chegwyn (Arthur<br />
Kelly) e l’ineffabile Roy Kinnock<br />
(John Judd). Terence Williams firma<br />
da produttore il serial ideato da Ian<br />
Kennedy Martin. Per la cronaca, la polizia<br />
inglese non ha gradito il velato<br />
razzismo che traspare ogni tanto tra le<br />
forze dell’ordine di Sua Maestà.<br />
5 del 5° piano, I Con: Gian Fabio<br />
Bosco, Serena Cantalupi, Luca Sandri,<br />
Georgia D’Ambra, Niccolò Della Bona.<br />
Produzione: Italia, 1988, sit-com,<br />
colore (95/30’).<br />
“Con questa serie non siamo partiti dal<br />
presupposto di far ridere per forza.<br />
Eravamo disposti a rinunciare a quattro<br />
grosse risate per trenta minuti di<br />
sorrisi”: così Umberto Simonetta, ideatore<br />
e sceneggiatore di questa sorta<br />
di sit-com made in Italy. Protagonista è<br />
una tipica famiglia italiana composta<br />
da cinque persone: padre, madre e tre<br />
figli. Edoardo (Gian Fabio Bosco, la<br />
metà del duo Ric e Gian) è il papà-marito,<br />
un dirigente insoddisfatto di una<br />
grande casa editrice; la moglie Gisella<br />
(Serena Cantalupi) si divide tra la fa
Cinque in famiglia<br />
miglia e il suo negozio di moda; Gianfilippo<br />
(Luca Sandri) è il figlio maggiore,<br />
uno svogliato universitario ventenne;<br />
l’adolescente Stefania (Georgia<br />
d’Ambra) vive i primi tormenti d’amore<br />
tipici <strong>dei</strong> suoi quattordici anni; Simone<br />
(Niccolò Della Bona) è il figlio<br />
più piccolo. Al quintetto protagonista<br />
non viene attribuito alcun cognome per<br />
evidenziare che si tratta di una famiglia<br />
come tante. La regia è affidata a Guido<br />
Stagnaro; Giorgio Tregnaghi e Cosimo<br />
Schiavone sono i produttori esecutivi.<br />
Marco Columbro compare in una puntata<br />
nei panni di sé stesso.<br />
Cinque in famiglia (Party of Five)<br />
Con: Scott Wolf, Lacey Chabert, Neve<br />
Campbell, Matthew Fox, Brandon e<br />
Taylor Potter, Jennifer Love Hewitt,<br />
Paula Devicq, Carroll O’Connor, Jeremy<br />
London, Jennifer Aspen. Produzione:<br />
Usa, 1994, drammatico, colore<br />
(142/60’).<br />
Il pluripremiato <strong>telefilm</strong>, vincitore di<br />
un Golden Globe nel ’96 quale “miglior<br />
serie drammatica”, si è rivelato<br />
un flop in Italia. Eppure i presupposti<br />
per il successo c’erano tutti. Dopo<br />
l’improvvisa morte <strong>dei</strong> genitori avvenuta<br />
in un incidente stradale, Bailey<br />
Salinger (interpretato da Scott Wolf,<br />
un vero e proprio sex-symbol tra le<br />
adolescenti americane) deve tenere<br />
unita la famiglia: le giovani Claudia<br />
(Lacey Chabert), violinista di talento<br />
e l’insicura Julia (Neve Campbell, che<br />
grazie al <strong>telefilm</strong> ha iniziato una folgorante<br />
carriera cinematografica); il<br />
tenero neonato Owen (interpretato a<br />
turno dai gemelli Porter, Brandon e<br />
Taylor); il venticinquenne Charlie<br />
(Matthew Fox), il quale cerca di calarsi<br />
nella figura paterna. Nel corso del<br />
serial ambientato a San Francisco, le<br />
paure, le speranze e i contrasti di cia<br />
170<br />
scuno vengono portati alla luce da un<br />
punto di vista esclusivo: quello <strong>dei</strong> figli.<br />
Annientando le figure materne e<br />
paterne, bandendo le solite prediche<br />
moralistiche da happy end, la serie<br />
mette in scena le psicologie credibili<br />
di alcuni giovani alle prese con la vita<br />
di tutti i giorni: le relazioni con l’altro<br />
sesso, le vicissitudini scolastiche, i<br />
primi lavori part-time, l’affitto da pagare,<br />
l’impegno sociale, la prima volta,<br />
i contrasti e la solidarietà tra fratelli.<br />
Tra i momenti cruciali del serial:<br />
Kirsten Bennett (Paula Devicq), la tata<br />
di Owen, si fidanza con Charlie e va<br />
a vivere sotto lo stesso tetto <strong>dei</strong> cinque<br />
protagonisti; una delle conquiste di<br />
Bailey muore per overdose di cocaina;<br />
il ristorante di famiglia viene salvato<br />
dal fallimento grazie all’aiuto del<br />
nonno Jacob (Carroll O’Connor); Julia<br />
si sposa in Nevada con Griffin (Jeremy<br />
London), per poi trasferirsi due<br />
mesi in Europa; a Charlie viene diagnosticato<br />
il morbo di Hodgkin, mentre<br />
la fidanzata Daphne (Jennifer<br />
Aspen) scopre di essere incinta (il primo<br />
riuscirà a curarsi, la seconda lascerà<br />
la città dopo la maternità); Bailey<br />
e Charlie si contendono la custodia<br />
di Owen: alla fine toccherà al più giovane<br />
prendersene cura. Oltre al Golden<br />
Globe del ’96, la serie si è aggiudicata<br />
un ALMA Award, un Humanitas<br />
Prize, 2 Young Star Awards (entrambi<br />
andati a Lacey Chabert). Sono diversi<br />
i volti noti che sfilano nella serie: Brittany<br />
Murphy, Carroll O’Connor, Kate<br />
Hudson, Karen Black, Samaire Armstrong<br />
e, nei panni di sé stessi, i<br />
R.E.M. Christopher Keyser e Amy<br />
Lippman sono i produttori esecutivi;<br />
Steven Cahill e Christopher Klatman<br />
firmano le musiche originali e il tema<br />
musicale “Everybody Wants To Be<br />
Closer to Me”. Le riprese sono state
171 Cisco Kid<br />
effettuate all’UCLA di Los Angeles, a<br />
Culver City e a San Francisco. Il personaggio<br />
di Sarah Reeves (Jennifer<br />
Love Hewitt), la fidanzata di Bailey,<br />
ha dato vita nel 1999 allo spin-off Cenerentola<br />
a New York.<br />
Cinque ragazze e un miliardario<br />
(Rags to Riches) Con: Joseph Bologna,<br />
Kimiko Gelman, Tisha Campbell,<br />
Bridget Michele, Blanca DeGarr, Heidi<br />
Zeigler, Douglas Seale. Produzione:<br />
Usa, 1987, sit-com/musicale, colore<br />
(21/60’).<br />
Ambientata nel 1961, la serie si distingue<br />
per i numerosi intermezzi<br />
musicali, con canzoni attuali alternate<br />
a classici brani rock degli anni Sessanta.<br />
La storia è quella del vivace<br />
miliardario Nick Foley (Joseph Bologna),<br />
che per impressionare un cliente<br />
decide di adottare un gruppo di cinque<br />
ragazze orfane, diverse l’una dall’altra<br />
come le Spice Girls: l’asiatica<br />
Rose (Kimiko Gelman); Marva (Tisha<br />
Campbell), quella di colore; la<br />
bionda Diane (Bridget Michele); la<br />
mascolina Patti (Blanca DeGarr); la<br />
piccola Mickey (Heidi Zeigler). Douglas<br />
Seale interpreta John Clapper, il<br />
maggiordomo inglese di casa Foley.<br />
Oltre a essere l’ideatore della serie,<br />
Bernie Kukoff firma da produttore<br />
esecutivo in compagnia di Leonard<br />
Hill e Andrew Schneider; tra i molti<br />
compositori musicali c’è da notare la<br />
presenza di Chris Carter, il creatore di<br />
X-Files.<br />
Cinque signore Buchanan, Le<br />
(The 5 Mrs. Buchanans) Con: Judith<br />
Ivey, Harriet Sansom Harris, Charlotte<br />
Ross, Beth Broderick, Eileen Heckart.<br />
Produzione: Usa, 1994, sit-com, colore<br />
(17/30’).<br />
Ambientata nella fittizia Mercy, nel<br />
l’Indiana, la serie ruota attorno a quattro<br />
donne completamente differenti<br />
che hanno solo due legami in comune:<br />
hanno tutte sposato un Buchanan e ciascuna<br />
di loro, per un motivo o per l’altro,<br />
non sopporta la suocera. Alex (Judith<br />
Ivey) è un’ebrea femminista di<br />
New York; la trasandata Vivian (Harriet<br />
Sansom Harris) è una ricca casalinga<br />
con due figli gemelli sulle spalle;<br />
Bree (Charlotte Ross) arriva dalla California<br />
e si è sposata da poco; l’ex barista<br />
Delilah (Beth Broderick) è salita<br />
all’altare con un predicatore. Tutte<br />
hanno a che fare con la crudele e sarcastica<br />
suocera, la settantenne Emma<br />
Buchanan (Eileen Heckart), che cerca<br />
di rendere loro la vita difficile. Ognuna<br />
delle protagoniste ha la sua particolare<br />
stravaganza oppure nasconde qualche<br />
scheletro nell’armadio: Alex è stata arrestata<br />
nel 1974 per aver acceso un<br />
falò a Central Park; Vivian si mette a<br />
posto la coscienza servendo da bere in<br />
un’associazione umanitaria; la madre<br />
di Bree per ben 19 anni ha interpretato<br />
Campanellino nelle sfilate della Disney;<br />
Delilah ha lavorato come lapdancer<br />
e ha posato nuda per “Playmen”;<br />
Emma ha la mania di dipingere<br />
a mano riproduzioni della natività.<br />
Marc Cherry e Jamie Wooten sono i<br />
creatori e produttori esecutivi del serial.<br />
Steven Cahill firma le musiche<br />
originali. Il nome di Bree è stato ripescato<br />
da Marc Cherry 10 anni dopo, in<br />
Desperate Housewives, con il personaggio<br />
di Bree Van De Kamp.<br />
Cisco Kid (The Cisco Kid) Con:<br />
Duncan Renaldo, Leo Carillo. Produzione:<br />
Usa, 1950, western, colore<br />
(156/30’).<br />
CULT<br />
Uno <strong>dei</strong> western più longevi della televisione<br />
è nato dalla fantasia di O.
Città degli angeli, La<br />
Henry – nel breve racconto The Caballero’s<br />
Way – per poi prendere vita in<br />
una serie di film muti e, con l’avvento<br />
del sonoro, nella pellicola Old Arizona<br />
(1929, inedita in Italia), che procurò<br />
uno <strong>dei</strong> primi Oscar della storia a Warner<br />
Baxter; dopo una versione radiofonica<br />
nel 1943, è la volta del piccolo<br />
schermo grazie alla produzione della<br />
Ziv Tv di Fred Ziv: Duncan Renaldo<br />
cavalca nei panni messicani di Cisco,<br />
affiancato dal gioviale compagno d’avventure<br />
il cicciottello Pancho (Leo Carillo).<br />
Agli occhi della legge i due sono<br />
ricercati per alcuni crimini mai specificati;<br />
agli occhi delle vittime di soprusi<br />
che incontrano sulla strada rappresentano<br />
una coppia di giustizieri che li<br />
aiuta a risolvere le loro disgrazie. Cisco<br />
è un eroe sui generis: vestito sempre<br />
impeccabilmente con sombrero e<br />
abito nero ricamato, stende i malvagi<br />
con la pistola e le donne con il sorriso.<br />
Le musiche messicane della serie sono<br />
state composte a Tokyo da Albert<br />
Glasser. Nonostante all’epoca tutti i<br />
network trasmettessero in bianco e nero,<br />
la serie è stata la prima ad essere girata<br />
a colori. Il cavallo di Cisco si chiama<br />
Diablo, quello di Pancho è Loco. In<br />
conteporanea al <strong>telefilm</strong> è nato il fumetto<br />
disegnato dall’argentino José<br />
Luis Salinas sulla scorta delle sceneggiature<br />
dell’americano Rod Reed. Nel<br />
1994 è stato girato un film-tv con<br />
Jimmy Smits nei panni di Cisco e<br />
Cheech Marin in quelli di Pancho.<br />
Città degli angeli, La (City of Angels)<br />
Con: Wayne Rogers, Elaine Joyce,<br />
Clifton Jones, Philip Sterling. Produzione:<br />
Usa, 1976, poliziesco, colore<br />
(13/30’).<br />
Due anni dopo l’uscita cinematografica<br />
di Chinatown di Polanski, i produttori<br />
Philip DeGuere e William F. Phil<br />
172<br />
lips traducono sul piccolo schermo le<br />
atmosfere hard-boiled della Los Angeles<br />
anni ’30. Al posto di Jack Nicholson<br />
entra in scena Wayne Rogers<br />
(M.A.S.H.) nei panni dell’investigatore<br />
privato Jake Axminster. Tre “angeli<br />
custodi” sorvegliano le indagini “a<br />
muso duro” del detective che sfoggia<br />
cravatte variopinte tra intrighi politici<br />
e scandali nell’alta società: la bionda<br />
segretaria Marsha (Elaine Joyce), il tenente<br />
Murray Quint (Clifton Jones) e<br />
l’avvocato Michael Brimm (Philip<br />
Sterling). L’ufficio del protagonista è<br />
situato al Bradbury Building; per spostarsi<br />
da un capo all’altro della città il<br />
nostro guida una piccola Bugatti. Il serial<br />
è ideato da Stephen J. Cannell e<br />
Roy Huggins (quest’ultimo altresì<br />
produttore); Jo Swerling è il produttore<br />
esecutivo. Il tema musicale è composto<br />
da Nelson Riddle.<br />
Città in controluce, La (Naked<br />
City) Con: James Franciscus, John<br />
McIntire, Harry Bellaver, Horace Mc-<br />
Mahon, Paul Burke, Nancy Malone.<br />
Produzione: Usa, poliziesco, 1958, b/n<br />
(39/30’; 99/60’).<br />
“Ci sono otto milioni di storie in questa<br />
città: eccovi una di esse”: la serie<br />
ideata da Stirling Silliphant si apre<br />
esattamente con lo slogan d’apertura<br />
del film di Jules Dassin La città nuda<br />
(1948), al quale il serial si ispira dieci<br />
anni dopo. La città in questione è New<br />
York, dove vivono e indagano il detective<br />
Jim Halloran (James Franciscus),<br />
in forze al 65esimo distretto; il tenente<br />
Dan Muldoon (John McIntire), suo superiore;<br />
il sergente Frank Arcaro<br />
(Harry Bellaver). Nella seconda stagione<br />
McIntire lasciò il set (Muldoon<br />
muore in uno spettacolare incidente in<br />
cui la sua auto esplode schiantandosi<br />
contro un’auto-cisterna di benzina) e
173 Clarissa<br />
venne sostituito da Horace McMahon<br />
dietro il distintivo del tenente tutto<br />
d’un pezzo Mike Parker. Tra gli altri<br />
interpreti: Paul Burke è il detective<br />
Adam Flint; Nancy Malone veste i<br />
panni di Libby, la ragazza di Flint. Il titolo<br />
originale, Naked City, è tratto da<br />
un libro di fotografie di Arthur H. Fellig,<br />
divenuto popolare con il soprannome<br />
di “Weegee”. Herbert H. Leonard è<br />
il produttore esecutivo della serie che<br />
si avvale di numerose guest-stars; tra<br />
di loro, Robert Redford, Peter Falk, Eli<br />
Wallach, Leslie Nielsen, Telly Savalas,<br />
James Caan, Walter Matthau, Robert<br />
Duvall, James Coburn, Christopher<br />
Walken, Gene Hackman, Martin<br />
Sheen e, al loro primo ruolo da protagonisti<br />
sul piccolo schermo, Dustin<br />
Hoffman, Peter Fonda, Jon Voight.<br />
George Durning, Ned Washington,<br />
Billy May e Nelson Riddle sono i compositori<br />
della colonna sonora, gli ultimi<br />
due altresì del tema musicale “Somewhere<br />
In The Night”.<br />
Civil wars (Id.) Con: Mariel Hemingway,<br />
Peter Onorati, Alan Rosenberg,<br />
Debi Mazar. Produzione: Usa,<br />
1991, legale, colore (36/60’).<br />
La serie creata da William M. Finkelstein<br />
vede protagonisti un gruppo di<br />
avvocati che si occupa di questioni familiari<br />
e di pratiche di divorzio. Tra di<br />
loro: Sydney Guilford (Mariel Hemingway);<br />
il suo nuovo socio, Charlie<br />
Howell (Peter Onorati) e il suo ex, Eli<br />
Levinson (Alan Rosenberg). Debi Mazar<br />
interpreta la segretaria Denise Iannello.<br />
Sidney e Charlie intraprendono<br />
in seguito una relazione extra-lavorativa;<br />
Denise si sposa ma poi decide di ricorrere<br />
allo studio per la separazione;<br />
tra i casi afforntati spicca quello di una<br />
donna che vuole divorziare dal marito<br />
che si crede Elvis Presley. Un episodio<br />
ha suscitato scalpore in America: l’avvocatessa<br />
Guilford accetta di posare<br />
nuda per un fotografo (gli spettatori<br />
americani videro buona parte del di<br />
dietro della Hemingway). Quando il<br />
network ABC ha deciso la cancellazione<br />
della serie, Rosenberg e Mazar si<br />
sono trasferiti, con i rispettivi personaggi,<br />
in L.A. Law – Avvocati a Los<br />
Angeles. Steven Bochco è il produttore<br />
esecutivo del <strong>telefilm</strong> insieme allo<br />
stesso Finkelstein. Donald Markowitz<br />
compone la colonna sonora.<br />
Clan <strong>dei</strong> cinque, Il Vedi La banda<br />
<strong>dei</strong> cinque.<br />
Clarissa (Clarissa explains it all)<br />
Con: Melissa Joan Hart, Jason Zimbler,<br />
Elisabeth Hess, Joe O’Connor,<br />
Sean O’Neal. Produzione: Usa, 1991,<br />
sit-com, colore (65/30’).<br />
Prima di diventare un idolo <strong>dei</strong> teenagers<br />
con Sabrina, vita da strega<br />
(1996), una Melissa Joan Hart ai tempi<br />
più “buzzica” veste i panni della tredicenne<br />
Clarissa Darling, attorno alla<br />
quale ruotano un’adolescenza e una<br />
famiglia da sit-com: l’annoiato fratello<br />
Ferguson (Jason Zimbler), la mamma<br />
danarosa Janet (Elisabeth Hess), il padre<br />
architetto Marshall (Joe O’Connor).<br />
A completare il cast, l’outsider<br />
Sean O’Neal nei panni di Sam Anders,<br />
l’amico della porta accanto che spesso<br />
entra nella camera di Clarissa arrampicandosi<br />
con una scala fino alla finestra<br />
della protagonista. Quest’ultima, che<br />
non si perde una puntata di 21 Jump<br />
Street e scrive per il giornalino scolastico<br />
“Thomas Tupper Times”, talvolta<br />
si rivolge direttamente ai telespettatori<br />
guardando in camera; di Ferguson,<br />
ad esempio, dice: “Mi è stato sul sedere<br />
fin dal giorno in cui è nato!”. Andy<br />
Bamberger, Marjorie Cohn, Albie He
Classe di ferro<br />
cht, Herb Scannell e Mitchell Kriegman<br />
formano il quintetto di produttori<br />
esecutivi. La Hart si è aggiudicata 3<br />
Young Artist Awards per la sua interpretazione.<br />
Le riprese sono state effettuate<br />
a Orlando, in Florida. Willa Bassen,<br />
Anthony Battaglia e Rachel Sweet<br />
sono i compositori della colonna sonora.<br />
James Van Der Beek (Dawson’s<br />
Creek) compare in un cameo. Una nota<br />
finale: l’ultima puntata doveva fungere<br />
da spin-off per una serie mai realizzata<br />
intitolata Clarissa, nella quale la<br />
protagonista, trasferitasi a New York,<br />
sarebbe dovuta diventare una giornalista<br />
del “Daily Post”.<br />
Classe di ferro Con: Giampiero Ingrassia,<br />
Massimo Reale, Paolo Sassanelli,<br />
Guido Venitucci, Pierluigi Cuomo,<br />
Adriano Pappalardo, Rocco Papaleo,<br />
Luca Amorosino, Luca Venantini,<br />
Francesco Apolloni. Produzione: Italia,<br />
1989, sit-com, colore (24/60’).<br />
Un’allegra brigata di commilitoni sfila<br />
davanti alla telecamera di Bruno Corbucci<br />
nel corso di un <strong>telefilm</strong> che<br />
sdrammatizza la naja e la noia militari.<br />
Rispondono all’appello sull’attenti: il<br />
furbo Antonio Scibetta (Giampiero Ingrassia),<br />
il figlio di papà Giampiero<br />
Montini (Massimo Reale), il latin-lover<br />
Gabriele Serra (Paolo Sassanelli),<br />
l’intellettuale Mario Bertolazzi (Guido<br />
Venitucci), il nobile napoletano Ulderico<br />
Dell’Anno (Pierluigi Cuomo),<br />
il sergente maggiore Roberto Scherone<br />
(Adriano Pappalardo), una sorta di<br />
Rambo con il cuore tenero. E poi l’ingegnoso<br />
Cardarelli (Luca Amorosino),<br />
l’ex acrobata De Zan (Francesco<br />
Apolloni), il simpatico Melloni (Rocco<br />
Papaleo), Di Tosto (Luca Venantini),<br />
che “vuo’ far l’americano”. Tra<br />
“zingarate” alla Amici miei e missioni<br />
fallimentari, i nostri incontrano una se-<br />
174<br />
rie di donne belle e impossibili; tra le<br />
altre che si alternano a interpretarle,<br />
Eva Grimaldi e Karina Huff. Il produttore<br />
della serie è Turi Vasile. La sigla è<br />
cantata da Jovanotti, il quale in tempi<br />
recenti ha fatto “outing”, pentendosi di<br />
quanto composto (“l’ho scritta quando<br />
facevo il militare, perché mi avevano<br />
promesso 15 giorni di licenza”). La<br />
canzone “Helela”, è eseguita da Adriano<br />
Pappalardo; la colonna sonora è firmata<br />
da Fabio Frizzi. Leo Benvenuti e<br />
Piero De Bernardi sono gli ideatori.<br />
Classe per Silvia, Una (Sylvia – Eine<br />
klasse für sich; Sylvia – In a class of<br />
her own) Con: Uschi Glas, Horst Sachtleben,<br />
Stefan Hunstein. Produzione:<br />
Germania, 1998, drammatico, colore<br />
(1/90’; 13/60’).<br />
Una professoressa che insegna la vita:<br />
questo vorrebbe essere Sylvia Waldmann<br />
(Uschi Glas), la quale si distingue<br />
dai cinici colleghi per la sensibilità<br />
che porta in cattedra. Più che interrogare<br />
i suoi studenti, Sylvia li scruta, indovina<br />
le loro ansie e paure, cerca di<br />
capire e risolvere i loro problemi (tra<br />
quelli affrontati, l’aborto, la droga, la<br />
violenza sessuale). Forse a causa della<br />
solitudine (dopo essersi separata dal<br />
marito è tornata a insegnare nella città<br />
natale), Sylvia “adotta” la sua classe e<br />
viceversa. Tra gli altri personaggi che<br />
gravitano attorno alla protagonista: il<br />
direttore Bieber (Horst Sachtleben) e<br />
Albert Schreiner (Stefan Hunstein).<br />
La serie è prodotta dalla CBM – in collaborazione<br />
con la Betafilm – per SAT.1.<br />
Cleopatra 2525 (Id.) Con: Gina Torres,<br />
Victoria Pratt, Jennifer Sky, Patrick<br />
Kake, Danielle Cormack, Joel<br />
Tobeck. Produzione: Usa, 2000, fantascienza,<br />
colore (28/60’).<br />
Nel 2525 l’unica speranza di veder la
175 Cliente, Il<br />
luce è rappresentata da tre guerrigliere<br />
agghindate come le nostre Letterine.<br />
Tra cinque secoli e un quarto gli umani<br />
saranno costretti a vivere sottoterra, in<br />
una sorta di girone dantesco dove a seconda<br />
<strong>dei</strong> livelli passi da posti apparentemente<br />
paradisiaci a inferni dove<br />
regna il caos assoluto, tra labirinti e<br />
tunnel senza fine. In superficie regnano<br />
i Bailies, mostruose creature volanti<br />
che dominano il pianeta; tra gli abitanti<br />
del sottosuolo si mischiano esseri<br />
metà uomini e metà animali nati dall’ingegneria<br />
genetica, nonché robot –<br />
detti Betrayer – che spiano la razza<br />
umana per prevenire qualsiasi ribellione.<br />
Tra coloro che tentano di combattere<br />
la dittatura si distinguono le guerrigliere<br />
Hel (Gina Torres) e Sarge (Victoria<br />
Pratt): la prima, dopo che la sua<br />
famiglia è stata sterminata mentre cercava<br />
di ribellarsi alla “vita al buio”, ha<br />
promesso a sé stessa di vendicarsi in<br />
nome della libertà e agisce grazie a una<br />
voce misteriosa che riceve da un marchingegno<br />
impiantato nella mascella;<br />
la seconda si contraddistingue per le<br />
sue tecniche di combattimento avanzate<br />
con le quali affronta anche i più temibili<br />
avversari. A loro due si unisce<br />
Cleopatra (Jennifer Sky), un’aspirante<br />
attrice e lap-dancer a tempo perso che<br />
è stata ibernata nel 2001 dopo essere<br />
caduta in coma in seguito a un intervento<br />
di chirurgia estetica mal riuscito:<br />
se Hel e Sarge le insegnano a combattere<br />
e a sopravvivere nel mondo del futuro,<br />
lei ricambia con lezioni di seduzione<br />
e “trucchetti” da ragazza di vita.<br />
Tra gli altri personaggi ricorrenti:<br />
Mauser (Patrick Kake), l’uomo-robot<br />
che fornisce armi avveniristiche al trio<br />
protagonista; la pericolosa Raina (Danielle<br />
Cormack), dotata di una straordinaria<br />
telepatia; il sinistro Creegan<br />
(Joel Tobeck), a capo di una gang che<br />
vuole impossessarsi del sottosuolo. A<br />
metà strada tra Mad Max e Passaparola<br />
(quando le tre ribelli affrontano i nemici<br />
sembra quasi che stiano ballando<br />
gli stacchetti del quiz condotto da<br />
Gerry Scotti), il <strong>telefilm</strong> volutamente<br />
trash vanta la firma di Sam Raimi, il<br />
quale compare come produttore esecutivo<br />
insieme ai fedeli Bob Tapert e<br />
R.J. Stewart (questi ultimi, già insieme<br />
al cineasta dietro le quinte di Xena –<br />
Principessa guerriera, sono invece gli<br />
ideatori). La colonna sonora è composta<br />
da Joseph LoDuca. Le riprese sono<br />
state effettuate ad Auckland, in Nuova<br />
Zelanda. La serie si è aggiudicata nel<br />
2001 un ALMA Award, assegnato a Gina<br />
Torres.<br />
Cliente, Il (The Client) Con: JoBeth<br />
Williams, John Heard, Ossie Davis,<br />
David Barry Gray, Polly Hollyday.<br />
Produzione: Usa, 1995, legale, colore<br />
(20/60’).<br />
Dopo l’adattamento cinematografico<br />
del film di Joel Schumacher, nel 1994,<br />
il best-seller omonimo di John Grisham<br />
si trasferisce in televisione. I<br />
principali protagonisti del romanzo<br />
sopravvivono anche sul piccolo schermo:<br />
Regina “Reggie” Love (JoBeth<br />
Williams) è un avvocato di Atlanta che<br />
dopo aver toccato il fondo (del bicchiere)<br />
per gravi problemi personali è<br />
in cerca di un riscatto; la sua specialità<br />
è occuparsi di coloro che non possono<br />
difendersi: i bambini. Intorno all’eroina<br />
della serie ruotano le figure del procuratore<br />
distrettuale Roy Foltrigg<br />
(John Heard), il bonario giudice di colore<br />
Harry Roosevelt (Ossie Davis,<br />
che compariva nello stesso ruolo anche<br />
nel film), il prezioso assistente tuttofare<br />
Clint McGuire (David Barry<br />
Gray) e mamma Love (Polly Hollyday),<br />
con la quale condivide la casa e
Clinica della Foresta Nera, La<br />
le confidenze. John Grisham è consulente<br />
della produzione; un poker di<br />
produttori esecutivi firma un serial sospeso<br />
tra il giallo e le cause sociali (imperdibile<br />
la puntata in cui Reggie assume<br />
la difesa di un ragazzino di colore<br />
espulso da una scuola privata per aver<br />
dato fuoco alla bandiera degli Stati<br />
Uniti: tre cause al prezzo di una...): Arnon<br />
Milchan (già dietro le quinte del<br />
film), Robert Nathan (E.R.), Michael<br />
Filerman e Judith Paige Mitchell. Maria<br />
Pia De Meo, che aveva doppiato<br />
Susan Sarandon nella pellicola, presta<br />
la sua voce alla nuova protagonista televisiva.<br />
Stephen Graziano compone<br />
la colonna sonora.<br />
Clinica della Foresta Nera, La<br />
(Schwarzwaldklinik) Con: Klausjürgen<br />
Wussow, Sascha Hehn, Barbara Wussow,<br />
Heidelinde Weis, Gaby Dohm,<br />
Holger Petzold, Alf Marholm, Volker<br />
Brandt, Karl Walter Diess, Franz Rudnick.<br />
Produzione: Germania, 1985,<br />
medico, colore (67/60’; 3/90’).<br />
Nella clinica del professor Klaus<br />
Brinkmann (Klausjürgen Wussow),<br />
chirurgo e oncologo, si avvicendano<br />
casi umani che coinvolgono dottori e<br />
pazienti al di sopra di ogni emotività<br />
medica e di ogni amplomb tedesco.<br />
Forse anche per questo, il successo è<br />
stato clamoroso. Il serial mescola abilmente<br />
due ingredienti cari al pubblico<br />
germanico: il feuilleton medico (l’Artzroman)<br />
e il mélo circoscritto in un<br />
ambiente idilliaco (come in Heimat, il<br />
capolavoro cinematografico di Edgar<br />
Reitz prodotto l’anno precedente). Tra<br />
coloro che operano in corsia: l’infermiera<br />
Elke (Barbara Wussow), il dottor<br />
Udo Brinkmann (Sascha Hehn), la<br />
dottoressa Elena Bach (Heidelinde<br />
Weis), l’infermiera Christa (Gaby<br />
Dohm), il dottor Rens (Holger Pet<br />
176<br />
zold), il manager Muehlmann (Alf<br />
Marholm), i dottori Schuebel (Volker<br />
Brandt), Schaefer (Karl Walter Diess)<br />
e Wolter (Franz Rudnick). La prima<br />
serie della ZDF è ideata da Herbert Lichtenfeld,<br />
autore de Il medico di campagna;<br />
le prime dodici puntate sono dirette<br />
da Alfred Vohrer, già dietro la cinepresa<br />
di <strong>telefilm</strong> polizieschi quali<br />
Derrick e Il commissario Koster;<br />
Wolfgang Rademann firma da produttore;<br />
Hans Hammerschmidt compone<br />
la colonna sonora. Tra le guest-stars di<br />
un certo appeal in Germania: Nadja<br />
Tiller, Karin Baal, Maria Schell e Christian<br />
Kohlund.<br />
Clown, Il (Der Clown) Con: Sven<br />
Martinek, Diana Frank, Thomas Anzerhofer,<br />
Volkmar Kleinert. Produzione:<br />
Germania, 1998, poliziesco, colore<br />
(44/60’; 1/90’).<br />
Il protagonista della serie è una sorta di<br />
super-agente del W.I.P.A. (World Intelligence<br />
Police Agency) che entra in<br />
azione con la maschera da clown ogniqualvolta<br />
la polizia brancola nel buio:<br />
dato per morto in un attentato, Max<br />
Zander (Sven Martinek) diventa un<br />
acerrimo nemico del crimine e non disdegna<br />
di usare tutti i mezzi, anche<br />
quelli al limite della legge, per far<br />
trionfare la giustizia. Il suo travestimento<br />
trae origine dal ritrovamento di<br />
una maschera da clown sul luogo dell’omicidio<br />
del suo migliore amico; in<br />
realtà la vera radice del nostro è il fumetto<br />
omonimo dal quale il serial trae<br />
spunto. Nel corso delle indagini, Zander<br />
viene affiancato dalla bella giornalista<br />
Claudia (Diana Frank), dallo spericolato<br />
pilota d’elicotteri Dobbs<br />
(Thomas Anzerhofer) e da Ludowski<br />
(Volkmar Kleinert), funzionario dell’LKA.<br />
Girata a Düsseldorf e dintorni,<br />
la serie, costata intorno al milione e
177 Code name: Eternity<br />
mezzo di marchi a puntata, si avvale<br />
delle imprese da stunt-men della Action<br />
Concept dello specialista Hermann<br />
Joha, il quale si diletta alla regia<br />
delle scene d’azione. Per riprendere le<br />
situazioni più spettacolari la produzione<br />
ha impiegato fino a 17 telecamere,<br />
tra cui la cosiddetta Crash-box, una<br />
scatola in acciaio con vetro blindato<br />
che protegge la cinepresa, rendendola<br />
praticamente indistruttibile.<br />
Cobra Investigazioni (Cobra) Con:<br />
Michael Dudikoff, James Tolkan, Allison<br />
Hossack. Produzione: Usa, 1993,<br />
poliziesco, colore (22/60’).<br />
Stephen J. Cannell firma una serie d’azione<br />
con Michael Dudikoff nei panni<br />
di Robert “Scandal” Jackson, un ex<br />
marine esperto di arti marziali che viene<br />
“arruolato” nelle file di un’associazione<br />
segreta che combatte le ingiustizie<br />
con l’effigie e il nome di COBRA.<br />
L’artefatto è simile a quelli de L’uomo<br />
da sei milioni di dollari (1974) e di Supercar<br />
(1982): dopo che lo hanno dato<br />
per morto in una sparatoria, Scandal<br />
subisce una plastica faciale e ottiene<br />
una nuova identità grazie al miliardario<br />
“invisibile” Quentin Avery. A capo<br />
di questa sorta di agenzia iper-tecnologica<br />
c’è il calvo Dallas Cassel (James<br />
Tolkan), un ex agente dell’FBI coadiuvato<br />
dall’agente Danielle LaPoint (Allison<br />
Hossack), la bella figlia di Avery.<br />
Oltre a Cannell, i creatori della serie<br />
sono Steven Long Mitchell e Craig W.<br />
Van Sickle, che compaiono altresì nelle<br />
vesti di produttori esecutivi. La base<br />
dell’agenzia si trova a Bay City, in California.<br />
Le musiche originali sono di<br />
Larry Brown e Gerald O’Brien.<br />
Code name: Eternity (Id.) Con:<br />
Andrew Gillies, Cameron Bancroft,<br />
Ingrid Kavelaars, Hannes Jaenicke,<br />
Gordon Currie, Joseph Baldwin, Olivier<br />
Gruner. Produzione: Francia/Canada/Usa,<br />
1999, fantastico, colore<br />
(26/30’).<br />
La storia inizia con un uomo nudo che<br />
viene investito da un camper: ma non<br />
si tratta di un esibizionista di campagna,<br />
quanto di un alieno arrivato sulla<br />
Terra per fermare i piani diabolici dell’extraterrestre<br />
malvagio David Banning<br />
(Andrew Gillies). L’ignudo Ethaniel<br />
(Cameron Bancroft) riceve l’assistenza<br />
della bella psicologa Laura<br />
Keating (Ingrid Kavelaars): l’E.T. che<br />
ha sembianze umane da modello deve<br />
riacquistare la memoria dopo l’impatto<br />
e acclimatarsi con la nostra atmosfera;<br />
nel frattempo Laura scopre che per<br />
sventare il complotto di Banning devono<br />
rintracciare il brillante scienziato<br />
Thorber (Hannes Jaenicke), il fratello<br />
di Ethaniel che dopo aver scoperto il<br />
piano per annientare l’umanità si è dato<br />
alla fuga. Tra coloro che la “strana<br />
coppia” incontra nella loro corsa contro<br />
il tempo (Banning è avvantaggiato<br />
dal fatto di essersi mischiato tra i terrestri<br />
già da alcuni anni): il mini-robot<br />
indistruttibile Dent (Gordon Currie),<br />
capace di autoridursi a dimensioni microscopiche;<br />
il cospiratore Byder (Joseph<br />
Baldwin); l’alleato alieno Tawrens<br />
(Olivier Gruner). Inutile dire che<br />
la comunanza d’intenti di Laura ed<br />
Ethaniel sfocerà in una passione del<br />
primo tipo. La vera “invasione”, più<br />
che quella d’altri mondi, risulta essere<br />
quella <strong>dei</strong> produttori esecutivi (ben<br />
8!): Dimitri Logothetis, James Margellos,<br />
Peter Mohan, Steve Levitan,<br />
Paul Bronfman, Robert Nador, Eve<br />
Vercel, Konstantin Thoeren. Amin<br />
Bhatia e Trevor Morris compongono<br />
la colonna sonora. Le riprese sono state<br />
effettuate a Toronto, nella regione<br />
canadese dell’Ontario.
Code name: Foxfire<br />
Code name: Foxfire (Code name:<br />
Foxfire) Con: Joanna Cassidy, Sheryl<br />
Lee Ralph, Robin Johnson, John Mc-<br />
Cook, Henry Jones. Produzione: Usa,<br />
1985, poliziesco, colore (6/60’).<br />
COTTO<br />
Prendete tre agenti in gonnella che rispondono<br />
a un capo maschio: no, non<br />
parliamo di Charlie’s Angels (1976)<br />
ma della serie che ne ricalca malamente<br />
il plot; nonostante la NBC abbia sempre<br />
negato le similitudini, il <strong>telefilm</strong> è<br />
stato lanciato nei promo con una voce<br />
fuori-campo che tuonava: “la squadra<br />
al femminile più bollente dai tempi<br />
di… sapete di chi”. Joanna Cassidy interpreta<br />
Liz “Foxfire” Towne, una ex<br />
agente della CIA che recluta altre due<br />
colleghe per occuparsi di casi governativi<br />
delicati e top-secret; Sheryl Lee<br />
Ralph veste i panni di Maggie Bryan,<br />
un’ex ladra esperta in combattimenti e<br />
autodifesa; Robin Johnson ha il ruolo<br />
di Danny O’Toole, l’autista del trio;<br />
John McCook è Larry Hutchins, il fratello<br />
del Presidente con il quale si rapportano<br />
i tre “vice-angeli”; Henry Jones<br />
dà vita a Phillips, l’aiutante di Hutchins.<br />
Come le loro antenate di metà<br />
anni ’70, anche le tre agenti della decade<br />
successiva si travestono a seconda<br />
delle missioni: dal casual al sexy con<br />
nonchalance. “Foxfire” è appena uscita<br />
di prigione per un crimine mai commesso<br />
quattro anni prima: nel corso degli<br />
episodi Liz va altresì alla ricerca del<br />
fidanzato che ritiene responsabile della<br />
sua detenzione nelle carceri di Bogotá.<br />
In un’intervista a “Tv Guide”, Sheryl<br />
Lee Ralph ha risposto all’inevitabile<br />
paragone con le Charlie’s Angels: “noi<br />
tentiamo di essere più credibili e reali”.<br />
E anche più veloci, visto che sono andate<br />
in onda per sole sei puntate…<br />
Codice d’emergenza (L.A. Firefi<br />
178<br />
ghters) Con: Christine Elise, Jarrod<br />
Emick, Brian Leckner,Alexandra Edison,<br />
Carlton Wilborn, Michael Gallagher,<br />
Alexandra Paul, Miguel Sandoval.<br />
Produzione: Usa, 1996, avventura,<br />
colore (13/60’).<br />
CULT<br />
Il fuoco cammina con loro. Con i<br />
membri di una squadra di pompieri<br />
specializzati in interventi d’urgenza e<br />
in S.O.S. La campanella che suona,<br />
pochi minuti per prepararsi e poi via,<br />
verso quella zona della città dove il<br />
cielo si colora di rosso acceso. Decisioni<br />
da prendere in frazioni di secondo,<br />
sapendo che il minimo errore può<br />
costare il più delle volte la vita: propria,<br />
<strong>dei</strong> compagni e di coloro che devono<br />
essere tratti in salvo. E sotto una<br />
divisa “ignifuga” che deve rimanere<br />
impermeabile alle emozioni esterne,<br />
batte il cuore di un gruppo di giovani<br />
eroi che a volte devono “spegnere” il<br />
fuoco delle proprie passioni. Personalità<br />
complesse, diverse tra loro; sempre<br />
sotto pressione, pronti a entrare in<br />
azione e ad abbandonare in un attimo<br />
delusioni, invidie, gelosie: sotto il tetto<br />
della Stazione 132 di Los Angeles, vive<br />
e lavora un manipolo di pompieri<br />
scelti che oltre a essere colleghi sono<br />
anche amici. Fanno parte della squadra:<br />
il capo carismatico Jack Malloy<br />
(Jarrod Emick), eroe a tutto tondo che<br />
sa conquistarsi il rispetto e l’ammirazione<br />
<strong>dei</strong> compagni d’avventura; l’esperta<br />
Erin Coffey (Christine Elise),<br />
sicura di sé e indipendente come il<br />
nuovo femminismo comanda; J.B.<br />
Baker (Brian Leckner), per il quale<br />
salvare vite è come una missione spirituale;<br />
la passionale Kay Rizzo<br />
(Alexandra Edison), tra gli elementi<br />
più preparati del gruppo; il motivato<br />
Ray Grimes (Carlton Wilborn), che<br />
cerca nella squadra quella famiglia che
179 Codice “R”<br />
non ha mai avuto; la recluta Lenny Rose<br />
(Michael Gallagher), che cerca di<br />
ovviare alle carenze con l’entusiasmo.<br />
A tutti loro si aggiunge in seguito T.K.<br />
Martin (Alexandra Paul, la Stephanie<br />
Holden di Baywatch, che per questo<br />
ruolo lasciò il serial on the beach).<br />
Esterno al gruppo lavora invece l’ex<br />
pompiere Bernie Ramirez (Miguel<br />
Sandoval), che ora indaga sulle cause<br />
degli incendi e sui colpevoli di quelli<br />
dolosi. Gordon Greisman è nel contempo<br />
creatore, sceneggiatore e produttore<br />
di una serie girata con un realismo<br />
che cerca di mettere in scena le<br />
storie di ordinaria quotidianità che<br />
vengono affrontate dai pompieri a<br />
“stelle e strisce”; la premiata ditta Robert<br />
Papazian-James Hirsh è la coppia<br />
di produttori esecutivi. Nel corso delle<br />
loro imprese, i nostri non trovano solo<br />
fiamme: incendiari della mala, aspiranti<br />
suicidi, vittime di incidenti stradali,<br />
tragedie in fondo a un canyon, nubi<br />
tossiche, epidemie coleriche al confine<br />
con il Messico. E come se non bastasse,<br />
l’incubo più minaccioso per<br />
tutti coloro che vivono a Los Angeles:<br />
il terremoto. La colonna sonora è composta<br />
da Jon Hassell e Pete Scaturro. In<br />
America la serie è stata cancellata per<br />
gli ascolti deludenti dopo sei puntate.<br />
Codice Jericho (Jericho) Con: Don<br />
Francks, John Leyton, Marino Mase.<br />
Produzione: Usa, 1966, guerra, colore<br />
(16/60’).<br />
Una delle serie meno famose sulla Seconda<br />
guerra mondiale racconta di un<br />
terzetto di agenti delle Forze alleate<br />
che operano nelle retroguardie tedesche.<br />
Don Francks interpreta Franklin<br />
Shepard, un americano esperto in tattiche<br />
di guerra ed ex capitano dell’American<br />
Army Intelligence; John Leyton<br />
è Nicholas Gage, un asso inglese delle<br />
demolizioni in servizio per la marina<br />
di Sua Maestà; Marino Mase veste i<br />
panni del francese Jean-Gaston André,<br />
assai preparato per quanto concerne le<br />
munizioni dopo essersi addestrato nell’areonautica<br />
del suo paese. Dan Melnick<br />
e Norman Felton sono i produttori<br />
del serial che vanta le musiche di Lalo<br />
Schifrin (Missione impossibile), che<br />
per l’occasione ha variato di poco la<br />
musica che aveva composto per una<br />
serie precedente (The Plot).<br />
Codice mistero (Tales from the<br />
Darkside) Con: interpreti vari. Produzione:<br />
Usa, 1984, orrore, colore<br />
(92/30’).<br />
Serie antologica dell’orrore con pennellate<br />
di umorismo firmata, diretta e<br />
prodotta da George Romero, cineasta-cult<br />
de Il ritorno <strong>dei</strong> morti viventi<br />
(1985). Non priva di analogie con Ai<br />
confini della realtà, la serie ha dato<br />
vita a un film in quattro episodi – I<br />
delitti del gatto nero (1990) – in cui<br />
compare Christian Slater, già gueststar<br />
del <strong>telefilm</strong>. In originale il <strong>telefilm</strong><br />
è narrato dalla voce “fuori campo”<br />
da Paul Sparer. Le musiche originali<br />
sono composte da John Harrison<br />
e Ken Lauber. Per gli amanti del genere,<br />
gli effetti speciali sono curati<br />
Joe LaPenna; alcuni episodi si ispirano<br />
a racconti di maestri del brivido<br />
come Stephen King, Harlan Ellison,<br />
Clive Barker, Sir Arthur Conan Doyle.<br />
Jodie Foster dirige una puntata. La<br />
stella del basket Kareem Abdul-Jabbar<br />
compare in un cameo. In Italia il<br />
serial è andato in onda anche con il titolo<br />
Salto nel buio.<br />
Codice “R” (Code R) Con: James<br />
Houghton, Marty Kove, Tom Simcox,<br />
Ben Davidson, Robbie Rundle, Susanne<br />
Reed, W.T. Zacha. Produzione:
Codice rosso fuoco<br />
Usa, 1977, avventura, colore (13/60’).<br />
COTTO<br />
Imitazione malriuscita di Squadra<br />
Emergenza (1972), la serie racconta di<br />
un’altra équipe “multisalvataggio”:<br />
l’unità di Channel Island, nel sud della<br />
California. Ne fanno parte il capopompieri<br />
Rick Wilson (James Houghton),<br />
il capo <strong>dei</strong> guardiacoste George<br />
Baker (Marty Kove), il capo della polizia<br />
Walt Robinson (Tom Simcox),<br />
Ted Milbank (Ben Davidson), Bobby<br />
Robinson (Robbie Rundle), il figlio<br />
decenne di Walt. L’unica presenza<br />
femminile di rilievo è quella di Suzy<br />
(Susanne Reed), responsabile dell’ufficio<br />
e segretaria di Wilson, Baker e<br />
Robinson. Afare da punto di ritrovo di<br />
tutti i protagonisti è il Lighthouse Bar<br />
gestito da Harry (W.T. Zacha). Edwin<br />
Self firma come produttore. La colonna<br />
sonora è affidata a Lee Holdridge.<br />
Codice rosso fuoco Vedi Codice<br />
“R”.<br />
Codice 07: Varsavia (07 zglos sie<br />
morderca dziala noca) Con: Bronislaw<br />
Cieslak. Produzione: Polonia,<br />
1986, spionaggio, colore (13/60’).<br />
L’agente segreto polacco Borewicz<br />
(Bronislaw Cieslak) è il collega sfigato<br />
di Bond: non per niente, nel titolo<br />
originale gli hanno pure tolto uno<br />
“0” rispetto al codice identificativo<br />
della spia di Sua Maestà. Neanche la<br />
voce originale fuori campo di Leon<br />
Niemczyk riesce a spiegare ai telespettatori<br />
il motivo di una serie spionistica<br />
girata perlopiù a Varsavia. Ma un motivo<br />
top-secret deve pur esserci: in attesa<br />
di una conferma, il “cotto” è scongiurato.<br />
Colby, I (The Colbys) Con: John James,<br />
Charlton Heston, Stephanie Bea<br />
180<br />
cham, Katherine Ross, Barbara<br />
Stanwick, Tracy Scoggins, Maxwell<br />
Caulfield, Claire Yarlett, Emma<br />
Samms. Produzione: Usa, 1985, drammatico,<br />
colore (49/60’).<br />
COTTO<br />
Cercando di replicare il successo di<br />
California, lo spin-off di Dallas, i produttori<br />
di Dynasty mettono in scena un<br />
serial che nelle prime settimane si<br />
chiama Dynasty II: the Colbys. I protagonisti<br />
ruotano attorno alla figura di<br />
Jeff Colby (John James). Tra di loro<br />
nella magione Belvedere: Charlton<br />
Heston è il magnate Jason Colby, il padre<br />
di Jeff; Stephanie Beacham interpreta<br />
la moglie Sable Scott; Katherine<br />
Ross veste i panni di Francesca, la sorella<br />
di Sable e madre di Jeff; Barbara<br />
Stanwyck è per una stagione Constance,<br />
la sorella di Jason; Tracy Scoggins<br />
compare nel ruolo di Monica, la primogenita<br />
di Jason e Sable; Maxwell<br />
Caulfield e Claire Yarlett sono rispettivamente<br />
Miles e Bliss, gli altri figli<br />
della coppia; Emma Samms ricopre il<br />
ruolo della “resuscitata” Fallon Carrington,<br />
creduta morta in Dynasty e<br />
che ora torna in scena per sposare Miles<br />
e, in seguito, Jeff Colby. In una delle<br />
puntate più improbabili della storia<br />
della televisione, Fallon viene rapita<br />
dagli extraterrestri: i fans la ritrovano<br />
la stagione successiva sana, libera e, si<br />
fa per dire, con i piedi per terra. Tra i<br />
momenti più memorabili spicca quello<br />
in cui Fallon mette al mondo una figlia<br />
e Jeff e Miles si chiedono chi sarà <strong>dei</strong><br />
due il padre. Nonostante sia una derivazione<br />
di Dynasty, si registrano poche<br />
“visite” da parte <strong>dei</strong> protagonisti<br />
del serial-genitore: a tal proposito,<br />
Joan Collins (la perfida Alexis) dichiarò<br />
a “Tv Guide” di non voler avere<br />
nulla a che fare con i Colby. Aaron<br />
Spelling, Esther Shapiro, Richard Sha
181 Cold Case – Omicidi irrisolti<br />
piro e Douglas S. Cramer sono i produttori<br />
esecutivi. Bill Conti è l’autore<br />
della colonna sonora.<br />
Cold Case – Omicidi irrisolti<br />
(Cold Case) Con: Kathryn Morris,<br />
John Finn, Danny Pino, Jeremy Ratchford,<br />
Thom Barry. Produzione: Usa,<br />
2003, poliziesco, colore (46/60’).<br />
Tu chiamali se vuoi “cold case”, “casi<br />
freddi”: sono quelli che giacciono negli<br />
archivi da anni senza un colpevole<br />
e che, rispolverati a distanza di tempo,<br />
sotto una nuova e più distaccata prospettiva,<br />
aprono inedite strade investigative.<br />
Come recita lo slogan di lancio<br />
della serie: “La speranza sopravvive<br />
perché la verità non muore mai”. Più<br />
che una detective, Lily Rush (Kathryn<br />
Morris) è una “sommelier” del brivido:<br />
lascia decantare gli omicidi per anni<br />
o decenni, ne annusa il sapore e gli<br />
aromi sedimentati, ne ricostruisce la<br />
cornice storica e la provenienza, infine<br />
li serve in tavola con il colpevole a<br />
temperatura ambiente. Come in tutti i<br />
<strong>telefilm</strong> di Bruckheimer, è il tempo<br />
che scandisce il ritmo delle indagini e<br />
delle sceneggiature: nel filone di C.S.I.<br />
bisogna fare in fretta perché le tracce<br />
lasciate sul luogo del crimine possono<br />
dissolversi rapidamente; in Senza<br />
traccia (2002) dopo appena 48 ore la<br />
persona scomparsa può essere considerata<br />
svanita per sempre; qui sono i<br />
frequenti ping-pong temporali e le accurate<br />
ricostruzioni storiche e sociali a<br />
procedere di pari passo con le indagini<br />
a ritroso, per di più supportate da tecniche<br />
scientifiche che all’epoca degli<br />
omicidi erano di là da venire. La nostra<br />
assurge perciò al ruolo di “investigatrice<br />
del flashback”, a una sorta di detective<br />
“in retromarcia”. Al fianco della<br />
Rush, unica donna della Squadra Omicidi<br />
di Philadelphia: il tenente John<br />
Stillman (John Finn), per Lily più figura<br />
paterna che superiore; il partner<br />
di indagini Scott Valens (Danny Pino),<br />
in scena dal settimo episodio; il detective<br />
Nick Vera (Jeremy Ratchford), il<br />
duro di turno pronto a torchiare un testimone<br />
reticente o un assassino che si<br />
rifiuta di confessare; il saggio Will<br />
Jeffries (Thom Barry), la memoria<br />
storica del dipartimento, capace di ricordare<br />
ogni singolo dettaglio <strong>dei</strong> casi<br />
affrontati. Rivangare nel passato a distanza<br />
di anni può talvolta riaccendere<br />
la follia omicida di serial killer che<br />
speravano di averla fatta franca: scatta<br />
quindi l’indagine parallela per scoprire<br />
e proteggere eventuali testimoni<br />
che avevano taciuto la verità. Di notevole<br />
impatto risulta la colonna sonora,<br />
condita <strong>dei</strong> brani originali dell’anno in<br />
cui sono stati commessi gli omicidi: e<br />
così, se l’assasssinio è avvenuto nel<br />
1971, si ascolta “Have You Ever Seen<br />
The Rain” <strong>dei</strong> Creedence Clearwater<br />
Revival; nel 1976 tocca a “More Than<br />
A Feeling” <strong>dei</strong> Boston, seguito da<br />
“Dancing Queen” degli Abba e da<br />
“Last Dance” di Donna Summer; nel<br />
1981 si alternano “Urgent” <strong>dei</strong> Foreigner<br />
e “Bette Davis Eyes” di Kim Carnes;<br />
nel 1983 è la volta di “Owner Of<br />
A Lonely Heart” degli Yes, di “True”<br />
degli Spandau Ballet, di “Total Eclipse<br />
Of The Heart” di Bonnie Tyler; nel<br />
1984 si riconoscono le note di “Hold<br />
Me Now” <strong>dei</strong> Thompson Twins, e così<br />
via... La serie, che si è aggiudicata 2<br />
ASCAP Awards, è ideata da Meredith<br />
Stiehm, la quale firma altresì da produttore<br />
esecutivo in compagnia di Jerry<br />
Bruckheimer, Jonathan Littman, Shaun<br />
Cassidy. Il tema musicale, “Nara”, è<br />
composto da E.S. Posthumus, affiancato<br />
per la restante colonna sonora da<br />
Michael A. Levine. Emilio Estevez dirige<br />
la sesta e la quindicesima puntata
Colditz 182<br />
del secondo ciclo. Gli episodi sono stati<br />
girati tra Philadelphia e Los Angeles.<br />
Non sono in pochi coloro che hanno<br />
notato più di un’analogia con il serial<br />
canadese Cold Squad (1998), in cui gli<br />
scaffali <strong>dei</strong> casi insoluti venivano riaperti<br />
a Vancouver, città “cold” per eccellenza.<br />
Colditz (Id.) Con: Robert Wagner,<br />
Jack Hedley, Richard Hefter, Christopher<br />
Neame, Dan O’Herlihy,<br />
Edward Hardwicke, Paul Chapman,<br />
David McCallum, Geoffrey Palmer,<br />
Peter Penry-Jones, Anthony Valentine,<br />
Bernard Hepton. Produzione: Gran<br />
Bretagna/Usa, 1972, guerra, colore<br />
(28/60’).<br />
Truce e claustrofobico dramma che<br />
racconta le vicissitudini di alcuni detenuti<br />
nel castello tedesco di Colditz,<br />
dall’arrivo <strong>dei</strong> primi prigionieri inglesi<br />
dopo Dunkerque, fino alla liberazione<br />
da parte degli americani nel 1945. La<br />
fortezza era diventata una sorta di prigione<br />
speciale dove le SS segregavano<br />
importanti personalità politiche ad alto<br />
rischio. Tra i protagonisti: il tenentecolonnello<br />
John Prestin (Jack Hedley),<br />
il capitano Tim Downing (Richard<br />
Hefter), il tenente Dick Player (Christopher<br />
Neame), il tenente colonnello<br />
Max Dodd (Dan O’Herlihy), il capitano<br />
Pat Grant (Edward Hardwicke), il<br />
capitano George Brent (Paul Chapman),<br />
il tenente Simon Carter (David<br />
McCallum), DOC (Geoffrey Palmer), il<br />
pilota Peter Muir (Peter Penry-Jones),<br />
il maggiore Horst Mohn (Anthony Valentine),<br />
il tenente canadese Phil Carrington<br />
(Robert Wagner). Bernard<br />
Hepton interpreta il comandante di<br />
Colditz. Molte vicende raccontate nel<br />
serial ideato da Gerard Glaister sono<br />
realmente accadute, narrate in un libro<br />
del maggiore Pat Reid che ispirò il<br />
film di Guy Hamilton The Colditz<br />
Story (1955, inedito in Italia). Glaister<br />
firma altresì da produttore. Nonostante<br />
la serie sia una coproduzione americana,<br />
non è mai stata trasmessa negli<br />
Stati Uniti. La puntata finale, divisa in<br />
due parti, è stata distribuita nei cinema<br />
inglesi con il titolo Escape from<br />
Colditz.<br />
Cold Squad (Id.) Con: Julie Stewart,<br />
Matthew Bennett, Tahmoh Penikett,<br />
Joy Tanner, Michael Hogan, Hiro Kanagawa.<br />
Produzione: Canada, 1998,<br />
poliziesco, colore (85/60’).<br />
La serie, tra le più longeve del piccolo<br />
schermo canadese in tempi recenti, ha<br />
senza ombra di dubbio ispirato la statunitense<br />
Cold Case (2003): anche qui<br />
vengono ripresi in esame casi insoluti<br />
dimenticati in archivio; a freddo, i delitti<br />
possono essere esaminati da una<br />
prospettiva diversa, un crimine viene<br />
analizzato da un’altra angolazione, più<br />
distaccata e oggettiva: spesso quella<br />
giusta. A rispolverare piste e indizi del<br />
passato ci pensano il navigato sergente<br />
Ali McCormick (Julie Stewart), i detective<br />
Len Harper (Matthew Bennett),<br />
Ray Chase (Tahmoh Penikett),<br />
Jill Stone (Joy Tanner), Tony Logozzo<br />
(Michael Hogan), James Kai (Hiro<br />
Kanagawa). I produttori esecutivi sono<br />
Anne Marie La Traverse, Peter Mitchell,<br />
Julia Keatly e Matt MacLeod,<br />
gli ultimi due anche ideatori del serial<br />
insieme a Philip Keatley. La colonna<br />
sonora è composta da Terry Frewer.<br />
Nel 2000 la serie – giunta in Italia solo<br />
nel 2004 – si è aggiudicata un Gemini<br />
Award e un Leo Award. La differenza<br />
sostanziale con il <strong>telefilm</strong> americano<br />
al quale ha fornito l’ispirazione è l’ambientazione:<br />
se nella serie firmata da<br />
Jerry Bruckheimer i detective si muovono<br />
per le vie di Philadelphia, qui sia
183 Colletti bianchi<br />
mo nella Vancouver <strong>dei</strong> grandi spazi<br />
cold. In Italia la serie è passata anche<br />
con il titolo Turno di notte.<br />
Collaborators, The (Id.) Con: Michael<br />
Kane, Donald Pilon, Paul Harding,<br />
Toby Tarnow. Produzione: Canada,<br />
1973, poliziesco, colore (20/60’).<br />
Nel Canada <strong>dei</strong> grandi spazi e <strong>dei</strong> tempi<br />
rallentati i crimini vengono alla luce<br />
con azioni congiunte tra medici patologi<br />
e investigatori della polizia. E così<br />
i colpevoli vengono ammanettati dal<br />
sergente tutto istinto e distintivo Jim<br />
Brewer (Michael Kane), supportato<br />
dalle perizie del dottor Charles Erickson<br />
(Paul Harding) e dalla sua assistente<br />
Liz Roman (Toby Tarnow). Il<br />
racconto si sviluppa linearmente dal<br />
luogo dell’omicidio alle perizie, dalle<br />
indagini alla scoperta del criminale.<br />
Harding ha lasciato il set dopo 10 puntate<br />
in quanto invidioso del fatto che il<br />
personaggio di Brewer si prendesse<br />
tutti i meriti; lo stesso Kane ha abbandonato<br />
la serie per motivi di salute dopo<br />
3 episodi del secondo ciclo; il suo<br />
posto è stato preso da Donald Pilon nel<br />
ruolo del sergente Richard Tremblay,<br />
più riflessivo rispetto a Brewer. La casa<br />
di produzione è la CBC (Canadian<br />
Broadcasting Corporation); l’ideatore<br />
Richard Gilbert firma altresì da produttore<br />
esecutivo insieme a Brian<br />
Walker.<br />
College Con: Federica Moro, Lara<br />
Wendel, Raffaella Monti, Cristina<br />
Giani, Jessi Calzà, Lucio Gardin, Fabrizio<br />
Bracconeri, Gerard Bonn, Keith<br />
Van Hoven, Daniele Giarratana, Nico<br />
Davenia, Anna Teresa Rossini, George<br />
Hilton. Produzione: Italia, 1990, sitcom,<br />
colore (14/60’).<br />
STRACOTTO<br />
In un paesino della Toscana convivono<br />
i cadetti della base militare Admiral<br />
Academy e le ragazze dell’istituto femminile<br />
Victoria College. Tra scherzi,<br />
goliardate, fughe d’amore e travestimenti,<br />
i rappresentanti di entrambe le<br />
istituzioni fanno a gara nel combinarne<br />
di tutti i colori. Tra loro, le collegiali<br />
Arianna (Federica Moro), Beatrice<br />
(Lara Wendel), Cinzia (Raffaella Monti),<br />
Samantha (Cristina Giani) e Vally<br />
(Jessi Calzà); vestono invece l’uniforme<br />
Alberto (Lucio Gardin), Carletto<br />
(Fabrizio Bracconeri), Diego (Gerard<br />
Bonn), Marco (Keith Van Hoven), Paul<br />
(Daniele Giarratana) e Roccia (Nico<br />
Davenia). La preside Ricci (Anna Teresa<br />
Rossini) e il colonnello Madison<br />
(George Hilton) sorvegliano i rispettivi<br />
ragazzi. La serie, che prende spunto<br />
dall’omonimo film di Castellano e Pipolo<br />
del 1984, è diretta dai figli Lorenzo<br />
Castellano e Federico Moccia: il primo<br />
ha girato le scene ambientate nel<br />
collegio femminile, il secondo quelle<br />
nell’accademia militare. Il produttore<br />
del <strong>telefilm</strong> è Gianni Di Clemente.<br />
College Vedi Henry e Kipp.<br />
Colletti bianchi Con: Giorgio Faletti,<br />
Franco Oppini, Laura Lattuada,<br />
Connie Nielsen, Fabio Sartor, Giorgio<br />
Vignali, Teo Teocoli. Produzione: Italia,<br />
1988, sit-com, colore (12/60’).<br />
In una “Milano da bere”, un gruppo di<br />
impiegati di una grande società di assicurazioni<br />
s’imbatte in situazioni di ordinaria<br />
normalità. L’altruista Guido<br />
Guastoni (Giorgio Faletti), giunto dalla<br />
campagna per respirare l’aria (e lo<br />
smog) di città, guida un gruppo di white<br />
collars all’ombra della Madonnina:<br />
Ugo Armanini (Franco Oppini) si è<br />
convertito ai formidabili anni ’80 portandosi<br />
dietro le insicurezze <strong>dei</strong> ’70;<br />
Anna Conconi (Laura Lattuada) è una
Colomba solitaria<br />
donna in carriera senza vita privata,<br />
per la quale “gli uomini sono come i<br />
dessert”; la single convinta Marilù<br />
Bacchetta (Connie Nielsen), di professione<br />
p.r.; Michele Milani (Fabio Sartor)<br />
è un “natural born loser”, un perdente<br />
nato; Giuseppe Maritozzi (Giorgio<br />
Vignali) è un romano pentito che<br />
vive a Milano come un newyorkese;<br />
Carlo Sgarbi (Teo Teocoli) è sempre<br />
sull’orlo di una crisi di nervi. Cosimo<br />
Schiavone e Antonino Antonucci Ferrara<br />
sono i produttori esecutivi di una<br />
serie che vanta due parentele DOC: il<br />
direttore della fotografia Dario Di Palma<br />
è il fratello dell’arcinoto Carlo;<br />
Anna Zinnemann (che ricopre un ruolo<br />
secondario) è la nuora del regista<br />
Fred, dietro la cinepresa di film come<br />
Mezzogiorno di fuoco.<br />
Colomba solitaria (Lonesome Dove:<br />
the Series; Lonesome Dove: the<br />
Outlaw Years) Con: Scott Bairstow,<br />
Christianne Hirt, Paul Le Mat, Eric<br />
McCormack, Diahann Carroll, Paul<br />
Johansson. Produzione: Canada, 1994,<br />
western, colore (44/60’).<br />
Dopo il successo della mini-serie Lonesome<br />
Dove (che nel 1989 divenne il miglior<br />
ascolto americano per una fiction<br />
del genere dopo Nord e Sud) e del suo<br />
sequel (Return to Lonesome Dove), entrambi<br />
tratti da un romanzo di Larry<br />
McMurtry, le vicende western traslocano<br />
in un serial ad hoc. Il protagonista<br />
diventa Newt Call (Scott Bairstow),<br />
che in un primo tempo di cognome faceva<br />
Dobbs salvo poi cambiarlo quando<br />
il padre Woodrow gli rivelò la vera<br />
paternità: Newt giunge a Curtis Wells,<br />
un piccolo paese del Montana dove trova<br />
l’amore di Hannah Peale (Christianne<br />
Hirt), destinata a sposarlo. Tra coloro<br />
che gravitano attorno alla coppia: il<br />
direttore di giornale Josiah Peale (Paul<br />
184<br />
Le Mat), padre di Hannah; il colonnello<br />
Francis Clay Mosby (Eric McCormack),<br />
un ex ufficiale della Confederazione<br />
che nutre un’attrazione ossessiva<br />
per Hannah; Ida Grayson (Diahann<br />
Carroll), la donna di colore che compra<br />
l’hotel locale e lo battezza “Colomba<br />
solitaria” (Lonesome Dove); Austin<br />
Peale (Paul Johansson), il fratello di<br />
Hannah. Ogni episodio della serie si<br />
apre nel 1925, con la figura di un vecchio<br />
(mai ripreso in volto) che prende<br />
un libro da uno scaffale e inizia a raccontare.<br />
Il <strong>telefilm</strong>, girato nei dintorni<br />
di Alberta, Calgary e nella British Columbia,<br />
nel secondo ciclo è stato rinominato<br />
in originale Lonesome Dove:<br />
the Outlaw Years. Terry Frewer compone<br />
la colonna sonora.<br />
Colombo (Columbo) Con: Peter<br />
Falk. Produzione: Usa, 1968/1971,<br />
poliziesco, colore (45/70’; 23/90’).<br />
SUPERCULT<br />
Il tenente Colombo, per quei pochi che<br />
ancora non lo sapessero, è un detective<br />
della sezioni omicidi del dipartimento<br />
di polizia di Los Angeles. Egli viene<br />
chiamato allorquando avviene un delitto<br />
nell’alta società, nelle eleganti<br />
villette di Beverly Hills o nelle faraoniche<br />
piscine adiacenti. A bordo del<br />
suo “macinino”, una vecchia e sobbalzante<br />
automobile con la capotte che fa<br />
acqua da tutte le parti, giunge sul luogo<br />
del delitto; con l’impermeabile sdrucito<br />
e logoro scende dalla vettura e lancia<br />
un’occhiata in giro; dopo essersi<br />
grattato la testa, dopo che la cenere del<br />
sigaro scadente gli è caduta sul trench<br />
già malridotto, Colombo, con l’occhio<br />
buono che gli rimane, cucina a fuoco<br />
lento l’assassino. L’aspetto dimesso,<br />
l’approccio impacciato e umile nei<br />
confronti <strong>dei</strong> sospettati, fanno sì che il<br />
colpevole cada nell’errore di sottova
185 Colombo<br />
lutare l’investigatore. In realtà il detective<br />
ha già teso la trappola: dopo una<br />
serie di domande apparentemente innocue<br />
se non stupide, inizia a studiare<br />
la personalità di chi ha di fronte, a indagare<br />
su moventi, alibi, orari. Tutti gli<br />
episodi seguono un percorso obbligato<br />
e collaudato: all’inizio i telespettatori<br />
assistono a un delitto quasi perfetto; poi<br />
la tenacia del tenente smonta l’omicidio<br />
pezzo per pezzo, per arrivare infine<br />
al sospettato numero uno, inchiodato<br />
sia dalla minuziosa ricostruzione <strong>dei</strong><br />
fatti che dall’assillante presenza di Colombo.<br />
Ogni puntata diventa così un<br />
“duetto”: dopo il sopralluogo di rito<br />
l’investigatore inizia un crescendo di<br />
botta e risposta con il probabile assassino,<br />
fino allo smascheramento finale.<br />
Alla fine la vera “vittima” risulta l’assassino.<br />
Ribaltando gli schemi classici<br />
del poliziesco, abbattendo il muro del<br />
whodunnit (quando il colpevole viene<br />
svelato solo alla fine, come in Ellery<br />
Queen), ogni puntata del serial è un<br />
gioco barocco di variazioni sul tema,<br />
come disse Omar Calabrese “un exercice<br />
de style alla Queneau”. Premiato 4<br />
volte con l’Emmy Award e una volta<br />
con il Golden Globe, eletto da “Time”<br />
come “sbirro televisivo per eccellenza”,<br />
Peter Falk presta il volto a uno <strong>dei</strong><br />
poliziotti più leggendari del piccolo<br />
schermo. Ma forse non tutti sanno che<br />
l’attore venne scelto solo dopo alcune<br />
vicissitudini: i creatori della serie, i<br />
compagni d’università Richard Levinson<br />
e William Link, fecero interpretare<br />
la prima puntata – in onda all’interno<br />
del Sunday Mistery Hour – da Bert<br />
Freed, quindi da Thomas Mitchell; all’epoca<br />
il protagonista non si chiamava<br />
ancora Colombo ma Fisher; quando la<br />
Universal mostrò interesse nel soggetto,<br />
i due ideatori pensarono a Lee J.<br />
Cobb e a Bing Crosby, impossibilitati<br />
tuttavia per altri impegni (il miliardario<br />
Crosby declinò l’offerta perché non<br />
avrebbe potuto continuare a giocare a<br />
golf con una certa regolarità). Falk-Colombo<br />
debuttò alla televisione americana<br />
il 20 febbraio del 1968, usando per<br />
tutto il primo ciclo la stessa camicia, le<br />
stesse scarpe, la stessa cravatta, gli stessi<br />
pantaloni e, naturalmente, lo stesso<br />
impermeabile. Nel 1975 l’attore riuscì<br />
a strappare un contratto di 125.000 dollari<br />
a puntata. Nel 1990 il tenente Colombo<br />
ha allungato le indagini a due<br />
ore; Falk è diventato altresì sceneggiatore<br />
e regista; la produzione ha scelto<br />
una strada vincente: pochi episodi ma<br />
buoni. Nel 1992 l’investigatore ha<br />
comprato un nuovo impermeabile in<br />
una sequenza da incorniciare. Per i feticisti<br />
del caso, il «macinino» con cui<br />
Colombo sopraggiunge sui luoghi <strong>dei</strong><br />
delitti è una Peugeot del 1959, targata<br />
044APD. Al tema musicale jazz di Dave<br />
Grusin che caratterizza la prima<br />
puntata del ’68 si è preferito quello che<br />
Billy Goldenberg compose per il secondo<br />
episodio. Tra i molti produttori<br />
esecutivi che si sono succeduti nelle<br />
stagioni, firmano, oltre allo stesso Falk:<br />
Richard Levinson, William Link, Dean<br />
Hargrove, Roland Kibbee, Richard<br />
Alan Simmons, Jon Epstein, Peter S.<br />
Fischer. Nel corso della programmazione<br />
ricordiamo qualche indagine memorabile:<br />
quella di Un giallo da manuale,<br />
diretta da Steven Spielberg, in<br />
cui uno scrittore di gialli progetta di uccidere<br />
un suo collega; l’episodio con<br />
Ray Milland, che tenta di rimettere in<br />
scena un “delitto perfetto” alla Hitchcock;<br />
le puntate che vedono protagonisti<br />
tre volti assai popolari tra i telespettatori,<br />
ovvero William Shatner e Leonard<br />
Nimoy di Star Trek e Patrick Mc-<br />
Goohan de Il Prigioniero; quella dove<br />
il sospettato ha il volto di Vincent Price
Colonnello March<br />
o quella dove Falk “duetta” con l’amico<br />
John Cassavetes. Tra le altre gueststars<br />
che si susseguono sul set della serie,<br />
si notano Faye Dunaway, Gena<br />
Rowlands, Lee Grant, Ida Lupino,<br />
Myrna Loy, Donald Pleasence, Richard<br />
Basehart, Honor Blackman, Leslie<br />
Nielsen, Martin Landau, Julie<br />
Newmar, Vera Miles, Martin Sheen,<br />
Johnny Cash, Dick Van Dyke, Robert<br />
Vaughn, Patrick Macnee, George Hamilton,<br />
Janet Leigh, Sal Mineo, Ricardo<br />
Montalbán, Jamie Lee Curtis, Kim<br />
Cattrall e, nei panni di sé stesso, Little<br />
Richard. Fino a oggi non sono ancora<br />
stati svelati due misteri su Colombo:<br />
quale sia il suo nome di battesimo e chi<br />
sia quella santa donna di sua moglie.<br />
Anche se in America quest’ultima ha<br />
preso vita nel 1979 in una serie ad hoc<br />
(Kate Loves a Mystery – Mrs.<br />
Columbo, inedita in Italia) con il volto<br />
di Kate Mulgrew: si scopre che la dolce<br />
metà del tenente – il quale, di riflesso,<br />
viene sempre citato ma non compare<br />
mai – è una reporter free-lance del<br />
“Weekly Advertiser” con l’hobby del<br />
giallo; l’altra rivelazione riguarda la<br />
sfera familiare della “strana coppia”<br />
con l’entrata in scena di Jenny (Lili<br />
Haydn), la giovane figlia <strong>dei</strong> due investigatori<br />
sui generis.<br />
Colonnello March (Colonel March<br />
of Scotland Yard) Con: Boris Karloff,<br />
Ewan Roberts, Eric Pohlmann. Produzione:<br />
Gran Bretagna, 1955, thriller/fantastico,<br />
b/n (26/30’).<br />
CULT<br />
Si tratta del primo investigatore televisivo<br />
di “storie di ordinaria paranormalità”:<br />
Boris Karloff veste l’impermeabile<br />
del colonnello March, il detective di<br />
Scotland Yard nato dalla penna di Carter<br />
Dickson (pseudonimo di John Dickson<br />
Carr), che l’attore aveva già interpretato<br />
186<br />
nel 1952 in un film (Colonel March Investigates).<br />
Nella prima puntata il nostro<br />
spiega il suo motto investigativo:<br />
dietro l’apparenza si nasconde sempre<br />
un’altra verità. Nonostante la benda nera<br />
sull’occhio sinistro, March, nel suo<br />
ufficio della sezione D-3, ne vede di tutti<br />
i colori. Come nei romanzi, il protagonista<br />
si trova ad affrontare casi che sfiorano<br />
i confini della realtà, sorta di X-Files<br />
ante-litteram: tra gli altri, uomini invisibili,<br />
fantasmi, extraterrestri, morti inspiegabili<br />
e, addirittura, l’abominevole<br />
uomo delle nevi nel centro di Londra. Al<br />
fianco del protagonista al Dipartimento<br />
Denunce Anomale compare l’ispettore<br />
Ames (Ewan Roberts), che controbilancia<br />
la perspicacia di March con spunti<br />
comici; in alcuni episodi Ames viene<br />
sostituito dal commissario Goron (Eric<br />
Pohlmann) della polizia francese. Donald<br />
Ginsberg firma da produttore esecutivo.<br />
La colonna sonora è affidata a<br />
Edwin Astley e John Lanchberry.<br />
Colorado (Centennial) Con: Robert<br />
Conrad, Richard Chamberlain, Clint<br />
Walker, Raymond Burr, Sally Kellerman,<br />
Barbara Carrera, Richard Crenna,<br />
Chad Everett, Alex Karras. Produzione:<br />
Usa, 1978, western/drammatico,<br />
colore (25/60’).<br />
La trasposizione in 25 puntate del romanzo<br />
di James Michener (Centennial)<br />
è costata esattamente 25 milioni<br />
di dollari, uno a episodio. Nella prima<br />
puntata compare lo stesso Michener, il<br />
quale chiede ai telespettatori se siano<br />
al corrente di come sia stata importante<br />
la terra che oggi calpestano. Nella<br />
cittadina di Centennial nel Colorado si<br />
susseguono, dalla metà del Settecento<br />
alla fine degli anni ’70, volti e generazioni<br />
in cerca di soldi, libertà, qualcuno<br />
anche di un assassino di cent’anni<br />
prima. La storia inizia con l’insedia
187 Commissariato Saint Martin, Il<br />
mento <strong>dei</strong> primi indiani Arapaho per<br />
poi saltare al XVIII secolo, con l’arrivo<br />
<strong>dei</strong> primi pionieri, quasi a stabilire una<br />
continuità territoriale tra i due plot;<br />
poi, attraverso altre tappe significative<br />
della storia del West, si arriva ai giorni<br />
nostri non senza qualche rilettura critica<br />
del mito americano. Tra i personaggi<br />
portanti della saga: il francese Pasquinel<br />
(Robert Conrad), lo scozzese<br />
Alexander McKeag (Richard Chamberlain),<br />
Joe Bean (Clint Walker),<br />
Bockweiss (Raymond Burr), Lise<br />
(Sally Kellerman), Clay Basket (Barbara<br />
Carrera), il colonnello Skimmerhorn<br />
(Richard Crenna), l’ufficiale<br />
dell’esercito Maxwell Mercy (Chad<br />
Everett) e il contadino tedesco Hans<br />
Brumbaugh (Alex Karras). Timothy<br />
Dalton compare nei panni di Oliver<br />
Seccombe. John Wilder è il produttore<br />
esecutivo; John Addison firma la colonna<br />
sonora che non si risparmia in<br />
fanfare. La serie è stata girata tra il Colorado,<br />
l’Ohio, il Texas e il Kentucky.<br />
Combat (Combat!) Con: Vic Morrow,<br />
Rick Jason, Dick Peabody, Steven<br />
Rogers, Conlan Carter, Jack Hogan,<br />
Tom Lowell. Produzione: Usa,<br />
1962, guerra, colore (161/60’).<br />
CULT<br />
Gli antenati della Band of brothers<br />
combattono nella serie più longeva degli<br />
anni Sessanta sulla Seconda guerra<br />
mondiale: più di Codice Jericho<br />
(1966), Pattuglia del deserto (1966),<br />
Garrison Commando (1967) e gli inediti<br />
The Gallant Men (1962), Twelwe<br />
O’Clock High (1964) e Convoy<br />
(1965). Come il Platoon di Spielberg,<br />
anche il serial scritto, diretto e prodotto<br />
da Robert Altman racconta le imprese<br />
di una truppa dell’esercito americano<br />
attraverso l’Europa dopo lo sbarco<br />
del D-Day. Tra i commilitoni: il ser<br />
gente Chip Saunders (Vic Morrow), il<br />
tenente Gil Hanley (Rick Jason), Littlejohn<br />
(Dick Peabody), Kirby (Jack<br />
Hogan), Nelson (Tom Lowell), il giovane<br />
medico Doc Walton (Steven Rogers)<br />
e il più esperto Doc (Conlan Carter).<br />
Una settimana prima che iniziassero<br />
le riprese tutto il cast è stato spedito<br />
in un campo militare di addestramento<br />
per rendere tutti gli interpreti<br />
più credibili. Alcune sequenze di combattimento<br />
tratte dai documentari sulla<br />
Seconda guerra mondiale sono state<br />
inserite in sede di montaggio: ma più<br />
che le scene d’azione, il serial, tra i più<br />
riusciti sul secondo conflitto, punta a<br />
descrivere come i soldati al centro delle<br />
vicende tentino di conservare la propria<br />
dignità di uomini. Robert Pirosh è<br />
l’ideatore del <strong>telefilm</strong>; Gene Levitt affianca<br />
Altman alla produzione, mentre<br />
László Benedek, Richard Donner, Ted<br />
Post e lo stesso Vic Morrow sono tra<br />
gli altri registi che si alternano dietro la<br />
macchina da presa; Selig J. Seligman<br />
firma da produttore esecutivo. La colonna<br />
sonora è curata da Leonard Rosenman.<br />
Molte le guest-stars in marcia:<br />
tra le altre sfilano John Cassavetes,<br />
Charles Bronson, Robert Duvall,<br />
Frankie Avalon, Telly Savalas, Mickey<br />
Rooney, Sal Mineo, James Caan, Leonard<br />
Nimoy, Alida Valli, Lee Marvin,<br />
James Coburn, Harry Dean Stanton,<br />
Wayne Rogers, Bill Bixby, James<br />
Franciscus, Dennis Hopper.<br />
Commissariato Saint Martin, Il<br />
(P.J.) Con: Bruno Wolkowitch,Charles<br />
Schneider, Marc Betton, Valérie Bagnou-<br />
Beido, Raphaëlle Bruneau, Guillaume<br />
Cramoisan, Emmanuelle Bach, Driss<br />
El Haddoui, Thierry Desroses. Produzione:<br />
Francia, 1997, poliziesco, colore<br />
(80/60’).<br />
Eccola qui, la serie a cui l’italiano Di
Commissario a Roma, Un<br />
stretto di polizia (2000) deve molto,<br />
anzi moltissimo: come al decimo Tuscolano<br />
di Roma, anche nel quartiere<br />
parigino di Saint Martin si affrontano,<br />
insieme ai casi investigativi, piccoli e<br />
grandi casi umani. “Un <strong>telefilm</strong> poliziesco<br />
senza eroi e quasi privo di crimini<br />
di sangue”, ha scritto “Le Monde”.<br />
Ai furti, alle rapine, alle violenze<br />
sessuali o sui minori, ai traffici di droga<br />
o di immigrati, ai controlli sugli<br />
sfratti si alternano i problemi personali<br />
di un gruppo di poliziotti anti-eroi, i<br />
quali cercano, spesso a fatica, di restare<br />
lucidi e oggettivi. Il capitano della<br />
squadra è Vincent Fournier (Bruno<br />
Wolkowitch), uomo riservato molto<br />
apprezzato dai colleghi; il simpatico<br />
tenente Bernard Léonetti (Charles<br />
Schneider), migliore amico di Fournier,<br />
ha perso fiducia in sé stesso dopo<br />
il divorzio; il commissario Henri<br />
Meurteaux (Marc Betton) è un ex alcolizzato<br />
che ha ritrovato l’equilibrio in<br />
un centro di disintossicazione; l’indaffarata<br />
segretaria Nadine Lemercier<br />
(Valérie Bagnou-Beido) è madre di<br />
una bambina avuta da un ex tossicodipendente<br />
dal quale si è separata; la più<br />
giovane della squadra, l’agente Chloè<br />
Matthieu (Raphaëlle Bruneau), originaria<br />
del sud della Francia, fatica a inserirsi<br />
nel gruppo (anche per le idee razziste che<br />
la contraddistinguono); il comandante<br />
Franck Lamougies (Guillaume Cramoisan)<br />
proviene dalla polizia minorile; il<br />
capitano Agathe Monnier (Emmanuelle<br />
Bach) è una donna dinamica che tiene a<br />
salvaguardare la propria libertà; Karim<br />
(Driss El Haddoui) succede a Nadine<br />
con la sua carica di umorismo; il tenente<br />
Alain Porret (Thierry Desroses) è sindacalista<br />
e padre di famiglia non integerrimo.<br />
La prima serie europea a portare in<br />
scena gli insegnamenti dell’americana<br />
Hill Street giorno e notte (1981) – l’a<br />
188<br />
pripista del genere poliziesco che accendeva<br />
i riflettori del realismo sia all’interno<br />
del distretto che durante le indagini<br />
on the road – è ideata e prodotta<br />
da Gérard Vergez, Christian François,<br />
Benoît d’Aubert, Christian Bonnet,<br />
Brigitte Coscas. Una coincidenza senza<br />
dubbio involontaria: se Distretto di<br />
polizia è ambientato al decimo Tuscolano,<br />
il quartiere di Saint Martin si trova<br />
al decimo arrondissement. Il forte<br />
ritardo con il quale il serial è arrivato in<br />
Italia, dopo 7 anni dal suo avvio francese,<br />
si fa sentire in alcune situazioni<br />
di contorno (per cercare informazioni,<br />
ad esempio, nel <strong>telefilm</strong> si usa spesso il<br />
Minitel, il sistema di navigazione on<br />
line che in Francia aveva preceduto<br />
l’avvento di Internet). Le riprese del<br />
distretto sono state effettuate negli studi<br />
Telfrance a Perray-en-Yvellnes. Le<br />
iniziali del titolo originale stanno per<br />
Police Judiciaire.<br />
Commissario a Roma, Un Con:<br />
Nino Manfredi, Françoise Fabian, Nadia<br />
Rinaldi, Christine Lemler, Barbara<br />
Scoppa, Jacques Barbot, Dario Cantarelli,<br />
Sophie Carle, Giorgio Tirabassi,<br />
Jacques Stany, Cinzia De Ponti, Roberta<br />
Manfredi, Renato Mori. Produzione:<br />
Italia, 1993, poliziesco, colore<br />
(11/60’).<br />
Il commissario Franco Ami<strong>dei</strong> (Nino<br />
Manfredi) si appresta ad andare in pensione:<br />
paziente e bonario, nella sua lunga<br />
carriera ne ha viste di tutti i colori,<br />
cercando di non trascurare mai quella<br />
sensibilità che in un lavoro del genere<br />
rischia di cedere il passo al cinismo. E<br />
così eccolo alle prese con una serie di<br />
casi al limite della legalità, tra norme e<br />
codici che “ai suoi tempi erano diversi”,<br />
tra interrogatori fuori dalla norma. In<br />
parallelo, Ami<strong>dei</strong> ritrova la tranquillità<br />
domestica con la sua famiglia: la mo
189 Commissario Corso, Il<br />
glie Renata (Françoise Fabian), la domestica<br />
Albina (Nadia Rinaldi), le due<br />
figlie Francesca (Christine Lemler) e<br />
Chiara (Barbara Scoppa), il nipotino di<br />
colore Simone (Jacques Barbot), il prediletto<br />
del commissario. La serie è ideata<br />
da Dido Castelli, Luca D’Ascanio e<br />
Luca Manfredi, il figlio di Nino impegnato<br />
altresì quale regista. Tra gli altri<br />
interpreti ricorrenti del serial: Dario<br />
Cantarelli, Sophie Carle, Giorgio Tirabassi,<br />
Jacques Stany, Cinzia De Ponti,<br />
Roberta Manfredi (l’altra figlia di Nino),<br />
Renato Mori. La colonna sonora è<br />
composta da Gabriele Ducros.<br />
Commissario caso, Il (Kommissar<br />
Zufall) Con: interpreti vari. Produzione:<br />
Germania, 1985, poliziesco, colore<br />
(12/60’).<br />
Quando si dice il… caso. Dodici storie<br />
gialle con protagonista la fatalità, il destino,<br />
l’evento inatteso che inganna i<br />
colpevoli di un crimine o porta i detective<br />
ad acciuffarli. Senza il caso, appunto,<br />
probabilmente non verrebbero<br />
mai presi. Quasi una versione tedesca<br />
e più rigorosa de L’ora di Hitchcock<br />
(1955). Produce la ARD.<br />
Commissario Cordier (Les Cordier,<br />
juge et flic) Con: Pierre Mondy,<br />
Bruno Madinier, Antonella Lualdi.<br />
Produzione: Francia, 1993, poliziesco,<br />
colore (57/90’).<br />
CULT<br />
Reduce da un successo straordinario in<br />
patria, questo <strong>telefilm</strong> francese ha avuto<br />
poca visibilità in Italia. Impostato<br />
sui crismi del classico poliziesco francese,<br />
il serial vede protagonista il commissario<br />
Cordier (Pierre Mondy), il<br />
quale conduce le sue indagini con abilità<br />
e a “muso duro”. Nel corso delle<br />
flic-story, egli si trova a confrontarsi<br />
con il figlio Bruno (Bruno Madinier),<br />
giovane magistrato idealista e decisamente<br />
politically correct. Il più delle<br />
volte le “scintille” tra i due portano a<br />
una reciproca e fruttuosa collaborazione<br />
in nome della giustizia. Il rapporto<br />
si stempera tra le mure domestiche,<br />
dove spicca la presenza di Lucia (Antonella<br />
Lualdi), moglie e mamma italiana<br />
che riesce a mettere d’accordo la<br />
coppia di investigatori. I produttori<br />
della serie sono Jean-Marc Diamedo e<br />
Alain Robillard, quest’ultimo impegnato<br />
altresì quale sceneggiatore. L’idea<br />
del serial appartiene ad Alain Page.<br />
La colonna sonora è composta da<br />
Nicolas Jorelle.<br />
Commissario Corso, Il Con: Diego<br />
Abatantuono, Chiara Caselli, Rosario<br />
Maggio. Produzione: Italia, 1991, poliziesco,<br />
colore (12/60’).<br />
La serie è incentrata sul personaggio<br />
del commissario Corso (Diego Abatantuono),<br />
(anti)eroe metropolitano contro<br />
la microcriminalità. Nel corso delle<br />
sue indagini il poliziotto s’imbatte in<br />
storie dal risvolto umano, in scenari assolutamente<br />
comuni e personaggi ordinari.<br />
Il protagonista, separato con un figlio<br />
di 11 anni, vive con la madre premurosa<br />
e brontolona (interpretata da<br />
Rosalia Maggio), ama il buon vino, è<br />
appassionato di calcio, detesta la violenza<br />
e non usa mai la rivoltella (“le pistole<br />
mi fanno schifo”); deciso ma misurato,<br />
corretto e formale con i sospettati,<br />
Corso non risparmia humour e battute<br />
di spirito anche nei momenti di<br />
maggiore tensione (“meglio un poliziotto<br />
vivo che un eroe morto”). Una<br />
Milano anonima fa da sfondo alle sue<br />
indagini. Chiara Caselli è tra le altre<br />
presenze fisse del cast. Marco Videtta<br />
firma il soggetto e la sceneggiatura;
Commissario De Vincenzi, Il<br />
Stefano Mainetti compone la colonna<br />
sonora, mentre Jan Hammer compone<br />
la musica della sigla.<br />
Commissario De Vincenzi, Il Con:<br />
Paolo Stoppa. Produzione: Italia,<br />
1974, poliziesco, colore (6/60’).<br />
Il commissario De Vincenzi, nato dalla<br />
penna di Augusto De Angelis, è uno<br />
come tanti nell’Italia fascista degli anni<br />
’30, un antieroe di cinquant’anni<br />
che nutre una profonda fede nella giustizia,<br />
un poliziotto piccolo piccolo<br />
dotato di grande umanità. Paolo Stoppa<br />
regala al protagonista un profilo<br />
credibile nel corso di una serie che<br />
mette in scena gialli tipicamente italiani,<br />
lontani mille miglia dagli stereotipi<br />
americani. Tra gli attori che Stoppa-De<br />
Vincenzi incontra lungo due cicli: Leo<br />
Gullotta, Anna Maria Guarnieri, Eros<br />
Pagni, Pino Colizzi, Lia Tanzi, Pamela<br />
Villoresi, Carlo Croccolo, Ilaria Occhini.<br />
La regia è di Mario Ferrero. Le<br />
scenografie sono affidate a Sergio Palmieri<br />
nel primo ciclo e a Luciana Del<br />
Greco nel secondo.<br />
Commissario Köster, Il (Der Alte)<br />
Con: Siegfried Lowitz, Michael Ande,<br />
Jan Hendriks, Henning Schultes. Produzione:<br />
Germania, 1977, poliziesco,<br />
colore (99/60’; 1/90’).<br />
Non solo Derrick. La Polizei tedesca<br />
annovera nelle sue fila un altro commissario<br />
dall’intelligenza alla Sherlock<br />
Holmes ma dalla freddezza di un iceberg.<br />
Forse anche per questo la serie ha<br />
ricevuto uno straordinario plauso solo<br />
in patria. Il <strong>telefilm</strong> nasce nel 1976 come<br />
una nuova produzione destinata a<br />
sostituire il fortunato Der Kommissar.<br />
Prodotta come Derrick da Helmut Ringelmann,<br />
la serie annovera lo stesso cast<br />
tecnico del serial con Horst Tappert.<br />
Le vicende sono ambientate a Monaco<br />
190<br />
e Köster (Siegfried Lowitz) è a capo<br />
della Seconda Squadra Omicidi del capoluogo<br />
bavarese. Le sceneggiature<br />
sono frutto di più autori e non, come era<br />
fino ad allora accaduto, opera di un solo<br />
scrittore; con gli anni si afferma<br />
Volker Vogeler come autore principale.<br />
Sulla scia del successo di Derrick e del<br />
precedente Der Kommissar, gli autori<br />
puntano ancora una volta sul delitto a<br />
sfondo sociale: l’assassinio è contorno<br />
di un’analisi sociologica che mostra<br />
spaccati di borghesia tedesca medio-alta.<br />
Completano il cast Jan Hendriks nei<br />
panni del commissario Martin Brenner<br />
e Henning Schultes in quelli di Millinger,<br />
il capo di Köster. Nell’ultima stagione<br />
Lowitz ha rinunciato al ruolo e il<br />
suo personaggio viene ucciso nella<br />
centesima puntata, lasciando il posto a<br />
un nuovo protagonista: Rolf Schimpf<br />
diventa il commissario Leo Kress. Al<br />
suo fianco resta Michael Ande nello<br />
stesso ruolo di Gerd Heymann, l’eterno<br />
assistente sulla scia di Fritz Wepper-<br />
Harry Klein con Derrick. Peter Thomas<br />
è l’autore del tema musicale.<br />
Commissario Kress, Il (Der Alte)<br />
Con: Rolf Schimpf, Michael Ande,<br />
Charles Muhamed Huber, Markus<br />
Bottcher. Produzione: Germania, 1985,<br />
poliziesco, colore (306/60’).<br />
Solo in Italia la serie si differenzia da<br />
quella che vedeva protagonista il commissario<br />
Koster: in effetti si tratta del<br />
seguito delle vicende allorquando quest’ultimo<br />
viene ucciso nella centesima<br />
puntata, uno stratagemma per nascondere<br />
l’insoddisfazione dell’attore<br />
Siegfried Lowitz. Leo Kress (Rolf<br />
Schimpf) arriva da Augusta per dirigere<br />
la Seconda Squadra Omicidi di Monaco<br />
di Baviera, composta dall’ex assistente<br />
di Koster, Gerd Heymann<br />
(Michael Ande), dal commissario di
191 Commissario Quandt, Il<br />
colore Henry Johnson (Charles Muhamed<br />
Huber) e dal poliziotto della<br />
scientifica Werner Riedmann (Markus<br />
Bottcher). Non mancano finali senza<br />
soluzione e senza colpevoli. Il produttore<br />
è Helmut Ringelmann, lo stesso di<br />
Derrick. Il tema musicale è composto<br />
da Eberhard Schöner.<br />
Commissario Moulin della polizia<br />
giudiziaria, Il (Commissaire<br />
Moulin... police judiciaire) Con: Yves<br />
Rénier, Clément Michu, Guy Montagné,<br />
Jean-Pierre Kérien, Jean-Luc<br />
Moreau, Francis Lax, Diane Simenon,<br />
Annie Balestra. Produzione: Francia,<br />
1976, poliziesco, colore (19/90’).<br />
Il commissario Moulin (Yves Rénier)<br />
è a capo di una squadra della polizia<br />
giudiziaria. Al suo fianco nel primo ciclo:<br />
l’ispettore Galland (Clément Michu),<br />
braccio destro di Moulin; Guyomard<br />
(Guy Montagné), Rocard (Jean-<br />
Pierre Kérien) e Alex (Jean-Luc Moreau).<br />
Il personaggio di P.J. (Francis<br />
Lax), che debutta nella seconda stagione,<br />
è ideato dall’apprezzato scrittore di<br />
polizieschi Paul Andréota: egli dona al<br />
serial un poliziotto nouvelle vague in<br />
jeans e scarpe da tennis (alla Starsky&Hutch).<br />
Non mancano le figure<br />
femminili di Poupette (Diane Simenon)<br />
e di Baba (Annie Balestra), quest’ultima<br />
in forze dal terzo ciclo. Dopo<br />
aver esordito il 4 agosto del 1976 su<br />
TF1, la serie ha avuto un’interruzione<br />
nel 1982, per poi riprendere nel 1989.<br />
Claude Boissol è co-ideatore del <strong>telefilm</strong><br />
insieme ad Andréota. François de<br />
Roubaix compone la colonna sonora.<br />
Commissario Navarro (Navarro)<br />
Con: Roger Hanin, Sam Karmann,<br />
Jacques Martial, Christian Rauth, Daniel<br />
Rialet, Emmanuelle Boidron, Olivia<br />
Brunaux, Jean-Claude Caron,<br />
Jean-Marie Mistral, Bernard Larmande,<br />
Françoise Armelle. Produzione:<br />
Francia/Svizzera, 1989, poliziesco,<br />
colore (98/90’).<br />
Il commissario Navarro (Roger Hanin)<br />
conosce Parigi meglio delle sue<br />
tasche, con le sue stradine, i suoi colori,<br />
i suoi bassifondi, le sue diverse etnie.<br />
Con i suoi crimini da sventare, con<br />
i suoi malviventi da acciuffare. Uno<br />
<strong>dei</strong> poliziotti più implacabili della capitale<br />
francese della fiction viene assistito<br />
dagli ispettori Barrada (Sam Karmann),<br />
Bain-Marie (Jacques Martial),<br />
René Auquelin (Christian Rauth), Joseph<br />
Blomet (Daniel Rialet). Emmanuelle<br />
Boidron interpreta Yolande, la<br />
figlia convivente del protagonista dopo<br />
la misteriosa scomparsa della moglie<br />
di Navarro. Completano la galleria<br />
<strong>dei</strong> personaggi: Cécile Vattier (Olivia<br />
Brunaux), Borelli (Jean-Claude<br />
Caron), Martin (Jean-Marie Mistral),<br />
Carlo (Bernard Larmande) e Gaby<br />
(Françoise Armelle). La flic-serie è<br />
prodotta da Pierre Grimblat, altresì<br />
ideatore con Tito Topin. Il tema musicale,<br />
composto da Laurent Grangier e<br />
Lucien Zabuski, è eseguito da Zabu;<br />
Serge Perathoner è l’autore della colonna<br />
sonora.<br />
Commissario Quandt, Il (Ein<br />
Mord für Quandt) Con: Martin Armknecht,<br />
Horst Pinnow. Produzione:<br />
Germania, 1996, poliziesco, colore<br />
(17/60’; 1/90’).<br />
Quandt (Martin Armknecht) è un giovane<br />
commissario della Squadra Omicidi<br />
di Berlino. Con l’aria ingenua e un<br />
po’ naïf, egli si muove da un caso all’altro<br />
in scooter – per la precisione a<br />
bordo di una Aprilia – riuscendo sempre<br />
a incastrare il colpevole grazie ai<br />
suoi metodi d’indagine: in Germania il<br />
protagonista è stato soprannominato
Commissario Rex, Il<br />
“il nipote del tenente Colombo” per<br />
quel modo astruso di porre le domande<br />
e per la mania di parlare del suo capo<br />
così come il personaggio interpretato<br />
da Peter Falk tirava in ballo la moglie.<br />
Tutti gli episodi iniziano e terminano<br />
con una sosta dall’amico Paule (Horst<br />
Pinnow), un benzinaio che chiosa la<br />
puntata con una sorta di “morale della<br />
storia”. Karl Heinz Willschrei e Alexander<br />
Steffen firmano da produttori.<br />
Peter Braker compone la sigla iniziale;<br />
Nikolaus Glowna, Axel Donner e Wolf<br />
Wolff sono gli autori della colonna sonora.<br />
Commissario Rex, Il (Kommissar<br />
Rex; A Cop’s Best Friend) Con: Tobias<br />
Moretti, Karlo Mrakovics, Wolf<br />
Bachnofner, Fritz Muliar, Gerhard<br />
Zemann, Gedeon Burkhard, Alexander<br />
Pschill, Elke Winkens. Produzione:<br />
Austria/Germania, 1994, poliziesco,<br />
colore (117/60’; 1/90’).<br />
Sul podio della popolarità televisiva a<br />
“quattro zampe” Rex sale di diritto insieme<br />
a Lassie e Rin Tin Tin. La nascita<br />
del <strong>telefilm</strong> rasenta la leggenda: tutto<br />
ha inizio quando gli sceneggiatori e<br />
ideatori austriaci Peter Hajek e Peter<br />
Moser decisero di ambientare un poliziesco<br />
a Vienna come reazione alla<br />
violenza dilagante che affliggeva molte<br />
capitali europee; dopo aver deciso<br />
che il protagonista sarebbe stato un<br />
giovane e affascinante detective dai<br />
modi spicci, rimaneva da scegliere chi<br />
affiancargli; dopo aver pensato a una<br />
partner femminile o a un collega più<br />
anziano, i due si dissero che il primo<br />
che avesse varcato la soglia dell’ufficio<br />
sarebbe stato preso in considerazione;<br />
il caso volle che a entrare nella<br />
stanza fosse il pastore tedesco <strong>dei</strong> vicini...<br />
Nell’episodio-pilota, Capolinea<br />
Vienna, Rex è un cane poliziotto al<br />
192<br />
quale viene ucciso il padrone-addestratore;<br />
Richard Moser (Tobias Moretti)<br />
è invece un detective che ha sacrificato<br />
tutto per la professione, non<br />
ultimo il matrimonio. Gli autori uniscono<br />
i loro destini di solitudine: Rex<br />
si sta lasciando morire di inedia; Moser<br />
è in preda a una crisi esistenziale. E<br />
così il primo diventa l’inseparabile<br />
compagno di avventure del secondo:<br />
come un maggiordomo gli porta la colazione,<br />
il giornale, il telefonino; si improvvisa<br />
baby-sitter e giocatore di<br />
scacchi; con il suo fiuto sgomina bande<br />
di dinamitardi, spacciatori, truffatori.<br />
Il collega “peloso” conquista subito<br />
la simpatia <strong>dei</strong> colleghi e <strong>dei</strong> collaboratori<br />
dell’investigatore: Ernst Stockinger<br />
detto “Stocki” (Karlo Mrakovics),<br />
affetto da una vera e propria fobia<br />
per i cani, si affeziona ben presto a<br />
Rex pur non perdonandogli mai certi<br />
dispetti, come quello di rubargli il panino<br />
con la salsiccia. Stocki rappresenta<br />
l’antitesi di Moser: fuori dalla sede<br />
della polizia ha una felice vita coniugale<br />
e conduce un’esistenza tranquilla;<br />
il poliziotto protagonista, dopo gli<br />
struggimenti per essere stato lasciato<br />
dalla moglie, si è “sposato” con Rex, il<br />
quale non disdegna scenate di gelosia,<br />
come quando il bipede amico invita<br />
una bella veterinaria a casa. Tra gli altri<br />
personaggi del <strong>telefilm</strong>: Peter Hollerer<br />
(Wolf Bachnofner), secondo assistente<br />
del detective, dall’aria svagata<br />
ma di una lucidità unica sul lavoro;<br />
Max Koch (Fritz Muliar), la guida paterna<br />
di Moser, colui che lo ha spronato<br />
a entrare in polizia; il dottor Leo<br />
Graf (Gerhard Zemann), il medico legale<br />
al quale si rivolge l’investigatore<br />
in casi disperati. Il vero nome di Rex è<br />
in realtà Reginald Von Ravenhost, nato<br />
a Ingolstadt (Germania) il primo<br />
giugno del ’91; il suo peso forma è di
193 Commissario Rex, Il<br />
38 chilogrammi, raggiunti in base a<br />
una dieta composta dai suoi piatti preferiti<br />
(petto di pollo, cuore lesso, hot<br />
dogs e formaggio, soprattutto il Gouda);<br />
Reginald possiede anche talento<br />
musicale e ha inciso un disco dal titolo<br />
Weihnachten mit Rex (Natale con<br />
Rex), in cui canta, ululando e abbaiando,<br />
“Jingle Bells”. In realtà, sul set, i<br />
Rex sono due: uno per i primi piani e<br />
uno per le scene d’azione. Il merito<br />
della bravura del protagonista “di primo<br />
pelo” è da riconoscere alla sua addestratrice,<br />
l’americana Teresa Ann<br />
Miller, che insieme al padre Karl gestisce<br />
la Animal Action, una delle più famose<br />
scuole di “animali da palcoscenico”;<br />
la Miller è stata insignita di numerosi<br />
Patsy – l’Oscar per i quadrupedi<br />
– per Beethoven, Poliziotto a quattro<br />
zampe e Balla coi lupi; la filosofia<br />
della maestra di Rex, che sul set lo ha<br />
soprannominato “Beejay”, è quella di<br />
allenare gli animali facendoli divertire.<br />
Gli spostamenti del cane fino al set<br />
avvengono su furgoni diversi, in modo<br />
da distrarre eventuali malintezionati.<br />
La perfetta simbiosi del cane con Moretti<br />
è dovuta al fatto che quest’ultimo<br />
è un convinto animalista che possiede<br />
egli stesso un pastore tedesco di nome<br />
Pico, che per poco non ha ottenuto la<br />
parte da coprotagonista (troppo poco<br />
ubbidiente sul set). Insignito del Telegatto<br />
’98, venduto in cento paesi nel<br />
mondo, il <strong>telefilm</strong> propone in ogni<br />
puntata due racconti paralleli: la detective-story<br />
e l’amicizia tra Rex e Moser.<br />
Quest’ultimo, come Derrick, ha una<br />
vita sentimentale disastrosa: dopo un<br />
breve flirt con una poliziotta che non<br />
poteva che chiamarsi Sissi s’innamora<br />
della veterinaria suddetta, che però si<br />
deve trasferire inAmerica. Una sfortuna<br />
che culmina con il suo assassinio,<br />
salutato dai telespettatori come un<br />
lutto familiare. Il posto del protagonista<br />
è stato preso da Gedeon Burkhard<br />
nei panni del detective Alexander<br />
Brandther: la puntata del suo esordio è<br />
stata vista in Germania da nove milioni<br />
di spettatori, segno che invertendo<br />
gli attori intorno a Rex il successo del<br />
pubblico non cambia. Nello stesso episodio,<br />
intitolato E tutto ricomincia, fa<br />
la sua comparsa Maddalena Crippa<br />
nelle vesti di Lucia Amato, un magistrato<br />
italiano che indaga su un giro di<br />
mafia a Vienna. Intervistata da “Repubblica”<br />
sulle doti di Rex, l’attrice<br />
italiana, tra le guest-stars della serie alla<br />
stessa stregua di Helmut Berger e<br />
Senta Berger, ha confermato quello<br />
che pensano molti telespettatori: “un<br />
cane bellissimo, preparato, professionale.<br />
Perfetto”. Dopo la morte del primo<br />
interprete di Rex nell’estate del<br />
1998, al fianco di Brandther è comparso<br />
un altro attore a quattro zampe: si<br />
chiama Rhett Butler – come il protagonista<br />
di Via col vento – e all’epoca dell’esordio<br />
aveva due anni e mezzo e pesava<br />
30 chili. Successivamente entrano<br />
in scena gli ispettori Marc Hoffman<br />
(Alexander Pschill) e Niki Herzog<br />
(Elke Winkens), destinati a frequentarsi<br />
anche intimamente: tanto per capirci,<br />
nella puntata del loro ingresso finiscono<br />
a letto in una scena più degna di<br />
Rexxx. Tutte le puntate sono scritte da<br />
Hajek e Moser a mano, rigorosamente<br />
con la penna stilografica; i due<br />
ideatori-sceneggiatori sono soliti<br />
spremersi le meningi tra le 13 e le 17,<br />
nel loro ufficio posto in una villa d’inizio<br />
’900 immersa in un grande parco.<br />
Per ogni episodio sono necessarie<br />
2 settimane e mezzo di riprese. La colonna<br />
sonora del <strong>telefilm</strong> è composta<br />
da Gerd Schuller. La popolarità di<br />
Rex ha dato vita anche a un clone, al<br />
limite del plagio, in Russia: nella se
Commissario Scali, Il<br />
rie Return of Muchstar sono protagonisti<br />
un pastore tedesco e il suo amico<br />
poliziotto...<br />
Commissario Scali, Il (The Commish)<br />
Con: Michael Chiklis, Theresa Saldana,<br />
Kaj-Erik Eriksen, Geoffrey<br />
Nauffts, Alex Bruhanski, Nicholas<br />
Lea, Gina Belafonte, Phil Peters, John<br />
Cygan, Melinda McGraw, Jason<br />
Schombing, Ian Tracey. Produzione:<br />
Usa, 1991, poliziesco, colore (110/60’;<br />
3/90’).<br />
Basato vagamente sulla figura di Tony<br />
Schembri, il (vero) capo della polizia<br />
di Rye a New York, il serial racconta le<br />
gesta del commissario trentottenne<br />
Tony Scali (Michael Chiklis) di Eastbridge,<br />
uno spicchio a nord della<br />
“Grande Mela”. Alla mano, dai metodi<br />
poco ortodossi, dalla pistola difficile,<br />
il protagonista sembra avere una virtù<br />
rara a molti altri detective televisivi:<br />
capire le persone sul lavoro come nella<br />
vita privata. Forse ha messo a frutto la<br />
sua esperienza decennale di pattugliamento<br />
on the road in divisa; proprio<br />
per questo non si tira certo indietro<br />
quando c’è da sostituire un agente impossibilitato<br />
a svolgere il turno di notte.<br />
Quando torna a casa dopo una dura<br />
giornata di lavoro, il nostro si prodiga<br />
a dialogare con la moglie Rachel (Theresa<br />
Saldana) e il figlio David (Kaj-<br />
Erik Eriksen), di dieci anni e istruito<br />
alla religione giudaica. Poco importa<br />
se qualche ora prima un suo collega è<br />
stato ucciso, come avviene quando il<br />
detective Stan Kelly (Geoffrey Nauffts)<br />
muore sul campo. Nella squadra investigativa<br />
di Scali lavorano tra gli altri:<br />
Irv Wallerstein (Alex Bruhanski), che<br />
coordina le indagini; gli agenti Ricky<br />
Caruso (Nicholas Lea) e Carmela Pagan<br />
(Gina Belafonte), che lavorano in<br />
coppia; Phil Peters (che nella vita di<br />
194<br />
tutti i giorni è il marito di Theresa Saldana)<br />
è il sergente William Frawley.<br />
Nel corso delle stagioni si susseguono<br />
i detective Paulie Pentangeli (John Cygan),<br />
Cyd Madison (Melinda Mc-<br />
Graw), Lopez (Jason Schombing),<br />
Hibbs (Ian Tracey). Sul finire del secondo<br />
ciclo Tony e Rachel hanno una<br />
bimba, Sarah. La serie, interamente girata<br />
a Vancouver, è creata da Stephen<br />
J. Cannell e Stephen Kronish, che firmano<br />
anche quali produttori esecutivi<br />
insieme a David Levinson. La coppia<br />
Glen Morgan-Jim Wong (X-Files) è<br />
supervisore della produzione. Mike<br />
Post è autore delle musiche con Walter<br />
Murphy. Telly Savalas, Ernest Borgnine<br />
e Rod Steiger compaiono quali guest-stars.<br />
Commissario Zorn, Il (Der Ermittler)<br />
Con: Oliver Stokowski, Rainer<br />
Luxem, Charlotte Bellman, Patrick Rapold,<br />
Henning Schimke, Joanne Gläsel,<br />
Carina Wiese. Produzione: Germania,<br />
2001, poliziesco, colore (24/60’).<br />
Paul Zorn (Oliver Stokowski) è un<br />
commissario della Squadra Omicidi di<br />
Amburgo che, udite udite, ha una vita<br />
privata: è rappresentata dalla figlia<br />
adolescente Hanna (Charlotte Bellman),<br />
di cui si occupa da solo dopo la<br />
separazione dalla moglie. Zorn emerge<br />
per un’ulteriore differenza con gli<br />
altri colleghi tedeschi della fiction: la<br />
stretta relazione professionale che si<br />
sviluppa con il suo capo, il dirigente<br />
della Omicidi Henning Peters (Rainer<br />
Luxem). Per le sue indagini il nostro si<br />
avvale dell’aiuto del giovane agente<br />
Tim Rasch (Patrick Rapold) e del simpatico<br />
Benno Eickelkamp (Henning<br />
Schimke), esperto nell’analisi e nell’interpretazione<br />
degli indizi. Tra le<br />
presenze femminili si fanno notare i<br />
personaggi di Eva Klaussner (Joanne
195 Compagni di Eleusis, I<br />
Gläsel) e Carola (Carina Wiese). Georg<br />
Althammer, Oliver Behrmann, Eckard<br />
Düsberg e Joke Kromschröder firmano<br />
da produttori. Nikolaus Glowna, Siggi<br />
Müller, Joachim-C. Redeker sono gli autori<br />
della colonna sonora. Nel 2001 la serie<br />
si è aggiudicata un German Television<br />
Award e 2 Deutschen Fernsehpreis.<br />
Compagni di Baal, I (Les Compagnons<br />
de Baal) Con: Jacques Champreux,<br />
René Dary, Claire Nadeau,<br />
Germaine Ledoyen, Gérard Zimmerman,<br />
René Lefèvre, Raymond Bussières,<br />
Jean Martin, Jean Herbert. Produzione:<br />
Francia, 1968, thriller, colore<br />
(7/60’).<br />
CULT<br />
Una società segreta, conosciuta con il<br />
nome I compagni di Baal, sopprime<br />
uno dopo l’altro i testimoni che sono<br />
entrati in contatto con essa. Come si<br />
apprende nel corso delle puntate, “i<br />
compagni di Baal, a quanto si suppone,<br />
furono fondati da Nostradamus<br />
verso il 1550. Degli indizi fanno pensare<br />
che la società sia esistita dai primi<br />
anni dell’Impero o fino alla Restaurazione.<br />
Dapprima dedicata alle scienze<br />
occulte, si è poi rivolta verso scopi più<br />
materiali, diventando infine una società<br />
a delinquere. Uno <strong>dei</strong> suoi ultimi<br />
capi fu l’enigmatico Conte di Saint-<br />
Germain”. Tutti gli adepti della congregazione<br />
segreta sono a conoscenza<br />
di due domande chiave (e delle relative<br />
risposte) per riconoscersi: all’interrogativo<br />
“Chi è il primo <strong>dei</strong> Re?” i<br />
compagni rispondono che “il primo<br />
<strong>dei</strong> Re è Baal, il demone tricefalo che<br />
regna sulla parte orientale dell’Inferno”;<br />
alla domanda sucessiva, “Quante<br />
legioni ha al suo comando?”, la risposta<br />
esatta è “66”. Alla morte di uno <strong>dei</strong><br />
suoi colleghi, il giovane giornalista<br />
Claude Leroy (Jacques Champreux),<br />
di “France Midi”, inizia le sue indagini<br />
sulla congregazione. Tra gli altri protagonisti<br />
della serie: René Dary interpreta<br />
il commissario Lefranc; Claire Nadeau<br />
è Françoise Cordier; Germaine<br />
Ledoyen veste i panni di Mme Robin;<br />
Gérard Zimmerman è Pierrot; René<br />
Lefèvre presta il volto a Pépère; Raymond<br />
Bussières assume l’identità di<br />
Diogène; Jean Martin è il malvagio<br />
Hubert de Mauvouloir; Jean Herbert<br />
assume il ruolo di Joseph. La serie è<br />
creata dallo stesso Champreux, nipote<br />
del cineasta Louis Feuillade, esponente<br />
di punta del cinema muto francese;<br />
tanto per concludere le parentele, il regista<br />
del <strong>telefilm</strong> è Pierre Prévert, il<br />
fratello del più noto Jacques. Champreux<br />
ha dichiarato che il <strong>telefilm</strong> è<br />
“un gioco di generi in cui emerge il gusto<br />
del fantastico e della sorpresa; la<br />
rappresentazione aggiornata delle società<br />
segrete medievali” I sotterranei<br />
sono stati ambientati nelle grotte di<br />
Naours, nei pressi di Amiens. Roger<br />
Blin compare come guest-star.<br />
Compagni di Eleusis, I (Les Compagnons<br />
d’Eleusis) Con: Marcel Dalio,<br />
Bernard Alane, Hubert Gignioux,<br />
Thérèse Liotard, Yves Bureau, Catherine<br />
Sellers, Jean-Pierre Chevallier,<br />
Pierre Tabard. Produzione: Francia,<br />
1975, thriller, colore (6/60’; 30/15’).<br />
CULT<br />
Ingegnosa serie venata di messaggi<br />
sotterranei in tutti i sensi: sotto le strade<br />
di Parigi si nasconde e trama nell’ombra<br />
una società parallela che si basa<br />
sull’utopia, sull’alchimia e su quell’armonia<br />
ipotizzata ai tempi di Eleusis<br />
nell’Antica Grecia. L’organizzazione<br />
segreta fondata da Mafel (Marcel<br />
Dalio), anagramma di Nicolas Flame,<br />
architetta una macchinazione infernale.<br />
Tra i personaggi ricorrenti che
Compagni di scuola<br />
si ritrovano coinvolti nell’intrigo: Vincent<br />
(Bernard Alane), Verdier (Hubert<br />
Gignioux), Sophie (Thérèse Liotard),<br />
Durand (Yves Bureau), Emmanuelle<br />
(Catherine Sellers), il reporter di turno<br />
(Jean-Pierre Chevallier), Beaumont<br />
(Pierre Tabard). Sceneggiato dallo<br />
scrittore di romanzi gialli-spionistici<br />
Alain Paige, il serial è realizzato da<br />
Claude Grinberg, al quale si devono le<br />
atmosfere oniriche e, per dirla con le<br />
sue parole, “una costruzione labirintica,<br />
dove tutti gli enigmi sono destrutturati<br />
in puzzle”. La colonna sonora è<br />
composta da Georges Delerue.<br />
Compagni di scuola (Time of Your<br />
Life) Con: Scott William Armstrong,<br />
Kara Feifer, Jason Cavalier, David<br />
Lipper, Alan Keiping, Richard Raybourne,<br />
Shandelle Deanne, Karen Petersen,<br />
Ara Carrera, Lana Higgins.<br />
Produzione: Canada, 1988, drammatico,<br />
colore (130/30’).<br />
Una sorta di “Peyton Place per teenagers”,<br />
ovvero “un Beverly Hills alla<br />
canadese”: con il taglio delle soap<br />
operas, il <strong>telefilm</strong> racconta le vicissitudini<br />
mai serene di un gruppo di liceali<br />
apparentemente troppo annoiati. Tra<br />
i ragazzi “ribelli senza causa”: James<br />
Warren (Scott William Armstrong), il<br />
quale finisce arrestato per droga nella<br />
puntata-pilota (ma, professandosi innocente,<br />
esce su cauzione); Lisa<br />
Greenberg (Kara Feifer), la quale rifiuta<br />
in più di un’occasione le attenzioni<br />
di James; il complessato e alcolizzato<br />
Mickey Sheffer (Jason Cavalier),<br />
amante degli animali e in rotta con la<br />
madre; l’irascibile Kevin Waters (David<br />
Lipper), acerrimo nemico di James;<br />
lo spacciatore Eddie Saunders<br />
(Alan Keiping), il quale scommette<br />
con l’amico Matt Peters (Richard Raybourne)<br />
su chi di loro due uscirà per pri<br />
196<br />
mo con la bella Jesse Draygon (Shandelle<br />
Deanne); Charlie Warren (Karen Petersen),<br />
la sorella di James e miglior<br />
amica di Jesse; Christine Hutchinson<br />
(Ara Carrera), una vecchia fiamma di<br />
James; la pettegola Helen Reardon<br />
(Lana Higgins), la quale tenterà il suicidio<br />
durante i festeggiamenti di capodanno.<br />
La serie, antecedente di due anni<br />
rispetto a Beverly Hills 90210, nonché<br />
la prima a parlare di giovani alle<br />
prese con problemi sociali come la<br />
droga e l’alcolismo, è diretta e prodotta<br />
da Harry Jacobs.<br />
Compagni di scuola Con: Massimo<br />
Lopez, Imma Piro, Carlina Torta,<br />
Vito Di Bella, Luigi Petrucci, Carlotta<br />
Miti, Paolo Sassanelli, Paola Tiziana<br />
Cruciani, Raffaello Balzo, Camilla Filippi,<br />
Laura Chiatti, Riccardo Scamarcio,<br />
Damiano Russo, Cristiana Capotondi,<br />
Brando De Sica, Valeria Valeri.<br />
Produzione: Italia, 2001, drammatico,<br />
colore (26/60’).<br />
COTTO<br />
Tipica ambientazione scolastica dove<br />
si consumano confronti generazionali,<br />
flirt tra i banchi, lezioni di vita ancor<br />
prima di quelle che prevede il programma<br />
del Ministero dell’Istruzione.<br />
Tratta da un format spagnolo (Compañeros),<br />
alla stessa stregua di Un medico<br />
in famiglia e Giornalisti, la serie<br />
comincia con la riapertura del liceo<br />
Giacomo Leopardi dopo le vacanze.<br />
Tra le novità: la nuova professoressa di<br />
lettere Marisa Ferrero (Imma Piro), già<br />
collega del professore di storia-filosofia<br />
nonché vicepreside Felice Salina<br />
(Massimo Lopez), quest’ultimo segretamente<br />
innamorato di lei; la seconda<br />
nuova, annunciata dalla preside Teresa<br />
Crespo (Carlina Torta), riguarda la necessità<br />
di ospitare alcune classi della<br />
scuola elementare vicina, in via di ri
197 Condo<br />
strutturazione, affidate al maestro Gustavo<br />
Giglio (Vito Di Bella); la terza<br />
sorpresa concerne il professore di matematica<br />
Tommaso Cirese (Luigi Petrucci),<br />
quando sua figlia Francesca<br />
(Carlotta Miti) torna a casa dopo anni<br />
di lontananza con un rapporto fallito<br />
alle spalle e un bambino di 4 anni da<br />
crescere. Tra gli altri personaggi: il<br />
professore di scienze Giovanni Salina<br />
(Paolo Sassanelli), fratello di Felice; la<br />
bidella Milva Filangeri (Paola Tiziana<br />
Cruciani); i figli della Ferrero, il liceale<br />
diciottenne Ettore (Raffaello Balzo)<br />
– per il quale perde la testa Arianna<br />
(Camilla Filippi) – e il decenne Emilio;<br />
tra gli studenti, la spigliata Valeria<br />
(Laura Chiatti), il complicato Michele<br />
(Riccardo Scamarcio), l’imbranato<br />
Marco (Damiano Russo), la fatua<br />
Martina (Cristiana Capotondi), il coscienzioso<br />
Pietro (Brando De Sica).<br />
Valeria Valeri è la signora Salina. Le riprese<br />
sono state effettuate allo studio<br />
20 di Cinecittà, dove sono stati ricostruiti<br />
gli interni e gli esterni del liceo.<br />
Carlo Principini firma da produttore<br />
esecutivo. La colonna sonora è composta<br />
da Andrea Guerra. Il serial ha subito<br />
la denuncia di Carlo Verdone, il<br />
quale ha fatto causa per via del titolo<br />
omonimo al suo film del 1988. Se lo<br />
sceneggiatore Sandro Petraglia ha predicato<br />
“verosimiglianza senza basarci<br />
sui rapporti sociologici pubblicati dai<br />
settimanali italiani”, il <strong>telefilm</strong> è stato<br />
tuttavia sorpassato dalla cronaca: mentre<br />
la serie andava in onda, i liceali sfilavano<br />
per strada contro la riforma della<br />
Moratti e occupavano il Tasso di Roma.<br />
Petraglia si era già occupato di tematiche<br />
scolastiche in fiction precedenti<br />
(Mery per sempre, La scuola, Auguri<br />
professore e Don Milani tra le altre).<br />
Con affetto, tuo Sidney (Love, Sid<br />
ney) Con: Tony Randall, Swoosie<br />
Kurtz, Kaleena Kiff, Chip Zien, Barbara<br />
Bryne. Produzione: Usa, 1981,<br />
sit-com, colore (44/30’).<br />
Dura la vita da single. E così Sidney<br />
Shorr (Tony Randall), un cartellonista<br />
di New York, decide di dividere il suo<br />
appartamento di otto stanze a Manhattan<br />
in tre: con Laurie Morgan (Swoosie<br />
Kurtz), un’attrice che lotta per<br />
emergere e la di lei giovane figlia Patti<br />
(Kaleena Kiff). Dopo alcuni episodi<br />
Laura trova lavoro nei panni di una<br />
protagonista di soap-opera. Attorno ai<br />
“tre cuori in affitto” ruotano le figure<br />
del direttore creativo Jason Stoller<br />
(Chip Zien) e della signora Gaffney<br />
(Barbara Bryne), la moglie del sovrintendente<br />
del palazzo attratta inutilmente<br />
da Sidney. Il rapporto che s’instaura<br />
tra Sidney e Laurie assomiglia a<br />
quello tra un fratello e una sorella,<br />
mentre con Patti il protagonista assume<br />
il ruolo dello zio indulgente. Per<br />
Tony Randall si tratta di un’altra convivenza<br />
da sit-com dopo quella de La<br />
strana coppia (1970). Nonostante il <strong>telefilm</strong><br />
sia ambientato nella “Grande<br />
Mela”, solo la prima stagione è girata<br />
realmente a New York. La serie creata<br />
da Oliver Hailey è una sorta di sequel<br />
del film-tv del 1980 Sidney Shorr: a<br />
Girl’s Best Friend (con protagonisti<br />
sempre Randall e Kiff); con una differenza<br />
significativa: nella pellicola Sidney<br />
era omosessuale; i dirigenti dell’NBC<br />
– nonostante il parere contrario<br />
degli autori – imposero invece la condizione<br />
dell’eterosessualità (anche se<br />
mai manifesta) ai produttori George<br />
Eckstein, Rod Parker e Hal Cooper.<br />
Condo (Id.) Con: McLean Stevenson,<br />
Brooke Alderson, Mark Schubb,<br />
Marc Price, Luis Avalos, Yvonne Wilder,<br />
Julie Carmen, James Victor. Pro
Condominio, Il<br />
duzione: Usa, 1993, sit-com, colore<br />
(13/30’).<br />
Prendete due famiglie – una WASP e<br />
l’altra di origini ispaniche – e fatele vivere<br />
porta a porta in un condominio<br />
della California del Sud: avrete materiale<br />
in abbondanza per una sit-com<br />
sull’inquieto vivere. Da una parte i<br />
Kirkridge: il capo-famiglia James (interpretato<br />
da McLean Stevenson, alla<br />
sua sesta situation-comedy in 15 anni),<br />
la moglie Margaret “Kiki” (Brooke<br />
Alderson), il primogenito Scott (Mark<br />
Schubb) e suo fratello Billy (Marc Price);<br />
dall’altra i Rodriguez: Jesus “Jessie”<br />
(Luis Avalos) è nel business del<br />
giardinaggio; al suo fianco, la moglie<br />
Maria (Yvonne Wilder) e la figlia Linda<br />
(Julie Carmen). Il <strong>telefilm</strong> contiene<br />
un variazione sul tema di Romeo e<br />
Giulietta: Linda e Scott si innamorano<br />
e si sposano. James Victor interpreta<br />
José Montoya, il padre di Maria. Paul<br />
Junger Witt e Tony Thomas firmano da<br />
produttori esecutivi.<br />
Condominio, Il Con: Laura Freddi,<br />
Claudio Lippi, Fanny Cadeo. Produzione:<br />
Italia, 2004, sit-com, colore<br />
(35/15’).<br />
“È un esperimento nuovo, realizzato<br />
in soli due giorni di prove e registrazioni,<br />
a costi contenuti”: così Maurizio<br />
Costanzo, che ha lanciato questa mini<br />
sit-com all’interno della sua Buona<br />
Domenica (edizione 2004-05). Scritta<br />
da Enrico Vaime, la serie vede protagonista<br />
l’amministratore condominiale<br />
Laura (Laura Freddi), la quale si vede<br />
piombare in casa lo squattrinato zio<br />
Claudio (Claudio Lippi), destinato ad<br />
accasarsi in pianta stabile dalla nipote.<br />
Attorno alla strana coppia di conviventi<br />
ruotano i personaggi di Fanny<br />
(Fanny Cadeo), un’estetista amica di<br />
Laura e, a rotazione, i ragazzi del<br />
198<br />
Grande Fratello 4: la scalmanata Serena<br />
(Serena Garitta), personal trainer<br />
di Laura; il portiere Bob (Roberto Minicozzi);<br />
il barista Bruno (Bruno Del<br />
Turco); il dottor Tommy (Tommaso<br />
Vianello), il quale ha uno studio nel<br />
condominio che condivide con l’infermiera<br />
Katia (Katia Pedrotti); Ascanio<br />
(Ascanio Pacelli), fratello di Bruno;<br />
Patrick (Patrick Ray Pugliese) e Carolina<br />
(Carolina Marconi). Il regista e il<br />
produttore della sit-com sono gli stessi<br />
di Buona Domenica, rispettivamente<br />
Beppe Recchia e Orietta Amati.<br />
Con la Fenice sul tappeto magico<br />
(The Phoenix and the carpet) Con:<br />
Tamzin Neville, Max Harris, Jane Forster,<br />
Gary Russell, Trisha Mortimer,<br />
Hilary Mason. Produzione: Gran Bretagna,<br />
1976, avventura/fantastico, colore<br />
(6/30’).<br />
Dal romanzo omonimo del 1904 di<br />
Edith Nesbit, la serie ambientata nell’epoca<br />
vittoriana racconta le avventure<br />
“ai confini della realtà” di un poker<br />
di ragazzi che salgono a bordo di un<br />
tappeto magico e fanno amicizia con<br />
una fenice uscita da un uovo gigante.<br />
La fenice invita i ragazzi a salire a bordo<br />
del tappeto, il quale li fa volare fino<br />
in India, dove si imbattono in strani<br />
personaggi. Tuttavia, la trasvolata non<br />
è sempre facile: i giovani protagonisti<br />
– che sono Anthea (Tamzin Neville),<br />
Robert (Max Harris), Jane (Jane Forster)<br />
e Cyril (Gary Russell) – sono<br />
guardati a vista dalla governante Eliza<br />
(Trisha Mortimer) e dall’odiosa signora<br />
Biddle (Hilary Mason). Dorothea<br />
Brooking è il produttore che cura l’adattamento<br />
televisivo; quest’ultimo ha<br />
conosciuto un remake nel 1997.<br />
Conquista di Luke, La (Luke’s<br />
kingdom) Con: Oliver Tobias, James
199 Cop Rock<br />
Condon, Gerard Maguire, Elisabeth<br />
Crosby, Helen Morse. Produzione:<br />
Australia/Gran Bretagna, 1976, avventura,<br />
colore (13/60’).<br />
Luke Firbeck (Oliver Tobias) vive in<br />
un mondo tutto suo: un “regno” nell’entroterra<br />
australiano già raccontato<br />
nel romanzo omonimo di E.V. Timms<br />
dal quale è tratta la serie. Al fianco del<br />
protagonista si schierano i familiari<br />
con i quali si è trasferito dal Regno<br />
Unito nel 1829: il papà vedovo Jason<br />
(James Condon), il fratello Samuel<br />
(Gerard Maguire) e, soprattutto, la sorella<br />
Jassy (Elisabeth Crosby). Quando<br />
arrivano nella terra <strong>dei</strong> canguri, nel<br />
New South Wales, i Firbeck scoprono<br />
che la loro terra è stata assegnata per<br />
errore ad altri (che non la vogliono cedere):<br />
per sopravvivere si affidano alle<br />
capacità di Luke, il quale non disdegna<br />
di travalicare spesso la legge contro le<br />
minacce di aborigeni e malviventi.<br />
Helen Morse interpreta Kate. Tony Essex<br />
firma da produttore esecutivo il <strong>telefilm</strong><br />
che vanta la pregevole regia di<br />
Peter Weir. Francis Essex, fratello di<br />
Tony, è l’autore della colonna sonora.<br />
Per completare le 13 puntate ci sono<br />
voluti due anni di riprese.<br />
Conte di Montecristo, Il (The<br />
Count of Monte Cristo) Con: George<br />
Dolenz, Faith Domergue, Robert<br />
Cawdron, Nick Cravat. Produzione:<br />
Gran Bretagna, 1956, avventura, b/n<br />
(39/30’).<br />
Dopo le riduzioni cinematografiche, il<br />
romanzo di Alexandre Dumas approda<br />
in televisione. George Dolenz interpreta<br />
l’eroe-protagonista: Edmond Dantès,<br />
accusato ingiustamente di essere un cospiratore<br />
bonapartista, viene arrestato<br />
la sera del suo fidanzamento e rinchiuso<br />
per vent’anni nel castello d’If, dal<br />
quale fuggirà per vendicarsi <strong>dei</strong> suoi<br />
accusatori. Faith Domergue interpreta<br />
la Principessa Anna; Robert Cawdron<br />
è Rico; Nick Cravat veste i panni di Jacopo.<br />
Rispetto al romanzo di Dumas,<br />
Dantès viene dipinto come una sorta di<br />
Robin Hood sempre pronto a difendere<br />
gli oppressi in giro per l’Europa. Il<br />
serial, girato tra Hollywood e l’Inghilterra,<br />
si avvale di alcuni set utilizzati<br />
per il film omonimo di Rowland V.<br />
Lee del 1934. Hal Roach jr. è il produttore<br />
esecutivo della serie ITC. Sidney<br />
Marshall e Dennis Vance sono gli altri<br />
produttori. Una curiosità: George Dolenz<br />
è il padre di Mickey, futura star de<br />
I Monkees (1966).<br />
Coppia in giallo (The Wilde Alliance)<br />
Con: John Stride, Julia Foster, Patrick<br />
Newell, John Lee. Produzione:<br />
Gran Bretagna, 1978, poliziesco, colore<br />
(13/60’).<br />
Un anno prima di Cuore e batticuore,<br />
sulle orme de L’uomo ombra, una coppia<br />
inglese tenta di risolvere i gialli che<br />
bussano inevitabilmente alla porta.<br />
John Stride e Julia Foster, ripresi nella<br />
loro elegante magione nello Yorkshire,<br />
sono rispettivamente Rupert e Amy<br />
Wilde: il primo, guarda caso, è uno<br />
scrittore di romanzi noir. Nel corso<br />
delle indagini, che sembrano ispirarsi<br />
ai libri di Rupert, sono affiancati da<br />
Bailey (Patrick Newell) e Christopher<br />
Bridgewater (John Lee), l’agente letterario<br />
di Rupert. David Cunliffe firma<br />
da produttore esecutivo per la ITV.<br />
Cop Rock (Id.) Con: Ronny Cox,<br />
Larry Joshua, Peter Onorati, Mick<br />
Murray, Ron McLarty, Anne Bobby,<br />
David Gianopoulos, James McDaniel,<br />
Barbara Bosson. Produzione: Usa,<br />
1990, poliziesco/musicale, colore<br />
(11/60’).<br />
CULT
Cops – squadra speciale<br />
L’originale idea di mischiare rock e<br />
azione è venuta a Steven Bochco e William<br />
M. Finkelstein, i creatori di una<br />
serie che in ogni episodio propone una<br />
cinquina di brani musicali originali.<br />
Oltre a essere il compositore di “Under<br />
the Gun”, la canzone-tema del serial<br />
che vinse anche un Emmy, Randy<br />
Newman firma tutte le musiche della<br />
puntata-pilota; il veterano Mike Post e<br />
Greg Edmondson scrivono invece sui<br />
pentagrammi degli episodi successivi.<br />
La particolarità del <strong>telefilm</strong> risiede nel<br />
fatto che la maggior parte delle performance<br />
musicali sono state registrate in<br />
diretta nel corso delle riprese e sono interpretate<br />
dagli attori stessi. Tra di loro:<br />
Ronny Cox è il capo della polizia Roger<br />
Kendrik; Larry Joshua interpreta il<br />
capitano John Hollander; Peter Onorati<br />
mostra il distintivo dell’investigatore<br />
Vincent LaRusso; Mick Murray e Ron<br />
McLarty sono rispettivamente i detective<br />
Joseph Gaines e Ralph Ruskin;<br />
Anne Bobby è l’agente Vicki Quinn, la<br />
moglie di Ruskin; David Gianopoulos<br />
veste la divisa dell’agente Andy Campo,<br />
compagno di pattuglia di Quinn;<br />
James McDaniel è l’agente Franklin<br />
Rose; Barbara Bosson interpreta Louise<br />
Plank, il corrotto sindaco di Los Angeles,<br />
la città dove sono ambientate tutte<br />
le vicende. Una delle caratteristiche<br />
del <strong>telefilm</strong> è che cantano tutti: poliziotti,<br />
malviventi, avvocati, politici;<br />
quando un gruppo di detective capita<br />
nel ghetto <strong>dei</strong> neri, si sente una voce<br />
che intona un rap: “in these streets, we<br />
got the power”. La serie è stata valutata<br />
tra le più costose della storia della televisione:<br />
1 milione e 800.000 dollari a<br />
episodio. Steven Bochco firma altresì<br />
come produttore esecutivo in compagnia<br />
di Gregory Hoblit.<br />
Cops – squadra speciale (Die Mo<br />
200<br />
torrad-Cops: Hart am Limit) Con:<br />
Matthias Paul, Jens-Peter Nuenemann,<br />
Yvonne De Bark. Produzione:<br />
Germania, 1999, poliziesco, colore<br />
(22/60’).<br />
Dopo i poliziotti tedeschi spericolati<br />
su quattroruote di Squadra Speciale<br />
Cobra 11 (1996), la new wave germanica<br />
lancia tre detective motociclisti<br />
che smessa la divisa indossano caschi<br />
integrali e tute paraurti. La task-force è<br />
formata da due uomini e una donna:<br />
Tom Geiger (Matthias Paul), la mente<br />
del gruppo, non perde mai la calma e<br />
riesce sempre a trovare una soluzione;<br />
Kai Sturm (Jens-Peter Nuenemann) è<br />
coraggioso e di poche parole; la sexy e<br />
adrenalinica Sunny Labonne (Yvonne<br />
De Bark) sembra la replicante della<br />
protagonista del film Lola corre<br />
(1998). Più on the road per le vie di<br />
Colonia che seduti in ufficio, i tre<br />
sgommano contro ogni tipo di illegalità,<br />
non disdegnando di inseguire in<br />
moto i malviventi all’interno di un<br />
grande magazzino, su e giù per le scale,<br />
sopra un ponte levatoio o dietro un<br />
Cessna in fase di decollo. Geiger è in<br />
sella a una BMW Cruiser, Sturm a una<br />
Ducati 900, Sunny a una Cagiva Enduro.<br />
La colonna sonora è composta da<br />
Justin Caine Burnett, Matthias Weber<br />
e Hans Zimmer, quest’ultimo autore<br />
anche del tema musicale.<br />
Corky, il ragazzo del circo (Circus<br />
Boy) Con: Mickey Braddock, Robert<br />
Lowery, Noah Beery jr., Guinn Williams.<br />
Produzione: Usa, 1956, avventura,<br />
b/n (49/30’).<br />
Telefilm circense per ragazzi che racconta<br />
le vicende del dodicenne Corky<br />
(Mickey Braddock), i cui genitori sono<br />
morti in un incidente. Al suo fianco,<br />
Big Tim Champion (Robert Lowery),<br />
il proprietario del circo che adotta il ra
201 Corri e scappa Buddy<br />
gazzo; zio Joey (Noah Beery jr.), uno<br />
<strong>dei</strong> clown; il manovale Pete (Guinn<br />
Williams). A Corky viene affidata la<br />
cura dell’elefantino Bimbo. Braddock<br />
ha trovato in seguito fortuna con il cognome<br />
di Dolenz (vedi I Monkees),<br />
quello che risultava realmente sulla<br />
sua carta d’identità. Herbert B. Leonard<br />
firma da produttore. Il tema musicale<br />
è composto da Hal Hopper e Victor<br />
McLeod.<br />
Coronet Blue (Id.) Con: Frank Converse,<br />
Joe Silver, Brian Bedford. Produzione:<br />
Usa, 1967, avventura, colore<br />
(13/60’).<br />
CULT<br />
Una delle serie più insolite degli anni<br />
’60 racconta di un uomo che ha perso<br />
la memoria e vaga in cerca della propria<br />
identità e del proprio passato.<br />
Frank Converse interpreta Michael<br />
Alden, colpito da amnesia in seguito a<br />
un attentato ai suoi danni; preoccupato<br />
di rifarsi una vita, in perenne apprensione<br />
di capire perché qualcuno<br />
vuole ucciderlo, il protagonista ricorda<br />
solo due parole: “Coronet Blue”.<br />
Lo aiutano nelle ricerche Max (Joe<br />
Silver), il suo nuovo amico barista e<br />
Fratello Antonio (Brian Bedford), un<br />
monaco altruista. Anche se il serial ha<br />
debuttato sulla CBS nel 1967, divenendo<br />
una delle serie più popolari di quell’anno,<br />
ben undici episodi erano già<br />
stati girati nel 1965: i dirigenti del<br />
network indugiarono due anni prima<br />
di trasmetterli. La produzione decise<br />
per il the end prima che il mistero del<br />
titolo fosse risolto: la scelta di Converse<br />
di lasciare il set per accettare la<br />
parte in NYPD è risultata in tal senso<br />
determinante. Molte guest-stars si<br />
succedono nel corso del serial: tra di<br />
loro, Candice Bergen, Alan Alda, Susan<br />
Hampshire e Jon Voight. Il tele<br />
film, interamente girato a New York, è<br />
prodotto da Herbert Brodkin. Laurence<br />
Rosenthal firma le musiche di una<br />
serie “memorabile”.<br />
Corpo speciale: Sandbagger<br />
(The Sandbaggers) Con: Roy Marsden,<br />
Richard Vernon, Dennis Burgess,<br />
Ray Lonnen, Diane Keen, Bob<br />
Sherman, Jana Sheldon, Jerome Willis,<br />
Michael Cashman, Elizabeth Bennett.<br />
Produzione: Gran Bretagna,<br />
1978, spionaggio, colore (20/60’).<br />
I “Sandbaggers” sono detti confidenzialmente<br />
i membri del SIF (Special Intelligence<br />
Force), una squadra di spionaggio<br />
inglese fondata direttamente<br />
dal governo. A capo del team si erge il<br />
duro e determinato Neil Burnside<br />
(Roy Marsden), il quale riceve gli ordini<br />
delle missioni dal misterioso C<br />
(interpretato sia da Richard Vernon<br />
che da Dennis Burgess). Gli agenti segreti<br />
che entrano in azione anche a costo<br />
della vita per la sicurezza nazionale<br />
sono: Willie Caine (Ray Lonnen),<br />
Laura Dickens (Diane Keen), Jeff<br />
Ross (Bob Sherman), Karen Milner<br />
(Jana Sheldon), Matthew Peele (Jerome<br />
Willis), Mike Wallace (Michael<br />
Cashman), Diane Lawler (Elizabeth<br />
Bennett). L’ideatore della serie è Ian<br />
MacKintosh; David Cunliffe firma da<br />
produttore esecutivo. Molte missioni<br />
vedono gli 007 di Sua Maestà infiltrarsi<br />
nell’allora Germania dell’Est.<br />
Corri e scappa Buddy (Run, Buddy,<br />
Run) Con: Jack Sheldon, Bruce<br />
Gordon, Jim Connell, Nick Georgiade,<br />
Gregg Palmer. Produzione: Usa,<br />
1966, sit-com, colore (16/30’).<br />
Tre anni dopo Il fuggiasco, anche Jack<br />
Sheldon è costretto a scappare, questa<br />
volta in una sit-com: è Buddy Overstreet,<br />
un tranquillo contabile costretto
Corruptors,The<br />
alla fuga dopo che ha sentito per caso<br />
alcune rivelazioni della malavita in un<br />
bagno turco. Bruce Gordon, che già<br />
aveva dato il volto al gangster Frank<br />
Nitti ne Gli intoccabili, interpreta Mr.<br />
Devere, il capo <strong>dei</strong> malviventi soprannominato<br />
“Mr. D”; Jim Connell è Junior,<br />
il figlio scemo di quest’ultimo;<br />
Nick Georgiade e Gregg Palmer sono<br />
rispettivamente Wendell e Harry, seguaci<br />
di Devere e imbranati inseguitori<br />
di Buddy. Le musiche di Jerry Fielding<br />
e di Morton Stevens scandiscono<br />
i chilometri del “fuggitivo per ridere”.<br />
David Susskind, Leonard Stern, Dan<br />
Melnick e Jack Elinson formano il<br />
quartetto di produttori.<br />
Corruptors, The (Target: The corruptors)<br />
Con: Stephen McNally, Robert<br />
Harland. Produzione: Usa, 1961,<br />
poliziesco, b/n (35/60’).<br />
Serie d’inchiesta giornalistica che vede<br />
protagonista una coppia di paladini<br />
della libertà tipica degli anni ’60: Paul<br />
Marino (Stephen McNally) è un reporter<br />
che indaga, con tanto di strilli in prima<br />
pagina, sui loschi traffici della metropoli;<br />
il fedele Jack Flood (Robert<br />
Harland) s’infiltra nel sottobosco per<br />
fornire a Marino le prove e la documentazione<br />
necessarie per illustrare<br />
gli articoli, i quali svariano dalle gang<br />
mafiose al racket della prostituzione,<br />
dal “pizzo” alle truffe ai danni di associazioni<br />
di carità. John H. Burrows firma<br />
da produttore. Rudy Schrager è<br />
l’autore della sigla iniziale. Peter Falk<br />
e Walther Matthau compaiono da guest-stars<br />
nella prima puntata; a seguire,<br />
sfilano i volti noti di Ed Begley, Jack<br />
Klugman, Edward Asner, Robert Vaughn,<br />
Barbara Eden, Martin Balsam,<br />
Kevin McCarthy.<br />
Corsie in allegria (Nurses) Con:<br />
202<br />
Stephanie Hodge, Mary Jo Keenen,<br />
Jeff Altman, Arnetia Walker, Ada Maris,<br />
Kenneth David Gilman, Carlos La-<br />
Camara, Markus Flanagan, David Rasche,<br />
Loni Anderson. Produzione: Usa,<br />
1991, sit-com/medico, colore (68/30’).<br />
Al terzo piano del Community Medical<br />
Center di Miami lavora un gruppo<br />
di infermieri degni di una sit-com.<br />
Stephanie Hodge interpreta la divorziata<br />
Sandy Miller; Mary Jo Keenen<br />
veste il camice della fobica Julie Milbury,<br />
da poco in corsia; Jeff Altman è<br />
Greg Vincent; Arnetia Walker entra<br />
nel ruolo della capo-infermiera Annie<br />
Rollin; Ada Maris è la latino-americana<br />
Gina Cuevas. Accanto al quintetto<br />
protagonista: Kenneth David Gilman<br />
presta il volto al dottor Hank Kaplan,<br />
l’unico competente in medicina; Carlos<br />
LaCamara è Paco Ortiz; Markus<br />
Flanagan assume l’identità di Luke. A<br />
completare il cast: David Rasche interpreta<br />
Jack Trenton, un criminale che<br />
sconta la pena prestando servizi alla<br />
comunità in infermeria; Loni Anderson<br />
è Casey MacAfee, l’amministratrice<br />
dell’ospedale. Tra le guest-stars<br />
spiccano le presenze di Adam West e<br />
Salma Hayek. La serie è creata da Susan<br />
Harris, la quale è altresì produttrice<br />
con Paul Junger Witt e Tony Thomas;<br />
dopo Cuori senza età (1985) e Il<br />
cane di papà (1988), è la terza situation-comedy<br />
ideata dalla Harris girata<br />
in Florida.<br />
Corte d’Assise (Schwurgericht)<br />
Con: Jenny Gröllman, Rita Langyel,<br />
Oliver Stritzel, Christian Wittman.<br />
Produzione: Germania, 1995, poliziesco/legale,<br />
colore (24/90’).<br />
Anche se in Italia sono giunti solo gli<br />
episodi con protagonista Jenny Gröllman,<br />
la serie racconta le vicende di sei<br />
procuratori di Stato di Corte d’Assise:
203 Corte di Alice, Alla<br />
l’attrice interpreta la procuratrice<br />
Katharina Dorn presso la Corte d’Assise<br />
di Monaco. Con femminilità e senso<br />
di responsabilità, la donna si divide tra<br />
il suo lavoro e la figlia adolescente<br />
Franziska (Rita Langyel). Tra gli altri<br />
interpreti: Oliver Stritzel è Herbert<br />
Hunziger, Christian Wittman presta il<br />
volto a Günther Roth.<br />
Corte di Alice, Alla (This is Wonderland)<br />
Con: Cara Pifko, Michael Riley,<br />
Michael Healey, Tom Rooney, Gina<br />
Wilkinson, Sergio Di Zio, Tony Nappo,<br />
Yanna McIntosh, Vik Sahay, Michael<br />
Murphy, Eric Peterson, Janet-<br />
Laine Green, Alison Sealy-Smith, Ned<br />
Vukovic, Mung-Ling Tsui, James Kidnie,<br />
Siu Ta, Jayne Eastwood. Produzione:<br />
Canada, 2004, legale, colore<br />
(26/60’).<br />
Questa sorta di Ally McBeal alla canadese<br />
racconta, secondo le parole di uno<br />
degli ideatori Dani Romain, “le storie<br />
di chi quotidianamente si ritrova invischiato<br />
nel complesso sistema giudiziario,<br />
con le sue regole e le sue figure,<br />
spesso anche noiose o normali, talvolta<br />
divertenti e assurde, che non sempre<br />
vengono descritte nelle serie di prima<br />
serata”. Non è un caso che l’epicentro<br />
di tutte le vicende sia il gotico e pittoresco<br />
tribunale di Toronto, la Old City<br />
Hall, nella quale Romain e il co-ideatore<br />
George F. Walker capitarono insieme<br />
per caso e dove ebbero la prima<br />
illuminazione per il successivo sviluppo<br />
della serie. Di questa è protagonista<br />
la sensibile e coraggiosa avvocatessa<br />
Alice De Raey (Cara Pifko), nemica<br />
dell’intolleranza e dotata di un’ironia<br />
che le permette di sopravvivere alle<br />
cause perse. Dentro e fuori dall’aula la<br />
affiancano il collega Elliot Sacks (Michael<br />
Riley), dal look svaccato alla Eddie<br />
Shoestring (1979) e sofferente di<br />
crisi maniacali, che a volte si presentano<br />
anche durante le arringhe; un altro<br />
caso da analisi, lo stratega legale James<br />
Ryder (Michael Healey), il quale<br />
alterna momenti di simpatia ad altri di<br />
struggimento; l’ironico procuratore<br />
David Kaye (Tom Rooney); l’ex avvocato<br />
della difesa, ora procuratrice, Anna-Lynn<br />
Monteal (Gina Wilkinson),<br />
bella e sagace; il giovane procuratore<br />
Marcus Weekes (Sergio Di Zio) e il di<br />
lui collega Portella (Tony Nappo), il<br />
quale si occupa perlopiù di cause legate<br />
alla droga; la veterana e stressata<br />
Zona Robinson (Yanna McIntosh), supervisore<br />
del consiglio legale; l’inesperto<br />
avvocato difensore Anil Sharma<br />
(Vik Sahay), il quale si affida ai<br />
consigli di Sacks (con evidenti risultati<br />
catastrofici); lo sgangherato giudice<br />
Maxwell Fraser (Michael Murphy),<br />
che vive di espedienti, con le sue perenni<br />
scarpe da ginnastica sotto la toga;<br />
il giudice dal cuore d’oro Declan<br />
Malone (Eric Peterson), incarnazione<br />
del lato umano della giustizia; le giudici<br />
in gonnella Serkies (Janet-Laine<br />
Green) e Vaughn (Alison Sealy-Smith);<br />
ildottor Nauman (Ned Vukotic), lo psichiatra<br />
del tribunale che fa sempre gli<br />
straordinari; il giudice di pace Chan<br />
(Ming-Ling Tsui), che affronta con filosofia<br />
zen anche le cause più incasinate;<br />
l’altro giudice di pace Kranyek<br />
(James Kidnie), meno incline alla calma;<br />
la neo-avvocatessa Nancy Dao<br />
(Siu Ta), catapultata in aula con la sua<br />
stridente onestà; Rondelle “Ronnie”<br />
Sacks (Jayne Eastwood), la generosa<br />
madre di Elliott che nasconde un segreto<br />
nel suo passato. Bernard Zukerman<br />
è il terzo ideatore della serie accanto<br />
ai già citati Walker e Romain: i<br />
tre sono anche produttori esecutivi, affiancati<br />
in quest’ultima veste da Michael<br />
Prupas. La colonna sonora è cu
Corte Suprema<br />
rata da Varouje. Nel 2005 Michael<br />
Murphy si è aggiudicato un Gemini<br />
Award per la sua interpretazione.<br />
Corte Suprema (First Monday)<br />
Con: Joe Mantegna, James Garner,<br />
Charles Durning, Hedy Burgess,<br />
Randy Vasquez, Christopher Wiehl,<br />
Joe Flanigan, Camille Saviola, James<br />
McEachin, James Karen, Gail Strickland,<br />
Stephen Markle, Lyman Ward,<br />
Linda Purl, Rachel Grate, Brandon<br />
Davies. Produzione: Usa, 2002, legale,<br />
colore (13/60’).<br />
Tanto per intenderci, più Frank Capra<br />
che West Wing. Archi in crescendo e<br />
spirito democratico alle stelle nel <strong>telefilm</strong><br />
di Donald P. Bellisario, che fa in<br />
un certo senso da trait d’union fra<br />
J.A.G. – Avvocati in divisa (1995) e<br />
Navy N.C.I.S. – Unità Anticrimine<br />
(2003). Protagonista di questo serial è<br />
il procuratore idealista Joe Novelli<br />
(Joe Mantegna), il quale si trasferisce<br />
con le sue bretelle d’ordinanza a Washington<br />
per sedere sulla scottante ma<br />
ambita poltrona della Corte Suprema<br />
quale giudice a latere. È lui che spesso<br />
fa pendere l’ago della bilancia nelle<br />
decisioni della corte, equamente divisa<br />
fra quattro liberali e altrettanti conservatori,<br />
questi ultimi capitanati dal<br />
giudice Thomas Brankin (James Garner)<br />
e dall’amico invalido Henry Hoskins<br />
(Charles Durning). Nello staff di<br />
Novelli emergono tre giovani cancellieri<br />
entusiasti: l’ardimentosa liberale<br />
Ellie Pearson (Hedy Burgess), il garbato<br />
conservatore Miguel Mora<br />
(Randy Vasquez) e il novellino Jerry<br />
Klein (Christoher Wiehl); Julian Lodge<br />
(Joe Flanigan) è l’altezzoso capocancelliere<br />
che si invaghisce di Ellie.<br />
Gli altri giudici coinvolti sono Esther<br />
Weisenberg (Camille Saviola), Jerome<br />
Morris (James McEachin), Micheal<br />
204<br />
Bancroft (James Karen), Deborah<br />
Szwark (Gail Strickland), Theodore<br />
Snow (Stephen Markle), Brian Chandler<br />
(Lyman Ward). Ogni episodio si incentra<br />
su due o tre casi di fronte ai quali<br />
la Corte deve pronunciarsi; il voto finale<br />
spetta sempre a Novelli, il quale<br />
viene tirato per la giacchetta da conservatori<br />
e liberali finendo poi per seguire<br />
la propria coscienza. In una puntata<br />
non riesce a salvare un condannato alla<br />
sedia elettrica alla luce di nuove prove<br />
e così promette di rivedere i casi degli<br />
altri 8 detenuti nel braccio della morte;<br />
in un’altra si discute della liceità di<br />
aborto per un’adolescente che rifiuta<br />
l’aiuto <strong>dei</strong> genitori. Nel suo nuovo incarico,<br />
Novelli può contare sull’appoggio<br />
della famiglia: la moglie Sarah<br />
(Linda Purl), la quale abbandona il suo<br />
lavoro di venditrice di immobili per<br />
via del conflitto di interessi con il ruolo<br />
del marito, e i due figli adolescenti<br />
Beth (Rachel Grate) e Andrew (Brandon<br />
Davies). Alcuni veri procuratori<br />
compaiono da guest-stars nei panni di<br />
sé stessi: tra gli altri, Barry Scheck,<br />
Johnie Cochran, Gerry Spence, Vincent<br />
Bugliosi, Marcia Clark. Tra i volti<br />
noti, si nota il magnate del porno Larry<br />
Flynt. Il titolo originale della serie,<br />
First Monday, si riferisce al giorno<br />
d’apertura della sessione annuale della<br />
Corte Suprema, che è il primo lunedì<br />
d’ottobre. Paul Levine è il co-ideatore<br />
insieme a Bellisario; Larry Moskowitz<br />
e Chas Flyd Johnson frmano da produttori<br />
esecutivi aggiunti. La colonna<br />
sonora è curata a quattro mani da Bruce<br />
Broughton e James Stemple. Le riprese<br />
sono state effettuate a Los Angeles.<br />
Una curiosità non da poco per i<br />
cultori <strong>dei</strong> serial di Bellisario: la figura<br />
del senatore Edward Sheffield, interpretato<br />
da Dean Stockwell, è apparsa<br />
successivamente in J.A.G. – Avvocati
205 Cosby indaga<br />
in divisa, dal primo episodio dell’ottavo<br />
ciclo.<br />
Corvo, Il (The Crow: Stairway to<br />
Heaven) Con: Mark Dacascos, Sabine<br />
Karsenti, John Pyper-Ferguson,<br />
Marc Gomes, Katie Stuart. Produzione:<br />
Canada, 1998, poliziesco, colore<br />
(22/60’).<br />
COTTO<br />
Prima di accettare la parte, Mark Dacascos<br />
deve averci pensato un po’ su:<br />
vista la fine misteriosa di Brandon Lee<br />
nel corso delle riprese del primo capitolo<br />
cinematografico (Il Corvo – The<br />
Crow, 1994), vista l’atmosfera dark<br />
che accompagna le gesta del protagonista,<br />
vista la figura nichilista alla quale<br />
doveva dar vita, l’attore non poteva<br />
certo essere superstizioso. E così ritorna<br />
dall’aldilà nei panni di pelle del chitarrista<br />
rock Eric Draven, paladino di<br />
una giustizia terrena che assicura la pace<br />
<strong>dei</strong> morti: così era anche nel fumetto<br />
omonimo del 1981 di James O’Barr.<br />
Top Dollar (John Pyper-Ferguson) è il<br />
malvagio che tiene in pugno la città di<br />
Port Columbia; Daryl Albrecht (Marc<br />
Gomes) è lo scettico detective che viene<br />
aiutato dal “corvo”; Shelly Webster<br />
(Sabine Karsenti) è la fidanzata che<br />
Draven doveva sposare il giorno dopo<br />
il loro omicidio; Sarah Mohr (Katie<br />
Stuart) è l’intraprendente ragazzina<br />
che aiuta il nostro a combattere i suoi<br />
demoni. Ma il tutto sembra una parodia<br />
del film (neanche del primo, de Il<br />
Corvo 2 del 1996): le atmosfere notturne<br />
del grande schermo lasciano il<br />
posto a molte riprese diurne dove il vistoso<br />
trucco facciale del “corvo” sembra<br />
squagliarsi come neve al sole. Tuttavia,<br />
una ragione per vedere un paio<br />
di puntate c’è: la presenza-cameo di<br />
Don Most, l’ex Ralph Malph di Happy<br />
Days, nei panni del dottor John Dor<br />
sett. Bryce Zabel firma da produttore<br />
esecutivo la serie che attutisce la violenza<br />
delle due pellicole. Peter Manning<br />
Robinson compone la colonna<br />
sonora. Le riprese sono state effettuate<br />
a Vancouver (Canada).<br />
Cosby (Id.) Con: Bill Cosby, Phylicia<br />
Rashad, Teyah Crystal Keymah, Doug<br />
E. Doug, Madeline Kahan. Produzione:<br />
Usa, 1996, sit-com, colore (96/30’).<br />
Ispirandosi liberamente a una popolare<br />
sit-com inglese (One Foot in the<br />
Grave), Bill Cosby torna in scena da<br />
comico dopo il successo de I Robinson<br />
(1984). Questa volta indossa i panni di<br />
Hilton Lucas, vittima di un ridimensionamento<br />
aziendale che lo ha lasciato<br />
a casa e che, giorno dopo giorno, gli<br />
fa scoprire una nuova realtà: quella di<br />
un’America anni ’90. A confortarlo<br />
nella sua nuova “scoperta” ci pensa la<br />
moglie Ruth (interpretata dalla “fedele”<br />
Phylicia Rashad, già partner di Cosby<br />
ne I Robinson). Acompletare il nucleo<br />
familiare fanno la loro comparsa la<br />
figlia Erica (Teyah Crystal Keymah),<br />
studentessa di cucina nonché prezioso<br />
aiuto nel bar di Ruth, il Flower Cafe;<br />
Griffin (Doug E. Doug), un giovane<br />
amico vicino di casa trattato come uno<br />
di famiglia; Pauline (Madeline Kahan),<br />
amica e socia di Ruth. Oltre a comporre<br />
il tema musicale con Benny Golson,<br />
Cosby firma altresì da produttore esecutivo,<br />
con lo pseudonimo di Dr. William<br />
H. Cosby, insieme a Marcy Carsey,<br />
Tom Werner, Caryn Mandabach,<br />
Peter Tortorici, Dennis Klein e Norman<br />
Steinberg. La serie ha vinto un Emmy<br />
Award nel 1997 e tre Image Awards<br />
(uno nel ’97 e due nel ’99). William<br />
Shatner compare in un cameo.<br />
Cosby indaga (The Cosby Mysteries)<br />
Con: Bill Cosby, James Naugh
Cose dell’altro mondo<br />
ton, Rita Moreno, Lynn Whitfield,<br />
Dante Beze. Produzione: Usa, 1994,<br />
poliziesco, colore (18/60’).<br />
A dieci anni dal successo de I Robinson,<br />
dopo due anni di assenza dal piccolo<br />
schermo, Bill Cosby torna in televisione<br />
nei panni di Guy Hanks, un criminologo<br />
che dopo aver vinto una fortuna<br />
alla lotteria si ritira dall’attività.<br />
Ma la sua straordinaria capacità nel risolvere<br />
casi complessi gli fa abbandonare<br />
le pantofole per assistere le indagini<br />
della polizia di New York. Tra gli<br />
altri interpreti del serial: James Naughton<br />
è il detective Adam Sully, collega<br />
di vecchia data di Hanks; Rita Moreno<br />
ricopre il ruolo di Angie Corea, la<br />
governante di Guy; Lynn Whitfield<br />
veste i panni di Barbara Lorenz, la fidanzata<br />
del protagonista; Dante Beze è<br />
Dante, un giovane che vuole diventare<br />
un criminologo di fama come Hanks.<br />
William Link (Colombo) e David<br />
Black (Law and Order) sono i produttori<br />
esecutivi del <strong>telefilm</strong> insieme allo<br />
stesso Cosby, che firma con lo pseudonimo<br />
di William H. Cosby jr. L’attore è<br />
altresì l’autore della colonna sonora in<br />
compagnia di Craig Handy. Jeff Jarvis<br />
ha scritto su “Tv Guide”: “molte star,<br />
quando invecchiano, si dedicano inspiegabilmente<br />
ai serial gialli. Così è<br />
successo per Angela Lansbury, Andy<br />
Griffith, Dick Van Dyke; ora tocca a<br />
Bill Cosby, che rimane sempre un<br />
grande attore nonostante un ennesimo<br />
<strong>telefilm</strong> in cui si cerca l’assassino”.<br />
Cose dell’altro mondo (Out of this<br />
World) Con: Maureen Flannigan,<br />
Donna Pescow, Doug McClure, Joe<br />
Alaskey, Buzz Belmondo. Produzione:<br />
Usa, 1987, sit-com/fantastico, colore<br />
(96/30’).<br />
Una sit-com sci-fi di basso costo vede<br />
protagonista una teenager californiana<br />
206<br />
figlia di madre terrestre e padre alieno.<br />
Maureen Flannigan interpreta Evie<br />
Garland, ragazza dotata di poteri paranormali:<br />
è in grado di fermare il tempo,<br />
creare oggetti e trasportare se stessa<br />
da un posto all’altro. Donna Pescow<br />
è Donna Garland, la mamma della ragazza<br />
che gestisce una scuola per ragazzi<br />
“extra-normali”; Burt Reynolds<br />
presta la voce originale a Troy, il papà<br />
extraterrestre che vive sul pianeta Antareus<br />
e parla con sua figlia tramite un<br />
cubo di cristallo. Doug McClure veste<br />
i panni dell’ex attore Kyle Applegate,<br />
il sindaco di Marlowe, la cittadina della<br />
California dove si svolgono le vicende;<br />
Joe Alaskey è Beano Froelich,<br />
il fratello di Donna che, oltre a essere<br />
al corrente <strong>dei</strong> poteri di Evie, è proprietario<br />
di una clinica per dimagrire;<br />
Buzz Belmondo è semplicemente<br />
Buzz, il quale prende i discorsi alla lettera.<br />
Dal secondo ciclo i super-poteri<br />
della protagonista vengono messi in<br />
disparte, a favore della sua vita scolastica<br />
e amorosa. L’astronauta Scott<br />
Carpenter ha partecipato come assistente<br />
tecnico del serial. Tra le gueststars,<br />
due protagonisti di Happy Days<br />
quali Scott Baio (che di qualche episodio<br />
è pure regista) e Tom Bosley. Bob<br />
Booker è il produttore esecutivo e l’ideatore<br />
della serie, in quest’ultima veste<br />
insieme a John Boni. Il tema musicale,<br />
“Swinging on a Star” è una canzone<br />
del 1944.<br />
Così così (Another Day) Con: David<br />
Groh, Joan Hackett, Lisa Lindgren, Al<br />
Eisenmann, Hope Summers. Produzione:<br />
Usa, 1978, sit-com, colore<br />
(13/30’).<br />
Una coppia, due figli e la suocera, tutti<br />
sotto lo stesso tetto: ce n’è abbastanza<br />
per una sit-com familiare che vede<br />
protagonisti Don (David Groh) e
207 Costola di Adamo, La<br />
Ginny (Joan Hackett) Gardner, il primo<br />
direttore pubblicitario, la seconda<br />
impiegata presso un’agenzia di assicurazioni;<br />
i figli Kelly (Lisa Lindgren) e<br />
Mark (Al Eisenmann); Olive Gardner<br />
(Hope Summers), la madre invadente<br />
di Don. Al centro della sit-com emerge<br />
il desiderio del capo-famiglia di vivere<br />
alla grande, spesso al di sopra delle<br />
proprie possibilità finanziarie: yuppie<br />
dentro ma senza soldi per permetterselo.<br />
La serie creata da James Komack è<br />
prodotta da Paul Mason. Paul Williams<br />
è il compositore e cantante del<br />
tema musicale.<br />
Così è la vita (That’s Life) Con:<br />
Heather Paige Kent, Paul Sorvino, Ellen<br />
Burstyn, Debi Mazar, Kristin<br />
Bauer, Kevin Dillon, Sonny Marinelli,<br />
Peter Firth, Danielle Harris. Produzione:<br />
Usa, 2000, drammatico, colore<br />
(36/60’).<br />
All’età di 32 anni la sarcastica barista<br />
italo-americana Lydia DeLucca (Heather<br />
Paige Kent) sceglie di dare una svolta alla<br />
sua monotona vita nel New Jersey:<br />
molla il compagno di sempre e decide<br />
di tornare all’università. Il nuovo corso<br />
non incontra l’approvazione <strong>dei</strong> familiari<br />
e degli amici: il fidanzato (ormai<br />
ex) Lou Buttafucco (Sonny Marinelli)<br />
pensa che Lydia perda il suo<br />
tempo; papà Frank (Paul Sorvino)<br />
sembra più interessato alle partite <strong>dei</strong><br />
New York Giants; mamma Donny (Ellen<br />
Burstyn) preferirebbe un matrimonio<br />
risolutore, possibilmente con copia<br />
di nipotini; le migliori amiche, la<br />
parrucchiera Jackie (Debi Mazar) e<br />
Candie (Kristin Bauer), già Miss New<br />
Jersey, pensano che Lydia sia diventata<br />
pazza; il fratello poliziotto Paulie<br />
(Kevin Dillon) non manca occasione<br />
di prenderla in giro... La nostra incontra<br />
problemi anche all’università, so<br />
prattutto con il professore di psicologia<br />
Victor Leski (Peter Firth), un<br />
ubriacone con il quale intrattiene una<br />
relazione, salvo poi essere mollata<br />
quando rifiuta di servirgli da bere all’Afterlife,<br />
il locale dove lei lavora come<br />
cameriera. Successivamente, Lydia<br />
apre con il fratello un ristorante (il<br />
“Cucina DeLucca”); Paulie, non senza<br />
difficoltà, si innamora di Plum Wilkinson<br />
(Danielle Harris), cacciata di casa<br />
dopo essere stata scoperta a letto con<br />
lui, e se la sposa. Anita W. Addison,<br />
Henry Bromell, Maddy Horne, Frank<br />
Renzulli e Lynn Marie Latham firmano<br />
da produttori esecutivi la serie, girata<br />
a Los Angeles e giunta in Italia solo<br />
nel 2004. Il tema musicale del primo<br />
ciclo, “That’s Life”, è composto da<br />
Dean Kay e Kelly Gordon; quello del<br />
secondo (“Learning As I Go”) dalla<br />
coppia Steve Punklett-Spencer Proffer<br />
ed è cantato dalla stessa Heather Paige<br />
Kent. Doug Savant (Melrose Place),<br />
Paolo Seganti (Largo Winch) e Clarence<br />
Clemons (il sassofonista della E<br />
Street Band di Bruce Springsteen),<br />
compaiono da guest-stars.<br />
Costa <strong>dei</strong> barbari, La Vedi Barbary<br />
Coast.<br />
Costola di Adamo, La (Adam’s<br />
Rib) Con: Ken Howard, Blythe Danner,<br />
socia di uno studio di avvocati.<br />
Ron Rifkin, Edward Winter, Dena<br />
Dietrich. Produzione: Usa, 1973, sitcom,<br />
colore (12/30’; 1/60’).<br />
Il film omonimo del 1949 di George<br />
Cukor con la coppia Spencer Tracy-<br />
Katharine Hepburn diventa serial. Al<br />
posto <strong>dei</strong> due mitici attori, nei panni di<br />
due avvocati da poco sposi: Ken<br />
Howard è Adam Bonner, assistente<br />
del procuratore distrettuale; Blythe<br />
Danner interpreta la moglie Amanda
Coupling 208<br />
Bonner, socia di uno studio di avvocati.<br />
Tra gli altri protagonisti: Ron<br />
Rifkin è Roy Mendelsohn, un altro assistente<br />
del procuratore; Edward Winter<br />
veste i panni dell’avvocato Kid<br />
Kipple; Dena Dietrich ricopre il ruolo<br />
di Grace Peterson, la segretaria di<br />
Amanda. Molti episodi riguardano il<br />
diritto delle donne (non per niente il<br />
50% degli autori è contraddistinto dal<br />
gentil sesso); una puntata è il remake<br />
del film, con Adam e Amanda uno<br />
contro l’altro in aula: il primo accusa<br />
una donna di aver sparato al marito fedifrago,<br />
la seconda la difende. Ruth<br />
Gordon e Garson Kanin sono i creatori<br />
del <strong>telefilm</strong> insieme a Peter Hunt, il<br />
quale compare anche nelle vesti di<br />
produttore e regista. La colonna sonora<br />
è composta da Perry Botkin jr.; autore<br />
altresì del tema musicale “Two<br />
People” insieme a Gil Garfield.<br />
Coupling (Id.) Con: Sarah Alexander,<br />
Jack Davenport, Gina Bellman,<br />
Kate Isitt, Ben Miles, Richard Coyle,<br />
Richard Mylan. Produzione: Gran<br />
Bretagna, 2000, sit-com, colore<br />
(28/30’).<br />
Un po’ Friends (1994), un po’ Sex and<br />
the City (1998), con l’aggiunta del sarcasmo<br />
tipicamente inglese: sarà riduttivo,<br />
ma è quello che appare di primo<br />
acchito alla visione di questa sit-com,<br />
che racconta le vicende di un gruppo di<br />
ragazzi thirtysomething alla ricerca<br />
dell’amore (del sesso) e della felicità<br />
(anche per una notte). Sei personaggi<br />
single in cerca di relazioni convincenti,<br />
ritorni di fiamma, sveltine nel bagno,<br />
incontri che più al buio non si<br />
può: con il taglio disincantato e disinibito<br />
della fiction più attuale, il <strong>telefilm</strong><br />
accende in realtà i riflettori sull’unica<br />
àncora di salvezza della società di oggi,<br />
ovvero l’amicizia, che da sola può<br />
alleviare i piccoli e i grandi drammi.<br />
Sul divano o al pub, si incontrano in<br />
circolo i vari personaggi: la sexy e disinibita<br />
Susan Walker (Sarah Alexander),<br />
donna in carriera in attesa di un figlio<br />
dal fidanzato Steve Taylor (Jack<br />
Davenport), considerato dai suoi amici<br />
la voce della ragione nonostante il<br />
suo “animo bastardo” (è uscito per la<br />
prima volta con Susan mentre stava intrattendendo<br />
una relazione sessuale<br />
con Jane); quest’ultima rifiuta di essere<br />
scaricata da Steve e, da abile manipolatrice,<br />
continua a propinargli sesso<br />
a volontà, salvo cadere in depressione<br />
quando non è al centro dell’attenzione;<br />
l’insicura e vanitosa Sally Harper (Kate<br />
Isitt), la migliore amica di Susan,<br />
che lavora come estetista ed è ossessionata<br />
dall’età che avanza e dal pericolo<br />
delle rughe; l’unico che riesce a<br />
darle “conforto” è lo sgamato Patrick<br />
Maitland (Ben Miles), il quale probabilmente<br />
non è il più intelligente del<br />
gruppo ma, quando è con l’altro sesso,<br />
confida in altri “argomenti”; Jeff Murdoch<br />
(Richard Coyle) è letteralmente<br />
“un adolescente intrappolato in un corpo<br />
di adulto”, perennemente insoddisfatto<br />
di sé stesso e con un rapporto<br />
edipico mai risolto che lo rende un<br />
“paranoico del sesso”. Più avanti, al<br />
posto di Jeff entra in scena Oliver Morris<br />
(Richard Mylan), tornato single dopo<br />
sette anni, che ha acquistato di fresco<br />
un megatelevisore che gli permette<br />
di gustarsi meglio i film porno e, forse,<br />
di dimenticare la fidanzata che, con<br />
spirito assai crudele, lo definiva “un<br />
incrocio tra un fratello e una sorella”.<br />
Ottime le critiche della stampa inglese:<br />
“C’era davvero bisogno di un’altra<br />
sit-com interpretata da un gruppo di<br />
ragazzi che fanno sesso, pensano al<br />
sesso e parlano di sesso? Dopo aver visto<br />
la serie, assolutamente sì” (The
209 Cowboy in Africa<br />
Mirror”); “Arguta e ben scritta, perfidamente<br />
divertente”, secondo “The<br />
Guardian”; anche se, nota “The Times”:<br />
“Il tono è decisamente più disincantato<br />
e audace rispetto a quello che siamo<br />
abituati per una fiction inglese di prima<br />
serata”. Il <strong>telefilm</strong>, ideato e scritto<br />
da Steven Moffat e prodotto da Sophie<br />
Clarke-Jervoise, Geoffrey Perkins e<br />
Beryl Vertue, si è aggiudicato il Silver<br />
Rose di Montreaux (2001) e, in patria,<br />
un British Comedy Award (2003); in<br />
America è stato tradotto in una serie televisiva<br />
omonima che avrebbe dovuto<br />
raccogliere l’eredità di Friends sulla<br />
NBC, salvo poi rivelarsi un flop e venire<br />
cancellato dopo 4 episodi. La colonna<br />
sonora è composta da Simon Brint. Tra<br />
i volti noti di passaggio, la giornalista<br />
editorialista Mariella Frostrup nei panni<br />
di sé stessa.<br />
Cover Up (Id.) Con: Jennifer O’<br />
Neill, Jon-Erik Hexum, Richard Anderson,<br />
Mykel T. Williamson, Antony<br />
Hamilton, Ingrid Anderson, Irena Ferris,<br />
Dana Sparks, Kimberly Foster.<br />
Produzione: Usa, 1984, avventura, colore<br />
(22/60’).<br />
Si tratta di una rivisitazione di Le spie<br />
(1965), la fortunata serie di spionaggio<br />
americana che raccontava le avventure<br />
di due agenti segreti che andavano in<br />
giro per il mondo a realizzare “missioni<br />
impossibili”. Qui la coppia di 007<br />
assume l’identità di Dani Reynolds<br />
(Jennifer O’Neill) e di Mac Harper<br />
(Jon-Erik Hexum): la prima si spaccia<br />
per una fotografa di moda, il secondo<br />
per il suo fotomodello preferito. In<br />
realtà Mac è un ex berretto verde multilingue<br />
con cintura nera di karate; Dani<br />
è rimasta vedova dopo l’omicidio<br />
del marito e si è arruolata in cerca di riscatto.<br />
Con la scusa di viaggiare in<br />
continuazione per i servizi fotografici,<br />
i due hanno il compito di salvare, a<br />
ogni latitudine, gli americani che si<br />
trovano in pericolo. Inutile dire, vista<br />
l’ambientazione, che la coppia si circonda<br />
di (vere) modelle mozzafiato:<br />
Ingrid Anderson, Irena Ferris, Dana<br />
Sparks e Kimberly Foster interpretano<br />
rispettivamente le fotomodelle Gretchen,<br />
Billie, Ashley e Kim. Richard<br />
Anderson è Henry Towler, il capo <strong>dei</strong><br />
due protagonisti; Mykel T. Williamson<br />
veste i panni di Rick, l’assistente di<br />
Dani. Il 12 ottobre del 1984 Hexum,<br />
giocando con una pistola di scena, si<br />
sparò accidentalmente alla testa, morendo<br />
pochi giorni dopo; il suo cuore<br />
venne trapiantato in un paziente che<br />
versava in critiche condizioni; al termine<br />
dell’episodio successivo, Richard<br />
Anderson lesse un tributo al collega<br />
ma pronunciò male il suo nome.<br />
Dopo la morte di Hexum i produttori<br />
lo hanno sostituito con l’attore australiano<br />
Anthony Hamilton, che assume<br />
l’identità di Jack Striker. Glen A. Larson<br />
è il creatore e produttore esecutivo<br />
della serie. Le musiche sono di J.A.C.<br />
Redford e Morton Stevens. La copertura<br />
dell’agenzia fotografica di moda è<br />
stata riutilizzata in Acapulco H.E.A.T.<br />
(1993).<br />
Cowboy in Africa (Id.) Con: Chuck<br />
Connors, Tom Nardini, Ronald Howard,<br />
Gerald B. Edwards. Produzione:<br />
Usa, 1967, avventura, colore (26/60’).<br />
Serie avventurosa che racconta la<br />
“nuova vita” del cowboy da rodeo Jim<br />
Sinclair (Chuck Connors), che decide<br />
di mollare le gare per trasferirsi in<br />
Kenya, dove lo attende un ambizioso<br />
progetto nella natura selvaggia: un safari<br />
per la cattura degli animali feroci.<br />
Tom Nardini interpreta John Henry,<br />
l’amico navajo che accompagna Jim<br />
nella trasferta africana; Ronald Ho
Creature grandi e piccole<br />
ward veste i panni del comandante<br />
Hayes, il miliardario che ha ingaggiato<br />
Sinclair; Gerald B. Edwards è Samson,<br />
il ragazzo keniota di dieci anni<br />
che stringe amicizia con Jim e John.<br />
Co-protagonista nel <strong>telefilm</strong> è anche<br />
una docile zebra chiamata originariamente<br />
Pajama, così tranquilla da farsi<br />
montare in groppa da una scimmia. La<br />
serie è stata girata in gran parte in Africa,<br />
mentre in America le riprese sono<br />
state effettuate a Los Angeles. Anne<br />
Baxter e Louis Gossett jr. compaiono<br />
quali guest-stars. La società di Ivan<br />
Tors contrassegna il <strong>telefilm</strong> che si<br />
ispira ad altri due titoli firmati dal<br />
produttore: il serial Daktari e la pellicola<br />
Africa, Texas Style (inedita in<br />
Italia).<br />
Creature grandi e piccole (All<br />
Creatures Great and Small) Con: Christopher<br />
Timothy, Robert Hardy, Peter<br />
Davison, Carol Drinkwater. Produzione:<br />
Gran Bretagna, 1978, avventura,<br />
colore (88/60’; 3/90’).<br />
James Herriott (Christopher Timothy)<br />
è un veterinario del 1930 che fa praticantato<br />
nello Yorkshire Dales al fianco<br />
di Siegfried Farnon (Robert Hardy) e<br />
del di lui fratello, l’inetto Tristan (Peter<br />
Davison). Dopo una serie di avventure<br />
che coinvolgono in parallelo uomini<br />
e animali, dopo il matrimonio di<br />
Herriot con Helen Alderson (Carol<br />
Drinkwater), il protagonista e Tristan<br />
partono per la guerra. L’ideatore della<br />
serie è Johnny Byrne; Bill Sellars firma<br />
da produttore; Jack Watkinson è<br />
stato ingaggiato sul set quale consulente<br />
veterinario. Il serial trae origine<br />
dal romanzo omonimo di James Herriott<br />
e da un film del 1974 (All Creatures<br />
Great and Small, inedito in Italia);<br />
nel 1978 la pellicola ha conosciuto un<br />
seguito con It Shouldn’t Happen to a<br />
210<br />
Vet (anch’essa inedita); nel 1988 è stato<br />
girato un sequel sul piccolo schermo<br />
che racconta gli anni dopo la guerra<br />
con l’entrata in scena di un veterinario<br />
scozzese. Nonostante le vicende siano<br />
ambientate nella cittadina di Darrowby,<br />
le riprese sono state effettuate<br />
ad Askrigg. Bill Sellars firma da produttore.<br />
Créatures du bon Dieu, Les (Id.)<br />
Con: interpreti vari. Produzione: Francia/Italia,<br />
1967, sit-com, b/n.<br />
Prodotta dalla francese ORTF e dall’italiana<br />
Mondial Films, la sit-com è andata<br />
in onda in patria anche con il titolo<br />
di Histoires d’animaux. Tra le gueststars,<br />
Achille Zavatta, Jean Richard,<br />
Patrick Préjean e Jacques Préboist.<br />
Crescere che fatica (Boy Meets<br />
World) Con: Ben Savage, William<br />
Russ, Betsy Randle, Will Friedle, Lily<br />
Nicksay, William Daniels, Rider<br />
Strong, Lee Norris, Danielle Fishel,<br />
Anthony Tyler Quinn, Danny Mc-<br />
Nulty. Produzione: Usa, 1993, sit-com,<br />
colore (158/30’).<br />
La storia è quella dell’undicenne Cory<br />
Matthews (Ben Savage), alle prese<br />
con i primi turbamenti adolescenziali e<br />
i primi compiti in classe. Al suo fianco<br />
sotto il tetto di casa: il padre Alan (William<br />
Russ), a capo di un supermercato;<br />
la madre Amy (Betsy Randle); Eric<br />
(Will Friedle), il fratello maggiore di<br />
Cory; la sorellina Morgan (Lily Nicksay).<br />
Fuori dalle mura domestiche,<br />
fanno la loro comparsa: il professor<br />
George Feeny (William Daniels), che<br />
abita di fianco ai Matthews; Shawn<br />
Turner (Rider Strong), il migliore amico<br />
del protagonista; i compagni di<br />
classe Minkus (Lee Norris) e Topanga<br />
(Danielle Fishel), quest’ultima destinata<br />
a diventare la fidanzatina di Cory.
211 Crime Story<br />
Nel secondo ciclo gli studenti passano<br />
alle medie, mentre Feeny diventa il vice-preside<br />
della scuola. Al cast si aggiungono<br />
in corsa Anthony Tyler<br />
Quinn nei panni di Jonathan Turner, il<br />
padre di Shawn e Danny McNulty in<br />
quelli di Harley Kiner, il bullo della<br />
classe. I produttori esecutivi della serie<br />
sono David Kendall, Bob Young e Michael<br />
Jacobs, quest’ultimo altresì cocreatore<br />
insieme ad April Kelly. La colonna<br />
sonora è affidata a Ray Colcord.<br />
Yasmine Bleeth (Baywatch) interpreta<br />
sé stessa in una puntata. La scuola al<br />
centro delle vicende è la John Adams<br />
High School di Los Angeles. Ben Savage<br />
è il fratello minore di Fred, protagonista<br />
di quel Blue Jeans (1988) che<br />
sembra avere più di una “parentela”<br />
con questa serie.<br />
Cribb (Id.) Con: Alan Dobie, William<br />
Simons, David Waller. Produzione:<br />
Gran Bretagna, 1980, poliziesco, colore<br />
(13/60’; 1/90’).<br />
Tratto dai romanzi di Peter Lovesey, il<br />
serial racconta le indagini del sergente<br />
della polizia di Scotland Yard Cribb<br />
(Alan Dobie) nella Londra Vittoriana<br />
del XIX secolo, quando per le strade<br />
scorrazzava Jack lo Squartatore. Al<br />
fianco dell’impassibile protagonista,<br />
tra le fila del Criminal Investigation<br />
Department, si fanno notare: il detective<br />
Thackeray (William Simons) e<br />
l’ispettore-capo Jowett (David Waller).<br />
June Wyndham-Davies e Peter<br />
Eckersley producono per la Granada<br />
Television una serie che tenta di ricostruire<br />
fedelmente l’ambientazione<br />
descritta nei racconti dello zelante Lovesey.<br />
Tanto per dire, trova spazio anche<br />
la figura dell’elefante Jumbo, vedette<br />
del Circo Barnum che all’epoca<br />
faceva tappa in città. Il <strong>telefilm</strong> è stato<br />
anticipato da un film-tv nel 1979.<br />
Cri-Cri Vedi Arriva Cristina.<br />
Crime Story (Id.) Con: Dennis Farina,<br />
Anthony Denison, Stephen Lang,<br />
Darlanne Flugel, Bill Smitrovich, Steve<br />
Ryan, Bill Campbell, Paul Butler,<br />
John Santucci. Produzione: Usa, 1986,<br />
poliziesco, colore (43/60’).<br />
SUPERCULT<br />
“Dopotutto i polizieschi non si differenziano<br />
molto uno dall’altro. Ma una<br />
cosa è certa: Crime Story è il migliore<br />
di tutti”: così il “Time” all’indomani<br />
della prima puntata in onda in America<br />
nel settembre del 1986. In realtà il <strong>telefilm</strong><br />
firmato da Michael Mann (Miami<br />
Vice) è una sorta di lungometraggio a<br />
puntate che vede protagonisti un polizotto,<br />
i suoi uomini e i gangster che<br />
combattono quotidianamente. La serie<br />
si apre a Chicago nel 1963, dove il tenente<br />
Mike Torello (Dennis Farina), a<br />
capo della squadra speciale anticrimine,<br />
ha un solo scopo nella vita: quello<br />
di incastrare Ray Luca (Anthony Denison),<br />
un giovane turco che sta acquistando<br />
sempre più potere nella malavita<br />
organizzata, un delinquente senza<br />
legge che non rispetta neanche quella<br />
<strong>dei</strong> clan da cui proviene. “Sarò ovunque<br />
tu vada e se succederà qualcosa ai<br />
miei ragazzi l’ultima faccia che vedrai<br />
sarà la mia”, minaccia Torello rivolgendosi<br />
a Luca. Proprio la lotta a tutto<br />
campo del tenente contro l’astuto criminale<br />
diventa il leit motiv del serial:<br />
tanto è passionale e ossessionato dalla<br />
giustizia il primo, tanto è freddo e determinato<br />
il secondo. I confini tra il<br />
Bene e il Male svaniscono: Torello minaccia<br />
fisicamente i testimoni, picchia<br />
la moglie Julie (Darlanne Flugel) in<br />
scenate di gelosia, mente pur di incastrare<br />
i colpevoli; una sorta di anti-eroe<br />
con la faccia butterata (come quella di<br />
Edward James Olmos in Miami Vice di
Crimini misteriosi<br />
Mann), che piange la morte di un collega<br />
giurando vendetta. Pur di ammanettare<br />
Luca, il protagonista coinvolge<br />
anima e corpo i suoi uomini: il sergente<br />
Danny Krycheck (Bill Smitrovich),<br />
gli investigatori Nate Grossman (Steve<br />
Ryan), Joey Indelli (Bill Campbell),<br />
Walter Clemmons (Paul Butler).<br />
Stephen Lang interpreta il pubblico<br />
ministero David Abrams, un avvocato<br />
liberal; John Santucci veste i panni di<br />
Paulie Taglia, il braccio destro di Ray<br />
Luca. A metà della prima stagione Torello<br />
divorzia dalla moglie; Luca e Taglia<br />
lasciano Chicago per Las Vegas.<br />
David Caruso compare nel ruolo di<br />
Johnny O’Donnell, Jon Polito è Phil<br />
Bartoli. Il primo ciclo si chiude in modo<br />
rocambolesco: inseguiti dai federali,<br />
i due malviventi si rifugiano in quello<br />
che dovrebbe essere un posto sicuro<br />
nel Nevada, salvo poi scoprire che la<br />
zona viene utilizzata per alcuni esperimenti<br />
nucleari; Luca fugge allora in un<br />
paese del Sudamerica, sempre inseguito<br />
dall’infaticabile Torello. Prima<br />
di diventare attore Dennis Farina ha<br />
vestito per diciotto anni la divisa di poliziotto<br />
a Chicago; John Santucci è stato<br />
un criminale vero. Ma non sono le<br />
due sole note autobiografiche: il soggetto<br />
è scritto da Chuck Adamson, ex<br />
detective della polizia di Chicago ed<br />
ex capo di Farina. L’ottima fotografia<br />
di James Contner; le ambientazioni<br />
notturne e piovose di Chicago contrapposte<br />
a quelle luccicanti di Las Vegas,<br />
teatri di scontri non solo a fuoco, ma<br />
anche di struggenti conflitti interiori;<br />
le musiche DOC di Todd Rundgren (Del<br />
Shannon reinterpreta “Runaway” nella<br />
sigla iniziale); i cameo di Julia Roberts,<br />
Kevin Spacey, Christian Slater,<br />
Miles Davis, Paul Anka, Vincent Gallo<br />
e Pam Grier: sono alcuni degli ingredienti<br />
che fanno di questo <strong>telefilm</strong>, co<br />
212<br />
stato un milione e mezzo di dollari a<br />
puntata, un piccolo gioiello sottovalutato.<br />
Tra i vari registi che si alternano:<br />
lo stesso Micheal Mann (nel 21esimo<br />
episodio), Mimi Leder, Gary Sinise e<br />
David Soul (gli ultimi due compaiono<br />
anche da guest-stars). La puntata-pilota,<br />
diretta da Abel Ferrara, è un capolavoro<br />
da videoteca.<br />
Crimini misteriosi (Unsub) Con:<br />
David Soul, M. Emmet Walsh, Joe<br />
Maruzzo, Jennifer Hetrick. Produzione:<br />
Usa, 1989, poliziesco, colore<br />
(8/60’).<br />
La tecnologia al servizio della polizia<br />
per scovare i colpevoli, partendo dal<br />
presupposto che un delitto non è mai<br />
perfetto e una traccia viene sempre lasciata:<br />
il <strong>telefilm</strong> racconta i casi presi<br />
in esame dalla sezione di Scienze<br />
Comportamentali del Dipartimento di<br />
Giustizia, che vanta i mezzi e le tecniche<br />
più all’avanguardia per incastrare i<br />
serial killer. David Soul (Starsky&Hutch)<br />
interpreta Wes Grayson<br />
detto “Westy”, che viene affiancato da<br />
Ned Platt (M. Emmet Walsh), Tony<br />
D’Agostino (Joe Maruzzo) e Ann Madison<br />
(Jennifer Hetrick). Il titolo originale<br />
del serial – Unsub – è l’abbreviazione<br />
di “Unknown Subject”, il termine<br />
con il quale Grayson e colleghi indicano<br />
i criminali nei loro rapporti. La<br />
serie prodotta e scritta da Stephen J.<br />
Cannell è stata girata interamente a<br />
Vancouver e anticipa di più di una decade<br />
le indagini al microscopio di<br />
C.S.I. - Scena del crimine (2000): forse<br />
non è un caso che Paul Guilfoyle, colui<br />
che avrebbe poi interpretato il capitano<br />
Jim Brass al fianco di Grissom,<br />
compaia da guest-star nella puntatapilota.<br />
La colonna sonora e il tema musicale<br />
sono composti da Mike Post.<br />
David J. Burke firma da produttore
213 Crossing Jordan<br />
esecutivo. Kevin Spacey illumina la<br />
serie con un cameo.<br />
Crisis,The (Kraft Suspense Theatre)<br />
Con: interpreti vari. Produzione: Usa,<br />
1963, thriller, colore (60/60’).<br />
Serie antologica di suspense ricca di<br />
star teatrali in trasferta da Broadway e<br />
volti noti cinematografici. Un giovane<br />
Robert Altman dirige tre episodi. Roy<br />
Huggins firma da produttore. Tra le<br />
guest-stars del serial fanno la loro<br />
comparsa Tippi Hedren, Lee Marvin,<br />
Lloyd Bridges, Vera Miles, Gena<br />
Rowlands e Gloria Swanson. Bernard<br />
Herrmann compone la colonna sonora<br />
di una puntata; Franz Waxman e John<br />
Williams stendono note sugli altri pentagrammi.<br />
L’incontro tra Williams e<br />
Altman fece iniziare un sodalizio di<br />
coppia che si rinnovò nei film Images<br />
(1972) – che procurò al compositore<br />
una nomination all’Oscar – e Il lungo<br />
addio (1973). Il titolo originale annovera<br />
la presenza del nome della catena<br />
alimentare che in America ha sponsorizzato<br />
la serie. Le riprese sono state<br />
effettuate a Hollywood. Una puntata<br />
della serie ha successivamente dato vita<br />
al <strong>telefilm</strong> I giorni di Bryan (1965).<br />
Cristina Vedi Arriva Cristina.<br />
Cristina, l’Europa siamo noi Con:<br />
Cristina D’Avena, Giulia Franzoso,<br />
Elena Todesco, Gianni Mantesi, Miriam<br />
Crotti, Giancarlo Ratti, Gianluca<br />
Franciosi, Andrea Ferrario, Graziella<br />
Porta, Francesca Vettori, Tosawi Zoia<br />
Piovani, Giancarlo Teodori, Sabrina<br />
Paravicini, Emanuela Giordano, Luigi<br />
Rosa, Sante Calogero. Produzione:<br />
Italia, 1991, sit-com/musicale, colore<br />
(36/30’).<br />
Dopo Arriva Cristina, Cristina e Cri-<br />
Cri, Cristina D’Avena cambia città e<br />
cast. Delle tre serie precedenti “sopravvive”<br />
la sola Francesca (Giulia<br />
Franzoso), la sorella di Cristina. Le<br />
due ragazze vanno a vivere a casa del<br />
nonno di Giulia (Elena Todesco), l’amica<br />
inseparabile di Francesca. Nonno<br />
Leo (Gianni Mantesi) è un appassionato<br />
di enigmistica e di aviazione;<br />
nonna Arabella (Miriam Crotti) è<br />
un’ex insegnante di pianoforte. La loro<br />
casa diventa il punto di ritrovo di tutti i<br />
protagonisti: Gianni (Giancarlo Ratti),<br />
il figlio di Arabella e Leo; Tommy<br />
(Gianluca Franciosi), il figlio undicenne<br />
di Gianni; Alex (Andrea Ferrario),<br />
l’amico di Cristina; Ida (Graziella Porta),<br />
la colf; Margherita (Francesca Vettori),<br />
che ha una figlia undicenne, Caterina<br />
(Tosawi Zoia Piovani). Edoardo<br />
(Giancarlo Teodori) è il direttore di<br />
una rete televisiva dove lavorano tra<br />
gli altri Susy (Sabrina Paravicini), Maria<br />
Pia (Emanuela Giordano), Jim<br />
(Luigi Rosa) e Ugo (Sante Calogero).<br />
Come per le altre tre serie, Alessandra<br />
Valeri Manera e Stefano Vicario firmano<br />
l’ideazione e la sceneggiatura.<br />
Crossing Jordan (Id.) Con: Jill Hennessy,<br />
Miguel Ferrer, Ravi Kapoor,<br />
Kathryn Hahn, Steve Valentine, Jerry<br />
O’Connell, Mahershalalhashbaz Ali,<br />
Ken Howard, Alex McKenna, Susan<br />
Gibney, Lorraine Toussaint, Michael T.<br />
Weiss. Produzione: Usa, 2001, poliziesco,<br />
colore (79/60’).<br />
Jordan Cavanaugh (Jill Hennessy) è<br />
una sorta di figlia seriale di Quincy<br />
(1976): anche lei medico legale che non<br />
si ferma alle autopsie da obitorio e finisce<br />
per spingersi in indagini oltre l’apparenza.<br />
Dopo aver gettato alle ortiche<br />
la carriera avviata a Los Angeles, la nostra<br />
torna nella natia Boston sotto l’ala<br />
protettiva del mentore dottor Garret<br />
Macy (Miguel Ferrer), il quale non può
C-16 F.B.I. 214<br />
che assecondare la di lei sete di giustizia<br />
nei confronti delle vittime che le<br />
vengono assegnate (in realtà, anche<br />
per quelle che non le vengono sottoposte).<br />
Per Jordan spesso anche l’evidenza<br />
nasconde un buco nero, le leggi<br />
hanno sempre una via di fuga che permette<br />
di scovare il colpevole. Il dottor<br />
Mahesh Vijayaraghavensatyanaryanamurthy<br />
detto “Bug” (Ravi Kapoor) è un<br />
timido entomologo di Liverpool invaghito,<br />
non corrisposto, di Jordan; Lily<br />
Lebowski (Kathryn Hahn) è la patologa<br />
che ha intrecciato una relazione con<br />
Macy (è finita quando lui è tornato dalla<br />
ex moglie per un breve periodo); il dottor<br />
Nigel Townsend (Steve Valentine) è<br />
il criminologo inglese dallo humour tagliente<br />
e una conoscenza pressoché<br />
universale; il detective Woody Hoyt<br />
(Jerry O’Connell) è sovente al fianco di<br />
Jordan non solo per aiutarla nei casi che<br />
affronta: nel giorno del suo compleanno<br />
lui le regala un anello di diamanti ma<br />
lei lo rifiuta, preferendo una meno complicata<br />
amicizia; il dottor Trey Sanders<br />
(Mahershalalhashbaz Ali) è un praticante<br />
che abbandona la serie dopo la<br />
prima stagione; Max Cavanaugh (Ken<br />
Howard) è il padre di Jordan, un poliziotto<br />
in pensione che nasconde uno<br />
scheletro nell’armadio: l’omicidio mai<br />
risolto della moglie, la madre della protagonista,<br />
quando questa era bambina;<br />
Abby (Alex McKenna) è la figlia con<br />
problemi di droga di Macy; Renee Walcott<br />
(Susan Gibney) è la procuratrice distrettuale<br />
che si scontra in più di un’occasione<br />
con Jordan; Elaine Duchamps<br />
(Lorraine Toussaint) è assegnata contro<br />
la sua volontà dalla Walcott all’ufficio<br />
di Macy. Nel corso delle puntate, Jordan<br />
viene a capo dell’assassinio della<br />
madre, avvenuto nel 1979: la donna rimase<br />
vittima di un giro di corruzione<br />
che vedeva coinvolti suo padre e il fra<br />
tellastro scomparso James Horton (Michael<br />
T. Weiss). La serie ideata e prodotta<br />
da Tim Kring s’ispira in realtà alle<br />
gesta di Michael Baden, il patologo forense<br />
di New York divenuto celebre per<br />
aver acceso i riflettori sui casi di Nicole<br />
Simpson, Sunny von Bulow e Jon Benet<br />
Ramsey; Baden è tra l’altro consulente<br />
tecnico del <strong>telefilm</strong>, che ha subito<br />
una pausa nella stagione 2003-2004 per<br />
via della gravidanza di Jill Hennessy ed<br />
è tornato in onda sull’NBC il 9 marzo<br />
2004. Ferrer cura talvolta anche la regia.<br />
La colonna sonora e il tema musicale<br />
sono composti da Wendy (Melvoin)<br />
e Lisa (Coleman). Tra le gueststars<br />
di passaggio: Leslie Bibb, Gina<br />
Gershon, Henry Winkler, Sandra<br />
Bernhard, Chris Noth, Lindsay Frost,<br />
Mariel Hemingway. Nel settimo episodio<br />
del quarto ciclo si registra un crossover<br />
con Las Vegas: Jordan si trasferisce<br />
a indagare nella capitale americana<br />
del divertimento a “stelle e strisce”. Il<br />
<strong>telefilm</strong> si è aggiudicato un tris di ASCAP<br />
Awards. Ospite del terzo Telefilm Festival,<br />
Jill Hennessy ha tracciato un identikit<br />
del personaggio da lei interpretato:<br />
“Jordan è una donna forte e testarda,<br />
tanto da risultare talvolta antipatica.<br />
Tuttavia non è stato difficile interpretarla:<br />
è ribelle e indipendente come me”.<br />
C-16 F.B.I. (Id.) Con: Eric Roberts,<br />
D.B. Sweeney, Zach Grenier, Christine<br />
Tucci, Morris Chestnut, Angie Harmon.<br />
Produzione: Usa, 1997, poliziesco,<br />
colore (13/60’).<br />
Acapo della 16esima Squadra della Divisione<br />
Criminale dell’F.B.I. di Los Angeles<br />
– detta in gergo C-16 – c’è il duro<br />
John Olansky (Eric Roberts). Look alla<br />
Serpico, modi spicci per scavalcare la<br />
burocrazia, apparentemente tutto d’un<br />
pezzo, egli è a capo di un team affiatato<br />
e preparato: l’effemminato Scott Stod
215 C.S.I.:Miami<br />
dard (D.B. Sweeney); lo scafato Jack<br />
DiRado (Zach Grenier); la mamma single<br />
Annie Rooney (Christine Tucci); le<br />
reclute Mal Robinson (Morris Chestnut)<br />
e Amanda Reardon (Angie Harmon);<br />
tutti loro sono chiamati ad affrontare<br />
casi delicati di rapimento, terrorismo,<br />
rapine con ostaggi, avvalendosi<br />
delle armi più moderne e le più avanzate<br />
apparecchiature tecnologiche. Se<br />
quasi tutti gli episodi si concludono con<br />
sparatorie ed esplosioni, le prime puntate<br />
sono state trasmesse dalla ABC come<br />
se fossero in cinemascope. Michael<br />
Duggan, Brad Grey e Michael E. Robin<br />
firmano da produttori esecutivi. David<br />
Bergeaud compone la tambureggiante<br />
colonna sonora.<br />
C.S.I.: Miami (Id.) Con: David Caruso,<br />
Kim Delaney, Emily Procter, Rory<br />
Cochrane, Adam Rodriguez, Khandi<br />
Alexander, Sofia Milos, Jonathan Togo.<br />
Produzione: Usa, 2002, poliziesco,<br />
colore (72/60)’.<br />
CULT<br />
Dall’altra parte dell’America, a 4600<br />
miglia da Las Vegas, si muore lo stesso.<br />
Una pallottola in fronte, una coltellata a<br />
tradimento, un salto dal quinto piano e<br />
finisci di respirare come nella città delle<br />
mille luci. Ma a Miami è tutta un’altra<br />
storia. Certo, anche sotto le palme di<br />
Ocean Drive si isola la scena del crimine<br />
per le indagini della Scientifica, anche<br />
qui i cadaveri possono “parlare”<br />
grazie alle tracce lasciate sul luogo del<br />
delitto, ma quando arriva Horatio Caine<br />
è meglio farsi da parte… Lo spin-off di<br />
C.S.I.: Scena del crimine vede protagonista<br />
un rinato David Caruso in stato di<br />
grazia: il detective a cui dà vita non è<br />
strano: è solo stronzo di natura, gli viene<br />
naturale. Quando arriva sul luogo del<br />
crimine si toglie gli occhiali da sole,<br />
lancia un’occhiata al cadavere, scruta<br />
l’orizzonte con le mani sui fianchi e poi<br />
gira i tacchi. Cosa pensi, nessuno lo sa.<br />
Forse ha capito, forse sta riflettendo da<br />
dove partire. Più che polverine magiche<br />
e lenti d’ingrandimento, lui sfodera<br />
l’intuito, l’esperienza, il fiuto. Annusa<br />
la scia <strong>dei</strong> sospetti, delle ipotesi, scava<br />
nel passato di vittime e conoscenti; come<br />
un segugio addenta la preda e non la<br />
molla più. Interroga gli informatori a<br />
“muso duro”, pesta i piedi ai politici e<br />
alle persone in vista, pigia l’acceleratore<br />
anche a costo di fondere il motore.<br />
Un bulldozer: nessuno lo ferma. Televisivamente<br />
parlando, sembra la versione<br />
no-glamour di Sonny Crockett, un altro<br />
detective che a Miami (Vice) ne ha viste<br />
di tutti i colori. Dopo il detective John<br />
Kelly di NYPD – New York Police Department<br />
(1993), Caruso dà vita a un altro<br />
investigatore sui generis, forse il più<br />
cinico (ma solo in apparenza) della fiction<br />
seriale più recente. Per le vie della<br />
città, Caine sguinzaglia i suoi fedeli collaboratori:<br />
la bella Calleigh Duquesne<br />
(Emily Procter) è una esperta di balistica<br />
che parla alla perfezione lo spagnolo,<br />
lingua assai utile nelle indagini; Tim<br />
Speedle (Rory Cochrane) scarpina on<br />
the road alla ricerca d’informazioni e<br />
soffiate; Eric Delko (Adam Rodriguez)<br />
è la massima autorità per cercare un ago<br />
nelle acque della Florida. Accanto a loro<br />
si stagliano le figure del coroner fuori<br />
di testa Alex Woods (Khandi Alexander)<br />
e, soprattutto, di Megan Donner<br />
(Kim Delaney, già al fianco di Caruso<br />
in NYPD), di ritorno all’Unità C.S.I. dove<br />
incontra nuovamente Caine, con il<br />
quale riallaccia un rapporto non proprio<br />
idilliaco. Stando ai gossip, anche tra<br />
Delaney e Caruso non correva buon<br />
sangue: Donner finisce ben presto per<br />
trasferirsi e il suo posto viene preso dalla<br />
detective Yelina Salas (Sofia Milos) e<br />
dal nuovo arrivato Ryan Wolfe (Jo
C.S.I.: Scena del crimine<br />
nathan Togo). Già sesto programma più<br />
visto della stagione 2002-2003 in America<br />
(al primo posto si è piazzata la serie-madre<br />
C.S.I.: Scena del crimine),<br />
C.S.I.: Miami presenta alcune differenze<br />
rispetto al <strong>telefilm</strong> da cui trae origine.<br />
Se a Las Vegas s’indossano i guanti per<br />
verificare il DNA e svolgere le autopsie,<br />
a Miami si preferisce “sporcarsi le mani”<br />
sul campo, basandosi più sull’esperienza<br />
umana che su quella scientifica.<br />
Di riflesso, Grissom e Caine sono all’opposto:<br />
tanto è freddo e compassato<br />
il primo, tanto risulta passionale e irascibile<br />
il secondo; li unisce apparentemente<br />
solo un aspetto: la solitudine che<br />
li porta a tuffarsi a capofitto nel lavoro.<br />
Se all’ombra delle slot-machine i protagonisti<br />
sono ritratti quasi esclusivamente<br />
sui luoghi <strong>dei</strong> delitti o in laboratorio,<br />
sotto il sole di Miami i personaggi appaiono<br />
più ombreggiati, più a tutto tondo<br />
e con più sfumature. Il cast tecnico è<br />
praticamente identico a quello di C.S.I.:<br />
Scena del crimine: la serie è ideata da<br />
Anthony E. Zuiker, Carol Mendelsohn<br />
e Ann Donahue, altresì produttori esecutivi<br />
al fianco di Jerry Bruckheimer,<br />
Nancy Miller, Jonathan Littman, David<br />
Black e Sam Strangis. Se nel serial originario<br />
il tema musicale era la classica<br />
“Who Are You” degli Who, anche per<br />
lo spin-off si è scelta una canzone del<br />
gruppo di Pete Townshend (“Won’t Get<br />
Fooled Again”); la colonna sonora originale<br />
è curata da Graeme Revell e David<br />
E. Russo. I personaggi di Warrick<br />
Brown (Gary Dourdan) e Catherine<br />
Willows (Marg Helgenberger) fanno da<br />
trait d’union con la serie-madre. La<br />
top-model Heidi Klum compare nei<br />
panni di sé stessa in un episodio; tra gli<br />
altri volti noti si riconoscono Paolo Seganti,<br />
Amber Tamblyn, Virginia Madsen,<br />
Maria Conchita Alonso, Holly Valance,<br />
Sonia Braga, Sandrine Holt, Eric<br />
216<br />
Roberts. Il <strong>telefilm</strong> si è aggiudicato un<br />
Emmy Award (per la migliore fotografia),<br />
un ASCAP Award, un Image Award,<br />
un Golden Reel Award, un ASC (American<br />
Society of Cinematographers)<br />
Award e un People’s Choice Award<br />
(quale miglior serie drammatica del<br />
2003), il premio assegnato dal pubblico<br />
americano al termine di ogni stagione.<br />
Così la stampa americana al debutto: “è<br />
l’unica certezza vincente nella stagione”<br />
(“The New York Times”); “teso e<br />
duro, esplosivo e pieno di colpi di scena,<br />
almeno come il predecessore” (“Variety”);<br />
“si distingue dal serial da cui ha<br />
tratto origine per il maggiore miscuglio<br />
etnico e le scenografie più coinvolgenti,<br />
nonché per un cast più amalgamato”<br />
(“Usa Today”); “un vero e proprio calcio<br />
nello stomaco” (“Newsweek”). Da<br />
una costola della serie è nato nel 2004 lo<br />
spin-off C.S.I.: New York.<br />
C.S.I.: Scena del crimine (C.S.I. –<br />
Crime Scene Investigation) Con: William<br />
L. Petersen, Marg Helgenberger,<br />
Gary Dourdan, Jorja Fox, George Eads,<br />
Paul Guilfoyle. Produzione: Usa, 2000,<br />
poliziesco, colore (117/60’).<br />
CULT<br />
Dall’altra parte di Las Vegas, mentre<br />
nei cento Casinò della città qualcuno<br />
punta le proprie speranze e la propria<br />
vita su un numero, qualcun altro la vita<br />
l’ha persa davvero. Il destino ha già fatto<br />
il suo gioco. Ha lasciato sul tavolo un<br />
corpo inerme e qualche dettaglio apparentemente<br />
insignificante: una stanza<br />
sottosopra che suppone la lotta prima<br />
dell’omicidio, la serratura scardinata,<br />
un bicchiere con i bordi segnati dal rossetto,<br />
un vetro in frantumi… Rien ne va<br />
plus, a parte qualche indicazione minuscola<br />
il più delle volte invisibile a occhio<br />
umano. Tracce. Pezzi di un puzzle<br />
che loro conoscono bene. Quando di
217 C.S.I.: Scena del crimine<br />
stendono i nastri gialli per delimitare la<br />
scena del crimine, quel perimetro diventa<br />
il loro regno. Non un punto d’arrivo,<br />
ma di partenza. Scrutano, osservano,<br />
sentono, annusano. Ogni più piccolo<br />
dettaglio per loro è fondamentale.<br />
Briciole, granelli di sabbia, gocce, pulviscoli.<br />
Acciuffano i serial-killer e compagnia<br />
brutta per un pelo: letteralmente.<br />
Per loro il delitto non è mai perfetto.<br />
“Quelli del DNA”, come vengono soprannominati,<br />
sono un gruppo di detective<br />
della Scientifica di Las Vegas che<br />
sfoderano le lenti d’ingrandimento sui<br />
luoghi di crimini efferati: il loro primo<br />
compito è ricostruire la dinamica dell’omicidio,<br />
verificare che il corpo non<br />
sia stato portato lì dopo il delitto, annotare<br />
anomalie di procedura, analizzare<br />
eventuali tracce di DNA da fazzoletti,<br />
forchette, rossetti, capelli, saliva, cenere…<br />
Sono l’ultima parola delle vittime,<br />
il testamento <strong>dei</strong> loro ultimi istanti di vita.<br />
Devono dare vita a una sagoma di<br />
gesso disegnata sull’asfalto prima che il<br />
vento e il tempo cancelli il suo ricordo.<br />
Prima che il caso venga archiviato. O<br />
prima che il killer colpisca di nuovo. A<br />
capo del C.S.I. (acronimo di Crime<br />
Scene Investigation) spicca il veterano<br />
tutto casa e ufficio Gil Grissom (William<br />
L. Petersen), in forze al Criminalistics<br />
Bureau da Las Vegas da 17 anni; è<br />
anche merito suo se i laboratori della<br />
Scientifica della città sono diventati i<br />
più titolati dopo quelli di Los Angeles<br />
(dove peraltro aveva fatto parlare di sé<br />
diventando, a soli 22 anni, il più giovane<br />
coroner della zona); il suo motto<br />
professionale – “se vuoi entrare alla<br />
Scientifica devi analizzare tutti i dettagli”<br />
– è anche quello di vita: dicono che<br />
Grissom non potrebbe fare altro, “sarebbe<br />
come togliere un pesce dall’acqua<br />
per vederlo morire”. Tra chi lo conosce<br />
meglio c’è senz’altro l’affasci<br />
nante Catherine Willows (Marg Helgenberger),<br />
ex ballerina di lap-dance<br />
che ha conosciuto Grissom in gioventù<br />
diventando la sua assistente; con una figlia<br />
a carico e un matrimonio fallito alle<br />
spalle, Catherine lavora in quella sezione<br />
“perché mi fa sentire come una bambina<br />
che tenta di mettere insieme tutti i<br />
pezzi del puzzle”; non sono poche le<br />
volte che s’interroga, una volta tornata a<br />
casa dopo un’indagine particolarmente<br />
cruenta, su quale futuro spetta alla sua<br />
bambina innocente. Il nero dagli occhi<br />
azzurri Warrick Brown (Gary Dourdan)<br />
è un analista trentaduenne con la passione<br />
per il proprio lavoro; il solo del<br />
gruppo a essere nato e cresciuto a Las<br />
Vegas, in gioventù ha lavorato nei casinò<br />
come croupier: sa cosa vuol dire<br />
puntare e rischiare, ma si è dimenticato<br />
cosa significhi perdere; conosce ogni<br />
angolo e volto della città meglio di<br />
chiunque altro ma non ha mai saputo<br />
chi era suo padre. Proveniente da San<br />
Francisco, la trentunenne Sara Sidle<br />
(Jorja Fox) è l’ultima arrivata del gruppo:<br />
è la più sensibile, la più problematica,<br />
è una “scommessa personale” di<br />
Grissom; il lavoro per lei è una fuga:<br />
dalla gente, dai genitori, dal passato;<br />
forse per questo ci si butta anima e corpo,<br />
più di chiunque altro al C.S.I. Il trentaduenne<br />
Nick Stokes (George Eads),<br />
ultimo figlio di sette di due avvocati di<br />
Dallas, ha la legge nel sangue; per lui<br />
essere nel C.S.I. è un compromesso: tra<br />
l’essere detective di polizia ordinario e<br />
avvocato ha scelto la strada di mezzo;<br />
più degli altri lavora con l’istinto, non<br />
ha un’agenda, si ficca spesso nei guai;<br />
con Sara rappresenta l’ala impulsiva e<br />
intuitiva del gruppo, riuscendo ad arrivare<br />
laddove la scienza e il DNA a volte<br />
falliscono. Atutti loro si unisce in più di<br />
un’occasione il Capitano Jim Brass<br />
(Paul Guilfoyle), un tempo a capo del
C.S.I.: Scena del crimine<br />
C.S.I. e ora assegnato alla Squadra omicidi:<br />
visti i suoi “clienti”, Brass chiede<br />
spesso una mano agli ex colleghi quando<br />
le piste convenzionali e gli informatori<br />
conducono in vicoli ciechi. Oltre a<br />
una sfilza di premi (tra i quali un Tv<br />
Guide Award – il premio che la Bibbia<br />
della tv a “stelle e strisce” assegna ogni<br />
anno alla miglior serie debuttante – 2<br />
Emmy Awards, un Golden Satellite<br />
Award, un Saturn Award, un ASC<br />
Award, 2 Golden Reel Awards, un Image<br />
Award e 3 People’s Choice Awards),<br />
il <strong>telefilm</strong> è stato il programma più visto<br />
in America nelle stagioni 2001-2002,<br />
2002-2003, 2003-2004, 2004-2005. In<br />
Italia si è aggiudicato il Telegatto, ha<br />
vinto il sondaggio dell’Accademia <strong>dei</strong><br />
Telefilm quale “migliore serie del<br />
2003” nonché nel 2004 il titolo di “miglior<br />
<strong>telefilm</strong> degli anni 2000” nella votazione,<br />
sempre promossa dall’Accademia,<br />
in occasione <strong>dei</strong> 50 anni della tv<br />
italiana; nella stagione 2004-2005 è risultato<br />
il “miglior serial straniero” nel<br />
referendum via sms lanciato da “Tv<br />
Sorrisi e Canzoni” in concomitanza del<br />
terzo Telefilm Festival. Entusiastiche le<br />
critiche: “è la versione high-tech delle<br />
indagini di Sherlock Holmes – ha scritto<br />
Matt Roush proprio su “Tv Guide” –<br />
Quelli del C.S.I., con i loro marchingegni<br />
che ti fanno vedere quello che occhio<br />
nudo non percepisce, sono i primi<br />
detective post-mortem del piccolo<br />
schermo”; così “Entertainment<br />
Weekly”: “gli autori di C.S.I. sanno come<br />
catturare il telespettatore: e poi hanno<br />
fatto diventare cool lavorare alla<br />
Scientifica, una cosa che prima del serial<br />
faceva vomitare al solo pensiero”.<br />
Un successo che ha varcato il confine<br />
americano ed è approdato in Europa:<br />
“se vi siete annoiati di E.R. – scrive l’inglese<br />
‘The Guardian’ – provate a sintonizzarvi<br />
su C.S.I.: oltre alla medicina<br />
218<br />
potete sollazzarvi nel giallo e in una Las<br />
Vegas assolutamente inedita. Non c’è<br />
nulla di meglio”. “Il vero protagonista<br />
del <strong>telefilm</strong> è la prova – commenta l’ideatore-produttore<br />
della serie Anthony<br />
Zuiker – è lei che incastra i colpevoli o ti<br />
dice come sono andati realmente i fatti.<br />
Una volta trovata, il gioco è fatto; se sai<br />
dove guardare, ogni crimine diventa facile<br />
da risolvere. Come dice spesso<br />
Grissom, ‘anche i cadaveri possono<br />
parlare’. La serie vuol fare emergere<br />
che senza le prove, a volte non si può<br />
parlare neanche di omicidio”. Applaudita<br />
per il suo realismo, la serie si è avvalsa<br />
<strong>dei</strong> veri detective della Scientifica<br />
di Las Vegas per la stesura delle sceneggiature;<br />
il personaggio di Gil Grissom si<br />
ispira a uno di loro: Daniel Holstein, veterano<br />
con oltre 20 anni di indagini sulle<br />
spalle nella capitale americana del divertimento.<br />
Guardata al microscopio,<br />
tutta l’equipe risulta di notevole livello:<br />
a cominciare dai produttori esecutivi<br />
Jerry Bruckheimer, Ann Donahue e Carol<br />
Mendelsohn. C.S.I. non è la prima<br />
serie della tv ad analizzare i crimini dal<br />
punto di vista scientifico (si veda, oltre<br />
a Quincy, anche Crimini misteriosi),<br />
tuttavia la serie raggiunge apici inediti<br />
per una serie televisiva: “mai visto nulla<br />
di più realistico in tv – ha scritto ‘Variety’–<br />
neanche in New York Police Department”.<br />
A colpire il telespettatore<br />
sono anche gli effetti speciali utilizzati<br />
per mostrare, per esempio, come una<br />
pallottola penetra nel cranio: “non c’è<br />
nulla di morboso o orripilante – spiega<br />
Zuiker – abbiamo usato una ricostruzione<br />
e una precisione degne di una facoltà<br />
di Anatomia unite a un impatto visivo<br />
alla MTV”. L’unica concessione allo<br />
spettacolo è fornito dalle luci gettate<br />
ad arte sui luoghi <strong>dei</strong> crimini e delle indagini:<br />
accecanti nel deserto appena<br />
fuori città, tenui all’alba quando si spe
219 Cuore contro cuore<br />
gne l’insegna dell’ultimo casinò, al<br />
neon durante le autopsie, calde e avvolgenti<br />
nei topless-bar e nei locali della<br />
perdizione, circoscritte e dipananti nella<br />
notte, rivelatrici quando la prova o il<br />
colpevole sono a un passo. La colonna<br />
sonora è composta da John M. Keane;<br />
la canzone-tema è la sempreverde<br />
“Who Are You” (1978) degli Who. Ariprova<br />
del forte impatto mediatico raggiunto<br />
dal <strong>telefilm</strong>, c’è da segnalare la<br />
scelta degli U2 di promuovere il loro<br />
single “Vertigo” nel centesimo e centunesimo<br />
episodio, definendola “una<br />
strada per arrivare a un pubblico che<br />
probabilmente non conosce il nuovo<br />
singolo”. Quentin Tarantino ha scritto e<br />
diretto la doppia puntata finale del quinto<br />
ciclo, in cui Stokes si ritrova in una situazione<br />
assai simile a quella in cui finisce<br />
Black Mamba in uno <strong>dei</strong> due episodi<br />
di Kill Bill: sepolto vivo in una bara.<br />
Il successo della serie ha generato ben 2<br />
spin-off: C.S.I.: Miami (2002) e C.S.I.:<br />
New York (2004). Nell’estate del 2004,<br />
al microscopio sono stati esaminati i<br />
compensi degli attori: Jorja Fox e Georges<br />
Eads si sono visti recapitare una lettera<br />
di licenziamento – poi revocato<br />
grazie a successivi accordi – per aver<br />
chiesto un aumento di stipendio di ben<br />
100.000 dollari a puntata (per gli addetti<br />
del fisco, Petersen guadagnava in quel<br />
periodo oltre mezzo milione di dollari a<br />
episodio). Tra i volti noti di passaggio si<br />
riconoscono: Jolene Blalock, Dakota<br />
Fanning, Marcia Cross, Megan Gallagher,<br />
Evan Rachel Wood, Elisabeth<br />
Berkley, Brian Austin Green, Doug Savant<br />
e, nei panni di sé stesso, Tony Curtis;<br />
Melinda Clarke e Kelly Rowan di<br />
The O.C. (2002) appaiono nello stesso<br />
episodio (l’ottavo del secondo ciclo);<br />
Anthony Zuiker si diverte a mostrarsi<br />
qua e là: nella decima puntata della seconda<br />
stagione veste ad esempio i panni<br />
del cassiere del casinò. Non sono in pochi<br />
coloro che hanno paragonato il rapporto<br />
platonico di Grissom e Willows<br />
con quello del “terzo tipo” che si era instaurato<br />
tra Mulder e Scully: un X-Files<br />
del primo tipo, quindi, con un gruppo di<br />
detective con i piedi ben piantati per terra<br />
e una lente d’ingrandimento sempre<br />
pronta nel taschino. “Do not cross over”<br />
si legge sui nastri gialli che sventolano<br />
sui luoghi <strong>dei</strong> rilevamenti dopo l’omicidio;<br />
ma per i telespettatori che non vogliano<br />
perdersi le detective-story che<br />
“superano tutto quello che si è visto in<br />
passato” (“New York Times”, 20 dicembre<br />
2000), l’imperativo è uno solo:<br />
“let’s cross over”, e che la suspense che<br />
attraversa la serie sia con voi.<br />
Cuore contro cuore Con: Isabella<br />
Ferrari, Ennio Fantastichini, Valentina<br />
Sperlì, Sofia El Manjaoui, Nicolò Diana,<br />
Carlotta Natoli, Yari Gugliacci, Victoria<br />
Cabello, Stefano Pesce, Chiara De<br />
Bonis, Rocco Papaleo. Produzione: Italia,<br />
2004, legale, colore (24/60’).<br />
STRACOTTO<br />
La lotta quotidiana di un gruppo di avvocati<br />
per la tutela <strong>dei</strong> diritti <strong>dei</strong> propri<br />
clienti è risultata perdente per “cause di<br />
forza maggiore”, ossia gli ascolti tv non<br />
soddisfacenti. L’inaspettato flop è firmato<br />
da Pietro Valsecchi, deus ex macchina<br />
di Distretto di Polizia, vede protagonista<br />
Francesca De Luca (Isabella<br />
Ferrari, già nel cast originario del serial<br />
poliziesco del 2000), un avvocato civilista<br />
che lavora nell’affermato studio<br />
del marito Claudio Donati (Ennio Fantastichini),<br />
tanto brillante sul lavoro<br />
quanto cinico nella vita privata. Francesca,<br />
un’idealista dotata di grande umanità,<br />
scopre che il marito la tradisce con<br />
Silvia (Valentina Sperlì); lascia allora<br />
Claudio e porta con sé i due figli, la<br />
quattordicenne Marta (Sofia El
Cuore e batticuore<br />
Majaoui) e Luca (Nicolò Diana), di otto<br />
anni, aprendo uno studio tutto suo.<br />
Scoppia una guerra fra marito e moglie:<br />
a chi verrà dato l’affidamento <strong>dei</strong> due<br />
bambini? I due studi legali entrano in<br />
competizione, fra avvocati quotidianamente<br />
alle prese con divorzi, figli abbandonati,<br />
uomini in fuga dalle proprie<br />
responsibilità e donne che usano i bambini<br />
contro i mariti. Francesca si trova<br />
di fronte a mille difficoltà economiche;<br />
sola, offesa, piena di rancore e stupore<br />
nel vedere l’uomo che amava trasformato<br />
in un nemico, prova tutta la sofferenza<br />
che finora aveva cercato di gestire<br />
con la freddezza della professionista.<br />
La maggior parte <strong>dei</strong> giovani dello studio<br />
del marito – nonostante l’ovvia penalizzazione<br />
economica – decide presto<br />
di seguire Francesca nell’avventura<br />
di ricominciare da zero. Al suo fianco:<br />
Alessandra Vinci (Carlotta Natoli), abile<br />
avvocato civilista; il giovane procuratore<br />
Andrea Mori (Yari Gagliucci); la<br />
strampalata segretaria Alice (Victoria<br />
Cabello); l’investigatore privato Marco<br />
Valle (Stefano Pesce); Serena Maggi<br />
(Chiara De Bonis), una praticante da<br />
poco laureata e Rocco Amato (Rocco<br />
Papaleo), un timido psicologo infantile.<br />
Tutti gli episodi raccontano storie<br />
ispirate a fatti reali rielaborate ad hoc<br />
dagli sceneggiatori, anche se il plot<br />
centrale è praticamente identico a In<br />
tribunale con Lynn (1999). La produzione<br />
è firmata, oltre che da Valsecchi,<br />
da Camilla Nesbitt per Taodue. Si legge<br />
nella cartella stampa del serial “made in<br />
Italy”: “l’intreccio fra la storia privata<br />
di Francesca e Claudio, e le storie <strong>dei</strong><br />
clienti di lei, dimostra che nessuno è<br />
immune dalla violenza nelle relazioni<br />
d’amore, neanche chi se ne occupa per<br />
professione”. Confortante.<br />
Cuore e batticuore (Hart to Hart)<br />
220<br />
Con: Robert Wagner, Stefanie Powers,<br />
Lionel Stander. Produzione: Usa, 1979,<br />
avventura/poliziesco, colore (110/60’;<br />
8/90’).<br />
Due coniugi miliardari e affascinanti<br />
nascondono un hobby: vestire i panni<br />
da detective privati in una serie di indagini<br />
ad alto rischio. Lo fanno, tanto per<br />
dirla con il titolo con il quale il serial è<br />
passato in Francia, “pour l’amour du risque”.<br />
Non che il lavoro manchi loro:<br />
Jonathan Hart (Robert Wagner) è un<br />
uomo d’affari, azionista di importanti<br />
società finanziarie e proprietario di una<br />
compagnia di navigazione; sua moglie<br />
Jennifer (Stefanie Powers) è un’autrice<br />
di best-seller. L’attrazione per il giallo è<br />
pari a quella tra i due protagonisti, che<br />
sembrano usciti da una sophisticatedcomedy<br />
anni ’40, la reincarnazione di<br />
Nick e Nora Chandler (William<br />
Powell-Myrna Loy) ne L’uomo ombra:<br />
tra un bacio e un martini, la coppia di investigatori<br />
“per caso” scopre i delitti e<br />
smaschera i colpevoli. Ad assisterli nelle<br />
investigazioni non manca il fedele<br />
maggiordomo-cuoco-autista Max<br />
(Lionel Stander, che per questo ruolo ha<br />
vinto un Golden Globe nel 1983), il<br />
quale in più di un’occasione salva i coniugi<br />
Hart da pericolose situazioni. Il<br />
terrier della coppia si chiama Freeway,<br />
ma il suo vero nome era Charlie Gray<br />
ed era di proprietà di Bob Blair. Il soggetto<br />
è di Sidney Sheldon; Aaron Spelling<br />
e Leonard Goldberg sono i produttori<br />
esecutivi; Mark Snow firma il tema<br />
musicale, Roger Nichols la colonna sonora.<br />
Robert Englund, Natalie Wood,<br />
Ed Harris, Beverly Garland, Ray Milland,<br />
Capucine, Tippi Hedren, Cesar<br />
Romero, Julie Newmar, Abbe Lane,<br />
Rossano Brazzi, Adam West, Fred<br />
Dryer, Patrick Macnee e Mimi Rogers<br />
compaiono da guest-stars; i tennisti<br />
Martina Navratilova e Vijay Armitrai si
221 Cuori senza età<br />
presentano nei panni di sé stessi. Originariamente<br />
la serie doveva intitolarsi<br />
Double Twist. Dal 1993 al 1996 sono<br />
stati prodotti 8 film-tv: alla fine del<br />
quinto è scomparso Lionel Stander.<br />
Cuori al Golden Palace (The Golden<br />
Palace) Con: Rue Deveraux, Betty<br />
White, Estelle Getty, Cheech Marin,<br />
Billy Sullivan, Don Cheadle. Produzione:<br />
Usa, 1992, sit-com, colore (27/30’).<br />
La serie è lo spin-off di Cuori senza età<br />
(1985). Mentre la loro amica Dorothy si<br />
sposa di nuovo, Blanche (Rue Deveraux),<br />
Rose (Betty White) e Sophia<br />
(Estelle Getty) – soprannominate le<br />
“Golden Girls” – comprano un hotel<br />
déco di 42 stanze a Miami Beach e lo<br />
gestiscono in prima persona, tra decisioni<br />
da manager e ricette in cucina.<br />
Blanche diventa la responsabile, Rose<br />
la governante, Sophia la regina <strong>dei</strong> fornelli.<br />
Il personale dell’albergo è composto<br />
da: Chuy Castillos (Cheech Marin),<br />
lo chef messicano che ha imparato<br />
a cucinare nell’esercito; il facchino Oliver<br />
Webb (Billy Sullivan); il competente<br />
receptionist di colore Roland Wilson<br />
(Don Cheadle). George Burns interpreta<br />
sé stesso in un episodio. Susan Harris,<br />
già creatrice di Cuori senza età, è<br />
l’ideatrice anche del sequel; identico<br />
anche il team produttivo: Paul Junger<br />
Witt, Tony Thomas, Marc Sotkin e la<br />
stessa Harris firmano quali produttori<br />
esecutivi.<br />
Cuori senza età (The Golden Girls)<br />
Con: Bea Arthur, Betty White, Rue Mc-<br />
Clanahan, Estelle Getty. Produzione:<br />
Usa, 1985, sit-com, colore (180/30’).<br />
La vita non finisce a cinquant’anni, anzi.<br />
Partendo da questo presupposto tre<br />
anziane signore vivono sotto lo stesso<br />
tetto a Miami godendosi la bella vita e<br />
dividendo l’affitto. Dorothy (Bea Ar<br />
thur), divorziata e iperattiva, è la leader<br />
del terzetto; Rose (Betty White) è tanto<br />
smemorata quanto simpatica; Blanche<br />
(Rue McClanahan) è la più inquieta e<br />
sempre in cerca di avventure sessuali.<br />
Non è un caso che le iniziali del nome<br />
completo di quest’ultima formino BED<br />
(Blanche Elisabeth Deveraux), intendendo<br />
il letto non certo quale luogo per<br />
dormire. Estelle Getty veste i panni di<br />
Sophia, la madre di Dorothy, pronta a<br />
commentare con sarcasmo e senza peli<br />
sulla lingua il comportamento da teenager<br />
del tris di ultracinquantenni. Più<br />
di un episodio vede le quattro protagoniste<br />
sedute attorno al tavolo della cucina<br />
a divorare un cheesecake e a parlare<br />
di argomenti scottanti come la<br />
morte, l’omosessualità, l’AIDS, l’aborto,<br />
le dentiere, la caduta del seno. Alla<br />
fine della serie Dorothy sposa lo zio di<br />
Blanche, interpretato da Leslie Nielsen;<br />
le altre tre aprono un hotel nello<br />
spin-off Cuori al Golden Palace<br />
(1992). Bea Arthur e Rue McClanahan<br />
avevano già recitato insieme nella sitcom<br />
Maude. Per interpretare una donna<br />
di vent’anni più anziana, Estelle<br />
Getty si è dovuta sottoporre a un’ora di<br />
make-up al giorno. Susan Harris firma<br />
il successo del serial più popolare in<br />
America nella stagione 1985-1986,<br />
vincitore di ben 10 Emmy Awards, 4<br />
ASCAP Awards, 3 American Comedy<br />
Awards, 2 DGAAwards, 2 Q Awards e 4<br />
Golden Globes. Tra le guest-stars:<br />
George Clooney, Quentin Tarantino<br />
(nelle vesti di un sosia di Elvis Presley)<br />
e, nei panni di sé stessi, Burt Reynolds,<br />
Julio Iglesias, Sonny Bono e Bob Hope.<br />
Oltre a esserne l’ideatrice, la Harris<br />
firma il <strong>telefilm</strong> quale produttore esecutivo<br />
in compagnia di Paul Junger<br />
Witt, Tony Thomas e Marc Sotkin. Andrew<br />
Gold e George Aliceson Tipton<br />
compongono a quattro mani la colon
Curro Jiménez<br />
na sonora; il tema musicale, “Thank<br />
You for Being a Friend”, è cantato da<br />
Cynthia Fee. La sit-com è stata soprannominata<br />
in patria “Miami Nice” in<br />
contrapposizione a Miami Vice, trasmesso<br />
in contemporanea sempre dall’NBC.<br />
Aparte Cuori al Golden Palace,<br />
la serie ha dato vita nel 1998 a un secondo<br />
spin-off (Il cane di papà) e a una<br />
versione inglese (Brighton Belles) rivelatasi<br />
un flop.<br />
Curro Jiménez (Id.) Con: Sancho<br />
Gracia, Álvaro de Luna, José Sancho.<br />
Produzione: Spagna, 1978, avventura,<br />
colore.<br />
La serie, tra le più popolari di sempre in<br />
patria, racconta le imprese da bandolero<br />
del leggendario Curro Jiménez (Sancho<br />
Gracia), ladro gentiluomo che ruba<br />
ai ricchi per dare ai poveri. Al suo fianco<br />
nel corso delle scorribande compaiono<br />
i fedeli El Algarrobo (Álvaro de<br />
Luna), forte come il carrubo e El Estudiante<br />
(José Sancho), l’eterno studente.<br />
Paco Romero è tra i produttori del serial<br />
firmato dalla Telestar (in coproduzione<br />
con la RTVE, Radio Televisión Española).<br />
Juan Jos García Caffi e Waldo de<br />
los Ríos sono gli autori della colonna<br />
sonora.<br />
Custer (The Legend of Custer) Con:<br />
Wayne Maunder, Michael Dante, Slim<br />
Pickens, Peter Palmer, Robert F. Simon,<br />
Grant Woods. Produzione: Usa,<br />
1967, western, colore (17/60’).<br />
Il leggendario generale a capo del Settimo<br />
Cavalleggeri irrompe in televisione<br />
con il volto di Wayne Maunder, anche<br />
se dovette battere in “ritirata” per i deludenti<br />
ascolti in America. La storia comincia<br />
nel 1868, quando il giovane<br />
George A. Custer, assurto al grado di<br />
generale, viene retrocesso per aver disubbidito<br />
agli ordini e reintegrato al co<br />
222<br />
mando del Settimo Cavalleria stanziato<br />
presso Fort Hays, nel Kansas. La serie è<br />
stata cancellata prima che Custer e i<br />
suoi potessero raggiungere Little Big<br />
Horn: il racconto s’interrompe nel<br />
1875, l’anno prima della morte del protagonista<br />
nella memorabile battaglia<br />
con i sioux. Tra gli altri protagonisti del<br />
<strong>telefilm</strong> creato da Samuel Peeples e David<br />
Weisbart: Michael Dante, il capo<br />
sioux Cavallo Pazzo; Slim Pickens, lo<br />
scout California Joe Milner; Peter Palmer,<br />
che è il sergente James Bustard,<br />
dapprima tra le fila della Confederazione;<br />
Robert F. Simon interpreta il generale<br />
A.H. Terry, il quale non vede di<br />
buon occhio i metodi anti-convenzionali<br />
di Custer; Grant Woods è il capitano<br />
Myles Keogh, di origini irlandesi.<br />
Frank Glicksman e Robert L. Jacks sono<br />
i produttori del serial. Richard Markowitz,<br />
Josep Mullendore e Leith Stevens<br />
si alternano alla colonna sonora.<br />
Cyberkidz (Id.) Con: Robert Z’Dar,<br />
Nina Ragaz, Sheila Melody, Ty Donaldson.<br />
Produzione: Usa, 1996, avventura/fantastico,<br />
colore (13/30’).<br />
COTTO<br />
Tre campioncini <strong>dei</strong> videogame sono<br />
chiamati a difendere la Terra dalle forze<br />
del Male; con i loro super-poteri,<br />
più che altro mentali, varcano spesso<br />
la soglia della realtà virtuale. Il terzetto<br />
<strong>dei</strong> giovani protagonisti è composto da<br />
Danica (Nina Ragaz), Cooper (Sheila<br />
Melody) e dal terzo eroe adolescente<br />
che ha il volto di Ty Donaldson. La serie<br />
è ideata da Edwin Larson e Robert<br />
Pfitzner. Con il suo volto de paura,<br />
Robert Z’Dar introduce ogni episodio.<br />
La produzione vanta tre costumisti di<br />
scena (una media di uno per ogni protagonista):<br />
responsabile di tale scelta<br />
“ai confini della realtà” è la United<br />
Productions.
Dakota (The Dakotas) Con: Larry<br />
Ward, Chad Everett, Jack Elam, Michael<br />
Green. Produzione: Usa, 1963,<br />
western, b/n (19/60’).<br />
Ambientato nel Dakota, questo serial<br />
western venne concepito dai dirigenti<br />
dell’ABC per sostituire un altro <strong>telefilm</strong><br />
di genere, Cheyenne. Larry Ward interpreta<br />
lo sceriffo Frank Ragan. Attorno<br />
alla sua stella ruotano i vice: il<br />
giovane Del Stark (Chad Everett), l’ex<br />
pistolero J.D. Smith (Jack Elam) e il<br />
goffo Vance Porter (Michael Green).<br />
William T. Orr firma da produttore<br />
esecutivo. Lee Van Cleef, Telly Savalas<br />
e Dennis Hopper sono tra le gueststars<br />
a cavallo. Le riprese sono state<br />
effettuate negli studi di Burbank, in<br />
California.<br />
Daktari (Id.) Con: Marshall Thompson,<br />
Cheryl Miller, Yale Summers,<br />
Hari Rhodes, Hedley Mattingly, Ross<br />
Hagen, Erin Moran. Produzione: Usa,<br />
1966, avventura, colore (89/60’).<br />
Nella lingua swahili “Daktari” significa<br />
dottore: non è un caso che questa<br />
serie di avventura sia ambientata in<br />
Africa, al Centro Studi del comportamento<br />
animale di Wameru. Ne è protagonista<br />
il dottor Marsh Tracy (Marshall<br />
Thompson), un veterinario conservazionista,<br />
insieme alla figlia Paula<br />
(Cheryl Miller). Per la tutela delle specie<br />
animali si battono anche Jack Dane<br />
(Yale Summers) e l’africano Mike<br />
(Hari Rhodes); completano il cast il<br />
guardiacaccia Hedley (Hedley Mattin<br />
gly), la guida di safari Bart Jason (Ross<br />
Hagen) e l’orfanella di sei anni Jenny<br />
Jones (Erin Moran), presa in custodia<br />
da Tracy. Il serial vanta anche due “animali<br />
da palcoscenico”: Clarence il leone<br />
strabico (in più di un’occasione il telespettatore<br />
guarda attraverso i suoi<br />
occhi in soggettiva) e lo scimpanzé<br />
Judy. Il <strong>telefilm</strong> è stato girato al California’s<br />
Africa, il centro nei pressi di<br />
Los Angeles dove Ralph Helfer e Ivan<br />
Tors hanno riunito 500 animali, molti<br />
<strong>dei</strong> quali “aspiranti attori”. “Invece che<br />
interagire con loro fiscamente, ho sempre<br />
privilegiato l’intesa mentale”, ha<br />
raccontato Helfer. Lo stesso Tors, ideatore-produttore<br />
esecutivo del serial, ha<br />
curato la produzione del film del 1965<br />
Clarence the Cross-Eyed Lion (inedito<br />
in Italia), che vedeva sempre protagonisti<br />
Thompson e Miller e dal quale è<br />
tratta la serie. Il batterista Shelly Manne<br />
è l’autore di una colonna sonora<br />
“tribale”. La serie ha senz’altro ispirato<br />
Cowboy in Africa (1967), un’altra<br />
produzione di Tors.<br />
Dallas (Id.) Con: Larry Hagman, Patrick<br />
Duffy, Victoria Principal, Jim<br />
Davis, Barbara Bel Geddes, Linda<br />
Gray, Charlene Tilton, Steve Kanaly,<br />
Ken Kercheval, David Wayne, Mary<br />
Crosby, Morgan Brittany. Produzione:<br />
Usa, 1978, drammatico, colore<br />
(357/60’; 4/90’).<br />
CULT<br />
È tra i dieci programmi televisivi più<br />
visti di tutti i tempi, il primo serial a
Dallas 224<br />
conquistare il prime-time americano<br />
dopo l’exploit degli intrighi di Peyton<br />
Place, la seconda serie drammatica –<br />
dopo Marcus Welby – a raggiungere la<br />
vetta degli ascolti a “stelle e strisce”<br />
(stagione 1980-1981): il feuilleton<br />
creato da David Jacobs, in onda per la<br />
prima volta sulla CBS il 2 aprile 1978,<br />
doveva durare solo 5 settimane. Ma in<br />
quegli anni il Texas stava vivendo il<br />
suo boom economico grazie al prezzo<br />
del petrolio alle stelle e così la saga<br />
texana prese piede. “Abbiamo creato<br />
una realtà fittizia – ha spiegato il produttore<br />
Leonard Katzman – dove l’unica<br />
verità è quella del petrolio e delle<br />
sue leggi”. Al centro delle vicende ruotano<br />
l’impero della Ewing Oil e, soprattutto,<br />
le malefatte del suo spietato<br />
erede: J.R. (iniziali di John Ross – soprannominato<br />
in Italia Gei Ar – interpretato<br />
da Larry Hagman), definito<br />
senza mezzi termini “l’uomo che tutti<br />
amano odiare”, è il figlio più astuto,<br />
tutto dedito a espandere il suo potere in<br />
un coacervo di corruzione, alcol e belle<br />
donne. A mettere il bastone tra le<br />
ruote alla supremazia degli Ewing ci<br />
pensano i Barnes, che contendono il<br />
mercato a J.R. E quando Bobby, il figlio<br />
più giovane degli Ewing, si innamora<br />
e sposa Pamela Barnes (Victoria<br />
Principal), figlia dell’odiato nemico<br />
d’affari, i critici televisivi tirarono in<br />
ballo Romeo e Giulietta. Alle porte di<br />
Dallas, nella tenuta di South Fork, in<br />
un ranch situato a Braddock County,<br />
convivono più o meno in armonia i<br />
membri della dynasty principale: John<br />
“Jock” (Jim Davis) è il capo-famiglia<br />
degli Ewing, un uomo che si è fatto da<br />
solo; Eleanor “Miss Ellie” Southworth<br />
(Barbara Bel Geddes, che per questo<br />
ruolo ha vinto un Emmy Award nel<br />
1980 e un Golden Globe nel 1982) è<br />
sua moglie, tutta d’un pezzo come il<br />
marito; Sue Ellen (Linda Gray) è la<br />
(non troppo) dolce metà di J.R., che<br />
erediterà dal marito sete d’alcol e di<br />
vendetta; Bobby (Patrick Duffy) è il figlio<br />
più giovane e onesto; Lucy (Charlene<br />
Tilton) è la turbolenta nipote di<br />
Jock; Ray Krebbs (Steve Kanaly), il<br />
tuttofare di casa che ha l’autorizzazione<br />
di vivere a South Fork nonostante<br />
non sia uno Ewing (salvo sorprese successive).<br />
Fuori dai cancelli della magione<br />
gravitano gli altri personaggi<br />
della serie: l’avvocato Cliff Barnes<br />
(Ken Kercheval), il fratello di Pamela;<br />
Willard “Digger” Barnes (David Wayne),<br />
padre di Cliff e Pamela, una volta<br />
partner di Jock e ora suo acerrimo avversario.<br />
Nel corso di poche puntate ne<br />
accadono di tutti i colori: Digger muore<br />
e il figlio Cliff assume l’eredità di tenere<br />
testa agli Ewing; i matrimoni tra<br />
Pamela-Bobby e Sue Ellen-J.R. vanno<br />
a rotoli, entrambi per volere di quest’ultimo<br />
che poi rimedia in corner;<br />
Jock annuncia che Ray Krebbs è il suo<br />
figlio illegittimo; Jim Davis muore nel<br />
marzo del 1981: ai parenti di Jock viene<br />
rivelato che il congiunto è morto in<br />
Sudamerica. Puntata dopo puntata il<br />
serial consolida audience, fino all’episodio<br />
finale della stagione 1979-1980,<br />
in cui avviene il famigerato attentato a<br />
J.R.: “Chi ha sparato a J.R.?”, l’inquietante<br />
interrogativo che apre il ciclo<br />
successivo, è stato svelato davanti a 85<br />
milioni di americani il 21 novembre<br />
del 1980, stabilendo un record assoluto<br />
di ascolti che solo la puntata finale<br />
di M.A.S.H., in onda nel 1983, è riuscita<br />
a superare. Per la cronaca, a sparare<br />
al perfido protagonista non è Sue Ellen,<br />
ma Kristin (Mary Crosby), la sorella<br />
più giovane della moglie di J.R.<br />
che si sentiva tradita dall’amante. Per<br />
aumentare la tensione e mantenere il<br />
segreto sull’aspirante omicida, venne
225 Dallas<br />
ro girate ben cinque alternative: oltre a<br />
Kristin, impugnarono la pistola davanti<br />
alla telecamera anche Sue Ellen,<br />
Cliff, Ellie e Jock; il filmato prescelto<br />
venne inviato negli studi della CBS solo<br />
poche ore prima della messa in onda.<br />
Inutile dire che J.R. non muore e, dopo<br />
un periodo di convalescenza, torna in<br />
scena più agguerrito che mai. Nel corso<br />
delle stagioni si susseguono altri<br />
colpi di scena; tra i tanti: Kristin viene<br />
ritrovata cadavere nella piscina degli<br />
Ewing; Cliff tenta il suicidio; J.R., Sue<br />
Ellen e Ray Krebbs scampano a un incendio<br />
a South Fork; Bobby si salva da<br />
un ennesimo attentato che doveva colpire<br />
J.R. (in seguito si viene a sapere<br />
che la vittima doveva essere proprio<br />
Bobby) per mano di Katherine Wentworth<br />
(Morgan Brittany), la sorellastra<br />
di Pamela. Le sorprese non mancano<br />
anche dietro le quinte: Bel Geddes<br />
si ammalò e lasciò la serie nel<br />
1984, salvo poi tornare nel 1985 in seguito<br />
agli ascolti in discesa; Donna<br />
Reed, che la sostituì nei panni di “Miss<br />
Ellie”, fece causa alla produzione –<br />
formata dai produttori esecutivi Leonard<br />
Katzman, Philip Capice, Lee Rich<br />
e Calvin Clements jr. – per l’improvvisa<br />
rottura del contratto; Patrick<br />
Duffy dichiarò di volere lasciare il set<br />
nel 1985: Bobby viene (apparentemente)<br />
ucciso a fine stagione mentre<br />
tenta di salvare Pamela da un guidatore<br />
killer (al volante c’è l’inossidabile<br />
Katherine Wentworth); nello stesso<br />
anno Charlene Tilton salutò tutti per<br />
poi tornare sui suoi passi nel 1988. Le<br />
molte assenze incrinarono il successo<br />
della serie: nella hit-parade degli<br />
ascolti, Dallas passò dalla seconda alla<br />
sesta posizione. Larry Hagman e i produttori<br />
convinsero Duffy a tornare a<br />
South Fork in una delle scene più incredibili<br />
della televisione: Bobby “re<br />
suscita” sotto la doccia e tutta la stagione<br />
precedente si rivela essere un sogno<br />
“bagnato” (l’acqua si è rivelata<br />
una condizione ideale e quantomai “rigenerante”<br />
per l’ex Uomo di Atlantide).<br />
Le partenze, tuttavia, non cessarono:<br />
Victoria Principal, Steve Kanaly<br />
e Linda Gray fecero le valigie. Giunta<br />
al tredicesimo ciclo, la serie vide tra i<br />
protagonisti storici i soli Ken Kercheval<br />
e Larry Hagman, che indossa altresì<br />
il cappello di produttore esecutivo.<br />
Volti e risvolti si moltiplicarono spiazzando<br />
il telespettatore, che non riuscì<br />
più a identificare personaggi interpretati<br />
anche da tre attrici differenti: Priscilla<br />
Beaulieu, l’ex signora Presley,<br />
veste i panni di Jenna Wade, una ex<br />
fiamma di Bobby che in precedenza<br />
aveva i volti di Morgan Fairchild e<br />
Francine Tacker. Tra le curiosità nel<br />
cast “enciclopedico”: Barbara Eden,<br />
già al fianco di Larry Hagman in Strega<br />
per amore, entra in scena nelle vesti<br />
della baronessa LeeAnn de la Vega,<br />
messa incinta anni addietro da J.R. e<br />
pronta a ricattarlo in cambio del controllo<br />
della Ewing Oil; Padraic Duffy,<br />
il figlio di Patrick, compare nel ruolo<br />
di Mark Harris; Brad Pitt e Chazz Palminteri<br />
compaiono quali guest-stars.<br />
Nel gennaio del 1991 il ranch di South<br />
Fork è stato venduto e trasformato in<br />
luogo di culto per i turisti; nello stesso<br />
anno gli intrighi capitalistici sono<br />
sbarcati nell’ex Unione Sovietica, in<br />
onda tutte le mattine alle 9. L’ultima<br />
puntata, la 356esima di una saga scivolata<br />
dal primo al sessantesimo posto<br />
delle classifiche statunitensi, prevede<br />
una Dallas senza J.R., almeno non su<br />
questa terra: in omaggio a La vita è<br />
meravigliosa (1946) di Frank Capra,<br />
egli è in compagnia di un angelo custode<br />
(interpretato da Joel Grey) per ripercorrere<br />
i misfatti della sua vita e,
Dalle 9 alle 5 orario continuato<br />
forse, per pentirsi. Tra i “figli” più o<br />
meno legittimi del serial: uno spin-off<br />
(California), molte imitazioni (Lo zio<br />
d’America su tutte) e due film-tv, uno<br />
ambientato negli anni ’30 (con Dale<br />
Midkiff e Molly Hagan rispettivamente<br />
nei panni <strong>dei</strong> giovani Jock ed Ellie<br />
Ewing) e uno ai giorni nostri (Ritorno<br />
a Dallas), con J.R. più vivo che mai di<br />
ritorno dall’esilio parigino. La colonna<br />
sonora è composta da Jerrold Immel,<br />
sostituito dalla terza stagione da Bruce<br />
Broughton; in Italia è divenuta celebre<br />
la sigla cantata da Lucio Ciarramitano.<br />
Due curiosità: il “vero” John Ross<br />
Ewing, stimabile cittadino di Dallas<br />
stufo di essere scambiato per il malefico<br />
J.R., ha denunciato il suo interprete<br />
definendolo “immondo scarafaggio”;<br />
con la fine della Guerra Fredda e con la<br />
caduta del Muro di Berlino, Larry<br />
Hagman ha ripreso i panni di J.R. –<br />
con tanto di regolare Stetson sulla testa<br />
– per una campagna promozionale in<br />
Romania della Lukoil, industria petrolifera<br />
russa. Secondo l’attore, il serial<br />
ha addirittura contribuito a sconfiggere<br />
il comunismo: un uomo in Romania,<br />
incontrandolo, gli disse piangendo<br />
che J.R. li aveva salvati; Ceausescu –<br />
gli spiegò l’uomo – faceva vedere ai<br />
rumeni la serie per mostrare quanto<br />
fosse corrotta l’America. Ma la gente,<br />
osservando le auto, i vestiti e le belle<br />
donne cacciò il dittatore dal palazzo.<br />
Una lettura più alta, metalinguistica,<br />
del <strong>telefilm</strong> l’ha fornita in Italia Carlo<br />
Freccero (su “Link”, 2004): “Dallas è<br />
il prodotto che fonda la tv commerciale.<br />
Dallas fa capire che la fidelizzazione<br />
nasce con la serialità; inoltre dimostra<br />
che il cinema non è indispensabile<br />
e che può essere sostituito vantaggiosamente<br />
con prodotti studiati per la tv:<br />
coi film il pubblico deve essere conquistato<br />
ogni volta; con la serie lo si<br />
226<br />
aggancia all’inizio e lo si tiene puntata<br />
dopo puntata”. Tornando alla politica,<br />
Hagman, texano come l’ultimo presidente,<br />
ha preso posizione in vista dell’imminente<br />
attacco all’Iraq nel febbraio<br />
2003: “J.R. è molto più intelligente<br />
di George W. Bush. Sarebbe più<br />
giusto inviare 50.000 ispettori anziché<br />
50.000 soldati. Sta portando il paese<br />
nel fascismo, ma non capisce neanche<br />
cosa sia il fascismo”. Nel 2006 lo sbarco<br />
della famiglia Ewing sul grande<br />
schermo: con quello che costa oggi il<br />
petrolio, devono aver pensato i produttori,<br />
non vi è nulla di più drammaticamente<br />
attuale.<br />
Dalle 9 alle 5 orario continuato (9<br />
to 5) Con: Rita Moreno, Rachel Dennison,<br />
Valerie Curtin, Jeffrey Tambor,<br />
Peter Bonerz, Leah Ayres, Sally<br />
Struthers. Produzione: Usa, 1982, sitcom,<br />
colore (118/30’).<br />
Due anni dopo il successo del film<br />
omonimo di Colin Higgins arriva la<br />
sit-com sulle tre segretarie che si ribellano<br />
al capo sessista e dispotico di una<br />
multinazionale dell’Ohio. Del cast cinematografico<br />
non “sopravvive” alcun<br />
interprete: Rita Moreno è Violet<br />
Newstead (interpretata nel film da Lily<br />
Tomlin), impiegata nell’azienda da 12<br />
anni; Rachel Dennison – la sorella non<br />
maggiorata di Dolly Parton – veste i<br />
panni della schietta Doralee Rose, che<br />
sul grande schermo aveva il volto della<br />
sorella maggiore; Valerie Curtin è<br />
Judy Bernley, una nuova assunta che<br />
veste impeccabilmente come Jane<br />
Fonda nella pellicola; il loro boss,<br />
Franklin Hart, è interpretato per qualche<br />
episodio da Jeffrey Tambor, che<br />
poi lascia il posto a Peter Bonerz. Tuttavia<br />
due protagoniste del film lavorano<br />
dietro le quinte del serial: insieme a<br />
Bruce Gilbert, Jane Fonda è la produt
227 Dangerous minds<br />
trice del primo ciclo, dove compare in<br />
un cameo come guardia notturna; Dolly<br />
Parton firma la sigla musicale del <strong>telefilm</strong><br />
cantata da Phoebe Snow e in seguito<br />
dalla stessa autrice. Prima dell’inizio<br />
della seconda stagione Judy lascia<br />
il posto alla ventenne Linda Bowman<br />
(Leah Ayres), destinata ad andare<br />
a convivere con Violet e Doralee. Successivamente<br />
entra in segreteria anche<br />
Marsha Shrimpton (Sally Struthers),<br />
tanto dolce quanto incapace. Dal secondo<br />
ciclo il produttore diventa James<br />
Komack, seguito da Michael Kagan<br />
e Ava Nelson. Le vicende personali<br />
delle tre segretarie si allargano a tutta<br />
l’azienda e la sit-com sposta il mirino<br />
dal femminismo al centro della pellicola<br />
al rampantismo anni ’80. Patricia<br />
Resnick è l’ideatrice del <strong>telefilm</strong>. Tra<br />
coloro che si alternano alla colonna sonora,<br />
si segnalano Jack Elliott, Dan<br />
Foliart, Howard Pearl.<br />
Dan August (Id.) Con: Burt Reynolds,<br />
Norman Fell, Richard Anderson,<br />
Ned Romero, Ena Hartman. Produzione:<br />
Usa, 1970, poliziesco, colore<br />
(27/60’).<br />
Prima di diventare famoso, Burt Reynolds<br />
gira per le strade di Santa Luisa,<br />
in California, con il distintivo dell’investigatore<br />
Dan August, un giovane<br />
poliziotto dai modi spicci. Sono coprotagonisti<br />
delle sue indagini: il sergente<br />
Charles Wilentz (Norman Fell),<br />
il capo George Untermeyer (Richard<br />
Anderson), il detective Joe Rivera<br />
(Ned Romero), la segretaria del dipartimento<br />
Katy Grant (Ena Hartman). Il<br />
quid in più è rappresentato dal fatto<br />
che August è nato e cresciuto nella cittadina<br />
al centro delle vicende, risultando<br />
assai coinvolto nei casi che affronta.<br />
In America, la serie prodotta da<br />
Quinn Martin è stata “rispolverata”<br />
dopo il successo cinematografico di<br />
Reynolds. Le riprese sono state effettuate<br />
a Los Angeles. Dave Grusin<br />
compone il tema musicale jazz. Harrison<br />
Ford e Martin Sheen compaiono<br />
da guest-stars. Nella puntata-pilota,<br />
Dan August era interpretato da Chris<br />
George.<br />
Dangerous minds (Id.) Con: Annie<br />
Potts, Tamala Jones, Greg Serano, Vicellous<br />
Reon Shannon, Michael Jace,<br />
William Converse-Roberts, Stanley<br />
Anderson. Produzione: Usa, 1996,<br />
drammatico, colore (17/60’).<br />
Tratto dal romanzo autobiografico di<br />
Louanne Johnson My posse don’t do<br />
homework e successivo al film omonimo<br />
del 1995 con Michelle Pfeiffer<br />
(uscito in Italia con il titolo Pensieri<br />
pericolosi), il serial diluisce il plot in<br />
più puntate. La storia ruota attorno alla<br />
classe della tosta Louanne Johnson<br />
(Annie Potts), ex marine che succede a<br />
tre insegnanti d’inglese che non hanno<br />
retto il confronto con gli studenti “ribelli”<br />
della Parkmont Sr. High School<br />
di East Palo Alto (California). La nuova<br />
arrivata risponde per le rime alle<br />
provocazioni, utilizza l’arma dell’ironia,<br />
visita i ghetti dove vivono i suoi<br />
alunni, li difende quando la causa è<br />
giusta, cerca di strapparli alla terribile<br />
lotta tra gang. Tra gli studenti: Callie<br />
Timmons (Tamala Jones) è una ragazza-madre,<br />
Gusmaro Lopez (Greg Serano)<br />
è legato a doppio filo con la sua<br />
banda, Cornelius Hawkins (Vicellous<br />
Reon Shannon) si esprime solo a graffiti,<br />
Jerome Griffin (Michael Jace) è il<br />
boss di un gruppo di teppisti. Tra gli insegnanti:<br />
Hal Gray (William Converse-Roberts)<br />
ha la cattedra di storia;<br />
Bud Bartkus (Stanley Anderson) è il<br />
disilluso professore di informatica. Il<br />
punto di ritrovo della scuola si chiama
Daniel Boone<br />
“Mickey’s Tavern”. Diane Frolov e<br />
Andrew Schneider sono i produttori<br />
esecutivi. Il tema musicale è firmato<br />
da Coolio – già autore della canzone<br />
del film, “Gangsta’s Paradise” – il quale<br />
appare nella puntata-pilota nei panni<br />
dell’insegnante di educazione sessuale;<br />
Lee Curreri (il Bruno Martelli di<br />
Saranno famosi) compone la colonna<br />
sonora originale. La serie è stata girata<br />
a Berkshires, nel Massachusetts.<br />
Daniel Boone (Id.) Con: Fess<br />
Parker, Ed Ames, Pat Blair,Albert Salmi,<br />
Jimmy Dean, Roosevelt Grier,<br />
Darby Hinton, Veronica Cartwright,<br />
Dallas McKennon. Produzione: Usa,<br />
1964, western, b/n-colore (165/60’).<br />
Il <strong>telefilm</strong> ripercorre le gesta di Daniel<br />
Boone, il pioniere che nel 1770 partì<br />
alla conquista del Kentucky. Fess<br />
Parker, che dieci anni prima aveva interpretato<br />
con successo Davy Crockett,<br />
presta il volto a un altro epico<br />
protagonista. Tra gli altri personaggi<br />
del serial ideato da Borden Chase:<br />
Mingo (Ed Ames), un acculturato cherokee<br />
amico di Boone; Rebecca Boone<br />
(Pat Blair), la moglie del protagonista;<br />
i compagni di viaggio Yadkin (Albert<br />
Salmi) e Josh Clements (Jimmy<br />
Dean); Gabe Cooper (Roosevelt<br />
Grier), uno schiavo in fuga; Israel (Darby<br />
Hinton) e Jemina (Veronica Cartwright),<br />
i figli del pioniere; Cincinnatus<br />
(Dallas McKennon), un altro amico di<br />
Boone. Al centro delle vicende: i rapporti<br />
con gli indiani ( sia quelli buoni<br />
che quelli cattivi), le spedizioni avventurose,<br />
i legami con la famiglia e gli<br />
amici. Aaron Rosenberg e Aaron Spelling<br />
sono i produttori esecutivi. Tra le<br />
guest-stars del <strong>telefilm</strong> ambientato<br />
nella regione inesplorata di Boonesborough:<br />
Jodie Foster, Ron Howard, Vincent<br />
Price, Kurt Russell e Barbara Her<br />
228<br />
shey. Nonostante Vera Matson firmi il<br />
tema musicale, il vero compositore è il<br />
marito Ken Darby. Nel 1977 la CBS ha<br />
proposto senza successo un seguito del<br />
<strong>telefilm</strong> (Young Dan’l Boone, inedito<br />
in Italia).<br />
Dark Angel (Id.) Con: Jessica Alba,<br />
Michael Weatherly, John Savage, Valarie<br />
Rae Miller, Jensen Ackles, Kevin<br />
Durand. Produzione: Usa, 2000, fantascienza,<br />
colore (42/60’; 1/90’).<br />
CULT<br />
La prima serie no global della storia<br />
della televisione è firmata da James<br />
Cameron ed è ambientata nella Seattle<br />
del 2019, dove nulla è più come prima.<br />
Nel 2009, alcuni terroristi hanno lanciato<br />
nella ionosfera una bomba nucleare<br />
che ha gettato l’America nella<br />
preistoria. Sono spariti dalla circolazione<br />
i cellulari (si usano di nuovo le<br />
cabine telefoniche), si va in giro con<br />
macchine poco inquinanti ed economiche<br />
o in mountain-bike, ci si arrabatta<br />
per sopravvivere tra i barboni<br />
con il naso dentro i rifiuti e scatole di<br />
cartone quali dimore. In questa cornice<br />
si muove Max Guevara, un’ex soldatessa<br />
addestrata a combattere e uccidere<br />
che è fuggita dal campo di concentramento<br />
(Manticore) dove veniva forgiata<br />
e modificata geneticamente: ora<br />
è in fuga dal proprio passato con il codice<br />
a barre tatuato sul collo (il numero<br />
identificativo è 452), pony-express di<br />
giorno e giustiziera di notte in una società<br />
orwelliana divisa tra potenti e<br />
sudditi. Max, riflessi e sensualità felini,<br />
non è la sola ribelle: al suo fianco,<br />
un giornalista cibernetico misterioso<br />
di cui si vedono solo gli occhi che lotta<br />
per combattere l’ingiustizia e conquista<br />
le attenzioni di colei che deve nel<br />
contempo fuggire dai suoi addestratori-carcerieri.<br />
Tra le doti dell’eroina che
229 Dark Angel<br />
cavalca la notte in sella alla sua motocicletta<br />
nera (una Kawasaki targata<br />
JG154): forza, velocità e agilità superiori;<br />
vista telescopica notturna; udito<br />
iper-sviluppato; capacità polmonare<br />
superiore (riesce a trattenere il respiro<br />
per più di 4 minuti). Unica controindicazione:<br />
la dipendenza dal Tryptophan,<br />
la droga che deve assumere regolarmente<br />
e senza la quale diventa<br />
debole e febbricitante (ma solo nei primi<br />
episodi). Tra le atmosfere futuristiche<br />
alla Blade Runner e quelle postatomiche<br />
di 1997: fuga da New York, a<br />
metà strada tra George Orwell e William<br />
Gibson, la serie si avvale di effetti<br />
molto speciali e rappresenta un affascinante<br />
affresco della società americana<br />
di oggi vista con gli occhi del domani.<br />
Alcune frasi-slogan che ricordano<br />
quelle de Il Prigioniero, potrebbero<br />
assurgere a inni <strong>dei</strong> cortei studenteschi;<br />
nella puntata-pilota, Max la vede<br />
così: “Dicevano che questo era il paese<br />
della cuccagna, promettevano lavoro<br />
per tutti, adesso la chiamano Depressione,<br />
sono tutti al verde, ma non mi<br />
sembrano poi così depressi…”; “i ricchi<br />
pensano a dipingere le pareti dello<br />
stesso colore del gatto”. Jessica Alba<br />
dà volto e corpo alla giustiziera con il<br />
cognome rivoluzionario, divenuta grazie<br />
a questa serie un idolo <strong>dei</strong> teenager<br />
americani nonché testimonial di bellezza<br />
per L’Oreal; Michael Weatherly<br />
(che sul set del <strong>telefilm</strong> si è fidanzato<br />
con la Alba) è Logan Cale alias “solo<br />
occhi”, colui che si nasconde dietro l’identità<br />
segreta del giornalista che lotta<br />
per la giustizia; John Savage interpreta<br />
Lydecker, a capo del lager dalla quale è<br />
fuggita Max; Valarie Rae Miller veste i<br />
panni di Original Cindy, la migliore<br />
amica di Max nonché rappresentanteerede<br />
di quello che nel 2000 si chiamava<br />
“girl power”; successivamente en<br />
tra in scena Jensen Ackles nel ruolo di<br />
Alec (come Max, è un X-5 scampato a<br />
Manticore – numero in codice: 494);<br />
Kevin Durand è il freak dal cuore d’oro<br />
Joshua. L’arringa finale di Max, rivolta<br />
al suo popolo di reietti, è degna<br />
del testo di una canzone di Springsteen:<br />
“Dove volete andare? Io ho finito<br />
di scappare, di nascondermi e di<br />
avere paura. Non voglio più vivere come<br />
una miserabile. Non vi siete stufati<br />
di vivere nell’oscurità? Non volete<br />
sentire il sole sulla vostra faccia? Non<br />
volete avere un posto dove poter camminare<br />
per strada senza avere paura?<br />
Loro ci hanno creati e addestrati a essere<br />
soldati e a difendere questo paese.<br />
E allora che si assumano le loro responsabilità,<br />
invece di cercare di spazzarci<br />
via come immondizia. Siamo<br />
stati fatti in America e qui vogliamo rimanere.<br />
Ci chiamano mostri… e chi se<br />
ne frega! Oggi io sono fiera di essere<br />
un mostro e oggi diremo basta a questa<br />
ingiustizia. Chi è con me?”; inutile dire<br />
che un muro di pugni chiusi verso il<br />
cielo è stata la risposta. La serie si è aggiudicata<br />
2 People’s Choice Awards,<br />
un Saturn Award e il titolo di “miglior<br />
debutto” da parte della Bibbia televisiva<br />
americana “Tv Guide”; Jessica Alba<br />
si è portata a casa il Saturn Award,<br />
l’Oscar della fantascienza. “Un filo<br />
d’erba nell’arido deserto”, ha scritto<br />
“Hollywood Reporter” a proposito del<br />
<strong>telefilm</strong>. Charles Eegle è il co-ideatore<br />
della serie insieme a Cameron; i due<br />
firmano altresì da produttori esecutivi<br />
con Rene Echevarria e Jon Ann Fogle.<br />
Le riprese sono state effettuate a Vancouver<br />
(Canada) e dintorni. Il regista<br />
di Terminator 2 e Titanic dirige l’ultima<br />
puntata. Il tema musicale è composto<br />
da Chuck D. e Gary G-Wiz ed è<br />
eseguito dai Public Enemy e MC Lyte,<br />
la colonna sonora è curata da Joel Mc
Dark Skies – Oscure presenze<br />
Neely. Il numero esteso che si legge<br />
sul collo di Max è 332960073452; tutte<br />
le informazioni su di lei si trovano<br />
nel file X5452. Imperdibile nel prologo<br />
del primo episodio, l’immagine decadente<br />
e graffittata della Torre Space<br />
Needle di Seattle dove sta accovacciata<br />
l’eroina protagonista, distante anni<br />
luce dallo spot molto “global” in cui<br />
Megan Gale si arrampicava fino in cima<br />
per una nota marca di telefonia mobile.<br />
Dark Skies – Oscure presenze<br />
(Dark Skies) Con: Eric Close, Megan<br />
Ward, J.T. Walsh, Jeri Lynn Ryan. Produzione:<br />
Usa, 1996, thriller/fantastico,<br />
colore (17/60’; 1/120’).<br />
“La storia come noi la conosciamo è<br />
tutta una menzogna”: con questa inquietante<br />
affermazione si apre una serie<br />
di fantascienza che prende il via più<br />
di trent’anni fa. Sulla scia del successo<br />
“paranormale” di X-Files, il network<br />
NBC cerca di contrastare la FOX con un<br />
serial incentrato su alieni, complotti<br />
governativi e cospirazioni del silenzio.<br />
Le vicende ruotano intorno alle figure<br />
di John Loengard (Eric Close) e della<br />
compagna Kimberly Sayers (Megan<br />
Ward), entrambi giungono a Washington<br />
dalla California nel 1961 in cerca<br />
di lavoro e del tranquillo “American<br />
way of life”. Invece, si ritrovano loro<br />
malgrado coinvolti nel Majestic-12,<br />
un segreto di Stato altamente top-secret<br />
che riguarda la presenza extraterrestre<br />
sul nostro pianeta. Kimberly trova<br />
un posto nell’ufficio di Jackie Kennedy.<br />
La particolarità del serial risiede<br />
nella rilettura di alcune pagine della<br />
storia a “stelle e strisce” come l’omicidio<br />
Kennedy, la guerra del Vietnam e<br />
l’incidente di Roswell. Accanto ai due<br />
protagonisti, in perenne fuga da spie e<br />
agenti federali che cercano di elimi<br />
230<br />
narli o di depistarli, si affiancano il capitano<br />
Frank Bach (J.T. Walsh), responsabile<br />
del Majestic, e Juliet Stuart<br />
(Jeri Lynn Ryan), un agente segreto<br />
russo destinata a prendere il posto di<br />
Kim quando questa sarà “convertita”<br />
dagli alieni. Per l’episodio-pilota, della<br />
durata di un’ora e mezza, sono stati<br />
spesi 5 milioni di dollari. Il <strong>telefilm</strong><br />
vanta un glossario di termini che disorientano<br />
il telespettatore “casuale”; tra<br />
le parole-chiave, il “paziente zero”, un<br />
contadino che durante un’autopsia nel<br />
’62 presentò un ganglio alieno nella<br />
bocca, la prima prova dell’invasione<br />
extraterrestre; “A.R.T.”, la tecnica sviluppata<br />
per rimuovere i gangli “d’altri<br />
mondi” dagli umani; il “progetto Blue<br />
Book”, nato per fronteggiare la serie di<br />
avvistamenti civili e militari di UFO negli<br />
anni ’50; gli “esseri grigi”, ovvero<br />
gli alieni; per “Hive”, che si può tradurre<br />
con “sciame”, s’intende la capacità<br />
degli E.T. di comunicare telepaticamente.<br />
James D. Parriott, Joseph<br />
Stern e Bryce Zabel sono i produttori<br />
del serial che nel 1997 ha ricevuto<br />
l’Emmy Award per la grafica e la sequenza-titoli;<br />
Zabel è altresì l’ideatore<br />
insieme a Brent V. Friedman; Mark<br />
Snow compone la colonna sonora; Tobe<br />
Hooper (Non aprite quella porta,<br />
Poltergeist) compare tra i tanti registi<br />
della serie.<br />
Da un giorno all’altro (Any day<br />
now) Con: Annie Potts, Lorraine<br />
Toussaint, Chris Mulkey, Olivia<br />
Friedman, Calvin Devault, Mae<br />
Middleton, Olivia Hack, Shari Dyon<br />
Perry, Maya Elise Goodwin, Dan<br />
Byrd. Produzione: Usa, 1998, drammatico,<br />
colore (88/60’).<br />
Due amiche dell’infanzia diversissime<br />
tra loro riallacciano il legame spezzato<br />
alla fine dell’adolescenza: la bianca e
231 Dawson’s Creek<br />
seducente Mary Elisabeth O’Brien<br />
(Annie Potts) e la timida di colore Rene<br />
Jackson (Lorraine Toussaint) erano<br />
cresciute assieme lungo gli anni ’60 a<br />
Birmingham, nell’Alabama; la loro<br />
amicizia s’interruppe allorquando<br />
Mary restò incinta del bullo locale e<br />
Rene rifiutò di aiutarla. La ragazza<br />
bianca è cresciuta tra molte difficoltà:<br />
si è sposata insieme all’ex ribelle Colliar<br />
Sims (Chris Mulkey), disoccupato<br />
perenne; ha subito la perdita del figlio,<br />
morto annegato all’età di cinque anni e<br />
si trova ad allevare gli adolescenti Kelly<br />
(Olivia Friedman) e Davis (Calvin<br />
Devault); i sogni di diventare una<br />
scrittrice si sono frantumati all’alba.<br />
La ragazza di colore, figlia di un noto<br />
avvocato di diritti civili, aveva lasciato<br />
Birmingham per diventare avvocatessa<br />
a Washington, mettendo da parte il<br />
desiderio di avere una famiglia numerosa.<br />
Ma quando muore James, il padre<br />
di Rene, le due amiche s’incontrano<br />
di nuovo, trent’anni dopo la loro separazione:<br />
la ragazza di colore decide<br />
di mollare il lavoro e di riallacciare<br />
quel legame che sembrava spezzato<br />
per sempre. La serie si avvale di molti<br />
flashback color seppia nell’infanzia<br />
delle due protagoniste: Mary è interpretata<br />
da Mae Middleton quando viene<br />
ritratta da bambina, mentre ha il<br />
volto di Olivia Hack quando diventa<br />
teenager; Shari Dyon Perry e Maya<br />
Elise Goodwin vestono i panni di Rene<br />
nel corso della crescita; Dan Byrd ricopre<br />
il ruolo del giovane Colliar<br />
Sims. Bill Finnegan, Deborah Joy Le-<br />
Vine, Nancy Miller, Sheldon Pinchuck<br />
e Gary A. Randall sono i produttori<br />
esecutivi della serie fortemente voluta<br />
dal network Lifetime, dove si raccontano<br />
“storie di donne per le donne”. Il<br />
tema musicale è “Any day now” di<br />
Bob Hilliard e Burt Bacharach; tra le<br />
canzoni dell’epoca si ascolta, tra gli altri,<br />
Smokey Robinson; la colonna sonora<br />
originale è composta da Susan<br />
Marder.<br />
David Niven Show (The David Niven<br />
Show) Con: David Niven; interpreti<br />
vari. Produzione: Usa, 1959,<br />
drammatico, b/n (13/30’).<br />
Serie antologica drammatica presentata<br />
e, in qualche occasione interpretata,<br />
da David Niven. Vincent Fennelly firma<br />
da produttore. Il <strong>telefilm</strong> ha contraddistinto<br />
la programmazione estiva<br />
dell’NBC nel 1959.<br />
Dave Barrett Vedi Cacciatore, Il.<br />
Davy Crockett (Id.) Con: Fess<br />
Parker. Produzione: Usa, 1954, avventura,<br />
b/n (5/30’).<br />
Fess Parker porta sul piccolo schermo<br />
il leggendario Davy Crockett in un<br />
segmento del programma televisivo<br />
Frontierland, firmato da Walt Disney:<br />
si tratta in pratica della prima mini-serie<br />
nella storia della televisione. Il successo<br />
colse di sorpresa la Disney, che<br />
dovette correre ai ripari per le innumerevoli<br />
richieste di cappelli di procione<br />
da parte del pubblico dopo la trasmissione<br />
(alla stessa stregua <strong>dei</strong> bubblegum<br />
sopra i quali era stampata l’immagine<br />
di Crockett). La popolarità riscontrata<br />
spinse i produttori a lanciare<br />
una coppia di film al cinema, entrambi<br />
composti da due-tre episodi della mini-serie:<br />
Le avventure di Davy Crockett<br />
(1955) e Davy Crockett e i pirati<br />
(1957). In Italia il nome di Parker venne<br />
cambiato da Fess a Fier; l’attore sarebbe<br />
tornato a interpretare un altro<br />
epico protagonista della “nuova fontiera”<br />
in Daniel Boone (1964).<br />
Dawson’s Creek (Id.) Con: James
Dawson’s Creek<br />
Van der Beek, Katie Holmes, Joshua<br />
Jackson, Michelle Williams, Meredith<br />
Monroe, Kerr Smith, John Wesley<br />
Shipp, Mary-Margaret Humes,<br />
Mary Beth Peil, Sasha Alexander,<br />
Chad Murray, Busy Phillips. Produzione:<br />
Usa, 1998, drammatico, colore<br />
(128/60’).<br />
SUPERCULT<br />
Esploso in America come un vero e<br />
proprio fenomeno di costume che ha<br />
coinvolto nel contempo critici e pubblico,<br />
figli e genitori, il serial vanta l’ideazione<br />
e la produzione di Kevin<br />
Williamson, già sceneggiatore <strong>dei</strong><br />
teen-cult cinematografici Scream e<br />
Scream 2, definito dal prestigioso “Entertainment<br />
Weekly” come “una delle<br />
100 persone più creative di Hollywood”.<br />
Nella piccola cittadina di<br />
Capeside, nel Massachusetts, è in arrivo<br />
la nuova stagione della maturità: tre<br />
amici del cuore quindicenni vengono<br />
travolti dalle emozioni più adulte e devono<br />
confrontarsi con situazioni inaspettate<br />
come l’amore, la passione, la<br />
gelosia, l’invidia. Il biondo Dawson<br />
Leery (James Van der Beek) è una sorta<br />
di All American Boy che sogna di diventare<br />
regista; anzi, come un regista:<br />
Steven Spielberg, “che iniziò a girare<br />
quando aveva 13 anni”; conosce a memoria<br />
ogni sequenza della sua filmografia<br />
e non ha mai fatto sesso “perché<br />
nei film di Spielberg non lo si fa mai”;<br />
leale, idealista e sensibile, potrebbe essere<br />
il fratello anni ’90 del Richie Cunningham<br />
di Happy Days; sta girando<br />
un film nel quale ha coinvolto i suoi<br />
due amici, gli unici attori protagonisti<br />
della sua vita. La coetanea Joey Potter<br />
(Katie Holmes) è il simbolo vivente di<br />
quei ragazzi che sono cresciuti troppo<br />
in fretta loro malgrado: ha dovuto affrontare<br />
la morte della madre per un<br />
tumore al seno, sopportare l’infedeltà<br />
232<br />
del padre finito in prigione per traffico<br />
di stupefacenti; vive sul lago con la sorella<br />
incinta e il di lei fidanzato di colore,<br />
ma la sua vera casa è la stanza di<br />
Dawson, nella quale penetra da una<br />
scala esterna. Pacey Witter (Joshua<br />
Jackson) è quello che si dice un conquistatore;<br />
è il miglior amico di Dawson<br />
anche per il fatto che lavora come<br />
commesso nella videoteca cittadina,<br />
ma soprattutto perché è il suo esatto<br />
opposto: outsider nato, vive la vita con<br />
tutti i rischi che essa comporta, seguendo<br />
il cuore prima del cervello; come<br />
quando conquista la nuova professoressa<br />
della scuola senza rendersi<br />
conto delle inevitabili conseguenze.<br />
Jennifer Lindley (Michelle Williams)<br />
è la nuova arrivata; un uragano biondo<br />
che travolge tutto e tutti: in un sol colpo<br />
fa innamorare di sé Dawson e provoca<br />
l’invidia e la gelosia di Joey;<br />
giunta da New York per assistere il<br />
nonno gravemente malato, in fuga da<br />
un passato di scandali, cerca di adattarsi<br />
a una tranquilla vita di provincia e di<br />
convivere con una nonna (Mary Beth<br />
Peil) che cerca di costringerla alle preghiere<br />
prima di cena nonostante lei si<br />
professi atea convinta. Aloro quattro si<br />
aggiungono in corsa i fratelli Andie<br />
(Meredith Monroe) e Jack ‘McPhee<br />
(Kerr Smith), ognuno con i propri fantasmi<br />
nel cassetto: la prima, la nuova<br />
ragazza di Pacey, non riesce a reggere<br />
sulle proprie spalle la responsabilità di<br />
tenere unita la famiglia composta, oltre<br />
che dal fratello, da un padre sempre<br />
assente e da una madre che crede di<br />
parlare con il figlio morto; Jack, dopo<br />
una breve relazione con Joey, si scopre<br />
omosessuale e deve far fronte al genitore<br />
che non ammette un figlio “diverso”.<br />
L’episodio in cui il ragazzo fa “outing”<br />
ha ricevuto il plauso da “Avvenire”:<br />
“il tema è stato trattato con diretta
233 Dawson’s Creek<br />
semplicità e perspicacia [...] Il <strong>telefilm</strong><br />
è risultato onesto nel descrivere la vicenda<br />
di una crisi che certamente non è<br />
limitata al villaggio americano: ha aiutato<br />
a capire, a riflettere, ad aiutare, e<br />
non è poco”. Sullo sfondo si stagliano<br />
alcune figure che contribuiscono a<br />
rendere il serial un affresco realistico<br />
della gioventù d’oggi: i genitori di<br />
Dawson, Mitchell (John Wesley<br />
Shipp) e Gail (Mary-Margaret Humes),<br />
sembrano amarsi come il primo<br />
giorno, l’attrazione sessuale non manca,<br />
ma Joey ha sorpreso la mamma del<br />
suo migliore amico mentre baciava un<br />
collega, portandoli all’inevitabile separazione.<br />
Finito il liceo, le strade <strong>dei</strong><br />
protagonisti sembrano dividersi, ma<br />
l’improvvisa morte del padre di Dawson<br />
in un incidente stradale riporta tutti<br />
a Capeside. Tra i volti nuovi si fanno<br />
notare: Gretchen (Sasha Alexander),<br />
la sorella di Pacey che colpisce il cuore<br />
di Dawson; Charlie (Chad Muttay),<br />
destinato a un tira-e-molla con Jen;<br />
Audrey (Busy Phillips), la compagna<br />
di stanza di Joey attratta da Pacey. Nella<br />
puntata finale, dopo la drammatica<br />
morte di Jen a causa di un problema<br />
congenito al cuore, Joey sceglie Pacey<br />
e va a vivere con lui a New York per la<br />
gioia <strong>dei</strong> “Pjers”, i fans della coppia<br />
che si contrapponevano ai “Djers” (coloro<br />
che tifavano per Dawson-Joey).<br />
Anche Dawson, tuttavia, raccoglie le<br />
sue soddisfazioni: a Los Angeles diventa<br />
produttore della serie autobiografica<br />
The Creek. L’unico <strong>telefilm</strong> ad<br />
aver conquistato ben 4 copertine contemporanee<br />
della “bibbia televisiva”<br />
“Tv Guide” – una per ciascun protagonista<br />
del serial – affronta temi scomodi<br />
e scottanti come il sesso, la masturbazione,<br />
l’infedeltà coniugale, l’omosessualità,<br />
la pornografia, la circoncisione,<br />
la pedofilia, l’alcol, la droga; forse<br />
anche per questo sono stati scelti attori<br />
più grandi <strong>dei</strong> loro personaggi quindicenni:<br />
ai tempi del primo ciclo, Van<br />
der Beek aveva 20 anni, la Holmes 19,<br />
la Williams 17, Jackson 19; forse anche<br />
per questo qualcuno ha gridato allo<br />
scandalo per certe tematiche in prima<br />
serata: “ma nel serial sono descritte<br />
situazioni che sono al centro di qualsiasi<br />
telegiornale”, ha chiosato Paul<br />
Stupin, produttore esecutivo insieme<br />
allo stesso Williamson e a Charles Rosin.<br />
E chi ha insinuato che ci sia una<br />
sceneggiatura autobiografica ha visto<br />
giusto: il serial traspone le vicende<br />
adolescenziali del giovane Kevin Williamson<br />
e <strong>dei</strong> suoi amici a Oriental,<br />
una piccola cittadina del North Carolina<br />
(in realtà la serie è stata girata poco<br />
distante, tra Southport e Wilmington).<br />
Nel 2004 il sondaggio dell’Accademia<br />
<strong>dei</strong> Telefilm lanciato in occasione <strong>dei</strong><br />
50 anni della tv italiana l’ha eletta “miglior<br />
serie drammatica di tutti i tempi”,<br />
preferendola al cult-teen rivale di sempre<br />
Beverly Hills 90210 (1990). Sono<br />
ben tre le canzoni-tema: “Run like<br />
mad” di Jann Arden, “Kiss me” <strong>dei</strong> Six<br />
Pence Non The Richer e “I don’t want<br />
to wait” di Paula Cole (in origine doveva<br />
essere “Hand in my pocket” di<br />
Alanis Morrisette). Forte di una colonna<br />
sonora condita con i più grandi successi<br />
musicali degli ultimi anni (tra gli<br />
altri si ascoltano Pretenders, Chumbawamba,<br />
Savage Garden, Sophie B.<br />
Hawkins, Meredith Brooks, Phish,<br />
Jewel, Semisonic, Garbage, Tori<br />
Amos…) – tanto che l’album tratto dal<br />
<strong>telefilm</strong> ha scalato le classifiche americane<br />
– il serial batte tutti i record di<br />
citazioni cinematografiche: 46 solo<br />
nella puntata-pilota (tra Psyco, Il mostro<br />
della laguna nera e l’auto-riferimento<br />
dello stesso Scream), di cui 16<br />
dedicate a Spielberg e ai suoi film. Co
Dead man’s gun – La pistola del morto<br />
me quando Dawson chiede cosa gli<br />
stia succedendo, cosa ne sarà di loro,<br />
come mai sia tutto così complicato e<br />
Joey gli risponde che “stiamo crescendo,<br />
tutto qui; in fondo anche Spielberg<br />
ha superato la sindrome di Peter<br />
Pan…”.<br />
Dead man’s gun – La pistola del<br />
morto (Dead man’s gun) Con: interpreti<br />
vari. Produzione: Canada, 1997,<br />
western, colore (44/60’).<br />
Definito “un incrocio tra Bonanza e Ai<br />
confini della realtà”, il serial che rispolvera<br />
il genere western ha un unico<br />
protagonista ricorrente: una pistola a<br />
sei colpi che è stata usata troppo tardi<br />
dall’ultimo proprietario (“la pistola<br />
del morto”, come recita il sottotitolo<br />
italiano); la leggenda vuole che chi ne<br />
entri in possesso acquisti abilità straordinarie,<br />
salvo controindicazioni pericolose<br />
come l’alterazione del carattere<br />
e la vita completamente trasformata.<br />
Alla fine di ogni episodio la pistola abbandonata<br />
attende la prossima “vittima”.<br />
Uno stuolo di volti noti si presta a<br />
premere il grilletto: tra gli altri, Brian<br />
Austin Green nei panni del killer Joe<br />
Dean Bonner; Patrick Duffy in quelli<br />
del playboy Lyman Gage; Michael<br />
York nel ruolo dell’aristocratico tedesco<br />
Fredrich Von Huber; Kate Jackson<br />
è Katherine Morrison, la madre che<br />
vuole vendicare la morte del figlio;<br />
Rick Schroder è il codardo Mathew<br />
Ryan; Meat Loaf ha la parte del fabbro<br />
Aaron Fremont; John Ritter è Harry J.<br />
McDonacle. Henry Winkler, che firma<br />
il <strong>telefilm</strong> altresì da produttore esecutivo,<br />
interpreta Phineas Newman, un<br />
uomo che riconsidera la propria vita<br />
dopo essere stato accusato di un crimine<br />
che non ha commesso. La voce narrante<br />
appartiene in originale a Kriss<br />
Kristofferson. Terry Frewer compone<br />
234<br />
la colonna sonora. La serie che ha vinto<br />
un Gemini Award nel 1999 per la “miglior<br />
direzione artistica” è stata girata<br />
nella regione canadese della British<br />
Columbia, tra Fort Steele, Maple Ridge<br />
e Vancouver.<br />
Dead Zone,The – La zona morta<br />
(The Dead Zone) Con: Anthony Michael<br />
Hall, Nicole de Boer, Chris Bruno,<br />
Sean Patrick Flanery, David Ogden<br />
Stiers, John L. Adams, Kristen<br />
Dalton. Produzione: Usa/Canada,<br />
2002, thriller, colore (55/60’).<br />
La “zona morta”, quella che permette<br />
di vedere la vita delle persone con le<br />
quali si entra in contatto, era firmata<br />
originariamente da Stephen King nel<br />
romanzo best-seller omonimo e diretta<br />
da David Cronenberg nella versione<br />
cinematografica del 1983. Sul piccolo<br />
schermo “tocca” ad Anthony Michael<br />
Hall ereditare il ruolo interpretato sul<br />
grande schermo dal magnetico Christopher<br />
Walken: egli interpreta l’insegnante<br />
Johnny Smith, dapprima pacifico<br />
cittadino di provincia con fidanzata<br />
nuova di zecca e una classe da dirigere;<br />
dopo un incidente automobilistico,<br />
il nostro entra in un coma lungo 6<br />
anni, dal quale si sveglia con una vita<br />
completamente stravolta: la fidanzata<br />
si è sposata con un altro (ci mancherebbe!),<br />
sua madre è morta e lo stesso<br />
Johnny non è più lo stesso (scopre di<br />
avere poteri paranormali che gli permettono<br />
di avere visioni sul passato e<br />
sul futuro delle persone che incontra).<br />
Nicole de Boer interpreta l’ex fidanzata<br />
Sarah; Chris Bruno è lo sceriffo<br />
Walter “Walt” Bannerman; Sean Patrick<br />
Flanery dà vita all’odioso sindaco<br />
Gregory Stillson; David Ogden<br />
Stiers veste i panni del Reverendo Gene<br />
Purdy; Dana Bright (Kristen Dalton)<br />
è la giornalista del “Bangor Daily
235 Dellaventura<br />
News” che s’innamora del protagonista<br />
“visionario”. John L. Adams ha il<br />
ruolo di Bruce Lewis, la “guida mentale”<br />
del protagonista: una figura inedita<br />
sia rispetto al romanzo che al film. Il<br />
Johnny del <strong>telefilm</strong> appare più sorpreso<br />
<strong>dei</strong> propri poteri e meno schizzoidedepresso<br />
in confronto a quello interpretato<br />
da Walken: le visioni di Smith<br />
assomigliano più a quelle di Frank<br />
Black in Millennium (1996) o a quelle<br />
di Sam Waters in Profiler – Intuizioni<br />
mortali (1996) e di Jim Ellison in Sentinel<br />
(1996). Michael e Shawn Piller<br />
curano l’adattamento televisivo e firmano<br />
da produttori esecutivi, in quest’ultima<br />
veste in compagnia di Robert<br />
Lieberman e Lloyd Segan. Jeff Buckley<br />
è l’autore della colonna sonora e<br />
del tema musicale “New Year’s<br />
prayer”. Louis Gossett jr. compare in<br />
un cameo. La serie è stata girata a Vancouver<br />
in Canada (alla stessa stregua<br />
di Millennium, Profiler – Intuizioni<br />
mortali e Sentinel).<br />
Dear John... (Id.) Con: Judd Hirsch,<br />
Jane Carr, Jere Burns, Isabella Hoffman,<br />
Harry Groener, Billie Bird, Susan<br />
Walters, Tom Willett. Produzione:<br />
Usa, 1988, sit-com, colore (90/30’).<br />
Il “Caro John” del titolo si riferisce all’inizio<br />
della lettera che la moglie dell’insegnante<br />
John Lacey (Judd Hirsch,<br />
che per questo ruolo ha vinto un Golden<br />
Globe nel 1989) fa trovare al marito<br />
per lasciarlo. Per la disperazione, il<br />
protagonista si iscrive all’One-Two-<br />
One di Rego Park (New York), un club<br />
di single frequentato tra gli altri da:<br />
Louise Mercer (Jane Carr), la ninfomane<br />
moderatrice inglese; il macho<br />
bugiardo Kirk Morris (Jere Burns);<br />
l’apparentemente composta Kate Mc-<br />
Carron (Isabella Hofmann); il timido<br />
Ralph Drang (Harry Groener); la galli<br />
na sexy Mrs. Philbert (Billie Bird).<br />
Susan Walters entra nel cast nei panni<br />
di Mary Beth Sutton; Tom Willett<br />
compare come Tom, il fidanzato di<br />
Mrs. Philbert. Con il passare delle<br />
puntate il telespettatore si accorge che<br />
il gruppo di discussione, invece di risolvere<br />
i problemi <strong>dei</strong> suoi iscritti, li<br />
moltiplica. Ed Weinberger, Hal Cooper<br />
e Rod Parker sono il tris di produttori<br />
esecutivi. La serie è l’adattamento<br />
americano di una sit-com britannica<br />
firmata da John Sullivan (Dear<br />
John..., 1986): i primi episodi sono<br />
l’esatta trasposizione delle sceneggiature<br />
inglesi. Il <strong>telefilm</strong> a “stelle e<br />
strisce” è andato in onda nel Regno<br />
Unito con il titolo di Dear John Usa.<br />
Il tema musicale di John Sullivan è<br />
cantato da Wendy Talbot.<br />
Dellaventura (Id.) Con: Danny Aiello,<br />
Ricky Aiello, Anne Ramsai, Byron<br />
Keith Minns. Produzione: Usa, 1997,<br />
poliziesco, colore (14/60’).<br />
Danny Aiello, nomination all’Oscar<br />
per Fa’ la cosa giusta (1989) di Spike<br />
Lee, recita per la prima volta in una serie<br />
per la televisione come investigatore<br />
privato ed esperto in sicurezza personale.<br />
Anthony Dellaventura, questo<br />
è il suo nome, si occupa di quei casi di<br />
cui il dipartimento di polizia di New<br />
York non può o non vuole occuparsi.<br />
La sua squadra è formata da Teddy Naples<br />
(Ricky Aiello, figlio di Danny), ex<br />
poliziotto che nel suo lavoro usa sia i<br />
muscoli che il cervello, la sexy Geri<br />
Zarias (Anne Ramsai), da poco arrivata<br />
a New York e Jonas Deeds (Byron<br />
Keith Minns), un abilissimo perito in<br />
sistemi di sicurezza, capace di introdursi<br />
dappertutto e in qualsiasi momento:<br />
sono abituati a risolvere i casi<br />
velocemente e una volta per tutte, anche<br />
se ciò significa usare metodi “per
Delphi Bureau<br />
suasivi” o raggiri. Dellaventura offre il<br />
suo aiuto anche se la gente non può pagarlo<br />
(la paga richiesta è di 100 dollari<br />
all’ora). La città di New York ha trovato<br />
il suo “eroe”: non è un caso che il sindaco<br />
della “Grande Mela”, Rudolph<br />
Giuliani, abbia fatto visita sul set della<br />
serie. Tra le curiosità segnaliamo il nome<br />
dello stesso Danny Aiello come<br />
produttore esecutivo accanto a Richard<br />
DiLello. Santo Versace presta la sua<br />
esperienza per quanto riguarda la “consulenza<br />
artistica”. John Delia è l’autore<br />
della colonna sonora. Il ritrovo preferito<br />
di Dellaventura è la Trattoria Spaghetto<br />
gestita dall’amico Frankie Bongiorno<br />
(il quale interpreta sé stesso).<br />
Delphi Bureau (The Delphi Bureau)<br />
Con: Laurence Luckinbill, Anne Jeffreys.<br />
Produzione: Usa, 1972, spionaggio,<br />
colore (8/60’; 1/120’).<br />
Il Delphi Bureau è una non meglio<br />
identificata agenzia governativa addetta<br />
alle ricerche su commissione del<br />
Presidente degli Stati Uniti. La sua sede<br />
operativa è alquanto anomala: una<br />
limousine sempre in movimento. Laurence<br />
Luckinbill interpreta Glenn<br />
Garth Gregory, un agente segreto dalla<br />
memoria formidabile a capo dell’organizzazione;<br />
Anne Jeffreys lo affianca<br />
nei panni dell’assistente Sybil (Sibilla)<br />
Van Loween, ruolo per il quale l’attrice<br />
è stata candidata al Golden Globe<br />
nel 1973. Il serial faceva originariamente<br />
parte della trilogia dell’ABC The<br />
Men (insieme ad Assignment: Vienna e<br />
Jigsaw). Il brano “Hot Buttered Soul”<br />
di Isaac Hayes (Premio Oscar per<br />
Shaft), che apre ogni appuntamento, è<br />
arrivato nella Top 40 <strong>dei</strong> singoli americani;<br />
oltre ad Hayes, la colonna sonora<br />
è composta da Frank De Vol e Harper<br />
MacKay. Sam Rolfe firma da ideatore<br />
e produttore esecutivo. Originaria<br />
236<br />
mente, il ruolo di Sybil doveva essere<br />
interpretato da Celeste Holm.<br />
Delta (Id.) Con: Delta Burke, Earl<br />
Holliman, Gigi Rice, Beth Grant,<br />
Nancy Giles, Bill Engvall, Joe Urla,<br />
Elisabeth Wilson. Produzione: Usa,<br />
1992, sit-com, colore (21/30’).<br />
Delta Burke interpreta Delta Bishop,<br />
un’aspirante cantautrice country bionda<br />
che si trasferisce a Nashville, per<br />
poi essere assunta in un piccolo bar.<br />
Earl Holliman veste i panni di Darden<br />
Towe, il suo datore di lavoro sotto l’insegna<br />
del Green Lantern; Gigi Rice è il<br />
cugino Lavonne Overton, che ospita a<br />
casa sua Delta; Beth Grant ricopre il<br />
ruolo della parrucchiera Thelma<br />
Wainwright; Nancy Giles e Bill Engvall<br />
sono rispettivamente Connie e<br />
Buck. La serie che ricorda vagamente<br />
il plot di Alice (1976) è stata interrotta<br />
dalla ABC per poi riprendere con alcune<br />
novità: oltre a una protagonista divenuta<br />
bruna, entrano in scena le figure<br />
di Sandy Scott (Joe Urla), l’agente<br />
della cantante e la madre di quest’ultima,<br />
Rosalind Dupree (Elisabeth Wilson).<br />
J.A.C. Redford compone la musica<br />
originale del <strong>telefilm</strong> dove prevalgono<br />
sonorità country e western. Delta<br />
Burke canta tutte le canzoni della serie<br />
a parte il tema musicale – “Climb that<br />
mountain high” – interpretato dalla<br />
country-star Reba McEntire.<br />
Delta Team (Die Aussenseiter; Copernicus<br />
Code; Delta Team – Auftrag<br />
geheim!) Con: Stefanie Schmid, Diego<br />
Wallraff, Stephan Benson, Peer Jäger.<br />
Produzione: Germania, 1999,<br />
spionaggio, colore (13/60’; 1/120’).<br />
Immaginate una società segreta di<br />
quattro elementi addestratissimi che<br />
fanno girare il mondo per il verso giusto:<br />
non per niente è soprannominata
237 Dempsey & Makepeace<br />
“Copernicus Code”. Nella serie tedesca<br />
più high-tech di sempre insieme a<br />
HeliCops (1998), i quattro protagonisti<br />
sono tutti muniti di armi avveniristiche<br />
e ritrovati tecnologici della prossima<br />
generazione. Sandra (Stefanie<br />
Schmid) usa la propria femminilità per<br />
mascherare il cinismo tipicamente maschile<br />
e la capacità extra-sensoriale<br />
che la rende unica e preziosa; Andy<br />
Sanchez (Diego Wallraff) deve la sua<br />
agilità a un passato criminale – che gli<br />
permette d’infiltrarsi con nonchalance<br />
nel sottobosco – e all’addestramento<br />
nell’esercito; Chris (Stephan Benson)<br />
è il più intelligente nonché il genio <strong>dei</strong><br />
computer; a loro si unisce Manfred<br />
Seifert (Peer Jäger). Al di là delle azioni<br />
spettacolari e degli effetti speciali –<br />
come quando il trio deve sventare l’assassinio<br />
di un diplomatico o recuperare<br />
una bomba nucleare in bilico tra due<br />
super-potenze – il <strong>telefilm</strong> si fa notare<br />
per la cura <strong>dei</strong> particolari. Uno su tutti:<br />
il quartier generale <strong>dei</strong> quattro agenti<br />
segreti si trova in un parco della periferia<br />
nebbiosa di Amburgo popolato da<br />
personaggi degni <strong>dei</strong> Fantastici Quattro,<br />
come la donna-serpente e l’Uomo-<br />
Fuoco. Michael Bütow e Dirk R.<br />
Düwel firmano da produttori esecutivi.<br />
Oliver Biehler è l’autore della colonna<br />
sonora techno-pop.<br />
Delvecchio (Id.) Con: Judd Hirsch,<br />
Charles Aid, Michael Conrad, Mario<br />
Gallo, Jay Varela. Produzione: Usa,<br />
1976, poliziesco, colore (22/60’).<br />
Avvocato mancato, il sergente tutto<br />
d’un pezzo Dominick Delvecchio<br />
(Judd Hirsch) è un poliziotto di Los<br />
Angeles che nonostante i metodi duri<br />
agisce secondo giustizia. Al suo fianco:<br />
lo zelante agente Paul Shonski<br />
(Charles Aid); il tenente Macavan<br />
(Michael Conrad), il superiore di Del<br />
vecchio; Tomaso (Mario Gallo), il padre<br />
del protagonista che lavora come<br />
barbiere e che ancora non si capacita<br />
della decisione del figlio di intraprendere<br />
la carriera di poliziotto; il sergente<br />
Rivera (Jay Varela). William<br />
Sackheim è il produttore esecutivo del<br />
serial che vanta la firma, tra i produttori,<br />
di Steven Bochco. Joseph Polizzi e<br />
Sam Rolfe sono gli ideatori del <strong>telefilm</strong>.<br />
Richard Clements e Billy Goldenberg<br />
compongono la colonna sonora.<br />
Le riprese sono state effettuate<br />
per le strade di Los Angeles. Erik<br />
Estrada compare in un cameo nel tredicesimo<br />
episodio.<br />
Dempsey & Makepeace (Id.) Con:<br />
Michael Brandon, Glynnis Barber,<br />
Ray Smith, Tony Osoba. Produzione:<br />
Gran Bretagna, 1985, poliziesco, colore<br />
(30/60’).<br />
Il tenente James Dempsey (Michael<br />
Brandon) della polizia di Brooklyn<br />
viene spedito a Londra dopo aver ucciso<br />
per errore un collega nel corso di<br />
un’indagine sulla corruzione: in Inghilterra<br />
entra a far parte del gruppo<br />
speciale SI10, al fianco del sergente di<br />
buone maniere Harriet Makepiece<br />
(Glynnis Barber), proveniente dall’alta<br />
società e laureata in scienze a Cambridge.<br />
I due sono “sorvegliati” dal superiore<br />
Gordon Spikings (Ray Smith);<br />
Tony Osoba indossa i gradi del sergente<br />
Chas Jarvis. Il serial si basa sul contrasto<br />
tra le due differenti scuole di polizia:<br />
Dempsey, veterano del Vietnam<br />
,trova i metodi di Scotland Yard lenti e<br />
privi di mordente; i nuovi colleghi lo<br />
considerano uno yankee perennemente<br />
attaccato alla sua Magnum 357. La<br />
relazione tra Dempsey e Makepiece,<br />
dopo un iniziale antagonismo, sfocia<br />
in un’inevitabile attrazione fatale: la<br />
fantasia è diventata realtà anche fuori
Denise 238<br />
dal set, visto che la coppia Brandon-<br />
Barber si è sposata al termine delle riprese.<br />
Nick Elliott firma da produttore<br />
esecutivo. Tony Wharmby è l’ideatore<br />
della serie che non ha mai spiegato il<br />
motivo per cui una nobile come Makepiece<br />
abbia deciso di fare carriera nella<br />
polizia. La colonna sonora è curata da<br />
Alan Parker; il tema musicale, “Blind<br />
Eye”, è suonato dalla South Bank Orchestra.<br />
Denise Vedi Tutti al college.<br />
Denjiman (Denshi Sentai Denjiman)<br />
Con: Shin’ichi Yûki, Kenji Ohba, Eiichi<br />
Tsuyama, Naoya Uchida, Akira<br />
Koizumi, Machiko Soga, Kousuke<br />
Kayama. Produzione: Giappone,<br />
1977, avventura/fantastico, colore<br />
(56/30’).<br />
Ecco chi sono gli antenati <strong>dei</strong> Power<br />
Rangers (1993): come loro sembrano<br />
usciti da una festa di Carnevale con il<br />
fine di sconfiggere le forze del male<br />
con tute colorate e caschi integrali. Il<br />
pokerissimo di protagonisti ha la facoltà<br />
di trasformarsi in Denji e ciascuno<br />
di loro sfodera un potere ad hoc: Ippei<br />
Akaki (Shin’ichi Yûki) assume il<br />
colore rosso ed è esperta di karate;<br />
Daigorou Oume (Kenji Ohba) si tinge<br />
di blu ed è diplomato in ginnastica; Jun<br />
Kiyama (Eiichi Tsuyama) adotta il<br />
giallo e colpisce in volo; Tatsuya Midorikawa<br />
(Naoya Uchida) è di verde<br />
vestita e tira di boxe; Akira Momoi<br />
(Akira Koizumi) si avvolge nel rosa<br />
femminile e sferra attacchi in demivolée<br />
(era una tennista professionista).<br />
Insieme, uno sull’altro come un gruppo<br />
di acrobati circensi, sono praticamente<br />
invincibili (diventano un robot<br />
con spadone trancia-nemici). Gli eroiarlecchini<br />
rispediscono al mittente<br />
d’altri mondi le intenzioni di conquista<br />
e distruzione della Regina Hedrian<br />
(Machiko Soga) e del Generale Hedrer<br />
(Kousuke Kayama). Per i feticisti del<br />
caso, la premessa risale a 3000 anni<br />
addietro, quando i malvagi fecero<br />
esplodere la stella Denji, salvo poi scoprire<br />
che alcuni abitanti di quel pianeta<br />
avevano trovato scampo sulla Terra<br />
(guarda caso, tutti in Giappone). A far<br />
loro da tutore è un cane (naturalmente<br />
Denji); i cinque si avvalgono di un<br />
ventaglio di macchinari degni di Batman:<br />
tra gli altri, un sidecar (Denji-<br />
Machine), una jeep (Denji-Buggy),<br />
una veloce imbarcazione (Denji-<br />
Craft). La produzione è curata dalla<br />
Toei Company. La colonna sonora è<br />
composta da Michiaki Watanabe.<br />
Desperate Housewives – I segreti<br />
di Wisteria Lane (Desperate<br />
Housewives) Con: Teri Hatcher, Felicity<br />
Huffman, Marcia Cross, Eva Longoria,<br />
Nicollette Sheridan, James Denton,<br />
Steven Culp, Joy Lauren, Shawn<br />
Pyfrom, Ricardo Antonio Chivara,<br />
Mark Moses, Cody Casch, Andrea<br />
Bowen, Doug Savant, Jesse Metcalfe,<br />
Christine Estabrook, Harriet Sansom<br />
Harris, Shane Kinsman, Brent Kinsman,<br />
Zane Huett, Roger Bart, Lupe<br />
Ontiveros, Dylan Cline, Bob Gunton,<br />
Jordan Cline, Jolie Jenkins, Heather<br />
Stephens, Alfre Woodard, Mehcad<br />
Brooks. Produzione: Usa, 2004, drammatico,<br />
colore (23/60’).<br />
“Ho trascorso la mia giornata come<br />
tutte le altre, lustrando in silenzio la<br />
routine della mia vita, affinché brillasse<br />
di perfezione”. Finito di lucidare,<br />
però, Mary Alice Young sceglie di spararsi<br />
un colpo, mandando in frantumi<br />
l’immagine perfetta così faticosamente<br />
costruita. Perché nel quartiere dove<br />
viveva insieme alle sue amiche, vige<br />
una regola non scritta: “Non devono
239 Desperate Housewives – I segreti di Wisteria Lane<br />
pensare che non siamo felici”. Inizia<br />
così la serie-evento degli ultimi anni,<br />
chiamata (ed evocata) dai media per<br />
rimpiazzare il vuoto lasciato da Sex<br />
and the City nel 2004. In realtà, come<br />
ha finemente notato Guia Soncini:<br />
“Sex and the City, naturalmente, non<br />
c’entra niente. Non che la balzana idea<br />
sia originale, quelli che ne hanno straparlato<br />
hanno copiato da deliranti interpretazioni<br />
americane. […] A voler<br />
proprio fare <strong>dei</strong> paragoni, in DH c’è<br />
qualcosa di Six feet under (il prologo),<br />
qualcosa di Melrose Place (un paio di<br />
attori, e le doppiezze del quartiere),<br />
molto di Peyton Place e di Twin Peaks<br />
(gli inconfessabili segreti della linda e<br />
ordinata provincia americana) e poi ci<br />
sono dettagli, atmosfere, attimi che o li<br />
cogliete oppure è inutile spiegarveli”.<br />
Il primo dettaglio imperdibile è il prologo,<br />
con la voce fuori campo di Mary<br />
Alice (Brenda Strong) che dopo esser<br />
passata a miglior vita diventa l’osservatrice<br />
e l’anima-guida di tutte le vicende<br />
ambientate a Wisteria Lane, dove<br />
risiede un pokerissimo di casalinghe<br />
disperate a ragion veduta: la divorziata<br />
in astinenza Susan Mayer (Teri<br />
Hatcher), mamma imbranata con figlia<br />
a carico più saggia di lei; l’ex manager<br />
Lynette Scavo (Felicity Huffman),<br />
la quale ha sacrificato la propria<br />
carriera per accudire quel trio di pesti<br />
rompiballe che sono i suoi figli (più<br />
poppante sputa-pappa di 18 mesi): tra<br />
una crisi isterica e l’altra, è perennemente<br />
in dubbio sull’utilizzo delle maniere<br />
forti, che invece non lesina al<br />
marito; la perfettina ultra-WASP Bree<br />
Van De Camp (Marcia Cross), una capace<br />
di interrompere un rapporto sessuale<br />
se la salsa sta per cadere sul pavimento<br />
e che, giustamente, subisce<br />
l’ammutinamento <strong>dei</strong> figli e il tradimento<br />
del marito; l’ex modella viziata<br />
Gabrielle Solis (Eva Longoria), abituata<br />
ad avere tutto quello che vuole –<br />
un marito ricchissimo, una casa-magione,<br />
macchine lussuose – compreso<br />
un giardiniere minorenne come amante;<br />
la divorziata mangiauomini Edie<br />
Britt (Nicollette Sheridan), per la quale<br />
il sesso è una forma di socializzazione.<br />
Fanno da corollario alle loro “disperazioni”:<br />
il nuovo vicino bellimbusto<br />
Mike Delfino (James Denton), che<br />
in realtà nasconde, tra i tanti scheletri<br />
nell’armadio, un passato da galeotto<br />
con tanto di pistola e dollaroni (lo scoprirà<br />
a sue spese la dirimpettaia Susan);<br />
Rex Van De Camp (Steven<br />
Culp), il consorte di Bree con inclinazioni<br />
sado-maso che chiede il divorzio<br />
dalla moglie (ma costei cova vendetta,<br />
tremenda vendetta); i figli tormentati<br />
della coppia, la quindicenne Danielle<br />
(Joy Lauren) e il diciassettenne Andrew<br />
(Shawn Pyfrom), leader pentita<br />
del club delle vergini della scuola la<br />
prima, sociopatico cannaiolo con tendenze<br />
gay il secondo ; il rude e gelosissimo<br />
Carlos (Ricardo Antonio Chivara),<br />
il quale a furia di regali costosi<br />
compra, se non la fedeltà di Gabrielle,<br />
almeno la sua riconoscenza; Paul<br />
Young (Mark Moses), il misterioso vedovo<br />
di Mary Alice che nasconde segreti<br />
inconfessabili più che altro sotto<br />
terra; suo figlio Zach (Cody Casch), un<br />
mezzo psicopatico che svela alcuni<br />
misteri tenuti a tacere dal padre e per<br />
questo entra in conflitto con lui; Julie<br />
(Andrea Bowen), la quattordicenne figlia<br />
consigliera e complice di Susan<br />
(almeno fino a quando non si mette<br />
con Zach); Tom (Doug Savant), il marito<br />
“sperminator” di Lynette spesso<br />
assente per lavoro (non è lui, del resto,<br />
a portare i pantaloni in casa Scavo);<br />
John (Jesse Metcalfe), il giardiniere<br />
diciassettenne <strong>dei</strong> Solis che dopo aver
Desperate Housewives – I segreti di Wisteria Lane<br />
tagliato il prato si dedica a “diserbare”<br />
i desideri di Gabrielle; l’impicciona<br />
vicina Martha Huber (Christine Estabrook),<br />
destinata a fare una pessima fine<br />
per poi essere rimpiazzata dall’acuta<br />
sorella Felicia Tilman (Harriet Sansom<br />
Harris); l’altrettanto curiosa Juanita<br />
Solis (Lupe Ontiveros), l’insopportabile<br />
madre di Carlos, che scopre<br />
la relazione della nuora con il giardiniere<br />
ma viene stirata dall’auto guidata<br />
da Andrew Van De Camp prima che<br />
possa rivelarlo (si risveglia dopo 5 mesi<br />
di coma ma ruzzola giù dalle scale<br />
finendo tra i più); le tre pesti e mezzo<br />
<strong>dei</strong> coniugi Scavo, ovvero Porter (Shane<br />
Kinsman), Preston (Brent Kinsman),<br />
Parker (Zane Huett) e la piccola<br />
Penny (Dylan e Jordan Cline); il farmacista<br />
feticista George Williams<br />
(Roger Bart), invaghito di Bree fino all’ossessione;<br />
i Taylor, ovvero Dierdre<br />
(Jolie Jenkins), la madre biologica di<br />
Zach uccisa da Mary Alice; la sorella<br />
Kendra (Heather Stephens), la zia di<br />
Zach scambiata da Susan per una ex di<br />
Mike; il capo-famiglia Noah (Bob<br />
Gunton), il quale sarebbe il Padrino di<br />
una famiglia mafiosa che vedeva Mike<br />
Delfino, fidanzato di Dierdre, nel ruolo<br />
del braccio destro (quest’ultimo sarebbe<br />
quindi il padre biologico di Zach);<br />
Betty Applewhite (Alfre Woodard),<br />
la prima casalinga afro-americana<br />
di Wisteria Lane – è entrata in<br />
scena nell’ultima puntata del primo ciclo<br />
dopo le critiche di razzismo mosse<br />
ai produttori della serie – mamma single<br />
con forti valori religiosi e un figlio<br />
a carico, Matthew (Mehcad Brooks), il<br />
quale è schiacciato dalla sua educazione<br />
un tantino oppressiva. Mary Alice<br />
narra e chiosa le vicende dall’aldilà,<br />
ma al contrario di William Holden/Joe<br />
Gillis in Viale del tramonto (1950), la<br />
persona defunta non racconta solo<br />
240<br />
quello che è successo prima della dipartita<br />
ma accompagna le vicende delle<br />
sue ex amiche anche dopo, quando<br />
queste “cercano un futuro migliore se<br />
mai riusciranno a dimenticare il passato”.<br />
Come ne I segreti di Twin Peaks<br />
(1990), dove scoprire chi avesse ucciso<br />
Laura Palmer era solo un pretesto<br />
per sollevare il velo delle ipocrisie di<br />
provincia (e in fondo ammettere che<br />
tutti erano – siamo? - un po’ colpevoli),<br />
così a Wisteria Lane non interessa<br />
tanto capire perché Mary Alice si sia<br />
uccisa; quest’ultima appare in realtà la<br />
più lungimirante e la più oggettiva di<br />
tutti, con le sue acute osservazioni in<br />
apertura e chiusura degli episodi. “La<br />
voce fuori campo che accompagna le<br />
avventure parla di dramma allegorico<br />
– ha scritto Aldo Grasso sul “Corriere<br />
della Sera” – sottolinea con ironia i<br />
modi in cui si manifesta la disperazione,<br />
suggerisce le evidenze attraverso<br />
cui gli autori manifestano il proprio<br />
punto di vista. Tutti i modi di raccontare<br />
sono leciti, ma c’è più vibrazione in<br />
una storia le cui immagini non vogliono<br />
soltanto dire quello che mostrano<br />
ma rimandano ad altro, a un mondo<br />
nascosto, ad alcuni significati inesauribili.<br />
Nella serie, a differenza della<br />
nostra fiction, ogni personaggio ha almeno<br />
una doppia personalità, se non<br />
una doppia vita, per raccontare la quale<br />
si attinge a piene mani dalla grande<br />
letteratura, dal grande cinema, dal teatro.<br />
[…] Sia chiara una cosa: un <strong>telefilm</strong><br />
che ha per protagoniste cinque casalinghe<br />
non parla necessariamente di<br />
casalinghitudine, così come I Soprano<br />
non parla necessariamente di mafia.<br />
Le avventure di Edie, Lynette, Bree,<br />
Gabrielle e Susan raccontano, ancora<br />
una volta, lo smarrimento che ci assale<br />
quando sospiriamo al ricordo delle nostre<br />
ambizioni, delle nostre infatuazio
241 Desperate Housewives – I segreti di Wisteria Lane<br />
ni, della velenosa quiete cui non volevamo<br />
credere e che oggi, invece, ci avvolge.<br />
[…] Desperate Housewives è la<br />
grandezza casalinga della tv”. Sulla<br />
stessa linea Stefania Carini su “Telefilm<br />
Magazine”: “Tutta la potenza del<br />
serial è racchiusa nel contrasto fra le<br />
immagini che vediamo e le parole che<br />
ascoltiamo. È la perfezione delle facciate<br />
delle case, inondate da un sole luminoso,<br />
e l’interno di quelle stesse case,<br />
in cui avvengono cose che è meglio<br />
celare. È la voce della morta che dice<br />
“mio marito aveva altre cose in mente,<br />
cose non in superficie”, è la macchina<br />
da presa che intanto si immerge nella<br />
piscina, è quello stesso marito che poco<br />
dopo, nella notte, in quella stessa piscina<br />
senza acqua, scava una buca e riporta<br />
alla luce un segreto di famiglia. Il<br />
mondo di Wisteria Lane è ricoperto da<br />
uno smalto lucido sotto il quale si nascondono<br />
bugie, misteri e forse la verità.<br />
Basta scalfirlo un po’, neanche<br />
poi così tanto, per trovare una profonda<br />
inquietudine e una disperata infelicità”.<br />
“È Cogne, ma in America”, ha<br />
chiosato Guia Soncini su “Il Foglio”.<br />
Carlo Freccero su “Il Giornale”, invece,<br />
ha osservato: “L’ambientazione è<br />
contemporanea ma la storia potrebbe<br />
benissimo svolgersi negli anni ’50<br />
’60, gli anni del melodramma, di Scandalo<br />
al sole, <strong>dei</strong> Peccatori di Peyton<br />
Place. Ed è come se l’America riprendesse<br />
le fila del suo discorso da lì. Con<br />
Bush sono tornati di attualità temi tipici<br />
degli anni ’50: famiglia, patria, religione,<br />
valori tradizionali. Con una differenza.<br />
Il melodramma negli anni che<br />
precedono la contestazione ha nel sentimento,<br />
nell’amore, la sua chiave di<br />
autenticità e di riscatto. Il dramma nasce<br />
dall’obbedienza alle convenzioni,<br />
dall’ipocrisia che impedisce di raggiungere<br />
la felicità e di realizzare i pro<br />
pri impulsi naturalmente buoni e idealizzati.<br />
Desperate Housewives arriva<br />
dopo American Beauty e dopo Twin<br />
Peaks. Sotto la crosta di perbenismo<br />
non ci sono veri sentimenti, ma piuttosto<br />
delitti inconfessabili”. La chiosa di<br />
Isabella Angius su “Il Riformista” –<br />
“Sta di fatto che l’America newyorkese<br />
della libertà romantica ha ceduto il<br />
posto al mancato American dream della<br />
famiglia perfetta, dal sapore repubblicano<br />
alla Desperate Housewives,<br />
forse nuova versione di Dynasty”– fa il<br />
paio con quella di Susan Reimer sul<br />
“Baltimore Sun”: “Con questa serie<br />
abbiamo dato ai musulmani una ragione<br />
in più per odiarci”. Per il “New<br />
York Daily News” le protagoniste “sono<br />
eccitanti e tremende come nessuno”;<br />
il “New York Post” ha evidenziato<br />
che “sembra una trama del 1961,<br />
con tutte le donne nullafacenti e dipendenti,<br />
solo apparentemente, dagli uomini.<br />
La recitazione è ai massimi livelli,<br />
la suspense pure”; per “Variety” si<br />
tratta di “un matrimonio riuscito tra la<br />
dark-comedy e la soap-opera”. Il 15<br />
novembre 2004 la serie è balzata alle<br />
cronache per uno spot trasmesso<br />
dall’ABC prima di un atteso match di<br />
football americano: nel promo, si vedeva<br />
il giocatore <strong>dei</strong> Philadelphia Eagles<br />
Terrell Owens che si attardava negli<br />
spogliatoi, mentre Nicollette Sheridan,<br />
coperta solo da un asciugamano,<br />
tentava di convincerlo a darle un po’di<br />
attenzione; fallito ogni altro mezzo, la<br />
donna lasciava cadere anche l’asciugamano,<br />
avvinghiadosi nuda al giocatore<br />
che rinunciava a raggiungere i<br />
compagni già in campo. L’idea del<br />
network di promuovere il <strong>telefilm</strong> tra il<br />
pubblico sportivo in maniera così<br />
“spinta” ha suscitato una valanga di<br />
proteste, tanto che l’ABC ha dovuto<br />
scusarsi ufficialmente e la squadra a
Desperate Housewives – I segreti di Wisteria Lane<br />
cui apparteneva Owens ha preso le distanze<br />
(“Dopo aver visto lo spot ci siamo<br />
pentiti di aver collaborato”). Il 2<br />
maggio del 2005 il <strong>telefilm</strong> è stato addirittura<br />
citato da Laura Bush in un discorso<br />
ufficiale che ha fatto clamore<br />
durante il quale la First Lady ha raccontato<br />
una tipica serata tra lei e il marito<br />
George W. Bush: “Alle nove in<br />
punto ‘Mister Vita Eccitante’ è già addormentato<br />
profondamente e io guardo<br />
alla tv Desperate Housewives insieme<br />
a Lynne Cheney. Signore e Signori,<br />
io sono una casalinga disperata!”. Nel<br />
maggio 2005 la realtà ha superato la<br />
fantasia quando Cody Casch è stato arrestato<br />
per possesso illegale di marijuana.<br />
L’ideatore Marc Cherry ha<br />
svelato a “Telefilm Magazine” il segreto<br />
del successo: “Molti mi chiedono<br />
come sia possibile che una serie che<br />
racconta così bene il mondo delle donne<br />
sia stata pensata e scritta da un uomo.<br />
Be’, forse il fatto che io sia gay mi<br />
ha aiutato in questo. Sono sempre stato<br />
affascinato dall’universo femminile e<br />
ho sempre avuto tantissime amiche,<br />
una circostanza che non capita spesso<br />
agli uomini eterosessuali”. Cherry è<br />
anche autore e produttore esecutivo, in<br />
quest’ultima veste al fianco di Charles<br />
Pratt jr., Michael Edelstein, Tom Spezialy<br />
e Kevin Murphy. Il serial si è aggiudicato<br />
2 Golden Globes, 2 Emmy<br />
Awards, un Golden Satellite Award, un<br />
Art Directors Guild, 2 Screen Actors<br />
Guild Awards e un People’s Choice<br />
Award. In Italia, in occasione del terzo<br />
Telefilm Festival, il <strong>telefilm</strong> è stato votato<br />
dai critici televisivi quale “miglior<br />
serie della stagione 2004-2005”. Il tema<br />
musicale è composto da Danny<br />
Elfman (e si sente); la restante colonna<br />
sonora è curata tra gli altri da Peter<br />
Gordon, Robb Navrides, Pieter A.<br />
Schlosser, Steve Jablonsky, Steve Bar-<br />
242<br />
tek. Due curiosità: Brenda Strong aveva<br />
prestato il proprio volto e la propria<br />
voce fuori campo a un’altra defunta in<br />
un <strong>telefilm</strong>: in Everwood (2002) ha dato<br />
breve vita a Julia Brown, la moglie<br />
del protagonista che muore in un incidente<br />
stradale nella puntata-pilota; originariamente,<br />
Mary Alice Young doveva<br />
essere interpretata da Sheryl Lee,<br />
alias la ripescata morta ammazzata<br />
Laura Palmer ne I segreti di Twin<br />
Peaks (1990). Sempre nella puntatazero,<br />
il giardiniere John Rowland aveva<br />
il volto di Kyle Searles, mentre il<br />
ruolo di Rex Van De Kamp è andato a<br />
Michael Reilly Burke. Succoso il gioco<br />
delle coincidenze e degli intrecci all’interno<br />
del cast: Sheridan, Savant e<br />
Cross avevano già calcato lo stesso set<br />
nella soap-opera California (1979);<br />
gli ultimi due si sono rivisti anche in<br />
Melrose Place (1992), dove era sceneggiatore<br />
e produttore esecutivo<br />
Charles Pratt jr.; nel film Transamerica<br />
- contemporaneo a DH ma girato<br />
poco prima dell’avvio del serial - Felicity<br />
Huffman interpreta una transgender<br />
che si chiama Sabrina Osbourne<br />
detta “Bree” (come la Van De Kamp);<br />
sempre il nome di Bree è stato ripescato<br />
da Le cinque signore Buchanan<br />
(1994), una sorta di Desperate Housewives<br />
ante litteram firmata dallo<br />
stesso Cherry; originariamente la parte<br />
di Susan Mayer era stata proposta a<br />
Sela Ward, la quale ha rifiutato per<br />
l’improvvisa perdita della madre: l’attrice<br />
si è rifatta partecipando a un altro<br />
<strong>telefilm</strong> con la parola “House” presente<br />
nel titolo, ovvero Dr. House – Medical<br />
Division (2004). Tra le guest-stars<br />
si fanno notare Richard Roundtree,<br />
Ryan O’Neal, Marlee Matlin, Bob<br />
Newhart. E se mai si volesse girare una<br />
versione italiana della serie, Aldo<br />
Grasso ha individuato sul “Corsera” la
243 Detective in corsia, Un<br />
candidata ideale: “C’è una sola persona<br />
che incarna le quattro protagoniste,<br />
e c’è una sola, fulgente vicina di casa<br />
che si fa in quattro per noi. Il nostro<br />
DH si chiama Verissimo e a interpretare<br />
la splendida parte della casalinga disperata<br />
c’è da una vita Cristina Parodi.<br />
Cristina è soprattutto Bree Van De<br />
Kamp, la moglie perfetta, l’impeccabile,<br />
cotonata, padrona di casa (ha scritto<br />
persino libri di galateo), tutta casa e lavoro,<br />
sempre inappuntabile mentre prepara<br />
la colazione per i figli, cura i fiori<br />
nel fine settimana, ritira gli abiti in tintoria,<br />
scrive i testi del suo programma,<br />
si sottopone mite al trucco e alla sartoria.<br />
Ma appena Cristina ha sentore che<br />
troppa perfezione possa nuocerle e le<br />
attiri quell’odioso nomignolo di “frigidaire”<br />
ecco chiamare l’amico direttore<br />
per un servizio osé. Così Bree, davanti<br />
al fotografo, diventa Gabrielle Solis,<br />
tutta una promessa di sesso, notti a luci<br />
rosse. Ma se poi c’è da presentare la serata<br />
impegnativa, magari alla presenza<br />
di alti prelati, allora Cristina si trasforma<br />
in Lynette Scavo, la manager che<br />
preferisce ritirarsi a casa a occuparsi <strong>dei</strong><br />
tre figli “rinunciando” a una carriera di<br />
grande prestigio. Come se non bastasse,<br />
Cristina trova anche il tempo per vestire<br />
i panni di Susan Mayer, l’incendiaria, la<br />
tenera indifesa, l’infelice piantata dal<br />
marito che ha altro per la testa. Grazie,<br />
disperata, suburbana, nostra casalinga<br />
Cristina”.<br />
Detective Anni ’30 (Banyon) Con:<br />
Robert Forster, Joan Blondell, Richard<br />
Jaeckel, Julie Gregg. Produzione: Usa,<br />
1972, poliziesco, colore (15/60’).<br />
Un investigatore privato indaga nella<br />
Los Angeles degli anni ’30, con immancabili<br />
cravatte a fiori, a venti dollari<br />
al giorno (più le spese): Robert<br />
Forster veste il trench di Miles Ba<br />
nyon. Al suo fianco, l’aiutante Peggy<br />
Revere (Joan Blondell), a capo di una<br />
scuola di segretarie che fornisce a<br />
Banyon una nuova (e sempre bella) assistente<br />
in ogni puntata; il tenente Pete<br />
McNeil (Richard Jaeckel); la fidanzata<br />
cantante Abby Graham (Julie Gregg),<br />
la quale chiede inutilmente al detective<br />
protagonista di sposarla. La produzione<br />
è affidata a Quinn Martin. Le<br />
musiche sono di Laurence Rosenthal;<br />
il tema musicale è composto da<br />
Johnny Mandel. Le riprese sono state<br />
effettuate negli studi di Burbank, in<br />
California.<br />
Detective in corsia, Un (Diagnosis<br />
Murder) Con: Dick Van Dyke, Barry<br />
Van Dyke, Victoria Rowell, Charlie<br />
Schlatter, Scott Baio, Michael Tucci,<br />
Charmin Lee. Produzione: Usa, 1993,<br />
poliziesco/medico, colore (178/60’;<br />
5/90’).<br />
Thriller e medicina; bisturi e lente<br />
d’ingrandimento: il dottor Mark Sloan<br />
(Dick Van Dyke), oltre a indossare il<br />
camice lungo le corsie del Community<br />
General Hospital, è consulente medico<br />
del dipartimento di polizia dove lavora<br />
il figlio poliziotto Steve (Barry Van<br />
Dyke, figlio di Dick). Gli Sloan sono<br />
coadiuvati dalla patologa Amanda<br />
Bentley (Victoria Rowell). Completano<br />
il cast: Scott Baio nei panni del dottor<br />
Jack Stewart e Michael Tucci in<br />
quelli di Norman Briggs, l’amministratore<br />
dell’ospedale. Dopo un paio di<br />
stagioni, Jack se ne va e apre un ambulatorio<br />
a Vail, in Colorado; il suo camice<br />
passa al dottor Jessie Travis (Charlie<br />
Schlatter), un entusiastico internista<br />
già amico del dottor Sloan; quest’ultimo<br />
non è più membro regolare<br />
del Community anche se si è messo a<br />
insegnare medicina ai tirocianti dell’ospedale;<br />
Amanda divorzia e riassume
Detective in gamba, Una<br />
il cognome da ragazza (Livingston);<br />
Steve viene affiancato dalla detective<br />
Cheryl Banks (Charmin Lee). Il dottor<br />
Sloan era apparso per la prima volta in<br />
America all’interno di Due come noi<br />
nel 1991, per poi debuttare da solo nel<br />
film-tv della CBS Diagnosis of Murder<br />
(1992). La serie è creata da Joyce Burditt;<br />
Fred Silverman, Dean Hargrove,<br />
Lee Goldberg, Mark Masuoka e lo<br />
stesso Dick Van Dyke firmano da produttori<br />
esecutivi. La colonna sonora è<br />
curata da John M. Keane. Tra le molte<br />
guest-stars che fanno capolino: Fred<br />
Dryer, Elisabeth Berkley, Concetta<br />
Tomei, Morgan Fairchild, Jeri Ryan,<br />
Piper Laurie, Hunter Tylo, Robert<br />
Stack, Erik Estrada, Jane Seymour,<br />
Stephen J. Cannell, Barbara Bain, Patrick<br />
Macnee, Robert Vaughn, Elliott<br />
Gould, Marina Sirtis, George Takei,<br />
George Lazenby, Adam West e Angie<br />
Dickinson nei panni di una “capitana”<br />
di polizia; in un episodio, reduci da<br />
Happy Days (1974), appaiono in un<br />
sol colpo Erin Moran, Pat Morita e<br />
Don Most. Una puntata del serial è stata<br />
girata sul set di Febbre d’amore grazie<br />
alla “mediazione” di Victoria<br />
Rowell, star della soap opera.<br />
Detective in gamba, Una (Leg<br />
Work) Con: Margaret Colin, Patrick<br />
James Clarke, Frances McDormand.<br />
Produzione: Usa, 1987, poliziesco, colore<br />
(10/60’).<br />
Appena smessi gli abiti di procuratore<br />
distrettuale nel serial Foley Square<br />
(1986, inedito in Italia), Margaret Colin<br />
ritorna in scena l’anno successivo in<br />
quelli di Claire McCarron, una ex assistente<br />
di un procuratore distrettuale di<br />
Manhattan diventata investigatrice privata.<br />
La detective protagonista, ripresa<br />
periodicamente a fare shopping selvaggio,<br />
a ad andare in rosso con la carta di<br />
244<br />
credito, si candida a essere la più spendacciona<br />
della sua categoria. Patrick James<br />
Clarke interpreta il fratello Fred<br />
McCarron, il quale lavora presso l’ufficio<br />
informazioni della polizia di New<br />
York; Frances McDormand è Willie Pipal,<br />
il contatto di Claire presso il procuratore.<br />
Le riprese sono state effettuate<br />
per le strade della “Grande Mela”, sulle<br />
quali sgomma la Porsche della protagonista.<br />
Il titolo originale non si riferisce<br />
al lavoro di gambe per ottenere informazioni<br />
o allo scarpinare nel corso<br />
delle indagini, quanto alle estremità<br />
della McCarron esaltate da minigonne<br />
vertiginose. Nonostante siano state girate<br />
10 puntate, la CBS ne ha trasmesse<br />
solo sei.<br />
Detective in pantofole (Detective<br />
in the House) Con: Judd Hirsch, Cassie<br />
Yates, Meeno Peluce, Mandy Ingber,<br />
R.J. Williams, Jack Elam. Produzione:<br />
Usa, 1985, avventura, colore<br />
(6/60’).<br />
Un ingegnere lascia la professione per<br />
diventare l’assistente di un quotato investigatore<br />
privato: Judd Hirsch interpreta<br />
Press Wyman, aspirante detective.<br />
Al suo fianco tra un’indagine e l’altra:<br />
la moglie-insegnante Diane (Cassie<br />
Yates), i figli Todd (Meeno Peluce),<br />
Deborah (Mandy Ingber) e Dunc (R.J.<br />
Williams). Jack Elam veste invece il<br />
trench di Nick Turner, il detective professionista<br />
in pensione che insegna il<br />
mestiere a Wyman. S. Bryan Hickox si<br />
occupa della produzione.<br />
Detective Monk (Monk) Con: Tony<br />
Shalhoub, Bitty Schram, Traylor<br />
Howard, Ted Levine, Jason Gray-<br />
Stanford. Produzione: Usa, 2002, poliziesco,<br />
colore (61/60’).<br />
Adrian Monk è un detective D.O.C.,<br />
ovvero affetto da Disturbo Ossessivo
245 Detective Monk<br />
Compulsivo. Dopo la morte della moglie<br />
giornalista in un attentato dinamitardo<br />
a lui destinato, il protagonista è<br />
rimasto vittima di mille fobie e paranoie<br />
che tuttavia non gli impediscono<br />
di essere il vanto della Squadra Omicidi<br />
di San Francisco, grazie alla sua intelligenza<br />
e a una sensibilità fuori dall’ordinario<br />
che gli permettono di far<br />
luce anche sui casi più complicati.<br />
Monk – interpretato da uno strepitoso<br />
Tony Shalhoub – è ossessionato dall’igiene<br />
(se gli capita di stringere la mano<br />
a qualcuno non si dà pace fino a che<br />
non riesce a lavarsela), dall’ordine<br />
(passa buona parte della notte a pulire<br />
meticolosamente il suo appartamento<br />
e custodisce la biancheria in buste di<br />
plastica rigorosamente sigillate), soffre<br />
di acrofobia (paura dell’altezza),<br />
nictofobia (paura del buio) e demofobia<br />
(paura della folla). Quasi ovvio che<br />
la sua assistente sia anche la sua infermiera:<br />
Sharona Fleming (Bitty Schram)<br />
è pronta con l’ansiolitico quando<br />
Monk ha una paranoia delle sue, come<br />
quando non resiste all’impulso di toccare<br />
con il palmo della mano tutti i parchimetri<br />
della zona; successivamente,<br />
angelo custode del detective diventa la<br />
mamma single ed ex barista Natalie<br />
Teeger (Traylor Howard). Viste le sue<br />
condizioni (“Qualcuno sta cercando di<br />
uccidere mio marito e voi mi mandate<br />
Rain Man?”, si chiede perplessa la<br />
moglie di un politico scampato a un attentato<br />
quando vede il protagonista all’opera),<br />
il dipartimento di polizia in<br />
un primo momento lo aveva sospeso in<br />
attesa della guarigione, ma il capitano<br />
Leland Stottlemeyer (Ted Levine) non<br />
può fare a meno dell’aiuto di Monk e<br />
lo richiama in servizio nelle vesti di<br />
consulente. Chi non vede bene la presenza<br />
del bizzarro detective sulle scene<br />
del crimine è l’infastidito tenente<br />
Randall Fischer (Jason Gray-Stanford),<br />
l’aiutante del capitano. In effetti, al confronto<br />
Colombo, di cui Monk è l’unico<br />
vero erede, sembra un sano di mente:<br />
tanto diversi nello stile di vita (casinista<br />
e sbadato il primo, ordinato e pulito<br />
il secondo), tanto simili nelle indagini<br />
in cui distraggono i colpevoli con i loro<br />
tic che inducono a sottovalutarli. Se i<br />
colleghi e gli indagati lo considerano<br />
un po’ picchiatello, la migliore definizione<br />
del nostro investigatore la fornisce<br />
chi lo conosce meglio, Sharona<br />
Fleming: Monk in realtà “è un detective<br />
zen”. In patria sono state ottime le<br />
critiche al serial: “Se qualcuno cerca<br />
un po’di humour nelle indagini televisive,<br />
non deve far altro che guardare<br />
l’arguto ma buffo Monk. Era da tempo<br />
che non si rideva a crepapelle di un detective,<br />
anche se il suo personaggio supera<br />
di gran lunga in efficacia i casi di<br />
routine che affronta” (“Tv Guide”);<br />
“La gioia non è tanto di vedere il protagonista<br />
risolvere i delitti, ma quella di<br />
vederlo risolvere le sue paure” (“Usa<br />
Today”); “Se dapprima le nevrosi di<br />
Monk appaiono un intralcio all’indagine,<br />
in seguito diventano la chiave<br />
vincente” (“The Hollywood Reporter”).<br />
Per prepararsi alla parte, Shalhoub<br />
ha frequentato per settimane uno psicoterapeuta<br />
di Los Angeles; le manie<br />
che contraddistinguono il protagonista<br />
colpiscono, nei soli Stati Uniti, 5 milioni<br />
di persone: “Sono stato molto attento<br />
– ha commentato l’attore di origini<br />
libanesi – a non prendermi gioco<br />
di una condizione che limita la vita di<br />
tanta gente; di questo le associazioni<br />
<strong>dei</strong> malati mi hanno dato atto, anche se<br />
non esiste nella realtà un individuo che<br />
soffra contemporaneamente di tutti i<br />
disturbi da cui è affetto il mio personaggio”.<br />
L’ideatore della serie è Andy<br />
Breckman, il quale firma altresì da
Detective per amore<br />
produttore esecutivo con lo stesso<br />
Shalhoub e in compagnia di David Hoberman<br />
e John Romano. Randy Newman<br />
è l’autore del tema musicale “It’s<br />
A Jungle Out There”; Jeff Beal e Patrick<br />
Williams curano la restante colonna<br />
sonora. Tra le guest-stars si riconoscono<br />
John Turturro (nei panni di<br />
Ambrose Monk, il fratello di Adrian),<br />
Andrew McCarthy, Lolita Davidovich,<br />
Gary Cole, Tim Curry, Carmen Electra,<br />
James Brolin. Il <strong>telefilm</strong> si è aggiudicato<br />
5 Emmy Awards, un Golden Globe,<br />
un ASCAP Award, 2 Screen Actors<br />
Guild Awards; la maggior parte <strong>dei</strong> riconoscimenti<br />
sono andati nelle mani<br />
di Shalhoub (un Emmy Award, un<br />
Golden Globe e l’accoppiata di SAGA).<br />
Le riprese sono state effettuate tra San<br />
Francisco e Los Angeles e tra Toronto<br />
e Vancouver, in Canada.<br />
Detective per amore (Finder of Lost<br />
Loves) Con: Tony Franciosa, Deborah<br />
Adair, Anne Jeffreys, Larry Flash<br />
Jenkins. Produzione: Usa, 1984, drammatico,<br />
colore (23/60’).<br />
Alberto Castagna, alias il Dottor Stranamore,<br />
ha avuto un antenato: il vedovo<br />
Cary Maxwell (Tony Franciosa)<br />
gestisce un’agenzia che ha il compito<br />
di ricongiungere mariti e mogli sull’orlo<br />
del divorzio, di riaccendere vecchie<br />
fiamme mai spente. Per Maxwell<br />
lavorano Daisy Lloyd (Deborah<br />
Adair), la sorella della sua ultima moglie;<br />
Rita Hargrove (Anne Jeffreys) assolve<br />
i doveri dell’ufficio; Lyman<br />
Whittaker (Larry Flash Jenkins) funge<br />
da fattorino e chauffeur. Il co-protagonista<br />
del <strong>telefilm</strong> è Oscar, il computer<br />
che rintraccia e riallaccia i pezzi di<br />
cuori sparsi dal destino. Dionne<br />
Warwick canta il tema musicale del serial.<br />
Il creatore Gail Parent ha tratto l’idea<br />
della serie da un articolo su un vero<br />
246<br />
“rappacificatore di coppie” in servizio<br />
su una linea aerea americana. Ogni<br />
episodio narra una coppia o un tris di<br />
storie “strappacuore”, allegando a ciascuna<br />
di esse l’inevitabile happy ending.<br />
Aaron Spelling firma da produttore<br />
un altro <strong>telefilm</strong> <strong>dei</strong> buoni sentimenti<br />
dopo Love Boat (1977) e Fantasilandia<br />
(1978). Douglas Cramer è<br />
l’altro produttore esecutivo; la colonna<br />
sonora è composta da Artie Kane.<br />
Detective per due: Sam e Sally<br />
Vedi Sam & Sally.<br />
Detective per signora (Detective<br />
de señoras; A ladies’ detective) Con:<br />
Fernando Lúpiz, Cesar Pierri. Produzione:<br />
Argentina, 1990-1991, sit-com,<br />
colore (69/60’).<br />
COTTO<br />
Uno è un cucadores da strapazzo<br />
squattrinato che s’improvvisa detective<br />
privato per correre dietro alle sottane,<br />
l’altro è un tranquillo contabile che<br />
vive in hotel: l’amicizia e le divergenze<br />
tra i due danno vita a una sit-com<br />
sconclusionata che sfocia nel trash. In<br />
più di un’occasione Lucas (Fernando<br />
Lúpiz) e Miguel (Cesar Pierri) si trovano<br />
di fronte a donne semivestite in<br />
una girandola di equivoci e scambi di<br />
persona. La serie ideata da Hugo Moser,<br />
che in patria ha inaugurato il filone<br />
detto “telecomedia policial”, è passata<br />
tristemente alle cronache per l’incidente<br />
mortale di cui è rimasto vittima<br />
Pierri sul set. La sit-com, prodotta dalla<br />
Televisión federal (Telefe), si è aggiudicata<br />
il premio Martin Fierro.<br />
Detectives (Robert Taylor’s Detectives;<br />
The Detectives Starring Robert<br />
Taylor) Con: Robert Taylor, Tige Andrews,<br />
Lee Farr, Russell Thorsen,<br />
Mark Goddard, Adam West. Produzio
247 Detective Stryker<br />
ne: Usa, 1959, poliziesco, b/n (67/30’;<br />
30/60’).<br />
Nella “Grande Mela” opera una squadra<br />
di investigatori dal fiuto sopraffino.<br />
Li comanda ad arte il capitano Matt<br />
Holbrook (Robert Taylor); tra di loro: i<br />
tenenti Johnny Russo (Tige Andrews),<br />
Jim Conway (Lee Farr) e Otto Lindstrom<br />
(Russell Thorsen), i sergenti Chris<br />
Ballard (Mark Goddard) e Steve<br />
Nelson (Adam West). Succede raramente<br />
che Holbrook, Russo, Conway<br />
e Lindstrom indaghino sullo stesso caso.<br />
Il primo, vedovo e totalmente dedito<br />
al lavoro, si concede un flirt fugace<br />
con la reporter Lisa Bonay, interpretata<br />
dall’attrice tedesca Ursula Thiess<br />
(nonché moglie di Robert Taylor). Gli<br />
episodi della serie si allungano da<br />
mezz’ora a un’ora nella penultima stagione,<br />
in onda in America nel 1961.<br />
Arthur Gardner, Arnold Laven e Jules<br />
V. Levy formano il tris di produttori<br />
esecutivi. Herschel Burke Gilbert<br />
compone le musiche originali. Nella<br />
serie si riconoscono anche alcuni volti<br />
familiari: Angie Dickinson, Edward<br />
G. Robinson, Martin Landau, Telly<br />
Savalas, Diane Ladd, Bruce Dern, Vera<br />
Miles.<br />
Detective School (Id.) Con: James<br />
Gregory, Randolph Mantooth,<br />
LaWanda Page, Jo Ann Harris, Melinda<br />
Naud, Douglas V. Fowley, Pat<br />
Proft, Taylor Negron. Produzione:<br />
Usa, 1979, sit-com, colore (13/30’).<br />
Nata come riempitivo estivo – e all’epoca<br />
s’intitolava in esteso Detective<br />
School – One flight up – la sit-com ha<br />
conosciuto vita propria dal 31 luglio<br />
del 1979. James Gregory interpreta<br />
Nick Hannigan, un detective privato<br />
con anni di appostamenti alle spalle<br />
che ora insegna tecniche d’indagine in<br />
una scuola fatiscente di aspiranti inve<br />
stigatori “per caso”. Tra di loro: il<br />
commesso Eddie Dawkins (Randolph<br />
Mantooth), la casalinga Charlene<br />
Jenkins (LaWanda Page), la segretaria<br />
Teresa Cleary (Jo Ann Harris), la modella<br />
Maggie Ferguson (Melinda<br />
Naud), il damerino Robert Redford<br />
(Douglas V. Fowley), il venditore porta-a-porta<br />
Leo Frack (Pat Proft), il<br />
concierge Silvio DaSalvo (Taylor Negron).<br />
Bernie Kukoff, Jeff Harris e<br />
Caryn Sneider firmano da produttori<br />
esecutivi. Peter Matz è l’autore della<br />
colonna sonora.<br />
Detective Stryker (B.L. Stryker)<br />
Con: Burt Reynolds, Ossie Davis, Michael<br />
O. Smith, Rita Moreno, Alfie<br />
Wise, Dana Kaminski. Produzione:<br />
Usa, 1989, poliziesco, colore (12/60’).<br />
Già segmento dell’appuntamento ABC<br />
Monday Mystery Movie, la serie vede<br />
protagonista Burt Reynolds nei panni<br />
di B.L. (Buddy Lee) Stryker, un ex poliziotto<br />
di New Orleans ed ex veterano<br />
del Vietnam che si è ritirato nella sua<br />
casa galleggiante sulle acque di Palm<br />
Beach, in Florida. In realtà c’è poco<br />
tempo per l’ozio, visto che viene interpellato<br />
di continuo per risolvere crimini<br />
e misfatti locali. Nel corso delle indagini<br />
lo affiancano: l’amico Oz Jackson<br />
(Ossie Davis), un ex pugile; Mc-<br />
Gee (Michael O. Smith), capo della<br />
polizia di Palm Beach; Kimberly Baskin<br />
(Rita Moreno), ex moglie di B.L.;<br />
il genio del computer Oliver Wardell<br />
(Alfie Wise), proprietario della residenza<br />
sull’acqua dove vive il protagonista;<br />
l’aspirante attrice Lyynda Lennox<br />
(Dana Kaminski), che aiuta<br />
Stryker nella gestione del suo ufficio.<br />
Christopher Crowe è l’ideatore della<br />
serie. Tom Selleck (Magnum P.I.) firma<br />
da produttore esecutivo del serial<br />
insieme allo stesso Reynolds; que
Devlin&Devlin<br />
st’ultimo si diletta anche dietro la macchina<br />
da presa. Tra le guest-stars che<br />
impreziosiscono il serial: Carol Alt,<br />
Eriq La Salle, Kristy Swanson e Julianne<br />
Moore (la quale compare nei<br />
credits con il nome Julie Anne Moore).<br />
Devlin&Devlin (The Devlin Connection)<br />
Con: Rock Hudson, Jack Scalia,<br />
Louis Giambalvo, Leigh Taylor-<br />
Young, Takayo, Herb Jefferson jr. Produzione:<br />
Usa, 1982, drammatico, colore<br />
(13/60’).<br />
Rock Hudson è il protagonista di una<br />
detective-story nei panni di Brian Devlin,<br />
un ex ufficiale dell’esercito che dirige<br />
il Performing Arts Center di Los<br />
Angeles. In una delle prime puntate<br />
Devlin incontra Nick Corsello (Jack<br />
Scalia), un giovane investigatore che in<br />
seguito si rivela essere suo figlio: dopo<br />
essere stato allevato dalla madre e aver<br />
sbarcato il lunario come racattapalle,<br />
all’età di 28 anni ha capito che la sua<br />
vocazione è quella delle indagini private;<br />
il padre, un po’ per spirito d’avventura<br />
e un po’ per recuperare il tempo<br />
perduto, decide di affiancare il figlio.<br />
Tra un’indagine e l’altra, ai due protagonisti<br />
si affiancano l’incapace tenente<br />
Earl Borden (Louis Giambalvo); l’efficiente<br />
cuoca-governante di Brian, la signora<br />
Watanabe (Takayo); Otis Barnes<br />
(Herb Jefferson jr.), il proprietario di<br />
nightclub amico di Nick, e la bella Lauren<br />
Dane (Leigh Taylor-Young), la segretaria<br />
di Devlin padre. La serie ideata<br />
da John Wilder ha avuto vita breve: dopo<br />
pochi mesi dal primo ciak, Hudson è<br />
stato sottoposto a un delicato intervento<br />
di cardiochirurgia. Patrick Williams<br />
scrive le note della colonna sonora.<br />
Dharma&Greg (Id.) Con: Jenna Elfman,<br />
Thomas Gibson, Mimi Kennedy,<br />
Alan Rachins, Susan Sullivan, Mit<br />
248<br />
chell Ryan, Joel Murray, Shae D’lyn.<br />
Produzione: Usa, 1997, sit-com, colore<br />
(119/30’).<br />
Gli opposti si attraggono in una sitcom<br />
in cui la figlia di una coppia di<br />
hippy s’innamora e si sposa a Las Vegas<br />
con un rampollo dell’alta società<br />
con sangue blu nelle vene: Dharma<br />
Finklestein (Jenna Elfman) e Greg<br />
Montgomery (Thomas Gibson) consumano<br />
tutto al primo incontro (colpo<br />
di fulmine e matrimonio), tra lo sconcerto<br />
<strong>dei</strong> rispettivi genitori e conoscenti.<br />
In realtà il fulcro della serie si<br />
basa sulla movimentata convivenza<br />
della “strana coppia”: Dharma alterna<br />
l’attività di istruttrice di yoga di giorno<br />
con quella di dog-sitter alla sera; Greg<br />
è fresco di laurea ad Harvard ed è un<br />
promettente assistente procuratore<br />
conquistato dall’energia della mogliettina.<br />
Come se non bastassero le<br />
differenze tra i due sposini, Dharma è<br />
ebrea, mentre Greg è membro convinto<br />
della Chiesa episcopale. In mezzo (e<br />
in salotto) irrompono i genitori bohemien<br />
di Dharma – Abby (Mimi Kennedy),<br />
appassionata di ricette indiane e<br />
meditazione trascendentale e Larry<br />
(Alan Rachins), che a causa <strong>dei</strong> troppi<br />
spinelli perde spesso la memoria –<br />
nonché quelli assai più nobili di Greg,<br />
Kitty (Susan Sullivan) e Edward (Mitchell<br />
Ryan), i quali dopo aver mangiato<br />
i cibi salutisti di Dharma solitamente<br />
chiamano un taxi e vanno a cena al<br />
ristorante; tutti e quattro, alla notizia<br />
delle nozze, hanno un mezzo collasso.<br />
Non mancano i migliori amici di entrambi<br />
i novelli sposi: Pete (Joel Murray),<br />
il collega di Greg e Jane (Shae<br />
D’lyn), confidente di Dharma. Gli<br />
ideatori Chuck Lorre e Dottie Dartland<br />
firmano altresì da produttori esecutivi<br />
con Brian Medavoy, Erwin More, Bill<br />
Prady e Regina Stewart. Sebbene la
249 Diario di Giulietta, Il<br />
sit-com che ha vinto un People’s Choice<br />
Award nel 1998 sia ambientata a<br />
San Francisco, gli interni sono stati girati<br />
a Los Angeles. Da non perdere l’episodio<br />
in cui la coppia protagonista<br />
adotta per qualche giorno un trovatello<br />
di colore che scatena i pregiudizi di<br />
Greg e della sua famiglia. Dennis C.<br />
Brown stende le note della colonna sonora.<br />
Tra le molte guest-stars che fanno<br />
capolino: Bob Dylan, Pat Benatar,<br />
K.D. Lang, T-Bone Burnett (tutti e<br />
quattro i musicisti nei panni di sé stessi),<br />
Morgan Fairchild, Drew Carey, Jane<br />
Seymour, Juliette Lewis, Ed Begley<br />
jr., Claudia Schiffer, Ed Asner e Kevin<br />
Sorbo. La sit-com ha lanciato nello<br />
star-system a “stelle e strisce” il volto<br />
acqua e sapone di Jenna Elfman, vincitrice<br />
di 2 Tv Guide Awards e di un Golden<br />
Globe. La serie si è aggiudicata<br />
anche un Artios e un Genesis Award.<br />
Diagnosi Con: Philippe Leroy; interpreti<br />
vari. Produzione: Italia, 1975,<br />
medico, colore (6/60’).<br />
Philippe Leroy interpreta una sorta di<br />
Dottor Kildare di casa nostra, un chirurgo<br />
che oltre allo stetoscopio sfoggia<br />
la lente d’ingrandimento da detective.<br />
Tra interventi in sala operatoria e<br />
smascheramenti del colpevole, ruota<br />
una serie di volti noti: tra gli altri, Vittorio<br />
Mezzogiorno, Pamela Villoresi,<br />
Mara Venier, Oreste Lionello. La sceneggiatura<br />
è curata da Arnaldo Bagnasco,<br />
Fabrizio Trecca, Mario Cajano<br />
(quest’ultimo è impegnato altresì<br />
quale regista).<br />
Diamonds (Id.) Con: Nick Campbell,<br />
Peggy Smithart, Tony Rosato,<br />
Alan Feiman. Produzione: Canada,<br />
1997, poliziesco, colore (45/60’).<br />
Nick Campbell e Peggy Smithart sono<br />
Mike Devitt e Christina Towne, che<br />
quando erano sposati recitavano nei<br />
panni di investigatori privati nella serie<br />
Diamonds. Ora, dopo il divorzio,<br />
hanno lasciato il set e sono diventati,<br />
oltre che ottimi amici, detective a tutti<br />
gli effetti (la loro agenzia si chiama<br />
“Two of Diamonds”). Il loro rapporto<br />
cera di imitare (senza successo) quello<br />
della coppia di Moonlight (1985): lui è<br />
impulsivo e segue l’istinto, lei è più razionale<br />
e si affida alla logica. Tra gli altri<br />
personaggi di questa serie canadese<br />
girata a Toronto: il tenente Lou Gianetti<br />
(Tony Rosato) e Darryl (Alan Feiman),<br />
l’ex mago degli effetti speciali<br />
che risulta utile alla coppia in situazioni<br />
senza vie di fuga. Basata su un’idea<br />
del 1987 di Keith Johnson, la serie è<br />
prodotta da Robert Lantos e Stephen J.<br />
Roth. La colonna sonora è affidata a<br />
Dominic Troiano.<br />
Diario di Giulietta, Il Con: Claudia<br />
Tempestilli, Mary Jacch, Ermanno<br />
Anfossi, Gianni Mantesi, Maria Perciavalle.<br />
Produzione: Italia, 1954, avventura,<br />
b/n (21/30’).<br />
Si tratta della prima produzione televisiva<br />
italiana destinata ai ragazzi o, come<br />
suggeriva il “Radiocorriere” dell’epoca,<br />
“per ragazze”. Seguendo le orme del<br />
personaggio nato nell’omonimo romanzo<br />
di Giana Anguissola, Claudia<br />
Tempestilli veste i panni di Giulietta,<br />
una ragazza sognatrice di sedici anni<br />
che racconta le sue esperienze in un diario,<br />
“l’età più difficile e più bella, piena<br />
di presagi, di piccoli sogni e di molti timori”.<br />
Sfogliando le pagine, la nostra<br />
vive e racconta i suoi rapporti con i genitori<br />
(lui un industriale burbero e severo,<br />
lei una casalinga dolce), con i due<br />
fratelli Pippo e Totta, con i compagni di<br />
classe, con l’amica Fiammetta, con la<br />
sua fervida immaginazione. Mary Jacch,<br />
Ermanno Anfossi, Gianni Mantesi e
Diciott’anni – Versilia 1966<br />
Maria Perciavalle sono tra gli altri interpreti<br />
che ruotano attorno alla protagonista.<br />
La sceneggiatura è firmata a quattro<br />
mani da Siena e Montanari.<br />
Diciott’anni – Versilia 1966 Con:<br />
Gianmarco Tognazzi, Luca Lionello,<br />
Laurentina Guidotti, Pierluigi Misasi,<br />
Gilda Portante, Margherita Buy, Aldina<br />
Martano, Mario Maranzana, Patrizia<br />
De Clara, Renzo Rinaldi, Sergio<br />
Ciulli. Produzione: Italia, 1987, drammatico,<br />
colore (18/30’).<br />
La nostalgia fa Sessanta in una serie<br />
ambientata nell’estate del 1966 in Versilia.<br />
Un gruppo di diciottenni si ritrova<br />
a confrontarsi con temi più o meno<br />
seri in una cornice epocale di grandi<br />
mutamenti: la società sta cambiando<br />
dopo il boom economico, il Concilio<br />
Vaticano II ha dato uno scossone non<br />
soltanto in chiave di spiritualità; il ’68<br />
è vicino e appaiono i primi hippies. In<br />
questo contesto viene ritratta una compagnia<br />
di amici alle prese con piccole<br />
grandi vicende quotidiane: Marco<br />
(Gianmarco Tognazzi), è l’unico di loro<br />
ad avere una villa a disposizione visto<br />
che i genitori sono in vacanza all’estero;<br />
Fabrizio (Luca Lionello) è l’organizzatore<br />
di turno, mentre nel “tempo<br />
libero” aiuta lo zio al bar dello stabilimento<br />
balneare; Flora (Laurentina<br />
Guidotti) è la più piccola del gruppo e<br />
vorrebbe apparire più grande della sua<br />
età; Mino (Pierluigi Misasi) è un ragazzo<br />
posato, attento alle evoluzioni<br />
sociali degli altri paesi; la bella Tiziana<br />
(Gilda Portante) va in cerca di una situazione<br />
affettiva stabile; Chicca<br />
(Margherita Buy) è una ragazza impegnata<br />
con idee chiare e precise. Tra gli<br />
adulti, emergono le figure di Leda (Aldina<br />
Martano), madre di Chicca e proprietaria<br />
della pensione Miramare,<br />
spesso in contrasto con la figlia; O<br />
250<br />
svaldo (Mario Maranzana), maresciallo<br />
<strong>dei</strong> vigili urbani a Viareggio,<br />
burbero con il cuore d’oro; Lina (Patrizia<br />
De Clara), moglie di Osvaldo<br />
tutta casa e negozio; Arturo (Renzo<br />
Rinaldi), gestore dello stabilimento<br />
Rodi, il quartier generale <strong>dei</strong> ragazzi;<br />
Don Gino (Sergio Ciulli), prete bonario<br />
e simpatico amante della musica<br />
moderna. Se la sigla d’apertura –<br />
Stessa spiaggia, stesso mare di Piero<br />
Focaccia – è in linea con il revival del<br />
serial, meno comprensibile risulta<br />
quella finale, I maschi di Gianna Nannini.<br />
Gli interni sono stati girati al<br />
Centro di Produzione di Torino. La serie<br />
segue il successo del bis cinematografico<br />
di Vanzina Sapore di mare,<br />
ambientato a Forte <strong>dei</strong> Marmi tra il<br />
1964 e il 1965.<br />
Dick Barton: agente speciale<br />
(Dick Barton: Special Agent) Con:<br />
Tony Vogel, Anthony Heaton, James<br />
Cosmo, John Gantrel, John G. Heller.<br />
Produzione: Gran Bretagna, 1979, avventura/spionaggio,<br />
colore (26/15’).<br />
La serie narra le avventure di Dick<br />
Barton (Tony Vogel), un veterano della<br />
Seconda guerra mondiale diventato<br />
una sorta di agente speciale che combatte<br />
il crimine. Al suo fianco si schierano<br />
Snowey White (Anthony Heaton)<br />
e Jock Anderson (James Cosmo),<br />
suoi ex commilitoni. John Gantrel interpreta<br />
Sir Richard Marley, colui che<br />
ingaggia per primo Barton per ritrovargli<br />
la figlia e il figlio; John G. Heller<br />
veste i panni di Melganik, il più acerrimo<br />
nemico del protagonista. Terence<br />
Baker e Lewis Rudd sono i produttori<br />
esecutivi del <strong>telefilm</strong> che trae origine<br />
da un serial radiofonico in onda, con un<br />
audience di 15 milioni di ascoltatori,<br />
tra il 1946 e il 1951: Barton era interpretato<br />
da Noel Johnson, il quale rice
251 Dick Tracy<br />
veva 2000 lettere a settimana e dava vita<br />
a un personaggio meno “terra terra”<br />
di quello interpretato da Vogel.<br />
Dick Powell (The Dick Powell Show;<br />
The Dick Powell Theatre) Con: Dick<br />
Powell; attori vari. Produzione: Usa,<br />
1961, drammatico, colore (60/60’).<br />
Serie antologica drammatica presentata<br />
da Dick Powell, alla sua ultima apparizione<br />
prima della scomparsa: l’ultima<br />
puntata introdotta dall’attore è<br />
stata trasmessa il primo gennaio 1963,<br />
il giorno prima della sua morte. Uno<br />
degli episodi più memorabili, scritto<br />
da Richard Alan Simmons, racconta di<br />
un camionista, interpretato da Peter<br />
Falk, che fa salire a bordo una donna<br />
incinta (Inger Stevens): Falk vinse un<br />
Emmy per la sua interpretazione. Dopo<br />
la morte di Powell alcuni volti noti<br />
lo hanno sostituito nei panni del presentatore:<br />
tra di loro spicca la presenza<br />
di John Wayne. Tra le guest-stars: June<br />
Allyson (la moglie di Powell), Telly<br />
Savalas, Lee Marvin, Gena Rowlands,<br />
Charles Boyer, Ronald Reagan e Robert<br />
Mitchum (quest’ultimo nei panni<br />
di sé stesso). Aaron Spelling e lo stesso<br />
Powell firmano da produttori. Risulta<br />
coinvolgente il tema musicale di Richard<br />
Shores che fa da collante a tutte<br />
le storie: intitolato Nervous, prevede<br />
un crescendo di percussioni, fiati e un<br />
assolo di sax tenore. La serie ha vinto<br />
un Golden Globe nel 1963 quale migliore<br />
programma dell’anno. In America<br />
il serial è andato in onda anche con<br />
il titolo The Dick Powell Theatre. In un<br />
episodio Powell interpreta il detective<br />
Amos Burke, il futuro protagonista,<br />
con il volto di Gene Barry, di La legge<br />
di Burk (1963). Sam Peckinpah compare<br />
tra i registi.<br />
Dick Tracy (Id.) Con: Ralph Byrd,<br />
Joe Devlin, Angela Greene. Produzione:<br />
Usa, 1950, avventura/poliziesco,<br />
b/n (130/30’).<br />
L’11 ottobre del 1931, mentre i film sui<br />
gangster impazzano al cinema e i giornali<br />
sono pieni di notizie di cronaca nera,<br />
il “Chicago Tribune” ospita un nuovo<br />
fumetto: disegnato da Chester<br />
Gould, si tratta della prima striscia poliziesca<br />
estremamente realistica. Dick<br />
(diminutivo di Richard, che in gergo<br />
americano significa detective) è un poliziotto<br />
tutto d’un pezzo ma non è un<br />
super-uomo: più di una volta gli capita<br />
di essere messo KO da avversari più<br />
forti e assai intelligenti; Tracy risponde<br />
alla violenza con la violenza, mosso<br />
da un’antica vendetta (i gangster hanno<br />
ucciso il padre della sua futura sposa).<br />
Il disegno assai originale di Gould<br />
– definito da qualcuno come “il Grosz<br />
<strong>dei</strong> fumetti” – dotato di un taglio molto<br />
cinematografico, porta il poliziotto dal<br />
cappello a larghe falde ad uscire dalle<br />
strips: dopo aver esordito alla radio nel<br />
1935, debutta al cinema nel 1937 con<br />
una serie di film in cui è protagonista<br />
Ralph Byrd. Lo stesso attore interpreta<br />
ancora una volta Tracy in una serie televisiva<br />
anni ’50 che termina nel ’52,<br />
l’anno della morte di Byrd. Al suo<br />
fianco nel serial: Joe Devlin è Sam<br />
Catchem, il partner di avventure di<br />
Tracy; Angela Greene veste i panni di<br />
Trueheart, la moglie dell’eroe. Per i<br />
fans del personaggio creato da Gould,<br />
il <strong>telefilm</strong> ha originato due serie di cartoon<br />
(nel 1961 e nel 1971), una parodia<br />
a fumetti (Fearless Fosdick di Al<br />
Capp) e un kolossal hollywoodiano<br />
nel ’90, con Warren Beatty quale protagonista-regista.<br />
Per la cronaca, il fumetto<br />
di Gould apparve per la prima<br />
volta in Italia sull’“Illustrazione <strong>dei</strong> ragazzi”<br />
(26 luglio 1945), per poi passare<br />
sulle pagine di “Robinson” (dal 27
Dick Turpin 252<br />
settembre 1945 al 12 aprile 1947) e<br />
trovare la consacrazione con la pubblicazione<br />
su “Linus” nel 1965.<br />
Dick Turpin (Id.) Con: Richard O’<br />
Sullivan, Michael Deeks, David<br />
Dakar, Christopher Benjamin. Produzione:<br />
Gran Bretagna, 1979, avventura,<br />
colore (30/30’).<br />
La leggenda del bandito inglese Dick<br />
Turpin diventa un serial televisivo grazie<br />
al volto di Richard O’Sullivan. La<br />
storia ha inizio quando Turpin, tornato<br />
a Flanders dopo il servizio militare,<br />
scopre che la sua eredità è stata dilapidata<br />
da un proprietario terriero senza<br />
scrupoli: da qui la sua decisione di diventare<br />
una sorta di Robin Hood del<br />
XVIII secolo. Tra coloro che il nostro<br />
incontra on the road: il giovane alleato<br />
Nick Smith detto “Swiftnick” (Michael<br />
Deeks), il capitano Spiker (David<br />
Dakar) e il malvagio di turno, Sir<br />
John Glutton (Christopher Benjamin).<br />
La serie ideata da Richard Carpenter è<br />
prodotta da Sidney Cole e Paul Knight<br />
per la London Weekend Television<br />
(LWT). La colonna sonora è composta<br />
da Dennis King. Charles Crichton, il<br />
regista di Un pesce di nome Wanda<br />
(1988), compare dietro la macchina da<br />
presa. Tra le guest-stars si fanno notare<br />
Ed Bishop (il comandante Stryker di<br />
UFO), Patrick Macnee (Agente speciale)<br />
e Donald Pleasence.<br />
Dick Van Dyke (The Dick Van Dyke<br />
Show) Con: Dick Van Dyke, Mary Tyler<br />
Moore, Morey Amsterdam, Rose<br />
Marie, Carl Reiner, Richard Deacon,<br />
Jerry Paris, Anna Morgan Guilbert,<br />
Larry Matthews. Produzione: Usa,<br />
1961, sit-com, b/n (158/30’).<br />
CULT<br />
Dopo un inizio zoppicante – tanto che<br />
nella prima stagione non è riuscita a<br />
entrare nella classifica <strong>dei</strong> 35 programmi<br />
più visti d’America – la sitcom<br />
è diventata in seguito uno degli<br />
appuntamenti più popolari di metà anni<br />
’60. La serie si segnala altresì per essere<br />
stata tra le prime a raccontare di<br />
due personaggi che lavorano in televisione;<br />
Rob Petrie (Dick Van Dyke) è<br />
capo-sceneggiatore del varietà tv The<br />
Alan Brady Show, sua moglie Laura<br />
(Mary Tyler Moore) è un’ex ballerina:<br />
sia Van Dyke che la Moore sarebbero<br />
tornati a interpretare ruoli del piccolo<br />
schermo successivamente (il primo in<br />
Le pazze storie di Dick Van Dyke nel<br />
1971, la seconda in Mary Tyler Moore<br />
Show nel 1970). Tra gli altri personaggi<br />
che ruotano attorno alla coppia: lo<br />
spiritoso sceneggiatore di commedie<br />
Buddy Sorrell (Morey Amsterdam); la<br />
cacciatrice di mariti – anch’essa sceneggiatrice<br />
– Sally Rogers (Rose Marie);<br />
la star vanitosa dello show, Alan<br />
Brady (Carl Reiner); il produttore Mel<br />
Cooley (Richard Deacon), cognato di<br />
Brady; il dentista Jerry Helper (Jerry<br />
Paris), il vicino <strong>dei</strong> Petrie a New Rochelle;<br />
Millie (Anna Morgan Guilbert),<br />
la moglie di Jerry; Richie (Larry<br />
Matthews), il giovane figlio della coppia<br />
protagonista. Saltuariamente compare<br />
anche Jerry Van Dyke, il fratello<br />
di Dick, nei panni di Stacy Petrie, il<br />
fratello di Rob. Ideata da Carl Reiner,<br />
la serie che ha vinto 6 Emmy Awards e<br />
2 Golden Globe conta una puntata-pilota<br />
– trasmessa il 19 luglio 1960 sulla<br />
CBS – in cui lo stesso Reiner interpreta<br />
Rob e Barbara Britton veste i panni di<br />
Laura. La produzione della sit-com<br />
vanta la supervisione di Sheldon Leonard;<br />
molti <strong>dei</strong> 158 episodi sono stati<br />
scritti da Bill Persky e Sam Denoff, in<br />
seguito divenuti produttori insieme a<br />
Danny Thomas e allo stesso Reiner.<br />
Quest’ultimo è tornato nel ruolo di
253 Diego al 100%<br />
Alan Brady in un episodio di Innamorati<br />
pazzi trasmesso in America nel<br />
febbraio del 1995. Jerry Paris compare<br />
più di una volta anche dietro la macchina<br />
da presa; più di rado, invece,<br />
Leonard e l’instancabile Reiner, il<br />
quale è arrivato addirittura a prestare la<br />
sua voce originale per gli annunci <strong>dei</strong><br />
voli in aeroporto. La canzone tema –<br />
“Bupkiss” – è firmata da Sam Denoff,<br />
la colonna sonora è composta da Earle<br />
H. Hagen. Garry Marshall, in seguito<br />
dietro le quinte di Happy Days e qui tra<br />
gli sceneggiatori della sit-com, compare<br />
in un episodio nei panni di un barista.<br />
La CBS ha trasmesso una puntataretrospettiva<br />
– The Dick Van Dyke<br />
Show Remembered – il 23 maggio<br />
1994.<br />
Dieci sono pochi (Just the Ten of<br />
Us) Con: Bill Kirchenbauer, Deborah<br />
Harmon, Heather Langenkamp, Brooke<br />
Theiss, Jamie Luner, Jo Ann Willette,<br />
Heidi Zeigler, Matt Shakman, Jeremy<br />
e Jason Korstjens, Frank Bonner.<br />
Produzione: Usa, 1988, sit-com, colore.<br />
(47/30’)<br />
Dopo essere stato licenziato per tagli al<br />
personale dall’istituto superiore dove<br />
insegnava da dodici anni, Graham<br />
Lubbock (Bill Kirchenbauer) decide<br />
di accettare un nuovo incarico in una<br />
scuola cattolica di Eureka, in California.<br />
Insieme alla moglie incinta Elizabeth<br />
(Deborah Harmon), lo seguono<br />
nella nuova vita i rimanenti figli: la<br />
primogenita Marie (Heather Langenkamp),<br />
la civettuola Wendy<br />
(Brooke Theiss), l’obesa Cindy (Jamie<br />
Luner), la colta Constance (Jo Ann<br />
Willette), la geniale Sherry (Heidi Zeigler),<br />
l’oppresso Graham Jr. (Matt<br />
Shakman), il trottellerante Harvey (interpretato<br />
dai gemelli Jeremy e Jason<br />
Korstjens). Insieme al cane Hooter e al<br />
bebè in arrivo sono dieci. All’inizio solo<br />
Graham Jr. e Hooter sembrano felici<br />
di cambiar aria, poi la voglia di rifarsi<br />
una vita contagia tutta la famiglia che<br />
si ritrova in un paese, come afferma<br />
spesso il capo-famiglia, “dove si può<br />
lasciare la porta aperta anche di notte”.<br />
Frank Bonner è Padre Hargis, il direttore<br />
della scuola. Dan Guntzelman e<br />
Steve Marshall sono i creatori-produttori<br />
della serie che in realtà è uno spinoff<br />
di Genitori in blue jeans (1985)<br />
grazie al personaggio-collante di<br />
Graham. Matt LeBlanc (Friends)<br />
compare da guest-star in più di una<br />
puntata. Il tema musicale – “Doin’It<br />
The Best I Can” – è cantato da Bill<br />
Medley. Una curiosità “tagliente” lega<br />
quattro interpreti della serie a Freddie<br />
Krueger: la Langenkamp è stata protagonista<br />
del primo, del terzo e dell’ultimo<br />
capitolo della saga di Nightmare<br />
(rispettivamente nel 1984, 1987 e<br />
1994); Jo Ann Willette appare nella<br />
prima scena diNightmare 2 - La rivincita<br />
(1985); Brooke Theiss ha partecipato<br />
a Nightmare 4 - Il non risveglio<br />
(1988); il personaggio di Graham Jr.<br />
tiene appeso in camera un poster di<br />
Freddy Krueger.<br />
Diego al 100% Con: Diego Abatantuono,<br />
Marco Baldi, Lucia Vasini,<br />
Marcello Romolo, Valerio Staffelli,<br />
Maurizio (Icio) De Romedis. Produzione:<br />
Italia, 1985, sit-com, colore<br />
(20/30’).<br />
Un Abatantuono con la cadenza ancora<br />
“eccezzziunale” è protagonista e<br />
ideatore di una sit-com autoprodotta<br />
dai canali che un tempo formavano il<br />
network Euro-Tv (la serie in oggetto<br />
era tra le perle della programmazione:<br />
veniva proposta bisettimanalmente in<br />
prima serata). La storia ruota attorno al<br />
bar di periferia dell’amico Marco
Difesa ad oltranza<br />
(Marco Baldi), dove trova dimora nel<br />
retrobottega il “ras del quartiere” Diego<br />
(Abatantuono), definito dallo stesso<br />
interprete come “un personaggio<br />
positivo, fondamentalmente buono, è<br />
un po’ come tanti giovani che vorrebbero<br />
fare qualcosa di importante ma<br />
non ci riescono”. Le storie che lo vedono<br />
protagonista coinvolgono anche la<br />
cassiera Jole (Lucia Vasini), più simpatica<br />
che bella. L’attore “terrunciello”<br />
dà vita altresì a Minniti, un impresario<br />
che tratta nani e ballerine, “un<br />
po’come il Woody Allen in Broadway<br />
Danny Rose, ma soprattutto come<br />
l’Alberto Sordi di Una vita difficile,<br />
l’italiano viscido che si arrabatta in<br />
mille modi”. Tra gli altri volti in scena<br />
si notano Marcello Romolo e un Valerio<br />
Staffelli non ancora “tapiroforo”; la<br />
sit-com è scritta da Maurizio (Icio) De<br />
Romedis, il quale compare anche sul<br />
set nei panni di un rappresentante di<br />
commercio. Abatantuono, che ha elaborato<br />
l’idea della serie insiema all’impresario<br />
Maurizio Totti, si diletta<br />
anche alla regia con la cilena Pamela<br />
Cantuarias. Le riprese sono state effettuate<br />
allo Studio One di Milano.<br />
Difesa ad oltranza (Owen Marshall:<br />
Counselor at Law) Con: Arthur<br />
Hill, Lee Majors, Reni Santoni, David<br />
Soul, Joan Darling, Christine Matchett.<br />
Produzione: Usa, 1971, legale,<br />
colore (6/60’).<br />
Un procuratore vedovo che lavora a<br />
Santa Barbara è protagonista di un serial<br />
che si va ad aggiungere ai numerosi<br />
<strong>telefilm</strong> “legali” di moda negli anni<br />
’70. Arthur Hill interpreta Owen Marshall,<br />
affiancato da un gruppo di soci e<br />
colleghi: Jess Brandon (Lee Majors,<br />
che in quel periodo appariva in contemporanea<br />
ne L’uomo da sei milioni<br />
di dollari), Danny Paterno (Reni San<br />
254<br />
toni) e Ted Warrick (David Soul).<br />
Completano il cast Joan Darling nei<br />
panni della segretaria Frieda Krause e<br />
Christine Matchett in quelli di Melissa,<br />
la figlia dodicenne del protagonista.<br />
Gli ideatori della serie sono David Victor<br />
e Jerry McNeely, quest’ultimo docente<br />
di legge all’Università del Wisconsin;<br />
Victor firma altresì da produttore<br />
esecutivo. Steven Spielberg compare<br />
dietro la macchina da presa di un<br />
episodio. Susan Sarandon, Tom Selleck<br />
e John Travolta sono tra le gueststars<br />
che si alternano sul set. In alcune<br />
puntate da cross-over Marshall entra<br />
indirettamente in contatto con l’affine<br />
Marcus Welby: in un’occasione difende<br />
il padre di un paziente del dottore, in<br />
un altro episodio assume la difesa del<br />
dottor Kiley in una causa di paternità.<br />
Di fronte alla legge Con: interpreti<br />
vari. Produzione: Italia, 1967, legale,<br />
b/n (19/30’).<br />
Una serie anomala per raccontare i diversi<br />
modi di porsi di fronte alla legge,<br />
da colpevoli, da vittime, da testimoni.<br />
Curato da Diego Fabbri e Vico Faggi,<br />
non privo di lunghi monologhi rivolti<br />
in camera, l’appuntamento manifesta<br />
l’intenzione di trattare problemi giuridici<br />
e di attualità con intenti didattici.<br />
Tra gli attori spiccano le presenze di<br />
Turi Ferro, Arnoldo Foà, Carlo Reali,<br />
Riccardo Garrone, Ivo Garrani, Paolo<br />
Ferrari, Nino Castelnuovo, Gabriele<br />
Lavia, Vittorio Mezzogiorno. L’episodio<br />
L’infedele è stato scritto da Oreste<br />
Del Buono.<br />
Dimensione Alpha (Otherworld)<br />
Con: Sam Groom, Gretchen Corbett,<br />
Tony O’Dell, Jonna Lee, Brandon<br />
Crane, Chris Hebert, Jonathan Banks.<br />
Produzione: Usa, 1985, fantascienza,<br />
colore (8/60’).
255 Dio vede e provvede<br />
Un altro mondo. È quello che vede<br />
coinvolta una “tipica famiglia americana<br />
del Sud della California” in visita<br />
alle piramidi egizie allorquando si ritrova<br />
al centro di un vortice misterioso<br />
che la trascina in un universo parallelo,<br />
dove nulla è quello che sembra. Fanno<br />
parte della comitiva: il capo-famiglia<br />
Hal Sterling (Sam Groom), sua moglie<br />
June (Gretchen Corbett), il primogenito<br />
diciottenne Trace (Tony O’Dell), la<br />
figlia diciassettenne Gina (Jonna Lee)<br />
e l’undicenne Smith (interpretato da<br />
Brandon Crane e Chris Hebert). Jonathan<br />
Banks è il comandante Nuveen<br />
Kroll, il malvagio che perseguita gli<br />
Sterling nell’“altro mondo”. Nell’altra<br />
dimensione, gli Sterling si imbattono<br />
in una sorta di inferno dantesco, con<br />
tanto di gironi: c’è la zona adibita a miniera<br />
in cui abitano e lavorano gli androidi,<br />
una società in cui le famiglie si<br />
sono ribellate alla legge, il villaggio in<br />
cui ai nuovi arrivati viene tolta la vita<br />
per assicurare agli altri l’eterna giovinezza.<br />
Per tutta la serie i protagonisti<br />
cercano, senza trovarla, una via d’uscita;<br />
la “porta” tra questo e l’altro<br />
mondo è causata da uno strano allineamento<br />
<strong>dei</strong> pianeti. Non pochi spunti<br />
del serial sono stati ripresi nel fantakolossal<br />
cinematografico Stargate<br />
(1994). Paul Michael Glaser, lo Starsky<br />
televisivo, è tra i registi della serie<br />
ideata e prodotta da Philip De Guerre e<br />
Roderick Taylor. La colonna sonora e<br />
il tema musicale sono composti da<br />
Sylvester Levay. La piramide dove avviene<br />
il salto temporale è quella di<br />
Cheope.<br />
Dinosauri (Dinosaurs) Con: interpreti<br />
vari. Produzione: Usa, 1991, sitcom,<br />
colore (65/30’).<br />
Sit-com anomala ambientata all’epoca<br />
<strong>dei</strong> dinosauri, per la precisione nel<br />
60.000.003 a.C. La premessa è che in<br />
quegli anni gli esseri del Giurassico<br />
non si preoccupavano affatto della loro<br />
estinzione e conducevano vita mondana,<br />
trattando i pochi cavernicoli come<br />
bestie feroci. Il risultato è una satira<br />
palese della società umana con tutti i<br />
suoi difetti e i suoi luoghi comuni, come<br />
nelle puntate in cui si parla di tasse<br />
o di astio tra suoceri. I dinosauri al centro<br />
delle vicende sono interpretati da<br />
attori umani in costume, mentre le loro<br />
espressioni facciali sono create tramite<br />
un processo di “audio animatronics”;<br />
tutti i protagonisti sono doppiati in originale<br />
da attori diversi da quelli in scena.<br />
Fanno parte della storia: il 44enne<br />
megalosauro Earl Sinclair, il quale lavora<br />
per una compagnia che disbosca<br />
foreste per costruirci città; la moglie<br />
sensibile e pragmatica Fran; i figli<br />
Robbie, di “soli” quattordici anni, la<br />
materialistica Charlene, di dodici e il<br />
piccolo Baby; nonna Ethyl, la mamma<br />
di Fran; Roy Hess, il miglior amico di<br />
Earl; B.D. Richfield, il capo tirannico<br />
del protagonista. Baby passa le ore davanti<br />
alla tv a guardare un serial che<br />
s’intitola Mr. Ugh: al contrario della<br />
serie Mister Ed, dove a parlare era un<br />
cavallo, qui a emettere suoni è un uomo<br />
delle caverne. I cognomi di Earl,<br />
Roy e B.D. sono stati scelti con una ragione:<br />
Sinclair, Hess e Richfield sono<br />
marche di benzina “estinte” nel tempo.<br />
La serie, nata da un’idea di Jim Henson<br />
(il papà <strong>dei</strong> Muppets autore anche<br />
degli effetti speciali realizzati alla<br />
Henson Productions’Creature Shop di<br />
Londra) è prodotta dal figlio Brian<br />
Henson e da Michael Jacobs, il quale<br />
firma da creatore insieme a Bob<br />
Young.<br />
Dio vede e provvede Con: Angela<br />
Finocchiaro, Marisa Laurito, Antonio
Dipartimento S<br />
Catania, Nathalie Guetta, Evelina Gori,<br />
Giovanna Rotellini, Zuleika dos<br />
Santos, Dario Vergassola, Mauro Pirovano,<br />
Stefano Masciarelli, Antonella<br />
Attili. Produzione: Italia, 1996, sitcom,<br />
colore (12/60’).<br />
COTTO<br />
Dopo il successo del ciclo di film-tv<br />
omonimi, le comiche avventure di<br />
Suor Amelia (Angela Finocchiaro) diventano<br />
una serie televisiva in cui, come<br />
spesso accade, gli episodi vengono<br />
accorpati in coppia per la prima serata.<br />
Al centro delle vicende ci sono Amelia<br />
e il suo doppio: Giuditta, sorella gemella<br />
che la suora crede in Australia<br />
nonché fonte inesauribile di guai. Quest’ultima<br />
vuole assolutamente convincere<br />
la sorella a lasciare il convento<br />
dopo che uno zio ha promesso alle due<br />
gemelle un’eredità di un milione di<br />
dollari solo a patto che Amelia desista<br />
dalla sua vocazione. Da questo presupposto<br />
nasce una storia ricca di equivoci<br />
e scambi di persona che coinvolgono<br />
la Madre Superiora (Marisa<br />
Laurito), il malavitoso detto “il Principe”<br />
(Antonio Catania), Suor Letizia<br />
(Nathalie Guetta), Suor Gemma (Evelina<br />
Gori), Suor Delfina (Giovanna<br />
Rotellini), Suor Tikonokono (Zuleika<br />
dos Santos), Erminio (Dario Vergassola),<br />
Nasello (Mauro Pirovano) e una<br />
schiera di guest-stars: tra le altre, Lino<br />
Toffolo, Marina Massironi e Demetra<br />
Hampton. Stefano Masciarelli interpreta<br />
il notaio; Antonella Attili veste i<br />
panni di Ida. Rispetto ai film-tv, del cast<br />
originale “sopravvive” la sola Finocchiaro.<br />
In più di un’occasione Suor<br />
Amelia si rivolge alla Madonna come<br />
faceva Don Camillo-Fernandel con<br />
Gesù: nella cartella stampa si legge<br />
che, tra i crismi della serie, ci sono<br />
quelli di “non cadere nel blasfemo e<br />
toccare momenti di contenuto spiritua<br />
256<br />
le in un contesto sempre brillante”. Enrico<br />
Oldoini, già dietro la cinepresa del<br />
primo ciclo, è il regista del <strong>telefilm</strong> in<br />
compagnia del debuttante Paolo Costella,<br />
sceneggiatore con lo stesso Oldoini.<br />
Le riprese sono state effettuate<br />
lungo 23 settimane nel centro di Roma,<br />
tra la chiesa di Via <strong>dei</strong> Lucchesi e<br />
l’Almo Collegio Capranica. Alessandro<br />
Jacchia firma da produttore esecutivo;<br />
le musiche originali sono di Claudio<br />
Capponi.<br />
Dipartimento S (Department S)<br />
Con: Peter Wyngarde, Joel Fabiani,<br />
Rosemary Nicols, Dennis Alaba Peters.<br />
Produzione: Gran Bretagna,<br />
1970, poliziesco/spionaggio, colore<br />
(28/60’).<br />
La Missione Impossibile inglese racconta<br />
le avventure di un gruppo di detective<br />
specializzati nello sventare crimini<br />
internazionali d’alto livello per<br />
ordine del governo di Sua Maestà. Tra<br />
di loro: lo scrittore di gialli Jason King<br />
(Peter Wyngarde), il quale non manca<br />
di chiedersi come si sarebbe comportato<br />
Mark Caine, il detective al centro<br />
<strong>dei</strong> suoi romanzi; l’americano Stewart<br />
Sullivan (Joel Fabiani), che si diverte<br />
a smontare le fantasiose teorie di<br />
King; Annabelle Hurst (Rosemary Nicols)<br />
l’affascinante esperta di computer;Sir<br />
Curtis Seretse (Dennis Alaba<br />
Peters), lo zio di Annabelle a capo della<br />
squadra. Il Dipartimento S di cui<br />
fanno parte i protagonisti è una sezione<br />
speciale dell’Interpol con base a<br />
Parigi. Tra i casi affrontati, spiccano<br />
quelli dell’aereo sparito per sei giorni<br />
o il manichino che distrugge automobili.<br />
Il produttore Monty Berman è altresì<br />
l’ideatore, insieme a Dennis<br />
Spooner, della serie che nel 1971 ha<br />
dato vita allo spin-off Jason King, in<br />
cui il romanziere dalle camicie psiche
257 Disokkupati<br />
deliche e dalle mini-cravatte assurge a<br />
unico detective di storie più realistiche.<br />
Anthony Hopkins compare in un<br />
cameo. Le riprese sono state effettuate<br />
nei mitici studi Pinewood. La colonna<br />
sonora è composta da Edwin Astley.<br />
Diritto di difesa (Id.) Con: Remo Girone,<br />
Martina Colombari, Giulio Base,<br />
Piera Degli Espositi, Michele Venitucci,<br />
Samuela Sardo, Carlo Giuseppe<br />
Gabardini, Stefania Spugnini. Produzione:<br />
Italia, 2003, legale, colore<br />
(26/60’).<br />
STRACOTTO<br />
Definito alla conferenza stampa di<br />
presentazione “un prodotto trendy ed<br />
elegante” dal Direttore di Rai Fiction<br />
Agostino Saccà, il serial è il primo in<br />
Italia a raccontare le modifiche del nostro<br />
Codice di procedura penale, in base<br />
alle quali si consente agli avvocati la<br />
facoltà di investigare indipendentemente<br />
dalla Procura (il disegno di legge<br />
prendeva il nome del padre di tutti<br />
gli avvocati televisivi: Perry Mason).<br />
La storia ruota attorno a uno studio legale<br />
situato in un palazzo del centro<br />
storico di Roma, gestito dal principe<br />
del foro Cosimo Valieri (Remo Girone),<br />
altresì docente universitario di<br />
procedura penale. Tra cause giudiziarie<br />
e casi personali, si muovono: Chiara<br />
Barbieri (Martina Colombari), determinata<br />
e battagliera avvocatessa penalista;<br />
Massimo Gillardi (Giulio Base),<br />
affascinante ed elegante avvocato<br />
specializzato in Diritto societario; Silvia<br />
Malatesta (Piera Degli Espositi), la<br />
quale si batte in aula per quanto riguarda<br />
il Diritto di famiglia. Accanto a loro<br />
quattro, apparentemente avulsi da<br />
qualsiasi gerarchia, l’investigatore privato<br />
Fabio Galli (Michele Venitucci)<br />
sfodera la lente d’ingrandimento nei<br />
casi che necessitano un approfondi<br />
mento d’indagine. In seconda linea,<br />
una schiera di giovani avvocati, collaboratori<br />
e praticanti: tra di loro spiccano<br />
la 23enne Matilde Soavi (Samuela<br />
Sardo), praticante pasticciona appena<br />
laureatasi; il simpatico avvocato trentenne<br />
Matteo Rossi (Carlo Giuseppe<br />
Gabardini), non ancora associato e pignolo<br />
fino all’esasperazione; Grazia<br />
Martini (Stefania Spugnini), la storica<br />
segretaria di Valieri. Il motto dello studio<br />
è: “assistere un imputato significa<br />
difendere il suo diritto contro il rischio<br />
del pregiudizio”. La serie ha richiesto<br />
oltre 300 location e altrettanti attori<br />
(tra quelli fissi, ricorrenti e di passaggio);<br />
più di 2500 le comparse. Per documentarsi,<br />
Martina Colombari ha frequentato<br />
aule di tribunali e ha passato<br />
in rassegna molta fiction con protagoniste<br />
avvocatesse (“sono stata assolutamente<br />
conquistata dall’interpretazione<br />
di Susan Sarandon ne Il cliente”).<br />
Gli ideatori del <strong>telefilm</strong> sono<br />
Mauro Casiraghi, Nicola Lusardi, Ivan<br />
Orano e Renato Pezzini; gli sceneggiatori<br />
Anna Mittone, Luca Rossi e lo<br />
stesso Casiraghi hanno affermato di<br />
essersi ispirati al ricordo di Perry Mason,<br />
“anche se abbiamo dovuto fare i<br />
conti con la situazione processuale italiana”;<br />
alla presentazione, Rossi ha<br />
chiosato che “si tratta di una derivazione<br />
del legal-thriller di Grisham, pur<br />
con i limiti di budget”. Chissà la faccia<br />
del produttore Enzo Tarquini...<br />
Disokkupati Con: Pierfrancesco Loche,<br />
Adolfo Margiotta, Sabrina Impacciatore,<br />
Paolo Ferrari, Stefano Masciarelli,<br />
Francesca Reggiani. Produzione:<br />
Italia, 1997, sit-com, colore (40/30’).<br />
COTTO<br />
Più che di una serie si tratta di un esperimento:<br />
un misto di sit-com e varietà<br />
ideato da Pierfrancesco Loche e scritto
Distretto di polizia<br />
dalle autrici del programma satirico<br />
Avanzi. Lo stesso Loche interpreta il<br />
dottor Ignazio Settimo Porcu, laureato<br />
dal 1988 ma ancora disoccupato. Stessa<br />
condizione per i suoi due coinquilini,<br />
Speranzo Zammataro (Adolfo<br />
Margiotta) e Caterina (Sabrina Impacciatore):<br />
il trio divide l’appartamento<br />
di Amelio Spina (Paolo Ferrari), un<br />
pensionato che ha subaffittato tutti gli<br />
angoli della sua casa, ripostiglio compreso.<br />
A tutti loro si affiancano il tassista<br />
Mario (Stefano Masciarelli), che<br />
misura il traffico in base alla “scala<br />
Rutelli” e, in apposite “finestrelle” che<br />
si aprono sullo schermo, l’Osservatore<br />
di Pavia, il quale ha il compito di controllare<br />
gli equilibri politici e la par<br />
condicio di quanto viene detto. Nel cast,<br />
reduce dalla “tv delle ragazze”, fa la<br />
sua comparsa Francesca Reggiani.<br />
Paolo Silvestri è autore delle musiche.<br />
Distretto di polizia Con: Isabella<br />
Ferrari, Giorgio Tirabassi, Carlotta Natoli,<br />
Ricky Memphys, Serena Bonanno,<br />
Simone Corrente, Giovanni Ferreri,<br />
Lorenzo Flaherty, Ivana Monti, Lavinia<br />
Guglierman, Tony Sperandeo,<br />
Cristina Moglia, Roberto Nobile, Marco<br />
Mazzocca, ROberto Citran, Stefania<br />
Orsola Garello, Claudia Pandolfi,<br />
Giorgio Pasotti, Giulia Michelini, Giuseppe<br />
Cederna, Stefano Pesce, Francesco<br />
Vitello, Fabrizio Contri. Produzione:<br />
Italia, 2000, poliziesco, colore<br />
(100/60’).<br />
Dopo che la mafia gli ha ucciso il marito,<br />
il commissario Giovanna Scalise<br />
(Isabella Ferrari) viene trasferita dalla<br />
Sicilia a un distretto di Roma, in attesa<br />
del maxi-processo che giudicherà gli<br />
assassini. Nel suo nuovo incarico al<br />
decimo Tuscolano, si trova di fronte<br />
l’ispettore capo Roberto Ardenzi<br />
(Giorgio Tirabassi); la moglie Angela<br />
258<br />
(Carlotta Natoli), psicologa e collaboratrice<br />
del commissariato; Mauro Belli<br />
(Ricky Memphys), amico d’infanzia<br />
di entrambi; Nina Moretti (Serena Bonanno),<br />
giovane agente scelto innamorata<br />
del collega Luca Benvenuti (Simone<br />
Corrente); il vice sovrintendente<br />
Ingargiola (Giovanni Ferreri), dai verbali<br />
perlopiù incomprensibili; lo stravagante<br />
ispettore Walter Manrico (Lorenzo<br />
Flaherty), con la sua personale<br />
rete d’informatori. Nella vita di Giovanna<br />
ruotano anche gli affetti familiari:<br />
la mamma Caterina (Ivana Monti), i<br />
figli Livia (Lavinia Guglierman) di 14<br />
anni e il piccolo Federico. Nel secondo<br />
ciclo la Scalise cerca di rifarsi una vita<br />
affettiva con l’ispettore Walter Manrico,<br />
mentre l’ombra del passato incombe<br />
con la figura del malavitoso Vito<br />
Tonnara (Tony Sperandeo), in cerca di<br />
vendetta dopo che suo figlio è morto in<br />
carcere; Valeria Ruggero (Cristina<br />
Moglia) è il nuovo agente scelto;<br />
emergono maggiormente i profili dell’agente<br />
Antonio Parmesan (Roberto<br />
Nobile), la memoria storica del distretto<br />
e del simpatico piantone Ugo Lombardi<br />
(Marco Mazzocca). Alla fine<br />
della seconda stagione Angela muore:<br />
sembra caduta accidentalmente da un<br />
tetto per salvare lo psicopatico Fernando<br />
Monti (Roberto Citran); in realtà un<br />
video amatoriale svelerà che è stata<br />
spinta per vendetta da Carla (Stefania<br />
Orsola Garello), la sorella di Fernando.<br />
Dopo la gravidanza e dopo aver<br />
partorito, la Scalise e Manrico si trasferiscono:<br />
al Tuscolano arriva la più<br />
emotiva Giulia Corsi (Claudia Pandolfi),<br />
donna d’azione che nasconde nella<br />
vita privata un dolore che condivide<br />
solo con la sorella minore Sabina<br />
(Giulia Michelini) e con il fidanzato<br />
Paolo Libero (Giorgio Pasotti), che<br />
vorrebbe offrirle la serenità che cerca.
259 District,The<br />
La Scalise-Ferrari torna in un episodio<br />
della terza stagione in cui esplode un<br />
pacco-bomba al Distretto (il mittente è<br />
la solita Carla Monti). Tra le guest star,<br />
Pietro Taricone interpreta un pesce<br />
piccolo della malavita, mentre l’ex<br />
pornostar Selen veste i panni di se stessa.<br />
Nel quarto ciclo, contraddistinto<br />
dall’assassinio di Libero, entrano in<br />
scena le figure di Luigi Greco (Giuseppe<br />
Cederna), Valerio (Stefano Pesce),<br />
Corrado Esposito (Francesco Vitello)<br />
e del prof. De Santis (Fabrizio<br />
Contri). La serie ha registrato un sospetto<br />
di censura nei confronti dell’agente<br />
Benvenuto, sparito dal distretto<br />
dopo le perplessità ricevute dall’Ufficio<br />
relazioni esterne della Polizia di<br />
Stato sulla sua più che presunta omossessualità.<br />
Pietro Valsecchi è l’ideatore<br />
del <strong>telefilm</strong> insieme a Simone De<br />
Rita, mentre firma da produttore con<br />
Camilla Nesbitt. Le musiche sono<br />
composte da Pivio e Aldo De Scalzi.<br />
Raoul Bova compare da guest-star nei<br />
panni del marito ucciso di Giovanna<br />
Scalise. Nel 2004, in occasione del<br />
sondaggio lanciato dall’Accademia<br />
<strong>dei</strong> Telefilm per i 50 anni della tv in Italia,<br />
Distretto di polizia è stata eletta<br />
“miglior serie italiana di tutti i tempi”.<br />
District,The (Id.) Con: Craig T. Nelson,<br />
Jayne Brook, Roger Aaron<br />
Brown, Justin Theroux, Lynne Thigpen,<br />
Elisabeth Marvel, Sean Patrick<br />
Thomas, Segun Ajaga, William Turner,<br />
Daphnee Duplaix, Jonathan LaPaglia,<br />
Wayne Duvall, David O’Hara,<br />
Gregalan Wiliams, Kristen Wilson,<br />
Rita S. Jett, Ving Rhames, Joseph C.<br />
Phillips, John Amos, Jaclyn Smith.<br />
Produzione: Usa, 2000, polizieso, colore<br />
(88/60’).<br />
È sempre deleterio trasmettere in ritardo<br />
una serie televisiva che di sguincio<br />
parla di politica e attualità sociale, soprattutto<br />
in tempi recenti, quando le<br />
sceneggiature <strong>dei</strong> telfilm sembrano<br />
tratte direttamente dai telegiornali.<br />
Non sfugge a questa considerazione il<br />
serial, giunto in Italia dopo 4 anni dal<br />
debutto americano, che racconta gli<br />
sforzi (vani) delle autorità di Washington<br />
D.C. di abbassare il tasso di criminalità,<br />
tre volte superiore alla media<br />
nazionale. In realtà il serial si ispira alla<br />
figura di Jack Maple, il capo della<br />
polizia di New York scelto nel 1994<br />
dal sindaco Rudolph Giuliani per ridurre<br />
il numero di omicidi commessi<br />
nella Grande Mela. Non è un caso che<br />
lo stesso Maple firmi il <strong>telefilm</strong> al fianco<br />
dell’ideatore Terry George. La serie<br />
racconta la storia di Jack Mannion<br />
(Craig T. Nelson), il nuovo capo della<br />
polizia di Washington fortissimamente<br />
voluto dal vicesindaco Mary Ann<br />
Mitchell (Jayne Brook), favorevolmente<br />
impressionata dai risultati da lui<br />
raggiunti a Boston e Newark, che in<br />
quanto a criminalità non sono certo <strong>dei</strong><br />
posti idilliaci. Noncurante dell’ostilità<br />
che gli dimostrano i nuovi colleghi – a<br />
partire dal vice Joe Noland (Roger<br />
Aaron Brown), il quale anelava al suo<br />
posto – Mannion non indugia ad applicare<br />
i suoi metodi alternativi all’MPD<br />
(Metro Police Department). Affiancato<br />
da Nick Pierce (Justin Theroux),<br />
a capo delle relazioni pubbliche,<br />
il nostro riorganizza l’intero dipartimento,<br />
mentre a Ella Farmer<br />
(Lynne Thigpen), un’impiegata dell’ufficio<br />
statistica, affida un ingegnoso<br />
sistema computerizzato in grado, tra<br />
l’altro, di assegnare i singoli casi ai detective<br />
più indicati a risolverli. Nello<br />
staff di Mannion, poco incline all’umorismo,<br />
spiccano anche: l’agente<br />
Nancy Parras (Elisabeth Marvel), responsabile<br />
dell’ufficio amministrati
Divisi dalla legge<br />
vo; il giovane e intelligente ex marine<br />
Temple Page (Sean Patrick Thomas);<br />
il suo partner di pattuglia, l’irlandese<br />
Danny “Mac” McGregor (David<br />
O’Hara), ex poliziotto della Royal Ulster<br />
Constabulary. Dopo alcuni episodi<br />
di ambientamento, Mannion conquista<br />
il rispetto di tutti, Noland compreso.<br />
Si susseguono poi molti colpi di<br />
scena: Ella ottiene la custodia del nipote<br />
Ricky (interpretato dapprima da<br />
Segun Ajaga, quindi da William Turner)<br />
dopo che sua madre è stata uccisa<br />
dal marito; la fidanzata di Temple, l’infermiera<br />
Giselle (Daphnee Duplaix),<br />
viene uccisa da uno squilibrato in corsia;<br />
Ella scopre di avere ancora il tumore<br />
al seno che 5 anni prima pensava<br />
di aver sconfitto: il suo posto viene<br />
preso dal cinico detective Kevin Debreno<br />
(Jonathan LaPaglia), con il quale<br />
Temple si scazza in più di un’occasione;<br />
Nancy, che dapprima fila con<br />
Mac, subisce le attenzioni del sergente<br />
Phil Brandeer (Wayne Duvall); Ella<br />
conosce su un bus il maneggione Clive<br />
Rodgers (Gregalan Williams), se ne<br />
innamora e si sposa. Nella terza stagione,<br />
Kendall Truman (Kristen Wilson)<br />
diventa la nuova addetta stampa di<br />
Mannion e Ferris Gluck (Rita S. Jett)<br />
la sua nuova assistente amministrativa;<br />
Jack incontra non poche difficoltà<br />
con il procuratore generale Troy Hatcher<br />
(Ving Rhames), così come con il<br />
nuovo sindaco Morgan Douglas (Joseph<br />
C. Phillips), sostituto del predecessore<br />
Etan Baker (John Amos), estimatore<br />
della prima ora di Mannion.<br />
Quest’ultimo fa parlare di sé anche<br />
fuori del dipartimento, quando si intrattiene<br />
con la procuratrice per i diritti<br />
civili Vanessa Cavanaugh (Jaclyn<br />
Smith). Alla fine, le trame per far fuori<br />
Mannion hanno successo: invocando<br />
un errore procedurale, lo licenziano, e<br />
260<br />
il suo posto viene preso da Noland.<br />
Non è la sola disgrazia: Jack riceve<br />
una telefonata da Rodgers che lo informa<br />
della morte di Ella per infarto (l’attrice<br />
Lynne Thigpen è morta realmente<br />
durante le riprese per un attacco di<br />
cuore). Prima che la serie chiuda i battenti,<br />
Vanessa riesce a far riassumere<br />
Mannion, argomentando che il suo licenziamento<br />
è basato su un’intercettazione<br />
telefonica che viene definita illegale.<br />
Tra i registi che si alternano dietro<br />
la macchina dapresaperunepisodio,<br />
si notano Jonathan LaPaglia e Craig C.<br />
Nelson. Entrambi firmano anche come<br />
produttori esecutivi insieme all’ideatore<br />
Terry George e a James Chory, Denise<br />
Di Novi, Lynn Marie Latham, Pam<br />
Veasey, John Wirth. La colonna sonora è<br />
curata da Mark Morgan, Michael Hoenig,<br />
Ragnar Rosinkranz, Kevin Bassinson.<br />
Tra i volti noti di passaggio si<br />
riconoscono: Deborah Farentino, Nastassja<br />
Kinski, Ernest Borgnine, John<br />
Savage, Doug Savant e, a distanza di<br />
pochi episodi, Benjamin McKenzie e<br />
Melinda Clarke di The O.C. (2002). La<br />
serie è stata girata tra Washington e<br />
Los Angeles.<br />
Divisi dalla legge (The Antagonists)<br />
Con: Lauren Holly, David Andrews,<br />
Matt Roth, Lisa Jane Persky, Brent<br />
Jennings. Produzione: Usa, 1991, legale,<br />
colore (8/60’; 1/90’).<br />
Kate Ward (Lauren Holly) è una giovane<br />
accusatrice, Jack Scarlett (David<br />
Andrews) è un giovane procuratore<br />
della difesa: la prima segue la legge alla<br />
lettera, il secondo si affida all’istinto<br />
e a metodi poco convenzionali; la turbolenta<br />
relazione che si instaura tra i<br />
due è al centro di un serial ambientato a<br />
Los Angeles lungo solo nove episodi<br />
senza appelli. Tra gli altri personaggi<br />
ricorrenti del <strong>telefilm</strong>: Clark Munsin
261 Doc<br />
ger (Matt Roth), il giovane studente di<br />
legge che fa da assistente a Jack; Joanie<br />
Rutledge (Lisa Jane Persky), l’amica di<br />
Kate; Marvin Thompson (Brent Jennings),<br />
l’assistente del procuratore distrettuale<br />
a capo della coppia protagonista.<br />
L’ideatore del <strong>telefilm</strong> è Daniel<br />
Pyne; William Sackheim firma da produttore<br />
esecutivo. La colonna sonora è<br />
composta da Michael Convertino.<br />
Division, The – Cinque donne<br />
speciali (The Division) Con: Bonnie<br />
Bedelia, Nancy McKeon, Lisa Vidal,<br />
Tracey Needham, Lela Rochon. Produzione:<br />
Usa, 2001, poliziesco, colore<br />
(88/60’).<br />
Dal network Lifetime, in onda con<br />
“storie di donne per le donne”, ecco la<br />
serie che indaga sulla vita privata e<br />
professionale di un pokerissimo di detective<br />
in gonnella su e giù per San<br />
Francisco. L’ispettrice Jinny Exstead<br />
(Nancy McKeon) è un’alcolizzata che<br />
non disdegna di sostituire gli uomini a<br />
ogni cambio di lenzuola; la collega<br />
Magdalena “Magda” Ramirez (Lisa<br />
Vidal) è una mamma single; l’investigatrice<br />
Candace “C.D.” DeLorenzo<br />
(Tracey Needham) ha perso il partner<br />
di ronda da 8 mesi e non si è ancora ripresa<br />
(soprattutto nei confronti del<br />
marito che la aspetta con ansia a casa<br />
ogni sera); Angela Reide (Lela Rochon)<br />
è l’unica ad avere una cultura<br />
universitaria; il capitano Kate Mc-<br />
Cafferty (Bonnie Bedelia) è una<br />
mamma single che ha intrecciato una<br />
relazione con un procuratore distrettuale.<br />
L’ideatrice Deborah Joy LeVine<br />
firma altresì da produttore esecutivo.<br />
Oltre che a San Francisco, le riprese<br />
sono state effettuate nella Sun<br />
Valley di Los Angeles e a Vancouver<br />
in Canada. Il <strong>telefilm</strong> ha vinto il Prism<br />
Award nel 2001.<br />
Doc (Id.) Con: Barnard Hughes, Elizabeth<br />
Wilson, Mary Wickes, Irwin<br />
Corey, Judy Kahan, John Harkins,<br />
Herbie Faye, Audra Lindley, Ray Vitte,<br />
Lisa Mordente, David Ogden<br />
Stiers. Produzione: Usa, 1975, sitcom/medico,<br />
colore (31/30’).<br />
Un medico di New York è al centro di<br />
una sit-com: Barnard Hughes è il dottor<br />
Joe Bogert, che nel primo ciclo è un<br />
medico generico privato con otto figli<br />
grandi. Attorno alla sua figura ruotano:<br />
la moglie Annie (Elizabeth Wilson);<br />
l’infermiera Beatrice Tully (Mary<br />
Wickes); il tassista Happy Miller (interpretato<br />
dal comico Irwin Corey),<br />
paziente abituale; Laurie Fenner (Judy<br />
Kahan), la figlia di Joe e Annie; Fred<br />
Fenner (John Harkins) è il suo pomposo<br />
consorte; Mr. Goldman (Herbie<br />
Faye), un altro paziente. Nel secondo<br />
ciclo Bogert, divenuto vedovo, lavora<br />
alla clinica Westside Community. Il<br />
cast della prima serie scompare per lasciare<br />
il posto a nuovi protagonisti: Janet<br />
Scott (Audra Lindley); il tecnico di<br />
laboratorio Woody Henderson (Ray<br />
Vitte); la centralinista Teresa Ortega<br />
(Lisa Mordente); il direttore della clinica,<br />
Stanley R. Moss (David Ogden<br />
Stiers). La serie è creata da Ed Weinberger<br />
e Stan Daniels, i quali firmano<br />
anche da produttori esecutivi; Daniels<br />
è anche l’autore del tema musicale; Richard<br />
DeBenedictis e Patrick Williams<br />
sono tra gli altri compositori della colonna<br />
sonora.<br />
Doc (Id.) Con: Billy Ray Cirus, Tyler<br />
Garcia Posey, Richard Leacock, Andrea<br />
Robinson, Derek McGrath, Ron<br />
Lea, Ruth Marshall. Produzione: Usa,<br />
2001, medico, colore (88/60’).<br />
STRACOTTO<br />
Non ne esistono più di uomini così:<br />
capaci di mollare tutto nel Montana e
Doc Elliot 262<br />
trasferirsi a New York per una donna.<br />
L’idealista e capellone dottor Cassidy<br />
(interpretato dalla popstar Billy Ray<br />
Cirus), dopo aver trovato lavoro al<br />
Manhattan HMO (Health Maintenance<br />
Organization), rimane deluso di cuore<br />
e si ritrova da solo nella “Grande Mela”.<br />
In realtà sembra più uno degli Eagles<br />
che un dottore a cui affidare la<br />
propria salute. Ma quando una donna<br />
in fin di vita gli chiede di prendersi cura<br />
del figlio, “Doc” ritrova fiducia con<br />
l’adozione di Raul (Tyler Garcia Posey).<br />
Tra gli altri personaggi di contorno:<br />
l’amico poliziotto Nate Jackson<br />
(Richard Leacock), l’infermiera<br />
Nancy Nichol (Andrea Robinson), i<br />
dottori Derek Herbert (Derek Mc-<br />
Grath) e Oliver Crane (Ron Lea),<br />
l’amministratrice dell’ospedale Donna<br />
DeWitt (Ruth Marshall). La serie è<br />
ideata da Dave Alan Johnson e Gary R.<br />
Johnson, i quali sono anche produttori<br />
esecutivi. Le riprese sono state effettuate<br />
a Toronto, in Canada. Il tema musicale<br />
è opera dello stesso Billy Ray<br />
Cyrus; la colonna sonora è composta<br />
da Jack Lenz.<br />
Doc Elliot (Id.) Con: James Franciscus,<br />
Neva Patterson, Noah Beery jr.,<br />
Bo Hopkins. Produzione: Usa, 1973,<br />
drammatico, colore (14/60’).<br />
Un medico di dichiarata fama lascia la<br />
redditizia attività di New York per trasferirsi<br />
in una cittadina rurale del Colorado<br />
del sud: James Franciscus interpreta<br />
il dottor Benjamin Elliot, che<br />
decide di aiutare il prossimo “sul campo”<br />
lasciando il Bellevue Hospital per<br />
un più pratico camper equipaggiato<br />
con apparecchiature mediche di pronto<br />
intervento. Nel corso della sua<br />
“nuova vita” a Gideon, il protagonista<br />
stringe rapporti con Margaret “Mags”<br />
Brimble (Neva Patterson), la padrona<br />
di casa e vedova del medico locale; il<br />
negoziante Barney Weeks (Noah<br />
Beery jr.); il pilota Eldred McCoy (Bo<br />
Hopkins). Earle H. Hagen e Marvin<br />
Hamlisch sono gli autori della colonna<br />
sonora del serial “buonista” (il secondo<br />
cura altresì il tema musicale);<br />
Lee Rich e Sandor Stern formano invece<br />
la coppia di produttori.<br />
Doctor, Doctor (Id.) Con: Matt<br />
Frewer, Beau Gravitte, Julius Carry<br />
III, Maureen Mueller, Audrie J. Neenan,<br />
Sarah Abrell, Dakin Matthews,<br />
Inga Swenson, Tony Carreiro. Produzione:<br />
Usa, 1989, sit-com/medico, colore<br />
(40/30’).<br />
Si tratta della prima serie girata a Rhode<br />
Island. Ne è protagonista Matt<br />
Frewer (Max Headroom) nel camice<br />
del dottor Mike Stratford, un medico<br />
professionista anti-convenzionale che<br />
opera al Northeast Medical Partners di<br />
Providence. Al suo fianco in corsia: il<br />
dottor Grant Linowitz (Beau Gravitte),<br />
il dottor Abe Butterfield (Julius Carry<br />
III), la dottoressa Deirdre Bennett<br />
(Maureen Mueller), l’infermiera Faye<br />
Barylski (Audrie J. Neenan). Sarah<br />
Abrell interpreta la presentatrice televisiva<br />
Pia Bismark, che conduce un programma<br />
quotidiano sul network che<br />
ospita uno spazio di consigli medici curati<br />
dal dottor Stratford. Tra gli altri personaggi<br />
che compaiono di tanto in tanto<br />
nel serial: Harold (Dakin Matthews) e<br />
Connie (Inga Swenson), i genitori del<br />
protagonista; Richard (Tony Carreiro),<br />
il fratello gay di Stratford. Il <strong>telefilm</strong> è<br />
creato da Norman Steinberg, il quale<br />
compare occasionalmente dietro la<br />
macchina da presa.<br />
Doctor Who (Id.) Con: William<br />
Hartnell, Patrick Troughton, Jon<br />
Pertwee, Tom Baker, Peter Davison,
263 Doctor Who<br />
Colin Baker, Sylvester McCoy, Paul<br />
McGann, Carole Ann Ford, Frazer Hines,<br />
Katy Manning, Elisabeth Sladen,<br />
Lousie Jameson, Mary Tam, Lalla<br />
Ward, Janet Fielding, Sarah Sutton,<br />
Nicola Bryant, Bonnie Langford,<br />
Sophie Aldred. Produzione: Gran Bretagna,<br />
1963, avventura/fantascienza,<br />
b/n-colore (679/30’; 15/60’+ 4/60’;<br />
1/90’).<br />
SUPERCULT<br />
“Avete mai pensato di viaggiare nel<br />
tempo e nello spazio? Be’, io sono un<br />
cittadino dell’universo”: ecco la dichiarazione<br />
d’intenti del Doctor Who,<br />
una delle figure televisive con più fans<br />
nel mondo. Proveniente dal pianeta<br />
Gallifrey, il 750enne protagonista ha la<br />
capacità di viaggiare nel tempo, nello<br />
spazio e di assumere qualsiasi sembianza:<br />
per dovere di ospitalità adotta<br />
quella terrestre. E così questa sorta di<br />
“Highlander ante-litteram” trasforma<br />
una cabina telefonica inglese della polizia<br />
in una sorta di macchina del tempo<br />
che gli consente di incontrare Marco<br />
Polo, di essere coinvolto nella sfida<br />
dell’OK Corral, di visitare l’epoca<br />
preistorica, ma anche di viaggiare nel<br />
futuro del pianeta Peladon, dove sopravvive<br />
una società medioevale. Egli<br />
è per definizione un Time Lord, capace<br />
di viaggiare nel passato e nel futuro<br />
attraverso una macchina chiamata<br />
TARDIS (Time And Relative Dimension<br />
In Space), la quale ha l’aspetto esteriore<br />
delle Police Box britanniche, utilizzate<br />
dai poliziotti quando non esistevano<br />
ancora le comunicazioni via radio.<br />
La “macchina del tempo” utilizza<br />
un sistema simile a quello <strong>dei</strong> trasduttori<br />
di materia, mentre il viaggio spazio-temporale<br />
avviene attraverso il Time-Vortex,<br />
che sfrutta la teoria circolare<br />
del tempo con l’origine al centro (la<br />
creazione dell’universo è l’Evento<br />
Uno); ogni volta che viene alterato il<br />
passato, si crea un nuovo futuro parallelo;<br />
ognuno di noi possiede la propria<br />
PEW (Personal Event Wave), che descrive<br />
la nostra vita dalla nascita a oggi.<br />
Il nostro vive un’esistenza da rinnegato,<br />
poiché è stato cacciato dal pianeta<br />
natale per avere cercato di salvare la<br />
Terra, venendo così meno alla promessa<br />
di non-interferenza. Ora agisce solo<br />
in situazioni di emergenza, ovvero<br />
quando il futuro del nostro pianeta è in<br />
serio pericolo. La sua origine extraterrestre<br />
emerge dal fatto che possiede<br />
due cuori e può sopportare temperature<br />
estreme. Accompagnato da splendide<br />
fanciulle che gli rendono meno faticosi<br />
i viaggi spazio-temporali, poco<br />
incline alla lotta fisica, dotato di una<br />
buona dose di autoironia, nel corso degli<br />
anni Doctor Who è stato interpretato<br />
da otto attori differenti con la spiegazione<br />
che egli ha la possibilità di rigenerarsi<br />
dodici volte. Eccoli in ordine<br />
di apparizione con tanto di “segni particolari”:<br />
William Hartnell (il primo<br />
“dottore”, il più misterioso, un simpatico<br />
ed eccentrico vecchietto che può<br />
diventare terribilmente brillante, soprattutto<br />
quando deve combattere i<br />
Daleks, creature viventi simili a robot;<br />
nei suoi viaggi è accompagnato dalla<br />
nipote Susan, interpretata da Carole<br />
Ann Ford), Patrick Troughton (più comico<br />
ed estroverso del predecessore,<br />
affronta i Ciberniani, che non hanno<br />
nulla di umano a parte il cervello; la<br />
sua compagna più famosa è Janie, una<br />
ragazza scozzese del XVIII secolo con il<br />
volto di Frazer Hines), Jon Pertwee<br />
(soprannominato il “dandy” per via<br />
delle sue giacche di velluto, ha l’onore<br />
di essere il primo “dottore” a colori e<br />
l’onere di combattere il Maestro, un altro<br />
Signore del Tempo che vuole uccidere<br />
Who per dominare l’universo; a
Don Fumino 264<br />
bordo della sua automobile gialla detta<br />
Bessi fa spesso salire Jo Grant – interpretata<br />
da Katy Manning – un’assistente<br />
assegnatagli dalla UNIT, United<br />
Nations Intelligence Taskforce), Tom<br />
Baker (l’unico a essere arrivato in Italia<br />
è – televisivamente parlando – il più<br />
longevo di tutti; ha senso dell’umorismo,<br />
grande moralità e una sciarpa colorata<br />
lunga 20 piedi: tra le sue missioni<br />
c’è quella di balzare nel passato per<br />
evitare la creazione <strong>dei</strong> Daleks; tra i<br />
suoi compagni di viaggio, oltre al cane-robot<br />
K9, annovera ben tre presenze<br />
femminili come la giornalista Sarah<br />
Jane Smith, la guerriera Leela e la signora<br />
del Tempo Romana, interpretate<br />
rispettivamente da Elisabeth Sladen,<br />
Lousie Jameson e Mary Tam/Lalla<br />
Ward), Peter Davison (il più giovane e<br />
quello che si ficca nei guai con più facilità<br />
nonostante l’aiuto dell’hostess<br />
australiana Tegan Jovanka – che ha il<br />
volto di Janet Fielding – e dalla principessa<br />
aliena Nyssa, interpretata da Sarah<br />
Sutton), Colin Baker (il più instabile:<br />
la sua psiche è stata leggermente<br />
danneggiata durante l’ultima rigenerazione;<br />
al suo fianco c’è Peri – ruolo assunto<br />
da Nicola Bryant – la prima<br />
compagna americana del protagonista),<br />
Sylvester McCoy (il suo humour<br />
britannico si mischia a storie che non<br />
disdegnano tinte dark; le sue ancelle<br />
più famose sono Mel – interpretata da<br />
Bonnie Langford – e Ace, portata in<br />
scena da Sophie Aldred), Paul Mc-<br />
Gann (il primo “dottore” con passaporto<br />
a “stelle e strisce”, è apparso soltanto<br />
in un film-tv). Sebbene Pertwee<br />
sia tra i più popolari, Tom Baker detiene<br />
il primato d’ascolti nella natia Inghilterra,<br />
dove il serial prodotto dalla<br />
BBC è stato trasmesso con quindici anni<br />
di ritardo. Una schiera di produttori<br />
esecutivi si è formata nel corso degli<br />
anni e delle diverse versioni: Verity<br />
Lambert, Innes Lloyd, Peter Bryant,<br />
Derrick Sherwin, Barry Letts, Philip<br />
Hinchcliffe, Graham Williams, John<br />
Nathan-Turner, Philip David Segal,<br />
Joe Wright, Alex Beaton. La colonna<br />
sonora è composta da Ron Grainer. La<br />
serie si suddivide in 157 storie lungo<br />
695 episodi (in Italia se ne sono viste<br />
solo 7 lungo 26 puntate). In onda in più<br />
di cento paesi, il <strong>telefilm</strong> è riuscito a<br />
“viaggiare” sugli schermi francesi solo<br />
nel 1988: un errore della sua macchina<br />
spazio-temporale o una cecità<br />
del tutto transalpina? Il successo della<br />
serie ha dato vita a due pellicole interpretate<br />
da Peter Cushing: una di esse –<br />
Daleks: il futuro tra un milione di anni<br />
(1966) – è arrivata anche in Italia. Nel<br />
2005 “è nato” il nono Doctor Who con<br />
il volto di Christopher Eccleston, mentre<br />
la “velina” che lo accompagna su e<br />
giù per il tempo, Rose Tyler, ha il volto<br />
di Billie Piper, la quale è piuttosto somigliante<br />
alla nostra Martina Stella.<br />
Tra i tanti record del serial creato da<br />
Sidney Newman emerge quello del<br />
programma televisivo con il maggior<br />
numero di pubblicazioni ad hoc: ben<br />
1500! Essere un Whovian – come si<br />
chiamano i fans del fanta-cult – necessita<br />
un’ampia biblioteca...<br />
Don Fumino Con: Renzo Montagnani,<br />
Pippo Santonastaso, Isa Gallinelli,<br />
Luisa Rovati. Produzione: Italia,<br />
1993, sit-com, colore (26/30’).<br />
Dieci anni dopo il successo di Amici<br />
miei, Renzo Montagnani dà vita a Don<br />
Libero, un parroco di provincia dal<br />
temperamento collerico: non per niente<br />
si è meritato l’appellativo di “Don<br />
Fumino”. Ambientata in un piccolo<br />
paese toscano, San Giorsolè, la sitcom<br />
esalta la verve dell’attore nell’interpretare<br />
un personaggio dai modi
265 Don Matteo<br />
sbrigativi alla Don Camillo allorquando<br />
c’è da risolvere piccole diatribe tra i<br />
parrocchiani. Brontolone, ruvido e aggressivo,<br />
Don Fumino non disdegna<br />
colorite espressioni toscane e non perde<br />
mai l’occasione di lanciare battute<br />
umoristiche (come quando nota che<br />
una mosca entrata in chiesa deve averla<br />
scambiata per una... moschea). Vestito<br />
con la classica tonaca nera sulla<br />
quale sfoggia una lunghissima sciarpa<br />
rossa, il nostro “è un prete un po’ moderno<br />
e un po’ all’antica – come recita<br />
la sigla d’apertura – se ne accorge se tu<br />
fai il furbino e allora ti sistema per benino”.<br />
Tra gli altri personaggi della sitcom:<br />
il ragioniere De Lollis (Pippo<br />
Santonastaso), “sagrestano part-time”,<br />
imbranato e un po’ tonto, vittima designata<br />
dell’irascibile Don Fumino;<br />
Bianca (Isa Gallinelli), sorella del parroco<br />
appassionata di telenovelas e pessima<br />
cuoca; la nipote Valentina (Luisa<br />
Rovati), ragazza con la testa sulle spalle.<br />
La serie vanta un “tormentone”: il<br />
dialogo-monologo di Don Fumino con<br />
la statua del paese, in cui il protagonista<br />
commenta, tra il buon senso e l’indignazione,<br />
i temi di questo “mondo<br />
fuori dal mondo” (dalla teledipendenza<br />
all’inquinamento, dalla condizione<br />
degli anziani ai politici ladroni). I ventisei<br />
episodi diretti da Romolo Siena,<br />
tutti girati in interni, ripropongono con<br />
i toni della farsa gli stereotipi della<br />
commedia all’italiana. Il soggetto e la<br />
sceneggiatura sono scritti a sei mani da<br />
Dino Verde, Marcella Coscia e Marco<br />
Elia. La produzione è affidata alla Solaris<br />
Cinematografica.<br />
Don Luca Con: Luca Laurenti, Paolo<br />
Ferrari, Barbara Di Bartolo, Jacopo<br />
Sarno, Marisa Merlini, Mavi Felli,<br />
Gianni Fantoni. Produzione: Italia,<br />
2001, sit-com, colore (40/30’).<br />
Più Don Fumino che Don Camillo,<br />
Luca Laurenti dà vita al viceparroco<br />
Don Luca, personaggio di riferimento<br />
della piccola comunità di San Fedele<br />
alle porte di Milano, dove la parrocchia<br />
è più frequentata del bar dello<br />
sport. Il protagonista, che fin da bambino<br />
diceva “da grande farò il prete”, è<br />
sempre pronto a dispensare consigli e<br />
rimproveri ai suoi parrocchiani e a ricevere,<br />
in cambio, pettegolezzi. Al suo<br />
fianco, quale contraltare razionale e<br />
tradizionale, si piazza il parroco Don<br />
Lorenzo (Paolo Ferrari); a movimentare<br />
la vita del paese arrivano Chiara<br />
(Barbara Di Bartolo), simpatica nipote<br />
di Don Lorenzo e Mirko (Jacopo Sarno),<br />
il figlio di Chiara; Marisa Merlini<br />
veste i panni di Palmira, l’immancabile<br />
perpetua. Nel secondo ciclo spariscono<br />
Chiara e il figlio, per lasciare<br />
posto a Maddalena (Mavi Felli), l’ex<br />
fidanzata del protagonista quando non<br />
indossava la tonaca, nonché a Silvano<br />
(Gianni Fantoni), capo-scout 35enne.<br />
Alcune passioni di Laurenti accompagnano<br />
anche la figura che interpreta:<br />
Don Luca ama giocare a calcio, va in<br />
moto e alterna all’organo il “Requiem”<br />
di Mozart a “Smoke on the water”<br />
<strong>dei</strong> Deep Purple; del suo personaggio,<br />
Laurenti ha detto che “è un<br />
pretino che fa casini come me, se fossi<br />
prete sarei anche più allegro”. La sitcom<br />
è ideata da Paolo Bassetti. Monica<br />
Zischka firma da produttore esecutivo.<br />
La colonna sonora è composta da<br />
Silvio Amato. L’interno della parrocchia<br />
è stato ricostruito negli studi<br />
Link-up di Milano, mentre la facciata<br />
della chiesa è quella di San Cristoforo<br />
sui Navigli.<br />
Don Matteo Con: Terence Hill, Gastone<br />
Moschin, Nino Frassica, Fausto<br />
Galassi, Flavio Insinna, Natalie Guet
Donna, Una 266<br />
ta, Renato Carpentieri, Milena Miconi,<br />
Sara Santonastasi. Produzione: Italia,<br />
1999, poliziesco, colore (72/60’).<br />
“Un detective al servizio di Dio”, “un<br />
sacerdote al servizio della giustizia”:<br />
così è stato etichettato Don Matteo<br />
Bondini, il protagonista della serie<br />
che ha il volto dell’ex Trinità Terence<br />
Hill. Ex missionario dal carattere generoso<br />
e altruista, Don Matteo sfoggia<br />
un’intuizione “divina” e una profonda<br />
conoscenza dell’animo umano, soprattutto<br />
di coloro che sono portati alla<br />
violenza e ai delitti. Tutto ha inizio<br />
quando il nostro, cappellano nel braccio<br />
della morte di un carcere del Sudamerica,<br />
viene trasferito nella città dove<br />
è nato e dove si è formata la sua vocazione<br />
religiosa. Avolerne il trasferimento<br />
è lo stesso Vescovo (Gastone<br />
Moschin, in seguito sostituito da Renato<br />
Carpentieri), che da sempre stima<br />
Don Matteo e che lo proteggerà in<br />
più di un’occasione contro le critiche<br />
di troppa spregiudicatezza. Tra gli altri<br />
personaggi ricorrenti del <strong>telefilm</strong>: il<br />
maresciallo Cecchini (Nino Frassica),<br />
il capitano Anceschi (Flavio Insinna),<br />
la perpetua Natalina (Natalie Guetta)<br />
e il barbiere del paese (Fausto Galassi).<br />
Tra i volti noti di passaggio si riconoscono<br />
Corrine Clery, Fabio Testi,<br />
Novello Novelli, Katia Ricciarelli,<br />
Cloris Brosca ed Andy Luotto. Successivamente<br />
entrano in scena il nuovo<br />
sindaco (interpretato da Milena<br />
Miconi) e la piccola Camilla (Sara<br />
Santostasi), la quale si presenta come<br />
la “figlia” di Don Matteo (in realtà la<br />
mamma, prima di morire, aveva affidato<br />
la bambina al sacerdote). Tra<br />
giallo e commedia, sulle orme del Padre<br />
Brown di Chesterton, il detective<br />
con la tonaca si muove in bicicletta<br />
per le strade di una provincia benestante<br />
che cela una strisciante corru<br />
zione; la missione di Don Matteo diventa,<br />
oltre a quella di smascherare i<br />
colpevoli, riportare la società sulla<br />
retta via. Per Terence Hill si è trattato<br />
dell’esordio senza doppiatore in una<br />
fiction italiana. Sul sito ufficiale della<br />
serie è stato adibito lo spazio “La posta<br />
di Don Matteo”, dove alcuni sacerdoti<br />
umbri rispondono a domande di<br />
varia spiritualità e confortano nei casi<br />
di dubbi sulla fede. Prodotto dalla Lux<br />
Vide, il serial è stato girato per le stradine<br />
medievali di Gubbio (il prete detective<br />
è stato scelto quale testimonial<br />
per promuovere la raccolta differenziata<br />
<strong>dei</strong> rifiuti nel comune umbro);<br />
alcune scene sono state ambientate nel<br />
penitenziario di Civitavecchia. La colonna<br />
sonora è curata da Pino Donaggio.<br />
Sulla serie ha scritto per “Corriere<br />
della Sera Magazine” Rosa Alberoni:<br />
“Terence Hill, con la sua bicicletta,<br />
con il suo sorriso bonario, gli occhi<br />
celesti, scintillanti di quella bontà tipica<br />
del prete di campagna, è diventato<br />
l’icona del sacerdote che tutti vorremmo<br />
avere, sempre e ovunque, anche<br />
nei quartieri delle grandi città. È l’icona<br />
del Padre che conosce i suoi figli,<br />
ne comprende lo stato d’animo dai gesti,<br />
dalla mimica del volto, dalle sfumature<br />
del tono di voce, perciò non si<br />
lascia ingannare dalle apparenze o da<br />
ciò che la comunità dice di ciascuno di<br />
loro”.<br />
Donna, Una (Mujer, casos de la vida<br />
real) Con: Silvia Pinal; interpreti vari.<br />
Produzione: Messico, 1989, drammatico,<br />
colore (13/60’).<br />
Basata su un soggetto originale di Carmen<br />
Daniels, la serie racconta casi veri<br />
di donne emancipate, sedotte e abbandonate,<br />
illuse o concrete. Ogni puntata<br />
è introdotta da Silvia Pinal, la quale<br />
firma altresì da produttore.
267 Donna della tua vita, La<br />
Donna bionica, La (The Bionic Woman)<br />
Con: Lindsay Wagner, Richard<br />
Anderson, Martin E. Brooks. Produzione:<br />
Usa, 1976, avventura/fantastico,<br />
colore (58/60’; 3/90’).<br />
COTTO<br />
Lo spin-off de L’uomo da sei milioni<br />
da dollari vede quale protagonista<br />
Lindsay Wagner nei panni di Jaime<br />
Sommers, la fidanzata del protagonista<br />
che acquista poteri speciali e un <strong>telefilm</strong><br />
su misura. Questo è avvenuto<br />
per sollevazione popolare dopo che la<br />
Sommers finiva uccisa nella serie originale:<br />
con un escamotage degno dell’ingegneria<br />
genetica, viene spiegato<br />
che la donna non era affatto morta, ma<br />
solo ibernata fino al giorno in cui la<br />
chirurgia bionica sarebbe stata in grado<br />
di riportarla in vita. Il serial rappresenta<br />
uno <strong>dei</strong> rari casi di trasmigrazione<br />
da un network a un altro: nel 1977<br />
la donna bionica è saltata con i suoi<br />
superpoteri dall’ABC alla rete NBC. Per<br />
la cronaca, la protagonista di bionico<br />
ha le gambe, il braccio e l’orecchio destri.<br />
Nella vita di tutti i giorni Jamie lavora<br />
come insegnante in una base aerea<br />
californiana. Aconoscere la doppia<br />
identità dell’eroina sono Oscar Goldman<br />
(Richard Anderson) e il dottor<br />
Rudy Wells (Martin E. Brooks), che<br />
compaiono anche ne L’uomo da sei<br />
milioni di dollari e fanno parte dell’OSI<br />
(Office of Scientific Information). Oltre<br />
che con malviventi, ingiustizie e<br />
minacce del “terzo tipo”, la protagonista<br />
deve lottare con le zampe d’elefante<br />
anni ’70 che le impediscono l’aerodinamicità<br />
nei molteplici zompi al ralenti<br />
di cui è infarcito il serial. La Wagner<br />
è tuttavia più espressiva del super-fidanzato-eroe<br />
Lee Majors, il quale<br />
fa visita all’amata bionica in più di<br />
un episodio; la “strana coppia” si è ricongiunta<br />
successivamente in tre film<br />
tv (The Return of the Six Million Dollar<br />
Man and the Bionic Woman nel<br />
1987; Bionic Showdown nel 1989;<br />
Bionic Ever After nel 1994). La serie è<br />
creata da Kenneth Johnson; Harve<br />
Bennett è lo stesso produttore esecutivo<br />
del <strong>telefilm</strong> originario, qui al fianco<br />
di Lionel E. Siegel. La produzione non<br />
si è fatta mancare nulla e dopo la concessione<br />
femminista è arrivato anche il<br />
riconoscimento per gli animalisti: la<br />
protagonista viene affiancata talvolta<br />
da un “cane bionico”, un pastore tedesco<br />
dotato di super-poteri; il quadretto<br />
si completa infine con l’introduzione<br />
di un “ragazzo bionico”. Tra le gueststars<br />
si riconoscono Helen Hunt, Tippi<br />
Hedren, Stefanie Powers, Julie Newmar.<br />
Jerry Fielding è l’autore del tema<br />
musicale; Hal Mooney compone la colonna<br />
sonora. Alla fine delle riprese<br />
Lindsay Wagner, che per questo ruolo<br />
ha vinto un Emmy Award nel 1977, ha<br />
rilasciato un’intervista a “Tv Guide”<br />
nella quale ha confessato candidamente<br />
di aver accettato il ruolo per soldi<br />
(per la cronaca: 500.000 dollari a puntata).<br />
Donna della tua vita, La (La mujer<br />
de tu vida) Con: interpreti vari. Produzione:<br />
Spagna, 1988, drammatico, colore<br />
(7/60’).<br />
Un poker di donne che ti cambiano la<br />
vita: quattro presenze femminili al<br />
centro di una serie vagamente onirica<br />
in cui spiccano le presenze di Antonio<br />
Banderas, Carmen Maura e Victoria<br />
Abril. I primi due sono protagonisti<br />
dell’episodio La donna felice, dove<br />
Banderas interpreta Antonio, il quale<br />
si ritrova a essere ingiustamente accusato<br />
di un omicidio e, per forza di cose,<br />
cambia vita con l’aiuto di una donna<br />
(che ha il volto della Maura). Ne La<br />
donna inaspettata, un uomo che deve
Donna esplosiva, La<br />
sposarsi il giorno dopo si ritrova su un<br />
treno che viaggia in tutt’altra direzione<br />
rispetto al luogo del matrimonio;<br />
una donna lo aiuterà a farlo tornare indietro;<br />
Antonio Resines e Maria Barranco<br />
danno vita alla coppia protagonista.<br />
Ne La donna fredda, due rivali in<br />
amore e sul lavoro – sono entrambi<br />
presentatori, ma su reti televisive concorrenti<br />
– si ritrovano con una morta<br />
tra le mani (con Ana Obregon, Ricard<br />
Borrás ed El Gran Wyoming). Victoria<br />
Abril veste i panni de La donna lunatica,<br />
storia in una notte di una folle passione<br />
destinata a durare anche dopo<br />
l’alba. Fernando Trueba, il regista di<br />
Belle époque (1992), dirige il secondo<br />
episodio e firma da produttore la serie<br />
che in realtà contava in originale sette<br />
puntate (in Italia ne sono giunte solo<br />
quattro) e un sequel nel 1992.<br />
Donna esplosiva, La (Weird science)<br />
Con: John Mallory Asher, Michael<br />
Manasseri, Vanessa Angel, Lee Tergensen.<br />
Produzione: Usa, 1994, sitcom/fantastico,<br />
colore (70/30’).<br />
COTTO<br />
Tratta dal film omonimo del 1985 di<br />
John Hughes, la sit-com ne ripropone<br />
il plot con la “benedizione” di John<br />
Landis: due adolescenti nerd, Gary<br />
(John Mallory Asher) e Wyatt (Michael<br />
Manasseri), creano al computer<br />
la donna <strong>dei</strong> loro sogni; Lisa (Vanessa<br />
Angel) è bellissima, simpatica, esaudisce<br />
tutti i loro desideri e, in più, insegna<br />
ai due ragazzi alcuni trucchetti<br />
della vita reale. Lee Tergensen interpreta<br />
Chet. Nonostante la produzione<br />
di Landis (affiancato dai produttori<br />
esecutivi Robert K. Weiss e Leslie<br />
Belzberg), la sit-com non aggiunge<br />
nulla rispetto alla pellicola (anzi). La<br />
colonna sonora è composta da Danny<br />
Elfman e Peter Bernstein. Tra le guest<br />
268<br />
stars: Denise Richards, Adam West<br />
(Batman), Larry Poindexter e l’ex<br />
playmate Carrie Stevens (Miss Giugno<br />
’97 di “Playboy”). Vanessa Angel<br />
è più bella rispetto alla Kelly LeBrock<br />
del film, ma meno affascinante.<br />
Donna in carriera (Working Girl)<br />
Con: Sandra Bullock, Judy Prescott,<br />
George Newbern, Nana Visitor, Edye<br />
Byrde, B.J. Ward, David Schramm,<br />
Tom O’Rourke. Produzione: Usa,<br />
1990, sit-com, colore (12/30’).<br />
Dopo il successo dell’omonimo film<br />
del 1988 di Mike Nichols, nasce una<br />
sit-com che vede Sandra Bullock al<br />
posto di Melanie Griffith. La futura<br />
protagonista di Speed veste i panni<br />
della segretaria Tess McGill, che riesce<br />
a diventare dirigente del marketing<br />
presso l’industria Trask di New York.<br />
La affiancano l’amica-complice-collega<br />
Lana (Judy Prescott), il rivale<br />
Everett Rutledge (George Newbern),<br />
il proprietario A.J. Trask (Tom O’-<br />
Rourke), il capo Bryn Newhouse (Nana<br />
Visitor), la segretaria di quest’ultimo,<br />
Libby Wentworth (Edye Byrde).<br />
B.J. Ward e David Schramm interpretano<br />
Fran e Joe, i genitori di Tess. Tom<br />
Patchett e Kenneth Kaufman sono la<br />
coppia di produttori esecutivi del serial.<br />
La colonna sonora vanta la firma<br />
di Carly Simon. Originariamente, per<br />
il ruolo da protagonista era stata scelta<br />
Nancy McKeon.<br />
Donna poliziotto, Una (Decoy; Policewoman<br />
Decoy) Con: Beverly Garland.<br />
Produzione: Usa, 1957, poliziesco,<br />
b/n (39/30’).<br />
È stata la prima serie televisiva a portare<br />
in scena una donna poliziotto, scevra<br />
<strong>dei</strong> risvolti femministi di molte<br />
colleghe a venire: Beverly Garland interpreta<br />
la scaltra Casey Jones, detecti
269 Doppia coppia<br />
ve di New York che non disdegna d’infiltrarsi<br />
nel sottobosco della malavita.<br />
Non sono in pochi coloro che hanno<br />
notato una certa similitudine con il<br />
successivo Pepper Anderson, agente<br />
speciale (1974). Nel cast si nota un<br />
giovane Tomas Milian. La produzione<br />
è firmata dalla Pyramid.<br />
Donne pericolose (Dangerous Women)<br />
Con: Kelli Van Londerself, Maria<br />
Rangel, Melanie Vincz, Lynn Hamilton,<br />
Valerie Wildman, Katherine<br />
Justice, Stephen Liska, Randy Mancuso.<br />
Produzione: Usa, 1991, drammatico,<br />
colore (52/60’).<br />
Serial carcerario ambientato in una<br />
prigione femminile. Tra le detenute:<br />
la teenager Holly Warner (Kelli Van<br />
Londerself), accusata di omicidio;<br />
Maria Trent (Maria Rangel), la quale<br />
ha ucciso il marito; la prostituta Crystal<br />
Fox (Melanie Vincz); Cissie<br />
Johnson (Lynn Hamilton), Faith<br />
Cronin (Valerie Wildman), Rita Jones<br />
(Katherine Justice). Fuori dalle<br />
sbarre compaiono il poliziotto Jack<br />
Fisher (Stephen Liska) e l’elettricista<br />
Randy Carter (Randy Mancuso).<br />
Una volta uscite di carcere, le sette<br />
detenute si ritrovano a casa di Faith<br />
nel tentativo di rifarsi una vita. La serie<br />
prodotta da Peter Pinnie e Reg<br />
Watson è girata a Glendale, in California.<br />
Le musiche sono di Marc e<br />
Ray Ellis.<br />
Doogie Howser (Doogie Howser<br />
M.D.) Con: Patrick Harris, James B.<br />
Sikking, Belinda Montgomery, Max<br />
Casella, Lawrence Pressman, Mitchell<br />
Anderson, Kathryn Layng, Lisa Dean<br />
Ryan, Lucy Boryer, Rif Hutton,<br />
Markus Redmond, Robyn Lively. Produzione:<br />
Usa, 1989, sit-com, colore<br />
(119/30’).<br />
Il produttore Steven Bochco, ideatore<br />
della serie insieme a David E. Kelley,<br />
mette in scena la storia di un bambino<br />
prodigio: il sedicenne Douglas “Doogie”<br />
Howser (Patrick Harris) è il dottore<br />
più giovane d’America, medico interno<br />
presso l’Eastman Medical Center:<br />
ha finito il liceo di Princeton a dieci<br />
anni e si è laureato in medicina a<br />
quattordici. James B. Sikking e Belinda<br />
Montgomery sono i genitori del<br />
“fenomeno”, ovvero il dottor David<br />
Howser e Katherine; Max Casella è<br />
Vinnie Delpino, l’amico di Doogie;<br />
Lawrence Pressman è il dottor Canfield,<br />
a capo del personale ospedaliero;<br />
Mitchell Anderson veste il camice del<br />
dottor Jack McGuire; Kathryn Layng è<br />
l’infermiera Curly Spaulding; Lisa<br />
Dean Ryan interpreta Wanda Plenn, la<br />
fidanzata del protagonista; Lucy<br />
Boryer è invece Janine, la ragazza di<br />
Vinnie; Rif Hutton è il dottor Welch.<br />
Alla fine della seconda stagione entra<br />
in scena Markus Redmond nei panni di<br />
Raymond Alexander, un inserviente<br />
dell’ospedale; lo stesso personaggio<br />
era apparso nel primo ciclo quale ladro<br />
in un negozio. Con l’evolversi delle<br />
puntate, Doogie va a vivere da solo allorquando<br />
Wanda cambia città per andare<br />
a studiare al college; Michele<br />
(Robyn Lively) diventa la sua nuova<br />
fidanzata; Vinnie diventa regista. La<br />
colonna sonora è composta da Mike<br />
Post, fedele collaboratore musicale di<br />
Bochco.<br />
Doppia coppia (Yes, Dear) Con:<br />
Jean Louisa Kelly, Anthony Clark, Liza<br />
Snyder, Mike O’Malley, Anthony Bain,<br />
Michael Bain, Coonor Merkovich, Keenan<br />
Merkovich, Joel Homan, Blake<br />
Draut, Easton Draut, Hunter Draut,<br />
Christopher Berry, Nicolas Berry,<br />
Alexander Shapiro, Shawn Shapiro.
Doppia sentenza<br />
Produzione: Usa, 2000, sit-com, colore<br />
(96/30’).<br />
Non è certo originale il plot che prevede<br />
la convivenza, nella stessa sit-com,<br />
di due coppie sposate di Los Angeles:<br />
la diversità sta nel ritrarli nei loro modi<br />
diversi di essere genitori. La serie vive<br />
sul continuo scontro di filosofie pedagogiche,<br />
modi di vivere la coppia e di<br />
intendere la vita. Da una parte c’è la<br />
nevrotica Kim Warner (Jean Louisa<br />
Kelly) e il marito in carriera Greg<br />
(Anthony Clark); dall’altra la serafica<br />
sorella di Kim, Christine (Liza Snyder),<br />
con il consorte Jimmy Hughes<br />
(Miker O’Malley), disoccupato dalla<br />
lingua tagliente. Se Kim e Greg sono<br />
ossessionati dal desiderio di essere <strong>dei</strong><br />
genitori perfetti per il loro Sam (interpretato<br />
dai gemelli Anthony e Michael<br />
Bain), Christine e Jimmy vivono in<br />
maniera più rilassata e disincantata il<br />
rapporto con i loro due piccoli, Dominik<br />
(a cui danno vita nelle prime due<br />
puntate i gemellini Connor e Keenan<br />
Merkovich, in seguito sostituiti da Joel<br />
Homan) e Logan (nella puntata-pilota<br />
ha il volto di Blake, Easton e Hunter<br />
Draut, poi di Christopher e Nicolas<br />
Berry, infine di Alexander e Shawn<br />
Shapiro). Con il passare delle puntate,<br />
Jimmy trova lavoro come guardia di<br />
sicurezza, mentre Greg viene promosso<br />
a direttore esecutivo dopo aver fatto<br />
vincere la squadra del suo studio a una<br />
partita di softball. Billy (Billy Gardell)<br />
è il migliore amico di Jimmy che lavora<br />
per un certo tempo come attore nella<br />
serie The District (in onda in contemporanea<br />
a Doppia coppia sulla CBS).<br />
Nella stagione finale, Kim scopre di<br />
essere incinta e dà alla luce Emily. Nonostante<br />
i critici americani l’abbiano<br />
bollata come “la peggiore sit-com<br />
esordiente della stagione 2000-2001”,<br />
la serie, che vanta una sorta di record<br />
270<br />
in quanto a gemelli utilizzati sul set<br />
(ben 11!), si è aggiudicata 2 ASCAP<br />
Awards, nel 2003 e nel 2004. Alan Kirschenbaum<br />
e Greg Garcia firmano da<br />
ideatori e produttori esecutivi. La colonna<br />
sonora spetta a Rick Marotta.<br />
Tra le guest-stars si riconoscono Don<br />
Most (il Ralph di Happy Days) e, nei<br />
panni di sé stessi, la modella Heidi<br />
Klum e il granitico Chuck Norris.<br />
Doppia sentenza (Softly Softly; Softly<br />
Softly – Task Force) Con: Stratford<br />
Johns, Frank Windsor, Norman Bowler,<br />
Garfield Morgan, Robert Keegan,<br />
David Lloyd. Produzione: Gran Bretagna,<br />
1966, poliziesco, colore (200/60’).<br />
Spin-off della serie inedita Z Cars, che<br />
con i suoi 667 episodi era diventata in<br />
patria un cult dell’indagine per fiction.<br />
Il sequel del 1966 vede in pista i capidetective<br />
Charlie Barlow (Stratford<br />
Johns) e John Watt (Frank Windsor). Il<br />
primo è legato al Ministero degli Interni,<br />
il secondo è il capo di un dipartimento<br />
investigativo criminale vicino a<br />
Londra; li accomuna la professionalità<br />
e la modernità d’indagine quando si<br />
gettano sulle tracce <strong>dei</strong> criminali; entrambi<br />
sono affascinati dai più famosi<br />
delitti del passato e si chiedono quale<br />
potrebbe essere il risultato se gli stessi<br />
omicidi fossero avvenuti oggi; non a<br />
caso hanno già sperimentato le loro<br />
teorie sulla scorta di un profilo attuale<br />
di Jack lo Squartatore. Nel corso del serial<br />
vengono presi in rassegna crimini<br />
commessi dall’Inghilterra medioevale<br />
al tardo XVIII secolo, fino a giungere<br />
nella Germania di Hitler nel 1933: in<br />
ciascun caso la persona sospettata è<br />
stata processata, cinque furono trovate<br />
colpevoli; la coppia di detective riesce<br />
invece a scovare prove differenti e a<br />
fornire un’altra verità, la cosiddetta<br />
“doppia sentenza”. Tra gli altri perso
271 Doris Day Show<br />
naggi che ruotano attorno ai due protagonisti:<br />
gli ispettori Harry Hawkins<br />
(Norman Bowler) e Gwyn Lewis (Garfield<br />
Morgan), i sergenti Blackitt (Robert<br />
Keegan) ed Evans (David Lloyd).<br />
La serie girata a Liverpool è prodotta<br />
dalla BBC e ideata da Elwyn Jones. David<br />
E. Rose, Leonard Lewis e Geraint<br />
Morris firmano da produttori. In originale,<br />
il <strong>telefilm</strong> ha cambiato titolo dal<br />
69esimo episodio: da Softly Softly a<br />
Softly Softly – Task Force. Stratford<br />
Johns ha dato vita nel 1971 a un altro<br />
spin-off in Barlow at Large (inedito in<br />
Italia), mentre nella serie Second Verdict<br />
(1976) – mai giunta sui nostri teleschermi<br />
– si è ricongiunto a Walt-<br />
Windsor per altri misteri da indagare .<br />
Doppia vita di Henry Phyfe, La<br />
(The Double Life of Henry Phyfe) Con:<br />
Red Buttons, Fred Clark, Parley Baer,<br />
Zeme North, Marge Redmond. Produzione:<br />
Usa, 1966, sit-com/spionaggio,<br />
colore (17/30’).<br />
STRACOTTO<br />
Imitazione palese e mal riuscita di Get<br />
Smart, in onda in America un anno dopo<br />
la serie di Mel Brooks. Red Buttons<br />
interpreta Henry Phyfe, un ragioniere<br />
pasticcione che viene ingaggiato dall’Intelligence<br />
americano per impersonare<br />
un agente nemico morto: U-31.<br />
Fred Clark è Hannahan, il superiore di<br />
Henry nella sua attività top-secret;<br />
Parley Baer veste i panni di Mr. Hamble,<br />
il capo nel suo lavoro dietro la<br />
scrivania; Zeme North è Judy, Kimball<br />
la ragazza del protagonista che<br />
non sa nulla della sua seconda vita;<br />
Marge Redmond ricopre il ruolo di<br />
Florence, la futura suocera dell’agente<br />
segreto-contabile. L’ideatore Luther<br />
Davis firma altresì da produttore esecutivo<br />
insieme a David Levy. Vic<br />
Mizzy è l’autore della colonna sonora.<br />
Doppio gioco a San Francisco<br />
(Foul Play) Con: Deborah Raffin,<br />
Barry Bostwick, Richard Romanus,<br />
Mary Jo Catlett. Produzione: Usa,<br />
1981, avventura/spionaggio, colore<br />
(10/60’).<br />
COTTO<br />
Un detective e la sua ragazza si ritrovano<br />
al centro di complotti e intrighi<br />
su e giù per San Francisco: il plot è lo<br />
stesso del film Gioco sleale (Foul<br />
Play) di Colin Higgins (1978), a cui si<br />
ispira il serial sospeso tra il thriller e<br />
la commedia. Deborah Raffin interpreta<br />
la bibliotecaria Gloria Mundy,<br />
Barry Bostwick è il boyfriend-detective<br />
Tucker Pendleton, sergente di polizia.<br />
Tra gli altri personaggi della serie:<br />
il capitano Lombardi (Richard<br />
Romanus) e Stella (Mary Jo Catlett),<br />
collega di Gloria. John D. Jefferies Sr.<br />
si occupa della produzione. Nella pellicola<br />
che ha ispirato il <strong>telefilm</strong> si parlava<br />
di una cospirazione per uccidere<br />
il Papa; la coppia protagonista era interpretata<br />
da Goldie Hawn e Chevy<br />
Chase.<br />
Doris Day Show (The Doris Day<br />
Show) Con: Doris Day, Denver Pyle,<br />
Tod Starke, Philip Brown, McLean<br />
Stevenson, Bernie Kopell, Kaye Ballard,<br />
John Denher. Produzione: Usa,<br />
1968, sit-com, colore (128/30’).<br />
Doris Day è una delle poche celebrità<br />
di celluloide ad aver raccolto fortuna<br />
anche sul piccolo schermo. La sit-com<br />
traduce in televisione il suo mito “acqua<br />
e sapone” mettendola al centro di<br />
quattro ambientazioni diverse nei<br />
panni della vedova Doris Martin. Nel<br />
primo ciclo la vediamo trasferirsi con<br />
i due figli, Toby (Tod Starke) e Billy<br />
(Philip Brown), nella fattoria dello zio<br />
Buck (Denver Pyle). Nella seconda<br />
stagione, pur continuando a vivere in
Dorothy 272<br />
campagna, eccola trovare lavoro come<br />
segretaria in un giornale di San<br />
Francisco, il “Today’s World”: nel cast<br />
si aggiunge McLean Stevenson nei<br />
panni di Michael Stevenson, il capo di<br />
Doris. Nel terzo anno la protagonista<br />
lascia la fattoria (Denver Pyle abbandona<br />
la serie) e trova un appartamento<br />
in città, sopra un ristorante italiano gestito<br />
da Louie e Angie Palucci (interpretati<br />
rispettivamente da Bernie Kopell<br />
e Kaye Ballard). Nella quarta stagione,<br />
che in realtà assembla due cicli,<br />
Doris acquista indipendenza: i figli<br />
ormai cresciuti lasciano casa, lei diventa<br />
redattrice e single d’assalto sulla<br />
scia del successo di Mary Tyler<br />
Moore. Nell’ultima tranche della sitcom<br />
creata da Jim Fritzell entra in scena<br />
l’editore Sy Bennett (John Denher).<br />
Terry Melcher, la figlia di Doris Day, è<br />
il produttore esecutivo della serie “divisa<br />
in quattro” insieme alla mamma e<br />
a Don Genson. Nel corso del serial la<br />
protagonista intona più di una volta<br />
“Que sera sera” (“Whatever Will Be,<br />
Will Be”), la canzone scritta da Jay Livingston<br />
e Ray Evans che l’ha resa celebre.<br />
Un retroscena: Doris Day accettò<br />
la parte dopo aver scoperto che il<br />
marito, deceduto nel 1968, aveva dilapidato<br />
il suo patrimonio lasciandola in<br />
bancarotta.<br />
Dorothy (Id.) Con: Dorothy Loudon,<br />
Russell Nype, Priscilla Morrill, Kenneth<br />
Gilman, Linda Manz, Elissa<br />
Leeds, Susan Brecht, Michele Greene.<br />
Produzione: Usa, 1979, sit-com, colore<br />
(4/30’).<br />
Nel 1979, mentre la NBC propone L’albero<br />
delle mele, la CBS risponde con<br />
Dorothy, un’altra serie ambientata in<br />
un college femminile. Per la precisione,<br />
l’Hannah Huntley School, dove la<br />
divorziata Dorothy Banks (Dorothy<br />
Loudon), ex star di Broadway, insegna<br />
musica e arte drammatica. Russell Nype<br />
interpreta Mr. Foley, il direttore della<br />
scuola. Il corpo docente è formato<br />
tra gli altri dall’insegnante di francese<br />
Lorna Cathcart (Priscilla Morrill) e dal<br />
professore di biologia T. Jack Landis<br />
(Kenneth Gilman). Tra le studentesse:<br />
l’erudita Frankie Sumter (Linda<br />
Manz), Cissy (Elissa Leeds), Meredith<br />
(Susan Brecht) e Margo (Michele<br />
Greene). Nick Arnold, Madelyn Davis<br />
e Bob Carroll jr. sono i creatori della<br />
serie; gli ultimi due firmano altresì da<br />
produttori esecutivi con Frank Konigsberg.<br />
Bill Dyer e Billy Goldenberg<br />
sono gli autori del tema musicale cantato<br />
dalla stessa Dorothy Loudon.<br />
Dottore per tutti, Un (Family Medical<br />
Center) Con: Todd Cameron<br />
Brown, Nathaniel Guzek, Bettina Rae,<br />
David Wagner. Produzione: Usa, 1988,<br />
medico, colore.<br />
Veri casi medici vengono reinterpretati<br />
tra la cronaca e la didattica, con tanto<br />
di discussione finale. Ralph Edwards è<br />
il produttore della serie. Tra gli interpreti,<br />
Todd Cameron Brown, Nathaniel<br />
Guzek, Bettina Rae e David Wagner.<br />
Dottoresse, Le (Doctor’s Daughters)<br />
Con: Jack Watling, Richard Murdoch,<br />
Victoria Burgoyne, Lesley Duff,<br />
Bridget Armstrong, Norman Chappell.<br />
Produzione: Gran Bretagna,<br />
1981, sit-com/medico, colore (6/30’).<br />
Nella cittadina di Mitrebury, presso<br />
l’Old Chapterhouse Surgery, è giunta<br />
l’ora di una nuova generazione di medici.<br />
Figuratevi la faccia <strong>dei</strong> dottori<br />
Roland Carmichael (Jack Watling) e<br />
Biggin Hill (Richard Murdoch), i quali,<br />
dopo 35 anni di onorato servizio, si<br />
vedono arrivare le sexy-dottoresse Fay
273 Dottori a Los Angeles<br />
Liston (Victoria Burgoyne) e Lucy<br />
Drake (Lesley Duff), abituate a operare<br />
in reggiseno. A loro due, tanto per<br />
creare ancor più scompiglio in ospedale<br />
e in città, si aggiungono l’ostetricaginecologa<br />
Liz Arkdale (Bridget Armstrong)<br />
e Mr. Windows (Norman<br />
Chappell), il factotum dell’ospedale.<br />
Bill Fraser veste il camice del dottor<br />
Freddie Fellows-Smith. La sit-com inglese<br />
è scritta da Richard Gordon, già<br />
sceneggiatore di Dottori in allegria e<br />
dietro il cui pseudonimo si cela il dottor<br />
Gordon Ostlere, autore di numerosi<br />
romanzi di successo basati sulle esperienze<br />
personali in corsia. La serie,<br />
prodotta e diretta da Stuart Allen, ha in<br />
qualche modo ispirato la puntata-pilota<br />
della sit-com americana Is There a<br />
Doctor in the House? (1971), in cui<br />
viene assunta per sbaglio al posto di un<br />
dottore una bella dottoressa .<br />
Dottore tra le nuvole, Un (Der<br />
Bergdoktor) Con: Gerhart Lippert,<br />
Harald Krassnitzer, Walther Reyer,<br />
Enzi Fuchs, Anita Zagaria, Jutta Speidel,<br />
Carin C. Tietze. Produzione: Germania,<br />
1993, drammatico/medico, colore<br />
(92/60’).<br />
Il <strong>telefilm</strong> è basato su una serie di racconti<br />
editi dalla Bastei-Verlag. Lo stimato<br />
dottor Thomas Burgner (Gerhart<br />
Lippert), medico chirurgo di Monaco,<br />
rinuncia a un posto in una clinica rinomata<br />
per trasferirsi nel piccolo paese di<br />
Sonnenstein, dove diventa medico condotto.<br />
Dal 60esimo episodio il dottor<br />
Justus Hallstein (Harald Krassnitzer)<br />
succede al dottor Burgner, che muore<br />
con la moglie sotto una slavina. Tra gli<br />
altri interpreti del serial: Walther Reyer<br />
è il dottor Pankraz Obermayr, Enzi Fuchs<br />
veste i panni di Franzi, Anita Zagaria<br />
ha lo stetoscopio della dottoressa Sabina<br />
Spreti, Jutta Speidel è Rosi, Carin<br />
C. Tietze è Traudl. Produce la NDF<br />
(Neue Deutsche Film GmbH).<br />
Dottori agli antipodi (Young Doctors)<br />
Con: Michael Beecher, Alan Dale,<br />
Alfred Sandor, Peta Toppano, Cornelia<br />
Frances, Abigail Rogan, Tottie<br />
Goldsmith, Tim Page, Gwen Plumb.<br />
Produzione: Australia, 1976, medico,<br />
colore (1396/30’).<br />
Serie medica sulle vite dentro e fuori i<br />
camici di un gruppo di dottori e infermieri<br />
australiani. Tra i protagonisti in<br />
corsia all’Alfred Memorial Hospital di<br />
Sydney: i dottori Brian Denham (Michael<br />
Beecher), Forrest (Alan Dale),<br />
Raymond Shaw (Alfred Sandor), Gail<br />
Henderson (Peta Toppano); Sorella<br />
Scott (Cornelia Frances); Hilary Templeton<br />
(Abigail Rogan), Toni Sheffield<br />
(Tottie Goldsmith), Graham Steele<br />
(Tim Page), Ada (Gwen Plumb). Il serial<br />
è prodotto dalla Grundy; Reg Watson<br />
firma da produttore esecutivo. La<br />
colonna sonora è composta da The<br />
Executives.<br />
Dottori a Los Angeles (L.A. Doctors)<br />
Con: Ken Olin, Matt Craven,<br />
Rick Roberts, Sheryl Lee, Deirdre O’-<br />
Connell, Melora Walters. Produzione:<br />
Usa, 1998, medico, colore (24/60’).<br />
Vivere e curare a Los Angeles: potrebbe<br />
essere il sottotitolo di questa serie<br />
medica che invece di accendere i riflettori<br />
sugli interventi in corsia predilige<br />
restringere il campo su un poker di<br />
medici che aprono uno studio polispecialistico.<br />
I quattro giovani protagonisti,<br />
ciascuno con le proprie esperienze<br />
personali e professionali, si trovano<br />
spesso – soprattutto all’avvio dell’attività<br />
– a scontrarsi con il sistema sanitario<br />
americano. Per il vanitoso scapolo<br />
dottor Roger Cattan (Ken Olin), la professione<br />
è anche un pretesto per com
Dottori con le ali<br />
binare appuntamenti galanti; il dottor<br />
Tim Lonner (Matt Craven) è invece felicemente<br />
sposato con figli; il dottor<br />
Evan Newman (Rick Roberts) ha appena<br />
divorziato e deve aiutare il figlio<br />
che non ha ancora accettato la separazione<br />
<strong>dei</strong> genitori; la sensibile dottoressa<br />
Sarah Church (Sheryl Lee), unica<br />
presenza femminile del quartetto, è<br />
una ginecologa che affronta il lavoro<br />
come una vera e propria missione. Tra<br />
gli altri personaggi che ruotano attorno<br />
allo studio: l’infermiera Susan Blum<br />
(Deirdre O’Connell) e la segretaria Felicity<br />
(Melora Walters). Ideata da John<br />
Lee Hancock, la serie ha vinto un People’s<br />
Choice Award nel 1999; lo stesso<br />
Hancock firma da produttore esecutivo<br />
insieme a Michelle Ashford, Scott<br />
Brazil e Mark Johnson. La colonna sonora<br />
è composta da Jeff Beal e Jeff Rona,<br />
quest’ultimo autore altresì del tema<br />
musicale. Il cestista Dennis Rodman e<br />
Whoopi Goldberg compaiono da guest-stars<br />
nei panni di sé stessi.<br />
Dottori con le ali (Flying Doctors)<br />
Con: Liz Burch, Keith Eden, Sarah<br />
Chadwick, Brett Climo, John Frawley,<br />
Robert Grubb, Melita Jurisic, Andrew<br />
McFarlane, David Reyne. Produzione:<br />
Australia, 1984, medico/avventura,<br />
colore (221/30’).<br />
Nella terra <strong>dei</strong> canguri un’équipe di<br />
medici ha la sua base a Cooper Crossing,<br />
località immaginaria ai confini<br />
tra il Nuovo Galles del sud e il Queensland.<br />
Quando anche i secondi diventano<br />
decisivi per salvare una vita, lungo<br />
scenari da favola, i dottori del<br />
Royal Flying Doctor Service si spostano<br />
a bordo di piccoli aerei in condizioni<br />
proibitive. Tra i protagonisti con il<br />
camice: i dottori Chris Randall (Liz<br />
Burch), Harry Sinclair (Keith Eden),<br />
Rowie Lang (Sarah Chadwick), David<br />
274<br />
Ratcliffe (Brett Climo), Frank Turner<br />
(John Frawley), Geoff Standish (Robert<br />
Grubb), Magda Heller (Melita Jurisic),<br />
Tom Callaghan (Andrew Mc-<br />
Farlane), Guy Reid (David Reyne). La<br />
serie girata a Minyp (nella regione australiana<br />
di Victoria) è prodotta da<br />
Oscar Whitbread, Ian Bradley ed Hector<br />
Crawford. Garry McDonald firma<br />
la colonna sonora.<br />
Dottori in allegria (Doctor in the<br />
House) Con: Barry Evans, Robin<br />
Nedwell, Ernest Clark, George Layton,<br />
Jeffrey Davis, Martin Shaw, Simon<br />
Cuff, Richard O’Sullivan. Produzione:<br />
Gran Bretagna, 1969, sitcom/medico,<br />
colore (26+2/30’).<br />
CULT<br />
Prima di Benny Hill e di Mr. Bean la<br />
comicità inglese fa prove tecniche di<br />
trasmissione con una serie ironico-demenziale<br />
alla Monty Python ambientata<br />
nell’ospedale più pazzo del Regno<br />
Unito, il fittizio St. Swithin’s Teaching<br />
Hospital di Londra. Qui alcuni giovani<br />
medici appena laureati prendono lezioni<br />
da specialisti sessuomani attratti,<br />
più che da pazienti in fin di vita, da avvenenti<br />
infermiere in minigonna. Vanno<br />
su e giù per le corsie: Michael A.<br />
Upton (Barry Evans); il professor Loftus<br />
(Ernest Clark), che insegna anatomia;<br />
Duncan Waring (Robin<br />
Nedwell); Paul Collier (George Layton);<br />
Dick Stuart-Clark (Jeffrey Davis);<br />
Huw Evans (Martin Shaw); David<br />
Briddock (Simon Cuff); il dottor<br />
Lawrence Bingham (Richard O’Sullivan).<br />
Tratto da una serie di racconti<br />
umoristici di Richard Gordon, che riscosse<br />
un discreto successo negli anni<br />
’50 e che ispirò un film e sei sequel con<br />
Dirk Bogarde, il serial prodotto da<br />
Humphrey Barclay per la London<br />
Weekend Television (LWT) è andato in
275 Dottor Simon Locke<br />
onda in Italia alla fine degli anni ’70,<br />
dieci anni dopo la trasmissione in Inghilterra,<br />
facendolo risultare inevitabilmente<br />
datato e penalizzandone un<br />
successo che forse avrebbe meritato in<br />
più larga misura. L’analogia con la comicità<br />
<strong>dei</strong> Monty Python non è casuale:<br />
John Cleese e Graham Chapman<br />
firmano da sceneggiatori alcune puntate<br />
della sit-com; il secondo aveva<br />
preso parte all’ultimo capitolo della<br />
saga cinematografica (Doctor in Trouble,<br />
1970).<br />
Dottor Kildare (Dr. Kildare) Con:<br />
Richard Chamberlain, Raymond Massey,<br />
Jud Taylor, Steven Bell, Lee<br />
Kurty, Jean Inness. Produzione: Usa,<br />
1961, medico, b/n - colore (132/60’;<br />
58/30’).<br />
CULT<br />
Una delle serie mediche più popolari<br />
della televisione deve la sua fortuna al<br />
personaggio del dottor James Kildare<br />
(Richard Chamberlain), protagonista<br />
di molti film (dal 1938) e di una trasmissione<br />
radiofonica (nel 1939). In<br />
realtà è nato dalla fantasia di Max<br />
Brand – psuedonimo di Frederick<br />
Schiller Faust – autore di una serie di<br />
romanzi negli anni Trenta. Sulla scorta<br />
delle esperienze dell’eminente urologo<br />
George Winthrop Fish (1895<br />
1977). Al cinema fu la Paramount che<br />
decise per prima di portare le avventure<br />
del giovane medico: ne La figlia<br />
perduta (1937) era protagonista Joel<br />
McCrea; la Mgm rese popolare il personaggio<br />
nel film Il giovane dottor<br />
Kildare (1938), con il volto di Lew Ayres<br />
ad aprire una saga di altri otto titoli,<br />
l’ultimo <strong>dei</strong> quali – La vittoria del dottor<br />
Kildare – risale al 1942.<br />
Anche nella trasposizione televisiva<br />
anni ’60 Kildare esercita il suo internato<br />
al Blair General Hospital, un<br />
grande ospedale metropolitano dove<br />
si intrecciano casi clinici e umani. Paladino<br />
<strong>dei</strong> buoni sentimenti, sempre<br />
pronto a dare una parola di conforto e<br />
a infondere coraggio, Kildare ha dalla<br />
sua una sceneggiatura che prevede<br />
sempre l’happy end. Tra gli altri personaggi<br />
del <strong>telefilm</strong>: il dottor Leonard<br />
Gillespie (Raymond Massey), il medico<br />
veterano che sprona Kildare come<br />
un figlio; i dottori Gerson (Jud Taylor)<br />
e Lowry (Steven Bell); le infermiere<br />
Lawton (Lee Kurty) e Fain (Jean Inness).<br />
Con il passare del tempo, le storie<br />
sono diluite in più puntate, con lo<br />
scopo di creare più attesa nello spettatore<br />
(capita ad esempio di assistere a<br />
casi medici che vengano risolti dopo<br />
sei episodi). Norman Felton è il produttore<br />
esecutivo del serial che, in onda<br />
sulla NBC dal 21 settembre 1961,<br />
dovette vedersela con la concorrenza a<br />
colpi di bisturi di Ben Casey, un’altra<br />
serie medica trasmessa dall’ABC dal 2<br />
ottobre dello stesso anno: una sorta di<br />
anticipazione della sfida televisiva tra<br />
medici di metà anni ’90 (vedi Chicago<br />
Hospital e E.R.). Jerry Goldsmith firma<br />
il pentagramma della sigla iniziale<br />
(“Three Stars Will Shine Tonight”) –<br />
che nella versione vocale cantata dallo<br />
stesso Chamberlain raggiunse la Top<br />
ten americana nel 1963 – nonché gli<br />
spartiti di cinque <strong>dei</strong> primi sette episodi;<br />
le musiche delle altre puntate sono<br />
di Harry Sukman e di Pete Rugolo.<br />
Daniela Bianchi e James Mason compaiono<br />
da guest-stars. Nel 1972 è stato<br />
girato un remake (Il giovane Dottor<br />
Kildare) con Mark Jenkins nel camice<br />
del protagonista. Chamberlain è tornato<br />
a rivestire il ruolo di un dottore nel<br />
serial Medico alle Hawaii (1989), di<br />
ambientazione esotica.<br />
Dottor Simon Locke (Dr. Simon
Dove corri Joe?<br />
Locke) Con: Jack Albertson, Sam<br />
Groom, Nuala Fitzgerald, Len Birman.<br />
Produzione: Canada/Usa, 1971,<br />
medico, colore (78/30’).<br />
COTTO<br />
Serie medica ambientata a basso costo<br />
nell’ospedale della cittadina di Dixon<br />
Mills in Canada. Tra coloro in camice:<br />
il medico generico Andrew Sellers<br />
(Jack Albertson); il giovane collega<br />
che affianca quest’ultimo, il dottor Simon<br />
Locke (Sam Groom); Mrs. Louise<br />
Winn (Nuala Fitzgerald), che oltre a<br />
essere infermiera intasca l’affitto di<br />
Sellers e Locke. Len Birman interpreta<br />
Dan Palmer, il capo della polizia locale.<br />
Wilton Schiller firma da produttore<br />
esecutivo. Dopo una stagione il dottor<br />
Locke si trasferisce in una metropoli e<br />
nel 1972 dà vita allo spin-off poliziesco<br />
Police Surgeon. Leslie Nielsen,<br />
William Shatner, Martin Sheen, Leslie<br />
Nielsen e Susan Strasberg compaiono<br />
da guest stars. In più di un’occasione<br />
accade di vedere le giraffe <strong>dei</strong> microfoni<br />
in scena, tanto che “Variety”<br />
ha scritto che “è impossibile che un telespettatore<br />
possa guardare questa serie<br />
due volte”. La produzione era a così<br />
basso costo che Albertson non aveva<br />
neanche un camerino; i cespugli gli fecero<br />
spesso da paravento. I tagli economici<br />
impedirono altresì all’attore di<br />
visionare il girato quotidiano: quando<br />
vide il risultato in onda si licenziò dal<br />
set nonostante i produttori gli ricordassero<br />
che aveva un contratto da rispettare.<br />
“Nessuna giuria al mondo potrà<br />
convincermi a restare dopo quello a<br />
cui ho assistito!”, fu la sdegnata risposta<br />
di Albertson.<br />
Dove corri Joe? (Run, Joe, Run)<br />
Con: Arch Whiting, Chad States. Produzione:<br />
Usa, 1974, avventura, colore<br />
(26/30’).<br />
276<br />
A metà strada tra Il fuggiasco e Lassie,<br />
la serie racconta le imprese a quattro<br />
zampe di Joe, un pastore tedesco che,<br />
dopo esser stato accusato ingiustamente<br />
di aver attaccato il suo istruttore<br />
presso il Corpo militare K-9, si dedica<br />
ad aiutare il prossimo on the road. Nel<br />
corso della prima stagione Arch Whiting<br />
veste i panni del suo padrone, il<br />
sergente William Corey; nel secondo<br />
ciclo Joe viene affiancato dal più giovane<br />
Josh McCoy (Chad States). Il vero<br />
nome di Joe è Heinrich. La serie è<br />
stata prodotta dapprima da Robert<br />
Williams e Bill Schwartz, in seguito da<br />
Dick O’Connor.<br />
Dove vai Bronson? (Then Came<br />
Bronson) Con: Michael Parks. Produzione:<br />
Usa, 1969, avventura, colore<br />
(26/60’).<br />
Michael Parks è il protagonista di un<br />
serial quasi esclusivamente on the<br />
road nell’anno di Easy Rider (1969).<br />
Jim Bronson è un ex reporter senza<br />
troppe illusioni che attraversa il paese<br />
a bordo della motocicletta donatagli<br />
dal suo miglior amico, morto suicida.<br />
Nella sua ricerca sul “senso della vita”,<br />
nella sua conversione “francescana”,<br />
il nostro si arrabatta in umili lavori<br />
per sopravvivere, nonché per la benzina<br />
necessaria a portarlo lontano:<br />
ogni episodio, una nuova città. Il produttore<br />
è Herbert F. Solow, dietro al<br />
successo di serial-cult come Star Trek<br />
e Missione Impossibile, nonché creatore<br />
de L’uomo di Atlantide. Tra i volti<br />
noti, lungo la strada si riconoscono<br />
Jack Klugman, Penny Marshall, Dabney<br />
Coleman, Kurt Russell, Beverly<br />
Garland.<br />
Down Home (Id.) Con: Judith Ivey,<br />
Dakin Matthews, Eric Allan Kramer,<br />
Gedde Watanabe, Ray Baker, Tim
277 Dragnet<br />
Scott. Produzione: Usa, 1990, sit-com,<br />
colore (19/30’).<br />
La sit-com racconta di Kate McCrorey<br />
(Judith Ivey), una dirigente d’azienda<br />
di Manhattan che decide di mollare tutto<br />
e tornare nella natia Hadley Cove,<br />
nel Texas, per risollevare gli affari del<br />
padre. Dakin Matthews interpreta<br />
Walt, il papà della protagonista, proprietario<br />
del McCrorey’s Landing, un<br />
pontile per la pesca con annesso un bar.<br />
Eric Allan Kramer è Drew, il fratello<br />
scemo di Judith che lavora per il padre;<br />
Gedde Watanabe è Tran Van Din, un<br />
immigrato asiatico assunto come aiutante<br />
di Walt; Ray Baker veste i panni<br />
di Wade Prescott, l’ex fidanzato che nel<br />
frattempo ha fatto fortuna; Tim Scott è<br />
Grover, il sindaco della cittadina. Barton<br />
Dean è il creatore della serie; Christopher<br />
Lloyd il produttore esecutivo<br />
insieme a Dan Fauci e allo stesso Dean;<br />
Ted Danson (il protagonista di Cin Cin)<br />
compare come coproduttore; Steward<br />
Levin è l’autore della colonna sonora.<br />
Downtown (Id.) Con: Michael Nouri,<br />
Blair Underwood, Millicent Martin,<br />
Mariska Hargitay, Robert Englund,<br />
Virginia Capers, David Paymer. Produzione:<br />
Usa, 1986, poliziesco, colore<br />
(13/60’).<br />
Un poliziotto di Los Angeles viene incaricato<br />
di sorvegliare l’attività di<br />
quattro ragazzi usciti di prigione sulla<br />
parola; il poker di giovani contraccambia<br />
aiutando l’investigatore nelle sue<br />
indagini. Michael Nouri interpreta il<br />
detective John Forney; Blair Underwood<br />
(successivamente nel cast di<br />
L.A. Law) è il fuggitivo Terry Corsaro;<br />
Millicent Martin veste i panni dell’imbroglione<br />
Harriet Conover, nella cui<br />
villa vivono tutti e quattro i ragazzi;<br />
Mariska Hargitay (la figlia di Jayne<br />
Mansfield) è la problematica Jesse<br />
Smith; Robert Englund (il Freddy<br />
Krueger di Nightmare) presta il volto<br />
all’impostore Dennis Shotoffer. Tra gli<br />
altri personaggi del serial: l’assistente<br />
sociale Delia Bonner (Virginia Capers)<br />
e il capitano Kiner (David Paymer),<br />
il capo di Forney. Rueben Leder<br />
firma da produttore esecutivo.<br />
Dragnet (Id.) Con: Jack Webb, Barton<br />
Yarborough, Barney Phillips, Ben<br />
Alexander, Dorothy Abbott, Marjie<br />
Millar, Harry Morgan. Produzione:<br />
Usa, 1952-1967, poliziesco, b/n-colore<br />
(374/30’; 1/90’).<br />
CULT<br />
Uno <strong>dei</strong> serial polizieschi più famosi<br />
in America, apripista del genere che<br />
bussa al realismo, ha preso il via alla<br />
radio nel 1949 per poi trasferirsi sul<br />
piccolo schermo con il volto di Jack<br />
Webb nei panni del sergente Joe Friday,<br />
un poliziotto di Los Angeles che<br />
non sembra avere vita privata. Nel<br />
corso delle indagini di taglio documentaristico,<br />
il protagonista si dimostra<br />
zelante e si rivolge ai testimoni e<br />
ai sospettati con una cortesia da maggiordomo:<br />
alla fine, il colpevole è<br />
sempre servito. Oltre a recitare, Webb<br />
dirige più di un episodio e presta la voce<br />
(originale) anche come narratore.<br />
Molti casi presi in considerazione sono<br />
tratti dalla realtà con l’annuncio finale<br />
“la storia che avete appena visto è<br />
vera; la voce fuori campo racconta infine<br />
le vicende processuali <strong>dei</strong> colpevoli<br />
con tanto di sentenza definitiva. I<br />
nomi sono stati cambiati per proteggere<br />
gli innocenti”; l’enfasi della verosimiglianza<br />
caratterizzerà alcune produzioni<br />
successive di Webb come<br />
Adam12 e Squadra Emergenza. Nella<br />
prima puntata Friday viene affiancato<br />
dal sergente Ben Romero (Barton Yarborough),<br />
che viene ucciso nella ter
Dream On 278<br />
za; quindi è la volta del sergente Ed Jacobs<br />
(Barney Phillips), che dura una<br />
stagione. Successivamente al suo fianco<br />
compare l’agente Frank Smith (Ben<br />
Alexander), che riesce a portare quella<br />
ventata di ironia che fa decollare la serie.<br />
Alla fine del <strong>telefilm</strong> Smith diventa<br />
sergente e Friday viene promosso a tenente.<br />
Non mancano alcuni personaggi<br />
femminili che denotano un’attrazione<br />
per il protagonista (che non ricambia);<br />
tra i più convincenti, Ann Baker<br />
(Dorothy Abbott) e Sharon Maxwell<br />
(Marjie Millar). Nel 1954 è stato girato<br />
un film omonimo per il grande schermo<br />
che è uscito in Italia con il titolo<br />
Mandato di cattura. Nel ’67 Webb torna<br />
in scena con il tesserino di Joe Friday<br />
che, inspiegabilmente, è ancora<br />
sergente. In onda fino al ’70, il serial<br />
assunse in patria l’abbreviazione temporale<br />
dell’anno di trasmissione (Dragnet<br />
’67, Dragnet ’68...), come a voler<br />
sottolineare le infiltrazioni sociali che<br />
caratterizzano le trame: le rivolte studentesche<br />
e le droghe hanno trasformato<br />
la serie in una sorta di telegiornale.<br />
Ogni puntata si apre con la presentazione<br />
del protagonista – “il mio nome<br />
è Friday: sono un poliziotto” – per<br />
poi raccontare i fatti nei minimi particolari,<br />
ora per ora. Harry Morgan, che<br />
già aveva lavorato con Webb nel film<br />
Città nera (1950), copre le spalle al<br />
protagonista nei panni dell’agente Bill<br />
Gannon. O.J. Simpson appare in un<br />
cameo. Webb compare altresì nelle vesti<br />
di produttore e sceneggiatore con lo<br />
pseudonimo di John Randolph. Il tema<br />
musicale del <strong>telefilm</strong>, firmato da Walter<br />
Schumann, è diventato popolare almeno<br />
come il suo protagonista: nel<br />
1953 è entrato nella Top Ten <strong>dei</strong> dischi<br />
più venduti, la prima sigla televisiva a<br />
ricevere questo onore in America; nello<br />
stesso anno usciva la versione riar<br />
rangiata “St. George and the Dragonet”<br />
di Stan Freberg, l’unica parodia<br />
musicale di una sigla a vendere milioni<br />
di copie e raggiungere il numero uno<br />
delle classifiche. Nel 1987, nel corso<br />
del Saturday Night Live, Dan Aykroyd<br />
ha fatto il verso al personaggio interpretato<br />
da Webb: l’ex blues brother interpretava<br />
il nipote (scemo) di Joe Friday,<br />
Tom Hanks era il suo aiutante,<br />
Harry Morgan compariva come il loro<br />
superiore, il capitano Gannon; nello<br />
steso anno fu prodotto anche l’adattamento<br />
cinematografico (La retata).<br />
Nel 1989 è stata girata una nuova versione<br />
del serial (The New Dragnet)<br />
con Jeff Osterhage nei panni del nuovo<br />
protagonista, il sergente Vic Daniels.<br />
Nel 2002, in The Shield, il detective<br />
Shane Vendrell ha lo stesso numero di<br />
distintivo di Joe Friday: il 714. Nel<br />
2003 è stato prodotto un remake <strong>dei</strong><br />
giorni nostri (L.A. Dragnet), con Ed<br />
O’Neill nel ruolo di Joe Friday ed<br />
Ethan Embry in quello del collega<br />
Frank Smith.<br />
Dream On (Id.) Con: Brian Benben,<br />
Wendy Malick, Denny Dillon, Jeffrey<br />
Joseph, Chris Demetral. Produzione:<br />
Usa, 1990, sit-com, colore (120/30’).<br />
CULT<br />
Spiega John Landis: “Si trattava di utilizzare<br />
un ampio ventaglio di immagini<br />
antecedenti al 1960 in bianco e nero,<br />
pezzi da antologia appartenenti alla<br />
MCAUniversal. Pezzi da museo nobilitati<br />
dalla presenza di talenti eccezionali,<br />
star di prima grandezza. Si trattava<br />
di una sfida dove non volevo fare un<br />
programma di semplice montaggio...<br />
Così è nato Dream On”. Le parole del<br />
cineasta di film cult come Animal<br />
House e Blues Brothers, qui nelle vesti<br />
di produttore e regista di più di un episodio,<br />
trovano conferma in quelle de
279 Dr. House – Medical Division<br />
gli ideatori-autori David Crane e Marta<br />
Kauffman: “abbiamo visionato più<br />
di 50 filmati solo per la prima puntata e<br />
altri 200 per le altre 13 della prima stagione”.<br />
Se vi chiedete il perché allora<br />
non conoscete Martin Tupper (Brian<br />
Benben), cresciuto a pane e televisione<br />
(come si racconta nella sigla che descrive<br />
la sua adolescenza davanti al<br />
piccolo schermo, dove lo hanno “parcheggiato”<br />
da quando era poppante).<br />
A 37 anni è diventato un modesto editore<br />
di Manhattan, ma le sue passioni<br />
rimangono sempre il cinema e la tv,<br />
tanto è vero che il suo cervello è permeato<br />
dalle immagini delle quali si è<br />
“nutrito” da piccolo. Agli stimoli e alle<br />
situazioni reali, Tupper risponde con<br />
associazioni mentali legate a sequenze<br />
sapientemente scelte e montate, di pellicole<br />
in bianco e nero, spezzoni pubblicitari<br />
e varietà d’un tempo. Piccoli<br />
frame, brevi flash che emergono da un<br />
inconscio che confonde fiction e<br />
realtà. Martin e il telespettatore vedono<br />
così scorrere i volti di Bette Davis,<br />
Joan Crawford, Tony Curtis, Ronald<br />
Reagan, Jane Wyman (prima signora<br />
Reagan), Nancy Davis (seconda signora<br />
Reagan), Lee Marvin, James<br />
Stewart, Groucho Marx, tanto per citarne<br />
alcuni. Tra un blob e l’altro il<br />
protagonista interagisce con una serie<br />
di personaggi in carne e ossa: l’ex moglie<br />
psicoterapeuta Judith (Wendy<br />
Malick), l’incombente segretaria Toby<br />
(Denny Dillon), l’anchorman televisivo<br />
Eddie (Jeffrey Joseph) e il figlio Jeremy<br />
(Chris Demetral), che gli insegna<br />
cosa voglia dire essere un bambino<br />
oggi. Oltre a loro si sussegue una<br />
schiera di belle donne più o meno spogliate<br />
che fanno scatenare la fantasia di<br />
Martin, aspirante dongiovanni nonostante<br />
l’insicurezza che lo contraddistingue.<br />
È difficile infatti stare dietro a<br />
tutte queste presenze femminili: si alternano<br />
la dolce, l’irrequieta, la castratrice,<br />
la vamp, la folle, l’insaziabile, la<br />
capricciosa, l’arrendevole; l’inconscio<br />
di Martin, con le sue schegge cine-televisive,<br />
deve fare un gran lavoro. Come<br />
si sarebbe comportato Alan Ladd,<br />
cosa avrebbe fatto Humphrey Bogart,<br />
come avrebbe reagito Charlton Heston?<br />
Il nostro s’interroga sui miti del<br />
passato, ma quando torna alla realtà<br />
c’è una partner che gli chiede il test<br />
dell’AIDS o di finire a letto con una sua<br />
amica. “Mentre scrivevamo l’episodio<br />
– spiega la coppia di autori David Crane-Marta<br />
Kauffman – abbiamo cercato<br />
uno spezzone che si adattasse al<br />
pensiero di Martin in quel momento.<br />
Altre volte siamo partiti dal filmato<br />
per costruire la storia. Una volta abbiamo<br />
notato che esistevano molte sequenze<br />
dove i divi bevevano il caffè,<br />
così abbiamo inventato una storia dove<br />
la caffeina nuoceva al protagonista”.<br />
Non mancano le guest-stars in<br />
carne e ossa: Ricardo Montalbán e<br />
Yvonne De Carlo compaiono in alcuni<br />
cameo mentre Martin ricorda gli show<br />
televisivi che li vedeva protagonisti al<br />
vertice delle rispettive carriere; David<br />
Bowie, Eva Gabor, Tippi Hedren, James<br />
Woods, Mimi Rogers, Elisabeth<br />
Shue, Salma Hayek, la futura coppia<br />
di Friends Courteney Cox-Matthew<br />
Perry e lo stesso Landis sono tra i tanti<br />
volti noti che colorano il serial; Sylvester<br />
Stallone interpreta sé stesso in<br />
un episodio. Kevin S. Bright, Leslie<br />
Belzberg e Robert K. Weiss formano il<br />
tris di produttori esecutivi; Michael<br />
Skloff, il marito di Marta Kauffman,<br />
firma il tema musicale e il resto della<br />
colonna sonora.<br />
Dr. House – Medical Division<br />
(House, M.D.) Con: Hugh Laurie,
Dr. House – Medical Division<br />
Omar Epps, Jennifer Morrison, Jesse<br />
Spencer, Robert Sean Leonard, Lisa<br />
Edelstein. Produzione: Usa, 2004, medico,<br />
colore (22/60’).<br />
La medicina come indagine, come<br />
viaggio all’interno, prima che del corpo,<br />
dell’animo umano. Il <strong>telefilm</strong> post-<br />
E.R. – Medici in prima linea (1994) è<br />
una sorta di remake zen del film Viaggio<br />
allucinante (1966), filtrato attraverso<br />
il grandangolo visionario di<br />
C.S.I. – Scena del crimine (2000). Non<br />
per niente il burbero e schivo dottor<br />
Gregory House (Hugh Laurie) assomiglia<br />
vagamente a Gil Grissom: nonostante<br />
i suoi comportamenti antisociali<br />
e le sue maniere talvolta brutali, è<br />
dotato di un intuito così spiccato da essersi<br />
conquistato il rispetto di tutti,<br />
compreso quello <strong>dei</strong> pazienti ai quali<br />
raramente rivolge la parola; il suo motto<br />
professionale la dice lunga: “Sono<br />
diventato medico per curare le malattie,<br />
non le persone”. Più i casi e le lastre<br />
sono di difficile interpretazione,<br />
più House si ingegna indagando ai limiti<br />
della diagnostica, trovando alla fine<br />
quasi sempre la soluzione che gli altri<br />
luminari non avevano colto. Claudicante<br />
proprio a causa di una diagnosi<br />
sbagliata (è costretto ad aiutarsi con un<br />
bastone), il nostro ha riunito attorno a<br />
sé il miglior team di giovani medici<br />
specializzati nell’analisi di cartelle cliniche<br />
dalla diagnosi misteriosa: il neurologo<br />
Eric Foreman (Omar Epps), il<br />
quale nasconde un segreto nelle pieghe<br />
del proprio passato; l’immunologa<br />
Allison Cameron (Jennifer Morrison);<br />
l’esperto in medicina intensiva, il dottor<br />
Robert Chase (Jesse Spencer). L’unico<br />
amico apparente di House è l’oncologo<br />
James Wilson (Robert Sean<br />
Leonard), al quale si rivolge in casi disperati.<br />
Un rapporto controverso e ambiguo<br />
è quello che si instaura tra il pro<br />
280<br />
tagonista e la dottoressa Lisa Cuddy<br />
(Lisa Edelstein), amministratrice e decano<br />
dell’ospedale, la quale redarguisce<br />
House quando travalica, in più di<br />
una occasione, le regole della medicina<br />
convenzionale, pur ammettendo<br />
che i risultati conseguiti da lui sono i<br />
più brillanti dell’intero staff ospedaliero.<br />
Come spiegare altrimenti l’irruzione<br />
in casa di una paziente in cerca di<br />
indizi? O il trattamento di botta-e-risposta<br />
ai quali vengono sottoposti i<br />
malati per vedere come reagiscono? “I<br />
metodi possono apparire sospetti, ma i<br />
suoi risultati non lo sono”, si legge nella<br />
cartella stampa di lancio della serie.<br />
Entusiastiche le critiche in patria: “Si<br />
può arguire che si tratta di uno tre migliori<br />
serial medici del 21esimo secolo,<br />
con Desperate Housewives la migliore<br />
serie drammatica degli ultimi<br />
tempi, il più riuscito <strong>telefilm</strong> medico<br />
dal debutto di E.R.” (“Washington Post”);<br />
“È una sorta di partita a scacchi<br />
con la malattia, in cui un dottore per<br />
una volta non carino finisce per dare<br />
scacco matto”, recita “Time Magazine”;<br />
secondo il “New York Post” è<br />
“una serie con un cast di serie A e una<br />
sceneggiatura di prima classe”; “Un<br />
tripudio di sarcasmo grazie all’interpretazione<br />
di Laurie, il quale dà vita a<br />
un misantropo di grande efficacia”,<br />
commenta “People”; “È la cura per le<br />
serie mediche convenzionali”, questo<br />
il parere di “Tv Guide”; “The Hollywood<br />
Reporter” saluta la serie affermando:<br />
“Finalmente un dottore televisivo<br />
affascinante almeno quanto le<br />
malattie che diagnostica”. Il <strong>telefilm</strong> è<br />
ideato da David Shore. Bryan Singer<br />
dirige la puntata-pilota e compare in<br />
un cameo nei panni di sé stesso, nel dodicesimo<br />
episodio. Singer e Shore sono<br />
altresì produttori esecutivi in compagnia<br />
di Paul Attanasio e Katie Ja
281 Due assi per un turbo<br />
cobs. La colonna sonora vanta la firma<br />
di Jon Ehrlich, affiancato da Jason Derlatka<br />
e Christopher Hoag; il tema musicale<br />
è la canzone “Teardrop” <strong>dei</strong> Massive<br />
Attack. Tra le guest-stars in corsia<br />
si riconoscono Carmen Electra e Sela<br />
Ward. Una curiosità: Omar Epps aveva<br />
già indossato il camice nel 1996, in una<br />
decina di puntate di E.R. – Medici in<br />
prima linea: là il dottor Dennis Gant<br />
usciva di scena con un suicidio.<br />
Dr. Quinn, Medicine Woman Vedi<br />
La signora del West.<br />
Duchessa di Duke Street, La (The<br />
Duchess of Duke Street) Con: Gemma<br />
Jones, Christopher Cazenove, John<br />
Rapley, June Brown, John Cater, Holly<br />
De Jong, Mary Healey, Victoria<br />
Pluncknett, Sammie Winmill, Donald<br />
Burton. Produzione: Gran Bretagna,<br />
1976, drammatico, colore (31/60’).<br />
La domestica Louisa Trotter (Gemma<br />
Jones) cerca soddisfazioni culinarie<br />
tentando di diventare la regina <strong>dei</strong> fornelli<br />
al Bentink Hotel, al centro di tutte<br />
le vicende ambientate nel 1900: la storia<br />
è tratta vagamente dalla vita di Rosa<br />
Lewis, una cuoca che divenne direttrice<br />
del prestigioso Cavendish Hotel<br />
di Jermyn Street a Londra. Sono coprotagoniste<br />
le figure dell’ammirato<br />
spasimante Charlie Tyrrell (Christopher<br />
Cazenove), Mr. e Mrs. Leyton<br />
(interpretati da John Rapley e June<br />
Brown), il facchino Starr (John Cater),<br />
Violet (Holly De Jong), Mrs. Cochrane<br />
(Mary Healey), la cameriera gallese<br />
Mary (Victoria Plucknett) ed Ethel<br />
(Sammie Winmill). Donald Burton interpreta<br />
Augustus Trotter, colui che<br />
sposa la protagonista salvo divorziare<br />
e lasciarla nei guai finanziari. Tutti i<br />
piatti che sfilano nel corso delle puntate<br />
sono stati “benedetti” dallo chef Mi<br />
chael Smith. John Hawkesworth firma<br />
da ideatore la serie che il “Sun” ha definito<br />
“un giusto mix di nostalgia e realismo”.<br />
Richard Beynon è il produttore<br />
esecutivo. Alexander Faris è autore<br />
della colonna sonora. Il team ideativocreativo<br />
è lo stesso di Su e giù per le<br />
scale (1970): anche qui si nota il confronto<br />
tra la working-class e la borghesia,<br />
sebbene tutte le differenze sembrino<br />
venir meno davanti a una cena con i<br />
fiocchi.<br />
Due americane scatenate (The<br />
American Girls) Con: Priscilla Barnes,<br />
Debra Clinger, David Spielberg,<br />
William Prince. Produzione: Usa,<br />
1978, avventura, colore (11/60’).<br />
Sulla scia del successo femminile delle<br />
Charlie’s Angels (1976), due affascinanti<br />
redattrici del magazine televisivo<br />
fittizio “The American Report” si<br />
lanciano in strada alla ricerca di scoop,<br />
ingiustizie e casi di denuncia sociale a<br />
bordo del loro camper: Becky<br />
Tomkins (Priscilla Barnes) è la veterana<br />
della coppia; la giovane Amy Waddell<br />
(Debra Clinger), reporter fresca di<br />
college, è stata scelta dopo aver ottenuto<br />
un’intervista con il Presidente<br />
Nixon. David Spielberg interpreta<br />
Francis X. Casey, il produttore del programma;<br />
William Prince è Jason Cook<br />
il presentatore dello show che ricorda<br />
il leggendario 60 Minutes della CBS.<br />
Harve Bennet e Harris Katleman sono<br />
i produttori esecutivi del <strong>telefilm</strong>;<br />
Mike Lloyd Ross e Lane Slate formano<br />
la coppia di ideatori.<br />
Due assi per un turbo Con: Renato<br />
D’Amore, Christian Fermont, Philippe<br />
Leroy, Alba Mottura. Produzione: Italia,<br />
1987, avventura, colore (12/60’).<br />
La serie ideata da Luciano Perugia racconta<br />
i viaggi on the road di due ca
Due avvocati nel West<br />
mionisti sempre al bivio tra l’avventura<br />
e casi gialli. Il plot è stato in realtà ripreso<br />
dal <strong>telefilm</strong> brasiliano Carga Pesada<br />
(1979). Alla coppia di guidatori<br />
formata da Franco (Renato D’Amore)<br />
e Vanni (Christian Fermont), si affiancano<br />
lo scafato Orazio (Philippe Leroy)<br />
e l’amica camionista Gio’ (Alba<br />
Mottura). Adolfo Celi compare in una<br />
puntata da guest-star. Il <strong>telefilm</strong> non<br />
lesina in location esterne, facendo<br />
viaggiare i due protagonisti da Venezia<br />
a Mosca, da Budapest alla Tunisia. Le<br />
musiche sono di Detto Mariano.<br />
Due avvocati nel West (Dundee<br />
and The Culhane) Con: John Mills,<br />
Sean Garrison. Produzione: Usa,<br />
1967, western, colore (13/60’).<br />
Due avvocati con personalità e nazionalità<br />
diverse vagano insieme per il<br />
West, sul finire del diciannovesimo secolo:<br />
questo il plot di una serie che vede<br />
protagonisti l’inglese Dundee (John<br />
Mills) e l’americano Culhane (Sean<br />
Garrison). Nonostante il loro ufficio si<br />
trovi a Sausalito, nella baia di San<br />
Francisco, i due preferiscono aiutare i<br />
clienti sul campo, in paesi dove spesso<br />
ci si fa giustizia da soli. Il direttore della<br />
CBS di allora rivelò nel 1968 a “Tv<br />
Guide” che dopo essere rimasto entusiasta<br />
della puntata-pilota restò deluso<br />
degli episodi successivi, cancellando il<br />
serial dopo 4 mesi di programmazione.<br />
David Rose, già autore delle colonne<br />
sonore di serial-western come Bonanza,<br />
compone il tema musicale del<br />
<strong>telefilm</strong>. Sam Rolfe e David Victor sono<br />
i produttori esecutivi.<br />
240 Robert (240-Robert) Con: Mark<br />
Harmon, John Bennett Perry, Joanna<br />
Cassidy, Lew Saunders, Joe Al Nicassio,<br />
Thomas Babson, Steve Tannen,<br />
Stephan Burns, Pamela Hensley. Pro<br />
282<br />
duzione: Usa, 1979, avventura, colore<br />
(16/60’).<br />
La serie accende le sirene dell’Unità<br />
Pronto Emergenza del Dipartimento<br />
degli sceriffi della contea di Los Angeles,<br />
realmente esistente anche nelle<br />
cronache (la cosiddetta E.S.D. –<br />
Emergency Service Detail). Ne fanno<br />
parte i vice-sceriffi Dwayne “Thib”<br />
Thibideaux (Mark Harmon), T.R.<br />
“Trap” Applegate (John Bennett<br />
Perry), la bella pilota d’elicotteri Morgan<br />
Wainwright (Joanna Cassidy); di<br />
contorno, C.B. (Lew Saunders), Roverino<br />
(Joe Al Nicassio), Terry (Thomas<br />
Babson) e Kestenbaum (Steve Tannen);<br />
la loro missione è quella di salvare<br />
cittadini in pericolo (possibilmente<br />
in maniera spettacolare su moto, navi,<br />
fuoristrada e, naturalmente, in elicottero).<br />
Successivamente, al fianco di<br />
Thib e Trap entrano in scena Brett<br />
Cueva (Stephan Burns), compagno<br />
d’azione di Trap e la pilota Sandy Harper<br />
(Pamela Hensley). Rick Rosner è<br />
l’ideatore e produttore esecutivo della<br />
serie. Matthew Perry (Friends) appare<br />
in un cameo. La colonna sonora è<br />
composta da un poker di musicisti: Pete<br />
Carpenter, Ken Heller, Mike Post e<br />
J.A.C. Redford.<br />
Due come noi (Jake and the<br />
Fatman) Con: William Conrad, Joe<br />
Penny, Alan Campbell, Lu Leonard,<br />
Olga Russell. Produzione: Usa, 1987,<br />
poliziesco, colore (106/60’).<br />
L’obeso Jason Lochinvor “J.L.” McCabe<br />
(William Conrad) è un pubblico ministero;<br />
Jake Styles (Joe Penny) è il detective<br />
che lo affianca nel corso delle<br />
cause e delle indagini: una coppia di paladini<br />
della giustizia protagonista di un<br />
serial che nell’evolversi delle puntate<br />
ha spostato il set dalla California alle<br />
Hawaii, per poi concludersi nuovamen
283 Due gemelle e una tata<br />
te sulle coste californiane. Ai due protagonisti<br />
si affiancano il principiante Derek<br />
Mitchell (Alan Campbell), che assiste<br />
McCabe; la segretaria di quest’ultimo<br />
in California, Gertrude (Lu Leonard)<br />
e quella alle Hawaii, Lisbeth<br />
Berkeley-Smythe (Olga Russell). Fa<br />
parte del cast anche Max, un cucciolo di<br />
bulldog che appartiene a McCabe e che<br />
denota una certa somiglianza con il proprietario.<br />
Il tema musicale è composto<br />
da Richard DeBenedictis; alla colonna<br />
sonora collaborano Morton Stevens,<br />
Bruce Babcock e Steven Bramson.<br />
Dean Hargrove, ideatore del serial insieme<br />
a Joel Steiger, è altresì produttore<br />
esecutivo accanto a Fred Silverman,<br />
David Moessinger e Ed Waters.<br />
Due di cuori Vedi Diamonds.<br />
Due figli a noleggio (One Big Family)<br />
Con: Danny Thomas, Michael<br />
DeLuise, Anastasia Fielding, Kim Gillingham,<br />
Alison McMillan, Anthony<br />
Starke, Gabriel Damon. Produzione:<br />
Usa, 1986, sit-com, colore (25/30’).<br />
Il comico Jake Hatton (Danny Thomas)<br />
ha abbandonato le scene per ritirarsi a<br />
vita morigerata. Ma la pace viene infranta<br />
quando sotto il suo tetto a Seattle<br />
vengono a convivere i cinque nipoti dopo<br />
la morte del fratello: il diciassettenne<br />
Brian (Michael DeLuise), la diciannovenne<br />
Marianne (Anastasia Fielding),<br />
la quattordicenne Kate (Alison McMillan),<br />
Roger (Gabriel Damon) di otto anni;<br />
il ventitreenne Don (Anthony<br />
Starke) e sua moglie Jan (Kim Gillingham).<br />
Paul Junger e Tony Thomas firmano<br />
da produttori esecutivi.<br />
Due gemelle e una tata (Two of a<br />
kind) Con: Mary Kate Olsen, Ashley<br />
Olsen, Christopher Sieber, Sally<br />
Wheeler, David Valcin, Jean Speegle<br />
Howard, Rance Howard. Produzione:<br />
Usa, 1998, sit-com, colore (22/30’).<br />
Quattro anni dopo Sweet Valley High è<br />
ancora tempo di gemelle con Mary<br />
Kate e Ashley Olsen, già debuttanti ne<br />
Gli amici di papà (1987) e vagamente<br />
rassomiglianti alla nostra Martina<br />
Stella. Dopo la morte della madre, avvenuta<br />
quattro anni prima, le gemelle<br />
undicenni Ashley (Ashley Olsen) e<br />
Mary Kate Burke (Mary Kate Olsen)<br />
hanno dovuto abbandonare anzitempo<br />
bambole e amenità adolescenziali per<br />
dare una mano a papà Kevin (Christopher<br />
Sieber), professore di college<br />
iper-protettivo nei confronti delle figlie.<br />
Essendo quest’ultimo spesso impegnato,<br />
decide di trovare una babysitter:<br />
dapprima sceglie malamente<br />
l’anziana e conservatrice Mrs. Baker<br />
(Jean Speegle Howard), successivamente<br />
si fa convincere ad assumere la<br />
studentessa 28enne Carrie Moore<br />
(Sally Wheeler), spirito libero allieva<br />
di babbo Kevin e sorta di manna dal<br />
cielo per le due scatenate gemelline.<br />
Per togliersi dai piedi Mrs. Baker, le<br />
diaboliche Ashley e Mary Kate s’ingegnano<br />
a presentarle il vicino di casa –<br />
Mr. Fillmore (Rance Howard) – il quale<br />
la distrarrà dalle sue mansioni di tata.<br />
David Valcin interpreta l’idraulico<br />
Eddie Fairbanks, amico spiritoso del<br />
professore. Gli ideatori Howard Adler<br />
e Bob Griffard firmano altresì da produttori<br />
esecutivi con Thomas L. Miller,<br />
Robert L. Boyett e Michael Warren.<br />
Jean Speegle Howard e Rance<br />
Howard sono i genitori del regista Ron<br />
Howard, l’ex Richie Cunningham di<br />
Happy Days. Nonostante la sit-com<br />
sia ambientata a Chicago, le riprese sono<br />
avvenute negli studi di Burbank, in<br />
California. Steven Chesne, Jesse Frederick<br />
e Bennett Salvay compongono<br />
a sei mani la colonna sonora. Le due
Due gemelle per un maggiordomo<br />
284<br />
attrici gemelle sono tornate in scena Con: Lisa Patrick, Hugh Maguire,<br />
nel 2001, con la sit-com Due gemelle Kimberly Farr, Chris Young, David<br />
per un maggiordomo.<br />
Moscow, Lightfield Lewis. Produzione:<br />
Usa, 1989, sit-com, colore (9/30’).<br />
Due gemelle per un maggiordo Una bellissima baby-sitter australiana<br />
mo (So little time) Con: Mary Kate viene ingaggiata da una coppia “in car<br />
Olsen, Ashley Olsen, Eric Lutes, Clairiera” per accudire la loro figlioletta,<br />
re Carey, Taylor Negron, Jesse Head. causando l’“arrapamento” <strong>dei</strong> due fra<br />
Produzione: Usa, 2001, sit-com, colotelli adolescenti: questo il plot della sere<br />
(32/30’).<br />
rie che vede protagonista Lisa Patrick<br />
Dopo il debutto ne Gli amici di papà nei panni della “tata” Lisa Wells. Ed<br />
(1987) e l’affermazione con Due ge (Hugh Maguire) e Sarah (Kimberly<br />
melle e una tata (1998), la consacrazio Farr) Matthews sono i genitori di<br />
ne di Mary Kate e Ashley Olsen – forti Danny (Chris Young) e Peter (David<br />
di un impero economico all’insegna del Moscow). Lightfield Lewis interpreta<br />
merchandise (bambole, video, libri, li Gator, l’amico <strong>dei</strong> due ragazzi. La prinee<br />
d’abbigliamento, giornali) – avviema sequenza della sit-com si avvale di<br />
ne rispettivamente nei panni delle sorel un vecchio hit musicale degli anni ’60:<br />
le Riley e Chloe Carlson, figlie di una “So Happy Together”. Le vicende so<br />
coppia di separati che le due gemelle<br />
tentano di far riappacificare con inevino<br />
ambientate nel New Jersey.<br />
tabili spunti comici. Riley assomiglia al Due onesti fuorilegge (Alias Smith<br />
padre Grant (Eric Lutes), introspettiva e and Jones) Con: Peter Duel, Ben<br />
avulsa dal mondo esterno (come quan Murphy, Roger Davis, Sally Field.<br />
do l’ossessionante Larry Slotnick, in Produzione: Usa, 1971, western, coloterpretato<br />
da Jesse Head, tenta in tutti i re (50/60’).<br />
modi di conquistarla); di contro, Chloe Western allegro anni ’70 sulla scia del<br />
è il ritratto sputato di mamma Macy film Butch Cassidy (1969) su due fuori<br />
(Claire Carey), sempre al centro dell’atlegge che in attesa dell’amnistia decitenzione<br />
<strong>dei</strong> ragazzi e fiera di esserlo. dono di assumere nuove identità: Peter<br />
Con l’aiuto dell’eccentrico cameriere Duel (il cui vero cognome è Deuel,<br />
Manuelo Del Valle (Taylor Negron), le cambiato per comodità dai tempi di<br />
due sorelle le tentano tutte per riunire Amore in soffitta) interpreta Hanni<br />
sotto lo stesso tetto i genitori (lei, donna bal Heyes, alias Joshua Smith; Ben<br />
di successo di una linea di moda, vive in Murphy è Kid Curry, alias Thaddeus<br />
una magione sulla spiaggia di Malibu; Jones. In seguito entra in scena una pre<br />
lui, più umile, abita in una sorta di basenza femminile a ravvivare il duetto:<br />
racca sull’oceano). Ariprova del “peso” Sally Field ha il ruolo dell’amabile Cle<br />
delle due gemelle, Mary Kate e Ashley mentine Hale. Il 30 dicembre 1971<br />
Olsen firmano la sit-com da produtto Duel si suicidò dopo 37 episodi, proprio<br />
ri esecutivi (insieme a Mark Blutman, mentre stava guardando il <strong>telefilm</strong> a ca<br />
Robert Thorne e Eric Cohen, quesa sua. Roger Davis lo sostituì sul set a<br />
st’ultimo ideatore della serie con partire dal 3 febbraio 1972. Vera Miles,<br />
Tonya Hurley).<br />
Louis Gossett jr., Adam West e Ida Lupino<br />
sono tra le guest-stars del serial<br />
Due mamme in casa (Live-In) creato e prodotto da Glen A. Larson.
285 Due per tre<br />
Due papà da Oscar (Brother’s keeper)<br />
Con: William Ragsdale, Justin<br />
Cooper, Sean O’ Bryan, Bess Meyer.<br />
Produzione: Usa, 1998, sit-com, colore<br />
(23/30’).<br />
La tranquilla vita a due di un padre e di<br />
un figlio viene sconvolta e rivoluzionata<br />
dall’arrivo del fratello del primo,<br />
ribelle star del football che chiede<br />
ospitalità in salotto. Porter Waide<br />
(William Ragsdale), pacifico professore<br />
di Storia di San Francisco, viene<br />
distolto dai tomi letterari e dai programmi<br />
educativi allorquando suona<br />
la porta di casa: è suo fratello Bobby<br />
(Sean O’ Bryan), scatenato giocatore<br />
del football americano della NFL giunto<br />
in città per firmare un contratto milionario<br />
con la squadra locale; unica<br />
clausola: mettere la testa a posto e trovare<br />
un “tutor” che possa garantire<br />
l’assenza di scandali e casini. Chi, se<br />
non il serafico e responsabile Waide,<br />
può mettere una buona parola? Oltretutto,<br />
il fratello “buono” divide la casa<br />
con Oscar (Justin Cooper), il figlio di<br />
otto anni tutto casa-scuola che dopo<br />
l’avvento dello zio Bobby si candiderà<br />
a diventare il ras del quartiere. Bess<br />
Meyer interpreta Dena Draeger, l’agente<br />
di Bobby che saluta la convivenza<br />
fraterna come una “benedizione”.<br />
L’ideatore Donald Todd firma altresì<br />
da produttore esecutivo insieme a Jonathan<br />
Axelrod e James Widdoes. La<br />
colonna sonora è composta da Jonathan<br />
Wolff. Tra le guest-stars:<br />
Henry Kissinger (nei panni di sé stesso),<br />
gli ex giocatori di football Dan<br />
Dierdorf (<strong>dei</strong> St. Louis Cardinals) e<br />
Boomer Esiason (quarterback <strong>dei</strong><br />
Cincinnati Bengals e <strong>dei</strong> Phoenix Cardinals),<br />
il cestista Karl Malone, Elisabeth<br />
Berkeley (3 anni dopo Showgirls<br />
al cinema) nonchè il duo Jack Klugman-Tony<br />
Randall in un episodio in<br />
cui si fa il verso alla loro sit-com La<br />
strana coppia (1970).<br />
Due pazzi scatenati (Stir crazy)<br />
Con: Larry Riley, Joseph Guzaldo,<br />
Marc Silver, Jeannie Wilson. Produzione:<br />
Usa, 1985, poliziesco, colore<br />
(9/60’).<br />
Basata (molto vagamente) sul film del<br />
1980 Nessuno ci può fermare, la sitcom<br />
vede protagonista la coppia di<br />
amici Harry Fletcher (Larry Riley) e<br />
Skip Harrington (Joseph Guzaldo): i<br />
due lasciano New York per inseguire il<br />
loro personalissimo “sogno americano”<br />
(aprire una catena di gelaterie a<br />
Glendale, nel Texas). Sfortunatamente,<br />
mentre cercano di racimolare la<br />
somma necessaria, vengono accusati<br />
ingiustamente di un omicidio e condannati<br />
a 132 anni di prigione, dalla<br />
quale riescono a scappare con alle costole<br />
il cowboy tatuato Crawford<br />
(Marc Silver ha sostituito Royce Applegate<br />
dopo la puntata-pilota), il vero<br />
omicida a piede libero, nonché il capitano<br />
Betty (Jeannie Wilson ha preso il<br />
posto di Polly Holliday dopo il primo<br />
episodio), deciso a riportarli dietro le<br />
sbarre. La serie, più che il remake del<br />
film con Gene Wilder e Richard Pryor,<br />
sembra la versione non-sense de Il fuggiasco<br />
(1963). Bruce Jay Friedman è<br />
l’ideatore della sit-com prodotta da<br />
Larry Tucker e Larry Rosen. Jennifer<br />
Tilly compare in un cameo.<br />
Due per tre Con: Johnny Dorelli, Loretta<br />
Goggi, Marta Forghieri, Alessandro<br />
Sacco, Margherita Lombardo, Rosanna<br />
Ruffini, Sabrina Marciano. Produzione:<br />
Italia, 1997, sit-com, colore<br />
(60/30’).<br />
Due per tre fa cinque: due genitori e<br />
tre figli sotto lo stesso tetto in una sitcom<br />
che segna il ritorno della premia
Due poliziotti a Chicago<br />
ta ditta Johnny Dorelli-Loretta Goggi<br />
dopo alcuni anni di assenza dalla televisione<br />
e dopo il successo teatrale della<br />
commedia Bobbi sa tutto di Pietro<br />
Garinei. Al centro delle vicende c’è<br />
una coppia sposata da molti anni ma<br />
che si ama ancora come il primo giorno<br />
e che non si esime dall’usare il gioco<br />
e lo scherzo per ravvivare il rapporto<br />
coniugale; i due si prestano altresì al<br />
rapporto dialettico con i tre figli, pronti<br />
a mettersi in discussione e alternare<br />
comprensione a fermezza. Fanno parte<br />
della famiglia protagonista: Giorgio<br />
Antonioli (Johnny Dorelli), un avvocato<br />
civilista dotato di buon senso sul<br />
lavoro, meno lucido quando deve affrontare<br />
problemi familiari; Elena<br />
(Loretta Goggi), architetto per titolo<br />
ma madre a tempo pieno, romantica ed<br />
estroversa nonché efficiente mediatrice<br />
tra le esigenze della prole e i principi<br />
un po’ all’antica del marito; la diciassettenne<br />
Martina (Marta Forghieri),<br />
alle prese con i tradizionali dilemmi<br />
adolescenziali; Niki (Margherita<br />
Lombardo), la più piccola <strong>dei</strong> tre figli,<br />
perdutamente innamorata del padre e<br />
con la battuta sempre pronta; Leo<br />
(Alessandro Sacco), l’unico maschietto<br />
che risulta sopraffatto dall’irruenza<br />
femminile delle sorelle (ma che gode<br />
dell’affetto speciale della mamma, la<br />
quale lo definisce il suo “cocco preferito”).<br />
Tra gli altri personaggi della serie:<br />
Vanna (Sabrina Marciano), la segretaria<br />
un po’ svampita di Giorgio e<br />
Cesira (Rosanna Ruffini), la ex tata di<br />
Elena ora impiegata come colf, la quale<br />
dopo tanti anni di servizio è diventata<br />
parte integrante della famiglia Antonioli.<br />
Tutti gli episodi sono stati girati<br />
negli studi della Link Up di Milano,<br />
dove la scenografa Monica De Paoli<br />
ha ricostruito sei ambienti: un grande<br />
soggiorno, lo studio di Giorgio, la cu<br />
286<br />
cina e le tre camere da letto. Nanni<br />
Mandelli è il produttore esecutivo della<br />
sit-com; Augusto Martelli è l’autore<br />
della colonna sonora.<br />
Due poliziotti a Chicago (Due<br />
South) Con: Paul Gross, David Marciano,<br />
Leslie Nielsen, Callum Keith Rennie,<br />
Beau Starr, Tony Craig, Camilla<br />
Scott. Produzione: Canada/Usa, 1994,<br />
poliziesco, colore (68/60’; 2/90’).<br />
Uno arriva da lontano, dalla regione<br />
del Tuktoyuktuk in Canada; l’altro conosce<br />
da vicino tutti i segreti di Chicago,<br />
le sue strade, i suoi volti. Il primo è<br />
un poliziotto canadese a cavallo con<br />
tutte le peculiarità necessarie per diventare<br />
tale: onestà, fedeltà, amor della<br />
verità. Il secondo è un detective della<br />
polizia che usa metodi poco ortodossi<br />
e che una volta conosciutolo ti fa<br />
chiedere: “come ha fatto un uomo così<br />
a vivere tanto a lungo?”. Giunto a Chicago<br />
per risolvere il mistero della morte<br />
del padre, la Guardia Canadese Benton<br />
Fraser (Paul Gross) trova sulla sua<br />
strada il poliziotto Ray Vecchio (David<br />
Marciano), dalla morale flessibile<br />
come un ramoscello. Insieme, nel corso<br />
delle indagini, incappano in una storia<br />
di corruzione che li rende uniti per<br />
la giustizia. Caso dopo caso, la “strana<br />
coppia” impara a conoscersi, a rispettarsi,<br />
ad aiutarsi. Se uno predica la legge<br />
e il rispetto delle regole in uniforme,<br />
l’altro razzola male in abiti casual<br />
e usa tutti i mezzi per arrivare a scoprire<br />
i colpevoli: insieme, sebbene su<br />
strade diverse, inseguono la giustizia<br />
per le vie della “città del vento”. Tra<br />
azione e introspezione psicologica, tra<br />
indagini e sentimenti, arricchito da una<br />
colonna sonora con tutti gli hit degli<br />
ultimi anni, il <strong>telefilm</strong> vanta la firma di<br />
Paul Haggis quale ideatore-produttore<br />
esecutivo. Nel cast della serie spicca la
287 Duetto<br />
presenza di Leslie Nielsen, nei panni<br />
di una Guardia Canadese (è il sergente<br />
Duncan “Buck” Frobisher). Oltre al<br />
collega americano, Fraser viene affiancato<br />
dal cane-lupo Diefenbaker, il<br />
quale, nonostante sia affetto da sordità,<br />
gli salva la vita in più di un’occasione;<br />
l’unica passione di Vecchio è invece la<br />
sua macchina, una Buick Riviera del<br />
1971. Quest’ultimo viene sostituito in<br />
corsa nella terza stagione da Stanley<br />
“Ray” Kowalski (Callum Keith Rennie);<br />
Beau Starr interpreta il capitano<br />
Harding Welsh; Tony Craig è il detective<br />
Louis Guardino; Camilla Scott veste<br />
i panni dell’ispettore Meg Thatcher.<br />
“Un programma brillante, il miglior<br />
show della stagione”, così il<br />
“Daily Mirror”; “Paul Gross è perfetto<br />
nella parte ed è molto divertente”, così<br />
il “Washington Post”: le critiche americane<br />
hanno accolto il serial con plausi<br />
e ovazioni. Non da meno è stato il<br />
pubblico: è stata la serie canadese più<br />
vista di tutti i tempi in patria, la prima a<br />
essere trasmessa nel prime-time americano.<br />
Spiega Paul Haggis: “Volevano<br />
un ‘ibrido’ tra commedia, azione e<br />
spunti drammatici: noi abbiamo optato<br />
per il 63% di divertimento e il restante<br />
37 per tutto il resto”. Le musiche originali<br />
sono di Jack Lentz, John Mc-<br />
Carthy e Jay Semko. Amy Stewart<br />
compare in un cameo, così come Mark<br />
Ruffalo, Melina Kanakaredes e Maria<br />
Bello. Una curiosità non da poco:<br />
quella che vedete nel serial non è Chicago:<br />
la “città del vento” è stata interamente<br />
ricostruita a Toronto. La serie è<br />
andata in onda in Italia anche con il titolo<br />
originale (Due South).<br />
Due poliziotti a Palm Beach Vedi<br />
Omicidi d’elite.<br />
Due ragazzi e una chitarra (Boone)<br />
Con: Tom Byrd, Greg Webb, Barry<br />
Corbin, Elisabeth Huddle, Kitty Moffat,<br />
Amanda Peterson, William Edward<br />
Phipps, Ronnie Claire Edwards, David<br />
Roberts. Produzione: Usa, 1983, drammatico/musicale,<br />
colore (13/60’).<br />
Il giovane Boone Sawyer (Tom Byrd),<br />
a dispetto delle umili origini contadine<br />
che lo legano alla cittadina rurale di<br />
Trinity (Tennessee), a due passi da Nashville,<br />
coltiva sogni da cantante di<br />
musica country nel fatidico 1953; con<br />
la chitarra a tracolla e i sogni in tasca<br />
affronta l’avventura per affermarsi<br />
non senza difficoltà. I genitori, che<br />
hanno perso l’altro figlio nel corso della<br />
Seconda guerra mondiale, non lo assecondano:<br />
il padre Merit (Barry Corbin),<br />
proprietario di un garage e la madre<br />
affettuosa Faye (Elisabeth Huddle)<br />
lo vorrebbero accasato e con la laurea,<br />
al massimo erede dell’attività del babbo;<br />
gli danno una mano, invece, il “ribelle”<br />
motociclista Rome Hawley<br />
(Greg Webb), l’amico del cuore che lo<br />
accompagna nelle performance musicali;<br />
le sorelle Susannah (Kitty Moffat),<br />
la maggiore e Squirt (Amanda Peterson),<br />
la minore; gli zii Linc (William<br />
Edward Phipps) e Dolly (Ronnie<br />
Claire Edwards), i quali gestiscono un<br />
saloon – il Linc’s Orchid Lounge – dove<br />
si esibiscono spesso Boone e Rome;<br />
Mr. Johnson (David Roberts), un vecchio<br />
chitarrista blues di colore che fornisce<br />
preziosi consigli a Boone. La serie<br />
ideata da Earl Hamner (Una famiglia<br />
americana) è prodotta da Lynn<br />
Guthrie.<br />
Due South Vedi Due poliziotti a Chicago.<br />
Duetto (Duet) Con: Matthew Laurance,<br />
Mary Page Keller, Chris Lemmon,<br />
Alison LaPlaca, Jodi Thelen, Arleen
Dynasty 288<br />
Sorkin, Larry Poindexter. Produzione:<br />
Usa, 1987, sit-com, colore (78/30’).<br />
Due trentenni s’incontrano e s’innamorano:<br />
la serie comincia con un colpo<br />
di fulmine tra l’aspirante scrittore<br />
Ben Coleman (Matthew Laurance) e la<br />
ristoratrice Laura Kelly (Mary Page<br />
Keller). La loro relazione prosegue a<br />
zig-zag tra conoscenti più o meno bizzarri:<br />
la coppia yuppie in crisi formata<br />
da Richard (Chris Lemmon) e Linda<br />
Phillips (Alison LaPlaca); Jane (Jodi<br />
Thelen), la stravagante sorellina di<br />
Laura; Geneva (Arleen Sorkin), la domestica<br />
sexy di casa Phillips; il principale<br />
di Laura, Hayden Cooper (Larry<br />
Poindexter); Reuben, il cane di Ben.<br />
Nel corso della seconda stagione la<br />
coppia protagonista si sposa e Ben riesce<br />
a pubblicare il suo primo libro (destinato<br />
a diventare un best-seller); Richard<br />
lascia il lavoro di venditore per<br />
diventare pianista professionista, la<br />
moglie Linda mette al mondo un bambino.<br />
Successivamente Ben e Laura<br />
partono per la luna di miele; al loro ritorno<br />
la sit-com ideata e prodotta da<br />
Susan Seeger e Ruth Bennett sposta i<br />
riflettori sui Phillips e in particolare su<br />
Linda, che diventa agente immobiliare.<br />
In seguito ai cambiamenti di rotta,<br />
Matthew Laurance e Jodi Thelen lasciarono<br />
il cast della serie che, per lanciare<br />
i nuovi protagonisti, è sfociata<br />
nello spin-off Open House (inedito in<br />
Italia). Tra i “tormentoni” della sitcom,<br />
Ben sogna spesso in bianco e nero<br />
di diventare come Sam Spade.<br />
Dynasty (Id.) Con: John Forsythe,<br />
Linda Evans, Joan Collins, Pamela<br />
Sue Martin, Emma Samms, Al Corley,<br />
Jack Coleman, John James, Lloyd Bochner,<br />
Bo Hopkins, Pamela Bellwood,<br />
Katy Kurtzman, Lee Bergere, Wayne<br />
Northrop, Peter Mark Richman, James<br />
Farentino, Heather Locklear, Gordon<br />
Thomson, Kathleen Beller, Geoffrey<br />
Scott, Paul Burke, Diahann Carroll,<br />
Catherine Oxenberg, Karen Cellini,<br />
Billy Dee Williams, William Campbell,<br />
Christopher Cazenove, Kate O’-<br />
Mara, Richard Anderson, Pat Crowley,<br />
Ted McGinley, George Hamilton,<br />
Rock Hudson. Produzione: Usa, 1981,<br />
drammatico, colore (219/60’; 2/90’).<br />
L’unico degno avversario di Dallas è<br />
nato tre anni dopo J.R. e famiglia sulla<br />
ABC per contrastare gli ascolti della<br />
CBS (di riflesso, in Italia, venne acquistato<br />
da Retequattro per arginare la popolarità<br />
degli Ewing su Canale 5). Come<br />
quella del serial concorrente, la<br />
storia accende i riflettori sugli intrighi,<br />
gli amori e i tradimenti di una famiglia<br />
di magnati anch’essa operante nel<br />
mercato petrolifero; in pratica cambia<br />
la città di residenza, non più Dallas ma<br />
Denver. A capo della dynasty si staglia<br />
la figura di Blake Carrington (a George<br />
Peppard, che lo interpretò nella<br />
puntata-pilota, venne preferito John<br />
Forsythe, considerato più credibile nel<br />
ruolo dello spietato finanziere); la bella<br />
moglie Krystle Jennings (Linda<br />
Evans) è una divorziata che sposa Forsythe<br />
nel primo episodio. Poi l’ambigua<br />
Fallon Carrington (interpretata<br />
dapprima da Pamela Sue Martin,<br />
quindi da Emma Samms), la figlia di<br />
Blake; il fratello idealista e bisessuale<br />
di quest’ultima, Steven Carrington<br />
(prima con il volto di Al Corley, poi<br />
con quello di Jack Coleman: il personaggio<br />
venne eliminato nel corso di<br />
un’esplosione allorquando Corley<br />
protestò con i produttori; quando si decise<br />
di reinserire Steven, venne spiegato<br />
che il figlio di Blake non era morto<br />
ma solo gravemente ustionato, tanto<br />
da permettergli una plastica facciale);<br />
Jeff Colby (John James) è un giovane
289 Dynasty<br />
politico che ha sposato Fallon (la coppia<br />
in seguito divorzierà); nel coacervo<br />
di relazioni s’inserisce anche Cecil<br />
Colby (Lloyd Bochner), un rivale<br />
d’affari di Blake. Tra gli altri personaggi<br />
che ruotano nei pressi di Denver:<br />
Matthew Blaisdel (Bo Hopkins),<br />
il geologo <strong>dei</strong> Carrington nonché ex<br />
partner di Krystle, ora sposato con<br />
l’instabile Claudia (Pamela Bellwood)<br />
e padre dell’adolescente Lindsay<br />
(Katy Kurtzman); il domestico<br />
della famiglia protagonista, Joseph<br />
Anders (Lee Bergere) e lo chauffeur di<br />
turno, Michael Culhane (Wayne<br />
Northrop); Andy Laird (Peter Mark<br />
Richman), procuratore di Blake. Alla<br />
fine della prima stagione irrompe come<br />
un tuono la figura di Alexis Carrington<br />
(che ha il volto dell’attrice inglese<br />
Joan Collins), sorta di J.R. in<br />
gonnella che aspira a riconquistare<br />
Blake e a distruggere con tutti i mezzi<br />
Krystle (inutile dire che Alexis è diventato<br />
il personaggio più popolare<br />
del serial). In seguito entrano in scena<br />
le figure dello psichiatra Nick Toscanni<br />
(James Farentino), che ha in cura<br />
Claudia Blaisdel; Sammy Jo Dean<br />
(Heather Locklear), la nipote di Krystle<br />
che sposa Steven Carrington salvo<br />
poi lasciarlo dietro ricompensa di<br />
Alexis (Steven sposa successivamente<br />
Claudia Blaisdel); Adam Carrington<br />
(Gordon Thomson), il ritrovato figlio<br />
di Blake e Alexis (venne spiegato che<br />
era stato rapito in tenera età); Kirby<br />
Anders (Kathleen Beller), la figlia del<br />
maggiordomo che convola a nozze<br />
con Jeff Colby dopo il suo divorzio<br />
con Fallon; il tennista Mark Jennings<br />
(Geoffrey Scott), ex marito di Krystle;<br />
il politico Neil McVane (Paul Burke);<br />
Dominique Deveraux (Diahann Carroll),<br />
che si scopre essere la figlia illegittima<br />
del padre di Blake; Amanda<br />
(interpretata in successione da Catherine<br />
Oxenberg e, per un solo ciclo, da<br />
Karen Cellini), la figlia di Alexis;<br />
Brady Lloyd (Billy Dee Williams), il<br />
marito di Dominique; Luke Fuller<br />
(William Campbell), l’amante di Steven;<br />
Ben Carrington (Christopher Cazenove);<br />
Caress (Kate O’Mara), sorella<br />
scrittrice di Alexis (nella realtà Joan<br />
Collins aveva, come il suo personaggio,<br />
una sorella autrice di best-seller);<br />
il senatore Buck Fallmont (Richard<br />
Anderson), la moglie Emily (Pat<br />
Crowley) e il figlio Clay (Ted McGinley),<br />
destinato a sposare Sammy Jo.<br />
Rock Hudson compare nel suo ultimo<br />
ruolo televisivo nei panni di Daniel<br />
Reece, che intreccia una relazione con<br />
Krystle. Uno <strong>dei</strong> finali di stagione più<br />
fantasiosi di sempre – divenuto popolare<br />
in America con il soprannome di<br />
“Moldavian massacre” – vede tutti i<br />
protagonisti riuniti in Moldavia, in occasione<br />
del matrimonio di Amanda;<br />
all’improvviso irrompe un gruppo di<br />
terroristi che fa fuoco sui presenti; il<br />
ciclo successivo si apre con la notizia<br />
che tutti sono sopravvissuti (ma non fu<br />
così per il serial, che da quella puntata<br />
conobbe la sua discesa di ascolti in<br />
America). In parallelo è stato lanciato<br />
lo spin-off I Colby, con i personaggicollanti<br />
di Jeff Colby e Fallon Carrington;<br />
Joan Collins, che doveva apparire<br />
anch’essa nella serie “cugina”, rifiutò<br />
dopo una disputa finanziaria con la<br />
produzione (le venne addirittura proposto<br />
di interpretare la regina di Moldavia!).<br />
Oltre al rapimento bluff di<br />
Adam Carrington, i produttori escogitarono<br />
quello di Krystle, sostituita da<br />
un clone del tutto identico (Linda<br />
Evans si è sdoppiata nella parte): in seguito<br />
si scopre che i mandatari del sequestro<br />
sono stati Sammy Jo e Joel<br />
Abrigore (George Hamilton). Nell’ul
Dynasty 290<br />
tima stagione Alexis sfratta Blake e<br />
Krystle dalla magione al 173 in Essex<br />
Drive. Stephanie Beacham trasloca da<br />
I Colby per l’ultimo saluto alla serie<br />
ideata da Richard ed Esther Shapiro,<br />
altresì produttori esecutivi in compagnia<br />
di Elaine Rich, Douglas S. Cramer<br />
e dell’immancabile Aaron Spelling.<br />
Tra i volti di passaggio si notano<br />
quelli di Kabir Bedi, Concetta Tomei,<br />
Linda Thorson, Helmut Berger, Charl<br />
ton Heston e Barbara Stanwyck; nei<br />
panni di sé stessi fanno capolino<br />
Henry Kissinger e l’ex Presidente Gerald<br />
R. Ford. Bill Conti è l’autore del<br />
tema musicale. Il serial ha vinto 5<br />
Emmy Awards e 2 People’s Choice<br />
Awards. Nolan Miller è lo stilista di<br />
tutti i costumi, “colpevole” del guardaroba<br />
più costoso di tutta la televisione<br />
americana (intorno ai 10.000 dollari<br />
a puntata).
È arrivato Mr. John Con: Tonia<br />
Schmitz, Aldo Wirz, Giulio Narciso,<br />
Rino Genovese, Anna Maria Ackerman,<br />
Pino Cuomo. Produzione: Italia,<br />
1966, avventura/fantastico, b/n.<br />
La tranquilla famiglia Rossi deve vedersela<br />
con l’arrivo di un robot giunto<br />
in dono dall’America, tanto efficiente<br />
quanto combina-guai. Il soggetto e la<br />
sceneggiatura sono di Nelli e Vinti.<br />
Nel cast: Tonia Schmitz, Aldo Wirz,<br />
Giulio Narciso, Rino Genovese, Anna<br />
Maria Ackerman, Pino Cuomo.<br />
Eddie, il cane parlante (100 Deeds<br />
for Eddie McDowd) Con: Brandon<br />
Gilberstadt, William Francis McGuire,<br />
Catherine MacNeal, Morgan Kibby,<br />
Melanee Murray, Richard Moll, Jason<br />
Dohring. Produzione: Usa/Canada,<br />
1999, sit-com, colore (40/30’).<br />
Il manesco e prepotente diciassettenne<br />
Eddie McDowd (Jason Dohring) è il<br />
terrore della scuola, fino a quando il<br />
misterioso Drifter (Richard Moll) lo<br />
trasforma in un cane che viene adottato<br />
da Justin Taylor (Brandon Gilberstadt),<br />
l’ultima vittima a cadere sotto le<br />
grinfie del bullo nonché l’unico a poter<br />
interloquire con l’Eddie canino. Quest’ultimo,<br />
per ritornare “umano”, deve<br />
compiere 100 buone azioni per poter<br />
espiare le proprie colpe; il vero “contrappasso”,<br />
tuttavia, è la convivenza<br />
forzata con la famiglia Taylor, ovvero<br />
papà Doug (William Francis McGuire),<br />
mamma Lisa (Catherine Mac-<br />
Neal) e sorella Gwen (Morgan Kibby).<br />
Il protagonista a quattro zampe, tra un<br />
consiglio e un’opera di bene, ha pure il<br />
tempo di innamorarsi della barboncina<br />
Gigi. Tra gli altri personaggi ricorrenti<br />
della serie spicca la vicina inglese <strong>dei</strong><br />
Taylor, Tori Sloan (Melanee Murray).<br />
Mitchel Katlin è l’ideatore della sitcom<br />
che non è riuscita ad andare oltre<br />
la sessantesima buona azione di Eddie<br />
(lasciandolo così a quattro zampe per<br />
sempre). Il vero nome del pastore australiano<br />
di 5 anni che ha fatto le veci<br />
(e le feci...) dell’Eddie trasformato in<br />
cane è Rowdy, addestrato sul set dal<br />
proprietario Cristie Miele. I produttori<br />
sono Steven Berman, John Lynch,<br />
Tommy Lunch, Robert C. Mora, Aaron<br />
Staudinger, Gary L. Stephenson,<br />
Darren Wadyko. Seth Green ha doppiato<br />
in originale Eddie nella prima<br />
stagione, Jason Hervey nella seconda.<br />
Il tema musicale del primo ciclo è<br />
“You Got Me” di The Hippos, mentre<br />
dal secondo si ascolta “Who Let The<br />
Dogs Out” di Baha Men; la colonna<br />
sonora originale è composta da Andrew<br />
R. Powell.<br />
Eddie Shoestring detective privato<br />
(Shoestring) Con: Trevor Eve,<br />
Michael Medwin, Doran Godwin, Liz<br />
Crowther. Produzione: Gran Bretagna,<br />
1979, poliziesco, colore (26/60’).<br />
CULT<br />
Uno <strong>dei</strong> detective privati più sui generis<br />
della televisione è inglese, porta i<br />
baffi, sfoggia una cravatta perennemente<br />
allentata e ha un tic: disegnare
Edgar Wallace<br />
su un taccuino i profili di coloro che gli<br />
stanno di fronte. Il suo nome è Eddie<br />
Shoestring (Trevor Eve) ed è un giovane<br />
programmatore di computer che in<br />
seguito a un esaurimento nervoso ha<br />
lasciato il suo lavoro per diventare disc-jockey<br />
nella piccola radio locale<br />
Radio West, da dove lancia appelli del<br />
tipo: “telefonatemi, raccontatemi il<br />
vostro caso e io indagherò per voi”.<br />
Shoestring risolve piccoli casi di cronaca<br />
locale nella Gran Bretagna di fine<br />
anni ’70 presentandosi come un ingenuo<br />
(Colombo docet) in grado di risvegliarsi<br />
quando c’è da individuare il<br />
colpevole. Lo affiancano nel corso del<br />
serial girato a Bristol: la giovane avvocatessa<br />
Erica Bayliss (Doran Godwin);<br />
Don Stachley (Michael Medwin),<br />
il proprietario del network radiofonico<br />
e Sonia (Liz Crowther). Negli<br />
inseguimenti automobilistici il nostro<br />
ha il più delle volte la peggio: la<br />
sua scassata Ford Cortina di seconda<br />
mano rimane spesso al palo. Quando<br />
Shoestring risolve il caso, lo racconta<br />
in diretta con i nomi cambiati per proteggere<br />
le vittime e gli innocenti. La<br />
serie creata da Robert Banks Stewart è<br />
prodotta da quest’ultimo e da Richard<br />
Harris; Banks Stewart ha definito il<br />
protagonista da lui ideato come “maniaco<br />
e irriverente”. Dopo il successo<br />
del <strong>telefilm</strong> in patria, la radio locale di<br />
Bristol ha deciso di chiamarsi Radio<br />
West.<br />
Edgar Wallace (Edgar Wallace Mystery<br />
Package) Con: interpreti vari.<br />
Produzione: Gran Bretagna, poliziesco,<br />
1960, colore (39/60’).<br />
Tre film originariamente concepiti per<br />
il grande schermo diventano invece<br />
una serie televisiva. Tutte le vicende<br />
sono ispirate ai racconti gialli di Edgard<br />
Wallace. Nonostante le pellicole<br />
292<br />
siano state girate in Inghilterra, la loro<br />
destinazione finale doveva essere il<br />
mercato americano.<br />
Edoardo VII principe di Galles<br />
(Edward the Seventh) Con: Timothy<br />
West, Annette Crosbie, John Gielguld,<br />
Robert Hardy, Cheryl Campbell, Deborah<br />
Grant, Jane Lapotaire, Charles<br />
Sturridge. Produzione: Gran Bretagna,<br />
1975, biografico, colore (13/60’).<br />
“È tutto costruito con abile maestria,<br />
ma con quel tocco inglese che può irritare<br />
un americano”: così scrisse il settimanale<br />
a “stelle e strisce” “Tv Guide”<br />
all’indomani dell’esordio del serial in<br />
America, una delle pietre miliari della<br />
fiction inglese. La storia è quella che<br />
ricostruisce meticolosamente la vita<br />
dell’erede della Regina Vittoria sulla<br />
scorta della biografia scritta da Philip<br />
Magnus. Edoardo ha il volto di Timothy<br />
West; Annette Crosbie interpreta<br />
la Regina Vittoria; John Gielguld è<br />
Benjamin Disraeli; Robert Hardy veste<br />
i panni del principe Alberto; Cheryl<br />
Campbell sale a corte nel ruolo della<br />
principessa Beatrice; Deborah Grant è<br />
Alessandra di Danimarca; Jane Lapotaire<br />
dà vita all’Imperatrice Maria di<br />
Russia. Charles Sturridge interpreta<br />
Edoardo da giovane, quando veniva<br />
soprannominato Bertie. Le riprese sono<br />
state effettuate, con tanto di permesso<br />
della Regina; tra Osbourne House,<br />
Sandringham e altre proprietà di Sua<br />
Maestà. La serie, prodotta da Cecil<br />
Clarke e John Gorrie per la ATV, ha vinto<br />
nel ’75 due BAFTA (British Academy<br />
of Film and Television). La colonna<br />
sonora è composta da Cyril Ornadel.<br />
Effetti collaterali (Side effects) Con:<br />
Albert Schultz, Joseph Ziegler, Jovanni<br />
Sy, Nadia Capone, Anna Pappas,
293 Eischied<br />
Jennifer Dale. Produzione: Canada,<br />
1994, medico, colore (29/60’).<br />
I veri “effetti collaterali” sono stati<br />
quelli di andare in onda lo stesso anno<br />
di E.R. – Medici in prima linea: impossibile<br />
il confronto tra il dottor Ross e il<br />
dottor Greene con i colleghi canadesi.<br />
I dottori Noah Knelman (Albert<br />
Schultz), Jim Barker (Joseph Ziegler),<br />
Donald Chen (Jovanni Sy) e le dottoresse<br />
Diane Camilleri (Nadia Capone),<br />
Gayle Politis (Anna Pappas) e Liz<br />
Anderson (Jennifer Dale) ce la mettono<br />
tutta a far dimenticare i medici di<br />
Chicago… I temerari ideatori sono<br />
Guy Mullally e Brenda Greenberg;<br />
quest’ultima è altresì produttore insieme<br />
a Douglas Wilkinson e David Barlow.<br />
Micky Erbe e Maribeth Solomon<br />
compongono la colonna sonora.<br />
E giustizia per tutti (Equal Justice)<br />
Con: George DiCenzo, Cotter Smith,<br />
Joe Morton, Debrah Farentino, Barry<br />
Miller, Jane Kaczmarek, James Wilder,<br />
Jon Tenney, Sarah Jessica Parker,<br />
Kathleen Lloyd, Lynn Whitfield. Produzione:<br />
Usa, 1990, legale, colore<br />
(13/60’).<br />
I legali dell’ufficio di un procuratore<br />
distrettuale di Pittsburgh sono al centro<br />
di un serial in cui si accavallano<br />
cause processuali e legami personali.<br />
George DiCenzo è il procuratore distrettuale<br />
Arnold Bach; Cotter Smith<br />
interpreta il vice-capo Gene Rogan;<br />
Joe Morton è Michael James; Debrah<br />
Farentino veste i panni di Julie Janovich;<br />
Barry Miller è il maschilista Peter<br />
“Briggs” Brigman; Jane Kaczmarek<br />
copre il ruolo di Linda Bauer, a capo<br />
dell’unità che si occupa di reati sessuali;<br />
James Wilder è Christopher Searls;<br />
Jon Tenney interpreta Peter Bauer; Sarah<br />
Jessica Parker dà vita all’accusatrice<br />
tutta d’un pezzo Jo Ann Harris. Tra<br />
gli altri personaggi ricorrenti del serial:<br />
Jessie Rogan (Kathleen Lloyd), la<br />
moglie di Gene e la presentatrice televisiva<br />
Maggie Mayfield (Lynn Whitfield).<br />
Thomas Carter, David A. Simons<br />
e Christopher Knopf formano il<br />
trio di ideatori e produttori esecutivi.<br />
La colonna sonora è composta da Joseph<br />
Vitarelli. Per questa serie Barry<br />
Miller ha vinto il Golden Globe nel<br />
1991 quale “miglior attore non protagonista”.<br />
Il titolo italiano del <strong>telefilm</strong><br />
richiama la pellicola omonima di Norman<br />
Jewison del 1979 (…E giustizia<br />
per tutti), con Al Pacino nei panni di un<br />
avvocato idealista.<br />
Eischied (Id.) Con: Joe Don Baker,<br />
Alan Oppenheimer, Alan Fudge, Eddie<br />
Egan, Suzanne Lederer, Vincent<br />
Bufano, Joe Cirillo. Produzione: Usa,<br />
1979, poliziesco, colore (13/60’).<br />
A capo <strong>dei</strong> detective della Polizia di<br />
New York non poteva che esserci un<br />
“duro” come Earl Eischied (Joe Don<br />
Baker), il quale conosce a memoria il<br />
codice penale e tutte le strade per aggirarlo:<br />
pur di ottenere giustizia, il nostro<br />
non si intimorisce nel pestare i piedi a<br />
politici e personalità cittadine, compromettendo<br />
quella carriera alla quale<br />
si dedica anima e corpo. Tra i colleghi<br />
al distretto, tutti dediti al distintivo<br />
quanto il loro capo: il capitano Finnerty<br />
(Alan Oppenheimer), il commissario<br />
Kimbrough (Alan Fudge), il capo-ispettore<br />
e amico Ed Parks (interpretato<br />
dall’ex poliziotto Eddie Egan),<br />
la coppia di agenti speciali Carol Wright<br />
(Suzanne Lederer) e Rick Alessi<br />
(Vincent Bufano), il detective Malfitano<br />
(Joe Cirillo). L’unico momento di<br />
vita privata di Eischied è rappresentato<br />
dal gatto P.C. (il cui vero nome è Waldo<br />
Kitty). Il cognome del protagonista<br />
viene pronunciato in originale come
Ellen 294<br />
“Eye-shyed”. La serie, caduta in patria<br />
sotto i colpi di Dallas, segue un film-tv<br />
del 1978 – To kill a cop – sempre con<br />
Baker nei panni di Eischied. David<br />
Gerber firma da produttore esecutivo.<br />
John Cacavas e Roger Webb stendono<br />
un tappeto di note sull’“asfalto che<br />
scotta”.<br />
Ellen (Ellen; These Friends of Mine)<br />
Con: Ellen DeGeneres, Arye Gross,<br />
Holly Fulger, Maggie Wheeler, David<br />
Anthony Higgins, Joely Fisher, Clea<br />
Lewis, Jeremy Piven. Produzione:<br />
Usa, 1994, sit-com, colore (109/30’;<br />
1/60’).<br />
La sit-com, più volte paragonata in<br />
America a Seinfeld per essere intessuta<br />
<strong>dei</strong> piccoli problemi quotidiani, è divenuta<br />
famosa per la dichiarazione di<br />
omosessualità della sua protagonista,<br />
interpretata da una gay dichiarata. Ellen<br />
DeGeneres è Ellen Morgan, proprietaria<br />
del caffè letterario Buy the<br />
Book di Los Angeles, il quale propone<br />
una sfilza di appuntamenti che più che<br />
invitare alla lettura sollecitano la risata.<br />
Al fianco di Ellen si affiancano dapprima<br />
Adam Greene (Arye Gross), il<br />
convivente che divide il suo appartamento;<br />
l’amica Holly (Holly Fulger) e<br />
Anita (Maggie Wheeler), la fidanzata<br />
di Adam. Nel secondo ciclo gli ultimi<br />
due personaggi vengono cancellati,<br />
sostituiti da Joe (David Anthony Higgins),<br />
l’aiutante di Ellen alla libreria e<br />
Paige Clark (Joely Fisher), la nuova<br />
amica della protagonista; Clea Lewis<br />
si aggiunge in corsa al cast nei panni di<br />
Audrey Penney, la noiosa vicina di casa<br />
di Ellen; Gross ha lasciato il set<br />
(Adam si trasferisce a Londra) e Jeremy<br />
Piven è entrato in scena nel ruolo<br />
di Spence Kovak, il nuovo convivente.<br />
Nel terzo ciclo la libreria viene distrutta<br />
da un terremoto; nel quarto la prota<br />
gonista decide di mettere ordine nella<br />
propria vita. Ellen scopre di essere<br />
omosessuale nel corso di un party al<br />
quale partecipano i volti noti di Demi<br />
Moore, Oprah Winfrey (nei panni della<br />
terapista alla quale Ellen confida la<br />
sua inclinazione), Gina Gershon, Melissa<br />
Etheridge e Laura Dern, quest’ultima<br />
“causa scatenante” dell’animo<br />
gay di Ellen: l’episodio al quale hanno<br />
assistito 42 milioni di americani – trasmesso<br />
dall’ABC il 30 aprile 1997 – ha<br />
raddoppiato la consueta platea televisiva<br />
della serie e ha coinciso con la<br />
contemporanea dichiarazione di omosessualità<br />
della DeGeneres, innamorata<br />
della collega Anne Heche con tanto<br />
di apparizione della coppia al talk<br />
show di Oprah Winfrey. La puntata ha<br />
suscitato critiche e clamore in America,<br />
provocando il ritiro di alcuni spot<br />
da parte della Chrysler e l’etichetta di<br />
“DeGenerate” e “gay-centric” affibiata<br />
dai più acerrimi accusatori anche<br />
verso la società di produzione – la Touchstone<br />
Television – sussidiaria della<br />
Disney. La ABC ha comunque venduto<br />
gli spazi pubblicitari dell’episodio a<br />
300.000 dollari l’uno; le associazioni<br />
gay hanno organizzato feste in diverse<br />
città americane per seguire insieme<br />
l’evento; nello stato dell’Alabama, dove<br />
le tv locali si sono rifiutate di trasmettere<br />
la puntata, il collegamento è<br />
avvenuto via satellite. La serie creata<br />
da Neal Marlens, Carol Black e David<br />
S. Rosenthal è scritta e prodotta dalla<br />
stessa DeGeneres, in quest’ultimo<br />
ruolo in compagnia <strong>dei</strong> produttori esecutivi<br />
Mark Driscoll, Eileen Heisler,<br />
DeAnn Heline, Vic Kaplan, Dava Savel<br />
e gli stessi ideatori Marlens e<br />
Black. Alla musica originale di W.G.<br />
Snuffy Walden si aggiunge il brano<br />
“The Promise” <strong>dei</strong> Texas. La sit-com<br />
girata tra Burbank e Los Angeles in
295 Ellery Queen<br />
California ha vinto tre Emmy Awards,<br />
di cui uno assegnato a Emma Thompson<br />
per una breve apparizione nei<br />
panni di sé stessa. Tra le altre gueststars<br />
della serie: Glenn Close, Cindy<br />
Crawford, Helen Hunt, Jennifer Aniston,<br />
Woody Harrelson, Angie Dickinson<br />
e, nei panni di loro stesse, Mary<br />
Tyler Moore e Joan Jett; Anne Heche,<br />
la fidanzata della DeGeneres, compare<br />
in due episodi.<br />
Ellen Burstyn Show (The Ellen<br />
Burstyn Show) Con: Ellen Burstyn,<br />
Megan Mullally, Jesse Tendler, Elaine<br />
Stritch, Berry Sobel. Produzione: Usa,<br />
1986, sit-com, colore (13/30’).<br />
Sit-com lungo quattro generazioni che<br />
vivono sotto lo stesso tetto a Baltimora.<br />
Ellen Burstyn interpreta una scrittrice<br />
vedova che insegna scrittura<br />
creativa al college; Megan Mullally è<br />
la venticinquenne divorziata Molly<br />
Ross, sua figlia; Jesse Tendler è Nick,<br />
il figlio di 5 anni di Molly; Elaine Stritch<br />
veste i panni di Sydney Brewer, la<br />
mamma scorbutica di Ellen; Berry Sobel<br />
è lo studente Tom Heinz. Il tema<br />
musicale ,“Nothing in the world like<br />
love”, è composto da Artie Butler.<br />
Ellery Queen (Id.) Con: Jim Hutton,<br />
David Wayne, Tom Reese, John Hillerman,<br />
Ken Swofford. Produzione:<br />
Usa, 1975, poliziesco, colore (26/60’;<br />
1/75’).<br />
CULT<br />
Jim Hutton veste i panni dello scrittore<br />
di gialli Ellery Queen, nato a sua volta<br />
dalla penna <strong>dei</strong> cugini Frederic Dannay<br />
e Manfred Bennington Lee. “Il logico<br />
successore di Sherlock Holmes”<br />
scrisse il “Times” recensendo nel 1930<br />
Poltrona n. 30; “il Magellano della<br />
moderna detective story” avrebbe<br />
scritto 25 anni più tardi Rex Stout: nel<br />
1970, poco prima che morisse Manfred<br />
B. Lee, si stimava che nei soli Stati<br />
Uniti 29 <strong>dei</strong> loro libri avessero venduto<br />
oltre mezzo milione di copie ciascuno;<br />
di questi, ben 13 erano quelli<br />
che avevano superato il milione. Basate<br />
sull’ormai classica domanda cinepoliziesca<br />
del whodunit? (non si conosce<br />
l’assassino fino alla rivelazione finale),<br />
le sue investigazioni esordirono<br />
alla radio nel 1939 per poi prendere<br />
forma in televisione nel 1950 (The Adventures<br />
of Ellery Queen, con Richard<br />
Hart), nel 1954 (The Adventures of Ellery<br />
Queen/Mystery Is My Business,<br />
con Hugh Marlowe), nel 1958 (The<br />
Further Adventures of Ellery Queen,<br />
con Georges Nader) e nel 1971 (Don’t<br />
Look Behind, con Peter Lawford). Ma<br />
il personaggio che aiuta il padre ispettore<br />
Richard Queen (David Wayne)<br />
nella risoluzione di casi in cui il sospetto<br />
omicida è sempre circoscritto a<br />
una decina di persone diventa famoso<br />
con il volto di Hutton e con la serie di<br />
metà anni ’70 che lo vede protagonista.<br />
Tom Reese interpreta il sergente<br />
Velie. Nel corso della quarta stagione<br />
vengono inseriti due personaggi che<br />
non apparivano nei romanzi originali:<br />
il detective radiofonico Simon Brimmer<br />
(John Hillerman) e il giornalista<br />
Frank Flannigan (Ken Swofford). Gli<br />
indizi disseminati nel corso dell’episodio<br />
sono ora rivelanti ora fuorvianti<br />
per il telespettatore, il quale viene<br />
coinvolto in prima persona alla stessa<br />
stregua del lettore <strong>dei</strong> best-seller della<br />
coppia Lee-Dannay: il giovane Ellery,<br />
una volta capito chi è il colpevole, si rivolge<br />
verso la telecamera chiedendo<br />
se si è scoperto anche oltre lo schermo<br />
chi è l’assassino. “È tutto chiaro”,<br />
esclama il più delle volte prima della<br />
risoluzione finale; solo che il più delle<br />
volte lo è solo per lui. Richard Levin
Emil 296<br />
son e William Link sono nel contempo<br />
ideatori e produttori esecutivi del serial<br />
ambientato negli anni ’40 a New<br />
York; Elmer Bernstein e Hal Mooney<br />
firmano le musiche originali. Tra le<br />
guest-stars si riconoscono Joan Collins,<br />
Farley Granger, Ida Lupino, Tom<br />
Bosley, Larry Hagman, Dick Van Patten,<br />
Sal Mineo, Dana Andews, Vincent<br />
Price, Vera Miles, Mel Ferrer.<br />
Emil (Emil i Lönneberga) Con: Jan<br />
Ohlsson, Allan Edwall, Emy Storm,<br />
Lena Wisborg, Björn Gustafson,<br />
Maud Hansson, Carsta Löck. Produzione:<br />
Svezia/Germania, 1975, avventura,<br />
colore (13/60’; 3/90’).<br />
Il piccolo Emil (Jan Ohlsson) di cinque<br />
anni, spesso accompagnato dal fedele<br />
porcellino, ne combina di tutti i<br />
colori. Come quella volta che i genitori<br />
Anton (Allan Edwall) e Alma (Emy<br />
Storm) inciampano in una cesta piena<br />
di granchi o come quando Emil fa finire<br />
per sbaglio il padre in una gigantesca<br />
trappola per topi. Tra gli altri protagonisti<br />
del serial: Ida (Lena Wisborg),<br />
Alfred Drängen (Björn Gustafson),<br />
Lina Pigan (Maud Hansson) e Krösa-<br />
Maja (Carsta Löck). La voce narrante<br />
originale appartiene ad Astrid Lindgren.<br />
Olle Nordemar firma da produttore<br />
esecutivo; le musiche sono composte<br />
da Georg Riedel.<br />
Emma e il nonno (Emma & Grandpa)<br />
Con: Emma Helmer, Alan Mason.<br />
Produzione: Gran Bretagna, 1984, avventura,<br />
colore (11/30’).<br />
Serie naturalistica su una bambina di<br />
sei anni che vive piccole grandi avventure<br />
nei boschi circostanti il cottage del<br />
nonno, nella campagna inglese. Emma<br />
(Emma Helmer) e l’uomo (Alan Mason),<br />
in compagnia dell’inseparabile<br />
labrador Cindy, scoprono così dove la<br />
sciano le uova i volatili, seguono i sentieri<br />
delle rane, imparano dove cresce<br />
il grano. Il serial, che promuove il<br />
triangolo tra nipoti, anziani e natura, è<br />
stato girato nella regione del Sussex ed<br />
è prodotto dalla società Grasshopper,<br />
premiata al MIFED per il messaggio<br />
pseudo-pedagogico che accompagna<br />
le avventure di Emma.<br />
Emmanuelle: The Tv Series (Id.)<br />
Con: Marcela Walerstein, George Lazenby.<br />
Produzione: Francia, 1993, avventura/erotico,<br />
colore (7/60’).<br />
Dopo aver dato scandalo nei due romanzi<br />
di Emmanuelle Arsan (pseudonimo<br />
della tailandese Marayat Kramsaseddinsh<br />
Virajjakam), il personaggio<br />
che fa del sesso una filosofia di vita<br />
si trasferisce sul piccolo schermo dopo<br />
aver visto la luce letteraria nel 1965:<br />
Emmanuelle ha il volto della ventenne<br />
Marcela Walerstein, mentre Sylvia<br />
Kristel, colei che l’aveva interpretata<br />
al cinema nei primi quattro capitoli<br />
della saga – Emmanuelle (1973), Emmanuelle<br />
l’antivergine (1975), Goodbye<br />
Emmanuelle (1977), Emmanuelle<br />
4 (1984) – compare da guest-star.<br />
George Lazenby ha il ruolo di Mario, il<br />
“tutore” delle avventure della protagonista.<br />
Rispetto ai racconti su carta, sopravvive<br />
la cultura cosmopolita dell’eroina<br />
sessualmente emancipata in<br />
omaggio al classico binomio tra erotismo<br />
ed esotismo. E così Emmanuelle<br />
viaggia, alla ricerca del piacere, dall’India<br />
ad Anversa, da Hong Kong alla<br />
Grecia, da Bali a New York, dal Tibet a<br />
Venezia. Alain Siritzky firma da produttore.<br />
La colonna sonora è composta<br />
da Pierre Bachelet. Tra le note di produzione<br />
si legge che gli attori e le attrici<br />
erano così abituati a rimanere nudi<br />
sul set che solitamente non si rivestivano<br />
neanche per il pranzo.
297 È proibito ballare<br />
E.N.G. – Presa diretta (E.N.G.)<br />
Con: Sara Botsford, Mark Humphrey,<br />
Art Hindle, Jonathan Welsh, Neil Dainard,<br />
Karl Pruner, Cynthia Belliveau,<br />
J.H. Millington, Mary Beth Rubens,<br />
George R. Robertson, Sherry Miller,<br />
Lisa LaCroix. Produzione: Canada,<br />
1989, drammatico, colore (94/60’).<br />
La storia on the air ruota attorno alle<br />
vicende <strong>dei</strong> dipendenti del network canadese<br />
Channel 10, tra edizioni straordinarie,<br />
dirette e amori dietro le quinte,<br />
tutti in nome degli indici di ascolto.<br />
Tra i protagonisti: Sara Botsford è la<br />
produttrice Ann Hildebrandt, Mark<br />
Humphrey indossa i panni del cameraman<br />
Jake Antonelli, Art Hindle è il<br />
nuovo direttore “acchiappa-audience”<br />
Mike Fennell, Jonathan Welsh entra in<br />
scena come Eric MacFarlane, Neil<br />
Dainard è il giornalista paralizzato<br />
J.C. Callahan, Karl Pruner assume l’identità<br />
del reporter Dan Watson,<br />
Cynthia Belliveau è Terri Morgan,<br />
J.H. Millington assume il ruolo di Seth<br />
Miller, Mary Beth Rubens presta il<br />
volto a Bobbi Katz, George R. Robertson<br />
è il manager Kyle Copeland,<br />
Sherry Miller compare come Jane Oliver,<br />
Lisa LaCroix è Kelly Longstreet.<br />
La serie, girata a Toronto, nell’Ontario,<br />
è prodotta da Jennifer Black, Bob<br />
Carney e Jeff King. Il <strong>telefilm</strong> non è<br />
giunto a quota 100 puntate a causa di<br />
quegli ascolti decrescenti che causavano<br />
gli incubi al direttore di Channel 10.<br />
Enos (Id.) Con: Sonny Shroyer, Samuel<br />
E. Wright, John Denher, John<br />
Milford, Leo V. Gordon. Produzione:<br />
Usa, 1980, poliziesco, colore (20/30’).<br />
COTTO<br />
Enos (Sonny Shroyer), l’incapace vice-sceriffo<br />
di Hazzard, lascia la contea<br />
per rispondere all’invito della polizia<br />
di Los Angeles per uno stage. Turk<br />
Adams (Samuel E. Wright) diventa il<br />
suo nuovo collega di avventure; il tenente<br />
Broggi (John Denher) impartisce<br />
loro ordini e rimproveri; non meno<br />
autoritari sono il capitano Dempsey<br />
(John Milford) e il sergente Kick (Leo<br />
V. Gordon). Il <strong>telefilm</strong> viene raccontato<br />
attraverso le lettere che il protagonista<br />
scrive all’amata Daisy Duke, la<br />
quale compare a fargli visita nel settimo<br />
episodio; in ogni puntata Enos<br />
chiosa quanto gli succede con tipici<br />
detti del sud. Quando lo spin-off è stato<br />
cancellato per i bassi ascolti, nel 1981,<br />
Enos ha fatto ritorno nella sua amata<br />
Hazzard. Paul R. Picard e Gy Waldron<br />
firmano da produttori esecutivi. Dennis<br />
McCarthy è l’autore della colonna<br />
sonora.<br />
È proibito ballare Con: Nestor Garay,<br />
Arnaldo Ninchi, Carla Cassola,<br />
Davide Celli, Enrico Salimbeni, Valeria<br />
Cavalli, Blas Roca Rey, Vincenzo<br />
Crocitti. Produzione: Italia, 1989, sitcom,<br />
colore. (65/30’)<br />
La mano di Pupi Avati, curatore della<br />
serie, si nota nella descrizione delicata<br />
e affettuosa di un mondo giovanile di<br />
provincia, nello stile sommesso e nella<br />
recitazione spontanea degli interpreti.<br />
Nel locale Al&Al (dalle iniziali <strong>dei</strong><br />
due gestori Aldo e Alberto) si ritrova<br />
una piccola folla di personaggi; soprattutto<br />
di sera, quando si esibisce un<br />
complesso di giovani jazzisti (il divieto<br />
di ballare del titolo si riferisce appunto<br />
al jazz, intesa come musica da<br />
ascoltare). Personaggi ricorrenti del<br />
serial sono i due boss del club, che oltre<br />
a essere soci sono amici per la pelle:<br />
Aldo (Nestor Garay), mite e goffo,<br />
pessimo cuoco e pessimo barman, è<br />
spesso vittima degli scherzi degli avventori;<br />
Alberto (Arnaldo Ninchi) è invece<br />
sicuro di sé, ancora playboy no
Equipaggio tutto matto, Un<br />
nostante l’età che avanza, generoso e<br />
disponibile, eletto quale confidente da<br />
tutti i clienti. A loro due si aggiungono<br />
Clara (Carla Cassola), la moglie di Aldo;<br />
Davide (Davide Celli), il figlio sovrappeso<br />
di Aldo e Clara; Salimbeni<br />
(Enrico Salimbeni), il compagno di<br />
scuola di Davide; Marta (Valeria Cavalli),<br />
studentessa di psicologia che si<br />
mantiene lavorando come cameriera<br />
del locale; Andrea (Blas Roca Rey), ex<br />
studente di conservatorio fidanzato<br />
con Marta; Riccardo (Vincenzo Crocitti),<br />
impiegato di banca. Tra litigi di<br />
coppia, scherzi, equivoci e piccoli problemi,<br />
la serie tende a mettere in scena<br />
quella verosimiglianza della quale<br />
Avati è garante. La colonna sonora è<br />
composta da G. Tommaso.<br />
Equipaggio tutto matto, Un<br />
(McHale’s Navy) Con: Ernest Borgnine,<br />
Joe Flynn, Tim Conway, Carl Ballantine,<br />
Gary Vinson, Bob Hastings,<br />
Billy Sands, Gavin MacLeod, Edson<br />
Stroll, John Wright, Yoshio Yoda, Simon<br />
Scott, Jay Novello, Dick Wilson.<br />
Produzione: Usa, 1962, sit-com/avventura,<br />
b/n (138/30’; 2/60’).<br />
L’ambientazione – il Sud Pacifico nel<br />
corso della Seconda guerra mondiale –<br />
non ispirerebbe certo il buon umore: a<br />
strappare la risata è un cast di caratteristi<br />
di “navigata” esperienza. Ernest<br />
Borgnine è il tenente Quinton McHale,<br />
al comando di un equipaggio di inetti<br />
che rischiano di far affondare più<br />
la loro nave che quella <strong>dei</strong> nemici. Joe<br />
Flynn veste la divisa dell’infuriato capitano<br />
Wallace Binghamton, il superiore<br />
di McHale; Tim Conway è il<br />
guardiamarina Chuck Parker, che viene<br />
scelto dal capitano per sferzare gli<br />
uomini nella (vana) speranza di farli<br />
diventare eroi. Il resto del matto equipaggio<br />
annovera: Lester Gruber (Carl<br />
298<br />
Ballantine), “Christy” Cristopher (Gary<br />
Vinson), il tenente Carpenter (Bob<br />
Hastings), “Tinker” Bell (Billy Sands),<br />
Happy Haines (Gavin MacLeod, destinato<br />
in seguito a diventare capitano<br />
di un’altra nave “televisiva”: Love<br />
Boat), Virgil Edwards (Edson Stroll),<br />
Willy Moss (John Wright) e Fuji (Yoshio<br />
Yoda), il cuoco giapponese. All’inizio<br />
della quarta stagione arriva l’ordine<br />
di trasferirsi dall’isola di Taratupa<br />
in Italia, vicino alla città di Voltafiore.<br />
Entrano nel cast il generale Bronson<br />
(Simon Scott), il maggiore Lugatto<br />
(Jay Novello) e l’italiano Dino Barone<br />
(Dick Wilson). Immaginate la reazione<br />
<strong>dei</strong> marinai quando sale a bordo come<br />
guest-star Raquel Welch. Con i<br />
suoi 138 episodi, è una delle sit-com<br />
militari più longeve della storia. Axel<br />
Stordhal, ex capo-orchestra di Frank<br />
Sinatra, è l’autore del tema musicale.<br />
Edward J. Montagne e Si Rose sono i<br />
produttori del serial in onda da principio<br />
all’interno del contenitore Alcoa<br />
Premiere con il titolo Seven Against<br />
the Sea, per poi dare vita a due film<br />
(uno, Marinai, topless e guai del 1964,<br />
è arrivato anche in Italia).<br />
Eredità <strong>dei</strong> Guldenburg, L’ (Das<br />
Erbe der Guldenburgs) Con: Karl<br />
Heinz Vosgerau, Brigitte Horney, Christiane<br />
Horbiger, Katharina Bohm, Jochen<br />
Horst, Wolf Roth, Jurgen Goslar,<br />
Ruth-Maria Kubitschek, Susanne Uhlen,<br />
Iris Berben. Produzione: Germania,<br />
1987, drammatico, colore<br />
(39/60’).<br />
Dynasty alla tedesca in una serie che<br />
racconta gli intrighi di due famiglie<br />
avversarie: i Guldenburg e i Balbeck. I<br />
Guldenburg vivono in un castello nello<br />
Schleswig-Holstein e si sollazzano<br />
nell’agio della nobile borghesia, dividendosi<br />
tra la Costa Azzurra e le uni
299 E.R. – Medici in prima linea<br />
versità di Oxford e Amburgo. L’eredità<br />
del titolo entra in gioco alla morte<br />
di Martin (Karl Heinz Vosgerau), che<br />
perisce in seguito a un incidente stradale;<br />
per la spartizione dell’immenso<br />
patrimonio i componenti della famiglia<br />
sono disposti a tutto, a scandali, ripicche<br />
e perfidie di varia disumanità.<br />
Tra gli aspiranti eredi: Herta (Brigitte<br />
Horney), Christine (Christiane Horbiger),<br />
Susanne (Katharina Bohm),<br />
Alexander (Jochen Horst), Thomas<br />
(Wolf Roth) e Max (Jurgen Goslar).<br />
Tra i Balbeck: Margot (Ruth-Maria<br />
Kubitschek), Kitty (Susanne Uhlen)<br />
ed Evelyn (Iris Berben). La diatriba tra<br />
le due famiglie si complica quando<br />
Thomas si invaghisce di Kitty. La serie<br />
è prodotta da Gerd Bauer e Dieter<br />
Steinhoff. La colonna sonora è composta<br />
da Eberhard Schoner.<br />
E.R. – Medici in prima linea (E.R.)<br />
Con: Anthony Edwards, George Clooney,<br />
Sherry Stringfield, Eriq La Salle,<br />
Noah Wyle, Julianna Margulis, William<br />
H. Macy, CCH Pounder, Rick<br />
Rossovich, Gloria Reuben, Ming-Na<br />
Wen, Christine Elise, Amy Aquino,<br />
Alex Kingston, Kellie Martin, Ron Eldard,<br />
Laura Innes, John Aylward, Christine<br />
Harnos, Bruce Nozick, James Farentino,<br />
Rose Gregorio, Michael Beach,<br />
Maria Bello, Jorja Fox, Kathleen<br />
Wilholte, Lisa Nicole Carson, Paul<br />
McCrane, Goran Visnjic, Maura Tierney,<br />
Mekhi Phifer, Sharif Atkins, Parminder<br />
Nagra, Linda Cardellini, Scott<br />
Grimes, Shane West. Produzione: Usa,<br />
1994, medico, colore (246/60’).<br />
SUPERCULT<br />
Creato dallo scrittore Michael Crichton,<br />
ex studente di medicina ad Harvard<br />
nonché regista di Coma profondo<br />
(1978), il serial medico più popolare<br />
dell’ultimo decennio è andato in onda<br />
in America sulla NBC un giorno dopo<br />
Chicago Hospital della CBS, anch’esso<br />
ambientato in un ospedale di Chicago.<br />
In realtà la lotta degli ascolti a colpi di<br />
bisturi è finita con la netta vittoria del<br />
serial ideato dal romanziere: secondo<br />
nella classifica generale degli ascolti<br />
nel primo anno di programmazione, il<br />
<strong>telefilm</strong> che vanta tra i produttori Steven<br />
Spielberg si aggiudicò il migliore<br />
risultato di tutti i tempi per una serie<br />
drammatica al debutto, nonché il più<br />
alto piazzamento degli ultimi dieci anni<br />
prima del 1994. All’Emergency<br />
Room del Cook County General Hospital,<br />
dove il sangue schizza e la telecamera<br />
non si limita a descrivere cuffiette<br />
e mascherine, il personale medico<br />
si destreggia tra crisi cardiache e<br />
crisi personali, tra casi clinici e casi<br />
umani: tra gli altri, il dottor Mark Greene,<br />
detto “Ciccio” (Anthony Edwards),<br />
aiuto primario molto qualificato, combattuto<br />
tra il lavoro che lo assorbe e la<br />
mancanza di vita privata; se riesce a risolvere<br />
al meglio i casi di pronto intervento,<br />
non sempre trova una soluzione<br />
per quelli fuori dall’ospedale; il dottor<br />
Douglas Ross (George Clooney), pediatra<br />
playboy dall’innegabile charme<br />
che in più di un’occasione rinnega il<br />
protocollo ospedaliero; la dottoressa<br />
Susan Lewis (Sherry Stringfield); il<br />
dottor Peter Benton (Eriq La Salle), assistente<br />
chirurgo al quarto anno, perfezionista<br />
e schivo a mostrare le proprie<br />
emozioni; il giovane dottor John Carter<br />
(Noah Wyle), che ha effettuato il tirocinio<br />
con Benton; Carol Hathaway<br />
(Julianna Margulis), infermiera caposala<br />
che con la calma e le proprie qualità<br />
professionali riesce a risolvere<br />
qualsiasi caos o burocrazia; dopo un<br />
tentato suicidio, per lei i pazienti vengono<br />
prima di tutto; il dottor David<br />
Morgenstern (William H. Macy), pri
E.R. – Medici in prima linea<br />
mario del Pronto Soccorso; la dottoressa<br />
Angela Hicks (CCH Pounder),<br />
chirurgo; il dottor John Taglieri (Rick<br />
Rossovich), ortopedico; Jeanie Boulet<br />
(Gloria Reuben), assistente medico<br />
che contrae l’AIDS; la dottoressa Deb<br />
Chen (Ming-Na Wen), studentessa di<br />
medicina; Harper Tracy (Christine Elise),<br />
studentessa del terzo anno; la dottoressa<br />
Janet Coburn (Amy Aquino),<br />
ostetrica-ginecologa; la psichiatra Nina<br />
Pomerantz (Jami Gertz); la dottoressa<br />
Elisabeth Corday (Alex Kingston),<br />
giunta dall’Inghilterra per specializzarsi<br />
in chirurgia; la studentessa<br />
idealista Lucy Knight (Kellie Martin),<br />
poi uccisa da uno psicopatico in corsia;<br />
il paramedico Raymond “Shep”<br />
Shepherd (Ron Eldard); la dottoressa<br />
Kerry Weaver (Laura Innes), che con<br />
la sua abilità in situazioni critiche riesce<br />
a conquistarsi, se non l’affetto, almeno<br />
il rispetto <strong>dei</strong> colleghi (salvo poi<br />
cercare di nascondere la propria omosessualità<br />
all’interno dell’ospedale);<br />
Donald Anspaugh (John Aylward), il<br />
capo dell’ospedale; il dottor Al Boulet<br />
(Michael Beach), il quale contrae<br />
l’AIDS; la dottoressa Anna Del Amico<br />
(Maria Bello), protagonista di una breve<br />
ma intensa relazione con Carter (il<br />
personaggio di Anna, seppur di breve<br />
durata, è fra i più rimpianti dagli appassionati<br />
della serie); la fredda dottoressa<br />
Maggie Doyle (Jorja Fox). Fuori<br />
dal Pronto Soccorso fanno la loro<br />
comparsa Jennifer Simon-Greene<br />
(Christine Harnos), ex moglie di Mark<br />
che in seguito sposa Craig (Bruce Nozick);<br />
Ray Ross (James Farentino), il<br />
padre di Doug; Helen Hathaway (Rose<br />
Gregorio), la madre di Carol; Chloe<br />
Lewis (Kathleen Wilholte), sorella di<br />
Susan. Dal quarto ciclo fa la sua comparsa<br />
l’assai cinico dottor Robert Romano<br />
detto “Missile” (interpretato da<br />
300<br />
Paul McCrane), per il quale il County<br />
General è tutta la vita (e la morte: dopo<br />
aver perso il braccio sinistro in un incidente<br />
d’elicottero durante un’operazione<br />
di soccorso, nel corso della decima<br />
stagione verrà ucciso da un altro<br />
elicottero piovuto dal tetto dell’ospedale<br />
che tanto amava). Nella sesta stagione<br />
debutta il personaggio dell’infermiera<br />
Abby Lockart (Maura Tierney),<br />
destinata a intrecciare una relazione<br />
altalenante con Carter. Poi, nell’ottavo<br />
ciclo, fanno il loro ingresso<br />
l’arrogante ma assai capace dottor<br />
Gregory Pratt (Mekhi Phifer), una sorta<br />
di erede del dottor Benton, e lo scrupoloso<br />
e tollerante dottor Michael Gallant<br />
(Sharif Atkins), medico dell’esercito<br />
che decide di partire per l’Iraq.<br />
Nella decima stagione, il Cook County<br />
apre le sue porte alla tirocinante Neela<br />
Rasgotra (Parminder Nagra), dapprima<br />
timida ma poi in grado di farsi valere;<br />
l’infermiera, con figlio a carico,<br />
Samantha Taggar detta “Sam” (Linda<br />
Cardellini), alter ego di Abby e nuovo<br />
amore di Kovac; l’insopportabile e disattento<br />
dottor Archie Morris (Scott<br />
Grimes), il quale si dimostra più interessato<br />
agli spinelli che ai pazienti.<br />
Nell’undicesimo ciclo è infine la volta<br />
del giovane dottor Ray Barnett (Shane<br />
West), tutto punk-rock, ragazze e tatuaggi.<br />
In corsia e fuori, tra un’operazione<br />
e un intervento, i medici protagonisti<br />
cuciono e scuciono, oltre ai pazienti,<br />
relazioni sentimentali “a cuore<br />
aperto”. Tra le altre: quella che lega<br />
Ross a Carol; quella tra Benton e Jeanie<br />
nonché tra il primo e Carla (Lisa<br />
Nicole Carson), dalla quale nasce un<br />
figlio sordo. Eriq La Salle ha chiesto e<br />
ottenuto che venisse modificata la sceneggiatura<br />
del legame tra il suo personaggio<br />
ed Elisabeth Corday: mentre<br />
Benton era duro e insofferente nel rap
301 E.R. – Medici in prima linea<br />
porto con le prime due, entrambe di<br />
colore, si doveva dimostrare estremamente<br />
affettuoso e disponibile con la<br />
terza, di pelle bianca; “dobbiamo stare<br />
attenti al messaggio che arriva agli<br />
afroamericani – ha motivato l’attore ai<br />
produttori – dobbiamo adottare lo stesso<br />
comportamento nei confronti delle<br />
persone di colore e di quelle di pelle<br />
bianca”; detto fatto, Benton e Corday<br />
si sono lasciati. Proprio La Salle, con i<br />
suoi oltre 8 milioni di dollari (14 miliardi<br />
e mezzo di lire) all’anno, è diventato<br />
uno <strong>dei</strong> divi tv più pagati d’America,<br />
alle spalle di Anthony Edwards<br />
e Noah Wyle, gli altri due attori della<br />
serie che sono stati reclutati per 35 milioni<br />
di dollari a triennio; di contro,<br />
trenta secondi di pubblicità all’interno<br />
del serial sono arrivati a costare, nel<br />
2000, 600.000 dollari (oltre un miliardo<br />
e 200 milioni di vecchie lire). George<br />
Clooney, che nel 1984 era nel cast<br />
di P/S – Pronto Soccorso (E/R), è stato<br />
il primo attore della televisione ad aver<br />
partecipato a due serie differenti con lo<br />
stesso titolo originale; la partenza del<br />
suo personaggio ha gettato nello<br />
sconforto le fans più agguerrite, solo in<br />
parte consolate dall’entrata in scena di<br />
un nuovo medico, il dottor Luka Kovac<br />
(interpretato dal croato Goran Visnjic),<br />
rubacuori come il predecessore.<br />
Ha destato scalpore e commozione la<br />
sofferta dipartita del dottor Greene per<br />
un tumore al cervello, seguita in America<br />
da ben 37 milioni di telespettatori:<br />
dopo aver scoperto di avere solo pochi<br />
mesi di vita, Greene decide di concedersi<br />
un’ultima vacanza alle Hawaii<br />
con la figlia quattordicenne per riallacciare<br />
i rapporti interrotti; un ultimo desiderio<br />
prima di spirare nel sonno, tra<br />
le braccia dell’amata Corday. La popolarità<br />
del serial è dimostrata dall’avventura<br />
accaduta a Noah Wyle in ae<br />
reo: quando un passeggero si è sentito<br />
male e il comandante ha chiesto se ci<br />
fossero medici a bordo, tutti i passeggeri<br />
si sono voltati verso l’interprete<br />
del dottor Carter, il quale di medicina<br />
ne sapeva ben poco. Oltre allo stesso<br />
Crichton e a Spielberg, firmano da<br />
produttori esecutivi Carol Flint, Lydia<br />
Woodward e John Wells, tutti e tre reduci<br />
dal successo di China Beach<br />
(1988); Wells, in particolare, è anche<br />
coideatore della serie nonché regista di<br />
un episodio. Dietro la cinepresa c’è da<br />
segnalare la presenza di Quentin Tarantino<br />
in una puntata e di Anthony<br />
Edwards per tre volte; Mimi Leder, regista<br />
di più di un episodio, ha scelto<br />
Clooney per la sua opera prima al cinema<br />
(The Peacemaker, 1997). Alan Alda,<br />
indimenticabile medico sui generis<br />
in M.A.S.H., compare nel camice del<br />
dottor Lawrence, il quale confessa di<br />
soffrire del morbo di Alzheimer; Rebecca<br />
De Mornay ricopre il ruolo di<br />
Elaine, la fidanzata di Carter affetta da<br />
un tumore al seno; Sally Field dà vita<br />
alla madre instabile di Abby; Thandie<br />
Newton è Makemba “Kem” Likasu, la<br />
bella africana che rapisce il cuore del<br />
dottor Carter, allorquando egli, più per<br />
dimenticare Abby che per spirito umanitario,<br />
raggiunge Kovac in Congo.<br />
Tra gli altri volti noti di passaggio in<br />
corsia: Scottie Pippen, Vingh Rames,<br />
Andrea Parker, William H. Macy,<br />
Lucy Liu, Piper Laurie, Megan Gallagher,<br />
Marg Helgenberger, Mena Suvari,<br />
Kirsten Dust, Mariska Hargitay,<br />
George Eads, Eva Mendes, Mickey<br />
Rooney, Marlee Matlin, Amy Stewart,<br />
Dakota Fanning, James Belushi, Tom<br />
Bosley, Julie Delpy, Lori Petty,<br />
Edward Asner, Bob Newhart, Ray<br />
Liotta, Cynthia Nixon. La colonna sonora,<br />
che ha vinto un Emmy Award nel<br />
1995, è composta da Marty Davich e
Eroe da quattro soldi, Un<br />
James Newton Howard. Tra i numerosi<br />
riconoscimenti al serial, 21 Emmy<br />
Awards, 11 ASCAP Awards, 2 ASC<br />
Awards, 4 Artios, 4 DGA Awards, 5<br />
Image Awards, 4 Golden Reel Awards,<br />
un Peabody Award, 6 People’s Choice<br />
Awards, 3 Tv Guide Awards, un TCA<br />
Award, 7 Q Awards e un Golden Globe.<br />
L’idea di una storia su un Pronto<br />
Soccorso venne a Crichton nel corso<br />
degli anni di praticantato al Massachusetts<br />
General Hospital; originariamente<br />
la prima stesura si chiamava E.W.<br />
(Emergency Ward): “Volevo scrivere<br />
qualcosa che fosse il più possibile vicino<br />
alla realtà, raccontare la medicina<br />
in maniera alquanto realistica, quasi<br />
documentaristica”, disse in seguito lo<br />
scrittore che firma il serial altresì da<br />
produttore esecutivo; dapprima E.R.<br />
doveva diventare un film diretto da<br />
Spielberg, amico di vecchia data di<br />
Crichton, ma quando quest’ultimo<br />
parlò al cineasta di Jurassic Park il regista<br />
accantonò i medici per accendere<br />
i riflettori sui dinosauri; finalmente,<br />
nell’ottobre del 1993, Tony Thomopoulos<br />
della Amblin Television riportò<br />
in auge l’idea proponendo di farne un<br />
serial televisivo. La prima sceneggiatura,<br />
che prevedeva 87 scene e più di<br />
100 ruoli parlanti, intrisa di termini<br />
tecnici e di riprese con la steadycam,<br />
denotò l’ambizione di un serial che<br />
bussava nel contempo alla realtà, al cinema<br />
e alla soap. Lo schema del serial<br />
è quasi fisso; il colpo di scena non è<br />
mai unico; non esiste un inizio, un climax<br />
e una fine; l’andamento somiglia<br />
al tracciato di un elettrocardiogramma;<br />
le porte con la scritta “please keep<br />
doors closed at all times” si aprono di<br />
botto, la barella irrompe, le presentazioni<br />
sono secche, “allenatore di<br />
hockey, 37 anni, schiacciato contro la<br />
sponda del campo, possibile lacerazio<br />
302<br />
ne dell’anca”; i tempi morti non esistono;<br />
“6 unità di 0 negativo, emocromo,<br />
controlli ematici”. I dialoghi sono serrati,<br />
restituiscono il dramma senza mai<br />
indugiare sul dolore; lo stacco dalle lacrime<br />
della madre sul corpo esanime<br />
del figlio è fulmineo. Medici e infermieri<br />
sono ritratti come persone piene<br />
di problemi e contraddizioni; il realismo<br />
cede il passo alla credibilità. “La<br />
maggior parte <strong>dei</strong> serial medici racconta<br />
le vicissitudini <strong>dei</strong> pazienti” – ha<br />
affermato Wells – “la nostra serie punta<br />
invece sui dottori”. Il 25 settembre<br />
1997 la NBC ha trasmesso un episodio<br />
dal vivo: per via del fuso orario coast<br />
to coast, è stato girato due volte, con<br />
alcune differenze tra un’edizione e<br />
l’altra. Il 12 dicembre del 2002 il vero<br />
County General Hospital ha chiuso i<br />
battenti dopo quasi ottant’anni di onorata<br />
carriera, nel giorno in cui la NBC<br />
trasmetteva un episodio natalizio ambientato<br />
nell’ospedale più popolare<br />
dell’immaginario. Il 23 settembre<br />
2004 il serial ha conosciuto in patria la<br />
sua prima storica sconfitta negli ascolti<br />
del giovedì, la serata più contesa dai<br />
pubblicitari per via del massimo bacino<br />
settimanale di utenti in ascolto: per<br />
la cronaca, la serie medica ha totalizzato<br />
19,7 milioni di spettatori, contro<br />
Senza traccia sulla CBS che ne ha ottenuti<br />
21,5 milioni (ma E.R. ha prevalso<br />
nella fascia demografica più contesa<br />
dagli sponsor, quella tra i 18 e i 49 anni).<br />
Sempre nel 2004, E.R. – Medici in<br />
prima linea è risultata la “migliore serie<br />
medica di sempre” nel sondaggio<br />
promosso dall’Accademia <strong>dei</strong> Telefilm<br />
in occasione <strong>dei</strong> 50 anni della tv<br />
italiana.<br />
Eroe da quattro soldi, Un (The<br />
Hero) Con: Richard Mulligan, Mariette<br />
Hartley, Bobby Horan, Victor Fren
303 Eroi di Hogan, Gli<br />
ch, Joey Baio. Produzione: Usa, 1966,<br />
sit-com, colore (16/30’).<br />
Un <strong>telefilm</strong> nel <strong>telefilm</strong>: la storia ruota<br />
attorno alla figura di Sam Garret (Richard<br />
Mulligan), tanto eroe nel serialwestern<br />
Jed Clayton-U.S. Marshal,<br />
tanto individuo goffo e inetto fuori dal<br />
set. Mariette Hartley interpreta la moglie<br />
Ruth; Bobby Horan è il figlio<br />
Paul; Victor French bussa alla porta<br />
nei panni del vicino Fred Gilman; Joey<br />
Baio è Burton, il figlio di Fred. Oltre a<br />
essere il creatore della serie, Leonard<br />
Stern firma da produttore esecutivo,<br />
insieme a Daniel Melnick e David<br />
Susskind.<br />
Eroi di Hogan, Gli (Hogan’s Heroes)<br />
Con: Bob Crane, Robert Clary, Richard<br />
Dawson, Ivan Dixon, Kenneth<br />
Washington, Larry Hovis, Werner<br />
Klemperer, John Banner, Cynthia<br />
Linn, Sigrid Valdis, Leon Askin,<br />
Howard Caine, Nita Talbot. Produzione:<br />
Usa, 1965, sit-com, colore<br />
(168/30’).<br />
CULT<br />
Nonostante il luogo – un campo di<br />
concentramento nel corso della Seconda<br />
guerra mondiale – il <strong>telefilm</strong> assume<br />
i toni della sit-com. Allo Stalag 13<br />
non sono i tedeschi a dettar legge, ma il<br />
colonnello dell’aviazione americana<br />
Robert Hogan (Bob Crane), a capo di<br />
una pattuglia di “eroi per caso” che riescono<br />
a tramutare la detenzione in un<br />
soggiorno turistico. Agli ordini di Hogan<br />
rispondono: il caporale francese<br />
nonché cuoco Louis LeBeau (interpretato<br />
da Robert Clary, internato da bambino<br />
in un campo di concentramento<br />
nazista), il caporale inglese Peter<br />
Newkirk (Richard Dawson), i caporali<br />
americani James Kinchloe (Ivan<br />
Dixon) e Richard Baker (Kenneth Washington),<br />
il sergente Andrew Carter<br />
(Larry Hovis). Nel corso del serial, i<br />
simpatici prigionieri si dimostrano più<br />
furbi <strong>dei</strong> loro carcerieri, i quali vengono<br />
beffati praticamente in ogni puntata:<br />
i nostri riescono a comunicare con<br />
gli Alleati grazie a una radio nascosta<br />
in un buco, si muovono indisturbati attraverso<br />
un tunnel sotterraneo, tranciano<br />
le linee telefoniche tedesche, costruiscono<br />
un laboratorio efficientissimo,<br />
si prendono gioco <strong>dei</strong> secondini,<br />
cucinano prelibati piatti francesi; addirittura,<br />
arrivano a mettere un microfono<br />
dietro il ritratto di Hitler. Alla fine,<br />
la fuga è un miraggio quasi inutile. E<br />
così i veri “prigionieri” diventano il<br />
colonnello Wilhelm Klink (Werner<br />
Klemperer), terrorizzato di essere<br />
mandato al fronte russo al minimo errore<br />
e il suo fedele e inetto aiutante, il<br />
sergente Hans Schultz (John Banner,<br />
che per ironia della sorte vanta origini<br />
ebree). I veri cattivi sono il generale<br />
Albert Burkhalter (Leon Askin), il superiore<br />
della Gestapo con il vizio per le<br />
donne, nonché il maggiore Wolfgang<br />
Hochstetter (Howard Caine), devotissimo<br />
alla causa del Führer. Marya (Nita<br />
Talbot) è la bella spia russa che aiuta<br />
in più di un’occasione Hogan, del quale<br />
si è invaghita segretamente. Completano<br />
l’appello: Helga (Cynthia<br />
Linn) e Hilda (Sigrid Valdis), le segretarie<br />
di Klink. Bernard Fein e Albert S.<br />
Ruddy sono i creatori della serie che si<br />
è aggiudicata 2 Emmy Awards;<br />
Edward H. Feldman firma la produzione<br />
esecutiva per la Bing Crosby<br />
Productions; Bob Crane s’impegna<br />
anche dietro le quinte con la sua casa<br />
produttrice (la Bob Crane Enterprises);<br />
Jerry Fielding è l’autore della colonna<br />
sonora e del tema musicale “Hogan’s<br />
Heroes”. Le riprese sono state<br />
effettuate a Culver City, nei Desilu<br />
Studios. L’idea del serial è tratta da
Erotic Tales 304<br />
film di genere come Stalag 17 (1953)<br />
di Billy Wilder e La grande fuga<br />
(1963) di John Sturges. La NBC ha cercato<br />
di duplicare il boom del <strong>telefilm</strong><br />
con Campo 44, in cui un gruppo di soldati<br />
americani e inglesi si ritrova prigioniero<br />
in una base italiana durante la<br />
seconda guerra mondiale, facendosi<br />
beffe <strong>dei</strong> carcerieri al pari di Hogan:<br />
per (nostra) fortuna è andata in onda<br />
soltanto la puntata-pilota, il 9 settembre<br />
1967. Nel 2003 la serie è tornata in<br />
auge quando Silvio Berlusconi ha paragonato<br />
il sergente Shultz a un parlamentare<br />
tedesco quasi omonimo<br />
(Martin Scultz) che lo aveva criticato<br />
durante il discorso inaugurale del semestre<br />
di presidenza italiana nel Parlamento<br />
Europeo (“un bonaccione a cui<br />
ne combinano di tutti i colori”, lo ha<br />
definito il premier italiano). Per i fans<br />
del <strong>telefilm</strong> risulta imperdibile Auto<br />
Focus, la pellicola del 2002 di Paul<br />
Schrader sulla vita tutta “sesso, droga<br />
e videotapes” di Bob Crane.<br />
Erotic Tales (Tales of Erotica; Erotic<br />
Tales) Con: interpreti vari. Produzione:<br />
Usa, 1996, drammatico, colore<br />
(4/60’).<br />
Un poker di fantasie erotiche viene<br />
raccontato attraverso gli occhi di quattro<br />
registi (Bob Rafelson, Ken Russell,<br />
Susan Seidelman, Melvin Van Peebles).<br />
Tra gli interpreti spicca la presenza<br />
di Mira Sorvino. La serie è vietata<br />
ai minori di 18 anni, più per il linguaggio<br />
disinvolto che per le immagini<br />
esplicite.<br />
Esprimi un desiderio (You wish)<br />
Con: John Ales, Harley Jane Kozak,<br />
Alex McKenna, Nathan Lawrence,<br />
Jerry Van Dyke. Produzione: Usa,<br />
1997, sit-com/fantastico, colore<br />
(13/30’).<br />
Quando la divorziata Jillian Apple<br />
(Harley Jane Kozak) ha comprato quel<br />
tappeto indiano viola per il salotto non<br />
avrebbe mai immaginato di risvegliare<br />
un genio di 2000 anni che ci dormiva<br />
dentro. E così, sopraffatta dai figli adolescenti<br />
Mickey (Alex McKenna) e<br />
Travis (Nathan Lawrence), accetta di<br />
ospitare il capelluto genio che ha il<br />
volto di John Ales; i sogni di Jillian di<br />
una vita tranquilla si infrangono ancor<br />
di più quando a casa Apple bussa alla<br />
porta Max (Jerry Van Dyke), il nonno<br />
dell’ospite <strong>dei</strong>... desideri. Jeff Sherman<br />
e Stephen Sustarsic firmano da<br />
produttori esecutivi. Ray Colcord è<br />
l’autore della colonna sonora. Nel settimo<br />
episodio del primo ciclo avviene<br />
una sorta di cross-over con Sabrina,<br />
vita da strega (1996): Sabrina Spellman<br />
(Melissa Joan Hart) rivaleggia a<br />
colpi di magia con il genio del tappeto<br />
viola.<br />
È successo che… Con: Alessia<br />
Lionello. Produzione: Italia, 1975, avventura,<br />
colore (8/30’).<br />
Più che una serie vera e propria si tratta<br />
di una fiction in fieri, un primo esempio<br />
artigianale di televisione interattiva:<br />
le avventure della piccola Lilla<br />
(Alessia Lionello), settenne alle prese<br />
con piccoli problemi quotidiani, vengono<br />
proiettate a un pubblico di bambini<br />
che commentano le situazioni<br />
proposte, scegliendo fra i tre possibili<br />
finali. Virgilio Sabel è il curatore del<br />
programma.<br />
Eurocops (Id.) Con: Diego Abatantuono,<br />
Heiner Lauterbach, Fernando<br />
Guillén, Bertrand Lacy, Patrick Rainal,<br />
John Beinfield. Produzione: Austria/Francia/Germania/GranBretagna/Italia/Spagna/Svizzera,<br />
1988, poliziesco,<br />
colore (70/60’).
305 Evening Shade<br />
Una coproduzione europea per dimostrare<br />
come viene fatta rispettare la<br />
legge nei diversi paesi del Vecchio<br />
Continente e come viene narrata la fiction<br />
dalle principali televisioni europee;<br />
vicende comuni di delitti che diventano<br />
lo spunto per mostrare tipologie<br />
sociali e culturali <strong>dei</strong> diversi Paesi<br />
coinvolti: questo il progetto di una serie<br />
che racconta le indagini di alcuni<br />
poliziotti, ciascuno operativo nella<br />
propria nazione. Su tutte, emergono le<br />
figure <strong>dei</strong> commissari Corso (Diego<br />
Abatantuono), Thomas Dorn (Heiner<br />
Lauterbach), Velasco (Fernando Guillén),<br />
Luc Rousseau (Bertrand Lacy),<br />
Nicolas Villard (Patrick Rainal), Jackson<br />
(John Beinfield). Mario Adorf interpreta<br />
Heinrich Hartolz. Le televisioni<br />
coinvolte nel progetto sono, oltre<br />
alla Rai, la spagnola RTVE, l’inglese<br />
Channel Four, la tedesca ZDF, la francese<br />
France 2 e l’austriaca ORF. In Italia<br />
il serial è andato in onda anche con<br />
il titolo di Poliziotti d’Europa.<br />
Evasioni celebri, Le (Les évasions<br />
célèbres) Con: Georges Descrières,<br />
Robert Etcheverry, Michel Duchaussoy,<br />
Jacques Fabbri, Louis Velle, Ugo<br />
Pagliai, Gianni Garko, Carlo Catanen,<br />
Lajos Balazsovitz, Michel Baloh, Peter<br />
Huszti, Zoltan Latinovits, Claire<br />
Wauthion. Produzione: Francia/Italia/Austria/Ungheria/Svizzera/Belgio,<br />
1972, storico, colore (13/60’).<br />
Tredici evasioni celebri suddivise più<br />
o meno equamente nei paesi che hanno<br />
collaborato a questa coproduzione di<br />
origine storica. In Francia evadono il<br />
duca di Beaufort (Georges Descrières),<br />
il conte di Lavalette (Robert Etcheverry),<br />
Latude (Michel Duchaussoy),<br />
lo schiavo Léon (Jacques Fabbri)<br />
e M. de La Pivadière (Louis Velle); in<br />
Italia Casanova (Ugo Pagliai), Benve<br />
nuto Cellini (Gianni Garko) e Bartolomeo<br />
Colleoni (Carlo Catanen); in Ungheria<br />
il principe Rakoczi (Lajos Balazsovitz),<br />
il colonnello Jenatsch (Michel<br />
Baloh) e l’ispettore Lamb (Peter<br />
Huszti); in Polonia il barone di Kempelen<br />
(Zoltan Latinovits). Tra gli altri<br />
personaggi di contorno spicca l’unica<br />
presenza femminile: Jacqueline di Baviera<br />
(Claire Wauthion). Jean-Pierre<br />
Bourtayre, Piero Piccioni e Geza<br />
Berky sono tra i compositori della colonna<br />
sonora.<br />
Evening Shade (Id.) Con: Burt Reynolds,<br />
Marilu Henner, Jay R. Ferguson,<br />
Melissa Renee Martin, Candace<br />
Hutson, Jacob Parker, Hal Holbrook,<br />
Elisabeth Ashley, Linda Gehringer,<br />
Charles Durning, Ann Wedgeworth,<br />
Ossie Davis, Michael Jeter, Charlie<br />
Dell, Alexa Vega. Produzione: Usa,<br />
1990, sit-com, colore (96/30’; 2/60’).<br />
La prima serie televisiva di una rete<br />
nazionale americana girata in Arkansas<br />
è una sit-com ambientata a Evening<br />
Shade, cittadina apparentemente<br />
tranquilla popolata da personaggi eccentrici.<br />
A cominciare da Wood Newton<br />
(Burt Reynolds), l’allenatore della<br />
squadra di football locale, i Mules;<br />
senza dimenticare la di lui moglie Ava<br />
(Marilu Henner), candidata a diventare<br />
pubblico ministero; i figli Taylor<br />
(Jay R. Ferguson), il primogenito,<br />
Molly (interpretata dapprima da Melissa<br />
Renee Martin, quindi da Candace<br />
Hutson) e Will (Jacob Parker), il più<br />
piccolo <strong>dei</strong> tre. Tra gli altri abitanti:<br />
Evan Evans (Hal Holbrook), il padre<br />
di Ava che è altresì l’ideatore del giornale<br />
“Evening Shade Argus”; la sorella<br />
di quest’ultimo, Freida Evans (Elisabeth<br />
Ashley); la spogliarellista Fontana<br />
Beausoleil (Linda Gehringer), destinata<br />
a sposare Evan; il dottore Har
Everwood 306<br />
lan Ellridge (Charles Durning) e la<br />
moglie Merleen (Ann Wedgeworth);<br />
Ponder Blue (Ossie Davis), proprietario<br />
del ristorante Barbecue Villa, ritrovo<br />
di tutti i protagonisti; l’insegnante<br />
di matematica Herman Stiles (Michael<br />
Jeter, che per questo ruolo ha vinto un<br />
Emmy Award e un Q Award), nonché<br />
assistente incapace di Newton sul<br />
campo; Nub Oliver (Charlie Dell).<br />
Wood e Ava hanno un quarto bambino,<br />
Emily (interpretato nelle ultime stagioni<br />
da Alexa Vega). La sit-com è<br />
ideata da Linda Bloodworth-Thomason,<br />
la quale firma anche da produttore<br />
esecutivo in compagnia di Harry Thomason<br />
e Burt Reynolds. Quest’ultimo,<br />
che per la sua interpretazione ha vinto<br />
due Emmy Awards e un Q Award,<br />
compare nei credits altresì da sceneggiatore<br />
e regista saltuario.<br />
Everwood (Id.) Con: Treat Williams,<br />
Vivien Cardone, Gregory Smith,<br />
Emily VanCamp, Chris Pratt, Tom<br />
Amandes, Merrilyn Gann, Debra<br />
Mooney, John Beasley, Stephanie Niznik,<br />
Mike Erwin, Sarah Lancaster, Sarah<br />
Drew, Scott Wolf. Produzione: Usa,<br />
2002, drammatico, colore (67/60’).<br />
Come in Un medico tra gli orsi, un<br />
dottore di città si trasferisce in un paesino<br />
sperduto, rimanendo affascinato<br />
dai luoghi incontaminati e cercando di<br />
far breccia negli animi degli schivi cittadini<br />
locali. Se il protagonista del <strong>telefilm</strong><br />
del 1990 veniva mandato tra i<br />
monti per fare praticantato, il neurochirurgo<br />
di fama mondiale Andrew<br />
Brown detto “Andy” (Treat Williams)<br />
lascia New York dopo la perdita della<br />
moglie Julia per trasferirsi con i figli<br />
in Colorado, a Everwood, una località<br />
incastonata tra le Montagne Rocciose.<br />
Potendo vivere di rendita grazie ai<br />
guadagni accumulati con la sua presti<br />
giosa carriera, il dottor Brown apre<br />
uno studio che offre assistenza medica<br />
gratuita, gettando nell’incredulità i residenti<br />
che fino ad allora erano costretti<br />
a pagare il dottor Harold Abbott<br />
(Tom Amandes), il quale impedisce<br />
alla moglie Rose (Merrilyn Gann) e ai<br />
figli Amy (Emily VanCamp) e Bright<br />
(Chris Pratt) di fraternizzare con i<br />
Brown. I figli di Andy reagiscono diversamente<br />
al trasferimento: la piccola<br />
e sensibile Delia (Vivien Cardone)<br />
non sembra avere difficoltà ad adattarsi;<br />
suo fratello Ephram (Gregory<br />
Smith) è ancora sotto choc per la perdita<br />
della madre e fatica a rifarsi una<br />
vita. Quest’ultimo, poi, durante accesi<br />
dibattiti che hanno stupito la critica,<br />
rimprovera al padre di aver sempre<br />
trascurato lui e la sorella (nella puntata-pilota<br />
Ephram, rivolgendosi ad<br />
Andy, arriva a urlargli: “Vorrei che<br />
fossi morto tu e non la mamma!”). Tra<br />
la popolazione di Everwood si fanno<br />
anche notare: Edna Abbott Harper<br />
(Debra Mooney), la madre di Harold<br />
che chiede ad Andy di poter lavorare<br />
per lui come infermiera; il marito Irv<br />
(John Beasley), conducente di bus;<br />
Nina Feeney (Stephanie Niznik), la<br />
nuova e affascinante vicina <strong>dei</strong><br />
Brown. Tra gli intrecci, degni di Peyton<br />
Place (1964), emerge la relazione<br />
impossibile tra Ephram e Amy; il figlio<br />
di Andy scopre però che la fidanzata<br />
è ancora legata in maniera ossessiva<br />
a Colin Hart (Mike Erwin), in coma<br />
dopo un incidente stradale; per<br />
Amy l’arrivo del dottor Brown in città<br />
è una sorta di miracolo: Andy accetta,<br />
anche se controvoglia, di operare Colin,<br />
ma se riesce a salvarlo in un primo<br />
intervento, non può nulla la seconda<br />
volta; Amy cade in depressione e inizia<br />
a fare uso di stupefacenti. A riaccendere<br />
i contrasti tra padre e figlio ci
307 E vissero infelici per sempre<br />
pensa la nuova governante di casa<br />
Brown, Madison Kellner (Sarah Lancaster):<br />
nonostante la differenza d’età<br />
e il parere contrario di Andy, costei fa<br />
coppia fissa con Ephram; quando poi<br />
Madison annuncia al dottore di essere<br />
incinta, lui le offre di pagarle le spese<br />
per lasciare Everwood e per tenere segreta<br />
la gravidanza. Due volti noti illuminano<br />
la serie con il passare degli<br />
episodi: Marcia Cross dà vita alla dottoressa<br />
Linda Abbott, la sorella di Harold,<br />
che dopo aver intrecciato una relazione<br />
con Andy rivela di essere sieropositiva<br />
e lascia la cittadina; Scott<br />
Wolf indossa il camice del dottor Jake<br />
Hartman, il quale prende in affitto lo<br />
studio del dottor Abbott. Nel terzo ciclo<br />
entra in scena Hannah (Sarah<br />
Drew), la coinquilina temporanea di<br />
Nina che stringe amicizia con Ephram<br />
e Amy. In alcuni flashback, la moritura<br />
Julia Brown è interpretata da Brenda<br />
Strong (successivamente suicida<br />
dalla voce fuori campo in Desperate<br />
Housewives – I segreti di Wisteria Lane,<br />
2004). L’ideatore Greg Berlanti è<br />
anche il produttore esecutivo della serie<br />
insieme a Mickey Liddell e Rina<br />
Mimoun. Kathy Bates dirige il secondo<br />
episodio del primo ciclo. La serie si<br />
è aggiudicata nel 2003 un Genesis<br />
Award e un Young Artist Award, quest’ultimo<br />
consegnato a Gregory<br />
Smith. All’esordio del serial sugli<br />
schermi italiani Aldo Grasso ha scritto<br />
sul “Corriere della Sera” che “come<br />
ogni <strong>telefilm</strong> americano che si rispetti,<br />
Everwood mette in scena la quotidianità<br />
evitando prediche, moralismi, posti<br />
al sole e scuole per diventare famosi.<br />
[…] È la versione domestica di<br />
Twin Peaks”; Antonio Dipollina, su<br />
“La Repubblica”, ha commentato: “È<br />
di un livello tale da rimanere sbalorditi<br />
per l’impianto di scrittura di base.<br />
Reduci da fiction italiane aderenti alla<br />
realtà (quelle in cui per non spaventare<br />
il telespettatore si dice buongiorno<br />
e poi si passano i dieci minuti successivi<br />
a spiegare cosa vuol dire buongiorno),<br />
sembra di essere nel giardino<br />
incantato <strong>dei</strong> <strong>telefilm</strong>. Con il coraggio<br />
di puntare al racconto di realtà e psicologie<br />
da un lato sempre spiazzante e<br />
sorprendente. Liberi tutti di considerare<br />
pretenziosa la serie”; per Alessandra<br />
Comazzi de “La Stampa”, si tratta<br />
invece di “un delizioso insieme di<br />
buonismo e cattivismo, di politicamente<br />
corretto e di pensiero divergente.<br />
C’è tutto, e tutto scorre. Come le<br />
acque delle Montagne Rocciose”.<br />
Blake Neely è l’autore della colonna<br />
sonora. Tra le guest-stars, nella serie<br />
fanno capolino Melinda Clarke, John<br />
Savage e Anne Heche. Le riprese hanno<br />
avuto come sfondo i paesaggi da<br />
sogno dello Utah, tra Park City, Salt<br />
Lake City, Springville, Ogden e Pleasant<br />
Grove (in quest’ultima località è<br />
ambientato il centro di Everwood);<br />
nella puntata-pilota alcune scene sono<br />
state girate anche a Calgary e Canmore,<br />
nella regione canadese di Alberta.<br />
E vissero infelici per sempre<br />
(Unhappily Ever After) Con: Geoff<br />
Pierson, Stephanie Hodge, Kevin<br />
Connolly, Nikki Cox, Justin Berfield,<br />
Joyce Van Patten. Produzione: Usa,<br />
1995, sit-com, colore (26/30’).<br />
Ron Leavitt, ideatore di Sposati con figli<br />
(1987), è il cocreatore insieme ad<br />
Arthur Silver di questa sit-com che in<br />
America hanno soprannominato “Unmarried…with<br />
Children”: la storia è<br />
quella di una coppia di divorziati che<br />
bisticcia di continuo nella totale indifferenza<br />
<strong>dei</strong> tre figli. Jack Malloy<br />
(Geoff Pierson) è un venditore di macchine<br />
usate; Jennie (Stephanie Hodge)
Evo di Eva, L’ 308<br />
è l’ex moglie; alle loro litigate assistono<br />
i tre figli, il primogenito Ryan (Kevin<br />
Connolly), Tiffany (Nikki Cox) e il<br />
più giovane Ross (Justin Berfield). A<br />
tutti loro si unisce Maureen Slattery<br />
(Joyce Van Patten), la mamma di Jennie.<br />
Con il passare delle puntate Jack<br />
va a vivere da solo; Ross gli regala il<br />
suo coniglio di pezza, Mr. Floppy, che<br />
ha la particolarità di avere il dono della<br />
parola (ma quando Jack si ritrova da<br />
solo). Alan Trautman è il burattinaio<br />
che muove Mr. Floppy. Leavitt e Silver<br />
firmano altresì da produttori esecutivi<br />
con Sandy Sprung, Kevin Curran<br />
e Marcy Vosburgh. Ray Charles è<br />
l’autore del tema musicale; Jonathan<br />
Wolff compone la colonna sonora.<br />
Gary Coleman (Il mio amico Arnold)<br />
compare da guest-star. In un episodio<br />
Jennie muore, salvo ricomparire da<br />
fantasma ficcanaso; lo sgradimento dimostrato<br />
dal pubblico per la sua evanescenza<br />
ha costretto i produttori a riportarla<br />
in vita.<br />
Evo di Eva, L’ (All that glitters) Con:<br />
Lois Nettleton, Anita Gillette, Barbara<br />
Baxley, Vanessa Brown, Jessica Walter,<br />
Eileen Brennan, Marte Boyle<br />
Slout, Louise Shaffer, Chuck Mc-<br />
Cann, Wes Parker, David Haskell,<br />
Gary Sandy, Linda Gray. Produzione:<br />
Usa, 1977, sit-com, colore (65/30’).<br />
Illuminante e satirica sit-com transgender<br />
su una compagnia – la Globatron<br />
Corporation – dove le donne occupano<br />
i posti di comando e gli uomini<br />
fanno da segretari. Tra le prime: l’esecutiva<br />
Christina Stockwood (Lois Nettleton),<br />
Nancy Bankston (Anita Gillette),<br />
L.W. Carruthers (Barbara Baxley),<br />
Peggy Horner (Vanessa Brown), l’agente<br />
Joan Hamlyn (Jessica Walter),<br />
Ma Packer (Eileen Brennan), Grace<br />
Smith (Marte Boyle Slout), Andrea<br />
Martin (Louise Shaffer); tra i secondi:<br />
Bert (Chuck McCann), il marito casalingo<br />
di Christina; l’aspirante attore<br />
Glen (Wes Parker), il consorte di<br />
Nancy; Michael McFarland (David<br />
Haskell); Dan Kincaid (Gary Sandy),<br />
il segretario con il “sederino più bello<br />
dell’azienda”. Tra di loro si muove<br />
ammiccante il transessuale Linda<br />
Murkland (Linda Gray). La sit-com<br />
ideata da Norman Lear è prodotta da<br />
Stephanie Sills. La colonna sonora è<br />
curata da Ray Brown, Bobby Knight e<br />
Shelly Manne; il tema musicale cantato<br />
da Kenny Rankin è firmato da Alan<br />
e Marilyn Bergman.<br />
Executive Suite (Id.) Con: Mitchell<br />
Ryan, Sharon Acker, Leigh McCloskey,<br />
Wendy Phillips, Stephen Elliott,<br />
Gwyda DonHowe, Byron Morrow,<br />
Madlyn Rhue, Percy Rodriguez, William<br />
Smithers, Patricia Smith, Joan<br />
Prather, Paul Lambert, Brenda Sykes,<br />
Richard Cox, Trisha Noble, Carl<br />
Weintraub, Scott Marlowe. Produzione:<br />
Usa, 1976, drammatico, colore<br />
(19/60’).<br />
La vita quotidiana che si svolge alla<br />
Cardway Corporation è al centro di un<br />
serial ambientato a Los Angeles. Il numeroso<br />
cast comprende: Mitchell<br />
Ryan dietro la scrivania di Dan Walling,<br />
il presidente della compagnia;<br />
Sharon Acker interpreta Helen Walling,<br />
sua moglie; Leigh McCloskey è<br />
Brian Walling, il loro figliol prodigo;<br />
Wendy Phillips nei panni di Stacey<br />
Walling, la figlia radicale; Stephen Elliott<br />
nell’ufficio del vice-presidente<br />
reazionario Howell Rutledge; Gwyda<br />
DonHowe è Astrid Rutledge, l’astuta<br />
moglie; Byron Morrow è l’alcolizzato<br />
Pearce Newberry; Madlyn Rhue nelle<br />
vesti di Hilary Madison, l’unica donna<br />
che occupa una poltrona al piano della
309 EZ Streets<br />
direzione; Percy Rodriguez è Malcom<br />
Gibson, l’unico socio di colore; William<br />
Smithers interpreta il galante Anderson<br />
Galt; Patricia Smith è la problematica<br />
moglie di quest’ultimo; Joan<br />
Prather è Glory Dalessio, la segretaria<br />
di Galt nonché la sua amante; Paul<br />
Lambert riveste il ruolo del dirigente<br />
Tom Dalessio, il padre di Glory; Brenda<br />
Sykes è Summer Johnson, la compagna<br />
di stanza di Glory che si innamora<br />
di Brian Walling; Richard Cox<br />
compare come Mark Desmond, un<br />
giovane dirigente; Trisha Noble è<br />
Yvonne Holland, che si fa passare per<br />
la moglie di Mark; Carl Weintraub entra<br />
in scena come Harry Ragin; Scott<br />
Marlowe è la spia industriale Nick Coslo.<br />
Basato vagamente su un racconto<br />
di Cameron Hawley, il serial è prodotto<br />
da Don Brinkley e, in seguito, da Buck<br />
Houghton; Norman Felton e Stanley<br />
Rubin sono i produttori esecutivi.<br />
Extra (Id.) Con: Julie Buckfield,<br />
Abby Simpson, Toby Walton, Javier<br />
Marzan. Produzione: Gran Bretagna/Italia,<br />
2005, sit-com, colore (26/30’).<br />
È la prima sit-com di lingua inglese a<br />
essere apparsa sugli schermi nazionali<br />
in versione originale senza sottotitoli:<br />
lo scopo è quello didattico, secondo un<br />
progetto fortemente voluto dalla Rai<br />
Educational di Giovanni Minoli, nonché<br />
un’idea di Channel 4 e Double Exposure.<br />
L’esperimento italiano arriva<br />
dopo quelli testati da Channel 4 con<br />
francese, tedesco e spagnolo: attraverso<br />
i meccanismi della commedia degli<br />
equivoci e le esagerate reazioni, la serie<br />
si rivela uno strumento ideale per lo<br />
studente che vuole apprendere la lingua<br />
divertendosi. L’apprendimento<br />
passa attraverso le avventure di vita<br />
quotidiana <strong>dei</strong> quattro prtagonisti: Annie<br />
(Julie Buckfield), Bridget (Abby<br />
Simpson), Nick (Toby Walton) e Hector<br />
(Javier Marzan), tutti tra i 19 e i 22<br />
anni, i quali condividono, oltre che lo<br />
stesso tetto a Londra, storie d’amore,<br />
conflitti, crisi esistenziali più o meno<br />
serie. La chiave per rendere facile l’interesse<br />
anche a chi l’inglese non lo mastica<br />
sta nel fatto che Hector è uno straniero<br />
e ha una conoscenza solo basilare<br />
dell’inglese, con un conseguente<br />
rallentamento della parlantina da parte<br />
degli altri tre (in più, la prima parte del<br />
<strong>telefilm</strong> è indirizzata agli spettatori che<br />
sanno la lingua in maniera basic, mentre<br />
il secondo passa a un livello più<br />
avanzato). La sit-com è prodotta e<br />
scritta da Louise Clover. Andrew<br />
Bethell firma da produttore esecutivo.<br />
Minoli ha commentato l’iniziativa come<br />
“una sfida che rientra nel ruolo primario<br />
del servizio pubblico: quello<br />
della formazione”.<br />
EZ Streets (Id.) Con: Ken Olin, Joe<br />
Pantoliano, Jason Gedrick, Mike Starr,<br />
Sarah Trigger, Debrah Farentino, R.D.<br />
Call, Richard Portnow, John Finn.<br />
Produzione: Usa, 1996, poliziesco, colore<br />
(13/60’).<br />
SUPERCULT<br />
Ognuno ha le proprie leggi, ognuno ha<br />
la propria strada per farle rispettare.<br />
Con questo presupposto nasce una delle<br />
serie poliziesche che più di ogni altra<br />
abbatte il confine tra il Bene e il<br />
Male. Cameron Quinn (Ken Olin) è un<br />
investigatore dai sani principi che si<br />
batte per la giustizia: i suoi trent’anni<br />
lo rendono ancora calmo e determinato<br />
in una città infestata dalle bande che<br />
si vantano di crimini e misfatti nei bar<br />
di periferia, come quello di avere ucciso<br />
un suo collega. Tra di loro spicca il<br />
boss malavitoso Jimmy Murtha (Joe<br />
Pantoliano), a capo di una gang della<br />
mafia irlandese che si fa chiamare
EZ Streets 310<br />
“Easy’s”(in slang “E-Z”) e che controlla<br />
il territorio di Alphabet City dalla<br />
E alla Z Street; Murtha è il dio della<br />
zona: decide lui chi può parlare e chi<br />
può respirare, chi può vivere e chi può<br />
morire. Il gangster ha due spalle: Daniel<br />
Rooney (Jason Gedrick) e Mickey<br />
Kinnear (Mike Starr). Il primo, accusato<br />
di un crimine mai commesso, ha<br />
trovato la sua casa a E Street; vorrebbe<br />
tornare dalla moglie Elli (Sarah Trigger)<br />
e dalla figlia, ma sa che nessuno<br />
può tradire Murtha, che nessun amore<br />
può essere più forte del legame che lo<br />
lega a Jimmy; a meno che non voglia<br />
fare il morto lungo il fiume. Theresa<br />
Conners (Debrah Farentino) è un procuratore<br />
dall’accentuata sensualità<br />
mantenuta da Murtha; quando arriva<br />
nella zona di Alphabet City con la sua<br />
candida BMW bianca sa che tutti la osservano<br />
mentre scende dall’auto con i<br />
suoi vestiti di Armani: tira un respiro<br />
profondo perché è di nuovo a casa, nella<br />
sua casa, nella zona che l’ha vista<br />
crescere, figlia di un brav’uomo che<br />
non sa che oggi è più disonesta <strong>dei</strong><br />
malviventi che inchioda. Michael “Fivers”<br />
Dugan (R.D. Call) è un gangster<br />
vecchia maniera che è passato con<br />
nonchalance dal racket alla droga; le<br />
sue lunghe mani arrivano dappertutto,<br />
anche alla porta del sindaco; l’unica<br />
porta alla quale non deve bussare è<br />
quella di Murtha. In questa “giungla<br />
d’asfalto” si muovono con determinazione<br />
il detective Quinn e il collega<br />
Collero (Richard Portnow): alle dipendenze<br />
del capitano Geary (John Finn),<br />
il loro scopo è eliminare la corruzione<br />
alla radice, usare qualsiasi mezzo: anche<br />
farsi corrompere, diventare come<br />
coloro che combattono strenuamente,<br />
diventare amici di quelli che hanno ucciso<br />
un uomo in divisa. Creata e prodotta<br />
da Paul Haggis (Due poliziotti a<br />
Chicago), la serie è un avvincente<br />
spaccato sulla corruzione metropolitana;<br />
un affascinante <strong>telefilm</strong> a tema su<br />
un gruppo di uomini che vengono ritratti<br />
a tutto tondo, ciascuno con i propri<br />
dubbi e le proprie certezze, tutti<br />
quanti sulla frontiera che divide il Bene<br />
dal Male. Tra le curiosità del serial<br />
c’è da notare il comune background<br />
“poliziesco” di molti interpreti: Ken<br />
Olin era il detective Harry Garibaldi in<br />
Hill Street giorno e notte; Joe Pantoliano,<br />
Debrah Farentino, John Finn e Richard<br />
Portnow hanno tutti partecipato,<br />
chi più chi meno, a NYPD-New York<br />
Police Department; Mike Starr ha fatto<br />
la sua comparsa in Crime Story. Rod<br />
Steiger appare quale guest-star nella<br />
puntata-pilota per interpretare il padre<br />
di Quinn, ex poliziotto corrotto per il<br />
quale vale il motto “solo le persone di<br />
cui ti fidi ti possono tradire”; John<br />
O’Donahue, consulente tecnico del <strong>telefilm</strong>,<br />
si presta in un cameo nel ruolo<br />
del genitore di Mickey. Oltre ad Haggis,<br />
Mark Harris e David Latt firmano<br />
da produttori esecutivi; la colonna sonora<br />
è curata da Mark Isham. Sebbene<br />
la serie sia stata girata a Los Angeles<br />
per gli interni (all’Old Postal Annex<br />
Building) e a Detroit e a Chicago per<br />
gli esterni, la città nella quale si muovono<br />
i protagonisti non viene mai citata.<br />
Haggis, di origini irlandesi, spiega il<br />
motivo per cui EZ Streets è il primo serial<br />
a indagare sulla mafia di San Patrizio:<br />
“Perché nella mia gente c’è quel<br />
senso di senza tempo che pervade la<br />
nostra storia: in bilico tra passato e futuro<br />
non ci resta che vivere il presente”.
Faber l’investigatore (Der Fahnder)<br />
Con: Klaus Wennemann, Dietrich<br />
Mattausch, Hans-Jürgen Schatz, Dieter<br />
Pfaff, Barbara Freier. Produzione:<br />
Germania, 1985, poliziesco, colore<br />
(90/60’; 1/90’).<br />
Uno <strong>dei</strong> primi <strong>telefilm</strong> tedeschi diversi<br />
da Derrick racconta le vicende di Faber<br />
(Klaus Wennemann), un poliziotto<br />
in borghese della squadra investigativa<br />
che agisce con metodi non sempre<br />
conformi alla legge e ai regolamenti.<br />
L’immancabile assistente, Max Kuhn<br />
(Hans-Jürgen Schatz), questa volta è<br />
un nipote raccomandato del procuratore<br />
che non nasconde la sua indole carrierista;<br />
non sono certo idilliaci i rapporti<br />
con il commissario Rick (Dietrich<br />
Mattausch), con il quale Faber si<br />
scontra quasi in ogni episodio; il collega<br />
Otto (Dieter Pfaff) gli propone invece<br />
“offerte speciali” di oggetti dalla<br />
non specificata provenienza. Barbara<br />
Freier interpreta Susanne, la compagna<br />
del nostro. Nonostante il serial sia<br />
girato interamente a Monaco, in una<br />
periferia buia che nasconde criminali<br />
di ogni genere, il capoluogo bavarese<br />
non viene mai citato e, addirittura, le<br />
auto <strong>dei</strong> protagonisti sono dotate di<br />
targhe con la fantomatica scritta “G-<br />
Stadt”, come a voler accentuare la teoria<br />
che le storie al centro del <strong>telefilm</strong><br />
non hanno una residenza precisa ma<br />
che potrebbero succedere ovunque.<br />
Facciaffittasi Con: Valentina Cortese,<br />
Gianni Cavina, Vittorio Caprioli,<br />
Franca D’Amato, Lidia Broccolino.<br />
Produzione: Italia, 1987, sit-com, colore<br />
(6/60’).<br />
Scritta e ideata da Maurizio Costanzo<br />
(con Alberto Silvestri e Josè Maria<br />
Sanchez), la serie racconta le tragicomiche<br />
avventure di Gina (Valentina<br />
Cortese) e Leo Grandi (Gianni Cavina),<br />
madre e figlio ambedue attori,<br />
seppure con differenti affermazioni artistiche:<br />
la prima è stata una diva famosa,<br />
addirittura un’ex bambina prodigio<br />
ora ritiratasi dalle scene; il trentacinquenne<br />
Leo, pur essendo dotato di un<br />
indubbio talento, è sempre in attesa di<br />
una grande occasione che lo renda il<br />
degno figlio di sua madre. Proprio<br />
quest’ultima gli fornisce l’idea per<br />
sfondare: mettere un annuncio sui<br />
giornali. Detto fatto, il giorno dopo i<br />
maggiori quotidiani recano l’inserzione<br />
“attore professionista affitta propria<br />
faccia per qualunque parte in cinema,<br />
teatro, TV e nella vita”. Se il mondo<br />
dello spettacolo non si accorge minimamente<br />
dell’annuncio, le proposte<br />
per interpretare un ruolo qualsiasi nella<br />
realtà sono numerose; e così Leo si<br />
trasforma a richiesta, interpretando<br />
ogni volta un personaggio diverso. Attorno<br />
ai due protagonisti ruotano le figure<br />
dell’avvocato Frezza (Vittorio<br />
Caprioli), Mimì (Franca D’Amato) e<br />
Doris (Lidia Broccolino). La serie prodotta<br />
da Giulio Scanni si avvale delle<br />
musiche di Carlo e Paolo Rustichelli.<br />
Falciatori di margherite, I (Les
Falcon Crest 312<br />
faucheurs de marguerites) Con: Bruno<br />
Pradal, Roger Pigaut, Jean-Pierre Moulinot,<br />
Clément Michu, Philippe Rouleau,<br />
Walter Rilla, Didier Flamant, Suzanne<br />
Gabriello. Produzione: Francia/Germania/Canada,<br />
1974, avventura,<br />
colore (14/30’).<br />
Si tratta della prima serie interamente<br />
dedicata ai pionieri dell’aviazione.<br />
L’eroe principale è Édouard Dabert<br />
(Bruno Pradal), che diventa protagonista<br />
di una saga protrattasi per altri tre<br />
cicli: Le temps de as (1978), L’adieu<br />
aux as (1982) e La conquête du ciel<br />
(1982). Tra gli altri personaggi più o<br />
meno ricorrenti: il capitano Ferber<br />
(Roger Pigaut), M. Perrier (Jean-Pierre<br />
Moulinot), Jules Joly (Clément Michu),<br />
Blériot (Philippe Rouleau), Zeppelin<br />
(Walter Rilla), Latham (Didier<br />
Flamant) e Blandine (Suzanne Gabriello).<br />
Jean-Louis Lignerat e Jean<br />
Vermorel sono gli ideatori della serie.<br />
Michel Magne e Claude Germain formano<br />
la coppia di autori musicali.<br />
Falcon Crest (Id.) Con: Jane Wyman,<br />
Robert Foxworth, Abby Dalton,<br />
Lorenzo Lamas, Margaret Ladd, Susan<br />
Sullivan, Jamie Rose, Billy R. Moses,<br />
Chao-Li Chi, Nick Ramus, Mario<br />
Marcelino, Stephen Elliott, Ana Alicia,<br />
Carlos Romero, David Selby,<br />
Shannon Tweed, Sarah Douglas, Mel<br />
Ferrer, Roy Thinnes, Cliff Robertson,<br />
Mary Kate McGeehan, Laura Johnson.<br />
Produzione: Usa, 1981, drammatico,<br />
colore (227/60’).<br />
Per chi negli anni ’80 si è “ubriacato”<br />
di serie-saghe familiari, i vigneti di<br />
Falcon Crest vantano la denominazione<br />
di origine controllata dell’ideatore<br />
Earl Hamner (Una famiglia americana).<br />
Ambientato tra le vigne della California<br />
del nord, nella fittizia Tuscany<br />
Valley, il serial fa scorrere buon vino e<br />
cattivo sangue tra i protagonisti: su tutti,<br />
la determinata e calcolatrice Angela<br />
Channing (Jane Wyman), a capo dell’azienda-famiglia.<br />
Al suo fianco un<br />
“esercito” di parenti e serpenti: il nipote<br />
Chase Gioberti (Robert Foxworth),<br />
che arriva a Falcon Crest dopo la misteriosa<br />
morte del padre, il fratello di<br />
Angela; Julia Cumson (Abby Dalton),<br />
la figlia divorziata della tenutaria;<br />
Lance Cumson (Lorenzo Lamas) è il<br />
figlio di Julia; Emma Channing (Margaret<br />
Ladd), la squilibrata figlia di Angela;<br />
la scrittrice Maggie Gioberti (Susan<br />
Sullivan), la moglie di Chase; Victoria<br />
(Jamie Rose) e Cole (Billy R.<br />
Moses), i figli della coppia; Chao-Li<br />
Chi (Chao-Li Chi), il domestico <strong>dei</strong><br />
Channing; il viticoltore Gus Nunoz<br />
(Nick Ramus); Mario (Mario Marcelino),<br />
il figlio di Gus; l’editore Douglas<br />
Channing (Stephen Elliott), l’ex marito<br />
di Angela; la schematica Melissa<br />
Agretti (Ana Alicia), che porta all’altare<br />
Lance; Carlo Agretti (Carlos Romero)<br />
è il padre di Melissa che diventa il<br />
rivale di Angela e che finirà ucciso da<br />
Julia; Richard Channing (David<br />
Selby) si rivela come il figlio illegittimo<br />
di Douglas, suo successore nelle<br />
vesti di editore del “Globe” di San<br />
Francisco, destinato a diventare il nemico<br />
numero uno <strong>dei</strong> Channing e a<br />
sposare Maggie dopo la morte di Chase;<br />
Diana Hunter (Shannon Tweed),<br />
l’assistente di Richard in seguito sostituita<br />
da Pamela Lynch (Sarah Douglas);<br />
l’avvocato Philip Erikson (Mel<br />
Ferrer), che mette la fede al dito di Angela;<br />
Nick Hogan (Roy Thinnes), che<br />
sposa Victoria Gioberti; il neurochirurgo<br />
Michael Ranson (Cliff Robertson),<br />
cugino di Chase; Linda (Mary<br />
Kate McGeehan) che dice il suo “sì” a<br />
Cole Gioberti; Terry Hartford (Laura<br />
Johnson), la sorella di Maggie. In onda
313 Fallen Angels<br />
in America nella fascia oraria lasciata<br />
libera da Dallas sulla CBS, la serie eleva<br />
alla massima potenza la cupidigia e<br />
la malvagità di J.R. e compagni: in un<br />
crescendo di omicidi, attentati e sgarri<br />
mafiosi, nell’ultima stagione i Channing<br />
sembrano gli eredi <strong>dei</strong> Corleone<br />
de Il Padrino. Non mancano di certo le<br />
guest-stars: Lana Turner appare occasionalmente<br />
nei panni di Jacqueline<br />
Perrault, la madre di Chase uccisa accidentalmente<br />
alla fine della seconda<br />
stagione; Gina Lollobrigida entra in<br />
scena per un ciclo nel ruolo di Francesca<br />
Gioberti, la sorellastra di Angela;<br />
la pop-star Apollonia Kotero sfoggia<br />
ben 72 capi di lingerie nelle (ridotte)<br />
vesti di Apollonia; Kim Novak è la misteriosa<br />
Kit Marlowe; Cesar Romero<br />
calca il set come Peter Stavros, il futuro<br />
marito di Angela. Altri volti noti sono<br />
quelli di E.G. Marshall, Dana Andrews,<br />
Mariska Hargitay. In America<br />
la serie ha raggiunto il picco di ascolti<br />
con l’episodio sul terremoto che colpisce<br />
la zona delle vicende. Nel corso<br />
delle stagioni, tra attori che vanno e<br />
vengono, i legami e i tradimenti tra i<br />
protagonisti lasciano spazio a intrighi<br />
e atmosfere thrilling per dare ossigeno<br />
agli ascolti. Al compositore Bill Conti,<br />
già autore della colonna sonora di Dynasty,<br />
Earl Hammer chiese di riprodurre<br />
una musica “barocca italiana”;<br />
Mark Snow e Alexander Courage sono<br />
tra gli altri musicisti impiegati nel serial.<br />
Joanne Brough, Michael Filerman<br />
e Jeff Freilich firmano da produttori<br />
esecutivi. Gli esterni della serie sono<br />
stati girati presso la Spring Mountain<br />
Vineyards di St. Helena, in California:<br />
una zona che in seguito ha prodotto<br />
ben due vini con il marchio DOC di Falcon<br />
Crest.<br />
Fallen Angels (Id.) Con: interpreti<br />
vari. Produzione: Usa, 1993, poliziesco,<br />
b/n-colore (6/30’).<br />
CULT<br />
Fallen Angels: angeli caduti. Per indurci<br />
in tentazione, forse per salvarci,<br />
quasi sicuramente per ucciderci. Angeli<br />
con la pistola, pronti a baciarci per<br />
poi pugnalarci alle spalle; a lasciarti da<br />
solo su questa terra, un vero inferno; a<br />
renderti complice di una truffa, per poi<br />
lasciarti con un pugno di mosche in<br />
mano, mentre ti salutano sventolando<br />
nella loro i bigliettoni. Angeli che<br />
compaiono e svaniscono come fantasmi,<br />
in fondo a un bicchiere di whisky,<br />
nel fumo di una sigaretta, nell’attimo<br />
di uno sparo; angeli che bussano alla<br />
porta del cuore, che irrompono come<br />
poliziotti senza mandato; angeli senza<br />
scrupoli, che guardano il tuo cadavere<br />
dall’alto... Una serie di cortometraggi<br />
d’autore ideati e prodotti da Sydney<br />
Pollack che si ispirano ad alcuni racconti<br />
brevi <strong>dei</strong> più noti scrittori hard<br />
boiled: sei puntate con il noir anni ’40;<br />
sei appuntamenti con interpreti del calibro<br />
di Gary Oldman, Meg Tilly, Tom<br />
Hanks, Bruno Kirby, Joe Mantegna,<br />
Isabella Rossellini, Laura Dern, James<br />
Woods, Gary Busey, Peter Gallagher,<br />
Diane Lane, Gabrielle Anwar. Sei appuntamenti<br />
per sei registi DOC: Phil<br />
Joanou, Tom Cruise, Tom Hanks, Steven<br />
Soderbergh, Jonathan Kaplan,<br />
Alfonso Cuaron. Atmosfere notturne e<br />
piovose, dark ladies che uccidono più<br />
con la passione che con la rivoltella,<br />
furti e rapine, inganni pericolosi, piani<br />
per uccidere il partner per riscuotere i<br />
soldi dell’assicurazione: questi gli ingredienti<br />
di una serie che traduce in televisione<br />
brevi storie di Raymond<br />
Chandler, James Ellroy, Cornell Woolrich,<br />
Jim Thompson, Jonathan Craig,<br />
William Campbell Gault. Più che una<br />
serie televisiva sembra di assistere a
Famiglia Acquaverde, La<br />
pillole di cinema di serie A in cui Pollack<br />
– insieme ai produttori William<br />
Horberg, Lindsay Doran e Steve Golin<br />
– si diverte a riunire un gruppo di amici-colleghi<br />
all’insegna di un filone letterario<br />
che da sempre irrora i campi di<br />
celluloide. I fallen angels compiono<br />
un volo su quell’universo corrotto immaginato<br />
per primo da Dashiell Hammett<br />
sul finire degli anni ’20, dove sesso,<br />
dollari e passioni erano i tre lati<br />
equilateri di un triangolo mortale. In<br />
Tutti amavano Delia, da un racconto di<br />
William Campbell Gault, il poliziotto<br />
Pat Kelley (Gary Oldman) trova il cadavere<br />
della bella Delia (Gabrielle<br />
Anwar), sua ex moglie; indagando sulla<br />
sua vita e i suoi amanti, Kelley incontra<br />
Lois (Meg Tilly); dirige Phil<br />
Joanou (Stato di grazia, Analisi finale).<br />
Ne La regina di cuori, opera prima<br />
da regista di Tom Cruise sulla scorta di<br />
un racconto di Jim Thompson, un uomo<br />
(Peter Gallagher) perde tutti i soldi<br />
ma incontra una dark-lady con il volto<br />
di Isabella Rossellini. Ne L’interrogatorio<br />
di Jonathan Craig, Joe Mantegna<br />
è un poliziotto corrotto che finisce male<br />
davanti alla cinepresa di Steven Soderbergh<br />
(Sesso, bugie e videotape). In<br />
A modo mio, tratto da un romanzo di<br />
James Ellroy, Gary Busey è un investigatore<br />
privato sulle tracce di una bionda<br />
misteriosa che ha fatto innamorare<br />
di sé il gangster James Woods e il magnate<br />
Tim Matheson; dirige Jonathan<br />
Kaplan (Abuso di potere, Sotto<br />
accusa). Ne Il primo amore di Cornell<br />
Woolrich, una donna (Laura Dern) si<br />
innamora di un uomo sospettato di<br />
omicidio (Alan Rickman); il regista è<br />
Alfonso Cuaron (Great Expectations).<br />
Ne L’attesa di Raymond Chandler, il<br />
poliziotto di un hotel (Bruno Kirby)<br />
incontra una donna triste e sensuale<br />
(Marg Helgenberger) che aspetta l’im<br />
314<br />
minente uscita di prigione del suo uomo;<br />
Tom Hanks dirige l’episodio e<br />
compare in un cameo. Peter Bernstein<br />
ricama di note jazz tutta la superba colonna<br />
sonora.<br />
Famiglia Acquaverde, La Con:<br />
Carlo Dapporto, Marisa Vernati, Picci<br />
Manzari, Iva Lombardi, Marisa Tavera,<br />
Andrea Bianchi. Produzione: Italia,<br />
1956, sit-com, b/n (7/60’).<br />
Le divertenti vicissitudini quotidiane<br />
della famiglia Acquaverde sono al centro<br />
di un prototipo di sit-com all’italiana<br />
con Carlo Dapporto nei duplici panni<br />
di interprete-regista. Tra gli altri attori<br />
coinvolti nella serie: Marisa Vernati,<br />
Picci Manzari, Iva Lombardi, Marisa<br />
Tavera, Andrea Bianchi. Il soggetto<br />
e la sceneggiatura sono di Nicola<br />
Manzari.<br />
Famiglia Addams, La (The Addams<br />
Family) Con: Carolyn Jones,<br />
John Astin, Jackie Coogan, Ted Cassidy,<br />
Blossom Rock, Ken Weatherwax,<br />
Lisa Loring, Felix Silla. Produzione:<br />
Usa, 1964, sit-com/grottesco,<br />
b/n (64/30’; 1/90’).<br />
CULT<br />
Gli Addams credono di essere normali.<br />
Tra bare che vengono imbandite per<br />
il pranzo di Natale, ragnatele giganti,<br />
coltivazioni di piante carnivore, gambe<br />
umane appese come trofei, stanze<br />
popolate da fantasmi, vampiri e compagnia<br />
brutta, allo 000 di North Cemetary<br />
Lane ne accadono di tutti i colori<br />
(nonostante nel <strong>telefilm</strong> regni il bianco<br />
e nero). I personaggi creati nel 1937 da<br />
Charles Addams per la rivista “New<br />
Yorker” diventano il nucleo familiare<br />
più bizzarro del piccolo schermo e acquistano<br />
identità (nel fumetto originale<br />
non avevano nomi). Ne fanno parte<br />
il capo famiglia Gomez (John Astin),
315 Famiglia americana, Una<br />
flemmatico e con il sigaro in bocca nonostante<br />
il museo degli orrori in cui vive,<br />
seguace del tango che reagisce con<br />
stupore anglosassone quando scopre<br />
che il comportamento degli Addams<br />
suscita il terrore nel vicinato; la lugubre<br />
moglie “dark” Morticia (Carolyn<br />
Jones), sempre vestita di nero; i di loro<br />
figli, i pestiferi Mercoledì (Lisa Loring)<br />
e Pugsley (Ken Weatherwax); la<br />
strampalata nonna Ester (Blossom<br />
Rock), la mamma di Gomez; il diabolico<br />
zio Fester (Jackie Coogan), con<br />
l’hobby delle bombe e degli ordigni<br />
nucleari; il mastodontico maggiordomo<br />
Lurch (Ted Cassidy), che fa sembrare<br />
Frankenstein un poppante; l’amorfo<br />
cugino Itt (Felix Silla). E poi<br />
“mano”, una mano sinistra mozzata<br />
che fa capolino da una scatola nera seminando<br />
il panico tra i malcapitati che<br />
fanno visita in casa Addams; l’arto, a<br />
volte accompagnato dall’avambraccio,<br />
è quello di Ted Cassidy tranne<br />
quando la mano compariva nella stessa<br />
scena con Lurch: in quel caso era<br />
l’assistente alla regia Jack Voglin a dare...<br />
una mano. Riuscita satira <strong>dei</strong> valori<br />
dell’“American way of life”, gioiello<br />
dello humour nero e della comicità<br />
demenziale, il serial trasmesso per la<br />
prima volta in America il 18 settembre<br />
del 1964 ha raggiunto un successo tale<br />
da ispirarne due trasposizioni cinematografiche<br />
(nel 1991 – La Famiglia<br />
Addams – e nel 1993 – La Famiglia<br />
Addams 2 – entrambe con Raul Julia<br />
nei panni di Gomez e Anjelica Huston<br />
in quelli di Morticia) e un cartone animato<br />
firmato da Hanna-Barbera, in cui<br />
Jodie Foster doppia in originale Pugsley.<br />
Nel 1977, come spesso accade in<br />
America, tutti i protagonisti della serie<br />
sono stati chiamati a una “rimpatriata”<br />
nell’episodio Halloween with the Addams<br />
Family, in onda il 30 ottobre sul-<br />
l’NBC: si è trattato della “prima volta” a<br />
colori della famiglia più dark della tv.<br />
David Levy è il produttore esecutivo e<br />
l’ideatore del <strong>telefilm</strong> che ha conosciuto<br />
un sequel nel 1998 ne La nuova<br />
Famiglia Addams. Vic Mizzy firma<br />
l’indimenticabile musichetta della sigla,<br />
dove tutti i protagonisti ritmano il<br />
ritornello schioccando le dita; il compositore,<br />
autore altresì di tutti i commenti<br />
musicali, ha associato a ogni<br />
personaggio uno stile diverso (il flauto<br />
dolce per Morticia, il merengue per<br />
Gomez...). I film tratti dal serial riprendono<br />
la musica ma non il testo abbinato<br />
(che per la cronaca recitava: “they’re<br />
creepy and they’re kooky, mysterious<br />
and spooky, they’re altogether<br />
ooky: the Addams Family...”).<br />
Famiglia americana, Una (The<br />
Waltons) Con: Richard Thomas, Jon<br />
Walmsley, Judy Norton, Eric Scott,<br />
Mary Elisabeth McDonough, David<br />
W. Harper, Kami Cotler, Michael<br />
Learned, Ralph Waite, Will Geer, Ellen<br />
Corby. Produzione: Usa, 1972,<br />
drammatico, colore (221/60’; 6/90’).<br />
Si tratta della prima serie drammatica<br />
degli anni ’70. I giorni sono quelli del<br />
post-Woodstock, in pieno Vietnam e<br />
alla vigilia del Watergate. La storia,<br />
quella di una famiglia americana della<br />
Virginia negli anni della Depressione,<br />
è autobiografica: l’ideatore Earl Hamner<br />
jr. è nato nei pressi di Schuyler<br />
(Virginia) e molte vicende raccontate<br />
nel serial sono basate su esperienze<br />
personali; non è un caso che sia la voce<br />
originale dello stesso Hamner ad aprire<br />
e chiudere ogni episodio. Nato come<br />
uno speciale natalizio dal titolo<br />
The Homecoming (in onda il 19 dicembre<br />
1971), preceduto nel 1963 dalla<br />
pellicola Quella nostra estate (con<br />
Henry Fonda e Maureen O’Hara), il
Famiglia a tutto gas, Una<br />
<strong>telefilm</strong> divenne tale dopo che i dati di<br />
ascolto vennero recapitati sulle scrivanie<br />
<strong>dei</strong> dirigenti della CBS. La famiglia<br />
Walton è assai numerosa: undici<br />
elementi di cui sette ragazzi-fratelli,<br />
interpretati dagli stessi attori dello speciale:<br />
John “John-Boy” (Richard Thomas),<br />
Jason (Jon Walmsley), Mary Ellen<br />
(Judy Norton), Ben (Eric Scott),<br />
Erin (Mary Elisabeth McDonough),<br />
James Robert “Jim-Bob” (David W.<br />
Harper), Elisabeth (Kami Cotler). I<br />
ruoli <strong>dei</strong> quattro adulti sono stati ricoperti<br />
da nuovi interpreti: mamma Olivia<br />
(Michael Learned, Emmy Award<br />
nel 1976 quale “miglior attrice protagonista”);<br />
papà John (Ralph Waite);<br />
nonno Zeb (Will Geer) e nonna Esther<br />
(Ellen Corby, vincitrice di Emmy<br />
Award nel 1976 e di un Golden Globe<br />
nel 1974 quale “miglior attrice non<br />
protagonista”). Nel corso delle stagioni,<br />
tra premi e ottime critiche, i personaggi<br />
subiscono delle salutari evoluzioni<br />
anche fuori dalle mura domestiche:<br />
John-Boy, aspirante scrittore come<br />
Earl Hamner, si iscrive all’università,<br />
diventa giornalista e poi corrispondente<br />
da Londra; Jason viaggia on<br />
the road come pianista; Mary Ellen,<br />
dopo aver fatto da bambinaia, si sposa<br />
e ha una bambina tutta sua; Erin trova<br />
lavoro come segretaria; Olivia scopre<br />
di avere la tubercolosi (quando la<br />
Learned abbandonò il set nel 1978 riservandosi<br />
solo alcune sporadiche apparizioni,<br />
produttori e sceneggiatori<br />
fecero ammalare di tbc il suo personaggio,<br />
per poi ricoverarlo in un sanatorio).<br />
A causa di un collasso, Ellen<br />
Corby dovette rimanere a casa per un<br />
anno e mezzo; peggior sorte toccò a<br />
Will Geer che morì nel ’78 (la prima<br />
puntata dopo la sua scomparsa si apre<br />
con i preparativi del funerale di nonno<br />
Zeb). Earl Hamner firma altresì da<br />
316<br />
produttore esecutivo insieme a Lee Rich.<br />
La colonna sonora è composta da<br />
Jerry Goldsmith, Arthur Morton e<br />
Alexander Courage. Sissy Spacek,<br />
Ron Howard e Jennifer Jason Leigh<br />
sono tra le guest-stars del serial che ha<br />
vinto un Peabody Award nel 1972 per<br />
“la drammatica interpretazione della<br />
vita durante la Depressione”. Singolare<br />
il fatto che la serie, a causa delle<br />
morti <strong>dei</strong> suoi attori più adulti, finì per<br />
diventare una fiction di giovani protagonisti<br />
e durò oltre la Depressione<br />
stessa.<br />
Famiglia a tutto gas, Una (Brotherly<br />
Love) Con: Joey Lawrence,<br />
Matthew Lawrence, Andrew Lawrence,<br />
Melinda Culea, Michael McShane,<br />
Liz Vassey. Produzione: Usa, 1995,<br />
sit-com, colore (40/30’).<br />
Fratelli nella vita, fratelli per fiction. I<br />
consanguinei Joey, Matthew e Andrew<br />
Lawrence convivono sullo stesso set:<br />
il ventenne Joe Roman (Joey Lawrence)<br />
torna a casa dopo la morte del padre<br />
– un pilota automobilistico – per<br />
aiutare la matrigna nell’impresa di<br />
Philadelphia che si occupa di personalizzare<br />
le automobili; a Joe si affiancano<br />
i fratellastri Matt (Matthew Lawrence),<br />
di quindici anni e Andy (Andrew<br />
Lawrence), di sette anni, che<br />
adora i travestimenti e i costumi. Melinda<br />
Culea interpreta Claire Roman,<br />
la madre di Matt e Andy; Michael Mc-<br />
Shane e Liz Vassey sono rispettivamente<br />
gli impiegati Lloyd e Lou Joey.<br />
Nel secondo ciclo Claire ricomincia ad<br />
avere appuntamenti con il dispiacere<br />
<strong>dei</strong> figli; Joe e Lou sono attratti l’uno<br />
dall’altra ma preferiscono rimanere<br />
buoni amici; Lloyd si sposa. Gli ideatori<br />
Jim Vallely e Jonathan Schmock<br />
firmano altresì da produttori esecutivi<br />
con Paul Junger Witt e Tony Thomas.
317 Famiglia Bradford, La<br />
Joey Lawrence è l’interprete del tema<br />
musicale.<br />
Famiglia Benvenuti, La Con: Enrico<br />
Maria Salerno, Valeria Valeri, Giusva<br />
Fioravanti, Claudio Gora, Leopoldo<br />
Trieste, Giulio Platone, Jole Fierro,<br />
Gigi Ballista, Antonio Casagrande,<br />
Graziano Giusti, Gianni Musi, Bice<br />
Valori. Produzione: Italia, 1968, sitcom,<br />
colore (13/60’).<br />
Una famiglia della media borghesia<br />
italiana degli anni ’60 è protagonista di<br />
una serie che affronta problemi quotidiani<br />
e conflitti generazionali. Ne fanno<br />
parte il padre architetto (Enrico Maria<br />
Salerno), la madre casalinga (Valeria<br />
Valeri), i due figli (Giusva Fioravanti,<br />
Claudio Gora) e una governante.<br />
Sullo sfondo, un’Italia in fermento,<br />
che ha conosciuto il boom economico<br />
ma che deve anche fronteggiare le prime<br />
proteste giovanili: un’Italia che dopo<br />
qualche anno avrebbe visto Fioravanti<br />
protagonista di ben altri scenari.<br />
Tra gli altri volti che bussano a casa<br />
Benvenuti, quelli di Leopoldo Trieste,<br />
Giulio Platone, Jole Fierro, Gigi Ballista,<br />
Antonio Casagrande, Graziano<br />
Giusti, Gianni Musi. La famiglia protagonista<br />
affronta piccole e grandi<br />
questioni con umorismo rassicurante e<br />
buoni sentimenti lungo due cicli di<br />
successo. Il secondo, in cui entra in<br />
scena anche Bice Valori, ha superato<br />
gli ascolti del primo. Il soggetto, la<br />
sceneggiatura e la regia sono affidati<br />
ad Alfredo Giannetti. Le musiche sono<br />
composte da Armando Trovajoli.<br />
Famiglia Bowman, La (The Good<br />
Life) Con: John Caponera, Eve Gordon,<br />
Shay Astar, Jake Patellis, Justin<br />
Berfield, Drew Carey, Monty Hoffman.<br />
Produzione: Usa, 1994, sit-com,<br />
colore (13/30’).<br />
La sit-com racconta le gesta di John<br />
Bowman (John Caponera), un impiegato<br />
presso un grande magazzino di<br />
Chicago che si divide tra il lavoro e la<br />
famiglia, formata dalla moglie Maureen<br />
(Eve Gordon) e dai figli adolescenti<br />
Melissa (Shay Astar), Paul (Jake<br />
Patellis) e Bob (Justin Berfield). In ufficio<br />
il protagonista deve vedersela<br />
con i colleghi Drew (Drew Carey) e<br />
Tommy (Monty Hoffman). Tra i “tormentoni”<br />
della serie spicca l’ambizione<br />
di Maureen di diventare una sceneggiatrice<br />
d’avanguardia nonostante<br />
l’incomprensione di chi le sta intorno.<br />
Adam West, l’ex Batman televisivo,<br />
compare nei panni di sé stesso. Kevin<br />
Curran, Jeff Martin e Suzanne Martin<br />
formano il tris di ideatori del serial; Jonathan<br />
Wolff compone la colonna sonora.<br />
Famiglia Bradford, La (Eight Is<br />
Enough) Con: Dick Van Patten, Diana<br />
Hyland, Grant Goodeve, Lani O’-<br />
Grady, Laurie Walters, Susan Richardson,<br />
Dianne Kay, Willie Aames,<br />
Connie Newton, Adam Rich, Betty<br />
Buckley, Joan Prather, Brian Patrick<br />
Clarke, Ralph Macchio. Produzione:<br />
Usa, 1977, sit-com/drammatico, colore<br />
(112/60’; 2/90’).<br />
Tratta dall’autobiografia di Tom Braden,<br />
un giornalista di Washington, la<br />
serie racconta le vicissitudini della famiglia<br />
(televisiva) più famosa degli<br />
anni ’70. Dick Van Patten è Tom<br />
Bradford, giornalista del “Register”<br />
di Sacramento in California; Diana<br />
Hyland veste i panni della moglie<br />
Joan. I figli sono addirittura otto: David<br />
(Grant Goodeve), Mary (Lani O’-<br />
Grady), Joannie (Laurie Walters), Susan<br />
(Susan Richardson), Nancy (Dianne<br />
Kay), Tommy (Willie Aames), Elisabeth<br />
(Connie Newton) e Nicholas
Famiglia Brady, La<br />
(Adam Rich). La loro età, che varia dai<br />
sette anni di Nicholas ai ventitré di David,<br />
impegna i genitori a risolvere alcune<br />
situazioni proprie della pubertà e<br />
dell’adolescenza, non senza aspetti comici<br />
e occasioni di divertimento. Nello<br />
specifico, nella casa bianca al 1436 di<br />
Oak Street la variopinta prole che<br />
muove 16 zampe d’elefante è così<br />
composta: il primogenito, il ventitreenne<br />
David, un imprenditore nato, è<br />
anche il primo ad andare a vivere da<br />
solo; la ventunenne Mary, la più studiosa,<br />
che aspira a diventare dottoressa<br />
e fa colazione con la pizza fredda; la<br />
ventenne Joanie, che oltre ad avere gli<br />
stessi occhi della madre, ha ereditato il<br />
suo sorriso e la sua sensibilità, e che<br />
abbandona il sogno del palcoscenico<br />
per diventare reporter televisiva; la diciottenne<br />
Nancy, talmente carina da<br />
essere ingaggiata per uno spot in tv (rifiutando<br />
però quello in cui doveva<br />
comparire a seno scoperto); la diciannovenne<br />
Susan, la più dolce ma anche<br />
la più insicura, che passa da un lavoro<br />
a un altro prima di tentare di entrare in<br />
polizia; il quattordicenne Tommy, il<br />
più ribelle degli otto, con sogni da<br />
rockstar e in perenne disaccordo con il<br />
padre; la quindicenne Elisabeth, che<br />
studia danza ed è assai timida con i ragazzi,<br />
i quali la prendono in giro per<br />
via dell’apparecchio ai denti; Nicholas,<br />
sette anni, il più piccolo di casa<br />
Bradford ma già con le sue belle responsabilità<br />
sulle spalle (gli viene affidato<br />
il monitoraggio dell’acqua domestica<br />
durante un periodo di siccità che<br />
ha colpito la zona). Dopo poche puntate,<br />
tuttavia, Tom rimane vedovo: Diana<br />
Hyland morì improvvisamente di<br />
tumore nel 1977. Sul finire della prima<br />
stagione Betty Buckley si unisce al cast<br />
nei panni di Abby Abbott, un’insegnante<br />
anch’essa vedova che dopo<br />
318<br />
aver conquistato la fiducia <strong>dei</strong> figli ne<br />
sposa il padre. Nel terzo ciclo i matrimoni<br />
sono addirittura tre, due sul set e<br />
uno nel backstage: David sposa Janet<br />
McArthur (Joan Prather), Susan dice<br />
sì a Merle Stockwell (Brian Patrick<br />
Clarke), un giocatore di baseball; Connie<br />
Newton sposa lo scenografo del <strong>telefilm</strong><br />
e assume il suo cognome,<br />
Needham. Nella puntata-pilota Mark<br />
Hamill interpretava David, Nancy<br />
aveva il volto di Kimberly Beck, il<br />
ciuffo di Tommy era quello di Chris<br />
English, la ribelle di casa era in origine<br />
Elisabeth (veniva arrestata per possesso<br />
di stupefacenti). Nella penultima<br />
stagione entra in scena Ralph Macchio<br />
nei panni del nipote tormentato di<br />
Abby, Jeremy Andretti. Un giovane<br />
Don Johnson interpreta in un episodio il<br />
fidanzato di Mary; Rosanna Arquette,<br />
Robin Williams, Heather Locklear ed<br />
Eric Stoltz compaiono quali gueststars.<br />
Sul finire degli anni ’80 sono state<br />
proposte dall’NBC due réunion: una per<br />
il compleanno del quindicenne Tom,<br />
l’altra per le seconde nozze di David.<br />
La serie prodotta da Greg Strangis è<br />
creata da Lee Rich, Philip Capice e Lee<br />
Mendelson, i quali firmano altresì da<br />
produttori esecutivi; le musiche originali<br />
sono di Earle Hagen; Grant Goodeve<br />
canta il tema musicale “Eight Is<br />
Enough”. Il <strong>telefilm</strong> si è aggiudicato 4<br />
Young Artist Awards: 2 come “miglior<br />
serial per famiglie”, 2 andati ad Adam<br />
Rich.<br />
Famiglia Brady, La (The Brady<br />
Bunch) Con: Robert Reed, Florence<br />
Henderson, Maureen McCormick,<br />
Barry Williams, Eve Plumb, Christopher<br />
Knight, Susan Olsen, Michael<br />
Lookinland, Ann B. Davis, Robbie Rist.<br />
Produzione: Usa, 1969, sit-com, colore<br />
(117/30’; 1/90’).
319 Famiglia Brock, La<br />
La serie narra le vicende da sit-com<br />
dell’architetto Mike Brady (Robert<br />
Reed), che dopo la morte della moglie<br />
si sposa con la vedova Carol (Florence<br />
Henderson). La coppia convive sotto<br />
lo stesso tetto a Los Angeles con i rispettivi<br />
figli, i quali hanno un’età<br />
compresa tra i 7 e i 14 anni: Marcia<br />
(Maureen McCormick), Greg (Barry<br />
Williams), Jan (Eve Plumb), Peter<br />
(Christopher Knight), Cindy (Susan<br />
Olsen) e Bobby (Michael Lookinland);<br />
i tre maschi sono figli di Carol,<br />
le tre ragazze sono figlie di Mike. Gli<br />
spunti di sit-com sono favoriti dai (soli)<br />
due bagni per otto e dalle file per telefonare<br />
(papà Mike decide a un certo<br />
punto di installare un telefono a gettone).<br />
Ann B. Davis interpreta Alice<br />
Nelson, la padrona di casa che dà una<br />
mano alla coppia nel gestire il menage<br />
familiare; Robbie Rist entra in scena<br />
negli ultimi sei episodi nei panni di<br />
Oliver, il nipote di otto anni di Carol.<br />
Sherwood Schwartz è il creatore e<br />
produttore esecutivo della serie. Il serial,<br />
vero e proprio cult “a stelle e strisce”,<br />
ha provocato un ampio ventaglio<br />
di declinazioni: una serie animata<br />
(The Brady Kids), un varietà (The<br />
Brady Bunch Hour), due sequel nel<br />
1981 (The Brady Brides) e nel 1990<br />
(The Bradys), una valanga di pubblicazioni<br />
tra le quali un’autobiografia di<br />
Barry Williams (Growing Up Brady),<br />
un film (The Brady Bunch Movie), alcune<br />
rappresentazioni teatrali itineranti<br />
(The Real Live Brady Bunch), uno<br />
spettacolo tv ad hoc (Bradymania) in<br />
onda in prima serata sull’ABC il 19<br />
maggio del 1993. Tra lo stupore <strong>dei</strong><br />
fans americani, gli stessi che nel 1971<br />
scrivevano una media di 6500 lettere a<br />
settimana all’indirizzo di Williams,<br />
Robert Reed si dissociò dall’esaltare<br />
la serie prima di morire prematura<br />
mente nel 1992. Vincent Price, Marion<br />
Ross, Abbe Lane ed E.G. Marshall<br />
sono tra le guest-stars. Il tema<br />
musicale, composto da Sherwood<br />
Schwartz e Frank DeVol, è cantato<br />
nella prima stagione dalla Peppermint<br />
Trolley Company.<br />
Famiglia Brock, La (Picket Fences)<br />
Con: Tom Skerritt, Kathy Baker, Holly<br />
Marie Combs, Zelda Rubinstein, Fyvush<br />
Finkel, Kelly Connell, Lauren<br />
Holly, Costas Mandylor, Justin Shenkarow,<br />
Adam Wylie, Ray Walston.<br />
Produzione: Usa, 1992, drammatico,<br />
colore (88/60’).<br />
CULT<br />
Sottovalutato dai programmatori italiani,<br />
il serial è diventato un mito in<br />
America. Vincitore di numerosi Emmy<br />
Awards (gli Oscar televisivi) quale<br />
miglior serie drammatica, per il miglior<br />
attore e attrice protagonisti, il <strong>telefilm</strong><br />
è stato paragonato dai critici<br />
americani nientemeno che a Twin<br />
Peaks. Al centro delle vicende c’è il<br />
nucleo familiare che ruota attorno alla<br />
figura dello sceriffo Jimmy Brock<br />
(Tom Skerritt) nella fittizia cittadina di<br />
Rome nel Wisconsin. Una comunità<br />
apparentemente tranquilla nasconde<br />
segreti e scandali come nelle migliori<br />
tradizioni seriali. Tra gli scottanti temi<br />
affrontati: pedofilia, nazismo, omosessualità,<br />
religione e un parricidio. E<br />
così rimangono coinvolti nella ragnatela<br />
di intrighi Jill Brock (Kathy<br />
Baker), medico di Rome e moglie di<br />
Jimmy; i figli della coppia, l’attraente<br />
ventenne Kimberly (Holly Marie<br />
Combs) e i giovani Matthew e Zachary<br />
(Justin Shenkarow e Adam Wylie).<br />
Non mancano le figure di contorno: la<br />
saggia segretaria del distretto di polizia<br />
Ginny (Zelda Rubinstein), il pittoresco<br />
avvocato delle cause perdute
Famiglia cercasi<br />
Douglas Wambaugh (Fyvush Finkel),<br />
l’eccentrico coroner Carter Pike (Kelly<br />
Connell), la bella Maxine (Lauren<br />
Holly) e Kenny (Costas Mandylor),<br />
braccio destro e sinistro dello sceriffo<br />
Brock. Ray Walston incarna il giudice<br />
Henry Bone, il quale rappresenta la coscienza<br />
di tutto il paese. Contraddistinto<br />
da accelerazioni improvvise, ricco<br />
di infiltrazioni di generi diversi (il poliziesco,<br />
la soap, la satira), il serial non<br />
disdegna approfondimenti socio-politici<br />
che da noi sono stati penalizzati da<br />
una programmazione tardiva e insensata<br />
rispetto a quella americana. Tanto<br />
per mangiarsi le mani, basti leggere la<br />
critica del prestigioso settimanale “Tv<br />
Guide: “a Rome si mischiano l’amore,<br />
l’amicizia, la morte, la frustrazione, la<br />
noia, insomma la vita. Un miracolo. È<br />
difficile trovare un posto simile in televisione”.<br />
La serie mischia temi seri a<br />
episodi bizzarri, definiti in patria<br />
“twinpeakesque” come quando si cerca<br />
un serial-killer che congela le vittime<br />
mentre ai genitori di un ragazzo<br />
malato di leucemia viene negata la<br />
possibilità di ibernarlo criogeneticamente;<br />
imperdibile la puntata in cui<br />
una donna obesa uccide accidentalmente<br />
con il proprio peso il marito nel<br />
sonno o quella in cui il sindaco è convinto<br />
di aver ucciso un autostoppista<br />
senza un braccio o l’episodio in cui lo<br />
stesso primo cittadino viene ritrovato<br />
morto ghiacciato (nel tentativo di rimuovere<br />
il cadavere finisce decapitato!).<br />
Le riprese sono state effettuate a<br />
Monrovia, in California. David E.<br />
Kelley è l’ideatore e il produttore esecutivo<br />
del <strong>telefilm</strong>, lo stesso di Chicago<br />
Hospital: a tal proposito risulta da<br />
videoteca, dal punto di vista del metalinguaggio,<br />
la puntata della terza stagione<br />
in cui Jill, in cerca di una consulenza<br />
medica, si rivolge al dottor Jef<br />
320<br />
frey Geiger dell’ospedale Chicago<br />
Hope, in “visita” dalla serie che in quel<br />
periodo andava in onda in America<br />
contemporaneamente. Stewart Levin<br />
si occupa delle musiche originali e del<br />
tema musicale al pianoforte. Tra le<br />
guest-stars compaiono James Coburn,<br />
Marlee Matlin, Concetta Tomei, Megan<br />
Gallagher, Louis Gossett jr. e Michelle<br />
Pfeiffer, la quale – galeotto il set<br />
del <strong>telefilm</strong> – ha sposato Kelley nel novembre<br />
del 1993.<br />
Famiglia cercasi (Almost Home)<br />
Con: Connie Ray, Olivia Burnette, Lee<br />
Norris, Rachel Duncan, Perry King,<br />
Brittany Murphy, Jason Marsden. Produzione:<br />
Usa, 1993, sit-com, colore<br />
(13/30’).<br />
Sequel rivisitato di Un raggio di luna<br />
per Dorothy Jane (1991), la sit-com<br />
vede ancora protagonista la divorziata<br />
Millicent Torkelson (Connie Ray) e i<br />
suoi tre figli – Dorothy Jane (Olivia<br />
Burnette), Chuckie Lee (Lee Norris) e<br />
Mary Sue (Rachel Duncan) – in trasferta<br />
da Oklahoma a Seattle, dove la<br />
donna diventa governante del vedovo<br />
Brian Morgan (Perry King) e <strong>dei</strong> suoi<br />
due figli, Molly (Brittany Murphy) e<br />
Gregory (Jason Marsden). Le due pesti<br />
– che papà Brian ha soprannominato<br />
Belzebù e Mefistofele – vantano un<br />
singolare record: una crisi isterica per<br />
ognuna delle sei tate che si sono succedute.<br />
Un giovane Ben Affleck è tra le<br />
guest-stars della serie prodotta da Michael<br />
Jacobs.<br />
Famiglia come le altre, Una (Life<br />
Goes On) Con: Christopher Burke,<br />
Bill Smitrovich, Patti LuPone, Kellie<br />
Martin, Monique Lanier, David Byrd,<br />
Ray Buktenica, Tommy Puett, Tanya<br />
Fenmore, Al Ruscio, Penny Santon,<br />
Tracey Needham, Mary Page Keller,
321 Famiglia del 3° tipo, Una<br />
Leigh Ann Orsi, Chad Lowe, Andrea<br />
Friedman. Produzione: Usa, 1989,<br />
drammatico, colore (83/60’).<br />
È la prima serie a essere andata in onda<br />
nel prime time americano con un protagonista<br />
affetto dalla sindrome di Down.<br />
Christopher Burke interpreta il diciottenne<br />
Charles “Corky” Thacher, figlio<br />
di Drew (Bill Smitrovich) e Libby (Patti<br />
LuPone). Kellie Martin veste i panni<br />
di Becca, la sorella più piccola di Corky<br />
la quale mostra un certo imbarazzo per<br />
essere allo stesso livello scolastico del<br />
fratello; Monique Lanier è Paige, la figlia<br />
avuta da Drew dal precedente matrimonio.<br />
Nel corso della prima stagione<br />
quest’ultimo abbandona l’impiego<br />
di caposquadra edile per aprire un ristorante,<br />
David Byrd entra in scena nelle<br />
vesti di Hans, lo chef del locale. Di tanto<br />
in tanto fanno la loro comparsa: Jerry<br />
Berkson (Ray Buktenica), il boss di<br />
Libby; Tyler Benchfield (Tommy<br />
Puett), il boyfriend occasionale di Becca<br />
che finisce ucciso in un incidente<br />
d’auto; Maxie (Tanya Fenmore), amica<br />
di Becca; Sal e Teresa Giordano (interpretati<br />
rispettivamente da Al Ruscio e<br />
Penny Santon), i genitori di Libby. Nella<br />
seconda stagione Paige lascia il tetto<br />
familiare: Tracey Needham sostituisce<br />
Monique Lanier nei panni di Paige, che<br />
però compare solo saltuariamente;<br />
Libby scopre di essere incinta all’età di<br />
41 anni; la sorella più giovane di quest’ultima,<br />
Gina (Mary Page Keller) entra<br />
nel menage familiare a dare una mano<br />
insieme alla figlia Zoe (Leigh Ann<br />
Orsi). Tra le più importanti novità c’è da<br />
segnalare quella dello studente Jesse<br />
McKenna (Chad Lowe), l’amico sieropositivo<br />
di Becca che in seguito contrae<br />
l’AIDS. Tra i colpi di scena successivi:<br />
Corky compie una fuga d’amore con<br />
Amanda Swanson (Andrea Friedman),<br />
anch’essa affetta dalla sindrome di<br />
Down. Michael Braverman è il produttore<br />
esecutivo e l’ideatore del serial.<br />
John Beal e Craig Safan firmano la colonna<br />
sonora; il tema musicale è la celebre<br />
“Ob-la-di Ob-la-da” <strong>dei</strong> Beatles,<br />
cantata da Patti Lupone e da tutto il cast.<br />
Elisabeth Berkley, Dean Cain, Shannen<br />
Doherty e Lisa Kudrow sono tra le guest-stars<br />
del <strong>telefilm</strong>.<br />
Famiglia del 3° tipo, Una (3 rd Rock<br />
from the Sun) Con: John Lithgow, Kristen<br />
Johnston, Joseph Gordon-Levitt,<br />
French Stewart, Jane Curtin, Simbi<br />
Khali, Elmarie Wendel, Wayne Knight.<br />
Produzione: Usa, 1996, sit-com/fantastico,<br />
colore (139/30’).<br />
CULT<br />
Sono partiti da altri mondi per mettere<br />
piede tra di noi. Anzi: mischiarsi a noi,<br />
“travestiti” da umani per capire meglio<br />
la nostra civiltà, i nostri istinti, i nostri<br />
desideri, le nostre frustrazioni, i nostri<br />
pochi pregi e i nostri molti difetti. La<br />
loro missione possibile è quella di farci<br />
morire tutti: naturalmente dal ridere…<br />
Tutto ha inizio quando un poker<br />
di alieni parte da un piccolo e insignificante<br />
pianeta (il terzo a partire dal Sole)<br />
per studiare i curiosi comportamenti<br />
di quei bipedi chiamati umani. Mai<br />
avrebbero pensato, percorrendo la Via<br />
Lattea, di imbattersi in una civiltà con<br />
una così alta densità di svitati. Per capire<br />
quelle strambe creature al meglio<br />
diventa necessario frequentarle in prima<br />
persona, mischiandosi a loro nella<br />
vita di tutti i giorni o, ancor meglio, diventando<br />
come loro: i quattro extraterrestri<br />
decidono di trasformarsi in umani<br />
in tutto e per tutto allorquando vanno<br />
a vivere sotto lo stesso tetto come<br />
una qualsiasi famigliola della middleclass<br />
americana. L’Alto Comandante<br />
assume le sembianze e la carta di identità<br />
di Dick Solomon (John Lithgow),
Famiglia del 3° tipo, Una<br />
professore universitario di fisica che<br />
ha il difetto di prendere tutto alla lettera;<br />
la Vice-Comandante del quartetto<br />
ha il volto di Sally Solomon (Kristen<br />
Johnston), incapace di capire perché<br />
sulla Terra le donne siano inferiori agli<br />
uomini e pronta a far valere il suo spirito<br />
femminista dell’“altro mondo”;<br />
sebbene più vecchio del Comandante,<br />
il terzo membro del gruppo entra nelle<br />
vesti dell’adolescente Tommy (Joseph<br />
Gordon-Levitt), i cui ormoni terrestri<br />
stanno per esplodere da un momento<br />
all’altro; Harry (French Stewart) è colui<br />
che più di tutti è rimasto folgorato e<br />
ossessionato dalla nuova civiltà e non<br />
perde un minuto di quello che si muove<br />
in quel rudimentale marchingegno<br />
che gli umani chiamano televisione.<br />
Tra i primi approcci <strong>dei</strong> Solomon con<br />
la nuova realtà terrestre c’è da segnalare<br />
il “colpo di fulmine” tra Dick e la<br />
professoressa Mary Albright (Jane<br />
Curtin), sua collega di ateneo nonché<br />
esempio vivente di attrazione del “terzo<br />
tipo”. Per lei il Comandante posticiperà<br />
la data di ritorno sul proprio pianeta<br />
per verificare quello strano procedimento<br />
d’unione detto matrimonio.<br />
Tra i “sorvegliati” speciali dalla famiglia<br />
spaziale sfilano altresì Nina<br />
Campbell (Simbi Khali), assistente<br />
universitaria che diventa la confidente<br />
della coppia di docenti; Mrs. Dubcek<br />
(Elmarie Wendel), l’eccentrica padrona<br />
di casa che affitta ai Solomon il proprio<br />
attico; l’agente di polizia Don<br />
(Wayne Knight), il quale cerca disperatamente<br />
un incontro del “primo tipo”<br />
con Sally, di cui si è invaghito follemente.<br />
Ambientato nella fittizia cittadina<br />
di Rutherford nell’Ohio, ritratto<br />
sferzante dell’“American way of life”<br />
di provincia, il <strong>telefilm</strong> getta sul tappeto<br />
piccoli e grandi temi apparentemente<br />
poco trattati dalle sit-com “stelle e<br />
322<br />
strisce”: la guerra, la desensibilizzazione<br />
della violenza, la disparità del<br />
salario, gli idoli dello sport; tutto viene<br />
filtrato attraverso gli occhi ingenui e<br />
innocenti di quattro protagonisti “alieni”<br />
a tutto questo. Con un immancabile<br />
dubbio che assale il telespettatore: i<br />
veri “marziani” sono quelli d’altri<br />
mondi o quelli fuori dal mondo? “È<br />
come se Carl Sagan incontrasse i Fratelli<br />
Marx”, hanno dichiarato i coniugi<br />
Bonnie e Terry Turner, ideatori della<br />
serie; “non c’è nulla di più alieno della<br />
verità”, ha commentato all’unisono la<br />
coppia reduce dai successi, nelle vesti<br />
di autori, del mitico Saturday Night Live.<br />
Per la sua originalità e per la venatura<br />
di umorismo dissacrante la serie<br />
ha vinto 8 Emmy Awards e 2 Golden<br />
Globe; particolarmente apprezzata è<br />
risultata l’interpretazione di Lithgow,<br />
che nel suo esordio in un ruolo da protagonista<br />
televisivo si è aggiudicato<br />
due Emmy e il Globe. Oltre ai Turner,<br />
firmano da produttori esecutivi Caryn<br />
Mandabach, Bill Martin, Mike Schiff,<br />
Tom Werner e Marcy Carsey: questi<br />
ultimi due già dietro le quinte <strong>dei</strong> successi<br />
de I Robinson e Pappa e ciccia;<br />
la Carsey in particolare è stata l’ideatrice<br />
di Mork e Mindy, un’altra sitcom<br />
del “terzo tipo” che proponeva un<br />
plot analogo: l’impatto di un alieno,<br />
interpretato da un emergente Robin<br />
Williams, con la nostra folle civiltà.<br />
La colonna sonora è composta da Ben<br />
Vaughn. Una schiera di guest-stars<br />
impreziosisce la sit-com: tra le altre,<br />
l’ex Monty Python John Cleese, William<br />
Shatner e George Takei di Star<br />
Trek, Tom Cruise, Kathy Bates, David<br />
Hasselhoff, le top-model Cindy<br />
Crawford, Angie Everhart, Nikki Tyler,<br />
Christy Turlington, il cantante<br />
John Raitt e, nei panni di loro stessi, il<br />
cestista Dennis Rodman, Elvis Co
323 Famiglia Hogan, La<br />
stello, Neil Diamond e Mark Hamill<br />
(Guerre stellari).<br />
Famiglia dolce famiglia (Die<br />
glückliche Famiglie) Con: Maria<br />
Schell, Susanna Wellenbrink, Julia<br />
Heinemann, Maria Furtwängler, Siegfried<br />
Rauch, Elisabeth Welz. Produzione:<br />
Germania, 1987, drammatico,<br />
colore (52/60’).<br />
Nella tentacolare Gräfelfing, un piccolo<br />
borgo alle porte di Monaco di Baviera,<br />
vive la famiglia Behringer. Maria<br />
(Maria Schell) è la madre e il punto<br />
di riferimento della casa, impegnata<br />
nel crescere le tre figlie: Tamara detta<br />
“Tami” (Susanna Wellenbrink) è la più<br />
piccola e ha 10 anni; la diciassettenne<br />
Alexandra (Julia Heinemann), per tutti<br />
“Alex”, nutre un senso di ribellione<br />
verso la scuola; la primogenita Katja<br />
(Maria Furtwängler) ha 22 anni e studia<br />
all’università di Monaco. Accanto<br />
alla mamma-chioccia emergono le figure<br />
del giovane marito Florian (Siegfried<br />
Rauch) e della domestica Ema<br />
(Elisabeth Welz). Oltre a occuparsi in<br />
prima fila della famiglia, Maria lavora<br />
come redattrice freelance per una rivista<br />
femminile, mentre Florian è un ingegnere<br />
al quale si prospetta il trasferimento<br />
in Texas: accettare significherebbe<br />
cambiare completamente vita e<br />
rinunciare alla tranquilla vita di provincia<br />
germanica. Quasi un thriller esistenziale.<br />
La produzione è TNF (Tele-<br />
Norm-Film). La colonna sonora è<br />
composta da Nick Baumeister. La serie<br />
è passata anche con l’improbabile<br />
titolo all’inglese Happy Family.<br />
Famiglia Drombusch, La (Diese<br />
Drombusch) Con: Witta Pohl, Hans<br />
Peter Korff, Sabine Kaack, Susanne<br />
Schäfer, Mick Werup, Eike Hagen<br />
Schweikhardt, Jacques Hipplewith,<br />
Marion Kracht, Grete Wurm, Günter<br />
Strack, Peter Buchholz, Heinz Gerhard<br />
Lück, Christiane Pauli. Produzione:<br />
Germania, 1983, drammatico, colore<br />
(21/60’; 17/90’; 1/120’).<br />
Il serial racconta le vicende quotidiane,<br />
al limite della normalità, della famiglia<br />
Drombusch di Darmstadt, dove possiede<br />
un negozio di antiquariato. La serie<br />
ha riscontrato un ottimo successo in patria,<br />
tanto che dopo i primi 21 episodi<br />
da un’ora la produzione optò per il formato<br />
da un’ora e mezza; l’ultima puntata<br />
è di due ore. Fanno parte del numeroso<br />
nucleo familiare: Vera (Witta<br />
Pohl), Siegfried (Hans Peter Korff),<br />
Marion (interpretata in successione da<br />
Sabine Kaack e da Susanne Schäfer),<br />
Chris (Mick Werup), Thomi (Eike Hagen<br />
Schweikhardt), Ricky (Jacques<br />
Hipplewith), Tina Reibold-Drombusch<br />
(Marion Kracht), la nonna di famiglia<br />
(Grete Wurm) e lo zio Ludwig<br />
(Günter Strack). Al di fuori del focolare<br />
domestico si muovono: Gerd Schräpper<br />
(Peter Buchholz), il signore e la signora<br />
Reibold (Heinz Gerhard Lück,<br />
Christiane Pauli). L’ideatore della serie<br />
è Robert Stromberger; Eugen Thomass<br />
compone la colonna sonora.<br />
Famiglia Hogan, La (Valerie; Valerie’s<br />
Family; The Hogan Family) Con:<br />
Valerie Harper, Josh Taylor, Jason Bateman,<br />
Danny Ponce, Jeremy Licht,<br />
Sandy Duncan, Edie McClurg, Christine<br />
Ebersole, Steve Witting, Willard<br />
Scott, Lisa Rinna. Produzione: Usa,<br />
1986, sit-com, colore (110/30’).<br />
Quando ha debuttato sugli schermi<br />
americani, nel 1986, la sit-com raccontava<br />
le vicissitudini di Valerie Hogan<br />
(Valerie Harper), madre di tre figli<br />
nonché moglie di un pilota di aerei<br />
sempre fuori città. Nel ciclo seguente<br />
l’uomo viene licenziato e così passa
Famiglia Holvak, La<br />
più tempo a casa, costringendo i produttori<br />
a cambiare il titolo originale da<br />
Valerie a Valerie’s Family; quando Valerie<br />
muore tragicamente in un incidente<br />
stradale, è la volta di The Hogan<br />
Family. Oltre alla Harper, fanno parte<br />
del cast: Josh Taylor nei panni del pilota-marito<br />
Michael Hogan, Jason Bateman<br />
è il primogenito David, Danny<br />
Ponce e Jeremy Licht interpretano rispettivamente<br />
i gemellini Willie e<br />
Mark. Sandy Duncan entra in scena<br />
come Sandy Hogan, la sorella divorziata<br />
di Michael che aiuta il fratello a<br />
crescere i ragazzi dopo la scomparsa<br />
di Valerie. Tra gli altri personaggi più<br />
o meno ricorrenti del serial: la vicina<br />
Patty Poole (Edie McClurg); l’amica<br />
di Valerie, Barbara Goodwin (Christine<br />
Ebersole); l’amico di David, Burt<br />
Weems (Steve Witting); Peter (Willard<br />
Scott), il marito di Patty. Nel corso<br />
delle puntate, il personaggio che<br />
subisce più innovazioni è quello di<br />
David: dapprima si iscrive al college<br />
di Northwestern pur continuando a vivere<br />
a casa, quindi si trova una stupenda<br />
fidanzata, Annie (Lisa Rinna). La<br />
serie è passata alla storia per essere<br />
stata la prima situation-comedy ad<br />
aver pronunciato la parola “preservativo”<br />
(condom) alla tv americana: per<br />
la cronaca, correva l’anno 1987 e l’episodio<br />
s’intitolava Bad Timing; altre<br />
puntate parlano esplicitamente di pornografia<br />
e AIDS. I produttori esecutivi<br />
Thomas L. Miller e Robert L. Boyett<br />
(che già avevano lavorato insieme in<br />
Happy Days, Laverne&Shirley e<br />
Mork&Mindy), ebbero il loro bel da<br />
fare con la spietata concorrenza: mentre<br />
la NBC mandava in onda La famiglia<br />
Hogan, la CBS contro-programmava<br />
in contemporanea la sit-com<br />
City, con Valerie Harper nei panni di<br />
una donna-manager e con Lu Anne<br />
324<br />
Ponce (la sorella di Danny Ponce) in<br />
quelli della di lei figlia. Tra i volti noti<br />
di passaggio: Elisabeth Berkley, Josie<br />
Bissett, Tiffani-Amber Thiessen.<br />
Charles Fox è l’autore della colonna<br />
sonora e, insieme a Stephen Geyer,<br />
della canzone-tema – “Together Through<br />
The Years” – cantata da Roberta<br />
Flack. Tutte le vicende hanno luogo a<br />
Oak Park nell’Illinois.<br />
Famiglia Holvak, La (The Family<br />
Holvak) Con: Glenn Ford, Julie Harris,<br />
Lance Kerwin, Elisabeth Cheshire,<br />
Cynthia Hayward, Ted Gehring, William<br />
McKinney. Produzione: Usa,<br />
1975, drammatico, colore (13/60’).<br />
Glenn Ford è protagonista della sua seconda<br />
serie televisiva dopo il flop della<br />
prima (Lo sceriffo del Sud, 1971). Ispirato<br />
dal successo di Una famiglia americana<br />
(1972), il <strong>telefilm</strong> si basa sulle<br />
pagine di Ramey, un racconto di Jack<br />
Ferris che narra le vicissitudini di un<br />
pastore e della sua famiglia nell’America<br />
del Sud degli anni ’30. L’indimenticabile<br />
interprete di Gilda e de Il grande<br />
caldo veste i panni del Reverendo<br />
Tom Holvak, sposato con Elisabeth<br />
(Julie Harris) e papà del tredicenne<br />
Ramey (Lance Kerwin) e Julie Mae<br />
(Elisabeth Cheshire), di otto anni. Tra<br />
gli altri personaggi che fanno da contorno:<br />
Ida (Cynthia Hayward), l’aiutante<br />
del Reverendo; il negoziante<br />
Chester Purdle (Ted Gehring); il poliziotto<br />
Jim Shanks (William McKinney).<br />
Dean Hargrove e Roland Kibbee<br />
firmano da produttori esecutivi. La colonna<br />
sonora è composta da Richard<br />
DeBenedictis e Lee Holdridge. David<br />
Carradine compare in un cameo.<br />
Famiglia in giallo, Una Con: Ugo<br />
Tognazzi, Sebastiano Nardone, Andreé<br />
Ferréol, Luca Lionello, Claudia
325 Famiglia Partridge, La<br />
Mazil. Produzione: Italia/Francia,<br />
1991, avventura, colore (2/60’).<br />
L’ultima interpretazione televisiva di<br />
Ugo Tognazzi prima della scomparsa<br />
lo vede impegnato nei panni del Commissario<br />
Andreoli. Il protagonista centellina<br />
gli indizi, le prove, le testimonianze,<br />
ma indaga anche e soprattutto<br />
sulla psicologia <strong>dei</strong> personaggi, confrontandosi<br />
con il suo vice (Sebastiano<br />
Nardone) e tenendo conto <strong>dei</strong> consigli<br />
della moglie Giovanna (Andréa Ferréol);<br />
nelle sue inchieste, Andreoli<br />
s’imbatte spesso nel figlio giornalista<br />
(Luca Lionello), trovandosi così nel<br />
dubbio se mantenere il segreto professionale<br />
o spifferare qualche notizia<br />
sulle indagini in corso. Acompletare la<br />
formazione del nucleo familiare si aggiunge<br />
la figlia del Commissario, interpretata<br />
da Claudia Mazil. Il serial è<br />
ideato da Rodolfo Sonego. La colonna<br />
sonora è composta da Luigi Ceccarelli.<br />
A causa della prematura morte di<br />
Tognazzi, sono stati girati solo due<br />
episodi.<br />
Famiglia Mulligan, La (Mulligan’s<br />
Stew) Con: Lawrence Pressman, Elinor<br />
Donahue, Johnny Doran, Julie<br />
Anne Haddock, K.C. Martel, Christopher<br />
Ciampa, Suzanne Crough,<br />
Lory Kochheim, Sunshine Lee. Produzione:<br />
Usa, 1977, drammatico, colore<br />
(8/60’).<br />
La storia di “nove persone e due bagni”<br />
vede protagonisti una coppia, i loro<br />
tre figli e i quattro nipoti (questi ultimi<br />
vengono a vivere sotto lo stesso tetto<br />
dopo la morte <strong>dei</strong> genitori in un incidente<br />
aereo). Lawrence Pressman è<br />
Mike Mulligan, insegnante e allenatore<br />
di football a Birchfield, nella California<br />
del Sud; Elinor Donahue veste<br />
i panni della moglie Jane; Johnny Doran<br />
è il primogenito Mark; Julie Anne<br />
Haddock interpreta la figlia Melinda;<br />
K.C. Martel è Jimmy, il figlio più piccolo;<br />
a loro si aggiungono i nipoti<br />
Adam (Christopher Ciampa), Stevie<br />
(Suzanne Crough), Polly (Lory Kochheim)<br />
e l’orfano vietnamita adottato<br />
Kimmy Nguyen (Sunshine Lee) di<br />
cinque anni. Joanna Lee firma la produzione<br />
del serial finito al 109esimo<br />
posto degli ascolti nella stagione<br />
1977-’78.<br />
Famiglia Partridge, La (The Partdridge<br />
Family) Con: Shirley Jones,<br />
David Cassidy, Susan Dey, Danny<br />
Bonaduce, Brian Forster, Susanne<br />
Crough, David Madden. Produzione:<br />
Usa, 1970, sit-com/musicale, colore<br />
(96/30’).<br />
Una madre rimasta vedova con cinque<br />
figli sulle spalle decide di fondare un<br />
complesso di rock’n’roll “tutto in famiglia”:<br />
il serial, vagamente ispirato<br />
alla storia della band anni ’60 <strong>dei</strong><br />
Cowsills, racconta la scalata al successo<br />
di un nucleo familiare che dalla disperazione<br />
passa agli applausi di un<br />
tour attraverso la California. Ogni tappa<br />
implica un turbinio di incontri, sorprese,<br />
problemi, risate. Shirley Jones è<br />
la mamma-rock Shirley Partridge; David<br />
Cassidy è il sedicenne Keith; Susan<br />
Dey interpreta la quindicenne Laurie;<br />
Danny Bonaduce è il decenne<br />
Danny; Brian Forster veste i panni di<br />
Chris (interpretato per un anno da Jeremy<br />
Gelbwaks), di sette anni; Suzanne<br />
Crough è Tracy, di cinque anni. David<br />
Madden presta il volto a Reuben<br />
Kincaid, il loro manager. Il <strong>telefilm</strong> ha<br />
contribuito a far diventare un idolo<br />
delle teenagers David Cassidy e il disco<br />
con la colonna sonora del serial è<br />
andato a ruba in America (specialmente<br />
il singolo “I Think I Love You”, che<br />
ha venduto più di 4 milioni di copie).
Famiglia Potter, La<br />
Sul vinile, tuttavia, “sopravvivono”<br />
solo le voci originali di Shirley Jones e<br />
di Cassidy: gli altri componenti della<br />
famiglia sono stati sostituiti da cantanti<br />
e suonatori professionisti. Bob Claver<br />
e Paul Junger Witt sono i produttori<br />
esecutivi della serie ideata da Bernard<br />
Slade. La colonna sonora è composta<br />
da Hugo Montenegro; il primo<br />
tema musicale, “When We’re Singin”,<br />
è composto da Wes Farrell; il secondo,<br />
“Come On, Get Happy”, da Danny<br />
Jansen. Tra le guest-stars: la coppia<br />
Farraw Fawcett-Jaclyn Smith (in trasferta<br />
da Charlie’s Angels), Mark Hamill,<br />
Richard Pryor e Jodie Foster. Una<br />
versione a cartone animato, in cui si<br />
immagina che la famiglia Partridge<br />
suoni nello spazio nel 2200, è stata<br />
prodotta da Hanna-Barbera. Nel gennaio<br />
del 2005 il prestigioso “Tv Guide”<br />
ha proclamato David Cassidy “il<br />
più grande teen-idol di tutti i tempi”,<br />
proprio in virtù della grande popolarità<br />
raggiunta col <strong>telefilm</strong>.<br />
Famiglia Potter, La (The Tom Ewell<br />
Show) Con: Tom Ewell, Marilyn Erskine,<br />
Mabel Albertson, Cindy Robbins,<br />
Sherry Alberoni, Eileen Chesis.<br />
Produzione: Usa, 1960, sit-com, b/n<br />
(32/30’).<br />
Tom Ewell, indimenticabile spalla di<br />
Marilyn Monroe in Quando la moglie<br />
è in vacanza, è il protagonista di una<br />
sit-com girata cinque anni dopo il film<br />
di Billy Wilder. Egli interpreta Tom<br />
Potter, un agente di beni immobili di<br />
Las Palmas (California) che diventa<br />
“prigioniero” casalingo di cinque donne:<br />
la moglie Fran (Marilyn Erskine),<br />
mamma Irene (Mabel Albertson), le figlie<br />
Carol (Cindy Robbins) di quindici<br />
anni, Debbie (Sherry Alberoni) di undici<br />
e Cissy (Eileen Chesis) di sette. La<br />
primogenita è più furba e intelligente<br />
326<br />
rispetto alla sua età; la seconda sta scrivendo<br />
un giornale di gossip intitolato<br />
“The Debbie Daily”; la più piccola è<br />
solita entrare in casa dalla finestra del<br />
soggiorno. Di loro papà Tom dice che<br />
“sono tre regine, ognuna per un verso,<br />
fino a quando non vengono a chiedere<br />
i soldi per uscire…”. Lo stesso Ewell è<br />
tra i produttori di questa situation comedy<br />
in bianco e nero. Autore del tema<br />
musicale è Jerry Fielding. Una curiosità:<br />
in alcune puntate Cissy appare<br />
bionda come le sorelle, in altre mora…<br />
Famiglia quasi normale, Una<br />
(Der ganz normale Wahnsinn) Con:<br />
Towje Kleiner, Monika Schwarz, Ilse<br />
Neubauer, Barbara Valentin, Alexander<br />
May, Christine Kaufmann, Helmut<br />
Fischer, Herb Andress. Produzione:<br />
Germania, 1979, drammatico, colore<br />
(12/60’).<br />
Una piccola ammaccatura sulla macchina:<br />
è il pretesto per Maximilian<br />
Ganz (Towje Kleiner) e Gloria<br />
Schimpf (Monika Schwarz), da poco<br />
separati, per riavvicinarsi. Ma le differenze<br />
caratteriali e i contrattempi sembrano<br />
insormontabili nonostante<br />
l’aiuto di coloro che gli stanno attorno:<br />
Henni (Ilse Neubauer), Aline<br />
(Barbara Valentin), Vito (Alexander<br />
May), Violetta (Christine Kaufmann),<br />
Lino (Helmut Fischer), Herb (Herb<br />
Andress). La serie vanta le firme<br />
D.O.C. di Helmut Ringelmann quale<br />
produttore e di Herbert Reinecker tra<br />
gli autori.<br />
Famiglia Robinson, La (Swiss Family<br />
Robinson) Con: Martin Milner,<br />
Pat Delany, Willie Aames, Eric Olson,<br />
Cameron Mitchell, Helen Hunt. Produzione:<br />
Usa, 1975, avventura, colore<br />
(24/60’).<br />
Basata su un romanzo di Johann Wyss,
327 Famiglia Stevenson, La<br />
la serie racconta le avventure di una famiglia<br />
del 1800 che va a vivere su<br />
un’isola tropicale dopo un naufragio,<br />
tra pirati e animali feroci. Martin Milner<br />
è Karl Robinson, Pat Delany interpreta<br />
la moglie Lotte, Willie Aames ed<br />
Eric Olson sono rispettivamente i figli<br />
Fred ed Ernie. Cameron Mitchell è il<br />
capitano della Marina Jeremiah Worth;<br />
Helen Hunt veste i panni di Helga Wagner,<br />
una ragazzina adottata dai Robinson.<br />
Irwin Allen è il produttore della<br />
serie che conta anche su una versione<br />
foto-copia battente bandiera canadese<br />
(Le avventure della famiglia Robinson,<br />
1976), con cast diverso ed episodi<br />
lunghi mezz’ora (e non più di<br />
un’ora), nonché su due precedenti cinematografici:<br />
Come Robinson Crusoe<br />
(1940) e Robinson nell’isola <strong>dei</strong><br />
corsari (1960). Nonostante Allen non<br />
volesse un <strong>telefilm</strong> a guisa di “disaster<br />
of the week”, quasi in ogni puntata i<br />
Robinson affrontano una calamità naturale:<br />
dai tifoni ai maremoti, dai terremoti<br />
all’eruzione del vulcano locale,<br />
ma senza il budget <strong>dei</strong> disaster-movie<br />
dell’epoca. Frank Langella compare in<br />
un cameo.<br />
Famiglia si fa per dire, Una (Accidental<br />
Family) Con: Jerry Van Dyke,<br />
Lois Nettleton, Susan Benjamin, Teddy<br />
Quinn, Ben Blue, Larry D. Mann.<br />
Produzione: Usa, 1967, sit-com, colore<br />
(16/30’).<br />
Il comico di Las Vegas Jerry Webster<br />
(Jerry Van Dyke), rimasto vedovo da<br />
poco, possiede una fattoria in California<br />
dove vivono la divorziata Susannah<br />
Kramer (Lois Nettleton) e la di lei<br />
figlia Tracy (Susan Benjamin), le quali<br />
si occupano del figlio dell’attore quando<br />
lo showman calca i palcoscenici.<br />
Teddy Quinn interpreta Sandy, l’erede<br />
di Webster; completano il cast: Ben<br />
Blue nei panni di Ben McGrath, lo zio<br />
di Susannah che funge da aiutante;<br />
Larry D. Mann in quelli di Marty, il<br />
manager del protagonista. La sit-com<br />
è prodotta dalla società di Sheldon<br />
Leonard.<br />
Famiglia Smith, La (The Smith Family)<br />
Con: Henry Fonda, Janet Blair,<br />
Darleen Carr, Ronny Howard, Michael-James<br />
Wixted. Produzione: Usa,<br />
1971, poliziesco/drammatico, colore<br />
(39/30’).<br />
Henry Fonda è il protagonista di un serial<br />
che racconta in parallelo le indagini<br />
e la vita familiare del sergente Chad<br />
Smith, in forza alla polizia di Los Angeles<br />
da un quarto di secolo. Ogni<br />
giorno lo attendono a casa la moglie<br />
Betty (Janet Blair) e i tre figli: la studentessa<br />
diciottenne Cindy (Darleen<br />
Carr), la primogenita; il quindicenne<br />
Bob (interpretato da un poco più che<br />
teenager Ronny Howard, tre anni prima<br />
di diventare il Richie Cunningham<br />
di Happy Days); Brian (Michael-James<br />
Wixted), il più piccolo <strong>dei</strong> tre con i<br />
suoi sette anni. Quest’ultimo, nell’edizione<br />
originale, ha assunto un inspiegabile<br />
accento inglese: gli unici che<br />
potrebbero spiegarne il motivo sono di<br />
diritto Edmund Hartmann e Don Fedderson,<br />
rispettivamente creatore e produttore<br />
esecutivo della serie. Mike Minor<br />
canta la sigla iniziale, Primrose<br />
Lane, composta da Wayne Skanklin e<br />
G. Callendar.<br />
Famiglia Stevenson, La (The Gregory<br />
Hines Show) Con: Gregory Hines,<br />
Brandon Hammond, Mark Tymchyshyn,<br />
Robin Riker, Bill Cobbs,<br />
Wendell Pierce, Judith Shelton, Angelique<br />
Parry. Produzione: Usa, 1997,<br />
sit-com, colore (22/30’).<br />
Dopo la recente scomparsa della mo
Famiglia tutto pepe, Una<br />
glie, avvenuta 18 mesi prima dell’inizio<br />
della sit-com, il vedovo Ben Stevenson<br />
(Gregory Hines) è diventato il<br />
migliore amico del figlio dodicenne<br />
Matty (Brandon Hammond): in realtà<br />
ad avere più bisogno di sostegno è proprio<br />
Ben, editore della Oak Park Press<br />
di Chicago, una piccola casa editrice<br />
diretta dalla “strana coppia” sempre in<br />
lite Alex Butler (Mark Tymchyshyn) e<br />
Nicole Moran (Robin Riker). Non<br />
mancano le visite di famiglia, come<br />
quelle del barcollante papà James (Bill<br />
Cobbs) e dell’indaffarato fratello Carl<br />
(Wendell Pierce), i quali, per il bene di<br />
Ben, organizzano fallimentari appuntamenti<br />
al buio ed esternano i loro improbabili<br />
consigli; a complicare le cose<br />
ci si mette anche Angela Rice (Judith<br />
Shelton), la contabile del vedovo<br />
protagonista, il quale alla fine si ritrova<br />
con una vita sociale meno elettrizzante<br />
di quella del figlio Matty (quest’ultimo<br />
si fidanza con la coetanea<br />
Paige, interpretata da Angelique<br />
Parry). Nat Bernstein, Mitchel Katlin e<br />
Fran Saperstein firmano da produttori<br />
esecutivi; Rick Cutler compone la colonna<br />
sonora. Tra le guest-stars “giganteggia”<br />
l’ex cestista Kareem Abdul-Jabbar<br />
nei panni di sé stesso. Le riprese<br />
sono state effettuate a Culver<br />
City (California).<br />
Famiglia tutto pepe, Una (True<br />
Colors) Con: Stephanie Faracy, Cleavon<br />
Little, Brigid Conley Walsh, Claude<br />
Brooks, Adam Jeffries, Nancy<br />
Walker. Produzione: Usa, 1991, sitcom,<br />
colore (46/30’).<br />
A Baltimora, nel Maryland, accade<br />
che un uomo di colore e una donna<br />
bianca, entrambi con figli sulle spalle,<br />
s’innamorino e si sposino. Come in<br />
una sorta di remake anni ’90 di Indovina<br />
chi viene a cena?, la sit-com accen<br />
328<br />
de i riflettori sulla vita in comune della<br />
maestra Ellen Freeman (Stephanie<br />
Faracy), del dentista Ron Freeman<br />
(Cleavon Little) e <strong>dei</strong> rispettivi figli:<br />
l’attivista Katie (Brigid Conley Walsh),<br />
nata dal precedente matrimonio di<br />
Ellen; Terry (Claude Brooks) e Lester<br />
(Adam Jeffries), frutto dell’ultima relazione<br />
di Ron. Nancy Walker interpreta<br />
Sara Bower, la madre di lei che<br />
non vede di buon occhio il matrimonio<br />
“misto”. La serie ideata e prodotta<br />
da Michael J. Neithorn è stata lanciata<br />
dalla Fox con lo slogan “niente a che<br />
vedere con la famiglia Brady”. La colonna<br />
sonora è composta da Gordon<br />
Lustig e Lennie Niehaus.<br />
Family Hour Festival (Id.; Family<br />
Theater) Con: interpreti vari. Produzione:<br />
Usa, 1974, avventura, colore<br />
(67/60’).<br />
Serie di speciali di un’ora rivolti ai ragazzi<br />
under 16: sono baby-avventure<br />
volte a riunire tutta la famiglia davanti<br />
al piccolo schermo.<br />
Family Tree, The (Id.) Con: Anne<br />
Archer, Frank Converse, James Spader,<br />
Martin Hewitt, Melora Hardin, Jonathan<br />
Hall Kovacs. Produzione: Usa,<br />
1983, drammatico, colore (6/60’).<br />
La serie racconta i drammi e le risate di<br />
due divorziati che decidono di sposarsi<br />
condividendo figli, gioie e dolori. Ne<br />
sono protagonisti: Annie Benjamin Nichols<br />
(Anne Archer), un’agente per la<br />
compravendita di beni immobili; il marito<br />
Kevin (Frank Converse), proprietario<br />
di una compagnia edilizia; Jake (James<br />
Spader), il figlio di Kevin; il primogenito<br />
Sam (Martin Hewitt), Tess (Melora<br />
Hardin) e il non udente Toby (interpretato<br />
da Jonathan Hall Kovacs, sordo<br />
veramente), ovvero i figli di Annie. Il<br />
serial è creato da Carol Evan McKeand,
329 Fantasilandia<br />
reduce da un’altra serie familiare di successo<br />
come In casa Lawrence.<br />
Famous Five, The (Id.) Con: Jemima<br />
Rooper, Marco Williamson, Paul<br />
Child, Laura Petela, Christopher<br />
Good, Mary Waterhouse, Elsie Kelly,<br />
Robert Crombie. Produzione: Gran<br />
Bretagna/Germania, 1996, avventura,<br />
colore (26/30’).<br />
Tratta dalla fortunata collana omonima<br />
di romanzi firmati da Enid Blyton,<br />
la serie, remake de La banda <strong>dei</strong> cinque<br />
(1978), racconta le avventure di<br />
quattro ragazzi e del loro cane Timmy.<br />
Nel 1953, George (Jemima Rooper),<br />
Julian (Marco Williamson), Dick<br />
(Paul Child) e Anne (Laura Petela)<br />
uniscono le forze per crearsi un mondo<br />
a parte, al limite del fantastico e del mistero.<br />
Tra gli altri personaggi che ruotano<br />
intorno ai cinque protagonisti: zio<br />
Quentin (Christopher Good), zia Frances<br />
(Mary Waterhouse), Joan (Elsie<br />
Kelly) e Alf (Robert Crombie). Dan<br />
Maddicott, Peter Moth, Peter Murphy,<br />
Michael Smeaton e Ian Warren firmano<br />
da produttori esecutivi il serial girato<br />
in Inghilterra. Joe Campbell e Paul<br />
Hart compongono la colonna sonora.<br />
Gillian Baverstock, la figlia della Blyton,<br />
ha curato l’adattamento televisivo<br />
<strong>dei</strong> romanzi della madre. Il vero nome<br />
di Timmy è Connal. Jason Connery, il<br />
figlio di Sean, compare da guest-star.<br />
Fanelli Boys, I (The Fanelli Boys)<br />
Con: Ann Guilbert, Joe Pantoliano,<br />
Ned Eisenberg, Christopher Meloni,<br />
Andy Hirsch, Richard Libertini, Vera<br />
Lockwood. Produzione: Usa, 1991,<br />
sit-com, colore (20/30’).<br />
Sit-com americana su una famiglia di<br />
italo-americani che si riunisce sotto lo<br />
stesso tetto: Ann Guilbert interpreta<br />
Theresa, la figura matriarcale rimasta<br />
vedova. Attorno a lei si accomodano i<br />
quattro fratelli protagonisti: Dominic<br />
Fanelli detto “Dom” (Joe Pantoliano),<br />
il malvivente di turno; Anthony (Ned<br />
Eisenberg), direttore di un’impresa funeraria<br />
che rischia di portare la famiglia<br />
alla bancarotta (ha contratto debiti<br />
per 25.000 dollari); Frankie (Christopher<br />
Meloni), l’atleta del gruppo<br />
che ha scoperto la fidanzata in flagrante<br />
delicto; lo studente di college Ronnie<br />
(Andy Hirsch), il quale si è invaghito<br />
di una donna ebrea della stessa<br />
età di sua madre. Richard Libertini interpreta<br />
padre Angelo Lombardi, il fratello<br />
di Theresa; Vera Lockwood è Philamena,<br />
l’amica di mamma Fanelli.<br />
Kathy Speer, Terry Grossman, Mort<br />
Nathan e Barry Fanaro formano il<br />
poker di ideatori e produttori esecutivi<br />
della serie.<br />
Fantasilandia (Fantasy Island)<br />
Con: Ricardo Montalbán, Herve Villechaize,<br />
Christopher Hewett. Produzione:<br />
Usa, 1978, fantastico, colore<br />
(156/60’).<br />
Su un’isola tropicale i sogni della vostra<br />
vita possono esaudirsi quasi magicamente:<br />
questo il plot di un serial “ai<br />
confini della realtà” che in America<br />
raggiunse lo stesso successo di Love<br />
Boat, che lo anticipava nella programmazione<br />
dell’ABC il sabato sera. Ogni<br />
episodio racconta l’esaudirsi di duetre<br />
desideri. C’è l’obeso che vuole essere<br />
considerato un sex-symbol in<br />
un’orgia di modelle in bikini, c’è il<br />
venditore porta a porta che vuole piazzare<br />
il colpo della vita, c’è il capo-famiglia<br />
che vuole evadere dalla routine<br />
per qualche giorno. Ricardo Montalbán<br />
è Mr. Roarke, il proprietario di<br />
quest’isola paradisiaca dove sbarcano<br />
non poche guest-stars: tra di loro, Michelle<br />
Pfeiffer (al suo esordio assoluto
Fantasmi 330<br />
da attrice), Sonny Bono, Sammy Davis<br />
jr., Cyd Charisse, Ed Begley jr.,<br />
Gene Barry, Vera Miles, Tom Ewell,<br />
Lucie Arnaz, Desi Arnaz jr., Ray Milland,<br />
Eva Gabor, Leslie Nielsen, Cesar<br />
Romero, Lola Falana, Scott Baio, Joseph<br />
Cotten, Janet Leigh, Frankie Avalon,<br />
Joan Collins, Adam West, Don<br />
Most, Nicole Eggert, Sherman Hemsley,<br />
Rossano Brazzi, Linda Blair, Bo<br />
Hopkins, Tanya Roberts, Andy Griffith,<br />
Heather Locklear, Lorenzo Lamas,<br />
Van Johnson, Cybill Shepherd,<br />
Sandra Dee, Ron Ely, Julie Newmar,<br />
LeVar Burton, Yvonne Craig, Tom Jones,<br />
Geena Davis e un’infante Tori<br />
Spelling, la figlia di quell’Aaron Spelling<br />
che firma da produttore esecutivo,<br />
in compagnia di Leonard Goldberg, un<br />
ennesimo successo dopo la “nave dell’amore”.<br />
Herve Villechaize interpreta<br />
Tattoo, l’aiutante di Roarke in seguito<br />
sostituito da Lawrence (Christopher<br />
Hewett). Nelle ultime puntate, tra incantesimi<br />
e pozioni magiche, emerge<br />
l’elemento fantastico: tra un viaggio<br />
nel tempo e l’altro, Roarke difende l’isola<br />
nientemeno che da Mefistofele! Il<br />
tema musicale è affidato a Laurence<br />
Rosenthal. Montalbán compare saltuariamente<br />
anche dietro la macchina<br />
da presa. Gene Levitt è l’ideatore del<br />
<strong>telefilm</strong> girato tra le Hawaii e la California<br />
che nel 1998 ha avuto un sequel<br />
senza successo con Malcom Mc-<br />
Dowell nei panni di Mr. Roarke.<br />
Fantasmi (Haunted) Con: Matthew<br />
Fox, Russell Hornsby, John F. Mann,<br />
Lynn Collins, Michael Irby. Produzione:<br />
Usa, 2002, thriller/fantastico, colore<br />
(12/60’).<br />
Per ironia della sorte, a causa degli<br />
ascolti non esaltanti, in America è diventata<br />
la prima serie-fantasma della<br />
stagione 2002-2003. Il <strong>telefilm</strong> raccon<br />
ta la “doppia vita” del poliziotto Frank<br />
Taylor (Matthew Fox): doppia nel senso<br />
di resurrezione fisica e morale, visto<br />
che dopo il rapimento del figlio il suo<br />
matrimonio è andato a rotoli e il nostro<br />
ha deciso di lasciare la polizia per diventare<br />
un detective privato. Proprio in<br />
un caso di rapimento che ricorda da vicino<br />
quello del figlio, Frank, pur riuscendo<br />
a uccidere il pedofilo colpevole,<br />
rimane ferito molto gravemente. Ritornato<br />
in vita, si accorge di vedere presenze<br />
ultraterrene che di volta in volta lo<br />
aiutano nei casi che affronta o che gli<br />
mettono i bastoni fra le ruote (tra gli spiriti<br />
ostili, diventa costante la presenza<br />
del maniaco da lui ucciso, Simon Dunn,<br />
interpretato da John F. Mann). Tra le<br />
presenze in carne e ossa al suo fianco:<br />
l’ex collega Marcus Bradshaw (Russell<br />
Hornsby), promosso a detective; l’ex<br />
moglie Jessica Manning (Lynn Collins),<br />
assistente del procuratore distrettuale;<br />
l’amico e consigliere Dante (Michael<br />
Irby), l’unico in grado di comprendere<br />
le situazioni “ai confini della<br />
realtà” che vedono protagonista Frank.<br />
A dire il vero, ad accorgersi della giostra<br />
<strong>dei</strong> fantasmi ci sarebbe anche il cane<br />
Gus, una sorta di antifurto a quattro<br />
zampe. Gli ideatori Andrew Cosby e<br />
Rick Ramage firmano anche da produttori<br />
esecutivi, in quest’ultima veste in<br />
compagnia di Keith Addis, Emilie Levisetti<br />
e Scott Shepherd. Musiche spettrali<br />
del mago del genere, Mark Snow.<br />
Le riprese del serial sono state effettuate<br />
a Los Angeles.<br />
Fantastico mondo di Mr. Monroe,<br />
Il (My World and Welcome to It)<br />
Con: William Windon, Joan Hotchkis,<br />
Lisa Gerritsen, Harold J. Stone, Henry<br />
Morgan. Produzione: Usa, 1969, sitcom/fantastico,<br />
colore (26/30’).<br />
CULT
331 Fantomas<br />
Ispirata vagamente alla vita dell’umorista<br />
ed ex cartoonist del “New<br />
Yorker” James Thurber, una delle sitcom<br />
più bizzarre di sempre racconta le<br />
gesta, i pensieri e i cartoon di John<br />
Monroe (William Windon), scrittore e<br />
fumettista del giornale “Manhattanite”.<br />
La serie che ha vinto due Emmy<br />
Awards nel 1970 si contraddistingue<br />
per l’uso di sequenze animate per descrivere<br />
i sogni e le aspettative di Mr.<br />
Monroe. Nel suo mondo ideale egli è<br />
trattato come un re; nella vita reale è<br />
invece frustrato dal lavoro e soggiogato<br />
dalle donne di famiglia. Al fianco<br />
del protagonista a Westport (Connecticut)<br />
ruotano: la moglie Ellen (Joan<br />
Hotchkis); la figlia Lydia (Lisa Gerritsen);<br />
il capo Hamilton Greeley (Harold<br />
J. Stone); il collega Phil Jensen<br />
(Henry Morgan). Mel Shavelson è il<br />
creatore del <strong>telefilm</strong> insieme allo stesso<br />
Thurber; Sheldon Leonard firma da<br />
produttore esecutivo; Danny Arnold<br />
compare come produttore. Gli inserti<br />
animati della sit-com sono firmati da<br />
DePatie-Freleng, autori altresì del cartone<br />
animato della Pantera Rosa. La<br />
prima idea del serial apparve sulla NBC<br />
l’8 giugno del 1959 in Christabel, inteso<br />
come pilota della serie The Secret<br />
Life of John Monroe; in questa prima<br />
versione Arthur O’Connell interpretava<br />
John, Georgann Johnson vestiva i<br />
panni di Ellen. Aquesto primo approccio<br />
seguì una seconda puntata pilota in<br />
onda il 20 marzo del 1961 sulla CBS:<br />
The Secret Life of James Thurber, con<br />
Orson Bean nelle vesti del protagonista.<br />
Molti anni dopo questi due tentativi<br />
ispirarono due sit-com della CBS:<br />
Pen’n’Jnc (1981) e The People Next<br />
Door (1989). Nel 1972, Shavelson ha<br />
diretto e co-sceneggiato con Arnold il<br />
film con Jack Lemmon e Barbara<br />
Harris Oggi sposi: sentite condo<br />
glianze, il quale s’ispira vagamente alla<br />
serie e vede tra le presenze del cast<br />
Lisa Gerritsen.<br />
Fantastico ranch del picchio<br />
giallo, Il (Sítio do Picapau Amarelo)<br />
Con: Catarina Abdala, Suzana Abranches,<br />
Reny de Oliveira, Carlos Isaias<br />
Adib, Júlio César, Romeu Evaristo,<br />
Francisco Nagem, Myriam Pérsia, Ary<br />
Coslov. Produzione: Brasile, 1977, avventura,<br />
colore (475/30’).<br />
Tratto dal romanzo di Monteiro Lobato,<br />
il <strong>telefilm</strong> racconta le fantasiose e<br />
campagnole avventure di un gruppo di<br />
bambini in un ranch popolato da animali<br />
e sogni colorati. Tra coloro che<br />
fanno il “girotondo”: Cuca (Catarina<br />
Abdala), Emilia (interpretata dapprima<br />
da Suzana Abranches, quindi da<br />
Reny de Oliveira), Carteiro (Carlos<br />
Isaias Adib), Pedrinho (Júlio César),<br />
Saci (Romeu Evaristo), Elias (Francisco<br />
Nagem), Tonica (Myriam Pérsia),<br />
Jabuti (Ary Coslov). Il libro di Lobato<br />
era già stato tradotto in televisione nel<br />
1956, sempre battente bandiera verdeoro.<br />
La serie è stata prodotta da Reynaldo<br />
Boury per Rede Globo ed è tra le<br />
più longeve del piccolo schermo brasileiro.<br />
Fantomas (Fantômas) Con: Helmut<br />
Berger, Jacques Dufilho, Pierre Malet,<br />
Gayle Hunnicut, Jean-Paul Zehnacker.<br />
Produzione: Francia/Germania/-<br />
Austria, poliziesco, 1980, colore<br />
(4/90’).<br />
CULT<br />
Una delle creature più surrealiste del<br />
Male, nata nel 1911 dalla fantasia di<br />
Marcel Allain e Pierre Souvestre, appare<br />
per la prima volta in televisione<br />
diretta da Claude Chabrol e Juan Luis<br />
Buñuel: Fantomas ha il volto mefistofelico<br />
di Helmut Berger. Jacques Du
Faraday 332<br />
filho interpreta l’ispettore Juve, sulle<br />
tracce dell’imprendibile criminale;<br />
Pierre Malet è Fandor; Gayle Hunnicut<br />
veste i panni di Lady Beltham;<br />
Jean-Paul Zehnacker è Lupart. Pierre<br />
Grimblat firma da produttore esecutivo<br />
la serie creata da Bernard Revon; la<br />
colonna sonora è composta da Georges<br />
Delerue.<br />
Faraday (Faraday and Company)<br />
Con: Dan Dailey, James Naughton,<br />
Geraldine Brooks, Sharon Gless. Produzione:<br />
Usa, 1973, poliziesco, colore<br />
(6/90’).<br />
Ennesimo segmento dell’appuntamento<br />
Wednesday Mystery Movie, Faraday<br />
si alternava a Banacek e ad altre<br />
serie poliziesche sull’NBC di inizi anni<br />
’70. Il protagonista è Frank Faraday<br />
(Dan Dailey), un detective privato che<br />
torna negli Stati Uniti dopo ventotto<br />
anni trascorsi nelle prigioni caraibiche<br />
per un clamoroso errore giudiziario.<br />
James Naughton interpreta Steve Faraday,<br />
il figlio che Frank non ha mai visto<br />
e che ora diventa il suo partner investigativo;<br />
Geraldine Brooks veste i panni<br />
di Lou Carson, l’ex segretaria nonché<br />
la madre di Steve che Frank voleva<br />
sposare un quarto di secolo prima;<br />
Sharon Gless è Holly Barrett, la fidanzata<br />
di Steve che assume l’incarico di<br />
nuova segretaria. Soap opera a parte, è<br />
la prima serie americana che presenta<br />
un padre e un figlio illegittimo nei ruoli<br />
di protagonisti. Leonard Stern firma da<br />
produttore esecutivo. Jerry Fielding è<br />
l’autore della colonna sonora.<br />
Faro incantato, Il (Round the Twist)<br />
Con: Richard Moir, Tamsin West, Sam<br />
Vandenberg, Rodney McLennan. Produzione:<br />
Australia, 1989, avventura,<br />
colore (52/30’).<br />
La famiglia Twist decide di trasferirsi<br />
dalla città alla campagna, dove trova<br />
residenza presso un faro abbandonato<br />
che si rivela infestato dai fantasmi. Il<br />
nucleo familiare è formato dal signor<br />
Twist (Richard Moir), dai gemelli di<br />
13 anni Linda (Tamsin West) e Pete<br />
(Sam Vandenberg) e dal fratellino di 9<br />
anni, Bronson (Rodney McLennan).<br />
La serie, che ha avuto un sequel nel<br />
1992 con gli stessi protagonisti, fa luce<br />
su un susseguirsi di avventure giovanili<br />
ambientate nella regione australiana<br />
di Victoria. Patricia Edgar firma da<br />
produttore esecutivo il <strong>telefilm</strong> che si<br />
basa sulle memorie autobiografiche<br />
dello scrittore Paul Jennings. Il tema<br />
musicale, “Round the Twist”, è cantato<br />
da Tamsin West ed è composto da<br />
Andrew Duffield.<br />
Fastlane (Id.) Con: Peter Facinelli,<br />
Tiffani Thiessen, Bill Bellamy, Big<br />
Boy (Kurt Alexander). Produzione:<br />
Usa, 2003, poliziesco, colore (22/60’).<br />
Proteggere, servire la legge, sgommare<br />
e travestirsi a Los Angeles. Una “strana<br />
coppia” di poliziotti viene “assemblata”<br />
dal tenente sexy Wilhelmina “Billie”<br />
Chambers (Tiffani Thiessen), una<br />
che sembra usare le manette per ben altri<br />
motivi che l’arresto. Van Ray (Peter<br />
Facinelli) ha appena subito la perdita<br />
del compagno di pattuglia durante<br />
un’operazione; Deaqon “Deaq” Hayes<br />
(Bill Bellamy) è il fratello minore del<br />
collega di Ray che arriva dalla narcotici<br />
di New York per vendicarne la morte:<br />
Van e Deaq insieme diventano due<br />
“Serpico” pronti a entrare in azione en<br />
travesti, con pistoloni, vestiti e marchingegni<br />
che sembrano comprati dal<br />
rigattiere e, soprattutto, al volante di<br />
macchine che al confronto quella di<br />
Starsky e Hutch sembra un carro da<br />
morto. Il climax della serie consiste<br />
nella preparazione delle missioni,
333 Fattoria <strong>dei</strong> giorni felici, La<br />
quando i due “svaligiano” il Candy<br />
Store, il magazzino stracolmo di cianfrusaglie<br />
vintage confiscate durante le<br />
retate della polizia e gestito dalla sexy<br />
Billie , che permetterà ai due di non<br />
farsi riconoscere. L’informatore di turno<br />
è Aquarius (Big Boy, alias Kurt<br />
Alexander), proprietario di un club<br />
dalle… orecchie lunghe. Con l’aspirazione<br />
a diventare lo Starsky&Hutch<br />
(1975) o il Miami Vice (1984) del nuovo<br />
millennio, con una strizzatina d’occhio<br />
a Fast and Furious (2001) in<br />
quanto a sgommate e scene spettacolari<br />
on the road, la serie è ideata da<br />
McG e John McNamara, altresì produttori<br />
esecutivi con Daniel Rappaport.<br />
La colonna sonora, più che altro<br />
a base di Hip-Hop, è composta da Cameron<br />
Allan e Charlie Clouser; il tema<br />
musicale è eseguito da Snoop Dog.<br />
Forse non è un caso che tra le varie<br />
guest-stars (Paul Gleason, Isaac<br />
Hayes, Jenny McCarthy, Mischa Barton,<br />
Naomi Campbell e George Hamilton<br />
nei panni di sé stesso) emerga<br />
Antonio Fargas, l’ex Huggy Bear di<br />
Starsky&Hutch. La serie si è aggiudicata<br />
un Emmy Award nel 2004 per “la<br />
miglior direzione di stuntmen”. Le riprese<br />
sono state effettuate in California,<br />
tra Los Angeles, Santa Clarita e gli<br />
studi Burbank.<br />
Fattoria <strong>dei</strong> giorni felici, La<br />
(Green Acres) Con: Eddie Albert, Eva<br />
Gabor, Pat Buttram, Tom Lester,<br />
Frank Cady, Alvy Moore, Hank Patterson,<br />
Sid Melton, Mary Grace Canfield.<br />
Produzione: Usa, 1965, sit-com,<br />
colore (170/30’).<br />
È tra i tanti serial bucolici della CBS che<br />
promuovevano la vita di campagna<br />
quale valvola di sfogo a quella metropolitana.<br />
La serie è addirittura ambientata<br />
ad Hooterville (Illinois), già ribal<br />
ta di Petticoat Junction (e non è un caso<br />
che molti interpreti del <strong>telefilm</strong> analogo<br />
del 1963 compaiano occasionalmente<br />
ne La fattoria <strong>dei</strong> giorni felici).<br />
La storia è quella <strong>dei</strong> coniugi Douglas,<br />
che decidono di abbandonare New<br />
York per trasferirsi in una fattoria di<br />
160 acri: l’avvocato Oliver (Eddie Albert)<br />
è entusiasta; la moglie Lisa (Eva<br />
Gabor, sorella di Zsa Zsa) è disperata<br />
perché non potrà più dedicarsi allo<br />
shopping a Park Avenue. Tra coloro<br />
che gravitano attorno alla coppia protagonista:<br />
Mr. Haney (Pat Buttram), il<br />
rivenditore locale dalla parlantina<br />
sciolta che cerca di rifilare qualsiasi<br />
cosa ai Douglas; Eb Dawson (Tom Lester),<br />
l’aiutante di Oliver e Lisa; il negoziante<br />
Sam Drucker (Frank Cady);<br />
l’agricoltore Hank Kimball (Alvy<br />
Moore); l’allevatore di maiali Fred<br />
Ziffel (Hank Patterson), proprietario<br />
di Arnold Ziffel, “il porcellino più furbo<br />
della città” con tanto di sottotitoli<br />
<strong>dei</strong> suoi pensieri e appassionato telespettatore<br />
delle news di Walter<br />
Cronkite; il carpentiere Alf Monroe<br />
(Sid Melton); Ralph Monroe (Mary<br />
Grace Canfield), sorella e partner in<br />
affari di Alf. Arnold è addestrato dal<br />
suo stesso proprietario, Frank Inn. Il<br />
<strong>telefilm</strong> è prodotto da Jay Sommers<br />
(altresì creatore) e da Paul Henning<br />
(produttore esecutivo anche di serie similari<br />
come Petticoat Junction e Beverly<br />
Hillbillies): il serial è nato dall’incontro<br />
<strong>dei</strong> due, allorquando il primo<br />
propose al secondo di tradurre in<br />
televisione la serie del 1950 Granby’s<br />
Green Acres, a sua volta ispirata dal romanzo<br />
del 1942 di S.J. Perelman Acres<br />
and Pain. Vic Mizzy è l’autore del tema<br />
musicale country. Tutto il cast è<br />
stato riunito in un film-tv che la CBS<br />
ha trasmesso nel maggio del 1990. Il<br />
porcellino ha vinto un poker di Ameri
Fattoria <strong>dei</strong> prati verdi, La<br />
can Humane Association’s Patsy<br />
Awards, l’Oscar degli animali. La serie<br />
è andata in onda in Italia anche con<br />
il titolo La fattoria <strong>dei</strong> prati verdi.<br />
Fattoria <strong>dei</strong> prati verdi, La Vedi La<br />
fattoria <strong>dei</strong> giorni felici.<br />
Faust squadra omicidi (Faust)<br />
Con: Heiner Lauterbach, Jeannine<br />
Rauch. Produzione: Germania, 1994,<br />
poliziesco, colore (24/60’).<br />
Faust è un commissario capo della<br />
squadra omicidi di Amburgo che sfrutta<br />
la sua capacità nei travestimenti infiltrandosi<br />
nella malavita locale. La serie<br />
vede nel ruolo di protagonista Heiner<br />
Lauterbach, il quale aveva esordito<br />
come poliziotto televisivo nel <strong>telefilm</strong><br />
Eurocops (1988): in quella circostanza<br />
interpretava il commissario Thomas<br />
Dorn. Accanto a Faust compare la soave<br />
Verena Severin (Jeannine Rauch).<br />
La produzione è a cura della Odeon<br />
Film per ZDF e SRG.<br />
F.B.I. (The F.B.I.) Con: Efrem Zimbalist<br />
jr., Philip Abbott, Lynn Loring,<br />
Stephen Brooks. Produzione: Usa,<br />
1965, poliziesco, colore (240/60’).<br />
Uno <strong>dei</strong> pochissimi <strong>telefilm</strong> che mette<br />
sotto una buona luce l’operato del Federal<br />
Bureau of Investigation, tanto da<br />
ricevere il supporto e l’aiuto del direttore<br />
Edgard J. Hoover. I casi al centro<br />
degli episodi sono basati su fatti realmente<br />
accaduti e prendono in considerazione<br />
crimini di ogni genere. In onda<br />
nel 1965, due anni dopo la sospensione<br />
della fortunata serie Gli Intoccabili,<br />
F.B.I. non ottenne lo stesso successo<br />
del <strong>telefilm</strong> che raccontava le gesta<br />
dell’agente federale Elliot Ness. Ne sono<br />
protagonisti: Efrem Zimbalist jr. nei<br />
panni dell’ispettore Lewis Erskine, un<br />
uomo integerrimo e dallo scarso hu<br />
334<br />
mour; Philip Abbott è l’agente Arthur<br />
Ward; Stephen Brooks interpreta il<br />
collega Jim Rhodes; Lynn Loring è<br />
Barbara Erskine, la figlia di Lewis della<br />
quale si innamora Rhodes. Al termine<br />
di alcuni episodi Zimbalist appare<br />
con alcune foto di ricercati dell’F.B.I.<br />
per dimostrare la veridicità delle storie<br />
e per chiedere un aiuto ai telespettatori<br />
per la loro cattura. A riprova del<br />
beneplacito del Federal Bureau, alcune<br />
scene sono state girate all’interno<br />
del quartier generale di Washington.<br />
Quinn Martin è il produttore esecutivo.<br />
Philip Abbott compare anche dietro la<br />
macchina da presa. Il tema musicale è<br />
composto da Bronislaw Kaper; la colonna<br />
sonora è firmata da Richard<br />
Markowitz. Tra le molte guest-stars<br />
che si succedono: Robert Duvall, Burt<br />
Reynolds, Bruce Dern, Leslie Nielsen,<br />
Gene Hackman, Telly Savalas, Martin<br />
Sheen, James Caan, Jeff Bridges, Diane<br />
Keaton, Michael Douglas, Tom Selleck,<br />
Charles Bronson e Harvey Keitel.<br />
Sarà un caso, ma la serie è stata sospesa<br />
nel 1974, in seguito allo scetticismo<br />
che ha colpito l’opinione pubblica<br />
americana dopo il “Watergate”. Negli<br />
anni ’80 è stato girato un sequel (F.B.I.<br />
Oggi), con protagonista Mike Connors<br />
(Mannix) nei panni dell’investigatore<br />
federale Ben Slater.<br />
FBI – Franco Bertolazzi Investigatore<br />
Con: Ugo Tognazzi, Umberto<br />
Spadaro, Margot Trooger, Claudia Butenuth,<br />
Benjamin Lev. Produzione:<br />
Italia, 1970, poliziesco, colore (6/60’).<br />
Ugo Tognazzi dirige sé stesso in una<br />
serie poliziesca giallo-rosa in cui interpreta<br />
un detective privato italiano alla<br />
Colombo, confusionario ma efficace.<br />
Nel corso delle indagini gli danno una<br />
mano il suocero Domenico (Umberto<br />
Spadaro), la moglie Ines (Margot
335 Felicity<br />
Trooger), i figli Claretta (Claudia Butenuth)<br />
e Daniele (Benjamin Lev). Tra<br />
i casi affrontati: la sparizione di una<br />
promessa sposa il giorno delle nozze,<br />
una catena di furti, una rapina a mano<br />
armata e alcuni tentativi di corruzione.<br />
Tra i volti noti che compaiono nel serial<br />
si notano quelli di Franco Fabrizi,<br />
Marco Ferreri, Stefano Satta Flores ed<br />
Enzo Cannavale. Il soggetto e la sceneggiatura<br />
della serie sono firmati da<br />
Age e Scarpelli.<br />
F.B.I. oggi (Today’s F.B.I.) Con: Mike<br />
Connors, Joseph Cali, Carol Potter,<br />
Rick Hill, Harold Sylvester. Produzione:<br />
Usa, 1981, poliziesco, colore.<br />
COTTO<br />
Quindici anni dopo F.B.I. un sequel<br />
tenta di ripeterne il successo sempre<br />
con il beneplacito del Federal Bureau.<br />
Mike Connors, l’ex Mannix, interpreta<br />
Ben Slater, un agente federale con<br />
ventun anni di esperienza sulle spalle<br />
che ha il compito di coordinare l’attività<br />
di quattro giovani colleghi: Nick<br />
Frazier (Joseph Cali), un asso nell’infiltrarsi<br />
tra le file nemiche; Maggie<br />
Clinton (Carol Potter), tiratrice scelta<br />
ed esperta psicologa; Al Gordean<br />
(Rick Hill), spericolato arrampicatore;<br />
Dwayne Thompson (Harold Sylvester),<br />
ex ufficiale della Marina. I cinque<br />
protagonisti sono così zelanti che<br />
“Tv Guide” ha scritto che “potrebbero<br />
vendere latte negli spot che interrompono<br />
il <strong>telefilm</strong>”. La produzione è firmata<br />
da Christopher Morgan.<br />
F.B.I. – Protezione famiglia (Cover<br />
me – Based on the true life of an<br />
F.B.I. family) Con: Peter Dobson, Melora<br />
Hardin, Cameron Richardson,<br />
Antoinette Picatto, Michael Angarano.<br />
Produzione: Usa, 2000, poliziesco, colore<br />
(25/60’).<br />
“Quando ho rivelato come sono cresciuto,<br />
la gente non ci credeva. Qualcuno<br />
mi chiese perché non mi sia ribellato<br />
o abbia rifiutato, ma può un ragazzo<br />
nato in un circo rifiutarsi di lanciarsi<br />
con il trapezio…?”: così l’undicenne<br />
Chance, il più piccolo della<br />
“stramba” famiglia Arno protagonista<br />
del <strong>telefilm</strong> che racconta la loro vera<br />
storia. Sì, perché gli Arno sembrano<br />
normali, ma sotto sotto sono tutti infiltrati<br />
dell’F.B.I. con l’intento di smascherare<br />
organizzazioni criminali e<br />
mafiose. A cominciare dal capo-famiglia<br />
Danny (Peter Dobson), agente del<br />
Federal Bureau che per proteggere i<br />
propri cari li assolda in blocco “in prima<br />
linea”: la moglie Barbara (Melora<br />
Hardin), oltre ad allevare tre figli adolescenti<br />
e a preparare lo stufato, si<br />
sbatte a incastrare narcotrafficanti o<br />
spie pericolose; non sono da meno la<br />
sedicenne Celeste (Cameron Richardson),<br />
incurabile romantica; la spavalda<br />
quindicenne Ruby (Antoinette Picatto)<br />
e il dispettoso undicenne Chance<br />
(Michael Angarano). L’ideatore Shaun<br />
Cassidy firma altresì da produttore<br />
esecutivo, in quest’ultima veste in<br />
compagnia di Philip Gerson e David<br />
Eick. La colonna sonora è affidata a<br />
Jon Ehrlich. Le riprese sono state effettuate<br />
tra San Diego (California) e<br />
Salt Lake City (Utah). Per promuovere<br />
la serie, la rete Usa Network ha lanciato<br />
un concorso in cui il vincitore estratto<br />
si aggiudicava una valigetta da “perfetta<br />
spia” del valore di 5000 dollari,<br />
contenente un computer portatile, un<br />
camcorder, una fotocamera digitale,<br />
un palmare, un lettore DVD e, immancabile,<br />
un binocolo che avrebbe fatto<br />
rodere dall’invidia James Bond.<br />
Felicity (Id.) Con: Keri Russell, Scott<br />
Speedman, Scott Foley, Amy Jo John
Felix 336<br />
son, Tangi Miller, Amanda Foreman,<br />
Greg Grunberg, Erich Anderson, Eve<br />
Gordon, Ian Gomez. Produzione: Usa,<br />
1998, drammatico, colore (84/60’).<br />
CULT<br />
Uno <strong>dei</strong> <strong>telefilm</strong> generazionali più delicati<br />
e intensi degli ultimi anni segue il<br />
passaggio dalla provincia alla città,<br />
dall’adolescenza alla maturità, della<br />
diciassettenne Felicity Porter (Keri<br />
Russell). Giunta dalla California a<br />
New York sulle orme del bramato Ben<br />
Covington (Scott Speedman), la nostra<br />
affronta nel contempo gli studi e<br />
questioni di cuore: tra le ultime, spicca<br />
la relazione con Noel Crane (Scott Foley),<br />
destinata a trascinarsi per un bel<br />
po’; se il primo sembra rifiutarla, il secondo<br />
se ne innamora (ma è già fidanzato<br />
con una ragazza di Chicago). Le<br />
conviventi di Felicity nella Grande<br />
Mela sono le coetanee Julie Emrick<br />
(Amy Jo Johnson), arrivata a New<br />
York per cercare la sua vera madre;<br />
Elena Tyler (Tangi Miller), di umili<br />
origini ma svezzata dalla vita e l’evanescente<br />
Meghan (Amanda Foreman).<br />
Sean Blumberg (Greg Grunberg) è l’amico<br />
arrivista di Ben e il proprietario<br />
dell’esclusivo loft di Soho dove convivono;<br />
Edward e Barbara Porter (interpretati<br />
rispettivamente da Erich Anderson<br />
ed Eve Gordon) sono i genitori<br />
della protagonista; Ian Gomez è Javier<br />
Clemente Quintata, il capo di Felicity<br />
al ristorante dove lavora part-time. Tra<br />
i vari intrecci e sviluppi: la ragazza di<br />
Noel si trasferisce da Boston e Felicity<br />
decide di perdere la verginità con uno<br />
studente d’arte; Julie si mette con Ben<br />
ma quest’ultimo s’invaghisce alla fine<br />
della protagonista; Javier chiude il locale<br />
e si trasferisce in Spagna con il<br />
suo amante. Il taglio introspettivo della<br />
serie è esaltato dalle considerazioni<br />
che Felicity registra in audiocassetta e<br />
spedisce alla sua amica Sally a Santa<br />
Fe al termine di ogni puntata. Gli ideatori<br />
J.J. (Jeffrey) Abrams e Matt Reeves<br />
sono altresì produttori esecutivi al<br />
fianco di Ron Howard, Brian Grazer,<br />
Tony Krantz, Jennifer Levin, Laurie<br />
McCarthy, Ed Redlich. Il tema musicale<br />
composto da Larry Klein e dallo<br />
stesso Abrams è cantato da Amy Jo<br />
Johnson; tra le canzoni che sfilano nella<br />
colonna sonora si ascoltano tra gli<br />
altri Sarah McLachlan, Peter Gabriel,<br />
Lauryn Hill, i Pretenders, i R.E.M.,<br />
Eagle Eye Cherry. La top-model Tyra<br />
Banks compare da guest-star, così come<br />
John Ritter e, nei panni di sé stesso,<br />
Lionel Richie. Per gli amanti del gossip,<br />
Jennifer Garner – al fianco di<br />
Abrams nel successivo Alias (2001) e<br />
qui nel ruolo di Hannah, la fidanzata di<br />
Noel – ha conosciuto sul set il suo futuro<br />
marito Scott Foley, salvo poi divorziare<br />
dopo due anni e mezzo di matrimonio.<br />
La serie ha vinto un Emmy<br />
Award, un ALMA Award, un Artios e un<br />
Golden Globe, quest’ultimo assegnato<br />
alla meritevole Keri Russell.<br />
Felix (Felix – A Family’s Best<br />
Friend/Felix – ein Freund fürs Leben)<br />
Con: Alexander Pelz, Elisabeth Niederer,<br />
Marc Diele, Nadine Neumann.<br />
Produzione: Germania, 1997, avventura,<br />
colore (13/60’).<br />
Sull’onda del successo de Il commissario<br />
Rex, un altro cane che abbaia con<br />
accento tedesco. Tutto ha inizio il giorno<br />
del trasloco della famiglia Konig,<br />
che ha deciso di trasferirsi a Bonn. Nel<br />
corso del viaggio, un San Bernardo attraversa<br />
loro la strada: dopo le prime<br />
perplessità, i quattro familiari decidono<br />
di farlo salire a bordo e di iniziare<br />
con lui una nuova vita. Giorno dopo<br />
giorno Felix fa amicizia con il giovane<br />
Tim (Marc Diele) e la sorella Julia
337 Ferris Bueller<br />
(Nadine Neumann), nonché con la<br />
mamma Ellen (Elisabeth Niederer) e<br />
con il capo-famiglia, l’avvocato Arnold<br />
Konig (Alexander Pelz). Giorno<br />
dopo giorno, il cagnone protagonista si<br />
adopera per conquistare la loro fiducia:<br />
come quella volta che salva Tim<br />
da un incendio, o come quell’altra in<br />
cui ritorna a casa con una neonata abbandonata,<br />
per non parlare di quando<br />
si innamora di una barboncina con tanto<br />
di pedigree o di quando libera alcuni<br />
suoi colleghi “di pelo” dalla minaccia<br />
della vivisezione. Tra un’avventura e<br />
l’altra, Felix diventa il compagno insostituibile<br />
della vita <strong>dei</strong> Konig, costretti<br />
ad ammettere che con la sua presenza<br />
anche una città come Bonn sembra diventare<br />
un luna-park pieno di divertimenti.<br />
Felix è interpretato dall’americano<br />
Gator, già star acclamata del secondo<br />
capitolo cinematografico di<br />
Beethoven. La serie è prodotta da RTL.<br />
Fenice, La (The Phoenix) Con: Judson<br />
Scott, Richard Lynch, E.G. Marshall.<br />
Produzione: Usa, 1982, fantastico,<br />
colore (5/60’).<br />
Judson Scott è il protagonista di una<br />
serie fantasy che racconta le gesta di<br />
Bennu, un essere misterioso che è stato<br />
spedito sulla terra 1500 anni fa. La sua<br />
missione è alquanto singolare: trovare<br />
la donna che salverà lui e i terrestri. Richard<br />
Lynch veste i panni di Preminger,<br />
un agente federale che insegue<br />
Bennu credendolo un vecchio astronauta;<br />
E.G. Marshall è invece il dottor<br />
Frazier, uno scienziato ricercatore.<br />
Mark Carliner firma da produttore. La<br />
colonna sonora è composta da Arthur<br />
B. Rubenstein.<br />
Fermate il colpevole Con: Giancarlo<br />
Zanetti, Stefano Santospago,<br />
Maria Grazia Grassini, Isabella Gold<br />
man, Sergio Graziani, Lorenza Guerrieri.<br />
Produzione: Italia, 1979, poliziesco,<br />
colore (10/30’).<br />
Come ne Gli ultimi cinque minuti<br />
(1958-1975), il racconto s’interrompe<br />
prima della scoperta del colpevole, in<br />
questo caso prima che metta in atto il<br />
suo piano omicida: la linea passa alla<br />
Domenica In di Corrado il quale, oltre<br />
ad avere tre concorrenti in studio, interpella<br />
i telespettatori che da casa forniscono<br />
l’identikit di chi “deve essere<br />
fermato”. Le dieci vicende – scritte da<br />
Mario Casacci e Alberto Ciambricco –<br />
si svolgono tutte a Villa Drago, sul Lago<br />
di Como, tra il 1850 e il 1970. “È un<br />
luogo singolare che abbiamo inventato<br />
noi – ha scritto la coppia di autori già<br />
dietro il bianco trench del tenente Sheridan<br />
– in cui nell’arco di oltre un secolo<br />
si sono svolte storie molto diverse<br />
tra loro, ma con una comune dinamica<br />
che sfocia in una situazione culminante:<br />
sta per essere consumato un delitto<br />
o se n’è messa a punto l’esecuzione”.<br />
Giancarlo Zanetti, Stefano Santospago,<br />
Maria Grazia Grassini, Isabella<br />
Goldman, Sergio Graziani e Lorenza<br />
Guerrieri è il cast fisso che di volta in<br />
volta interpreta personaggi diversi in<br />
epoche successive. Dopo le risposte<br />
<strong>dei</strong> concorrenti, il racconto filmato riprende<br />
e si conclude con la verifica di<br />
chi era in effetti il colpevole da fermare.<br />
“In queste dieci storie – chiosano<br />
Casacci e Ciambricco – non compare<br />
mai la polizia: semmai gli inquirenti<br />
sono i telespettatori”.<br />
Ferris Bueller (Id.) Con: Charlie<br />
Schlatter, Brandon Douglas, Sam<br />
Freed, Cristine Rose, Richard Riehle,<br />
Amy Dolenz, Jennifer Aniston. Produzione:<br />
Usa, 1990, sit-com, colore<br />
(13/30’).<br />
Il film di John Hughes Una pazza gior
15/Love 338<br />
nata di vacanza (1986) diventa serial<br />
grazie alla riduzione televisiva di John<br />
Masius, vincitore di due Emmy Award<br />
per la serie A cuore aperto (1982). Protagonista<br />
è sempre Ferris Bueller<br />
(Charlie Schlatter prende il posto di<br />
Matthew Broderick, protagonista della<br />
pellicola), studente della Ocean<br />
Park High School di Santa Monica.<br />
Scanzonato, intelligente, disponibile,<br />
generoso, irresistibile: il diciassettenne<br />
Ferris vive la sua vita e quella di chi<br />
gli sta intorno da leader assoluto. Tutti<br />
lo seguono, tutti lo adorano. Tutti tranne<br />
il preside della scuola, Ed Rooney<br />
(Richard Riehle) e la sorella maggiore<br />
Jeannie (Jennifer Aniston), invidiosa<br />
delle gesta del fratello. Sei a caccia di<br />
un pass per il parcheggio? Vorresti<br />
cambiare corso? Vorresti conoscere le<br />
domande del compito in classe di domani?<br />
Non c’è problema, ci pensa Ferris.<br />
Ad aiutarlo nelle sue avventure gli<br />
fa da spalla il fedele Cameron (Brandon<br />
Douglas), mentre i genitori Bill e<br />
Barbara Fueller (Sam Freed e Cristine<br />
Rose) sorvegliano con compiacenza<br />
l’eroe che si ritrovano tra le mura domestiche.<br />
Amy Dolenz interpreta<br />
Sloan Peterson, la ragazza <strong>dei</strong> desideri<br />
di Ferris. La sit-com è andata in onda<br />
anche con il titolo di Su e giù per il college;<br />
si tratta della seconda serie del<br />
1990 – insieme a Parker Lewis – a essere<br />
tratta dal film di John Hughes.<br />
15/Love (Id.) Con: Vadim Schneider,<br />
Jaclyn Linetsky, Laurence Leboeuf,<br />
Meaghan Rath, Max Walker, Sarah-<br />
Jeanne Labrosse, Amanda Crew,<br />
Nwamiko Madden, Thierry Ashanti,<br />
Charles Powell. Produzione: Canada/Francia,<br />
2004, drammatico, colore<br />
(26/30’).<br />
Riflettori accesi sugli allievi della Cascadia<br />
Academy, la prestigiosa scuola<br />
di tennis della regione canadese del<br />
Quebec. Tra uno smash e un matchpoint,<br />
l’amore arriva quasi sempre in<br />
demi-volée, con gli ormoni che rimbalzano<br />
come palline da tennis. Uniche<br />
controindicazioni dell’accademia:<br />
la retta salatissima (48.000 dollari,<br />
molto più di quanto alcuni possano<br />
permettersi), il coprifuoco (alle 23), la<br />
tolleranza zero sui contatti e gli scambi<br />
con l’altro sesso (ma, come si è già accennato,<br />
i ragazzi trovano comunque il<br />
modo per flirtare). I protagonisti della<br />
serie franco-canadese sono le compagne<br />
di stanza Meghan O’Connor (Jaclyn<br />
Linetsky), ligia alle regole dell’accademia,<br />
e il talento naturale Adena<br />
Stiles (Meaghan Rath); Sebastien<br />
Dube (Vadim Schneider), il quale nasconde<br />
le sue umili origini e ha il padre<br />
che lavora sodo per pagargli la retta;<br />
Cody Meyers (Laurence Leboeuf); il<br />
belloccio californiano Squib Furlong<br />
(Max Walker), con alcuni scheletri<br />
nell’armadio; la ricca dodicenne prodigio<br />
Sunny Capuduca (Sarah-Jeanne<br />
Labrosse); il presuntuoso Cameron<br />
White (Nwamiko Madden); la bella<br />
Tannis McTaggart (Amanda Crew),<br />
con una volontà di ferro e una gran voglia<br />
di imporsi. A tutti loro si uniscono<br />
il coach Artie Gunnerson (Thierry<br />
Ashanti) e il presidente della Cascadia,<br />
Harold Bates (Charles Powell). Come<br />
in Phenom (1993), il tennis è visto come<br />
una metafora della vita, anche se in<br />
questo caso sono stati i personaggi reali<br />
a essere colpiti dallo smash del destino:<br />
Schneider e Linetsky sono deceduti in<br />
un incidente stradale l’8 settembre<br />
2003. Derek Schreyer e Karen Troubetzkoy<br />
sono gli ideatori della serie che<br />
firmano altresì da produttori esecutivi<br />
assieme a Olivier Brémond e Arnie<br />
Gelbart. La colonna sonora è composta<br />
da Ned Bouhalassa e da Spek.
339 Filo nel passato, Un<br />
Fifty/Fifty (Partners in crime) Con:<br />
Lynda Carter, Loni Anderson, Walter<br />
Olkewicz, Leo Rossi, Eileen Heckart.<br />
Produzione: Usa, 1984, poliziesco, colore<br />
(13/60’).<br />
Raymond Dashiell Caulfield, un investigatore<br />
privato che passa a miglior vita,<br />
lascia in eredità l’attività di San<br />
Francisco alle sue due ex mogli: la fotografa<br />
freelance Carole Stanwyck<br />
(Lynda Carter) e la suonatrice di viola<br />
Sydney Kovack (Loni Anderson). Al<br />
loro fianco, l’assistente Harmon Shane<br />
(Walter Olkewicz), il tenente Vronsky<br />
(Leo Rossi) e Jeanine (Eileen Heckart),<br />
la madre del defunto che possiede una<br />
libreria del mistero. La serie è andata in<br />
onda in Italia anche con il titolo di In<br />
due s’indaga meglio. Ken Heller compone<br />
la colonna sonora.<br />
Figli dell’ispettore, I Con: Fabio Testi,<br />
Natasha Hovey. Produzione: Italia,<br />
1985, avventura/poliziesco, colore.<br />
Tratta dai racconti di Piero Marcolini,<br />
la serie racconta le indagini di Flip, Ric<br />
e Fabi, i tre figli dell’ispettore interpretato<br />
da Fabio Testi: dallo spaccio di<br />
droga ai segreti industriali, il trio di<br />
giovani protagonisti si muove per le<br />
strade di Verona. Natasha Hovey è tra<br />
le altre presenze fisse del cast.<br />
Figli del vento, I (Born to the Wind)<br />
Con: Emilio Delgado, AMartinez, Rose<br />
Portillo, Will Sampson, Linda Redfearn,<br />
Guillermo San Juan, Dehl Berti.<br />
Produzione: Usa, 1982, avventura, colore<br />
(4/60’).<br />
I figli del vento del titolo sono un piccolo<br />
gruppo di indiani americani al<br />
centro di un serial on the road ambientato<br />
nel 1800, prima dell’arrivo <strong>dei</strong><br />
“visi pallidi”. Tra gli altri protagonisti:<br />
Emilio Delgado è Toro bianco (White<br />
Bull), A Martinez interpreta Lupo cat<br />
tivo (Low Wolf), Rose Portillo veste i<br />
panni di Stella di fuoco (Star Fire),<br />
Will Sampson è Orso dipinto (Painted<br />
Bear), Linda Redfearn prende il nome<br />
di Donna della prateria (Prairie Woman),<br />
Guillermo San Juan è Due Falchi<br />
(Two Hawks), Dehl Berti interpreta<br />
Una piuma (One Feather). I.C. Rapoport<br />
è il produttore della serie. La<br />
musica originale è composta da Bob<br />
Summers.<br />
Filo nel passato, Un (Nowhere<br />
Man) Con: Bruce Greenwood. Produzione:<br />
Usa, 1995, avventura, colore<br />
(25/60’; 1/90’).<br />
Serie che coniuga la fuga on the road<br />
de Il fuggiasco (1963) con la ricostruzione-indagine<br />
del passato propria di<br />
Coronet Blue (1967): Thomas Veil<br />
(Bruce Greenwood) è un fotoreporter<br />
di Chicago che si ritrova la vita sconvolta<br />
da un giorno all’altro. Tutto ha<br />
inizio quando il nostro esce da una mostra<br />
<strong>dei</strong> suoi lavori fotografici per andare<br />
al ristorante con la moglie; ritornando<br />
dal bagno, Veil scopre che la<br />
consorte è scomparsa e il loro tavolo è<br />
stato occupato da un’altra coppia; rientrato<br />
a casa, viene a conoscenza che la<br />
moglie è sposata con un altro uomo; il<br />
migliore amico finge di non conoscerlo;<br />
la carta di credito è stata annullata;<br />
alla mostra sparisce un’immagine, intitolata<br />
Hidden Agenda, che riproduceva<br />
un’esecuzione avvenuta in una<br />
giungla in America Centrale. Con il<br />
passare delle ore, il protagonista realizza<br />
di essere al centro di un intrigo internazionale<br />
(alla Hitchcock) e inizia una<br />
fuga disperata conscio che per uscirne<br />
vivo deve ritrovare quella scheggia del<br />
passato che l’ha compromesso a tal<br />
punto. Tobe Hooper è tra i registi della<br />
serie. L’ideatore Lawrence Hertzog e<br />
Stan Rogow firmano da produttori ese
Finalmente soli<br />
cutivi. Mark Snow stende un tappeto di<br />
note lungo la fuga del protagonista.<br />
Carrie-Anne Moss appare in un cameo.<br />
Un episodio è il remake della serie Il<br />
prigioniero, a cui il <strong>telefilm</strong> s’ispira per<br />
quanto riguarda la paranoia strisciante:<br />
Veil viene condotto in un villaggio-prigione<br />
per tutti quelli come lui, uomini<br />
senza un passato e senza un gran futuro.<br />
“Tv Guide” ha eletto la serie quale<br />
“coolest cult hit” del 1995. Le riprese<br />
sono state effettuate a Portland, nell’Oregon.<br />
Tobe Hooper è tra i registi.<br />
Finalmente soli Con: Gerry Scotti,<br />
Maria Amelia Monti, Rosalina Neri,<br />
Alessandro De Padova, Elisabetta<br />
Saccani, Nicola Pistoia, Graziella Porta,<br />
Marta Iacopini. Produzione: Italia,<br />
1999, sit-com, colore (90/30’).<br />
Sfuggito dalla figura materna interpretata<br />
da Delia Scala in Io e la mamma<br />
(1996), Gigi Mantelli (Gerry Scotti)<br />
decide di sposarsi in uno spin-off che<br />
prevede, oltre alla consorte, l’ingombrante<br />
presenza di una suocera ficcanaso.<br />
Il protagonista, dopo aver dato<br />
una radicale svolta alla sua vita, si ritrova<br />
a convivere, oltre che con la moglie<br />
Alice (Maria Amelia Monti), con<br />
la soffocante suocera Wanda (Rosalina<br />
Neri), gelosa della figlia e della sua intimità;<br />
sebbene non abiti con la coppia<br />
di sposini, la madre della moglie diventa<br />
opprimente a tal punto che Gigi<br />
si rifiuta di chiamarla “mamma” e le si<br />
rivolge con il “Lei”. Il protagonista<br />
trova tuttavia conforto tra le braccia<br />
della tenera mogliettina che, come<br />
suggerisce il nome, vive un po’ in un<br />
suo “paese delle meraviglie”: impiegata<br />
in un’agenzia di viaggio, Alice è<br />
talmente distratta da mandare turisti in<br />
bermuda in Alaska e quelli con i passamontagna<br />
alle Maldive. Successivamente,<br />
mentre Gigi prosegue la sua at<br />
340<br />
tività di dentista, Alice trova lavoro come<br />
tassista. La coppia, quando è “finalmente<br />
sola”, dà i suoi frutti: la convivenza<br />
si fa più numerosa con l’arrivo<br />
<strong>dei</strong> figli Riccardino (Alessandro De<br />
Padova) e Nicoletta (Elisabetta Saccani).<br />
A rovinare ancora di più la quiete<br />
<strong>dei</strong> Mantelli ci pensano anche il vicino<br />
Spartaco (Nicola Pistoia) e la portinaia<br />
dello stabile (interpretata da Graziella<br />
Porta). Marta Iacopini veste i panni di<br />
Silvia, l’assistente di Gigi. Il produttore<br />
esecutivo della sit-com è Nanni<br />
Mandelli; come in Io e la mamma, le<br />
musiche sono affidate a Flavio Premoli<br />
della PFM.<br />
Firehouse Squadra 23 (Firehouse)<br />
Con: James Drury, Richard Jaeckel,<br />
Mike DeLano, Bill Overton, Scott<br />
Smith, Brad Davis. Produzione: Usa,<br />
1974, avventura, colore (13/30’).<br />
Un anno dopo la chiusura del fortunato<br />
Squadra emergenza, un serial riaccende<br />
i riflettori (e le fiamme) su un’equipe<br />
di pompieri di Los Angeles: se nella<br />
serie precedente si raccontavano le imprese<br />
della Squadra 51, qui diventa<br />
protagonista l’Unità 23. Ne fanno parte<br />
un gruppo di uomini senza paura: il<br />
capitano Spike Ryerson (James<br />
Drury), il vice Hank Myers (Richard<br />
Jaeckel), i pompieri Sonny Capito<br />
(Mike DeLano), Cal Dakin (Bill Overton),<br />
Scotty Smith (Scott Smith) e Billy<br />
DelZell (Brad Davis). Sebbene nessuno<br />
della produzione lo abbia mai<br />
ammesso, il <strong>telefilm</strong> trae origine dal<br />
romanzo-verità best-seller Report<br />
from Engine Co. 82 del 1972. Aaron<br />
Spelling, Leonard Goldberg e Richard<br />
Berg formano il tris di produttori esecutivi.<br />
Billy Goldenberg è l’autore della<br />
colonna sonora.<br />
Fitz (Id.) Con: Robert Pastorelli, Ca
341 Flamingo Road<br />
rolyn McCormick, Josh Hartnett, R.<br />
Lee Ermey, Angela Featherstone. Produzione:<br />
Usa, 1997, poliziesco, colore<br />
(16/60’).<br />
Brillante criminologo sui luoghi <strong>dei</strong><br />
delitti, Gerry “Fitz” Fitzgerald (Robert<br />
Pastorelli) conduce una vita privata da<br />
dimenticare nel fondo di una delle sue<br />
molte bottiglie scolate. Nonostante<br />
riesca a penetrare nella mente <strong>dei</strong> criminali<br />
più inafferrabili, non ce la fa a<br />
decifrare la psiche più complicata di<br />
tutte: la sua. E così la relazione con la<br />
moglie Judith (Carolyn McCormick) e<br />
il figlio Michael (Josh Hartnett) risulta<br />
spesso tesa. Non meno controversi i<br />
rapporti in ufficio con il detective<br />
Danny Watlington e il tenente Fry (R.<br />
Lee Ermey); l’unica per la quale Fitz<br />
nutre rispetto è l’ambiziosa investigatrice<br />
Hannah Tyler (Angela Featherstone),<br />
la quale ricambia con l’attrazione.<br />
La serie è il remake americano<br />
del <strong>telefilm</strong> inglese Cracker (1993,<br />
inedito in Italia), in cui Eddie Coltrane<br />
interpretava il protagonista. James<br />
Steven Sadwith e Scott M. Siegler firmano<br />
da produttori esecutivi.<br />
Fitzpatricks, I (The Fitzpatricks)<br />
Con: Bert Kramer, Mariclare Costello,<br />
Clark Brandon, Kristy McNichol, Michele<br />
Tobin, Sean Marshall, Derek<br />
Wells, Helen Hunt. Produzione: Usa,<br />
1977, drammatico, colore (13/60’).<br />
Una delle molte serie familiari della<br />
stagione 1977-1978 racconta il menage<br />
<strong>dei</strong> Fitzpatrick, una famiglia della<br />
middle-class di Flint, nel Michigan.<br />
Ne fanno parte: Mike Fitzpatrick (Bert<br />
Kramer), che lavora in una acciaieria;<br />
la moglie Maggie (Mariclare Costello),<br />
incinta del quinto figlio. Gli altri<br />
quattro sono il sedicenne Sean (Clark<br />
Brandon), il quindicenne Jack (Kristy<br />
McNichol), la quattordicenne Mau<br />
reen (Michele Tobin) e il decenne Max<br />
(Sean Marshall). Completano il cast:<br />
Derek Wells nei panni di R.J., l’amico<br />
di colore di Max; Helen Hunt in quelli<br />
della bella vicina teenager Kerry. Detroit<br />
è il nome del cane di famiglia.<br />
John Sacret Young, creatore della serie,<br />
compare saltuariamente dietro la<br />
macchina da presa; Philip Mandelker<br />
firma da produttore esecutivo; John<br />
Rubinstein e Fred Werner sono gli autori<br />
della colonna sonora.<br />
Five Mile Creek (Id.) Con: Jay Kerr,<br />
Rod Mullinar, Liz Burch, Louise Caire<br />
Clark, Priscilla Weems, Nicole Kidman.<br />
Produzione: Australia, 1984, avventura,<br />
colore (39/60’).<br />
Basata sul romanzo di Louis L’Amour<br />
The Cherokee Trail, la serie è ambientata<br />
nell’Australia dell’Ottocento,<br />
quando la terra <strong>dei</strong> canguri era sogno di<br />
pionieri in cerca di miniere d’oro. Con<br />
Madigan (Jay Kerr) e Jack Taylor (Rod<br />
Mullinar) istituiscono una linea di diligenze<br />
da Port Nelson a Wiga; Kate<br />
Wallace (Liz Burch) organizza una stazione<br />
intermedia a Five Mile Creek:<br />
qui conosce l’americana Maggie Scott<br />
(Louise Caire Clark), reduce da un<br />
naufragio con la figlia Hanna (Priscilla<br />
Weems); tra le due donne si instaura un<br />
rapporto di amicizia e collaborazione.<br />
Nicole Kidman compare nei panni di<br />
Annie. Il serial è girato tra Melbourne e<br />
le Frenchs Forest di Sydney. Douglas<br />
Netter firma da produttore esecutivo.<br />
Flamingo Road (Id.) Con: Howard<br />
Duff, Morgan Fairchild, Mark Harmon,<br />
John Beck, Cristina Raines,<br />
Woody Brown, Kevin McCarthy, Barbara<br />
Rush, Cynthia Sikes, Stella Stevens,<br />
Peter Donat. Produzione: Usa,<br />
1981, drammatico, colore (37/60’;<br />
1/90’).
Flash 342<br />
Basato sul romanzo omonimo del<br />
1949 di Robert Wilder, anticipato dal<br />
film Viale Flamingo (1949) di Michael<br />
Curtiz e da un film-tv nel 1980,<br />
il serial avvia la narrazione a partire<br />
dalla fine del tv-movie. Nella città di<br />
Truro, nella Florida del Sud, televisivamente<br />
a metà strada tra Dallas e<br />
Peyton Place, sono iscritti all’anagrafe:<br />
lo sceriffo Titus Semple (Howard<br />
Duff), il boss locale a conoscenza di<br />
molti misfatti della zona; la figlia<br />
Constance (Morgan Fairchild), che<br />
cambia gli uomini come fazzoletti;<br />
Fielding Carlyle (Mark Harmon), destinato<br />
a sposare Constance; l’imprenditore<br />
Sam Curtis (John Beck); la<br />
cantante di bordello Lane Ballou (Cristina<br />
Raines), che sposa Sam; Skipper<br />
Weldon (Woody Brown), il fratello di<br />
Constance; Claude Weldon (Kevin<br />
McCarthy); Eudora Weldon (Barbara<br />
Rush), la moglie di Claude; Sandy<br />
Swanson (Cynthia Sikes); la signora<br />
Lute-Mae Sanders (Stella Stevens), di<br />
cui Costance – come viene rivelato – è<br />
la figlia illegittima. Elmo Tyson (Peter<br />
Donat) è il direttore del “Clarion”, il<br />
giornale di Truro che, visti gli intrighi<br />
che la animano, assomiglia a “Novella<br />
2000”. Il climax della serie si raggiunge<br />
con l’arrivo del tycoon Michael Tyrone<br />
(David Selby), il quale finisce a<br />
letto sia con Constance che con Lute-<br />
Mae. In un crescendo di passioni, corruzione,<br />
giochi politici e finanziari,<br />
anche in questo feuilleton <strong>dei</strong> primi<br />
anni ’80 i cattivi sono i padroni della<br />
scena e, soprattutto, <strong>dei</strong> retroscena.<br />
Flamingo Road è la via principale,<br />
quella che attraversa la città e i suoi vizi.<br />
La traduzione televisiva del romanzo<br />
è ideata da Rita Lakin. Edward<br />
H. Feldman, Michael Fillerman e<br />
Lee Rich sono i produttori esecutivi.<br />
La colonna sonora è firmata da Char<br />
les Albertine, Gerald Fried e Elliot<br />
Kaplan.<br />
Flash (The Flash) Con: John Wesley<br />
Shipp, Amanda Pays, Joyce Hayser,<br />
Robert Shayne, Mike Genovese, Alex<br />
Desert, Deborah May. Produzione:<br />
Usa, 1990, avventura/fantastico, colore<br />
(21/60’; 1/120’).<br />
L’uomo mascherato più veloce del<br />
mondo sfreccia come un lampo in televisione.<br />
Flash nasce ufficialmente nel<br />
gennaio del 1940 grazie alla matita di<br />
Harry Lampert; ma la versione più famosa<br />
è quella del 1956 di Carmine Infantino,<br />
che disegna le vicissitudini di<br />
Barry Allen, un tranquillo scienziato<br />
della polizia criminale che viene contaminato<br />
durante un esperimento da<br />
una mistura chimica isotopica. È l’inizio<br />
del mito: dovendo rincorrere un<br />
autobus, Allen si accorge di superarlo<br />
a velocità supersonica mentre i suoi<br />
piedi fanno scintille. I tentativi di ritornare<br />
normale non hanno esiti positivi;<br />
neanche la collega e confidente Tina<br />
McGee riesce a trovare un antidoto.<br />
Ma dopo pochi giorni suo fratello viene<br />
ucciso da una banda di malviventi e<br />
così lo scienziato decide di diventare<br />
Flash, un lampo di giustizia nella notturna<br />
e piovosa Central City, assai simile<br />
alla “Bat-maniana” Gotham City.<br />
Ogni super-eroe che si rispetti ha un<br />
costume degno del nome che porta:<br />
Flash veste una tuta aderente rossa<br />
fuoco con lo stemma di un lampo sul<br />
petto. Nella versione televisiva del fumetto<br />
l’uomo che abbatte la barriera<br />
del suono raggiungendo le 620 miglia<br />
all’ora s’incarna in John Wesley Shipp<br />
(popolare attore di soap quali Sentieri<br />
e Santa Barbara), mentre Tina, l’unica<br />
a conoscere la doppia identità di Allen,<br />
ha il bel volto di Amanda Pays. Successivamente<br />
il segreto di Allen/Flash
343 Flipper<br />
viene rivelato anche alla detective privata<br />
Megan Lockhart (Joyce Hyser) e<br />
a Reggie (Robert Shayne), il non vedente<br />
che riconosce Barry dalla voce.<br />
A completare il cast: il tenente Warren<br />
Garfield (Mike Genovese), il superiore<br />
di Allen; Julio Mendez (Alex Desert),<br />
l’assistente di Barry al laboratorio;<br />
Ruth Werneke (Deborah May), capo<br />
del laboratorio di Tina. Se la puntata-pilota<br />
è costata 6 milioni di dollari,<br />
25 mila dollari è valso il costume firmato<br />
da Robert Short, già creatore <strong>dei</strong><br />
trucchi di E.T. e premio Oscar per<br />
quelli di Beetlejuice. Sulla rossa tuta<br />
sono stati applicati complicati meccanismi<br />
su 30 sezioni diverse, dotate tutte<br />
di giunture in foamglas; il vestito di<br />
Flash ha evidenziato tuttavia un difetto:<br />
si consumava in fretta e a ogni puntata<br />
se ne sono resi necessari almeno 6.<br />
La “colpa” del trapasso in carne e ossa<br />
è <strong>dei</strong> produttori esecutivi Danny Bilson<br />
e Paul De Meo, che rispetto al fumetto<br />
hanno apportato qualche modifica:<br />
la love-story tra il protagonista e<br />
la bella Tina, che nelle strips sfocia nel<br />
matrimonio, si poggia più che altro<br />
sulla complicità; il fedele aiutante Kid<br />
Flash viene lasciato negli albi a riposare.<br />
La colonna sonora è affidata a<br />
Danny Elfman, che l’anno prima aveva<br />
accompagnato di note il Batman cinematografico<br />
di Tim Burton. Mark<br />
Hamill, l’ex Luke Skywalker di Guerre<br />
stellari, tenta di rivoluzionare la sua<br />
immagine nei panni del malvagio<br />
Trickster.<br />
Flesh ‘n’ Blood (Id.) Con: Lisa Darr,<br />
David Keith, Meghan Andrews, Chris<br />
Stacy, Perry Anzilotti, Peri Gilpin.<br />
Produzione: Usa, 1991, sit-com, colore<br />
(12/30’).<br />
Una sorta di Carramba, che sorpresa!<br />
a Baltimora, dove l’assistente di un<br />
procuratore distrettuale incontra dopo<br />
decenni il fratello che, da bambino, gli<br />
era stato sottratto per via di un’adozione.<br />
E così Rachel Brennan (Lisa Darr)<br />
riabbraccia il fratello terra-terra Arlo<br />
Weed (David Keith), che nel corso della<br />
lontananza ha messo al mondo i figli<br />
Beauty (Meghan Andrews) e King<br />
(Chris Stacy). Tra gli altri personaggi<br />
ricorrenti, si segnalano le figure di<br />
Marty Travers (Perry Anzilotti), collega<br />
di Rachel e la segretaria di quest’ultima,<br />
Irene (Peri Gilpin), che s’invaghisce<br />
di Arlo. Il tema musicale è composto<br />
e interpretato da Leon Russell e<br />
David Keith.<br />
Flipper (Flipper) Con: Brian Kelly,<br />
Luke Halpin, Tommy Norden, Ulla<br />
Stromstedt. Produzione: Usa, 1964,<br />
avventura, colore (88/30’).<br />
Uno degli animali più popolari del piccolo<br />
schermo deve la sua nascita al<br />
produttore Ivan Tors, specializzato in<br />
riprese acquatiche (vedi Avventure in<br />
fondo al mare). Flipper – “the seagoing<br />
equivalent of Lassie”, come ha<br />
scritto Alex McNeil in Total Television<br />
– è un delfino dalla straordinaria intelligenza<br />
che nuota nelle acque della riserva<br />
marina Coral Key Park in Florida.<br />
Qui intreccia le sue avventure con<br />
il capo del centro, Porter “Po” Ricks<br />
(Brian Kelly), i figli Sandy (Luke Halpin),<br />
di 15 anni e il decenne Bud<br />
(Tommy Norden), nonché con la biochimica<br />
Ulla Norstrand (Ulla Stromstedt).<br />
Sebbene nella serie si dichiari<br />
che Flipper è un maschio, il protagonista<br />
è interpretato da una delfina di nome<br />
Susie. Il serial ha conosciuto un sequel<br />
omonimo nel 1995, più incentrato<br />
su tematiche a sfondo sociale. Henry<br />
Vars compone il tema musicale e la colonna<br />
sonora. Burt Reynolds compare<br />
in un cameo.
Flipper 344<br />
Flipper (Id.) Con: Brian Wimmer,<br />
Colleen Flynn, Payton Haas, Jessica<br />
Alba, Gus Mercurio, Elizabeth Morehead,<br />
Scott Michaelson, Anja Coleby,<br />
Darrin Klimek, Tiffany Lamb,<br />
Craig Marriott, Laura Donaldson. Produzione:<br />
Usa, 1995, avventura, colore<br />
(44/60’).<br />
Sono passati più di trent’anni, eppure<br />
Flipper naviga ancora negli oceani televisivi<br />
alla ricerca di quel “cibo” che<br />
non si trova in nessun fondale: l’amicizia.<br />
Nel 1964, il suo antenato marino<br />
aveva imparato che uomini e delfini<br />
potevano comunicare senza parole: il<br />
cuore e l’istinto spiegavano più di ogni<br />
discorso. I gesti, gli sguardi, una carezza,<br />
un fruscio di pinna: tutto poteva<br />
servire per avvicinare due specie all’apparenza<br />
diverse ma in realtà molto<br />
simili. Oggi, nella Florida del Sud è dislocato<br />
uno degli istituti di ricerca marina<br />
più importanti e attrezzati del<br />
mondo, specializzato nello studio sulle<br />
capacità <strong>dei</strong> delfini di captare messaggi<br />
sonori. A capo del gruppo di scienziati<br />
e studiosi c’è il biologo marino<br />
Keith Ricks (Brian Wimmer), un uomo<br />
che vive più nell’acqua che sulla<br />
terraferma e che ha iniziato ad amare il<br />
mare proprio grazie alla leggenda di<br />
Flipper, il delfino che parlava agli uomini.<br />
Al suo fianco nelle ricerche, la<br />
scienziata Pam Blondel (Colleen<br />
Flynn), esperta in ecologia marina <strong>dei</strong><br />
delfini. La dottoressa, una donna attraente<br />
e divorziata, si è appena trasferita<br />
insieme al figlio quattordicenne<br />
Mike (Payton Haas), uno spirito ribelle<br />
come molti suoi coetanei. Nel corso<br />
del suo nuovo soggiorno, il ragazzo<br />
conosce una ragazzina del posto, Maya<br />
(Jessica Alba), che gli trasmette l’amore<br />
per il mare e per le creature che lo<br />
abitano. Tra loro e con loro nuota felice<br />
Flipper, pronto a fare rotta verso l’isti<br />
tuto oceanografico appena giunge un<br />
segnale, un S.O.S., un’avventura da vivere<br />
da protagonista e sulla cresta dell’onda,<br />
per poi scoprire che anche fuori<br />
dall’acqua ci sono “branchi di squali”.<br />
L’inquinamento marino, la pesca illegale<br />
con esplosivi, la comunicazione<br />
tra bambini autistici e i delfini: questi<br />
alcuni degli argomenti di un <strong>telefilm</strong><br />
che aldilà, dell’avventura accende i riflettori<br />
su temi sociali. Girato tra la<br />
Florida (Miami e Key West), l’Honduras,<br />
le Bahamas e l’Australia, il serial<br />
che coniuga avventura e amore per gli<br />
animali si avvale delle più moderne<br />
tecnologie di ripresa sia sopra che sotto<br />
il livello del mare. Per “catturare” la<br />
bellezza e la naturalezza <strong>dei</strong> delfini,<br />
nonché per salvaguardarli e per non disturbare<br />
il loro ecosistema, la produzione<br />
ha fatto miracoli: alcune controfigure<br />
sono state disegnate al computer<br />
per sostituirle nelle scene più pericolose,<br />
mentre copie “animatroniche” (sorta<br />
di pupazzi con una complicata struttura<br />
biomeccanica) sono state impiegate<br />
in studio per ricostruire i momenti<br />
più difficoltosi da riprendere. L’istituto<br />
oceanografico al centro della storia è il<br />
Dolphin Research Center di Grass<br />
Key, in Florida. Per girare le situazioni<br />
più spettacolari con il delfino sono stati<br />
mobilitati ben tre set di ripresa: uno<br />
sott’acqua (per le scene marine), uno<br />
su una piattaforma galleggiante (per riprendere<br />
l’emersione) e uno aereo (per<br />
il tuffo di Flipper). La coppia Wimmer-<br />
Flynn è già collaudata: i due si erano<br />
incontrati sul set del <strong>telefilm</strong> China<br />
Beach e su quello del film Surgelati<br />
speciali. I due giovani protagonisti,<br />
Payton Haas e Jessica Alba, sono invece<br />
al loro debutto assoluto. Nel secondo<br />
ciclo – intitolato Le nuove avventure<br />
di Flipper – il delfino nuota al fianco<br />
della barca di salvataggio di Cap Daul
345 Follyfoot<br />
ton (Gus Mercurio), della figlia biologa<br />
Jenn (Elizabeth Morehead) e degli<br />
aiutanti Dean Gregson (Scott Michaelson)<br />
e Holly Myers (Anja Coleby); l’azione<br />
si sposta a Bal Harbour Key; del<br />
cast originario sopravvive solo Jessica<br />
Alba (Maya è stata adottata da Pam);<br />
successivamente entrano in scena<br />
Mark Delany (Darrin Klimk), la vedova-biologa<br />
Alex Hampton (Tiffany<br />
Lamb) e i di lei figli Chris (Craig Marriott)<br />
e Jackie (Laura Donaldson). William<br />
Schwartz e Greg Strangis firmano<br />
da produttori esecutivi. Il regista è<br />
Tommy Lee Wallace. La colonna sonora<br />
è curata dalla coppia Cory Lerios-<br />
John D’Andrea, già insieme per le musiche<br />
del serial Baywatch (1989).<br />
Flo (Id.) Con: Polly Hollyday, Jim B.<br />
Baker, Sudie Bond, Joyce Bulifant,<br />
Leo Burmester, Stephen Keep, Lucy<br />
Lee Flippin, Geoffrey Lewis, Terry<br />
Wills, Mickey Jones. Produzione:<br />
Usa, 1980, sit-com, colore (29/30’).<br />
Spin-off di Alice (1976), il serial racconta<br />
la nuova vita dell’ex cameriera<br />
Flo Castleberry (Polly Hollyday) una<br />
volta uscita dalla serie originaria. In<br />
viaggio per cercare lavoro a Houston,<br />
la nostra decide di fermarsi nella natia<br />
Cowtown (Texas), dove apre un bar<br />
tutto suo e lo chiama “Flo’s Yellow<br />
Rose”. Tra coloro che vi fanno visita:<br />
Farley Waters (Jim B. Baker), il primo<br />
proprietario del locale; Velma (Sudie<br />
Bond), la mamma di Flo; Miriam<br />
(Joyce Bulifant), amica d’infanzia<br />
della protagonista; il pettegolo meccanico<br />
Randy (Leo Burmester); il pianista<br />
Les Kincaid (Stephen Keep); la<br />
sorella introversa Fran (Lucy Lee<br />
Flippin); il barista maschilista Earl<br />
Tucker (Geoffrey Lewis); l’ex fidanzato<br />
Wendell Tubbs (Terry Wills); il<br />
cliente abituale Chester (Mickey Jo<br />
nes). Hoyt Axton canta il tema musicale<br />
composto da Fred Werner. Jim<br />
Mulligan è il produttore esecutivo<br />
della sit-com.<br />
Flying Kiwi, The (Id.) Con: Siegfried<br />
Rauch, Estelle Woods, Peter Nicoll,<br />
George Henare, Judy Stairmand,<br />
Antony Blackett. Produzione: Australia/Nuova<br />
Zelanda, 1979, avventura,<br />
colore (26/30’).<br />
Il professor Larry Fischer (Siegfried<br />
Rauch) torna con i figli in Nuova Zelanda,<br />
nella casa che ha ereditato dalla<br />
moglie defunta. Per traslocare i nostri<br />
usano la vecchia auto “Kiwi”, appartenuta<br />
ad alcuni falsari che ci avevano<br />
nascosto le matrici <strong>dei</strong> soldi. Insieme<br />
al padre, i ragazzi iniziano a scoprire la<br />
cultura Maori e le tradizioni neozelandesi.<br />
Ai giovani fratelli Deborah<br />
(Estelle Woods) e Peter Fischer (Peter<br />
Nicoll), si uniscono i coetanei Ratu<br />
Rewiri (George Henare), Miriana Karaka<br />
(Judy Stairmand) e Marriott (Antony<br />
Blackett).<br />
Follyfoot (Id.) Con: Desmond<br />
Llewelyn, Arthur English, Steve Hodson,<br />
Gillian Blake. Produzione: Gran<br />
Bretagna, 1971, avventura/drammatico,<br />
colore (39/60’).<br />
Follyfoot è una fattoria realmente esistente<br />
a Whariedale nello Yorkshire,<br />
dove vengono ricoverati i cavalli malati:<br />
nel serial è gestita dal Colonnello<br />
(Desmond Llewelyn), un eccentrico<br />
ex ufficiale che si è ritirato a vita di<br />
campagna con il Pigro (Arthur English),<br />
un ex pugile, nonché con Steve<br />
(Steve Hodson) e la nipote Dora (Gillian<br />
Blake), lasciata alla sua responsabilità<br />
dopo che i genitori sono dovuti<br />
partire per il Sud Africa a causa degli<br />
impegni diplomatici del padre. Le avventure<br />
vertono sul rapporto delicato
Forever Knight<br />
che si instaura tra i quattro protagonisti,<br />
così come quello che si sviluppa<br />
tra il poker di personaggi e i cavalli. La<br />
serie, realmente girata nello Yorkshire<br />
tra Leeds e Harrogate, è basata sul romanzo<br />
Cobbler’s Dream (1963) di<br />
Monica Dickens, la nipote di Charles.<br />
Tony Essex firma da produttore esecutivo.<br />
Il tema musicale, “The Lightening<br />
Tree”, è eseguito dal gruppo The<br />
Settlers ed è entrato nelle classifiche<br />
inglesi nel 1971.<br />
Forever Knight (Id.) Con: Geraint<br />
Wyn Davies, John Kapelos, Nigel<br />
Bennett, Deborah Duchene, Gary Farmer,<br />
Catherine Disher, Natsuko Ohama,<br />
Lisa Ryder. Produzione: Canada,<br />
1992, fantastico, colore (71/60’).<br />
Serie fino all’ultimo “morso” sulle vicissitudini<br />
di Nick Knight (Geraint<br />
Wyn Davies), un vampiro del XIII secolo<br />
che si pente di 700 anni di malefatte<br />
per diventare un poliziotto <strong>dei</strong><br />
giorni nostri a Toronto. Impiegato alla<br />
squadra omicidi, Knight si muove di<br />
notte con l’odioso (e divertente) collega<br />
Don Schanke (John Kapelos): non è<br />
un caso che le vittime sulle quali indaga<br />
la coppia presentino tutte due forellini<br />
sul collo. Il protagonista associa i<br />
delitti in cui si imbatte a LaCroix (Nigel<br />
Bennett), colui che nella Parigi del<br />
1228 lo ha reso immortale istigandolo<br />
a succhiare il sangue di poveri innocenti.<br />
In una sorta di lotta senza tempo,<br />
i due immortali hanno un legame comune:<br />
la bella Janette (Deborah Duchene),<br />
ex fiamma di Knight e ora<br />
partner criminale di LaCroix. Tra i<br />
mortali del <strong>telefilm</strong>: il capitano di polizia<br />
Stonetree (Gary Farmer), il quale<br />
aiuta l’eccentrico detective per cercare<br />
di sedare le voci su un serial-killer dal<br />
canino facile; la patologa Natalie<br />
Lambert (Catherine Disher), la quale è<br />
346<br />
l’unica a conoscere la verità sul protagonista<br />
e cerca di donargli quella mortalità<br />
da lui agognata; la collega d’indagine<br />
Tracey Vetter (Lisa Ryder).<br />
Natsuko Ohama entra in scena nei<br />
panni del nuovo superiore di Knight, il<br />
capitano Amanda Cohen. La serie<br />
creata da James D. Parriott e Barney<br />
Cohen è interamente girata a Toronto.<br />
Parriott firma altresì da produttore esecutivo<br />
con Jon Slan. Fred Mollin compone<br />
la colonna sonora del serial. Per<br />
chi ama il genere, gli effetti speciali sono<br />
curati da Michael Kavanagh.<br />
Formula 1 (Formule 1) Con: Daniel<br />
Gélin, Manuel Gélin, Serge Dupire,<br />
Barbara Cupisti, Denis Savignat. Produzione:<br />
Francia/Canada/Portogallo,<br />
1987, avventura, colore (13/60’).<br />
Uomini, donne e motori sono al centro<br />
di una serie che racconta i dietro le<br />
quinte <strong>dei</strong> circuiti automobilistici: Joseph<br />
Sainclar (Daniel Gélin) e il figlio<br />
Luc (Manuel Gélin) hanno la passione<br />
per la Formula 1 e possiedono una scuderia.<br />
Daniel Hardy (Serge Dupire) è il<br />
primo pilota, canadese del Québec.<br />
Quando quest’ultimo s’infortuna in un<br />
incidente, Joseph chiede al figlio di sostituirlo.<br />
A loro si aggiunge Carla Di<br />
Lorenzo (Barbara Cupisti), una fotografa<br />
italiana che ha messo gli occhi su<br />
Luc. Denis Savignat interpreta Chazelles.<br />
Jean-Daniel Verhaeghe e Claude<br />
Heroux sono i produttori del serial,<br />
Nardo Castillo e Paul Planchon gli<br />
ideatori. Alain Prost compare in un cameo<br />
nei panni di sé stesso.<br />
Forti di Forte Coraggio, I (F Troop)<br />
Con: Ken Berry, Forrest Tucker, Larry<br />
Storch, Melody Patterson, Edward<br />
Everett Horton, Frank DeKova, Larry<br />
Storch. Produzione: Usa, 1965, sitcom/western,<br />
colore-b/n (65/30’).
347 Frank’s Place<br />
Un gruppo di cavalleggeri idioti e di<br />
indiani inetti è al centro di un serial che<br />
mette in farsa il genere western. Ken<br />
Berry è il capitano Wilton Parmenter,<br />
che nel 1866 viene assegnato al comando<br />
di Forte Coraggio nel Kansas<br />
dopo una promozione immeritata ricevuta<br />
nel corso della Guerra Civile. La<br />
fortezza si ritrova accerchiata da tutte<br />
le parti dai nativi americani. Forrest<br />
Tucker interpreta il sergente Morgan<br />
O’Rourke, commerciante di souvenir<br />
indiani a cui sta sempre “incollato” il<br />
fedele caporale Randolph Agarn (Larry<br />
Storch); Melody Patterson, che aveva<br />
solo sedici anni quando la serie ebbe<br />
inizio, veste i panni della pistolera<br />
Wrangler Jane; Larry Storch è il caporale<br />
Randolf Agarn, l’aiutante di O’-<br />
Rourke. Completano il cast Edward<br />
Everett Horton nel ruolo di Roaring<br />
Chicken (ovvero Pollo Ruggente), lo<br />
stregone degli Hekawi e Frank DeKova<br />
sotto le penne di Aquila Selvaggia,<br />
il capo-tribù. Il <strong>telefilm</strong> è creato da Richard<br />
Bluel e prodotto da Hy Averback<br />
e da William T Orr; Jon Slan firma da<br />
produttore esecutivo. La canzone-tema,<br />
“Cheyenne”, è composta da William<br />
Lava; Fred Mollin è tra gli autori<br />
della colonna sonora. Vincent Price<br />
compare, in un cameo, nei panni di un<br />
vampiro. La serie ha anticipato di soli<br />
3 giorni la messa in onda de Gli eroi di<br />
Hogan, in cui il rapporto tra carcerieri<br />
e prigionieri viene messo in ridicolo e<br />
sostanzialmente ribaltato.<br />
Fox (Crazy like a fox) Con: Jack Warden,<br />
John Rubinstein, Penny Peyser,<br />
Robby Kiger, Lydia Lei, Patricia Ayame<br />
Thomson, Robert Hanley. Produzione:<br />
Usa, 1984, poliziesco, colore<br />
(35/60’; 1/90’).<br />
Padre e figlio uniti controvoglia per<br />
risolvere crimini e misfatti: Jack War<br />
den interpreta lo scompigliato detective<br />
privato Harry Fox, cui dà una mano<br />
il figlio Harrison (John Rubinstein),<br />
un giovane procuratore che<br />
non ama molto le indagini sul campo.<br />
Né tanto meno penetrare nelle abitazioni<br />
altrui senza mandato, farsi sparare<br />
addosso da loschi ceffi, tirare il<br />
padre fuori di prigione... Tra gli altri<br />
protagonisti del serial: Penny Peyser<br />
interpreta Cindy, la moglie di Harrison;<br />
Robby Kiger è Josh; Lydia Lei e<br />
Patricia Ayame Thomson si susseguono<br />
nelle vesti di Allison Ling, la segretaria<br />
del figlio di Harry; Robert<br />
Hanley è il tenente Walker della polizia<br />
di San Francisco, la città dove si<br />
svolgono tutte le vicende. Dal serial<br />
prodotto da Michael Baugh è stato anche<br />
realizzato un film per la televisione<br />
(Still Crazy Like a Fox) interamente<br />
girato in Inghilterra.<br />
Frank’s Place (Id.) Con: Tim Reid,<br />
Daphne Maxwell Reid, Robert Harper,<br />
Francesca P. Roberts, Frances E.<br />
Williams, Tony Burton, Don Yesso,<br />
Charles Lampkin, Lincoln Kilpatrick,<br />
William Thomas jr., Virginia Capers.<br />
Produzione: Usa, 1987, sit-com, colore<br />
(22/30’).<br />
Una delle serie più chiacchierate in<br />
America nella stagione 1987-1988 accende<br />
i riflettori su una comunità di colore<br />
a New Orleans; peccato che la<br />
pubblicità ricevuta non sia stata uguale<br />
al seguito di pubblico: il serial è stato<br />
cancellato dopo solo un anno. La storia<br />
è quella di Frank Parrish (Tim Reid,<br />
premiato con l’Image Award per la sua<br />
interpretazione), un docente di Boston<br />
che insegna storia del Rinascimento<br />
italiano: dopo aver ricevuto in eredità<br />
dal padre un ristorante nella Louisiana,<br />
il professore decide di lasciare la cattedra<br />
per trasferirsi a New Orleans, a ri
Fra nonni e nipoti<br />
scoprire le sue origini. Tra gli altri personaggi<br />
del <strong>telefilm</strong>: l’imprenditrice di<br />
pompe funebri Hanna Griffin (Daphne<br />
Maxwell Reid, la moglie di Tim Reid),<br />
tra gli assidui frequentatori del locale e<br />
destinata a intrecciare una relazione<br />
con Parrish; Si “Bubba” Weisberger<br />
(Robert Harper) è uno <strong>dei</strong> pochi clienti<br />
“bianchi”; le cameriere Anna-May<br />
(Francesca P. Roberts) e Miss Marie<br />
Walker (Frances E. Williams); lo chef<br />
Big Arthur (Tony Burton) e l’assistente<br />
Shorty LaRoux (Don Yesso); il barista<br />
Tiger Shepin (Charles Lampkin); il<br />
Reverendo Deal (Lincoln Kilpatrick);<br />
il tuttofare Cool Charles (William<br />
Thomas jr.); Bertha Griffin-Lamour<br />
(Virginia Capers), madre di Hanna e<br />
anch’essa nel campo delle pompe funebri.<br />
Pur avendo i crismi della sitcom,<br />
la serie affronta temi drammatici<br />
come il suicidio e la droga; in America<br />
il mix di commedia e dramma è stato<br />
etichettato negli anni ’80 con il termine<br />
di “dramadies”. Il serial è girato<br />
con una sola telecamera, senza pubblico<br />
in sala e risate in sottofondo. Il ristorante<br />
“Chez Louisiane” è stato collocato<br />
nella zona abitata in prevalenza<br />
dalla comunità nera, quasi all’opposto<br />
del turistico Quartiere Francese. Hugh<br />
Wilson firma la paternità del <strong>telefilm</strong> e<br />
la produzione esecutiva, quest’ultima<br />
in compagnia dello stesso Tim Reid,<br />
con il quale aveva già lavorato dieci<br />
anni prima in WKRP in Cincinnati. La<br />
colonna sonora comprende la canzone<br />
di Louis Armstrong “Do You Know<br />
What It Means to Miss New Orleans”.<br />
La serie ha vinto due Emmy Awards e<br />
un Humanitas Prize.<br />
Fra nonni e nipoti (Parenthood)<br />
Con: Ed Begley jr., Jayne Atkinsons,<br />
Elliott Slade, Thora Birch, Zachary<br />
LaVoy, Maryedith Burrell, Leonardo<br />
348<br />
DiCaprio, Bess Meyer, David Arquette,<br />
Susan Norman, Ken Ober, Ivyann<br />
Schwan, William Windom, Sheila<br />
MacRae, Mary Jackson. Produzione:<br />
Usa, 1990, sit-com, colore (11/30’;<br />
1/60’).<br />
La sit-com è basata sul film del 1989<br />
Parenti, amici e tanti guai e racconta le<br />
vicissitudini di una famiglia <strong>dei</strong> giorni<br />
d’oggi tra imprevisti e incomprensioni.<br />
Il nucleo familiare è formato dalla<br />
coppia Gil (Ed Begley jr.) e Karen<br />
Buckman (Jayne Atkinsons), dai figli<br />
Kevin (Elliott Slade), di dieci anni,<br />
Taylor (Thora Birch), di otto e l’ansiogeno<br />
Justin (Zachary LaVoy) di quattro.<br />
Maryedith Burrell è Helen, la sorella<br />
divorziata di Gil; Leonardo Di-<br />
Caprio interpreta Garry, il figlio tredicenne<br />
di quest’ultima, mentre Bess<br />
Meyer veste i panni di Julie, l’altra figlia<br />
di Helen; David Arquette indossa<br />
la tuta dell’imbianchino Tod Hawks, il<br />
nuovo marito di Helen; Susan Norman<br />
è Susan Buckman-Merrick, l’altra sorella<br />
di Gil, mentre Ken Ober la affianca<br />
nel ruolo del marito Nathan Merrick;<br />
Ivyann Schwan presta il volto a<br />
Patty, la figlia di quattro anni che<br />
Nathan sta cercando di fare diventare<br />
un genio. Tra gli altri personaggi ricorrenti<br />
della sit-com: Frank (William<br />
Windom) e Marilyn (Sheila MacRae),<br />
i genitori di Gil; nonna Greenwell<br />
(Mary Jackson). Tre ragazzi della serie<br />
– Slade, LaVoy e Schwan – avevano<br />
già preso parte alla pellicola diretta da<br />
Ron Howard, il quale firma la sit-com<br />
da ideatore-produttore esecutivo insieme<br />
a Lowell Ganz e Babaloo Mandel,<br />
già dietro le quinte del film; Carla Fry,<br />
Allan Arkush, David Tyson King,<br />
Russ Woody e Brian Grazer sono tra<br />
gli altri produttori. Steve Martin, che<br />
sul grande schermo aveva dato vita a<br />
Gil, compare in un cameo.
349 Frasier<br />
Frasier (Id.) Con: Kelsey Grammer,<br />
John Mahoney, David Hyde Pierce,<br />
Jane Leeves, Peri Gilpin, Dan Butler,<br />
Mercedes Ruehl. Produzione: Usa,<br />
1993, sit-com, colore (264/30’).<br />
CULT<br />
Kelsey Grammer trasloca con il suo<br />
personaggio – lo psichiatra Frasier<br />
Crane di Cin Cin (1982) – da Boston a<br />
Seattle, in una sit-com tutta sua. Chiamato<br />
a presentare uno show radiofonico<br />
presso il network KACL, Frasier si ritrova<br />
sul groppone il padre Martin detto<br />
“Marty” (John Mahoney), vedovo,<br />
irascibile, ex poliziotto invalido e, quel<br />
che è peggio, deciso a seguire il figlio<br />
nel suo trasferimento. Tra gli altri protagonisti<br />
della serie: David Hyde Pierce<br />
è Niles, il fratello minore di Frasier,<br />
anch’egli psichiatra (come del resto la<br />
madre di entrambi); Jane Leeves interpreta<br />
Daphne Moon, l’infermiera che<br />
cura la salute di papà Marty; Peri Gilpin<br />
veste i panni del produttore radiofonico<br />
Roz Doyle; Dan Butler, il<br />
quale si diletta anche dietro la macchina<br />
da presa, è Bulldog Briscoe, il presentatore<br />
effeminato delle notizie<br />
sportive; Mercedes Ruehl entra in scena<br />
come Kate Costas, il manager della<br />
radio. Altrettanto famoso quanto i suoi<br />
colleghi bipedi si è rivelato Moose, il<br />
Jack Russell terrier che ha il pelo di<br />
Eddie, il cane di Martin che ha il vizio<br />
di fissare Frasier. Il nome di Roz Doyle<br />
è stato scelto dagli ideatori della serie –<br />
David Angell, Peter Casey e David<br />
Lee – in memoria di una collega deceduta<br />
per un tumore al seno; Angell ha<br />
trovato la morte a bordo del Boeing<br />
767 che si è schiantato contro la Torre<br />
Sud nell’attentato dell’11 settembre<br />
2001 al World Trade Center di New<br />
York; oltre ai creatori, firmano da produttori<br />
esecutivi: Rob Hanning, Christopher<br />
Lloyd, Kelsey Grammer, Joe<br />
Keenan, Sam Johnson, Dan O’Shannon,<br />
Chris Marcil, Lori Kirkland e Jon<br />
Sherman. I personaggi di Diane (Shelley<br />
Long), Sam (Ted Danson), Woody<br />
(Woody Harrelson) e Lilith (Bebe<br />
Neuwirth) vengono a far visita al loro<br />
amico di Cin Cin. La colonna sonora è<br />
composta da Bruce Miller; il tema musicale<br />
è cantato dallo stesso Kelsey<br />
Grammer, divenuto nel corso delle riprese,<br />
con i 3 milioni di dollari che intascava<br />
a puntata, l’attore più pagato<br />
delle serie tv. Le riprese sono state effettuate<br />
a Los Angeles nonostante<br />
l’appartamento di Frasier, presso l’Elliott<br />
Bay Towers, abbia una vista panoramica<br />
su Seattle. Tra i momenti più<br />
divertenti spiccano i battibecchi tra<br />
Niles e la ricca moglie snob Maris, la<br />
quale non viene mai inquadrata: i due<br />
in seguito divorziano (lei tenta addirittura<br />
di farlo morire di sete!) e una volta<br />
single Niles si lancia senza successo<br />
alla conquista di Daphne. Uno <strong>dei</strong><br />
“tormentoni” della sit-com sono le telefonate<br />
che arrivano nel corso del<br />
programma di Frasier: in America il<br />
pubblico si dilettava a indovinare quale<br />
personaggio famoso si celasse dietro<br />
la cornetta; tra coloro che hanno<br />
prestato la loro voce originale, Linda<br />
Hamilton (la quale compare anche in<br />
carne e ossa alla stessa stregua di Brittany<br />
Murphy, Andy Garcia, Michael<br />
Keaton e Patrick Macnee), Christopher<br />
Reeve, Joe Mantegna, Piper<br />
Laurie, Henry Mancini, Mary Tyler<br />
Moore, James Spader, Sandra Dee,<br />
Ben Stiller, Eric Stoltz, Halle Berry,<br />
John McEnroe, Bonnie Raitt, Gloria<br />
Estefan, Stephen King, Daryl Hannah,<br />
John Turturro, Sydney Pollack, Paul<br />
Simon e Art Garfunkel (il quale rimane<br />
al telefono per un giorno intero!),<br />
Kevin Bacon, Macaulay Culkin, Carly<br />
Simon, John Lithgow, Tom Hulce,
Fred Astaire 350<br />
Mel Brooks, Mary Elisabeth Mastrantonio,<br />
Billy Cristal, Ed Harris, Laura<br />
Dern, Ray Liotta, Jodie Foster, Katarina<br />
Witt, Gillian Anderson e David Duchovny,<br />
Tea Leoni, John Cusack,<br />
Cindy Crawford, John Waters e Ron<br />
Howard; Larry King compare nei panni<br />
di sé stesso; Bill Gates si è lasciato<br />
prendere in giro nel 200esimo episodio:<br />
il re del software interviene di persona<br />
spiegando, tra la noia e l’impazienza<br />
di Frasier, i dettagli <strong>dei</strong> prodotti<br />
Microsoft (l’azienda era partner dell’NBC,<br />
il network che trasmetteva in<br />
America la sit-com). Altre stars hanno<br />
prestato il loro volto nella serie: Jennifer<br />
Beals, Anthony LaPaglia, Jennifer<br />
Tilly, Patrick Stewart, Felicity Huffman,<br />
Elvis Costello, Bob Hoskins,<br />
Dean Cain, Megan Mullally, Virginia<br />
Madsen, Eva Marie Saint, Teri Hatcher.<br />
Le buone critiche e le ardite citazioni<br />
letterarie di cui sono infarcite le<br />
sceneggiature hanno sospinto la serie a<br />
vincere ben 37 Emmy Awards, 3 Golden<br />
Globes, 2 Humanitas Prize, 2 People’s<br />
Choice Awards, 9 American Comedy<br />
Awards, 5 Artios, 2 DGA Awards,<br />
un GLAAD Media Awards, 3 Golden<br />
Satellite Awards, un Peabody Award, 5<br />
Television Critics Association Awards<br />
e 12 Viewers for Quality Television.<br />
Fred Astaire (Alcoa Premiere; Fred<br />
Astaire Presents) Con: Fred Astaire.<br />
Produzione: Usa, 1961, drammatico,<br />
b/n (66/60’).<br />
Serie antologica dai toni drammatici<br />
presentata e recitata (saltuariamente)<br />
da Fred Astaire. Tra le molte gueststars<br />
che si alternano nelle puntate:<br />
Lee Marvin, Robert Redford, Ernest<br />
Borgnine, Elizabeth Montgomery,<br />
Telly Savalas, James Stewart, Charlton<br />
Heston. John Ford compare tra i registi.<br />
Il serial è prodotto da Revue Stu<br />
dios. In una puntata, Astaire intrepreta<br />
un diavolo a sei volti.<br />
Freddy’s Nightmares (Id.) Con:<br />
Robert Englund, Ian Patrick Williams.<br />
Produzione: Usa, 1988, orrore, colore<br />
(44/60’).<br />
Sogno o son morto? L’amletico dilemma<br />
horror ha pervaso la serie cinamatografica<br />
più “tagliente” dell’ultimo<br />
decennio: i nightmares di Freddy<br />
Krueger hanno popolato gli incubi di<br />
milioni di teenagers di tutto il mondo,<br />
diventando un fenomeno di costume<br />
oltre che di celluloide. Dal subconscio<br />
alla realtà, dal cinema alla televisione,<br />
protagonista è sempre Robert Englund,<br />
l’attore che ha legato a doppio<br />
filo la propria carriera al destino del<br />
terribile mostro uncinato. Un maglione<br />
sdrucito a coste orizzontali, un cappellaccio<br />
da spaventapasseri calato su<br />
un volto deturpato dalle bruciature,<br />
una risata sardonica e soprattutto un<br />
guanto artigliato e omicida: Freddy ritorna<br />
dal passato per gettare nel panico<br />
e nel sangue la tranquilla cittadina di<br />
Springwood. Il tenente Blocker (Ian<br />
Patrick Williams) tenta di contrastarlo.<br />
Bicchieri d’acqua che si tingono di<br />
rosso sangue, pareti che trasudano fango<br />
e poltiglia, dottori che al posto del<br />
bisturi hanno sferraglianti artigli luccicanti:<br />
tra sogno e realtà, humour nero e<br />
splatter, il serial si avvale della firma di<br />
Wes Craven, il papà cinematografico<br />
di Freddy Krueger nonché regista<br />
D.O.C. del nuovo cinema horror (Sotto<br />
shock e Scream tra gli altri film). La regia<br />
è affidata ai migliori cineasti americani<br />
del genere: da Tobe Hooper (il<br />
regista di Poltergeist e Non aprite<br />
quella porta) a Mick Garris (Nightmare-istinto<br />
omicida), da Renny Harlin<br />
(Nightmare 4) a Tim Hunter e allo stesso<br />
Englund. In America alcuni genitori
351 Friends<br />
hanno denunciato che i propri figli non<br />
riuscivano a dormire dopo aver visto il<br />
<strong>telefilm</strong>: i produttori sono corsi ai ripari<br />
aprendo ogni appuntamento con la<br />
scritta “tutti coloro che rimarranno uccisi<br />
in questa puntata sono maggiorenni”;<br />
tuttavia, la critica a “stelle e<br />
strisce” ha bollato la serie come “la più<br />
violenta del 1989”. Jeff e Bill Freilich,<br />
Robert Shaye e Scott A. Stone sono i<br />
produttori esecutivi; Nicholas Pike<br />
compone il tema musicale. George Lazenby<br />
compare da guest-star.<br />
Freebie and the Bean (Id.) Con:<br />
Hector Elizondo, Tom Mason, William<br />
Daniels, Mel Stewart. Produzione:<br />
Usa, 1980, sit-com/poliziesco, colore<br />
(9/60’).<br />
Tratta dal film omonimo del 1975 (in<br />
Italia è uscito con il titolo Una strana<br />
coppia di sbirri), la sit-com perde la<br />
vena cinica e grottesca della pellicola<br />
di cinque anni prima. La coppia cinematografica<br />
Alan Arkin-James Caan<br />
viene sostituita da Hector Elizondo e<br />
Tom Mason, rispettivamente nei panni<br />
<strong>dei</strong> poliziotti in borghese dell’introverso<br />
Don “the Bean” Delgado e lo scafato<br />
Tim “Freebie” Walker. Tra le figure<br />
di contorno su e giù per San Francisco,<br />
il procuratore distrettuale Walter<br />
Cruikshack (William Daniels) e “Axle”<br />
(Mel Stewart), il meccanico della<br />
polizia che fa gli starordinari (la coppia<br />
protagonista distrugge quasi<br />
un’autovettura a indagine).<br />
Free Spirit (Id.) Con: Corinne Bohrer,<br />
Franc Luz, Paul Scherrer, Alyson<br />
Hannigan, Edan Gross. Produzione:<br />
Usa, 1989, sit-com/fantastico, colore<br />
(14/30’).<br />
Remake della sit-com anni ’70 Vita da<br />
strega, la serie vede protagonista Corinne<br />
Bohrer nei panni di Winnie<br />
Goodwin, un’affascinante strega bionda<br />
che trova lavoro in una famiglia del<br />
Connecticut in cui è venuta a mancare<br />
la figura materna. Franc Luz interpreta<br />
l’avvocato Thomas J. Harper, il capofamiglia<br />
che è altresì l’unico a non conoscere<br />
la doppia identità della domestica<br />
tuttofare. Completano il cast, nei<br />
panni <strong>dei</strong> figli di Harper: Paul Scherrer<br />
in quelli del quindicenne Robb, Alyson<br />
Hannigan in quelli della tredicenne<br />
Jessie ed Edan Gross nelle vesti del<br />
decenne Gene. La sit-com è prodotta<br />
da E. Duke Vincent. La famiglia protagonista<br />
ha cambiato nome in corsa, da<br />
Haggarty a Harper; nel 1989 la ABC si<br />
trovò così a gestire due sit-com contemporanee,<br />
entrambe con protagonista<br />
una famiglia Harper: accanto alla<br />
suddetta, Homeroom differiva per via<br />
di un cast all black.<br />
Friends (Id.) Con: Jennifer Aniston,<br />
Courteney Cox, Lisa Kudrow, Matt Le-<br />
Blanc, Matthew Perry, David Schwimmer,<br />
Heather Tom. Produzione: Usa,<br />
1994, sit-com, colore (232/30’).<br />
La sit-com più popolare d’America<br />
nell’ultimo decennio accende i riflettori<br />
su un sestetto di ventenni insoddisfatti<br />
che abitano a New York e si ritrovano<br />
al Central Perk Café. Come ha<br />
scritto il critico televisivo Aldo Grasso<br />
sul “Corriere della Sera”: “I sei personaggi<br />
non cercano l’autore ma l’interlocutore,<br />
uno con cui spartire, a parole,<br />
l’insoddisfazione. Di tutto: <strong>dei</strong> modi e<br />
delle mode che li circondano. Questo<br />
malessere diffuso diventa così un sentimento<br />
universale, la versione giovanilistica<br />
della nausea o della noia, alimenta<br />
la solidarietà della scontentezza<br />
e lo spleen esistenziale”. Tra i protagonisti:<br />
la cameriera Rachel Green (Jennifer<br />
Aniston), bionda e sexy; Monica<br />
Geller (Courteney Cox), convivente di
Friends 352<br />
Rachel, perfezionista ai limiti della<br />
sopportazione e aspirante chef attratta<br />
dagli uomini più maturi di lei; la cantautrice<br />
new ager Phoebe Buffay (interpretata<br />
da Lisa Kudrow, che compare<br />
talvolta nei panni della sorella gemella<br />
Ursula, già vista in Innamorati<br />
pazzi); l’aspirante attore Joey Tribbiani<br />
(Matt LeBlanc), in cerca di un ruolo<br />
che lo faccia emergere; il convivente di<br />
quest’ultimo, Chandler Bing (Matthew<br />
Perry), simpatico ma con problemi di<br />
relazione con l’altro sesso; il paleontologo<br />
nevrotico Ross Geller (David<br />
Schwimmer), il fratello divorziato di<br />
Monica, il più serio <strong>dei</strong> sei. Ross e Rachel<br />
diventano più che “amici”, anche<br />
se il primo ha un’altra fidanzata (Julie,<br />
interpretata da Heather Tom) e ha appena<br />
avuto un bambino dalla ex moglie,<br />
la quale lo ha lasciato per mettersi<br />
con una donna. Successivamente gli<br />
altri passi fondamentali della sit-com<br />
sono: quando finisce il legame tra Rachel<br />
e Ross quest’ultimo decide di sposarsi<br />
con l’inglese Emily (che originariamente,<br />
invece che da Helen Baxendale,<br />
doveva essere interpretata da Patsy<br />
Kensit), salvo poi pronunciare il nome<br />
della ex durante la cerimonia di<br />
nozze, gettando così le basi per il successivo<br />
divorzio; Monica e Chandler<br />
intraprendono una relazione, che nelle<br />
loro intenzioni doveva rimanere segreta<br />
(ma infine, dopo una stagione, la<br />
coppia sale sull’altare); Ross e Rachel<br />
si sposano durante uno spericolato<br />
weekend a Las Vegas, ma dopo aver<br />
convenuto entrambi sul proprio stato<br />
di ebbrezza, divorziano. Tra le numerose<br />
guest-stars del serial: Tom Selleck<br />
(che ha intrecciato una breve relazione<br />
con Courteney Cox), Julia Roberts<br />
(che ha avuto un flirt con Matthew<br />
Perry), Isabella Rossellini, Sheryl<br />
Fenn, Eliott Gould, Robin Williams,<br />
Mira Sorvino, Bill Gates, Billy Cristal,<br />
George Clooney, Noah Wyle, Brooke<br />
Shields, Jean-Claude Van Damme,<br />
Bruce Willis, Sean Penn, Gary Oldman,<br />
Winona Ryder, Denise Richards,<br />
Susan Sarandon, Jeff Goldblum,<br />
Ralph Lauren, Rebecca Romijn Stamos,<br />
Ben Stiller, Chrissie Hynde, Brad<br />
Pitt (l’attore, ai tempi marito della Aniston,<br />
interpreta Will, un ex compagno<br />
di liceo che finisce per detestare Rachel<br />
al punto di fondare un club contro<br />
di lei, il quale crea scompiglio nel<br />
Giorno del Ringraziamento), David<br />
Arquette (il consorte della Cox), Elle<br />
McPherson e nientemeno che la duchessa<br />
di York Sarah Ferguson, fan dichiarata<br />
del <strong>telefilm</strong>. Imperdibile il cameo<br />
di Kathleen Turner nel ruolo del<br />
padre transessuale di Chandler che è<br />
diventato donna; Lea Thompson dà vita<br />
a Caroline Duff, la protagonista di<br />
Caroline in the city (1995); Helen<br />
Hunt e Leila Kenzie sono di passaggio<br />
nelle rispettive vesti di Jamie e Fran,<br />
interpretate in Innamorati pazzi<br />
(1992). Alla fine, Rachel scopre di avere<br />
due sorelle – la prima interpretata da<br />
Reese Witherspoon, la seconda da Christina<br />
Applegate – nonché di essere incinta<br />
di Ross: la nascita di Emma, seguita<br />
da 35 milioni di telespettatori<br />
americani, ha riservato un colpo di scena<br />
con la proposta involontaria di matrimonio<br />
da parte di Joey (quest’ultimo<br />
ha raccolto da terra un anello perduto<br />
da Ross e lo ha consegnato a Rachel, la<br />
quale ha scambiato il gesto per un invito<br />
all’altare e ha accettato...). L’ultimo<br />
e attesissimo episodio, visto da 54 milioni<br />
di americani (uno spot di 30 secondi<br />
valeva la cifra record di 2 milioni<br />
di dollari), è diventato un evento tale<br />
da richiamare una folla assiepata davanti<br />
al maxischermo allestito per l’occasione<br />
in Times Square. Rachel è in
353 Friends<br />
partenza per un nuovo lavoro a Parigi;<br />
Monica e Chandler diventano genitori<br />
di due gemelli; Ross cerca di far cambiare<br />
idea a Rachel, ma quando sembra<br />
tutto inutile lei gli si dichiara sulla segretaria<br />
telefonica, per poi abbracciarlo<br />
e dirgli: “Questa volta è per sempre”.<br />
Sulla “bibbia” televisiva “Tv<br />
Guide”, l’editorialista Damian J. Holbrook<br />
si è sperticato in un’ultima lode:<br />
“Cari amici, per 10 anni, tra le tragedie<br />
e le calamità che hanno colpito il nostro<br />
paese, ci avete dato un motivo per<br />
sorridere e una serie da amare”. Tra i<br />
commenti italiani spicca quello di<br />
Guia Soncini su “Il Foglio”: “C’è una<br />
ragione se Friends è stata la serie di<br />
maggior successo mondiale degli ultimi<br />
anni, ed è che Friends è un prodotto<br />
perfetto. Perfettamente medio. Magari<br />
(sicuramente) meno appassionante di<br />
West Wing e meno immaginifico di Ally<br />
McBeal, ma inappuntabile. Friends<br />
non è un prodotto per il grande pubblico:<br />
Friends è il grande pubblico”. Marta<br />
De Cinti, su “Il Riformista”, ha notato<br />
anch’essa che “Friends è stato una<br />
sorta di viaggio in una realtà parallela<br />
positiva, divertente e ben congegnata;<br />
disegnata cioè attraverso un’attenta<br />
cura <strong>dei</strong> dettagli, spesso facilmente riconoscibili<br />
(per esempio la cornice<br />
sulla porta viola), mai eccessivamente<br />
sofisticati. Insomma, la serie ha permesso<br />
una immedesimazione molto<br />
democratica. A questa logica non è<br />
sfuggita nemmeno New York. […] Lì<br />
dove Sex and the City ha dato all’immaginario<br />
collettivo un senso di sofisticata<br />
high society, Friends ha restituito<br />
un senso di familiarità e protezione,<br />
ha dato a New York l’aspetto di casa”.<br />
Il boom della sit-com è stato tale<br />
da aprire la strada in America, sul finire<br />
del ’95, a una lunga lista di serial similari;<br />
tanto per citarne alcuni: Can’t<br />
Hurry Love, The Drew Carey Show,<br />
First Time Out, Partners, The Single<br />
Guy. Per quasi tutti i protagonisti la popolarità<br />
raggiunta ha consentito di<br />
aprire loro le porte del cinema e di<br />
chiedere un compenso che dapprima si<br />
aggirava sui 100.000 dollari a puntata,<br />
per poi lievitare a 250.000 nelle stagioni<br />
intermedie e infine svettare a un milione<br />
tondo a testa per il nono ciclo.<br />
Non per niente la sit-com è entrata a<br />
pieno titolo tra le fiction miliardarie: la<br />
notizia che la NBC abbia pagato alla<br />
Warner 5 milioni di dollari (quasi 10<br />
miliardi di lire) a episodio per trasmettere<br />
fino al 2002 le avventure <strong>dei</strong> sei<br />
protagonisti ha fatto il giro del mondo;<br />
si tratta di una delle somme più alte<br />
mai pagate nella storia della tv, di poco<br />
inferiore ai 5 milioni e mezzo di dollari<br />
a puntata pagati sempre dalla NBC per<br />
Seinfeld e meno della metà rispetto ai<br />
13 milioni di dollari a episodio sborsati<br />
dallo stesso network sempre alla Warner<br />
per rinnovare l’accordo per trasmettere<br />
E.R. (in realtà le due somme<br />
non sono distanti se paragonate al costo<br />
per ora <strong>dei</strong> due <strong>telefilm</strong>). David<br />
Schwimmer è l’unico attore tra i protagonisti<br />
a essere stato scelto senza un<br />
provino. Il Central Perk si ispirerebbe a<br />
un piccolo locale chiamato Danal, sulla<br />
10ª strada della Grande Mela. Tra i<br />
“tormentoni” della sit-com spicca la<br />
canzone-cantilena intonata (sarebbe<br />
più giusto dire “stonata”) da Phoebe e<br />
intitolata “Gatto rognoso”, la cui prima<br />
strofa recita: “Gatto rognoso, bel gattone,<br />
tu puzzi come un caprone…”. La<br />
Malaysia ha censurato l’undicesimo<br />
episodio dell’ottavo ciclo perché<br />
“comprende scene di sesso e di promiscuità<br />
tra giovani, nonché volgarità al<br />
di fuori dell’istituzione del matrimonio<br />
e un incitamento alla prostituzione”.<br />
Nel 2003 è stato pubblicato su “Pedia
Frontiera 354<br />
trics” uno studio in cui si evince che le<br />
avventure di Rachel e amici, se commentate<br />
con un adulto, possono costituire<br />
un’utile lezione di educazione<br />
sessuale tra i giovani. Il bacio tra Ross<br />
e Rachel è stato giudicato nel febbraio<br />
2005 dal prestigioso “Tv Guide” il più<br />
hot di tutta la storia del piccolo schermo<br />
(per la cronaca, ha battuto quello<br />
scambiato da padre Ralph e Maggie in<br />
Uccelli di rovo). La canzone-tema della<br />
serie, “I’ll Be There for You”, cantata<br />
dai Rembrandts, è stata per sette settimane<br />
al vertice della hit-parade di<br />
“Billboard” ed è composta da Michael<br />
Skloff. Quest’ultimo è il marito di<br />
Marta Kauffman, che firma il serial da<br />
creatore e produttore insieme a David<br />
Crane, il quale compare altresì in più di<br />
un cameo: tutti e tre avevano ricoperto<br />
gli stessi ruoli nel serial Dream On<br />
(1990). Tra i molti riconoscimenti, la<br />
sit-com si è aggiudicata 6 Emmy<br />
Awards, un Golden Satellite Award, un<br />
Golden Globe, 5 People’s Choice<br />
Awards e 11 ASCAP Awards. Nel 2004<br />
la NBC ha gettato la ciambella di salvataggio<br />
ai telespettatori “naufraghi”<br />
della sit-com con lo spin-off Joey, in<br />
cui Trebbiani si trasferisce a Los Angeles<br />
in cerca di successo nel mondo dello<br />
spettacolo.<br />
Frontiera (Frontier) Con: Walter<br />
Coy. Produzione: Usa, 1955, western,<br />
b/n (30/30’).<br />
Serial-western anomalo che sminuisce<br />
e ridimensiona il mito <strong>dei</strong> pistoleri<br />
della Grande Frontiera, forse per il<br />
fatto che molte delle storie raccontate,<br />
più che leggende, sono realmente accadute.<br />
Worthington Miner è il produttore<br />
della serie presentata da Walter<br />
Coy, il quale non disdegna di recitare<br />
saltuariamente. Ogni episodio si<br />
apre con il seguente attacco: “Questo<br />
è il West, la terra dove tutto ha inizio.<br />
Questa è la storia di uomini e donne di<br />
frontiera. Questo è quello che è sucesso…<br />
andando verso il West”.<br />
Frontiera del drago, La (The Water<br />
Margin; Suikoden) Con: Atsuo Nakamura,<br />
Yoshiyo Matsuo, Isamu Nagato,<br />
Ryohei Uchida, Sanae Tsuchida, Teruhiko<br />
Aoi. Produzione: Giappone,<br />
1973, avventura, colore (26/60’).<br />
Basata sul romanzo popolare cinese<br />
del quattordicesimo secolo Shiu Hu<br />
Chuan, a firma di Luo Guanzhong e<br />
Shi Nai, la serie contrappone due antieroi:<br />
Lin Chung (Atsuo Nakamura) è<br />
un ufficiale della Guardia Imperiale,<br />
uno degli uomini meno onorevoli della<br />
città; l’astuto e persecutore Kao<br />
Chiu è invece il prediletto dall’Imperatore<br />
ed è stato nominato comandante<br />
supremo. Quest’ultimo desidera<br />
Hsiao Lan (Yoshiyo Matsuo), la moglie<br />
di Lin Chung, il quale viene prontamente<br />
sospeso dal servizio e arrestato<br />
quando si ribella a Kao Chiu. Nel<br />
frattempo Hsiao si toglie la vita piuttosto<br />
che soccombere ai desideri di<br />
Chiu. Chung trova alleati in un gruppo<br />
di pericolosi individui: il gigantesco<br />
sorvegliante Lu Ta (Isamu Nagato), il<br />
ladro Chu Wu (Ryohei Uchida), l’impetuoso<br />
spadaccino Hu Sanjang (Sanae<br />
Tsuchida) e il fuorilegge tatuato<br />
Shi Chin (Teruhiko Aoi). Con costoro<br />
Lin Chung mette a punto la vendetta,<br />
incitando alla ribellione contro le<br />
guardie imperiali i villaggi sulle rive<br />
del fiume Liang Shan Po. Il serial è<br />
prodotto da Kensuke Ishino, Toshio<br />
Kato, Kazuo Morikawa. Originariamente<br />
la novella era apparsa in una<br />
declinazione manga di Mitsuteru<br />
Yokoyama sulla rivista “Kibo Life”.<br />
Per la cronaca, la storia narrata da<br />
Guanzhong-Nai ha conosciuto altresì
355 Fuga di Logan, La<br />
due versioni cinematografiche, entrambe<br />
inedite in Italia: Seven Blows<br />
of the Dragon (1972) e All Men Are<br />
Brothers: Blood of the Leopard<br />
(1972). Il tema musicale della serie,<br />
curato da Godiego, ha raggiunto il<br />
trentacinquesimo posto delle classifiche<br />
inglesi nell’ottobre del 1977.<br />
Fuga dallo spazio (Something Is<br />
Out There) Con: Joe Cortese, Maryam<br />
D’Abo, Gregory Sierra. Produzione:<br />
Usa, 1988, fantascienza, colore<br />
(12/60’).<br />
Tratto dal film-tv in due parti Something<br />
Is Out There, il serial racconta le<br />
vicende della “strana coppia” formata<br />
dal cinico poliziotto di Los Angeles<br />
Jack Breslin (Joe Cortese) e dalla sexy<br />
Ta’ra (Maryam D’Abo), un’aliena che<br />
riesce a leggere nel pensiero impegnata<br />
nella caccia di uno “xenomorfo”,<br />
una creatura malefica che può assumere<br />
qualsiasi forma umana dopo essere<br />
sfuggita dalla sua astronave. Nel corso<br />
della serie Jack e Ta’ra intrecciano una<br />
relazione nonostante quest’ultima, fasciata<br />
in tutine super-aderenti, si accontenti<br />
di guardare le mani dell’uomo,<br />
in quanto sul pianeta della donna<br />
sono considerate le parti più seducenti<br />
del partner. Gregory Sierra interpreta il<br />
capitano Victor Maldonado. L’ideatore<br />
Frank Lupo e John Ashley firmano<br />
da produttori esecutivi.<br />
Fuga di Logan, La (Logan’s Run)<br />
Con: Gregory Harrison, Heather Menzies,<br />
Donald Moffat, Randy Powell.<br />
Produzione: Usa, 1977, fantascienza,<br />
colore (13/60’; 1/90’).<br />
Serie sci-fi che si basa sul film omonimo<br />
dell’anno precedente (1976), tratto<br />
a sua volta dal romanzo di William F.<br />
Nolan e George Clayton Johnson. Nel<br />
<strong>telefilm</strong>, al posto di Michael York di-<br />
venta protagonista Gregory Harrison,<br />
ma il plot è lo stesso, una sorta de Il fuggiasco<br />
del futuro: nel 2319, due secoli<br />
dopo che la guerra atomica ha spazzato<br />
via il mondo conosciuto, in una megalopoli<br />
chiusa in asettiche cupole il potere<br />
totalitario impone una vita programmata<br />
e la morte a trent’anni, età in<br />
cui si viene “terminati”. Due giovani,<br />
Logan 5 (Harrison) e Jessica 6 (Heather<br />
Menzies), fuggono per unirsi alla<br />
Resistenza e combattere il “Grande<br />
Fratello”. Alla coppia, che si muove a<br />
bordo di un piccolo mezzo volante, si<br />
unisce Rem (Donald Moffat), il compagno<br />
androide di fuga; sulle loro tracce<br />
si getta Francis 7 (Randy Powell),<br />
che come ricompensa per la loro cattura<br />
riceve la promessa di sedere nel concilio<br />
degli anziani, una sorta di congregazione<br />
segreta i cui membri hanno la<br />
possibilità di vivere oltre i trent’anni e,<br />
in realtà, di governare la metropoli.<br />
Nonostante il successo in quegli anni di<br />
film come Guerre Stellari e Incontri<br />
ravvicinati del terzo tipo, la serie è stata<br />
sospesa a metà della prima stagione. La<br />
città dove si svolgono tutte le vicende è<br />
denominata in originale Domed City,<br />
“la città delle cupole”. Ivan Goff e Ben<br />
Roberts sono gli ideatori e produttori<br />
esecutivi del serial: il primo lo ha descritto<br />
come “una trasposizione futuristica<br />
del travaglio di Adamo ed Eva”;<br />
Leonard Katzman firma da produttore.<br />
Bruce Broughton, Jerold Immel e Laurence<br />
Rosenthal sono gli autori della<br />
colonna sonora. Tra libro, film e serial<br />
esistono alcune differenze: nel romanzo<br />
l’età in cui si viene “terminati” è<br />
quella di 21 anni; sulla carta la storia si<br />
svolge nel XXII secolo (l’anno è il<br />
2116), nella pellicola diventa il XXIII<br />
(anno 2274), mentre nel <strong>telefilm</strong> tocca<br />
al XXIV (2319); nell’opera letteraria il<br />
protagonista si chiama Logan 3 ed è
Fuggiasco, Il 356<br />
agli sgoccioli della sua vita da ventunenne;<br />
nel film Logan assume il numero<br />
5 e 26 anni d’età (ma può vivere fino<br />
a 30); nel serial Logan 5 ha 27 anni.<br />
Una curiosità: in Francia gli identificativi<br />
numerici di Logan e Francis sono<br />
stati inspiegabilmente modificati: al<br />
primo è stato associato il numero 23, al<br />
secondo il 14.<br />
Fuggiasco, Il (The Fugitive) Con:<br />
David Janssen, Barry Morse, Bill Raisch,<br />
Diane Brewster. Produzione: Usa,<br />
1963, avventura, b/n-colore (120/60’).<br />
SUPERCULT<br />
Una delle serie più famose in America<br />
racconta la disperata fuga di un uomo<br />
innocente accusato dell’omicidio della<br />
moglie. David Janssen interpreta il<br />
dottor Richard Kimble, il quale, condannato<br />
a morte ingiustamente, riesce<br />
a fuggire rocambolescamente nel corso<br />
di un incidente ferroviario. Nei successivi<br />
quattro anni il protagonista passa<br />
il suo tempo, oltre che a nascondersi,<br />
a cercare indizi e prove sull’uomo<br />
senza un braccio che ha visto uscire da<br />
casa sua la notte dell’omicidio. Ma<br />
Kimble è inseguito a sua volta dal caparbio<br />
tenente Philip Gerard (Barry<br />
Morse), convinto della colpevolezza<br />
del “fuggiasco” salvo poi ricredersi<br />
nella puntata finale, in onda in America<br />
il 29 agosto del 1967 risultando l’episodio<br />
più visto fino al 1976 sul piccolo<br />
schermo a “stelle e strisce”: con il 72 %<br />
di share, venne superato solo 13 anni dopo,<br />
con la puntata di Dallas in cui si svelava<br />
chi aveva sparato a J.R. Tra gli altri<br />
protagonisti del serial, Bill Raisch nei<br />
panni di Fred Johnson, il vero colpevole,<br />
e Diane Brewster in quelli di Helen,<br />
la moglie di Kimble che compare nella<br />
prima puntata e in alcuni flashback. Alla<br />
fine il vero assassino viene catturato,<br />
salvo poi a riuscire egli stesso a fuggi<br />
re; Kimble e Gerard si gettano insieme<br />
alle sue calcagna; sarà proprio Gerard<br />
a uccidere il colpevole, mentre questi<br />
sta per gettare Kimble dall’alto di un<br />
luna-park dopo aver confessato. Quinn<br />
Martin è il produttore della serie ideata<br />
da Roy Huggins. La voce originale del<br />
narratore, quella che definisce il protagonista<br />
“una vittima innocente di una<br />
giustizia cieca”, appartiene a William<br />
Conrad, il futuro protagonista di Cannon.<br />
László Benedek, già regista de Il<br />
selvaggio (1954), compare dietro la<br />
macchina da presa di un episodio, alla<br />
stessa stregua di Sydney Pollack; Ida<br />
Lupino dirige anch’essa una puntata.<br />
Pete Rugolo è l’autore del palpitante<br />
tema musicale. Tra le guest-stars che<br />
Kimble incontra on the road si notano:<br />
Vera Miles, Robert Duvall, Leslie<br />
Nielsen, Telly Savalas, Ron Howard,<br />
Angie Dickinson, Kurt Russell, John<br />
Cassavetes, Martin Balsam. Il fuggiasco<br />
televisivo è divenuto Il fuggitivo<br />
cinematografico nel 1993, con il volto<br />
di Harrison Ford; Tommy Lee Jones,<br />
nei panni del tenente Gerard (che però<br />
non si chiama più Philip ma Sam), ha<br />
vinto l’Oscar; la madre di David Janssen,<br />
Berenice Janssen, compare in un<br />
cameo nel film. Nell’ottobre del 2000<br />
ha esordito in America un remake della<br />
serie, con Tim Daly nelle vesti di Kimble<br />
e Mykelti Williamson in quelle di<br />
Gerard.<br />
Fuggitivo, Il (The fugitive) Con: Tim<br />
Daly, Mykelti Williamson, Stephen<br />
Lang, Kelly Rutherford. Produzione:<br />
Usa, 2000, poliziesco, colore (22/60’).<br />
Ancora in fuga. Dal mito televisivo anni<br />
’60, dalla tv al cinema, per poi tornare<br />
sul piccolo schermo: il dottor Kimble<br />
è ancora on the road per discolparsi<br />
di un crimine che non ha commesso,<br />
per dimostrare la sua innocenza dal
357 Fulmine<br />
l’accusa di uxoricidio. Nella versione<br />
aggiornata del serial-cult del 1963 (Il<br />
fuggiasco), il dottor Richard Kimble<br />
(Tim Daly) è ancora on the run dopo<br />
essere stato accusato di aver ucciso la<br />
moglie Maggie (che ha il volto di Kelly<br />
Rutherford). Sulle sue tracce si getta<br />
il tenente Philip Gerard (Mykelti Williamson),<br />
il quale crede più di tutti della<br />
colpevolezza del dottore. Nel corso<br />
della sua fuga, Kimble va alla ricerca<br />
delle prove che lo scagionino, per<br />
esempio cercando di rimettere insieme<br />
le schegge del flashback che ruota attorno<br />
alla sera dell’omicidio, indagando<br />
sull’uomo senza un braccio (interpretato<br />
da Stephen Lang) che ha realmente<br />
ucciso la moglie del protagonista.<br />
Sebbene si basi sui personaggi<br />
creati a suo tempo da Roy Huggins, rispetto<br />
alla serie anni ’60 e al film del<br />
1993 con Harrison Ford il remake del<br />
2000 propone alcune novità e differenze:<br />
Gerard è di colore; l’incidente che<br />
libera Kimble non è più ferroviario ma<br />
autostradale; il padre della moglie assolda<br />
un killer per uccidere il presunto<br />
uxoricida; il protagonista diventa una<br />
sorta di eroe con molti seguaci, i quali<br />
gli dedicano addirittura un sito Internet.<br />
Il plot di ogni puntata segue un canovaccio<br />
ricorrente: il “fuggitivo” viene<br />
spesso a contatto con persone più<br />
disperate di lui (le quali però non hanno<br />
il coraggio di “fuggire” dalla situazione<br />
che le opprime, non concepiscono<br />
la fuga come una necessità), che lo<br />
mettono nei guai o che gli chiedono un<br />
aiuto; il killer che lo insegue minaccia<br />
coloro che ospitano Kimble in cambio<br />
della sua cattura; in più di un’occasione<br />
emerge la professionalità medica<br />
del ricercato nel curare feriti e malati<br />
che gli cadono ai piedi. Anche Gerard<br />
ha la sua croce: non essere riuscito a<br />
salvare la moglie dall’annegamento.<br />
Rispetto alla prima trasposizione, lungo<br />
120 puntate in cui si prendeva a pretesto<br />
la fuga di Kimble per raccontare<br />
anche l’America e la sua provincia, il<br />
nuovo serial predilige l’opera “salvifica”<br />
e “redentrice” del nostro verso coloro<br />
che incontra; non è un caso che, se<br />
il <strong>telefilm</strong> del passato si avvaleva di<br />
molte guest-stars, quello più recente<br />
prediliga volti volutamente anonimi.<br />
Ha destato sconcerto il finale anomalo<br />
(il “cacciatore di taglie” spara al dottor<br />
Kimble e al vero killer della moglie del<br />
“fuggitivo”, ma i titoli di coda partono<br />
prima che si capisca dove finirà il<br />
proiettile); in realtà i produttori avevano<br />
pensato a un epilogo del genere<br />
convinti di poter girare il secondo ciclo,<br />
senza però fare i conti con i tagli<br />
della CBS. La serie in questione riattualizza<br />
comunque il claim che accompagnava<br />
Kimble negli anni ’60: “una vittima<br />
innocente di una giustizia cieca”.<br />
John McNamara, lo stesso Roy Huggins,<br />
R.W. Goodwin (altresì regista<br />
occasionale) e la coppia Arnold Kopelson-Anne<br />
Kopelson (già dietro le<br />
quinte del film del ’93), firmano da<br />
produttori esecutivi. Louis Febre compone<br />
la tambureggiante colonna sonora<br />
originale, mentre il tema degli anni<br />
’60 che “ricorre” appartiene a James<br />
Newton Howard.<br />
Fulmine (Thunder) Con: Clint Ritchie,<br />
Melissa Converse, Melora Hardin,<br />
Justin Randi. Produzione: Usa,<br />
1977, avventura, colore (13/60’).<br />
Ventidue anni dopo Furia, lo zoccolo<br />
duro <strong>dei</strong> telespettatori appassionati di<br />
avventure equine ha di che gioire con<br />
Fulmine, uno stallone nero che vive in<br />
un ranch del Southwest. Tra i bipedi<br />
che lo riempiono di affetto ci sono il<br />
proprietario di casa, Bill Prescott<br />
(Clint Ritchie); la moglie veterinaria
Funny Face 358<br />
Anne (Melissa Converse); la figlia<br />
Cindy (Melora Hardin), la più vicina a<br />
Fulmine; il figlio Willie (Justin Randi).<br />
La serie, girata a Bishop (California), è<br />
prodotta e firmata dallo stesso team<br />
che aveva fatto scalpitare Furia nel<br />
1955. Il cavallo protagonista, addestrato<br />
dal proprietario Bobby J. Davenport,<br />
si chiamava in realtà Ott ed era<br />
così docile da farsi cavalcare dai bambini<br />
senza bisogno della sella. Nei credits<br />
del cast compare anche il mulo<br />
Cupcake, inseparabile compagno di<br />
Cindy e Willie, addestrato sempre da<br />
Davenport.<br />
Funny Face (Id.) Con: Sandy Duncan,<br />
Valorie Armstrong, Henry Beckman,<br />
Kathleen Freeman. Produzione:<br />
Usa, 1971, sit-com, colore (13/30’).<br />
Sandy Duncan, una delle attrici più<br />
promettenti all’inizio degli anni ’70, è<br />
la studentessa modello Sandy Stockton,<br />
che alterna lo studio all’attività di<br />
testimonial presso un’agenzia di pubblicità.<br />
Tra gli altri personaggi di contorno<br />
della sit-com, Alice McCraven<br />
(Valorie Armstrong) è l’amica-vicina<br />
del protagonista. Nelle prime puntate,<br />
Henry Beckman e Kathleen Freeman<br />
interpretano i proprietari della casa di<br />
Sandy. La produzione della serie ha subito<br />
numerose interruzioni per via di un<br />
delicato intervento agli occhi a cui si è<br />
sottoposta Sandy Duncan. Jerry Davis<br />
firma da produttore esecutivo. Patrick<br />
Williams è l’autore della colonna sonora.<br />
Nonostante la sit-com non abbia fatto<br />
sfracelli, l’anno sucessivo è stato<br />
prodotto il sequel The Snady Duncan<br />
Show, in cui sopravvive solo il personaggio<br />
di Sandy Stockton.<br />
Fuorilegge (Outlaws) Con: Rod<br />
Taylor, William Lucking, Richard<br />
Roundtree, Charles Napier, Patrick<br />
Houser, Christine Belford. Produzione:<br />
Usa, 1986, avventura/fantastico/poliziesco,<br />
colore (12/60’).<br />
La seconda serie western con lo stesso<br />
titolo originale – la prima, The Outlaws,<br />
risale al 1960 – prevede una premessa<br />
sci-fi: nel lontano 1899, uno<br />
sceriffo è sulle tracce di quattro fuorilegge;<br />
capitati per caso in una strana<br />
tempesta elettrica, i cinque protagonisti<br />
vengono “teletrasportati” nella<br />
Houston del 1986, dove con i soldi delle<br />
rapine comprano un ranch e aprono<br />
l’agenzia investigativa Double Eagle.<br />
Fanno parte del pokerissimo: lo sceriffo<br />
Jonathan Grail (Rod Taylor),<br />
Harland Pike (William Lucking), Isaiah<br />
McAdame (Richard Roundtree),<br />
Wolf Lucas (Charles Napier), Billy<br />
Pike (Patrick Houser), il fratello più<br />
giovane di Harland. Christine Belford<br />
interpreta Maggie Randall, una moderna<br />
vice-sceriffo nonché vicina di<br />
casa <strong>dei</strong> cinque protagonisti. Shannen<br />
Doherty compare in un cameo. Lideatore<br />
Nicholas Corea firma da produttore<br />
esecutivo. Joseph Conlan è l’autore<br />
della colonna sonora.<br />
Furia (Fury; The Brave Stallion) Con:<br />
Bobby Diamond, Peter Graves, William<br />
Fawcett, Roger Mobley, Jimmy<br />
Baird. Produzione: Usa, 1955, avventura,<br />
b/n (116/30’).<br />
La storia dell’amicizia fraterna tra un<br />
giovane orfano e Furia, uno stallone<br />
nero dotato di spiccata intelligenza e<br />
fedeltà, è diventata un classico nell’adolescenza<br />
di molti. Bobby Diamond<br />
interpreta Joey Newton, il ragazzo che<br />
condivide la sua adolescenza con l’amico<br />
cavallo nei dintorni di Capitol<br />
City; Peter Graves veste i panni di Jim<br />
Newton, il proprietario del Broken<br />
Wheel Ranch che accoglie Joey dopo<br />
la morte <strong>dei</strong> genitori e gli affida le cure
359 F/X-The Illusion<br />
di Furia nel West degli anni ’50; William<br />
Fawcett è l’anziano e saggio Pete.<br />
Packy (Roger Mobley) e Pee Wee<br />
(Jimmy Baird) sono gli amichetti di<br />
Joey, conquistati anch’essi dall’intelligenza<br />
equina. Sulle pagine del “Corriere<br />
della Sera”, il critico televisivo Aldo<br />
Grasso ha individuato alcuni elementi<br />
di richiamo: “Furia si propone scopi<br />
formativi: la campagna è l’ultimo rifugio<br />
di un universo valoriale che comincia<br />
ad avere i primi cedimenti in città. Il<br />
cavallo funziona come ‘deus ex machina’:<br />
interviene per risolvere situazioni<br />
che si sono incrinate o per un pericolo o<br />
per un’ingiustizia o per un incidente.<br />
Dove non arrivano gli uomini, arriva la<br />
natura, ‘impersonata’, appunto, dal cavallo.<br />
Che, materialmente, mette in<br />
contatto il ragazzo con gli adulti”. Uno<br />
<strong>dei</strong> <strong>telefilm</strong> più amati dai ragazzi italiani<br />
viene tutt’oggi ricordato non tanto<br />
per i suoi protagonisti quanto per la sigla<br />
cantata da Mal, intitolata “Furia cavallo<br />
del West”; la canzone scritta dai<br />
fratelli Guido e Maurizio De Angelis,<br />
che recita “Furia cavallo del West/che<br />
beve solo caffè/per mantenere il suo<br />
pelo il più nero che c’è”, vendette oltre<br />
un milione e 300 mila copie solo nel<br />
primo mese, conobbe una versione da<br />
discoteca, ma condizionò la carriera<br />
dell’ex cantante <strong>dei</strong> Primitives, colui<br />
che di recente ha commentato tanto<br />
successo con “Furia mi ha rovinato la<br />
vita”. Il cavallo, il cui vero nome era<br />
Beauty, è stato addestrato dallo stesso<br />
proprietario, Ralph McCutcheon; l’equino<br />
percepiva un salario di 1500 dollari<br />
a settimana; per addestrarlo, il suo<br />
istruttore usava 10 parole chiave alle<br />
quali associava le istruzioni specifiche<br />
a seconda delle scene; nel corso della<br />
serie Furia si è avvalso di 4 controfigure<br />
per i ciak più pericolosi (una di loro,<br />
ad esempio, era specializzata nell’apri<br />
re le porte con un calcio). Lo stuntman<br />
Whitey Hughes ha indossato i camperos<br />
di Bobby Diamond/Joey Newton<br />
nelle situazioni ad alto rischio (nei primi<br />
episodi è toccato a una ragazza,<br />
Steffi Epper). Produzione a cura di<br />
Leon Fromkess. Le riprese sono state<br />
effettuate all’Iverson Ranch di Chatsworth,<br />
in California.<br />
F/X-The Illusion (F/X: The Series)<br />
Con: Cameron Daddo, Kevin Dobson,<br />
Christina Cox, Richard Waugh, Tony<br />
Nappo, Carrie-Anne Moss, Sherry<br />
Miller. Produzione: Usa, 1996, poliziesco,<br />
colore (39/60’; 1/90’).<br />
Tratto dal film FX-Effetto mortale<br />
(1986) e dal sequel Replay di un omicidio<br />
(1991), il serial ne ripropone il plot a<br />
dieci anni di distanza dal primo capitolo:<br />
nella trasposizione televisiva diventa<br />
protagonista Rollie Tyler (Cameron<br />
Daddo), esperto di quegli effetti speciali<br />
cinematografici che risultano utili al<br />
Dipartimento della polizia di New York<br />
per attirare in trappola i malviventi. Tra<br />
coloro che gravitano attorno a Rollie: il<br />
detective Leo McCarthy (Kevin Dobson),<br />
l’amico che gli ha proposto di prestare<br />
la sua capacità al servizio della<br />
giustizia; l’assistente sui pattini Angela<br />
“Angie” Ramirez (Christina Cox);<br />
Marvin Van Duren (Richard Waugh), il<br />
capo del protagonista; il detective Anthony<br />
“Tony” Rizzo (Tony Nappo); Lucinda<br />
Scott (Carrie-Anne Moss); Colleen<br />
O’Malley (Sherry Miller). Tra gli<br />
altri marchingegni ideati da Rollie spicca<br />
il cane elettrico Blue, capace di abbaiare<br />
a comando e ad azzannare i malviventi.<br />
Stephen Downing e Jay Firestone<br />
firmano da produttori esecutivi la<br />
serie girata a Toronto, in Canada. Christophe<br />
Beck è l’autore della colonna sonora.<br />
Maria Conchita Alonso compare<br />
da guest-star.
Galactica (Battlestar Galactica)<br />
Con: Lorne Greene, Richard Hatch,<br />
Dirk Benedict, Herb Jefferson jr., Maren<br />
Jensen, Noah Hathaway, Tony<br />
Swartz, Laurette Spang, John Colicos.<br />
Produzione: Usa, 1978, fantascienza,<br />
colore (24/60’).<br />
STRACOTTO<br />
La serie si ispira al successo di Guerre<br />
stellari (1977): non è un caso che uno<br />
<strong>dei</strong> produttori sia John Dykstra, responsabile<br />
degli effetti speciali del<br />
film; non è un caso che la FOX e Lucas<br />
fecero causa all’ABC individuando ben<br />
34 similitudini tra il serial e la pellicola<br />
dell’anno precedente (ma l’accusa di<br />
plagio venne giudicata infondata). La<br />
storia racconta le vicende degli abitanti<br />
di Galactica che, per sfuggire lo sterminio<br />
da parte <strong>dei</strong> malvagi Cyloni,<br />
fanno rotta verso la Terra – la tredicesima<br />
colonia – a bordo di un’enorme<br />
astronave spaziale a capo di una carovana<br />
di 220 navicelle. Tra i protagonisti:<br />
Adamo (Lorne Greene), il comandante<br />
della nave; il figlio Apollo (Richard<br />
Hatch); l’impetuoso Starbuck<br />
(Dirk Benedict, che in seguito ha preso<br />
in giro i Cyloni nella sigla di A-Team);<br />
Boomer (Herb Jefferson jr.); Athena<br />
(Maren Jensen), figlia di Adama addetta<br />
alle comunicazioni; Boxey<br />
(Noah Hathaway), il figlio adottivo del<br />
comandante; Jolly (Tony Swartz);<br />
Cassiopea (Laurette Spang). John Colicos<br />
dà volto al conte Baltar, il traditore<br />
degli umani passato al soldo <strong>dei</strong> Cyloni.<br />
L’incipit che apre ogni episodio<br />
racconta come si è giunti a quel punto:<br />
“l’avventura umana come noi la conosciamo,<br />
dagli albori della Preistoria attraverso<br />
le esperienze degli Egizi, <strong>dei</strong><br />
Greci e <strong>dei</strong> Romani, passando per l’oscuro<br />
Medioevo e lo splendido Rinascimento,<br />
fino all’Era Atomica, è solo<br />
un piccolo tratto della strada dell’Uomo.<br />
Dallo sbarco del primo uomo sulla<br />
Luna nel secondo millennio dell’Era<br />
Cristiana, lo spazio non è più nemico.<br />
Anzi, forse rappresenta l’unica possibilità<br />
di sopravvivenza per la specie<br />
umana”. Il <strong>telefilm</strong> ha potuto contare<br />
su un considerevole budget (circa un<br />
milione di dollari ogni ora, un record<br />
per un <strong>telefilm</strong> dell’epoca): la puntatapilota<br />
Battaglie nella galassia e il doppio<br />
episodio L’attacco <strong>dei</strong> Cyloni sono<br />
addirittura giunti in Italia come pellicole<br />
cinematografiche. Glen A. Larson,<br />
che dichiarò di essersi ispirato<br />
nientemeno che alla Bibbia, firma da<br />
ideatore e produttore esecutivo. Stu<br />
Phillips compone la colonna sonora<br />
eseguita dalla Los Angeles Philarmonic<br />
Orchestra. Fred Astaire e Ray Millard<br />
compaiono da guest-star. La serie,<br />
costata un milione di dollari a<br />
puntata, nel 1980 ha generato uno<br />
spin-off: in Galactica 80 l’azione si<br />
trasferisce sulla Terra. Nel 2003 è stata<br />
lanciata in America la mini-serie<br />
Battlestar Galactica che dopo il successo<br />
ha dato vita l’anno dopo a un<br />
nuovo serial omonimo: in quella che è<br />
più una rivisitazione che un seguito<br />
del <strong>telefilm</strong> originale, si svela che i
361 Gang della mano rossa, La<br />
Cyloni furono ideati dall’uomo per<br />
essere utilizzati come operai, salvo<br />
poi ribellarsi ai loro creatori-padroni.<br />
In pratica, un inno al comunismo “del<br />
terzo tipo”.<br />
Galactica 80 (Galactica 1980) Con:<br />
Lorne Greene, Herb Jefferson jr., Kent<br />
McCord, Barry Van Dyke, Allan Miller,<br />
Patrick Stuart. Produzione: Usa,<br />
1980, fantascienza, colore (10/60’).<br />
COTTO<br />
Sequel senza molta fortuna di Galactica,<br />
la serie fantascientifica sposta le<br />
vicende dallo spazio profondo al pianeta<br />
Terra, governato trent’anni dopo<br />
dai malvagi Cyloni. Il capitano Adamo<br />
(Lorne Greene) e Boomer (Herb Jefferson<br />
jr.) sono gli unici “sopravvissuti”<br />
del serial originario. A loro si affiancano<br />
il capitano Troy (Kent Mc-<br />
Cord), il tenente Dillon (Barry Van<br />
Dyke), il colonnello Sydell (Allan<br />
Miller), il dottor Zee (Patrick Stuart),<br />
un genio di 14 anni. La storia ruota attorno<br />
agli sforzi di nascondere un<br />
gruppo di bambini della Galactica sulla<br />
Terra; l’impresa non è facile in<br />
quanto i fanciulli, nati e cresciuti in un<br />
ambiente artificiale, sono dotati di poteri<br />
fisici straordinari. Glen A. Larson<br />
è il produttore esecutivo del serial nonché<br />
l’autore del tema musicale, composto<br />
a quattro mani con Stu Phillips;<br />
gli effetti speciali sono affidati come<br />
nella serie originaria a John Dykstra;<br />
Jean-Pierre Dorléac firma i costumi<br />
che nell’80 ricevettero una nomination<br />
agli Emmy Awards.<br />
Gang degli Orsi, La (The Bad News<br />
Bears) Con: Jack Warden, J. Brennan<br />
Smith, Tricia Cast, Billy Jacoby, Corey<br />
Feldman, Meeno Peluce, Shane<br />
Butterworth, Christoff St. John, Gregg<br />
Forrest, Rad Daly, Catherine Hicks,<br />
Sparky Marcus, Phillip R. Allen. Produzione:<br />
Usa, 1979, sit-com, colore<br />
(26/30’).<br />
Che botte se incontri gli Orsi (The Bad<br />
News Bears), il film del 1976 con Walter<br />
Matthau, diventa una sit-com con<br />
protagonista Jack Warden: egli interpreta<br />
Morris Buttermaker, un ex addetto<br />
delle pulizie di una piscina che<br />
per evitare la prigione diventa allenatore<br />
di baseball. Ma non di una squadra<br />
qualsiasi: è a capo di un gruppo di ragazzi<br />
problematici che si trasformano<br />
con la competizione. Tra coloro che<br />
scendono nel “diamante”: Mike Engelberg<br />
(J. Brennan Smith), il ricevitore<br />
dalla fisionomia suina; la lanciatrice<br />
primadonna Amanda Wurlitzer (Tricia<br />
Cast); Rudi Stein (Billy Jacoby), Regi<br />
(Corey Feldman), Tanner (Meeno Peluce),<br />
Lupus (Shane Butterworth), Ahmad<br />
Abdul Rahim (Christoff St. John),<br />
Kelly (Gregg Forrest) e, ultimo arrivato,<br />
Josh (Rad Daly). Intorno al campo<br />
da gioco compaiono: la dottoressa<br />
Emily Rappant (Catherine Hicks), direttrice<br />
della scuola di tutti i ragazzi<br />
protagonisti, la W. Wendell Weaver<br />
School; Ogilvie (Sparky Marcus), il<br />
manager degli Orsi; Roy Turner (Phillip<br />
R. Allen), l’allenatore <strong>dei</strong> Leoni, la<br />
squadra avversaria. Arthur Silver e<br />
Bob Brunner sono i produttori esecutivi<br />
della sit-com. David Michael Frank<br />
compone la colonna sonora. La serie è<br />
stata preceduta da altre due pellicole:<br />
Gli Orsi interrompono gli allenamenti<br />
(1977) e Gli Orsi vanno in Giappone<br />
(1978).<br />
Gang della mano rossa, La (The<br />
Red Hand Gang) Con: Matthew Laborteaux,<br />
J.R. Miller, Jolie Newman,<br />
James Bond, Johnny Brogna. Produzione:<br />
Usa, 1977, avventura, colore<br />
(12/60’).
Garrison Commando<br />
Cinque giovani detective sono al centro<br />
di una serie d’azione per ragazzi. Il<br />
pokerissimo di protagonisti è composto<br />
da Frankie (Matthew Laborteaux),<br />
J.R. (J.R. Miller), Joanne (Jolie Newman),<br />
Doc (James Bond) e Li’l Bill<br />
(Johnny Brogna).<br />
Garrison Commando (Garrison’s<br />
Gorillas) Con: Chris Cary, Rudy Solari,<br />
Brendon Boone, Cesare Danova,<br />
Ron Harper. Produzione: Usa, 1967,<br />
avventura, colore (26/60’).<br />
Ispirato a Quella sporca dozzina di<br />
Aldrich, un serial realizzato in tempi<br />
da record (l’anno è sempre il 1967) ne<br />
ripropone il plot: nel corso della Seconda<br />
guerra mondiale, quattro galeotti<br />
(e non più dodici, come nella<br />
pellicola) vengono reclutati dall’esercito<br />
americano per alcune missioni disperate;<br />
in cambio della loro cooperazione<br />
riceveranno la libertà. Il poker<br />
che accetta lo “scambio” è formato dal<br />
borseggiatore Goniff (Chris Cary), il<br />
ladro Casino (Rudy Solari), l’accoltellatore<br />
di origini indiane Chief<br />
(Brendon Boone), il detenuto Actor<br />
(Cesare Danova). Se nel film la “sporca<br />
dozzina” era capitanata da Lee<br />
Marvin, il poker televisivo risponde<br />
agli ordini di Ron Harper nella divisa<br />
del tenente Craig Garrison. Pur avendo<br />
sede in Inghilterra, il quartetto di<br />
eroi “per necessità” si sposta per tutta<br />
l’Europa, spesso dietro le linee nemiche.<br />
Selig J. Seligman firma come<br />
produttore esecutivo, Richard Caffey<br />
quale produttore. La colonna sonora è<br />
curata da Leonard Rosenman. Telly<br />
Savalas, già tra i protagonisti della<br />
pellicola, compare nel primo episodio<br />
del <strong>telefilm</strong>. La serie è stata tra i primi<br />
programmi televisivi americani trasmessi<br />
nella Repubblica Popolare Cinese;<br />
tuttavia, nel 1981, il serial venne<br />
362<br />
cancellato “per gli effetti nocivi sulla<br />
gioventù cinese”.<br />
Gavilan (Id.) Con: Robert Urich, Patrick<br />
Macnee, Kate Reid. Produzione:<br />
Usa, 1982, avventura, colore (13/60’).<br />
Un ex agente della CIA diventa un<br />
oceanografo ma continua ad accettare<br />
gli incarichi che gli assegnano i principali<br />
di una volta: questo l’originale<br />
plot del serial che vede protagonista<br />
Robert Urich nei panni di Robert Gavilan.<br />
Al suo fianco compare l’ex<br />
Agente speciale Patrick Macnee nelle<br />
vesti di assistente; Kate Reid è Marion<br />
“Jaws” Jaworski, decana dell’Istituto<br />
Oceanografico DeWitt. Leonard<br />
Goldberg, Nicholas Corea, John<br />
Cutts e David Levinson sono i produttori<br />
esecutivi della serie che ha<br />
stabilito un record negativo in America:<br />
è stato il primo programma a venire<br />
cancellato nella stagione 1982<br />
1983.<br />
Geena Davis Show (Id.) Con: Geena<br />
Davis, Peter Horton, John Francis<br />
Daley, Esther Scott, Makenzie Vega,<br />
Mimi Rogers, Kim Coles, Haralnd<br />
Williams. Produzione: Usa, 2000, sitcom,<br />
colore (22/30’).<br />
Dopo una prima incursione nella sitcom<br />
nel 1985 con Sara (inedita in Italia),<br />
Geena Davis ci riprova, ma di<br />
nuovo non fa centro nei panni di una<br />
donna in carriera che si trasforma all’improvviso<br />
in una mamma di periferia.<br />
L’attrice interpreta Teddie Cochran,<br />
un’organizzatrice di eventi a<br />
Manhattan che finisce per convivere<br />
nei sobborghi con lo scrittore Max<br />
Ryan (Peter Horton). Quest’ultimo è<br />
vedovo e con due pesi sulle spalle: il<br />
tredicenne “fuori di testa” Carter (John<br />
Francis Daley) e la lunatica Eliza<br />
(Makenzie Vega) di 5 anni; i tentativi
363 Genio criminale di Mr. Reeder, Il<br />
di relazionarsi con loro da parte dell’isterica<br />
Teddie sono i momenti più divertenti<br />
della serie. Tra gli altri personaggi<br />
ricorrenti, si fanno notare la domestica<br />
di colore Gladys (Esther<br />
Scott)); Hillary (Mimi Rogers) e Judy<br />
(Kim Coles), le migliori amiche di<br />
Teddie; Alan (Harland Williams), il<br />
collega della protagonista. La sit-com<br />
si contraddistingue per i molti doppi<br />
sensi anche sessuali (in una puntata<br />
Teddie, poco avvezza alla cucina, sforna<br />
una torta a forma di… pene): non è<br />
un caso che l’ideatore della serie sia<br />
Terri Minsky, tra gli sceneggiatori di<br />
Sex and the City (1998). Il primo ciclo<br />
si conclude con il matrimonio fra Teddie<br />
e Max: la ABC ha deciso di risparmiare<br />
sul viaggio di nozze salutando<br />
per sempre i due novelli sposi. La serie<br />
è stata in realtà girata a Los Angeles.<br />
Minsky firma anche come produttore<br />
esecutivo, in compagnia di Gene<br />
Stein, Nina Wass e David Flebotte. La<br />
colonna sonora è composta da Jonathan<br />
Wolff e Becky Kneubuhl.<br />
Drew Carey compare nei panni di sé<br />
stesso.<br />
Gemelli Edison, I (Edison Twins)<br />
Con: Marnie McPhail, Andrew Sabiston,<br />
Sunny Besen Thrasher, Corey<br />
Haim, Ailsa Craig, Michael Fantini,<br />
Samantha Follows, Brian George, Robert<br />
Desroster, Judith Norman, Milton<br />
Cheylov. Produzione: Canada, 1982,<br />
avventura, colore (13/60’).<br />
Due fratelli prodigio si servono della<br />
propria intelligenza per risolvere di<br />
volta in volta problemi e misteri. Nel<br />
corso delle loro avventure Annie<br />
(Marnie McPhail) e Tom (Andrew Sabiston)<br />
Edison coinvolgono il fratello<br />
minore Paul (Sunny Besen Thrasher) e<br />
i compagni di classe Larry (Corey<br />
Haim), Brenda (Ailsa Craig), Joey<br />
(Michael Fantini) e Gayle (Samantha<br />
Follows). Brian George interpreta il<br />
sergente Paganee; Robert Desroster e<br />
Judith Norman sono rispettivamente<br />
Mr. e Mrs. Edison, i genitori <strong>dei</strong> due<br />
gemelli protagonisti. Milton Cheylov<br />
è Lance. Ian McDougail e Brian<br />
Walker sono i produttori della serie canadese.<br />
Gemini Man (Id.) Con: Ben Murphy,<br />
Katherine Crawford, William Sylvester.<br />
Produzione: Usa, 1976, avventura/fantastico,<br />
colore (11/60’; 1/90’).<br />
Un uomo impiegato in un centro di ricerca<br />
acquista il dono dell’invisibilità,<br />
ma solo per un massimo di quindici<br />
minuti al giorno. Ben Murphy interpreta<br />
il protagonista, Sam Casey, un<br />
investigatore dell’organizzazione governativa<br />
Intersect: un giorno, nel corso<br />
di una missione subacquea, viene<br />
colpito da alcune radiazioni che gli donano<br />
la possibilità di non apparire;<br />
Katherine Crawford è la dottoressa<br />
Abby Lawrence, attratta da Casey e<br />
con l’hobby di farsi rapire; William<br />
Sylvester veste i panni di Leonard Driscoll,<br />
direttore dell’agenzia di Casey.<br />
Harve Bennett, già responsabile <strong>dei</strong><br />
successi de L’uomo da sei milioni di<br />
dollari (1974) e La donna bionica<br />
(1976), produce un serial che tenta di<br />
proseguire il plot di un altro <strong>telefilm</strong><br />
dell’NBC – The invisible man – sospeso<br />
nel ’75 dopo soli undici episodi. Il tris<br />
di ideatori della serie è formato da Leslie<br />
Stevens, Steven Bochco e dallo<br />
stesso Bennett. Lee Holdridge e Mark<br />
Snow sono gli autori della colonna sonora.<br />
Kim Basinger compare in un cameo<br />
e per fortuna si vede tutta intera.<br />
Genio criminale di Mr. Reeder, Il<br />
(The Mind of J.D. Reeder) Con: Hugh<br />
Burden, Mona Bruce, Willoughby
Genio dell’annaffiatoio, Il<br />
Goddard, Gillian Lewis. Produzione:<br />
Gran Bretagna, 1969, poliziesco, colore<br />
(16/60’).<br />
Le indagini anni ‘20 del detective di<br />
buone maniere J.D. Reeder (Hugh<br />
Burden), alle dipendenze del pubblico<br />
ministero, sono al centro di un serial tipicamente<br />
british. Vestito dimessamente<br />
e dalle origini poco nobili, il nostro<br />
sorprende con intuizioni geniali<br />
degne di Holmes. Tra coloro che affiancano<br />
l’investigatore: Mrs. Houchin<br />
(Mona Bruce), Sir Jason Toovey<br />
(Willoughby Goddard) e Miss Belman<br />
(Gillian Lewis). Lloyd Shirley è il produttore<br />
esecutivo della serie che si<br />
ispira vagamente ai racconti di Edgar<br />
Wallace pubblicati nel 1925.<br />
Genio dell’annaffiatoio, Il Vedi<br />
Scusami genio.<br />
Genio per Penelope, Un (The Genie<br />
from Down Under) Con: Alexandra<br />
Milman, Rhys Muldoon, Glenn<br />
Medrum, Anna Galvin, Monica Maughan,<br />
Mark Mitchell, Fletcher Humphrys,<br />
Kylie Belling, Ian McFadyen.<br />
Produzione: Australia, 1996, sitcom/fantastico,<br />
colore (26/30’).<br />
Tutto ha inizio quando la tredicenne<br />
Penelope Townes (Alexandra Milman)<br />
scopre di avere due geni – padre<br />
e figlio, uno l’opposto dell’altro – rinchiusi<br />
in un baule nell’attico di casa:<br />
Bruce (Rhys Muldoon) e Baz (Glenn<br />
Medrum) esaudiscono i desideri della<br />
loro nuova padrona (di casa), ma non<br />
sempre nella maniera in cui Penelope<br />
se li aspetta. Tra gli altri protagonisti<br />
della serie: Anna Galvin intepreta<br />
Lady Diana Townes, la madre di Penelope;<br />
Monica Maughan è Miss Mossop;<br />
Mark Mitchell e Fletcher Humphrys<br />
sono rispettivamente Otto e<br />
Conrad von Meister; Kylie Belling è<br />
364<br />
Trish Emu; Ian McFadyen ha il ruolo<br />
di Lord “Bubbles” Uppington-Smythe.<br />
Patricia Edgar e Anna Home firmano<br />
da produttori esecutivi. Rhys<br />
Muldoon e Alexandra Milman cantano<br />
il tema musicale.<br />
Geni per caso (Wicked Science)<br />
Con: André de Vanny, Bridget Neval,<br />
Benjamin Schmideg, Saskia Burmeister,<br />
Anya Trybala, Brook Sykes, Emma<br />
Leonard, Robert Van Mackelenberg.<br />
Produzione: Australia, 2003,<br />
fantastico/sit-com, colore (26/30’).<br />
Strani i quindicenni d’oggi: ricevono il<br />
super-potere che li rende iper-intelligenti<br />
e una delle prime cose a cui pensano<br />
è trovare il metodo per farsi crescere<br />
la barba! Il fin troppo quieto<br />
Toby Johnson (André de Vanny) e la<br />
scorbutica coetanea Elisabeth Hawke<br />
(Bridget Neval) vengono investiti da<br />
un raggio magnetico che li rende “cervelloni”<br />
adolescenti: Toby si ingegna<br />
per creare feromoni che lo rendano irresistibile<br />
e acquisisce la capacità di<br />
suonare la chitarra come Jimi Hendrix<br />
per far rimanere le ragazze a bocca<br />
aperta; Elisabeth si prende invece la rivincita<br />
sulle invidiose compagne della<br />
Sandy Bay School, rischiando talvolta<br />
di passare il limite <strong>dei</strong> suoi super-poteri<br />
se non intervenisse Toby. Alla fine,<br />
tra i due scoppia la battaglia per la supremazia.<br />
Tra le altre figure ricorrenti:<br />
Russell (Benjamin Schmideg), il migliore<br />
amico di Toby; Dina (Saskia<br />
Burmeister), acerrima nemica di Elisabeth;<br />
la bella Bianca (Anya Trybala),<br />
per la quale batte il cuore di Toby;<br />
l’attaccabrighe Garth (Brook Sykes) e<br />
la noiosa Verity (Emma Leonard), entrambi<br />
alleati di Elisabeth; Mr. Tesslar<br />
(Robert Van Mackelenberg), il quale<br />
non riesce a comprendere come mai<br />
Toby sia cambiato così tanto negli ulti
365 George<br />
mi tempi… L’ideatore Jonathan M.<br />
Shiff firma altresì da produttore esecutivo,<br />
in quest’ultima veste in compagnia<br />
di Nicole Kebb e Arne Lohmann.<br />
La serie si è aggiudicata un AFI Award<br />
nel 2004.<br />
Genitori in blue jeans (Growing<br />
Pains) Con: Alan Thicke, Joanna<br />
Kerns, Kirk Cameron, Tracey Gold,<br />
Jeremy Miller, Ashley Johnson, Julie<br />
McCullough, Leonardo DiCaprio. Produzione:<br />
Usa, 1985, sit-com, colore<br />
(166/30’; 1/90’).<br />
Due genitori moderni e in blue jeans di<br />
Long Island si trovano ad affrontare<br />
l’adolescenza scoppiettante <strong>dei</strong> loro<br />
tre figli e mezzo. Lo psichiatra Jason<br />
Seaver (Alan Thicke) e la giornalista<br />
Maggie (Joanna Kerns) fanno del loro<br />
meglio per spiegare il senso della vita<br />
al primogenito Mike (Kirk Cameron),<br />
alla sensibile Carol (Tracey Gold), al<br />
più piccolo Ben (Jeremy Miller) e alla<br />
nascitura Chrissy (interpretata da Ashley<br />
Johnson). La balia di quest’ultima,<br />
Julie (Julie McCullough), s’innamora<br />
di Mike, il quale, dopo averle chiesto<br />
la mano salvo poi ripensarci, decide di<br />
andare a New York per imparare a recitare;<br />
una volta tornato si porta con sé il<br />
senzatetto quindicenne Luke Brower,<br />
che ha il volto dell’emergente Leonardo<br />
DiCaprio. La serie riesce ad accendere<br />
i riflettori su temi delicati quali il<br />
suicidio, la droga, il razzismo e l’alcolismo<br />
senza cadere nella retorica. Tracey<br />
Gold, che divenne gravemente<br />
anoressica nel corso delle riprese, fu<br />
eliminata dal cast con la spiegazione<br />
che Carol era andata a studiare a Londra.<br />
Tra le guest-stars del serial: due di<br />
Beverly Hills (Jennie Garth e Brian<br />
Austin Green), una di Harlem contro<br />
Manhattan (Dana Plato), e poi ancora<br />
Heather Graham, Heather Lan<br />
gerkamp, Matthew Perry, Hilary<br />
Swank e un giovane Brad Pitt. Neal<br />
Marlens è nel contempo creatore e<br />
produttore esecutivo della sit-com che<br />
ha dato vita allo spin-off Dieci sono<br />
pochi grazie al personaggio-collante<br />
di Graham Lubbock (Bill Kirchenbauer).<br />
Il tema musicale “As Long As<br />
We Got Each Other” è cantato da B.J.<br />
Thomas e Jennifer Warnes. Nell’ultima<br />
puntata, Maggie riceve la proposta<br />
di diventare l’addetta stampa di un<br />
senatore a Washington: tutta la famiglia<br />
si trasferisce nella capitale eccetto<br />
Mike, divenuto nel frattempo un attore<br />
e Carol, impegnata nel college.<br />
La sit-com ha fatto notizia per le<br />
10.000 lettere che il quattordicenne<br />
Kirk Cameron riceveva ogni mese.<br />
Nel 2000 è stata girata una réunion:<br />
nel film-tv Genitori in blue jeans – The<br />
Movie, Jason e Maggie riuniscono la<br />
famiglia per festeggiare l’anniversario<br />
di matrimonio; si scopre così che Mike<br />
si è sposato, Carol è diventata avvocatessa,<br />
Chrissy studia cinema, mentre<br />
Ben non ha ancora trovato la sua<br />
strada.<br />
George (Id.) Con: George Foreman,<br />
Sheryl Lee Ralph, Cleandre Norman,<br />
Pablo Irlando, Doniell Spencer, La-<br />
Crystal Cooke, Larry Gilliard jr., Tony<br />
T. Johnson, Lauren Robinson, Anne<br />
Haney. Produzione: Usa, 1993, sitcom,<br />
colore (9/30’).<br />
Sit-com con protagonista l’ex peso<br />
massimo George Foster (interpretato<br />
dall’ex pugile George Foreman), il<br />
quale dopo aver appeso i guantoni al<br />
chiodo decide di dare una mano alla<br />
moglie Maggie (Sheryl Lee Ralph),<br />
consigliere scolastico alla Monroe High<br />
School. Tra bambini-pesti peggio<br />
di qualsiasi gancio, George, dotato di<br />
determinazione e ironia, inaugura il
George e Mildred<br />
doposcuola di boxe denominato TKO,<br />
al quale partecipano pugili in erba: il<br />
“duro” Daniel Hickok (Cleandre Norman),<br />
il capriccioso Mauricio Butler<br />
(Pablo Irlando), la brillante Shasta Roberta<br />
Rhodes (Doniell Spencer), la logorroica<br />
Vanessa Jasso (LaCrystal<br />
Cooke), il complessato Lathan Basmore<br />
(Larry Gilliard jr.). Tra gli altri<br />
personaggi ricorrenti: i figli di George<br />
e Maggie, George jr. detto “Bubba”<br />
(Tony T. Johnson) e Virginia detta<br />
“Vee” (Lauren Robinson); Juanita<br />
Holman (Anne Haney) è la scontrosa<br />
governante. L’ex pugile Tony Danza<br />
firma da produttore esecutivo.<br />
George e Mildred (George and Mildred)<br />
Con: Brian Murphy, Yootha Joyce,<br />
Norman Eshley, Sheila Fearn, Nicholas<br />
Bond-Owen, Alvin Elgar, Reginald<br />
Mash. Produzione: Gran Bretagna,<br />
1976, sit-com, colore (38/30’).<br />
SUPERCULT<br />
Lo spin-off di Un uomo in casa ha riscosso<br />
in Italia più successo della serie<br />
originaria. Gran merito va ai due protagonisti<br />
che, rispetto alla sit-com<br />
principale del 1973, si sono trasferiti in<br />
periferia, al 46 di Peacock Crescent,<br />
Hampton Wick: Brian Murphy è<br />
George Roper, un affittacamere taccagno<br />
che vive nell’ozio e per il quale il<br />
massimo degli hobby è nutrire il pappagallino<br />
a un metro dalla poltrona o<br />
cambiare canale per seguire la partita<br />
in tv; Yootha Joyce è la moglie Mildred,<br />
frustrata dall’impotenza sessuale<br />
del marito e dotata di capigliature che<br />
giustificano agli occhi <strong>dei</strong> telespettatori<br />
l’immobilità del consorte sotto le<br />
lenzuola. Tra i motivi <strong>dei</strong> quotidiani litigi<br />
tra i due, sposati nonostante tutto<br />
da 25 anni: la suocera di lei che minaccia<br />
visite ogni settimana; la macchina<br />
di lui che cade a pezzi ogniqualvolta<br />
366<br />
viene accesa; i Fourmile, vicini invadenti<br />
(per George) o fonte di svago<br />
(per Mildred) a seconda <strong>dei</strong> punti di vista,<br />
ovvero il capo-famiglia Jeffrey<br />
(Norman Eshley), sua moglie Ann<br />
(Sheila Fearn) e il figlio teppista Tristram<br />
(Nicholas Bond-Owen); Ethel<br />
(Avril Elgar), la sorella materialista di<br />
Mildred e il cognato Humphrey (Reginald<br />
Marsh). La coppia protagonista<br />
dà vita a una sit-com di battute fulminanti<br />
dove il sarcasmo inglese trova la<br />
sua migliore residenza a cavallo degli<br />
anni ’70 e ’80. Ottimo altresì il doppiaggio:<br />
la risatina di George e la distorsione<br />
del nome del medesimo in<br />
“Giuorge” da parte di Mildred sono diventati<br />
“tormentoni” negli anni di trasmissione.<br />
La serie creata da Johnnie<br />
Mortimer e Brian Cooke, prodotta e<br />
diretta da Peter Frazer-Jones per la<br />
Thames, ha dato vita a un adattamento<br />
teatrale nell’estate del ’77 al Pier<br />
Theatre a Bournemouth (con Murphy<br />
e Joyce in scena), a un film di scarsa<br />
fortuna diretto da Frazer-Jones con gli<br />
stessi interpreti nel 1980, nonché a una<br />
versione americana: I Roper, lo spinoff<br />
di Tre cuori in affitto, che a sua volta<br />
è l’adattamento “a stelle e strisce” di<br />
Un uomo in casa, vede i due protagonisti<br />
abitare al 46 di Peacock Drive a<br />
Chevia Hills. La sit-com, della quale<br />
era previsto il proseguimento, è stata<br />
interrotta a causa della prematura<br />
scomparsa di Yootha Joyce, avvenuta<br />
il 24 agosto 1980, quattro giorni prima<br />
del suo cinquantatreesimo compleanno.<br />
John Hawksworth e Roger Webb<br />
firmano la colonna sonora.<br />
Get Smart Vedi Get Smart – Un detective<br />
tutto da ridere.<br />
Get Smart – Agente speciale Vedi<br />
Get Smart – Un detective tutto da ridere.
367 Get Smart – Un detective tutto da ridere<br />
Get Smart – Un agente tutto da<br />
ridere Vedi Get Smart – Un detective<br />
tutto da ridere.<br />
Get Smart – Un detective tutto<br />
da ridere (Get Smart) Con: Don<br />
Adams, Barbara Feldon, Edward Platt,<br />
Robert Karvelas, Dick Gautier, Dave<br />
Ketchum, Victor Fench. Produzione:<br />
Usa, 1965, sit-com/spionaggio, b/ncolore<br />
(138/30’).<br />
SUPERCULT<br />
Una delle serie più divertenti di metà<br />
anni ’60, creata da Mel Brooks insieme<br />
a Buck Henry, è una delle poche a<br />
non ritrarre un nucleo familiare quanto<br />
un gruppo di spie che sembrano i figli<br />
scemi di 007. In particolare uno:<br />
Maxwell Smart (Don Adams), alias<br />
l’agente 86 della CONTROL, una sorta di<br />
super-intelligence (ma non troppo)<br />
che ha base a Washington, al 123 di<br />
Main Street. Inetto ma fortunato, incapace<br />
ma super-equipaggiato, Smart<br />
sembra una sorta di Mr. Bean ante-litteram<br />
quando tenta di telefonare dal<br />
microfono impiantato nel tacco della<br />
scarpa destra o quando va a letto con il<br />
pigiama anti-proiettile. Nonostante la<br />
sua demenza, il protagonista riesce<br />
sempre a sventare i piani del KAOS,<br />
un’organizzazione di malvagi che ricorda<br />
la Spectre <strong>dei</strong> film di Bond. Barbara<br />
Feldon interpreta l’agente 99, la<br />
collega intelligente e brillante di 86: i<br />
due, dopo essersi fidanzati, si sposano<br />
e hanno due gemellini. Edward Platt<br />
veste i panni del loro superiore, noto<br />
solo come “Taddeo, il Capo”, il quale<br />
non riesce a capire se l’imbecillità di<br />
86 sia semplicemente una straordinaria<br />
copertura tattica. Tra gli altri interpreti<br />
del <strong>telefilm</strong>: Robert Karvelas è<br />
l’agente Larrabee, l’assistente del Capo<br />
che si dimostra ancora più idiota di<br />
86; Dick Gautier interpreta il robot<br />
Hymie, dal nome ebraico e transfuga<br />
dal KAOS alla CONTROL per amore di<br />
Smart, il quale non lo tratta affatto come<br />
un automa; Dave Ketchum assume<br />
l’identità dell’agente 13, capace di nascondersi<br />
nei posti più improbabili;<br />
Victor Fench quella di 44. Smart riceve<br />
anche l’aiuto del cane Fang, conosciuto<br />
in codice come agente K-13.<br />
Tra i “tormentoni”, la spia più idiota<br />
del piccolo schermo, quando si ritrova<br />
in situazioni bizzarre, chiede ai telespettatori<br />
“ci credereste?”. La serie ha<br />
vinto un Golden Globe quale “miglior<br />
programma del 1966” e 7 Emmy<br />
Awards, di cui tre assegnati a Don<br />
Adams. Il <strong>telefilm</strong>, in onda in America<br />
sulla NBC, era stato rifiutato dapprima<br />
dalla ABC in quanto giudicato “poco<br />
divertente”. Leonard Stern firma da<br />
produttore esecutivo insieme ad Arne<br />
Sultan. Irving Szathmary è il curatore<br />
della colonna sonora al fianco di Vic<br />
Mizzy. Tra le guest-stars di turno si<br />
succedono: Ernest Borgnine, Leonard<br />
Nimoy, James Caan, Bob Hope, Martin<br />
Landau, Barbara Bain, Tom Bosley<br />
e Vincent Price. Adams è tornato a vestire<br />
il ruolo di Smart in un film del<br />
1980 (The Nude Bomb), oltre a doppiare<br />
in originale un personaggio <strong>dei</strong><br />
cartoon come L’Ispettore Gadget, che<br />
dal punto di vista dell’inettitudine non<br />
ha nulla da invidiare all’agente 86. Nel<br />
1989 la ABC ha trasmesso il film-tv Get<br />
Smart Again, nel quale viene riunito<br />
tutto il cast tranne Edward Platt (deceduto<br />
nel 1974): la CONTROL è stata<br />
smantellata, ma quando il KAOS torna a<br />
minacciare l’umanità Smart rimette in<br />
piedi l’organizzazione. Nel 1995 una<br />
nuova versione del serial è stata proposta<br />
dalla Fox: Smart diventa “il Capo”<br />
della CONTROL, l’agente 99 fa carriera,<br />
il figlio della coppia segue le orme del<br />
padre. In Italia, il <strong>telefilm</strong> vanta il re
Gialli di Edgar Wallace, I<br />
cord di varietà nella titolazione: oltre a<br />
Get Smart – Un detective tutto da ridere,<br />
si segnalano i titoli alternativi: Get<br />
Smart, Get Smart – Un agente tutto da<br />
ridere, Un poliziotto da ridere, Get<br />
Smart – Agente speciale, Agente 86<br />
Max Smart, Agente speciale 86, Agente<br />
speciale 86 – Un disatro in licenza,<br />
Prendete Smart.<br />
Gialli di Edgar Wallace, I (Edgar<br />
Wallace Mystery Package; Edgar Wallace<br />
Mystery Hour) Con: interpreti vari.<br />
Produzione: Gran Bretagna, 1960,<br />
poliziesco, b/n (39/60’).<br />
Basati sui romanzi gialli dell’inglese<br />
Edgar Wallace (1875-1932), i racconti<br />
filmati sono nati originariamente per<br />
tre pellicole che, non trovando distribuzione<br />
sul mercato americano, sono<br />
state successivamente tradotte in una<br />
serie televisiva. Jack Greenwood è il<br />
produttore del serial.<br />
Gialli insoliti di William Irish, I<br />
(Histoires insolites) Con: Maurice Ronet,<br />
Jean Carmet, Andréa Ferréol, Joséphine<br />
Chaplin, Valérie Mairesse,<br />
Laurent Malet, Elisabeth Huppert,<br />
Marc Porel, Jacques Spiesser, Henri<br />
Marteau, Juliette Mills, Bernard Fresson.<br />
Produzione: Francia 1979, poliziesco,<br />
colore (6/60’).<br />
Tratti dai romanzi di William Irish (altrimenti<br />
noto come Cornell Woolrich,<br />
tra i padri della letteratura noir), i sei<br />
episodi del serial puntano sull’angoscia<br />
e il thriller grazie a un ventaglio di<br />
nomi di prima fila: tra gli altri, Yves<br />
Boisset, Maurice Ronet, Pierre Granier-Deferre,<br />
Pierre Grimblat, Claude<br />
Chabrol e Gilles Grangier. Tra gli interpreti,<br />
oltre allo stesso Ronet: Jean<br />
Carmet, Andréa Ferréol, Joséphine<br />
Chaplin, Valérie Mairesse, Laurent<br />
Malet, Elisabeth Huppert, Marc Porel,<br />
368<br />
Jacques Spiesser, Henri Marteau, Juliette<br />
Mills, Bernard Fresson. La serie<br />
è prodotta dalla Hamster Films di Nicolas<br />
Traube, Gaspard de Chavignac e<br />
Jacques Salles, società sinonimo di<br />
qualità che non disdegnava di tradurre<br />
sul piccolo schermo autori e opere letterarie<br />
di culto.<br />
Giallo della poltrona, Il (Armchair<br />
Thriller) Con: interpreti vari. Produzione:<br />
Gran Bretagna, 1969, thriller,<br />
b/n-colore (26/60’).<br />
Anche se si tratta di un revival della serie<br />
antologica del 1956 (intitolata in<br />
originale Armchair Theatre, ovvero la<br />
prima fiction drammatica di un certo<br />
rilievo in onda su una tv nazionale inglese,<br />
la ITV), la sola sigla merita la visione:<br />
un’ombra che entra in una stanza<br />
per poi accomodarsi su una sedia<br />
posta al centro. Da segnalare le musiche<br />
di Andy Mackay, il sassofonista<br />
<strong>dei</strong> Roxy Music. La produzione è a cura<br />
della Thames.<br />
Gianni e il magico Alverman<br />
(Johan en de Alverman) Con: Frank<br />
Aendenboom, Rosemarie Bergmans,<br />
Cyriel Van Bent, Dolf De Winter. Produzione:<br />
Belgio, 1965, avventura, b/n<br />
(16/30’).<br />
Altro che The Blair Witch Project.<br />
Ambientata intorno alla metà del<br />
’600, la serie racconta le vicende di<br />
Gianni Keleszoon (Frank Aendenboom),<br />
neolaureato in medicina all’università<br />
di Bruxelles, in vacanza<br />
presso lo zio proprietario di una casetta<br />
con annesso mulino ad acqua nella<br />
contea di Gand. Qui il giovane conosce<br />
Rosita (Rosemarie Bergmans),<br />
bellissima fanciulla figlia di Don Cristobal<br />
de Bodadilla (Cyriel Van Bent),<br />
per cui lavora l’inquietante domestico<br />
indiano Otorongo (Dolf De Winter).
369 Giochi del diavolo, I<br />
Infatuato della ragazza, disperata per<br />
la scomparsa del suo pappagallo,<br />
Gianni si offre di andarne alla ricerca<br />
addentrandosi nel bosco: qui s’imbatte<br />
nello stravagante Alverman, un<br />
ometto che saltella come un grillo e<br />
pronuncia formule magiche; un folletto<br />
che, con incantesimi magici, aiuta il<br />
giovane a superare le diverse prove<br />
che deve affrontare per sposare Rosita<br />
(la canzoncina divenuta famosa recita<br />
“Don Cristobal, io voglio sposare tua<br />
figlia”). Otorongo getta la maschera e<br />
si rivela perfido antagonista di Gianni.<br />
Un’inquietante atmosfera fantasy permea<br />
tutta la serie, concepita come una<br />
fiaba dai crismi classici (il bosco, le<br />
prove per raggiungere la meta, la bella<br />
di turno, la casetta, il “diverso” che diventa<br />
cattivo). Il serial è prodotto dalla<br />
RTB, la televisione belga di lingua<br />
fiamminga. In Italia il <strong>telefilm</strong> è andato<br />
in onda cinque anni dopo l’anno di<br />
produzione.<br />
Gianni e Pinotto (The Abbott and<br />
Costello Show) Con: Bud Abbott, Lou<br />
Costello, Sid Fields, Hillary Brooke,<br />
Bobby Barber, Joe Besser, Gordon Jones,<br />
Joe Kirk, Joan Shawlee, Milt<br />
Bronson. Produzione: Usa, 1952, sitcom,<br />
b/n (52/30’).<br />
Bud Abbott e Lou Costello, alias l’irascibile<br />
Gianni e il simpatico ciccione<br />
Pinotto, una delle coppie di comici più<br />
popolari d’America, propongono il<br />
meglio delle loro gag cinematografiche<br />
lungo 38 film all’insegna della comicità<br />
burlesque e slapstick. Al loro<br />
fianco compaiono Sid Fields nei panni<br />
del padrone di casa mangia-sigari; Hillary<br />
Brooke è la ragazza di Lou che vive<br />
in un altro stabile; Joe Besser è<br />
Stinky, l’amico di Lou; Gordon Jones<br />
indossa la divisa del poliziotto Mike;<br />
Joe Kirk, il cognato di Costello, inter<br />
preta Mr. Bacigalupe, un eclettico ambulante;<br />
Joan Shawlee, Milt Bronson e<br />
Bobby Barber interpretano più di un<br />
ruolo. Il tormentone della serie è quello<br />
di trovare i soldi per pagare l’affitto.<br />
Per sbarcare il lunario Bud e Lou si improvvisano<br />
camerieri, attacchini, disinfestatori,<br />
venditori porta a porta,<br />
sandwich-men sui pattini, aspiranti<br />
poliziotti... Alcuni episodi sono dettati<br />
dall’omaggio al cinema muto e comico<br />
di Buster Keaton. L’atmosfera sul<br />
set era talmente elettrizzante che il regista<br />
Jean Yarborough riprese di nascosto<br />
gli scherzi che Costello organizzava<br />
fuori scena alla troupe. Il produttore<br />
Alex Gottlieb è stato sostituito<br />
da Pat Costello, il fratello di Lou. Gli<br />
sketches sono girati all’Hal Roach di<br />
Hollywood, inaugurato vent’anni prima<br />
da Stan Laurel e Oliver Hardy. La<br />
canzone “The Jazz Babies Ball” è stata<br />
usata come tema musicale del secondo<br />
ciclo. Alla fine della serie televisiva la<br />
coppia di protagonisti girò ancora un<br />
paio di film prima del divorzio artistico<br />
avvenuto nel 1956 e della morte di<br />
Costello nel 1959. Nel 1966 è stato<br />
prodotto un cartone animato tratto dal<br />
serial in cui Abbott doppia se stesso.<br />
Giochi del diavolo, I Con: interpreti<br />
vari. Produzione: Italia, 1981, fantastico,<br />
colore (7/60’).<br />
Come recita il sottotitolo, la serie curata<br />
da Roberta Carlotto verte su “storie<br />
fantastiche dell’Ottocento”, il più delle<br />
volte tratte da romanzi o racconti ad<br />
hoc di E.T.A. Hoffmann, R.L. Stevenson,<br />
H.G. Wells, Henry James. La colonna<br />
sonora è composta da Luis Bacalov.<br />
La produzione è C.E.P. L’episodio<br />
La venere d’Ille (1978) è diretto da<br />
Mario e Lamberto Bava. Tra gli interpreti<br />
si notano Barbara De Rossi, Gabriele<br />
Ferzetti e Daria Nicolodi.
Giochi segreti a Las Vegas<br />
Giochi segreti a Las Vegas (Hearts<br />
Are Wild) Con: David Beecroft, Catherine<br />
Mary Stewart, Jon Polito. Produzione:<br />
Usa, 1992, drammatico, colore<br />
(6/60’).<br />
Al Caesar’s Palace di Las Vegas si giocano<br />
i destini delle persone alla roulette.<br />
In realtà sono in pochi quelli che<br />
riescono a uscirne vincitori. Tra coloro<br />
che girano tra i tavoli da gioco: il proprietario<br />
Jack Thorpe (David Beecroft);<br />
Kyle Hubbard (Catherine Mary<br />
Stewart), direttrice delle relazioni esterne<br />
e Leon “Pepe” Pepperman (Jon<br />
Polito). Eric Roth è l’ideatore della serie<br />
che appare come una sorta di rivisitazione<br />
di Love Boat (1977) e Hotel<br />
(1983); E. Duke Vincent firma da produttore<br />
esecutivo. Mickey Rooney è<br />
tra le guest-stars del <strong>telefilm</strong> che nella<br />
colonna sonora vanta “Viva Las Vegas”<br />
di Elvis Presley. Tra gli altri volti<br />
noti compare in un cameo Ricardo<br />
Montalbán, protagonista di quel Fantasilandia<br />
(1978) che ricorda la formula<br />
“il destino fa il suo gioco” al centro<br />
di questa serie.<br />
Giornale di bordo di Aimaro, Il<br />
Con: Doi e Aimaro Malingri. Produzione:<br />
Italia, 1977, avventura, colore<br />
(13/30’).<br />
Il piccolo Aimaro (Doi e Aimaro Malingri)<br />
annota sul suo diario le impressioni<br />
e le esperienze di un lungo viaggio<br />
dalle Azzorre all’Italia, a bordo di<br />
un due alberi. Filippo De Luigi è il regista<br />
della serie che potrebbe intitolarsi<br />
Il bambino e il mare.<br />
Giornalino di Gian Burrasca, Il<br />
Con: Rita Pavone, Valeria Valeri, Ivo<br />
Garrani, Milena Vukotic, Paola Bucchi,<br />
Bice Valori, Alida Cappellini, Arnoldo<br />
Foà, Elsa Merlini, Mario Maranzana,<br />
Paolo Ferrari. Produzione: Italia,<br />
370<br />
1964, sit-com/musicale, b/n (8/60’).<br />
SUPERCULT<br />
Contro la solita minestra, “viva la pappa-pappa,<br />
col pomo-pomo-pomo-pomodoro”:<br />
dietro il tormentone musicale<br />
che ha caratterizzato la metà degli<br />
anni ’60 si potrebbe ricamare a lungo,<br />
così come dietro una serie che, nonostante<br />
fosse destinata ai più giovani,<br />
nascondeva in sé i fermenti della ribellione<br />
sessantottina. Liberamente ispirata<br />
all’omonimo lavoro del 1912 di<br />
Vamba (alias Luigi Bertelli), diretta<br />
con maestria da Lina Wertmüller, questa<br />
sorta di rivista musicale mette in<br />
scena le biricchinate dell’impertinente<br />
monello lentigginoso Giannino Stoppani,<br />
detto “Gian Burrasca” per via <strong>dei</strong><br />
guai che combina. Con il volto indovinato<br />
di Rita Pavone, il protagonista<br />
smaschera con le sue marachelle l’ipocrisia<br />
e i falsi moralismi di una società<br />
conservatrice e bacchettona. E così<br />
Gianburrasca mette in difficoltà il padre<br />
(Ivo Garrani) e la madre (Valeria<br />
Valeri); rende vani i pettegolezzi delle<br />
tre sorelle, Virginia (Milena Vukotic),<br />
Luisa (Paola Bucchi) e Ada (Alida<br />
Cappellini); sbugiarda le promesse<br />
elettorali dell’avvocato socialista Varalli<br />
(Arnoldo Foà); fa conoscere gli<br />
imbrogli del repressivo collegio Pierpaolo<br />
Pierpaoli, gestito dall’odiosa direttrice<br />
(interpretata da Bice Valori, la<br />
quale è stata costretta a recitare in ginocchio<br />
per ridursi la statura), che serve<br />
ai suoi piccoli ospiti acqua sporca<br />
anziché minestra. Se Vamba puntava<br />
l’indice contro il conformismo dell’educazione<br />
borghese <strong>dei</strong> primi del ’900,<br />
la versione della Wertmüller accende i<br />
riflettori sugli aspetti più eversivi del<br />
personaggio. Il tutto confezionato con<br />
una cura formale straordinaria, dal frequente<br />
uso <strong>dei</strong> carrelli alle coreografie,<br />
senza dimenticare la presenza di attori
371 Giorni del Padrino, I<br />
di prestigio anche nei ruoli di secondo<br />
piano (Elsa Merlini interpreta Zia Bettina,<br />
Mario Maranzana è Capitani,<br />
Paolo Ferrari veste i panni del dottor<br />
Collalto). Le musiche di Nino Rota sono<br />
eseguite dall’Orchestra diretta da<br />
Luis Bacalov. La canzone “Viva la<br />
pappa col pomodoro” è rimasta in<br />
classifica per quindici settimane. Nel<br />
gennaio del 2002 Rita Pavone ha riportato<br />
in vita Gian Burrasca in uno<br />
speciale in onda su Canale 5 in cui l’ex<br />
interprete di Giannino veste i panni<br />
della direttrice della scuola, mentre il<br />
ruolo principale è stato affidato al decenne<br />
Duccio Cecchi.<br />
Giornalisti Con: Fabrizio Contri, Valeria<br />
Cavalli, Rocco Papaleo, Gabriella<br />
Pession, Vittoria Piancastelli, Giovanni<br />
Esposito, Elodie Treccani, Francesco<br />
Bonelli, Marjò, Valeria Ciangottini,<br />
Enrica Rosso, Alessia Fugardi,<br />
Gianmarco Provaroni, Francesca Di<br />
Giovanni, Novello Novelli, Pierfrancesco<br />
Poggi. Produzione: Italia, 2000,<br />
drammatico, colore (23/60’).<br />
STRACOTTO<br />
Nell’improbabile e fittizia redazione<br />
de “Il Cronista” si alternano scoop e<br />
vicende personali, notizie da prima pagina<br />
e intrecci privati: tanto che gli<br />
stessi giornalisti protagonisti, spinti da<br />
una passione professionale fuori dal<br />
comune, faticano a separare i due scenari.<br />
Tratta dal format spagnolo Periodistas,<br />
la serie mette in scena un gruppo<br />
di cronisti che, almeno all’origine,<br />
doveva trasmettere credibilità: Luca<br />
Ferrari (Fabrizio Contri), caporedattore<br />
pieno di ideali che predilige il lavoro<br />
sul campo; la vicedirettrice Laura della<br />
Seta (Valeria Cavalli), per la quale il<br />
giornalismo è tutta la vita; il caposervizio<br />
Andrea Castelli (Rocco Papaleo),<br />
ex sessantottino amico fraterno di Fer<br />
rari e ora suo braccio destro; la redattrice<br />
femminista Anna Restella (Gabriella<br />
Pession); Sabina Salvini (Vittoria<br />
Piancastelli), preziosa e insostituibile<br />
segretaria di redazione; Antonio<br />
Panizza (Giovanni Esposito), stagista<br />
fuori corso visti i suoi trent’anni; la<br />
dolce e solare Chiara Denza (Elodie<br />
Treccani), fotoreporter; il fotografo<br />
farfallone Lorenzo Domina (Francesco<br />
Bonelli); l’affascinante redattrice<br />
Ari Sanchez (Marjò). A tutti loro si aggiungono<br />
le figure di: Caterina (Valeria<br />
Ciangottini), la madre di Laura; Silvia<br />
(Enrica Rosso), la moglie trascurata<br />
di Ferrari che accudisce i figli Giulia<br />
(Alessia Fugardi), diciassettenne con<br />
testa sulle spalle e Matteo (Gianmarco<br />
Provaroni), di sette anni; Martina<br />
(Francesca Di Giovanni), la figlia di<br />
sei anni di Chiara. Tra gli altri interpreti:<br />
Novello Novelli è Oreste, l’usciere<br />
del giornale; Pierfrancesco Poggi veste<br />
i panni di Alberto Franceschi, cronista<br />
arrivista. Carlo Principini firma<br />
da produttore esecutivo; la colonna sonora<br />
è curata da Pino Donaggio. Interpellato<br />
a proposito della serie, Giorgio<br />
Bocca ha commentato: “È un ritratto<br />
falso: in Italia nessun reporter, o quasi,<br />
rischia più la vita”.<br />
Giorni del Padrino, I (The Gangster<br />
Chronicles: An American Story) Con:<br />
Michael Nouri, Joe Penny, Brian Benben,<br />
Kathleen Lloyd, Chad Redding,<br />
Madeleine Stowe, Alan Arbus, Richard<br />
Castellano, Joseph Mascolo,<br />
Markie Post. Produzione: Usa, 1981,<br />
poliziesco/drammatico, colore (13/60’).<br />
Lanciato dall’NBC come “una reale<br />
messa in scena del drammatico sviluppo<br />
della criminalità organizzata in<br />
America”, il serial si ispira al successo<br />
della saga cinematografica de Il Padrino<br />
di Francis Ford Coppola. Due per
Giorni di Bryan, I<br />
sonaggi della serie, Salvatore “Lucky”<br />
Luciano (Michael Nouri) e Benny<br />
“Bugsy” Siegel (Joe Penny) sono realmente<br />
esistiti; il terzo, Michael Lasker<br />
(Brian Benben), è figlio della fiction.<br />
Tra gli altri interpreti del <strong>telefilm</strong>:<br />
Kathleen Lloyd è Stella Siegel, la moglie<br />
di Bugsy; Chad Redding interpreta<br />
Joy Osler, l’amante di Luciano; Madeleine<br />
Stowe veste i panni di Ruth<br />
Lasker, la dolce metà di Michael; Alan<br />
Arbus è Goodman; Richard Castellano<br />
ha la parte di Joe “Boss” Masseria;<br />
Joseph Mascolo ricopre il ruolo di Maranzano;<br />
Markie Post indossa le giarrettiere<br />
della prostituta Chris Brandon.<br />
La voce narrante originale appartiene<br />
a E.G. Marshall.<br />
Giorni di Bryan, I (Run for Your<br />
Life) Con: Ben Gazzara. Produzione:<br />
Usa, 1965, avventura/drammatico, colore<br />
(86/60’).<br />
Dopo aver fatto scappare Il fuggiasco,<br />
Roy Huggins produce la storia di un<br />
uomo di 35 anni che apprende la tragica<br />
notizia di avere solo due anni di vita<br />
e decide di andare in giro ad aiutare<br />
gli altri. Ben Gazzara interpreta il protagonista,<br />
l’avvocato benestante Paul<br />
Bryan. Anche se nella puntata-pilota<br />
il nostro riceve la “sentenza” di non<br />
aver più di un paio di anni a disposizione,<br />
la serie ne dura tre. I produttori<br />
hanno sfogliato i libri di medicina per<br />
trovare una malattia plausibile, non<br />
contagiosa e che mantenesse in forze<br />
Bryan: alla fine hanno optato per la<br />
leucemia mielitica. Pete Rugolo, il<br />
compositore della colonna sonora, è<br />
lo stesso de Il fuggiasco (1963). Tra le<br />
guest-stars di passaggio: Ernest Borgnine,<br />
Tippi Hedren e Barbara Hershey.<br />
La puntata-pilota è andata in onda<br />
all’interno della serie antologica<br />
The Crisis (1963).<br />
372<br />
Giorno d’estate, Un Con: Lidia<br />
Broccolino, Marco Perutz, Teo, Eliana<br />
Miglio, Titti Cercelletta. Produzione:<br />
Italia, 1988, avventura, colore (4/60’).<br />
“È un sogno a occhi aperti dove è possibile<br />
vedere di tutto, dal balletto alla<br />
canzone di successo”: l’ideatore-produttore<br />
Elio P. Palumbo spiega così<br />
una serie che tende a porre la fiction<br />
quale cornice di “numeri” musicali.<br />
Ne sono protagonisti cinque giovani<br />
che decidono di passare insieme le vacanze<br />
estive tra Sicilia, Puglia e Liguria:<br />
Camilla (Lidia Broccolino), Luca<br />
(Marco Perutz), Brando (Teo), Federica<br />
(Eliana Miglio) e Noemi (Titti Cercelletta)<br />
s’imbattono di volta in volta<br />
in avventure e volti noti, come quelli di<br />
Donatella Rettore, Fausto Leali, Tony<br />
Esposito, Milk and Coffee.<br />
Giorno per giorno (One Day at a<br />
Time) Con: Bonnie Franklin, Mackenzie<br />
Phillips, Valerie Bertinelli, Pat<br />
Harrington, Richard Masur, Mary<br />
Louise Wilson, John Putch, Nanette<br />
Fabray, Michael Lembeck, Boyd Gaines.<br />
Produzione: Usa, 1975, sit-com,<br />
colore (209/30’).<br />
La storia è quella di Ann Romano<br />
(Bonnie Franklin), una donna divorziata<br />
che cerca di rifarsi una vita con le<br />
figlie Julie (Mackenzie Phillips) e Barbara<br />
(Valerie Bertinelli, che per questo<br />
ruolo ha vinto due Golden Globes).<br />
Quando la serie inizia, il tris di protagoniste<br />
si è appena trasferito a Indianapolis;<br />
con il passare delle stagioni le<br />
due ragazze crescono ed evidenziano<br />
personalità opposte: Julie è forte e ribelle,<br />
Barbara educata e di buone maniere.<br />
Tra gli altri personaggi di rilievo<br />
del <strong>telefilm</strong> decennale: il sovrintendente<br />
del palazzo, il macho Dwayne<br />
Schneider (Pat Harrington, che per la<br />
sua interpretazione ha vinto un Emmy
373 Giovani cowboys<br />
nel 1984 e un Golden Globe nell’81);<br />
il vicino David Kane (Richard Masur),<br />
un ex fidanzato di Ann che le aveva<br />
chiesto di sposarlo; la cameriera<br />
Ginny (Mary Louise Wilson); Bob<br />
Morton (John Putch), il fedele ragazzo<br />
di Barbara; Katherine Romano (Nanette<br />
Fabray), la mamma di Ann. Dopo<br />
quattro stagioni Julie sposa Max Horvath<br />
(Michael Lembeck), un assistente<br />
di volo con aspirazioni da scrittore; nel<br />
ciclo seguente la ragazza esce di scena:<br />
Mackenzie Phillips ha lasciato il<br />
set per la sua dipendenza dalla cocaina<br />
ed è rientrata in scena quando Ann e<br />
Barbara si sono trasferite a Houston,<br />
dove mamma Romano apre un’agenzia<br />
tutta sua e la sorella sposa Mark<br />
Royer (Boyd Gaines), uno studente di<br />
odontotecnica. Successivamente Julie<br />
abbandona ancora il serial con la spiegazione<br />
che va a vivere in un’altra città<br />
con il marito e la figlia Annie. La serie<br />
è creata da Whitney Blake e Allan Manings;<br />
Norman Lear firma da produttore<br />
esecutivo; Jeff e Nancy Barry sono<br />
i compositori del tema musicale.<br />
Due anni prima di interpretare Luke<br />
Skywalker in Guerre Stellari, Mark<br />
Hamill compare in un cameo.<br />
Giovane Dr. Kildare, Il (The Young<br />
Dr. Kildare) Con: Mark Jenkins, Gary<br />
Merrill, Marsha Mason. Produzione:<br />
Usa, 1972, medico, colore (24/30’).<br />
COTTO<br />
Più che un sequel si tratta di un remake:<br />
una decade dopo, il nuovo dottor<br />
James Kildare ha il volto di Mark<br />
Jenkins, aspirante erede anni ’70 di Richard<br />
Chamberlain. Gary Merrill veste<br />
il camice del dottor Leonard Gillespie,<br />
sua guida spirituale; Marsha Mason<br />
è l’infermiera Marsha Lord. Joseph<br />
Gantman è il produttore esecutivo<br />
della serie.<br />
Giovane Maverick, Il (Young Maverick)<br />
Con: Charles Frank, Susan Blanchard,<br />
John Dehner. Produzione: Usa,<br />
1979, western, colore (8/60’).<br />
COTTO<br />
Sequel di Maverick (1957) senza fortuna<br />
e senza James Garner: ne è protagonista<br />
il giovane Ben Maverick<br />
(Charles Frank), ben educato, istruito<br />
a Harvard e restio alla violenza come i<br />
(più famosi) cugini Bart e Bret (vedi<br />
Maverick). Tra gli altri protagonisti:<br />
Nell McGarrahan (Susan Blanchard),<br />
l’amica di Ben che spera di sposarlo, e<br />
l’arcigno sceriffo Edge Troy (John<br />
Dehner), il quale prende in custodia il<br />
ragazzo. Robert Van Scoyk è il produttore<br />
esecutivo del serial-western. James<br />
Garner compare nella prima puntata<br />
nel ruolo di Bret Maverick; James<br />
Woods è tra le guest-stars del <strong>telefilm</strong>.<br />
Se i rispettivi personaggi sognavano di<br />
salire all’altare, Susan Blanchard e<br />
Charles Frank erano moglie e marito<br />
nella vita reale.<br />
Giovani avvocati (Young Lawyers)<br />
Con: Lee J. Cobb, Zalman King, Judy<br />
Pace, Philip Clark. Produzione: Usa,<br />
1970, legale, colore (24/60’).<br />
Presso il Neighborhood Law Office di<br />
Boston lavora un gruppo di giovani avvocati<br />
sotto la guida esperta di un vecchio<br />
procuratore. David Barrett (Lee J.<br />
Cobb) coordina i casi e le cause da affrontare;<br />
sotto la sua egida si muovono<br />
gli studenti di legge Aaron Silverman<br />
(Zalman King), l’idealista di turno; l’educata<br />
Pat Walters (Judy Pace) e il WA<br />
SP Chris Blake (Philip Clark). Matthew<br />
Rapf è il produttore della serie. Lalo<br />
Schifrin compone il tema musicale.<br />
Martin Sheen, Eli Wallach e Richard<br />
Dreyfuss sono tra le guest-stars.<br />
Giovani cowboys (The Cowboys)
Giovani ribelli<br />
Con: Diana Douglas, Jim Davis, Robert<br />
Carradine, A Martinez, Mitch Brown,<br />
Kerry MacLane, Clint Howard, Sean<br />
Kelly, Clay O’Brien, Moses Gunn. Produzione:<br />
Usa, 1974, western, colore<br />
(12/30’).<br />
Nel 1974, due anni dopo l’uscita del<br />
film I Cowboys, western atipico con<br />
un John Wayne ranchero, un serial ne<br />
riprende in parte il plot e quattro interpreti.<br />
La storia, tratta da un romanzo di<br />
William Dale Jennings, ruota attorno<br />
alle vicende di sette ragazzi senzatetto<br />
che vanno a lavorare in un ranch gestito<br />
da una vedova. Kate Andersen (Diana<br />
Douglas) è colei che apre le porte ai<br />
sette giovani protagonisti nel New<br />
Mexico: Marshall Bill Winter (Jim<br />
Davis), Slim (Robert Carradine), Cimarron<br />
(A Martinez), Jimmy (Sean<br />
Kelly), Homer (Kerry MacLane), Steve<br />
(Clint Howard), Hardy (Mitch<br />
Brown), Weedy (Clay O’Brien). Jebediah<br />
Nightlinger (Moses Gunn) è il<br />
cuoco di colore che vigila sui ragazzi.<br />
Carradine, Martinez, Kelly e O’Brien<br />
facevano parte anche del cast del film:<br />
i primi due interpretano gli stessi personaggi<br />
della pellicola, Kelly e O’-<br />
Brien indossano invece nuovi panni<br />
svestendo quelli cinematografici di<br />
Bob e Hardy. David Dortort è il produttore<br />
esecutivo; Harry Sukman e<br />
John Williams sono i compositori di<br />
turno.<br />
Giovani ribelli (Young Rebels) Con:<br />
Rick Ely, Lou Gossett jr., Alex Henteloff,<br />
Hilarie Thompson, Philippe Forquet.<br />
Produzione: Usa, 1970, avventura,<br />
colore (15/60’).<br />
Serie storica d’avventura sulle gesta di<br />
un gruppo di giovani guerriglieri ribelli<br />
di Chester (Pennsylvania), divenuto<br />
celebre nel 1777 con il nome fittizio di<br />
Yankee Doodle Society. Ne fanno par<br />
374<br />
te gli “under 30” Jeremy Larkin (Rick<br />
Ely), il figlio del sindaco; Isak Poole<br />
(Lou Gossett jr.), fabbro di colore che<br />
ha conquistato la libertà; Henry<br />
Abington (Alex Henteloff), appassionato<br />
di teorie scientifiche e fan di<br />
Benjamin Franklin; Elisabeth Coates<br />
(Hilarie Thompson), femminista ante<br />
litteram. Philippe Forquet interpreta il<br />
giovane generale Lafayette, uno <strong>dei</strong><br />
pochi outsider del gruppo a conoscere<br />
la vera identità <strong>dei</strong> suoi membri. La serie<br />
ideata da Harve Bennett, che cerca<br />
di innestare i principi della gioventù<br />
degli anni ’60 nel corso della Rivoluzione<br />
Americana, è prodotta dalla<br />
Screen Gems e da Jon Epstein.<br />
Girlfriends Vedi Amiche nemiche.<br />
Girlfriends (Id.) Con: Tracee Ellis<br />
Ross, Golden Brooks, Jill Marie Jones,<br />
Persia White, Reggie Hayes. Produzione:<br />
Usa, 2000, sit-com, colore<br />
(98/30’).<br />
Sorta di Sex and the City (1998) in versione<br />
all black, con un poker di protagoniste<br />
trentenni afro-americane che<br />
disquisiscono, dall’alto <strong>dei</strong> loro tacchi<br />
a spillo, su uomini, sesso, relazioni e<br />
disastri amorosi. Nel <strong>telefilm</strong>-culto<br />
ambientato a New York era Carrie a fare<br />
da portavoce e da collante, nella calda<br />
Los Angeles a raccontare in soggettiva<br />
le vicende ai telespettatori c’è<br />
Joan Clayton (Tracee Ellis Ross), procuratore<br />
legale dello studio Goldberg,<br />
Swedelson, McDonald e Lee. Se nella<br />
carriera professionale è una favola,<br />
nella vita privata la nostra colleziona<br />
flop a catena che condivide con le tre<br />
amiche del cuore (spezzato): Maya<br />
Wilkes (Golden Brooks), l’assistente<br />
personale di Joan allo studio legale,<br />
sposata senza entusiasmi; Toni Childs<br />
(Jill Marie Jones), egocentrica vendi
375 Giudice Amy<br />
trice di immobili di lusso; la convivente<br />
Lynn Searcy (Persia White), perenne<br />
studentessa di College mai laureata.<br />
L’unico confidente maschile di Joan si<br />
rivela William Dent (Reggie Hayes), il<br />
giovane procuratore che vanta una vita<br />
privata altrettanto disastrosa. In una<br />
giostra di relazioni e tira-e-molla, spiccano<br />
l’abbaglio di Joan per un sex-addicted<br />
e il matrimonio finale di Toni<br />
con un chirurgo plastico. La sit-com<br />
vanta la firma di Kelsey Grammer (che<br />
compare nei panni di sé stesso nel nono<br />
episodio del primo ciclo) quale produttore<br />
esecutivo, unitamente a Rudy<br />
Hornish e Mara Brock Akil. La colonna<br />
sonora è composta da Camara<br />
Kambon.<br />
Girovagando nel passato (A.J.’s<br />
Time Travelers) Con: John Patrick<br />
White, Jeremiah Birkett, Julie St. Claire,<br />
Patty Maloney, Teresa Jones, Wayne<br />
Thomas Yorke, Larry Cedar, John<br />
Crane. Produzione: Usa, 1995, avventura/fantastico,<br />
colore (40/30’).<br />
Ametà degli anni ’90 si viaggia ancora<br />
su è giù per il tempo, questa volta capitanati<br />
da A.J. Malloy (John Patrick<br />
White). Al suo fianco, Pulse (Jeremiah<br />
Birkett), Maria (Julie St. Claire), B.I.T.<br />
(Patty Maloney), Betty (Teresa Jones),<br />
Joe (Wayne Thomas Yorke), Warp/Ollie<br />
(Larry Cedar), Fly (John Crane).<br />
Giudice, Il (The Judge) Con: Bob<br />
Shield, John Achorn. Produzione:<br />
Usa, 1986, legale, colore (655/30’).<br />
Sull’onda del successo di The people’s<br />
court (1981), il programma che ha<br />
ispirato il nostro Forum su Retequattro,<br />
la serie vede protagonista Bob<br />
Shield nella toga del giudice Robert<br />
Franklin di fronte a casi realmente accaduti<br />
ma sceneggiati ad hoc ed interpretati<br />
da attori. Tra gli altri personaggi<br />
ricorrenti spicca l’assistente del procuratore<br />
a cui dà vita John Achorn. Barry<br />
Cahn firma da produttore esecutivo.<br />
Giudice Amy (Judging Amy) Con:<br />
Amy Brenneman, Karle Warren, Richard<br />
T. Jones, Jillian Armenante, Tyne<br />
Daly, Dan Futterman, Marcus Giamatti,<br />
Jessica Tuck, Robin Gammel.<br />
Produzione: Usa, 1999, drammatico,<br />
colore (138/60’).<br />
La legale d’azienda Amy Gray (Amy<br />
Brenneman) è una giovane donna divorziata,<br />
madre della piccola Lauren<br />
(Karle Warren), che lascia New York<br />
per assumere l’incarico di giudice del<br />
tribunale per i minori nella città di<br />
Hartford, nel Connecticut. Insieme ad<br />
Amy lavorano l’assistente Bruce Van<br />
Exel (Richard T. Jones) e l’anziana<br />
cancelliere Donna Kozlowski-Pant<br />
(Jillian Armenante). Nella vita privata,<br />
la protagonista si confronta con la madre<br />
vedova Maxine (Tyne Daly), assistente<br />
sociale per i minori; il fratello<br />
maggiore Peter (Marcus Giamatti),<br />
sposato con Gillian (Jessica Tuck); il<br />
fratellino Vincent (Dan Futterman),<br />
scrittore e sognatore. Robin Gammel è<br />
il giudice Salinger. Le storie narrate<br />
nel serial si basano su fatti realmente<br />
affrontati dalla madre della Brenneman,<br />
Frederica, una delle prime donne<br />
giudice della Corte Suprema degli Stati<br />
Uniti; la figlia, oltre che a esserne<br />
l’interprete e l’ideatrice (in quest’ultima<br />
veste con Bill D’Elia), firma la serie<br />
da produttore esecutivo insieme a<br />
Barbara Hall, Joseph Stern e Connie<br />
Tavel. Tra le vicende più ricorrenti affrontate<br />
dal giudice, sempre divisa tra<br />
il rispetto della legge e le ragioni del<br />
cuore, figurano da un lato l’adozione e<br />
l’affidamento, dall’altro violenze familiari<br />
e tentativi di stupro; ma capitano<br />
anche storie toccanti e credibili co
Giudice di notte<br />
me il bambino sordomuto che non<br />
vuole essere separato dal fratello perché<br />
gli ricorda ogni sera di dare da<br />
mangiare ai pesci (“ora moriranno tutti.<br />
E quando sarà triste, chi gli terrà la<br />
mano?”), o la zitella agée che ha deciso<br />
di perdere la verginità e chiede ad<br />
Amy i consigli per un’esperienza “memorabile”.<br />
Il giudice Amy affronta,<br />
più che cause legali, dubbi dell’anima,<br />
ferite aperte, questioni sociali; il più<br />
delle volte si trova a dover scegliere il<br />
meno peggio; se prima di spegnere la<br />
luce non avrà rimorsi di coscienza,<br />
sarà un giorno fortunato. È una sorta di<br />
sorella maggiore, molto più responsabile,<br />
di Ally McBeal. Tra le guest-stars<br />
di passaggio nella serie si riconoscono:<br />
Tom Welling, Marlee Matlin,<br />
Adam Brody, Rachel Wilson, Sharon<br />
Gless, Concetta Tomei, Angie Dickinson.<br />
Peter Himmelman è l’autore della<br />
colonna sonora e del tema musicale.<br />
Numerosi i premi vinti dal serial, tra i<br />
quali un Emmy Award, un Genesis<br />
Axard, un Viewers for Quality Television<br />
Award, 3 Tv Guide Awards (2 a<br />
Brenneman, uno a Daly) e 3 ASCAP<br />
Awards. Della serie hanno scritto Guia<br />
Soncini su “Il Foglio” (“è un <strong>telefilm</strong><br />
da studiare […] riesce a non essere<br />
melenso […] Accadono miracoli: meditate,<br />
sceneggiatori italiani, meditate”)<br />
e Michele Anselmi su “Il Giornale”<br />
(“Amy incarna con dolce determinazione<br />
la qualità di un’America –<br />
problematica e onesta – che ci piace<br />
vedere al cinema. Ed è proprio la qualità<br />
cinematografica della serie, con le<br />
sue divagazioni, le sue fotografie in<br />
bianco e nero che ‘fissano’un’emozione,<br />
a fare la differenza”).<br />
Giudice di notte (Night Court) Con:<br />
Harry Anderson, Karen Austin, Selma<br />
Diamond, Richard Moll, John Larro<br />
376<br />
quette, Paula Kelly, Ellen Foley,<br />
Markie Post, Charlie Robinson. Produzione:<br />
Usa, 1984, sit-com, colore<br />
(193/30’).<br />
CULT<br />
A New York esiste di tutto: anche un<br />
tribunale speciale di Manhattan aperto<br />
di notte che processa per direttissima<br />
le persone più stravaganti che hanno a<br />
che fare con la giustizia by night. E lo<br />
staff che accoglie questa varia umanità<br />
di delinquenti, pazzoidi, divorziati e<br />
topi d’appartamento non è meno folle<br />
di coloro che compaiono alla sbarra. A<br />
partire dal giudice Harry T. Stone<br />
(Harry Anderson, già in Cin Cin), dai<br />
metodi poco ortodossi: appassionato<br />
di magia, non disdegna di cimentarsi<br />
in qualche giochetto in aula; nel tempo<br />
rimanente cerca di scavare nella personalità<br />
<strong>dei</strong> sospettati per essere certo<br />
della loro pazzia. Anche Stone non è<br />
da meno: lui stesso è finito in prigione<br />
in gioventù per aver rubato una macchina<br />
con la quale è finito in una drogheria;<br />
nutre una passione smodata per<br />
il cantante Mel Tormè, tanto da voler<br />
sposare la prima donna che condividerà<br />
il suo fanatismo; scopre che suo<br />
padre è uno psicopatico che bazzica il<br />
tribunale. I suoi sistemi anticonvenzionali<br />
conquistano subito chi gli sta<br />
attorno: Lana Wagner (Karen Austin),<br />
un cancelliere scrupolosissimo segretamente<br />
innamorata di Stone; Dan<br />
Fielding (John Larroquette), un viceprocuratore<br />
distrettuale cinico e pieno<br />
di sé; Liz Williams (Paula Kelly),<br />
un’avvocatessa d’ufficio assai impetuosa;<br />
la bella procuratrice Christine<br />
Sullivan (Markie Post), talmente sensibile<br />
da mettersi a piangere quando<br />
perde una causa; l’avvocatessa Billie<br />
Young (Ellen Foley), la quale sostituisce<br />
l’uscente Williams; Mac Robinson<br />
(Charlie Robinson), chiamata a far la
377 Giuste sentenze<br />
staffetta con Lana Wagner in aula; gli<br />
uscieri “Bufalo” (Richard Moll) e Selma<br />
(Selma Diamond), che osservano<br />
con stupore come il giudice Harry amministri<br />
la giustizia. Il creatore e produttore<br />
Reinhold Weege ha firmato i<br />
successi di M.A.S.H. e Mary Tyler<br />
Moore Show. La serie, che si è aggiudicata<br />
7 Emmy Awards, si chiude con<br />
un colpo di scena del “terzo tipo”: il rapimento<br />
di Bufalo da parte degli alieni<br />
in rotta verso Giove. Nell’ultima puntata<br />
piovono offerte di ingaggio per<br />
Stone: tra le altre, quella di diventare<br />
portavoce della Nike o quella di seguire<br />
da manager l’idolo Mel Tormè.<br />
Harry Anderson compare anche dietro<br />
la macchina da presa. Jack Elliott è<br />
l’autore della colonna sonora. Michael<br />
J. Fox, Lou Ferrigno, Robert Englund,<br />
Fran Drescher, Sela Ward, Teri Hatcher,<br />
Johnny Carson, Marion Ross e<br />
Pam Grier sono tra le guest-stars. Mel<br />
Tormè compare in un cameo nei panni<br />
di sé stesso, per la gioia di Stone.<br />
Giudice istruttore, Il Con: Erland<br />
Josephson. Produzione: Italia, 1990,<br />
poliziesco, colore (6/60’).<br />
Le azioni giudiziarie del giudice Ferdinando<br />
Imposimato, compresi i dubbi<br />
circa possibili errori di procedura,<br />
sono al centro di un serial in cui il magistrato<br />
è interpretato da Erland Josephson,<br />
attore svedese caro a Ingmar<br />
Bergman. Il protagonista si muove tra<br />
delitti privati, sequestri di persona,<br />
traffico di stupefacenti, terrorismo.<br />
La regia asciutta di Florestano Vancini<br />
e Gian Luigi Calderone esalta uno<br />
<strong>dei</strong> primi esempi italiani di fictionrealtà<br />
televisiva, la quale si poggia<br />
sulle sceneggiature di Ennio De Concini<br />
e Silvana Buzzo. La serie si avvale<br />
della presenza cameo di Vittorio<br />
Gassman.<br />
Giulia (Julia) Con: Diahann Carroll,<br />
Marc Copage, Lloyd Nolan, Laurene<br />
Tuttle, Michael Link, Betty Beaird,<br />
Hank Brandt, Mary Wickes. Produzione:<br />
Usa, 1968, sit-com, colore (86/30’).<br />
È la prima serie americana ad avere<br />
avuto una protagonista di colore: la<br />
storia è quella di una vedova che cerca<br />
di allevare il proprio figlio tra mille<br />
difficoltà e cento risate. La cantanteattrice<br />
Diahann Carroll interpreta l’infermiera<br />
Giulia (Julia in originale)<br />
Baker, impiegata presso un’azienda<br />
aerospaziale di Los Angeles (suo marito<br />
è rimasto ucciso in Vietnam); Marc<br />
Copage veste i panni del figlio Corey,<br />
che all’epoca del primo ciak aveva sei<br />
anni. Tra gli altri protagonisti: Lloyd<br />
Nolan è il dottor Morton Chegley, il<br />
capo di Giulia; Laurene Tuttle ricopre<br />
il ruolo di Hannah Yarby, capo-infermiera;<br />
Michael Link è Earl J. Waggerdon,<br />
il miglior amico di Corey; Betty<br />
Beaird e Hank Brandt sono Marie e<br />
Leonard Waggerdon, i genitori di Earl;<br />
Mary Wickes è Melba Chegley, la moglie<br />
del dottor Chegley. Hal Kanter firma<br />
da creatore e produttore della sitcom.<br />
Jeff Alexander è l’autore della<br />
colonna sonora. Il personaggio interpretato<br />
da Diahann Carroll fu criticato<br />
dalla comunità di colore per non essere<br />
rappresentativo della condizione di disagio<br />
razziale dell’epoca. Jodie Foster<br />
compare in un cameo; Bob Hope fa capolino<br />
nei panni di sé stesso.<br />
Giuste sentenze (The Wright Verdicts)<br />
Con: Tom Conti, Margaret Colin,<br />
Aida Turturro. Produzione: Usa,<br />
1995, legale, colore (7/60’).<br />
Charles Wright (Tom Conti) è un avvocato<br />
inglese che opera nella Grande<br />
Mela da 15 anni; Sandy Hamor (Margaret<br />
Colin) è un’ex investigatrice della<br />
polizia che ora lavora come detecti
Giustizia oscura<br />
ve privato; Lydia (Aida Turturro) è<br />
l’efficiente segretaria. Dick Wolf è il<br />
creatore e produttore esecutivo della<br />
serie che vede la sua forza nelle difficoltà<br />
incontrate dal protagonista di origini<br />
British per le strade di New York.<br />
Giustizia oscura Vedi I giustizieri<br />
della notte.<br />
Giustiziere della strada, Il (The<br />
Highwayman) Con: Sam Jones, Jacko,<br />
Jane Badler, Tim Russ, Claudia Christian,<br />
Jack Ging. Produzione: Usa,<br />
1988, avventura, colore (10/60’).<br />
La vera star del <strong>telefilm</strong> è un enorme tir<br />
a diciotto ruote dotato <strong>dei</strong> più moderni<br />
optional high-tech, guidato da due autisti<br />
che hanno il beneplacito del governo<br />
americano: il giustiziere della<br />
strada (in originale, the highwayman;<br />
interpretato da Sam Jones) e il suo amico-collega<br />
australiano Jetto (Jacko).<br />
Una misteriosa ragazza di nome Dawn<br />
(Claudia Christian) è il contatto tra il<br />
protagonista e il Dipartimento della<br />
Giustizia: in realtà è un’agente governativa<br />
che lavora sotto copertura come<br />
disc-jockey; in seguito, viene rimpiazzata<br />
dalla collega Tanya Winthrop (Jane<br />
Badler). Tim Russ è l’utile meccanico<br />
D.C. Montana. Il superiore del<br />
giustiziere è l’ammiraglio Conte (Jack<br />
Ging). Nella puntata-pilota della serie<br />
compariva il solo Jones, affiancato da<br />
G. Gordon Liddy, Jimmy Smits e dal<br />
lottatore di wrestling Roddy “Rowdy”<br />
Piper. Per quelli in caccia di curiosità,nella<br />
parte posteriore del tir campeggia<br />
lo slogan “If you love something,<br />
set it free”. Glen A. Larson è<br />
“al volante” del serial quale produttore<br />
esecutivo e autore del tema musicale<br />
(in quest’ultima veste con Stu Phillips).<br />
William Conrad, già voce narrante<br />
ne Il fuggiasco (1963) nonché prota<br />
378<br />
gonista di Cannon (1971), racconta<br />
fuori campo, nella versione americana,<br />
le gesta <strong>dei</strong> protagonisti. Rob Bowman,<br />
futuro regista di X-Files (film e<br />
serie), compare dietro la macchina da<br />
presa in alcuni episodi. Una particolarità:<br />
la cabina di guida si può trasformare<br />
in un elicottero nei casi di estrema<br />
emergenza. Nel film-tv del 1987<br />
che ha ispirato la serie, il mega-tir vantava<br />
l’optional di diventare invisibile!<br />
La serie ha senz’altro ispirato il <strong>telefilm</strong><br />
18 Wheels of Justice (2000, inedito<br />
in Italia), in cui un bestione a 18 ruote<br />
ancor più avveneristico viene guidato<br />
da un agente del governo per debellare<br />
le ingiustizie on the road.<br />
Giustiziere di New York, Il (The<br />
Equalizer) Con: Edward Woodward,<br />
Robert Lansing, William Zabka, Steven<br />
Williams, Ron O’Neal, Chad Redding,<br />
Keith Szarabajka, Richard Jordan,<br />
Maureen Anderman. Produzione:<br />
Usa, 1985, poliziesco, colore (88/60’).<br />
È la versione moderna del serial western<br />
del ’57 Have Gun Will Travel, in<br />
cui Richard Boone interpretava un<br />
giustiziere solitario che si metteva a disposizione<br />
di chi aveva bisogno di aiuto.<br />
Ambientata a New York, la rivisitazione<br />
di metà anni ’80 vede protagonista<br />
l’ex agente governativo Robert<br />
McCall (interpretato dall’attore inglese<br />
Edward Woodward, vagamente somigliante<br />
a Michael Caine), il quale<br />
mette annunci sul giornale per prestare<br />
i suoi servigi a persone in difficoltà. Il<br />
suo compito è quello di riequilibrare<br />
(equalize) le situazioni di ordinaria ingiustizia;<br />
in realtà McCall intende riscattarsi<br />
da un passato non proprio<br />
limpido. Tra gli altri personaggi della<br />
serie: Control (Robert Lansing), l’ex<br />
superiore di MacCall; Scott (William<br />
Zabka), il figlio teenager del “giusti
379 Glendora<br />
ziere”; il tenente di polizia Burnett<br />
(Steven Williams); il tenente Smalls<br />
(Ron O’Neal); il sergente Alice Shepard<br />
(Chad Redding); Mickey Kostmayer<br />
(Keith Szarabajka), il giovane<br />
assistente del protagonista. Nell’estate<br />
1987, proprio nell’anno in cui ha vinto<br />
il Golden Globe quale miglior attore<br />
televisivo dell’anno, Woodward è stato<br />
colpito da un infarto e ha dovuto rescindere<br />
il contratto: al suo posto è entrato<br />
in scena Richard Jordan nei panni<br />
di Harley Gage, ex collega di McCall;<br />
al suo fianco compare Pete O’Phelan<br />
(Maureen Anderman), un altro ex<br />
agente federale che lavora in un locale.<br />
La serie è creata da Richard Lindheim<br />
e Michael Sloan; Stuart Cohen e James<br />
Duff McAdams sono tra i produttori<br />
esecutivi; l’ex batterista <strong>dei</strong> Police,<br />
Stewart Copeland, è tra gli autori della<br />
colonna sonora techno-pop. Tobe<br />
Hooper è tra i registi del serial che prevede<br />
un’ampia galleria di guest-stars:<br />
tra le altre, Christian Slater, Kevin<br />
Spacey, Adam Ant, Steve Buscemi, lo<br />
stesso Stewart Copeland, Ed Lauter,<br />
Meat Loaf, Tomas Milian, Robert Mitchum,<br />
Tony Musante, Lori Petty,<br />
Amanda Plummer, Telly Savalas.<br />
Giustizieri della città, I Vedi Hardcastle<br />
and McCormick.<br />
Giustizieri della notte, I (Dark Justice)<br />
Con: Ramy Zada, Bruce Abbott,<br />
Clayton Prince, Dick O’Neill, Begona<br />
Plaza, Viviane Vives, Janet Gunn, Carrie<br />
Anne Moss, Kit Kincannon. Produzione:<br />
Usa/Spagna, 1991, poliziesco,<br />
colore (66/60’).<br />
In onda nella fascia notturna della<br />
CBS Crime Time after Prime Time, la<br />
serie ricorda vagamente Hardcastle<br />
and McCormick (1983) e, ancor di più,<br />
film di denuncia sull’ingiustizia ame<br />
ricana come Condannato a morte per<br />
mancanza di indizi (1983): anche qui<br />
un giudice decide di far rispettare le<br />
leggi a modo suo. Ramy Zada e Bruce<br />
Abbott interpretano uno dopo l’altro<br />
Nicholas Marshall, di giorno giudice<br />
in tribunale, di notte giustiziere motociclista.<br />
Tutto ha inizio quando la moglie<br />
e la figlia del protagonista vengono<br />
uccise e i colpevoli vengono rilasciati<br />
per un cavillo: da quel momento<br />
nasce la seconda vita dell’uomo di legge.<br />
Nel corso delle sue avventure notturne,<br />
Marshall viene affiancato da Jericho<br />
“Gibs” Gibson (Clayton Prince),<br />
Arnold “Moon” Willis (Dick O’Neill)<br />
e Cat Duran (Begona Plaza), che dirige<br />
tra l’altro una scuola materna. Dopo<br />
che quest’ultima finisce uccisa, il suo<br />
posto viene prima preso dalla figura di<br />
Maria Marti (Viviane Vives), quindi<br />
da Kelly Cochran (Janet Gunn). Tra gli<br />
altri personaggi ricorrenti entrano in<br />
scena Tara McDonald (Carrie Anne<br />
Moss), la segretaria di Marshall e il<br />
procuratore Ken Horton (Kit Kincannon).<br />
Coprodotta da America e Spagna,<br />
la serie ideata da Jeff Freilich è<br />
stata girata in gran parte a Barcellona;<br />
in Italia è passata anche con il titolo di<br />
Giustizia oscura. James Cappe è il supervisore<br />
della produzione; Ashley<br />
Irwin compone la colonna sonora.<br />
Glendora (The Quest) Con: Perry<br />
King, Ray Vitte, Karen Austin, Noah<br />
Beery jr., Ralph Michael, John Rhys<br />
Davies, Michael Billington. Produzione:<br />
Usa, 1982, avventura, colore<br />
(14/60’; 1/90’).<br />
Vagamente ispirato al successo del<br />
film I predatori dell’arca perduta<br />
(1981), il serial racconta di quattro<br />
americani destinati al trono del regno<br />
di Glendora, che rischia di venire assorbito<br />
dalla Francia nel tredicesimo
Glitter 380<br />
secolo. Il fotoreporter playboy Dan<br />
Underwood (Perry King), l’artista della<br />
truffa Cody Johnson (Ray Vitte), la<br />
venditrice di scarpe Carrie (Karen Austin)<br />
e il poliziotto in pensione Art<br />
(Noah Beery jr.): chi di loro si dimostrerà<br />
più scaltro? Chi di loro ce la<br />
farà? Ralph Michael interpreta Charles<br />
Phillipe, il re di Glendora che sta<br />
per lasciare lo scettro; John Rhys Davies<br />
è Sir Edward, l’aiutante “regale”;<br />
Michael Billington veste i panni del<br />
conte esiliato Louis Dardinay, che trama<br />
contro l’avvento degli yankees. In<br />
ogni puntata il poker di aspiranti re si<br />
sottopone a una prova attitudinale.<br />
Jaunita Bartlett firma da ideatore e<br />
produttore esecutivo, in quest’ultima<br />
veste al fianco di Stephen J. Cannell.<br />
Glitter (Id.) Con: Arthur Hill, David<br />
Birney, Morgan Brittany, Christopher<br />
Mayer, Dianne Kay, Timothy Patrick<br />
Murphy, Tracy Nelson, Arte Johnson,<br />
Millie Slavin. Produzione: Usa, 1984,<br />
drammatico, colore (14/60’).<br />
Negli uffici del settimanale di tendenza<br />
“Glitter”, chi ci lavora sembra uscito<br />
da una delle sue tante rubriche di<br />
gossip. Tra amori e amorazzi si divincolano<br />
l’editore Charles Hardwick<br />
(Arthur Hill); il reporter Sam Dillon<br />
(David Birney); la giornalista Kate<br />
Simpson (Morgan Brittany), la figlia<br />
di Hardwick; i cronisti Pete Bozak<br />
(Christopher Mayer) e Jennifer Douglas<br />
(Dianne Kay); il fattorino Chip<br />
(Timothy Patrick Murphy); la centralinista<br />
Angela (Tracy Nelson); il fotografo<br />
Clive Richlin (Arte Johnson);<br />
Ellen (Millie Slavin), la segretaria dell’editore.<br />
In bilico tra commedia e cronaca,<br />
la serie è stata definita dal suo<br />
produttore – Duane Poole – come “uno<br />
schizofrenico ritratto della realtà”.<br />
Schizofrenico come il pubblico ameri<br />
cano, che ha relegato il <strong>telefilm</strong> firmato<br />
da Aaron Spelling al 94esimo posto<br />
<strong>dei</strong> serial in onda in prima serata nella<br />
stagione 1984-’85. Ginger Rogers<br />
compare in un cameo. Più di un critico<br />
ha visto nella serie una sorta di trasposizione<br />
pungente di quello che poteva<br />
accadere nella redazione del settimanale<br />
“People”.<br />
Glory Days (Id.) Con: Spike Alexander,<br />
Evan Mirand, Nicholas Kallsen,<br />
Brad Pitt, Robert Costanzo, Beth Broderick,<br />
Frederick Coffin, Sam Jenkins.<br />
Produzione: Usa, 1990, drammatico,<br />
colore (6/60’).<br />
La storia è quella di quattro amici che<br />
si sono appena laureati alla Kensington<br />
High School. Fanno parte del<br />
poker: il poliziotto principiante Dave<br />
Rutecki (Spike Alexander); il fraterno<br />
Fopiano (Evan Mirand); Peter “T-Bone”<br />
Trigg (Nicholas Kallsen), fanatico<br />
di rock’n’roll; Walker Lovejoy (interpretato<br />
da un non ancora famosissimo<br />
Brad Pitt), un fuoricorso con aspirazioni<br />
da giornalista al “Century Post”.<br />
Tra gli altri interpreti del serial: Robert<br />
Costanzo sfoggia il distintivo del tenente<br />
V.T. Krantz, il capo di Rutecki;<br />
Beth Broderick veste i panni di Sheila<br />
Jackson, l’editore di Lovejoy; Frederick<br />
Coffin è Jim, il padre di quest’ultima;<br />
Sam Jenkins ricopre il ruolo di<br />
Sherry Jensen, la fidanzata del bellone<br />
<strong>dei</strong> quattro (indovinate chi...). Patrick<br />
Hasburgh è il creatore della serie; Michael<br />
Nemirsky firma da produttore;<br />
Peter Bernstein è l’autore della colonna<br />
sonora. Il <strong>telefilm</strong> è stato girato a<br />
Vancouver.<br />
Goggle Five (Dai Sentai Goggle Five)<br />
Con: Ryoji Akagi, Junichi Kasuga,<br />
Shigheru Ishii, Sanpei Godai, Megumi<br />
Okawa. Produzione: Giappone,
381 Good Grief<br />
1982, fantascienza, colore (50/30’).<br />
Il professor Hongo dell’Istituto di Ricerche<br />
Scientifiche per il Futuro seleziona<br />
cinque guerrieri per difendere la<br />
Terra dal diabolico Impero Scientifico<br />
di Deathdark. Con l’aiuto <strong>dei</strong> computer<br />
dell’Istituto, dotati di veicoli da battaglia<br />
che possono combinarsi tra loro<br />
per formare il gigantesco Goggle Robot,<br />
i cinque eroi, ognuno rappresentante<br />
dello spirito di una cultura terrestre,<br />
affrontano l’esercito di mostri<br />
sintetici di Deathdark per poi scontrarsi<br />
con il supremo Imperatore Taboo.<br />
Nelle loro uscite carnevalesche si fanno<br />
notare: il Goggle rosso (Ryoji Akagi),<br />
rappresentante delle popolazioni<br />
dell’Atlantico; il Goggle nero (Junichi<br />
Kasuga), simbolo vivente delle tradizioni<br />
asiatiche; il Goggle blu (Shigheru<br />
Ishii) fa vivere la gloria dell’Egitto;<br />
il Goggle giallo (Sanpei Godai) riporta<br />
in vita il continente perduto noto come<br />
Mu; il Goggle rosa (Megumi Okawa)<br />
eredita la forza <strong>dei</strong> Maya e degli Aztechi.<br />
La serie, ideata da Saburo Yade, è<br />
una produzione Toei Co. Ltd. e Tv<br />
Asahi. La colonna sonora è di Michiaki<br />
Watanabe.<br />
Goletta di Capitan McGill, La<br />
(The Rovers) Con: Edward Hepple,<br />
Noel Trevarthen, Rowena Wallace.<br />
Produzione: Australia, 1969, avventura,<br />
colore (39/30’).<br />
Sull’onda lunga delle serie d’avventura<br />
australiane degli anni ’60, questo <strong>telefilm</strong><br />
propone le vicissitudini del Capitan<br />
McGill (Edward Hepple) e <strong>dei</strong><br />
fedeli compagni di navigazione Bob<br />
Wild (Noel Trevarthen) e Rusty Collins<br />
(Rowena Wallace).<br />
Good and Evil (Id.) Con: Teri Garr,<br />
Margaret Whitton, Marian Seldes,<br />
Brooke Theiss, Marius Weyers, Mark<br />
Blankfield, Lane Davies, Lane Smith,<br />
Mary Gillis, Seth Green, Sherman<br />
Howard, William Shockley. Produzione:<br />
Usa, 1991, sit-com, colore (22/30’).<br />
Creata da Susan Harris (Cuori senza<br />
età), la sit-com racconta di due sorelle<br />
caratterialmente all’opposto che abitano<br />
a Seattle: Denise Sandler (Teri<br />
Garr) è una donna in carriera dai facili<br />
costumi; Genny (Margaret Whitton) è<br />
una vedova biochimico sulla via…<br />
della santità. Marian Seldes interpreta<br />
mamma Charlotte; Brooke Theiss è<br />
Caroline, la figlia di Genny muta dalla<br />
morte del padre (la ragazzina rompe<br />
però il silenzio nell’ultima puntata);<br />
Marius Weyers dà vita al marito<br />
scomparso di Denise che ricompare in<br />
scena dopo essere stato ibernato sul<br />
Monte Everest; Mark Blankfield è<br />
George, lo psichiatra cieco che cerca<br />
di concupire Genny; Lane Davies veste<br />
i panni del dottor Eric Haan, anch’egli<br />
corteggiatore di Genny; Lane<br />
Smith è Harlan Shell, invaghito di<br />
Charlotte; Mary Gillis si siede dietro<br />
la scrivania di Mary, la segretaria di<br />
Denise; Seth Green interpreta David,<br />
il figlio teenager di Denise; Sherman<br />
Howard ricopre il ruolo di Roger, l’assistente<br />
di Denise; William Shockley<br />
è Sonny. La federazione americana<br />
<strong>dei</strong> non vedenti ha protestato con tanto<br />
di picchetto per la messa in ridicolo<br />
del personaggio di George, che distrugge<br />
qualsiasi cosa con il suo bastone;<br />
l’ABC ha risposto che “nessun<br />
personaggio della sit-com è credibile”.<br />
Tony Thomas e Paul Junger Witt<br />
sono i produttori esecutivi che affiancano<br />
Susan Harris.<br />
Good Grief (Id.) Con: Howie Mandel,<br />
Joel Brooks, Wendy Schaal, Sheldon<br />
Feldner, Tom Poston. Produzione:
Good Morning, Miss Bliss<br />
Usa, 1990, sit-com, colore (13/30’).<br />
Nonostante racconti le gesta di due cognati<br />
impegnati a gestire un’agenzia di<br />
pompe funebri, la Sincerity Mortuary,<br />
si tratta di una sit-com da morire... dal<br />
ridere. Howie Mandel interpreta l’esuberante<br />
Ernie Lapidus, da poco unitosi<br />
all’attività di famiglia a Dacron, nell’Ohio;<br />
Joel Brooks è invece il posato<br />
parente-collega Warren Pepper. Wendy<br />
Schaal veste i panni di Debbie, la<br />
moglie di Ernie (nonché sorella di<br />
Warren); Sheldon Feldner è Raoul,<br />
l’eccentrico assistente di Ernie; Tom<br />
Poston entra in scena come Ringo<br />
Prowley, un vecchio amico del padre<br />
di Ernie che spera che quest’ultimo gli<br />
possa offrire un lavoro. Stu Silver è il<br />
creatore della serie che in originale<br />
s’intitola “buon cordoglio”; lo stesso<br />
Silver ricopre il ruolo di produttore<br />
esecutivo in compagnia di Larry Brezner<br />
e David Steinberg. Sorta di antenata<br />
di Six feet under (2001), la serie è<br />
stata girata in California, tra Hollywood<br />
e Northridge. L’ultimo episodio<br />
del <strong>telefilm</strong> è diretto da Jerry<br />
Lewis.<br />
Good Morning, Miss Bliss (Id.)<br />
Con: Hayley Mills, Mark-Paul Gosselaar,<br />
Dustin Diamond, Lark Voorhies,<br />
Dennis Haskins. Produzione: Usa,<br />
1987, sit-com, colore (13/30’).<br />
Si tratta del prequel di Bayside School<br />
(1989), con protagonista il personaggio<br />
di Miss Carrie Bliss (Hayley Mills),<br />
insegnante vedova da un anno attorno<br />
alla quale ruota un gruppo di<br />
adolescenti californiani al JFK Junior<br />
High nell’Indiana: tra gli altri, il rubacuori<br />
Zack Morris (Mark-Paul Gosselaar),<br />
lo sfigato Samuel “Screech”<br />
Powers (Dustin Diamond), la lolita Lisa<br />
Turtle (Lark Voorhies). Dennis Haskins<br />
interpreta il preside Richard Bel<br />
382<br />
ding. Dopo aver insegnato storia per<br />
11 anni, Miss Bliss è diventata popolare<br />
per i suoi metodi d’insegnamento<br />
poco ortodossi: “i problemi <strong>dei</strong> miei<br />
studenti sono anche problemi miei” è<br />
il suo motto di... classe. Tutto il cast è<br />
stato confermato nel sequel del 1989.<br />
Carla Gugino compare tra le gueststars.<br />
La sit-com è una produzione<br />
Buena Vista.<br />
Good Times (Id.) Con: Esther Rolle,<br />
John Amos, Jimmie Walker, Bernadette<br />
Stanis, Ralph Carter, Ja’Net Du-<br />
Bois, Johnny Brown, Moses Gunn, Janet<br />
Jackson, Ben Powers. Produzione:<br />
Usa, 1974, sit-com, colore (133/30’).<br />
È stato il primo spin-off di uno spinoff:<br />
la serie è una derivazione di Maude<br />
(1972), a sua volta “figlia” di Arcibaldo<br />
(1971). Ambientato a Chicago,<br />
il <strong>telefilm</strong> racconta di una famiglia di<br />
colore che tira avanti: Esther Rolle interpreta<br />
Florida Evans, colei che in<br />
Maude ricopriva il ruolo della domestica;<br />
John Amos è James, il marito perennemente<br />
disoccupato. Non manca<br />
un tris di figli sui generis: il primogenito<br />
J.J. (Jimmie Walker), che parla<br />
quasi esclusivamente in slang; Bernadette<br />
Stanis è Thelma, la figlia teenager;<br />
Ralph Carter interpreta Michael,<br />
il più piccolo ma anche il più serio <strong>dei</strong><br />
tre. Tra gli altri personaggi che bussano<br />
alla porta della famiglia protagonista:<br />
la vicina Willona Woods (Ja’net<br />
DuBois) e il custode Mr. Bookman<br />
(Johnny Brown). Amos ha lasciato la<br />
serie dopo poche stagioni: venne spiegato<br />
che James aveva trovato lavoro<br />
nel Mississippi ma che era rimasto ucciso<br />
in un incidente automobilistico; il<br />
suo posto è stato preso da Moses Gunn<br />
nelle vesti di Carl Dixon, il nuovo<br />
compagno di Florida. Dopo poco anche<br />
Esther Rolle ha abbandonato il set
383 Grande barriera, La<br />
con la scusa che il suo personaggio si<br />
trasferiva con il nuovo partner in Arizona.<br />
I tre ragazzi rimangono a Chicago<br />
con la supervisione della vicina; Janet<br />
Jackson entra nel cast nei panni di<br />
Penny, una ragazza disadattata che<br />
viene adottata da Willona. In seguito<br />
Esther Rolle è tornata sui suoi passi per<br />
ricomparire nelle ultime puntate;<br />
Thelma sposa Keith Anderson (Ben<br />
Powers), un idolo del football. La serie,<br />
creata da Eric Monte e Michael<br />
Evans (che interpretava Lionel ne I<br />
Jefferson), vanta una schiera di produttori<br />
esecutivi che si sono alternati<br />
nel corso delle stagioni; in ordine di<br />
apparizione: Norman Lear, Allan Manings,<br />
Austin e Irma Kalish, Norman<br />
Paul. Il tema musicale gospel è firmato<br />
da Marilyn e Alan Bergman in collaborazione<br />
con Dave Grusin. Tra i volti<br />
noti di passaggio troviamo Philip Michael<br />
Thomas, Luis Gossett jr., Charlotte<br />
Rae, Debbie Allen, Jay Leno,<br />
Gary Coleman.<br />
Gorilla, Il (Le gorille) Con: Karim<br />
Allaoui, François Périer. Produzione:<br />
Francia/Germania/Italia/Spagna/Australia,<br />
1990, poliziesco, colore<br />
(13/90’).<br />
Dopo esser nato dalla penna del romanziere<br />
A.L. (Antoine Louis) Dominique,<br />
dopo le trasposizioni cinematografiche<br />
del 1958 (Le gorille vous salue<br />
bien, con Lino Ventura) e del 1962<br />
(Le gorille a mordu l’archevêque, con<br />
Roger Hanin), l’agente di polizia Geo<br />
Paquet detto “il gorilla” sbarca in televisione<br />
con il volto di Karim Allaoui,<br />
fisicamente perfetto nel ruolo ma poco<br />
disposto alla parodia strisciante voluta<br />
dagli sceneggiatori. Tra i personaggi di<br />
contorno spicca la figura di Berthomieu,<br />
interpretato da François Périer.<br />
Edouard Molinaro, l’ex “gorilla” Ro<br />
ger Hanin e il “nostro” Vittorio Sindoni<br />
compaiono dietro la macchina da<br />
presa. Piero Montanari è l’autore della<br />
colonna sonora.<br />
Grande avventura, La (The Great<br />
Adventure) Con: interpreti vari. Produzione:<br />
Usa, 1963, avventura, colore<br />
(26/60’).<br />
Van Heflin introduce ogni storia di<br />
questa ambiziosa serie antologica e storica<br />
prodotta da John Houseman. Bernard<br />
Hermann firma la musica di due<br />
episodi. Lee Marvin, Joseph Cotten,<br />
Ron Howard, Lloyd Bridges e Brian<br />
Keith sono tra le guest-stars del <strong>telefilm</strong><br />
che si avvale del contributo della<br />
National Education Association.<br />
Grande barriera, La (Barrier Reef)<br />
Con: Joe James, George Assang, Harold<br />
Hopkins, Ken James, Tina Cornioley,<br />
Ihab Nafa, Rowena Wallace,<br />
Susannah Brett. Produzione: Australia,<br />
1971, avventura/spionaggio, colore<br />
(39/30’).<br />
È stata la prima serie della televisione<br />
ad avvalersi di riprese a colori sottomarine<br />
girate realmente in luoghi naturali,<br />
ovvero la Grande Barriera del<br />
North Queensland. Qui veleggia la<br />
“New Endeavour”, sull’onda di ricerche<br />
scientifiche e salvataggi segretissimi<br />
per conto della General Trust<br />
Corporation; l’equipaggio può contare<br />
sul sofisticato sistema elettronico “Minus<br />
Five” – Minus Identification Nuclear<br />
Undersea Seismography Mark V<br />
– in grado di analizzare geologicamente<br />
tutto quello che succede sotto il livello<br />
del mare. A bordo si danno da fare:<br />
il capitano Ted King (Joe James),<br />
l’assistente Jack Meuraki (George Assang),<br />
la ciurma d’assalto composta da<br />
Steve Gabo (Harold Hopkins) e Kip<br />
Young (Ken James), la radiofonista
Grande lotteria, La<br />
Kelly Clarke (Tina Cornioley), il dottor<br />
Paul Hanna (interpretato dall’egiziano<br />
Ihab Nafa), scienziato del governo<br />
spedito sull’imbarcazione dal Consiglio<br />
Scientifico, in seguito sostituito<br />
dapprima dalla collega Tracey Deane<br />
(Rowena Wallace), quindi da Elisabeth<br />
Grant (Susannah Brett). Il vero<br />
protagonista della serie è tuttavia il veliero:<br />
lungo 135 piedi, pesa 220 tonnellate<br />
ed è stato costruito nel 1919 a<br />
Svenberg, in Danimarca; nel corso<br />
della Seconda guerra mondiale è stato<br />
colpito da una mina sulla costa scandinava,<br />
per poi essere riparato nel 1945 e<br />
giungere in Australia nel 1965; la produzione<br />
della serie ha speso 100 mila<br />
dollari per la messa a punto dell’imbarcazione<br />
(compresa l’aria condizionata,<br />
le nuove vele, le docce in tutte le<br />
cabine, i filtri per la desalinizzazione…);<br />
nel <strong>telefilm</strong> la “New Endeavour”<br />
è capace di raggiungere i 100<br />
chilometri orari e può contare su un<br />
mini-sommergibile a due posti (costruito<br />
in Italia!), radar avveniristici,<br />
missili dell’ultima generazione. Due<br />
episodi della serie sono stati riscritti ad<br />
hoc sul contemporaneo ciclone Ada<br />
che stava spazzando le isole Hayman,<br />
Daydream e South Molle. In principio<br />
il <strong>telefilm</strong> doveva intitolarsi Minus Five,<br />
come il marchingegno che anima la<br />
“New Endeavour”. Il più costoso serial<br />
mai prodotto all’epoca in Australia<br />
è ideato da Lee Robinson e John Mc-<br />
Callum, quest’ultimo altresì produttore<br />
esecutivo con Bob Austin. Sebbene<br />
tutte le riprese siano state effettuate<br />
presso la Grande Barriera, la prima<br />
puntata è stata girata nei dintorni di<br />
Canberra.<br />
Grande lotteria, La ($weepstake$)<br />
Con: Edd Byrnes. Produzione: Usa,<br />
1979, avventura, colore (10/60’)<br />
384<br />
Che cosa fareste se vinceste un milione<br />
di dollari alla lotteria? Quali sarebbero<br />
le vostre reazioni? Come cambierebbe<br />
la vostra vita? È quello che si<br />
chiede e mette in scena un serial che<br />
anticipa di qualche anno Lottery, dal<br />
plot assai simile. In ogni puntata si affrontano<br />
12 finalisti, mentre le telecamere<br />
si concentrano su tre di essi, su<br />
come spenderebbero la vincita, sulle<br />
loro attese, gioie e delusioni. Edd Byrnes<br />
è colui che consegna la vincita.<br />
Thomas L. Miller è il creatore della serie<br />
insieme a Robert Dozier, che firma<br />
altresì da produttore esecutivo. Patrick<br />
Macnee compare quale guest-star.<br />
Grande teatro del West, Il (The<br />
Guns of Will Sonnett) Con: Walter<br />
Brennan, Dack Rambo. Produzione:<br />
Usa, 1967, western, colore (45/30’).<br />
Sul finire degli anni ’60 il produttoreguru<br />
Aaron Spelling cavalca la moda<br />
western per raccontare le gesta di Will<br />
Sonnett (Walter Brennan), una ex guida<br />
della Cavalleria che si ritrova ad allevare<br />
e addestrare il nipote dopo che il<br />
padre di quest’ultimo se ne è andato<br />
per diventare un pistolero. Dack Rambo<br />
interpreta il giovane Jeff Sonnett,<br />
deciso a ritrovare papà Jim anche a costo<br />
di girare tutto il West. Jason Evers<br />
compare occasionalmente nei panni<br />
del genitore scomparso (la serie, ambientata<br />
intorno al 1870, è stata interrotta<br />
prima che venisse rintracciato).<br />
Walter Brennan canta la sigla composta<br />
da Hugo Friedhofer.<br />
Grande vallata, La (The Big Valley)<br />
Con: Barbara Stanwyck, Richard<br />
Long, Peter Breck, Charles Briles,<br />
Linda Evans, Lee Majors, Napoleon<br />
Whiting. Produzione: Usa, 1965, western,<br />
colore (112/60’).<br />
Nata come risposta dell’ABC al succes
385 Grandi domani<br />
so di Bonanza (NBC), la serie racconta<br />
la saga familiare <strong>dei</strong> Barkley nel 1870,<br />
presso il loro ranch di 30.000 acri nella<br />
(grande) vallata di San Joaquin, in California.<br />
Sebbene il possedimento sia<br />
più piccolo di quello del serial concorrente<br />
(Ponderosa misurava 600.000<br />
acri), esso vanta una miniera, un vigneto,<br />
un campo di aranci e un servitore<br />
di colore. A capo del clan svetta la<br />
determinata vedova Victoria (Barbara<br />
Stanwyck), simbolo della dissoluzione<br />
della famiglia patriarcale; al suo<br />
fianco i cinque figli: l’avvocato Jarrod<br />
(Richard Long), l’impetuoso Nick<br />
(Peter Breck), l’introverso Eugene<br />
(Charles Briles), la bella Audra (Linda<br />
Evans) e Heath (Lee Majors), il figlio<br />
illegittimo metà indiano avuto dal marito<br />
di Victoria. Completa il cast Napoleon<br />
Whiting nei panni del domestico<br />
Silas. Il serial annovera un tris di produttori<br />
esecutivi: Arthur Gardner, Arnold<br />
Laven e Jules V. Levy. A.I. Bezzerides<br />
e Louis F. Edelman sono gli<br />
ideatori della serie che vanta la colonna<br />
sonora del trombettista jazz George<br />
Duning e di Lalo Schifrin. Charles<br />
Bronson, Ron Howard, Richard Dreyfuss,<br />
Dennis Hopper, Bruce Dern,<br />
Martin Landau, Leslie Nielsen, William<br />
Shatner sono tra le guest-stars<br />
che bussano a casa Barkley.<br />
Grandi detective, I (The great detective)<br />
Con: Douglas Campbell, James<br />
Duggan, Eve Crawford, Moya<br />
Fenwick, Sandy Webster. Produzione:<br />
Canada, 1979, poliziesco, colore<br />
(6/60’).<br />
Storie poliziesche canadesi con protagonista<br />
assoluto l’ispettore Cameron<br />
(Douglas Campbell). Ai suoi comandi<br />
risponde il sergente Striker<br />
(James Duggan), mentre Molly (Eve<br />
Crawford), Madame Durant (Moya<br />
Fenwick) e Chisholm (Sandy Webster)<br />
sono le tre presenze femminili.<br />
Tra i casi affrontati da Cameron: il ritrovamento<br />
del cadavere di uno sconosciuto,<br />
un rapimento per un riscatto<br />
di diamanti e gli strani decessi all’interno<br />
di un ospedale. Tim Williams<br />
firma da produttore.<br />
Grandi domani Con: Marco Giallini,<br />
Irene Ferri, Francesco Paolantoni,<br />
Alice Mistroni, Simone Piccioni, Germana<br />
Bonaparte, Annamaria Torniai,<br />
Primo Reggiani, Michele Alhaique,<br />
Stella Rotondaro, Fathy Elgharbawy,<br />
Sahil Kumar, Giulia Bevilacqua, Massimiliano<br />
Varrese, Giovanna Rei, Milena<br />
Mancini, Oriella Dorella, Giovanni<br />
Esposito, Susy Del Giudice, Roberta<br />
Paioletti, Raffaella Mennoia,<br />
Mariolina De Fano. Produzione: Italia,<br />
2005, drammatico, colore (24/60’).<br />
In realtà è un capolavoro. Un mirabile<br />
saggio di danza, sulle punte, tra Saranno<br />
famosi, Paso adelante e Amici di<br />
Maria De Filippi (che non a caso si<br />
chiamava originariamente Saranno<br />
famosi, tanto per chiudere il cerchio).<br />
Nel comunicato stampa di lancio si<br />
legge: “Dopo il successo del format<br />
Amici, la Fascino, società di produzione<br />
di Maurizio Costanzo e Maria De<br />
Filippi, ha intrapreso la strada della<br />
fiction per sviluppare lo stesso appassionante<br />
tema: l’Accademia dello<br />
Spettacolo”. La serie, infatti, è ambientata<br />
all’interno di una scuola romana<br />
che forma giovani talenti nella<br />
“Santa Trinità” <strong>dei</strong> “volemo esse’ famosi”:<br />
danza, canto e recitazione. A<br />
dirigere la scuola sono Dante (Marco<br />
Giallini), insegnante di recitazione<br />
nonché anima artistica dell’Accademia,<br />
il quale vive la recitazione come<br />
utopia e come liberazione, e Lucia<br />
(Irene Ferri), affascinante ma implaca
Grandi domani<br />
bile amministratrice, intelligente e<br />
brillante anche se le sue decisioni sono<br />
mosse da un impercettibile senso di disaffezione<br />
verso il mondo degli artisti.<br />
Tra i professori spicca Virgilio (Francesco<br />
Paolantoni), docente di Storia<br />
dello Spettacolo, che nutre una totale<br />
sfiducia nel bagaglio culturale <strong>dei</strong> ragazzi<br />
e non manca di farlo notare. Tra<br />
gli altri esponenti del corpo docente<br />
emergono: Francesca (Alice Mistroni),<br />
la brava ma fragile insegnante di<br />
canto; è una cantante a metà tra il jazz e<br />
la musica leggera che ha avuto i suoi<br />
momenti di popolarità e successo a<br />
fianco del suo amico musicista Gianni<br />
(Simone Piccioni), ma ha dovuto fare<br />
presto i conti con il panico da palcoscenico<br />
che le ha causato non pochi<br />
problemi. Viola (Germana Bonaparte),<br />
l’insegnante di danza di trent’anni,<br />
ha raggiunto un’età critica per una ballerina:<br />
insegnare nella scuola, malgrado<br />
possa rappresentare una situazione<br />
professionale di prestigio, significa<br />
per lei vivere accompagnata da inquietudini;<br />
è la più giovane tra i professori,<br />
tanto che gli studenti appena iscritti<br />
continuano a scambiarla per una di loro.<br />
Odelia (Annamaria Torniai), l’insegnante<br />
più anziana della scuola, che si<br />
dedica alla musica, è una donna dalla<br />
natura spirituale, quasi eterea, che non<br />
insegna propriamente musica, bensì –<br />
idea di Dante – “ascolto alla musica”.<br />
6 gli studenti di cui si seguono le vicende<br />
scolastiche e private: Simone<br />
(Primo Reggiani) ha condotto, insieme<br />
all’amico di sempre Andrea (Michele<br />
Alhaique), una vita sregolata, ai<br />
margini della legalità, fino a quando<br />
arriva per caso alla Scuola delle Arti<br />
accompagnando un’amica; alla scuola<br />
ci capita il giorno prima di entrare in<br />
carcere per scontare una pena passata<br />
in giudicato, in fuga da loschi perso<br />
386<br />
naggi con i quali ha contratto un debito<br />
di denaro; quel giorno Simone decide<br />
di fingersi un altro, un po’ per gioco e<br />
un po’ per disperazione, e la sua prova<br />
di recitazione risulta così convincente<br />
che Dante fa l’impossibile per toglierlo<br />
dal carcere e farlo iscrivere alla<br />
scuola. Sara (Stella Rotondaro), la studentessa<br />
di canto il cui vero nome è<br />
Sarasvati, è di origini indiane: il suo<br />
babbo Naren (Fathy Elgharbawy) si è<br />
trasferito in Italia per aprire un ristorante<br />
insieme all’amata moglie che<br />
però è morta prematuramente lasciandolo<br />
a occuparsi della figlia e del fratellino<br />
undicenne Rajiv (Sahil Kumar);<br />
Naren è molto legato alle tradizioni<br />
indiane, per questo tiene costantemente<br />
sotto controllo Sara, che invece<br />
vorrebbe vivere la sua vita e dare<br />
sfogo all’innata passione per il canto,<br />
in cui riesce a sprigionare un talento<br />
fuori dal comune. La più giovane del<br />
gruppo è Paola (Giulia Bevilacqua),<br />
proveniente da una famiglia piuttosto<br />
modesta e “figlia” della televisione più<br />
recente: sogna il grande salto attraverso<br />
la passione per la recitazione, ma i<br />
suoi modelli sono le showgirls della tv,<br />
senza distinzioni fra veline, conduttrici,<br />
ballerine, eccetera: tanto, più o meno<br />
tutte fanno un po’di tutto. Il ballerino<br />
Furio (Massimiliano Varrese) è tanto<br />
schivo quanto determinato: ha un<br />
unico obiettivo, diventare il più grande<br />
ballerino di danza classica; si iscrive<br />
alla scuola per ricavarne il meglio ma<br />
non è mai contento di sé; il suo carattere<br />
solitario offusca talvolta il suo talento.<br />
Rebecca (Valeria Mancini) è anche<br />
lei un’aspirante ballerina, nonché –<br />
fondamentale per attirare l’attenzione<br />
di Furio – figlia dell’étoile di successo<br />
Silvia (Oriella Dorella): segue le orme<br />
della madre su un piano di conflittualità<br />
che la rende tenace nonostente un
387 Grani di pepe, I<br />
carattere fragile e timido. Il vero outsider<br />
del gruppo studentesco è il trentacinquenne<br />
Matteo (Giovanni Esposito),<br />
un barzellettiere nato, sposato con<br />
Monica (Susy Del Giudice) e padre di<br />
una bimba di 5 anni, Aurelia (Roberta<br />
Paioletti); a un certo punto della sua vita,<br />
prima che potesse essere troppo tardi<br />
– per certi versi, era già troppo tardi:<br />
l’Accademia non potrebbe accettare i<br />
maggiori di 26 anni – si presenta alla<br />
scuola: è ammesso come uditore alle<br />
lezioni di recitazione e la sua presenza<br />
all’interno dell’istituzione è stata conquistata<br />
più dall’insistenza che non<br />
dalla sua reale bravura. Tra le figure di<br />
contorno: Elena (Giovanna Rei), figlia<br />
<strong>dei</strong> proprietari e barista della scuola, la<br />
quale coltiva il sogno della recitazione<br />
e intanto è la regina incontrastata <strong>dei</strong><br />
pettegolezzi; la segretaria Marina<br />
(Raffaella Mennoia), l’unica ad apprezzare<br />
l’arrivo della rigorosa Lucia;<br />
Domenica (Mariolina De Fano), la<br />
madre di Matteo che spera sempre di<br />
“raddrizzare” il figlio verso scelte di<br />
vita più sicure. Nonostante si punti<br />
molto sulle coreografie e le esibizioni<br />
canore, la regia vira sul montaggio serrato<br />
che sacrifica l’immagine corale<br />
(si riveda Saranno famosi, please).<br />
Puntata memorabile risulta quella in<br />
cui Matteo riesce a partecipare al Maurizio<br />
Costanzo Show (Costanzo interpreta<br />
sé stesso sul palco del Teatro Parioli,<br />
insieme a Demo Morselli e la sua<br />
band): nonostante sia l’occasione della<br />
vita, il giovane aspirante famoso ha un<br />
battibecco con il conduttore e decide<br />
di rinunciare al pezzo comico che aveva<br />
preparato con tanta cura. Il dietro le<br />
quinte della serie meritava forse un<br />
reality show: più di 3000 i provinati<br />
lungo 7 mesi di casting; prima del ciak,<br />
i ragazzi si sono preparati per 5 mesi<br />
(ogni giorno, 4 ore di danza, 2 di canto,<br />
un’ora e mezzo di recitazione); circa<br />
270, tra staff tecnico e artistico, le persone<br />
che hanno lavorato per 40 settimane<br />
alla realizzazione della serie; la<br />
scenografia, che ha visto la nascita di<br />
una vera e propria scuola con aula recitazione,<br />
sala di danza e di canto, bar,<br />
atrio con imponente scalinata e servizi<br />
igienici – ricostruita minuziosamente<br />
nelle dimensioni reali di spazio e<br />
profondità – ha coperto, nel complesso,<br />
tutti i 2000 metri quadrati del Teatro<br />
10 di Cinecittà: un ambiente ricostruito<br />
in 3 mesi di lavoro, per cui sono<br />
state utilizzate ben 2 tonnellate di ferro.<br />
Il concept del <strong>telefilm</strong> è firmato da<br />
Maurizio Costanzo e Pietro Valsecchi,<br />
mentre la realizzazione è curata dallo<br />
stesso Costanzo con Roberto Pace<br />
(“Io e Costanzo siamo entrambi appassionati<br />
di Saranno famosi”, ha confessato<br />
Pace a “Tv Sorrisi e Canzoni”).<br />
Umberto Massa è il produttore esecutivo.<br />
Un “diventato famoso” come<br />
Alex Britti ha firmato il tema musicale<br />
della sigla; la colonna sonora originale<br />
è composta da Ludovico Fulci.<br />
Non entusiastiche le critiche: “È il tipico<br />
esempio di fiction basata su un<br />
progetto pedagogico senza pedagogia,<br />
secondo una tendenza molto presente<br />
nella tv italiana d’oggi. […] La<br />
tensione etica si scinde in modo schematico<br />
in due poli opposti, con una visione<br />
riduttiva e moralista”, così Aldo<br />
Grasso sul “Corriere della Sera”.<br />
“Ogni studente deve eccellere nella<br />
propria materia e deve almeno cavarsela<br />
nelle altre. E anche a Grandi domani<br />
non fanno eccezione a questa regola:<br />
nel canto e nella danza vanno<br />
bene, è la recitazione che li frega”:<br />
questo il commento di Marta De Cinti<br />
su “Il Riformista”.<br />
Grani di pepe, I (Pfefferkörner)
Grizzly Adams<br />
Con: Anna-Elena Herzog, Vijessna<br />
Ferkic, Ishsan Ay, Julian Paeth, Aglaja<br />
Brix. Produzione: Germania, 1999,<br />
avventura/poliziesco, colore (52/30’).<br />
Arriva da Amburgo un pokerissimo di<br />
amici con la passione per le investigazioni:<br />
sono soprannominati “i grani di<br />
pepe”. Jana (Anna-Elena Herzog), Natascha<br />
(Vijessna Ferkic), Cem (Ihsan<br />
Ay) e Fiete (Julian Paeth) hanno 11 anni,<br />
Vivi (Aglaja Brix) solo 8. Insieme<br />
formano un quintetto determinato e<br />
curioso, degno <strong>dei</strong> predecessori e coetanei<br />
inglesi de La banda <strong>dei</strong> cinque<br />
(1978) o <strong>dei</strong> connazionali al centro di<br />
Rottamopoli (1978). Al termine delle<br />
lezioni, i cinque protagonisti si ritrovano<br />
nel vecchio magazzino di spezie<br />
della Overbeck&Consorten, la ditta di<br />
famiglia <strong>dei</strong> fratelli Fiete e Vivi, un posto<br />
misterioso e affascinante che eleggono<br />
a quartier generale del loro piccolo<br />
club di indagini. Lì, tra montagne<br />
di caffè, tè e paprika, i piccoli detective<br />
si siedono sul pavimento a discutere i<br />
casi, ipotizzare le piste, dar via all’azione.<br />
I loro obiettivi sono trafficanti<br />
di animali, spacciatori di droga, dare<br />
aiuto agli amici – piccoli o grandi – che<br />
si trovano nei guai. In parallelo scorrono<br />
le storie personali di ciascun protagonista,<br />
ovvero le insicurezze e i piccoli<br />
problemi di bambini come tanti.<br />
Fiete è il più sensibile <strong>dei</strong> cinque, quello<br />
che per primo scopre l’emozione<br />
dell’amore; Vivi, la più piccola, sogna<br />
di diventare una scrittrice di gialli; Jana<br />
vive con la madre dopo la separazione<br />
<strong>dei</strong> genitori; l’integrazione etnica<br />
in un paese come la Germania, che<br />
conta ormai folte comunità straniere,<br />
ha i volti di Cem (di origine turca, è rimasto<br />
orfano dopo la morte <strong>dei</strong> genitori<br />
in un incidente d’auto) e Natascha<br />
(arriva dalla Lettonia e vive ad Amburgo<br />
da tre anni). Il <strong>telefilm</strong>, prodotto da<br />
388<br />
NDR e KinderKanal, ha conquistato<br />
immediatamente il Goldener Telix, il<br />
premio della critica tedesca dedicato ai<br />
programmi per ragazzi. Eva-Maria Eiter<br />
e Stefan Knauss firmano da produttori<br />
esecutivi. Le musiche sono curate<br />
da Mario Schneider.<br />
Grizzly Adams (The Life and Times<br />
of Grizzly Adams) Con: Dan Haggerty,<br />
Denver Pyle, Don Shanks. Produzione:<br />
Usa, 1977, avventura, colore<br />
(34/60’).<br />
Accusato di un crimine mai commesso,<br />
James “Grizzly” Adams (Dan Haggerty)<br />
decide di rifugiarsi nelle foreste<br />
del Northwest per vivere da solo, in armonia<br />
con la natura: vestito con l’essenziale,<br />
egli disdegna la caccia per la<br />
pesca. Il suo migliore amico diventa un<br />
grande orso grigio (grizzly) soprannominato<br />
Ben (nella realtà l’animale si<br />
chiama Bozo), con il quale condivide<br />
cibo e avventure. Adams ha anche due<br />
compagni “umani”: Mad Jack (Denver<br />
Pyle), che assume altresì il ruolo del<br />
narratore e l’indiano Nakuma (Don<br />
Shanks), fratello di sangue del protagonista.<br />
Il produttore esecutivo Charles<br />
E. Sellier aveva firmato come tale anche<br />
il film omonimo dal quale è tratta la<br />
serie, sempre con Haggerty in prima fila<br />
(l’attore è stato scelto originariamente<br />
in quanto vantava un passato da addestratore<br />
di orsi). Leonard B. Kaufman<br />
e Jim Simmons sono tra gli altri<br />
produttori del serial che nel 1982 ha dato<br />
origine anche a un film-tv. Il personaggio<br />
al centro delle vicende è realmente<br />
esistito, rifugiatosi in Sierra Nevada<br />
nel 1812 per amore degli animali;<br />
il vero Ben è morto intorno al 1850 nello<br />
zoo di San Francisco che Adams<br />
aveva aperto per salvare i suoi “compagni”<br />
d’avventura. Bon Summers compone<br />
la colonna sonora.
389 Guardian, The<br />
Guardia del corpo (Pointman)<br />
Con: Jack Scalia, Sandra Thigpen,<br />
Kathy Trageser. Produzione: Usa,<br />
1995, avventura, colore (22/60’).<br />
COTTO<br />
L’investitore finanziario di Wall Street<br />
Constance “Connie” Harper (Jack<br />
Scalia) finisce in prigione per frode.<br />
Qui decide di cambiare vita e aiutare<br />
gli altri una volta uscito dal carcere; il<br />
suo nuovo quartier generale diventa un<br />
locale che si affaccia sul mare della<br />
Florida; in più di un’occasione veste i<br />
panni della guardia del corpo al volante<br />
della sua Mercedes convertibile.<br />
Sandra Thigpen e Kathy Trageser completano<br />
il cast nelle vesti, rispettivamente,<br />
di Vivian e Jennifer. Maurice<br />
Hurley è il produttore esecutivo del <strong>telefilm</strong><br />
ideato da Maurice Hurley e Joel<br />
Surnow. Mike Post e Dale Menten<br />
compongono il tema musicale del serial.<br />
Le riprese sono state effettuate a<br />
Jacksonville, in Florida.<br />
Guardian, The (Id.) Con: Simon<br />
Baker, Dabney Coleman, Alan Rosenberg,<br />
Charles Malik Whitfield, Wendy<br />
Moniz, Raphael Sbarge, Erica Leerhsen.<br />
Produzione: Usa, 2001, legale,<br />
colore (67/60’).<br />
SUPERCULT<br />
La vita tutto lusso e frenesia dell’avvocato<br />
Nick Fallin (Simon Baker), giovane<br />
leone del foro di Pittsburgh per lo<br />
studio paterno “Fallin & Associates”,<br />
subisce una svolta determinante quando<br />
viene trovato in possesso illegale di<br />
droga, reato che prevede la detenzione<br />
in carcere. Soltanto grazie all’influenza<br />
del padre Burton (Dabney Coleman),<br />
Nick riesce a evitare la galera: la<br />
sentenza di condanna viene commutata<br />
in 1500 ore di servizio sociale. Il tribunale<br />
lo assegna alla Children’s Legal<br />
Services, un’organizzazione che<br />
fornisce gratuitamente assistenza legale<br />
ai minori in difficoltà: la dirige<br />
Alvin Masterson (Alan Rosenberg),<br />
un avvocato di sani principi che guida<br />
il nostro alla scoperta di una realtà distante<br />
anni luce dai facoltosi clienti di<br />
un tempo che chiedevano scappatoie<br />
legali in vista di lucrose fusioni aziendali.<br />
Nick si trasforma in un vero e proprio<br />
“guardiano” <strong>dei</strong> diritti <strong>dei</strong> minori.<br />
Al fianco del giovane avvocato nel suo<br />
nuovo incarico, anche il collega idealista<br />
di colore James Mooney (Charles<br />
Malik Whitfield) e Luise “Lulu” Archer<br />
(Wendy Moniz), di cui Nick si invaghisce;<br />
sul fronte paterno, si stagliano<br />
le figure degli ex colleghi Jake<br />
Straka (Raphael Sbarge) e Amanda<br />
Bowles (Erica Leerhsen). Con il passare<br />
delle puntate, le cause sociali lasciano<br />
il passo alle relazioni personali:<br />
il legame tra Lulu e Nick è in questo<br />
senso emblematico (dopo un lungo tira<br />
e molla, Lulu sposa un altro, ma il matrimonio<br />
dura poco anche per via dell’epilessia<br />
del marito; quando ritorna<br />
da Nick, Lulu rimane vittima di un incidente<br />
stradale, ma dopo poche puntate<br />
si rimette in sesto e i due sono sorpresi<br />
a far l’amore in ufficio; la “telenovela”<br />
sembra concludersi quando<br />
Lulu accetta un lavoro in California...).<br />
L’happy ending non è sempre<br />
assicurato per i casi di cui Nick e colleghi<br />
si occupano: come avviene per<br />
Lawrence, un ragazzo malato di neurofibromatosi<br />
che ha la mamma prostituta<br />
e il patrigno con precedenti per aggressione;<br />
il vero padre si fa vivo troppo<br />
tardi e il tribunale affida Lawrence<br />
a un istituto per minori; Nick non può<br />
far altro che regalargli anonimamente<br />
una Play Station. Oppure si consideri<br />
la struggente storia della sedicenne<br />
che uccide la madre gravemente malata<br />
e costretta a letto, per poi scoprire
Guerra <strong>dei</strong> mondi, La<br />
che anche lei soffre della stessa malattia,<br />
che le rimane poco tempo di vita e<br />
deve scegliere una famiglia alla quale<br />
affidare la propria bambina. Simon<br />
Baker è bravissimo nel rendere un personaggio<br />
ora sfuggente ora intrappolato<br />
dalla cause che affronta: spesso<br />
Nick si ritrova a scegliere la strada meno<br />
dolorosa. Farrah Fawcett interpreta<br />
in più di una puntata Mary Gressler, la<br />
testimone di cui si innamora Burton in<br />
un processo che vede implicato Nick.<br />
L’ideatore della serie, nonché produttore<br />
esecutivo insieme a Michael Pressman<br />
e Mark Johnson, è David Hollander.<br />
Il tema musicale, “Empire In<br />
My Mind”, è eseguito e cantato da Jacob<br />
Dylan e i suoi Wallflowers; Jon<br />
Ehrlich collabora alla restante colonna<br />
sonora. Tra i premi assegnati alla serie:<br />
3 ASCAP Awards (dal 2002 al 2004) e<br />
un Family Television Award (nel<br />
2002). Simon Baker compare in un<br />
episodio anche dietro la macchina da<br />
presa; tra gli altri registi saltuari spicca<br />
il nome di Emilio Estevez. Le riprese<br />
sono state effettuate, oltre che a Pittsburgh,<br />
a Los Angeles e a Toronto, in<br />
Canada.<br />
Guerra <strong>dei</strong> mondi, La (War of the<br />
Worlds) Con: Jared Martin, Lynda Mason<br />
Green, Philip Akin, Richard Chaves,<br />
Adrian Paul, Denis Forest, Catherine<br />
Fisher. Produzione: Usa, 1988,<br />
fantascienza, colore (44/60’).<br />
STRACOTTO<br />
Dal romanzo alla radio, dal cinema alla<br />
televisione. L’iter di un super-classico<br />
della fantascienza approda sul<br />
piccolo schermo trentacinque anni<br />
dopo la pellicola del ’53 e mezzo secolo<br />
dopo l’allarme radiofonico di<br />
Orson Welles. La serie comincia laddove<br />
il film di Haskin era finito: gli<br />
extraterrestri che sembravano neutra<br />
390<br />
lizzati definitivamente non sono affatto<br />
scomparsi; nascosti per anni nel<br />
ventre della Terra, ora ritornano più<br />
spietati e agguerriti che mai. Il loro<br />
obiettivo è quello di cancellare l’umanità<br />
dalla faccia del pianeta e sostituirla<br />
con esseri mutanti che assorbono<br />
l’anima <strong>dei</strong> terrestri alla stessa stregua<br />
de L’invasione degli ultracorpi. Nella<br />
sigla d’apertura, mani prensili e viscide<br />
tengono la Terra in pugno. La “resistenza”<br />
degli umani vede in prima fila<br />
un poker di eroi: il dottor Blackwood<br />
(Jared Martin), i cui genitori caddero<br />
vittime dell’invasione aliena del ’53;<br />
la biologa Suzanne McCullough<br />
(Lynda Mason Green); l’esperto di<br />
informatica Norton Drake (Philip<br />
Akin); il tenente colonnello Paul<br />
Ironhorse (Richard Chaves). Mentre<br />
“Le Cose” dilagano, l’incredulità delle<br />
alte sfere militari e di Washington<br />
rende vani gli sforzi di Blackwood e<br />
compagni. La gerarchia mutante stabilisce<br />
il proprio quartier generale nel<br />
sottosuolo e decreta la fine del mondo<br />
umano. Denis Forest e Catherine Fisher<br />
sono rispettivamente Malzor e<br />
Mana, i due alieni malvagi. A metà<br />
strada tra I Visitors e I sopravvissuti, il<br />
serial creato e prodotto da Greg Strangis<br />
vede l’esordio di Adrian Paul,<br />
l’immortale Highlander televisivo,<br />
nei panni di John Kincaid. Le musiche<br />
sono affidate a Billy Thorpe, che compare<br />
in una puntata nei panni di Billy<br />
Carlos.<br />
Guerra di Tom Grattan, La (Tom<br />
Grattan’s war) Con: Michael Howe,<br />
Sally Adcock. Produzione: Gran Bretagna,<br />
1968, avventura, colore<br />
(24/30’).<br />
Nel corso della Prima guerra mondiale,<br />
il giovanissimo Tom Grattan (Michael<br />
Howe) viene mandato a vivere in
391 Guerrieri Ninja, I<br />
campagna dai parenti, nello Yorkshire:<br />
tra spie, sabotatori e altre avventure,<br />
il ragazzo farà anche la conoscenza<br />
di Julie (Sally Adcock). Regia di pregio<br />
a cura di Stephen Frears. David C.<br />
Rea e Audley Southcott firmano da<br />
produttori.<br />
Guerra e pace (War and Peace)<br />
Con: Anthony Hopkins, David Swift,<br />
Morag Hood, Alan Dobie, Anthony<br />
Jacobs, Donald Douglas. Produzione:<br />
Gran Bretagna, 1972, drammatico, colore<br />
(20/60’).<br />
L’adattamento televisivo in 20 ore del<br />
romanzone omonimo di Leo Tolstoj è<br />
stato trasmesso in America in nove<br />
parti. Tra i protagonisti: David Swift è<br />
Napoleone; Anthony Hopkins interpreta<br />
Pierre; Morag Hood veste i panni<br />
di Natasha; Alan Dobie è Andreij;<br />
Anthony Jacobs assume il ruolo del<br />
principe Nikolaij; Donald Douglas è<br />
lo Zar Alessandro I. Jack Pulman è il<br />
curatore della trasposizione televisiva<br />
della BBC che giunge una decade<br />
dopo il primo tentativo in bianco e nero<br />
– sempre inglese, datato 1963, lungo<br />
due ore e mezzo – a opera della<br />
Granada. David Conroy firma da produttore.<br />
Guerra fra galassie (Uchukara no<br />
messaji: Ginga taisen) Con: Hiroyuki<br />
Sanada, Ryo Nishida, Akira Oda. Produzione:<br />
Giappone, 1979, fantascienza,<br />
colore (27/60’).<br />
Dopo il successo di Guerre stellari, il<br />
film giapponese Uchukara no messaji<br />
(interpretato nel 1978 dal famoso attore-stuntman<br />
nipponico Sonny Chiba)<br />
conosce la traduzione televisiva in<br />
una serie che si svolge alcuni anni dopo<br />
la pellicola. I tre giovani Hayato<br />
(Hiroyuki Sanada), Ryu (Ryo Nishida)<br />
e Baru (Akira Oda), formano il tris<br />
di eroi che deve combattere l’Impero<br />
Gavana del malvagio Roxeya XIII, del<br />
tutto simile alla Morte Nera. La resistenza<br />
contro i Gavaniani avviene a<br />
colpi di karate e di effetti speciali;<br />
Hayato e Ryu hanno la capacità di trasformarsi<br />
in due invincibili guerrieri,<br />
Meteora e Fantasma. Alcuni episodi<br />
del serial sono stati assemblati per formare<br />
un lungometraggio che in America<br />
è uscito con il titolo Swords of the<br />
Space Ark. La serie – nota Oltreoceano<br />
come Message from Space e passata<br />
in Francia come San Ku Kai – è<br />
creata da Shotaro Ishinomori e Toru<br />
Hirayama.<br />
Guerrieri Ninja, I (Hattori Hanzô:<br />
Kage no Gundan) Con: Sonny Chiba.<br />
Produzione: Giappone, 1980, avventura,<br />
colore (106/60’).<br />
Una sorta di Kill Bill ante litteram?<br />
Sonny Chiba (non a caso tra i volti del<br />
film di Tarantino) si mette il velo – nel<br />
senso della tipica divisa nera da ninja –<br />
randellando i nemici con abili colpi di<br />
arti marziali e sciabolate da pelo e contro-pelo:<br />
Hattori Hanzô è a capo di uno<br />
squadrone di guerrieri dallo sguardo<br />
killer. La violenza delle loro azioni,<br />
come spesso accade nei <strong>telefilm</strong> giapponesi,<br />
è al limite dell’esasperazione<br />
cartoon. Nel primo ciclo, ambientato<br />
nel 1651, Hanzô appartiene alla terza<br />
generazione di una famiglia di Shogun:<br />
caduto in disgrazia, accetta di addestrare<br />
un manipolo di ninja utilizzati<br />
in missioni di spionaggio; nella seconda<br />
stagione l’azione si sposta nel 1752<br />
e Chiba veste i panni di Shinpachi, un<br />
ristoratore che si ribella a gamba tesa<br />
contro il governo; dal terzo ciclo si<br />
compie un flashback nel 1657, quando<br />
il ninja Hanzô Tarao viene assoldato<br />
sia in lotte intestine tra Shogun che in<br />
avventure dove l’effetto sorpresa è più
Guglielmo Tell<br />
determinante di un calcio in faccia. Le<br />
approssimative ricostruzioni storiche<br />
sono compensate dalla maestria di<br />
Chiba nelle strepitose scene di combattimento.<br />
La serie è prodotta da Yoshiyuki<br />
Kuroda.<br />
Guglielmo Tell (William Tell; The<br />
Adventures of William Tell) Con: Conrad<br />
Phillips, Jennifer Jayne, Richard<br />
Rogers, Willoughby Goddard. Produzione:<br />
Gran Bretagna, 1958, avventura,<br />
b/n (39/30’).<br />
Girata realmente in Svizzera, la serie<br />
inglese racconta le imprese in bianco e<br />
nero del leggendario eroe elvetico, interpretato<br />
per l’occasione da Conrad<br />
Phillips. Come nel romanzo originale<br />
di Johann von Schiller, egli si batte per<br />
la libertà di Altdorf, minacciata dall’arrivo<br />
degli austriaci. Accanto a colui che<br />
nel XIV secolo difende il suo paese dagli<br />
invasori, Jennifer Jayne ricopre il<br />
ruolo di Hedda Tell; Richard Rogers è<br />
Walter Tell; Willoughby Goddard veste<br />
i panni di Gessler, a capo degli austriaci.<br />
Leslie Arliss e Ralph Smart sono<br />
i produttori della serie girata in parte<br />
in Snowdonia. Una seconda trasposizione<br />
televisiva delle gesta di Guglielmo<br />
Tell è stata prodotta negli anni ’80<br />
(Le nuove avventure di Guglielmo Tell)<br />
con protagonista Will Lyman nelle vesti<br />
di colui che “riesce a conficcare una<br />
freccia nella mela posta sul capo di suo<br />
figlio”. David Whitfield canta il tema<br />
musicale. Michael Caine e Christopher<br />
Lee compaiono da guest-star.<br />
Gunsmoke (Id.) Con: James Arness,<br />
Amanda Blake, Dennis Weaver, Milburn<br />
Stone, Ken Curtis, Burt Reynolds,<br />
Roger Ewing, Buck Taylor, Glenn<br />
Strange. Produzione: Usa, 1955, western,<br />
b/n-colore (233/30’; 402/60’).<br />
CULT<br />
392<br />
Il serial detiene due record: è il <strong>telefilm</strong><br />
western più longevo della storia della<br />
televisione e la serie più lunga in assoluto,<br />
in onda nel prime-time americano,<br />
sempre con gli stessi protagonisti.<br />
L’esordio avviene da principio alla radio,<br />
nel 1952: William Conrad, futuro<br />
protagonista di Cannon, dà voce a<br />
Matt Dillon, sceriffo tutto d’un pezzo<br />
di Dodge City, cittadina di frontiera<br />
nel Kansas post-secessione. Nel 1955,<br />
dopo il successo di questa sorta di antieroe<br />
in una delle trasmissioni radiofoniche<br />
più violente di quegli anni, il<br />
produttore dello show Norman Macdonnell<br />
decide di trasferire le gesta<br />
dell’uomo con la stella sul petto in televisione.<br />
Dopo il rifiuto di John Wayne,<br />
che tuttavia introduce il primo episodio<br />
spiegando ai telespettatori che<br />
stanno per assistere a un nuovo genere<br />
televisivo – quello che la critica definì<br />
il primo vero “western adulto” del piccolo<br />
schermo – la produzione si indirizzò<br />
verso un volto nuovo e scelse James<br />
Arness quale protagonista: sconosciuto<br />
ai più a parte una partecipazione<br />
ne La cosa da un altro mondo (1950),<br />
l’attore era il fratello di Peter Graves,<br />
che nello stesso anno debuttava in un<br />
altro classico televisivo come Furia.<br />
Accanto allo sceriffo, i produttori affiancarono<br />
tre nuovi personaggi: Miss<br />
Kitty Russell (Amanda Blake), proprietaria<br />
del saloon Long Branch e del<br />
cuore di Dillon (anche se il loro rapporto<br />
non è mai stato precisato); Chester<br />
B. Goode (Dennis Weaver), l’aiutante<br />
zoppo del protagonista; Doc (Galen)<br />
Adams (Milburn Stone), l’irritabile<br />
dottore della cittadina. Stone è rimasto<br />
nel cast fino alla fine del serial, a<br />
parte una breve pausa dovuta a problemi<br />
di cuore; Blake ha retto “solo” per<br />
19 stagioni. La prima sequenza dopo<br />
l’introduzione di Wayne vede Dillon
393 Gunsmoke<br />
nel cimitero di Dodge City, luogo dal<br />
quale lo sceriffo introduce ogni episodio<br />
del primo ciclo. La serie conquistò<br />
il primato di ascolti nel corso della sua<br />
terza stagione (1957-’58), per rimanere<br />
al primo posto nei quattro anni successivi.<br />
Alla fine del 1961 le puntate si<br />
sono allungate da mezz’ora a un’ora,<br />
facendo scendere l’audience. Dopo<br />
aver annunciato la sua voglia di andarsene<br />
già dal 1962, Dennis Weaver lasciò<br />
il cast nel 1964: Ken Curtis, che<br />
già aveva preso parte a qualche episodio<br />
come comparsa, prese il suo posto<br />
nei panni di Festus Haggen, il nuovo<br />
vice-sceriffo. Tra gli altri personaggi<br />
che ruotano attorno al quartetto di protagonisti:<br />
il sangue misto Quint Asper<br />
(Burt Reynolds); il giovane Thad<br />
Greenwood (Roger Ewing); l’armaiolo<br />
Newly O’Brian (interpretato da<br />
Buck Taylor, che in precedenza aveva<br />
rivestito il ruolo di un killer in un doppio<br />
episodio). Glenn Strange compare<br />
più di una volta come barista del Long<br />
Branch. Norman Macdonnell è rimasto<br />
il produttore del serial dal 1955 al<br />
1964, per poi abbandonare dopo alcune<br />
divergenze con Arness, che anno<br />
dopo anno volle avere più voce nei diversi<br />
passaggi produttivi; a Macdonnell<br />
sono succeduti Philip Leacock e<br />
John Mantley. Secondo quest’ultimo,<br />
l’anno d’inizio delle vicende narrate<br />
nella trasposizione televisiva è il 1873.<br />
Nella stagione 1966-’67, la prima che<br />
vede i protagonisti a colori, la serie<br />
ideata da Charles Marquis Warren ha<br />
rischiato di venire cancellata: William<br />
Paley, il presidente della CBS, intervenne<br />
spostando la programmazione in un<br />
giorno più adatto, con il risultato che il<br />
<strong>telefilm</strong> fu tra le dieci trasmissioni più<br />
viste di quella stagione e delle sei successive.<br />
Il tema musicale della serie è<br />
composto da Rex Koury e Glenn<br />
Spencer; alla colonna sonora collabora<br />
altresì Richard Shores. Tra le molte<br />
guest-stars in ballo: Charles Bronson,<br />
Aaron Spelling, Martin Landau, Lee<br />
Van Cleef, Jon Voight, Dennis Hopper,<br />
Bette Davis, Richard Dreyfuss, Jodie<br />
Foster, Harrison Ford e Nick Nolte.<br />
Dopo 233 puntate da mezz’ora e 402 da<br />
un’ora, il serial, noto in Italia anche con il<br />
titolo di Storie del vecchio West, ha chiuso<br />
i battenti per poi sopravvivere in cinque<br />
film-tv: in Gunsmoke: Return to<br />
Dodge (in onda in America nel 1987)<br />
Dillon diventa un cacciatore del Colorado<br />
e Miss Kitty si trasferisce a New Orleans;<br />
in Gunsmoke: the Last Apache<br />
(1990), il protagonista scopre di aver<br />
messo al mondo una figlia; tre film per il<br />
piccolo schermo sono stati prodotti tra il<br />
1992 e il 1994.
Hagen (Id.) Con: Chad Everett,<br />
Arthur Hill, Aldine King, Carmen Zapata.<br />
Produzione: Usa, 1980, poliziesco,<br />
colore (9/60’).<br />
Un cacciatore di taglie e un procuratore<br />
di San Francisco uniscono le forze<br />
lungo una serie di casi da risolvere:<br />
Chad Everett è il caccia-taglie avventuroso<br />
Paul Hagen, Arthur Hill interpreta<br />
l’avvocato scrupoloso Carl Palmer.<br />
Tra gli altri protagonisti: Aldine<br />
King veste i panni di Jody, la segretaria<br />
di Palmer. Carmen Zapata è Mrs. Chavez,<br />
la governante del procuratore.<br />
Everett è impegnato altresì quale produttore<br />
insieme a Frank Glicksman.<br />
Charles Larson è l’ideatore della serie.<br />
George Romanis compone la colonna<br />
sonora.<br />
Hai paura del buio? (Are You<br />
Afraid of the Dark?) Con: Jason Alisharan,<br />
Ross Hull, Raine Pare-Coull,<br />
Jodie Resther, Nathaniel Moreau, Jacob<br />
Tierney, Daniel DeSanto, Joanna<br />
Garcia. Produzione: Canada, 1992,<br />
avventura, colore (91/30’).<br />
Un gruppo di ragazzi si trova nel bosco<br />
per raccontarsi davanti al falò storie di<br />
fantasmi e altri “piccoli brividi”. Nella<br />
comitiva di teenagers soprannominata<br />
“Midnight society” figurano tra gli altri:<br />
Frank (Jason Alisharan), Gary<br />
(Ross Hull), Bette Ann (Raine Pare-<br />
Coull), Kiki (Jodie Resther), David<br />
(Nathaniel Moreau), Eric (Jacob Tierney),<br />
Tucker (Daniel DeSanto) e Sam<br />
(Joanna Garcia). I panorami da cartoli<br />
na sono quelli del Québec, in Canada.<br />
Tra i volti noti, spicca quello di Neve<br />
Campbell. La produzione è Nickelodeon.<br />
Happy Days (Id.) Con: Ron Howard,<br />
Henry Winkler, Tom Bosley, Marion<br />
Ross, Erin Moran, Anson Williams,<br />
Donny Most, Al Molinaro, Scott Baio,<br />
Pat Morita. Produzione: Usa, 1974,<br />
sit-com, colore (255/30’).<br />
SUPERCULT<br />
I favolosi anni ’50. Gli anni <strong>dei</strong> jukebox,<br />
del rock’n’roll, della musica di<br />
Buddy Holly ed Elvis Presley; gli anni<br />
della “grease” sui capelli, <strong>dei</strong> balli universitari<br />
di fine anno, delle pomiciate<br />
nei drive-in; <strong>dei</strong> giubbotti di pelle con<br />
il bavero alzato, del chewing-gum<br />
schiacciato sotto il banco, <strong>dei</strong> primi televisori<br />
accesi nei salotti. I giorni di<br />
un’America politically correct, di una<br />
provincia americana sana e rassicurante<br />
dove si respirava il profumo delle<br />
torte di mele fatte in casa e dove i cattivi<br />
s’impomatavano di brillantina e si<br />
facevano chiamare “Teddy boys”. Nato<br />
nella stagione 1974-’75 sull’onda di<br />
un revival degli anni ’50 che stava contaminando<br />
produzioni cinematografiche<br />
e televisive, il serial doveva da<br />
principio raccontare la vita dell’All<br />
American boy Richie Cunningham<br />
(Ron Howard), ingenuo e goffo studentello<br />
della Jefferson High School<br />
di Milwaukee, nello stato del Wisconsin.<br />
Ma il successo raccolto da un personaggio<br />
di “contorno” spinge i pro
395 Happy Days<br />
duttori ad allargare il campo di ripresa<br />
su un’America apparentemente felice,<br />
dove non esiste la “guerra fredda” e<br />
dove l’omicidio Kennedy non sarebbe<br />
mai potuto avvenire. E così, nel giro di<br />
poche puntate, l’eroe della serie diventa<br />
Arthur Fonzarelli detto Fonzie<br />
(Henry Winkler, che per questo ruolo<br />
ha vinto due Golden Globes): giubbotto<br />
di pelle, duro ma con il cuore d’oro,<br />
pollice alzato o verso per decretare<br />
l’ok o il diniego, questo meccanico dai<br />
modi spicci (soprattutto con le ragazze<br />
che gli cadono ai piedi) si rivela essere<br />
il “maestro di vita” per Richie, i suoi<br />
amici “pivelli” e, un po’, per tutti i telespettatori.<br />
Ma il successo di Happy<br />
Days va cercato anche nei personaggi<br />
secondari: la famiglia Cunningham,<br />
perbene fino alla nausea, è composta<br />
dai coniugi Howard (Tom Bosley) e<br />
Marion (Marion Ross), nonché dalla<br />
sorellina Joanie (Erin Moran) detta<br />
“sottiletta”; l’idiota Potsie Weber (Anson<br />
Williams); il ridanciano Ralph<br />
Malph (Donny Most), che si autodefinisce<br />
“l’uomo più divertente del mondo”;<br />
Arnold alias Matsuo Takahashi<br />
(Pat Morita), di origini giapponesi, il<br />
proprietario di Arnold’s, il diner in forse<br />
più famoso dell’immaginario, dove<br />
le cameriere prendono le ordinazioni<br />
sugli schettini con l’immancabile cicca<br />
in bocca e la matita dietro l’orecchio;<br />
Alfred DelVecchio detto “Al”<br />
(Al Molinaro), destinato a prendere il<br />
posto di Arnold nella gestione del locale<br />
al centro delle vicende. Successivamente<br />
entra a far parte del cast Scott<br />
Baio nei panni di Charles Arcola detto<br />
“Chachi”, il cugino di Fonzie che s’innamora<br />
di Joanie e la trascina in un serial<br />
tutto loro (Jenny e Chachi); il <strong>telefilm</strong><br />
ideato da Garry Marshall ha dato<br />
vita ad altri due spin-off: Laverne e<br />
Shirley (1976), dove si accendono i ri<br />
flettori sulle due protagoniste del titolo,<br />
operaie in una fabbrica di tappi di<br />
bottiglie di birra e Mork e Mindy<br />
(1978), in cui l’extraterrestre Mork-<br />
Robin Williams, mandato sulla terra<br />
per rapire Richie, acquista una sit-com<br />
tutta sua. Quando Ron Howard e<br />
Donny Most decisero di lasciare la serie<br />
la produzione inventò che Richie e<br />
Ralph si erano arruolati in Marina; il<br />
giovane Cunningham si fa vivo saltuariamente<br />
per telefono con la neo-mogliettina<br />
Lori Beth (Lynda Goodfriend),<br />
destinata a dare alla luce Richie<br />
jr.. Non mancano le apparizioni<br />
nelle vesti di guest stars di numerose<br />
rockstar, come quella di Suzi Quatro<br />
nei panni di Leather Tuscadero, una diva<br />
del rock; Tom Hanks appare in un<br />
cameo nella puntata 216; tra gli altri<br />
ospiti di passaggio si fanno notare<br />
Frankie Avalon nei panni di sé stesso,<br />
Cheryl Ladd, Dick Van Patten, Morgan<br />
Fairchild, Larry Poindexter, Katherine<br />
Kelly Lang. Prima della fine, Richie<br />
torna a Milwaukee per poi tentare fortuna<br />
come scrittore a Hollywood mentre<br />
Lori Beth è in attesa di un altro figlio,<br />
Fonzie compra casa – abbandona<br />
il monolocale sopra il garage <strong>dei</strong> Cunningham<br />
– e adotta un orfano; Joanie e<br />
Chachi finalmente si sposano; Howard<br />
e Marion, con entrambi i figli accasati,<br />
ringraziano i telespettatori di aver fatto<br />
parte della loro famiglia. Thomas L.<br />
Miller, Edward K. Milkis e lo stesso<br />
Marshall firmano da produttori esecutivi.<br />
L’idea del film American Graffiti<br />
venne a George Lucas quando vide la<br />
puntata-pilota del serial, in onda in<br />
America il 25 febbraio del 1972 con il<br />
titolo Love and the Happy Day all’interno<br />
dell’antologia Love, American<br />
Style: nel primo “giorno felice”<br />
Howard Cunningham era interpretato<br />
da Harold Gould, mentre “sottiletta”
Happy Family<br />
Joanie aveva il volto di Susan Naher.<br />
La scelta di ambientare la storia negli<br />
anni ’50 è stata spiegata così da Marshall:<br />
“Se metti in piedi una trasmissione<br />
sui giovani senza parlare di spinelli<br />
e sesso, la gente dice che non è realistica.<br />
Ambientando tutto nel passato ti<br />
puoi permettere di non affrontare certi<br />
temi. È stato un grande vantaggio.<br />
Quando Richie si limita a desiderare di<br />
dare il bacio della buonanotte, diventa<br />
credibile perché a quei tempi il senso<br />
morale era diverso”. Di notevole impatto<br />
anche la colonna sonora fifties curata<br />
da Charles Fox, dalla canzone<br />
“Happy Days” cantata da Pratt&Mc-<br />
Clain, Brother Love e da Anson Williams<br />
(che vendette 120.000 copie in<br />
sole due settimane e raggiunse il quinto<br />
posto delle classifiche di “Billboard”<br />
nel 1976) alla versione originale di<br />
“Rock Around the Clock” di Bill Haley<br />
& His Comets, senza dimenticare gli<br />
hit anni ’50 e ’60 di Fats Domino, Connie<br />
Francis, Johnnie Ray, Kay Starr. La<br />
casa della famiglia Cunningham è situata<br />
a Los Angeles, al 565 di Cahuenga<br />
Boulevard. Nel 1983 tutto il cast del<br />
<strong>telefilm</strong> ha fatto visita in parata a<br />
Milwaukee, alla presenza di 150 mila<br />
cittadini; a Tom Bosley-Howard Cunningham<br />
sono state consegnate le chiavi<br />
della città. Nel corso della serie, Fonzie<br />
passa con disinvoltura dal sellino<br />
dell’Harley Davidson, di casa a<br />
Milwaukee, a quello di una Triumph, il<br />
modello che gli permette di compiere il<br />
record nel salto di bidoni (14). Nel<br />
1998 l’attento fan club italiano ha scovato<br />
un ciclo “fantasma” – il decimo, il<br />
penultimo – mai trasmesso in Italia,<br />
successivamente programmato da Canale<br />
5. Nel 1999 ha debuttato a Londra<br />
l’Happy Days Musical, con Henry<br />
Winkler quale consulente creativo. A<br />
riprova del successo evergreen del se-<br />
396<br />
rial emergono due titoli significativi attribuiti<br />
dal sondaggio dell’Accademia<br />
<strong>dei</strong> Telefilm nel 2004, in occasione <strong>dei</strong><br />
50 anni della tv italiana e a 30 dal debutto<br />
della serie: Fonzie è risultato “il<br />
personaggio più indimenticabile <strong>dei</strong> <strong>telefilm</strong><br />
di tutti i tempi”, mentre i Cunningham<br />
sono stati scelti come “la famiglia<br />
preferita di sempre”.<br />
Happy Family Vedi Famiglia dolce<br />
famiglia.<br />
Hardball (Id.) Con: Rose Marie,<br />
Dann Florek, Alexandra Wentworth,<br />
Steve Hytner, Bruce Greenwood, Mike<br />
Starr, Joe Rogan, Chris Browning<br />
Alexandra Wentworth. Produzione:<br />
Usa, 1994, sit-com, colore (9/30’).<br />
I Pionieri (The Pioneers), una sfortunata<br />
squadra di baseball, è al centro di una<br />
sit-com che in America è andata in onda<br />
solo per un mese e mezzo. Rose Marie è<br />
Mitzi Balzer, la burbera e sboccata proprietaria<br />
del team; Dann Florek interpreta<br />
Ernest Talbot, il nuovo presidente;<br />
Alexandra Wentworth è Lee Emory, responsabile<br />
delle pubbliche relazioni;<br />
Steve Hytner assume il ruolo di Brad<br />
Coolidge, il direttore generale. Tra coloro<br />
che scendono in campo: Bruce<br />
Greenwood calca il diamante nei panni<br />
del lanciatore Dave Logan; Mike Starr<br />
in quelli del catcher obeso Mike Widmer;<br />
Joe Rogan in quelli del centrale<br />
venticinquenne Frank Valente, ingaggiato<br />
per 6 milioni di dollari a stagione;<br />
Chris Browning in quelli di Lloyd Macomb,<br />
l’altro lanciatore. Lee Emory<br />
(Alexandra Wentworth) è l’addetta<br />
stampa che ha il suo bel da fare a tenere<br />
la squadra lontana dai gossip e dalle critiche<br />
negative. Kevin Curran e Jeff<br />
Martin formano la coppia di creatori e<br />
produttori esecutivi del serial. Le musiche<br />
originali sono di Jonathan Wolff.
397 Harlem contro Manhattan<br />
Hardcastle and McCormick (Id.)<br />
Con: Brian Keith, Daniel Hugh-Kelly.<br />
Produzione: Usa, 1983, poliziesco, colore<br />
(67/60’).<br />
Un giudice in pensione fuori dal comune<br />
decide di “adottare” un giovane<br />
presunto delinquente: nasce così un<br />
sodalizio contro le storie di ordinaria<br />
ingiustizia. Il primo diventa la mente,<br />
il secondo il braccio lungo della legge.<br />
Brian Keith (Tre nipoti e un maggiordomo)<br />
è il giudice 65enne Milton<br />
Hardcastle, che ha gettato la toga alle<br />
ortiche per far rispettare la legge anche<br />
fuori dall’aula giudiziaria; Daniel Hugh-Kelly<br />
è l’atletico Mark McCormick,<br />
che tra i suoi pregi annovera<br />
quello di essere un asso del volante. Il<br />
creatore della serie è Stephen J. Cannell<br />
(A-Team), impegnato altresì come<br />
produttore con Jo Swerling jr. Le musiche<br />
originali sono composte da Mike<br />
Post e Stephen Geyer. Roger E. Young,<br />
già regista <strong>dei</strong> pilot di Magnum P.I. e<br />
Lou Grant, è dietro la macchina da<br />
presa della puntata-pilota. Tra i “tormentoni”<br />
sono da non perdere le magliette<br />
shock indossate da Hardcastle,<br />
spesso abbinate a bermuda grunge,<br />
(tra le altre, quelle con gli slogan del tipo<br />
“find’em and hang’em” oppure<br />
“blast’em, tonto!”).<br />
Harlem contro Manhattan (Diff’rent<br />
Strokes) Con: Conrad Bain, Gary Coleman,<br />
Todd Bridges, Dana Plato, Charlotte<br />
Rae, Nedra Volz, Mary Jo Catlett,<br />
Dixie Carter, Mary Mobley, Danny<br />
Cooksey. Produzione: Usa, 1978, sitcom,<br />
colore (189/30’).<br />
Il ricco industriale Philip Drummond<br />
(Conrad Bain) promette alla domestica<br />
di adottare i suoi due figli di colore<br />
e di ospitarli nella sua casa di Park<br />
Avenue dopo che lei sarà morta. Non<br />
l’avesse mai fatto: i due ragazzini si ri<br />
velano due pesti, in particolare il piccolo<br />
Arnold (Gary Coleman) di otto<br />
anni. Ma con il passare del tempo, i<br />
due fratellini imparano a fidarsi del<br />
patrigno e a conoscere Kimberly (Dana<br />
Plato), la figlia naturale di Drummond.<br />
Se Todd Bridges veste i panni<br />
del tredicenne fratello coscienzioso<br />
Willis, Charlotte Rae indossa quelli<br />
della governante tuttofare Mrs. Edna<br />
Garrett, che in seguito lascia la sitcom<br />
per dar vita allo spin-off L’albero<br />
delle mele: il suo posto viene preso<br />
dapprima da Adelaide Brubaker (Nedra<br />
Volz), quindi da Pearl Gallagher<br />
(Mary Jo Catlett). Coleman, il vero<br />
mattatore della serie, capace di intenerire<br />
o di fulminare grazie a una mimica<br />
da attore adulto, ha cominciato a recitare<br />
nella serie all’età di dieci anni, ma<br />
per una malattia congenita la sua crescita<br />
fisica si è arrestata facendolo apparire<br />
per sempre bambino. Lungo i<br />
189 episodi, la serie creata da Jeff Harris,<br />
Bernie Kukoff e Herbert Kenwith<br />
tocca temi anche seri come la pedofilia<br />
e la droga (in una puntata dove<br />
compare in un cameo Nancy Reagan).<br />
Dopo alcune stagioni il signor Drummond<br />
s’innamora della vedova Maggie<br />
McKinney (interpretata prima da<br />
Dixie Carter, quindi da Mary Mobley):<br />
dopo averla sposata, suo figlio<br />
Sam (Danny Cooksey) va a vivere sotto<br />
lo stesso tetto di Arnold, dando vita<br />
ad inevitabili contrasti comici. La futura<br />
popstar Janet Jackson appare più<br />
di una volta nelle vesti di Charlene<br />
Dupree, la ragazza di Willis; Muhammed<br />
Ali è la guest-star di un episodio.<br />
Tra i “tormentoni” emerge quel “che<br />
cavolo stai dicendo?” che esprime lo<br />
stupore di Arnold; il confidente di quest’ultimo,<br />
più che il fratello Willis, si<br />
rivela essere Abramo: un pesciolino<br />
nero che non sempre la pensa come
Harry e gli Henderson<br />
Arnold. Il tris di protagonisti teenager<br />
ha fatto parlare di sé anche dopo la<br />
chiusura della serie: Gary Coleman,<br />
che per la sua interpretazione si è aggiudicato<br />
una coppia di Young Artist<br />
Awards, ha intentato causa ai genitori<br />
e al manager per aver condotto male i<br />
suoi affari e per aver dilapidato il capitale,<br />
ed è stato condannato a 90 giorni<br />
di carcere per aver preso a pugni un<br />
fan che gli chiedeva l’autografo; Dana<br />
Plato, dopo aver abbandonato il <strong>telefilm</strong><br />
perché incinta, posò per “Playboy”<br />
poco più che maggiorenne e venne<br />
arrestata per furto prima di intraprendere<br />
il tunnel della droga che l’ha<br />
uccisa nel maggio del 1999, a soli 34<br />
anni; Todd Bridges, anch’egli dedito<br />
ad alcol e droga dopo la fine del serial,<br />
è stato condannato per porto abusivo<br />
di armi e per aver accoltellato un suo<br />
inquilino. In Italia molti episodi della<br />
situation-comedy prodotta da Norman<br />
Lear insieme a Budd Grossman, Blake<br />
Hunter e Howard Leeds, sono andati<br />
in onda con il titolo Il mio amico Arnold.<br />
Al Burton, Gloria Loring e Alan<br />
Thicke compongono a sei mani la colonna<br />
sonora e il tema musicale. Oltre<br />
allo spin-off L’albero delle mele<br />
(1979), la serie ha dato vita a un crossover<br />
con Hello, Larry (1979, inedito<br />
in Italia), in cui Drummond acquista<br />
un network radiofonico di Portland<br />
per aiutare economicamente il protagonista<br />
– Larry Adler – un suo ex compagno<br />
d’armi: in realtà la “mossa” doveva<br />
servire all’NBC per convogliare<br />
più pubblico sulla sit-com ambientata<br />
in Oregon, in onda subito dopo Harlem<br />
contro Manhattan.<br />
Harry e gli Henderson (Harry and<br />
the Hendersons) Con: Bruce Davison,<br />
Molly Cheek, Zachary Bostrom, Carol-Ann<br />
Plante, Gig Rice, David Co<br />
398<br />
burn, Kevin Peter Hall, Dawan Scott,<br />
Brian Steele. Produzione: Usa, 1991,<br />
sit-com, colore (72/30’).<br />
Una famiglia di Seattle incontra per<br />
caso uno scimmione di nome Harry<br />
che entra, oltre che nella loro casa, in<br />
quella che una volta era una vita monotona.<br />
La sit-com tratta dal film del<br />
1987 Bigfoot e i suoi amici vede protagonisti:<br />
Bruce Davison nel ruolo del<br />
capo famiglia George Henderson;<br />
Molly Cheek interpreta sua moglie<br />
Nancy; Zachary Bostrom e Carol-Ann<br />
Plante vestono i panni <strong>dei</strong> figli Ernie e<br />
Sarah. Gig Rice interpreta Samantha<br />
Glick, la reporter locale; David Coburn<br />
è il biologo Walter Potter, esperto<br />
in Bigfoot (in zoologia appartiene alla<br />
specie degli Sasquatch). Quando un<br />
tabloid rivela l’esistenza di Harry in<br />
casa Henderson, George scrive al Presidente<br />
chiedendo che venga considerato<br />
specie protetta: l’inquilino della<br />
Casa Bianca acconsente e il Bigfoot<br />
protagonista può continuare la sua<br />
convivenza. Come nella pellicola, Kevin<br />
Peter Hall indossa la pelliccia della<br />
creatura; quando Hall è morto nel<br />
1991 il suo posto è stato preso da<br />
Dawan Scott, il quale ha lasciato in seguito<br />
il ruolo a Brian Steele, colui che<br />
fino ad allora aveva doppiato in originale<br />
l’animale. Zachary Bostrom ha<br />
vinto un Young Artist Award nel1992.<br />
Hilary Swank compare in un cameo<br />
nel tredicesimo episodio. Lin Oliver e<br />
Alan Moskowitz sono i produttori esecutivi<br />
della serie creata da William<br />
Dear, William E. Martin ed Ezra D.<br />
Rappaport. Léon Redbone è l’autore e<br />
il cantante del tema musicale (“Your<br />
Feets Too Big”).<br />
Harry & Madison (Harry’s Mad)<br />
Con: Gareth Parrington, Jackie Lye,<br />
Mike Walling, Amy Butterworth, Ri
399 Hawaii missione speciale<br />
chard Castillo. Produzione: Gran Bretagna,<br />
1993, sit-com, colore (36/30’).<br />
Sit-com per ragazzi tratta dal best-seller<br />
di Dick King-Smith (Harry’s Mad,<br />
1984). Harry Holdsworth (Gareth Parrington)<br />
è un ragazzo che eredita da un<br />
eccentrico zio americano un pappagallo<br />
grigio di origini africane di nome<br />
Madison, che oltre a parlare correttamente<br />
elargisce consigli, canta, intrattiene,<br />
filosofeggia: il pennuto diventa<br />
insomma il protagonista assoluto, capace<br />
altresì di sconvolgere la vita <strong>dei</strong><br />
genitori di Harry, Angie (Jackie Lye) e<br />
John (Mike Walling). Nel terzo ciclo<br />
Parrington lascia il set (Harry va a studiare<br />
fuori città), rimpiazzato dalla decenne<br />
Hattie (Amy Butterworth) – figlia<br />
adottiva della zia di Angie – e dal<br />
dodicenne di colore Jools (Richard Castillo);<br />
il centro delle vicende diventa<br />
l’albergo che i genitori di Harry si mettono<br />
a gestire, il Madison Guest House.<br />
Nella quarta stagione Harry torna, con<br />
il diploma in mano, al posto di Jools.<br />
Lewis Rudd, Clive Parsons e Davina<br />
Belling firmano da produttori esecutivi.<br />
Dick King-Smith è l’ideatore.<br />
Harry-O (Id.) Con: David Janssen,<br />
Henry Darrow, Anthony Zerbe, Paul<br />
Tulley, Keye Luke, Les Lannom. Produzione:<br />
Usa, 1974, poliziesco, colore<br />
(44/60’).<br />
La serie racconta le indagini di Harry<br />
Orwell, un poliziotto che è diventato<br />
investigatore privato dopo che gli<br />
hanno sparato alla schiena. David<br />
Janssen interpreta lo “sfigato” protagonista,<br />
costretto a inseguire i criminali<br />
con il bus quando la macchina lo<br />
lascia sistematicamente a terra e che<br />
ha quasi sempre la peggio negli scazzottamenti<br />
con i banditi. A metà della<br />
prima stagione Harry si trasferisce<br />
da San Diego a Los Angeles. Nel<br />
corso <strong>dei</strong> casi, Harry entra in contatto<br />
con l’investigatore Manny Quinlan<br />
(Henry Darrow), della polizia di<br />
San Diego; il tenente K.C. Trench<br />
(Anthony Zerbe, che per questo ruolo<br />
ha vinto un Emmy Award nel 1976),<br />
della polizia di Los Angeles e con il<br />
sergente Don Roberts (Paul Tulley). A<br />
loro si aggiungono il dottor Fong<br />
(Keye Luke) e Lester Hodges (Les<br />
Lannom), criminologi “per caso”. Il<br />
<strong>telefilm</strong> si ispira al film-tv del 1974<br />
Smile Jenny, You’re Dead (inedito in<br />
Italia). Howard Rodman è il creatore<br />
del serial; Jerry Thorpe firma da produttore<br />
esecutivo; Billy Goldenberg,<br />
autore delle musiche di Kojak, scrive<br />
il tema musicale. Tra le guest-stars<br />
presenti: Martin Sheen, Jodie Foster,<br />
Anne Archer, Kurt Russell, Larry<br />
Hagman e, nei panni della vicina di<br />
casa, Farrah Fawcett.<br />
Havoc (Havoc; When Havoc Struck)<br />
Con: Glenn Ford. Produzione: Gran<br />
Bretagna, 1977, drammatico, colore<br />
(13/30’).<br />
Glenn Ford presenta e ricostruisce le<br />
storie di disastri spettacolari coadiuvato<br />
dalle immagini d’archivio di Sherman<br />
Grinberg. La serie, dal taglio semi-documentaristico,<br />
si avvale delle<br />
testimonianze <strong>dei</strong> sopravvissuti alle<br />
tragedie. Produzione ITC.<br />
Hawaii missione speciale (One<br />
West Waikiki) Con: Cheryl Ladd, Richard<br />
Burgi, Paul Gleason, Elsie Sniffen,<br />
Ogie Zulueta. Produzione: Usa,<br />
1994, poliziesco, colore (24/60’).<br />
Cheryl Ladd interpreta la dottoressa<br />
Dawn “Holli” Holliday, la versione<br />
femminile di Quincy. Tutto ha inizio<br />
quando “Holli”, ispettore medico di<br />
Los Angeles in trasferta alle Hawaii<br />
per una conferenza, viene incaricata di
Hawaii Paradise<br />
un caso che le farà capire che quello è<br />
il suo habitat naturale. Richard Burgi<br />
ha in mano il distintivo del tenente<br />
Mack Wolfe, reduce da una sospensione;<br />
Paul Gleason è il capitano David<br />
Herzog; Elsie Sniffen è l’investigatore<br />
Nui Shaw, il “segugio” di Holli nel<br />
corso delle indagini; Ogie Zulueta presta<br />
il volto a Kimo, il collega di Wolfe.<br />
Nonostante cresca l’attrazione sessuale<br />
tra Holli e Mack, la coppia non<br />
“consuma” mai. La serie è creata e<br />
prodotta da Glen A. Larson, esperto di<br />
location hawaiiane dai tempi di Magnum<br />
P.I. (1980). Le musiche sono<br />
composte da Kevin Gilbert.<br />
Hawaii Paradise (The Byrds of Paradise)<br />
Con: Timothy Busfield, Seth<br />
Green, Jennifer Love Hewitt, Ryan<br />
O’Donohue, Elisabeth Lindsey, Andy<br />
Bumatai, Alani Apio, Elsa Awaya, Robert<br />
Kekaula, Lani Opunui-Ancheta.<br />
Produzione: Usa, 1994, drammatico,<br />
colore (13/60’).<br />
Serie drammatica sulla trasferta di un<br />
professore di Yale che, dopo la morte<br />
della moglie, si sposta con i tre figli da<br />
New Haven alle Hawaii, dove diventa<br />
il preside di una scuola privata. Timothy<br />
Busfield è il vedovo Sam Byrd;<br />
Seth Green, Jennifer Love Hewitt e<br />
Ryan O’Donohue sono i tre figli del<br />
protagonista, rispettivamente il sedicenne<br />
Harry, la quindicenne Franny e<br />
l’undicenne Zeke; Elisabeth Lindsey<br />
interpreta Healani Douglas, decana<br />
degli studenti alla Palmer School;<br />
Andy Bumatai veste i panni del professore<br />
Tony Argabrita, mentre Alani<br />
Apio insegna inglese nel ruolo di Alan<br />
Akana; Elsa Awaya è Crystal; Robert<br />
Kekaula e Lani Opunui-Ancheta sono<br />
rispettivamente Sonny e Manu, i domestici<br />
di casa Byrd. Il cantante folk<br />
Arlo Guthrie compare nei panni del-<br />
400<br />
l’hippie 45enne Alan Moon. Charles<br />
H. Eglee e Channing Gibson sono gli<br />
ideatori della serie; Steven Bochco e<br />
Stephen Cragg firmano da produttori<br />
esecutivi. La colonna sonora è composta<br />
da Mike Post. La serie è stata girata<br />
a Oahu, nelle isole Hawaii.<br />
Hawaii Squadra Cinque Zero<br />
(Hawaii Five-O) Con: Jack Lord, James<br />
MacArthur, Kam Fong, Zulu, Richard<br />
Denning, Maggi Parker, Peggy<br />
Ryan, Khigh Dhiegh. Produzione: Usa,<br />
1968, poliziesco, colore (284/60’;<br />
5/90’).<br />
In onda in America dal 1968 al 1980, è<br />
la serie poliziesca più longeva della televisione.<br />
La storia è quella di una<br />
squadra speciale della polizia hawaiana<br />
di Honolulu che risponde del suo<br />
operato direttamente al governatore.<br />
Nel corso degli anni i volti <strong>dei</strong> protagonisti<br />
cambiano ciclicamente, altri si<br />
aggiungono in corsa. Acapo dell’organizzazione<br />
c’è Steve Garrett (Jack<br />
Lord): di lui si sa solo che è uno scapolo<br />
che ama il mare. Ai suoi ordini “top<br />
secret” rispondono: Danny “Dano”<br />
Williams (James MacArthur), l’assistente<br />
di Garrett e Kono (Zulu); May<br />
(Maggi Parker) e Jenny (Peggy Ryan)<br />
si susseguono quali segretarie del capo-squadra;<br />
Chin Ho Kelly (interpretato<br />
da Kam Fong) viene ucciso dopo<br />
qualche stagione. Richard Denning<br />
compare nei panni del governatore<br />
Keith Jameson; Khigh Dhiegh interpreta<br />
Wo Fat, il nemico numero uno di<br />
Garrett che viene arrestato nell’ultima<br />
puntata. L’ambientazione esotica del<br />
<strong>telefilm</strong>, girato in gran parte in esterni,<br />
ha contribuito al successo di un serial<br />
che in Italia non ha mai trovato una<br />
collocazione di prim’ordine. Tra i punti<br />
di forza va senz’altro segnalato il tema<br />
musicale di Morton Stevens, il
401 Hazell<br />
quale, oltre ad aver vinto due Emmy<br />
Awards, compare in un episodio della<br />
terza stagione al fianco della cantante<br />
Nancy Wilson. La serie è creata da<br />
Leonard Freeman, che firma anche<br />
quale produttore esecutivo: dopo la<br />
sua morte nel 1973, alla produzione si<br />
sono alternati Bill Finnegan, Bob<br />
Sweeney, Philip Leacock, Richard<br />
Newton; non è un segreto che lo stesso<br />
Jack Lord sia stato partecipe ad alcune<br />
decisioni produttive. Bruce Broughton,<br />
Fred Steiner, Pete Rugolo e Jerrold<br />
Immel sono tra i compositori che<br />
stendono note lungo la colonna sonora.<br />
Tra le guest-stars si fanno notare:<br />
Martin Sheen (che appare in due ruoli<br />
differenti), Donald Pleasence, Kurt<br />
Russell, Bo Hopkins, gli italiani Rossano<br />
Brazzi e Luciana Paluzzi. Il quartier<br />
generale <strong>dei</strong> protagonisti è situato<br />
presso lo Iolani Palace di Honolulu,<br />
dove un tempo si amministrava la giustizia<br />
hawaiiana.<br />
Hawk l’indiano (Hawk) Con: Burt<br />
Reynolds, Wayne Grice, Leon Janney.<br />
Produzione: Usa, 1966, poliziesco,<br />
colore (17/60’).<br />
Burt Reynolds è il protagonista assoluto<br />
della serie nei panni del tenente<br />
di origini indiane John Hawk, assegnato<br />
all’ufficio del procuratore distrettuale<br />
di New York. Tra gli altri<br />
personaggi ricorrenti: il detective<br />
Dan Carter (Wayne Grice), occasionale<br />
partner delle indagini a “muso<br />
duro” di Hawk e Gorten (Leon Janney),<br />
l’informatore di turno. Alan<br />
Sloane è l’ideatore del serial che si<br />
snoda dai marciapiedi esclusivi di<br />
Park Avenue alle case popolari di West<br />
Side; Hubbell Robinson firma da<br />
produttore esecutivo; Kenyon Hopkins<br />
e Nelson Riddle compongono le<br />
musiche originali. Il <strong>telefilm</strong> segna il<br />
debutto assoluto di Reynolds, anch’egli<br />
di origini indiane, come regista in<br />
qualche episodio. In America la serie<br />
ha conosciuto il successo con le repliche<br />
sulla NBC nel 1976, dopo la popolarità<br />
conquistata dall’attore sul grande<br />
schermo in film come Quella sporca<br />
ultima meta (1974) e Un gioco<br />
estremamente pericoloso (1975).<br />
Hawkins (Id.) Con: James Stewart,<br />
Strother Martin. Produzione: Usa,<br />
1973, legale, colore (8/60’).<br />
James Stewart torna in televisione<br />
due anni dopo l’insuccesso della sitcom<br />
Jimmy Stewart per vestire i panni<br />
di Billy Jim Hawkins, un onesto e<br />
semplice avvocato di provincia in<br />
quel di Beauville, nel West Virginia.<br />
Il caratterista Strother Martin lo affianca<br />
nei panni del cugino R.J.<br />
Hawkins, che di tanto in tanto aiuta il<br />
parente nel corso delle sue indagini.<br />
La serie è firmata dalla Arena Productions;<br />
Norman Felton è il produttore<br />
esecutivo; Jerry Goldsmith compone<br />
la colonna sonora. In America la critica<br />
lodò il tentativo di costruire un<br />
personaggio nelle corde del grande<br />
attore, come il precedente Jimmy<br />
Stewart (1971): tuttavia, anche questa<br />
serie si rivelò un insuccesso di pubblico<br />
anche se permise a Stewart di<br />
vincere un Golden Globe nel 1974.<br />
Hazell (Id.) Con: Nicholas Ball, Desmond<br />
McNamara, Roddy McMillan.<br />
Produzione: Gran Bretagna, 1978, poliziesco,<br />
colore (22/60’).<br />
Curiosa e intrigante serie inglese che<br />
mutua i crismi dell’hard boiled americano.<br />
Dopo essersi ritirato dalla polizia<br />
all’età di 30 anni per un’anca malmessa,<br />
James Hazell (Nicholas Ball)<br />
ha affogato la depressione nell’alcol e<br />
ha mandato a gambe all’aria il matri
Hazzard 402<br />
monio. Ritornato a galla, è diventato<br />
un investigatore privato che indaga<br />
con l’aiuto del cugino Tel (Desmond<br />
McNamara) e dell’agente scozzese del<br />
CID “Choc” Minty (Roddy McMillan).<br />
Nonostante schegge di violenza qua e<br />
là, il detective protagonista appare ironico<br />
e fuori dalla convezioni British,<br />
con la sua voce fuori campo che commenta<br />
le disgrazie esistenziali contrapposte<br />
ai successi investigativi. La<br />
serie si basa sui romanzi del manager<br />
calcistico Terry Venables e di Gordon<br />
Williams, quest’ultimo curatore dell’adattamento<br />
televisivo. June Roberts<br />
e Tim Aspinall sono i produttori. Il sassofonista<br />
<strong>dei</strong> Roxy Music, Andy<br />
Mackay, firma la colonna sonora;<br />
Maggie Bell è la cantante della sigla<br />
d’apertura.<br />
Hazzard (The Dukes of Hazzard)<br />
Con: John Schneider, Tom Wopat,<br />
Catherine Bach, Sorrell Booke, James<br />
Best, Denver Pyle, Sonny Shroyer,<br />
Byron Cherry, Christopher Mayer.<br />
Produzione: Usa, 1979, avventura, colore<br />
(147/60’; 2/120’).<br />
CULT<br />
Forse la vera star del <strong>telefilm</strong> è la Dodge<br />
Charger del ’69, la potente macchina<br />
che sfreccia su e giù per la contea di<br />
Hazzard con una bandiera della Confederazione<br />
disegnata sul tetto. A bordo,<br />
i due cugini protagonisti: Bo Duke<br />
(John Schneider) e Luke Duke (Tom<br />
Wopat) pigiano sull’acceleratore del<br />
loro “Generale Lee”, come hanno soprannominato<br />
il bolide arancione che<br />
li porta ovunque ci siano i guai. Ogni<br />
tanto salta in macchina anche la cugina<br />
Daisy Duke (Catherine Bach), che con<br />
i suoi short di jeans entra di diritto nella<br />
top-ten <strong>dei</strong> personaggi televisivi più<br />
sexy dell’immaginario; con il suo fascino<br />
la bella Daisy riesce in più di<br />
un’occasione a coprire le gesta <strong>dei</strong> turbolenti<br />
cugini. In realtà anche i nullafacenti<br />
Bo e Luke hanno una “missione”:<br />
mettere il bastone tra le ruote a<br />
Jefferson Davis Hogg detto “Boss”<br />
(Sorrell Booke), il corrotto politico a<br />
capo di Hazzard, e al suo inetto braccio<br />
destro, lo sceriffo Rosco Coltrane (James<br />
Best). Quartiere generale <strong>dei</strong> tre<br />
cugini è la fattoria di zio Jesse (Denver<br />
Pyle), sempre sul piede di guerra e dalla<br />
carabina facile. Sonny Shroyer interpreta<br />
l’incapace vice-sceriffo Enos<br />
Strate, innamorato perdutamente di<br />
Daisy e che, in cambio di dieci secondi<br />
con lei, chiude un occhio sulle malefatte<br />
<strong>dei</strong> cugini-compari. Ogni episodio<br />
promette inseguimenti perdifiato,<br />
incidenti spettacolari, capottamenti<br />
entusiasmanti, con il risultato che ogni<br />
settimana furono impiegati almeno tre<br />
“Generali Lee”, per un totale che si aggirò<br />
intorno alle 300 unità; il più delle<br />
volte l’auto era talmente malridotta<br />
che bisognava mandarla a rottamare; i<br />
produttori, in tal senso, incontrarono<br />
non poche difficoltà. Quando giunse la<br />
popolarità, Wopat e Schneider cominciarono<br />
a criticare le sceneggiature e a<br />
pretendere una percentuale sulla vendita<br />
<strong>dei</strong> gadgets che andavano a ruba<br />
negli Stati Uniti. Per una stagione lasciarono<br />
il serial con la spiegazione<br />
che Bo e Luke erano andati a gareggiare<br />
nel circuito automobilistico NA<br />
SCAR; il loro posto venne preso da<br />
due nuovi cugini Duke, Coy (Byron<br />
Cherry) e Vance (Christopher Mayer).<br />
Quando gli ascolti crollarono in picchiata<br />
venne richiamata la coppia originaria,<br />
che fece sparire quella “replicante”.<br />
Waylon Jennings, che ha scritto<br />
e cantato la sigla originale “Good<br />
Ol’ Boys”, è altresì la voce narrante in<br />
tutta la serie, doppiata in Italia da Elio<br />
Pandolfi. Roy Orbison interpreta sé
403 Heidi<br />
stesso in un cameo. Le riprese in esterni<br />
sono state effettuate a Covington,<br />
nella Georgia. Il <strong>telefilm</strong> ideato da Gy<br />
Waldron ha generato due spin-off:<br />
Enos (1980) e The Dukes (1983), quest’ultima<br />
la versione a cartoni animati<br />
di Hazzard e <strong>dei</strong> suoi protagonisti.<br />
Paul R. Picard firma quale produttore<br />
esecutivo. Nel 1997 è stata girata una<br />
classica réunion; nel 2000, il film-tv<br />
the Hazzard in Hollywood vede Bo e<br />
Luke cercare fortuna nella mecca del<br />
cinema con lo scopo di guadagnare i<br />
soldi necessari per costruire un ospedale.<br />
Nel 2005 il “Generale Lee” è arrivato<br />
sul grande schermo nel film diretto<br />
da Jay Chandrasekhar: Bo e Luke<br />
sono stati interpretati rispettivamente<br />
da Seann William Scott e Johnny<br />
Knoxville; Jessica Simpson ha dato vita<br />
a una biondissima Daisy; Burt Reynolds<br />
ha incarnato Boss; Willie Nelson<br />
si è calato nella parte di zio Jesse. La<br />
contea di Hazzard, per quei pochi che<br />
non lo sapessero, è “a est del Mississippi<br />
e a sud dell’Ohio”.<br />
Heart of the City (Id.) Con: Robert<br />
Desiderio, Jonathan Ward, Christina<br />
Applegate, Dick Anthony Williams,<br />
Branscombe Richmond, Kario Salem,<br />
Robert Alan Browne. Produzione:<br />
Usa, 1986, poliziesco, colore (13/60’).<br />
Le vicende private di un gruppo di poliziotti<br />
di Los Angeles si alternano alle<br />
loro indagini. Ecco così in scena, ad<br />
esempio, la storia del detective Wes<br />
Kennedy (Robert Desiderio), il quale<br />
si ritrova ad accudire due figli adolescenti<br />
dopo che la moglie è stata uccisa<br />
e che per questo motivo è costretto al<br />
turno di notte. Jonathan Ward e Christina<br />
Applegate interpretano i due figli<br />
di Kennedy, il quindicenne arrapato<br />
Kevin e la quattordicenne ribelle Robin;<br />
Dick Anthony Williams è il capi<br />
tano Ed Van Duzer; Branscombe Richmond<br />
veste i panni del sergente Luke<br />
Halui; Kario Salem e Robert Alan<br />
Browne sono rispettivamente i detective<br />
Rick Arno e Stanley. Michael Zinberg<br />
e Arthur Kean firmano da produttori<br />
esecutivi. La colonna sonora è<br />
composta da Patrick Williams.<br />
Hec Ramsey (Id.) Con: Richard<br />
Boone, Rick Lenz, Harry Morgan.<br />
Produzione: Usa, 1972, western, colore<br />
(10/90’).<br />
Come Banacek e Colombo anche Hec<br />
Ramsey (Richard Boone) deve i suoi<br />
natali a quella fucina di gialli e polizieschi<br />
che è stato il Mystery Movie<br />
dell’NBC: egli è un ufficiale di polizia<br />
che si avvale di tecniche scientifiche e<br />
metodi moderni nella cittadina western<br />
di New Prospect, nell’Oklahoma.<br />
Nonostante la pistola nella fondina<br />
le vere “armi di Ramsey risultano i<br />
marchingegni per rilevare le impronte<br />
digitali, le lenti d’ingrandimento, le<br />
cartine tornasole che inchiodano i colpevoli.<br />
Rick Lenz interpreta Oliver B.<br />
Stamp, il giovane capo della polizia;<br />
Harry Morgan è Doc Coogan, il medico<br />
della comunità. Douglas Benton<br />
firma da produttore esecutivo. La colonna<br />
sonora è composta da Lee Holdridge,<br />
Laurence Rosenthal e Fred<br />
Steiner.<br />
Heidi (Id.) Con: Katia Polletin, René<br />
Deltgen, Lisa Helwig, Sonja Sutter,<br />
Stefan Arpagaus, Henry van Lyck,<br />
Kathi Böhm, Hanspeter Blumer. Produzione:<br />
Germania/Svizzera, 1977,<br />
avventura, colore (26/30’).<br />
A Heidi “sorridono i monti e le caprette<br />
fanno ciao” anche sul piccolo schermo:<br />
dopo il cartone animato giapponese<br />
di culto del 1974, il romanzo originale<br />
omonimo di Johanna Spyri diven
Heights, The 404<br />
ta televisivo con il volto di Katia Polletin<br />
nelle vesti (simil-tirolesi) della protagonista.<br />
In realtà l’attrice non è stata<br />
la prima a interpretare in tv l’eroina<br />
che abita in una baita sulle Alpi con i<br />
nonni: nel 1956 era toccato a Verinha<br />
Darci in un serial di produzione brasiliana<br />
(inedito in Italia), nel 1960 fu<br />
chiamata Vera Lùcia in un <strong>telefilm</strong> dall’accento<br />
spagnoleggiante (per fortuna,<br />
anch’esso mai giunto sui nostri teleschermi).<br />
Nella serie di fine anni ’70<br />
sono confermati tutti i personaggi<br />
ideati dalla Spyri: il nonno (René Deltgen)<br />
e la nonna (Lisa Helwig) di Heidi,<br />
la signorina Rottermeier (Sonja Sutter),<br />
Peter (Stefan Arpagaus), Sebastian<br />
(Henry van Lyck), Klara Sesemann<br />
(Kathi Böhm), il maestro <strong>dei</strong> ragazzi<br />
(Hanspeter Blumer). Producono<br />
la tedesca ARD e la svizzera DSR.<br />
Heights, The (Id.) Con: Shawn<br />
Thompson, Cheryl Pollack, Charlotte<br />
Ross, Alex Désert, Zachary Throne,<br />
Ken Garito, Jamie Walters, Tasia Valenza,<br />
Ray Aranha. Produzione: Usa,<br />
1992, drammatico/musicale, colore<br />
(13/60’).<br />
Aaron Spelling mette in scena una sorta<br />
di Beverly Hills musicale (e proletario)<br />
su un gruppo rock di periferia in<br />
cerca del successo e del riscatto sociale.<br />
Ne fanno parte: il cantante J.T.<br />
Banks (Shawn Thompson), la sassofonista<br />
Rita (Cheryl Pollack), la chitarrista<br />
Hope (Charlotte Ross), il bassista<br />
Stan Lee (Alex Désert), il tastierista<br />
Lenny Schaefer (Zachary Throne), il<br />
batterista Dizzy Mazelli (Ken Garito)<br />
e Alex O’Brien (Jamie Walters). Tasia<br />
Valenza interpreta Jodie Abramowitz,<br />
la fidanzata di Dizzy; Ray Aranha è<br />
Mike Lee, il padre di Stan che gestisce<br />
una sala. Tutti provenienti dalla<br />
working-class, ciascuno con i propri<br />
problemi personali e la propria personalità,<br />
i componenti della band si<br />
esprimono al meglio suonando insieme<br />
sul palco. Sebbene la serie sia risultata<br />
un flop, la canzone che fa da tema<br />
musicale – “How Do You Talk to an<br />
Angel?” – è arrivata ai primi posti della<br />
classifica discografica americana.<br />
Successo personale per Jamie Walters:<br />
reduce da Beverly Hills, dopo questo<br />
<strong>telefilm</strong> ha debuttato quale cantante<br />
solista. Tra gli altri protagonisti che<br />
cantano con la propria voce: Désert,<br />
Thompson, Throne e Ross. Il serial, girato<br />
a Vancouver, è ideato da Eric Roth<br />
e Tony Spiridakis; E. Duke Vincent firma<br />
da produttore esecutivo in compagnia<br />
di Roth e Spelling. La serie è molto<br />
simile e contemporanea alla canadese<br />
Catwalk, dove Jamie Walters compare<br />
quale guest-star cantante.<br />
Helena Con: Paola Onofri, Alfredo<br />
Pea, Loes Kamma, Stefania Spugnini,<br />
Renato Mori. Produzione: Italia,<br />
1986, drammatico/poliziesco, colore<br />
(22/60’).<br />
Helena Rosselli (Paola Onofri) diventa<br />
giornalista per caso dopo l’assassinio<br />
del padre magistrato, ucciso da un<br />
commando di terroristi. Di lì a poco<br />
viene assunta in un periodico che voleva<br />
intervistarla in quanto figlia della<br />
vittima; dopo un breve praticantato,<br />
Helena inizia ad andare a caccia di notizie<br />
scottanti che in più di un’occasione<br />
la ficcano nei guai. Oltre a essere<br />
coinvolta in scoop a sfondo giallo, la<br />
protagonista si occupa di situazioni di<br />
disagio, come quando aiuta un bambino<br />
fuggito da casa o due anziane sorelle<br />
abbandonate a sé stesse. Tra un articolo<br />
e l’altro Helena vive gomito a gomito<br />
con il resto della redazione: il giovane<br />
fotoreporter Paolo (Alfredo Pea);<br />
la fredda e un po’ cinica Beba (Loes
405 HeliCops<br />
Kamma), la caposervizio; Gabriella<br />
(Stefania Spugnini), responsabile della<br />
posta; il direttore Rivero Martini<br />
(Renato Mori), irascibile dal cuore<br />
d’oro. La serie si ispira a un fumetto<br />
omonimo di Robin Wood, pubblicato<br />
in Italia da “Lancio story”. Pier Danio<br />
Forni è il produttore esecutivo di un <strong>telefilm</strong><br />
che conta 80 location a Roma e<br />
nel resto d’Italia, nonché 5 ambienti ricostruiti<br />
a Cinecittà. I ritmi da videoclip<br />
sono esaltati dalla regia di Giancarlo<br />
Soldi e dello stesso Pier Danio<br />
Forni. Tra le guest-stars si fanno notare<br />
Helmut Berger, Renato Rascel e<br />
Paola Borboni. Ron è autore delle musiche<br />
di un serial che potrebbe essere<br />
definito “la versione anni ’80 delle Avventure<br />
di Laura Storm”.<br />
Helen e i suoi amici (Hélène et les<br />
garçons) Con: Hélène Rolles, Cathy<br />
Andrieu, Rochelle Redfield, Patrick<br />
Puydebat, David Proux, Sebastien Roch,<br />
Philippe Vasseur, Patrick Puydebat,<br />
David Proux, Sebastien Roch,<br />
Philippe Vasseur. Produzione: Francia,<br />
1992, sit-com, colore (270/30’).<br />
È bella e simpatica, sprizza energia da<br />
tutti i pori, adora la musica rock, è<br />
francese come la situation-comedy<br />
della quale è protagonista: Hélèn Girard<br />
(Helene Rolles), già tra le protagoniste<br />
di Primi baci, è una ragazza di<br />
vent’anni. È dolce, gentile, simpatica,<br />
ama gli animali; ha abbandonato il focolare<br />
domestico per andare a vivere<br />
da sola in un campus universitario.<br />
Qui conosce compagni e compagne di<br />
studi, ma anche di avventure, amori,<br />
risate, gelosie e, soprattutto, musica.<br />
Sì, perché la giovane ha una passione<br />
in comune con tutti i suoi nuovi amici:<br />
il rock. E l’amore per le sette note la<br />
porta a fondare una band. Tra una prova<br />
in garage e un concerto, tra una le<br />
zione di filosofia e il ritrovo al bar, tra<br />
gli esercizi in palestra e una notte in<br />
bianco prima degli esami, Helen e i<br />
suoi amici incontrano l’amore, con<br />
tutti i pregi e i difetti della passione<br />
adolescenziale. Situazioni divertenti,<br />
scherzi tra compagni, invidie tra amiche,<br />
discussioni tra ragazzi, problemi<br />
giovanili di sempre: questi gli ingredienti<br />
dello spin-off del fortunato Primi<br />
baci, il <strong>telefilm</strong> francese che negli<br />
ultimi anni ha conteso la popolarità all’americano<br />
Beverly Hills. Accompagnano<br />
Helen nel corso delle sue vicissitudini<br />
due ragazze e quattro ragazzi.<br />
Cathy (Cathy Andrieu) e Johanna (Rochelle<br />
Redfield) dividono la stanza<br />
con la protagonista: la prima è bruna,<br />
vivace, disinibita, adora ridere ed essere<br />
corteggiata da più di un ragazzo;<br />
la seconda è originaria del Texas e ha<br />
quell’accento che le dona fascino; è<br />
tanto sentimentale quanto volubile. Il<br />
poker di ragazzi è cosi composto. Nicolas<br />
(Patrick Puydebat) è al primo<br />
anno di lettere ma la sua passione è la<br />
musica, in particolare la chitarra; è<br />
bello, romantico e perdutamente innamorato<br />
di Helen. Etienne (David<br />
Proux) è il miglior amico di Nicolas; è<br />
sportivo, dinamico, suona il basso ed è<br />
innamorato di Cathy. Christian (Sebastien<br />
Roch) è il simpaticone del gruppo<br />
e anche il batterista; ama le moto e<br />
l’ironia: il suo mito femminile è Isabelle<br />
Adjani ma si deve accontentare<br />
di Johanna. José (Philippe Vasseur) è<br />
l’ultimo arrivato e l’unico che non<br />
suona e non studia: è un cameriere che<br />
frequenta gli studenti del college e ha<br />
un debole per Helen. La colonna sonora<br />
che scandisce le avventure <strong>dei</strong> giovani<br />
protagonisti è composta da Jean-<br />
François Porry e Gérard Salasses.<br />
HeliCops (HeliCops – Einsatz über
Hello, Larry 406<br />
Berlin) Con: Christoph M. Ohrt, Doreen<br />
Jacobi, Mathias Matz, Peter Simonischek,<br />
Christoph Grunert, Dietrich<br />
Hollinderbäumer, Brigitte Kramer.<br />
Produzione: Germania, 1998, poliziesco,<br />
colore (1/120’; 13/60’).<br />
La giustizia viene dall’alto. Nel cielo<br />
sopra Berlino vola una squadra speciale<br />
della Polizei addestrata ad agire con<br />
rapidità e in silenzio. Consci che il crimine<br />
va sventato di sorpresa, i componenti<br />
di questa speciale task-force aerea<br />
sono addestrati alla perfezione ed<br />
equipaggiati con le più moderne tecnologie.<br />
A cominciare dal velivolo che<br />
consente loro di muoversi da un capo<br />
all’altro della città in pochi minuti: un<br />
elicottero dell’ultima generazione –<br />
modello AK1 – una sorta di macchina<br />
da guerra dotata di quegli optional che<br />
farebbero invidia anche agli americani<br />
Apache. Tanto per dire: sensori ultrasensibili<br />
per intercettare conversazioni<br />
chiave nonché per captare qualsiasi rumore<br />
sospetto, compreso il ticchettio<br />
di una bomba; radar infrarossi che segnalano<br />
sviluppi di calore oltre la norma,<br />
decisivi per sventare attentati dinamitardi;<br />
pulsori elettromagnetici in<br />
grado di mandare in cortocircuito<br />
qualsiasi tipo di apparecchiatura elettrica<br />
a distanza; silenziatori nel motore<br />
per consentire di sorprendere dall’alto<br />
l’obiettivo; mitragliatrici di precisione<br />
al laser; fumogeni e bombe da sganciare<br />
a seconda del grado di intervento.<br />
Tra coloro che salgono a bordo e fanno<br />
parte della squadra speciale “HeliCops”:<br />
Charly (Christoph M. Ohrt), Jenny<br />
(Doreen Jacobi), Rubelli (Mathias<br />
Matz), Hagen Dahlberg (Peter Simonischek),<br />
Thorwald (Christoph Grunert),<br />
Koch (Dietrich Hollinderbäumer),<br />
la dottoressa Jokostra (Brigitte<br />
Kramer). La serie si segnala per essere<br />
la prima, battente bandiera tedesca, ad<br />
avere introdotto l’alta tecnologia nel<br />
montaggio, alternando riprese live dell’elicottero<br />
protagonista con sequenze<br />
ricostruite al computer (l’80% del <strong>telefilm</strong>);<br />
inoltre, sono state installate due<br />
telecamere da 35 mm nella cabina di<br />
pilotaggio per esaltare le acrobazie aeree<br />
dal punto di vista del pilota; per alcune<br />
scene particolarmente rischiose<br />
sono stati utilizzati due modellini di<br />
elicotteri in scala 1:14 e 1:10. Gli effetti<br />
speciali, curati dalla Nitrofilm e dalla<br />
Scanline Productions, hanno fatto sì<br />
che, nonostante le numerose esplosioni<br />
nel corso del serial, i berlinesi non si<br />
accorgessero di nulla. La serie, girata<br />
lungo 10 mesi, è prodotta da Beatrice<br />
Kramm; Curt Cress e Chris Weller<br />
compongono la colonna sonora.<br />
Hello, Larry (Id.) Con: McLean Stevenson,<br />
Joanna Gleason, George<br />
Memmoli, Kim Richards, Donna<br />
Wilkes, Krista Errickson, Ruth<br />
Brown, Shelley Fabares. Produzione:<br />
Usa, 1979, sit-com, colore (41/30’).<br />
Quando il quarantaquattrenne deejay<br />
Larry Alder (McLean Stevenson) decide<br />
di trasferirsi da Los Angeles a<br />
Portland, nell’Oregon, si porta dietro i<br />
problemi esistenziali e le due figlie<br />
adolescenti. Nella nuova stazione radiofonica<br />
– la KLOW – Morgan Winslow<br />
(Joanna Gleason) diventa la produttrice<br />
del suo talk-show telefonico,<br />
mentre Earl (George Memmoli) è l’obeso<br />
tecnico del suono dietro il vetro.<br />
Se al lavoro va tutto a gonfie vele, non<br />
succede lo stesso tra le mura domestiche:<br />
la tredicenne Ruthie (Kim Richards)<br />
e la sedicenne Diane (interpretata<br />
dapprima da Donna Wilkes, quindi<br />
da Krista Errickson) sono sotto la<br />
custodia di Larry dopo il divorzio e<br />
hanno bisogno di più attenzione. Entra<br />
così in scena Leona Wilson (Ruth
407 Hercules<br />
Brown), la vicina di casa (e professoressa)<br />
che tenta di riorganizzare la confusa<br />
vita familiare degli Alder; di tanto<br />
in tanto bussa altresì alla porta Marion<br />
(Shelley Fabares), l’ex moglie del protagonista.<br />
Successivamente fa il suo<br />
ingresso sul set Meadowlark Lemon,<br />
l’ex giocatore di basket degli Harlem<br />
Globetrotters, nei panni di sé stesso<br />
quale proprietario di un negozio di<br />
sport. In onda dopo Harlem contro<br />
Manhattan (1978) sulla NBC e firmata<br />
dalla stessa casa di produzione – la<br />
Tandem Productions – la sit-com ha<br />
goduto del cross-over del personaggio<br />
di Philip Drummond (Conrad Bain): si<br />
è spiegato che il patrigno di Arnold e<br />
Larry erano commilitoni sotto le armi<br />
e la società di Drummond aveva acquistato<br />
la radio dove Alder lavorava; l’escamotage<br />
per promuovere la serie<br />
ideata da Dick Bensfield non ha dato i<br />
frutti sperati, facendo chiudere i battenti<br />
a Hello, Larry dopo 41 puntate.<br />
Dick Bensfield, Perry Grant e George<br />
Tibbles sono i produttori esecutivi.<br />
John LaSalle e Tom Smith sono gli autori<br />
del tema musicale.<br />
Henry e Kip (Bosom Buddies) Con:<br />
Peter Scolari, Tom Hanks, Wendie Jo<br />
Sperber, Telma Hopkins, Donna<br />
Dixon, Holland Taylor. Produzione:<br />
Usa, 1980, sit-com, colore (38/30’).<br />
I protagonisti del serial sono Henry<br />
Desmond (Peter Scolari) e Kip Wilson<br />
(Tom Hanks, qui al suo debutto televisivo),<br />
i quali lavorano presso l’agenzia<br />
pubblicitaria di New York “Gentry e<br />
Mishkin”. Quando il condominio in<br />
cui vive la coppia viene demolito, la<br />
collega Amy Cassidy (Wendie Jo Sperber)<br />
aiuta i due a prendere appartamento<br />
nel suo edificio, il Susan B. Anthony<br />
Hotel a Broadway. Tutto andrebbe liscio<br />
se non fosse che il palazzo risulta<br />
riservato alle sole donne: Henry e Kip<br />
sono costretti a travestirsi e a spacciarsi<br />
come le rispettive sorelle, Hildegard e<br />
Buffy. I (le) due pagano solo 150 dollari<br />
al mese di affitto e sono circondati da<br />
belle ragazze: inizialmente solo Amy<br />
conosce la loro vera identità. Il primo<br />
ciclo è incentrato sulle avventure di<br />
Henry e Kip e sulle traversie per mantenere<br />
la loro doppia identità; il primo<br />
si innamora della bella vicina Isabelle<br />
Hammond (Telma Hopkins), il suo<br />
amico dell’infermiera Sonny Lumet<br />
(Donna Dixon), la compagna di stanza<br />
di Amy. Nella seconda stagione la doppia<br />
vita <strong>dei</strong> due protagonisti diventa secondaria:<br />
Henry, Kip e Amy comprano<br />
lo studio di produzione dello zio di<br />
Henry per 2000 dollari e lasciano l’agenzia<br />
dove lavorano. Quando scoprono<br />
che hanno ereditato 17.000 dollari<br />
di debito, il loro ex boss, Ruth Dunbar<br />
(Holland Taylor), li aiuta come socio.<br />
La canzone della sigla, “My Life”, è<br />
cantata da Billy Joel; la colonna sonora<br />
è composta a quattro mani da Dan Foliart<br />
e Howard Pearl. Chris Thompson,<br />
il creatore della serie, firma altresì da<br />
produttore esecutivo in compagnia di<br />
Thomas L Miller, Edward K Milkis e<br />
Robert L Boyett. Joe Mantegna e, nei<br />
panni di se stessa, Penny Marshall,<br />
compaiono quali guest-stars.<br />
Hercules (Hercules – The Legendary<br />
Journeys) Con: Kevin Sorbo, Michael<br />
Hurst, Anthony Quinn. Produzione:<br />
Usa, 1995, avventura/mitologico/fantastico,<br />
colore (111/60’; 5/90’).<br />
“C’era un tempo in cui la Storia lasciava<br />
spazio a miti e leggende. Un tempo<br />
in cui gli dèi giocavano con gli uomini<br />
come i gatti con i topi. Un’epoca in cui<br />
le divinità erano malvage e crudeli e<br />
infliggevano alle genti sofferenze terrificanti.<br />
Per secoli l’umanità non ebbe
Here We Go Again<br />
scampo. Ma un giorno, all’orizzonte,<br />
comparve lui e la vita vinse la morte...”:<br />
inizia così il <strong>telefilm</strong> sull’eroe<br />
più epico dell’immaginario. Nato da<br />
una bellissima donna mortale e da<br />
Zeus, re di tutti gli dèi, Hercules è dotato<br />
di una forza straordinaria, di un<br />
coraggio insuperabile, ma altresì della<br />
vulnerabilità delle passioni umane.<br />
Nel corso della serie, il nostro sceglie<br />
di combattere per la giustizia contro<br />
personaggi mostruosi, che sembrano<br />
usciti da incubi primordiali, dalle caverne<br />
del nostro immaginario, dagli<br />
anfratti di leggende che non trovano<br />
spazio nella Storia. Giganti maligni,<br />
ciclopi indistruttibili, serpenti enormi,<br />
uomini-rettile, donne preistoriche. Ma<br />
più di tutti i nemici, Hercules deve temere<br />
l’ira di Hera, la regina degli dèi<br />
gelosa del tradimento di Zeus e che vede<br />
nel figliastro un’onta da lavare nel<br />
sangue. Metà uomo e metà dio, Hercules<br />
vive in un’epoca precedente a Noè,<br />
all’avvento <strong>dei</strong> Greci e <strong>dei</strong> Romani, in<br />
un mondo contraddistinto da foreste<br />
incontaminate, picchi innevati, laghi e<br />
mari infiniti. Una sorta di paradiso, se<br />
non fosse per quelle creature del Male<br />
che, annoiate dalla calma che regna<br />
sulla Terra, vogliono movimentare l’esistenza<br />
con il gioco che preferiscono:<br />
la Morte. Al fianco del biondo protagonista,<br />
scende di tanto in tanto dall’Olimpo<br />
il vecchio Zeus, che consiglia<br />
il figlio e lo protegge dalla potenza<br />
degli dèi e dalla vulnerabilità degli uomini.<br />
Le armi per abbattere i nemici,<br />
gli insegna il re di tutti i dèi, sono solo<br />
due: il coraggio e l’intelligenza. Girato<br />
quasi esclusivamente in Nuova Zelanda,<br />
ricco di effetti molto speciali, il <strong>telefilm</strong><br />
si avvale della firma DOC del cineasta<br />
Sam Raimi quale produttore esecutivo<br />
(insieme a Christian Williams e<br />
Robert Tapert), una vera e propria ga<br />
408<br />
ranzia per quello che concerne il cinema<br />
fantastico. Le più moderne tecniche<br />
di grafica computerizzata e gli ultimi ritrovati<br />
in materia di make-up sono stati<br />
impiegati per dar vita a mostri, demoni<br />
e creature che abitano un mondo sospeso<br />
tra mito, fantasia e realtà. Azione,<br />
sentimento, lotte epiche e un pizzico<br />
d’amore e di romanticismo: questi gli<br />
ingredienti di una serie che prolunga<br />
sul piccolo schermo la leggenda di un<br />
personaggio che ha attraversato indenne<br />
(e con successo) fumetti, cartoni animati,<br />
film e serial tv. L’aitante e biondissimo<br />
Kevin Sorbo veste i panni dell’eroe<br />
protagonista, una sorta di fratello<br />
minore di Conan il barbaro e figlio legittimo<br />
anni ’90 di Steve Reeves, il primo<br />
Hercules cinematografico. “Ho<br />
cercato di interpretare il mio ruolo dotandolo<br />
di quell’umanità che forse i<br />
miei predecessori cinematografici avevano<br />
ignorato”, ha affermato Sorbo circa<br />
il suo personaggio. Michael Hurst<br />
interpreta il fedele Iolaus; il vecchio<br />
leone Anthony Quinn presta il volto a<br />
Zeus, padre spirituale, dentro e fuori<br />
dal set, del giovane Kevin-Ercole Sorbo.<br />
La serie ideata da Christian Williams,<br />
vincitrice di 3 ASCAP Awards, ha<br />
dato vita a uno spin-off e a un prequel:<br />
Xena (1995), la versione femminile di<br />
Hercules, è interpretata da Lucy Lawless,<br />
che compare in più di una puntata<br />
nel serial originario; in Young Hercules<br />
(1998) si racconta la gioventù e gli anni<br />
accademici del giovane semi-dio. Joseph<br />
LoDuca compone la colonna sonora.<br />
L’ex pornostar Traci Lords appare<br />
in un cameo nei panni di Luscious<br />
Deluxe.<br />
Here We Go Again (Id.) Con: Larry<br />
Hagman, Diane Baker, Dick Gautier,<br />
Nita Talbot, Chris Beaumont, Leslie<br />
Graves, Kim Richards. Produzione:
409 High Incident<br />
Usa, 1973, sit-com, colore (13/30’).<br />
Lanciata dalla CBS come situation-comedy<br />
in grado di contrastare Arcibaldo<br />
(in onda sull’ABC), la serie vede<br />
protagonista un Larry Hagman reduce<br />
dal successo di Strega per amore<br />
(1965) e non ancora sotto il cappello<br />
texano di J.R. Qui veste i panni di Richard<br />
Evans, un architetto divorziato<br />
che decide di risposarsi. Diane Baker<br />
è Susan Standish, anch’essa separata e<br />
destinata a salire all’altare con Evans;<br />
Dick Gautier interpreta Jerry Standish,<br />
l’ex marito di Susan, un ristoratore<br />
che abita di fianco alla nuova coppia;<br />
Nita Talbot è Judy Evans, l’ex moglie<br />
di Richard, direttrice della rivista di<br />
cinema “Screen World”; Chris Beaumont<br />
dà il volto a Jeff, il figlio di Richard<br />
e Judy, che vive con quest’ultima<br />
dopo il divorzio; Leslie Graves e<br />
Kim Richards sono Cindy e Jan, le figlie<br />
di Jerry e Susan che condividono<br />
lo stesso tetto della mamma. Le vicende<br />
sono ambientate a Encino, in California.<br />
Il serial è creato da Bob Kaufman;<br />
Charles Fries firma da produttore<br />
esecutivo. Peter Allen e Carole<br />
Bayer Sager firmano a quattro mani il<br />
tema musicale cantato da loro stessi.<br />
Hidden city Vedi La leggenda della<br />
città perduta.<br />
High Incident (Id.) Con: David<br />
Keith, Cole Hauser, Blair Underwood,<br />
Lisa Vidal, Matt Craven, Aunjanue Ellis,<br />
Matthew Beck, Louis Mustillo,<br />
Wendy Davis. Produzione: Usa, 1996,<br />
poliziesco, colore (32/60’).<br />
Devono “proteggere e servire”, ma a<br />
quale prezzo? Questa la domanda di<br />
fondo della serie ideata da Steven<br />
Spielberg. Nel fittizio distretto di periferia<br />
di El Camino, ai bordi di un’anonima<br />
città della California del Sud, si<br />
incrociano le vite, le carriere e le chiamate<br />
via radio di un gruppo di poliziotti.<br />
Un plotone di anti-eroi che soffrono,<br />
litigano, sparano; che non sempre riescono<br />
a staccare la spina alla fine del<br />
turno di lavoro; che indagano su casi di<br />
adozioni difficili, delinquenza minorile,<br />
spaccio di crack, dipendenza dall’alcol.<br />
Stilisticamente concepito come<br />
un <strong>telefilm</strong> anni ’90, in cui i racconti<br />
e le sceneggiature sono sempre<br />
più avvinghiati al realismo e alla cronaca,<br />
sulla scia <strong>dei</strong> successi di N.Y.P.D<br />
Blue, E.R., Law & Order, Avvocati a<br />
Los Angeles, il <strong>telefilm</strong> dispiega un<br />
ventaglio di protagonisti con volti e risvolti<br />
anche drammatici: il tormentato<br />
sergente Jim Marsh (David Keith) ha<br />
divorziato tre volte e si dimentica<br />
spesso i suoi struggimenti nel taschino<br />
della divisa; l’agente Randy Willitz (il<br />
debuttante Cole Hauser), suo partner<br />
di ronda, è un’ansiosa recluta con voglia<br />
di mettersi in mostra; l’agente<br />
Mike Rhoades (Blair Underwood) è<br />
stato trasferito dal cuore della metropoli<br />
in un distretto lontano dai riflettori;<br />
l’agente Jessica Helgado (Lisa Vidal),<br />
compagna di turno di Rhoades, è<br />
nativa di El Camino e la sua voglia di<br />
aiutare gli altri non sempre viene vista<br />
favorevolmente dai superiori; l’agente<br />
Lenny Gayer (Matt Craven) non riesce<br />
a sconfiggere il turbamento per l’omicidio<br />
di un collega; l’agente Leslie<br />
Joyner (Aunjanue Ellis, al suo debutto<br />
tv), la nuova partner di Gayer, è divisa<br />
tra le adozioni e la carriera; l’agente<br />
Terry Hagar (Matthew Beck) nasconde<br />
acume e intelligenza dietro un look<br />
da rockstar; l’agente Russell Topps<br />
(Louis Mustillo), collega e miglior<br />
amico di Hagar, crede all’analogia tra<br />
il cinema e la vita; l’agente Lynette<br />
White (Wendy Davis) è la vedova del<br />
collega di Gayer. Eric Bogosian, dive
Highlander 410<br />
nuto celebre per l’interpretazione in<br />
Talk Radio di Oliver Stone, affianca<br />
Spielberg nelle vesti di creatore della<br />
serie insieme a Dave Alan Johnson e<br />
Michael Pavone; produttore esecutivo,<br />
sempre in compagnia di Spielberg,<br />
è Ann Donahue; il coproduttore<br />
esecutivo Charles Haid, interprete di<br />
Andy Renko in Hill Street giorno e<br />
notte – il serial che per tematiche sociali<br />
e crudo realismo forse più si avvicina<br />
ad High Incident – è regista di<br />
alcune puntate. Spielberg ha voluto<br />
ambientare la serie nei dintorni di<br />
Los Angeles e a Chatsworth, in California.<br />
Lo stesso cineasta è regista<br />
di alcuni episodi pur non volendo<br />
comparire nei credits che scorrono a<br />
fine puntata.<br />
Highlander (Highlander – The Series)<br />
Con: Adrian Paul, Alexandra<br />
Vandernoot, Stan Kirsch, Lisa Howard,<br />
Jim Byrnes, Elizabeth Gracen,<br />
Peter Wingfield. Produzione: Canada/Francia,<br />
1992, avventura/fantastico,<br />
colore (119/60’).<br />
Le leggende non hanno mai fine. Sopravvivono<br />
di generazione in generazione,<br />
conservando quel ragionevole<br />
dubbio che le contraddistingue dalla<br />
storia. E i loro protagonisti vivono per<br />
sempre, sfidando i secoli. L’eroe più<br />
immortale di tutti, il mitico personaggio<br />
portato sul grande schermo da Christopher<br />
Lambert, sopravvive in televisione<br />
riproponendo gli ingredienti<br />
della fortunata saga cinematografica.<br />
E proprio Lambert torna nella puntatapilota<br />
del serial nei panni dell’immortale<br />
Connor MacLeod, nelle vesti di<br />
tutore del neo-discendente Duncan<br />
(Adrian Paul), il nuovo highlander, divenuto<br />
immortale nel 1622. Tessa<br />
Noel (Alexandra Vandernoot) tinge<br />
d’amore e sentimento l’avventura del<br />
giovane Duncan; Richie Ryan (Stan<br />
Kirsch) affianca il protagonista quale<br />
figlio adottivo sulla via dell’immortalità.<br />
Girato tra il Canada e la Francia,<br />
tra il presente e il passato, tra flashback<br />
ed effetti speciali, dal ’700 inglese all’epoca<br />
della Cina imperiale, il serial<br />
porta in scena una sorta di fiaba senza<br />
età sull’eterna lotta tra il Bene e il Male<br />
arricchendola di una nota romantica e<br />
tragica: l’impossibile amore tra un immortale<br />
e una donna vulnerabile agli<br />
anni che passano. Nella terza stagione<br />
Tessa muore, uccisa da un rapinatore;<br />
la dottoressa Anne Lindsey (Lisa<br />
Howard) prende il suo posto nel cuore<br />
dell’Immortale Duncan; Joe Dawson<br />
(Jim Byrnes) entra in scena come<br />
membro de “Gli osservatori”, un gruppo<br />
di mortali che controllano l’attività<br />
degli highlanders. Nel quarto ciclo si<br />
aggiungono le figure dell’immortale<br />
Amanda (interpretata da Elizabeth<br />
Gracen, Miss America nel 1982, che<br />
ha dato vita con il suo personaggio allo<br />
spin-off del 1998 Highlander: the Raven),<br />
un’ex fiamma di Duncan e<br />
Methos (Peter Wingfield), l’highlander<br />
con più anni sulle spalle. Nel cast<br />
della prima serie compaiono sei star<br />
della musica: la rocker Joan Jett; Vanity,<br />
ex “pupilla” di Prince; il cantante<br />
<strong>dei</strong> Fine Young Cannibals, Roland<br />
Gift; Martin Kemp, bassista degli<br />
Spandau Ballet; Roger Daltrey, cantante<br />
degli storici Who; la soul-singer<br />
prediletta da Ray Charles, Dee Dee<br />
Bridgewater. Tra gli altri volti noti si<br />
fanno notare: Kabir Bedi, Romina<br />
Mondello, Sheena Easton, Molly<br />
Parker, Sandra Bernhard, Peta Wilson<br />
(la futura Nikita televisiva), Ed Bishop<br />
(UFO) e l’ex pornostar Traci Lords<br />
(nei panni di una veggente). Bill Panzer<br />
e Peter Davis sono i produttori esecutivi<br />
del serial insieme a Marla Gin
411 Hill Street giorno e notte<br />
sburg, Christian Charret e Michael S.<br />
Davis. Adrian Paul compare saltuariamente<br />
dietro la macchina da presa. La<br />
colonna sonora è affidata ai Queen<br />
dell’“immortale” Freddie Mercury,<br />
quando ancora nel pieno delle forze intonava,<br />
quasi profeticamente, “who<br />
wants to live forever”...<br />
Hiller and Diller (Id.) Con: Kevin<br />
Nealon, Richard Lewis, Jordan Baker,<br />
Faryn Einhorn, Jonathan Osser, Jill<br />
Berard, Kyle Sabihy, Allison Mack,<br />
Eugene Levy. Produzione: Usa, 1997,<br />
sit-com, colore (18/30’).<br />
La serie firmata da Ron Howard è in<br />
realtà una sit-com nella sit-com. Ted<br />
Hiller (Kevin Nealon) e Neil Diller<br />
(Richard Lewis) sono due sceneggiatori<br />
di situation-comedy che fanno<br />
coppia da 15 anni e che sembrano inscenare<br />
le prove generali anche fuori<br />
dal set. I due sono infatti all’opposto:<br />
Ted è il marito esemplare di Jeanne<br />
(Jordan Baker) e il papà affettuoso dell’intelligente<br />
Lizzie (Faryn Einhorn),<br />
dell’ardimentoso Josh (Jonathan Osser)<br />
e della graziosa Allison (Jill Berard);<br />
Neil, invece, è un egocentrico da<br />
primato perennemente sull’orlo di una<br />
crisi di nervi: mentre il suo secondo<br />
matrimonio sta andando a rotoli, deve<br />
accudire l’adolescente Zane (Kyle Sabihy)<br />
e la sexy Brooke (Allison<br />
Mack). Gordon Schermerhorn (Eugene<br />
Levy), il sarcastico capo della coppia<br />
di sceneggiatori, completa il quadretto<br />
da (doppia) sit-com. Oltre a<br />
Howard, firmano da produttori esecutivi:<br />
Lowell Ganz, Brian Grazer, Tony<br />
Krantz, Babaloo Mandel, Tracy Newman,<br />
Jonathan Stark. La colonna sonora<br />
è composta da Ray Colcord. In Italia<br />
la serie che è stata cancellata in America<br />
dopo solo 14 episodi (anche se la<br />
produzione è riuscita a chiuderne 18),<br />
è giunta solo sul finire del 2003.<br />
Hill Street giorno e notte (Hill<br />
Street Blues) Con: Daniel J. Travanti,<br />
Veronica Hamel, Michael Conrad,<br />
Bruce Weitz, James B. Sikking, Joe<br />
Spano, Taurean Blacque, Kiel Martin,<br />
René Enríquez, Michael Warren,<br />
Charles Aid, Betty Thomas, Ed Marinaro,<br />
Barbara Bosson, Barbara Babcock,<br />
Robert Hirschfeld, Jon Cypher,<br />
Trinidad Silva, George Wyner, Lisa<br />
Sutton, Ken Olin, Mimi Kuzyk, Robert<br />
Prosky, Debi Richter, Dennis<br />
Franz, Peter Jurasik, Robert Clohessy,<br />
Megan Gallagher. Produzione: Usa,<br />
1981, poliziesco, colore (146/60’).<br />
SUPERCULT<br />
È la serie capostipite <strong>dei</strong> <strong>telefilm</strong> polizieschi<br />
che raccontano le gesta <strong>dei</strong><br />
protagonisti con crudo realismo: non è<br />
un caso che spicchi la firma di Steven<br />
Bochco, lo stesso di NYPD, il quale<br />
definì il serial “un grande spettacolo,<br />
pazzo, commovente, pieno di calore e<br />
confusione, che non parla tanto di delitti<br />
e criminali quanto di poliziotti visti<br />
come esseri umani”. Tutto inizia nel<br />
1980, quando il presidente dell’NBC<br />
Fred Silverman chiamò Bochco e Michael<br />
Kozoll, invitandoli a studiare un<br />
serial che raccontasse le vite di alcuni<br />
poliziotti, i loro dubbi, i loro affetti, le<br />
loro piccole storie quotidiane. La coppia<br />
di produttori accettò alla sola condizione<br />
di avere la totale libertà d’agire.<br />
Nel corso del casting vennero scelti<br />
attori professionisti, ma nessuno di dichiarata<br />
fama; Bochco e Kozoll, oltre a<br />
delineare personaggi a tutto tondo, dove<br />
non esistevano buoni-buoni e cattivi-cattivi,<br />
mettono in scena indagini<br />
che non sempre si concludono in un<br />
episodio o che, spesso, non si concludono<br />
affatto. I riflettori si accendono
Hill Street giorno e notte<br />
su un distretto collocato nel quartiere<br />
più emarginato di una grande (e indefinita)<br />
città: qui fanno il loro ingresso il<br />
capitano Frank Furillo (Daniel J. Travanti),<br />
che intreccia una storia d’amore<br />
con l’avvocatessa Joyce Davenport<br />
(Veronica Hamel); il sergente Phil<br />
Esterhaus (Michael Conrad, deceduto<br />
nel 1983), che ogni giorno raccomanda<br />
ai colleghi “state attenti là fuori!”; il<br />
trasandato investigatore Mick Belker<br />
(Bruce Weitz), che non disdegna di<br />
picchiare i malviventi che cattura; il<br />
reazionario tenente Howard Hunter<br />
(James B. Sikking), a capo di una<br />
squadra SWAT; il compassionevole detective<br />
Henry Goldblume (Joe Spano);<br />
il poliziotto in borghese Neal Washington<br />
(Taurean Blacque) e l’edonistico<br />
collega di pattuglia Johnny<br />
“J.D.” LaRue (Kiel Martin); il sensibile<br />
tenente Ray Calletano (René Enríquez),<br />
fiero di essere eletto “poliziotto<br />
ispanico dell’anno”; l’equilibrato<br />
Bobby Hill (Michael Warren) e il collega<br />
Andy Renko (Charles Aid), una<br />
sorta di cowboy metropolitano; la poliziotta<br />
Lucy Bates (Betty Thomas),<br />
destinata a essere promossa sergente e<br />
a sostituire Esterhaus dopo la scomparsa<br />
di Michael Conrad; Joe Coffey<br />
(Ed Marinaro) la affianca nel corso<br />
delle indagini; Fay Furillo (Barbara<br />
Bosson), l’ex moglie in crisi di Frank;<br />
Grace Gardener (Barbara Babcock),<br />
l’amante di Esterhaus; Leo Schnitz<br />
(Robert Hirschfeld), addetto al bancone<br />
d’ingresso del distretto; il capo della<br />
polizia Fletcher Daniels (Jon<br />
Cypher), politicamente attivo e ambizioso;<br />
Jesus Martinez (Trinidad Silva),<br />
a capo di una gang locale nota come<br />
Diablos; il pubblico ministero Irwin<br />
Bernstein (George Wyner); la poliziotta<br />
Robin Tataglia (Lisa Sutton), che<br />
sposa Belker; i detective Harry Gari<br />
412<br />
baldi (Ken Olin) e Patsy Mayo (Mimi<br />
Kuzyk); il sergente Stan Jablonski<br />
(Robert Prosky); Daryl Ann Renko<br />
(Debi Richter), la moglie di Andy; il<br />
simpatico tenente Norman Buntz<br />
(Dennis Franz); il trascurato Sid Thurston<br />
(Peter Jurasik) detto “snitch” (la<br />
spia), l’informatore di Buntz; l’agente<br />
Pat Flaherty (Robert Clohessy) e la poliziotta<br />
Tina Russo (Megan Gallagher).<br />
Furillo e la Davenport si sono<br />
sposati sui teleschermi americani nel<br />
1983; Debi Richter e Charles Haid lo<br />
erano già al di fuori del set, così come<br />
Barbara Bosson e Steve Bochco. Prima<br />
di vestire i panni di Norman Buntz,<br />
Dennis Franz era comparso nel serial<br />
dietro il distintivo del detective Sal Benedetto,<br />
che finiva ucciso; lo stesso attore<br />
sarebbe stato in seguito protagonista<br />
di NYPD, quello che i critici hanno<br />
definito “l’Hill Street degli anni ’90”.<br />
Non sono stati pochi coloro che hanno<br />
paragonato la serie a Barney Miller<br />
(1975): se quest’ultima era una sitcom<br />
con alcuni momenti di serietà,<br />
Hill Street giorno e notte è un <strong>telefilm</strong><br />
drammatico con alcuni spunti divertenti.<br />
Alcuni attori del cast avevano già<br />
lavorato con Bochco in Paris, un serial<br />
poliziesco di fine anni ’70: Mike Warren<br />
tra i protagonisti, Barbara Babcock,<br />
Taurean Blacque, Michael Conrad,<br />
James B. Sikking e Bruce Weitz in<br />
ruoli occasionali. Esterhaus uscì di<br />
scena il 2 febbraio 1984 per un attacco<br />
di cuore che lo colpì mentre faceva l’amore<br />
a 55 anni; in realtà Michael Conrad<br />
morì di un cancro che lo accompagnava<br />
da un anno. Il realismo che permea<br />
la serie viene accentuato dalle luci<br />
basse, dai rumori fuori scena e dalla<br />
musica di Mike Post, definita dallo<br />
stesso compositore “sarcastica” ed<br />
eseguita con piano, sintetizzatori e<br />
violini. Premiata con 26 Emmy A
413 Hollywood safari<br />
wards, di cui due alla colonna sonora,<br />
la serie ha dato vita nel 1987 a uno<br />
spin-off sui generis con Beverly Hills<br />
Buntz, in cui il personaggio interpretato<br />
da Dennis Franz diventa un investigatore<br />
privato. Nell’albo <strong>dei</strong> riconoscimenti,<br />
si contano anche 4 DGA<br />
Awards, 3 Golden Globes, 3 Humanitas<br />
Prizes, un Peabody Award, un Image<br />
Award e 4 Viewers for Quality Television<br />
Awards. Tra le guest-stars del<br />
serial: David Caruso – in seguito nel<br />
cast di NYPD – Mimi Rogers, Linda<br />
Hamilton, Danny Glover, Edward James<br />
Olmos, Ron Silver, Brent Spiner,<br />
Chris Noth, Chazz Palminteri, Tim<br />
Robbins e Andy Garcia. Sebbene la<br />
città al centro delle vicende non venga<br />
mai nominata, le riprese in esterni del<br />
distretto sono della stazione di polizia<br />
di Maxwell Street a Chicago.<br />
His & Hers (Id.) Con: Martin Mull,<br />
Stephanie Faracy, Richard Kline, Lisa<br />
Picotte, Blake Soper, Blair Tefkin.<br />
Produzione: Usa, 1990, sit-com, colore<br />
(19/30’).<br />
Due consulenti matrimoniali si sposano<br />
mettendo in pratica i consigli che<br />
solitamente danno ai loro clienti: questo<br />
l’originale plot della sit-com che<br />
vede protagonisti il dottor Doug Lambert<br />
(Martin Mull) e la dottoressa Reggie<br />
Hewitt (Stephanie Faracy). Tra un<br />
litigio e l’altro, fanno comparsa nel<br />
corso del loro ménage: l’avvocato Jeff<br />
Spector (Richard Kline), amico di<br />
Doug; Mandy (Lisa Picotte), la centralinista<br />
della coppia in ufficio; Noah<br />
(Blake Soper), il laconico figlio teenager<br />
del dottor Lambert che vive sotto<br />
lo stesso tetto del papà e della nuova<br />
mamma. L’altra figlia di Doug, interpretata<br />
da Blair Tefkin, vive con l’ex<br />
moglie del protagonista. Patricia Jones<br />
e Donald Reiker sono i creatori e i pro<br />
duttori esecutivi della serie, in quest’ultima<br />
veste al fianco di Gary David<br />
Goldberg. Tra i “tormentoni” spicca<br />
l’ansia di Reggie a fronte dell’incapacità<br />
di rimanere incinta.<br />
Hollywood Beat (Id.) Con: Jack<br />
Scalia, Jay Acovone, Edward Winter,<br />
John Matuszak. Produzione: Usa,<br />
1985, poliziesco, colore (14/60’).<br />
Con l’approvazione del “guru” Aaron<br />
Spelling, una coppia di poliziotti penetra<br />
nel sottobosco della metropoli grazie<br />
a una serie di travestimenti da fare<br />
invidia a Serpico o all’agente Pepper.<br />
Insomma, una sorta di Starsky&Hutch<br />
dieci anni dopo, tanto per citare uno<br />
<strong>dei</strong> successi polizieschi firmati dallo<br />
stesso Spelling; oppure una serie-clone<br />
di Miami Vice l’anno sucessivo dell’esordio<br />
di Sonny e Tubbs. Jack Scalia<br />
e Jay Acovone sono rispettivamente<br />
Nick McCarren e Jack Rado, i due<br />
protagonisti; Edward Winter è il capitano<br />
Wes Biddle; John Matuszak interpreta<br />
George Grinsky, il gestore gay<br />
del bar che funge da quartier generale<br />
alla coppia di trasformisti. Robert Englund<br />
appare quale guest-star.<br />
Hollywood safari (Id.) Con: Sam J.<br />
Jones, David Lago, Tommy Devers,<br />
Caryn Richman. Produzione: Usa,<br />
1997, avventura, colore (22/60’).<br />
Che Hollywood fosse una giungla, una<br />
gabbia dorata piena di belve feroci, già<br />
lo si sapeva; ma che servissero gli addestratori<br />
per fare recitare certi “attori”…<br />
La famiglia Johnson si dedica<br />
anima e corpo a far imparare le parti cinematografiche<br />
a una vasta schiera di<br />
animali da palcoscenico come il cane<br />
Muddy o la scimmia Plato. Il nucleo<br />
familiare comprende l’impavido Josh<br />
(David Lago) e suo fratello Peter<br />
(Tommy Devers), un genio del com
Homicide 414<br />
puter; il capofamiglia Troy (Sam J. Jones)<br />
e sua moglie Jayne (Caryn Richman),<br />
il primo addestratore di fama<br />
mondiale, la seconda veterinaria chiamata<br />
a riportare ordine in una famiglia<br />
in cui gli ospiti a quattrozampe sono<br />
all’ordine del giorno. Henry Charr e<br />
Jess Mancilla firmano da produttori<br />
esecutivi.<br />
Homicide (Homicide: Life on the<br />
street) Con: Ned Beatty, Richard Belzer,<br />
Daniel Baldwin, Melissa Leo,<br />
Clark Johnson, Jon Polito, Kyle Secor,<br />
Andre Braugher, Yaphet Kotto, Isabella<br />
Hofmann, Michelle Forbes, Jon Seda,<br />
Callie Thorne, Reed Diamond, Peter<br />
Gerety. Produzione: Usa, 1993, poliziesco,<br />
colore (122/60’).<br />
CULT<br />
Tratta dal libro del reporter David Simon<br />
Homicide: a year on the killing<br />
streets, la serie accende i riflettori sulla<br />
realtà dura e cruda che si snoda per le<br />
vie di Baltimora. Meno nevrotico e<br />
isterico rispetto al contemporaneo<br />
NYPD – New York Police Department,<br />
girato perlopiù per le strade come la<br />
nuova moda reality impone, il <strong>telefilm</strong><br />
che segna il debutto del cineasta Barry<br />
Levinson dietro le quinte televisive<br />
predilige i profili a tutto tondo <strong>dei</strong> protagonisti,<br />
tralasciando inseguimenti o<br />
scene d’azione e mantenendo alta la<br />
tensione emotiva nonostante i molti<br />
cambi di cast. Il compito <strong>dei</strong> quattro<br />
detective principali è quello di cancellare<br />
i casi irrisolti segnati in rosso sul<br />
tabellone all’ingresso del distretto al<br />
centro delle vicende; una volta conclusi<br />
e archiviati saranno annotati con<br />
l’inchiostro nero (ma molti rimarranno<br />
insoluti sino alla fine del serial). Il<br />
poker di investigatori on the road è<br />
formato dal pacioso Stanley Bolander<br />
(Ned Beatty), dal cinico John Munch<br />
(Richard Belzer), dal brillante Beau<br />
Felton (Daniel Baldwin), dall’ambiziosa<br />
Kay Howard (Melissa Leo); a loro<br />
si aggiungono il frustrato Meldrick<br />
Lewis (Clark Johnson) e il suo pigro<br />
compagno d’indagini Steve Crosetti<br />
(Jon Polito); la recluta Tim Bayliss<br />
(Kyle Secor), che si conquista il rispetto<br />
del veterano Frank Pembleton (Andre<br />
Braugher) sul campo; il tenente Al<br />
Giardello (Yaphet Kotto) è una sorta di<br />
carrarmato che “spara” ordini e non<br />
ammette rifiuti. Tra i fatti salienti del<br />
serial: la morte di Crosetti nella seconda<br />
stagione; Bolander, Felton e<br />
Howard scampano per miracolo a un<br />
attentato dinamitardo; gli stessi Bolander<br />
e Felton perdono il distintivo quando<br />
combinano casini durante una convention<br />
della polizia in un hotel (in seguito<br />
viene rinvenuto il corpo decapitato<br />
di Felton nel corso di un’indagine);<br />
Megan Russert (Isabella Hofmann)<br />
diventa il primo capitano donna<br />
del distretto ma alla fine viene retrocessa<br />
e decide di rassegnare le dimissioni;<br />
Pembleton viene colpito da infarto<br />
e rientra in servizio solo dopo una<br />
stagione; entra in scena il medico della<br />
Scientifica Julianna Cox (Michelle<br />
Forbes), assai critica sull’operato <strong>dei</strong><br />
colleghi poliziotti; tra i nuovi arrivi si<br />
segnalano il duro e scafato Paul Falsone<br />
(Jon Seda), la determinata Laura<br />
Ballard (Callie Thorne), il gioviale<br />
Mike Kellerman (Reed Diamond) e il<br />
veterano Stuart Garthy (Peter Gerety);<br />
Kellerman e Pembleton si dimettono<br />
dopo un complicato caso su uno spacciatore<br />
che porterà a una sparatoria in<br />
cui rimane vittima un giudice (Pembleton<br />
diventerà un investigatore privato);<br />
nell’ultimo ciclo, Giardello viene<br />
promosso a capitano mentre Munch,<br />
fortemente sospettato di aver ucciso<br />
il responsabile dell’attentato dina
415 Hooperman<br />
mitardo ai colleghi, sposa la sua fidanzata.<br />
Paul Attanasio è l’ideatore del serial<br />
che si è aggiudicato 4 Emmy<br />
Awards, un Humanitas Prize, 3 Television<br />
Critics Association Awards, un<br />
Viewers for Quality Television Award;<br />
Levinson firma da produttore esecutivo<br />
insieme a Tom Fontana. Lo stesso<br />
Levinson, che compare in una puntata<br />
nei panni di sé stesso, dirige due episodi,<br />
mentre tra gli altri noti dietro la cinepresa<br />
si distinguono Kathryn Bigelow<br />
(per tre episodi), Steve Buscemi<br />
(anch’esso guest-star sul set), Kathy<br />
Bates, Peter Medak e John McNaughton.<br />
Robin Williams e Patricia Arquette<br />
impreziosicono la serie con i rispettivi<br />
cameo. La colonna sonora è composta<br />
da Douglas J. Cuomo, Jeff Rona,<br />
Tom Hajdu e Andy Milburn (gli ultimi<br />
due autori altresì del tema musicale).<br />
Nel corso delle stagioni non mancano<br />
alcuni cross-over con Law&Order – I<br />
due volti della giustizia (1990). Nel<br />
2000 è stato girato un film per la tv intitolato<br />
Homicide: The movie, in cui ritornano<br />
in scena tutti i personaggi “sopravvissuti”<br />
e in cui Giardello si candida<br />
a diventare sindaco di Baltimora.<br />
Hondo (Id.) Con: Ralph Taeger, Noah<br />
Beery jr., Gary Clarke, Kathie Brown,<br />
Buddy Foster, Michael Pate. Produzione:<br />
Usa, 1967, western, colore<br />
(17/60’).<br />
Tratto dal film omonimo del 1953 con<br />
John Wayne, a sua volta trasposizione<br />
di un racconto di Louis L’Amour, il serial<br />
racconta le avventure del portaordini<br />
della cavalleria Hondo Lane<br />
(Ralph Taeger) nell’Arizona del 1869.<br />
Già capitano della Confederazione,<br />
Hondo ha convissuto in passato con gli<br />
Apache sposando la figlia del capotribù,<br />
in seguito massacrata in un agguato<br />
dell’esercito. Al suo fianco a<br />
Fort Lowell: il braccio destro Buffalo<br />
Baker (Noah Beery jr.); il giovane capitano<br />
Richards (Gary Clarke), il superiore<br />
del protagonista; la vedova Angie<br />
Dow (Kathie Brown), alla quale Hondo<br />
ha ucciso il marito; Johnny (Buddy<br />
Foster), il giovane figlio di Angie; il<br />
capo Apache Vittoro (Michael Pate).<br />
Andrew Fenady firma da produttore.<br />
Richard Markowitz è l’autore della colonna<br />
sonora.<br />
Honey West (Id.) Con: Anne Francis,<br />
John Ericson, Irene Hervey. Produzione:<br />
Usa, 1965, poliziesco, colore<br />
(30/30’).<br />
Anne Francis interpreta Honey West,<br />
un detective privato al femminile con<br />
tanto di cintura nera di judo che eredita<br />
l’attività dopo la morte del padre. Sorta<br />
di James Bond in gonnella, la nostra<br />
si avvale di una variopinta galleria di<br />
gadget: tra di essi spicca il rossetto con<br />
la ricetrasmittente incorporata. John<br />
Ericson veste i panni di Sam Bolt, il<br />
suo assistente; Irene Hervey quelli di<br />
zia Meg; non manca un cucciolo di<br />
ocelot di nome Bruce. Il personaggio<br />
di Honey West era comparso per la prima<br />
volta in un episodio de La legge di<br />
Burke (prima versione), in onda in<br />
America il 21 aprile del 1965; la stessa<br />
Francis è tornata quale guest-star in<br />
una puntata del sequel del <strong>telefilm</strong> con<br />
Gene Barry il 21 gennaio 1994. Joseph<br />
Mullendore ricama di note jazz le indagini<br />
glamour della protagonista in una<br />
delle colonne sonore orchestrali più<br />
riuscite del periodo. Aaron Spelling è il<br />
produttore esecutivo di questo spin-off<br />
ideato da G.G. Fickling. Ida Lupino firma<br />
qualche episodio da regista. Per la<br />
sua interpretazione, Anne Francis ha<br />
vinto il Golden Globe nel 1966.<br />
Hooperman (Id.) Con: John Ritter,
Hopalong Cassidy<br />
Barbara Bosson, Clarence Felder, Felton<br />
Perry, Joseph Gian, Sydney Walsh,<br />
Alix Elias, Debrah Farentino, Dan<br />
Lauria. Produzione: Usa, 1987, poliziesco,<br />
colore (42/30’).<br />
Gli ideatori-produttori Steven Bochco<br />
e Terry Louise Fisher portano in scena<br />
le gesta tragicomiche del detective<br />
Harry Hooperman (John Ritter), poliziotto<br />
di San Francisco con cane a carico<br />
di nome Bijoux: lo eredita, insieme<br />
all’appartamento in cui vive, dalla proprietaria<br />
di casa, finita uccisa nel primo<br />
episodio. Nel corso delle indagini,<br />
il protagonista viene affiancato da: il<br />
capitano C.Z. Stern (interpretato da<br />
Barbara Bosson, la moglie di Bochco);<br />
l’ispettore Bobo Pritzger (Clarence<br />
Felder); l’ispettore Clarence McNeil<br />
(Felton Perry); il poliziotto gay Rick<br />
Silardi (Joseph Gian); il collega di<br />
quest’ultimo, Mo DeMott (Sydney<br />
Walsh), il quale tenta in continuazione<br />
di sedurre Silardi; il caporeparto Betty<br />
Bushkin (Alix Elias); Susan Smith<br />
(Debrah Farentino), la governante del<br />
palazzo di Hooperman con la quale il<br />
detective instaura una relazione. Poco<br />
incline a sfoderare la pistola, il nostro<br />
assomiglia al personaggio del tenente<br />
Goldblume di Hill Street giorno e notte<br />
(1981). Nel corso del <strong>telefilm</strong>, Susan<br />
rimane incinta ma lascia la città<br />
dopo l’aborto. Dan Lauria appare saltuariamente<br />
nei panni di Lou Stern, il<br />
marito di C.Z. Bijoux, un terrier Jack<br />
Russell, è “interpretato” da Britches.<br />
Mike Post compone la colonna sonora.<br />
Mark Hamill, il Luke Skywalker di<br />
Guerre stellari (1977), compare nei<br />
panni di un produttore; Norman Fell,<br />
già al fianco di Ritter in Tre cuori in affitto<br />
(1977), è tra le guest-stars nel ruolo<br />
di un ventriloquo.<br />
Hopalong Cassidy (Id.) Con: Wil<br />
416<br />
liam Boyd, Edgar Buchanan. Produzione:<br />
Usa, 1949, western, b/n (52/30’).<br />
Dopo aver interpretato il personaggio<br />
di Hopalong Cassidy in una serie di<br />
film western tra il ’35 e il ’48, William<br />
Boyd acquista i diritti del girato e lo fa<br />
diventare un serial che esordisce sulla<br />
NBC nel ’49. Il protagonista dai capelli<br />
grigi veste sempre di nero e cavalca<br />
uno stallone bianco di nome Topper;<br />
Edgar Buchanan interpreta Red Connors,<br />
il fedele compagno di avventure<br />
di “Hoppy” (come è stato soprannominato<br />
il cowboy in patria). La coppia di<br />
giustizieri ha come quartier generale<br />
un ranch a Crescent City. Topper è stato<br />
addestrato da Mike Nimeth, il quale<br />
aveva già lavorato con l’equino in alcune<br />
apparizioni circensi. Dave Kahn<br />
firma le musiche della colonna sonora.<br />
Il successo ottenuto dal serial ha “costretto”<br />
Boyd a risalire in sella per altri<br />
film, in onda in America nella stagione<br />
1951-’52.<br />
Hope & Gloria (Id.) Con: Cynthia<br />
Stevenson, Jessica Lundy, Enrico Colantoni,<br />
Alan Thicke, Robert Garrova,<br />
JoNell Kennedy. Produzione: Usa,<br />
1995, sit-com, colore (35/30’).<br />
La versione anni ’90 di Kate&Allie<br />
(ma anche, vagamente, del Mary Tyler<br />
Moore Show) vede la convivenza porta<br />
a porta di due vicine che diventano<br />
amiche e confidenti in uno stabile di<br />
Pittsburgh. Hope Davidson (Cynthia<br />
Stevenson) si è appena separata e lavora<br />
come produttrice di un talk-show<br />
su un’emittente locale; Gloria Utz<br />
(Jessica Lundy) è una sfrontata parrucchiera<br />
che si è separata due volte<br />
dallo stesso uomo e che ora ha trovato<br />
un posto, grazie ad Hope, nel suo stesso<br />
network. Enrico Colantoni interpreta<br />
Louis Utz, l’ex (bi) marito di<br />
Gloria; Alan Thicke veste i panni di
417 Horizon<br />
Dennis Dupree, lo stupido presentatore<br />
del programma di Channel 5 The<br />
Dennis Dupree Show; Robert Garrova<br />
è Sonny, il figlio di cinque anni di<br />
Louis e Gloria; JoNell Kennedy ha il<br />
ruolo di Sheryl, dello staff della trasmissione.<br />
Bill e Cherie Steinkellner<br />
firmano da ideatori e produttori esecutivi,<br />
in quest’ultima veste al fianco di<br />
Jeanette Collins e Mimi Friedman.<br />
Adam West e Burt Reynolds compaiono<br />
da guest-stars nei panni di sé<br />
stessi; Lisa Kudrow fa la sua sortita in<br />
un cameo nelle vesti di Phoebe Buffay,<br />
il personaggio già portato sui set<br />
di Innamorati pazzi (1992) e Friends<br />
(1994). La sit-com è andata in onda in<br />
Italia anche con il titolo di Una ragazza<br />
americana DOC.<br />
Horizon (Higher Ground) Con: Joe<br />
Lando, Hayden Christensen, Anne<br />
Marie Loder, Jim Byrnes, A.J. Cook,<br />
Kyle J. Downes, Kandyse McClure,<br />
Meghan Ory, Jewel Staite, Jorgito Vargas.<br />
Produzione: Usa, 2000, drammatico,<br />
colore (22/60’).<br />
Con il senno di poi, stupisce che una<br />
serie con due “figaccioni” come Joe<br />
Lando e Hayden Christensen non sia<br />
decollata. Il primo, reduce dall’exploit<br />
de La signora del West (1993), veste i<br />
panni di Peter Scarbrow, un ex manager<br />
di Wall Street caduto nella tossicodipendenza,<br />
divenuto poi il severo preside<br />
della Mount Horizon High<br />
School, una struttura scolastica che accoglie<br />
adolescenti da riportare sulla<br />
retta via o a cui tendere la mano, nella<br />
cornice <strong>dei</strong> paesaggi selvaggi e incontaminati<br />
del Pacific Northwest. Christensen,<br />
due anni prima di debuttare<br />
nella saga di Star Wars con la spada di<br />
Anakin Skywalker (ne L’attacco <strong>dei</strong><br />
cloni nel 2002 e ne La rivincita <strong>dei</strong> Sith<br />
nel 2005), ricopre il ruolo del ribelle<br />
sedicenne Scott Barringer, fuggito da<br />
un passato da dimenticare (la matrigna<br />
ha cercato di sedurlo). Tra gli altri personaggi<br />
che vogliono o devono rifarsi<br />
una vita all’Horizon: Sophie Becker<br />
(Anne Marie Loder), la quale ha conosciuto<br />
Scarbrow nei corsi di riabilitazione<br />
ed è diventata la sua assistente;<br />
Frank Markasian (Jim Byrnes), il fondatore<br />
della scuola, che ha perso il figlio<br />
a causa di un’overdose di eroina;<br />
la bionda Shelby Merrick (A.J. Cook),<br />
passata dalla droga alla prostituzione<br />
per cercare di cancellare dalla propria<br />
testa il ricordo degli abusi del patrigno;<br />
la riccia Ezra Friedkin (Kule J. Downes),<br />
anche lei con problemi di tossicodipendenza;<br />
Katherine Ann Cabot detta<br />
“Kat” (Kandyse McClure), una ragazza<br />
nera senza autostima cresciuta<br />
da una famiglia di bianchi; Juliette<br />
“Jules” Waybourne (Meghan Ory), in<br />
bilico tra la bulimia e le automutilazioni;<br />
Daisy Lipenowski (Jewel Staite),<br />
vittima a sua volta di abusi e divenuta<br />
per reazione sempre più scontrosa e intrattabile;<br />
Augusto “Auggie” Ciceros<br />
(Jorgito Vargas), di origini latinoamericane,<br />
è rimasto invischiato in un giro<br />
di gang dalle pistole facili. La vetta<br />
della serie – in tutti i sensi – si raggiunge<br />
con le scalate che Scarbrow impone<br />
ai suoi allievi, tanto per cavare fuori da<br />
loro quell’altruismo e quel gioco di<br />
squadra che non hanno mai conosciuto.<br />
Alla fine, quello che ne esce meglio<br />
è lo stesso Peter: nell’ultima puntata<br />
chiede la mano di Sophie, non per avere<br />
aiuto ma per portarla all’altare. Gli<br />
illustri critici televisivi Timbroks ed<br />
Earle Marsh hanno definito la serie<br />
“un Dawson’s Creek nella foresta”. Gli<br />
ideatori Michael Braverman e Matthew<br />
Hastings firmano altresì da produttori<br />
esecutivi, in quest’ultima veste in<br />
compagnia dello stesso Joe Lando, di
Ho sposato tutta la famiglia<br />
Douglas Schwartz e Harold Tichenor.<br />
Hastings è anche autore del tema musicale,<br />
mentre i Ferocious Fish curano<br />
una colonna sonora ricca di assoli di<br />
chitarra elettrica. Gli splendidi paesaggi<br />
sono stati ripresi nella regione canadese<br />
della British Columbia, nei dintorni<br />
di Vancouver.<br />
Ho sposato tutta la famiglia (Ich<br />
Heirate eine Familie) Con: Peter<br />
Weck, Thekla Carola Wied, Julia Biedermann,<br />
Timmo Niesner, Tarek<br />
Helmy. Produzione: Germania, 1983,<br />
drammatico, colore (17/30’).<br />
Thekla Carola Wied interpreta Angelika<br />
Graf detta “Angie”, una donna divorziata<br />
che vive con i figli Tanjia (Julia<br />
Biedermann), Markus (Timmo<br />
Niesner) e Tom (Tarek Helmy). La<br />
donna si divide tra la vecchia e piccola<br />
casa dove abita e la boutique di moda<br />
dove lavora. Il cambio di marcia avviene<br />
quando a una festa Angie conosce<br />
casualmente Werner Schumann<br />
(Peter Weck): i due iniziano a frequentarsi<br />
fin quando lei decide di trasferirsi<br />
a casa di lui con i tre figli. La vita ordinata<br />
e regolare da scapolo di Werner<br />
subisce una sorta di rivoluzione… Peter<br />
Weck è anche il regista della serie.<br />
Hot Bet Con: Marc Gellard, Cristina<br />
Rinaldi, Christine Angelheart. Produzione:<br />
Italia, 1991, avventura/erotico,<br />
colore (5/30’).<br />
Dopo il successo – più d’immagine<br />
che di ascolti e critiche – di Valentina<br />
(1989), aridaje con l’erotismo soft all’italiana.<br />
Il giornalista inglese Michael<br />
Cassidy (Marc Gellard) si trasferisce<br />
a Roma e si abbandona alla “dolce<br />
vita” lungo un jet set popolato da<br />
modelle e viveur tiratardi. Nonostante<br />
l’amore per la bella Loretta (Cristina<br />
Rinaldi), l’uomo che usa più il pene<br />
418<br />
che la penna passa da un’avventura a<br />
un’altra; ma un giorno incontra la<br />
splendida dottoressa Susan Spencer<br />
(Christine Angelheart), una psicologa<br />
con la quale si finge addirittura impotente<br />
pur di rendersi interessante ai<br />
suoi occhi (e non solo a quelli). Tra le<br />
guest-stars discinte appare Veronika<br />
Logan. Una delle attrici che ha partecipato<br />
al <strong>telefilm</strong> non ha mai ammesso di<br />
avervi partecipato ma non vi diremo<br />
chi sia.<br />
Hotel (Id.) Con: James Brolin, Anne<br />
Baxter, Connie Sellecca, Shea Farrell,<br />
Nathan Cook, Heidi Bohay, Michael<br />
Spound, Shari Belafonte-Harper,<br />
Efrem Zimbalist jr., Michelle Phillips,<br />
Valerie Landsburg, Susan Walters, Ty<br />
Miller. Produzione: Usa, 1983, drammatico,<br />
colore (114/60’; 1/120’).<br />
Così gira il mondo, come le porte girevoli<br />
del St. Gregory Hotel di San Francisco.<br />
Il produttore esecutivo Aaron<br />
Spelling trasferisce sulla terraferma le<br />
storie parallele di Love Boat dotandole<br />
di maggior credibilità nonostante gli<br />
immancabili happy end. Il serial è tratto<br />
dal popolare romanzo omonimo di<br />
Arthur Hailey, già trasposto in fiction<br />
nel film del 1967 Intrighi al Grand<br />
Hotel. Sotto gli occhi del direttore Peter<br />
McDermott (James Brolin), al ritmo<br />
delle musiche di Henry Mancini,<br />
ne succedono di tutti i colori: nelle<br />
stanze dell’albergo si consumano<br />
drammi e gioie che il più delle volte<br />
coinvolgono anche il personale di servizio,<br />
il quale deve fare gli straordinari<br />
per rimettere le cose a posto. Tra gli altri:<br />
la vice-direttrice Christine Francis<br />
(Connie Sellecca), destinata a intrecciare<br />
una relazione sentimentale con<br />
McDermott; Mark Danning (Shea<br />
Farrell), a capo dell’accoglienza clienti;<br />
il capo della sicurezza Billy Griffin
419 Hotel Alexandria<br />
(Nathan Cook), un ex truffatore; la receptionist<br />
Megan Kendall (Heidi<br />
Bohay); il nuovo marito di quest’ultima,<br />
il fattorino Dave Kendall (Michael<br />
Spound); la direttrice del banco<br />
informazioni, Julie Gillette (interpretata<br />
da Shari Belafonte-Harper, la figlia<br />
di Harry Belafonte). Il serial doveva<br />
lanciare l’esordio televisivo di Bette<br />
Davis nel ruolo della proprietaria,<br />
Laura Trent, ma per problemi di salute<br />
la diva partecipò soltanto alla puntatapilota.<br />
Il suo posto venne preso, per<br />
ironia della sorte, da Anne Baxter, che<br />
conosceva fin troppo bene la Davis:<br />
nel 1950, nel film Eva contro Eva,<br />
erano state l’una contro l’altra per<br />
contendersi gli applausi sul palcoscenico;<br />
la Baxter interpreta così Victoria<br />
Cabot, la cognata della Trent che<br />
dirige l’hotel in sua assenza; nel dicembre<br />
del 1985 l’attrice morì prematuramente<br />
(e con lei Victoria); un<br />
ritratto del suo personaggio venne appeso<br />
come tributo su una delle pareti<br />
del St. Gregory; nel testamento la Cabot<br />
lasciava il 51% dell’albergo a Mc-<br />
Dermott – il quale nomina direttrice<br />
Christine Francis e vice di quest’ultima<br />
Megan Kendall – mentre il 49%<br />
andava alla famiglia. Da quel punto in<br />
poi le storie virano verso la lotta di<br />
potere che gravita attorno all’albergo:<br />
esordiscono in scena i personaggi di<br />
Charles Cabot (Efrem Zimbalist jr.)<br />
ed Elisabeth Bradshaw Cabot (Michelle<br />
Phillips), la nuova concierge; a<br />
loro si aggiungono, nella stagione finale,<br />
quelli di Cheryl Dolan (Valerie<br />
Landsburg), addetta alla reception;<br />
della collega di bancone Ryan Thomas<br />
(Susan Walters); del nuovo fattorino<br />
Eric Lloyd (Ty Miller). Sul set<br />
scoppiò l’amore tra la coppia Heidi<br />
Bohay-Michael Spound, che si sposò<br />
nel 1988. Douglas S. Cramer è il pro<br />
duttore esecutivo che affianca Spelling.<br />
Oltre a comporre la colonna sonora,<br />
Henry Mancini firma altresì il<br />
tema musicale. Ginger Rogers, Elizabeth<br />
Taylor, Heather Locklear, Robert<br />
Vaughn, Ron Ely, Martin Landau, Lorenzo<br />
Lamas, Vera Miles, Bo<br />
Hopkins, Shelley Winters, Beverly<br />
Garland, Alec Baldwin, Patrick Macnee,<br />
Marion Ross, Tom Bosley, George<br />
Clooney, Sarah Jessica Parker, Lola<br />
Falana, Bianca Jagger, Kim Delaney,<br />
Johnny Depp, Martin Balsam,<br />
Tippi Hedren e la figlia del produttore,<br />
Tori Spelling, compaiono quali gueststars.<br />
Gli esterni della serie sono stati<br />
girati al Fairmont Hotel di San Francisco.<br />
Hotel Alexandria (Id.) Con: interpreti<br />
vari. Produzione: Italia/Usa,<br />
1998, drammatico, colore (6/60’).<br />
Nato come progetto sperimentale di<br />
fiction tra il Vecchio e il Nuovo Continente,<br />
come collaborazione tra Rai e<br />
indipendenti americani, tra due autori<br />
con esperienze completamente diverse,<br />
il serial è costituito da sei episodi<br />
autonomi tutti ambientati nell’albergo<br />
decaduto di Los Angeles del titolo,<br />
divenuto celebre negli anni ’20 per<br />
aver ospitato divi del muto come<br />
Charlie Chaplin e Rodolfo Valentino.<br />
Le sei puntate, scritte, dirette e prodotte<br />
a quattro mani dall’italiano Andrea<br />
Barzini e dall’americano James<br />
Merendino, raccontano temi scottanti<br />
della cronaca sociale americana: dall’amore<br />
inter-razziale allo strozzinaggio,<br />
dall’emarginazione ai pericoli di<br />
Internet, dal giornalismo-spettacolo<br />
all’immigrazione clandestina. Nel<br />
corso della serie si succedono i volti<br />
noti di Valeria Golino, Giuliana De<br />
Sio, Stefano Dionisi, Yvonne Sciò,<br />
James Duvall e Carla Gugino.
Hotel della bella Marianna, L’<br />
Hotel della bella Marianna, L’<br />
(Hotel “Zur schönen Marianne”)<br />
Con: Nadja Tiller, Kurt Buecheler.<br />
Produzione: Germania, 1977, drammatico,<br />
colore (14/30’).<br />
È il seguito della serie del 1974 Die<br />
schönen Marianne (inedita in Italia),<br />
ambientata nello stesso hotel di Amburgo<br />
che ora viene gestito, tra problemi<br />
economici e debiti ingenti, da Marianne<br />
Schindler (Nadja Tiller) e dal<br />
marito Robert (Kurt Buecheler). La<br />
coppia affronta piccole storie quotidiane,<br />
come quando rinviene un trovatello<br />
sulla porta dell’albergo o quando un<br />
cliente deruba gli altri ospiti e accusa il<br />
personale di servizio. L’ipoteca sull’hotel<br />
diventa alla fine insostenibile: i<br />
due vendono l’immobile e lasciano la<br />
città; Robert decide di separarsi ma il<br />
carattere forte di Marianne rimetterà le<br />
cose a posto. La serie è prodotta dalla<br />
ARD.<br />
Houston Knights – Due duri da<br />
brivido (Houston Knights) Con: Michael<br />
Paré, Michael Beck, Robyn<br />
Douglass, James Crittenden, Brian<br />
Mitchell, Efrain Figuerroa, Nancy<br />
Everhard, Madlyn Rhue, John Hancock,<br />
D. Franki Horner. Produzione:<br />
Usa, 1987, poliziesco, colore (31/60’).<br />
Gli Starsky & Hutch degli anni ’80<br />
sgommano per le strade di Houston<br />
con lo stesso fracasso <strong>dei</strong> colleghi di<br />
Los Angeles ma con meno street-appeal.<br />
Il sergente Joey La Fiamma (Michael<br />
Paré) – un cognome, un programma<br />
– si è trasferito da Chicago<br />
dopo aver combinato casini a non finire<br />
e con una schiera di “picciotti” alle<br />
calcagna; il nuovo collega è il parigrado<br />
Levon Lundy (Michael Beck), che<br />
con la calma da bradipo è il suo esatto<br />
opposto. Nonostante si scontrino sui<br />
metodi, i due poliziotti mostrano di ri<br />
420<br />
spettarsi profondamente. Tra coloro<br />
che gravitano al distretto: il tenente<br />
Joanne Beaumont (Robyn Douglass),<br />
il superiore della coppia protagonista;<br />
i sergenti Joe-Bill McCandless (James<br />
Crittenden), Nat Holliday (Brian Mitchell),<br />
Estaban Gutierrez (Efrain Figuerroa),<br />
la sexy agente Carol (soprannominata<br />
in originale “Legs”, ovvero<br />
“gambe”, interpretata da Nancy<br />
Everhard) e la disabile Annie (Madlyn<br />
Rhue), finita su una sedia a rotelle dopo<br />
che le hanno sparato in pattuglia alcuni<br />
anni prima. Clarence “Chicken”<br />
(John Hancock), gestore del locale<br />
preferito dai protagonisti quando non<br />
sono in servizio, funge altresì da informatore<br />
sulle “soffiate” più fresche della<br />
città. Nel poco tempo libero, Lundy<br />
frequenta la vedova Jamie Kincaid (D.<br />
Franki Horner), con figlia dodicenne a<br />
carico e il fantasma del marito poliziotto<br />
ucciso durante una ronda ancora nell’armadio.<br />
Il produttore esecutivo Jay<br />
Bernstein firma altresì da ideatore, in<br />
quest’ultima veste insieme a Michael<br />
Butler. LeVar Burton (Star Trek – The<br />
Next generation) e Daniel McVicar<br />
(Beautiful) compaiono da guest-stars.<br />
Houston Pronto Soccorso (Cutter<br />
to Houston) Con: Jim Metzler,Alec<br />
Baldwin, Shelley Hack, K Callan, Susan<br />
Styles. Produzione: Usa, 1983,<br />
medico, colore (9/60’).<br />
La serie è ambientata nella cittadina di<br />
Cutter, nel Texas, a un’ora di volo e a<br />
60 miglia da Houston con i suoi 5231<br />
abitanti. Qui, al Cutter Community<br />
Hospital, lavorano tre medici con differenti<br />
personalità e aspirazioni: il dottor<br />
Andy Fenton (Jim Metzler), un medico<br />
generico cresciuto professionalmente<br />
in provincia; il dottor Hal Wexler<br />
(Alec Baldwin), che ha accettato di<br />
vestire il camice in quell’ospedale do
421 Hudson Street<br />
po essere rimasto coinvolto in uno<br />
scandalo metropolitano (ha prescritto<br />
illegalmente alcune medicine); la chirurgo<br />
Beth Gilbert (Shelley Hack), relegata<br />
a Cutter dai suoi superiori di<br />
Houston “per imparare il senso della<br />
responsabilità”. Tra gli altri personaggi<br />
ricorrenti, quelli delle infermiere<br />
Connie (K Callan) e Patty (Susan Styles).<br />
Il serial prodotto da Michael Rhodes<br />
ha registrato gli ascolti più bassi<br />
per la CBS nella stagione 1983-1984.<br />
Le musiche sono firmate da J.A.C.<br />
Redford.<br />
Huckleberry Finn e i suoi amici<br />
(Huckleberry Finn and His Friends)<br />
Con: Ian Tracey, Sammy Snyders, Blu<br />
Mankuma, Holly Findlady, Brigitte<br />
Horney. Produzione: Canada/Germania,<br />
1979, avventura, colore (26/30’).<br />
Le classiche avventure di Huckleberry<br />
Finn, memorabile eroe letterario nato<br />
dalla penna di Mark Twain, trovano la<br />
loro traduzione televisiva nel 1979 in<br />
un serial prodotto a metà tra Germania<br />
e Canada. Il protagonista ha il volto di<br />
Ian Tracey. Tra coloro che lo affiancano<br />
compare anche Tom Sawyer (Sammy<br />
Snyders); tra gli altri, Jim (Blu Mankuma)<br />
e Becky Thatcher (Holly Findlady).<br />
Brigitte Horney interpreta la zia<br />
di Huckleberry. Il poker di produttori<br />
esecutivi è formato da Thomas Wagner,<br />
Herb Perdum, Robert Stabler e James<br />
Westwell. Ted Ottley compone la musica<br />
originale del <strong>telefilm</strong> girato interamente<br />
a Vancouver, in Canada. In originale<br />
il serial ha avuto anche il titolo di<br />
Mark Twain Theatre, mentre in Germania<br />
è passato con Die abenteuer von<br />
Tom Sawyer und Huckleberry Finn. Il<br />
personaggio nato letterariamente nel<br />
1884 aveva già un volto nel 1960: quello<br />
di Tony Randall nel film di Michael<br />
Curtiz Le avventure di Huck Finn.<br />
Hudson Street (A.E.S. Hudson<br />
Street) Con: Gregory Sierra, Allan<br />
Miller, Stefan Gierasch, Ray Stewart,<br />
Rosana Soto, Susan Peretz, Ralph<br />
Manza, Bill Cort. Produzione: Usa,<br />
1978, sit-com/medico, colore (5/30’).<br />
Creata dallo stesso team di Barney<br />
Miller (1975), questa sit-com medica<br />
vede protagonista Gregory Sierra, già<br />
tra i volti della serie di tre anni prima:<br />
egli interpreta il dottor Antonio<br />
“Tony” Menzies, uno <strong>dei</strong> tanti lunatici<br />
in corsia al pronto soccorso di un ospedale<br />
di New York situato in Hudson<br />
Street. Al suo fianco, il dottor Glick<br />
(Allan Miller), lo psichiatra che, visto<br />
il personale medico e il livello <strong>dei</strong> pazienti,<br />
risulta sempre utile; J. Powell<br />
Karbo (Stefan Gierasch), il burocratico<br />
amministratore dell’ospedale; le<br />
infermiere Newton (Ray Stewart), dichiaratamente<br />
omosessuale e Rosa<br />
(Rosana Soto), incinta dell’ottavo figlio;<br />
Foshko (Susan Peretz) e Stanke<br />
(Ralph Manza), rispettivamente autista<br />
e paramedico dell’ambulanza; il<br />
dottor Jerry Mackler (Bill Cort), medico<br />
interno. La sigla A.E.S. del titolo<br />
originale sta per Adult Emergency<br />
Services. Danny Arnold, Tony<br />
Sheehan e Chris Hayward sono gli<br />
ideatori della serie; Arnold, che firma<br />
altresì da produttore esecutivo, rispolvererà<br />
l’idea di una sit-com medica in<br />
un ospedale di Hudson Street in Stat<br />
(1991, inedita in Italia). Jack Elliott e<br />
Allyn Ferguson sono gli autori della<br />
colonna sonora.<br />
Hudson Street (Id.) Con: Tony Danza,<br />
Lori Loughlin, Jerry Adler, Christine<br />
Dunford, Tom Gallop, Jeffrey Anderson-Gunter,<br />
Frankie J. Galasso,<br />
Shareen Mitchell. Produzione: Usa,<br />
1995, sit-com, colore (22/30’).<br />
Sit-com di coppia in cui il poliziotto
Hunger, The 422<br />
divorziato Tony Canetti (Tony Danza)<br />
intreccia una relazione con Melanie<br />
Clifford (Lori Loughlin), reporter di<br />
un giornale liberal che è stata assegnata<br />
alla cronaca nera. Jerry Adler interpreta<br />
il tenente Al Teischer, il superiore<br />
di Canetti; Christine Dunford e Tom<br />
Gallop sono rispettivamente gli agenti<br />
Kirby McIntire e Regelski; Jeffrey Anderson-Gunter<br />
è Winston Silvira, il cameriere<br />
giamaicano del ristorante frequentato<br />
dalla coppia protagonista che<br />
in seguito diventa un poliziotto “infiltrato”;<br />
Frankie J. Galasso veste i panni<br />
di Mickey, il figlio di Tony; Shareen<br />
Mitchell ricopre il ruolo di Lucy, l’ex<br />
moglie del poliziotto. Danza, che interpreta<br />
il suo terzo personaggio di nome<br />
Tony dopo Taxi e Who’s the Boss, è<br />
altresì impegnato come produttore esecutivo<br />
in compagnia di Randi<br />
Mayem Singer, il quale è nel contempo<br />
l’ideatore del <strong>telefilm</strong>. Lori Loughlin<br />
e il suo personaggio abbandonano<br />
il set a metà serial. Jonathan Wolff è<br />
autore della colonna sonora. Sebbene<br />
la serie sia ambientata a Hoboken nel<br />
New Jersey, città natale di Frank Sinatra,<br />
le riprese sono state effettuate a<br />
Culver City, in California.<br />
Hunger, The (Id.) Con: Terence<br />
Stamp, David Bowie; interpreti vari.<br />
Produzione: Usa/Canada/Gran Bretagna,<br />
1997, thriller/erotico, colore<br />
(44/30’).<br />
Eros e thanatos nella serie-remake del<br />
film dra-cult Miriam si sveglia a mezzanotte<br />
(1986): il regista di allora, Tony<br />
Scott, firma da produttore esecutivo insieme<br />
al più noto fratello Ridley una<br />
compilation di storie sospese tra il brivido<br />
e l’erotismo. Terence Stamp introduce<br />
le puntate della prima stagione, in<br />
cui emerge che i vampiri sono esseri<br />
estremamente sensuali; David Bowie,<br />
che della pellicola era protagonista insieme<br />
a Catherine Deneuve e Susan Sarandon,<br />
fa da trait d’union quale presentatore<br />
delle storie del secondo ciclo.<br />
Tra le guest-stars che impreziosiscono<br />
la serie: Giovanni Ribisi, Eric Roberts,<br />
Jennifer Beals, Giannina Facio (moglie<br />
di Ridley Scott). Tra i registi si notano<br />
Russell Mulcahy e Jake Scott (fratello<br />
di Tony e Ridley). Oltre ai due fratelli<br />
Scott, la produzione è curata da Jeff Fazio,<br />
Bruce Moccia, Paul E. Painter e<br />
Robin Spry. Una schiera di musicisti si<br />
alterna alla colonna sonora: Nick<br />
Amour, Andy Carroll, Michelle Curran,<br />
Michael Hewer, FM Le Sieur, Will<br />
Parnell, The Tiger Lillies, John Waddell.<br />
Le riprese sono state effettuate tra<br />
Londra e Montreal.<br />
Hunter (Id.) Con: James Franciscus,<br />
Linda Evans, Ralph Bellamy. Produzione:<br />
Usa, 1977, spionaggio, colore<br />
(13/60’).<br />
Dopo l’omonimo del 1952, si tratta del<br />
secondo <strong>telefilm</strong> con questo nome in<br />
onda sulla CBS, prima dell’Hunter interpretato<br />
da Fred Dryer sulla NBC. James<br />
Franciscus veste i panni di James<br />
Hunter, il proprietario di un negozio di<br />
libri di Santa Monica che viene assoldato<br />
da una squadra speciale governativa<br />
impegnata in casi di spionaggio.<br />
Tra gli altri personaggi ricorrenti della<br />
serie compaiono la partner-modella<br />
Marty Shaw (Linda Evans) e Mr. Baker<br />
(Ralph Bellamy), il capo di Hunter. Il<br />
<strong>telefilm</strong> è creato da William Blinn. Philip<br />
Capice e Lee Rich sono i produttori<br />
esecutivi della serie. La colonna sonora<br />
è composta da Richard Shores. In Italia<br />
il serial è andato in onda anche con il titolo<br />
di Agente speciale Hunter.<br />
Hunter (Id.) Con: Fred Dryer, Stepfa
423 Hustle – I signori della truffa<br />
nie Kramer, Darlanne Flugel, Lauren<br />
Lane, Courtney Barilla, Arthur Rosenberg,<br />
John Amos, Bruce Davison,<br />
Charles Hallahan, James Whitmore jr.,<br />
Garrett Morris. Produzione: Usa, 1984,<br />
poliziesco, colore (153/60’; 3/120’).<br />
Si tratta della terza serie americana con<br />
lo stesso titolo: già nel 1952 e nel 1977<br />
la CBS trasmetteva due <strong>telefilm</strong> dallo<br />
stesso nome, entrambi di spionaggio.<br />
L’Hunter anni ’80, quello della NBC firmato<br />
da Stephen J. Cannell, vede protagonista<br />
il sergente di polizia Rick Hunter,<br />
interpretato dall’ex giocatore di<br />
football Fred Dryer. Al suo fianco nelle<br />
indagini lungo le strade di Los Angeles<br />
c’è il sergente Dee Dee McCall (Stepfanie<br />
Kramer). Originariamente i due<br />
protagonisti formano una coppia di detective<br />
che affronta i casi a muso duro<br />
nei sobborghi della città, raggiungendo<br />
i colpevoli con metodi non sempre ortodossi.<br />
Nella seconda stagione, dopo<br />
aver sfiorato la chiusura per la concorrenza<br />
di Dallas, il serial cambia faccia<br />
grazie al nuovo produttore esecutivo<br />
Roy Huggins (che aveva già collaborato<br />
con Cannell in Agenzia Rockford dal<br />
1974): le investigazioni si spostano nei<br />
quartieri alti, i profili di Hunter e Mc-<br />
Call si smussano e la loro relazione<br />
prende piede. Dopo sei cicli la Kramer<br />
annunciò di voler lasciare il set per intraprendere<br />
la carriera musicale: Mc-<br />
Call si sposa in una puntata speciale e<br />
lascia la polizia. Joanne Malinski (Darlanne<br />
Flugel) diventa la nuova partner<br />
di Hunter, subito sostituita dal sergente<br />
Chris Novak (Lauren Lane); Courtney<br />
Barilla interpreta Allison, la giovane figlia<br />
di quest’ultima. Tra gli altri personaggi<br />
ricorrenti del serial: i capitani Lester<br />
Cain (Arthur Rosenberg), Dolan<br />
(John Amos), Wyler (Bruce Davison) e<br />
Charlie Devane (Charles Hallahan),<br />
che si susseguono a capo di Hunter; il<br />
sergente Bernie Terwilliger (James<br />
Whitmore jr.); l’informatore Sporty James<br />
(Garrett Morris). La musica è firmata<br />
dalla premiata ditta Mike Post-Pete<br />
Carpenter, che già aveva lavorato insieme<br />
a Cannell in Agenzia Rockford.Il<br />
serial vanta una schiera di produttori<br />
esecutivi: oltre allo stesso Dryer e a<br />
Stephen J. Cannell, George Geiger,<br />
Frank Lupo, Roy Huggins e Lawrence<br />
Kubik. Tra i cameo, si segnalano quelli<br />
di George Clooney, Chaka Khan, Dennis<br />
Franz, Robert Englund, Dennis Farina,<br />
Kabir Bedi, Brent Spiner, Gary Sinise,<br />
Erik Estrada e Robert Vaughn.<br />
Dryer compare dietro la macchina da<br />
presa in un episodio. Nel 1995 e nel<br />
2002 sono stati realizzati due film-tv<br />
con protagonista la coppia Dryer-Hallahan;<br />
nel 2003 è stata la volta della pellicola<br />
televisiva, prologo di una miniserie<br />
di 5 episodi prodotta nello stesso<br />
anno, in cui al fianco di Hunter ritorna<br />
Dee Dee McCall.<br />
Hustle – I signori della truffa (Hustle)<br />
Con: Adrian Lester, Robert Vaughn,<br />
Robert Glenister, Jaime Murray,<br />
Marc Warren. Produzione: Gran Bretagna,<br />
2004, poliziesco, colore<br />
(12/60’).<br />
SUPERCULT<br />
Questa perla di <strong>telefilm</strong> è comparsa all’improvviso<br />
sugli schermi italiani senza<br />
alcuna promozione: forse lo si teneva<br />
in cassaforte temendo un furto... Eppure<br />
si tratta del “colpo” più brillante<br />
che la fiction “di rapina” abbia compiuto<br />
recentemente, anche più di Ocean’s<br />
Eleven (2001) di Steven Soderbergh, il<br />
film che ha rinfrescato il genere. In<br />
realtà, la serie in questione è una sorta di<br />
rivisitazione al fulmicotone de La stangata<br />
(1971), impreziosita da una sceneggiatura<br />
vibrante e da una parure di<br />
genialate (di sceneggiatura, di regia e di
Hyperion Bay<br />
stile), che solo una mente criminale inglese<br />
poteva concepire, come quella<br />
che vede i protagonisti rivolgersi al telespettatore<br />
guardando direttamente in<br />
camera, mentre la scena alle loro spalle<br />
cade nel buio. Al centro delle vicende<br />
c’è un gruppo di truffatori che rubano<br />
solo a chi se lo merita: il capobanda di<br />
colore è l’affascinante Mickey Stone<br />
detto “Bricks” (Adrian Lester), mago<br />
assoluto delle truffe, il quale concepisce<br />
i colpi come opere d’arte; appena uscito<br />
di prigione, rimette insieme la banda:<br />
Albert Stroller (Robert Vaughn) è il veterano<br />
del gruppo e il mentore di<br />
Mickey; tra un party nell’alta società e<br />
un bicchiere di champagne, individua i<br />
polli miliardari da spennare, avendo cura<br />
che abbiano – oltre che soldi e diamanti<br />
in cassaforte – tali scheletri nell’armadio<br />
da indurli a pensarci una dozzina<br />
di volte prima di denunciare la rapina<br />
subita. Ash Morgan (Robert Glenister)<br />
è il tecnico di turno che compie i<br />
sopralluoghi e studia le possibili vie di<br />
fuga (all’inizio spillava soldi alle compagnie<br />
di assicurazione piombando davanti<br />
alle vetture in corsa, fingendo<br />
traumi ossei che in realtà vantava già<br />
prima). La bellissima e determinata<br />
Stacie Monroe (Jaime Murray), a metà<br />
strada tra la Emma Peel di Agente speciale<br />
(1961) e la Eva Kant di Diabolik,<br />
usa il fascino come una chiave inglese e<br />
si cala spesso nel ruolo dell’esca che arpiona<br />
i... boccaloni. L’ultimo arrivato è<br />
il giovane sbruffone Danny Blue (Marc<br />
Warren), che da scaltro borseggiatore<br />
vuole fare il salto di qualità: chiede a<br />
“Bricks” di prendere lezioni, non sapendo<br />
di entrare a far parte di una gang<br />
dai solidi principi etici e morali. L’idea<br />
della serie è venuta al regista Bharat<br />
Nalluri sul set del <strong>telefilm</strong> inglese di<br />
spionaggio Spooks (2002, inedito in Ita<br />
424<br />
lia) ed è stata subito supportata dal produttore<br />
esecutivo Jane Featherstone<br />
che ha coinvolto anche Tony Jordan.<br />
Simon Rogers compone sia la colonna<br />
sonora che il tema musicale. La regia,<br />
che mutua il linguaggio <strong>dei</strong> videoclip,<br />
è affidata, oltre che a Nalluri, a Robert<br />
Bailey e Minkie Spiro. Le riprese in<br />
esterni sono state tutte effettuate per le<br />
strade più trendy di Londra oppure in<br />
aree lontane dall’abituale flusso turistico.<br />
Hyperion Bay (Id.) Con: Mark-Paul<br />
Gosselaar, Dylan Neal, Raymond J.<br />
Barry, Christina Moore, Sydney Penny,<br />
Bart Johnson, Chaka Forman, Carmen<br />
Electra, Cassidy Rae. Produzione: Usa,<br />
1998, drammatico, colore (17/60’).<br />
La premessa per raccontare un coacervo<br />
di legami, intrighi e passioni è quella<br />
di un uomo di successo, Dennis<br />
Sweeny (Mark-Paul Gosselaar), che<br />
torna nella sua città natale per risollevarne<br />
le sorti. In realtà rispolvera antichi<br />
dissapori e passioni mai sopite: tra<br />
coloro che ne rimangono coinvolti, il<br />
fratello più grande Nick (Dylan Neal),<br />
Frank e Amy Sweeney (interpretati rispettivamente<br />
da Raymond J. Barry e<br />
Christina Moore), Jennifer Ward (Sydney<br />
Penny), Nelson Tucker (Bart Johnson),<br />
Marcus (Chaka Forman), la sexy<br />
Sarah Hicks (Carmen Electra), Trudy<br />
Carson (Cassidy Rae). Hyperion Bay è<br />
sulla costa californiana. La serie è ideata<br />
da Joseph Dougherty, impegnato anche<br />
nelle vesti di produttore esecutivo<br />
insieme a Frank South. Se la colonna<br />
sonora è composta da Michael Tavera,<br />
la canzone-tema – “Hard Times Come<br />
Easy” – è firmata da Richie Sambora e<br />
Richie Supa, mentre nel corso delle<br />
puntate si ascolta “I Will Wait” degli<br />
Hootie and the Blowfish.
Immortale, L’ (The Immortal) Con:<br />
Christopher George, David Brian,<br />
Don Knight. Produzione: Usa, 1970,<br />
avventura/fantastico, colore (15/60’).<br />
Una sorta di Highlander ante-litteram<br />
è al centro di un serial che si ispira vagamente<br />
a un romanzo di James Gunn<br />
(The Immortals). Il protagonista, Ben<br />
Richards (Christopher George), è un<br />
pilota automobilistico che un giorno<br />
scopre che il suo sangue contiene certi<br />
miracolosi anticorpi che lo rendono<br />
immortale. Il suo scopo diventa quello<br />
di ritrovare il fratello Jason, misteriosamente<br />
scomparso, per capire se anch’egli<br />
è dotato dello stesso gruppo<br />
sanguigno. Tra gli altri personaggi ricorrenti:<br />
Arthur Maitland (David<br />
Brian), un riccone che cerca Richards<br />
dopo la scoperta del segreto di lunga<br />
vita e Fletcher (Don Knight), l’uomo<br />
incaricato da Maitland di trovare l’immortale.<br />
Antony Wilson è il produttore<br />
esecutivo della serie ideata da Robert<br />
Specht, anticipata da un film-tv interpretato<br />
sempre da George nel 1969 e<br />
seguita da una rivisitazione omonima<br />
nel 2000. La colonna sonora è composta<br />
da Dominic Frontiere.<br />
Impareggiabile giudice Franklin,<br />
L’ (The Tony Randall Show) Con:<br />
Tony Randall, Devon Scott, Penny<br />
Peyser, Brad Savage, Allyn Ann<br />
McLerie, Barney Martin, Zane Lasky,<br />
Hans Conried, Diana Muldaur, Rachel<br />
Roberts. Produzione: Usa, 1976, sitcom,<br />
colore (44/30’).<br />
Tony Randall interpreta Walter Franklin,<br />
un giudice della Corte Suprema<br />
che vive e lavora a Philadelphia. Sebbene<br />
sia vedovo, il protagonista non è<br />
mai solo: può infatti contare sull’affetto<br />
<strong>dei</strong> figli Roberta (interpretata dapprima<br />
da Devon Scott, quindi da<br />
Penny Peyser) e Oliver (Brad Savage);<br />
sul lavoro si imbatte nella compassata<br />
segretaria Janet Reubner (Allyn Ann<br />
McLerie), lo stenografo ed ex poliziotto<br />
Jack Terwilliger (Barney Martin),<br />
l’aggressivo cancelliere Mario Lanza<br />
(Zane Lasky), che nella seconda stagione<br />
diventa accusatore. Sempre nel<br />
secondo ciclo, Hans Conried entra in<br />
scena nei panni di Ryan Franklin, il padre<br />
del giudice; Diana Muldaur fa battere<br />
il cuore del protagonista nella toga<br />
del giudice Eleanor Hooper. Rachel<br />
Roberts, nel ruolo della governante<br />
Bonnie McClennan, completa il cast<br />
della sit-com ideata e prodotta da Tom<br />
Patchett e Jay Tarses. Le musiche sono<br />
di Patrick Williams, già dietro le note<br />
di Mary Tyler Moore e Lou Grant: egli<br />
è altresì il compositore preferito dalla<br />
MTM, la casa di produzione del serial.<br />
Michael Keaton compare in un cameo.<br />
Impareggiabile Glynis, L’ (Glynis)<br />
Con: Glynis Johns, Keith Andes,<br />
George Mathews. Produzione: Usa,<br />
1963, sit-com, b/n (14/30’).<br />
Una scrittrice ha l’hobby delle indagini<br />
poliziesche: Glynis Johns interpreta<br />
Glynis Granville, una sorta di “signora<br />
in giallo anni ’60”. Volenti o nolenti,
Inafferrabile Rainer, L’<br />
vengono coinvolti nei casi da risolvere<br />
il marito procuratore Keith Granville<br />
(Keith Andes) e Chick Rogers (George<br />
Mathews), un poliziotto in pensione<br />
che aiuta di tanto in tanto la protagonista.<br />
Glynis è una sorta di Agatha Christie<br />
senza una rotella: conserva una<br />
cuffia per la doccia in automobile,<br />
compra solo pigiami con tre righe al<br />
marito per paura che ingrassi, mentre<br />
quando lo deve svegliare usa la frase<br />
magica “caro, farai tardi alla tua partita<br />
di golf!”; il posto preferito dove trova<br />
ispirazione per i suoi libri è la vasca da<br />
bagno della casa di San Diego. La produzione<br />
è firmata da Jess Oppenheimer<br />
e Edward Feldman per Desilu.<br />
George Duning è l’autore del tema<br />
musicale.<br />
Inafferrabile Rainer, L’ (Rainer;<br />
L’inafferrabile Rainer) Con: Louis<br />
Velle, Sabine Azéma. Produzione: Italia/Francia/Spagna/Svizzera/Lussemburgo,<br />
1979, avventura/poliziesco, colore<br />
(8/60’).<br />
Sulle orme di Arsenio Lupin, anche<br />
l’imprendibile Rainer, interpretato da<br />
Louis Velle, ruba e inganna solo chi se<br />
lo merita. Ricercato dalla polizia di<br />
mezza Europa – non per niente si tratta<br />
di una coproduzione europea – il protagonista<br />
è un maestro di travestimenti<br />
e un genio del crimine. Nel corso delle<br />
avventure lo affianca moralmente a distanza<br />
Lorenza (Sabine Azéma). Philippe<br />
Baraduc firma da produttore esecutivo.<br />
Claude Bolling è l’autore della<br />
colonna sonora.<br />
Inafferrabili, Gli (The Rogues) Con:<br />
David Niven, Charles Boyer, Gig<br />
Young, Gladys Cooper, John Williams,<br />
Robert Coote. Produzione: Usa,<br />
1964, avventura, b/n (30/60’).<br />
Una famiglia di ladri alla Arsenio Lu<br />
426<br />
pin che truffano i truffatori e imbrogliano<br />
gli imbroglioni, il cui motto di<br />
vita è “l’onore prima dell’onestà”. Il<br />
successo della serie giallo-rosa, vincitrice<br />
del Golden Globe nel ’65, va cercato<br />
nella bravura <strong>dei</strong> tre protagonisti,<br />
che donano al serial tutta la loro verve<br />
di attori da sophisticated-comedy. Il<br />
serial cerca di proporre una comicità<br />
anglo-american-francese: David Niven<br />
è l’inglese Alexander “Alec” Fleming,<br />
con il quale si rapportano tutti i<br />
personaggi del serial; Charles Boyer<br />
veste i panni di Marcel St. Clair, il cugino<br />
francese di Alec; Gig Young interpreta<br />
Tony Fleming, il cugino americano.<br />
Tra gli altri protagonisti:<br />
Gladys Cooper è Margaret, la zia di<br />
Alec; John Williams interpreta l’ispettore<br />
Briscoe di Scotland Yard; Robert<br />
Coote è Timmy Fleming, un cugino inglese.<br />
La serie è ideata da Collier<br />
Young. La colonna sonora è composta<br />
da Nelson Riddle (in molti hanno notato<br />
alcune assonanze con le sue note in<br />
Batman, il <strong>telefilm</strong> del quale ha firmato<br />
il pentagramma due anni dopo). Tra<br />
le guest-stars: Walter Matthau, Telly<br />
Savalas, Ida Lupino e Raquel Welch.<br />
Firma il tutto la Four Star Productions.<br />
In casa Lawrence (Family) Con:<br />
Sada Thompson, James Broderick,<br />
Elaine Heilveil, Meredith Baxter Birney,<br />
Gary Frank, Jeff Maitland, Quinn<br />
Cummings, Kristy McNichol. Produzione:<br />
Usa, 1976, drammatico, colore<br />
(86/60’).<br />
Quella che in origine doveva essere<br />
una mini-serie in sei puntate divenne<br />
un serial a tutti gli effetti dopo l’ottimo<br />
gradimento ricevuto all’indomani della<br />
trasmissione sull’ABC. La storia è<br />
quella di una famiglia medio-borghese<br />
residente a Pasadena, in California. Ne<br />
fanno parte: Douglas Lawrence (Ja
427 Inchieste del Commissario Maigret, Le<br />
mes Broderick), avvocato; sua moglie<br />
Kate (Sada Thompson), mamma sensibile<br />
nei confronti <strong>dei</strong> tre figli; Nancy<br />
(interpretata dapprima da Elaine Heilveil,<br />
poi da Meredith Baxter Birney),<br />
divorziata con un figlio a carico; Willie<br />
(Gary Frank), aspirante scrittore;<br />
Buddy (Kristy McNichol, che per questo<br />
ruolo ha vinto due Emmy Awards),<br />
con tutti i problemi della sua adolescenza.<br />
Le aspirazioni, le difficoltà, le<br />
gioie e i rapporti interpersonali di ciascun<br />
componente vengono analizzati<br />
puntata dopo puntata, anticipando la<br />
tendenza di molti <strong>telefilm</strong> anni ’80.<br />
Non per niente il produttore esecutivo<br />
è Aaron Spelling, che riprenderà il<br />
plot, aggiustandolo e attualizzandolo,<br />
in serie quali Beverly Hills e Melrose<br />
Place; Leonard Goldberg e Mike Nichols<br />
firmano da produttori al fianco<br />
di Spelling. John Rubinstein, che compare<br />
nei panni di Jeff Maitland, l’ex<br />
marito di Nancy, che la donna ha scoperto<br />
a letto con l’amante, firma le musiche<br />
del serial ideato da Jay Presson<br />
Allen. Nelle ultime puntate i Lawrence<br />
adottano l’orfana undicenne Annie<br />
Cooper, interpretata da Quinn Cummings.<br />
Helen Hunt compare in un cameo.<br />
Inchiesta a quattro mani (Un Juge,<br />
un Flic) Con: Michel Duchaussoy,<br />
Pierre Santini, Michèle André, Laurent<br />
de Bonna, Jean Lanier, Simone<br />
Rieutor, Juliette Robichez, Cyrille<br />
Brisse. Produzione: Francia/Belgio/-<br />
Svizzera, 1977, poliziesco, colore<br />
(12/60’).<br />
Il giudice Walder de Neuville (Michel<br />
Duchaussoy) e il commissario Villequier<br />
(Pierre Santini) uniscono le forze<br />
all’interno del SILI (Service d’Information<br />
et de Liaison Interministériel), un<br />
dipartimento della cancelleria che in<br />
daga sulle truffe e i crimini d’alto rango.<br />
La forza del serial ideato da Henri<br />
Viard sta nel rapporto conflittuale che<br />
si instaura tra i due uomini di legge: aristocratico<br />
e raffinato il giudice, di più<br />
modeste origini il poliziotto. Intorno ai<br />
due protagonisti gravitano le rispettive<br />
famiglie: la signora de Neuville (Michèle<br />
André), il figlio della coppia<br />
(Laurent de Bonna), il padre di Walder<br />
(Jean Lanier); la signora Villequier (Simone<br />
Rieutor), la figlia (Juliette Robichez)<br />
e il figlio (Cyrille Brisse) del<br />
commissario. La colonna sonora è<br />
composta da Georges Garvarentz.<br />
Inchieste del Commissario Maigret,<br />
Le (Le nuove inchieste del Commissario<br />
Maigret) Con: Gino Cervi,<br />
Andreina Pagnani. Produzione: Italia,<br />
1964, poliziesco, b/n (16/60’).<br />
SUPERCULT<br />
Nonostante l’accento emiliano, Gino<br />
Cervi si cala perfettamente nei panni<br />
del commissario Maigret, nato nel<br />
1929 dai romanzi dello scrittore francese<br />
Georges Simenon. Pipa in bocca,<br />
bretelle e gilet, amante del buon<br />
vino, modi bruschi sul lavoro e pudicamente<br />
tenero nei rapporti coniugali<br />
con la moglie Louise, interpretata da<br />
Andreina Pagnani, l’attore bolognese<br />
si è immedesimato talmente nella figura<br />
dell’ispettore parigino che lo<br />
stesso Simenon esclamò “è veramente<br />
il mio Maigret”; Cervi ribatté che<br />
“con questo poliziotto nato in provincia<br />
sento di condividere molte cose”:<br />
il commissario è in effetti un medioborghese<br />
dai gusti semplici e genuini<br />
originario di Saint-Fiacre sur Matignon.<br />
Tra i volti che si susseguono<br />
nel corso <strong>dei</strong> quattro cicli della serie:<br />
Franco Volpi, Oreste Lionello, Ugo<br />
Pagliai, Daniele Tedeschi, Gian Maria<br />
Volonté, Loretta Goggi, Gianni
Inchieste dell’ispettore Lavardin, Le<br />
Garko, Leopoldo Trieste, Andrea<br />
Checchi, Leopoldo Mastelloni. Gli<br />
episodi del serial si sono sempre piazzati<br />
tra i dieci programmi più visti<br />
dell’anno. All’epoca delle riprese<br />
Cervi aveva 63 anni, mentre la carta<br />
d’identità del detective <strong>dei</strong> romanzi<br />
ne segnava 45: una tintura a capelli e<br />
barba coprì la differenza d’età. La regia<br />
è firmata da Mario Landi. La riduzione<br />
televisiva è curata da Diego<br />
Fabbri e Romildo Craveri. Il secondo<br />
ciclo della serie è andato in onda con<br />
il titolo de Le nuove inchieste del<br />
Commissario Maigret. Nel 1967, nel<br />
bel mezzo del successo televisivo, la<br />
coppia Cervi-Landi ha portato l’ispettore<br />
francese sul grande schermo<br />
con Maigret a Pigalle, versione cinematografica<br />
di un episodio a sua volta<br />
tratto da Maigret al night club di Simenon.<br />
Inchieste dell’ispettore Lavardin,<br />
Le (Les dossiers de l’Inspecteur<br />
Lavardin) Con: Jean Poiret. Produzione:<br />
Francia, 1988, poliziesco, colore<br />
(4/90’).<br />
Dopo i film Una morte di troppo<br />
(1984) e Ispettore Lavardin (1986), il<br />
personaggio ideato da Dominique<br />
Roulet e diretto da Claude Chabrol approda<br />
in televisione con la stessa intenzione:<br />
smascherare i delitti morali<br />
della piccola borghesia di provincia.<br />
Jean Poiret passa con disinvoltura dal<br />
grande al piccolo schermo nei panni di<br />
Jean Lavardin, detective dai metodi<br />
poco ortodossi. Chabrol firma la regia<br />
e la sceneggiatura. Michel Portal è<br />
l’autore della colonna sonora. Maria<br />
de Me<strong>dei</strong>ros e Bruno Cremer compaiono<br />
da guest-stars.<br />
Inchieste di Boston Blackie, Le<br />
(Boston Blackie) Con: Kent Taylor,<br />
428<br />
Lois Collier, Frank Orth. Produzione:<br />
Usa, 1951, poliziesco, b/n (58/30’).<br />
“Nemico di coloro che lo fanno diventare<br />
nemico, amico di coloro che non<br />
hanno amici”: questo il motto di Boston<br />
Blackie (Kent Taylor), in lotta perenne<br />
per la giustizia. Insieme all’amica Mary<br />
Wesley (Lois Collier) e al cane Whitey,<br />
Blackie risolve molti crimini prima della<br />
polizia di Los Angeles. Frank Orth<br />
interpreta l’ispettore Faraday. Prodotto<br />
dalla Ziv Tv, il <strong>telefilm</strong> anni ’50 segue a<br />
ruota il successo di una serie di film con<br />
Chester Morris nei panni di Blackie girati<br />
negli anni Quaranta e di una traduzione<br />
radiofonica nel 1940. In realtà<br />
Boston è nato dalla penna di Jack Boyle<br />
sulle pagine di “Cosmopolitan” nei primi<br />
anni del 1900 (anche se il protagonista<br />
potrebbe trarre origine da Blackie<br />
Daw, un elegante truffatore al centro di<br />
alcuni romanzi di George Randolph<br />
Chester scritti nel 1908).<br />
Inchieste di Padre Dowling, Le<br />
(Father Dowling Mysteries) Con: Tom<br />
Bosley, Tracy Nelson, Mary Wickers,<br />
James Stephens, Regina Krueger. Produzione:<br />
Usa, 1989, poliziesco, colore<br />
(45/60).<br />
Un prete con l’hobby delle indagini e il<br />
vizio della curiosità è al centro della<br />
serie che porta in televisione la figura<br />
di Padre Dowling, nato dalla penna di<br />
Ralph McInerny. Tom Bosley (Happy<br />
Days) presta il volto a Frank Dowling,<br />
un pastore della chiesa di St. Michael’s<br />
Parish di Chicago che tra una Messa e<br />
l’altra indaga su crimini e misfatti. Sorella<br />
Stephanie (Tracy Nelson) alterna<br />
al rosario la lente d’ingrandimento nei<br />
panni dell’assistente del prete-detective;<br />
Marie Gillespie (Mary Wickers) è<br />
la massaia di turno; Padre Philip Prestwick<br />
(James Stephens) viene scelto<br />
dal vescovo per controllare la doppia
429 Incredibile Hulk, L’<br />
attività dell’investigatore con la tonaca;<br />
il sergente Clancy (Regina Krueger),<br />
ammanetta i colpevoli scovati dal<br />
prete detective. Dean Hargrove – altresì<br />
ideatore insieme a Joel Steiger – e<br />
Fred Silverman formano la coppia di<br />
produttori esecutivi; Richard DeBenedictis<br />
compone il tema musicale.<br />
Incredibile Hulk, L’ (The Incredible<br />
Hulk) Con: Bill Bixby, Lou Ferrigno,<br />
Jack Colvin. Produzione: Usa, 1978,<br />
avventura/fantastico, colore (83/60’;<br />
3/120’).<br />
COTTO<br />
Il dottor David Bruce Banner (Bill<br />
Bixby) fa la gioia <strong>dei</strong> sarti della zona:<br />
tutte le volte che si arrabbia si trasforma<br />
in Hulk (interpretato da Lou Ferrigno,<br />
già Mr. America), un mostro dalla<br />
pelle verde e dalla forza fisica dirompente<br />
che prima di entrare in azione si<br />
straccia le vesti diventate bermuda e<br />
camicie per poppanti. Il fumetto Marvel<br />
Comics della premiata ditta Stan<br />
Lee-Jack Kirby, pubblicato per la prima<br />
volta nel maggio del ’62, diventa<br />
<strong>telefilm</strong> partendo dai medesimi antefatti<br />
(gli stessi di molti super-eroi): lo<br />
scienziato investito da radiazioni che<br />
gli fanno subire una mutazione. La polemica<br />
antimilitaristica delle strips<br />
viene tuttavia stemperata: l’eroe in<br />
questione viene lanciato contro i malviventi<br />
e le ingiustizie di fine anni ’70.<br />
Al bando anche i personaggi che circondavano<br />
Hulk nei fumetti (l’amico<br />
Rick Jones, la compagna Betsy Ross e<br />
il generale Talbot), alla stessa stregua<br />
<strong>dei</strong> super cattivi che avevano reso Batman<br />
(1966) ancora più camp. Jack<br />
Colvin interpreta Jack McGee, il reporter<br />
del “National Register” che crede<br />
Hulk un assassino, che nutre <strong>dei</strong> sospetti<br />
sulla doppia identità del dottor<br />
Banner ma non ha alcuna prova per di<br />
mostrarlo. Gli zompi al ralenti dell’omone<br />
verde sono assai simili a quelli<br />
de La donna bionica (1976): non è un<br />
caso che il produttore esecutivo, Kenneth<br />
Johnson, sia lo stesso per entrambi<br />
i serial. “Non volevamo tradurre in<br />
tv l’ennesimo fumetto – ha spiegato<br />
Johnson – abbiamo piuttosto messo<br />
l’accento sulle problematiche psicologiche<br />
della doppia identità alla Dottor<br />
Jekyll e Mr. Hyde”. Lo schema della<br />
serie è preso in prestito dal <strong>telefilm</strong> Il<br />
fuggiasco (1963): anche Banner-Hulk<br />
sono in fuga (da McGee), in ogni episodio<br />
aiutano qualcuno in difficoltà<br />
(così come il dottor Kimble), sanno<br />
che la loro salvezza dipende da una<br />
strada alternativa (in questo caso una<br />
sostanza che riesca a controllare gli<br />
impulsi del protagonista, mentre Kimble<br />
per scagionarsi dall’accusa di uxoricidio<br />
doveva trovare il vero assassinio).<br />
Colvin e Bixby sono altresì registi<br />
di qualche puntata. Joe Harnell<br />
compone la colonna sonora. Sebbene<br />
nel <strong>telefilm</strong> il super-eroe non pronunci<br />
alcuna parola, Hulk avrebbe dovuto<br />
parlare in alcuni spot inglesi, salvo essere<br />
fermato in extremis dall’Universal<br />
“con il fine di non rovinare la sua<br />
immagine” (al posto della sua voce<br />
vennero inseriti <strong>dei</strong> sottotitoli). Tra le<br />
guest-stars di passaggio si riconoscono<br />
Sherman Hemsley e Kim Cattrall.<br />
Se il comunicato stampa dell’MCA recitava<br />
che “la serie vuole trattare filosoficamente<br />
un punto mai raggiunto:<br />
la difficoltà dell’uomo nel controllare i<br />
demoni dell’anima”, il quotidiano inglese<br />
“The Sun” gli rispose per le rime<br />
nel 1978: “non sembrava possibile che<br />
potesse esistere una fiction più stupida<br />
de L’uomo di Atlantide, invece...”.<br />
Nello stesso anno della fine della serie<br />
– nel 1992 – l’NBC ha prodotto una versione<br />
a cartoni animati; il serial conta
Incredibile Michael, L’<br />
tuttavia tre film-Tv sucessivi al “the<br />
end”: nel 1988 (in cui il nostro incontra<br />
il collega super-eroe Thor), nel 1989<br />
(questa volta il gigante verde s’imbatte<br />
in Daredevil) e nel 1990 (nel quale si<br />
ipotizza la morte di Hulk con l’idea di<br />
farlo risorgere in un sucessivo tv-movie<br />
che non si è mai girato per via della<br />
scomparsa di Bill Bixby); nell’estate<br />
del 2003 il super-eroe di Stan Lee é<br />
zompato sul grande schermo con il<br />
volto di Eric Bana, davanti alla cinepresa<br />
di Ang Lee.<br />
Incredibile Michael, L’ (Now and<br />
again) Con: Eric Close, Dennis Haysbert,<br />
Margaret Colin, Heather Matarazzo,<br />
John Goodman. Produzione:<br />
Usa, 1999, poliziesco/fantastico, colore<br />
(22/60’).<br />
Quando l’assicuratore newyorkese<br />
Michael Wiseman (John Goodman) è<br />
ridotto in fin di vita per un incidente<br />
nella metropolitana, accetta che prima<br />
di morire il suo cervello venga impiantato<br />
nel corpo di un agente segreto del<br />
governo (Eric Close), biogeneticamente<br />
costruito in laboratorio dal dottor<br />
Theodore Morris (Dennis Haysbert).<br />
Ma c’è una clausola da rispettare:<br />
Michael non potrà più avere contatti<br />
con le persone che ama – l’adorata<br />
moglie Lisa (Margaret Colin) e la figlia<br />
adolescente Heather (Heather Matarazzo)<br />
– a meno di mettere a rischio<br />
la loro vita. L’ideatore Glenn Gordon<br />
Caron, produttore esecutivo insieme a<br />
Ronald L. Schwary, è altresì sceneggiatore<br />
e regista saltuario. La serie, che<br />
mischia romanticherie alla Ghost con<br />
spunti da biogenetica futuristica degne<br />
de L’uomo da sei milioni di dollari e<br />
Robocop, ha vinto 3 Saturn Awards –<br />
gli Oscar della fantascienza – nel<br />
2000. Douglas J. Cuomo compone la<br />
colonna sonora. Tra i super-poteri<br />
430<br />
sfoggiati dal cyber Michael: può trattenere<br />
il respiro per 6 minuti e 11 secondi,<br />
piegare mitragliatrici a mani<br />
nude, sollevare le persone con un solo<br />
dito. Il suo tallone di Achille (la sua<br />
kriptonite...) è l’esposizione ai flash<br />
luminosi che se si succedono con una<br />
certa frequenza rischiano di farlo cadere<br />
in coma. Inutile dire che il protagonista<br />
alla fine cede ai sentimenti e<br />
tenta di riallacciare i rapporti con moglie<br />
e figlia diventando il loro angelo<br />
custode.<br />
Indagini di Miss Sophie, Le<br />
(Sophie – Schlauer als die Polizei;<br />
Miss Sophie’s instinct) Con: Enzi Fuchs,<br />
Jörg Hube, Martin Benrath. Produzione:<br />
Germania, 1997, poliziesco,<br />
colore (13/60’; 1/90’).<br />
Curiosa serie tedesca che innesta indagini<br />
e atmosfere tipicamente British<br />
nella ricerca della verità: Miss Sophie<br />
Mayerhofer (Enzi Fuchs), dopo aver<br />
trascorso 25 anni in Inghilterra, torna a<br />
Regensburg, la sua città natale in Baviera.<br />
In seguito alla morte del padre,<br />
la donna comincia a fare domande<br />
supportata da quell’intuito degno di<br />
Miss Marple che le fa dubitare della<br />
presunta morte naturale del genitore.<br />
L’attività investigatrice di Sophie<br />
scombussola le carte dell’ispettore di<br />
polizia Ludwig Mayerhof (Jörg Hube),<br />
il fratello della protagonista che<br />
non sembra gradire molto che il salotto<br />
di casa sua si sia trasformato in una<br />
sorta di succursale di Scotland Yard.<br />
Al fianco della nostra si schiera anche<br />
Padre Anselm (Martin Benrath), il<br />
quale analizza con minuzia gli indizi<br />
lasciati sui luoghi <strong>dei</strong> delitti. La detective<br />
in gonnella è nata dalla penna della<br />
scrittrice Irene Rodrian. La serie è<br />
prodotta da Neue Deutsche Filmgesellschaft<br />
per SAT 1.
431 Indirizzo permanente<br />
Indagini pericolose (Bodies of Evidence)<br />
Con: Lee Horsley, George<br />
Clooney, Al Fann, Francis X. Mc-<br />
Carthy, Kate McNeil, Michele Scarabelli,<br />
Lorraine Toussaint, Leslie Jordan.<br />
Produzione: Usa, 1992, poliziesco,<br />
colore (15/60’).<br />
Le indagini pericolose sono quelle di<br />
cui si occupa la Squadra Omicidi della<br />
Metropolitan Police Force. Ne fanno<br />
parte il tenente veterano Ben Carroll<br />
(Lee Horsley), i detective Ryan Walker<br />
(George Clooney) e Walt Stratton (Al<br />
Fann), il sergente Tim Houghton<br />
(Francis X. McCarthy) e la figlia di<br />
quest’ultimo, la detective Nora Houghton<br />
(Kate McNeil), la new entry del<br />
gruppo. Fanno da contorno: la giornalista<br />
televisiva Holly Bennett (Michele<br />
Scarabelli); la patologa di turno, la<br />
dottoressa Mary Rocket (Lorraine<br />
Toussaint); Lemar (Leslie Jordan), addetto<br />
al laboratorio. Ciascuno <strong>dei</strong> protagonisti<br />
viene ritratto con evidenti<br />
problemi e sacrifici personali causati<br />
dal lavoro: Carroll con l’ex moglie e<br />
l’accudimento del figlio; Walker si dimostra<br />
troppo coinvolto nei casi che<br />
affronta; Nora è alquanto insicura e indecisa<br />
sul suo futuro in polizia. David<br />
Jacobs è il produttore esecutivo della<br />
serie che ha il ritmo delle musiche di<br />
Christopher Klatman; Jacobs è altresì<br />
l’ideatore al fianco di James L.<br />
Conway. Denise Richards è tra le guest-stars.<br />
Indirizzo permanente (77 Sunset<br />
Strip) Con: Efrem Zimbalist jr., Roger<br />
Smith, Edd Byrnes, Troy Donahue,<br />
Jacqueline Beer, Louis Quinn, Byron<br />
Keith, Richard Long, Joan Staley. Produzione:<br />
Usa, 1958, poliziesco, b/n<br />
206/60’).<br />
Stu Bailey (Efrem Zimbalist jr.) e Jeff<br />
Spencer (Roger Smith) sono una cop<br />
pia di detective privati che hanno sede<br />
al 77 di Sunset Strip a Hollywood.<br />
Edd Byrnes interpreta Gerald Lloyd<br />
Kookson III detto Kookie, un posteggiatore<br />
dalla parlantina sciolta: il suo<br />
personaggio non doveva originariamente<br />
occupare un ruolo fisso, ma le<br />
reazioni del pubblico americano (soprattutto<br />
tra le teenagers) costrinsero i<br />
produttori a donargli un profilo di primo<br />
piano. Mentre nel 1959 Byrnes,<br />
sull’onda della popolarità, registrava<br />
un disco con Connie Stevens (Kookie,<br />
Kookie: Lend Me Your Comb), Troy<br />
Donahue lo sostituì nei panni del parcheggiatore<br />
di turno. Tra gli altri coprotagonisti<br />
del serial: la centralinista<br />
Suzanne Fabray (interpretata da Jacqueline<br />
Beer, Miss Francia 1954),<br />
l’allibratore e confidente Roscoe<br />
(Louis Quinn), il tenente di Los Angeles<br />
Gilmore (Byron Keith). Richard<br />
Long entra in scena con il distintivo<br />
del detective Rex Randolph<br />
(Long aveva debuttato in questo ruolo<br />
nel serial, inedito in Italia, Bourbon<br />
Street Beat), per poi assumere l’identità<br />
di J.R. Hale, il nuovo sorvegliante<br />
del parcheggio che infarcisce<br />
le frasi di abbreviazioni. Dopo alcune<br />
stagioni tutto il cast viene rinnovato<br />
tranne Zimbalist: egli è ancora Stu<br />
Bailey ma non più al 77 di Sunset<br />
Strip, cancellando in un sol colpo le<br />
certezze del titolo originale e di quello<br />
italiano. Joan Staley è Hannah, la<br />
nuova segretaria. Al posto del familiare<br />
schiocco di dita che caratterizzava<br />
il tema musicale composto da<br />
Mack David e Jerry Livingston (77<br />
Sunset Strip), la serie acquista un<br />
nuova colonna sonora (New Sunset)<br />
composta da Bob Thomson. Nel corso<br />
degli anni si succedono alla produzione,<br />
in ordine di apparizione, Roy<br />
Huggins, Howie Horwitz e William
In due si ama meglio<br />
Conrad, quest’ultimo in procinto di<br />
interpretare Cannon. William T. Orr<br />
firma da produttore esecutivo insieme<br />
all’emergete Jack Webb. Zimbalist<br />
aveva originariamente vestito i<br />
panni di Bailey in un episodio di Conflict,<br />
una serie antologica della Warner<br />
Brothers del 1956. Tra le gueststars<br />
del <strong>telefilm</strong>: Elizabeth Montgomery<br />
(Vita da strega), Lee Van Cleef,<br />
Adam West, James Garner, Roger<br />
Moore, Telly Savalas, Peter Lorre,<br />
William Shatner, DeForest Kelley,<br />
Barbara Bain, Joseph Cotten, Bruce<br />
Dern e, in più di una puntata, Mary<br />
Tyler Moore. La serie ha vinto un<br />
Golden Globe nel 1960 quale miglior<br />
serial dell’anno.<br />
In due si ama meglio (A Fine Romance)<br />
Con: Margaret Whitton, Christopher<br />
Cazenove, Dinah Lenney, Kevin<br />
Moore, Ernie Sabella. Produzione:<br />
Usa, 1989, avventura/commedia, colore<br />
(12/60’).<br />
Lanciata in America come un ritorno<br />
alle commedie demenziali degli anni<br />
’40 (screwball comedy), questa ambiziosa<br />
serie comico-avventurosa si<br />
classificò negli ascolti oltre il centesimo<br />
posto, forse anche perché contrapposta<br />
dalla ABC a I Robinson. Girato in<br />
Europa, il serial vede protagonisti<br />
Margaret Whitton e Christopher Cazenove<br />
nei panni, rispettivamente, di<br />
Louisa Phillips e Michael Trent, una<br />
coppia divorziata che presenta uno<br />
show televisivo in giro per il mondo<br />
(in originale è intitolato Ticket to Ride).<br />
Tra gli altri protagonisti del <strong>telefilm</strong>:<br />
Dinah Lenney interpreta Friday,<br />
Kevin Moore è Miles, Ernie Sabella<br />
entra nella parte di George. Sebbene la<br />
serie abbia ricevuto ottime critiche la<br />
ABC l’ha trasmessa per sole otto settimane.<br />
Anthony Andrews ha interpre<br />
432<br />
tato Trent nella puntata-pilota (mai andata<br />
in onda). James C. Hart firma da<br />
produttore. Il set si sposta da Parigi a<br />
Budapest, da Dublino a Malta.<br />
In due s’indaga meglio (Agatha<br />
Christie’s Partners in crime) Con: James<br />
Warwick, Francesca Annis,<br />
Arthur Cox. Produzione: Gran Bretagna,<br />
1980, poliziesco, colore (10/60’;<br />
1/120’).<br />
Tratta da alcuni romanzi brevi di<br />
Agatha Christie, la serie racconta le indagini<br />
a braccetto di Tommy e Tuppence<br />
Beresford (interpretati rispettivamente<br />
da James Warwick e Francesca<br />
Annis), coniugi molto British e assai<br />
benestanti che negli anni ’20 danno<br />
una mano a Scotland Yard tanto per<br />
scacciare la noia. Lei amante <strong>dei</strong> cappelli,<br />
lui affascinante con immancabile<br />
papillon: insieme acciuffano i colpevoli<br />
senza spettinarsi più di tanto.<br />
Arthur Cox veste l’impermeabile dell’ispettore<br />
Marriott. Jack Williams firma<br />
da produttore. Joseph Horovitz è il<br />
curatore della colonna sonora. Dopo il<br />
successo del serial, nel 1982 è stato girata<br />
una puntata-speciale – intitolata in<br />
originale The secret adversary – in cui<br />
si svela come si siano conosciuti i Beresford<br />
e come abbiano unito le forze<br />
per risolvere intrighi gialli.<br />
Infallibili tre, Gli (The New Avengers)<br />
Con: Patrick Macnee, Joanna<br />
Lumley, Gareth Hunt. Produzione:<br />
Gran Bretagna/Francia/Canada, 1976,<br />
avventura/spionaggio, colore (26/60’).<br />
Dieci anni dopo, il seguito ideale di<br />
Agente speciale riaccende i riflettori<br />
sulle avventure di John Steed (Patrick<br />
Macnee). La spia che al posto di pistole<br />
o fucili preferisce bombetta e ombrello<br />
viene affiancata questa volta da<br />
due giovani colleghi: Purdey (Joanna
433 In famiglia e con gli amici<br />
Lumley) e Gambit (Gareth Hunt). La<br />
prima, un’ex ballerina con i capelli a<br />
caschetto, mulina le gambe alla stessa<br />
stregua di Emma Peel e Tara King; il<br />
secondo, con un look alla James Bond,<br />
è un ex mercenario esperto di armi e<br />
Kung fu. Lo spin-off offre sempre trame<br />
a sfondo spionistico, ma meno surreali<br />
e “ai confini della realtà” rispetto<br />
alla serie originaria. Peter Cushing, già<br />
guest-star della serie-madre, regala un<br />
cameo anche in questo serial. Tre episodi<br />
sono girati in Francia, quattro in<br />
Canada. Produce il tutto la premiata<br />
coppia Brian Clemens-Albert Fennell,<br />
la stessa di Agente Speciale (1961). E<br />
proprio alla serie-madre si rifanno alcuni<br />
episodi che vedono il ritorno <strong>dei</strong><br />
Cibernauti o il nuovo battito d’ali degli<br />
uomini-uccelli. In Italia alcune puntate<br />
sono state trasmesse con il titolo Sempre<br />
tre, sempre infallibili. In America il<br />
<strong>telefilm</strong>, che ha debuttato nel 1978, è<br />
stato relegato in orari notturni in quanto<br />
considerato troppo violento. Nel secondo<br />
episodio, L’ultimo <strong>dei</strong> cibernauti,<br />
si rivedono gli androidi che avevano<br />
caratterizzato due avventure di<br />
Agente Speciale; in K come Killer (prima<br />
parte) si rifà viva l’indimenticata<br />
Emma Peel (ma solo grazie all’uso di<br />
filmati scartati dal serial originale).<br />
Mentre la relazione che si instaura tra<br />
Steed e Purdey ricorda da vicino quella<br />
tra il primo ed Emma Peel, l’innesto<br />
del giovane terzo incomodo (Gambit)<br />
relega la spia con la bombetta a un ruolo<br />
di tutor che ha deluso i fans. Come<br />
in Agente Speciale, bisogna aprire una<br />
parentesi sui veicoli impiegati dai protagonisti:<br />
Steed opta per una Jaguar<br />
coupé verde oliva; Purdey per una<br />
gialla MGBSport, quando non sfreccia<br />
in sella a una Triumph TR7 o a due<br />
Honda; Gambit è al volante di una rossa<br />
Jaguar XJS; il terzetto si muove prin<br />
cipalmente a bordo di una spaziosa<br />
Range Rover (se è bianca è di Gambit,<br />
se è verde appartiene a Steed). Laurie<br />
Johnson compone la colonna sonora.<br />
In famiglia e con gli amici (Thirtysomething)<br />
Con: Mel Harris, Ken<br />
Olin, Timothy Busfield, Patricia Wetting,<br />
Polly Draper, Melanie Mayron,<br />
Peter Horton, Jade Mortimer, Brittany<br />
Craven, Lacey Craven, Luke Rossi,<br />
Jordana “Bink” Shapiro, Lindsay Riddell.<br />
Produzione: Usa, 1987, drammatico,<br />
colore (85/60’).<br />
Una serie drammatica sui cosiddetti<br />
baby-boomers, rivolta ai baby-boomers<br />
e ideata da due baby-boomers, Ed<br />
Zwick e Marshall Herskovitz, già autori<br />
del serial In casa Lawrence (1976). Al<br />
contrario del <strong>telefilm</strong> precedente, incentrato<br />
sulle vicissitudini quotidiane<br />
di una famiglia medio-borghese, qui sono<br />
protagoniste le vicende di alcuni<br />
amici trentenni di lunga data abitanti a<br />
Philadelphia (la città di Zwick e Herskovitz):<br />
due coppie e tre single. Tra di<br />
loro: Hope Murdoch (Mel Harris), moglie<br />
e mamma che ha messo da parte la<br />
sua carriera da scrittrice freelance per<br />
crescere un figlio; il marito pubblicitario<br />
Michael Steadman (Ken Olin); Elliot<br />
Weston (Timothy Busfield), socio<br />
d’affari di Mike; Nancy (Patricia Wetting,<br />
la moglie di Ken Olin), la consorte<br />
di Elliot; Ellyn Warren (Polly Draper),<br />
la miglior amica di Hope nonché amministratrice<br />
municipale; la fotografa Melissa<br />
Steadman (Melanie Mayron), cugina<br />
di Michael; l’insegnante di college<br />
Gary Shepherd (Peter Horton). Tra le figure<br />
che gravitano attorno ai protagonisti:<br />
Jane (interpretata in successione da<br />
Jade Mortimer, Brittany e Lacey Craven),<br />
la giovane figlia di Michael e Hope;<br />
Ethan (Luke Rossi), il figlio di<br />
Nancy ed Elliot; Brittany (che ha il vol
Infermiere a Los Angeles<br />
to dapprima di Jordana “Bink” Shapiro,<br />
in seguito di Lindsay Riddell). Ottimamente<br />
accolta dalla critica americana,<br />
vincitrice di 13 Emmy Awards, 2 DGA<br />
Awards, 2 Golden Globes, 3 Humanitas<br />
Prizes, un GLAAD Media Award e un Television<br />
Critics Association Award, la<br />
serie ha diviso il pubblico: chi l’ha lodata<br />
incondizionatamente e chi l’ha evitata<br />
per l’eccessiva verbosità. Tra i momenti<br />
salienti del serial: la fine del matrimonio<br />
tra Elliot e Nancy, l’imprevisto<br />
fallimento dell’attività di Michael<br />
ed Elliot, la morte del padre di Michael,<br />
la battaglia di Nancy contro il<br />
tumore alle ovaie, la morte di Gary in<br />
un incidente stradale mentre sta andando<br />
a visitare la moglie in ospedale.<br />
I toni drammatici sono smorzati da alcuni<br />
episodi umoristici, come quello in<br />
cui Hope e Michael decidono di concedersi<br />
una serata da single, o altri di pura<br />
fantasia, come quello in bianco e nero<br />
in cui si fa il verso al Dick Van Dyke<br />
(1961). Edward Zwick, Marshall Herskovitz,<br />
Ken Olin, Melanie Mayron,<br />
Peter Horton e Mel Harris compaiono<br />
saltuariamente anche dietro la macchina<br />
da presa. La coppia Zwick-Herskovitz<br />
è impegnata inoltre nella produzione<br />
(il secondo firma da produttore esecutivo).<br />
Il tema musicale eseguito da<br />
una chitarra acustica è composto da<br />
Snuffy Walden e Stewart Levin. Brad<br />
Pitt, Marg Helgenberger, Angela Bassett<br />
e Patricia Arquette sono tra le gueststars<br />
della serie; l’ideatore-produttore<br />
Marshall Herskovitz compare in una<br />
puntata nei panni di un consulente matrimoniale.<br />
Nel 2001 è stato girato uno<br />
speciale che commemorava il successo<br />
della serie: attorno a un tavolo, i<br />
protagonisti e produttori hanno rivissuto<br />
i momenti salienti del <strong>telefilm</strong> con<br />
tanto di contributi filmati e succosi<br />
dietro le quinte.<br />
434<br />
Infermiere a Los Angeles (Nightingales)<br />
Con: Susan Walters, Kristy<br />
Swanson, Chelsea Field, Roxann<br />
Biggs, Kim Ulrich, Suzanne Pleshette,<br />
Barry Newman. Produzione: Usa,<br />
1989, medico, colore (12/60’;1/90’;<br />
1/120’).<br />
Cinque infermiere alle prime armi sono<br />
protagoniste di una serie medica<br />
firmata da Aaron Spelling (Charlie’s<br />
Angels) e Douglas S. Cramer. Bridget<br />
Loring (Susan Walters) veste il camice<br />
per coprire la sua vera identità, testimone-chiave<br />
in un processo molto<br />
importante; Rebecca (Kristy Swanson)<br />
detta “Becky” arriva dal Missouri;<br />
Samantha (Chelsea Field) detta<br />
“Sam” conosce gli ospedali per i suoi<br />
ricoveri da ex alcolista; la studentessa<br />
Yolanda Puente (Roxann Biggs) detta<br />
“Yo” e la bionda sexy Allyson (Kim<br />
Ulrich) completano il “pokerissimo”<br />
di protagoniste. A loro si aggiungono<br />
Chris Broderick (Suzanne Pleshette),<br />
a capo del reparto infermeria del Wilshire<br />
Community Hospital di Los Angeles<br />
e il dottor Garrett Braden (Barry<br />
Newman), responsabile del personale.<br />
Le cinque infermiere vivono tutte<br />
sotto lo stesso tetto al Nightingale Residence<br />
Hall, dove nelle pause di lavoro<br />
si dilettano in aerobica e shopping<br />
selvaggio. Le associazioni professioniste<br />
di infermiere hanno accusato<br />
Spelling di eccedere nella finzione<br />
e di ritrarle come “Charlie’s Angels<br />
in corsia”. A ben vedere, non<br />
mancano connessioni con un’altra serie<br />
successiva firmata dal popolare<br />
produttore americano: Melrose Place<br />
(1992).<br />
Innamorati pazzi (Mad About You)<br />
Con: Paul Reiser, Helen Hunt, Anne<br />
Ramsay, Tommy Hinkley, Richard<br />
Kind, Leila Kenzie, Lisa Kudrow,
435 In nome della legge<br />
John Pankow. Produzione: Usa, 1992,<br />
sit-com, colore (164/30’; 1/60’).<br />
È una delle sit-com americane più popolari<br />
degli ultimi anni. Paul Raiser (I<br />
miei due papà) ed Helen Hunt (Premio<br />
Oscar per Qualcosa è cambiato) sono<br />
Paul e Jamie Buchman, sposati da appena<br />
cinque mesi. Vivono assieme in<br />
un appartamento di Manhattan amandosi<br />
letteralmente “alla follia”, ovvero<br />
litigando continuamente a causa delle<br />
rispettive nevrosi e paranoie. Paul, regista<br />
di documentari, è un uomo affascinante<br />
e creativo, ma anche cavilloso<br />
e poco determinato; Jamie, donna<br />
in carriera specializzata nelle pubbliche<br />
relazioni, ha un carattere a dir poco<br />
impulsivo. Al turbolento ménage<br />
familiare, contraddistinto da discussioni<br />
su carriere, amici, parenti e insicurezze<br />
personali, partecipano anche<br />
Lisa (Anne Ramsay), la sorella minore<br />
di Jamie Ira (John Pankow), il cugino<br />
confidente di Paul e Jay Selby (Tommy<br />
Hinkley), il miglior amico di Paul.<br />
Tra coloro che bussano più frequentemente<br />
alla porta di casa Buchman ci<br />
sono anche il dottor Mark Devanow<br />
(Richard Kind) e sua moglie Fran<br />
(Leila Kenzie). Lisa Kudrow interpreta<br />
il personaggio di Ursula, la cameriera<br />
del ristorante preferito della coppia<br />
protagonista: nella seconda stagione<br />
l’attrice lascia il set per entrare nel cast<br />
di Friends nei panni della sorella gemella<br />
di Ursula. Nel corso degli anni,<br />
la serie ha collezionato ben 12 Emmy<br />
Awards e 4 Golden Globes, salendo<br />
sul podio delle tre sit-com più premiate<br />
degli anni ’90 insieme a Frasier e<br />
Seinfeld; Helen Hunt, che per la sua<br />
interpretazione ha vinto 3 Emmy e 3<br />
Golden, appare saltuariamente dietro<br />
la macchina da presa. L’esordio americano<br />
ha messo d’accordo giornali<br />
come “Newsweek”, “Time” e “Enter<br />
tainment Weekly” nell’eleggere la serie<br />
quale “migliore sit-com dell’anno”,<br />
mentre il prestigioso “Tv Guide”<br />
ha individuato nella coppia Reiser-<br />
Hunt “la miglior accoppiata della stagione”.<br />
Tra le numerose guest-stars<br />
del <strong>telefilm</strong>, fanno la loro comparsa<br />
Mel Brooks, Jerry Lewis, Brent Spiner,<br />
Megan Mullally, James Cameron,<br />
Robin Wright, Sydney Pollack, Cyndi<br />
Lauper; nei panni di sé stessi, Al Gore,<br />
Jay Leno, il tennista André Agassi,<br />
Yoko Ono, Kevin Bacon, Michael<br />
Moore, Bruce Willis, Billy Joel e il<br />
sindaco di New York di quel periodo,<br />
Rudolph Giuliani; Jerry Seinfeld, protagonista<br />
della sit-com americana concorrente<br />
Seinfeld, appare in un cameo<br />
nei panni di sé stesso. Oltre a essere il<br />
protagonista, Paul Reiser è il cocreatore<br />
e il coproduttore esecutivo della serie<br />
insieme a Danny Jacobson (nel corso<br />
delle stagioni si affiancano loro come<br />
produttori anche la stessa Helen<br />
Hunt e Victor Levin); Reiser ha definito<br />
la sit-com come “il ritorno a casa di<br />
una coppia dopo un party, il momento<br />
in cui marito e moglie si dicono tutto<br />
senza aspettare di essere a casa”. David<br />
Kitay è l’autore della colonna sonora.<br />
In nome della legge (Mr. District<br />
Attorney) Con: Jay Jostyn, Vicki Viola,<br />
Len Doyle, David Brian, Jackie Loughery.<br />
Produzione: Usa, 1951/1954,<br />
poliziesco, b/n (78/30’).<br />
Ideata da Ed Byron, la serie ha preso<br />
avvio alla radio nel 1939 per poi approdare<br />
in televisione in due versioni.<br />
Nella prima il procuratore distrettuale<br />
non ha nome (in America è stato soprannominato<br />
“The D.A.” – District<br />
Attorney – o “Chief”, “il Capo”), anche<br />
se la sua vita sembra ispirata alle<br />
gesta di Thomas E. Dewey, il procuratore<br />
di New York degli anni ’30 che nel
Insiders 436<br />
1948 corse addirittura per le presidenziali:<br />
nel <strong>telefilm</strong> ha il volto di Jay Jostyn,<br />
che aveva già rivestito il ruolo alla<br />
radio. Al suo fianco: la signorina<br />
Miller (Vicki Viola), la segretaria di<br />
turno e il detective Harrington (Len<br />
Doyle), investigatore in forze all’ufficio<br />
del procuratore. Nel 1954 la Ziv Tv<br />
rinverdì la serie e diede un nome al<br />
protagonista: David Brian interpreta<br />
Paul Garrett. Jackie Loughery subentra<br />
nei panni della signorina Miller. La<br />
prima versione è prodotta e diretta dallo<br />
stesso Ed Byron.<br />
Insiders (The Insiders) Con: Nicholas<br />
Campbell, Stoney Jackson, Gail<br />
Strickland. Produzione: Usa, 1985,<br />
poliziesco, colore (13/60’).<br />
Serial clone di Miami Vice (1984) dove<br />
la coppia protagonista è assai simile<br />
a quella che pattugliava le strade della<br />
Florida: il bianco Nick Fox (Nicholas<br />
Campbell) e l’ex truffatore di colore<br />
(James) Mackey (Stoney Jackson) sono<br />
i due reporter d’assalto del periodico<br />
“Newspoint”. Il primo assomiglia<br />
vagamente a Sting, il secondo a Prince<br />
quando si faceva chiamare ancora così.<br />
Gail Strickland interpreta Alice West,<br />
il loro capo. Come Crockett e<br />
Tubbs, anche Fox e Mackey non disdegnano<br />
di infiltrarsi nella malavita<br />
nel corso di indagini scandite da una<br />
colonna sonora in salsa rock. Alfonse<br />
Ruggiero firma da produttore.<br />
Insight (Id.) Con: Ellwood E. Kieser;<br />
interpreti vari. Produzione: Usa, 1961,<br />
drammatico, b/n (17/60’).<br />
Serie a sfondo religioso, con storie<br />
ora toccanti e ora stucchevoli presentate<br />
da Padre Ellwood E. Kieser, il<br />
quale è impegnato altresì quale produttore<br />
esecutivo al fianco di John<br />
Meredyth Lucas. Una schiera di volti<br />
noti del cinema sfila per testimoniare<br />
la propria “fede” nel mezzo televisivo:<br />
da Walther Matthau a Ed Begley,<br />
da Edward Asner a Vera Miles. Per i<br />
cultori del genere, segnaliamo l’episodio<br />
Sam, in cui il protagonista interpretato<br />
da Jack Albertson è l’unico uomo<br />
in carne e ossa in un mondo abitato da<br />
androidi e macchine: tornato a casa, la<br />
moglie-robot gli comunica che vuole<br />
avere un figlio…<br />
Intoccabili, Gli (The Untouchables)<br />
Con: Robert Stack, Jerry Paris, Abel<br />
Fernández, Nick Georgiade, Anthony<br />
George, Paul Picerni, Steve London,<br />
Neville Brand, Bruce Gordon. Produzione:<br />
Usa, 1959, poliziesco, b/n<br />
(118/60’).<br />
CULT<br />
Le vicende dell’agente federale Eliot<br />
Ness (Robert Stack), che nel 1931 riuscì<br />
a incastrare Al Capone, diventano<br />
<strong>telefilm</strong>. I suoi uomini, passati alla storia<br />
con il soprannome di “Intoccabili”,<br />
devono vedersela con storie di proibizionismo,<br />
gangster dai modi spicci, bische<br />
clandestine e quant’altro scorre<br />
lungo le strade della Chicago anni ’30.<br />
Al fianco di Ness combattono gli<br />
agenti incorruttibili Martin Flaherty<br />
(Jerry Paris), William Youngfellow<br />
(Abel Fernández), Enrico Rossi (Nicholas<br />
Georgiade), Cam Allison (Anthony<br />
George), Lee Hobson (Paul Picerni)<br />
e Jack Rossman (Steve London).<br />
Le prime due serie vennero accusate<br />
dalla comunità italo-americana<br />
– Frank Sinatra in testa – di troppa leggerezza<br />
nell’associare nomi italiani a<br />
gang mafiose; il risultato fu che a partire<br />
dal terzo ciclo tutti i gruppi etnici furono<br />
rappresentati secondo “par condicio”<br />
(compresi i russi: in una puntata<br />
il cattivo di turno si chiama John<br />
Vodka!). Più di un osservatore ha pun
437 In tribunale con Lynn<br />
tato l’indice sulla troppa violenza (si è<br />
parlato di “weekly bloodbath”); a tal<br />
proposito, “Tv Guide” ha scritto che<br />
“praticamente in ogni episodio c’è chi<br />
si schianta con la macchina, chi viene<br />
ucciso in un parcheggio, chi subisce<br />
un’imboscata nei bassifondi, chi finisce<br />
appeso in una bara di ghiaccio, chi<br />
viene crivellato di colpi da un’auto in<br />
corsa”. Ma le critiche più aspre giunsero<br />
dalle istituzioni delle prigioni americane<br />
per via di certe sceneggiature<br />
che vedevano i secondini in combutta<br />
con Al Capone e i suoi uomini. Prima<br />
di essere cucita addosso a Robert<br />
Stack, che per questo ruolo ha vinto<br />
un Emmy Award nel 1960, la parte di<br />
Eliot Ness venne offerta a Van Johnson<br />
e Van Heflin, i quali rifiutarono.<br />
Robert Redford, James Caan, Telly<br />
Savalas, Lee Marvin, Charles Bronson,<br />
Robert Duvall, Peter Falk, James<br />
Coburn, Martin Landau, Dorothy Malone,<br />
Elizabeth Montgomery e Barbara<br />
Stanwyck compaiono quali guest<br />
stars in alcuni episodi; Al Capone è interpretato<br />
da Neville Brand; tra le figure<br />
gangster spicca quella ricorrente di<br />
Frank Nitti (Bruce Gordon). Le cronache<br />
dell’epoca dicono che Ness, dopo<br />
la cattura di Al Capone, sciolse il suo<br />
gruppo, ma gli “intoccabili” televisivi<br />
continuano la lotta al crimine perseguendo<br />
una vasta schiera di malavitosi:<br />
tra gli altri, spicca la figura di Nate<br />
Selko (interpretato da Peter Falk); in<br />
una puntata in due parti i ostri arrivano<br />
perfino a indagare sul tentato omicidio<br />
del Presidente Franklin D. Roosevelt,<br />
avvento a Miami Beach nel 1933. Nonostante<br />
si prenda qualche licenza rispetto<br />
alle vicende storiche, il <strong>telefilm</strong><br />
tende a essere il più realistico possibile,<br />
supportato dalla voce originale fuori<br />
campo del giornalista radiofonico<br />
Walter Winchell. In un episodio com<br />
pare Barbara Stanwyck nei panni di un<br />
tenente dell’Ufficio Persone Scomparse.<br />
La serie ha senz’altro ispirato la<br />
versione cinematografica di Brian De<br />
Palma, il quale ha però dotato Ness –<br />
interpretato da Kevin Costner – di<br />
quell’umanità che forse Stack rifuggiva.<br />
Quinn Martin è il produttore esecutivo<br />
insieme a Jerry Thorpe e Leonard<br />
Freeman; la casa di produzione è la<br />
Desilu di Lucille Ball e Desi Arnaz.<br />
Nelson Riddle è l’autore della colonna<br />
sonora.<br />
In tribunale con Lynn (Family<br />
Law) Con: Kathleen Quinlan, Julie<br />
Warner, Dixie Carter, Christopher Mc-<br />
Donald. Produzione: Usa, 1999, drammatico,<br />
colore (68/60’).<br />
Solo chi cade può risorgere: il detto<br />
non vale solo per l’avvocatessa Ally<br />
McBeal. Anche alla collega Lynn Holt<br />
(Kathleen Quinlan), procuratore legale<br />
tenace e di successo, succede che la<br />
vita cominci ad andare a rotoli: il marito<br />
la lascia all’improvviso per un’altra<br />
e in più le soffia tutti i clienti e i collaboratori<br />
che condividevano nello studio<br />
legale; l’unico lascito è un loft che<br />
si affaccia sul nuovo ufficio dell’ex<br />
consorte. Con l’aiuto di Danni Lipton<br />
(Julie Warner), l’ambiziosa socia di<br />
minoranza dello studio, Lynn riesce a<br />
risollevarsi subaffittando l’ufficio a<br />
due legali familiari: la tosta femminista<br />
Randi King (Dixie Carter) e il seduttore<br />
da strapazzo Rex Hamilton<br />
(Christopher McDonald). Tra le cause<br />
affrontate dal poker di avvocati: divorzi<br />
in stile La Guerra <strong>dei</strong> Roses, dispute<br />
di affidi, violenze minorili e, addirittura,<br />
casi di omicidio. Paul Haggis e Anne<br />
Kenney sono gli ideatori e produttori<br />
esecutivi della serie, in quest’ultima<br />
veste in compagnia di Fred Gerber,<br />
Stephen Nathan, David Shore e Mark
Intrighi internazionali<br />
Harris. Jeff Beal, Mark Isham, Bruce<br />
Roberts e David Tobocman sono tra i<br />
compositori che si alternano sul pentagramma<br />
della colonna sonora. Tra le<br />
guest-stars: Tom Bosley e Marion<br />
Ross di Happy Days, Patrick Macnee<br />
di Agente Speciale, David Carradine<br />
di Kung Fu, John Ritter di Tre cuori in<br />
affitto, Dennis Weaver di Uno sceriffo<br />
a New York, nonché Ernest Borgnine,<br />
Sonia Braga e Bo Derek. La serie, vincitrice<br />
di un ASCAP Award e di un Genesis<br />
Award, è girata e ambientata a<br />
Los Angeles. La vera causa che Lynn<br />
Holt dovrebbe affrontare è quella di<br />
plagio nei confronti della serie Cuore<br />
contro cuore (2004): il plot centrale<br />
del <strong>telefilm</strong> italiano è praticamente<br />
identico a quello del serial che la vede<br />
protagonista.<br />
Intrighi internazionali (Europa<br />
Connection) Con: Ray Lovelock, John<br />
Phillip Law, Pier Luigi Misasi. Produzione:<br />
Italia, 1992, poliziesco, colore<br />
(8/60’).<br />
Le indagini sui traffici internazionali<br />
illeciti portano la squadra investigativa<br />
della Guardia di Finanza al centro<br />
della serie in giro per l’Italia (Roma,<br />
Mantova, Livorno, Trieste) e in Europa<br />
(a Lugano, capitale del riciclaggio<br />
finanziario, come a Stoccolma, Parigi,<br />
Nizza). Ambientato nel jet-set, tra studi<br />
legali, banche e grandi alberghi, il<br />
<strong>telefilm</strong> strizza l’occhio al poliziesco<br />
americano mettendo in campo un<br />
grande spiegamento di mezzi tecnici e<br />
militari di cui dispone l’arma più giovane<br />
delle forze dell’ordine italiane:<br />
non è un caso che la Guardia della Finanza<br />
sia sponsor della fiction. I tre<br />
protagonisti della serie – il capitano<br />
Dorio (Ray Lovelock), il colonnello<br />
Ferri (John Phillip Law) e il maresciallo<br />
Cigliano (Pier Luigi Misasi) – si<br />
438<br />
concedono, tra un’indagine e l’altra,<br />
qualche avventura rosa. La serie è prodotta<br />
da Carlo Montarsi (Tiber Cinematografica)<br />
ed Emanuela Guzzardi<br />
(per la Rai). La colonna sonora è composta<br />
da Enrico Ricciardi. Il soggetto,<br />
la sceneggiatura e la regia sono di Fernando<br />
Cicero.<br />
Invasori, Gli (The Invaders) Con:<br />
Roy Thinnes, Kent Smith. Produzione:<br />
Usa, 1967, fantascienza, colore<br />
(43/60’).<br />
CULT<br />
Sul finire degli anni Sessanta, dieci anni<br />
dopo L’invasione degli ultracorpi,<br />
gli alieni sono ancora tra noi. Ne fa le<br />
spese l’architetto David Vincent (Roy<br />
Thinnes), che dopo aver sbagliato<br />
uscita sull’autostrada è testimone dell’atterraggio<br />
di un’astronave di “altri<br />
mondi”. Inutile dire che, tornato sul<br />
posto il mattino seguente, della navicella<br />
non c’è più traccia. Con il passare<br />
<strong>dei</strong> giorni, Vincent scopre che gli extraterrestri<br />
non solo sono già atterrati<br />
ma si sono addirittura sostituiti a noi<br />
grazie alla capacità di assumere qualsiasi<br />
forma di vita. In fuga dal pianeta<br />
natio perché diventato invivibile, essi<br />
stanno cercando di colonizzare l’umanità;<br />
l’unico ostacolo risulta proprio<br />
Vincent, che cerca di convincere chi<br />
gli sta intorno del pericolo. Ma è difficile<br />
documentare la loro presenza:<br />
quando gli alieni vengono uccisi si dematerializzano<br />
in polvere rossa. Sono<br />
anche difficili da distinguere o riconoscere<br />
a parte cinque “segni particolari”:<br />
hanno le unghie più piccole, non<br />
mostrano emozioni (a parte una ragazza,<br />
che per questo rimane uccisa), non<br />
hanno alcun battito cardiaco, non riescono<br />
a piegare il mignolo, ogni 10-12<br />
giorni gli “invasori” devono rigenerarsi<br />
grazie ad appositi macchinari del
439 Investigatori d’Italia<br />
tutto simili alle cabine della doccia.<br />
Kent Smith interpreta il milionario Edgar<br />
Scoville, che si unisce a Vincent<br />
nel corso della resistenza del “terzo tipo”;<br />
coloro che organizzano la lotta<br />
sono detti “i credenti” (the believers).<br />
Larry Cohen è il creatore della serie<br />
che ha ispirato molti <strong>telefilm</strong> sci-fi successivi<br />
basati sulla “paranoia” aliena<br />
senza prove ufficiali (X-Files e Dark<br />
Skies tra i più recenti); Quinn Martin<br />
(Il fuggiasco) firma da produttore esecutivo<br />
un’altra serie su un uomo in fuga<br />
on the road. Dominic Frontière<br />
compone la colonna sonora che si ispira<br />
ai suoi trascorsi tra le note di The<br />
Outer Limits (1963). Nel corso delle<br />
riprese Roy Thinnes ha rivelato di aver<br />
visto realmente un UFO. Gene Hackman<br />
compare in un cameo, alla stessa<br />
stregua di Ed Begley, Edward Asner,<br />
Peggy Lipton, Dabney Coleman, Ted<br />
Knight, Karen Black, Louis Gossett<br />
jr., Barbara Hershey, Barry Morse.<br />
“Gli invasori: extraterrestri provenienti<br />
da un pianeta morente. Loro destinazione:<br />
la Terra. Loro scopo: impadronirsi<br />
del mondo. David Vincent li ha<br />
visti. Tutto cominciò una notte, in una<br />
campagna solitaria, cercando una strada<br />
che non trovò mai. Era troppo stanco<br />
per proseguire il suo viaggio. Tutto<br />
cominciò con l’atterraggio di un UFO di<br />
un’altra galassia. Ora lui sa che gli invasori<br />
sono sulla Terra. Lui sa che hanno<br />
preso sembianze umane. In qualche<br />
modo dovrà convincere il mondo che<br />
l’incubo è già cominciato”: così la narrazione<br />
d’apertura del <strong>telefilm</strong>. Nel<br />
1995 la Fox ha prodotto un film-tv in<br />
due parti (The Invaders) sempre con la<br />
coppia Vincent-Thinnes, anche se il<br />
principale difensore terrestre è interpretato<br />
da Scott Bakula.<br />
Investigatore offresi (Public Eye)<br />
Con: Alfred Burke, Ray Smith, Pauline<br />
Delany, Peter Childs. Produzione:<br />
Gran Bretagna, 1965, poliziesco, b/ncolore<br />
(33/60’).<br />
Alfred Burke è l’ostinato investigatore<br />
privato Frank Marker, cinico e privo di<br />
sense of humour. Pur cadendo spesso<br />
in trappola, anche se la malavita londinese<br />
si fa gioco di lui in più di un’occasione,<br />
il nostro riesce sempre ad averla<br />
vinta. Al suo fianco nel corso delle indagini<br />
che spesso i clienti si dimenticano<br />
di pagare: l’ispettore Firbank (Ray<br />
Smith) l’affittacamere Helen Mortimer<br />
(Pauline Delany) e il detective<br />
Ron Gash (Peter Childs). Nell’ultima<br />
puntata Marker finisce addirittura in<br />
prigione. Lloyd Shirley e Robert Love<br />
sono i produttori esecutivi del serial<br />
ideato da Roger Marshall ed Antony<br />
Marriott; Robert Earley firma la colonna<br />
sonora. I casi affrontati da<br />
Marker lo vedono spostarsi tra Londra,<br />
Birmingham e Brighton. Quando<br />
nel 1970 la serie è diventata a colori, i<br />
produttori, anziché rigirare la sigla iniziale,<br />
hanno aggiunto a quella originale<br />
un filtro color seppia.<br />
Investigatori d’Italia Con: Renzo<br />
Montagnani, Andy Luotto, Elio Pandolfi,<br />
Martine Brochard, Amanda Sandrelli,<br />
Marisa Laurito, Kara Donati.<br />
Produzione: Italia/Francia, 1987, sitcom,<br />
colore (13/60’).<br />
Serie comico-poliziesca ambientata<br />
alla fine del secolo XIX che si basa sul<br />
classico procedere del giallo all’inglese:<br />
delitto, indagine, scoperta del colpevole<br />
con sorpresa finale. L’elemento<br />
da sit-com è costituito dal rapporto che<br />
s’instaura tra il criminologo – il professor<br />
Boato (Renzo Montagnani),<br />
tanto brillante quanto presuntuoso – e<br />
il suo inetto assistente Scipio Avetta<br />
(Andy Luotto), che cerca di combinare
In viaggio nel tempo<br />
i metodi del suo maestro (basati sulla<br />
teoria della fisionomica) con quelli,<br />
più rigorosi, di Scotland Yard. La coppia<br />
si ritrova spesso in un café chantant<br />
dove Boato smette i panni del criminologo<br />
per diventare un indefesso<br />
dongiovanni. Tra gli altri personaggi:<br />
l’ispettore di polizia Ferrante (Elio<br />
Pandolfi), Giovanna (Martine Brochard),<br />
Gina (Amanda Sandrelli), Juliet<br />
(Marisa Laurito), Lili (Kara Donati).<br />
Luciana Tissi firma da produttore.<br />
In viaggio nel tempo (Quantum<br />
Leap) Con: Scott Bakula, Dean<br />
Stockwell. Produzione: Usa, 1989, avventura/fantastico,<br />
colore (97/60’).<br />
Ancora e sempre viaggi nel tempo. Il<br />
protagonista, Sam Beckett (Scott Bakula),<br />
è la sfortunata cavia di un esperimento<br />
che lo proietta indietro di<br />
trent’anni con l’impossibilità di tornare<br />
al presente. E così non gli resta che<br />
assumere di volta in volta identità diverse<br />
per non svelare di essere un uomo<br />
del domani. Diventa via via professore,<br />
pugile, detective privato, pianista,<br />
per poi assumere incarnazioni deliranti,<br />
come quelle di una donna violentata<br />
dal marito, di una Miss in un concorso<br />
di bellezza, di un uomo di colore<br />
vittima di razzismo, di un handicappato,<br />
di una donna in procinto di partorire.<br />
Dean Stockwell interpreta l’Osservatore,<br />
ovvero l’“angelo custude” di<br />
Beckett che in seguito assume il nome<br />
di Al Calavicci. Il compito di quest’ultimo,<br />
che può essere visto solo dal<br />
viaggiatore del tempo, dagli animali e<br />
dai bambini, è quello di fornire le informazioni<br />
su coloro con i quali entra in<br />
contatto il protagonista. Ma a volte anche<br />
Al sbaglia, costringendo il nostro a<br />
improvvisare e a fornire quel brivido in<br />
più al telespettatore troppo avvezzo ai<br />
salti temporali cine-televisivi. Seppure<br />
440<br />
il serial sia permeato di un certo humour,<br />
alcune puntate hanno esiti drammatici,<br />
come quando a Beckett muore<br />
il fratello in Vietnam o quando incontra<br />
Marilyn Monroe o Lee Oswald senza<br />
poter cambiare i loro destini. I telespettatori<br />
hanno la possibilità di vedere il<br />
vero volto di Sam in una sola circostanza,<br />
quando il nostro si pone davanti a<br />
uno specchio. In una puntata Beckett<br />
canta “Imagine” di John Lennon due<br />
anni prima che l’ex Beatle la componesse.<br />
Il protagonista è omonimo del<br />
celebre drammaturgo, scomparso pochi<br />
mesi dopo l’esordio del serial sulla<br />
NBC. Il <strong>telefilm</strong> ha vinto 5 Emmy<br />
Awards, un DGA Award, 5 Viewers for<br />
Quality Television Awards e 2 Golden<br />
Globes, uno a testa tra Bakula e<br />
Stockwell. Donald B. Bellisario è l’ideatore<br />
e produttore esecutivo della serie:<br />
“i viaggi nel tempo di solito provocano<br />
problemi – ha detto Bellisario –<br />
noi li abbiamo voluti eleggere a occasioni<br />
da sfruttare al meglio”. Bakula<br />
firma altresì da regista qualche episodio.<br />
Le musiche originali sono composte<br />
da Mike Post e Velton Ray Bunch.<br />
Brooke Shields appare in un cameo, e<br />
così Teri Hatcher, Marcia Cross, Tom<br />
Selleck, Tia Carrere, Josie Bissett,<br />
Debbie Allen, Eriq La Salle e lo stesso<br />
Donald B. Bellisario. Il <strong>telefilm</strong> è andato<br />
in onda anche con il titolo originale,<br />
Quantum Leap.<br />
Inviato molto speciale, Un Con:<br />
Lino Banfi. Produzione: Italia, 1992,<br />
sit-com, colore (8/60’).<br />
Serie sui generis alle soglie del referenziale<br />
con Lino Banfi nei panni dell’improvvisato<br />
giornalista di telegiornale<br />
Damiano Tarantella, una sorta di<br />
Forrest Gump delle news che nonostante<br />
lo scarso fiuto professionale riesce<br />
a diventare popolare dopo essere
441 Invincibili angeli<br />
divenuto “vittima” di Blob e dopo che<br />
Il processo del lunedì lo ha eletto ospite<br />
fisso. Molti personaggi televisivi<br />
partecipano nei panni di sé stessi: tra<br />
gli altri, Aldo Biscardi, Renzo Arbore,<br />
Pippo Baudo ed Enza Sampò. Tra gli<br />
attori compare anche la figlia di Lino<br />
Banfi, Rossana. La sceneggiatura originale<br />
è firmata a sei mani da Gianfranco<br />
Manfredi, Stefano Sudriè e<br />
Giovanni Romoli.<br />
Invincibili, Gli (The Protectors) Con:<br />
Robert Vaughn, Nyree Dawn Porter,<br />
Tony Anholt, Yasuko Nagazami, Antony<br />
Chino. Produzione: Gran Bretagna,<br />
1972, poliziesco, colore (26/60’).<br />
Anche gli investigatori privati sanno<br />
organizzarsi e così costituiscono una<br />
rete di private eyes in Europa. Tra gli<br />
altri, fanno parte del gruppo di “invincibili”:<br />
l’inglese Harry Rule (Robert<br />
Vaughn), la contessa italiana Caroline<br />
di Contini (Nyree Dawn Porter) e Paul<br />
Buchet (Tony Anholt), di Parigi. Il primo<br />
vive in una mega-villa con un cane<br />
lupo di nome Gus e l’esperto di arti<br />
marziali Suki (Yasuko Nagazami); la<br />
seconda, ex lady Ogilvy è la vedova di<br />
un italiano che le ha lasciato una dimora<br />
di lusso a Roma e un chaffeur di nome<br />
Chino (Antony Chino); il terzo conosce<br />
Parigi e dintorni come le sue tasche.<br />
Gerry Anderson e Reg Hill sono i<br />
produttori del serial ideato da Lew<br />
Grade. John Cameron compone la colonna<br />
sonora; il tema musicale, “Avenues<br />
and Alleyways”, è cantato da<br />
Tony Christie ed è entrato nelle classifiche<br />
inglesi nel 1973. Robert Vaughn<br />
compare saltuariamente dietro la macchina<br />
da presa.<br />
Invincibili angeli (Wilde Angels)<br />
Con: Birgit Stauber, Eva Habermann,<br />
Susan Uplegger, Michael Hanemann,<br />
Filip Peters. Produzione: Germania,<br />
2003, poliziesco, colore (1/90’; 8/60’).<br />
Il serial, sorta di versione teutonica<br />
delle Charlie’s Angels (1976), porta alla<br />
ribalta il “sorpasso” <strong>dei</strong> <strong>telefilm</strong> tedeschi<br />
su quelli americani in fatto di<br />
inseguimenti stradali. Come e più del<br />
connazionale Squadra Speciale Cobra<br />
11 (1996) – non per niente i produttori<br />
sono gli stessi, Herrmann Joha e Melanie<br />
Mohr per la Action Concept – le<br />
sgommate sono co-protagoniste insieme<br />
alle tre belle giustiziere “per caso”.<br />
Durante una rapina in banca, il destino<br />
unisce la bruna Christina “Chris” Rabe<br />
(Birgit Stauber), la fidanzata del rapinatore<br />
con trascorsi nella prostituzione<br />
e ora in cerca di rivalsa; la bionda poliziotta<br />
Lena Heitmann (Eva Habermann),<br />
di origini borghesi ma votata<br />
alla giustizia; la donna d’affari Franziska<br />
Borgardt (Susan Uplegger), rossa<br />
di capelli e figlia di banchieri incorruttibili.<br />
Acume investigativo e doti fisiche<br />
fuori dal comune sono le credenziali<br />
principali <strong>dei</strong> tre “angeli” <strong>dei</strong><br />
giorni nostri, che non disdegnano l’arma<br />
più sottile di tutte: l’accecante sensualità<br />
che contraddistingue il tris di<br />
protagoniste (del resto, Eva Habermann,<br />
seguita a ruota dalle altre due<br />
colleghe, ha dato scandalo per alcune<br />
pose sexy su una nota rivista tedesca).<br />
Tutte e tre si arrampicano come<br />
Catwoman, mulinano le gambette come<br />
Bruce Lee, si travestono e si infiltrano<br />
come Pepper Anderson, sfoggiano<br />
(persino la donna in carriera Franziska!)<br />
manovre e sorpassi da assi del<br />
volante. Tanto per non lasciarle sole, di<br />
tanto in tanto compare anche qualche<br />
ometto: due in particolare, Wilhelm<br />
Heitmann (Michael Hanemann) e<br />
Martin Grossmann (Filip Peters). La<br />
colonna sonora è composta da Oliver<br />
Kranz, Jaro Messerschmidt e Nik Reich.
Invisible Man, The<br />
Helmut Berger giganteggia da gueststar<br />
nel quarto episodio.<br />
Invisible Man, The (Id.) Con: Vincent<br />
Ventresca, Paul Ben-Victor, Eddie<br />
Jones, Shannon Kenny. Produzione:<br />
Usa, 2000, avventura/fantastico,<br />
b/n-colore (46/60’).<br />
L’uomo invisibile torna a farsi vedere<br />
in tv. Dopo la serie britannica del 1958<br />
(L’uomo invisibile) e quelle del 1975<br />
(battente bandiera a “stelle e strisce”) e<br />
del 1984 (ancora inglese, inedita in Italia),<br />
la quarta versione televisiva del<br />
classico di H.G. Wells è assai liberamente<br />
tratta dall’originale e inserisce<br />
in bella vista l’elemento umoristico. Il<br />
fantasioso inizio prevede l’uscita di<br />
prigione del truffatore Darien Fawkes<br />
(Vincent Ventresca) dopo che il fratello<br />
scienziato gli ha promesso di fargli<br />
fare da cavia in un esperimento sull’invisibilità<br />
commissionato dal governo.<br />
Sfortunatamente, nel bel mezzo dell’operazione<br />
un gruppo di terroristi uccide<br />
il genio che ha inventato il Quicksilver,<br />
la ghiandola sintetica che consente<br />
di rendersi invisibile. Il povero<br />
Darien rimane con il marchingegno<br />
nel collo: si tratta di un dispositivo che,<br />
ogniqualvolta si trovi in difficoltà, genera<br />
mercurio riflettendo la luce e rendendolo<br />
invisibile. Il nostro non può<br />
rimuovere la ghiandola altrimenti andrebbe<br />
incontro a morte sicura e, come<br />
se non bastasse, è vittima di forti mal<br />
di testa che rischiano di portarlo alla<br />
pazzia, e che può mitigare solo grazie a<br />
un antidoto che gli deve essere periodicamente<br />
somministrato. Darien viene<br />
così arruolato dall’Agenzia, un’organizzazione<br />
segreta del governo per<br />
combattere la criminalità: suo partner<br />
di indagini diventa il trasandato e famelico<br />
Robert “Bobby” Hobbes (Paul<br />
Ben-Victor); il loro capo è il grassone<br />
442<br />
noto solo con il soprannome di “Ufficiale”<br />
(in realtà il suo vero nome è<br />
Charles Bowden ed è interpretato da<br />
Eddie Jones); del team fa parte anche<br />
la dottoressa Keeper (in originale si<br />
chiamava Claire Keeply e “The Keeper”<br />
era il suo soprannome: ha il volto<br />
di Shannon Kenny), presente nei momenti<br />
di crisi del protagonista con<br />
l’antidoto necessario. L’ironia latente<br />
si fa notare nelle vicende burocratiche<br />
di contorno: l’Agenzia passa in successione<br />
sotto l’ala dell’Ufficio Caccia<br />
e Pesca, dell’Ufficio degli Indiani, dell’Ufficio<br />
Pesi e Misure; nell’ultimo<br />
episodio riescono finalmente a curare<br />
in maniera definitiva la progressiva<br />
pazzia del protagonista, il quale si trasferisce<br />
all’FBI salvo rifarsi visibile all’Agenzia<br />
quando l’Ufficiale promette<br />
di pagargli gli straordinari. L’ideatore<br />
Matt Greenber è anche produttore esevutivo,<br />
insieme a Jonathan Glassner e<br />
David Levinson. Il tema musicale è<br />
composto da Cliff Schwarz. Le riprese<br />
sono state effettuate a San Diego, in<br />
California.<br />
Io e i miei tre figli (My Three Sons)<br />
Con: Fred MacMurray, Tim Considine,<br />
Don Grady, Stanley Livingston,<br />
William Frawley, Meredith MacRae,<br />
William Demarest, Barry Livingston,<br />
Tina Cole, Beverly Garland, Dawn<br />
Lyn, Ronnie Troup. Produzione: Usa,<br />
1960, sit-com, b/n-colore (380/30’).<br />
Una delle sit-com più longeve del piccolo<br />
schermo americano racconta le<br />
vicissitudini del vedovo Steve Douglas<br />
(Fred MacMurray), ingegnere aerodinamico<br />
della West Coast che deve<br />
crescere i suoi tre figli: il primogenito<br />
diciottenne Mike (Tim Considine), il<br />
quattordicenne Robbie (Don Grady) e<br />
Chip (Stanley Livingston), il più piccolo<br />
di sette anni. A dare un supporto a
443 Io e la scimmia<br />
papà Steve ci pensa l’irascibile suocero<br />
“Bub” O’Casey (William Frawley),<br />
che abita nello stabile del cognato. Nel<br />
dispiegarsi della storia entra in scena<br />
Meredith MacRae nei panni di Sally<br />
Morrison, la fidanzata di Mike; nella<br />
stagione 1964-1965 Frawley si è assentato<br />
per problemi di salute e il suo<br />
posto è stato preso da William Demarest<br />
nel ruolo di Charley O’Casey, lo<br />
zio <strong>dei</strong> ragazzi; Mike sposa Sally e la<br />
coppia lascia il set; nel cast subentra<br />
Barry Livingston (il fratello minore di<br />
Stanley) nella parte di Ernie, un orfano<br />
adottato da Steve; Tina Cole diventa<br />
Katie Miller, la partner di Robbie che<br />
va a vivere in casa Douglas dopo il matrimonio<br />
e che darà alla luce tre gemelli;<br />
successivamente Steve si risposa<br />
con Barbara Harper (Beverly Garland),<br />
insegnante di Ernie al liceo con<br />
figlia a carico, Dodie (Dawn Lyn);<br />
Ronnie Troup è Polly Williams, compagna<br />
di college di Chip destinata a<br />
sposarlo. La sit-com è ideata da George<br />
Tibbles. Don Fedderson firma da<br />
produttore esecutivo la serie che ha<br />
vinto un Golden Globe nel 1962 quale<br />
“miglior show dell’anno”. Frank De<br />
Vol è l’autore della colonna sonora e<br />
del tema musicale. Gloria Swanson,<br />
Zsa Zsa Gabor e Jodie Foster compaiono<br />
tra le guest-stars. La serie è nata<br />
con la “benedizione” della Disney:<br />
Fred MacMurray e Tim Considine si<br />
erano già incontrati sul set del film Geremia,<br />
cane e spia (1959), mentre Don<br />
Grady aveva partecipato al Mickey<br />
Mouse Club (1955). Dei 380 episodi,<br />
184 sono in bianco e nero, i restanti<br />
196 a colori. Nel 1971 la CBS ha lanciato<br />
senza successo lo spin-off Robbie<br />
(inedito in Italia), in cui si immagina la<br />
vita da sit-com del figlio di mezzo dopo<br />
il trasferimento con la famiglia a<br />
San Francisco.<br />
Io e la mamma Con: Delia Scala,<br />
Gerry Scotti, Enzo Garinei, Gea Lionello,<br />
Jacopo Sarno, Mariangela Fremura.<br />
Produzione: Italia, 1996, sitcom,<br />
colore (40/30’).<br />
Delia Scala torna in televisione dopo<br />
un decennio di assenza e battezza il debutto<br />
nella fiction di Gerry Scotti. La<br />
sit-com racconta il rapporto tra Delia<br />
(Delia Scala), una madre intelligente e<br />
spiritosa e Gigi (Gerry Scotti), il figlio<br />
già grande. Tra giochi di parole e battute<br />
a go-go, la relazione è contraddistinta<br />
dalle difficoltà di coabitazione.<br />
Tra gli altri personaggi: Barozzi (Enzo<br />
Garinei), innamorato da tempo di Delia;<br />
la sorella Elena (Gea Lionello) e<br />
suo figlio Paolino (Jacopo Sarno);<br />
Chicca (Mariangela Fremura), la giovane<br />
e affascinante vicina. Il serial nasce<br />
da un’idea di Riccardo Barberi e<br />
Belinda Bellotti. Le musiche sono di<br />
Flavio Premoli (PFM). Gigi Viglione è il<br />
direttore di produzione. Nel 1999 la sitcom<br />
ha dato origine allo spin-off Finalmente<br />
soli, in cui Gigi si sposa con Alice<br />
(Maria Amelia Monti) e va a convivere<br />
con lei, salvo vedersi piombare in salotto<br />
ad ogni occasione mamma Delia.<br />
Io e la scimmia (Me and the Chimp)<br />
Con: Ted Bessell, Scott Kolden, Kami<br />
Cotler, Anita Gillette. Produzione:<br />
Usa, 1972, sit-com, colore (13/30’).<br />
La serie creata e prodotta da Garry<br />
Marshall, che in seguito avrebbe portato<br />
al successo Happy Days e Laverne<br />
e Shirley, è entrata nella Top-ten <strong>dei</strong><br />
flop americani della stagione 1971<br />
1972. Tutto ha inizio quando il dentista<br />
Mike Reynolds (Ted Bessell) si fa convincere<br />
dai figli ad adottare uno scimpanzé<br />
abbandonato; dopo lo sconcerto<br />
iniziale e le prime difficoltà di convivenza,<br />
anche il tranquillo dottore comincia<br />
ad affezionarsi allo scimmiot
Io e mio fratello<br />
to. Scott Kolden e Kami Cotler sono rispettivamente<br />
Scott e Kitty, i figli<br />
“colpevoli” dell’arrivo del nuovo coinquilino<br />
nella loro casa di San Pascal<br />
(nella California del Sud); Anita Gillette<br />
è Liz, la moglie del protagonista.<br />
Bottoni, come viene soprannominata<br />
la scimmia al centro delle vicende a<br />
causa della sua mania di pigiare pulsanti,<br />
è interpretata da un primate di tre<br />
anni e mezzo che in realtà si chiama<br />
Jackie: di proprietà di Lou Schumacher,<br />
è stato addestrato sul set da Bob<br />
Riedell. Il plot centrale, quello di un<br />
nucleo familiare che adotta una scimmia,<br />
era già stato al centro di un’altra<br />
sit-com americana: in The Hathaways<br />
(1961, inedita in Italia) la famiglia protagonista<br />
apriva la porta di casa addirittura<br />
a tre scimpanzé. In Italia il <strong>telefilm</strong><br />
è andato in onda anche con il titolo<br />
Il mio amico Bottoni. La colonna sonora<br />
è composta da Charles Fox.<br />
Io e mio fratello (Boston Common)<br />
Con: Anthony Clark, Hedy Burress,<br />
Vincent Ventresca, Traylor Howard,<br />
Steve Paymer. Produzione: Usa, 1996,<br />
sit-com, colore (32/30’).<br />
Trasferitosi dalla Virginia a Boston per<br />
sorvegliare la sorella Wyleen (Hedy<br />
Burress), Boyd Pritchett (Anthony<br />
Clark) si ritrova a collaborare con l’associazione<br />
studentesca, combinandone<br />
di cotte e di crude. Vincent Ventresca<br />
interpreta il professor Jack Reed al<br />
Randolph Harrington College; Traylor<br />
Howard è Joy Byrnes; Steve Paymer<br />
veste i panni di Leonard Prince. Al<br />
fianco <strong>dei</strong> produttori esecutivi David<br />
Kohan e Max Mutchnick, firmano altresì<br />
Marco Antonio Cuadros, Joe Fisch<br />
e Jason M. Solomon. Jonathan<br />
Wolff è l’autore della colonna sonora.<br />
Il cestista Kareem Abdul-Jabbar interpreta<br />
sé stesso in un cameo.<br />
444<br />
Io volerò via (I’ll Fly Away) Con:<br />
Sam Waterston, Regina Taylor, Jeremy<br />
London, Ashlee Levitch, John<br />
Aaron Bennett. Produzione: Usa,<br />
1991, drammatico, colore (38/60’;<br />
1/120’).<br />
Forrest Bedford (Sam Waterston) è un<br />
avvocato dell’America del Sud che deve<br />
abbandonare i suoi privilegi quando<br />
decide di sposare le cause civili della<br />
sua epoca, i turbolenti anni ’50. La<br />
stessa tata di colore <strong>dei</strong> figli del protagonista,<br />
Lilly Harper (Regina Taylor),<br />
viene coinvolta suo malgrado dal vento<br />
di cambiamento. Jeremy London,<br />
Ashlee Levitch e John Aaron Bennett<br />
sono rispettivamente Nathaniel, Francie<br />
e John Bedford, i figli di Forrest.<br />
Tra i momenti più significativi spicca<br />
quello in cui il piccolo John chiede a<br />
Lilly perché le persone di colore siano<br />
considerate diverse. Ian e Jan Sander<br />
firmano a quattro mani la produzione<br />
del serial girato interamente in Georgia,<br />
tra Atlanta e Conyers; W.G.<br />
Snuffy Walden è l’autore della colonna<br />
sonora. Samuel Jackson e Natalie<br />
Cole compaiono quali guest-stars. Oltre<br />
ai tanti riconoscimenti da parte di<br />
associazioni umanitarie, la serie ha<br />
vinto due Golden Globes nel 1993,<br />
uno assegnato a Waterston e l’altro a<br />
Taylor. Nello stesso anno è stato girato<br />
un film-tv in cui la Harper torna a Bryland<br />
- la cittadina al centro delle vicende<br />
seriali – dopo essere divenuta una<br />
scrittrice di successo.<br />
Ironside (Id.) Con: Raymond Burr,<br />
Don Galloway, Barbara Anderson,<br />
Don Mitchell, Joan Pringle. Produzione:<br />
Usa, 1967, poliziesco, colore<br />
(198/60’; 1/90’).<br />
CULT<br />
Raymond Burr torna in televisione un<br />
anno dopo le dimissioni da Perry Ma
445 Isola di Gilligan, L’<br />
son e fa ancora centro con un’altra serie<br />
poliziesca. Questa volta è Robert<br />
Ironside, ispettore capo della polizia di<br />
San Francisco che ha perso l’uso delle<br />
gambe a causa di un attentato, come si<br />
racconta nella memorabile sigla didascalica.<br />
Diventato consulente della<br />
squadra omicidi, muovendosi autonomamente<br />
su una sedia a rotelle, Ironside<br />
viene assistito dal tenente Ed<br />
Brown (Don Galloway), dall’attraente<br />
sergente Eve Whitfield (Barbara Anderson,<br />
che per questo ruolo ha vinto<br />
un Emmy Award nel 1971) e dall’ex<br />
delinquente di colore Mark Sanger<br />
(Don Mitchell). I ’70 si fanno sentire:<br />
il personaggio interpretato da Don<br />
Mitchell incarna la voglia di riscatto e<br />
di contestazione di quel periodo; San<br />
Francisco è la città con il più alto tasso<br />
di poliziotti televisivi di quegli anni.<br />
Nell’ultima stagione, i produttori esecutivi<br />
Joel Rogosin e Cy Chermak affiancano<br />
al “reazionario” Sanger una<br />
moglie (Diana, interpretata da Joan<br />
Pringle), tanto per calmare i suoi bollenti<br />
spiriti. L’ideatore della serie è<br />
Collier Young, il quale è produttore<br />
esecutivo insieme a Rogosin e Chermak.<br />
Quincy Jones firma il tema musicale<br />
della sigla e compare in un episodio<br />
come proprietario di un jazz club; è<br />
inoltre il primo compositore ad aver<br />
introdotto l’uso del sintetizzatore in<br />
una serie televisiva; in una puntata un<br />
tizio afferma che “la musica di Quincy<br />
Jones è eccezionale” mentre in sottofondo<br />
si odono le note del compositore<br />
di Chicago. Tra le guest-stars del<br />
serial che è andato dapprima in onda<br />
anche con il sottotitolo “a qualunque<br />
costo”: Harrison Ford, Jodie Foster,<br />
Scott Glenn, Marion Ross, David Carradine,<br />
O.J. Simpson, Bill Bixby, Vera<br />
Miles, DeForest Kelley, William Shatner,<br />
Martin Sheen, Tyne Daly, Ron<br />
Ely, David Soul, Sharon Gless, Desi<br />
Arnaz, Leslie Nielsen, Bruce Lee, Myrna<br />
Loy nonché Rod Serling, il creatore<br />
di Ai confini della realtà (1959).<br />
Isola delle 30 bare, L’ (L’île aux<br />
trente cercueils) Con: Claude Jade.<br />
Produzione: Francia, 1979, thriller,<br />
colore (6/60’).<br />
CULT<br />
Tratto da un racconto di Maurice Leblanc,<br />
il padre di Arsenio Lupin, ecco<br />
il viaggio intriso di mistero della 35enne<br />
Véronique d’Hergemont (Claude<br />
Jade), infermiera in un ospedale militare<br />
di Besançon nel 1917, sul finire<br />
della Prima guerra mondiale. Quando<br />
la nostra riceve la notizia dell’assassinio<br />
del marito, creduto morto in un<br />
naufragio 14 anni addietro, decide di<br />
partire alla volta della Bretagna alla ricerca<br />
del padre e del figlio. Tra segreti,<br />
superstizioni, fantasmi del passato e<br />
strani incontri, Véronique approda<br />
nella misteriosa Sarek, soprannominata<br />
“l’isola delle 30 bare” a causa <strong>dei</strong> 30<br />
scogli pericolosi che la circondano:<br />
sarà il capolinea di tutti gli enigmi e la<br />
soglia della follia. L’elemento vincente<br />
della serie risulta tuttavia l’isolamento<br />
in crescendo della protagonista<br />
che culmina nel paesaggio desolato e<br />
angosciante della fittizia Sarek, ricostruita<br />
sulla costa tra Quiberon e Carnac<br />
(definita dagli autori “côté feuilletonnesque”).<br />
Robert Scipion cura l’adattamento<br />
televisivo; Marcel Cravenne<br />
ha seguito l’ottima messa in scena;<br />
Cyril Grize firma da produttore. David<br />
Aubriand e Karl Schäfer sono gli autori<br />
della colonna sonora.<br />
Isola di Gilligan, L’ (Gilligan’s<br />
Island) Con: Bob Denver, Alan Hale<br />
Jr., Jim Backus, Natalie Schafer, Tina<br />
Louise, Russell Johnson, Dawn Wells.
Isola misteriosa e il Capitano Nemo, L’<br />
Produzione: Usa, 1964, sit-com, b/ncolore<br />
(98/30’; 3/90’).<br />
CULT<br />
Una delle serie più popolari in America<br />
negli anni ’60 racconta di sette naufraghi<br />
che si rifanno una vita su un’isola<br />
del Sud Pacifico dopo che la loro nave<br />
è stata distrutta da una bufera nel corso<br />
di un’escursione turistica. Fanno parte<br />
del gruppo: l’inetto Gilligan (Bob<br />
Denver), lo skipper Jonas Grumby<br />
(Alan Hale Jr.), il miliardario Thurston<br />
Howell III (Jim Backus), la moglie Lovey<br />
Howell (Natalie Schafer), la diva<br />
sexy Ginger Grant (Tina Louise), il<br />
professore Roy Hinkley (Russell Johnson),<br />
la sempliciotta Mary Ann Summers<br />
(Dawn Wells). I sopravvissuti,<br />
nonostante gli innumerevoli tentativi<br />
di fuga, rimangono sull’atollo per 15<br />
anni. La serie, che assume i toni della<br />
sit-com, è stata criticata in America per<br />
la sua leggerezza; alcune domande<br />
hanno solleticato il pubblico americano:<br />
come mai, vista la vicinanza dell’isola<br />
alle Hawaii, non si è mai tentata<br />
una traversata? Come fanno gli<br />
Howell ad avere così tanti cambi di vestiti<br />
(sono miliardari, però la loro gita<br />
navale doveva durare solo mezza giornata)?<br />
Come fa un <strong>telefilm</strong> ambientato<br />
su un’isola deserta ad avere così tanti<br />
“ospiti” (tra i quali, due cosmonauti<br />
russi, uno scienziato pazzo, un gruppo<br />
di musica pop)? È innegabile che alcuni<br />
elementi del serial sono stati ripresi<br />
in versione thriller, quarant’anni dopo,<br />
da Lost. Tra i visitatori dell’isola si riconoscono<br />
i volti di Zsa Zsa Gabor e di<br />
un giovanissimo Kurt Russell nei panni<br />
di un ragazzo della giungla.<br />
Sherwood Schwartz è l’ideatore e il<br />
produttore del serial che ha dato origine<br />
a tre film televisivi e ben due versioni<br />
cartoon (The New Adventures of<br />
Gilligan nel 1974 e Gilligan’s Island<br />
446<br />
nel 1982); nel 1981 è stato girato uno<br />
speciale: Harlem Globetrotters on Gilligan’s<br />
Island; nel 2004 dal <strong>telefilm</strong> è<br />
pure stato tratto un reality-show: in<br />
The Real Gilligan’s Island, sette concorrenti<br />
sono stati fatti naufragare su<br />
un’isola per eleggere il miglior... sopravissuto.<br />
George Wyle è l’autore del<br />
tema musicale iniziale cantato dal trio<br />
The Wellingtons; Schwartz firma il testo.<br />
Le riprese esterne sono state girate<br />
alle Hawaii. La nave del naufragio si<br />
chiamava SS Minnow: la guardia costiera<br />
l’ha ufficialmente dichiarata dispersa<br />
ponendo fine alle ricerche. Uno<br />
<strong>dei</strong> “tormentoni” che ha appassionato<br />
il pubblico americano ha riguardato il<br />
mistero sul nome di Gilligan: Bob<br />
Denver ha rivelato in un talk-show dopo<br />
la fine della serie che ne aveva parlato<br />
con l’ideatore Schwartz, convenendo<br />
entrambi che se il personaggio<br />
avesse mai dovuto avere un nome sarebbe<br />
stato “Willie”.<br />
Isola misteriosa e il Capitano<br />
Nemo, L’ (L’ île mystérieuse; La isla<br />
misteriosa; L’isola misteriosa e il Capitano<br />
Nemo) Con: Omar Sharif, Philippe<br />
Nicaud, Gérard Tichy, Ambroise<br />
Mbia, Jess Hahn, Rafael Bardem . Produzione:<br />
Francia/Spagna/Italia, 1973,<br />
avventura/fantastico, colore (6/60’).<br />
Tratto dal romanzo di Jules Verne L’isola<br />
misteriosa, il serial inizia nel<br />
1865, nel corso della guerra di Secessione.<br />
Per sfuggire ai sudisti, cinque<br />
uomini salgono a bordo di una mongolfiera<br />
la quale, nel bel mezzo di una<br />
tempesta, deve effettuare un atterraggio<br />
d’emergenza su un’isola sperduta<br />
dell’oceano. Il giornalista Gedeon<br />
Spillett (Philippe Nicaud), l’ingegnere<br />
Cyrus Smith (Gérard Tichy) e il suo<br />
servitore di colore Nab (Ambroise<br />
Mbia), il marinaio Pencroft (Jess
447 Ispettore Dante<br />
Hahn) e il giovane Harbert (Rafael<br />
Bardem): i cinque sopravvissuti scoprono<br />
ben presto di non essere i soli<br />
abitanti di quel luogo “ai confini della<br />
realtà”. A tutti loro si aggiunge il misterioso<br />
Capitano Nemo (Omar Sharif).<br />
La trasposizione televisiva del romanzo<br />
è stata curata da Juan Antonio<br />
Bardem ed Henry Colpi. La colonna<br />
sonora è composta da Gianni Ferrio.<br />
La serie, girata tra Madrid, le Isole Canarie<br />
e Alicante, non è altro che la versione<br />
allungata del film omonimo di<br />
Juan Antonio Bardem uscito nelle sale<br />
italiane l’anno precedente.<br />
Isole perdute, Le (The Lost Islands)<br />
Con: Ron Haddrick, Tony Hughes, Jane<br />
Vallis, Robert Edgington, Amanda<br />
Ma, Chris Benaud, Ric Hutton. Produzione:<br />
Australia, 1976, avventura, colore<br />
(26/30’).<br />
Un uragano fa naufragare la United<br />
World, una nave con a bordo quaranta<br />
bambini di tutto il mondo. Trentacinque<br />
di loro si salvano trovando scampo<br />
su due isole abitate da una civiltà salvatasi<br />
duecento anni prima. La tribù<br />
primitiva è capeggiata dal minaccioso<br />
“Que” (Ron Haddrick), un tiranno apparentemente<br />
immortale che non vede<br />
di buon occhio l’arrivo <strong>dei</strong> nuovi naufraghi.<br />
Tra di loro si distinguono: Tony<br />
(Tony Hughes), Anna (Jane Vallis),<br />
David (Robert Edgington), Su Ying<br />
(Amanda Ma), Mark (Chris Benaud).<br />
Ric Hutton interpreta il Primo Ministro<br />
Rufus Quad. La serie, girata ad<br />
Hawkesburry River e Narrabeen in<br />
Australia, è prodotta da Roger Mirams,<br />
anche ideatore insieme a Michael<br />
Lawrence. Il tema musicale è<br />
composto da Michael Caulfield.<br />
Ispettore Bluey, L’ (Bluey) Con:<br />
Lucky Grills, John Diedrich, Gerda Ni<br />
colson, Terry Gill. Produzione: Australia,<br />
1976, poliziesco, colore (39/60’).<br />
Cinque anni dopo Cannon, anch’egli a<br />
metà strada tra Maurizio Costanzo e<br />
Bud Spencer, ecco il collega australiano<br />
extra-large che indaga tra un hotdog<br />
e l’altro. Il sergente Hills detto<br />
“Bluey” (Lucky Grills) è un poliziotto<br />
tutto d’un pezzo: con i suoi 115 chili, a<br />
capo della sezione B, conosce tutti i<br />
trucchi del mestiere per acciuffare<br />
gangster professionisti o piccoli ladruncoli.<br />
Scontroso con i superiori per<br />
via del suo carattere spigoloso, fumatore<br />
e bevitore accanito, Bluey rende la<br />
vita difficile al novellino detective<br />
Gary Dawson (John Diedrich), che<br />
verrà sostituito dal sergente Monica<br />
Rourke (Gerda Nicolson). Terry Gill<br />
interpreta il poliziotto infiltrato Reg<br />
Truscott. La serie girata a Melbourne è<br />
prodotta da Ian Crawford e Ian Jones;<br />
Terry Stapleton ne è l’ideatore. Originariamente<br />
il <strong>telefilm</strong> doveva essere<br />
ambientato a Sidney con John Ewart<br />
quale protagonista.<br />
Ispettore Dante (Dante) Con:<br />
Howard Duff, Alan Mowbray, Tom<br />
D’Andrea, Mort Mills. Produzione:<br />
Usa, 1960, poliziesco, b/n (26/30’).<br />
Howard Duff veste i panni dell’ex giocatore<br />
d’azzardo Willie Dante, ora divenuto<br />
gestore del night-club Dante’s<br />
Inferno di San Francisco: dentro il locale<br />
si muovono più o meno a loro agio<br />
il maitre Stewart Styles (Alan Mowbray);<br />
il barista Biff (Tom D’Andrea),<br />
vecchio amico di Dante; il tenente della<br />
polizia Bob Malone (Mort Mills).<br />
Proprio per il suo passato da biscazziere,<br />
il nostro viene spesso coinvolto in<br />
operazioni di polizia come infiltrato.<br />
Leith Stevens è l’autore della colonna<br />
sonora. La serie è firmata dalla Four<br />
Star e Satyr Productions. In preceden
Ispettore Derrick, L’<br />
za, Dick Powell aveva interpretato<br />
Dante in molti episodi all’interno della<br />
serie antologica Four Star Playhouse<br />
(1952, inedita in Italia), in cui compariva<br />
altresì Alan Mowbray.<br />
Ispettore Derrick, L’ (Derrick)<br />
Con: Horst Tappert, Fritz Wepper. Produzione:<br />
Germania, 1973, poliziesco,<br />
colore (280/60’; 1/75’).<br />
SUPERCULT<br />
“Girare un serial giallo in Germania?<br />
Sarebbe come ambientare un western<br />
in Albania”. La storia di Derrick, racconta<br />
il produttore Helmut Ringelmann,<br />
comincia così, con la reazione<br />
scettica <strong>dei</strong> dirigenti della ZDF, la seconda<br />
rete tedesca. Senza troppe illusioni,<br />
Ringelmann, l’autore Herbert<br />
Reinecker e due bravi attori provenienti<br />
dal teatro si preparano a girare la<br />
prima puntata, Mitternachtsbus (Pullman<br />
di mezzanotte). L’esordio nell’ottobre<br />
del 1973 con l’episodio Waldweg<br />
(Il sentiero nel bosco) – in Italia<br />
nel 1979 – ha inaugurato 23 anni ininterrotti<br />
di un successo tradotto in 102<br />
lingue, dal cinese al francese, dal turco<br />
all’olandese. Il protagonista Horst<br />
Tappert, diventato attore per caso dopo<br />
la guerra, ha raggiunto una celebrità<br />
mondiale, forse più di Kohl. E proprio<br />
il cancelliere tedesco ha affermato:<br />
“Cerco di non perdere neanche una<br />
puntata di Derrick, un esempio di come<br />
la tv possa offrire gialli pieni di suspense<br />
senza costosi effetti speciali nè<br />
eccessi di violenza. Sicuramente il migliore<br />
prodotto da esportazione dopo<br />
la Volkswagen”. L’ispettore dal quale<br />
tutti vorremmo essere interrogati ha<br />
modi gentili, cerca di capire la psicologia<br />
del colpevole e del sospettato, parla<br />
a bassa voce. Come nei romanzi di<br />
Simenon, conta più di tutto il fattore<br />
umano: la serie accende i riflettori sul<br />
448<br />
la personalità <strong>dei</strong> personaggi, racconta<br />
storie umane per capire cosa possa<br />
spingere all’omicidio. Sono in pochi<br />
infatti a uccidere con freddezza e premeditazione:<br />
la maggior parte lo fa per<br />
disperazione. E anche quando Derrick<br />
li fa confessare, gli assassini restano<br />
esseri umani. E così il ruolo <strong>dei</strong> comprimari,<br />
a partire dal fedele e meno riflessivo<br />
Harry Klein (Fritz Wepper),<br />
non è mai didascalico: ogni personaggio<br />
viene descritto a tutto tondo, con le<br />
sue diverse sfaccettature. Il muro che<br />
divide nettamente il bene dal male proprio<br />
di molte serie americane viene abbattuto<br />
dal “Maigret tedesco”. L’idea<br />
iniziale prevedeva un serial – originariamente<br />
intitolato Das Revier (Il distretto)<br />
– diviso in due tempi: nel primo<br />
il delitto, nel secondo la soluzione<br />
e le motivazioni psicologiche dell’assassino.<br />
Nessuna novità invece sui<br />
contenuti delle sceneggiature: delitti a<br />
“sfondo sociale” in cui il colpevole<br />
viene da subito rivelato allo spettatore<br />
secondo lo schema che gli americani<br />
hanno definito “inverted detective novel”.<br />
Il <strong>telefilm</strong>, girato in studio e in<br />
esterni (a Monaco di Baviera), deve<br />
forse il successo al taglio europeo, a<br />
quella che Umberto Eco ha definito “la<br />
passione della mediocrità”, con il quasi<br />
annullamento del ritmo e la totale<br />
mancanza di sex appeal <strong>dei</strong> protagonisti:<br />
non per niente, la signora che accompagna<br />
Derrick a teatro nelle prime<br />
puntate scompare come è apparsa,<br />
senza troppe indagini da parte dell’ispettore.<br />
Accanto a Tappert fanno la<br />
loro comparsa guest-stars italiane o<br />
presunte tali: Amedeo Nazzari (che<br />
non è stato doppiato poiché recitava in<br />
italiano), Remo Remotti (nei panni di<br />
un boss mafioso), Claudio Caramaschi;<br />
l’attore Peter Bertram interpreta<br />
invece ben tre personaggi con passa
449 Ispettore Derrick, L’<br />
porto italiano. Nell’episodio Diciotto<br />
anni dopo compare Siegfried Lowitz<br />
che, smessi i panni de Il commissario<br />
Köster, interpreta un detenuto che esce<br />
di prigione; tra i volti noti si nota Klaus<br />
Maria Brandauer. L’ufficio di Derrick<br />
è l’unico set del serial ricostruito in<br />
studio (a Pucheim, su un’area di 2500<br />
metri quadrati). Tutte le storie al centro<br />
della serie recano la firma di Herbert<br />
Reinecker, sceneggiatore con la passione<br />
per Dostoevskij e Nietzsche, per<br />
il quale vale il motto “siamo tutti assassini<br />
potenziali”. Alcune sceneggiature<br />
sono passate al vaglio critico di<br />
Georg Schmidt, il direttore della Polizia<br />
criminale di Monaco che ha affermato:<br />
“Derrick fornisce un’immagine<br />
positiva della polizia. Si distingue per i<br />
modi corretti ed eleganti. L’obiettivo<br />
era mostrare allo spettatore che la polizia<br />
è garante di uno stato di diritto”.<br />
Qualche numero sulla Derrick-mania:<br />
281 episodi girati, 20 registi e 5000 attori<br />
impiegati, 102 paesi che lo hanno<br />
ospitato in tv, 200 fan-club sorti in<br />
Germania e all’estero, 3 Telegatti (nel<br />
1986, nel 1987 e nel 1990) quale miglior<br />
serie straniera. Di Derrick esiste<br />
anche una recente versione cartoon:<br />
nel film d’animazione Derrick – il dovere<br />
chiama (2004), l’ispettore e il fido<br />
Klein danno la caccia a un serial-killer<br />
che minaccia di uccidere i partecipanti<br />
a un concorso canoro. A tutto questo si<br />
deve aggiungere la Croce al merito<br />
consegnata nel 1977 a Horst Tappert<br />
dal Presidente della Repubblica federale<br />
tedesca, Roman Herzog, e il suicidio<br />
di una donna del Sud-Tirolo costretta<br />
a vivere – a suo dire – accanto a<br />
un marito che non somigliava affatto a<br />
Derrick. Tuttavia, all’inizio la critica<br />
stroncò l’avvento del detective tedesco:<br />
“Der Spiegel” lo definì “inerte e<br />
non ben definito”, Ugo Buzzolan su<br />
“La Stampa” scrisse che “il tenente<br />
Colombo non lo avrebbe assunto<br />
neanche come aiutante”. Ma il pubblico<br />
andò controcorrente e in tempi recenti<br />
Aldo Grasso ha scritto sul “Corriere<br />
della Sera”: “i tipi come Derrick<br />
sono destinati alla gloria imperitura<br />
[…]. La sua forza risiede nell’intuito,<br />
nella capacità psicologica. Non veste<br />
all’ultima moda, ma alla penultima;<br />
non complica le indagini, si fa complice<br />
dell’indagato. Derrick finge di occuparsi<br />
di criminali, in realtà il suo interesse<br />
principale è l’audience. Sa pedinarla<br />
e catturarla”. Se Luca Goldoni<br />
fa notare che “il mondo in cui si muove<br />
Derrick è incantevolmente improbabile.<br />
La sua macchina (n.d.r. una BMW)<br />
non si sporca neppure nei percorsi<br />
sterrati perché il fango tedesco è notoriamente<br />
liofilizzato. I rari inseguimenti<br />
rispettano stop e precedenze”,<br />
Indro Montanelli ha ammirato l’ispettore<br />
perché “il bello di Derrick è proprio<br />
che, dopo averlo visto, lo si dimentica:<br />
non lascia tracce nella memoria,<br />
non crea problemi, non pretende<br />
di trasmettere messaggi”. Oltre all’inseparabile<br />
impermeabile alla Bogart,<br />
il fermacravatta demodè e il fazzoletto<br />
nel taschino, Tappert-Derrick<br />
indossa uno <strong>dei</strong> quattro parrucchini a<br />
sua disposizione sul set; l’attore ha<br />
raccontato che quando fu chiamato da<br />
Ringelmann per interpretare il protagonista,<br />
il produttore gli fece girare<br />
una scena con il toupet e una senza, optando<br />
per la prima soluzione. Les<br />
Humphries è l’autore della sigla musicale;<br />
Frank Duval, Eberhard Schöener<br />
e Martin Böttcher si alternano alla firma<br />
della colonna sonora. Dopo 281<br />
puntate Tappert ha deciso di mollare,<br />
mandando in pensione il suo fortunato<br />
personaggio: “non avrò vita professionale<br />
dopo Derrick” ha confessato l’at
Ispettore Gideon, L’<br />
tore tedesco più popolare del mondo<br />
“non posso farci nulla, il pubblico mi<br />
identifica con il detective”. E per il saluto<br />
finale dell’ispettore si sono registrati<br />
ascolti record in Germania: più<br />
di 10 milioni di telespettatori per l’ultimo<br />
episodio della sua carriera, intitolato<br />
Addio, Ispettore Derrick, in cui lascia<br />
la squadra omicidi per guidare<br />
l’Europol in Olanda; gli succede idealmente<br />
l’ispettore Siska (interpretato<br />
da Peter Kremer). “In ogni caso” spiega<br />
Ringelmann “Derrick non muore in<br />
azione: il personaggio va semplicemente<br />
in pensione, come uno qualunque.<br />
Con l’anomalia di andarsene senza<br />
promozioni dopo tanti successi, con<br />
il grado di ispettore della Polizei criminale.<br />
Nella vita reale sarebbe diventato<br />
questore se non capo della polizia”.<br />
Tanto vero che nel 1995 la Federazione<br />
tedesca <strong>dei</strong> funzionari della Criminalpol<br />
aveva invano protestato per ottenere<br />
la promozione del loro collega<br />
televisivo da ispettore a commissario.<br />
Tutto il contrario dell’inaspettata protesta<br />
<strong>dei</strong> poliziotti italiani manifestata<br />
tramite l’Unione Sindacale di Polizia<br />
nell’estate del 2004: a loro dire, “i <strong>telefilm</strong><br />
di Derrick sono ormai vecchi come<br />
il cucco, privi di interesse e di riferimenti<br />
attuali, così come il look <strong>dei</strong><br />
suoi protagonisti”; la USP invitava pertanto<br />
la Rai a “cancellare una pietosa<br />
serie antidiluviana e a sostituirla con<br />
uno <strong>dei</strong> tanti sceneggiati polizieschi<br />
italiani, più attuali e, quindi, più interessanti”,<br />
pena “la riunione in massa a<br />
Roma per stracciare i blocchetti degli<br />
abbonamenti Rai”. Ma la vicinanza<br />
con la realtà si è fatta sentire in un episodio<br />
di cronaca vera: Gary Tappert, il<br />
figlio di Horst, è stato arrestato perché<br />
sfuggiva a debiti mai pagati. Difficilmente<br />
la tv tedesca, e non solo quella,<br />
troverà un altro Derrick. “In un mondo<br />
450<br />
dove sullo schermo abbondano gli attori<br />
fast-food” ha accusato Tappert<br />
“pronti a passare da un poliziesco a<br />
una serie ospedaliera, mancano o scarseggiano<br />
serial che consentano ai protagonisti<br />
di mettersi in evidenza”.<br />
Gualtiero Peirce ha scritto su “Repubblica”:<br />
“Con sublime coerenza, Derrick<br />
esce di scena nell’unico modo<br />
possibile, andando in pensione. E in<br />
questo modo, ha scelto un argomento<br />
di grande attualità anche per l’ultima<br />
puntata”.<br />
Ispettore Gideon, L’ (Gideon’s<br />
Way; Gideon C.I.D.) Con: John Gregson,<br />
Daphne Anderson, Alexander Davion.<br />
Produzione: Gran Bretagna,<br />
1964, poliziesco, b/n (26/60’).<br />
Serie avventurosa condita di suspense<br />
e girata con taglio documentaristico<br />
che verte sulle indagini dell’ispettore<br />
George Gideon (John Gregson), dai<br />
modi spicci e dal pugno facile. Intorno<br />
alla sua figura ruotano quelle della<br />
moglie Kate (Daphne Anderson) e del<br />
capo-ispettore David Keen (Alexander<br />
Davion). Donald Sutherland compare<br />
in un cameo. Robert S. Baker, impegnato<br />
altresì quale regista, è il produttore<br />
del <strong>telefilm</strong> insieme a Monty<br />
Berman; John Creasey è l’autore <strong>dei</strong><br />
romanzi dai quali è tratta la serie e il<br />
film del 1958 24 ore a Scotland Yard,<br />
con Jack Hawkins nel trench dell’ispettore<br />
Gideon; Edwin T. Astley<br />
compone la colonna sonora.<br />
Ispettore Maggie (The Gentle Touch)<br />
Con: Jill Gascoine, Nigel Rathbone,<br />
Brian Gwaspari, Paul Moriarty,<br />
Derek Thompson, Kevin O’Shea.<br />
William Marlowe. Produzione: Gran<br />
Bretagna, 1980, poliziesco, colore<br />
(30/60’).<br />
Jill Gascoine interpreta il primo poli
451 Ispettore Regan, L’<br />
ziotto donna della televisione britannica:<br />
essa veste i panni dell’ispettore<br />
Maggie Forbes. Dopo aver subito la<br />
perdita del marito anch’egli poliziotto,<br />
la nostra contravviene agli ordini di riposo<br />
forzato per gettarsi sulle tracce<br />
degli assassini del consorte, tralasciando<br />
anche i problemi del figlio teenager<br />
Steve (Nigel Rathbone). William Marlowe<br />
la affianca nel ruolo del suo superiore,<br />
l’ispettore-capo Russell. Brian<br />
Gwaspari, Paul Moriarty, Derek<br />
Thompson, Kevin O’Shea sono rispettivamente<br />
i detective Bob Croft, Jake<br />
Barratt, Jimmy Fenton e Peter Philips.<br />
Il serial è girato quasi interamente a<br />
Londra, per le strade variopinte di<br />
Soho e nei dintorni di Covent Garden.<br />
Tony Wharmby e Nick Elliott sono i<br />
produttori esecutivi. Roger Webb è<br />
l’autore della colonna sonora. Nel<br />
1985 Jill Gascoine ha dato vita a uno<br />
spin-off anomalo: ne Gli occhi <strong>dei</strong> gatti<br />
Maggie Forbes si dimette dalla polizia<br />
e guida un tris di agenti speciali tutto<br />
al femminile, a metà strada tra la<br />
versione inglese delle Charlie’s Angels<br />
e il remake all girl de Gli infallibili tre.<br />
Ispettore Morse (Inspector Morse)<br />
Con: John Thaw, Kevin Whateley, James<br />
Grout. Produzione: Gran Bretagna,<br />
1987, poliziesco, colore (33/60’).<br />
Serie poliziesca inglese ambientata nei<br />
dintorni di Oxford, dove indaga il mite<br />
e arguto ispettore capo Endeavor Morse<br />
(John Thaw), amante <strong>dei</strong> buoni libri,<br />
di poesia, di musica classica e delle<br />
parole crociate. Coadiuvato dal giovane<br />
sergente Lewis (Kevin Whateley),<br />
il protagonista accende i riflettori su<br />
misteri e omicidi in una zona televisivamente<br />
poco battuta dal giallo. Abordo<br />
della sua Jaguar rossa, Morse arriva<br />
sui luoghi <strong>dei</strong> delitti sempre in ritardo;<br />
prima che il nostro trovi un sospetto, il<br />
serial-killer ha già colpito altre due o<br />
tre volte; la soluzione degli enigmi<br />
viene quasi sempre scovata dal fedele<br />
Lewis. James Grout interpreta il sovrintendente<br />
Strange. Danny Boyle<br />
(Trainspotting), Anthony Minghella<br />
(Il paziente inglese) e John Madden<br />
(Shakespeare in Love) sono tra i registi<br />
della serie. Il romanziere Colin Dexter,<br />
che aveva cominciato a scrivere di<br />
Morse già nel 1975, è l’ideatore del serial<br />
(compare addirittura fugacemente<br />
in ogni episodio, facendo il verso a<br />
Hitchcock per le comparsate nei suoi<br />
film); Ted Childs firma da produttore<br />
esecutivo; Barrington Pheloung compone<br />
le musiche originali; il tema musicale<br />
s’ispira, guarda caso al Codice<br />
...Morse. John Gielguld e una giovane<br />
Elizabeth Hurley sono tra le gueststars<br />
del <strong>telefilm</strong> che nel 1992 ha vinto<br />
un British Academy Award. Se sulle<br />
pagine Morse e Lewis erano coetanei,<br />
nella trasposizione televisiva il secondo<br />
è più giovane, sposato con due figli,<br />
più realista e meno intelletuale del primo<br />
(e per questo non disdegna di criticarlo<br />
a viso aperto). Per il cognome del<br />
protagonista Colin Dexter si è ispirato<br />
a Sir Jeremy Morse, a capo della<br />
Lloyds Bank nonchè acerrimo rivale<br />
del romanziere alle parole crociate<br />
(passione condivisa con il personaggio<br />
al quale ha dato vita).<br />
Ispettore Regan, L’ (The Sweeney)<br />
Con: John Thaw, Dennis Waterman,<br />
Garfield Morgan. Produzione: Gran<br />
Bretagna, 1974, poliziesco, colore<br />
(52/60’).<br />
È la serie poliziesca che ha rivoluzionato<br />
il genere in Inghilterra: abbandonata<br />
per sempre l’icona televisiva di<br />
Sherlock Holmes, i poliziotti inglesi di<br />
metà anni ’70 diventano agguerriti come<br />
i criminali che combattono, dicono
Ispettore Sarti, L’<br />
parolacce, usano la violenza. Primo fra<br />
tutti il detective Jack Regan (John<br />
Thaw) della squadra mobile di Scotland<br />
Yard: più che cercare i colpevoli,<br />
li bracca, utilizza i loro stessi metodi,<br />
agisce spesso nell’illegalità, li affronta<br />
a muso duro. A guardarlo bene sembra<br />
uno di loro: dopo essere sceso dalla<br />
sua scassata Ford Granada giallo oro,<br />
il nostro si mischia alla fauna malavitosa<br />
con la sua giacchetta di pelle e la<br />
cravatta perennemente slacciata; per<br />
ottenere informazioni (o semplicemente<br />
per sfogare i propri istinti), non<br />
disdegna di stropicciare le lenzuola di<br />
donne disponibili. Il realismo che accompagna<br />
la serie prevede la possibilità<br />
che Regan e colleghi non acciuffino<br />
i responsabili. Tra coloro che affiancano<br />
il protagonista: il sergente<br />
George Hamilton Carter (Dennis Waterman),<br />
il quale adotta gli stessi metodi<br />
violenti di Regan e il capo-ispettore<br />
Frank Haskins (Garfield Morgan), impotente<br />
e frustrato di fronte alle toste<br />
indagini del nostro. Ian Kennedy Martin<br />
è l’ideatore della serie che è stata<br />
anticipata da un film-tv (Regan).<br />
Lloyd Shirley e George Taylor firmano<br />
da produttori esecutivi. Harry South<br />
compone la colonna sonora. Il <strong>telefilm</strong><br />
si è concluso in patria nel 1978: Regan<br />
viene sospettato di aver intascato alcune<br />
bustarelle; nonostante non ci siano<br />
prove a suo carico, egli decide di gettare<br />
il distintivo alle ortiche.<br />
Ispettore Sarti, L’ Con: Gianni Cavina,<br />
Tiziano Schirinzi, Cristiana Borghi,<br />
Paola Maria Scalondro Produzione:<br />
Italia, 1991, poliziesco, colore<br />
(19/60’).<br />
Sulla scorta <strong>dei</strong> romanzi del giallista<br />
Loriano Macchiavelli, la serie porta in<br />
scena un poliziotto “all’italiana”:<br />
Gianni Cavina veste l’impermeabile<br />
452<br />
dell’ispettore Sarti per le vie di una<br />
Bologna inedita, dark e notturna, piena<br />
di misteri e poco godereccia. Attorno<br />
alla figura del protagonista ruotano<br />
quelle dell’amico informatore intellettual-anarcoide<br />
Rosas (Tiziano Schirinzi),<br />
della misteriosa fidanzata Leda<br />
(Cristiana Borghi), del commissario<br />
Raimondi (Paola Maria Scalondro).<br />
Tra i volti noti che si susseguono, si riconoscono<br />
quelli di Arnoldo Foà, Daniela<br />
Poggi e Nicola Pistoia. Maurizio<br />
Rotundi è regista e sceneggiatore del<br />
primo ciclo.<br />
Ispettore Tibbs, L’ (In the Heat of<br />
the Night) Con: Carroll O’Connor,<br />
Howard Rollins, Joe Don Baker, Denise<br />
Nicholas, Alan Autry, Hugh O’Connor,<br />
Carl Weathers. Produzione: Usa,<br />
1988, poliziesco, colore (142/60’;<br />
4/90’).<br />
Vent’anni dopo l’uscita de La calda<br />
notte dell’Ispettore Tibbs di Norman<br />
Jewison una serie ne fa rivivere i personaggi<br />
nella cittadina di Sparta, nello<br />
stato del Mississippi. Dopo due decenni,<br />
le barriere razziali e di classe tra i<br />
due protagonisti sono finalmente cadute<br />
per agevolare la lotta al crimine.<br />
Nella parte del capo della polizia Billie<br />
Gillespie, che valse l’Oscar a Rod<br />
Steiger, ora c’è Carroll O’Connor (Arcibaldo);<br />
Howard Rollins ricopre il<br />
ruolo del detective di colore Virgil<br />
Tibbs, che fu di Sidney Poitier. Al contrario<br />
del film, il vero protagonista diventa<br />
il poliziotto bianco, al punto che<br />
negli ultimi episodi sparisce addirittura<br />
la figura di Tibbs, impegnato a laurearsi<br />
in giurisprudenza. Per problemi<br />
di cuore, O’Connor venne rimpiazzato<br />
sul finire della serie da Jo Don Baker<br />
nei panni di un ex capitano di polizia in<br />
pensione. L’esplicita denuncia razziale<br />
della pellicola viene quasi ignorata
453 Ivanhoe<br />
nel serial, il quale finisce per apparire<br />
anacronistico. Tra gli altri personaggi<br />
ricorrenti: Harriet Delong (Denis Nicholas),<br />
destinata a sposare Gillespie, i<br />
tenenti Bubba Skinner (Alan Autry) e<br />
Lonnie Janison (interpretato da Hugh<br />
O’Connor, il figlio di Carroll) e il commissario<br />
Hampton Forbes (Carl Weathers).<br />
Le riprese sono effettuate tra la<br />
Louisiana e la Georgia. Joe Gannon è<br />
il produttore del <strong>telefilm</strong> insieme a<br />
Stan Kallis e Hugh Benson; le musiche<br />
originali sono composte da David<br />
Bell, mentre la canzone-tema, scritta<br />
da Quincy Jones con Alan e Marilyn<br />
Bergman, è cantata da Bill Champlin.<br />
O.J. Simpson compare in un episodio;<br />
Larry Hagman è tra i registi del serial<br />
alla stessa stregua di Carroll O’Connor.<br />
Tra gli altri volti noti si fanno notare<br />
Doug Savant, Mariska Hargitay,<br />
Iman, Tippi Hedren, Karen Black,<br />
Stacy Keach, Peter Fonda, Jean Simmons.<br />
I-Taliani Con: Gino Cogliardo,<br />
Edoardo Romano, Mirko Setaro. Produzione:<br />
Italia, 1989, sit-com, colore<br />
(88/30’).<br />
Lanciata come la prima day-comedy<br />
italiana, ovvero una collana di sketch<br />
quotidiani di circa 25 minuti ciascuno,<br />
la serie vuole raccontare l’Italia e gli<br />
italiani nella vita di tutti i giorni, dalla<br />
malasanità al totocalcio, dalla dichiarazione<br />
<strong>dei</strong> redditi ai parcheggiatori<br />
abusivi, dai furti agli sfratti, dalla moda<br />
<strong>dei</strong> week-end intelligenti a quella<br />
delle diete: insomma una sorta di spaccato<br />
pseudo-sociale alla Monty Python<br />
contaminato dalla farsa partenopea<br />
<strong>dei</strong> Trettrè (ovvero Gino Cogliardo,<br />
Edoardo Romano, Mirko Setaro),<br />
che cambiano ruolo ogni giorno e non<br />
disdegnano di interpretare personaggi<br />
femminili. Gerry Scotti, Corrado Te<br />
deschi ed Enzo Braschi sono tra le<br />
guest-stars delle prime puntate. Antonino<br />
Antonucci Ferrara e Cosimo<br />
Schiavone sono i produttori escutivi; il<br />
soggetto è di Lorenzo Beccati e di<br />
Mirko Setaro.<br />
Italian Restaurant Con: Gigi Proietti,<br />
Nancy Brilli, Tiberio Murgia,<br />
Adriano Pappalardo, Marisa Merlini.<br />
Produzione: Italia, 1994, sit-com, colore<br />
(12/60’).<br />
Gigi Proietti debutta in una sit-com<br />
ambientata nella Grande Mela: tutto<br />
ha inizio quando Giulio Broccoli, un<br />
emigrante romano in procinto di tornare<br />
in Italia, si vede rifilare da un amico<br />
un ristorante sull’orlo del fallimento e,<br />
per di più, taglieggiato dalla mafia. La<br />
mano femminile di Connie Mancuso<br />
(Nancy Brilli), sorella capricciosa e testarda<br />
dell’amico che lo ha incastrato,<br />
saprà rimettere le cose a posto, aiutando<br />
Giulio a pagare i debiti e a gestire il<br />
locale. Nonostante la differenza di caratteri,<br />
inutile dire che i due sono destinati<br />
a innamorarsi e a salire all’altare.<br />
Il caratterista Tiberio Murgia compare<br />
nei panni del nonno di Connie, Salvatore,<br />
ospite fisso non pagante del ristorante.<br />
Tra gli altri volti ricorrenti che<br />
passano sul set si riconoscono quelli di<br />
Adriano Pappalardo (è l’italo-americano<br />
Frank Di Giacomo) e Marisa<br />
Merlini (nel ruolo di Zamira). Tra gli<br />
sceneggiatori spicca la firma di Enrico<br />
Vaime. Natale Massara è l’autore della<br />
colonna sonora.<br />
Ivanhoe (Id.) Con: Roger Moore,<br />
Andrew Keir, John Pike, Robert<br />
Brown. Produzione: Gran Bretagna,<br />
1958, avventura, b/n (39/30’).<br />
Un giovane e debuttante Roger Moore<br />
si cala nei panni dell’eroe nato dalla<br />
penna di Sir Walter Scott. Al centro
I-Zenborg 454<br />
delle vicende sono le battaglie e gli intrighi<br />
contro i seguaci del principe<br />
Giovanni (Andrew Keir), che cerca di<br />
usurpare il trono al fratello Riccardo<br />
Cuor di Leone. Nel cast John Pike è<br />
Bart, Robert Brown veste i panni di<br />
Gurth. Christopher Lee compare in un<br />
cameo. Peter Rogers e Bernard Coote<br />
firmano da produttori esecutivi; Albert<br />
Elms è l’autore della colonna sonora.<br />
Dopo il successo della serie Moore<br />
passò dai “templari” a Simon Templar.<br />
I-Zenborg (Kyoryu Daisenso Ai-<br />
Zenborg) Con: Yoko Asagami, Kyonosuke<br />
Kami, Junpei Takiguchi, Jun<br />
Hazumi. Produzione: Giappone, 1977,<br />
fantascienza, colore (39/30’).<br />
I dinosauri tornano a terrorizzare il nostro<br />
pianeta dopo essere rimasti addormentati<br />
per millenni nel sottosuolo terrestre;<br />
come se non bastasse, una mutazione<br />
genetica li ha resi ancora più<br />
forti e aggressivi. Per contrastarne l’avanzata,<br />
il dottor Tachibana progetta<br />
l’astronave da combattimento Ai-Zenborg,<br />
ma muore nel corso di un pericoloso<br />
esperimento nel quale rimangono<br />
seriamente feriti anche i suoi due figli,<br />
Ai (Yoko Asagami) e Zen (Kyonosuke<br />
Kami). I due fratelli vengono salvati<br />
dal professor Torii, che li trasforma in<br />
cyborg. La coppia di uomini-robot, pilotando<br />
l’Ai-Zenborg, tenta di impedire<br />
ai dinosauri di raggiungere le metropoli:<br />
ma l’astronave non basta e il professor<br />
Torii crea il Super Ai-Zen, un gigantesco<br />
robot ottenuto dalla fusione<br />
<strong>dei</strong> due corpi cyborg di Ai e Zen. Una<br />
volta debellato Ulul (Junpei Takiguchi),<br />
il capo dell’impero “giurassico”,<br />
dotato di un quoziente d’intelligenza<br />
pari a 300, i due fratelli decidono di lasciare<br />
la Terra alla volta dello spazio.<br />
Dal pianeta Gazaria, infatti, la Regina<br />
del Male (Jun Hazumi) sta preparando<br />
la sua bella invasione aliena. Il serial è<br />
ideato da Noboru Tsuburaya e firmato<br />
dalla sua Tsuburaya Productions, responsabile<br />
di molti <strong>telefilm</strong> sci-fi con<br />
protagonisti dinosauri (tra gli altri, Il<br />
risveglio <strong>dei</strong> dinosauri – Born Free nel<br />
1976 e il successivo Koseidon nel<br />
1978). Tra i produttori sul campo spicca<br />
Takashige Niimi. Un film realizzato<br />
con il montaggio di alcuni episodi è<br />
stato distribuito in America con il titolo<br />
Attack of the Super Monsters.
Jackie e Mike (Chicken Soup) Con:<br />
Jackie Mason, Lynn Redgrave, Rita<br />
Karin, Johnny Pinto, Alisan Porter,<br />
Katherine Erbe, Brandon Magart. Produzione:<br />
Usa, 1989, sit-com, colore<br />
(12/30’).<br />
Una delle serie con i più alti indici d’ascolto<br />
nel 1989 venne cancellata in<br />
America dopo sole otto puntate perché<br />
non riusciva a “tenere” i telespettatori<br />
di Pappa e ciccia (1988), la sit-com<br />
che l’aveva preceduta sulla ABC. Il <strong>telefilm</strong>,<br />
sorta di riadattamento di Bridget<br />
Loves Bernie (1972, inedito in Italia),<br />
racconta le gesta della newyorkese<br />
di fede ebraica Jackie Fisher (Jackie<br />
Mason), la quale, dopo aver perso la<br />
testa per un cattolico irlandese divorziato,<br />
abbandona il lavoro di venditrice<br />
di pigiami. Lynn Redgrave interpreta<br />
la vicina vedova Maddie Peerce,<br />
proprietaria della casa dell’uomo nonché<br />
sua ultima fiamma; Rita Karin veste<br />
i panni di Bea Fisher, la mamma di<br />
Jackie che inorridisce di fronte alla<br />
nuova relazione della figlia; Johnny<br />
Pinto, Alisan Porter e Katherine Erbe<br />
sono i figli di Maddie, rispettivamente<br />
Donnie, Molly e Patty; Brandon Magart<br />
è Mike, il fratello bigotto di Maddie.<br />
Tra i “tormentoni” della sit-com:<br />
quando Jackie sale sul tetto a chiedersi<br />
“il senso della vita”. Il “poker” di<br />
produttori esecutivi è formato da<br />
Marcy Carsey, Saul Turteltaub, Tom<br />
Werner e Bernie Orenstein: alla notizia<br />
della cancellazione della serie il<br />
team produttivo si deve essere dispia<br />
ciuto oltremodo, soprattutto per le<br />
quattro puntate già girate e rimaste<br />
inedite.<br />
Jack, investigatore privato (Private<br />
Eye) Con: Michael Woods, Josh<br />
Brolin, Bill Sadler, Jane Persky. Produzione:<br />
Usa, 1987, poliziesco, colore<br />
(12/60’).<br />
Dopo aver firmato un manifesto degli<br />
anni ‘80 come Miami Vice, Anthony<br />
Yerkovich e Michael Mann rendono<br />
omaggio agli anni ’50. In una Los Angeles<br />
attraversata dal rock’n’roll, un<br />
ex poliziotto decide di proseguire l’attività<br />
di detective privato iniziata dal<br />
fratello, che è stato ucciso. Accanto al<br />
protagonista, Jack Cleary (Michael<br />
Woods), si affiancano: il “brillantinato”<br />
Johnny Betts (Josh Brolin), che in<br />
più di un’occasione aiuta l’investigatore<br />
nel corso delle indagini; il tenente<br />
Charlie Fontana (Bill Sadler), che una<br />
volta affiancava Cleary nelle file della<br />
polizia; Dottie (Jane Persky), la segretaria<br />
con cicca in bocca del private eye.<br />
La NBC, dopo aver ricevuto numerose<br />
proteste per la violenza della serie prodotta<br />
da Mann e ideata da Yerkovich,<br />
decise di sospenderla a metà della prima<br />
stagione. Per Mann si tratta dell’ennesimo<br />
poliziesco epocale prima<br />
di compiere il grande salto sul grande<br />
schermo: dopo gli anni ’60 al centro di<br />
Crime Story (1986), i Settanta di Starsky<br />
& Hutch (1975) e gli Ottanta di<br />
Miami Vice (1984), mancavano solo<br />
gli anni ’50...
Jack London 456<br />
Jack London (Jack London’s Tales<br />
of Klondike) Con: interpreti vari. Produzione:<br />
Usa, 1982, drammatico, colore<br />
(7/60’).<br />
Orson Welles commenta da narratore<br />
alcune storie drammatiche ispirate ai<br />
racconti di Jack London, interpretate<br />
da un buon numero di guest-stars internazionali:<br />
tra le altre, Robert Carradine,<br />
Scott Hylands, Eva Gabor, Mavor<br />
Moore, John Candy, Neil Munro.<br />
J.A.G. – Avvocati in divisa (JAG)<br />
Con: David James Elliott, Tracey<br />
Needham, Catherine Bell, W.K. Stratton,<br />
Andrea Thompson, John M. Jackson,<br />
Patrick Labyorteaux, Karri Turner,<br />
Nanci Chambers, Tevor Goddard,<br />
Scott Lawrence, Zoe McLellan, Steven<br />
Culp, Cindy Ambuhel, Andrea<br />
Parker, Isabella Hoffman, Paul Collins,<br />
Dean Stockwell. Produzione:<br />
Usa, 1995, avventura, colore (227/60’).<br />
Dopo il successo del film Codice d’onore<br />
(1992) con la coppia Tom Cruise-<br />
Demi Moore, un <strong>telefilm</strong> ne ripropone<br />
il plot: per l’unità J.A.G. – Judge Advocate<br />
General – lavorano due avvocati<br />
della Marina americana, un uomo<br />
e una donna impegnati a risolvere casi<br />
complicati in cui sono necessarie almeno<br />
tre qualità: self-control, discrezione<br />
e diplomazia. Il tenente Harmon<br />
“Harm” Rabb Jr. (David James Elliott)<br />
e il tenente Meg Austin (Tracey<br />
Needham), quest’ultima sostituita nel<br />
secondo ciclo dal maggiore Sarah<br />
MacKenzie detta “Mac” (Catherine<br />
Bell), oltre a indagare su casi di omicidio<br />
e di nonnismo nelle caserme, vengono<br />
spediti nelle “zone calde” del<br />
mondo, dove un passo falso o una parola<br />
sbagliata potrebbero compromettere<br />
la pace. Il futuro capitano Harm è<br />
rimasto orfano a 5 anni, passando i<br />
successivi 30 alla ricerca del padre di<br />
sperso alla vigilia del Natale del 1969<br />
nei cieli del Vietnam dopo essersi lanciato<br />
con il suo Tomcat; dopo un atterraggio<br />
notturno finito tragicamente<br />
con la morte del suo navigatore, Rabb<br />
ha deciso di diventare avvocato con la<br />
tenace e idealistica convinzione di servire<br />
la giustizia. Volitiva e passionale,<br />
Mac rappresenta il contraltare di<br />
Harm, con quelle intuizioni che compensano<br />
il pragmatismo del collega e<br />
rendono il loro sodalizio inscindibile<br />
anche se non privo di contrasti. Tra gli<br />
altri personaggi spiccano il capitano<br />
Teddy Lindsey (W.K. Stratton), che<br />
successivamente cede il posto al pari<br />
grado Allison Krennick (Andrea<br />
Thompson); il nuovo capo dell’unità<br />
J.A.G. a Washington è l’ammiraglio<br />
Albert Jethro Chegwidden (John M.<br />
Jackson), un ex Navy SEAL che si dimostra<br />
piuttosto collaborativo con i<br />
due protagonisti; l’apparentemente<br />
imbranato ma generoso tenente Bud<br />
Roberts (Patrick Labyorteaux), il quale<br />
perde una gamba in Afghanistan; il<br />
tenente Harriet Sims (Karri Turner);<br />
destinata a diventare la moglie di Roberts;<br />
l’ambizioso tenente Lauren Singer<br />
(che ha il volto di Nancy Chambers,<br />
la moglie di Elliott), soprannominata<br />
la “strega” e che scompare tragicamente<br />
nell’ottavo ciclo; l’avvocato<br />
della Marina australiana Mic Brumby<br />
(Trevor Goddard), il quale intreccia<br />
una relazione con Mac e la porta a un<br />
passo dall’altare (ma quando capisce<br />
che il di lei cuore batte in realtà per<br />
Harm decide di ritornare in patria); il<br />
capitano Sturgis Turner (Scott Lawrence),<br />
un vecchio amico di Harm;<br />
Jennifer Coates (Zoe Mclellan), la sincera<br />
P.O. (Petty Officier) dell’ammiraglio;<br />
l’agente della CIA Clayton Webb<br />
(Steven Culp), amico e rivale di Harm;<br />
la produttrice cinematografica Reneé
457 Jake 2.0<br />
Peterson (Cindy Ambuhel), la quale<br />
contende al tenente Kate Pike (Andrea<br />
Parker) la palma di conquista più sexy<br />
da parte di Harm; l’insegnante Meredith<br />
Cavanaugh (Isabella Hoffmann),<br />
promessa sposa di Chegwidden; il segretario<br />
della Marina Alexander Nelson<br />
(Paul Collins), il quale lascia la<br />
poltrona a Edward Sheffield (Dean<br />
Stockwell). Alcune indagini riguardano<br />
lo spionaggio all’interno del Corpo<br />
<strong>dei</strong> Marines; un episodio è stato girato<br />
a bordo di una portaerei in missione in<br />
Italia, nel Mar Adriatico, dove era in<br />
atto la guerra tra serbi e bosniaci; ha<br />
fatto invece discutere la puntata che ricostruisce<br />
la tragedia del Cermis. Il taglio<br />
d’attualità si è fatto sentire anche<br />
quando il <strong>telefilm</strong> ha affrontato il dopo<br />
11 settembre e quando ha ambientato<br />
due episodi in Afghanistan. Tuttavia la<br />
serie è esplosa con la relazione non più<br />
solo professionale tra Harm e Mac, destinata<br />
a diventare una delle coppie più<br />
“bollenti”, dell’immaginario seriale<br />
più recente. Catherine Bell era da principio<br />
apparsa nel ruolo di Diane, il<br />
grande amore di Harm morta assassinata<br />
nella prima stagione (e a lei Mac<br />
assomiglia come una goccia d’acqua).<br />
Per alcune scene spettacolari il serial<br />
girato prevalentemente a Pasadena<br />
(California) si è avvalso di spezzoni<br />
non utilizzati di film come Firefox,<br />
Top Gun, Allarme rosso e Aquile d’attacco.<br />
Il tema musicale è di Bruce<br />
Broughton. Ernest Borgnine compare<br />
in un cameo. Tra gli altri volti noti di<br />
passaggio si riconoscono Clayton<br />
Norcross, Jo Champa, Gabrielle Carteris,<br />
Ian Ziering, Debrah Farentino,<br />
John Wesley Shipp e, nei panni di sé<br />
stesso, Jay Leno. Tra controfigure e<br />
immagini di repertorio si intravedono<br />
Bill Clinton, Saddam Hussein, Colin<br />
Powell, George W. Bush e Lady Diana.<br />
Donald P. Bellisario firma da produttore<br />
esecutivo ed è anche l’ideatore della<br />
serie, che nel corso degli anni si è aggiudicata<br />
3 ASCAP Awards, 3 Emmy<br />
Awards e un Tv Guide Award. Nel<br />
2004 il <strong>telefilm</strong> ha dato vita allo spinoff<br />
Navy N.C.I.S. – Unità Anticrimine,<br />
in concomitanza con le indagini sulla<br />
morte del tenente Singer nel serial originario.<br />
Jake 2.0 (Id.) Con: Christopher<br />
Gorham, Philip Anthony Rodriguez,<br />
Keegan Connor Tracy, Judith Scott,<br />
Marina Black. Produzione: Usa, 2003,<br />
spionaggio, colore (16/60’).<br />
Ai giorni nostri non sarebbe male poter<br />
interagire con computer e cellulari<br />
solo con la forza del pensiero. Linko,<br />
ergo sum… Il rischio però è quello di<br />
rimanere invischiati nella realtà virtuale<br />
o, peggio, di venir colpiti da un<br />
black-out. Il ventenne Jake Foley (Christopher<br />
Gorham), esperto di computer<br />
dell’NSA – National Security Agency –<br />
rimane vittima di un incidente: durante<br />
uno scontro a fuoco in un laboratorio<br />
top-secret, Jake viene investito da un<br />
siero sperimentale che gli modifica in<br />
meglio la rapidità <strong>dei</strong> movimenti, l’udito<br />
e, soprattutto, lo rende capace di<br />
interagire telepaticamente con i computer.<br />
Una volta saputo <strong>dei</strong> suoi superpoteri,<br />
l’NSA decide di costruire attorno<br />
al nostro una squadra speciale composta<br />
da Kyle Duarte (Philip Anthony<br />
Rodriguez), Diane Hughes (Keegan<br />
Connor Tracy) e Louise Beckett (Judith<br />
Scott). In più di un’occasione il<br />
protagonista si trova indeciso a muovere<br />
il mouse, distratto dalla ragazza<br />
<strong>dei</strong> suoi sogni: Sarah Heywood (Marina<br />
Black) lavora per il Congresso e<br />
potrebbe smascherare la sua attività di<br />
super-eroe wireless. E se fosse quello<br />
che Jake vuole incosciamente? Silvio
Jake & Jason detectives<br />
Horta è l’ideatore della serie che firma<br />
altresì da produttore esecutivo, assieme<br />
a David Greenwalt, Robert<br />
Lieberman, Gina Matthews, Grant<br />
Scharbo. Musiche di Eric Amdahl,<br />
Donny Markowitz, Robert J. Kral. Le<br />
riprese sono state effettuate tra Vancouver<br />
e Toronto, in Canada. Non sono<br />
in pochi coloro che hanno visto nel<br />
plot una certa somiglianza con L’uomo<br />
da sei milioni di dollari (1974):<br />
forse non è un caso che Lee Majors<br />
compaia in un cameo.<br />
Jake & Jason detectives Vedi Due<br />
come noi.<br />
Jambo (Id.) Con: Marshall Thompson.<br />
Produzione: Usa, 1969, avventura,<br />
colore .<br />
Gli animali ritratti nel loro habitat naturale<br />
sono al centro di una serie che<br />
cerca di rinverdire il successo di Daktari,<br />
<strong>telefilm</strong> dal quale prende in prestito<br />
lo scimpanzé Judy e Marshall<br />
Thompson, il quale introduce e racconta<br />
fuori campo tutte le vicende (per<br />
questo motivo, Jambo può essere considerato<br />
una sorta di spin-off “animalesco”<br />
del serial del 1966). La serie è<br />
prodotta da Ivan Tors, già dietro le<br />
quinte di Daktari e del precedente<br />
Cowboy in Africa (1967). Per la cronaca,<br />
“Jambo” nella lingua swahili significa<br />
“Buongiorno”. Il <strong>telefilm</strong>, girato<br />
nel Mozambico tra le tribù Zulu, è stato<br />
il primo a vedere aprire le porte del<br />
Parco Nazionale di Gonarezhou e della<br />
riserva privata di Mala Mala. In cinque<br />
settimane, la troupe è riuscita a girare<br />
50.000 piedi di pellicola: tra le<br />
immagini spiccano un elefante che<br />
corre alla bella velocità di 30 chilometri<br />
orari e un villaggio abbandonato diventato<br />
dimora di un gruppo di leoni<br />
feroci.<br />
458<br />
James (James at 15; James at 16)<br />
Con: Lance Kerwin, Linden Chiles,<br />
Lynn Carlin, David Hubbard, Susan<br />
Meyers, Kim Richards, Deirdre Berthrong.<br />
Produzione: Usa, 1977, drammatico,<br />
colore (22/60’).<br />
La serie racconta le vicissitudini del<br />
giovane sognatore James Hunter<br />
(Lance Kerwin), aspirante fotografo<br />
quindicenne che si trasferisce con i genitori<br />
dall’Oregon a Boston. Linden<br />
Chiles e Lynn Carlin interpretano rispettivamente<br />
Joan e Paul Hunter, la<br />
mamma e il papà del protagonista. Alla<br />
Bunker High Hill, James fa la conoscenza<br />
del saggio Sly Hazeltine (David<br />
Hubbard) e dell’intellettuale Marlene<br />
Mahoney (Susan Meyers); Sandy<br />
(Kim Richards) è la sorella minore del<br />
nostro, Katy (Deirdre Berthrong) è la<br />
maggiore. Nonostante il <strong>telefilm</strong> sia<br />
caratterizzato dall’umorismo, non<br />
mancano temi sociali come l’alcolismo,<br />
la perdita della verginità, la gravidanza,<br />
le malattie veneree. Joseph<br />
Hardy e Martin Manulis sono i produttori<br />
esecutivi del <strong>telefilm</strong> ideato da<br />
Dan Wakefield. J.A.C. Redford firma<br />
le musiche. Tra i “tormentoni” del serial:<br />
le sequenze oniriche di James, in<br />
cui sogna di diventare un’eroe.<br />
Jarod il camaleonte (The Pretender)<br />
Con: Michael T. Weiss, Andrea<br />
Parker, Patrick Bauchau, Pamela Gidley,<br />
Jamie Denton, Jon Gries, Ryan<br />
Merriman, Ashley Peldon. Produzione:<br />
Usa, 1996, avventura/fantastico/<br />
spionaggio, colore (86/60’; 2/120’).<br />
“Esistono tra noi degli individui<br />
straordinari – si ascolta nell’introduzione<br />
– <strong>dei</strong> simulatori capaci di diventare<br />
chiunque vogliano essere”. Jarod<br />
(Michael T. Weiss) è una sorta di essere<br />
super-intelligente dotato fin da bambino<br />
di una esperienza pressoché uni
459 Jason del comando stellare<br />
versale, tale da permettergli di diventare<br />
di volta in volta pilota aereo, capitano<br />
di nave, dottore, poliziotto, pompiere:<br />
proprio per questo è stato rapito<br />
da fanciullo da un’organizzazione segreta<br />
nota come il Centro, che lo ha<br />
utilizzato come cavia per alcune ricerche<br />
clandestine a fini politico-militari.<br />
Dopo trent’anni egli è riuscito a fuggire<br />
e ha deciso di aiutare le persone in<br />
difficoltà, ma sulle sue tracce si gettano<br />
la determinata Miss Parker (Andrea<br />
Parker) e lo psichiatra-tutore Sydney<br />
Geen (Patrick Bauchau), decisi a riportarlo<br />
all’ovile. Nel corso del suo<br />
vagare, Jarod fa la conoscenza di quel<br />
mondo dal quale è stato segregato per<br />
tanto tempo e cerca di scoprire che fine<br />
abbiano fatto i suoi genitori e quale sia<br />
la sua vera identità. Pamela Gidley si<br />
aggiunge al cast in corsa nei panni di<br />
Brigitte, un’altra agente del Centro<br />
lanciata sulle tracce del camaleontico<br />
protagonista; più enigmatico risulta<br />
Jamie Denton nel ruolo di Mr Lyle;<br />
Jon Gries interpreta l’esperto nerd di<br />
computer; Ryan Merriman e Ashley<br />
Peldon sono rispettivamente Jarod e<br />
Miss Parker da ragazzi, nel corso <strong>dei</strong><br />
soventi flashback sul loro misterioso<br />
passato. Una curiosità: la data dell’ingresso<br />
di Jarod nel Centro è il 1963,<br />
l’anno dell’assassinio di John Kennedy.<br />
Con il passare delle puntate anche<br />
Miss Parker s’imbatte nei propri<br />
scheletri nell’armadio: scopre che Mr.<br />
Lyle è il suo fratello gemello, conosce<br />
la sorte del padre e viene a sapere che<br />
la madre è stata uccisa dal padre di Jarod.<br />
Steven Long Mitchell, ideatore e<br />
produttore della serie insieme a Craig<br />
W. Van Sickle, ha definito il serial “un<br />
thriller umanistico”; Frederick King<br />
Keller, Johanna Persons, Tommy<br />
Thompson e Ian Toynton sono gli altri<br />
produttori esecutivi; John Debney<br />
compone il tema musicale del primo<br />
ciclo, in seguito sostituito da Ray Velton<br />
Bunch e Rick Patterson. Mario Andretti<br />
compare nei panni di sé stesso;<br />
tra gli altri volti famosi si riconoscono<br />
Jennifer Garner, Melinda Clarke e<br />
George Lazenby nei panni del maggiore<br />
Charles, colui che si rivela essere<br />
il vero padre di Jarod. Le riprese sono<br />
state effettuate a Los Angeles. Anson<br />
Williams, l’ex Potsie di Happy days,<br />
compare saltuariamente dietro la macchina<br />
da presa. Un episodio è una sorta<br />
di cross-over con Profiler – Intuizioni<br />
mortali. In uno <strong>dei</strong> due film-Tv del<br />
2001, Jarod fa la conoscenza di sua<br />
madre su un’isola “ai confini della<br />
realtà”.<br />
Jason del comando stellare (Jason<br />
of Star Command) Con: Craig Littler,<br />
Sid Haig, James Doohan, John<br />
Russell, Charlie Dell, Tamara Dobson,<br />
Susan O’Hanlon. Produzione: Usa,<br />
1979, fantascienza, colore (28/30’).<br />
Ambientata nel XXII secolo, la serie<br />
racconta le imprese del giovane esploratore<br />
spaziale Jason (Craig Littler), il<br />
cui Comando Stellare si trova su un<br />
asteroide che è minacciato dal cattivo<br />
monocolare Dragos (Sid Haig). Attorno<br />
alla figura di Jason ruotano quelle<br />
<strong>dei</strong> comandanti Canarvin e Stone (interpretati<br />
rispettivamente da James<br />
Doohan e John Russell), dell’eccentrico<br />
professore-inventore E.J. Parsafoot<br />
(Charlie Dell), dell’aliena dai superpoteri<br />
Samatha (Tamara Dobson), del<br />
capitano Nicole Davidoff (Susan<br />
O’Hanlon) del transistor Wiki e del robot<br />
Peepo. Arthur H. Nadel ha ideato,<br />
prodotto e diretto il serial per la Filmation;<br />
Lou Scheimer e Norm Prescott<br />
firmano da produttori esecutivi. Il <strong>telefilm</strong><br />
è andato originariamente in onda<br />
quale segmento del contenitore Tarzan
Jason King 460<br />
and the Super 7, per poi aquistare uno<br />
“spazio” autonomo dal 15 settembre<br />
1979. Anche se si è trattata di una delle<br />
produzioni più costose del sabato mattina<br />
a “stelle e strisce”, la serie si è avvalsa<br />
di oggetti di scena, set e modellini<br />
di Space Academy (1977, inedita in<br />
Italia), in cui tra l’altro compariva per<br />
la prima volta Peepo; il Comando Stellare<br />
non è altro che una sezione dell’Accademia<br />
Spaziale al centro del serial<br />
precedente.<br />
Jason King (Id.) Con: Peter Wyngarde,<br />
Ann Sharp, Dennis Price, Ronald<br />
Lacey. Produzione: Gran Bretagna,<br />
1971, poliziesco/spionaggio, colore<br />
(26/60’).<br />
Il personaggio di Jason King (Peter<br />
Wyngarde) esce dal Dipartimento S (e<br />
dall’omonimo <strong>telefilm</strong> del 1970) per<br />
prestare il suo acume da scrittore di<br />
gialli nel corso di indagini che coinvolgono<br />
il British Intelligence. Per risolvere<br />
i casi, egli s’ispira ai metodi<br />
usati dal protagonista <strong>dei</strong> suoi romanzi,<br />
Mark Caine. Rispetto alla serie da<br />
cui trae origine, King accentua il suo<br />
profilo dandy e l’inclinazione da playboy<br />
girovago alla Simon Templar. Tra<br />
gli altri personaggi ricorrenti: l’editore<br />
Nicola Harvester (Ann Sharp); Sir<br />
Brian (Dennis Price) e l’assistente Ryland<br />
(Ronald Lacey), i quali minacciano<br />
di arrestare King per evasione<br />
fiscale. Il produttore Monty Berman<br />
firma altresì da ideatore insieme a Derek<br />
Spooner. Laurie Johnson compone<br />
la colonna sonora. Le riprese sono<br />
state effettuate in giro per l’Europa.<br />
Jefferson, I (The Jeffersons) Con:<br />
Sherman Hemsley, Isabel Sanford,<br />
Michael Evans, Roxie Roker, Franklin<br />
Cover, Berlinda Tolbert, Marla Gibbs,<br />
Zara Cully, Paul Benedict, Ned Verti<br />
mer, Damon Evans, Ebonie Smith, Jay<br />
Hammer. Produzione: Usa, 1975, sitcom,<br />
colore (253/30’).<br />
SUPERCULT<br />
La versione black di Arcibaldo (1971),<br />
di cui è lo spin-off, racconta la vita familiare<br />
<strong>dei</strong> Jefferson, che fatta fortuna<br />
con le lavanderie si trasferiscono dal<br />
Queens ai quartieri alti di Manhattan<br />
East Side. George (Sherman Hemsley)<br />
è intollerante, razzista, taccagno, sospettoso<br />
di tutti; la moglie Louise (Isabel<br />
Sanford, vincitrice di un Emmy<br />
Award nel 1981) cerca di stemperare i<br />
toni accesi del marito e di allacciare<br />
rapporti di buon vicinato con i condomini;<br />
il figlio Lionel (Michael Evans)<br />
s’innamora di Jenny (Berlinda Tolbert),<br />
la figlia <strong>dei</strong> vicini, i Willis: Tom<br />
(Franklin Cover) ed Helen (Roxie<br />
Roker), la prima coppia mista a conquistare<br />
il prime time americano, soprannominati<br />
sarcasticamente “zebre”<br />
dal pungente George. Non manca la figura<br />
della domestica: Marla Gibbs veste<br />
il grembiule della pigra Florence<br />
Johnston, in perenne contrasto con il<br />
padrone di casa. Tra gli altri protagonisti<br />
della sit-com, Paul Benedict è Harry<br />
Bentley, un eccentrico vicino inglese<br />
che chiede a George di camminargli<br />
sulla schiena per sbloccargli il colpo<br />
della strega; Zara Cully interpreta per<br />
tre stagioni mamma Jefferson, che non<br />
disdegna di alzare il gomito e di rimproverare<br />
al figlio di aver sposato quella<br />
“vipera” di Louise; Ned Vertimer è<br />
Ralph Hart, l’ossequioso usciere in<br />
cerca di mance. Dopo alcune puntate<br />
Michael Evans viene sostituito da Damon<br />
Evans (nessuna parentela tra i<br />
due), per poi tornare quattro anni dopo:<br />
nel frattempo Lionel sposa Jenny, con<br />
la quale ha una bambina, Jessica;<br />
quando i due decidono di divorziare, la<br />
ragazza frequenta il liceo e ha il volto
461 Jennifer<br />
di Ebonie Smith. Successivamente entra<br />
in scena Jay Hammer nelle vesti di<br />
Allan Willis, il fratello di Jenny di ritorno<br />
da una comune fonte di litigi tra<br />
George e Tom. Il personaggio di Florence<br />
ha dato vita nel 1981 a un brevissimo<br />
spin-off (Checking in, inedito in<br />
Italia). Sammy Davis jr. compare in un<br />
cameo così come aveva fatto in Arcibaldo;<br />
tra le guest-stars che bussano a<br />
casa Jefferson si riconoscono Gladys<br />
Knight (nei panni di sé stessa), Gary<br />
Coleman (Harlem contro Manhattan),<br />
Louis Gossett jr. e l’idolo del baseball<br />
Reggie Jackson. Forse non tutti sanno<br />
che Roxie Roker, scomparsa nel 1995,<br />
era la madre della rockstar Lenny Kravitz.<br />
Le lavanderie Jackson contano<br />
negozi a Manhattan, nel Bronx, a<br />
Brooklyn, Harlem e nel Queens. George<br />
e Louise sono sposati da 25 anni,<br />
Tom ed Helen da 23. La serie, che vanta<br />
la supervisione di Norman Lear, è<br />
creata da Don Nicholl, Michael Ross e<br />
Bernie West. Ron Leavitt, Jay Moriarty,<br />
Michael G. Moye, Mike Mulligan<br />
e George Sunga firmano da produttori<br />
esecutivi. Oltre che l’Emmy<br />
Award alla Sanford, la sit-com si è aggiudicata<br />
2 Image Awards. Jeff Barry<br />
è l’autore della colonna sonora e del<br />
tema musicale (“Moving on Up”) cantato<br />
da Ja’net DuBois.<br />
Jefferson Keyes (Cool Million)<br />
Con: James Farentino, Adele Mara, Ed<br />
Bernard. Produzione: Usa, 1972, poliziesco,<br />
colore (5/90’).<br />
Il serial è un segmento dell’NBC Mystery<br />
Movie, lo stesso che ha dato vita,<br />
tra gli altri, a Colombo, Banacek e<br />
Quincy. James Farentino incarna l’investigatore<br />
privato Jefferson Keyes,<br />
uno <strong>dei</strong> detective più costosi della storia<br />
della televisione: un milione di dollari<br />
a incarico con l’assicurazione di<br />
portarlo a termine. La sua base operativa<br />
è a Lincoln, nel Nebraska. Adele<br />
Mara veste i panni di Elena, colei che<br />
smista le numerose richieste di aiuto<br />
(nonostante il prezzo); Ed Bernard è<br />
Tony Baylor. Roy Huggins firma da<br />
produttore esecutivo la serie ideata da<br />
Larry Cohen. Pete Rugolo è l’autore<br />
del tema musicale; Billy Goldenberg<br />
collabora alla colonna sonora. John<br />
Badham, il futuro regista de La febbre<br />
del sabato sera (1977), appare dietro<br />
la macchina da presa.<br />
Jennifer (Jennifer Slept Here) Con:<br />
Ann Jillian, John P. Navin jr., Brandon<br />
Maggart, Georgia Engel, Mya Akerling,<br />
Glenn Scarpelli. Produzione:<br />
Usa, 1983, sit-com, colore (13/30’).<br />
Come nella serie degli anni ’50 Topper<br />
(inedita in Italia), una famiglia si trasferisce<br />
in una casa abitata dallo spirito<br />
del precedente proprietario; come nel<br />
serial di allora, il fantasma può essere<br />
visto e sentito solo da un membro del<br />
nucleo familiare. Ann Jillian interpreta<br />
la fu Jennifer Farrell, la presenza dell’aldilà<br />
che, prima di morire nel 1978,<br />
era un’attrice; John P. Navin jr. è Joey<br />
Elliot, il quattordicenne al quale si rivela<br />
consigliandolo nei travagli della<br />
pubertà. Completano il cast: Brandon<br />
Maggart nel ruolo di George, il padre<br />
di Joey nonché avvocato della proprietà<br />
Farrell; Georgia Engel veste i<br />
panni di mamma Susan; Mya Akerling<br />
è Marilyn, la sorella del ragazzo;<br />
Glenn Scarpelli è Marc, il vicino degli<br />
Elliot allorquando si trasferiscono da<br />
New York a Beverly Hills. Tra i pezzi<br />
forti della serie spicca lo splendido<br />
guardaroba indossato dalla sexy Ann<br />
Jillian: anche quando Jennifer attraversa<br />
i muri della casa, i suoi vestiti<br />
non fanno una piega. Larry Tucker e<br />
Larry Rosen firmano da ideatori e pro
Jenny e Chachi<br />
duttori esecutivi. Tra i compositori<br />
della colonna sonora si segnalano Bill<br />
Payne, Clint Homes, Joey Murcia,<br />
Joey Scarbury (altresì cantante del tema<br />
musicale), Perry Botkin e la stessa<br />
Ann Jillian.<br />
Jenny e Chachi (Joanie Loves Chachi)<br />
Con: Erin Moran, Scott Baio, Al<br />
Molinaro, Ellen Travolta, Art Metrano.<br />
Produzione: Usa, 1982, sit-com,<br />
colore (17/30’).<br />
Joanie “Jenny” Cunningham (Erin Moran)<br />
e Charles “Chachi” Arcola (Scott<br />
Baio), la coppia di fidanzatini di Happy<br />
Days (1974), lasciano Milwaukee e si<br />
trasferiscono a Chicago in un appartamento<br />
e in un <strong>telefilm</strong> tutto loro. Li segue<br />
a ruota Al Delvecchio (Al Molinaro),<br />
il proprietario del diner più famoso<br />
della televisione che sposa la mamma<br />
di Chachi, Luisa (Ellen Travolta,<br />
sorella di John) e apre un ristorante italiano<br />
a Chicago. E proprio qui, Jenny e<br />
il suo fidanzato debuttano a capo di<br />
una band di rock’n’roll che miete un<br />
applauso dopo l’altro anche grazie all’aiuto<br />
dello zio Rico (Art Metrano).<br />
Tra una canzone e l’altra, Jenny e Chachi<br />
affrontano i problemi di chi ha appena<br />
lasciato alle spalle l’adolescenza<br />
e i “giorni felici”. Nonostante un buon<br />
successo iniziale, in America la serie<br />
venne soppressa dopo un anno in seguito<br />
ai deludenti ascolti: Moran, Baio<br />
e Molinaro tornarono a Happy Days la<br />
stagione seguente non prima del matrimonio<br />
tra la coppia del titolo. Nel doppiaggio<br />
italiano Joanie diventa inspiegabilmente<br />
Jenny. Ogni episodio viene<br />
aperto dalla canzone “You Look at<br />
Me”, scritta da Pamela Phillips e James<br />
P. Dunne. Henry Winkler, oltre a<br />
comparire nei panni di Fonzie in un<br />
cameo per la “modica” cifra di<br />
175.000 dollari, debutta alla regia nel<br />
462<br />
l’episodio Quando dico no è no. Garry<br />
Marshall, Lowell Ganz, Ronny Hallin,<br />
Tom Miller, Ed Milkis e Bob Boyet sono<br />
i produttori esecutivi del terzo spinoff<br />
di Happy Days dopo Laverne e<br />
Shirley (1976) e Mork e Mindy (1978).<br />
Ai tempi delle riprese Scott Baio ed<br />
Erin Moran erano realmente fidanzati.<br />
Jesse (Id.) Con: Christina Applegate,<br />
Eric Lloyd, George Dzundza, David<br />
DeLuise, Bruno Campos, Jennifer<br />
Milmore, Liza Snyder. Produzione:<br />
Usa, 1998, sit-com, colore (42/30’).<br />
Sit-com romantica sulla vita piena di<br />
sogni e di uomini della mamma single<br />
Jesse Warner (Christina Applegate),<br />
residente a Buffalo di New York. Mentre<br />
gli spasimanti girano, l’unico punto<br />
saldo della nostra rimane il figlio decenne<br />
John (Eric Lloyd), adorabile e<br />
difensivo nei confronti della madre soprattutto<br />
di fronte al fidanzato di turno<br />
(quando di solito lo apostrofa con “papino”,<br />
costui fugge a gambe levate).<br />
L’ex marito brontolone di Jesse, John<br />
Warner (George Dzundza), gestisce il<br />
ristorante German-style Der Biergarten,<br />
dove la protagonista lavorava quale<br />
cameriera con vestito a tema. Divertenti<br />
le figure <strong>dei</strong> due fratelli di Jesse:<br />
l’eccentrico capellone John (John<br />
Lehr), il quale all’inizio della sit-com è<br />
un muto alla ricerca di una miglior forma<br />
di comunicazione (in seguito, non<br />
trovandola, decide di parlare) e lo<br />
spiantato-disoccupato Darren (David<br />
DeLuise), che s’ingegna per trovare<br />
un metodo per diventare ricco. L’uomo<br />
che sembra conquistare il cuore<br />
ballerino di Jesse è il vicino di casa<br />
Diego Basquez (Bruno Campos), un<br />
artista cileno di bella presenza; il sogno<br />
ricorrente della protagonista è invece<br />
quello di essere un’infermiera.<br />
Carrie (Jennifer Milmore) e Linda (Li
463 Jimmy Stewart<br />
za Snyder) sono le amiche del cuore<br />
che lavoravano con Jesse nel ristorante<br />
“crucco”. Tra i produttori esecutivi si<br />
distinguono David Crane, Marta<br />
Kauffman e Kevin Bright di Friends<br />
(insieme a loro, firmano come tali anche<br />
Stephen Nathan e Ira Ungerleider).<br />
La colonna sonora è composta da<br />
Stephen Bertrand, James Jacob Farris<br />
e Michael Skloff (quest’ultimo già autore<br />
musicale di Friends). Le riprese<br />
sono state effettuate a Burbank, in California.<br />
Tra i premi: 2 ASCAPAwards<br />
(nel ’99 e nel 2000), un People’s Choice<br />
Award (nel ’99) e un Tv Guide<br />
Award (sempre nel ’99).<br />
Jessica Novak (Id.) Con: Helen<br />
Shaver, David Spielberg, Andrew Rubin,<br />
Eric Kilpatrick, Nina Wilcox, Lara<br />
Parker, Kenneth Gilman. Produzione:<br />
Usa, 1981, drammatico, colore (6/60’).<br />
Jessica Novak (Helen Shaver) è una<br />
reporter che vive di scoop per le news<br />
del canale KLA-TV: non che glieli chiedano<br />
a tutti i costi, a dire il vero, ma lei<br />
li coglie come funghi per dimostrare di<br />
essere la migliore. Il suo capo, Max<br />
Kenyon (David Spielberg), la spedisce<br />
spesso nei sobborghi a fare reportage<br />
di quint’ordine, ma lei ritorna sempre a<br />
casa con l’osso tra i denti. Rispettata<br />
dai colleghi per la sua tenacia, Jessica<br />
scarpina on the road con il cameraman<br />
Phil Bonelli (Andrew Rubin) e l’assistente<br />
del suono Ricky Duran (Eric<br />
Kilpatrick); allo studio televisivo l’attende<br />
il coordinatore di rete Audrey<br />
Stiles (Nina Wilcox); negli scampoli<br />
di vita privata, la nostra si divide tra<br />
l’amica Katie Robbins (Lara Parker) e<br />
l’avvocato Vince Halloran (Kenneth<br />
Gilman). La serie ideata da Ira Steven<br />
Behr è diventata la notizia del giorno<br />
quando è stata interrotta dopo solo sei<br />
puntate.<br />
JETS – Vite al limite (JETS – Leben<br />
am limit). Con: Andreas Elsholz, Jim<br />
Boeven, Frank Jordan. Produzione:<br />
Germania, 1999, avventura, colore<br />
(12/60’; 1/90’).<br />
Top-gun über alles. Robin Amberg<br />
(Andreas Elsholz), Frank Jäger (Jim<br />
Boeven) e Philip Klein (Frank Jordan)<br />
sognano di diventare gli eroi volanti<br />
più veloci di tutta la Germania. Dopo<br />
un addestramento estenuante, i tre protagonisti<br />
riescono a sedersi ai comandi<br />
di un aereo da caccia che decolla verso<br />
missioni pericolose, dove il coraggio e<br />
la tenacia vengono messi a dura prova.<br />
Il <strong>telefilm</strong> che segue idealmente il connazionale<br />
HeliCops (1998) è stato cancellato<br />
dopo solo 12 puntate: meglio<br />
restare con i piedi per terra. La serie è<br />
prodotta da Michael Schmidl e Michael<br />
Smeaton. La colonna sonora è<br />
composta da Rainer Oleak.<br />
Jimmy Stewart (The Jimmy Stewart<br />
Show) Con: James Stewart, Jonathan<br />
Daly, Julie Adams, Ellen Geer, Kirby<br />
Furlong, Dennis Larson, John McGiver.<br />
Produzione: Usa, 1971, sit-com,<br />
colore (24/30’).<br />
Nel 1971 James Stewart debutta in televisione<br />
da protagonista in una sitcom<br />
tutta sua nei panni di Jim Howard,<br />
un professore di antropologia presso il<br />
Josiah Kessel College di East Valley<br />
(California) che deve confrontarsi con<br />
il gap generazionale che lo divide dagli<br />
studenti e dal figlio ventinovenne P.J.<br />
(Jonathan Daly). Tra gli altri comprimari<br />
del serial: Julie Adams è Martha,<br />
la moglie di Jim; Ellen Geer interpreta<br />
Wendy, la consorte di P.J.; Kirby Furlong<br />
è Jake, il figlio di otto anni di<br />
Wendy e P.J.; Dennis Larson ricopre il<br />
ruolo di Teddy, il figlio, anch’esso di otto<br />
anni, di Jim e Martha (è quindi lo zio<br />
di Jake); John McGiver è Luther Quin
J.J. Starbuck 464<br />
ce, un collega di facoltà di Howard. Nonostante<br />
il nome di Stewart, la serie<br />
creata e prodotta da Hal Kanter per la<br />
Warner Brothers non ha incontrato il<br />
favore del pubblico in America. Van<br />
Alexander firma le musiche.<br />
J.J. Starbuck (Id.) Con: Dale Robertson,<br />
Jimmy Dean, Shawn Weatherly,<br />
Ben Vereen. Produzione: Usa,<br />
1987, avventura, colore (16/60’).<br />
Nonostante la firma di Stephen J. Cannell,<br />
questa serie di avventura è stato<br />
un autentico flop. La storia è quella di<br />
Jerome Jeremiah Starbuck (Dale Robertson),<br />
un miliardario di San Antonio<br />
che dopo aver fondato le Industrie<br />
Marklee si è inventato un hobby che<br />
non tutti possono permettersi: girare il<br />
paese a bordo della sua Lincoln Continental<br />
convertibile bordeaux e tirare il<br />
freno a mano allorquando sente un grido<br />
di aiuto. Vestito alla texana come<br />
J.R., il nostro non lesina vere e proprie<br />
perle di saggezza (“il Signore non<br />
chiude mai una porta senza aprirne<br />
un’altra”, dichiara tra gli astanti stupefatti<br />
della sua ricchezza morale e di<br />
portafogli). Jimmy Dean affianca il<br />
protagonista nei panni dell’assistente<br />
Charlie Bullets, interpretato nella puntata-pilota<br />
da David Huddleston; di<br />
tanto in tanto fa la comparsa in scena<br />
Jill (Shawn Weatherly), la nipote di<br />
Starbuck. Dopo alcune puntate entra a<br />
far parte del cast Ben Vereen nelle vesti<br />
di E.L. “Tenspeed” Turner, amicoconfidente<br />
del nostro; Vereen aveva<br />
interpretato lo stesso personaggio in<br />
Premiata Agenzia Whitney, un altro<br />
serial firmato da Cannell. Nonostante<br />
la serie sia ambientata a San Antonio e<br />
dintorni, le riprese sono state effettuate<br />
a Vancouver, soprattutto all’UBC<br />
Golf Club. La canzone-tema, “Gone<br />
Again”, è cantata da Ronnie Milsap.<br />
Joe Forrester (Id.) Con: Lloyd Bridges,<br />
Eddie Egan, Taylor Lacher, Pat<br />
Crowley. Produzione: Usa, 1975, poliziesco,<br />
colore (23/60’).<br />
Il veterano Joe Forrester è un poliziotto<br />
di pattuglia con il volto di Lloyd<br />
Bridges in uno <strong>dei</strong> due spin-off tratti da<br />
Sulle strade della California (1973)<br />
insieme a Pepper Anderson agente<br />
speciale (1974). Dopo aver scarpinato<br />
da una vita per le strade della città, Forester<br />
conosce a menadito gli anfratti<br />
più reconditi della “giungla d’asfalto”,<br />
si avvale di una rete d’informatori a<br />
tutto campo, è benvoluto dai colleghi –<br />
anche se a volte lascia correre i crimini<br />
minori – ed è l’unico bianco con distintivo<br />
a poter dialogare con la comunià<br />
di colore. Eddie Egan, già agente di<br />
polizia a New York, interpreta il sergente<br />
Bernie Vincent; Taylor Lacher è<br />
il detective Will Carson. Pat Crowley<br />
presta il volto a Georgia Cameron, che<br />
fa battere il cuore al protagonista. David<br />
Gerber è l’ideatore e il produttore<br />
esecutivo della serie; la coppia Mark<br />
Rodgers-James H. Brown firma la<br />
produzione. Richard Markowitz compone<br />
le musiche originali. Le vicende<br />
si svolgono in una non meglio specificata<br />
“metropoli della California”.<br />
Joe 90 (Id.) Produzione: Gran Bretagna,<br />
1968, avventura/fantastico, colore<br />
(30/30’).<br />
La nona serie di pupazzi firmata da<br />
Gerry Anderson – la sesta contraddistinta<br />
dalla Supermarionation – segna<br />
un cambio di stile e di plot rispetto<br />
ai <strong>telefilm</strong> high-tech precedenti come<br />
Thunderbirds (1965) e Stingray<br />
(1964). Al centro delle vicende c’è Joe<br />
McClaine, un bambino di nove anni<br />
apparentemente normale. In realtà è il<br />
figlio adottivo di uno scienziato illuminato,<br />
il professor Ian McClaine, che
465 Joseph, il tenore<br />
ha scoperto il modo di trasferire particelle<br />
cerebrali da una persona all’altra<br />
grazie al BIG RAT (Brain Impulse Galvanascope<br />
Record And Transfer): il<br />
tutto avviene attraverso un semplice<br />
paio di occhiali che permette di acquisire<br />
la conoscenza necessaria. Come<br />
cavia dell’esperimento viene scelto<br />
Joe, con un look più da secchione che<br />
da eroe post-moderno: all’inizio di<br />
ogni missione, il ragazzo si siede su<br />
una poltrona speciale che si erge roteando<br />
in un’ingabbiatura circolare tra<br />
rumori elettronici e luci psichedeliche;<br />
grazie agli occhiali speciali assurge di<br />
volta in volta al ruolo di astronauta, pilota,<br />
chirurgo, esperto di computer,<br />
salvo poi diventare un agente segreto<br />
del WIN (World Intelligence Network),<br />
un’organizzazione che ha il compito di<br />
equilibrare le potenze nel mondo agli<br />
ordini di Shane Weston. Nel corso delle<br />
avventure, Joe si porta dietro una valigetta<br />
da studente con doppio fondo,<br />
dove nasconde, oltre agli occhiali, una<br />
pistola, una micro-trasmittente e rapporti<br />
top-secret. I creatori Gerry e Sylvia<br />
Anderson pongono fine con questo<br />
<strong>telefilm</strong> alla fortunata idea delle marionette<br />
parlanti nelle vesti di protagonisti.<br />
Reg Hill firma da produttore esecutivo.<br />
Barry Gray compone la colonna<br />
sonora. Sylvia Anderson presta la<br />
voce originale a Mrs. Ada Harris, la<br />
domestica del professor McClaine.<br />
Jo Gaillard (Id.) Con: Bernard Fresson,<br />
Dominique Briand, Günter Meisner,<br />
Ivo Garrani, Patrick Préjean. Produzione:<br />
Francia/Italia/Canada, 1975,<br />
avventura, colore (9/60’).<br />
Jo Gaillard (Bernard Fresson), comandante<br />
del mercantile marsigliese Marie<br />
Aude, affronta in mare avventure di<br />
ogni genere, contro contrabbandieri<br />
senza scrupoli, trafficanti di armi e na-<br />
vi cariche di rifiuti nucleari. Tra coloro<br />
che fanno parte dell’equipaggio: Dumond<br />
(Dominique Briand), Hessling<br />
(Günter Meisner), Murandit (Ivo Garrani)<br />
e il cuoco (Patrick Préjean).<br />
Johnny Ringo (Id.) Con: Don Durant,<br />
Mark Goddard, Karen Scharpe,<br />
Terence de Marney. Produzione: Usa,<br />
1959, western, b/n (38/30’).<br />
Da pistolero a sceriffo. La conversione<br />
di Johnny Ringo (Don Durant) avviene<br />
con il fedele compagno di sempre,<br />
un LeMat Special a due canne: una calibro<br />
6.45 e l’altra degna di un fucile da<br />
caccia. Con la stella sul petto a Velardi,<br />
in Arizona, il nostro comanda il suo vice,<br />
il giovane Cully (Mark Goddard);<br />
conquista la bella del paese, Laura<br />
Thomas (Karen Scharpe); intrattiene<br />
buoni rapporti con Case Thomas (Terence<br />
de Marney), il padre di Laura<br />
nonché proprietario della drogheria locale.<br />
Aaron Spelling firma da produttore.<br />
Laurindo Almeida e Herschel<br />
Burke Gilbert firmano la colonna sonora,<br />
mentre Don Durant è l’autore<br />
cantante del tema musicale. James Coburn,<br />
Ron Howard e Burt Reynolds<br />
sono i volti noti di passaggio. La storia<br />
di Johnny Ringo s’ispira al leggendario<br />
personaggio omonimo che intorno<br />
al 1880 divenne sceriffo dopo aver<br />
scaricato i revolver, anche se si dubita<br />
che le sue imprese assomiglino a quelle<br />
“buoniste” narrate nel <strong>telefilm</strong>.<br />
Joseph, il tenore (Encore! Encore!)<br />
Con: Nathan Lane, Joan Plowright,<br />
Glenne Headly, Trevor Fehrman, James<br />
Patrick Stuart, Ernie Sabella. Produzione:<br />
Usa, 1998, sit-com, colore<br />
(13/30’).<br />
Quando il famoso tenore italiano Joseph<br />
Pinoni (Nathan Lane) è colpito da<br />
un collasso sul palco mentre intona Pa
Julie Lescaut<br />
gliacci, il dottore che lo visita gli comprime<br />
lo stomaco a tal punto da rovinargli<br />
per sempre le corde vocali. Distrutto<br />
da quanto accaduto, il nostro<br />
decide di tornare nella casa di famiglia<br />
a Napa, in California, dove si estendono<br />
vigneti a perdita d’occhio. Qui riabbraccia,<br />
poco ricambiato: la mamma<br />
Marie (Joan Plowright), la quale gli<br />
chiarisce subito che la primadonna è<br />
lei soltanto; la sorella divorziata Francesca<br />
(Glenne Headly), risentita della<br />
fama ottenuta dal fratello mentre lei tirava<br />
avanti la baracca; il timido Michael<br />
(Trevor Fehrman), il figlio sedicenne<br />
di Francesca che si dimostra<br />
l’unico ad accogliere positivamente il<br />
ritorno di Joseph. A loro si aggiungono:<br />
Claude Bertrand (James Patrick<br />
Stuart), il ricco amico del protagonista<br />
e Leo Wodecki (Ernie Sabella), a capo<br />
<strong>dei</strong> vigneti di famiglia. Nella puntatapilota<br />
Joseph è interpretato da Evan<br />
Mathews, mentre Francesca ha il volto<br />
di Molly Price. I produttori esecutivi<br />
Peter Casey, David Angell e David Lee<br />
sono altresì gli ideatori della sit-com,<br />
in quest’ultima veste con Chuck Ranberg<br />
e Anne Flett-Giordano. Bruce<br />
Miller è l’autore della colonna sonora.<br />
Thomas Harper “doppia” Nathan Lane<br />
nelle esecuzioni vocali operistiche.<br />
Julie Lescaut (Id.) Con: Véronique<br />
Genest, Mouss Diouf, Jérôme Anger,<br />
Renaud Marx, Joséphine Serre, Jennifer<br />
Lauret. Produzione: Francia, 1992,<br />
poliziesco, colore (30/90’).<br />
Uno <strong>dei</strong> polizieschi più amati di Francia<br />
negli anni ’90, tratto da una serie di<br />
romanzi best-seller di Alexis Lecaye,<br />
vede protagonista una sorta di alter<br />
ego femminile del Commissario Navarro<br />
(1989), nonché un’antesignana<br />
d’Oltralpe delle commissarie Giovanna<br />
Scalise e Giulia Corsi di Distretto di<br />
466<br />
polizia (2000). Dopo la separazione<br />
del marito avvocato, l’ispettrice di polizia<br />
Julie Lescaut (Véronique Genest)<br />
chiede e ottiene il trasferimento nella<br />
cittadina di Clairières, nella cosiddetta<br />
banlieue di Parigi. Qui fa la conoscenza<br />
<strong>dei</strong> nuovi colleghi, gli ispettori Justin<br />
N’Gouma (Mouss Diouf) e Trémois<br />
(Jérôme Anger), ai quali si aggiunge<br />
– dal diciassettesimo epidodio<br />
– il detective Kaplan (Renaud Marx).<br />
Mentre le due figlie adolescenti Babou<br />
(Joséphine Serre) e Sarah (Jennifer<br />
Lauret) non sembrano gradire il cambio<br />
di residenza, sul lavoro la “commissaria”<br />
indaga con acume e umanità<br />
sui casi di rapimento, incesto, violenze<br />
domestiche e sessuali, droga e razzismo.<br />
Alexis Lecaye cura anche l’adattamento<br />
di taluni episodi. Jean-Pierre<br />
Guérin e Cristophe Valette firmano da<br />
produttori. Didier Vasseur compone la<br />
colonna sonora. La serie, giunta da noi<br />
solo nel 2004, si è aggiudicata un premio<br />
speciale al Festival del Cinema<br />
Poliziesco di Cognac nel 1997.<br />
Julien Fontanes, magistrato (Julien<br />
Fontanes, magistrat) Con: Jacques<br />
Morel, André Falcon, Jacques<br />
Lalande, Florence Fleury, Antoinette<br />
Moya, Jacques Alric. Produzione:<br />
Francia, 1980, poliziesco/legale, colore<br />
(25/90’).<br />
Julien Fontanes (Jacques Morel) è un<br />
giudice della Sezione Affari criminali<br />
addetto alle richieste di grazia presidenziale<br />
per condannati spesso dimenticati<br />
dalla giustizia: in pratica, rappresenta<br />
l’ultima speranza per chi è innocente<br />
o ha subito un torto giudiziario.<br />
Pacato e grande negoziatore, Fontaines<br />
si ritrova al fianco del bizzoso e<br />
carrierista Le Cardonnois (André Falcon),<br />
direttore della Sezione Affari criminali<br />
e di Taybosc (Jacques Lalande),
467 Jungle Jim<br />
magistrato cinico che giudica Fontaines<br />
troppo lassista. Florence Fleury interpreta<br />
Hélène; Antoinette Moya veste<br />
i panni di Marthe, l’ex fidanzata del<br />
protagonista; Jacques Alric ha il ruolo<br />
di Robert, il marito di Marthe. La serie<br />
ideata da Gilles Perrault e Jean Cosmos<br />
non disdegna di affrontare temi<br />
sociali “forti” come l’abolizione della<br />
pena di morte, la legittima difesa, le<br />
milizie private, il reinserimento nella<br />
società <strong>dei</strong> detenuti, il terrorismo, il<br />
conflitto tra giudici e poliziotti, nonché<br />
casi realmente accaduti in Francia<br />
come l’affaire Bruay-en-Artois e la<br />
pratica Saint-Aubin. La colonna sonora<br />
è composta da Oswald d’Andréa.<br />
Jumborg Ace (Jambogu Eesu) Con:<br />
Naoki Tachibana. Produzione: Giappone,<br />
1973, fantascienza, colore<br />
(50/30’).<br />
Jumborg Ace è un robot originario del<br />
pianeta Emerald, che insieme al suo<br />
giovane pilota (Naoki Tachibana) deve<br />
difendere la Terra dagli assalti alieni.<br />
L’automa era originariamente un aereo<br />
che poteva trasformarsi in un robot; il<br />
pilota, di cui si conosce solo la matricola<br />
– JA3396 – esegue la trasformazione<br />
facendo compiere all’aereo un<br />
“giro della morte” e usando un dispositivo<br />
allacciato al polso. Le armi di<br />
Jumborg Ace sono il raggio Borg/Fin e<br />
la scarica Headbut, con la quale decapita<br />
i mostri avversari. In seguito, l’automa<br />
protagonista viene affiancato<br />
dall’auto-robot Jumborg 9. La serie è<br />
ideata da Hajime Tsuburaya; le musiche<br />
sono affidate a Shunsuke Kikuchi.<br />
Il termine “Jumborg” è la contrazione<br />
di “jumbo” e “cyborg”.<br />
June Allyson Show (The DuPont<br />
Show Starring June Allyson; The June<br />
Allyson Show) Con: June Allyson.<br />
Produzione: Usa, 1959, drammatico,<br />
b/n (56/30’).<br />
Serie drammatica antologica presentata<br />
(e saltuariamente recitata) da June<br />
Allyson e prodotta dal marito, Dick<br />
Powell, con la sua Four Star Films. Le<br />
storie svariano dal melodramma alla<br />
commedia più brillante. Numerose<br />
guest-stars si susseguono al fianco<br />
dell’attrice-presentatrice: tra le altre,<br />
Ginger Rogers, James Mason, David<br />
Niven, Joseph Cotten, Rossano Brazzi<br />
(al suo debutto americano), Bette Davis<br />
e, in una delle sue ultime apparizioni<br />
televisive, Harpo Marx. Nella quarta<br />
puntata, in onda in America il 12 ottobre<br />
1959, la coppia Allyson-Powell<br />
fa il suo debutto artistico davanti alle<br />
telecamere.<br />
Jungle Jim (Id.) Con: Johnny Weissmuller,<br />
Martin Huston, Norman Fredric.<br />
Produzione: Usa, 1955, avventura,<br />
b/n (26/30’).<br />
Serial basato sull’omonima striscia a<br />
fumetti che annovera quale protagonista<br />
l’ex nuotatore olimpionico Johnny<br />
Weissmuller nei panni di un’esperta<br />
guida bianca africana con mansioni di<br />
investigatore: Jim Bradley detto “Jim<br />
della giungla”. Nato nel 1933 dalla<br />
china del disegnatore americano Alex<br />
Raymond, Jim debuttò in carne e ossa<br />
nel ’37 in un serial in dodici puntate<br />
con Grant Whiters. Dopo essere passato<br />
alla radio, il personaggio acquisì popolarità<br />
grazie a Weissmuller, ormai<br />
troppo appesantito per Tarzan ma perfetto<br />
per i pantaloni e la camicia da<br />
escursionista in 16 film prodotti dalla<br />
Columbia. Un successo che si trasferì<br />
dal grande al piccolo schermo; tra gli<br />
altri interpreti della serie: Martin Huston<br />
è Skipper, suo figlio; Norman<br />
Fredric ricopre il ruolo dell’aiutante<br />
Kassim (Fredric è diventato famoso
Justice 468<br />
con il nome di Dean Fredericks). Immancabile<br />
la scimmia di turno, battezzata<br />
con il diminutivo di Tamba. In Italia<br />
il debutto del fumetto avvenne nel<br />
1934 sul settimanale “L’avventuroso”;<br />
nel 1940 fu costretto dalle leggi fasciste<br />
ad assumere il nome autarchico di Geo.<br />
Justice (Id.) Con: Margaret<br />
Lockwood, Philip Stone, Anthony Valentine,<br />
John Stone. Produzione: Gran<br />
Bretagna, 1971, legale, colore (26/60’).<br />
Dopo essersi fatta le ossa (e i reumatismi)<br />
nelle aule giudiziarie del nord Inghilterra,<br />
l’avvocatessa di mezza età<br />
Harriet Peterson (Margaret Lockwood)<br />
si trasferisce a Londra dietro il consi<br />
glio del suo capo John Gallagher (Philip<br />
Stone). Qui si batte alla sbarra con<br />
l’avversario James Eliot (Anthony Valentine):<br />
la serie, che vanta un vero avvocato<br />
quale consulente alle sceneggiature,<br />
descrive mirabilmente tutte le<br />
sfumature legali pur non tralasciando<br />
l’aspetto umano della protagonista (la<br />
quale non è infallibile e finisce sconfitta<br />
in più di un’occasione). John Stone<br />
interpreta il dottor Ian Moody. Margaret<br />
Lockwood aveva già interpretato<br />
un’avvocatessa nella commedia teatrale<br />
Justice is a woman, nel 1969. James<br />
Mitchell e Edmund Ward sono gli ideatori<br />
e sceneggiatori della serie; Peter<br />
Willes firma da produttore esecutivo.
Karine e Ari (Karine et Ari; The<br />
Babysitter and Her Wonder Dog) Con:<br />
Florence Geanty, François Bourcier,<br />
Anaïs Wagner, Noam Morgensztern.<br />
Produzione: Francia, 1995, sit-com,<br />
colore (52/30’).<br />
Dopo che la moglie lo ha lasciato da<br />
solo con due figli per girare il mondo,<br />
l’astronomo Antoine Richter (François<br />
Bourcier), impegnato oltremisura<br />
e con la testa tra le nuvole per lavoro,<br />
decide di assumere una baby-sitter: la<br />
trova nella giovane Karine (Florence<br />
Geanty), la quale viene accompagnata<br />
dal fedele Basset Hound di nome Ari.<br />
Il genitore non sa che la ragazza ha doti<br />
telepatiche e che il cane possiede la facoltà<br />
di parlare, il tutto per la gioia <strong>dei</strong><br />
figli di Richter, Cerise (Anaïs Wagner)<br />
e Mathieu (Noam Morgensztern). La<br />
sit-com è firmata dalla Alya Productions<br />
insieme a TF1. Il vero nome del<br />
cane protagonista è Ici du Haras De la<br />
Vergne.<br />
Kate e Allie (Kate&Allie) Con: Susan<br />
Saint James, Jane Curtin, Ari<br />
Meyers, Allison Smith, Frederick<br />
Koehler, John Heard, Harley Venton,<br />
Paul Hecht, Gregory Salata, Sam<br />
Freed. Produzione: Usa, 1984, sitcom,<br />
colore (122/30’).<br />
Con i toni della sit-com, la serie racconta<br />
di due amiche del collegio che<br />
vanno a convivere in un appartamento<br />
di Greenwich Village con i rispettivi<br />
figli dopo che i reciproci matrimoni<br />
sono andati a rotoli: Susan Saint James<br />
interpreta la bruna Kate McArdle,<br />
quella con maggiore esperienza e politicamente<br />
attiva; Jane Curtin – vincitrice<br />
dell’Emmy nel 1984 e nel 1985 –<br />
è la bionda e più conservatrice Allie<br />
Lowell; la prima lavora in un’agenzia<br />
di viaggi, la seconda passa da un impiego<br />
part-time all’altro. Tra gli altri<br />
coprotagonisti sotto lo stesso tetto: Ari<br />
Meyers veste i panni di Emma, la figlia<br />
di Kate; Allison Smith (Melrose<br />
Place) e Frederick Koehler sono invece<br />
Jennie e Chip, i figli di Allie. Non<br />
mancano i rispettivi mariti, Max<br />
McArdle (interpretato da due attori<br />
differenti: John Heard e Harley Venton)<br />
e Charles Howell (Paul Hecht).<br />
Gregory Salata entra in scena come l’italo-americano<br />
Ted Bartelo, il nuovo<br />
boyfriend di Kate; Allie s’incontra invece<br />
con lo sportivo Bob Barsky (Sam<br />
Freed, che precedentemente aveva interpretato<br />
altri due ruoli minori nel serial).<br />
Dopo una lunga corte, Allie e<br />
Bob si sposano e invitano Kate ad andare<br />
a vivere con loro nel nuovo condominio;<br />
Emma e Jennie si iscrivono<br />
alla Columbia University; Kate e Allie<br />
intraprendono insieme un’attività. Tra<br />
le guest-stars di passaggio, si riconosce<br />
Ben Stiller. In totale, il <strong>telefilm</strong> si è<br />
aggiudicato 3 Emmy Awards e un Humanitas<br />
Prize. La serie è creata da<br />
Sherry Koben, ispirata dalle riunioni<br />
scolastiche alle quali partecipava, frequentate<br />
da un gran numero di donne<br />
divorziate con figli a carico; fan accanita<br />
del Mary Tyler Moore Show
Katts and Dog<br />
(1970), l’ideatrice del serial ha dichiarato<br />
di voler riproporre un’amicizia<br />
come quella che si era instaurata in<br />
quella sit-com tra Mary e Rhoda. Per<br />
evitare qualsiasi accusa di lesbismo<br />
nei confronti delle due protagoniste la<br />
CBS impose che Kate e Allie venissero<br />
sempre filmate mentre andavano nelle<br />
rispettive camere da letto. Mort Lachman,<br />
Merrill Grant, Bill Persky, Saul<br />
Turteltaub e Bernie Orenstein firmano<br />
da produttori esecutivi. John Leffer e<br />
Ralph Schuckett sono gli autori della<br />
colonna sonora, il primo anche cantante<br />
del tema musicale “Along Comes A<br />
Friend”.<br />
Katts and Dog (Katts and dog; Rin<br />
Tin Tin K-9 Cop) Con: Jesse Collins,<br />
Andrew Bednarski, Ken Pogue,<br />
Chuck Shamata, Dennis Akayama,<br />
Corrine Koslo. Produzione: Canada,<br />
1987, avventura, colore (106/30’).<br />
La storia è quella, a due e a quattro<br />
zampe, dell’agente cinofilo di polizia<br />
Hank Katts (Jesse Collins) e del suo<br />
pastore tedesco Rinty, addestrato a<br />
combattere il crimine nonché lontano<br />
discendente del leggendario Rin Tin<br />
Tin (morto nel 1932). Le vicende hanno<br />
inizio dall’incontro della “strana<br />
coppia” subito dopo il diploma di<br />
Hank presso l’Accademia della Polizia.<br />
In seguito entra a far parte del plot<br />
anche Steve (Andrew Bednarski), il<br />
nipote del poliziotto, il quale viene<br />
adottato da Katts dopo la morte della<br />
madre. Tra gli altri personaggi ricorrenti:<br />
il capitano Cullen Murdoch<br />
(Ken Pogue); il tenente Logan (Chuck<br />
Shamata); Ron Nakemura (Dennis<br />
Akayama); l’agente Connie Boothe<br />
(Corrine Koslo). Il poker di produttori<br />
esecutivi è formato da James Ackerman,<br />
Terry Botwick, Thomas Halleen<br />
e Peck Prior. Paul Zaza firma la colon-<br />
470<br />
na sonora della serie girata tra il Canada<br />
(nell’Ontario) e Parigi. Il <strong>telefilm</strong> è<br />
andato in onda in America con il titolo<br />
Rin Tin Tin K-9 Cop; in Italia anche come<br />
Poliziotto a quattro zampe.<br />
Kazinsky (Kaz) Con: Ron Leibman,<br />
Patrick O’Neal, Mark Whiters, Edith<br />
Atwater, Linda Carlson, Dick O’Neill,<br />
Gloria LeRoy, George Wyner. Produzione:<br />
Usa, 1978, legale, colore<br />
(22/60’).<br />
Per farsi le ossa, un avvocato di Los<br />
Angeles fa il suo bel praticantato in prigione,<br />
dove le persone da difendere<br />
non mancano. Ron Leibman interpreta<br />
l’idealista Martin Kazinski, il protagonista<br />
che dopo molto tempo passato<br />
dietro le sbarre ha iniziato a capire la<br />
mentalità <strong>dei</strong> criminali. Patrick O’Neal<br />
è Samuel Bennett, il procuratore di<br />
successo che ha accettato di assumere<br />
l’intraprendente avvocato; Mark Whiters<br />
è Peter Colcourt, il giovane collega<br />
di Bennett; Edith Atwater veste i panni<br />
della segretaria Fogel; Linda Carlson è<br />
Katie McKenna, la reporter fidanzata<br />
di Kazinski; Dick O’Neill presta il volto<br />
a Malloy, l’informatore del protagonista;<br />
Gloria LeRoy è Mary Parnell,<br />
proprietaria dello Starting Gate, il locale<br />
dove Kazinski si esibisce per hobby<br />
alla batteria; George Wyner interpreta<br />
Frank Revko, assistente del procuratore<br />
distrettuale. Ron Leibman e Don<br />
Carlos Dunaway sono i creatori della<br />
serie; Lee Rich e Marc Merson firmano<br />
quali produttori esecutivi. Fred Karlin<br />
è l’autore della colonna sonora. Antonio<br />
Fargas fa capolino in un cameo.<br />
Nella versione originale il protagonista<br />
viene soprannominato “Kaz”; nell’edizione<br />
italiana, per ovvi motivi, venne<br />
tralasciata questa confidenza.<br />
K2 + 1 (Id.) Con: Alice Kessler, Ellen
471 Kelly<br />
Kessler, Johnny Dorelli. Produzione:<br />
Italia, 1971, avventura, colore (7/60’).<br />
Nel jet set di Montecarlo si muovono<br />
sinuose due ballerine fantasiste, le gemelle<br />
Judy e Kathy (interpretate da<br />
Alice ed Ellen Kessler), entrambe con<br />
il vizio del gioco. Nonostante il tentativo<br />
del loro partner Alberto (Johnny<br />
Dorelli) di dissuaderle a sperperare i<br />
guadagni alla roulette, le due sorelle<br />
non si scoraggiano e finiscono nei guai<br />
quando entrano in possesso di un’apparecchiatura<br />
elettronica in grado di<br />
dominare il gioco. Il soggetto e la sceneggiatura<br />
sono firmati da Francesco<br />
Milizia, Alan Hackney, Biagio Proietti.<br />
Tra le guest-stars si segnala la presenza<br />
di Michele Placido.<br />
Keen Eddie (Id.) Con: Mark Valley,<br />
Julian Rhind-Tutt, Colin Salmon,<br />
Sienna Miller. Produzione: Gran Bretagna/Usa,<br />
2003, poliziesco, colore<br />
(13/60’).<br />
Già ci aveva provato John Wayne in<br />
Ispettore Brannigan, la morte segue la<br />
tua ombra a innestare un detective<br />
americano nello stereotipato ambiente<br />
londinese: come nel film del 1975, anche<br />
il newyorkese Eddie Arlette (Mark<br />
Valley) viene spedito nella capitale inglese<br />
per un’indagine sul narco-traffico.<br />
Mollato dalla fidanzata, accompagnato<br />
dal fedele cagnolino Pete, il nostro<br />
si scontra con le abitudini molto<br />
British <strong>dei</strong> colleghi di Scotland Yard,<br />
Monty Pippin (Julian Rhind-Tutt) e<br />
Nathanial Johnson (Colin Salmon) – il<br />
primo facilmente impressionabile, il<br />
secondo eccessivamente abbottonato<br />
– così come quelle della coinquilina<br />
sexy Fiona Bickerton (Sienna Miller),<br />
la quale conquisterà con la sua impertinenza<br />
il cuore americano. Tra inseguimenti<br />
spettacolari e umorismo inglese<br />
all’ora del tè, Eddie riesce a farsi<br />
apprezzare e a rifarsi una vita. Tra i<br />
“tormentoni” del serial spicca quello<br />
in cui il protagonista sogna ad occhi<br />
aperti la segretaria di Johnson (interpretata<br />
da Rachel Buckley) in situazioni<br />
al limite dell’hard; a lei si rivolge<br />
spesso con l’appellativo di “Miss<br />
Monny Penny” (forse non è un caso<br />
che l’attore Colin Salmon fosse nel cast<br />
di 007 – La morte può attendere). La<br />
trama ricorda a grandi linee un altro <strong>telefilm</strong>:<br />
Dempsey & Makepiece del<br />
1985. Tra i registi compare Simon West,<br />
già dietro la macchina da presa di<br />
Con Air e Tomb Raider al cinema. La<br />
serie è ideata da J.H. Wyman, il quale<br />
firma altresì da produttore esecutivo,<br />
in quest’ultima veste in compagnia di<br />
Warren Littlefield e dello stesso West.<br />
Il vero nome del bull-terrier è Dozer.<br />
Nel corso della colonna sonora si<br />
ascoltano canzoni degli Orbital, <strong>dei</strong><br />
Madness, <strong>dei</strong> New Order, di Daniel<br />
Ash e di Shok.<br />
Kelly (Id.) Con: Charmaine Gorman,<br />
Gil Tucker, Ailsa Piper, Anthony<br />
Hawkins, Matthew Ketteringham,<br />
Alexander Kemp, Joseph Spano. Produzione:<br />
Australia, 1991, avventura,<br />
colore (26/30’).<br />
Il Rex australiano si chiama Kelly ed è<br />
un pastore tedesco-poliziotto che dopo<br />
un incidente va a recuperare le forze a<br />
casa del suo collega bipede nella cittadina<br />
costiera di Fern Cove, nel sud-est<br />
dell’Australia. Qui fa la conoscenza<br />
<strong>dei</strong> diversi componenti del nucleo familiare,<br />
dividendo ilarità e avventure<br />
con i Patterson: Jo (Charmaine Gorman),<br />
Frank (Gil Tucker), Maggie<br />
(Ailsa Piper), Mike (Anthony Hawkins),<br />
Chris (Matthew Ketteringham).<br />
Tra gli altri personaggi ricorrenti:<br />
Danny Foster (Alexander Kemp) e<br />
Brian Horton (Joseph Spano). Memo
Khan 472<br />
rabile la scena in cui Kelly avverte del<br />
pericolo abbaiando al telefono. La serie<br />
è ideata e prodotta da Jonathan M.<br />
Shiff. Dal <strong>telefilm</strong> è stata tratta una<br />
collana di videocassette (Kelly the Hero),<br />
reperibile sul mercato americano.<br />
Khan (Khan!) Con: Khigh Dhiegh,<br />
Evan Kim, Irene Yah-Ling Sun, Vic<br />
Tayback. Produzione: Usa, 1975, poliziesco,<br />
colore (4/60’).<br />
STRACOTTO<br />
Khan che abbaia non morde, almeno<br />
guardando gli ascolti americani e la<br />
soppressione dopo solo quattro settimane<br />
di programmazione sulla CBS.<br />
Forse i telespettatori hanno colto la<br />
(troppa) somiglianza del detective<br />
protagonista, interpretato da Khigh<br />
Dhiegh – colui che aveva vestito i panni<br />
di Wo Fat in Hawaii Squadra Cinque<br />
Zero (1968) – con Charlie Chan.<br />
Come l’illustre predecessore anche<br />
Khan, investigatore privato nella Chinatown<br />
di San Francisco, si fa accompagnare<br />
nelle indagini dai figli: lo studente<br />
Kim (Evan Kim) e la laureanda<br />
in criminologia Anna (Irene Yah-Ling<br />
Sun) assicurano un mix di tecniche investigative<br />
tradizionali e moderne al<br />
fianco del genitore vecchia maniera; il<br />
tenente Gubbins (Vic Tayback) è il poliziotto<br />
che bussa a casa Khan in cerca<br />
di aiuto. Laurence Heath firma la serie<br />
da produttore. Bruce Broughton e<br />
Morton Stevens sono gli autori della<br />
colonna sonora.<br />
Kingdom, The – Il Regno (Riget;<br />
Riget II) Con: Ernst Hugo Järogård,<br />
Kirsten Rolffles, Søren Pilmark, Holger<br />
Juul Hansen, Baard Owe, Ghita<br />
Nørby, Jens Okking, Birthe Neumann,<br />
Erik Wedersøe, Birgitte Raaberg, John<br />
Hahn-Petersen. Produzione: Danimarca/Francia/Svezia/Germania/Italia,<br />
1994, medico/thriller, colore (11/60’).<br />
CULT<br />
Nell’ospedale di Copenaghen noto<br />
con il soprannome de “Il Regno” per la<br />
sua mastodontica struttura tentacolare<br />
si trema di paura. Dopo che l’incompetente<br />
chirurgo svedese Stig Helmer<br />
(Ernst Hugo Järogård) ha ridotto una<br />
ragazzina in stato catatonico, in corsia<br />
compare il fantasma di una bambina<br />
morta nel 1919: la spiritista dilettante e<br />
ipocondriaca Drusse (Kirsten Rolffles)<br />
indaga al fianco del dottor Krogen<br />
(Søren Pilmark), scoprendo terribili<br />
misteri. Tra gli altri personaggi ricorrenti:<br />
il dottor Moesgaard (Holger<br />
Juul Hansen), il dottor Bondo (Baard<br />
Owe), Rigmor (Ghita Nørby), Bulder<br />
(Jens Okking), la signora Svendsen<br />
(Birthe Neumann), Ole (Erik Wedersøe),<br />
Judith (Birgitte Raaberg), Nivesen<br />
(John Hahn-Petersen). Definito<br />
una sorta di “Twin Peaks ospedaliero”,<br />
“il Belfagor ai tempi di E.R.”, è concepito<br />
da Lars von Trier come una telenovela<br />
gotica e visionaria che dilata i<br />
tempi, il serial compie esperimenti<br />
“transgenici” del tutto rivoluzionari<br />
per la tv o, come scrive il critico cinematografico<br />
Paolo Mereghetti, “stravolge<br />
allegramente le regole del genere<br />
pur rispettandone i meccanismi”.<br />
Forse per questo in alcuni paesi come<br />
l’Italia la serie ha esordito come un<br />
film vero e proprio di oltre 5 ore – comunque<br />
tagliato rispetto alla versione<br />
televisiva – lungo trapianti, aborti e<br />
autopsie, satira e spaventi, trash e<br />
dramma, scienza e soprannaturale, il<br />
tutto condito da uno humour macabro<br />
strisciante; in realtà da noi è arrivata<br />
solo la prima parte – Reiget II ripropone<br />
le stesse atmosfere e gli stessi protagonisti<br />
lungo 286 minuti totali – mentre<br />
la terza è stata cancellata per l’improvvisa<br />
morte di Järogård. Lars von
473 Kirk<br />
Trier, che ha curato la realizzazione insieme<br />
a Morten Arnfred e firma la produzione<br />
con la sua Zentropa Entertainment,<br />
ha scritto la sceneggiatura del<br />
primo ciclo in un mese. Tra i numerosi<br />
riconoscimenti ricevuti dalla fiction si<br />
segnala il Premio Speciale della Giuria<br />
al Festival di Cannes nel 1994. Nel<br />
2004 Stephen King ha firmato un remake<br />
intitolato Kingdom Hospital.<br />
Kingston: dossier paura (Kingston:<br />
Confidential) Con: Raymond<br />
Burr, Art Hindle, Pamela Hensley,<br />
Linda Galloway, Nancy Olson. Produzione:<br />
Usa, 1977, drammatico, colore<br />
(13/60’).<br />
Raymond Burr veste i panni di R.B.<br />
Kingston, un giornalista veterano che<br />
lavora per il Frazier News Group, un<br />
consorzio di testate di San Francisco<br />
che può contare su 26 quotidiani e 9<br />
emittenti radiofoniche e televisive.<br />
Nonostante il ruolo al vertice, il protagonista<br />
non disdegna di sfoderare quel<br />
taccuino che l’ha reso uno <strong>dei</strong> migliori<br />
reporter investigativi in circolazione.<br />
Art Hindle e Pamela Hensley interpretano<br />
rispettivamente i giovani reporter<br />
Tony Marino e Beth Kelly, i quali non<br />
disdegnano di infiltrarsi a caccia dello<br />
scoop; Linda Galloway ha il ruolo di<br />
Linda, la segretaria di Kingston;<br />
Nancy Olson è Jessica Frazier, a capo<br />
della holding mediatica al centro del<br />
<strong>telefilm</strong>. David Victor è il produttore<br />
esecutivo della serie. Henry Mancini e<br />
Pete Rugolo firmano a quattro mani le<br />
musiche originali.<br />
Kirk (Id.) Con: Kirk Cameron, Will<br />
Estes, Courtland Mead, Taylor Fry,<br />
Debra Mooney, Chelsea Noble, Louis<br />
Vanaria. Produzione: Usa, 1995, sitcom,<br />
colore (32/30’).<br />
Kirk Cameron, già protagonista di Ge<br />
nitori in blue jeans (1985), è l’aspirante<br />
fumettista Kirk, che lascia Milford<br />
(Ohio), la sua cittadina natale, per lanciarsi<br />
nella sfrenata vita metropolitana<br />
di Manhattan. Ha ventidue anni e, nell’attesa<br />
di diventare illustratore di supereroi,<br />
vive da single disegnando le<br />
insegne <strong>dei</strong> negozi. Ha il physique du<br />
rôle, sfodera entusiasmo da tutti i pori<br />
e possiede un appartamento tutto suo:<br />
New York è ai suoi piedi, ogni notte<br />
sarà una festa memorabile, i migliori<br />
anni della sua vita stanno per cominciare<br />
e lui è pronto ad azzannare con<br />
voracità la “Grande Mela”. Ma tra lui e<br />
la mondanità si frappone un piccolo<br />
ma non trascurabile problema: i suoi<br />
tre fratellini. Corey (Will Estes), Russell<br />
(Courtland Mead) e Phoebe (Taylor<br />
Fry), finora curati dalla zia, devono<br />
trovare una sistemazione. Gli viene<br />
detto: “è il tuo turno con i ragazzi” e<br />
Kirk, molto legato ai suoi fratelli, deve<br />
rivedere tutti i suoi piani bellicosi... Da<br />
folle e disinibito single, il protagonista<br />
si trova costretto a impersonare la figura<br />
del morigerato, responsabile e talvolta<br />
bacchettone padre di famiglia,<br />
dando vita a improbabili situazioni da<br />
sit-com. Tra gli altri interpreti del <strong>telefilm</strong>:<br />
Debra Mooney veste i panni di<br />
Sally Jackson, la proprietaria della<br />
nuova casa di Kirk; Chelsea Noble, già<br />
al fianco di Cameron in Genitori in<br />
blue jeans (1985) e per di più sua moglie,<br />
interpreta la bella vicina Elisabeth<br />
Waters; Louis Vanaria è Eddie Balducci,<br />
l’amico del protagonista. Ross<br />
Brown, già tra gli autori de I Robinson<br />
(1984), è il creatore nonché produttore<br />
esecutivo della serie in compagnia di<br />
Charlotte Brown (tra gli autori del<br />
Mary Tyler Moore Show) e della premiata<br />
ditta William Bickley-Michael<br />
Warren (Otto sotto un tetto e Mr. Cooper<br />
tra i loro più recenti successi).
Klondike 474<br />
Klondike Vedi La valle dell’oro.<br />
Kodiak (Id.) Con: Clint Walker, Abner<br />
Biberman, Maggie Blye. Produzione:<br />
Usa, 1974, poliziesco, colore<br />
(13/30’).<br />
Rispetto al calvo e contemporaneo<br />
collega con la “j”, Kodiak è un poliziotto<br />
originario dell’Alaska che in<br />
realtà si chiama Cal McKay (e ha il<br />
volto di Clint Walker). Nel corso delle<br />
indagini si porta dietro l’eschimese<br />
Abraham Lincoln Imhook (Abner Biberman);<br />
quando non riesce a cavare<br />
un ragno dal buco, il nostro si affida alle<br />
“soffiate” dell’informatrice Mandy<br />
(Maggie Blye). Stan Shpetner, che ha<br />
ideato la serie insieme ad Anthony<br />
Lawrence, firma da produttore. Morton<br />
Stevens è l’autore della colonna<br />
sonora. William Shatner compare da<br />
guest-star. La serie è caduta sotto i colpi<br />
del concorrente Sanford and son e,<br />
sicuramente, per colpa dell’assonanza<br />
del nome del protagonista con il più<br />
noto Kojak.<br />
Kojak (Id.) Con: Telly Savalas, Kevin<br />
Dobson, George Savalas, Mark Russell,<br />
Vince Conti, Borah Silver, Dan<br />
Frazer. Produzione: Usa, 1973, poliziesco,<br />
colore (119/60’; 8/90’).<br />
SUPERCULT<br />
Cinico, sarcastico, intelligente, incorruttibile,<br />
il tenente Theo Kojak non ha<br />
peli sulla lingua e neanche in testa: il<br />
cranio rasato più famoso della televisione<br />
appartiene a Telly Savalas, nei<br />
panni dell’investigatore di punta del<br />
tredicesimo distretto di polizia a sud di<br />
Manhattan, tra la prima e la seconda<br />
Avenue. Con l’inseparabile lecca-lecca<br />
in bocca, quando non fuma gli amati<br />
sigari Panatelas, il cinico poliziotto di<br />
origine greca scruta da dietro gli occhiali<br />
fumè gli indizi, le scene del de<br />
litto, i probabili sospetti; tornato in<br />
centrale sguinzaglia i suoi: il braccio<br />
destro Bobby Crocker (Kevin Dobson);<br />
l’obeso Stavros (interpretato da<br />
George Savalas, il fratello di Telly);<br />
Saperstein, Rizzo e Prince (interpretati<br />
rispettivamente da Mark Russell, Vince<br />
Conti e Borah Silver). Il capitano<br />
Frank McNeil (Dan Frazer) chiama di<br />
tanto in tanto nel suo ufficio Kojak per<br />
chiedergli ragione <strong>dei</strong> suoi metodi non<br />
sempre ortodossi. Più che la pistola il<br />
tenente sfodera una psicologia pressante<br />
nei confronti <strong>dei</strong> presunti colpevoli,<br />
li pedina come un’ombra, anticipa<br />
le loro mosse, li fa cadere in trappola.<br />
Dopo un matrimonio fallimentare,<br />
Kojak si dedica anima e corpo a quella<br />
“giungla d’asfalto” che sembra diventata<br />
il suo habitat naturale, dove i rischi<br />
e i pericoli sono all’ordine del giorno.<br />
Prima di debuttare davanti alla macchina<br />
da presa, Telly Savalas aveva lavorato<br />
dietro le quinte televisive: all’inizio<br />
come produttore di un network di<br />
New York, poi quale direttore del casting.<br />
Il fratello dell’attore, George Savalas,<br />
compare nella sigla delle prime<br />
due stagioni anche con il secondo nome:<br />
Demosthenes. Nonostante il raggio<br />
d’azione del distretto di Kojak sia<br />
circoscritto tra l’Hudson e l’East River,<br />
il <strong>telefilm</strong> spinge il detective anche<br />
ai confini della “Grande Mela”. In<br />
uno <strong>dei</strong> tanti film-tv che hanno protratto<br />
il successo della serie, dal 1985 al<br />
1990, Kojak diventa ispettore, Crocker<br />
assume il ruolo di Pubblico Ministero.<br />
Matthew Rapf è il produttore esecutivo<br />
del serial ideato e prodotto da Abby<br />
Mann. Billy Goldenberg, già autore<br />
delle musiche di molti episodi di Colombo,<br />
firma il tema musicale che accompagna<br />
le indagini del calvo tenente,<br />
apparso per la prima volta nel 1973<br />
all’interno della serie The Marcus Nel
475 Kristin<br />
son Murders, che si ispirava a fatti<br />
realmente accaduti; nell’ultima stagione<br />
la colonna sonora è composta da<br />
John Cacavas. Per questo ruolo, Savalas,<br />
che si diletta altresì da regista occasionale,<br />
ha vinto due Golden Globes<br />
e un Emmy Award, conquistandosi così<br />
la copertina di “Newsweek”. In tutto<br />
il <strong>telefilm</strong> si è aggiudicato 2 DGA<br />
Awards, 2 Emmy Awards, 3 Golden<br />
Globes. Il miglior riconoscimento, tuttavia,<br />
è stato l’apprezzamento manifestato<br />
dalle forze di polizia per il realismo<br />
del serial. Tra i cameo che impreziosiscono<br />
la serie: Richard Gere,<br />
Danny Aiello, Harvey Keitel, Sylvester<br />
Stallone (è il detective Rick Daley),<br />
Leslie Nielsen, James Woods,<br />
Isabel Sanford, John Ritter, Paul Michael<br />
Glaser, Dabney Coleman, Martin<br />
Balsam, Paul Anka, Antonio Fargas,<br />
Jerry Orbach, Eli Wallach, Morgan<br />
Fairchild, Danny Aiello, William<br />
Hurt, Christopher Walken. Nel 2005<br />
Kojak è diventato di colore, nel <strong>telefilm</strong><br />
che vede l’afro-americano Ving<br />
Rhames ciucciare il leccalecca del pelato<br />
protagonista.<br />
Korg (Korg: 70,000 B.C.) Con: Jim<br />
Malinda, Naomi Pollack, Christopher<br />
Man, Charles Morted, Janelle Pransky.<br />
Produzione: Usa, 1974, avventura,<br />
b/n (16/30’).<br />
Fondamentalmente, una sorta di Una<br />
famiglia americana dell’età della pietra.<br />
Nonostante la firma di William<br />
Hanna e Joseph Barbera quali produttori<br />
esecutivi, la serie, girata in presa<br />
diretta, si avvale di effetti speciali risibili.<br />
La storia è quella di una famiglia<br />
di trogloditi del 70.000 avanti Cristo<br />
con a capo il patriarca Korg (Jim Malinda):<br />
completano il quadretto di<br />
Neanderthal la moglie Mara (Naomi<br />
Pollack) e i figli Tane (Christopher<br />
Man), Tor (Charles Morted) e Ree (Janelle<br />
Pransky). Prima delle riprese, per<br />
dare maggiore credibilità alle ambientazioni,<br />
sono stati consultati l’American<br />
Museum di Storia Naturale di New<br />
York e il County Museum di Los Angeles.<br />
La voce narrante originale “fuori<br />
campo” appartiene a Burgess Meredith.<br />
Koseidon (Kyoryu Sentai Koseidon)<br />
Con: interpreti vari. Produzione: Giappone,<br />
1978, fantascienza, colore<br />
(52/30’).<br />
La pattuglia scientifica Koseidon, in<br />
grado di effettuare viaggi temporali,<br />
deve tornare nella preistoria del nostro<br />
pianeta per salvarlo: alieni ostili sono<br />
giunti sulla Terra di 70 milioni di anni<br />
fa per invaderla, alterando il corso del<br />
tempo. Gli invasori d’altri mondi hanno<br />
la capacità di controllare telepaticamente<br />
i dinosauri, trasformandoli in<br />
potenti avversari del gruppo Koseidon.<br />
Il pilota Go può trasformarsi nel<br />
Cavaliere del Tempo, un guerriero in<br />
grado di aumentare le proprie dimensioni<br />
fino a raggiungere quelle <strong>dei</strong> dinosauri<br />
che deve affrontare; tra le sue<br />
armi più efficaci c’è la capacità di fermare<br />
il corso del tempo per 30 secondi.<br />
La serie è firmata dalla Tsuburaya Productions.<br />
Kristin (Id.) Con: Kristin Chenoweth,<br />
Christopher Durang, Jon Tenney,<br />
Larry Romano, Dale Godboldo, Ana<br />
Ortiz. Produzione: Usa, 2001, sit-com,<br />
colore (13/30’).<br />
Anche se a New York vige la leggenda<br />
che chiunque possa conquistare il successo,<br />
anche se vale il detto “il vino<br />
buono sta nelle botti piccole”, il tentativo<br />
di emergere dall’anonimato da<br />
parte della biondina Kristin Yancey<br />
(Kristin Chenoweth) si risolve in un
Kronos 476<br />
mezzo flop. Proveniente dalla cittadina<br />
di Broken Arrow nell’Oklahoma,<br />
Kristin si presenta a provini o colloqui<br />
con il suo metro e mezzo di altezza, e<br />
spesso si vede indicare l’uscita: ma un<br />
giorno, il Reverendo Thornhill (Christopher<br />
Durang), il padre spirituale<br />
della protagonista, la presenta al manager<br />
sull’orlo della bancarotta<br />
Tommy Ballantine (Jon Tenney). Costui,<br />
in cerca di un rilancio d’immagine,<br />
la assolda quale assistente per<br />
sventolare l’onestà che Kristin incarna,<br />
non sapendo che la ragzza è destinata<br />
a cambiargli la vita e gli affari. Tra<br />
coloro che subiscono l’onda bionda<br />
d’onestà presso la Ballantine Enterprises:<br />
Aldo Bonnadonna (Larry Romano),<br />
il braccio destro di Tommy con<br />
l’accento di Brooklyn; Tyrique Kimbrough<br />
(Dale Godboldo), il portavoce<br />
con le treccine che si dice pronto a risolvere<br />
qualsiasi cosa; la “caliente”<br />
Santa Clemente (Ana Ortiz), direttrice<br />
delle vendite, gelosa della nuova arrivata<br />
e della sua influenza su Ballantine.<br />
L’ideatore John Markus è, insieme<br />
a Earl Pomerantz, anche produttore<br />
esecutivo. Matt Morse è l’autore della<br />
colonna sonora. Dei 13 episodi girati,<br />
l’NBC ne ha mandati in onda solo 7.<br />
Kronos (The Time Tunnel) Con: James<br />
Darren, Robert Colbert, Whit Bissell,<br />
John Zaremba, Lee Meriwether,<br />
Wesley Lau. Produzione: Usa, 1966,<br />
fantascienza, colore (30/60’).<br />
Una macchina del tempo che permette<br />
di viaggiare nel passato e nel futuro:<br />
anche se il plot non è <strong>dei</strong> più originali,<br />
la serie vanta gli effetti speciali di Bill<br />
Abbott (che per questo <strong>telefilm</strong> ha vinto<br />
un Emmy) nonché l’ideazione, produzione<br />
e regia di Irwin Allen (già produttore<br />
esecutivo di <strong>telefilm</strong> sci-fi di<br />
culto come La terra <strong>dei</strong> giganti, Viag<br />
gio in fondo al mare e l’inedito, in Italia,<br />
Lost in Space), definito “il Jules<br />
Verne della fantascienza televisiva”. Il<br />
serial vede protagonisti due scienziati,<br />
il dottor Tony Newman (James Darren)<br />
e il dottor Doug Phillips (Robert<br />
Colbert), incaricati dal governo di progettare<br />
una sorta di “porta” temporale<br />
in grado di trasportare persone e oggetti<br />
in qualsiasi epoca storica. Tra gli<br />
altri personaggi ricorrenti, il tenente<br />
Heywood Kirk (Whit Bissell), supervisore<br />
del progetto segretissimo denominato<br />
Tic-Toc, al quale lavorano ben<br />
60.000 persone in una struttura sotterranea;<br />
il dottor Raymond Swain (John<br />
Zaremba); il dottor Ann MacGregor<br />
(Lee Meriwether); il sergente maggiore<br />
Jiggs (Wesley Lau), l’ufficiale addetto<br />
alla sicurezza. L’effetto speciale<br />
che ha caratterizzato il <strong>telefilm</strong> è il<br />
tunnel temporale (detto in originale<br />
“corridors of time”), rappresentato da<br />
un vortice che pare voler risucchiare<br />
anche il telespettatore: costato 7 milioni<br />
di dollari al governo americano, esso<br />
non solo permette il viaggio nel<br />
tempo, ma anche di seguire le vicissitudini<br />
<strong>dei</strong> due “crononauti” dai monitor<br />
istallati alla base militare. La serie<br />
è ambientata nel 1968, due anni dopo<br />
la trasmissione originale in America.<br />
La prima puntata vede Newman catapultato<br />
sul Titanic; nei successivi episodi<br />
i due scienziati si ritrovano a vivere<br />
la Guerra civile, la Prima Guerra<br />
Mondiale, la corte di Re Artù, l’epopea<br />
<strong>dei</strong> pirati, la battaglia di Troia, al<br />
fianco di Maria Antonietta, da Pearl<br />
Harbor ad Alamo; in quattro salti nel<br />
tempo la coppia di protagonisti fa la<br />
conoscenza di popoli alieni, forme di<br />
vita ciniche e crudeli sul modello di<br />
Mars Attacks!; ogni puntata finisce<br />
con Newman e Phillips scaraventati in<br />
un’altra epoca, pronti ad affrontare
477 Kung Fu<br />
una nuova avventura nell’episodio seguente,<br />
“in un punto definito <strong>dei</strong> corridoi<br />
infiniti del tempo”. Il tema musicale<br />
è composto da Johnny Williams.<br />
Tra le guest-stars spiccano le presenze<br />
di Dennis Hopper e Robert Duvall. Per<br />
un inspiegabile “salto temporale” la<br />
serie è giunta in Italia solo all’inizio<br />
degli anni ’80, con tanto di sottotitolo<br />
Sfida al passato. Nel 1976 Irwin Allen<br />
ha tentato di riproporre il plot della serie<br />
di dieci anni prima, ma i viaggi nel<br />
tempo di Time Travellers hanno fatto<br />
rimanere i protagonisti con le valigie<br />
in mano nell’unico episodio prodotto.<br />
Kung Fu (Id.) Con: David Carradine,<br />
Philip Ahn, Radames Pera, Keye<br />
Luke. Produzione: Usa, 1972, avventura,<br />
colore (63/60’; 1/120’).<br />
CULT<br />
Filosofia buddista e arti marziali sono<br />
al centro di una serie sui generis che<br />
racconta le gesta (e i pensieri) di Kwai<br />
Chang Caine (David Carradine), un<br />
monaco Shaolin nella Cina di metà<br />
’800. Costretto alla fuga dopo aver ucciso<br />
un uomo della famiglia reale, Caine<br />
non è affatto violento: il più delle<br />
volte porge l’altra guancia, ricorre alle<br />
arti marziali solo quando si deve difendere.<br />
Di poche parole, vestito con<br />
quattro stracci, egli sembra impassibile<br />
agli affronti e per riconquistare la<br />
calma interiore pratica yoga e suona<br />
l’amato flauto. Tra flashback che lo riportano<br />
agli insegnamenti morali <strong>dei</strong><br />
suoi maestri, tra sequenze ralenti alla<br />
Peckinpah che ne esaltano l’agilità, il<br />
protagonista incarna l’eroe post Bruce<br />
Lee (il quale era in predicato per interpretare<br />
Caine): non per niente il discendente<br />
di quest’ultimo, Brandon,<br />
ha debuttato nel film tv della CBS nei<br />
panni del figlio di Kwai Chang. Il passato<br />
di Caine non è più semplicemente<br />
un’etichetta utile a denotare il personaggio:<br />
esso diventa la sua cultura, accompagna<br />
le sue avventure, lo aiuta a<br />
superare le difficoltà che incontra. Il<br />
confronto tra passato e presente, così<br />
come quello tra cultura americana e cinese,<br />
diventa essenziale nella storia e<br />
giustifica lo sguardo perennemente<br />
malinconico del nostro. Tra le figure<br />
ricorrenti della serie: Philip Ahn interpreta<br />
il maestro Kan; Keye Luke dà<br />
volto al maestro Po, il quale istruisce il<br />
nostro a percepire anche il suono delle<br />
cavallette (“Come fanno le sue orecchie<br />
a sentirle?”, chiede l’aspirante<br />
Shaolin. “Come fanno le tue a non<br />
ascoltarle?”, gli ribatte il maestro). Radames<br />
Pera veste la tunica di Caine ragazzo.<br />
Ed Spielman è l’ideatore della<br />
serie accompagnata dalle musiche di<br />
Jim Helms e da uno stuolo di gueststars:<br />
tra le altre, Harrison Ford, Jodie<br />
Foster, Don Johnson, Leslie Nielsen,<br />
George Takei, Robert Urich, Gary Busey,<br />
Stefanie Powers, William Shatner,<br />
Sondra Locke, José Feliciano, i parenti<br />
John, Keith e Robert Carradine. Jerry<br />
Thorpe firma da produttore esecutivo.<br />
Le scene <strong>dei</strong> combattimenti, il più delle<br />
volte girati al rallentatore, sono curate<br />
da David Chow e Kam Yuen. Come<br />
in una sorta di identificazione con<br />
il proprio personaggio, David Carradine<br />
ha sposato il misticismo ‘new age”<br />
di Caine, decidendo di andare a vivere<br />
in una casa isolata sulle colline e rifuggendo<br />
gli sfarzi di Hollywood che avevano<br />
visto protagonista il padre John.<br />
Nei primi anni ’90 l’idea del discendente<br />
è stata ripresa nel sequel Kung<br />
Fu: la leggenda, in cui il figlio di Caine,<br />
Peter (interpretato da Chris Potter),<br />
creduto erroneamente morto in un incendio,<br />
è diventato un arguto detective<br />
della polizia; una volta incontratisi, i<br />
due si alleano contro la criminalità.
Kung Fu: la leggenda<br />
Kung Fu: la leggenda (Kung Fu:<br />
The Legend Continues) Con: David<br />
Carradine, Chris Potter, Robert Lansing,<br />
Marla Schaffel, Kim Chan, William<br />
Dunlop, Nathaniel Moreau. Produzione:<br />
Usa, 1993, poliziesco, colore<br />
(88/60’).<br />
COTTO<br />
Il sequel di Kung Fu (1972) ha ben poco<br />
delle atmosfere new age della serie<br />
originale: la scena si apre quindici anni<br />
dopo l’incendio in cui Kwai Chang<br />
Caine (David Carradine) credeva di<br />
aver perso il figlio; in realtà Peter (Chris<br />
Potter) era scampato alla tragedia e<br />
dopo essere stato adottato è diventato<br />
un abile detective della polizia di Los<br />
Angeles. Quando i due si riabbracciano<br />
decidono di unire le forze contro la<br />
criminalità nonostante le differenze<br />
che li caratterizza: riflessivo e pacifico<br />
il prete Shaolin, reattivo e impulsivo il<br />
figlio poliziotto. Tra un’indagine e<br />
l’altra, tra uno scontro caratteriale e<br />
l’altro, la “strana coppia” ruota attorno<br />
ai personaggi del tenente Paul Blai<br />
478<br />
sdell (Robert Lansing), il superiore di<br />
Peter; Tyler Smith (Marla Schaffel),<br />
l’ex fidanzata del giovane poliziotto<br />
con il quale s’instaura uno <strong>dei</strong> più<br />
classici “tira e molla”; Lo Si (Kim<br />
Chan), l’amico di Kwai Chang che gestisce<br />
una farmacia a Chinatown;<br />
Frank Strenlich (William Dunlop), il<br />
capo del distretto di polizia. Nathaniel<br />
Moreau interpreta Peter nelle sequenze<br />
in flashback. Nell’ultimo episodio<br />
Peter diventa un monaco Shadin,<br />
mentre Kwai Chang parte in cerca della<br />
madre del figlio. Michael Sloan e<br />
Nigel Watts sono i produttori esecutivi<br />
della serie girata a Vancouver. Jeff<br />
Danna è l’autore della colonna sonora<br />
e del tema musicale. Neve Campbell,<br />
Robert Vaughn, George Lazenby, Patrick<br />
Macnee e Mickey Rooney compaiono<br />
da guest-stars; da notare la<br />
presenza, tra i volti noti di passaggio,<br />
di George Takei, il quale aveva contraddistinto<br />
con un suo cameo anche<br />
la serie originaria.
L.A. Dragnet (Id.) Con: Ed O’Neill,<br />
Ethan Embry, Eva Longoria, Desmond<br />
Harrington, Evan Parke. Produzione:<br />
Usa, 2003, poliziesco, colore (22/60’).<br />
Se Dragnet (1952), capostipite <strong>dei</strong> polizieschi<br />
reality, utilizzava via via l’anno<br />
di messa in onda nel titolo per contestualizzare<br />
le vicende, perché non teletrasportare<br />
il suo protagonista negli<br />
anni 2000? È quello che deve aver<br />
pensato Dick Wolf nell’adattamento<br />
della storica serie degli anni ’50 in cui<br />
il mitico tenente Joe Friday ha il volto<br />
di Ed O’Neill. Sì, dopo mezzo secolo è<br />
ancora tenente: più che un veterano, un<br />
povero diavolo. Eppure l’entusiasmo è<br />
quello di una recluta, l’impegno è degno<br />
di un mastino. Al suo fianco c’è<br />
ancora il fedele detective Frank Smith<br />
(Ethan Embry), almeno per la prima<br />
stagione: dal secondo ciclo – visti gli<br />
ascolti decrescenti in patria – lo sostituisce<br />
la più avvenente Gloria Duran<br />
(Eva Longoria). Con l’immancabile<br />
voce fuori campo che già era presente<br />
nel <strong>telefilm</strong> originario, Friday pattuglia<br />
le strade di Los Angeles in lungo e<br />
in largo, ripulendole dai rapinatori ai<br />
ladri di macchine, dai terroristi ai serial-killer,<br />
fino alle gang di periferia o<br />
ai rapinatori senza scrupoli. Tra i suoi<br />
colleghi alla Squadra Omicidi e Rapine:<br />
i detective Dexter McCarron (Desmond<br />
Harrington), Raymond Cooper<br />
(Evan Parke), Lisa Macias (Roselyn<br />
Sanchez). La vera differenza fra le indagini<br />
del Friday di oggi e quello di ieri<br />
risiede nell’uso più smodato della<br />
tecnologia, con occhi elettronici alla<br />
Grande Fratello che monitorizzano le<br />
zone della città più a rischio o mini-elicotteri<br />
dotati di micro-telecamere che<br />
sorvolano i ghetti. “È stato incredibilmente<br />
eccitante riportare in scena il<br />
poliziesco che ha dato il via al genere.<br />
Più che un remake, si tratta di un<br />
omaggio contemporaneo. Il serial racconta<br />
gli omicidi che di solito finiscono<br />
in prima pagina sul ‘Los Angeles<br />
Times’”. Il tema musicale è una versione<br />
vintage di quello composto da<br />
Walter Schumann nella serie del 1952,<br />
riarrangiato da Miklós Rózsa. Oltre a<br />
curare l’aggiornamento di Dragnet,<br />
Dick Wolf – uno che di proseguimenti<br />
se ne intende, visto il filone di<br />
Law&Order – firma anche come produttore<br />
esecutivo, in compagnia di<br />
Walon Green, Josh Pate, Jonas Pate,<br />
Peter Jankowski, Robert Nathan. Sandra<br />
Bernhard compare tra le gueststars<br />
della serie. Embry e O’Neill avevano<br />
già lavorato insieme sul set del<br />
film Dutch (1991, inedito in Italia).<br />
Ladro, Il (T.H.E. Cat) Con: Robert<br />
Loggia, R.G. Armstrong, Robert Carricart.<br />
Produzione: Usa, 1966, avventura/poliziesco,<br />
colore (26/30’).<br />
Robert Loggia è T.H.E. (Thomas<br />
Hewitt Edward) Cat: gatto di nome e<br />
di fatto, visto che sgattaiola dal suo<br />
passato di ladro, acrobata di circo e<br />
truffatore in un presente che lo vede in<br />
prima linea contro i criminali nei panni<br />
di guardia del corpo. Tra gli altri perso
Lady Blue 480<br />
naggi del serial: il capitano McAllister<br />
(R.G. Armstrong) e lo zingaro spagnolo<br />
Pepe (Robert Carricart), proprietario<br />
della Casa del Gato, il club dove<br />
Cat riceve gli ingaggi. Una curiosità:<br />
Loggia aveva già interpretato un felino<br />
sui generis in Walt Disney Presents nei<br />
panni dell’eroe western Elfego Baca,<br />
soprannominato “l’uomo dalle nove<br />
vite”. Boris Sagal è il produttore della<br />
serie; il geniale Lalo Schifrin, autore<br />
della musica cult di Missione impossibile<br />
(1966), firma la colonna sonora<br />
jazz. Robert Duvall compare da gueststar.<br />
Lady Blue (Id.) Con: Jamie Rose,<br />
Danny Aiello, Ron Dean, Bruce A.<br />
Young. Produzione: Usa, 1985, poliziesco,<br />
colore (15/60’).<br />
Jamie Rose veste i panni del detective<br />
Katy Mahoney, una poliziotta di Chicago<br />
dai modi spicci che sfoggia una<br />
357 Magnum e non ci pensa due volte<br />
a usarla. Tra gli altri protagonisti:<br />
Danny Aiello è il tenente Terry McNichols,<br />
il superiore di Mahoney; Ron<br />
Dean interpreta il sergente Gianelli;<br />
Bruce A. Young, che già aveva rivestito<br />
il ruolo da poliziotto in Pronto soccorso,<br />
è Cassidy. Nel novembre del<br />
1985 l’associazione National Coalition<br />
on Television Violence denunciò<br />
il serial per la sua crudezza con tanto di<br />
statistica: una media di 50 azioni violente<br />
all’ora; i critici etichettarono la<br />
serie come “Dirty Harriet”, paragonando<br />
la protagonista a Clint Eastwood<br />
e al suo Ispettore Callaghan in<br />
Dirty Harry (Ispettore Callaghan: il<br />
caso Scorpio è tuo!, 1971). Johnny<br />
Depp fa da guest-star in un episodio.<br />
L.A. Heat (Id.) Con: Steven Williams,<br />
Wolf Larson, Reneé Tenison, Dawn<br />
Radenbaugh, Kenneth Tigar, Clay<br />
Banks, Leticia Robles. Produzione:<br />
Usa, 1996, poliziesco, colore (48/60’).<br />
STRACOTTO<br />
I detective August Brooks e Chester<br />
McDonald detto “Chase” sono diversi<br />
come il giorno e la notte: il primo, nelle<br />
forze della polizia di Los Angeles da<br />
sedici anni, risponde alla voce della<br />
coscienza, agendo secondo le regole e<br />
senza rischi; l’altro, più giovane, si<br />
muove seguendo l’impulso delle passioni,<br />
mettendo in pericolo i colleghi<br />
con i quali lavora. Insieme formano<br />
una coppia esplosiva alla Arma letale,<br />
in cui tutte le diversità scompaiono<br />
quando si deve combattere la malavita.<br />
Steven Williams dà il volto al veterano<br />
del duo, impegnato nel contempo<br />
a sconfiggere la criminalità e a sedare<br />
gli impulsi irrazionali del collega.<br />
Wolf Larson, il penultimo Tarzan del<br />
piccolo schermo, veste i panni di un<br />
poliziotto “fuori di testa”, a volte più<br />
pericoloso di qualsiasi criminale. Due<br />
angeli custodi femminili affiancano i<br />
protagonisti: Reneé Tenison interpreta<br />
Kendra Brooks, l’affascinante moglie<br />
di August; la bella Dawn Radenbaugh<br />
è Jodi, la fidanzata di Chase; entrambe<br />
le attrici sono state nel cast della sitcom<br />
Sposati con figli (1987). Tra gli<br />
altri protagonisti: Kenneth Tigar interpreta<br />
il capitano Jensen; Clay Banks<br />
sfoggia il tesserino del tenente Richardson;<br />
Leticia Robles è la detective<br />
Maria Vallejo. L’ex campione mondiale<br />
di boxe Sugar Ray Leonard compare<br />
in un cameo nel corso del serial. Joseph<br />
Merhi e Richard Pepin, creatori<br />
del serial, sono anche produttori esecutivi<br />
con George Shamieh. Una curiosità:<br />
Mehri e Pepin avevano firmato<br />
un film del 1989 intitolato proprio L.A.<br />
Heat, una sorta di western metropolitano.<br />
Girata interamente a Los Angeles,<br />
la serie si avvale di “esplosivi” (e
481 L.A. Law – Avvocati a Los Angeles<br />
costosi) effetti speciali, realizzati dai<br />
più quotati “bombaroli” dello star-system<br />
americano. Joey Travolta, fratello<br />
del più noto John, compare dietro la<br />
macchina da presa di qualche episodio.<br />
Stephen Edwards è tra gli autori<br />
della colonna sonora.<br />
L.A. Law – Avvocati a Los Angeles<br />
(L.A. Law) Con: Richard Dysart,<br />
Alan Rachins, Harry Hamlin, Jill<br />
Eikenberry, Corbin Bernsen, Michael<br />
Tucker, Jimmy Smits, Michele Greene,<br />
Susan Dey, Susan Ruttan, Blair<br />
Underwood, Larry Drake, Diana Muldaur,<br />
Amanda Donohoe, John Spencer,<br />
Cecil Hoffmann, Alan Rosenberg,<br />
Debi Mazar, Alexandra Powers. Produzione:<br />
Usa, 1986, legale, colore<br />
(171/60’; 1/90’).<br />
CULT<br />
Due <strong>dei</strong> nomi più ispirati della realityfiction,<br />
Steven Bochco (Hill Street<br />
giorno e notte) e Terry Louise Fisher<br />
(New York New York), uniscono le forze<br />
per spostare i riflettori su un prestigioso<br />
studio di avvocati di Los Angeles.<br />
I punti in comune con Hill Street<br />
giorno e notte sono molti: un cast corale,<br />
le musiche di Mike Post, storie parallele<br />
nello stesso episodio, humour e<br />
drammaticità alternati come nella vita<br />
di tutti i giorni. Le cause degli avvocati<br />
s’intrecciano con storie di stringente<br />
attualità come l’AIDS, la droga, la pena<br />
capitale, la corruzione, il razzismo,<br />
l’omosessualità l’abuso di minori. E<br />
come nella realtà i protagonisti perdono<br />
più di una causa, sono travolti da<br />
più di una passione, travalicano più di<br />
un principio etico. Tra loro: il paternale<br />
Leland McKenzie (Richard Dysart),<br />
il partner di maggioranza dell’agenzia<br />
McKenzie, Brackman, Chaney & Kusak;<br />
l’egoista Douglas Brackman<br />
(Alan Rachins), il socio gerente il cui<br />
padre ha fondato il prestigioso studio<br />
con McKenzie; l’abile penalista Michael<br />
Kuzak (Harry Hamlin); Ann<br />
Kelsey (Jill Eikenberry), civilista sensibile<br />
e idealista; Arnie Becker (Corbin<br />
Bernsen) è l’avvocato divorzista;<br />
Stuart Markowitz (Michael Tucker) si<br />
occupa di tasse e imposte nella veste di<br />
esperto fiscalista; l’ispanico procuratore<br />
legale Victor Sifuentes (Jimmy<br />
Smits) e Abby Perkins (Michele Greene)<br />
sono tra gli altri soci; Grace Van<br />
Owen (Susan Dey) è l’affascinante vice-procuratore<br />
distrettuale; Roxanne<br />
Melman (Susan Ruttan) è la segretaria<br />
di Becker. Nel corso delle stagioni le<br />
relazioni tra i protagonisti evolvono:<br />
Kuzak s’innamora di Van Owen, si lasciano<br />
per poi tornare insieme; Markovitz<br />
e Kelsey si sposano (nella vita reale<br />
Jill Eikenberry e Michael Tucker<br />
erano già saliti all’altare) e hanno un<br />
bambino dopo aver cercato di adottarne<br />
uno; Arnie Becker si rivela un donnaiolo<br />
che non disdegna alcune clienti.<br />
In seguito entrano in scena due nuovi<br />
personaggi: il giovane socio di colore<br />
Jonathan Rollins (Blair Underwood) e<br />
il fattorino ritardato Benny Stulwicz,<br />
ruolo per il quale Larry Drake ha vinto<br />
un Emmy Award. Afar salire la tensione<br />
non mancano i complotti: il quarto<br />
socio dell’agenzia, Chaney, viene trovato<br />
ucciso nella puntata-pilota; Rosalind<br />
Shays (Diana Muldaur), un potente<br />
procuratore che trama nell’ombra,<br />
viene assassinata in ascensore. Successivamente<br />
entrano nel cast: Amanda<br />
Donohoe e John Spencer nei panni<br />
<strong>dei</strong> procuratori C.J. Lamb e Tommy<br />
Mullaney, Cecil Hoffmann in quelli<br />
del vice-procuratore distrettuale Zoey<br />
Clemmons, la moglie di Mullaney. A<br />
un certo punto escono di scena Hamlin<br />
e Smits (quest’ultimo entrerà nel cast di<br />
N.Y.P.D, un’altra “creatura” di Bochco)
Lancer 482<br />
per lasciare spazio ad Alan Rosenberg<br />
nelle vesti di Eli Levinson, Debi Mazar<br />
in quelle della segretaria Denise Iannello,<br />
Alexandra Powers nel ruolo di Jane<br />
Halliday; i personaggi di Iannello e<br />
Levinson si erano già fatti notare in Civil<br />
Wars (1991), in cui Bochco era il<br />
produttore esecutivo. William M.<br />
Finkelstein (che di Civil Wars era l’ideatore),<br />
l’ex giurista David E. Kelley<br />
(in seguito creatore <strong>dei</strong> serial giudiziari<br />
di successo Ally McBeal e The Practice<br />
- professione avvocati), Gregory<br />
Hoblit e Rick Wallace sono invece i<br />
produttori esecutivi di questo legaldrama.<br />
Mike Post firma il tema musicale.<br />
Elliott Gould, Steve Buscemi,<br />
Megan Gallagher, Kim Delaney, Teri<br />
Hatcher, Concetta Tomei, Tomas Milian,<br />
Eli Wallach, David Schwimmer,<br />
Erik Estrada, Griffin Dunne, Ron Ely,<br />
Lucy Liu, Carrie-Anne Moss, Kevin<br />
Spacey e Christian Slater sono tra le<br />
guest-stars. Molti i riconoscimenti: 12<br />
Emmy Awards e 5 Golden Globes, un<br />
DGA Award, un Television Critics Association<br />
Award, 4 Viewers for Quality<br />
Television Awards, un Image<br />
Award, 3 GLAAD Media Awards. Il <strong>telefilm</strong><br />
è finito in tribunale in tutti i sensi:<br />
a metà delle riprese Louise Fisher, la<br />
quale tra l’altro vantava un passato da<br />
procuratrice, ha fatto causa alla produzione<br />
ottenendo una buonuscita di 50<br />
milioni di dollari.<br />
Lancer (Id.) Con: Andrew Duggan,<br />
James Stacy, Wayne Maunder, Elisabeth<br />
Baur, Paul Brinegar. Produzione:<br />
Usa, 1968, western, colore (51/60’).<br />
COTTO<br />
Si scrive Lancer ma si legge Bonanza:<br />
la serie creata da Samuel Peeples ripropone,<br />
con meno efficacia, i temi<br />
western che hanno fatto la fortuna del<br />
popolare serial degli anni ’60. Fanno<br />
parte del cast: Andrew Duggan, che interpreta<br />
il protagonista Murdoch Lancer,<br />
un rancher della California due<br />
volte vedovo; James Stacy è Johnny<br />
Lancer, il figlio ribelle e pistolero;<br />
Wayne Maunder veste i panni di Scott<br />
Lancer, il figlio perbene e laureato a<br />
Boston; Elisabeth Baur assume il ruolo<br />
dell’affascinante Teresa O’Brien;<br />
Paul Brinegar è l’aiutante Jelly Hoskins.<br />
Alan A. Armer firma come produttore.<br />
L’anno in cui si svolgono le<br />
avventure della famiglia Lancer è il<br />
1870; la regione è la San Joaquin Valley.<br />
Jerome Moross, già autore di alcune<br />
musiche per un altro <strong>telefilm</strong> western<br />
come Gunsmoke (1955), compone<br />
la colonna sonora. Tra le guest-stars<br />
si riconoscono Tom Selleck, Ron<br />
Howard, Stefanie Powers, Cloris Leachman,<br />
Martin Sheen, Beverly Garland,<br />
Bruce Dern. Nel 1970 la serie si è<br />
aggiudicata il prestigioso Spur Award,<br />
il premio assegnato dall’associazione<br />
Western Writers of America.<br />
Lancieri del Bengala, I Vedi 77°<br />
Lancieri del Bengala.<br />
Lancillotto 008 (Lancelot Link, Secret<br />
Chimp) Con: interpreti vari. Produzione:<br />
Usa, 1970, sit-com/spionaggio,<br />
colore (17/60’; 35/30’).<br />
Le scimmie diventano agenti segreti in<br />
una serie anni ’70 che vede protagonista<br />
il primate Lancillotto 008. Al suo<br />
fianco peloso, i compagni di avventure<br />
e di banane Mata Hairi e il comandante<br />
Darwin, a capo dell’A.P.E. (Agency to<br />
Prevent Evil; in inglese “ape” significa<br />
“scimmia”); dotato di un arsenale di<br />
congegni fantascientifici, il terzetto si<br />
batte contro le mire malvagie del diabolico<br />
Barone Van Macello e <strong>dei</strong> suoi<br />
accoliti Creto, Duchessa, Wang Fu, Ali<br />
Assa Seen e il dott. Stranamente, tutti
483 Laredo<br />
riuniti nell’organizzazione senza fine<br />
di bene C.H.U.M.P (Criminal Headquarters<br />
for Undeground Master Plan;<br />
in inglese “chump” significa “sciocco”).<br />
La serie è una dichiarata parodia<br />
<strong>dei</strong> <strong>telefilm</strong> ad alto tasso di gadget spionistici<br />
– da Organizzazione U.NC.L.E.<br />
(1964) a Missione impossibile (1966) –<br />
realizzata utilizzando esclusivamente<br />
scimpanzé (e un orangutan) vestiti come<br />
umani e doppiati successivamente.<br />
Sebbene i primati fossero addestrati,<br />
per simulare il movimento della bocca<br />
durante i dialoghi le labbra degli scimpanzé<br />
venivano spalmati di burro di<br />
arachidi (in alternativa, si provvedeva a<br />
fornire loro qualcosa da masticare). Il<br />
sarcasmo che permea il <strong>telefilm</strong>, ideato<br />
da Stan Burns e Mike Marmer, non è<br />
di… primo pelo: tanto per dire, il nome<br />
“Mata Hairi” è un gioco di parole tra<br />
“Hari” e “hairy”, che in inglese significa<br />
“pelosa”. Non manca una rock band<br />
denominata Evolution Revolution, le<br />
cui canzoni sono state presentate durante<br />
gli intermezzi (in America è stato<br />
addirittura pubblicato un LP con i brani<br />
cantati durante il serial). In Italia ci siamo<br />
dovuti accontentare del tema musicale<br />
di Daiano-Valsiglio cantato da Lino<br />
Toffolo. Nella seconda stagione, il<br />
serial passa dalla durata di un’ora a<br />
puntata a mezz’ora. Per i fans del <strong>telefilm</strong><br />
risulta imperdibile il documentario<br />
del 1999 di Diane Bernard e Jeff<br />
Krulik I created Lancelot Link, in cui la<br />
coppia di ideatori Burns-Marmer racconta<br />
i retroscena e le difficoltà tecniche<br />
legate alla pelosa realizzazione.<br />
Laramie (Id.) Con: John Smith, Robert<br />
Fuller, Hoagy Carmichael, Bobby<br />
Crawford jr., Don Durant, Arch Johnson,<br />
Dennis Holmes, Spring Byington.<br />
Produzione: Usa, 1959, western, b/ncolore<br />
(124/60’).<br />
Serial-western ambientato nel 1870 a<br />
Laramie, nel Wyoming, dove Slim<br />
Sherman (John Smith) e Jess Harper<br />
(Robert Fuller), proprietari di un ranch,<br />
si guadagnano da vivere gestendo<br />
una stazione di diligenze dopo la<br />
morte del padre. Hoagy Carmichael<br />
interpreta Jonesy, il capo-aiutante del<br />
ranch; Bobby Crawford jr. è Andy<br />
Sherman, il fratello quattordicenne di<br />
Slim; Don Durant e Arch Johnson sono<br />
rispettivamente gli aiutanti Gandy<br />
e Wellman; Dennis Holmes è Mike,<br />
un giovane orfano; Spring Byington<br />
veste i panni della governante Daisy<br />
Cooper. Don Williams, John Champion<br />
e Richard Lewis sono i produttori<br />
di una delle prime serie western<br />
“familiari”, lanciata nello stesso anno<br />
di Bonanza. Ernest Borgnine, Charles<br />
Bronson, Bo Hopkins e Lee Van<br />
Cleef prestano le loro facce da western<br />
in un poker di cameo. Tra gli altri<br />
volti noti si riconoscono Vera Miles,<br />
Robert Vaughn, Adam West, Leonard<br />
Nimoy, DeForest Kelley, Cloris<br />
Leachman. L’inglese Cyril J. Mockridge<br />
è l’autore del tema musicale. Le<br />
riprese sono state effettuate in California,<br />
tra il Ray Corrigan Ranch di<br />
Corriganville nella Simi Valley, il<br />
Red Rock Canyon a Cantil e Thousand<br />
Oaks.<br />
Laredo (Id.) Con: Neville Brand, Peter<br />
Brown, William Smith, Robert<br />
Wolders, Philip Carey. Produzione:<br />
Usa, 1965, western, colore (56/60’).<br />
Western atipico spin-off de Il virginiano<br />
(1962) che racconta, finita la Guerra<br />
di secessione, di un gruppo di Texas<br />
Rangers che oltre a combattere i desperados<br />
trovano il tempo per mettersi<br />
i bastoni tra... le zampe <strong>dei</strong> cavalli. Tra<br />
i protagonisti: Neville Brand interpreta<br />
il più anziano Reese Bennett, Peter
Largo Winch 484<br />
Brown è il giovane Chad Cooper, William<br />
Smith veste i panni di Joe Riley,<br />
Robert Wolders è il novellino Erik<br />
Hunter, Philip Carey è il capitano Parmalee,<br />
l’ufficiale in comando. Lee Van<br />
Cleef e Kurt Russell sono tra le gueststars<br />
del serial ideato da Calvin Clements.<br />
Howard Christie e Richard Irving<br />
firmano da produttori esecutivi.<br />
Russ Garcia compone la colonna sonora.<br />
Largo Winch (Id.) Con: Paolo Seganti,<br />
Diego Wallraff, Geordie Johnson,<br />
Sydney Penny, Serge Houde, David<br />
Carradine. Produzione: Francia/Canada/Usa/Germania/Belgio,<br />
2001, avventura/spionaggio (38/60’).<br />
Uno <strong>dei</strong> fumetti più popolari di Francia<br />
– tanto che nel 2002 ha venduto più<br />
di Harry Potter – vede protagonista<br />
l’eroe di origini yugoslave Largo<br />
Winczlaw detto “Winch”, nato nel<br />
1990 dall’immaginazione dell’autore<br />
Jean Van Hamme e dalla china di Philippe<br />
Francq, entrambi di nazionalità<br />
belga. Nella traduzione televisiva, il<br />
ventiseienne “miliardario in blue<br />
jeans” che eredita dal padre la più<br />
grande multinazionale del mondo (il<br />
Gruppo W, il cui valore si aggira sui<br />
385 miliardi di dollari) ha il volto non<br />
troppo affascinante di Paolo Seganti<br />
che, seppure scelto tra 130 attori, risulta<br />
un po’ impacciato nell’impersonare<br />
il giovane playboy avventuriero al<br />
centro delle strips. Il protagonista eredita<br />
anche i molti nemici del padre, tra<br />
i quali spicca il Comitato Adriatico responsabile<br />
della morte del genitore. Al<br />
fianco di Largo nella lotta contro il Comitato<br />
e contro il consiglio d’amministrazione<br />
del Gruppo W, i cui componenti<br />
non approvano la sua decisione<br />
di estirpare l’avidità e la corruzione<br />
che sono pratica comune nella società:<br />
l’amico di vecchia data Simon Ovronnaz<br />
(Diego Wallraff); Georgy Kerensky<br />
(Geordie Johnson), ex agente del<br />
KGB esperto in alta tecnologia; Joy Arden<br />
(Sydney Penny), ex agente della<br />
CIA; John Sullivan (Serge Houde), il<br />
consigliere di suo padre Nèrio Winch<br />
(David Carradine), il quale non ha mai<br />
riconosciuto Largo come suo figlio,<br />
provocando in lui sentimenti contrastanti.<br />
David J. Patterson e Rosine Robiolle<br />
firmano da produttori esecutivi<br />
la serie costata 28 milioni di Euro e girata<br />
tra Montreal e Parigi. Van Hamme<br />
e Francq hanno supervisionato tutte le<br />
sceneggiature, per tutelare lo spirito<br />
della loro opera nella trasposizione televisiva.<br />
La colonna sonora è composta<br />
da Michel Colombier. Sull’onda<br />
del <strong>telefilm</strong> e contando sulle 30 mila<br />
copie vendute del fumetto, in Francia è<br />
stato prodotto un videogioco omonimo,<br />
nonchè una serie di carte telefoniche<br />
e gadget che si sono fatti “Largo”<br />
tra i collezionisti.<br />
Lassie (Id.; The New Lassie) Con:<br />
Jeff Miller, Jan Clayton, George Cleveland,<br />
Jon Provost, Cloris Leachman,<br />
Jon Shepodd, June Lockhart, Hugh<br />
Reilly, Robert Bray, Jed Allan, Jack De<br />
Mave, Larry Wilcox, Will Nipper, Christopher<br />
Stone, Dee Wallace Stone.<br />
Produzione: Usa, 1954-1989, avventura,<br />
b/n-colore (588/30’; 48/30’).<br />
Un bau lungo più di trent’anni. Prima<br />
di esordire sul piccolo schermo nel<br />
1954, il cane più amato di sempre aveva<br />
già abbaiato al cinema (in Torna a<br />
casa, Lassie! nel 1943 e Il coraggio di<br />
Lassie nel 1946) e alla radio (dal 1947<br />
al 1950), grazie all’abilità del proprietario-istruttore<br />
Rudd Weatherwax. Nata<br />
nel 1940 dalla penna di Eric Knight,<br />
nelle prime tre stagioni televisive Lassie<br />
vive nella fattoria della famiglia
485 Laverne e Shirley<br />
Miller a Calverton; il cast è formato da<br />
Jeff Miller nei panni di Tommy Rettig,<br />
Jan Clayton interpreta la madre vedova<br />
Ellen Miller, George Cleveland è<br />
George Miller, l’immancabile nonno.<br />
Dopo tre anni Tommy Rettig diventa<br />
troppo grande per la parte e così gli autori<br />
fanno trasferire l’allegra famigliola<br />
in città: il collie viene affidato alle<br />
cure di un orfano, Timmy Martin (Jon<br />
Provost). Cloris Leachman e Jon Shepodd<br />
(in seguito sostituiti da June<br />
Lockhart e da Hugh Reilly) interpretano<br />
i genitori adottivi del ragazzo, Ruth<br />
e Paul Martin. Nel ciclo seguente i<br />
Martin decidono di trasferirsi in Australia:<br />
siccome i cani che entrano in<br />
quel paese devono sottostare a una<br />
quarantena di sei mesi, Lassie cambia<br />
ancora padrone. L’onore va a Corey<br />
Stewart (Robert Bray), una guardia forestale<br />
che coinvolge il compagno a<br />
quattro zampe in una serie di avventure<br />
dove la natura è coprotagonista.<br />
Quando Bray decide di lasciare il set<br />
altre due guardie forestali prendono il<br />
suo posto: Jed Allan nei panni di Scott<br />
Turner e Jack De Mave nel ruolo di<br />
Bob. Successivamente Lassie diventa<br />
unica protagonista, padrona di sé stessa,<br />
per poi tornare a vivere in una fattoria<br />
(per la precisione, un ranch) gestita<br />
da Keith Holden (Larry Wilcox). Sul<br />
finire degli anni ’80 la ritroviamo a<br />
scodinzolare in casa McCulloch: il suo<br />
padroncino è il decenne Will (Will<br />
Nipper), sorvegliato con gioia dai genitori<br />
Chris (Christopher Stone) e Dee<br />
(Dee Wallace Stone, la vera moglie di<br />
Christopher); Jon Provost, che aveva<br />
interpretato Timmy Martin nei primi<br />
cicli del serial pluritrentennale, veste i<br />
panni dello zio Steve. Nel corso degli<br />
anni Lassie è stata interpretata da almeno<br />
sei cani, tutti maschi; altri collie<br />
sono stati utilizzati quali stunt-dogs<br />
nelle scene più pericolose. La produttrice<br />
esecutiva Bonita Granville è stata<br />
affiancata da Jack Wrather, Robert<br />
Maxwell, William Beauville jr., Rudy<br />
E. Abel, Sherman A. Harris e Robert<br />
Golden. A Quinn Amper e Fred Strittmatter<br />
si devono le musiche che accompagnano<br />
le gesta canine; al primo<br />
tema musicale di Les Baxter è succeduto<br />
quello composto nel 1963 da<br />
Nathan Scott. Una versione a cartoni<br />
animati prodotta da Norm Prescott e<br />
Lou Scheimer nel 1973 ha esaltato lo<br />
spirito ecologista dell’animale più leale<br />
e coraggioso dell’immaginario. Nel<br />
2005 è stato battuto il primo ciak del ritorno<br />
di Lassie al cinema in un film<br />
che vede la presenza, tra gli altri, di Peter<br />
O’Toole.<br />
Laverne e Shirley (Laverne&Shirley)<br />
Con: Penny Marshall, Cindy Williams,<br />
Phil Foster, Eddie Mekka. Produzione:<br />
Usa, 1976, sit-com, colore<br />
(178/30’).<br />
Uno <strong>dei</strong> tre spin-off di Happy Days<br />
(1974) è ambientato ancora negli anni<br />
’50 e sempre a Milwaukee, presso<br />
l’appartamento A del 730 di Hampton<br />
Street. La storia è quella di Laverne<br />
DeFazio (Penny Marshall) e Shirley<br />
Feeney (Cindy Williams), due operaie<br />
di una fabbrica di tappi di bottiglie di<br />
birra che, oltre a vivere sotto lo stesso<br />
tetto, sognano entrambe un principe<br />
azzurro che possa rapirle dalla monotonia.<br />
Laverne ha origini italiane ed è<br />
estremamente cattolica; il suo segno<br />
distintivo è l’iniziale del nome stampata<br />
a caratteri cubitali su tutti i vestiti,<br />
compresa la lingerie. Shirley è un’irlandese<br />
protestante che non mangia il<br />
pollo con la salsa piccante per paura<br />
che le irriti le narici; il suo sogno ricorrente<br />
è quello in cui Ringo Starr si innnamora<br />
finalmente di lei. Fanno da
Lawbreakers 486<br />
contorno alle due protagoniste le figure<br />
del padre di Laverne (Phil Foster),<br />
proprietario di una pizzeria e il boyfriend<br />
occasionale di Shirley, Carmine<br />
Ragusa (Eddie Mekka). Nel sesto ciclo<br />
le due coinquiline si trasferiscono<br />
in California dopo che la fabbrica – la<br />
Shotz Brewery – le ha licenziate per<br />
via dell’automatizzazione del loro lavoro.<br />
La serie si conclude allorquando<br />
Shirley si sposa con un medico di acclarata<br />
fama. In realtà si è trattato di un<br />
escamotage: Cindy Williams aveva<br />
fatto causa alla Paramount, che non le<br />
aveva concesso la diminuzione dell’orario<br />
di lavoro per via della sua gravidanza.<br />
L’enorme successo ottenuto in<br />
America (è stato il secondo serial più<br />
visto nelle stagioni 1975-’76, 1976<br />
’77 e 1978-’79: in tutte e tre le occasioni<br />
dopo Happy Days), si è rivelato solo<br />
discreto in Italia, forse a causa della<br />
poca fiducia nella programmazione.<br />
Henry Winkler (Fonzie), Ron Howard<br />
(Richie) e Anson Williams (Potsie)<br />
fanno da “collante” con Happy Days.<br />
Anjelica Huston, Art Garfunkel, Mark<br />
Harmon, Jay Leno, Carrie Fisher,<br />
Adam West, James Belushi e Jeff<br />
Goldblum appaiono quali guest-stars;<br />
Ted Danson (Cin Cin) compare nei<br />
panni di un pompiere, Fred Dryer<br />
(Hunter) in quelli di un bagnino.<br />
Penny Marshall, divenuta celebre come<br />
regista nonché sorella dell’ideatore<br />
Garry (lo stesso di Happy Days), è tornata<br />
al fianco di Cindy Williams nel<br />
1995 nel corso dello speciale dell’ABC<br />
The Laverne and Shirley Reunion. In<br />
precedenza, le due figure al centro del<br />
<strong>telefilm</strong> sono state tradotte in due versioni<br />
animate: Laverne and Shirley in<br />
the Army nel 1981 e Laverne and Shirley<br />
with the Fonz nel 1982. Garry Marshall,<br />
creatore della serie con Lowell<br />
Ganz e Mark Rothman, firma altresì<br />
da produttore esecutivo in compagnia<br />
di Edward K. Milkis e Thomas Miller.<br />
Cindy Grecco canta il tema musicale<br />
composto da Charles Fox e Norman<br />
Gimbel: “Making Our Dreams Come<br />
True” ha scalato le classifiche americane.<br />
Le due attrici protagoniste si dilettano<br />
pure dietro la macchina da presa.<br />
L’allora direttore dell’ABC, Fred<br />
Silverman, ha paragonato la sit-com<br />
alla satira di Molière.<br />
Lawbreakers (The Lawbreakers;<br />
Lee Marvin Presents Lawbreakers)<br />
Con: interpreti vari. Produzione: Usa,<br />
1963, poliziesco, b/n (32/30’).<br />
Serie documentaristica che racconta la<br />
vita di veri criminali. Lee Marvin, il<br />
duro <strong>dei</strong> duri, introduce il fuorilegge<br />
del giorno. Maurice Unger firma da<br />
produttore.<br />
Law&Order: Criminal Intent<br />
(Law&Order: Criminal Intent) Con:<br />
Vincent D’Onofrio, Kathryn Erbe, Jamey<br />
Sheridan, Courtney B. Vance, Samantha<br />
Buck. Produzione: Usa, 2001,<br />
poliziesco, colore (89/60’).<br />
Dopo Law&Order: Unità Speciale<br />
(1999), si tratta del secondo serialfranchising<br />
derivato da Law&Order –<br />
I due volti della giustizia (1990). Il <strong>telefilm</strong><br />
si discosta dai precedenti per la<br />
soggettiva del crimine commesso: il<br />
fatto viene raccontato attraverso il<br />
punto di vista di un criminale, di un testimone<br />
o, addirittura, della vittima.<br />
Un po’quello che succedeva al cinema<br />
in Anatomia di un omicidio (1959) di<br />
Otto Preminger. In realtà, più che indagare<br />
sui delitti, i protagonisti scavano<br />
nelle menti di chi ha assistito, commesso<br />
o subito il crimine. Tra di loro a<br />
New York: l’intuitivo detective Robert<br />
Goren (Vincent D’Onofrio), sorta di<br />
moderno Sherlock Holmes ed erede di
487 Law&Order – I due volti della giustizia<br />
Colombo con le sue domande talvolta<br />
senza senso apparente che distraggono<br />
il colpevole mentre cade nella ragnatela;<br />
la sua partner d’indagini Alex Eames<br />
(Kathryn Erbe), donna tutta d’un<br />
pezzo che riesce a districarsi dalla ragnatela<br />
burocratica; l’ambizioso ma<br />
politicamente corretto capitano James<br />
Deakins (Jamey Sheridan); Ron Carver<br />
(Courtney B. Vance), l’assistente<br />
del procuratore distrettuale che risulta<br />
determinante nei cavilli giudiziari. Nel<br />
terzo ciclo entra in scena la detective<br />
Lynn Bishop (Samantha Buck), incaricata<br />
di affiancare Goren al posto di<br />
Alex, costretta da una gravidanza inaspettata<br />
a lavorare dietro una scrivania.<br />
L’ideatore e produttore esecutivo<br />
Dick Wolf aveva firmato come tale anche<br />
i serial precedenti; Rene Balcer,<br />
Peter Jankowski, Fred Berner, Geoffrey<br />
Neigher e Arthur Forney sono gli<br />
altri produttori esecutivi. Mike Post è<br />
l’autore della colonna sonora. Molti i<br />
volti noti di passaggio: fanno la loro<br />
comparsa Griffin Dunne, Brent Spiner,<br />
John Savage, Tatum O’Neal, Rosanna<br />
Arquette. Il detective Leonard<br />
Briscoe (Jerry Orbach) fa da collante<br />
con la serie originaria.<br />
Law&Order – I due volti della<br />
giustizia (Law&Order) Con: Jerry<br />
Orbach, Benjamin Bratt, Chris Noth,<br />
S. Epatha Merkerson, Dann Florek,<br />
George Dzundza, Carey Lowell, Michael<br />
Moriarty, Sam Waterston, Steven<br />
Hill, Paul Sorvino, Richard<br />
Brooks, Jill Hennessy, Dianne West,<br />
Fred Thompson. Produzione: Usa,<br />
1990, poliziesco/legale, colore<br />
(349/60’; 2/90’; 1/120’).<br />
CULT<br />
Nella prima mezz’ora una squadra di<br />
poliziotti della “Grande Mela” scova i<br />
colpevoli, nella seconda un gruppo di<br />
pubblici ministeri cerca di incastrarli e<br />
di incriminarli. La serie apre il filone<br />
portato al successo da NYPD: un linguaggio<br />
crudo e realistico, al limite<br />
della cronaca nera; un ritmo serrato,<br />
supportato da una telecamera a mano;<br />
una schiera di attori-caratteristi bravi e<br />
talvolta affascinanti. La maggior parte<br />
<strong>dei</strong> casi presi in esame non è di facile<br />
lettura: nel corso <strong>dei</strong> processi l’innocenza<br />
e la colpevolezza sono in bilico<br />
sulla bilancia, come nei reati a sfondo<br />
razzista o in quelli commessi per legittima<br />
difesa. Tutti i protagonisti assumono<br />
un alone di mistero: la loro vita<br />
privata viene lasciata sempre ai margini,<br />
sono ripresi esclusivamente nel<br />
corso della loro attività professionale.<br />
Nella prima parte entrano in scena i<br />
detective Lenny Briscoe (Jerry Orbach),<br />
Reynaldo “Rey” Curtis (Benjamin<br />
Bratt), Mike Logan (Chris Noth),<br />
il tenente Anita Van Buren (S. Epatha<br />
Merkerson), il capitano John Cragen<br />
(Dann Florek), il sergente Max Greevey<br />
(George Dzundza); nella seconda<br />
s’impegnano i vice-procuratori generali<br />
Jamie Ross (Carey Lowell), Ben<br />
Stone (Michael Moriarty), Jake Mc-<br />
Coy (Sam Waterston), Claire Kincaid<br />
(Jill Hennessy), Paul Robinette (Richard<br />
Brooks) e il procuratore-capo<br />
Adam Schiff (Steven Hill). Paul Sorvino<br />
interpreta per la prima stagione il<br />
detective Phil Cerreta. Tra i tanti avvicendamenti<br />
del serial, quello di Moriarty<br />
ha suscitato clamore in America:<br />
lasciò il set scagliandosi contro coloro<br />
che accusavano di violenza il <strong>telefilm</strong>,<br />
criticò il telegiornale della NBC (reo di<br />
non aver dato abbastanza spazio alle<br />
sue istanze), annunciò nel programma<br />
Talk Live della CNBC di volersi candidare<br />
alla presidenza degli Stati Uniti,<br />
salvo poi ritrattare due giorni dopo.<br />
Greevey, partner d’indagine di Logan,
Law&Order: unità speciale<br />
finisce ucciso in servizio e il suo posto<br />
viene preso dapprima da Cerreta,<br />
quindi da Briscoe; nel 1995 Logan<br />
esce dalla serie (tre anni dopo Chris<br />
Noth sarebbe diventato Mr. Big in Sex<br />
and the City, per poi ritonare a indossare<br />
il trench di Logan al termine dello<br />
spregiudicato serial al femminile);<br />
Adam Schiff è l’unico personaggio<br />
“sopravvissuto” del cast originario fino<br />
al 2000, sostituito in successione<br />
dal procuratore distrettuale Nora<br />
Lewin (Dianne West) e dal collega<br />
Arthur Branch (Fred Thompson), quest’ultimo<br />
insediatosi dopo la tragedia<br />
delle Torri Gemelle in virtù della sua<br />
linea dura contro il terrorismo. Alcuni<br />
casi si ispirano alle cronache <strong>dei</strong> giornali<br />
e a processi reali, come è avvenuto<br />
nell’episodio che richiama le accuse di<br />
violenza intentate a Myke Tyson. La<br />
serie è creata da Dick Wolf, impegnato<br />
inoltre quale produttore esecutivo<br />
al fianco di Ed Sherin e Rene Balcer.<br />
Oltre a comporre il tema musicale e la<br />
colonna sonora, Mike Post suona la<br />
chitarra nella sigla iniziale. Tra le guest-stars<br />
si fanno notare Cynthia<br />
Nixon, Ron Silver, Aida Turturro,<br />
Paul Guilfoyle, Megan Gallagher, Gil<br />
Bellows, Lisa Nicole Carson, Maura<br />
Tierney, Michelle Trachtenberg, Eli<br />
Wallach, Felicity Huffman, Edie Falco,<br />
Paul McCrane, Julianna Margulies,<br />
Jennifer Garner, Robert Vaughn,<br />
Julia Roberts, Tom Berenger, Tomas<br />
Milian, Sonia Braga. Il sindaco di<br />
New York Michael Bloomberg ha interpretato<br />
sé stesso in una puntata, donando<br />
i 678 dollari dell’onorario a un<br />
fondo a favore delle famiglie di pompieri<br />
e di poliziotti morti in servizio. Il<br />
<strong>telefilm</strong>, girato tra New York, Baltimora,<br />
Hoboken e Brooklyn, ha vinto 6<br />
Emmy Awards, 2 ALMA Awards, un<br />
ASCAP Award, 6 Edgar Allan Poe<br />
488<br />
Awards, un Genesis Award, un Peabody<br />
Award. Nel corso delle stagioni<br />
non mancano alcuni cross-over con la<br />
serie Homicide (1993). Dick Wolf ha<br />
successivamente lanciato una coppia<br />
di “serial-franchising” derivata dal<br />
successo di Briscoe e compagni:<br />
Law&Order: Unità speciale nel 1999<br />
e Law&Order: Criminal Intent nel<br />
2001. A proposito della serie originaria,<br />
il presidente della NBC Don Ohlmeyer<br />
ha detto: “È come assistere a un<br />
intervento a cuore aperto del dottor<br />
Christian Barnard. Tu sai che lui è il<br />
migliore nel suo campo, che è tutto<br />
perfettamente pulito e sterilizzato. Sai<br />
di avere il meglio che ci possa essere.<br />
Ma la forza della serie sta nel far credere<br />
al telespettatore che il paziente sul<br />
lettino dell’operazione sia suo figlio”.<br />
Law&Order: unità speciale<br />
(Law&Order: Special Victims Unit)<br />
Con: Christopher Meloni, Mariska<br />
Hargitay, Dann Florek, Richard Belzer,<br />
Dean Winters, Michelle Hurd,<br />
Stephanie March, Ice-T, B.D. Wong.<br />
Produzione: Usa, 1999, poliziesco, colore<br />
(139/60’).<br />
CULT<br />
Dopo il successo di Law&Order – I<br />
due volti della giustizia (1990), Dick<br />
Wolf lancia l’Unità Speciale di New<br />
York che si occupa perlopiù di reati<br />
sessuali che sembrano ispirarsi alle<br />
cronache <strong>dei</strong> telegiornali. Rispetto alla<br />
serie originaria, si tratta di “una sorellastra,<br />
non una copia”, come ha precisato<br />
l’ideatore Dick Wolf. Maniaci<br />
della porta accanto, rapporti incestuosi,<br />
omicidi passionali tra i banchi dell’università,<br />
violenze tra le mura domestiche:<br />
per i membri della SVU – in<br />
originale, Special Victims Unit – è difficile<br />
occuparsi di casi del genere senza<br />
rimanere intrappolati nella ragnate
489 Lazarus Man<br />
la <strong>dei</strong> sentimenti, diventa arduo avere<br />
una visione oggettiva <strong>dei</strong> fatti. Il veterano<br />
detective Elliot Stabler (Christopher<br />
Meloni) ne ha viste di tutti i colori,<br />
ma quando torna a casa dalla moglie<br />
e dal figlio non sempre riesce a<br />
chiudere occhio; Olivia Benson (Mariska<br />
Hargitay) nasconde tra le pieghe<br />
del suo passato la ragione per la quale<br />
lavora all’Unità Speciale; il capitano<br />
Donald Cragen (Dann Florek) – outsider<br />
delle prime tre stagioni di<br />
Law&Order – I due volti della giustizia<br />
– affronta con piglio deciso i crimini<br />
commessi e ricorda costantemente<br />
ai suoi uomini i doveri da rispettare; il<br />
sardonico e cinico detective John<br />
Munch (Richard Belzer) si è trasferito<br />
da poco da Baltimora (e da Homicide)<br />
con il suo fiuto investigativo; il suo<br />
partner d’indagini è il novellino Brian<br />
Cassidy (Dean Winters), apparentemente<br />
il più emotivo di fronte ai drammatici<br />
casi affrontati; l’investigatrice<br />
afro-americana Monique Jeffries (Michelle<br />
Hurd), risulta talvolta aggressiva<br />
oltre i limiti (soprattutto con Munch).<br />
Successivamente entra in scena<br />
Alexandra Cabot (Stephanie March),<br />
l’assistente del procuratore distrettuale;<br />
il detective dalla battuta pronta<br />
Odafin “Fin” Tutuola (Ice-T), il nuovo<br />
collega di Munch dopo la dipartita di<br />
Cassidy; lo psichiatra forense George<br />
Huang (B.D. Wong). L’ideatore Dick<br />
Wolf firma altresì da produttore esecutivo<br />
in compagnia di Robert Palm e di<br />
Ted Kotcheff, Peter Jankowski, Arthur<br />
Forney e Judith McCreary. La colonna<br />
sonora è composta da Mike Post. Le riprese<br />
sono state effettuate nella “Grande<br />
Mela” e nel New Jersey. La serie si<br />
è aggiudicata un ASCAPAward, un Golden<br />
Globe, un Image Award e 2 Prism<br />
Awards. Tra i volti noti si riconoscono<br />
Pam Grier, Henry Winkler, John Rit-<br />
ter, Sandra Bernhard, Beverly D’Angelo,<br />
Jacqueline Bisset, Marlee Matlin,<br />
John Savage, Ben Gazzara, la tennista<br />
Serena Williams e la top-model<br />
Angie Everhart; della serie originaria,<br />
il detective Lennie Briscoe è colui che<br />
fa più capolino nei frequenti crossover.<br />
Lazarus Man (Id.) Con: Robert Urich,<br />
Wayne Grace, Natalija Nogulich,<br />
John Christian Graas, Elisabeth Dennehy,<br />
John Dihel. Produzione: Usa,<br />
1996, western, colore (22/60’).<br />
Si alza e cammina mentre la sanguinosa<br />
Guerra civile americana volge al<br />
termine nel 1865: Lazarus (Robert<br />
Urich) riesce a fuggire dalla tomba<br />
nella quale è stato sepolto vivo cercando<br />
di capire i motivi del seppellimento<br />
e, nel contempo, quelli della miracolosa<br />
salvezza. Gli unici indizi del suo<br />
passato sono i vestiti da sudista, una<br />
manciata di oro nordista e un revolver<br />
appartenente all’esercito; l’uomo ricorda<br />
solo di essere stato stordito poco<br />
prima dell’assassinio di Abraham Lincoln<br />
da parte di John Wilkes Booth.<br />
Come in Coronet blue (1967), il nostro<br />
cerca di rimettere insieme i pezzi del<br />
puzzle sospeso tra flashback, ricordi e<br />
misteri. Tra gli altri personaggi incontrati<br />
da Lazarus nel corso delle sue indagini:<br />
Joie DeWinter (Natalija Nogulich)<br />
nel 1865, Davey Patchett (John<br />
Christian Graas), Lizbette Patchett<br />
(Elisabeth Dennehy) e Nat Patchett<br />
(John Dihel). Wayne Grace interpreta<br />
il Maggiore, a capo della cospirazione.<br />
Norman S. Powell e Michael Ogiens<br />
firmano da produttori esecutivi; quest’ultimo<br />
è anche l’ideatore insieme a<br />
Colleen O’Dwyer e Dick Beebe. Durante<br />
la lavorazione del <strong>telefilm</strong> girato<br />
interamente in New Mexico è accaduta<br />
una singolare coincidenza: colpito
Leclerc enquête<br />
da un grave male nel corso delle riprese,<br />
Robert Urich è stato costretto a lasciare<br />
il set ma, come Lazzaro, è riuscito<br />
a riprendersi e a tornare in scena.<br />
Leclerc enquête (L’inspecteur Leclerc<br />
enquête) Con: Philippe Nicaud,<br />
André Valmy, Paul Gay, Robert Dalban.<br />
Produzione: Francia, 1962, poliziesco,<br />
colore (39/30’).<br />
Si tratta della risposta, sempre francese,<br />
al commissario Bourrel de Gli ultimi<br />
cinque minuti: al contrario del collega<br />
di fiction, l’ispettore Leclerc<br />
(Philippe Nicaud) antepone l’azione<br />
all’indagine; giovane e dinamico, dotato<br />
di un’ironia fuori dal comune,<br />
non rimane certo insensibile al fascino<br />
femminile. Nel corso delle sue investigazioni<br />
gli capita di occuparsi <strong>dei</strong><br />
casi più disparati: dai rapimenti al<br />
traffico di stupefacenti, passando altresì<br />
per lo spionaggio. Tra gli altri<br />
personaggi che affiancano Leclerc:<br />
Denys (André Valmy), Galtier (Paul<br />
Gay) e il commissario Brunel (Robert<br />
Dalban). La serie è ideata da Roland<br />
Gritti (pure produttore), Pierre Nivollet<br />
e Marcel Bluwal. Gritti firma anche<br />
da produttore.<br />
Legacy (Id.) Con: Brett Cullen,<br />
Grayson McCouch, Jeremy Garrett,<br />
Lea Moreno, Sarah Rayne, Ron Melendez,<br />
Sharon Leal. Produzione: Usa,<br />
1998, avventura/drammatico, colore<br />
(18/60’).<br />
La serie racconta le vicissitudini <strong>dei</strong><br />
Logan, famiglia di origini irlandesi, all’indomani<br />
della Guerra civile nel<br />
Kentucky. Capeggiati dal vedovo Ned<br />
(Brett Cullen), i figli Sean (Grayson<br />
McCouch), Clay (Jeremy Garrett),<br />
Alice (Lea Moreno) e Lexy (Sarah<br />
Rayne), affiancati dall’adottivo Jeremy<br />
Bradford (Ron Melendez), si di<br />
490<br />
vidono tra questioni morali e la gestione<br />
della fattoria a Lexington. “È una<br />
serie dedicata all’altruismo,” ha commentato<br />
il produttore esecutivo Chris<br />
Abbott, “ai valori spirituali più che a<br />
quelli materiali”. Sean è l’impulsivo<br />
primogenito che ha rotto la sua relazione<br />
con la figlia del banchiere dopo<br />
essersi innamorato di Marita (Sharon<br />
Leal), la governante di colore; Clay si<br />
sente il meno considerato <strong>dei</strong> fratelli;<br />
Alice e Lexy si confrontano e si confidano<br />
mentre stanno per abbandonare<br />
l’adolescenza. Tra i momenti clou del<br />
serial, quello che vede il colpo di fulmine<br />
tra Alice e il diciasettene Jeremy.<br />
Il serial è stato girato a Richmond, in<br />
Virginia. Claude Desjardins e Loreena<br />
McKennitt compongono a quattro mani<br />
la colonna sonora. Il tema musicale<br />
“The Mummer’s Dance”, è cantato da<br />
Loreena McKennitt.<br />
Legge del Far West, La (Temple<br />
Houston) Con: Jeffrey Hunter, Jack<br />
Elam, Mary Wickes, Frank Ferguson,<br />
Chubby Johnson, James Best.<br />
Produzione: Usa, 1963, western, b/n<br />
(26/60’).<br />
Ennesimo serial-western anni ’60 con<br />
la differenza che a esserne protagonista<br />
è un avvocato dalla pistola facile:<br />
Jeffrey Hunter interpreta il leggendario<br />
Temple Houston, uomo di legge a<br />
tutti gli effetti realmente esistito ai<br />
tempi di Billy the Kid. Al suo fianco, il<br />
fedele George Taggart (Jack Elam);<br />
Ida Goff (Mary Wickes); il giudice<br />
Gurney (Frank Ferguson); Concho<br />
(Chubby Johnson) e Gotch (James Best).<br />
La coppia di produttori esecutivi è<br />
formata da William T. Orr e Jack<br />
Webb. La colonna sonora è composta<br />
da Frank Comstock.<br />
Legge di Bird, La (Gabriel’s Fire)
491 Legge di Burke, La<br />
Con: James Earl Jones, Laila Robins,<br />
Dylan Walsh, Madge Sinclair, Brian<br />
Grant, Chelcie Ross. Produzione: Usa,<br />
1990, poliziesco, colore (22/60’).<br />
James Earl Jones interpreta Gabriel<br />
Bird, un agente di polizia di colore che<br />
si ritrova accusato dell’omicidio del<br />
suo collega bianco e viene condannato<br />
alla prigione a vita nel 1969. Vent’anni<br />
dopo Bird incontra Victoria Heller<br />
(Laila Robins), una potente avvocatessa<br />
che, seguendo il caso della morte di<br />
un detenuto, si interessa alla sua causa<br />
e riesce a farlo scarcerare, per poi farlo<br />
diventare il suo investigatore. Tra gli<br />
altri protagonisti del serial: Dylan<br />
Walsh veste i panni di Louis Kline,<br />
l’assistente di Victoria; Madge Sinclair<br />
è Josephine Austin, una vecchia<br />
amica di Bird che ora gestisce un ristorante;<br />
Brian Grant interpreta Jamil<br />
Duke, il figlio del detenuto morto;<br />
Chelcie Ross entra in scena con il distintivo<br />
del capitano Jack O’Neil, fratello<br />
del collega di Bird che ha intenzione<br />
di provare la sua colpevolezza e<br />
di rimandarlo dietro le sbarre. Jones e<br />
Sinclair hanno dato vita a un sequel<br />
(Pros & Cons) in cui si sposano e si<br />
trasferiscono da Chicago a Los Angeles,<br />
dove Bird diventa investigatore<br />
privato. Gli ideatori della serie sono<br />
Donald R. Boyle, Jacqueline Zambrano<br />
e Coleman Luck, quest’ultimo altresì<br />
produttore esecutivo con Robert<br />
Lieberman. William Olvis è l’autore<br />
della colonna sonora.<br />
Legge di Burke, La (Burke’s law;<br />
Amos Burke, secret agent) Con: Gene<br />
Barry, Regis Toomey, Gary Conway,<br />
Eileen O’Neil, Michael Fox, Leon<br />
Lontoc. Produzione: Usa, 1963-1965,<br />
poliziesco, b/n (64/60’).<br />
Dopo che lo chaffeur filippino gli ha<br />
aperto la porta della Rolls Royce, dopo<br />
aver lasciato una delle sue conquiste<br />
femminili in caldo, il miliardario<br />
Amos Burke (Gene Barry) arriva sul<br />
luogo del delitto in impeccabile giacca<br />
e cravatta regimental; niente di strano,<br />
se non fosse il capo della Omicidi di<br />
Los Angeles… Sorta di contraltare<br />
chic di Colombo, Burke viene affiancato<br />
nel corso delle sue indagini glamour<br />
dal veterano detective Lester<br />
Hart (Regis Toomey) e dal più giovane<br />
Tim Tilson (Gary Conway), dal dottor<br />
George McLeod (Michael Fox), dall’inseparabile<br />
autista tuttofare Henry<br />
(Leon Lontoc) e dall’affascinante sergente<br />
Ames (Eileen O’Neil), che naturalmente<br />
sbava per l’elegante protagonista.<br />
Quasi tutti gli episodi sono intitolati<br />
“Chi ha ucciso…?”, completati<br />
dal nome della vittima di turno; praticamente<br />
in ogni puntata compaiono<br />
guest-stars di grido (se ne sono contate<br />
all’incirca 250): tra le altre, Frank Sinatra<br />
(nell’episodio “Chi ha ucciso<br />
Wade Walker?”, trasmesso in America<br />
il 15 novembre 1963), Jayne Mansfield<br />
(nell’ultimo ruolo drammatico<br />
della sua carriera), Terry Thomas (al<br />
suo debutto nella tv americana), Elizabeth<br />
Montgomery, Zsa Zsa Gabor,<br />
Barbara Eden, Sammy Davis jr., Burgess<br />
Meredith, Ida Lupino, David Niven,<br />
Telly Savalas, Gloria Swanson,<br />
Frankie Avalon, Yvonne De Carlo,<br />
William Shatner, Mickey Rooney, Ed<br />
Begley, Susan Strasberg, John Cassavetes,<br />
Vera Miles, Sal Mineo, Tura Satana<br />
(l’attrice-icona di Russ Meyer), la<br />
“nostra” Luciana Paluzzi e, nella loro<br />
ultima apparizione sul piccolo schermo,<br />
Buster Keaton, William Bendix e<br />
Rhonda Fleming. Alla fine del 1965 i<br />
produttori decisero di far diventare<br />
Burke un agente segreto (apparentemente<br />
per andare nella scia del successo<br />
della serie L’uomo della U.N.C.L.E.,
Legge di Burke, La<br />
in onda sull’NBC nel 1964): tutto il cast<br />
precedente venne lasciato a casa, mentre<br />
entrava in scena l’Uomo (interpretato<br />
da Carl Benton), il superiore di<br />
Burke; la versione spionistica – intitolata<br />
per l’occasione, in originale, Amos<br />
Burke, Secret Agent – cadde sotto i colpi<br />
del concorrente Le spie, in onda sull’NBC.<br />
Il detective debonair sarebbe<br />
tornato in scena in una serie-remake<br />
nel 1994 (si veda la scheda seguente),<br />
sempre con Gene Barry nel doppiopetto<br />
del protagonista ma con cameo meno<br />
splendenti. Il personaggio di Burke<br />
era apparso per la prima volta all’interno<br />
di Dick Powell, con l’episodio<br />
“Who killed Julie Greer?” (in onda il<br />
26 settembre 1961), in cui il protagonista<br />
era interpretato dallo stesso Dick<br />
Powell e tra i volti noti del cast figurava<br />
un “certo” Ronald Reagan. Barry,<br />
che ha vinto un Golden Globe nel<br />
1965, è stato scelto dopo la sua interpretazione<br />
da dandy giramondo ne Il<br />
barone (1965). La Rolls Royce che<br />
porta in giro Burke è un modello Silver<br />
Cloud II e si avvale al suo interno di<br />
vassoio porta-Champagne, telefono,<br />
radio, tv, registratore, alzacristalli elettrici<br />
e, naturalmente, aria condizionata;<br />
nel corso degli episodi si notano targhe<br />
differenti (JEB 495, JZG 063 e<br />
HEK 388), segno che è stata utilizzata<br />
più di una Rolls. La serie double-face è<br />
ideata da Ivan Goff, Ben Roberts ed<br />
Ernest Kinoy; Aaron Spelling, che firma<br />
da produttore, compare nel quinto<br />
episodio (“Chi ha ucciso Julian<br />
Buck?”). Il tema musicale è composto<br />
da Herschel Burke Gilbert, la colonna<br />
sonora da Josep Mullendore. Il <strong>telefilm</strong><br />
che nel ’65 si è aggiudicato un altro<br />
Golden Globe quale “miglior programma<br />
dell’anno” ha dato vita a uno<br />
spin-off: in Honey West (1965), Anne<br />
Francis interpreta la detective privata<br />
492<br />
che il 21 aprile 1965 era comparsa in<br />
una puntata de La legge di Burke.<br />
Legge di Burke, La (Burke’s Law)<br />
Con: Gene Barry, Peter Barton, Danny<br />
Kamekona. Produzione: Usa, 1994,<br />
poliziesco, colore (27/60’).<br />
Trent’anni dopo la serie originale degli<br />
anni ’60 Gene Barry torna nei panni di<br />
Amos Burke, con il vizio di girare a<br />
bordo della sua lussuosa Rolls Royce<br />
tra delitti e assassini. Sembra un<br />
hobby, invece è il suo mestiere: è sempre<br />
il capo della squadra omicidi. Vestito<br />
impeccabilmente in doppiopetto,<br />
antitesi glamour di Colombo, Burke<br />
viene affiancato nelle indagini dal figlio<br />
criminologo Peter (Peter Barton),<br />
affascinante come lo era Amos<br />
trent’anni prima. Danny Kamekona<br />
veste i panni di Henry, l’inseparabile<br />
chauffeur. Come nella serie originale,<br />
anche il sequel vanta una schiera di<br />
cinque o sei guest-stars a episodio:<br />
George Segal, Dom DeLuise e Grant<br />
Show (Melrose Place) compaiono nella<br />
puntata-pilota; Elliott Gould, Robert<br />
Vaughn, Frankie Avalon, James Brolin<br />
e Morgan Fairchild nelle successive.<br />
Anne Francis, apparsa nella prima edizione<br />
nei panni dell’investigatrice privata<br />
Honey West (personaggio che ha<br />
dato vita allo spin-off omonimo nel<br />
1965), è tornata in scena in un episodio<br />
in onda in America il 21 gennaio del<br />
1994. Aaron Spelling e E. Duke Vincent<br />
firmano quali produttori esecutivi<br />
insieme a James L. Conway, impegnato<br />
altresì come sceneggiatore. Tori<br />
Spelling, figlia di Aaron, compare in<br />
un episodio; Jennifer Aniston, Denise<br />
Richards, Mark Hamill, Sherman<br />
Hemsley, Jason Bateman, Marion<br />
Ross e Hunter Tylo sono tra gli altri<br />
volti noti che si susseguono nel <strong>telefilm</strong>,<br />
alla stessa stregua di gran parte
493 Leggenda di Jesse James, La<br />
del cast di Beverly Hills e Melrose Place.<br />
Herschel Burke Gilbert compone il<br />
tema musicale contraddistinto da un<br />
sax squillante e da una voce femminile<br />
che sussurra sensualmente; John E.<br />
Davis è l’autore della colonna sonora.<br />
Legge di McClain, La (McClain’s<br />
Law) Con: James Arness, Marshall<br />
Colt, George DiCenzo, Conchata Ferrell.<br />
Produzione: Usa, 1981, poliziesco,<br />
colore (16/60’).<br />
Dopo aver recitato per vent’anni in<br />
Gunsmoke (1955), James Arness ricompare<br />
in televisione nei panni di<br />
Jim McClain, un poliziotto in pensione<br />
a soli 39 anni per via di una ferita alla<br />
gamba che torna in polizia dopo che<br />
un suo amico pescatore è stato ucciso.<br />
Per scovare gli assassini, McClain getta<br />
l’amo come era solito fare con il<br />
compagno di pesca e aspetta che abbocchino<br />
pesci grandi e piccoli. Marshall<br />
Colt interpreta il giovane Harry<br />
Gates, il suo nuovo compagno con il<br />
quale ha da ridire per i metodi troppo<br />
moderni; George DiCenzo è il tenente<br />
DeNisco, il capo di entrambi; Conchata<br />
Ferrell veste i panni di Vangie Cruise,<br />
l’amica di McClain proprietaria di<br />
un bar. Eric Bercovici è il creatore della<br />
serie, nonché produttore in compagnia<br />
di Robert H. Justman e George<br />
Watters. Le vicende sono ambientate a<br />
San Pedro, in California.<br />
Legge di Shannon, La Vedi Shannon.<br />
Leggenda della città perduta, La<br />
(The legend of the hidden city) Con:<br />
Brendan Pollecutt, Felize Mpela, Gina<br />
Borthwick, David Dukas. Produzione:<br />
Sudafrica, 1997, avventura, colore<br />
(26/30’).<br />
COTTO<br />
La leggenda della “Città perduta” risale<br />
al 1949, quando un esploratore trovò<br />
la morte dopo aver rubato un cimelio<br />
da quella località mai segnata sulle<br />
cartine geografiche. Ai giorni nostri, il<br />
corpo di quell’“Indiana Jones” viene<br />
rinvenuto da un archeologo. Brendan<br />
Pollecutt interpreta il protagonista avventuriero<br />
Dean, affiancato dal fedele<br />
Thabo (Felize Mpela); Gina Borthwick<br />
è la regina Kama, mentre David Dukas<br />
è il principe Julak. Noel Cronin firma<br />
da produttore esecutivo l’ennesima serie<br />
sulle tracce dell’Indy cinematografico:<br />
tra gli altri <strong>telefilm</strong> del genere, si<br />
veda i precedenti I predatori dell’idolo<br />
d’oro (1982), L’uomo di Singapore<br />
(1982), Glendora (1982) e Le avventure<br />
del giovane Indiana Jones (1992).<br />
La colonna sonora è composta da Toby<br />
Langton-Gilkes. Le riprese sono state<br />
effettuate in Sudafrica, tra Johannesburg<br />
e Knysna.<br />
Leggenda di Jesse James, La<br />
(The Legend of Jesse James) Con: Chris<br />
Jones, Allen Case, Ann Doran, Robert<br />
J. Wilke. Produzione: Usa, 1965,<br />
western, b/n (35/30’).<br />
COTTO<br />
Il fuorilegge omicida Jesse James diventa<br />
una sorta di Robin Hood con il<br />
volto di Chris Jones nonché con la “benedizione”<br />
di Don Siegel, che oltre a<br />
essere regista di qualche episodio firma<br />
da produttore con David Weisbart.<br />
Con il fratello Frank (Allen Case), Jesse<br />
rapina i treni per ridare i soldi ai proprietari<br />
<strong>dei</strong> terreni confiscati dalla ferrovia.<br />
Ann Doran interpreta la mamma<br />
<strong>dei</strong> due protagonisti, proprietaria di un<br />
ranch; Robert J. Wilke si appunta la<br />
stella dello sceriffo Sam Corbett, il<br />
quale tenta invano di catturare la coppia<br />
di fratelli. Jerry Goldsmith è autore<br />
della colonna sonora. Tra le guest
Leggendarie imprese di Wyatt Earp, Le<br />
stars che cavalcano lungo la serie si<br />
notano John Cassavetes, Kurt Russell<br />
e Charles Bronson. L’idea di “convertire”<br />
Jesse James appartiene a Samuel<br />
A. Peeples.<br />
Leggendarie imprese di Wyatt<br />
Earp, Le (Wyatt Earp; The Life and<br />
Legend of Wyatt Earp) Con: Hugh<br />
O’Brian, Myron Healey, Morgan<br />
Woodward, Randy Stuart, Damian<br />
O’Flynn, Trevor Bardette. Produzione:<br />
Usa, 1955, western, b/n (226/30’).<br />
Ufficialmente intitolato in originale<br />
The Life and Legend of Wyatt Earp, è il<br />
serial che ha dato vita, insieme a Gunsmoke<br />
e Cheyenne, a quella che i critici<br />
americani hanno chiamato “l’era del<br />
western adulto”. Non è un caso che nel<br />
1959 ben 27 <strong>telefilm</strong> sulla Nuova Frontiera<br />
andassero in onda nel prime time a<br />
“stelle e strisce”. La serie si basa su un<br />
personaggio realmente esistito, il più<br />
famoso sceriffo del West; come narra la<br />
leggenda “giunto a 80 anni senza essere<br />
mai stato colpito da una pallottola”.<br />
Prima e dopo numerose caratterizzazioni<br />
cinematografiche (tra le altre, ne<br />
Gli indomabili del ’39, in Sfida infernale<br />
del ’47, in Sfida all’O.K. Corral<br />
del ’57, in Tombstone del ’94 e nell’ultimo<br />
Wyatt Earp di Kasdan, sempre del<br />
’94), Wyatt Earp è interpretato da Hugh<br />
O’Brian. Una curiosità: mentre<br />
Earp andava in onda sull’ABC, il<br />
network concorrente proponeva Gunsmoke,<br />
dove era protagonista lo sceriffo<br />
Matt Dillon (William Conrad),<br />
anch’egli con la stella sul petto per le<br />
vie di Dodge City; inutile dire che non<br />
si sarebbero mai incontrati. Tra gli altri<br />
personaggi del serial: l’immancabile<br />
Doc Holliday (Myron Healey) e Shotgun<br />
Gibbs (Morgan Woodward), l’aiutante<br />
dello sceriffo. Dopo alcune stagioni<br />
Earp si trasferisce a Tombstone,<br />
494<br />
nell’Arizona, dove continua a impersonare<br />
la legge con la sua leggendaria pistola<br />
a canne lunghe “Buntline Special”,<br />
in grado di stendere un fuorilegge<br />
dall’altra parte della città. Nel cast entrano<br />
a far parte Randy Stuart nei panni<br />
di Nellie Cashman, la proprietaria del<br />
saloon; Damian O’Flynn come Doc<br />
Goodfellow; Trevor Bardette nelle vesti<br />
di Clanton, il boss corrotto. Il <strong>telefilm</strong><br />
si conclude con l’epica sfida all’O.K.<br />
Corral, in cui Earp sconfigge<br />
Clanton e i suoi seguaci. Hugh O’Brian<br />
è tornato a vestire Wyatt Earp nel 1994,<br />
nel film tv Wyatt Earp: Return to<br />
Tombstone. Robert F. Sisk è il produttore<br />
della serie insieme al produttore<br />
esecutivo Louis F. Edelman. Tra le<br />
guest-stars di passaggio, troviamo Angie<br />
Dickinson, Bo Hopkins, James Coburn,<br />
Ron Ely. La canzone-tema del serial,<br />
composta da Harry Warren, è cantata<br />
a cappella dal quartetto vocale guidato<br />
da Ken Darby.<br />
Legionari dello spazio, I Con: Carlo<br />
Croccolo, Isa Crescenzi, Luigi Castellato,<br />
Antonio Guidi, Ivano Staccioli.<br />
Produzione: Italia, 1966, fantascienza,<br />
b/n (5/30’).<br />
La serie racconta le avventure fantastiche<br />
di un gruppo di legionari dello spazio<br />
incaricati di sconfiggere la perfida<br />
regina Oreussa (Isa Crescenzi), gemella<br />
usurpatrice della sorella Assuero.<br />
Gli eroi della serie, capitanati dal<br />
legionario Pinozzo (Carlo Croccolo),<br />
se la devono vedere anche con il principe<br />
malvagio Rotul (Luigi Castellato),<br />
il quale si specchia nel gemello<br />
buono Lutor; come per la regina<br />
Oreussa e il suo alter ego cattivo, l’interprete<br />
è lo stesso per entrambi i personaggi,<br />
diversi nella grafia del nome<br />
invertita e nel trucco un po’ più pesante.<br />
Vittorio Metz firma il soggetto e la
495 Lezioni di guai<br />
sceneggiatura di una serie che abbonda<br />
in scenari di cartapesta e costumi<br />
naïf.<br />
Legmen (Id.) Con: Bruce Greenwood,<br />
J.T. Terlesky, Don Calfa, Claude<br />
Akins. Produzione: Usa, 1984, poliziesco,<br />
colore (8/60’).<br />
Due studenti di college diventano gli<br />
assistenti di un detective privato, con<br />
tutti gli imprevisti del caso tra belle<br />
donne e pallottole volanti. Bruce<br />
Greenwood interpreta Jack Cage, J.T.<br />
Terlesky è David Taylor, il suo compagno<br />
di stanza e di avventure. Don Calfa<br />
veste il trench dell’investigatore<br />
Oscar Armismendi, proprietario dell’agenzia<br />
Tri-Star Bail Bonds. A quest’ultimo<br />
succede Tom Bannon (Claude<br />
Akins, già in Lobo), il nuovo datore<br />
di lavoro (e di indagini) per la giovane<br />
coppia. Tim Robbins appare in un cameo.<br />
La musica originale è composta<br />
da John Beal. Gli ideatori e produttori<br />
esecutivi della serie sono Bill Dial,<br />
Andrew Mirisch e Richard Chapman.<br />
Lewis & Clark (Id.) Con: Gabe Kaplan,<br />
Guich Koock, Ilene Graff, Amy<br />
Linker, David Hollander, Clifton James,<br />
Wendy Holcombe, Michael Mc-<br />
Manus, Aaron Fletcher. Produzione:<br />
Usa, 1981, sit-com, colore (13/30’).<br />
Gabe Kaplan è il creatore e il protagonista<br />
della sit-com in cui veste i panni<br />
di Stewart Lewis, che dall’agiata New<br />
York decide di trasferirsi con la famiglia<br />
nella sonnecchiosa Luckenbach,<br />
nel Texas, per aprire un saloon. Tra coloro<br />
che portano avanti l’attività del locale<br />
battezzato Nassau County Cafe: il<br />
manager Roscoe Clark (Guich<br />
Koock); Alicia Lewis (Ilene Graff), la<br />
moglie di Stewart; la figlia Kelly<br />
(Amy Linker); il figlio Keith (David<br />
Hollander); il cliente fisso Silas Jones<br />
(Clifton James); la cameriera Wendy<br />
(Wendy Holcombe); il barista John<br />
(Michael McManus); l’ubriacone Lester<br />
(Aaron Fletcher). Nel locale al<br />
centro delle vicende il massimo del divertimento<br />
è assistere alle corse di armadilli.<br />
Lezioni di guai Con: Lorenzo De<br />
Angelis, Fabio Sartor, Elisabetta Coraini,<br />
Sergio Forconi, Natalie Bellingardi,<br />
Leonardo Ruta, Marco Pacifici,<br />
Riccardo De Simone, Andrea Fangio,<br />
Carolina Marcucci. Produzione: Italia,<br />
1999, sit-com, colore (12/30’).<br />
Abbandonata l’idea di lanciarla come<br />
il nuovo Gianburrasca, la serie in effetti<br />
non ha nulla del personaggio interpretato<br />
da Rita Pavone. Ne è protagonista<br />
Giacomo, un ragazzino di 15 anni<br />
interpretato da Lorenzo De Angelis,<br />
che del Giannino di Vamba conserva<br />
solo la simpatica vivacità, mentre per<br />
il resto è un bambino qualunque alle<br />
prese con computer, tv, videogiochi e<br />
giornalini. La famiglia Abati, dichiaratamente<br />
anni ’90, è composta da: papà<br />
Bruno (Fabio Sartor), un architetto che<br />
lavora in casa; mamma Giovanna (Elisabetta<br />
Coraini), una biologa che si<br />
muove tra l’abitazione e il laboratorio;<br />
nonno Franco (Sergio Forconi), un ribelle<br />
che non sopporta le regole; Giulia<br />
e Matteo, i fratelli maggiori del protagonista<br />
(interpretati rispettivamente<br />
da Natalie Bellingardi e Leonardo Ruta).<br />
Fuori dalle mura domestiche si<br />
muove la banda degli amici, dalla quale<br />
emergono le caratterizzazioni<br />
dell’“intellettuale” Giovanni (Marco<br />
Pacifici), del “cicciottello” Luca (Riccardo<br />
De Simone), del “piccolo” Simone<br />
(Andrea Fangio) e di “quella”<br />
(Carolina Marcucci), l’unica femmina<br />
del gruppo. La serie, prodotta da Maurizio<br />
Tini, nasce come un esperimento:
Licia dolce Licia<br />
realizzare un prodotto per ragazzi che<br />
contenga qualche finalità pedagogica;<br />
anche per questo, grazie a una grafica<br />
che strizza l’occhio ai videogame, il<br />
punto di vista rimane sempre quello<br />
del bambino. Le 12 storie, che si svolgono<br />
nell’arco di un anno scolastico,<br />
prendono in considerazione temi come<br />
il razzismo, i primi amori e il paranormale.<br />
I baby-protagonisti sono stati<br />
scelti fra 3000 bambini tra gli 11 e i 12<br />
anni in 50 scuole di Roma.<br />
Licia dolce Licia Vedi Love me Licia.<br />
Lilly e il poliziotto Con: Punny Semeraro,<br />
Gino Mangini, Tina Perna,<br />
Adriana Innocenti. Produzione: Italia,<br />
1957, poliziesco/avventura, b/n (8/30’).<br />
Lilly (Punny Semeraro), una ragazzina<br />
londinese furba e petulante, aiuta<br />
nelle sue indagini il giovane poliziotto<br />
Donovan (Gino Mangini), battendolo<br />
spesso sul tempo nella scoperta <strong>dei</strong><br />
colpevoli. Bruno Corbucci e Giovanni<br />
Grimaldi sono gli autori del soggetto e<br />
della sceneggiatura. Tina Perna e<br />
Adriana Innocenti sono tra gli altri interpreti<br />
ricorrenti.<br />
Linc’s (Id.) Con: Steven Williams,<br />
Pam Grier, Georg Stanford Brown, Joe<br />
Inscoe, Tisha Campbell. Produzione:<br />
Usa, 1998, sit-com, colore (37/30’).<br />
Da Linc si servono aperitivi e battute<br />
sarcastiche, l’happy hour diventa occasione<br />
di gag e prese in giro. Gran<br />
parte del merito di quest’atmosfera alla<br />
Cin Cin (1982) va attribuito al proprietario<br />
Russell “Linc” Lincoln (Steven<br />
Williams), conservatore fino al<br />
midollo che si scontra con la clientela<br />
più liberal di Washington D.C. e dintorni.<br />
Tra gli avventori che vomitano le<br />
loro idiosincrasie al bancone: Eleanor<br />
496<br />
Braithwaite Winthrop (Pam Grier),<br />
Johnnie B. Goode (Georg Stanford<br />
Brown), Harlan Hubbard (Joe Inscoe)<br />
e Rosalee (Tisha Campbell), la figlia<br />
di Linc. La serie è ideata e prodotta da<br />
Tim Reid e Susan Fales. Lionel Cole<br />
strimpella la colonna sonora. Il cestista<br />
Dennis Rodman compare da gueststar.<br />
Le riprese sono state effettuate a<br />
Petersburg, in Virginia.<br />
Linea diretta (WIOU) Con: John<br />
Shea, Harris Yulin, Dick Van Patten,<br />
Phil Morris, Jayne Brook, Joe Grifasi,<br />
Mariette Hartley, Helen Shaver, Kate<br />
McNeil, Scott Harlan, Robin Gammell.<br />
Produzione: Usa, 1990, drammatico,<br />
colore (16/60’).<br />
La vita in diretta del network televisivo<br />
WNDY – soprannominato WIOU dai<br />
suoi dipendenti – è al centro di una serie<br />
ideata da John Eisendrath e<br />
Kathryn Pratt. Tra coloro che vi lavorano:<br />
Hank Zaret (John Shea), il nuovo<br />
direttore delle news; l’anchorman super-pagato<br />
Neal Frazier (Harris Yulin);<br />
Floyd Graham (Dick Van Patten),<br />
addetto alle previsioni del tempo;<br />
l’ambizioso reporter Eddie Bock (Phil<br />
Morris); il produttore Ann Hudson<br />
(Jayne Brook); Tony Pro (Joe Grifasi),<br />
addetto alle pubbliche relazioni; il produttore<br />
esecutivo Liz McVay (Mariette<br />
Hartley); la reporter promossa nuova<br />
conduttrice Kelby Robinson (Helen<br />
Shaver), ex fiamma di Zaret; la nuova<br />
giornalista Taylor Young (Kate Mc-<br />
Neil), appena arrivata da Tampa; il direttore<br />
Ralph (Scott Harlan); Kevin<br />
Doherty (Robin Gammell), il manager.<br />
Rosie Perez compare in quattro<br />
episodi nei panni della presentatrice<br />
sportiva Lucy Hernandez. Gli ideatori<br />
Eisendrath e Pratt firmano altresì da<br />
produttori esecutivi al fianco di Scott<br />
Brazil.
497 Line of fire<br />
Line of fire (Id.) Con: Leslie Bibb,<br />
Leslie Hope, Anson Mount, David<br />
Paymer, Jeffrey D. Sams, Michael<br />
Irby, Julie Ann Emery, Brian Goodman,<br />
Kristen Shaw. Produzione: Usa,<br />
2003, poliziesco, colore (13/60’).<br />
CULT<br />
Non è solo una lotta per la giustizia o<br />
per la supremazia del crimine. No, qui<br />
si travalica nell’onore, nella lealtà, nel<br />
rispetto. In quello che accade quando<br />
cadono gli steccati e diventa una guerra<br />
personale, senza stelle sul petto e<br />
senza tanti sensi di colpa. Come recita<br />
il comunicato di stampa di lancio originale<br />
“è quello che succede quando si<br />
incrociano i membri del crimine organizzato<br />
e gli agenti dell’FBI incaricati<br />
di stare un passo davanti a loro”. Il casus<br />
belli è l’omicidio dell’agente federale<br />
Bert Somers in una strada di Richmond,<br />
in Virginia; a indagare arrivano<br />
di rinforzo i colleghi Paige Van Doren<br />
(Leslie Bibb) – la quale ha perso il marito<br />
nel crollo delle Torri Gemelle e sublima<br />
la perdita gettandosi a capofitto<br />
nel lavoro – e il tranquillo Todd Stevens<br />
(Jeffrey D. Sams), entrambi mossi<br />
da una dedizione e da una rettitudine<br />
morale che va al di là dell’impegno<br />
professionale. Al vertice della sezione<br />
si erge la dura e risoluta agente speciale<br />
Lisa Cohen (Leslie Hope), a capo<br />
dell’agente Amiel MacArthur (Michael<br />
Irby) – colui che si trovava con<br />
Somers al momento dell’omicidio e<br />
ancora sotto choc – e dell’agente Jennifer<br />
Samson (Julie Ann Emery), l’unica<br />
ad avere un briciolo di vita privata<br />
(un marito e due figli che l’attendono<br />
quando torna a casa tardi). Dall’altra<br />
parte della barricata si staglia il carismatico<br />
e spietato boss Jonah Malloy<br />
(David Paymer), il quale gestisce l’organizzazione<br />
malavitosa come un manager<br />
d’azienda, tratta la moglie Janet<br />
(Kristen Shaw) come uno <strong>dei</strong> suoi sottoposti,<br />
cita Machiavelli e distingue tra<br />
“le cose brutte e la crudeltà”; suo braccio<br />
destro è Donovan Stubbin (Brian<br />
Goodman), sempre all’erta per scovare<br />
eventuali infiltrati ed eseguire gli ordini<br />
alla lettera, talvolta dimostrandosi<br />
più realista del re. In mezzo al guado di<br />
sangue si muove Roy Ravelle (Anson<br />
Mount), l’infiltrato dell’FBI che per<br />
rendersi ancor più credibile si è fatto<br />
anni di prigione. Tra i due schieramenti<br />
scoppia una guerra senza quartiere in<br />
cui i buoni si travestono da cattivi. Il<br />
serial deriva idealmente dai due film<br />
antesignani del genere – Il braccio violento<br />
della legge (1971) e Vivere e morire<br />
a Los Angeles (1985) – in cui per<br />
incastrare i colpevoli si perdono talvolta<br />
i riferimenti morali, ma è anche<br />
una sorta de I Soprano (1999) con in<br />
più il punto di vista dell’FBI. Bene ha<br />
scritto Alessandra Comazzi su “La<br />
Stampa”: “In Line of fire il male si interseca<br />
col bene in modo ancor più sincretico:<br />
due, infatti, sono le linee di<br />
sviluppo drammaturgico, una per i detective<br />
e una per i criminali. La narrazione<br />
segue insomma un doppio crinale,<br />
una doppia messa a fuoco. Le scene,<br />
il ritmo, gli impatti, il mescolamento<br />
del privato e del pubblico, giocano<br />
su due fronti: il mondo della legge e<br />
quello della sua trasgressione. Laddove<br />
il mondo della legge porta nel suo<br />
interno la trasgressione; e il mondo<br />
della trasgressione porta nel suo interno<br />
la legge. È dunque assolutorio, questo<br />
<strong>telefilm</strong>, nel modo in cui descrive i<br />
delinquenti? Non lo è. Certo, però, li<br />
umanizza molto. O meglio, come già<br />
facevano I Soprano, descrive quello<br />
del gangster come un mestiere qualunque,<br />
un po’più violento, ma sempre un<br />
mestiere. Con regole ben precise, di<br />
ingaggio, di carriera, di avanzamento,
Lizzie McGuire<br />
di punizione. Le annose e ferree probabilmente<br />
(in questi termini) fasulle regole<br />
del crimine che ben conosciamo<br />
attraverso la letteratura e il cinema, ma<br />
che quest’ultima generazione di <strong>telefilm</strong><br />
rende ancora più domestiche,<br />
quotidiane. […] Ogni cambio di soggetto<br />
(quanto la pubblicità ha influito<br />
sui prodotti televisivi!), viene annunciato<br />
da uno sdoppiamento dello<br />
schermo, come se si aprisse una finestra<br />
di Internet: da una parte l’ultima<br />
inquadratura di un segmento, dall’altra<br />
la prima del segmento nuovo. Una<br />
tecnica che richiama sia la navigazione<br />
sia la docufiction, in questo continuo<br />
traslocare del piccolo schermo dal<br />
vero al falso al verosimile, in una sovrapposizione<br />
sempre più pervasiva,<br />
inquietante e indistinguibile”. La serie<br />
è ideata da Rod Lurie, che è anche produttore<br />
esecutivo in compagnia di<br />
Marc Frydman e Jeff Melvoin. Larry<br />
Groupé è l’autore del tema musicale;<br />
Jon Ernst compone la colonna sonora.<br />
Le riprese sono state effettuate tra Richmond<br />
e Los Angeles. Lori Petty<br />
compare in un cameo. La regia del <strong>telefilm</strong><br />
– curata alternativamente da<br />
Tim Hunter, Greg Yaitanes, Daniel Attias,<br />
Kevin Hooks, Peter Horton, Elodie<br />
Keene e dallo stesso Lurie – dovrebbe<br />
essere materia di studio in tutte<br />
le scuole di fiction che si rispettino.<br />
Lizzie McGuire (Id.) Con: Hilary<br />
Duff, Hallie Todd, Robert Carradine,<br />
Jake Thomas, Lalanie, Adam Lamberg.<br />
Produzione: Usa, 2001, sit-com,<br />
colore (65/30’).<br />
Potrebbe essere la figlia di Ally Mc-<br />
Beal. Anche lei, nonostante la tenera<br />
età, si astrae spesso dal mondo che la<br />
circonda, soprattutto quando si trova<br />
ad affrontare problemi, dilemmi esistenziali,<br />
battiti accellerati di cuore,<br />
498<br />
paure mai affrontate. Anche lei si ritrova<br />
in un universo parallelo di fantasia e<br />
visioni: ma non da sola, con il suo alter<br />
ego animato! La tredicenne Lizzie<br />
McGuire (Hilary Duff) ha fantasia da<br />
vendere: quando deve affrontare un<br />
compito in classe o risolvere una questione<br />
tipica dell’adolescenza entra in<br />
scena la sua sfrontata anima cartoon<br />
(non per niente la serie è firmata dalla<br />
Disney). Come una sorta di compagna<br />
di vita talvolta buona e talvolta cattiva<br />
– alla stessa stregua dell’angioletto/diavoletto<br />
che tentava Ambra in<br />
Non è la Rai – l’“altra” Lizzie sfodera<br />
via via saggezza, sicurezza, cinismo,<br />
isteria, opportunismo, savoir faire.<br />
Mamma Jo (Hallie Todd) e papà Sam<br />
(Robert Carradine) sono tra i più<br />
preoccupati delle “evasioni mentali”<br />
di Lizzie; meno interessato appare<br />
Matt (Jake Thomas), il petulante fratello<br />
decenne dell’eroina con la testa<br />
tra le nuvole; a completare il gruppo irrompono<br />
Miranda (Lalanie), la migliore<br />
amica di Lizzie che la tira spesso<br />
nei guai e Gordo (Adam Lamberg),<br />
l’intelligente di turno. Originariamente<br />
l’ideatore della sit-com, Terry Minsky,<br />
aveva vagliato l’ipotesi che Lizzie<br />
potesse interloquire con la propria coscienza<br />
grazie a una voce fuori campo,<br />
ma in seguito ha deciso che un “angelo<br />
custode” animato potesse rendere al<br />
meglio gli straripanti pensieri di un’adolescente<br />
e rendesse la serie alquanto<br />
unica, con tanto di riprese in 16 millimetri<br />
e sequenze in video8. Stan Rogow,<br />
produttore esecutivo insieme a<br />
Susan Jansen, ha dichiarato che la serie<br />
è “un festival multimediale” che si<br />
ispira, più che ad Ally McBeal, al film<br />
tedesco Lola corre (1998), “pieno di<br />
schegge filmate e pervaso da uno stile<br />
aggressivo in sede di montaggio”. La<br />
serie è diventata talmente popolare da
499 Lois&Clark – Le nuove avventure di Superman<br />
generare un film uscito nelle sale americane<br />
nel maggio 2003, sempre con<br />
Hilary Duff nei panni della protagonista<br />
(un po’ più cresciuta). La colonna<br />
sonora è composta da Marco Marinangeli<br />
e Sam Winans. Tra i registi compaiono<br />
l’ex Potsie di Happy Days, Anson<br />
Williams e lo stesso Robert Carradine;<br />
il fratello David Carradine, l’indimenticabile<br />
interprete della serie<br />
Kung Fu (1972), compare invece nei<br />
panni di sé stesso quale guest-star, alla<br />
stessa stregua di Steven Tyler degli<br />
Aerosmith.<br />
Lobo (The Misadventures of Sheriff<br />
Lobo; Lobo) Con: Claude Akins, Mills<br />
Watson, Brian Kerwin, Leann Hunley,<br />
Cyd Crampton, Janet Lynn Curtis, Nicolas<br />
Coster, Nell Carter, Tara Buckman,<br />
Amy Botwinick. Produzione:<br />
Usa, 1979, avventura, colore (39/60’).<br />
Spin-off della serie Truck Driver, il <strong>telefilm</strong><br />
racconta le gesta di Elroy S. Lobo,<br />
(Claude Akins), lo sceriffo della<br />
contea di Orly. Tra gli altri personaggi:<br />
i vice-sceriffo Perkins (Mills Watson),<br />
che è anche il cognato di Lobo e Birdie<br />
Hawkins (Brian Kerwin); Sarah Cumberland<br />
(Leann Hunley), proprietaria<br />
dell’Orly Hotel; Rose (Cyd Crampton),<br />
la sorella dello sceriffo e moglie<br />
di Perkins; l’attraente Margaret Ellen<br />
(Janet Lynn Curtis). In America, all’inizio<br />
della seconda stagione la serie ha<br />
cambiato nome (da The Misadventures<br />
of Sheriff Lobo a semplicemente<br />
Lobo) e plot: Lobo e i suoi assistenti<br />
diventano poliziotti speciali ad Atlanta.<br />
Tra i nuovi arrivati: il capitano J.C.<br />
Carson (Nicolas Coster), il sergente<br />
Hildy Jones (Nell Carter), le poliziotte<br />
sexy Brandy (Tara Buckman) e Peaches<br />
(Amy Botwinick). In ogni episodio<br />
non mancano mai belle donne e<br />
scontri automobilistici. Il produttore<br />
esecutivo Glen Larson aveva firmato<br />
come tale anche Truck Driver (1979);<br />
Frankie Laine canta la sigla iniziale del<br />
<strong>telefilm</strong> che vuole fare il verso al genere<br />
poliziesco. Raymond Burr fa capolino<br />
come guest-star; compare, nei<br />
panni di sé stesso, anche Dean Martin.<br />
Lois&Clark – Le nuove avventure<br />
di Superman (Lois&Clark: The<br />
New Adventures of Superman) Con:<br />
Teri Hatcher, Dean Cain, Michael<br />
Landes, Justin Whalin, Lane Smith,<br />
Tracy Scoggins, John Shea, K Callan,<br />
Eddie Jones. Produzione: Usa, 1993,<br />
avventura/fantastico, colore (88/60’;<br />
1/90’).<br />
Il serial anni ’90 sulle gesta di Superman<br />
predilige la storia d’amore tra<br />
Lois Lane (Teri Hatcher) e Clark Kent<br />
(Dean Cain), entrambi giornalisti al<br />
“Daily Planet” di Metropolis. La prima<br />
ha occhi solo per il super-uomo e<br />
prega Kent di fissarle un appuntamento<br />
con il suo idolo: la reporter non sa<br />
che Clark è il volto umano di Superman.<br />
Attorno alla coppia ruotano il<br />
giovane giornalista Jimmy Olsen (interpretato<br />
dapprima da Michael Landes,<br />
in seguito da Justin Whalin), lo<br />
scorbutico direttore Perry White (Lane<br />
Smith), la cronista mondana Catherine<br />
“Cat” Grant (Tracy Scoggins) e Lex<br />
Luthor (John Shea), l’acerrimo nemico<br />
di Superman creduto morto alla fine<br />
della prima stagione ma che ricompare<br />
di tanto in tanto. K Callan ed Eddie Jones<br />
interpretano sporadicamente i genitori<br />
adottivi dell’uomo-acciaio:<br />
Martha e Jonathan Kent. Phyllis Coates,<br />
che aveva interpretato Lois nella<br />
prima serie tv sul super-eroe (1951),<br />
veste in una puntata i panni della madre<br />
della giornalista, Ellen Lane. L’aspetto<br />
romantico tra la coppia protagonista<br />
guadagna enfasi con il passare
Longstreet 500<br />
delle puntate: dapprima lei si innamora<br />
di Lex Luthor e arriva a un passo<br />
dall’altare; alla fine della seconda stagione<br />
Lois sospetta che Clark sia Superman<br />
e Kent rivela la sua vera identità<br />
chiedendole la mano; il matrimonio<br />
avviene dopo 35 puntate di fidanzamento.<br />
Il climax si raggiunge però<br />
quando Lois Lane chiede all’eroe:<br />
“Quella nella tasca è kriptonite o sei<br />
solo contento di vedermi?”. Rispetto<br />
alle altre trasposizioni sul super-eroe<br />
emergono due novità non indifferenti:<br />
la storia è ambientata negli anni ’90 e i<br />
genitori di Clark sono entrambi vivi e<br />
vegeti, assumendo il ruolo di confidenti<br />
nei confronti del figlio adottivo.<br />
Non mancano plot più propriamente<br />
fantascientifici: tra viaggi nel tempo,<br />
rapimenti alieni, realtà virtuali e cloni<br />
figli dell’ingegneria genetica, Superman<br />
si ritrova miniaturizzato in un episodio<br />
tratto dal best-seller di Richard<br />
Matheson Tre millimetri al giorno. Se<br />
Deborah Joy Levine cura l’edizione<br />
televisiva anni ’90 del super-eroe ideato<br />
da Jerry Siegel e Joe Schuster, Robert<br />
Singer è il produttore esecutivo<br />
insieme alla stessa Levine, David Jacobs,<br />
Brad Buckner ed Eugenie Ross-<br />
Lemming. La musica originale è composta<br />
da Jay Gruska. Tra le gueststars:<br />
Elliott Gould, Tony Curtis, Roger<br />
Daltrey (Who), Adam West (Batman),<br />
Sherman Hemsley e Isabel<br />
Sanford (protagonisti <strong>dei</strong> Jefferson),<br />
Sonny Bono, Denise Richards, Shelley<br />
Long, Morgan Fairchild, Raquel<br />
Welch. Nell’ultimo episodio Lois e<br />
Clark decidono di avere un super-bimbo<br />
anche se sono “biologicamente incompatibili”.<br />
Longstreet (Id.) Con: James Franciscus,<br />
Marlyn Manson, Mark Richman,<br />
Ann Doran. Produzione: Usa,<br />
1971, poliziesco, colore (24/60’).<br />
James Franciscus è Michael Longstreet,<br />
un detective delle assicurazioni<br />
di New Orleans che diventa cieco dopo<br />
un attentato in cui perde la vita la<br />
moglie. Nonostante la cecità, sfuggendo<br />
al pietismo che rischia di stritolarlo,<br />
l’uomo continua le sue indagini con<br />
l’aiuto di tre angeli custodi: Nikki Bell<br />
(Marlyn Manson), l’insegnante di<br />
Braille che diventa la sua nuova compagna;<br />
Pax, l’inseparabile pastore tedesco<br />
bianco; il bastone elettronico<br />
che misura le distanze tra il nostro e<br />
quello che gli sta attorno. Peter Mark<br />
Richman (conosciuto più semplicemente<br />
come Mark Richman) interpreta<br />
Duke Paige, il datore di lavoro di<br />
Longstreet presso la Great Pacific Casualty<br />
Company; Ann Doran è Mrs.<br />
Kingston, la padrona di casa del protagonista.<br />
Stirling Silliphant firma da<br />
produttore esecutivo. Le musiche originali<br />
sono di Robert Jackson Drasnin,<br />
Billy Goldenberg e Oliver Nelson.<br />
Bruce Lee compare da guest-star nei<br />
panni dell’istruttore di Kung-fu di<br />
Longstreet.<br />
Lord Tramp (Id.) Con: Hugh Lloyd,<br />
Joan Sims, George Moon, Lally Percy.<br />
Produzione: Gran Bretagna, 1977, sitcom,<br />
colore (6/30’).<br />
Il barbone Hughie Wagstaff (Hugh<br />
Lloyd) eredita una cifra astronomica e<br />
una magione di 50 stanze: la premessa<br />
della sit-com si basa sul classico “cambio<br />
di vita” che costringe il protagonista<br />
in abiti non suoi. Hughie non è sicuro<br />
che quelli aristocratici siano meglio<br />
delle vecchie toppe sui gomiti. Tra<br />
gli altri personaggi di contorno: Miss<br />
Pratt (Joan Sims), Tipping (George<br />
Moon) e Lucy (Lally Percy). Lloyd è<br />
l’ideatore della sit-com prodotta da<br />
Peter Croft.
501 Lost<br />
Lorentz e figli (Lorentz und Söhne)<br />
Con: Ernst Schröder, Gerd Baltus, Christine<br />
Wodetzky, Hans Korte, Michael<br />
Roll, Lisa Kreuzer, Volker<br />
Kraeft, Christoph Moosbrugger, Mareike<br />
Carrière, Hannelore Elsner, Gila<br />
von Weitershausen. Produzione: Germania,<br />
1988, drammatico, colore<br />
(11/60’).<br />
Le vite e le viti della famiglia Lorentz,<br />
vignaioli che si tramandano il mestiere<br />
e la passione da generazioni, sono<br />
al centro del serial. Il vecchio Lauritz<br />
(Ernst Schröder) è un uomo sulla sessantina,<br />
vedovo con quattro figli:<br />
Gerhard (Gerd Baltus), il più grande,<br />
aiuta il padre nella conduzione dell’attività<br />
affiancato dalla moglie Elisabeth<br />
(Christine Wodetzky), donna dai<br />
modi risoluti. Tra gli altri che portano<br />
il cognome <strong>dei</strong> Lorentz: Guy (Hans<br />
Korte), Lauritz jr. (Michael Roll), Silvia<br />
(Lisa Kreuzer) e Stephan (Volker<br />
Kraeft). Il più acerrimo concorrente<br />
<strong>dei</strong> Lorentz nell’attività vinicola è<br />
Alexander Reckroth (Christoph Moosbrugger).<br />
Mareike Carrière ha il ruolo<br />
di Simone Dechamps; Hannelore<br />
Elsner è Katharina Haltermann; Gila<br />
von Weitershausen veste i panni di<br />
Gertrud Bienger.<br />
Los Angeles: Ospedale Nord<br />
(The Interns) Con: Broderick Crawford,<br />
Mike Farrell, Elaine Giftos, Christopher<br />
Stone, Sandra Smith, Hal Frederick,<br />
Stephen Brooks. Produzione:<br />
Usa, 1970, medico, colore (24/60’).<br />
Tratto dal film The Interns (inedito in<br />
Italia, il cui titolo è stato ripreso in originale),<br />
il serial ideato da William<br />
Blinn racconta le vicende di un gruppo<br />
di giovani dottori alle prese, più che<br />
con pazienti in fin di vita, con l’irascibile<br />
e intrattabile direttore dell’Ospedale<br />
Nord (in originale: il New North<br />
Hospital). Con il duro Peter Goldstone<br />
(Broderick Crawford) devono vedersela:<br />
Sam Marsh (Mike Farrell), sua<br />
moglie Bobbe (Elaine Giftos), Jim<br />
“Pooch” Hardin (Christopher Stone),<br />
Lydia Thorpe (Sandra Smith), Cal Baron<br />
(Hal Frederick), Greg Pettit<br />
(Stephen Brooks). Bob Claver firma<br />
da produttore esecutivo. In Italia la serie<br />
è andata in onda anche con il titolo<br />
di California Hospital.<br />
Lost (Id.) Con: Matthew Fox, Evangeline<br />
Lilly, Dominic Monaghan, Ian<br />
Somerhalder, Maggie Grace, Naveen<br />
Andrews, Harold Perrineau jr., Malcolm<br />
David Kelley, Jorge Garcia, Josh<br />
Holloway, Daniel Dae Kim, Yoon-jin<br />
Kim, Terry O’Quinn, Emilie de Ravin,<br />
William Mapother, Mira Furlan. Produzione:<br />
Usa, 2004, avventura/thriller,<br />
colore (25/60’).<br />
CULT<br />
Sopravvissuti due volte. Alla vita di<br />
prima, piena di scheletri nell’armadio,<br />
e a quella sull’isola, ancor più pericolosa<br />
e sul filo del rasoio. Due volte perduti:<br />
caduti dalla pentola nella brace.<br />
Quello che succede ai passeggeri del<br />
volo 815 della Oceanic Airlines con<br />
rotta da Sidney a Los Angeles travalica<br />
l’incidente aereo e diventa un caso “ai<br />
confini della realtà”. Su quale isola del<br />
Pacifico del sud sono precipitati i 48<br />
sopravvissuti del disastro? Che razza<br />
di creatura è quella che ha dilaniato in<br />
un sol colpo il co-pilota dell’aereo intrappolato<br />
ancora vivo nella cabina di<br />
pilotaggio finita in cima agli alberi?<br />
Come fa un orso polare a trovarsi su un<br />
atollo tropicale? Che cosa nasconde il<br />
messaggio che si ascolta una volta riattivata<br />
la radio, proveniente dall’isola e<br />
sempre lo stesso da 16 anni? Ma soprattutto:<br />
chi diavolo sono e che cosa<br />
nascondono gli scampati alla tragedia?