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musica, vino & tram - Urban

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VOGLIO IMPARARE A SCRIVERE.<br />

E SUONARE IL TICO TICO DA VIRTUOSO<br />

La “colica d’immaginazione” di cui parli<br />

spesso fa male quanto una colica vera?<br />

No. La colica dell’immaginazione è un privilegio,<br />

come la malattia del resto; quando uno è<br />

malato, già a scuola, è assente giustificato, la<br />

malattia può prenderselo del tutto e lui gli si<br />

può dedicare interamente, gli si concede.<br />

Gli sciamani nella malattia potevano parlare con<br />

gli spiriti, potevano arrivare a una sensibilità più<br />

occulta; farsi prendere dall’immaginazione è lo<br />

stesso, qualcosa che si prende tutto, e si perde<br />

l’anno scolastico, e si intravedono cose, e più si<br />

va avanti più è difficile tornare indietro.<br />

Vino, birra, superalcolici: quando, dove e<br />

come?<br />

Il <strong>vino</strong> richiede una casa, la birra una pausa, il<br />

super un inverno.<br />

C’è anche un perché?<br />

Perché si ritorna un po’ più in sé, si rinviene,<br />

si smette un poco di perdere il tempo con<br />

l’ossessione di impiegarlo. Ci si inizia a capire<br />

qualcosa insomma.<br />

Champagne: per brindare a...?<br />

Alla vita, alla grazia. Le bevande col botto<br />

hanno in sé il giro di valzer, un’euforia tutta<br />

fatta di leggerezza e di trasporto, brindano<br />

sempre all’epopea.<br />

Il <strong>tram</strong>, il fax, il treno: presente, passato<br />

o futuro?<br />

Sono tre generi di conforto. Il <strong>tram</strong> è uno<br />

strumento elegante, il vagone elettrico che al<br />

suo passaggio incide la strada come un coltello<br />

nel panforte e raccoglie sconosciuti, gli apre<br />

loro la porta e porge anche il tappeto. È una<br />

cosa da eremita in città, perdersi nella notte,<br />

trasportati senza andare mai definitivamente<br />

lontano, sono i battelli stradali, avanzano<br />

nell'oscurità e se la fanno amica. Il fax è uno<br />

strumento di comunicazione da dispaccio, fa<br />

sentire sul ponte di comando, la notizia arriva<br />

sputata fuori come il giornale fresco, è come la<br />

radiografia di una telefonata, lo scheletro,<br />

quello che ne rimane, però non in maniera<br />

definitiva, perché la carta chimica è così, col<br />

tempo fa svanire le parole. Il treno pronto è<br />

sempre una possibilità, parte di continuo che<br />

noi ci saliamo oppure no. È una partenza a<br />

responsabilità ridotta.<br />

Vivi a Milano, a un passo dalla Stazione<br />

Centrale: cosa ti piace del quartiere?<br />

Che la stazione è sempre a portata di mano.<br />

È come non esserci ancora davvero, in città.<br />

È sulla soglia. Mi affaccio e guardo, c’è sempre<br />

un certo passaggio.<br />

Cosa ti manca quando non sei a casa?<br />

Oziare. Eremitare. L’armadio.<br />

Cosa ti manca quando sei a casa?<br />

A volte l’aria.<br />

Il tuo ultimo album era dedicato a quelli che<br />

hanno avuto il coraggio di buttarsi. Ti senti<br />

parte della categoria?<br />

No, sono un loro fan.<br />

Se potessi rinascere, in quale epoca vorresti<br />

vivere?<br />

Ho sempre desiderato sapere com’è iniziato<br />

tutto. Sarei curioso del primo giorno, verificare<br />

certe congetture, sapere se il leocorno è rimasto<br />

fuori dall'Arca...<br />

Di chi vorresti essere amico?<br />

Ogni volta che ho cercato di diventare amico di<br />

qualcuno è stata una delusione per en<strong>tram</strong>bi,<br />

spero di rimanere a lungo amico dei miei amici.<br />

Gli amori passano, gli amici restano… si dice…<br />

Non è vero. L’amicizia è un innamoramento, si<br />

prende tutto, si brucia e si consuma e poi<br />

rimangono i convenevoli.<br />

Hai mai partecipato a una rissa, a una<br />

scazzottata?<br />

Ero più giovane. Mi sentivo tradito. La mia<br />

ragazza preferiva la compagnia di persone che<br />

disprezzavo. Li consideravo idioti, di un altro<br />

mondo. Goliardia, feluche, happy days. Non ero<br />

geloso di loro, soltanto avrei voluto ucciderli,<br />

erano il nemico, il mio nemico. Quello che io non<br />

volevo essere. Si trovavano in un posto, una<br />

volta ci andai e cominciai a insultarli, a indicargli<br />

il posto giusto per quei loro cappellini a punta.<br />

Mi dissero smettila, vattene, ma non lo feci, alla<br />

fine le presi, tiravo calci, mi agitavo, erano in<br />

diversi. Mi ritrovai con la faccia per terra, sul<br />

selciato, da solo. Se ne erano andati. La strada<br />

no. Da allora dovetti farla per conto mio.<br />

L’ultima volta che hai pianto, eri sobrio?<br />

Ero sobrio. Ho pianto per la bellezza. Si piange<br />

quando tutto il resto non basta più. Parole,<br />

sentimenti. È una cosa più assoluta; è più<br />

dell'emozione. È la commozione.<br />

Un suono tipico di Milano che ti piace?<br />

Il rumore di ferro dello scartamento dei <strong>tram</strong>, e<br />

quel sibilo che fanno quando sono lanciati sulla<br />

strada come palle da bowling.<br />

Uno che non ti piace?<br />

Gli antifurti e le automobili in generale.<br />

Che libro tieni sul comodino?<br />

Libri sull’epopea napoleonica.<br />

La cosa che ti fa più incazzare in un uomo?<br />

Un uomo che dice “piuttosto che” come<br />

intercalare mi infastidisce.<br />

E in una donna?<br />

Diffido delle scarpe basse.<br />

Tre motivi per invidiare qualcuno.<br />

L'opera, la bussola, il vestito.<br />

Tre motivi per essere invidiato.<br />

Le scarpe, la donna, la solitudine.<br />

Una cosa sconsiderata che hai fatto.<br />

Correre dietro al treno già passato.<br />

Una cosa sconsiderata che vorresti fare.<br />

Scrivere.<br />

Sei capace di odiare veramente una persona?<br />

No, mi fermo al fastidio, al disprezzo, al terrore.<br />

Pensi che ci sia in giro, a piede libero,<br />

qualcuno che ti odia?<br />

C’è senz’altro. Uno una volta mi ha anche<br />

mandato a dire che mi voleva aprire la testa per<br />

defecarci dentro.<br />

Alcoolico preferito?<br />

Tequila, ouzo d’estate, calvados e cognac<br />

d'inverno , <strong>vino</strong> durante l'anno.<br />

Quantità massima ingerita in una sera.<br />

Tre galloni.<br />

La cosa che vorresti pensasse di te la tua<br />

ragazza.<br />

Che ne vale la pena.<br />

La cosa che pensa veramente.<br />

Non me lo dice.<br />

Un gesto di ribellione che faresti volentieri<br />

Non tornare indietro.<br />

Uno che hai fatto.<br />

Vivere senza casa.<br />

Un consiglio ai più giovani.<br />

Andarci in fondo, non telefonare, andare a<br />

bussare alla porta.<br />

Un consiglio ai più vecchi.<br />

Farcela.<br />

Un buon proposito che non manterrai mai.<br />

Fare ginnastica con regolarità.<br />

Progetti per il futuro?<br />

Imparare a scrivere. A suonare il tico tico da<br />

virtuoso. Registrare un disco di canzoni per le<br />

feste. Tenere qualche concerto sotto Natale. Ah,<br />

e sparire.<br />

“La fortuna aiuta gli audaci, ma punisce gli<br />

indecisi e con me non sa come comportarsi”:<br />

chi l’ha detta?<br />

Come chi l’ha detta? L’ho detta io! E ho detto<br />

tutto! Non dovrei nemmeno continuare con<br />

queste accidenti di domande, soprattutto se<br />

riguardano me!<br />

C’è qualcuno che vorresti salutare, dalle<br />

colonne di <strong>Urban</strong>?<br />

Quello che è scappato via ieri sera, che almeno<br />

mi racconti com’era andata a finire. I ragazzi del<br />

kebab di via Vitruvio, che abbiamo disturbato<br />

per le foto, Vincenzo Cinaski Costantino, così gli<br />

dico io come è andata a finire. E dato che siamo<br />

entrati così in confidenza, a tutti quelli che ci<br />

stanno leggendo, a me, a noi, saluti! E abbiate<br />

cura di voi.<br />

URBAN 17

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