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A&S Italy anno III n. 18 Dicembre 2012 - a&s Italy - Ethos Media Group

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LE INDAGINI<br />

Campione C analizzato<br />

Il campione comprende 250 aziende (vedi pag. 8 “Il Campione ana-<br />

lizzato”):<br />

- italiane od estere, purché dotate di partita IVA italiana<br />

- il cui bilancio 2011 (da abbinarsi al precedente bilancio 2010) era<br />

reperibile nelle principali banche dati alla data del 19 ottobre <strong>2012</strong>.<br />

- operanti in esclusiva o in prevalenza nel comparto sicurezza<br />

in base al criterio dell’attività prevalente sul mercato italiano<br />

della sicurezza (vedi “Premessa Metodologica” a latere).<br />

- attive sul mercato italiano della sicurezza<br />

NON N<br />

sono comprese in questa indagine:<br />

- le società, italiane od estere, il cui bilancio non risultava repe-<br />

ribile nelle più comuni banche dati (Cerved- Infocamere, Aida<br />

- Bureau Van Dijk) alla data del 19 ottobre <strong>2012</strong><br />

- le società estere estere, , pur attive sul territorio italiano, ma prive di<br />

una partita IVA italiana (delle quali era quindi impossibile reperepe- rire un bilancio)<br />

- le società, pur attive nel mercato italiano della sicurezza, che tro- tro-<br />

vano il proprio core business in altri comparti produttivi (es.<br />

edilizia, serramenti, elettronica, informatica, componentistica, vigilanza<br />

privata, cavi, telefonia, time & attendance, telecomunicazio-<br />

ni, aree consumer, automazioni, broadcast, etc).<br />

Sono quindi escluse anche tutte le multinazionali non specifi cata-<br />

mente dedicate alla security security, , non essendo stato possibile (se non in<br />

termini meramente percentuali o con approssimative stime di ripartizione)<br />

scorporare il volume prodotto dalle business unit dedicate alla sicu-<br />

rezza o disaggregare il dato italiano rispetto a numeri europei o globali.<br />

per l’industria della security è un’operazione estremamente<br />

delicata e complessa, soprattutto in Italia. In<br />

primo luogo perché la sicurezza nasce, per derivazione<br />

o per espansione, da altri settori (elettrico, elettronico,<br />

meccanico e meccatronico).<br />

In secondo luogo perché la sicurezza è sempre più oggetto<br />

di attenzione e attrazione da parte di altri comparti<br />

16 DICEMBRE <strong>2012</strong><br />

(TLC, ITC, networking, ma anche broadcast, vigilanza<br />

privata, edilizia e automazione), quindi il nucleo tecnologico<br />

originario si sta sempre più integrando con quello<br />

di altre industry. La sicurezza potrebbe quindi essere<br />

tutto: dalle chiavi di casa al più sofisticato sistema 3D.<br />

Ebbene, obiettivo di questa indagine è fotografare il<br />

mercato italiano della security dell’oggi, con il minor grado<br />

di inquinamento possibile. Più che stabilire “quanto<br />

vale” il comparto italiano della sicurezza, l’indagine si<br />

propone quindi di illustrare cos’è la sicurezza, chi sono<br />

gli operatori che se ne occupano (in esclusiva o in prevalenza),<br />

quali elementi la contraddistinguono, quali<br />

inquietudini la attraversano, a che punto è in grado di<br />

reagire alla crisi economica e alle spinte tecnologiche<br />

che da più parti la st<strong>anno</strong> attraversando.<br />

Per ottenere questo dato “di scenario”, il fatturato non<br />

rappresenta che un indice - peraltro parziale – da sezionare<br />

e da reinterpretare in termini di performance,<br />

redditività, solidità finanziaria.<br />

PREMESSA METODOLOGICA<br />

In qualsiasi lavoro d’indagine, è necessario darsi un metodo,<br />

anche assumendo posizioni scomode. In primo<br />

luogo, per evidenti ragioni di reperibilità, abbiamo potuto<br />

analizzare esclusivamente i bilanci depositati in Italia da<br />

aziende, anche estere, ma dotate di partita IVA italiana.<br />

E’ da rilevare che, stanti anche le lungaggini del processo<br />

di digitalizzazione dei bilanci, alla data del 19 ottobre<br />

<strong>2012</strong>, di alcune aziende non risultava ancora reperibile il<br />

bilancio 2011 presso le principali banche dati (Infocamere-<br />

Cerved. Aida -Bureau Van Dijk). In questi casi - nonostante<br />

le nostre richieste alle aziende interessate – i relativi dati<br />

non sono potuti rientrare nell’analisi, essendo necessario<br />

disporre sia dei bilanci 2010, sia dei bilanci 2011 per poter<br />

operare qualsiasi valutazione di performance.<br />

CATEGORIE OPERATIVE<br />

Un problema comune a tutte le indagini di mercato è la<br />

scelta dei criteri di determinazione del volume di fatturato<br />

complessivo di un comparto.<br />

Nelle filiere professionali a duplice (o triplice, come nel<br />

nostro caso) anello distributivo, il rischio era di raddoppiare<br />

o addirittura di triplicare il valore spalmandolo dalla<br />

produzione alla distribuzione, e infine all’installazione/<br />

integrazione - con rispettivi margini e ricarichi.

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