Vecchio - 2011 - Il paesaggio nell'era della globalizzazione
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ambienti primari e all’assimilazione dell’intero pianeta a uno smisurato<br />
residuo (ibidem, p. 23).<br />
<strong>Il</strong> Terzo <strong>paesaggio</strong> si distingue poi dagli altri per il suo statuto: esso è<br />
totalmente sganciato da questioni amministrative perché è anzi uno<br />
spazio che si tenta di sopprimere, che si pone al di fuori delle<br />
problematiche relative al territorio in quanto la sua essenza è di ordine<br />
generale e globale. A tal proposito Clément afferma: «La realtà del<br />
Terzo <strong>paesaggio</strong> è di ordine mentale. […] Lo statuto (non scritto ma<br />
accertato) del Terzo <strong>paesaggio</strong> è di ordine planetario» (ibidem, pp. 25-<br />
26). Perché un Terzo <strong>paesaggio</strong> sussista è necessario, dunque,<br />
preservarne la sua esclusione dalla pianificazione sociale ed economica<br />
tipica degli altri paesaggi, pena la sua stessa scomparsa: infatti, «La<br />
fissazione di un modello eretto a patrimonio condanna il Terzo<br />
<strong>paesaggio</strong> alla sparizione» (ibidem, pp. 54).<br />
Per il Terzo <strong>paesaggio</strong> che, però, nonostante la sua indipendenza<br />
amministrativa, subisce indirettamente le pressioni del territorio, le cui<br />
trasformazioni modificano anche la sua forma e le sue proporzioni, sono<br />
fondamentali, i concetti di limiti o margini più che quelli <strong>della</strong> centralità.<br />
I limiti cambiano di significato a seconda <strong>della</strong> tipologia dei territori che<br />
separano; questi ne determinano la visibilità e la maggiore o minore<br />
intensità degli scambi di natura biologica. «I limiti – interfacce, canopee,<br />
limitari, margini, bordure – costituiscono, in sé, spessori biologici. La<br />
loro ricchezza è spesso superiore a quella degli ambienti che separano»<br />
(ibidem, p. 46). <strong>Il</strong> <strong>paesaggio</strong> ai margini si pone, dunque, come il<br />
maggiore depositario di risorse biologiche tanto che «[…] il Terzo<br />
<strong>paesaggio</strong> appare come il territorio dell’invenzione biologica» (ibidem,<br />
p. 51). E poiché il destino del Terzo <strong>paesaggio</strong> è in stretta correlazione<br />
proprio con la sua evoluzione biologica è importante sottolineare che,<br />
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