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Vecchio - 2011 - Il paesaggio nell'era della globalizzazione

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lettura profondi che, partendo dal carattere fenomenologico, dall’ energia<br />

proiettiva e dalla rapidità del condensarsi in forma e altrettanto<br />

velocemente dissolversi del <strong>paesaggio</strong>, conducano all’attuazione di una<br />

progettualità impegnata a creare o a conservare determinate<br />

caratteristiche paesaggistiche, tenendo, però, conto nel farlo dei nuovi<br />

paradigmi estetici a cui il <strong>paesaggio</strong> <strong>della</strong> <strong>globalizzazione</strong> è sottoposto.<br />

I.3. Prima e seconda <strong>globalizzazione</strong><br />

«Quel che alla fine del XX secolo viene magnificato, mitizzato e<br />

screditato dai mass media sotto il nome di “<strong>globalizzazione</strong>” – come se<br />

fosse una novità – interpretato in questa prospettiva non è altro che un<br />

tardo e confuso episodio nel quadro di avvenimenti molto più vasti, e le<br />

cui effettive dimensioni risulteranno chiare soltanto quando, in tutta<br />

logicità, si considererà la storia dell’epoca moderna come la storia del<br />

passaggio dalla speculazione meditativa del globo alla reale prassi del<br />

suo rilevamento» (Sloterdijk P., 2008, p. 26). È indubbio che la<br />

<strong>globalizzazione</strong> attuale non sia nata all’improvviso, o comunque non in<br />

un lasso di tempo ristretto, ma sia il risultato di una lunga fase storica<br />

che ne ha lentamente preparato la dimensione attuale e che può essere<br />

definita come proto-<strong>globalizzazione</strong>, prima <strong>globalizzazione</strong> o<br />

<strong>globalizzazione</strong> in senso ampio. Questa lunga fase di preparazione alla<br />

vera e propria <strong>globalizzazione</strong> si può fare cominciare con l’epoca del<br />

colonialismo, a partire quindi dal 1500 circa.<br />

All’interno di questo durevole ciclo macrostorico si possono<br />

individuare, secondo quando affermato da Jürgen Osterhammel e Niels<br />

P. Petersson, che sostengono una relativizzazione storicistica per cui<br />

questo processo non è ineluttabile, tre fasi <strong>della</strong> <strong>globalizzazione</strong>: la prima<br />

che dal 1500 arriva fino a metà Settecento circa e che è caratterizzata<br />

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