Organo di informazione della Fondazione "S. Raffaele - Cittadella ...
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IN CONTINUITÀ CON L'IDEA<br />
ISPIRATRICE •••<br />
Dopo otto anni dall'inizio dell'attività <strong>della</strong> Citta<strong>della</strong> <strong>della</strong> Carità, sentiamo<br />
il bisogno <strong>di</strong> fare una pausa <strong>di</strong> riflessione per verificare se il nostro<br />
cammino si è svolto in coerenza con l'originale idea ispiratrice.<br />
Ci serviamo <strong>di</strong> questo n° 4 de "Il Pellicano" che useremo anche in avvenire,<br />
come notiziario e strumento <strong>di</strong> <strong>informazione</strong>.<br />
In questi anni abbiamo vissuto momenti <strong>di</strong> gioia e <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazioni.<br />
Penso alla generosità <strong>di</strong> tanti piccoli e gran<strong>di</strong> benefattori, penso ai nostri<br />
ospiti anziani e poveri, molti dei quali hanno terminato il loro cammino<br />
terreno amorevolmente qui assistiti; penso al contributo dei lavoratori metalmeccanici<br />
che consentì la realizzazione del complesso destinato ad anziani<br />
poveri o lungodegenti; penso alle innumerevoli testimonianze <strong>di</strong> evangelico<br />
volontariato; penso soprattutto alla visita del S. Padre Giovanni Paolo<br />
II il 29 ottobre 1989, che ci regalò una grande impegnativa parola: "la<br />
Citta<strong>della</strong> <strong>della</strong> Carità è un opera che fa onore a Taranto: è un atto <strong>di</strong><br />
coraggio, un monumento alla vostra sensibilità umana e cristiana!" .<br />
Ma non posso non pensare anche ai momenti duri e sofferti, alle gravi preoccupazioni<br />
per consentire la realizzazione degli scopi prefissi nel nostro<br />
Statuto <strong>di</strong> "promuovere e favorire le opere <strong>di</strong> carità nello spirito del Vangelo<br />
che ci fa ritrovare Cristo nel fratello sofferente e povero".<br />
Per passare dalle parole ai fatti, ci vogliono entusiasmo, de<strong>di</strong>zione, ar<strong>di</strong>mento,<br />
sacrifici, ma soprattutto occorre operare guardando a LUI!<br />
Quando nell'aprile 1989 entrarono i primi ospiti, in<strong>di</strong>genti, soli, anziani,<br />
nella Citta<strong>della</strong> entrò Gesù e tutti sentimmo la gioia <strong>di</strong> essere accanto a<br />
LUI: Suore (le benemerite Suore missionarie del S. Costato), sanitari, personale,<br />
volontari.<br />
Da quel giorno la Citta<strong>della</strong> è cresciuta, arricchita <strong>di</strong> realizzazioni tutte protese<br />
all'assistenza, alla salute <strong>di</strong> tanti fratelli attuando fedelmente il nostro<br />
Statuto.<br />
Memori delle parole <strong>di</strong> Papa Giovanni XXIII- "la competenza è l' espressione<br />
moderna <strong>della</strong> Carità" - stipulammo una convenzione con l'Università<br />
cattolica del S. Cuore per la specializzazione in geriatria, e portando<br />
così in Citta<strong>della</strong> il meglio per lo stu<strong>di</strong>o e l'assistenza geriatrica.<br />
Nella prospettiva <strong>di</strong> un più sicuro avvenire e <strong>di</strong> uno sviluppo imposto dalle<br />
infinùe richieste <strong>di</strong> assistenza, abbiamo trovato nella <strong>Fondazione</strong> Monte<br />
Tabor S. <strong>Raffaele</strong> <strong>di</strong> Milano l'aiuto e il sostegno per l'avvenire dell'opera,<br />
avvalendoci così <strong>di</strong> collaudate esperienze, <strong>di</strong> tanti primati raggiunti da questa<br />
benemerita <strong>Fondazione</strong> nel campo soprattutto sanitario, <strong>della</strong> ricerca e<br />
dell'accoglienza <strong>di</strong> tanti sofferenti anche <strong>della</strong> nostra terra.<br />
Se saremo capaci <strong>di</strong> coniugare le esigenze e i problemi sociali con quelle<br />
sanitarie potremo sentirei paghi <strong>di</strong> aver contribuito a risolvere i tanti e nuovi<br />
problemi che affliggono la nostra Comunità<br />
E sarà grande merito per la Chiesa <strong>di</strong> Taranto, nella quale la Citta<strong>della</strong> si<br />
sente legittimamente inserita.<br />
Devo qui esprimere il mio grazie cor<strong>di</strong>ale e fraterno a don Luigi Verzé,<br />
un'anima grande <strong>di</strong> sacerdote (formato alla scuola del beato don Calabria),<br />
fondatore del S. <strong>Raffaele</strong> <strong>di</strong> Milano e <strong>di</strong> tante altre opere, che accolse la mia<br />
preghiera <strong>di</strong> far parte <strong>di</strong> questa ar<strong>di</strong>ta e fiduciosa cordata.<br />
Con la Sua illuminata esperienza, con l'aiuto dei Suoi collaboratori e del<br />
nuovo Consiglio <strong>di</strong> amministrazione nutro fiducia che, oltre alle già programmate<br />
opere sociali, potremo realizzare il più moderno ospedale ad alta<br />
specialità, rispondendo a tanti accorati appelli specialmente <strong>di</strong> poveri ai quali<br />
non è possibile nemmeno accedere ai cosiddetti viaggi <strong>della</strong> speranza.<br />
Allora, avanti "in nomine Christi!".<br />
Intanto l '8 maggio, giorno de<strong>di</strong>cato alla Vergine del Rosario, si inaugura un<br />
nuovo complesso per l' accoglienza dei sacerdoti malati o anziani, ma anche<br />
<strong>di</strong> quanti avranno bisogno <strong>di</strong> riabilitazione per poter donare le recuperate<br />
energie al servizio <strong>della</strong> famiglia e dei fratelli; complesso che abbiamo denominato<br />
l'ARCA.<br />
L'Arca per eccellenza è Maria, che portò nel suo grembo il Salvatore.<br />
A LEI ho chiesto recentemente a Fatima in devoto pellegrinaggio con un<br />
folto gruppo <strong>di</strong> amici <strong>della</strong> Citta<strong>della</strong>, che su questa opera e su tutta la Citta<strong>della</strong>,<br />
splenda <strong>di</strong> giorno e soprattutto nelle ore oscure <strong>di</strong> sofferenza, <strong>di</strong> dolore,<br />
<strong>di</strong> prove, la SUA luminosa stella.<br />
NE SONO CERTO!<br />
+Guglielmo Motolese<br />
<strong>Organo</strong> <strong>di</strong> <strong>informazione</strong> <strong>della</strong><br />
<strong>Fondazione</strong> "S. <strong>Raffaele</strong> - Citta<strong>della</strong> <strong>della</strong> Carità"<br />
Numero Unico- Taranto 8 maggio 1997<br />
"LA FEDE<br />
SE NON HA LE OPERE •.• "<br />
Quando Mons. Charles Velia mi parlò per la prima volta <strong>di</strong> una ipotesi<br />
<strong>di</strong> collaborazione tra S. <strong>Raffaele</strong> e "Citta<strong>della</strong> <strong>della</strong> Carità <strong>di</strong>Taranto"<br />
rimasi piuttosto perplesso.<br />
Gli impegni già assunti a Milano, a Varese, a Roma erano tali da<br />
sconsigliare altre iniziative in Italia da parte <strong>della</strong> nostra <strong>Fondazione</strong><br />
Centro S. <strong>Raffaele</strong>, anche perché ogni Ospedale è sì un'azienda, ma<br />
ben <strong>di</strong>versa da qualsiasi altra.<br />
Il S. <strong>Raffaele</strong> o è tutto o è niente. Per essere se stesso, cioè, il S.<br />
<strong>Raffaele</strong> deve essere centro <strong>di</strong> eccellenza nell'assistenza, nella ricerca<br />
scientifica e nella <strong>di</strong>dattica formazione.<br />
Infatti la materia prima dell'azienda -ospedale è l'amore, la scienza e<br />
la professionalità a servizio del consumatore unico: l'uomo e per un<br />
prodotto unico: la fede nel Padre Celeste e la immissione delle nostre<br />
sofferenze nell'alveo <strong>di</strong> quelle del Cristo Gesù.<br />
È chiaro che nel contesto <strong>di</strong> un tale assunto tutto da assimilare per<br />
un'opera giovane com'è il S. <strong>Raffaele</strong> (ha appena 25 anni <strong>di</strong> vita), la<br />
esagerata espansione può nuocere alla intensificazione dell'ideale nel<br />
cuore degli eletti che ne portano la responsabilità.<br />
A ciò si aggiunga che la scelta strategica e prioritaria <strong>della</strong> nostra<br />
Opera è per la installazione <strong>di</strong> modelli S. <strong>Raffaele</strong> nei Paesi più poveri<br />
ed in via <strong>di</strong> sviluppo.<br />
Tutto ciò fino a quando, sempre sotto la pressione <strong>di</strong> Mons. Velia,<br />
ebbi il coraggio <strong>di</strong> visitare la Citta<strong>della</strong> e, soprattutto, <strong>di</strong> incontrarmi<br />
con il suo Fondatore Ecc. Mons. Guglielmo Motolese.<br />
Mi conquistò la sua fede, la tenacia, la raffinatezza, la generosità,<br />
l'ardore per il prossimo nel nome <strong>di</strong> Dio e, non ultima, la sia impren<strong>di</strong>torialità.<br />
Anch'io- debbo <strong>di</strong>rlo- sono convinto che "la fede se non ha le opere<br />
è morta in se stessa".<br />
Lo insegnava l'apostolo Giacomo ai primi cristiani.<br />
In pratica, quin<strong>di</strong>, misi l'opera S. <strong>Raffaele</strong> a <strong>di</strong>sposizione <strong>della</strong> Citta<strong>della</strong><br />
con l 'intento <strong>di</strong> fame il "S. <strong>Raffaele</strong> Citta<strong>della</strong> <strong>della</strong> Carità"<br />
punto <strong>di</strong> riferimento me<strong>di</strong>co-scientifico-<strong>di</strong>dattico del Me<strong>di</strong>terraneo<br />
est.<br />
Ambizioso? "Tutto è possibile a chi crede!"<br />
E se altri, se tutti i Tarantini si uniscono a noi nel nome <strong>di</strong> Gesù, sono<br />
certo che <strong>di</strong>verremo fortissimi e dalle sponde del Me<strong>di</strong>terraneo vedranno<br />
presto luciccare le opere <strong>della</strong> nostra fede.<br />
don Luigi Verzé
L'ULIVO<br />
LA RESIDENZA SANITARIA ASSISTENZIALE DELLA CITTADELLA DELLA CARITA'<br />
Da circa due anni è in funzione, nella "Citta<strong>della</strong> <strong>della</strong> Carità" la<br />
Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) "L'Ulivo", convenzionata<br />
con la Regione Puglia nell'ambito del Progetto-Obiettivo "Tutela<br />
<strong>della</strong> salute degli anziani". Essa <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> 40 posti letto destinati a<br />
pazienti bisognosi <strong>di</strong> riabilitazione dopo patologie acute, affetti da<br />
patologie croniche invalidanti o anche in fase terminale e non<br />
assistibili a domicilio. L'età me<strong>di</strong>a degli assistiti è superiore ad 80<br />
anni e il livello <strong>di</strong> compromissione funzionale molto elevato ali' ammissione:<br />
solo il 15% è in<strong>di</strong>pendente nelle attività <strong>della</strong> vita quoti<strong>di</strong>ana,<br />
mentre il 62% presenta un deterioramento cognitivo <strong>di</strong> una<br />
certa entità, il48% ha incontinenza urinaria e/o fecale, il17 ,3% piaghe<br />
da decubito, il 25% è portatore <strong>di</strong> catetere vescicale, il numero<br />
me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> problemi me<strong>di</strong>ci attivi è pari a 6.<br />
Questi malati comportano un notevole carico assistenziale, in gran<br />
parte assolto dal personale parame<strong>di</strong>co (terapisti <strong>della</strong> riabilitazione,<br />
infermieri, ausiliari), e presenta spesso margini molto esigui o nulli<br />
<strong>di</strong> recupero. Tuttavia un'accurata assistenza, ispirata ai principi <strong>della</strong><br />
moderna Geriatria, permette <strong>di</strong> conseguire un <strong>di</strong>screto miglioramento<br />
dell'autonomia funzionale nella maggior parte dei casi. Giova<br />
qui ricordare che anche una più precisa correzione <strong>di</strong> un deficit<br />
<strong>di</strong>ottrico o dell 'ipoacusia o la riacquisizione <strong>di</strong> sequenze motori e elementari<br />
finalizzate all'esecuzione <strong>di</strong> attività relative alla cura <strong>della</strong><br />
persona, rappresentano notevoli risultati. Essi possono infatti avere<br />
importanti ripercussioni sulla qualità <strong>di</strong> vita, sia pure <strong>di</strong> una vita ormai<br />
confinata in spazi ristretti e caratterizzata da una limitata gamma<br />
<strong>di</strong> attività elementari. Così pure rimuovere la <strong>di</strong>pendenza fisica e<br />
psicologica da un catetere vescicale, ridurre il consumo <strong>di</strong> farmaci<br />
che è <strong>di</strong>rettamente proporzionale al rischio <strong>di</strong> reazioni avverse, attivare<br />
una riattivazione cognitiva, sono obiettivi <strong>di</strong> primaria importanza<br />
in RSA.<br />
Non solo, tutt'altro che raro è il riscontro <strong>di</strong> patologie subacute o<br />
croniche misconosciute, spesso invalidanti e in grado <strong>di</strong> compromettere<br />
la sopravvivenzà. Quest'ultimo dato ci induce a riflettere<br />
sulla scarsa attenzione spesso de<strong>di</strong>cata al malato anziano, i cui mali<br />
vengono frequentemente<br />
attribuiti ali' età in sé, comodo<br />
e infondato alibi per<br />
evitare un iter <strong>di</strong>agnostico<br />
me<strong>di</strong>amente più indaginoso<br />
e complesso che nel giova<br />
<strong>Organo</strong> <strong>di</strong> <strong>informazione</strong> <strong>della</strong><br />
<strong>Fondazione</strong> "S. <strong>Raffaele</strong> • Citta<strong>della</strong> <strong>della</strong> Carità"<br />
SOMMARIO<br />
• E<strong>di</strong>toriale .. . ... pag.<br />
• L'Ulivo H<br />
• L'Arca . H<br />
• La storia H<br />
• Cultura e sanità H<br />
pagg.<br />
••• ••• • ••• • •• • pagg.<br />
pagg.<br />
pagg.<br />
2-3<br />
4-5<br />
6-7<br />
8-9<br />
• L'angolo <strong>della</strong> solidarietà ... pag. 10<br />
• I Poliambulatori H<br />
pag.<br />
11<br />
ne e nell'adulto. L'aver con<br />
sentito all'83% dei nostri<br />
ospiti <strong>di</strong> rientrare nella propria<br />
casa in con<strong>di</strong>zioni fisiche<br />
migliorate, più autonomi<br />
e fiduciosi nelle proprie<br />
capacità, rappresenta il migliore<br />
e più gra<strong>di</strong>to riconoscimento<br />
all'attività <strong>di</strong> una<br />
struttura dove l'attività assistenziale<br />
è al tempo stesso<br />
<strong>di</strong>dattica per gli<br />
specializzan<strong>di</strong> in geriatria e<br />
gerontologia alla cui de<strong>di</strong>zione<br />
si deve tanta parte dei<br />
risultati conseguiti. un solo rammarico: non poter esau<strong>di</strong>re in tempi<br />
brevi le numerosissirne richieste <strong>di</strong> ricovero.<br />
Nella Citta<strong>della</strong> <strong>della</strong> Carità la RSA assolve un compito che si identifica<br />
con gli scopi istituzionali originari: aiutare i più deboli e<br />
sofferenti. Tali sono infatti gli anziani malati, spesso privi <strong>di</strong> affetti<br />
familiari, assillati dalle menomazioni fisiche e psichiche, spesso incapaci<br />
<strong>di</strong> sperare null'altro che una prossima fine.<br />
Ridare loro il sorriso è il grande obiettivo e la motivazione stessa <strong>di</strong><br />
un lavoro pesante e, a volte, apparentemente inutile. Ogni sforzo in<br />
tal senso è un esempio e un segno <strong>di</strong> quella solidarietà che è principio<br />
ispiratore <strong>della</strong> Citta<strong>della</strong> <strong>della</strong> Carità.<br />
Il pa<strong>di</strong>glione Ulivo<br />
Dott. <strong>Raffaele</strong> Antonelli Incalzi<br />
Aiuto <strong>della</strong> cattedra <strong>di</strong> Geriatria dell 'UCSC<br />
L'Amministrazione Comunale in visita all' R .S .A.
LA GERIATRIA A TARANTO<br />
l<br />
L'ULIVO<br />
Da un decennio a questa parte si sente parlare più frequentemente<br />
(ma forse non abbastanza correttamente) <strong>della</strong> Geriatria, più spesso<br />
si sente parlare degli anziani e dei loro problemi, tutto ciò è dovuto<br />
molto banalmente al fatto che l'età me<strong>di</strong>a <strong>della</strong> popolazione mon<strong>di</strong>ale<br />
e italiana in particolare sta aumentando, non solo, ma gli ultraottantenni<br />
rappresentano la frazione percentuale più in espansione.<br />
Ecco perché l'argomento è "<strong>di</strong> moda".<br />
Se si dovesse dare una definizione <strong>di</strong> persona anziana si potrebbe<br />
prendere come unico limite ideale il compimento del sessantacinquesimo<br />
anno <strong>di</strong> età; ma la Geriatria è qualcosa <strong>di</strong> più complesso <strong>di</strong><br />
ciò che molti definiscono come la "me<strong>di</strong>cina degli anziani", essa<br />
costituisce una <strong>di</strong>sciplina particolare in quanto comprende vari elementi<br />
separati ed unici allo stesso tempo: la biologia dell'invecchiamento<br />
(es.: stu<strong>di</strong>o dei meccanismi dell' invecchiamento su animali<br />
<strong>di</strong> laboratorio); gli aspetti clinici delle patologie <strong>di</strong> più frequente riscontro<br />
nell' età avanzata (es.: cadute, incontinenza, deca<strong>di</strong>mento<br />
mentale); le particolari caratteristiche delle malattie in generale, quando<br />
esse colpiscono un anziano (es.: prescrizione e dosaggio dei farmaci);<br />
la prevenzione da effettuare in età più giovane rispetto a particolari<br />
quadri morbosi tipici <strong>della</strong> terza età (es.: la menopausa rispetto<br />
all' osteoporosi); l'organizzazione dei servizi me<strong>di</strong>ci, sociali e<br />
volontari per gli anziani (es.: strutturazione <strong>di</strong> case-albergo, reparti<br />
ospedalieri, residenze assistenziali, assistenza domiciliare); gli aspetti<br />
sociologici, economici, psicologici (questa si definisce come Gerontologia).<br />
li quadro è realmente complesso, e la Geriatria è una <strong>di</strong>sciplina<br />
in continua evoluzione.<br />
Dal '91 presso la struttura <strong>della</strong> "Citta<strong>della</strong> <strong>della</strong> Carità" in un territorio<br />
come quello <strong>di</strong> Taranto, privo sino ad allora <strong>di</strong> una qualsiasi<br />
realtà "universitaria" è data l'opportunità ad alcuni giovani me<strong>di</strong>ci<br />
residenti nella zona, <strong>di</strong> frequentare un corso <strong>di</strong> specializzazione in<br />
Geriatria e Gerontologia, grazie ad una particolare convenzione con<br />
la Scuola <strong>di</strong> Specializzazione dell'Università Cattolica del Sacro<br />
Cuore <strong>di</strong> Roma. Il corso, <strong>della</strong> durata <strong>di</strong> quattro anni, prevede la partecipazione<br />
all'attività <strong>di</strong>dattica, cioè alle lezioni ed agli esami, che<br />
si svolge regolarmente a Roma sotto la <strong>di</strong>rezione del Prof. P. Carbonio,<br />
ma la preponderante parte <strong>della</strong> formazione <strong>di</strong> questi geriatri<br />
tarantini si svolge presso la R.S.A. (residenza sanitaria assistenziale)<br />
del "S.<strong>Raffaele</strong>-Citta<strong>della</strong> <strong>della</strong> Carità" sotto la guida del dott. <strong>Raffaele</strong><br />
Antonelli Incalzi, aiuto <strong>della</strong> Cattedra <strong>di</strong> Geriatria dell'UCSG, in<br />
un reparto composto da 40 posti letto convenzionati con la Regione<br />
Puglia e destinati al recupero funzionale dopo patologie acute (fratture,<br />
ictus, interventi chirurgici, etc.), alla cura ed alla gestione <strong>di</strong><br />
patologie croniche (artrosi, ipertensione arteriosa, <strong>di</strong>abete mellito,<br />
etc.), all'assistenza del paziente terminale (neoplasie), al supporto<br />
alla famiglia (demenza senile).<br />
E' presso questa struttura che si sono formati cinque me<strong>di</strong>ci specialisti<br />
in Geriatria (per la maggior parte già operanti a vario titolo sul<br />
tenitorio), mentre altri sette sono in via <strong>di</strong> formazione (circa due all'anno<br />
per i prossimi quattro anni).<br />
Le lezioni teoriche e pratiche, l'organizzazione <strong>di</strong> convegni, l'esperienza<br />
<strong>di</strong>retta <strong>della</strong> gestione del paziente in regime <strong>di</strong> ricovero o al<br />
proprio domicilio, il rapporto con le famiglie e con altre strutture<br />
socio-sanitarie presenti in provincia, l'opera <strong>di</strong> collaborazione con i<br />
me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> base e gli specialisti <strong>di</strong> altre branche me<strong>di</strong>che, il lavoro<br />
scientifico <strong>di</strong> raccolta dati e <strong>di</strong> ricerca in senso stretto, queste sono le<br />
attività che sono sin qui valse ad aver creato (praticamente dal nulla)<br />
una vera e propria scuola <strong>di</strong> Geriatria a Taranto; un'efficiente e competente<br />
risposta a quella che è una sempre più impellente richiesta<br />
<strong>della</strong> gente.<br />
Dott. Lucio Marzulli<br />
Prof Bausola, Prof Carbonin, Dott. Antonelli-Incalzi con<br />
Mons. Motolese per l'apertura del Corso <strong>di</strong> Geriatria.<br />
l NOSTRI O SPITI<br />
L'Ulivo è il cuore <strong>della</strong> nostra Citta<strong>della</strong>, il nucleo storico il motivo iniziale<br />
fondante per cui il nostro straor<strong>di</strong>nario Arcivescovo emerito Guglielmo Motolese<br />
ha voluto creare un'opera unica nel suo genere nell'Italia meri<strong>di</strong>onale. Il<br />
pa<strong>di</strong>glione aperto il 9 aprile 1989 con l'arrivo dei primi anziani è oggi una<br />
struttura complessa in cui 40 posti sono in R.S.A. e 36 costituiscono una casa<br />
protetta. L'Ulivo è anche reparto geriatrico <strong>della</strong> Università Cattolica del S.<br />
Cuore <strong>di</strong> Roma. La casa protetta è stata la prima struttura ad operare nella Citta<strong>della</strong><br />
<strong>della</strong> Carità; sono om1ai otto anni che accoglie anziani soli, malati e<br />
poveri.<br />
Il più giovane, Ci cci o, ha 67 anni, la più vecchia, Angelica, ha spento da poco le<br />
100 candeline. Qui gli anziani non trovano solo un posto letto, ma anche tanto<br />
affetto e cura che personale, me<strong>di</strong>ci, suore e volontari, danno con grande <strong>di</strong>sponibilità.<br />
La nostra è ormai una bella e numerosa famiglia. Certo i nostri ospiti<br />
hanno molti acciacchi, spesso si lamentano, non sono mai contenti, ma noi<br />
vogliamo loro un mondo <strong>di</strong> bene. Molti <strong>di</strong> loro sono dementi o immobilizzati<br />
sulle carrozzelle, noi cerchiamo <strong>di</strong> farli rimanere in contatto con il mondo esterno.<br />
L' Ulivo è una struttura aperta: quasi ogni settimana c'è tma classe <strong>di</strong> alunni, dai<br />
più piccoli ai maturan<strong>di</strong>, che ci viene a far visita, per conoscere i "nonni", per<br />
<strong>di</strong>strarli con piccoli spettacoli, per capire come funziona una "casa protetta",<br />
attraverso stage <strong>di</strong> formazione.<br />
Io da otto anni sono presente come assistente sociale accogliendoli il primo<br />
giomo e seguendoli fino alla loro <strong>di</strong>partita.<br />
Il mio potrebbe sembrare un lavoro molto triste, tutti i giomi sono a contatto<br />
con la malattia, la sofferenza e la morte, ma non è così: i miei vecchietti mi<br />
danno tanta gioia perché si affezionano e cercano <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrare il loro affetto in<br />
tanti mo<strong>di</strong>.<br />
Nei giorni più neri, quando i problemi sono veramente tanti da risolvere, basta<br />
un loro sorriso o un loro grazie per aiutarmi ad andare avanti e ad apprezzare<br />
maggiormente il valore <strong>della</strong> vita.<br />
Piera Simeone<br />
Assistente sociale<br />
3
4<br />
UNA DATA RICORRENTE<br />
8 Maggio ....... festa <strong>della</strong> Madonna del Rosario. Tanti al suonare delle campane a mezzogiorno<br />
ricordano La Madre del Signore e a Lei si rivolgono per "chiedere le sospirate grazie".<br />
8 Maggio ...... Taranto è in festa per il Santo Patrono. La festa <strong>di</strong> San Cataldo comincia infatti la<br />
sera dell 'otto con la cerimonia "du pregge" e la processione a mare.<br />
8 Maggio 1993, in Citta<strong>della</strong> <strong>della</strong> Carità S.E. Monsignor Benigno Papa bene<strong>di</strong>ce la prima<br />
pietra del nuovo pa<strong>di</strong>glione destinato ai sacerdoti anziani e malati. Una giornata festosa, tanti<br />
amici per sottolineare un altro passo importante <strong>di</strong> questa grande opera.<br />
8 Maggio 1995, per crescere, per proseguire il cammino, da sempre <strong>di</strong>fficile, la Provvidenza<br />
in<strong>di</strong>ca un compagno <strong>di</strong> viaggio, la <strong>Fondazione</strong> Monte Tabor S. <strong>Raffaele</strong> <strong>di</strong> Milano. Don Luigi<br />
Verzé, la dott.ssa Zoppei, il dott. Marescotti, tutti i massimi responsabili dell'HSR sono nostri<br />
ospiti per siglare la nascita <strong>della</strong> nuova <strong>Fondazione</strong> San <strong>Raffaele</strong>- Citta<strong>della</strong> <strong>della</strong> Carità.<br />
8 Maggio 1997 si inaugura il nuovo pa<strong>di</strong>glione, è intitolato "ARCA", a Lei, alla Nostra Madre<br />
Diletta, alla Nostra Arca dell'Alleanza, S. E. Monsignor Guglielmo Motolese de<strong>di</strong>ca questa<br />
ultima struttura.<br />
8 Maggio .... una data che si ripete nel segno <strong>di</strong> Maria, ogni volta un fiore che sboccia nella<br />
nostra città.<br />
PER PROSEGUIRE SULLA<br />
STRADA DELLA SPERANZA<br />
L'ARCA<br />
M . S.<br />
Nell'ormai lontano 1983 si cercava <strong>di</strong> dare forma al SOGNO <strong>di</strong> un UOMO DI BUONA<br />
VOLONTA': Monsignor Guglielmo Motolese.<br />
Sono trascorsi da allora quasi quin<strong>di</strong>ci anni <strong>della</strong> nostra vita: tante cose sono mutate; abbiamo<br />
assistito a fenomeni che hanno trasformato il mondo; del! 'Italia <strong>di</strong> allora non resta spesso in<br />
molti <strong>di</strong> noi neppure la memoria, EPPURE, i motivi, i PROBLEMI che generarono quella<br />
riflessione, quella stupenda convergenza <strong>di</strong> volontà cristiane e laiche, la pronta e generosa<br />
risposta <strong>della</strong> Comunità Tarantina CI SONO ANCORA TUTTI DAVANTI, sovente cresciuti<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione e <strong>di</strong> drammaticità, poiché alla colpevole leggerezza <strong>di</strong> allora è seguito l 'attuale<br />
stato <strong>di</strong> appiattimento delle coscienze su modelli troppo sbrigativamente e semplicisticamente<br />
assunti come valori universali e come panacea a tutti i mali dell'umanità.<br />
Un esame delle cose un tantino più serio e obiettivo mostra come i processi in atto non vadano<br />
verso l'appiattimento dei <strong>di</strong>vari, l 'eliminazione delle ingiustizie, verso la fondazione <strong>di</strong> un<br />
mondo <strong>di</strong> occasioni <strong>di</strong> vita uguali per tutti gli uomini nel rispetto delle loro <strong>di</strong>versità; che,<br />
invece, la MITOLOGIA ECONOMICA dominante, la nuova religione <strong>della</strong> FINANZA, e la<br />
tanto vantata "globalizzazione" dei processi si mostrano, nella realtà e nelle conseguenze<br />
manifeste, come NUOVI STRUMENTI DI DISUGUAGLIANZA, <strong>di</strong> ACCUMULO <strong>di</strong> una<br />
GRAVE INGIUSTIZIA che pretende oggi una giustificazione morale oltre che tecnica.<br />
In Italia, come d'altronde nel resto del pianeta, crescono in modo esponenziale le schiere dei<br />
poveri, dei <strong>di</strong>seredati, dei "marginali", nel mentre dalle pagine dei quoti<strong>di</strong>'/-ni e dalle TV, un'<strong>informazione</strong><br />
drogata e parassi tante coinvolge tutti, ogni nuovo giorno, nel grande gioco <strong>di</strong> società<br />
del listino <strong>di</strong> borsa e del cambio valutario, SMARRENDO la RAGIONE DI TUTTI nei<br />
labirinti pseudo-scientifici <strong>di</strong> una FINANZA tutta VIRTUALE che ingrassa sul cadavere delle<br />
ECONOMIE REALI, del LAVORO DELL'UOMO, <strong>della</strong> VERA FATICA e <strong>della</strong> AUTENTI<br />
CA CREATIVITA'.<br />
U quadro che ci sta davanti è molto grave; triste è lo spettacolo che la sofferenza induce e le<br />
recenti posizioni del Pontefice non risparmiano condanne ai responsabili, ai manipolatori, ai falsi<br />
profeti e sono ricche <strong>di</strong> in<strong>di</strong>cazioni utili ed importanti per tutti in questa fine <strong>di</strong> millennio.<br />
Allora, nell'ormai lontano 1983, M o ns. Motolese, nella sua Lettera ai Cristiani del!' Arci<strong>di</strong>ocesi,<br />
fu attento e serio analista, ma pure ispirato PROFETA, <strong>di</strong> quella profezia che viene dall'alto e<br />
dalla coscienza cresciuta in venti secoli <strong>di</strong> una storia che, pur nelle contrad<strong>di</strong>zioni proprie ad ogni<br />
costruzione terrena, teneva al centro l'UOMO.<br />
. Constatazione dell'esistenza <strong>di</strong> gravi <strong>di</strong>sagi e stati <strong>di</strong> bisogno; urgenza <strong>della</strong> solidarietà;<br />
assenza <strong>di</strong> opere caritative sul territorio; necessità <strong>di</strong> SEGNI, DI TESTIMONIANZE , DI<br />
CONDIVISIONE e <strong>di</strong> DONAZIONE. Si parlò, allora, <strong>di</strong> uomini poveri e soli, <strong>di</strong> uomini senza<br />
ricovero, <strong>di</strong> ragazze madri, <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cappati gravi, <strong>di</strong> casi drammatici all 'interno delle famiglie<br />
spesso squassate nella loro esistenza dalle circostanze più tristi.<br />
Su questi temi la collettività si mosse, si MISE IN CAMMINO, ed oggi, in un momento <strong>di</strong>fficile<br />
per tutti è forse necessario RICORDARCELO, rinnovare il messaggio con la stessa forza<br />
<strong>di</strong> allora, perché lo si colga in pieno, lo si renda finalmente proprietà e patrimonio <strong>di</strong> tutti e<br />
perché si ritrovi, tornando ali 'antico, l 'orientamento giusto: quello <strong>della</strong> totale IMMERSIONE<br />
NEL SOCIALE; porsi <strong>di</strong> nuovo in ascolto dei suggerimenti del CUORE per risolvere con<br />
intelligenza i problemi, scoprendo sempre nuovi mo<strong>di</strong> per giovare ai nostri simili che si trovano<br />
nel bisogno; quello del BENE OPERATO CON INTELLIGENZA (''A fare il bene come si<br />
deve" -<strong>di</strong>ceva Dossi- "non basta avere bontà, occorre INGEGNO ; e quin<strong>di</strong> il bene è rara·<br />
mente benfatto"), <strong>di</strong> cui sino ad oggi (e speriamo possa farlo ancora a lungo) ha dato così<br />
grande testimonianza il PRESIDENTE <strong>della</strong> Citta<strong>della</strong> <strong>della</strong> Carità.<br />
UN'ARCA SULLA COLLINA<br />
Dietro l'architettura del CENTRO POLIFUNZIONALE<br />
<strong>di</strong> RIABILITAZIONE.<br />
Le evoluzioni <strong>di</strong> un 'idea.<br />
Carmelo Giummo<br />
Ancora un 'altra struttura ad arricchire questa realtà varia e complessa, fatta <strong>di</strong> <strong>di</strong>screte architetture,<br />
<strong>di</strong> gran<strong>di</strong> spazi, <strong>di</strong> verde, <strong>di</strong> nuovi modelli, ma soprattutto <strong>di</strong> uomini: gli ospiti residenti, i<br />
degenti temporanei, il personale, i tecnici, ma pure i tanti citta<strong>di</strong>ni che hanno ormai tra le loro<br />
abitu<strong>di</strong>ni fatto propria quella <strong>di</strong> de<strong>di</strong>care parte del loro tempo libero a questo particolare ed<br />
essenziale tipo <strong>di</strong> contatto umano, <strong>di</strong> rapporto <strong>di</strong> comunicazione.<br />
Per me è il momento <strong>della</strong> verità.<br />
Mi muovo attorno e dentro ad una struttura cui ho lungamente pensato, frutto <strong>di</strong> mesi, forse <strong>di</strong><br />
anni <strong>di</strong> riflessione, <strong>di</strong> sogni, emozioni, <strong>di</strong> verifiche grafiche e modellistiche, <strong>di</strong> inevitabili compromessi<br />
con la realtà.<br />
Vi sono immerso finalmente con tutti i sensi e posso misurarne con lo sguardo l'equilibrio,<br />
coglierne l 'espressività, ascoltarne il linguaggio, proprio come si ascoltano i primi balbettii <strong>di</strong><br />
un figlio appena venuto alla luce, con lo stesso appassionato interesse, con la stessa curiosità,<br />
lo stesso sentire che ormai la creatura è altro da te: respira questo cielo con altri polmoni,<br />
reclama con insistenza autonomia, vuole camminare con le proprie gambe, ha un destino tutto<br />
suo da vivere.<br />
Ed ora, da questa posizione esterna, <strong>di</strong> osservatore critico, è forse anche più facile il parlarne,<br />
raccontarla come se si trattasse <strong>di</strong> cosa d'altri, la cui singolarità ed originalità chiede rispetto,<br />
non può confondersi con l 'autore, con il suo vissuto, i suoi problemi, i suoi sogni.<br />
L'ARCA- con le sue volumetrie singolari, il suo continuo mutare prospettiva per l'osservatore<br />
in movimento, che introduce nella narrazione figurativa l 'elemento creativo <strong>della</strong> scoperta,<br />
<strong>della</strong> necessaria avventura, cercando <strong>di</strong> ricostruire comunicazione tra l'ambiente e la vita al<br />
suo interno - si accampa finalmente sul dolce declivio <strong>della</strong> Premurgia, ritagliando col suo<br />
profilo bianco sull 'azzurro, iJ nuovo, più recente confine costruito <strong>della</strong> Citta<strong>della</strong> del Pellica<br />
no.<br />
Anche le più leggere deviazioni <strong>di</strong> percorso hanno un effetto tri<strong>di</strong>mensionale dal forte impatto<br />
emozionale.<br />
E per descrivere sinteticamente il tutto, solo una serie <strong>di</strong> termini nei quali la genesi dell'opera<br />
si intreccia intimamente alla sua rilettura <strong>di</strong> oggi: punti focali , rapporti equilibrati interno<br />
esterno, tagli netti, cambi <strong>di</strong> livello, deviazioni e riman<strong>di</strong>, singolarità, arretramenti, anticipazioni,<br />
mistero, connessione, continuità, decorazione, nostalgia, sogno, intimità, illusione, metafora,<br />
purezza geometrica, contrasto, calligrafia, tessiture, or<strong>di</strong>ne, sorpresa, allusione, colore.<br />
Altre riflessioni richiede la trattazione dell 'aspetto più prettamente funzionale.<br />
La tipologia scelta per la Citta<strong>della</strong> <strong>della</strong> Carità, la sua realizzazione "per fasi" che tiene conto,<br />
nel suo prodursi, oltre che <strong>della</strong> esperienza maturata "sul campo", sperimentalmente, delle<br />
necessità emerse in itinere, così da poter correggere ed adeguare le strategie d'intervento,<br />
tempi, destinazioni d'uso, ha consentito, pure in questo caso, <strong>di</strong> operare una scelta finale <strong>di</strong><br />
destinazione più aderente alle esigenze reali del territorio nel momento presente.<br />
La presenza che si va delineando nella nostra Città <strong>di</strong> una struttura ad alta specializzazione e<br />
per l'erogazione <strong>di</strong> SERVIZI socio-sanitari rari e complessi, in conseguenza del connubio tra
la <strong>Fondazione</strong> Citta<strong>della</strong> <strong>della</strong> Carità ed il Parco Scientifico del San <strong>Raffaele</strong> <strong>di</strong> Milano, ha<br />
richiesto un 'imme<strong>di</strong>ata riflessione ed altrettanto rapide decisioni e concrete risposte.<br />
C'era da attivare con urgenza funzioni che per la loro assenza sul territorio sono causa <strong>di</strong><br />
L'ARCA<br />
gravissimi <strong>di</strong>sagi nelle popolazioni locali ed in questa prospettiva s'inquadra la riqualificazione<br />
funzionale dell 'Accoglienza denominata ARCA, da residenza per Sacerdoti Anziani (cui<br />
resterà pure riservato al suo interno un limitato numero <strong>di</strong> posti letto) a CENTRO POLIFUN<br />
ZIONALE <strong>di</strong> RIABILITAZIONE (car<strong>di</strong>ologica, neurologica, motoria, intensiva).<br />
In particolare, il piano terra dell'Accoglienza, progettato all'origine per dare spazio ad attività<br />
d'incontro, stu<strong>di</strong>o ed esposizione museale (la Raccolta Etnografica Majorano, per la quale non<br />
finiremo mai <strong>di</strong> reclamare un 'adeguata sistemazione a beneficio <strong>della</strong> cultura e <strong>della</strong> civiltà <strong>di</strong><br />
questo paese), viene, in seguito alle nuove esigenze emerse e fatte proprie dalla <strong>Fondazione</strong>,<br />
rifunzionalizzato con l'obiettivo <strong>di</strong> accogliere una UNITA' FUNZIONALE <strong>di</strong> RIABILITA-<br />
ZIONE INTENSIVA e monitoraggio.<br />
La forte interconnessione, anche funzionale,<br />
tra le varie accoglienze, pur nel rispetto delle<br />
relative autonomie gestionali, <strong>di</strong>scende da una<br />
rigorosa analisi intorno ai livelli <strong>di</strong> efficienza<br />
prefissati, ma pure, fuori d'ogni dubbio, dalla<br />
TIPOLOGIA architettonica prescelta, quella<br />
"a Pa<strong>di</strong>glioni", la più idonea a realizzare<br />
quel processo <strong>di</strong> UMANIZZAZIONE e <strong>di</strong><br />
vivibilità che abbiamo sotteso, come criterio<br />
"fondante" in uno con l' istituzionalizzazione,<br />
alla politica <strong>della</strong> Citta<strong>della</strong> nei confronti<br />
dell 'ospite assistito.<br />
Ancora un no, dunque, alla degenerazione <strong>di</strong><br />
un complesso voluto e pensato a scala "mi<br />
ero-urbanistica" (Citta<strong>della</strong> o quartiere, possibile<br />
modello "urbano" alternativo o "presi<br />
<strong>di</strong>o <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa <strong>di</strong> un senso <strong>di</strong>verso, nuovo <strong>della</strong><br />
Carità e <strong>della</strong> vita", come ha <strong>di</strong> recente in<strong>di</strong><br />
cato il prof. Dalla Torre, Magnifico Rettore<br />
<strong>della</strong> LUMSA <strong>di</strong> Roma) al livello <strong>di</strong> macrastruttura<br />
e<strong>di</strong>lizia, con quanto <strong>di</strong> deprimente,<br />
inefficiente e <strong>di</strong>sumano questa scelta porta<br />
con sé: l 'eccessiva concentrazione <strong>di</strong> funzio-<br />
ni all 'interno <strong>di</strong> una sola struttura corrompe<br />
rebbe il delicato equilibrio del sistema, ne ridurrebbe la vali<strong>di</strong>tà e l'efficienza globale oltre ad<br />
abbassare decisamente i livelli <strong>di</strong> "perrneabilità" ai rapporti con il territorio e <strong>di</strong> "osmosi" con<br />
i <strong>di</strong>fferenti servizi <strong>di</strong>ffusi su <strong>di</strong> esso.<br />
LA SCHEDA TECNICA<br />
Superficie lorda: 2285 mq.<br />
Volume: 7929,73 mc.<br />
Area asservita: 13.3 12 mq. (204,880 mq. per ospite)<br />
Dotazione <strong>di</strong> verde: 8900 mq. (136 mq. per ospite contro i 15 mq. richiesti per legge)<br />
Ricettività: 65 post! letto <strong>di</strong>stribuiti in 5 stanze da l posto letto, 23 da 2 posti letto, una corsia<br />
da 4 posti letto per la terapia intensiva e monitoraggio posta al piano terra dell 'e<strong>di</strong>ficio.<br />
Quattro piani fuori terra, configurati come due settori a gradoni articolati attorno ad un nucleo<br />
<strong>di</strong> collegamento e <strong>di</strong>stribuzione in cui grande peso funzionale e compositivo è attribuito al<br />
corpo scala con la grande asola verticale <strong>della</strong> vetrata inclinata.<br />
La soluzione data alla <strong>di</strong>stribuzione interna delle funzioni consente un 'estrema razionalizzazione<br />
dei flussi ed il loro semplice e comodo controllo.<br />
Anche qui, come negli altri Pa<strong>di</strong>glioni, fondamentale è l'uso del colore, vivo e stimolante per<br />
pavimenti, infissi, arre<strong>di</strong>, cui viene ancora una volta riconosciuta grande influenza psicologica<br />
e valore terapeutico; esso contribuisce a rendere gradevole e "leggera" la permanenza all'intemo<br />
<strong>di</strong> un'architettura destinata ad alleviare comunque situazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong> sagio e <strong>di</strong> malattia.<br />
Un sistema <strong>di</strong> prevenzione incen<strong>di</strong> tra i più avanzati e moderni, con segnalatori <strong>di</strong> fumo collocati<br />
in tutti gb ambienti fa poi dell'accoglienza dell'ARCA un autentico modello <strong>di</strong> sicurezza<br />
cui ispirarsi per strutture ad analoga destinazione.<br />
Progetto e Direzione Lavori: arch. Carmelo Giummo<br />
Strutture: Stu<strong>di</strong>o Donati d'Elia<br />
Progetto impianti elettrici: ing. Antonio Scarlino<br />
Progetto impianti terrno-idrici: ing. Guido Caputo<br />
Coor<strong>di</strong>natore tecnico <strong>di</strong> cantiere: geom. Mino Gentile<br />
Collaboratore per le sistemazioni esterne: geom. Francesco Panettieri<br />
Collaborazione tecnica: ing. Vittorio Gravame<br />
Impresa costruttrice del rustico: geom. Carlo Orlando e figli<br />
Finiture: Impresa Leonardo Bennar<strong>di</strong><br />
Ascensori: Ditta Barnabà<br />
Opere in ferro: Ditta Giulio Martinucci<br />
Wissi: Carme t Ed il <strong>di</strong> Martina Franca<br />
Arre<strong>di</strong> Hall: Ing. Lucaselli<br />
Impianti elettrici e terrnoidrici: Ditta Fili Lode serto<br />
Arredamenti: Malvestio<br />
Architetto Carmelo Giummo<br />
AFFRESCHI DEL GHIRLANDAIO<br />
PER LA CAPPELLA DELL'ARCA<br />
"Erano poveri, e nessuno aveva il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> indagare come e perché loro si trovavano in<br />
quella con<strong>di</strong>zione. Erano poveri vergognosi, e, per questo, senza giu<strong>di</strong>care se nella loro vergogna<br />
ci fosse un sentimento men nobile, occorreva ricercar/i senza clamore ed aiutarli con<br />
estrema delicatezza. Bisognava stendere loro la mano, visto che essi non stendevano la propria.<br />
Occorreva soprattutto non aggiungere umiliazione ad umiliazione ,ferendo/' orgoglio già ferito<br />
e rendendo più acida la loro amarezza.<br />
Era un compito molto <strong>di</strong>fficile che fra' Antonio affidava ai do<strong>di</strong>ci citta<strong>di</strong>ni convocati nella sua<br />
cella, in quella lontana giornata primaverile de/1442.<br />
Il dosaggio sociale dei primi convocati da frate Antonio, voleva <strong>di</strong>re che la CARiTA' non<br />
conosce <strong>di</strong>stinzione <strong>di</strong> classe: non è né nobile né plebea, non è né aristocratica né proletaria.<br />
Se mai può essere chiamata "CRISTIANA " perché soltanto nel Cristianesimo la Carità si<br />
identifica con lo stesso Dio, secondo la definizione <strong>di</strong> S. Giovanni Evangelista: "DIO è<br />
CARITA"' .<br />
(Piero Barge/lini)<br />
E' un ponte. Uno spazio per lo spirito come un ponte ideale lanciato verso un 'epoca, un mondo,<br />
un 'anima così antica e nobile, tanto profeti ca da potersi collocare ancora nel futuro <strong>di</strong> noi<br />
abitatori del pianeta alle soglie del terzo millennio.<br />
E' lo spirito rinascimentale, il clima che vede sorgere le prime dottrine sociali, e vede frate<br />
Antonio dei consigli operare dalla sua povera cella nel S. Marco <strong>di</strong> Firenze per illuminare la<br />
dottrina Cattolica da paziente ''formica" che "andava raccogliendo i granelli <strong>della</strong> scienza<br />
teologica e morale" e lo vede operare come "cicala" nella carità, imponendo ai procuratori<br />
dei poveri <strong>di</strong> dare imme<strong>di</strong>atamente tutto quello che essi ricevono, senza tesaurizzare, senza<br />
nulla accumulare.<br />
"l poveri li avrete sempre con voi" aveva detto Cristo ai <strong>di</strong>scepoli; e S. Antonino ai suoi<br />
BUONO MINI (la confraternita che ancora oggi ha sede a più <strong>di</strong> cinquecento anni, nella piccola<br />
chiesa <strong>di</strong> S. Martino al Vescovo) aveva aggiunto: "non vi mancheranno le elemosine".<br />
La missione <strong>di</strong> questi uomini <strong>di</strong> buona volontà suscitò ammirazione e consenso e il Papa Eugenio<br />
IV chiamò i Buonomini <strong>di</strong> S. Martino "gli angeli <strong>di</strong> Firenze".<br />
"Dove non giunge la giustizia sociale, dove non opera la legge civile, si insinua e risana la<br />
carità".<br />
Nella piccola cappella dell'Arca le policromie del pavimento rimandano ai cromatismi vivi<strong>di</strong><br />
delle riproduzioni degli affreschi del Ghirlandaio. Sono le opere <strong>di</strong> Misericor<strong>di</strong>a: dare da mangiare<br />
agli affamati, vestire gli ignu<strong>di</strong>, visitare gli inferrni, alloggiare i pellegrini, visitare i<br />
carcerati .. .. e le immagini del Miracolo <strong>di</strong> S. Martino ed i sogni in cui Cristo e i poveri si<br />
sovrappongono come in un gioco <strong>di</strong> specchi.<br />
Riproporre queste immagini, sottoporle alla riflessione degli uomini <strong>di</strong> questo secolo ha per<br />
noi un grande valore culturale e spirituale sulla strada <strong>della</strong> ricostruzione <strong>di</strong> una civiltà <strong>di</strong>sorientata<br />
e ignara <strong>di</strong> se stessa, <strong>della</strong> propria <strong>di</strong>rezione.<br />
Nel piccolo invaso sacro, sull 'altare trasparente, gioco <strong>di</strong> prismi <strong>di</strong> cristallo, e, al centro del<br />
culto, la Vergine, qui rappresentata da un olio su tavola del Bellini padre, donato dal Presidente<br />
<strong>della</strong> <strong>Fondazione</strong>.<br />
Alle spalle dell'altare <strong>di</strong> cristallo, sospeso nella luce dell'oblò circolare il Tabernacolo con le<br />
piastre in porcellana dalle raffinatissime decorazioni poli crome, opera <strong>della</strong> pittrice Antonia<br />
Di Dio, aggiunge con il suo prezioso omaggio un 'altra gemma al patrimonio <strong>di</strong> arte, <strong>di</strong> cultura<br />
e <strong>di</strong> umanità <strong>di</strong> cui questa Citta<strong>della</strong> del Pellicano è depositaria.<br />
Carmelo Giummo<br />
5
ita nella storia <strong>della</strong><br />
ll in visita alla Fonda<br />
Sue parole "La Citta<strong>della</strong><br />
fa onore a Taranto; è un<br />
alla vostra sensibilità<br />
ad una iniziativa così<br />
spontanea una parostato<br />
l'ideatore e ai tanti<br />
malati, vi esorto ad essere<br />
· sofferenza per quanto<br />
, trova nella Pasqua<br />
La malattia è una<br />
UN PONTE CON IL<br />
SAN RAFFAELE DI MILANO<br />
Il tema lanciato dal Presidente Don Luigi Verzè e che prende<br />
avvio nella prossima festa del Ringraziamento del San <strong>Raffaele</strong>,<br />
l'Il maggio, recita:<br />
"/L MONDO E' VILLAGGIO GLOBALE. RILANCIAMO IL<br />
VALORE UOMO"<br />
Credo che l 'incontro tra Mons. Guglielmo Moto lese, Fondatore<br />
<strong>della</strong> Citta<strong>della</strong>, e Don Luigi Verzè, Fondatore del San<br />
<strong>Raffaele</strong>, esplicitato con la costituzione <strong>di</strong> una nuova <strong>Fondazione</strong><br />
denominata "San <strong>Raffaele</strong>-Citta<strong>della</strong> <strong>della</strong> Carità", sia<br />
stato proprio incentrato sull'essenza <strong>di</strong> questo concetto:<br />
l'amore all'uomo e la spinta al servizio.<br />
E' stato quin<strong>di</strong> facile, proprio nella identità e nella<br />
con<strong>di</strong>visione dei valori <strong>di</strong> fondo ispiratori dei nostri Fondatori,<br />
dare avvio ad un programma che avesse come obiettivo i temi<br />
dominanti del valore uomo e del rilancio <strong>della</strong> me<strong>di</strong>cina sotto<br />
il profilo assistenziale <strong>di</strong>dattico/formativo e <strong>di</strong> ricerca.<br />
Il ponte tra Istituto San <strong>Raffaele</strong> e Citta<strong>della</strong> è ormai gettato<br />
e sempre più si sta consolidando una comune attitu<strong>di</strong>ne volta<br />
alla ricerca dell'eccellenza del servizio e <strong>della</strong> qualità.<br />
E' un ponte che simbolicamente unisce il Nord con il Sud<br />
dell'Italia, travasando in entrambe le <strong>di</strong>rezioni esperienze,<br />
cultura e umanità.<br />
Ci aspettiamo tutti molto da questa simbiosi: operatori, responsabili<br />
delle comunità locali, malati.<br />
Come accennavo all'inizio, l'esperienza del San <strong>Raffaele</strong><br />
nasce e si sviluppa alla luce dell'universalità dell'uomo, <strong>della</strong><br />
malattia e <strong>della</strong> cura, per i quali non c'è confine; anzi, proprio<br />
attorno ai valori <strong>della</strong> me<strong>di</strong>cina c'è il riconoscimento<br />
<strong>della</strong> univocità dell'uomo <strong>di</strong> qualunque cultura, razza o sede<br />
geografica.<br />
E' ovvio che affinché l'esperienza possa maturare i valori ed<br />
essere così fertile <strong>di</strong> iniziative e risultati occorre l'impegno<br />
che va ricondotto alla responsabilità <strong>di</strong> ciascuno, allo spirito<br />
<strong>di</strong> servizio, alla capacità <strong>di</strong> cogliere e sviluppare l'innova<br />
zione.<br />
E' <strong>di</strong>ventata realtà questo ponte <strong>di</strong> collegamento, tra Milano<br />
e Taranto.<br />
Quoti<strong>di</strong>anamente il bisogno <strong>di</strong> salute interpella il San <strong>Raffaele</strong><br />
e innumerevoli sono i malati che dalla Puglia e da Taranto<br />
in particolare, si rivolgono ai Servizi del San <strong>Raffaele</strong> per<br />
i loro problemi <strong>di</strong> malattia.<br />
Anche con i me<strong>di</strong>ci del luogo si sono intrecciati rapporti <strong>di</strong><br />
collaborazione attraverso contatti sempre più frequenti.<br />
Resta comunque per me, la pena <strong>di</strong> considerare come, proprio<br />
nel momento <strong>della</strong> malattia, in cui si fanno più acuti i<br />
problemi, debbano essere affrontati per seguire la speranza<br />
<strong>di</strong> un rime<strong>di</strong>o, sacrifici enormi per se stessi, <strong>di</strong>sancorati dal<br />
proprio ambiente, e per le famiglie che se ne debbono fare<br />
carico totalmente.<br />
Io penso che il ponte con il San <strong>Raffaele</strong> possa aver avvicinato<br />
e colmato parte <strong>di</strong> questi problemi perché sento che ormai<br />
per i Tarantini arrivare al San <strong>Raffaele</strong> è come arrivare in<br />
casa <strong>di</strong> amici o sentirsi accolti.<br />
Noi ci stiamo impegnando anche per questo aspetto, al fine<br />
<strong>di</strong> ridurre il <strong>di</strong>sagio, ma ci sentiremo veramente'felici ed appagati<br />
nel nostro senso del dovere se dall'unione tra queste<br />
due realtà potrà scaturire l'energia necessaria per realizzare<br />
l 'Ospedale <strong>di</strong> cui ogni citta<strong>di</strong>no ha <strong>di</strong>ritto, come risposta etica<br />
<strong>di</strong> una civiltà moderna.<br />
Dott.ssa Gianna Zoppei<br />
Il Sovrintendente Sanitario<br />
ACCOGLIENZA<br />
AGLI ANZIANI<br />
Il 25 giugno 1991<br />
iniziano le trasmis<br />
sioni <strong>di</strong> Ra<strong>di</strong>o<br />
Citta<strong>della</strong>, contem<br />
poraneamente si<br />
apre il Pa<strong>di</strong>glione<br />
<strong>di</strong> "Accoglienza<br />
<strong>di</strong>urna degli anziani"<br />
che, nella mente<br />
del suo Autore<br />
era destinata a <strong>di</strong>venire punto <strong>di</strong> riferimento per gli anziani<br />
<strong>della</strong> città e dell'hinterland. Infatti l'anziano d esidera<br />
non abbandonare le propria casa e, l'accoglienza<br />
<strong>di</strong>urna, risolve i suoi problemi <strong>di</strong> assistenza senza sra<strong>di</strong>carlo.<br />
Questo Pa<strong>di</strong>glione è articolato in tre corpi <strong>di</strong> fabbrica<br />
che si snodano intorno alla "spina" <strong>di</strong> un percorso pedonale<br />
dalle variate prospettive. I tre nuclei in questione<br />
costituiscono una unità progettuale e funzionale con<br />
una superficie complessiva <strong>di</strong> oltre 4.000 mq. che comprende<br />
la centrale termica, la cucina generale centralizzata,<br />
la mensa per il personale e gli ospiti con l 00 pasti<br />
per turno. Il più vasto dei tre nuclei ospita gli Ambulatori<br />
per la <strong>di</strong>agnostica e per la fisioterapia riabilitativa,<br />
con ampia palestra e sofisticate strumentazioni.<br />
L'ELIPORTO<br />
Con l'autorizzazione <strong>della</strong> Protezione Civile si è realizzato<br />
un Eliporto <strong>di</strong> 3.000 mq. per l 'atterraggio <strong>di</strong> elicotteri.<br />
La <strong>Fondazione</strong> <strong>di</strong>spone, inoltre, <strong>di</strong> una lunga rete<br />
viaria <strong>di</strong> strade bitumate.<br />
CONVENZIONE CON L'UNIVERSITÀ<br />
CATTOLICA DI ROMA<br />
Nel corso del 1991la <strong>Fondazione</strong> "Citta<strong>della</strong> <strong>della</strong> Carità"<br />
stipulò una convenzione con l 'Università Cattolica<br />
del S. Cuore, la quale si è assunta l'onere <strong>di</strong> provvedere<br />
alla presenza <strong>di</strong> sanitari dell'Università stessa per l'organizzazione<br />
e la gestione <strong>della</strong> Residenza Sanitaria,<br />
degli Ambulatori e per effettuare i corsi in Geriatria e<br />
Gerontologia. Il14 maggio 1992 fu ufficialmente inaugurata<br />
l'attività dei Poliambulatori con la partecipazione<br />
del Rettore Magnifico dell'Università Cattolica Prof:<br />
Adriano Bausola e del Direttore del Corso <strong>di</strong> Geriatria e<br />
Gerontologia Prof. Pierugo Carbonin.<br />
7
La Citta<strong>della</strong> è certamente struttura sanitaria, ma certamente non è solo questo. Il Suo Fondatore,<br />
l'Arcivescovo Emerito Mons. Guglielmo Moto lese, l'ha immaginata sin dall 'inizio come<br />
una comunità capace <strong>di</strong> pensare e stu<strong>di</strong>are i fenomeni dell 'emarginazione ed in grado <strong>di</strong> proporre<br />
momenti <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e <strong>di</strong> riflessione sui temi <strong>della</strong> sofferenza e <strong>della</strong> fede. Dal 1990 numerosi<br />
sono stati i Convegni organizzati dalla Citta<strong>della</strong> <strong>della</strong> Carità e numerosissime le personalità<br />
che hanno dato il loro apporto <strong>di</strong> pensiero alla nostra città su invito <strong>della</strong> nostra <strong>Fondazione</strong>.<br />
Mi piace ricordare il <strong>di</strong>battito promosso dal Centro Stu<strong>di</strong> <strong>della</strong> Citta<strong>della</strong> su "Povertà ed<br />
emarginazione a Taranto" , che uscì dalla sala convegni per proporsi sul settimanale <strong>di</strong>ocesano<br />
"Nuovo Dialogo" con una messe <strong>di</strong> interventi. Ancora la ricerca sulla presenza <strong>di</strong> organismi<br />
del volontariato e dell'assistenza pubblica in Taranto, infine i numerosi convegni sulla salute,<br />
con la presenza <strong>di</strong> specialisti a livello internazionale.<br />
Una Citta<strong>della</strong> aperta, dunque, allo stu<strong>di</strong>o ed alle provocazioni del pensiero moderno, che<br />
attraverso le onde <strong>di</strong> una piccola, ma seguitissima, emittente ra<strong>di</strong>ofonica cerca <strong>di</strong> incidere sul<br />
tessuto sociale <strong>di</strong> una città restia alle innovazioni e <strong>di</strong>ffidente nei confronti <strong>di</strong> quanto non<br />
conosca da tempo.<br />
La collaborazione con la <strong>Fondazione</strong> San <strong>Raffaele</strong> <strong>di</strong> Milano è elemento <strong>di</strong> grande ricchezza<br />
per la Citta<strong>della</strong> e per la città tutta se si vorranno cogliere gli elementi <strong>di</strong> approfonilimento e <strong>di</strong><br />
innovazione che dal campo manageriale a quello sanitario, dalla ricerca scientifica alla capacità<br />
<strong>di</strong> informare e formare, possono venire dalla collaudata esperienza del gruppo milanese.<br />
Maria Silvestrini<br />
8<br />
IL SERVIZIO DI OCULISTICA DEL<br />
'<br />
CULTURA E SANITA<br />
LA ClnADELLA APERTA AL CONFRONTO<br />
Sala Convegni<br />
S. RAFFAELE • ClnADELLA DELLA CARITÀ<br />
Negli ultimi decenni c'è stato, in tutti i campi <strong>della</strong> me<strong>di</strong>cina e in particolare <strong>della</strong><br />
OFfALMOLOGIA, un progresso notevole, favorito anche dallo sviluppo <strong>di</strong> nuove<br />
tecnologie, che permettono una <strong>di</strong>agnosi più tempestiva e una terapia più efficace <strong>di</strong><br />
numerose patologie.<br />
Alcune <strong>di</strong> queste malattie sono legate, senza dubbio, al!' aumento <strong>della</strong> vita me<strong>di</strong>a<br />
(ve<strong>di</strong> maculopatia senile o retinopatia <strong>di</strong>abetica) e determinano nel paziente colpito<br />
un deca<strong>di</strong>mento progressivo <strong>della</strong> vista e quin<strong>di</strong> <strong>della</strong> qualità <strong>della</strong> vita.<br />
Tra le varie meto<strong>di</strong>che <strong>di</strong>agnostiche e terapeutiche a <strong>di</strong>sposizione, ve ne sono due<br />
particolarmente utili: la fluorangiografia ed il laser.<br />
E' stato proprio un italiano, il prof. Rosario Brancato, il pioniere riconosciuto a<br />
livello internazionale delle applicazioni <strong>della</strong> fluorangiografia e del laser in<br />
oftalmologia.<br />
La fluorangiografia è una meto<strong>di</strong>ca <strong>di</strong>agnostica che ci permette <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are nei dettagli<br />
la circolazione del fondo oculare. Dopo aver iniettato per via endovenosa un<br />
colorante non ra<strong>di</strong>oattivo (Fluorescina so<strong>di</strong> ca), si scattano in sequenza delle foto del<br />
fondo oculare, utili per la <strong>di</strong>agnosi e la eventuale, successiva, terapia <strong>di</strong> varie affezioni<br />
dell'occhio (retinopatia <strong>di</strong>abetica, maculopatia, retinopatia ipertensiva,<br />
corioretinite).<br />
Il laser è un apparecchio che emette un raggio <strong>di</strong> luce "coerente", cioè <strong>della</strong> stessa<br />
lunghezza d'onda, <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni molto piccole e che viene focalizzato sulla zona<br />
del!' occhio da trattare.<br />
Viene impiegato come metodo terapeutico fondamentale soprattutto nella retinopatia<br />
<strong>di</strong>abetica, nel <strong>di</strong>stacco <strong>di</strong> retina, in molte retinopatie vascolari, nel glaucoma.<br />
Il Servizio <strong>di</strong> Oculistica del S.<strong>Raffaele</strong>-Citta<strong>della</strong> <strong>della</strong> Carità mette a <strong>di</strong>sposizione<br />
dei pazienti una struttura oftalmologica <strong>di</strong> buon livello.<br />
E' possibile effettuare gli esami standard necessari per una visita oculistica, fare<br />
ricorso a meto<strong>di</strong>che <strong>di</strong>agnostiche più sofisticate come la fluorangiografia, la<br />
campimetria, l'ecografia.<br />
In un ambiente orientato verso la cura dei pazienti anziani, non bisogna <strong>di</strong>menticare<br />
che spesso questi vanno incontro all'insorgenza <strong>di</strong> una cataratta, tipica patologia<br />
dell'età avanzata, e alla necessità quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> un intervento chirurgico che oggi può<br />
'<br />
essere effettuato anche ambulatoriamente, con completo ripristino <strong>della</strong> funzionalità<br />
visiva.<br />
E' in oltre in via <strong>di</strong> organizzazione un centro per la riabilitazione degli ipovedenti,<br />
cioè <strong>di</strong> quelle persone che hanno la vista troppo bassa ma che, con mezzi ottici<br />
particolari ed un adeguato allenamento, effettuato con l' aiuto <strong>di</strong> personale specializzato,<br />
possono essere aiutate ad avere un'attività visiva sod<strong>di</strong>sfacente.<br />
Il Servizio <strong>di</strong> Oculistica del S. <strong>Raffaele</strong>-Citta<strong>della</strong> <strong>della</strong> Carità è quin<strong>di</strong> dotato <strong>di</strong><br />
tutte le attrezzature più moderne, in un ambiente sereno ed efficace e in cui l'opera<br />
dei sanitari è protesa sia alla ricerca <strong>di</strong> un reale beneficio per il paziente, sia al pieno<br />
rispetto <strong>della</strong> <strong>di</strong>gnità delle persone.<br />
Dott. Ettore Motolese<br />
Dirigente del servizio <strong>di</strong> oculistica S.<strong>Raffaele</strong>-Citta<strong>della</strong> <strong>della</strong> Carità<br />
RETINOPATIA DIABETICA<br />
Il <strong>di</strong>abete è una patologia <strong>di</strong>ffusa e ben conosciuta; gli effetti <strong>di</strong> questa malattia che<br />
colpisce molti delicati organi del nostro corpo, costringono il paziente ad una continua<br />
attenzione alla propria <strong>di</strong>eta ed all'assunzione <strong>di</strong> farmaci.<br />
I danni causati da questa patologia sono dovuti essenzialmente alle alterazioni anatomiche<br />
e funzionali dei più piccoli capillari del nostro organismo, con conseguente<br />
occlusione e sofferenza dei tessuti nutriti dai capillari colpiti.<br />
Fra i tessuti interessati forse il più delicato è proprio la retina, quella sottilissima<br />
membrana <strong>di</strong> sensori fotosensibili che tappezza il fondo del nostro occhio e che ha il<br />
compito <strong>di</strong> trasformare la luce in immagini per il nostro cervello. La retina, sofferente<br />
per lo scarso nutrimento dovuto alle alterazioni dei suoi capillari, può andare<br />
incontro ad una serie <strong>di</strong> fenomeni patologici che spesso portano al formarsi <strong>di</strong> emorragie<br />
retiniche, essudati (accumuli <strong>di</strong> grassi nello spessore <strong>della</strong> retina), edema, aree<br />
<strong>di</strong> ischemia per occlusione dei capillari fino a complicanze più gravi quali <strong>di</strong>stacchi<br />
<strong>della</strong> retina che quin<strong>di</strong>, infine, compromettono del tutto la visione.<br />
Fino a qualche anno fa l'oculista poteva fare ben poco per contrastare lo sviluppo <strong>di</strong><br />
questi gravi fenomeni, ma recentemente la tecnologia ha messo a <strong>di</strong>sposizione <strong>della</strong><br />
me<strong>di</strong>cina sofisticati raggi laser terapeutici che rappresentano la soluzione per molte<br />
gravi situazioni.<br />
n laser è un sottilissimo raggio <strong>di</strong> luce particolarmente compatto e potente che può<br />
essere guidato sui tessuti e focalizzato con la massima precisione sulle zone <strong>di</strong> retina<br />
sofferenti. L'oculista può, quin<strong>di</strong>, controllando <strong>di</strong>rettamente con particolari<br />
biornicroscopi, <strong>di</strong>struggere le zone alterate, fermare <strong>di</strong>stacchi <strong>di</strong> retina ed effettuare<br />
quin<strong>di</strong> veri interventi chirurgici senza aprire l'occhio e senza che il paziente senta<br />
alcun dolore. Questo meraviglioso bisturi <strong>di</strong> luce ha uno spessore cento volte più<br />
sottile <strong>di</strong> un capello e può essere guidato da sofisticati apparecchi con precisione più<br />
che millimetrica.<br />
La versatilità <strong>di</strong> questi laser è tale che a tutt'oggi un buon controllo del fondo oculare,<br />
integrato da un esame fluorangiografico e da appropriate applicazioni <strong>di</strong> laser,<br />
permettono ali ' oculista <strong>di</strong> limitare enormemente i danni e le conseguenze del <strong>di</strong>abete<br />
sugli occhi dei pazienti, arrestando spesso lo sviluppo delle più gravi degenerazioni<br />
che nel passato portavano quasi sempre alla per<strong>di</strong>ta del bene prezioso <strong>della</strong> vita.<br />
Il Prof. Carboni n nel corso del Convegno<br />
"La famiglia alla prova <strong>della</strong> sofferenza dei suoi membri"<br />
Dott. Giuseppe Romano
10<br />
LA ClnADELLA DEL CUORE<br />
"Che cosa buona e lieta essere riuniti qui, in un luogo, il cui solo nome è un messaggio<br />
e un programma: Citta<strong>della</strong> <strong>della</strong> Carità! Cioè una città, una casa fondata sulla<br />
carità, propugnatrice <strong>della</strong> carità."<br />
Così S.S. Giovanni Paolo ll il 28 ottobre 1989 iniziava la sua visita alla Citta<strong>della</strong>.<br />
Quali elementi legano la missione alla testimonianza <strong>della</strong> Carità e in che modo<br />
questa testimonianza si incarna nella Storia?<br />
L'ultimo convegno organizzato dalla <strong>Fondazione</strong> San <strong>Raffaele</strong>-Citta<strong>della</strong> <strong>della</strong> Carità<br />
ha toccato i gran<strong>di</strong> temi <strong>della</strong> Chiesa, oggi come ieri, Missione e Carità, grazie<br />
alla presenza del prof. Giuseppe Dalla Torre, rettore dell'Università LUMSA<strong>di</strong> Roma.<br />
La Carità è AMORE <strong>di</strong> Dio che si fa AMORE per il FRATELLO e la sua TESTI<br />
MONIANZA è segno <strong>di</strong>stintivo dei battezzati.<br />
Nel corso <strong>della</strong> Storia la Carità ha mo<strong>di</strong>ficato le sue forme per venire incontro alle<br />
necessità più <strong>di</strong>verse, e la sua testimonianza è <strong>di</strong>ventata sempre più <strong>di</strong>fficile con il<br />
sopravvenire <strong>di</strong> una secolarizzazione <strong>di</strong>ffusa. Ecco dunque la necessità <strong>di</strong> un segnale<br />
forte che renda visibile la Carità, <strong>di</strong> un luogo che sia simbolo <strong>di</strong> una comunità,<br />
dove si ritrovi il senso dell'appartenenza e <strong>della</strong> propria identità <strong>di</strong> cristiani. La<br />
società italiana oggi subisce una per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> senso perché si è affievolita la Citta<strong>della</strong><br />
del cuore, quell'insieme forte <strong>di</strong> valori che la Chiesa ha sempre rappresentato ed<br />
intorno ai quali gli italiani hanno costruito la loro identità. E' un segno importante<br />
dunque una Citta<strong>della</strong> piantata nel cuore <strong>di</strong> una grande città a dare testimonianza<br />
cre<strong>di</strong>bile <strong>di</strong> Chiesa attraverso la Carità. Essa assume una stimolante funzione politica,<br />
alimentando il tessuto sociale <strong>di</strong> valori etici attraverso il servizio agli anziani e ai<br />
malati, ed in<strong>di</strong>ca la capacità <strong>di</strong> cogliere il segno dei tempi dove le nuove povertà<br />
chiedono nuove forme <strong>di</strong> attenzione.<br />
La Citta<strong>della</strong> <strong>della</strong> Carità è quin<strong>di</strong> luogo <strong>di</strong> accoglienza e <strong>di</strong> incontro, luogo dove si<br />
esercitano professionalità mature, ma dove non si <strong>di</strong>mentica la <strong>di</strong>gnità dell'UOMO<br />
e la semplicità del cuore. Una palestra dove si sperimenta la possibilità <strong>di</strong> lavorare<br />
con uguale impegno, fianco a fianco, volontari, me<strong>di</strong>ci, suore, personale, nei settori<br />
più <strong>di</strong>versi ma con un unico fine comune: servire l'uomo col cuore <strong>di</strong> Cristo, servire<br />
Cristo nell'uomo che soffre. E' questo senso <strong>di</strong> appartenenza ad un unico provvidenziale<br />
<strong>di</strong>segno che rende la nostra Citta<strong>della</strong> una Citta<strong>della</strong> del cuore.<br />
LE SUORE, PRESENZA D'AMORE<br />
L'ANGOLO DELLA SOLI DARI ETA<br />
Maria Silvestrini<br />
Non le senti mai arrivare, non le ve<strong>di</strong><br />
mai, quasi non percepisci il loro respiro,<br />
eppure sono sempre lì, all'Ulivo, al<br />
fianco degli ultimi.<br />
Sono le Missionarie del Sacro Costato,<br />
Congregazione fondata sulla base<br />
sicura <strong>della</strong> povertà evangelica, da don<br />
Eustachio Montemurro, il Servo <strong>di</strong> Dio.<br />
Sono arrivate il28 settembre 1988, solo<br />
cinque mesi dopo l'inaugurazione del<br />
primo pa<strong>di</strong>glione, si sono sistemate in<br />
maniera provvisoria nelle stanze <strong>della</strong><br />
foresteria ed hanno cominciato a mettere<br />
or<strong>di</strong>ne, a preparare, a rendere accoglienti<br />
le stanze per i malati anziani,<br />
hanno pregato per quegli ospiti che<br />
ancora non conoscevano.<br />
IliO aprile del 1989 entravano i primi<br />
vecchietti accolti dalle sorelle in bianco<br />
con una gioia ed un entusiasmo che<br />
sono rimasti il loro segno <strong>di</strong>stintivo.<br />
L'attenzione massima <strong>di</strong> Suor Concetta,<br />
Su or Josepha, Su or M. Delia, Suor Ida,<br />
La Cappella Tabor Suor Enza e Suor Ausilia è rivolta agli<br />
ultimi, alle nuove povertà materiali e<br />
spirituali, all'emarginazione sociale dei<br />
<strong>di</strong>sabili, degli anziani, nella quasi totalità soli e abbandonati.<br />
Ti fanno venire in mente la parabola del Buon Samaritano: non chiudono gli occhi<br />
<strong>di</strong> fronte alle sofferenze <strong>di</strong> chi è lì, vicino a loro: aiutano, incoraggiano, sostengono<br />
chi è stato ferito nel corpo e nello spirito. E non sono solo gesti e parole <strong>di</strong> buona<br />
volontà ma gesti e parole dettati da grande capacità d'amore e da professionalità<br />
concrete. Vivono immerse nel respiro <strong>di</strong> Dio che un bel giorno ti chiama per farti<br />
capire, attraverso i sofferenti, l'AMORE.<br />
Le Missionarie del Sacro Costato sono ormai un riferimento certo nella Citta<strong>della</strong>;<br />
sempre presenti <strong>di</strong> giorno e <strong>di</strong> notte, hanno una parola per tutti, accolgono, sostengono,<br />
aiutano a sperare.<br />
Tutti i nostri ospiti, grazie soprattutto a loro riescono a VIVERE e non a trascinare la<br />
propria esistenza nel ricordo <strong>di</strong> una vita passata nel calore e nell'affetto <strong>della</strong> propria<br />
famiglia.<br />
La simbiosi che le Suore sono riuscite a creare con i laici volontari <strong>della</strong> Citta<strong>della</strong> è<br />
un altro importante tassello che si va ad aggiungere a tutti gli altri: non si può pensare<br />
all'Ulivo senza i volontari o senza le Missionarie del Sacro Costato che sono una<br />
sola cosa con la struttura. Sono loro il segno <strong>della</strong> restaurazione dell'AMORE in un<br />
mondo segnato dall'in<strong>di</strong>fferenza e dalla superficialità.<br />
Dio soffre nei suoi figli ammalati e abbandonati, Dio piange in tutti gli oppressi, i<br />
sofferenti, gli abbandonati del nostro tempo; non possiamo amarLo senza asciugare<br />
le Sue lacrime.<br />
Sembra proprio questo il compito che le Suore <strong>della</strong> Citta<strong>della</strong> si sono prefisso:<br />
asciugare le lacrime del Cristo.<br />
'<br />
'<br />
Mimmo Vitti<br />
lA O E lE E E VOLERSI PIU BENE<br />
Ci sono spazi geometricamente piccoli, ma che possono <strong>di</strong>latarsi e racchiudere il<br />
mondo intero: sono quei luoghi in cui la creatività ha il sopravvento sulla routine,la<br />
generosità e la solidarietà sull'egoismo, la con<strong>di</strong>visione sulla solitu<strong>di</strong>ne, la forza<br />
<strong>della</strong> speranza sull'amarezza <strong>di</strong> giorni <strong>di</strong>fficili.<br />
Uno spazio così è il nostro "Angolo <strong>della</strong> solidarietà".<br />
E' piccolo, che più piccolo non si può, ma qui è racchiuso il cuore <strong>di</strong> tante persone<br />
che batte per sé e per gli altri.<br />
Qui trovano espressione la fantasia, la laboriosità, e la voglia <strong>di</strong> "vivere" <strong>di</strong> uomini<br />
e donne che hanno fatto del lavoro creativo donato con amore, il loro modo <strong>di</strong> esse<br />
re. Tutto è all'insegna <strong>della</strong> libertà, del rispetto reciproco, dell 'anicchimento pro<br />
prio ed altrui, dell'entusiasmo. Non ci sono orari, né capacità prestabilire: ognuno<br />
dona il tempo che ha, poco o tanto a seconda dei propri impegni, offre le sue competenze<br />
piccole o gran<strong>di</strong> senza gelosie. C'è chi cuce, chi <strong>di</strong>pinge, chi taglia, chi incol<br />
la, chi pirografa, tutti danno e ricevono con gioia, perché si lasciano guidare da<br />
quelle parole: "avevo fame e mi hai dato da mangiare, ero nudo e mi hai vestito, ero<br />
malato e sei venuto a visitarmi" .<br />
Insieme si va alla ricerca del meglio, del nuovo, del raffinato. Tutto viene utilizzato<br />
e riciclato: scampoli <strong>di</strong> stoffa, nastri, fiori raccolti e seccati e legni <strong>di</strong>ventano per noi<br />
altrettanti tesori che incollati e cuciti con il filo dell 'amore si trasformano in altrettanti<br />
lavori <strong>di</strong> artigianato da offrire a vantaggio dei nostri ospiti, come piccole tessere<br />
<strong>di</strong> un grande mosaico.<br />
E' bello assistere alla gioia <strong>di</strong> chi arriva qui portando una nuova idea, un campione,<br />
un libro da sfogliare.<br />
E' altrettanto dolce guardare le mani che si muovono, i sorrisi che affiorano, ascol<br />
tare pensieri che <strong>di</strong>ventano parole.<br />
Qui c'è il segreto <strong>della</strong> pace e <strong>della</strong> serenità.<br />
Pace e serenità si trovano dovunque le persone si incontrano, si amano e lavorano<br />
nel nome del Signore.<br />
Pace e serenità ci sono anche qui.<br />
Vieni e vedrai.<br />
Rita Pellegrine ili<br />
Volontaria<br />
(Per informazioni più approfon<strong>di</strong>te sulle attività del laboratorio dei volontari rivolgersi<br />
a Suor Delia: te!. 4732247 dalle h. 10,00 alle h. 13,00).<br />
Suor Delia con i suoi volontari
l POLIAMBULATORI<br />
l POLIAMBULATORI<br />
Uno dei polmoni <strong>della</strong> nostra Struttura è il Poliambulatorio.<br />
Si è pensato quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> mettere a frutto l'esperienza e la competenza dei nostri<br />
operatori per creare una struttura <strong>di</strong>agnostica polivalente che sia al servizio <strong>di</strong><br />
tutti.<br />
L'attività include 16 specialità ed è supportata da strutture per la riabilitazione<br />
neuromotoria, car<strong>di</strong>ologica e respiratoria e da attrezzature al!' avanguar<strong>di</strong>a come<br />
il laser ed il fluorangiografo nel reparto oculistico.<br />
Il futuro prossimo prevede la creazione <strong>di</strong> piccoli check up, pacchetti visita<br />
mirati e pacchetti visita personalizzati atti a monitorare lo stato <strong>di</strong> salute dei<br />
nostri utenti.<br />
: Ambulatorio <strong>di</strong> Ecografia<br />
• Ambulatorio <strong>di</strong> Ra<strong>di</strong>ologia<br />
• Ambulatorio <strong>di</strong> Fisioterapia<br />
I servizi del centro ambulatoriale<br />
• Car<strong>di</strong>ologia<br />
Visite specialistiche<br />
Elettrocar<strong>di</strong>ogramma<br />
Monitoraggio <strong>della</strong> pressione arteriosa<br />
Holter pressorio<br />
ECG da sforzo<br />
Ecocar<strong>di</strong>ocolor Doppler<br />
Ecocar<strong>di</strong>ogramma bi<strong>di</strong>mensionale<br />
• Chirurgia vascolare<br />
Visita specialistica angiologica<br />
Ecocolordoppler vascolare arterioso e venoso<br />
Dopplersonografia venosa e arteriosa<br />
Fotopletismografia<br />
Iniezioni sclerosanti<br />
• Dermatologia e Tricologia<br />
Visita specialistica dermatologica<br />
Visita specialistica tricologica<br />
Crioterapia<br />
Cauterizzazione<br />
Peeling con acido glicolico<br />
Patch test (prove allergologiche)<br />
• Ginecologia<br />
Visita specialistica ginecologica<br />
Visita specialistica pre-menopausa<br />
Visita specialistica menopausa<br />
Pap Test<br />
Colposcopia<br />
Obiettività mammaria<br />
Ecografia transvaginale<br />
Ecorafia pelvica<br />
Ecografia in gravidanza<br />
Ecografia mammaria<br />
• Geriatria e Me<strong>di</strong>cina Interna<br />
Visita specialistica geriatrica<br />
Visita specialistica me<strong>di</strong>cina interna<br />
Valutazione Multi<strong>di</strong>mensionale<br />
• Fisiatria<br />
Visita specialistica<br />
Piano <strong>di</strong> assistenza fisioterapico/riabilitativo<br />
• Oculistica<br />
Visita specialistica<br />
Visita specialistica pe<strong>di</strong>atrica<br />
Campimetria<br />
Laserterapia per retinopatia <strong>di</strong>abetica<br />
Laserterapia per <strong>di</strong>stacco <strong>di</strong> retina<br />
Fluorangiografia retinica<br />
• Otorinolaringoiatria<br />
Visita specialistica<br />
Esame otovestibolare<br />
Esame au<strong>di</strong>ometrico<br />
Potenziali evocati U<strong>di</strong>tivi 8ABR9<br />
• Neurologia<br />
Visita specialistica<br />
Elettroencefalogramma<br />
Elettromiografia<br />
Potenziali evocati visivi<br />
• Neuropsicologia<br />
Visita neuropsicologica<br />
Test neuropsicologico completo<br />
• Pneumologia<br />
Visita specialistica<br />
Spirometria semplice<br />
Per prenotare e avere maggiori informazioni sui nostri Servizi, i numeri C.U.P (centro unico<br />
<strong>di</strong> prenotazione) sono i seguenti: 099/4732214; 099/4732111.<br />
Roberta Bistrot
<strong>Fondazione</strong> ''S. <strong>Raffaele</strong>- Citta<strong>della</strong> <strong>della</strong> Carità''<br />
Piazzale Citta<strong>della</strong> <strong>della</strong> Carità, l - 74100 Taranto<br />
Centralino Telefonico<br />
Centro Unico Prenotazione<br />
Accoglienza "Ulivo"<br />
Accoglienza "Arca"<br />
Fax (099) 4730077<br />
c/c postale 10810745<br />
Partita !VA 01051420733<br />
(099) 4730060<br />
(099) 4732-111<br />
(099) 4732-213<br />
(099) 4732-214<br />
(099) 4732-240!254<br />
(099) 4732-285<br />
Questo numero straor<strong>di</strong>nario de "Il Pellicano" è stato curato da:<br />
Maria Silvestrini, Gabriella Fumarola, Alessandra Pugliese e Barbara Bellando Randone.<br />
Impaginazione e stampa:<br />
briZio INDUSTRIE GRAFICHE s.r.l.<br />
Via S. Domenico, 8690- Lama (Taranto)<br />
Per raggiungere la Citta<strong>della</strong>:<br />
Bus AMAT n. 11/ dal Piazzale <strong>della</strong> Stazione Ferroviaria