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the european sound in the era of liszt - Centro Studi Opera Omnia ...

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• Giovanni Paolo Di Stefano (Università degli <strong>Studi</strong> di Palermo)I pian<strong>of</strong>orti della fabbrica Érard negli anni della maturità di Liszt (1855-1886)L’importanza del contributo di Sébastien e di Pierre Érard alla storia del pian<strong>of</strong>orte è<strong>in</strong>discutibile e la loro <strong>in</strong>venzione del meccanismo a doppio scappamento, brevettato nel 1821,ha costituito una <strong>in</strong>novazione decisiva per i successivi sviluppi tecnologici dello strumento. Fuproprio su un pian<strong>of</strong>orte di Érard che, nel 1823, debuttò a Parigi Franz Liszt il quale, come ènoto, <strong>in</strong>staurò un rapporto elettivo con questa r<strong>in</strong>omata fabbrica francese. Pierre Érard morìnell’estate del 1855, <strong>in</strong> concomitanza con la grande esposizione universale di Parigi, lasciandol’azienda — che a quel tempo <strong>era</strong> la più grande tra le manifatture francesi e una delle piùimportanti case costruttrici di pian<strong>of</strong>orti al mondo — nelle mani della vedova Élise-LouiseCamille Février. Negli anni immediatamente successivi alla morte di Pierre Érard, ebbe luogouna v<strong>era</strong> e propria rivoluzione nel mondo del pian<strong>of</strong>orte: le <strong>in</strong>novazioni tecnologiche <strong>in</strong>trodotte<strong>in</strong> Europa dalle fabbriche statunitensi — <strong>in</strong> particolare dalla Ste<strong>in</strong>way and Sons di New York— sancirono <strong>in</strong>fatti l’affermazione di una nuova estetica del suono pianistico e determ<strong>in</strong>aronorilevanti trasformazioni nelle costruzione dello strumento (che proprio <strong>in</strong> quegli anni divennesempre più simile a quello oggi <strong>in</strong> uso nelle sale da concerto). Il presente <strong>in</strong>tervento <strong>in</strong>tendeanalizzare le caratteristiche tecnologiche dei pian<strong>of</strong>orti costruiti dalla fabbrica Érard negli annisuccessivi alla morte di Pierre e precedenti alla scomparsa di Liszt (con particolare riferimentoagli strumenti che la fabbrica presentò <strong>in</strong> occasione delle esposizioni universali). I pian<strong>of</strong>ortidella maison Érard — la quale rimase <strong>in</strong> quegli anni fedele a vecchie scelte costruttive enon accolse le importanti <strong>in</strong>novazioni tecnologiche giunte dall’America — saranno messia confronto con quelli di altre r<strong>in</strong>omate manifatture che Liszt ebbe a disposizione nella fasepiù matura della propria carri<strong>era</strong> musicale (tra gli altri, Bösendorfer, Ste<strong>in</strong>way and sons,Chicker<strong>in</strong>g). A tale scopo, saranno anche analizzati alcuni pian<strong>of</strong>orti storici conservati pressola collezione Giul<strong>in</strong>i di Briosco, sede del presente convegno.• Nicolas Dufetel (Alexander von Humboldt-Stiftung / Institüt für MusikwissenschaftWeimar-Jena)Liszt: un Européen à Weimar d’après les écrits <strong>in</strong>édits de Carl Alexander, grand-duc deSaxe-Weimar-EisenachLa préparation d’une nouvelle édition de la correspondance entre Liszt et le grand-duc CarlAlexander de Saxe-Weimar-Eisenach (1818-1901) a révélé l’existence nombreux documents<strong>in</strong>édits qui apportent une nouvelle lumière sur la relation entre les deux hommes, mais aussisur la carrière de Liszt. Outre les lettres autographes du Goe<strong>the</strong>- und Schiller-Archiv et duThür<strong>in</strong>gisches Hauptstaatsarchiv à Weimar, des sources en partie <strong>in</strong>édites dans les archivesgrand-ducales (Grossherzogliches Hausarchiv), comme les lettres et journaux <strong>in</strong>times de CarlAlexander, apportent des <strong>in</strong>formations <strong>in</strong>édites. Carl Alexander fut pendant plus de 40 ansun témo<strong>in</strong> privilégié de l’activité et de la personnalité de Liszt, dont il était très proche. Ilétait en correspondance avec de nombreuses personnes à qui il a parfois parlé de Liszt, et ila écrit tous les jours abondamment dans ses journaux, la plupart du temps en français. D’uncôté, Liszt était un véritable citoyen européen, toujours sur la route pour des concerts oupour d’autres raisons pr<strong>of</strong>essionnelles et personnelles (il faut noter que jamais il ne fut maître

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