Making Life numero zero
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MAKING LIFE | Novembre 2020
DAL 2021, PER PROMUOVERE UN SISTEMA
ETICO E RESPONSABILE, LE AZIENDE
ASSOCIATE A CONFINDUSTRIA DISPOSITIVI
MEDICI DOVRANNO RENDERE PUBBLICI
I CONTRIBUTI EROGATI IN FAVORE
DI PROFESSIONISTI DELLA SALUTE,
ORGANIZZAZIONI SANITARIE, PROVIDER E
CURATORI DI CONVEGNI
Paola Arosio
Era il 2001 quando in Toscana esplose la tangentopoli delle
cardiochirurgie. Un’azienda del settore piazzava le proprie
forniture a suon di mazzette, elargendo a cardiochirurghi e
specialisti rianimatori bustarelle tra i 20 e i 100 milioni di lire
all’anno. L’inchiesta si concluse con una sfilza di patteggiamenti
e di condanne.
Nel 2008 fu la volta delle protesi ortopediche, con le imprese
produttrici che erano solite favorire i propri prodotti offrendo ai
medici viaggi all’estero, telefonini, computer, televisori.
Nel 2012 a entrare nel mirino fu la chirurgia plastica: un illustre
professore utilizzava le protesi mammarie di un determinato
produttore in cambio di apparizioni televisive, convegni, docenze
ai corsi.
Gli esempi potrebbero continuare, ricostruendo un quadro, tanto
preciso quanto poco edificante, delle forniture di dispositivi alle
strutture sanitarie.
Proprio per contrastare la corruzione in questo settore,
Confindustria dispositivi medici ha riservato alla trasparenza
uno specifico provvedimento, all’interno del proprio codice etico,
approvato nel 2018 e di prossima attuazione. Dal 1° gennaio
2021 le aziende associate dovranno, infatti, pubblicare sul
proprio sito web tutti i trasferimenti economici avvenuti nel
2020 ed effettuati nei confronti di professionisti della salute
(come medici, infermieri, personale di laboratorio, tecnici),
organizzazioni sanitarie (ospedali, uffici acquisti centralizzati,
cliniche, farmacie, laboratori, istituti di ricerca, associazioni di
pazienti), provider e organizzatori di convegni.
“
L’obiettivo del nostro lavoro è
ricostruire la fiducia tra il mondo
dei produttori, gli operatori
sanitari e la politica, facendo
della trasparenza uno degli
asset strategici per
le imprese del settore»
Laura Ressa, direttore Affari legali e compliance
di Confindustria dispositivi medici.
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