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Personale di Remo Valli Palazzo Casotti 12 gennaio - 3 febbraio 2013

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Due o tre cose sul mio lavoro<br />

Utilizzo materiali duttili e malleabili, che si espandono<br />

o si contraggono, avvolgendo e rivestendo l’involucro<br />

che se ne sta all’interno, che è contenuto dentro, un<br />

cuore segreto e invisibile.<br />

Poiché non c’è <strong>di</strong>stinzione tra uno spazio capiente (il<br />

telaio rigido) e la forma che si trova a contenere, a<br />

racchiudere, le forme vuote hanno lo stesso valore<br />

plastico delle piene. Vuoto e pieno sono due con<strong>di</strong>zioni,<br />

due sostanze <strong>di</strong> densità <strong>di</strong>versa, che si estendono una<br />

nell’altra, senza mescolarsi.<br />

Non c’è, nel mio fare, regressione dalla forma antropomorfa<br />

a quella organica, ma la volontà <strong>di</strong> recuperare<br />

l’originaria unità dell’uomo con la materia, in una<br />

fusione, in un’integrità dell’essere con il tutto.<br />

<strong>Remo</strong> <strong>Valli</strong><br />

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