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Villi Hermann, oltre il cercatore di immagini - Imagofilm

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swissinfo - Festival <strong>di</strong> Locarno: <strong>il</strong> cineasta svizzero <strong>V<strong>il</strong>li</strong> <strong>Hermann</strong> accompagna <strong>il</strong> foto...<br />

perché ad un certo punto io <strong>di</strong>mentico <strong>il</strong> fotografo, faccio <strong>il</strong> mio f<strong>il</strong>m per poi tornare<br />

nuovamente al fotografo. Se questo approccio non piace, allora significa che si è entrati nel<br />

f<strong>il</strong>m sbagliato".<br />

Non è sempre fac<strong>il</strong>e fare convivere due mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> vivere l'immagine: "Certo, fermo immagine e<br />

immagine in movimento sono due espressioni <strong>di</strong>verse. Nel mio f<strong>il</strong>m cerco <strong>di</strong> mostrare questa<br />

sorta <strong>di</strong> "duello" tra l'obiettivo che coglie un frammento della realtà e la cinepresa che ne<br />

segue la sequenza". Due lavori <strong>di</strong>versi, ma che si completano nella lettura, e non<br />

nell'interpretazione, <strong>di</strong> una realtà complessa.<br />

"Non hanno nulla e ti chiedono: come stai?"<br />

Prendere <strong>il</strong> tempo <strong>di</strong> avvicinarsi alle persone, parlare con loro, ascoltarle. "Andreas non è <strong>il</strong><br />

fotografo che ruba le <strong>immagini</strong> – sottolinea <strong>V<strong>il</strong>li</strong> <strong>Hermann</strong> - ma è <strong>il</strong> fotografo che realizza dei<br />

ritratti nati dall'incontro. Se le persone non sono <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>i o non hanno tempo perché stanno<br />

lavorando, Andreas non insiste, prova con un altro migrante. Un approccio <strong>di</strong> grande rispetto<br />

dell'altro che apprezzo enormemente".<br />

Dalla campagna alle megalopoli: i migranti che si spostano all'interno della Cina sono lo<br />

specchio <strong>di</strong> un paese dove le <strong>di</strong>sparità nella vita quoti<strong>di</strong>ana si misurano <strong>di</strong> provincia in<br />

provincia e tra regioni rurali e urbane. La migrazione è soprattutto una vicenda umana fatta<br />

<strong>di</strong> separazioni, <strong>di</strong>stanze, <strong>di</strong>scriminazioni, sfruttamento, dolore, nostalgia. Molti migranti<br />

lasciano a casa mogli, figli, genitori, nonni. E spesso sono condannati al non ritorno, ad un<br />

es<strong>il</strong>io pesante.<br />

"Mi ha profondamente colpito la <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong> questi migranti. Poveri fino all'inverosim<strong>il</strong>e e pronti<br />

a lavorare cercando un equ<strong>il</strong>ibrio nella loro con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> inevitab<strong>il</strong>e sfruttamento. Dormono in<br />

tende improvvisate, per terra, protetti da un po' <strong>di</strong> plastica. Tengono pulita la loro "casa" e ti<br />

offrono subito una scodella <strong>di</strong> riso, quando ce l'hanno. Le facce nere <strong>di</strong> carbone – racconta<br />

<strong>Hermann</strong> – ma rese limpide e pulite da una <strong>di</strong>gnità che forse noi abbiamo in parte perso".<br />

Impegnati in una lotta <strong>di</strong> sopravvivenza, trovano <strong>il</strong> tempo <strong>di</strong> pensare all'altro. "Sono molto<br />

curiosi, vogliono sapere come viviamo noi. E poi ti chiedono come stai, come sta la tua<br />

famiglia, quanto è grande. Lavorano e sorridono, sorridono e lavorano. Noi abbiamo la merce<br />

a buon mercato, perché loro si svenano".<br />

E se per un attimo chiedessimo anche noi a uno <strong>di</strong> loro: come stai? From somewhere to<br />

nowhere è molto più <strong>di</strong> un invito.<br />

Françoise Gehring, Locarno, swissinfo.ch<br />

ALBUM<br />

Lavorare in Cina<br />

Frammenti <strong>di</strong> vita <strong>di</strong> lavoratori itineranti cinesi.<br />

SPECIALE FESTIVAL DI LOCARNO<br />

http://www.swissinfo.ch/ita/swissinfo.html?siteSect=43&sid=11028939&ty=st<br />

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09.08.2009

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