La mania dei tulipani - Logicamente.cnr.it
La mania dei tulipani - Logicamente.cnr.it
La mania dei tulipani - Logicamente.cnr.it
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Venivano effettuati acquisti finalizzati solo ai guadagni: si comprava non<br />
perché si desiderasse possedere <strong>tulipani</strong>, ma perchè si era convinti, di fronte<br />
all’eccesso di domanda, che il valore di quel bene sarebbe aumentato. Le<br />
notizie di ingenti prof<strong>it</strong>ti si spargevano velocemente, attirando sempre nuovi<br />
speculatori.<br />
Gli strumenti che permisero agli acquirenti di speculare sui <strong>tulipani</strong> furono<br />
le opzioni di acquisto. Il compratore pagava solamente un acconto sui<br />
bulbi per regolare poi la posizione in un secondo momento. Si era così venuta<br />
a creare la leva che consentiva di scommettere tanto impegnando poco<br />
denaro.<br />
Si potevano comprare t<strong>it</strong>oli corrispondenti a 200 per<strong>it</strong> del bulbo A e 300<br />
per<strong>it</strong> del bulbo B, pagando solo il 10% del prezzo pattu<strong>it</strong>o. Questo contratto<br />
poteva essere utilizzato in un’ottica speculativa, ad esempio vendendo t<strong>it</strong>oli<br />
corrispondenti a 150 <strong>dei</strong> 300 per<strong>it</strong> del bulbo B per acquistare t<strong>it</strong>oli per 200<br />
per<strong>it</strong> del bulbo C, e così via.<br />
Alla scadenza del contratto, chi l’aveva sottoscr<strong>it</strong>to doveva naturalmente<br />
pagare il saldo. In realtà ben pochi compratori avrebbero avuto il denaro per<br />
saldare i propri conti, ma nessuno di loro intendeva richiedere la consegna:<br />
compravano <strong>tulipani</strong> di carta solo per rivenderli dopo poco ricavandone un<br />
prof<strong>it</strong>to.<br />
Il gioco d’azzardo che si era venuto a creare scatenò una spinta al rialzo,<br />
una frenetica corsa ad acquistare e rivendere, nella convinzione che i prezzi<br />
sarebbero continuati a salire.<br />
Dopo che i bulbi vennero piantati nell’ottobre del 1636, i prezzi iniziarono<br />
a salire vertiginosamente. L’andamento rialzista proseguì nei mesi di<br />
novembre, dicembre e gennaio. I prezzi più alti vennero pagati a fine gennaio<br />
e nei primissimi giorni di febbraio del 1637.<br />
Dall’ottobre del 1636 a gennaio del 1637, alcuni bulbi erano passati di<br />
mano, nella compra-vend<strong>it</strong>a, fino a dieci volte e il loro prezzo era cresciuto<br />
fino a venti volte.<br />
Il crollo arrivò, improvvisamente e inaspettatamente, nel febbraio del<br />
1637. I prezzi si erano spinti a livelli così alti da fare capire agli invest<strong>it</strong>ori più<br />
prudenti che era opportuno vendere. Le prime vend<strong>it</strong>e scossero le certezze<br />
di altri operatori, i quali di lì a poco li im<strong>it</strong>arono, dando origine ad un<br />
effetto valanga, che portò al panico e a vend<strong>it</strong>e forsennate. Un contributo<br />
importante al rapido crollo del mercato fu dato dalla veloc<strong>it</strong>à con cui le<br />
informazioni si propagavano nella rete sociale, f<strong>it</strong>ta di legami, che faceva da<br />
sfondo al commercio <strong>dei</strong> <strong>tulipani</strong>.<br />
4