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testo completo - Campania

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Le due tele raffigurano due episodi<br />

della vita di San Gregorio Armeno, patriarca<br />

dell’Armenia, il cui culto si diffuse<br />

a Napoli dopo la venuta delle monache<br />

basiliane, fondatrici della chiesa<br />

e di un monastero dedicato al Santo.<br />

Esse rappresentano non solo il capolavoro<br />

di Francesco, ma uno degli esiti<br />

più alti della pittura del secolo d’oro.<br />

Nella prima tela (fig. 6 - tav. 2) è raffigurato<br />

l’ultimo dei quattordici supplizi<br />

a cui fu sottoposto san Gregorio: essere<br />

gettato in un pozzo infestato di topi,<br />

per ordine del re Tiridate. Nella seconda<br />

(fig. 7 - tav. 3) lo stesso Tiridate,<br />

trasformato in cinghiale per la sua empietà,<br />

riacquista sembianze umane grazie<br />

al miracolo del Santo, uscito prodigiosamente<br />

indenne dal pozzo. I due<br />

episodi illustrati si basano sulla vita e<br />

sui miracoli del santo scritta nel 1630<br />

da Domenico Gravina su incarico della<br />

badessa Eleonora Pignatelli. La narrazione<br />

si svolge su due piani differenziati<br />

con i personaggi in primo piano<br />

che si stagliano vigorosi nei loro morbidi<br />

panneggi, mentre sullo sfondo un<br />

gruppo di astanti commenta l’episodio.<br />

Le due composizioni presentano<br />

una data: 1635 (fig. 12), posta in posizione<br />

insolita e sembrano mostrarci un<br />

pittore giovanissimo, già splendidamente<br />

maturo, “squisito cantore dei<br />

più inediti canti materici” (Causa), aggiornato<br />

sui fatti culturali più importanti<br />

che circolano a Napoli in quegli<br />

anni. A dimostrazione di una completa<br />

conoscenza figurativa fanno bella mostra<br />

di sé in primo piano il giovane seduto<br />

di spalle (fig. 13), di chiara ascendenza<br />

battistelliana e quell’abbagliante<br />

scollatura di fanciulla (fig. 14) dall’incarnato<br />

porcellanato, la quale, oltre ai<br />

modi della Gentileschi, sembra un do-<br />

6<br />

Fig. 12<br />

Fig. 13<br />

Fig. 14

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