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guarda o scarica i testi e i dipinti della mostra e della monografia

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serba la sua vergine solitudine antica” (...) “Una<br />

immensa pace regna sul lido battuto dalle onde<br />

stanche, sulla pineta sonora. Il cielo è grave di foschi<br />

nembi sontuosi, le cime delle Apuane, bianche di<br />

neve, lacerano di quando in quando un velo di nebbia<br />

nera, e lo splendore candido illumina l’improvviso<br />

azzurro”.<br />

Non è sicuramente un caso se le sue pennellate<br />

veloci abbiano così realizzato diversi quadri, due dei<br />

quali sono intitolati “Ponte del Principe” e “La spiaggia<br />

tra Tonfano e Fiumetto”. Li ha <strong>dipinti</strong> negli stessi<br />

posti già immortalati, dagli inizi degli anni Venti in<br />

poi, da Carlo Carrà, Leone Tommasi, Giovanni Acci ...<br />

in cui si ode ancora l’eco delle ricerche futuriste a<br />

“Casa Gialla” dell’eclettico Thayaht (7) inventore,<br />

con la collaborazione del fratello Ram, <strong>della</strong> tuta.<br />

Marcello Bertini riesce sempre ad andare incontro<br />

alla verità, richiamando valori di desiderio conoscitivo,<br />

e allora eccolo che si spinge a fissare taluni scorci<br />

<strong>della</strong> pianura pietrasantese, vista nelle varie stagioni,<br />

dove i verdi acuti, o delicati, s’intercalano coi<br />

marroni di piccoli campi arati di fresco, alle cui spalle<br />

occhieggiano certi casolari, simili a talune sue<br />

vedute <strong>della</strong> Val d’Elsa e del Pisano, dove è facile<br />

ritrovare gialli-luce, rossi improvvisi, ma soprattutto<br />

una armonia tonale.<br />

Ben oltre, ecco le creste acuminate delle montagne<br />

michelangiolesche e, ancora, cieli<br />

unici rossastri, inneggianti al blu, al<br />

viola, grigi od immensamente<br />

azzurrini.<br />

Altri suoi quadri, dedicati al centro<br />

di Pietrasanta, o alla città di Forte<br />

dei Marmi, tipo “Il pontile, visto da<br />

Marina di Pietrasanta”, si alternano<br />

alle distese pinetate che da<br />

Viareggio, a tratti, corrono sino al<br />

Cinquale, proseguendo nei territori<br />

di Massa e di Carrara, sino all’antico<br />

porto di Luni.<br />

Il Nostro, da un posto all’altro,<br />

s’insinua in una zona unica (8),<br />

negli spazi e negli anfratti che colpirono<br />

Moses Levy e Achille Funi,<br />

Raffaele De Grada, ma anche quella schiera di pittori<br />

che hanno lasciato una impronta nella stessa cultura<br />

toscana dove egli da molto tempo si muove.<br />

Lontani dunque, ma non obliati, i vari Campigli e<br />

Capocchini, Chini e Ghiglia, Maccari e Magnelli,<br />

Soffici e Rosai, per non tralasciare Severini, Vagnetti,<br />

Viviani ... la freschezza di ciò che fa Bertini, pur allineandosi<br />

a quella di altri pittori che da anni lavorano<br />

in loco, si insinua continuativamente ed in maniera<br />

sapiente ed oculata, a scavare quei ‘tesori’ in piena<br />

vista, o sommersi, facenti parte di posti anticamente<br />

abitati dai Liguri-Apuani, soggiogati dopo aspre battaglie<br />

dai Romani.<br />

Il tempo trascorre, mutando angoli e zone ampie<br />

paludose, aspre, coltivate, urbanizzate ... ma lassù, in<br />

alto, ci sono le Apuane sempre generose nei confronti<br />

dei pittori.<br />

Abbinandole all’operato del nostro autore, è sempre<br />

bello leggere qualcosa dello scrittore Manlio<br />

Cancogni (9): “Arrivammo al Callaretto. A metà <strong>della</strong><br />

cresta, dove la vista sembra allargarsi al mondo intero,<br />

sostammo sopraffatti. Avevamo la sensazione di<br />

vedere tutto ciò che è possibile vedere. Si vedeva a<br />

oriente Firenze, tagliata dalla striscia grigia dell’Arno,<br />

fra due greggi di collinette. E girando lo sguardo<br />

verso mezzogiorno, sullo sfondo azzurro<br />

dell’Appennino, tutta la Toscana, chiusa in fondo<br />

Marina di Pietrasanta, 2006. Presentazione <strong>della</strong> scultura dedicata a Marta Gierut. Da sinistra<br />

Lodovico Gierut, Bertini, lo scultore Renzo Maggi, Alessandro Ciucci e Liliana Gierut.<br />

9

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