Medicina Funzionale e Neuralterapia secondo Huneke
Medicina Funzionale e Neuralterapia secondo Huneke
Medicina Funzionale e Neuralterapia secondo Huneke
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
8 NEURALTERAPIA<br />
La <strong>Neuralterapia</strong><br />
classica<br />
Dott. H. LUBBEN<br />
La <strong>Neuralterapia</strong> classica, di cui<br />
ringraziamo i fratelli Ferdinand<br />
e Walter <strong>Huneke</strong>, era un “metodo<br />
outsider”, negato e deriso<br />
dalla scienza. Un’esperienza ultraventennale,<br />
come neuralterapeuta<br />
praticante, mi ha permesso,<br />
come allievo ed amico<br />
del dr. Ferdinand <strong>Huneke</strong>, di avvicinare<br />
il medico interessato ai<br />
concetti fondamentali e alle<br />
possibilità di applicazione della<br />
<strong>Neuralterapia</strong> classica tramite<br />
questo scritto e di stimolarlo a<br />
lavorare in questo campo interessante,<br />
senza voler però redigere<br />
un manuale, per il bene dei<br />
suoi pazienti.<br />
La <strong>Neuralterapia</strong> ha come base<br />
l’osservazione effettuata prima<br />
da C.L. Schleich (1894) e più<br />
tardi da Spieß (1902-1906) e<br />
cioè che l’anestesia locale con<br />
procaina aveva un effetto antinfiammatorio<br />
oltre ad un ef-<br />
fetto anestetico, nell’applicazione<br />
locale.<br />
Già nel 1902, Spieß pubblicò un<br />
lavoro in cui era riuscito a curare<br />
un’ulcerazione della lingua<br />
con la procaina e dove riportava<br />
i risultati ottenuti in caso di<br />
infiammazione della gabbia toracica<br />
e diverse altre patologie.<br />
Il trattamento tramite le zone<br />
di Head e di Mackenzie, attraverso<br />
le vie di riflesso cutiviscerali,<br />
rappresentava l’ulteriore<br />
sviluppo dell’anestesia curativa.<br />
Adesso anche gli organi più<br />
profondi potevano essere influenzati<br />
attraverso la cute. Leriche<br />
e Wischenewsky iniettavano<br />
procaina alla radice dei<br />
nervi, dei gangli e per via intravenosa<br />
raggiungendo così dei<br />
risultati fino ad allora ritenuti<br />
impossibili.<br />
La scoperta più importante di<br />
Ferdinand <strong>Huneke</strong> ebbe luogo<br />
nel 1941 quando scoprì il “fenomeno<br />
<strong>secondo</strong>”, chiamato<br />
ormai “Fenomeno <strong>Huneke</strong>”.<br />
Un’artrite capsulare dell’articolazione<br />
della spalla sinistra non<br />
rispondeva, in alcun modo, alle<br />
iniezioni nel segmento sinistro,