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Lumière 1 - Cineteca di Bologna

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ANNO XIX - N o 12<br />

MENSILE DI INFORMAZIONE CINEMATOGRAFICA<br />

2003<br />

DICEMBRE<br />

CINETECA – Mensile <strong>di</strong> informazione cinematografi ca<br />

Direttore responsabile: Paola Cristalli. Direzione culturale: <strong>Cineteca</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>. Coor<strong>di</strong>namento redazionale: Mauro Bonifacino, Alessandro Cavazza, Valeria Dalle Donne, Andrea Meneghelli, Sandro Toni.<br />

Collaboratori: Roberto Benatti, Guy Borlée, Alberto Boschi, Michele Canosa, Rinaldo Censi, Luisa Ceretto, Filippo D’Angelo, Gualtiero De Marinis, Anna Di Martino, Anna Fiaccarini, Vittoria Gualan<strong>di</strong>, Franco La Polla, Loris<br />

Lepri, Andrea Maioli, Giacomo Manzoli, Nicola Mazzanti, Roy Menarini, Patrizia Minghetti, Andrea Morini, Francesco Pitassio, Paolo Simoni, Angela Tromellini, Romano Zanarini. E<strong>di</strong>zione on-line: Alessandro Cavazza.<br />

Grafi ca: Stu<strong>di</strong>o Kuni. Composizione e stampa: Linosprint – Tipografi a Moderna. E<strong>di</strong>tore: Ente Mostra Internazionale del Cinema Libero. Proprietà: <strong>Cineteca</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> (aut. Trib. N. 5243 del 14-2-1985). Presidente:<br />

Giuseppe Bertolucci. Direttore: Gian Luca Farinelli. Consiglio d’amministrazione: Giuseppe Bertolucci, Francesco Arnone, Gian Piero Brunetta, Alberto Clò, Marco Sermenghi.<br />

OFFICINEMA<br />

TUTTO PASOLINI<br />

dal 4 al 21 <strong>di</strong>cembre<br />

Nato a <strong>Bologna</strong> nel ’22, cresciuto nella<br />

friulana Casarsa, formatosi culturalmente<br />

nella nostra città, fuggito alla fi ne del ’49 a<br />

Roma, Pasolini entra nel mondo del cinema<br />

inizialmente come sceneggiatore. Presto,<br />

in qualità <strong>di</strong> regista, trasferirà temi e ideali<br />

della sua produzione letteraria in uno stile<br />

nuovo e personalissimo. Un cinema che<br />

egli intende non solo come esperienza<br />

linguistica, ma anche come fondamentale<br />

rifl essione fi losofi ca, fi no a teorizzare un<br />

“cinema <strong>di</strong> poesia”. Assassinato nel 1975,<br />

sparisce con lui uno sguardo problematico e<br />

demistifi catorio sul mondo.<br />

Giovedì 4 <strong>di</strong>cembre, ore 22.30<br />

APPUNTI PER UN’ORESTIADE AFRICANA, 1969<br />

Attraverso immagini in bianco e nero girate<br />

in Tanzania, Uganda, Tanganika, Pasolini ci<br />

restituisce un’Africa “tanto più misteriosa<br />

del mistero proprio dell’esistenza”<br />

(Alberto Moravia), una terra che vive una<br />

brusca fase <strong>di</strong> democratizzazione, letta<br />

secondo un’originale e colta analogia con<br />

l’Orestiade.<br />

LA RICOTTA, 1963<br />

Me<strong>di</strong>ometraggio su una ricostruzione<br />

cinematografi ca della Passione, accusato<br />

alla sua uscita <strong>di</strong> vilipen<strong>di</strong>o alla religione<br />

<strong>di</strong> Stato. La trage<strong>di</strong>a volge continuamente<br />

IL CINEMA DEI PAESI ARABI. SESTA<br />

EDIZIONE<br />

dal 4 al 7 <strong>di</strong>cembre<br />

Tra sguar<strong>di</strong> documentari e fi lm <strong>di</strong> fi ction,<br />

una panoramica sulla recente produzione<br />

cinematografi ca dei paesi arabi, fortemente<br />

caratterizzata dai temi della guerra, dello sra-<br />

<strong>di</strong>camento e dell’immigrazione.<br />

Giovedì 4 <strong>di</strong>cembre, ore 17.30<br />

SEULE AVEC LA GUERRE (2001, Danielle Arbid)<br />

Beirut, una città per quin<strong>di</strong>ci anni devastata da<br />

una guerra civile. Uno sguardo documentario<br />

su un paese che vive la ricostruzione, ma che<br />

ancora deve fare i conti con i macabri fantasmi<br />

del suo recente passato.<br />

AUX FRONTIERES (2002, Danielle Arbid)<br />

Un viaggio lungo le frontiere <strong>di</strong> un paese che ha<br />

due nomi: Israele e/o Palestina. Un percorso tra<br />

il Libano e la Giordania, lì dove stanno i rifugiati,<br />

brandelli salvati da una terra insanguinata.<br />

Giovedì 4 <strong>di</strong>cembre, ore 19.45<br />

LE SOLEIL ASSASSINÉ (2003, Abdelkrim<br />

Bahloul)<br />

Jean Senac, poeta e regista ra<strong>di</strong>ofonico<br />

franco-algerino, rimasto in Algeria dopo<br />

l’in<strong>di</strong>pendenza del 1962, <strong>di</strong>eci anni dopo è<br />

sorvegliato dal governo. I suoi drammi poe-<br />

tici catturano un vasto pubblico. Due giovani<br />

scrittori, Hamid e Belkacem, ottengono da lui<br />

approvazione e aiuto, <strong>di</strong>ventando testimoni<br />

della battaglia <strong>di</strong> Senac per la libertà e la<br />

cultura a favore della gioventù del suo paese.<br />

Battaglia che porterà Senac al martirio.<br />

Giovedì 4 <strong>di</strong>cembre, ore 22.15<br />

ALI ZAOUA, PRINCE DE LA RUE (2000,<br />

Nabil Ayouch)<br />

Ali, Kwita, Omar et Boubker sono bambini<br />

che vivono lungo le strade <strong>di</strong> Casablanca. Ali<br />

sogna <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare marinaio e <strong>di</strong> fare il giro<br />

del mondo, ma viene barbaramente ucciso<br />

da una banda. I tre amici decidono <strong>di</strong> seppel-<br />

lirlo come un re e cercano <strong>di</strong> realizzare il suo<br />

sogno: trovare “l’isola dai due soli”. Poco a<br />

poco questa fantasia <strong>di</strong>venta la loro storia.<br />

Venerdì 5 <strong>di</strong>cembre, ore 17.30<br />

SACRIFICES (2002, Oussama Mohammad)<br />

Un albero, una casa, il vuoto, l’isolamento. Il<br />

capo famiglia, anziano, è in agonia. È lui che<br />

ha reso fertili le terre e costruito l’abitazione.<br />

Bambini e vicini sono tutti raccolti al suo<br />

capezzale, nell’angoscia e nell’incertezza<br />

per il futuro. Attraverso la vita <strong>di</strong> una comunità<br />

Testi a cura <strong>di</strong><br />

ALESSANDRO CAVAZZA, VALERIA DALLE DONNE,<br />

LORIS LEPRI e ROY MENARINI<br />

in comme<strong>di</strong>a, in una rappresentazione<br />

formalista che cita il manierismo <strong>di</strong> Rosso<br />

Fiorentino e Pontormo per esorcizzarlo in un<br />

sacro ed epico atto <strong>di</strong> morte.<br />

CHE COSA SONO LE NUVOLE?, 1967<br />

Un pubblico inferocito uccide, prima che<br />

compiano il loro delitto, due marionette:<br />

Iago e Otello. Gettate in un immondezzaio,<br />

queste scopriranno lì il loro para<strong>di</strong>so. Farsa<br />

densamente poetica che rivela la pasoliniana<br />

ideologia della morte. Insieme a La terra vista<br />

dalla luna, quest’episo<strong>di</strong>o avrebbe dovuto<br />

far parte <strong>di</strong> una serie riunita in un unico fi lm.<br />

Morto Totò, l’idea decadde.<br />

Venerdì 5 <strong>di</strong>cembre, ore 20.15 e 22.30<br />

ACCATTONE, 1961<br />

La miseria materiale e morale, la sensualità<br />

senza ideali, l’atavico e superstizioso cattolice-<br />

simo pagano <strong>di</strong> un sottoproletario della periferia<br />

romana. Questo, secondo Pasolini, il suo Accat-<br />

tone, fi lm d’esor<strong>di</strong>o che supera l’esperienza del<br />

neorealismo per restituire il dramma epico-reli-<br />

gioso <strong>di</strong> un mondo pre-borghese.<br />

Lunedì 15 <strong>di</strong>cembre, ore 20.00 e 22.30<br />

MAMMA ROMA, 1962<br />

Una prostituta desidera una nuova esistenza<br />

per sé e suo fi glio. La contaminazione della<br />

propria esperienza <strong>di</strong> vita con un ideale pic-<br />

colo-borghese conduce a un fallimento le<br />

cui responsabilità si estendono via via fi no<br />

all’intera società. Cinema <strong>di</strong> “fulgurazione<br />

fi gurativa” (R. Longhi), ricco <strong>di</strong> richiami alla<br />

pittura rinascimentale, per un dramma splen-<br />

<strong>di</strong>damente icastico.<br />

DENYS ARCAND<br />

dal 18 al 30 <strong>di</strong>cembre<br />

In<strong>di</strong>cato come il maggior cineasta del Québec,<br />

Arcand ha nel tempo – fi nalmente – guadagnato<br />

lo statuto <strong>di</strong> autore internazionale. Il suo cinema<br />

aspro, <strong>di</strong>vertente, parlatissimo e rifl essivo si è<br />

imposto al <strong>di</strong> fuori delle mode o della famigerata<br />

categoria dei fi lm da festival. Declini imperiali,<br />

invasioni selvagge, il fi glio <strong>di</strong> Dio a Montréal:<br />

altrettante metafore per raccontare uomini e<br />

donne che si parlano, si perdono, si desiderano<br />

e non vengono a capo della vita.<br />

Giovedì 18 <strong>di</strong>cembre, ore 18 e sabato 20 <strong>di</strong>cembre, ore 22.15<br />

IL DECLINO DELL’IMPERO AMERICANO, 1986<br />

Il <strong>di</strong>alogo come pilastro del cinema. Il fi lm che<br />

ha reso celebre Arcand presso il pubblico<br />

internazionale: due ore <strong>di</strong> <strong>di</strong>scussioni intorno<br />

al sesso tra otto adulti, senza ce<strong>di</strong>menti,<br />

senza timori reverenziali.<br />

Giovedì 18 <strong>di</strong>cembre, ore 22.15 e sabato 20 <strong>di</strong>cembre, ore 18.15<br />

LA NATURA AMBIGUA DELL’AMORE, 1993<br />

Forse il fi lm più amato <strong>di</strong> Arcand, quello in cui<br />

i ritmi da comme<strong>di</strong>a permettono al grande<br />

pubblico <strong>di</strong> <strong>di</strong>vertirsi, mentre le rifl essioni<br />

fi losofi che e i <strong>di</strong>aloghi concettuali si infi lano<br />

come aghi sotto pelle.<br />

Venerdì 19 <strong>di</strong>cembre, ore 20 e domenica 21 <strong>di</strong>cembre, ore 20<br />

JESUS DI MONTREAL, 1989<br />

Negli anni Ottanta dei fi lm-scandalo su un<br />

cattolicesimo <strong>di</strong>ffi cile e sofferto (Je vous salue<br />

Marie), anche quello <strong>di</strong> Arcand desta scalpore:<br />

un gruppo <strong>di</strong> attori che mettono in scena la<br />

Passione comincia a veder mutare la propria<br />

LIBRI IN RASSEGNA<br />

Il volume <strong>di</strong> riferimento per accostarsi a<br />

Takeshi Kitano resta Kitano Beat Takeshi<br />

(Serbini, Parma, 1998) a cura <strong>di</strong> Michele<br />

Fadda e Rinaldo Censi. I due curatori presen-<br />

tano rispettivamente i saggi La fame dell’o<strong>di</strong>o<br />

e La retta, la fi gura e il litorale. All’interno dello<br />

stesso volume il sorprendente Colore e fi gure<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>sarmonici equilibri in cui acutamente si<br />

analizza l’uso del colore nelle singole inqua-<br />

drature per soffermarsi su quel Blu-Kitano<br />

riconoscibile cifra cromatica dei suoi primi<br />

fi lm. L’accurata bibliografi a si spinge sino<br />

alla citazione <strong>di</strong> tutti i suoi scritti in giappo-<br />

nese. Il “castorino” <strong>di</strong> Vincenzo Buccheri (Il<br />

Castoro, Milano, 2000) è aggiornato sino a<br />

Brother <strong>di</strong> cui è possibile leggere la sceneg-<br />

giatura in Il cinema nero <strong>di</strong> Takeshi Kitano<br />

(Ubulibri, Milano, 2000) a cura <strong>di</strong> Luciano<br />

Barcaroli, Carlo Hintermann e Daniele Villa.<br />

Oltre a questa, il volume contiene anche le<br />

vita privata fi nché tutto assume sembianze reli-<br />

giose. Chi è Gesù <strong>di</strong> Montreal, dunque?<br />

Lunedì 22 <strong>di</strong>cembre, ore 22.15<br />

LE INVASIONI BARBARICHE, 2003<br />

Diciassette anni dopo Il declino dell’impero<br />

americano con gli stessi protagonisti. Remy sta<br />

morendo <strong>di</strong> cancro. Tutti coloro che hanno fatto<br />

parte della sua vita cominciano a <strong>di</strong>alogare<br />

con lui. Emozionante e a suo modo estremo, il<br />

fi lm rappresenta la quintessenza <strong>di</strong> Arcand: il<br />

verbo come esplicazione del mondo, il cinema<br />

come macchina romanzesca inarrivabile.<br />

Giovedì 25 <strong>di</strong>cembre, ore 18.10 e sabato 27 <strong>di</strong>cembre, ore 18<br />

STARDOM, 2000<br />

Il più satirico dei fi lm <strong>di</strong> Arcand. Tina, prelevata<br />

dalla provincia per <strong>di</strong>ventare modella in giro per il<br />

mondo, passa attraverso mariti, amanti, interviste,<br />

sceneggiature <strong>di</strong> Sonatine e Hana-bi. Il libro<br />

è illustrato da una serie <strong>di</strong> <strong>di</strong>pinti dello stesso<br />

Kitano utilizzati sia in Hana-bi che in L’estate<br />

<strong>di</strong> Kikujiro. Per conoscere il Kitano cabaretti-<br />

sta si legga il suo pamphlet Ecco perché mi<br />

o<strong>di</strong>ano (Bompiani, Milano, 1995), il cui umo-<br />

rismo demenziale era già presente in Getting<br />

Any?.<br />

Per anni paragonato ideologicamente a<br />

John Wayne, solo nel 1982, dopo l’uscita <strong>di</strong><br />

Honkytonk Man, Clint Eastwood viene riva-<br />

lutato dalla critica francese. La riabilitazione<br />

trova in quell’anno il suo culmine nell’assegna-<br />

zione del Nastro del Cavaliere delle Arti e delle<br />

Lettere. Ce lo ricorda Alberto Castellano in Il<br />

cavaliere solitario, saggio introduttivo al volume<br />

Clint Eastwood (Gremese, Roma, 1988). La<br />

riabilitazione continua nei testi a lui de<strong>di</strong>cati<br />

da Michèl Weinberger e Philippe Ortoli. Il pro-<br />

cesso <strong>di</strong> beatifi cazione incalza con Mariuccia<br />

Ciotta nel saggio Era dalla nostra parte inserito<br />

nel volume e<strong>di</strong>to in occasione della retrospet-<br />

tiva della Mostra del Cinema <strong>di</strong> Venezia del<br />

2000 per la consegna del Leone d’Oro alla<br />

carriera che ci svela come la critica miope<br />

degli anni precedenti lo vedesse arrogante e<br />

violento, mentre in realtà stava combattendo<br />

per la Giustizia, ma non con la Legge. L’intro-<br />

duzione <strong>di</strong> Gianni Canova alla sobria biografi a<br />

<strong>di</strong> Richard Schickel Clint Eastwood, l’uomo<br />

dalla cravatta <strong>di</strong> cuoio (Sperling & Kupfer,<br />

Milano, 1999) sottolinea come in essa non ci<br />

sia posto per “scandali, vizi e amori segreti […]<br />

e neppure quel tono morboso che certi biografi<br />

fi niscono per adottare”.<br />

bonifax<br />

MALINCONICA VIOLENZA.<br />

TAKESHI KITANO<br />

dall’1 al 21 <strong>di</strong>cembre<br />

Il cinema per Kitano è solo una parte dell’attività<br />

frenetica <strong>di</strong> comico, conduttore televisivo, scrit-<br />

tore, <strong>di</strong>segnatore, giornalista. Quel che arriva in<br />

Occidente è invece la fi gura <strong>di</strong> un cineasta rigo-<br />

roso, che fa un fi lm ogni tanto, portando a depu-<br />

razione uno stile che deve molto a Bresson, Ozu<br />

e Keaton. Le due anime in Kitano convivono: c’è<br />

l’artista struggente <strong>di</strong> Sonatine e il buffone <strong>di</strong><br />

Getting Any?, il comico trattenuto <strong>di</strong> Brother e la<br />

vena patetica <strong>di</strong> Kikujiro, e c’è anche la fusione<br />

<strong>di</strong> tutti gli elementi apparentemente <strong>di</strong>scordanti,<br />

come nel caso del samurai cieco nel musical<br />

kurosawiano Zatôichi. Mito vivente per una<br />

cospicua frangia della cinefi lia che gli riconosce<br />

l’autorità <strong>di</strong> poter proporre qualsiasi cosa, Kitano<br />

sa parlare a tutto il mondo, poiché il suo cinema<br />

è generoso, la sua arte universale, il suo humor<br />

inconfon<strong>di</strong>bile.<br />

Lunedì 1 <strong>di</strong>cembre, ore 22.15 e martedì 2 <strong>di</strong>cembre, ore 17<br />

BROTHER, 2000<br />

Kitano in terra americana non approda agli<br />

Stu<strong>di</strong>os. Porta al contrario il proprio mondo<br />

nel ventre <strong>di</strong> Los Angeles, lo segna e poi<br />

torna a casa. Geniale incursione nella metro-<br />

poli della memoria cinefi la, Brother mantiene<br />

le promesse. Un pizzico <strong>di</strong> compiacimento in<br />

più dentro un bagno <strong>di</strong> sangue fi lmato come<br />

fosse un action painting <strong>di</strong> Pollock.<br />

Martedì 2 <strong>di</strong>cembre, ore 22.15 e mercoledì 3 <strong>di</strong>cembre, ore 18<br />

GETTING ANY?, 1995<br />

Ecco il Kitano che dal Giappone ci viene<br />

solitamente omesso: follia allo stato sorgivo,<br />

volgarità organica, slapstick in versione<br />

malata e lunatica. Insopportabile per i palati<br />

occidentali, amatissimo da chi nutre verso il<br />

demenziale una sorta <strong>di</strong> rispetto morale. La<br />

storia racconta <strong>di</strong> un uomo ossessionato dal<br />

sesso in automobile e delle sue peripezie.<br />

Lunedì 8 <strong>di</strong>cembre, ore 22.40 e martedì 9 <strong>di</strong>cembre, ore 17.45<br />

HANA-BI, 1997<br />

L’incre<strong>di</strong>bile storia del detective Nishi che per<br />

aiutare la moglie malata chiede sol<strong>di</strong> alla yakuza<br />

e rapina vestito da poliziotto. La <strong>di</strong>mensione tra-<br />

gica prende il sopravvento, eppure il cinema<br />

per Kitano è ancora un gioco, fatto <strong>di</strong> fuochi<br />

d’artifi cio (narrativi, stilistici) e ad<strong>di</strong>i sul mare,<br />

ingoiati dalla solitu<strong>di</strong>ne.<br />

Mercoledì 10 <strong>di</strong>cembre, ore 22.40 e venerdì 12 <strong>di</strong>cembre, ore 20<br />

SONATINE, 1993<br />

Per alcuni la conclusione della trilogia del<br />

crimine cominciata con i primi due fi lm. E che<br />

conclusione: il fantasma <strong>di</strong> Melville evocato per<br />

poter rappresentare degnamente i concetti <strong>di</strong><br />

onore e <strong>di</strong> eroismo. Gesti sempre più fi ssi, stile<br />

sempre più perfetto. Sonatine è la ra<strong>di</strong>ografi a<br />

<strong>di</strong> Kitano, stampata sul suo volto indecifrabile.<br />

Giovedì 11 <strong>di</strong>cembre, ore 17.45 e sabato 13 <strong>di</strong>cembre, ore 18.45<br />

L’ESTATE DI KIKUJIRO, 1999<br />

Sotto le mentite spoglie del Kitano “buonista”<br />

si nasconde il fi lm più osato del regista giap-<br />

ponese. Racconto minimo e dolce dell’ami-<br />

cizia tra un mafi oso e un bambino, Kikujiro<br />

fi nisce con l’essere fusione ideale <strong>di</strong> comicità<br />

e malinconia: mai un accenno <strong>di</strong> retorica, mai<br />

un passo falso, il fi lm è un macchina da gag<br />

che si trasforma in poesia visiva.<br />

Lunedì 15 <strong>di</strong>cembre, ore 22.15 e martedì 16 <strong>di</strong>cembre, ore 18<br />

IL SILENZIO SUL MARE, 1991<br />

Kitano senza gangster cerca <strong>di</strong> purifi care il<br />

proprio cinema nelle acque del mare. I suoi<br />

surfi sti indolenti, le sue inquadrature fi sse<br />

nutrono un fi lm fatto <strong>di</strong> sensazioni lente, ipno-<br />

tiche. Quadretti in stile Hokusai permettono<br />

allo spettatore <strong>di</strong> contemplare lo schermo,<br />

identifi candosi nel mondo prima che nei per-<br />

sonaggi.<br />

Martedì 16 <strong>di</strong>cembre, ore 22.15 e mercoledì 17 <strong>di</strong>cembre, ore 17.30<br />

DOLLS, 2002<br />

Tre storie <strong>di</strong> infi nita tristezza si intrecciano.<br />

Quella <strong>di</strong> una coppia <strong>di</strong> amanti legata da una<br />

corda rossa, quella <strong>di</strong> un anziano boss della<br />

yakuza che ritrova l’antica fi danzata sulla<br />

panchina nella quale si vedevano un tempo,<br />

e quella <strong>di</strong> una pop star sfi gurata. Forme<br />

<strong>di</strong> amore assoluto, raccontate con sguardo<br />

liturgico.<br />

VenerdÌ 19 <strong>di</strong>cembre, ore 22.15 e domenica 21 <strong>di</strong>cembre, ore 22.15<br />

ZATÔICHI, 2003<br />

Eroe cieco, samurai ossigenato, Zatôichi cele-<br />

bra la raggiunta onnipotenza <strong>di</strong> Takeshi Beat<br />

Kitano. Il cinema è ormai un infi nito campo da<br />

gioco, dove ogni storia, ogni abbinamento,<br />

ogni dono è lecito pur <strong>di</strong> mostrare il proprio<br />

infi nito talento. Combattimenti da pop art<br />

dentro un quadro astratto.<br />

Sabato 20 <strong>di</strong>cembre, ore 20.15 e domenica 21 <strong>di</strong>cembre, ore<br />

15.15<br />

KIDS RETURN, 1996<br />

Due vecchi amici ripensano ai tempi della<br />

scuola, quando erano bulli e commettevano<br />

sciocchezze. La “maturazione” porta uno <strong>di</strong><br />

loro a <strong>di</strong>ventare pugile e l’altro membro della<br />

yakuza. Il passato, però, non è sepolto e torna<br />

a far sentire il proprio richiamo. Il fi lm più<br />

nostalgico <strong>di</strong> Takeshi, reduce da un terribile<br />

incidente in moto.<br />

rm<br />

OMAGGIO A CLINT EASTWOOD<br />

dall’1 al 17 <strong>di</strong>cembre<br />

Il pistolero-icona mitizzato da Sergio Leone<br />

e Don Siegel ha percorso ormai quarant’anni<br />

<strong>di</strong> cinema, in veste (spesso contemporanea-<br />

mente) <strong>di</strong> attore, regista, produttore, sceneg-<br />

giatore e autore <strong>di</strong> brani <strong>di</strong> colonne sonore. La<br />

rassegna vuole rendere omaggio al talento <strong>di</strong><br />

Clint Eastwood che, pur rappresentando oggi<br />

la più pura e me<strong>di</strong>tata ‘citazione’ del classi-<br />

cismo hollywoo<strong>di</strong>ano, non ha mai rinunciato<br />

a reinterpretarne i co<strong>di</strong>ci, spesso con sottile<br />

autoironia.<br />

Lunedì 1 <strong>di</strong>cembre, ore 17.30 e mercoledì 3 <strong>di</strong>cembre, ore 20<br />

GLI SPIETATI, 1992<br />

Un vecchio fuorilegge in pensione decide<br />

<strong>di</strong> riabbracciare il fucile per ven<strong>di</strong>care una<br />

prostituta sfregiata. Capolavoro della matu-<br />

rità premiato con quattro Oscar e, allo stesso<br />

tempo, intensa e crepuscolare riattualizza-<br />

zione <strong>di</strong> un genere che sembrava defunto.<br />

Niente più sogno americano né romanticismo<br />

del Far-West, sostituiti da uno sguardo cinico<br />

e <strong>di</strong>sincantato.<br />

Lunedì 8 <strong>di</strong>cembre, ore 15.30 e mercoledì 10 <strong>di</strong>cembre, ore 17.45<br />

I PONTI DI MADISON COUNTY, 1995<br />

Una donna sposata, ormai rassegnata ad<br />

una vita <strong>di</strong> casalinga tranquilla e un po’<br />

triste, incontra improvvisamente la passione<br />

incarnata nella fi gura <strong>di</strong> un viaggiatore libero<br />

e selvaggio. Ragione e sentimento, passione<br />

e responsabilità in questa prima felice incur-<br />

sione <strong>di</strong> Eastwood nel melodramma.<br />

Martedì 9 <strong>di</strong>cembre, ore 19.50 e sabato 13 <strong>di</strong>cembre, ore 16<br />

BIRD, 1988<br />

Gli ultimi anni della vita <strong>di</strong> Charlie Parker,<br />

massimo sassofonista jazz e inventore del<br />

be-bop, annientato dall’alcool e dalla droga,<br />

colpito dal razzismo e dalle <strong>di</strong>ffi coltà econo-<br />

miche. Nel fi lm, ambientato nelle magiche<br />

atmosferiche della New York degli anni Qua-<br />

ranta e Cinquanta, si trovano altri nomi mitici<br />

come quelli <strong>di</strong> Dizzy Gillespie e Thelonious<br />

Monk.<br />

Giovedì 11 <strong>di</strong>cembre, ore 22.40 e venerdì 12 <strong>di</strong>cembre, ore 17.30<br />

MYSTIC RIVER, 2003<br />

Un bambino violentato e una ragazza barba-<br />

ramente assassinata venticinque anni dopo.<br />

Uno dei migliori Eastwood <strong>di</strong> sempre per un<br />

thriller psicologico metropolitano sull’inno-<br />

cenza perduta, in cui le fi gure si stagliano<br />

sul mondo che li circonda come fantasmi, o<br />

meglio ombre <strong>di</strong> quello che sono stati o avreb-<br />

bero potuto essere.<br />

Domenica 14 <strong>di</strong>cembre, ore 18.30 e mercoledì 17 <strong>di</strong>cembre, ore 19.30<br />

MEZZANOTTE NEL GIARDINO DEL BENE E<br />

DEL MALE, 1997<br />

Un giovane giornalista newyorchese viene<br />

inviato in una citta<strong>di</strong>na del profondo sud per<br />

seguire un famoso ed esclusivo party natali-<br />

zio organizzato da un ricco antiquario locale<br />

accusato dell’omici<strong>di</strong>o del giovane amante.<br />

A cavallo fra il dramma giu<strong>di</strong>ziario e la com-<br />

me<strong>di</strong>a, un fi lm sull’ambiguità e la ricerca della<br />

verità.<br />

ac<br />

OFFICINEMA<br />

FARE CINEMA A BOLOGNA<br />

Tutti i martedì, ore 20.30 e 22.30<br />

CAVEDAGNE, 2003<br />

Per le strade <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> si aggirano numerosi<br />

personaggi che cercano <strong>di</strong> costruire il proprio<br />

destino. Campione d’incassi <strong>di</strong> Offi cinema,<br />

produzione autarchica bolognese, Caveda-<br />

gne sta <strong>di</strong>ventando un vero e proprio “cult”<br />

low budget, come è nella tra<strong>di</strong>zione dei due<br />

giovani cineasti.<br />

Mercoledì 10 <strong>di</strong>cembre, ore 22.30 e mercoledì 17 <strong>di</strong>cembre, ore 22.30<br />

PANOCCHIE, 1998<br />

Cortometraggio d’esor<strong>di</strong>o della premiata <strong>di</strong>tta<br />

Bernardo Bolognesi-Francesco Merini, ha<br />

partecipato in concorso al Festival Sacher <strong>di</strong><br />

Nanni Moretti.<br />

¡PAGLIONE!, 2001<br />

Film in<strong>di</strong>pendente e tutto bolognese, inzup-<br />

pato <strong>di</strong> nostalgia per gli anni Settanta,<br />

racconta le avventure <strong>di</strong> due ragazzi sui<br />

trent’anni che, dovendo scrivere un articolo<br />

su <strong>Bologna</strong>, intraprendono un viaggio senti-<br />

mentale per i luoghi dell’amata città, e <strong>di</strong> un<br />

cantante magazziniere che si fa coinvolgere<br />

da un losco produttore. Poco a poco i confi ni<br />

tra realtà e fi nzione si fanno sempre più in<strong>di</strong>-<br />

stinti.<br />

INCONTRI CON IL CINEMA ITALIANO.<br />

OMAGGIO AD ALESSANDRO PIVA<br />

Sabato 6 <strong>di</strong>cembre, ore 19.15<br />

ZONA 167 (1990, Pino Guario e Alessandro Piva)<br />

La “Zona 167” <strong>di</strong> Bari alcuni anni fa era come<br />

un’isola <strong>di</strong>menticata. Quando qualcuno vi<br />

approdava, la gente spuntava fuori per comu-<br />

nicare.<br />

LA STRADA CHE PORTA AL MURO DEL<br />

PIANTO (1994, Alessandro Piva)<br />

Un <strong>di</strong>ario <strong>di</strong> viaggio nei territori della West<br />

Bank palestinese; l’esperimento <strong>di</strong> un repor-<br />

tage “emotivo”, scan<strong>di</strong>to dalle immagini più<br />

imme<strong>di</strong>ate <strong>di</strong> un percorso in Palestina.<br />

A ZERO ORE (1996, Alessandro Piva)<br />

A Zero ore è il resoconto <strong>di</strong> una notte in pull-<br />

man con i lavoratori dell’ILVA <strong>di</strong> Taranto, in<br />

viaggio verso Roma per partecipare ad una<br />

manifestazione nazionale dei metalmecca-<br />

nici.<br />

Sabato 6 <strong>di</strong>cembre, ore 19,15 - Domenica 7 <strong>di</strong>cembre, ore 20.30 e<br />

22.30 - Lunedì 8 <strong>di</strong>cembre, ore 20.30 e 22.30<br />

MIO COGNATO (2003, Alessandro Piva)<br />

Si può parlare <strong>di</strong> nouvelle vague del cinema<br />

barese? L’ultimo fi lm <strong>di</strong> Piva, una comme<strong>di</strong>a<br />

amara ambientata nel barese, richiama il<br />

cinema dei maestri della comme<strong>di</strong>a all’italiana.<br />

Sabato 6 <strong>di</strong>cembre, ore 22.30<br />

LA CAPAGIRA (2000, Alessandro Piva)<br />

Una banda della piccola malavita si aggira<br />

nella periferia <strong>di</strong> Bari alla ricerca <strong>di</strong> un pre-<br />

zioso pacchetto mai arrivato a destinazione.<br />

Cosa contiene il pacchetto?<br />

IL CINEMA COME ARTE “POSSIBILE”:<br />

IMMAGINI PER ELIO VITTORINI<br />

dal 7 al 10 <strong>di</strong>cembre<br />

Una sala cinematografi ca che ha deciso <strong>di</strong><br />

monitorare mese dopo mese l’universo che<br />

ruota attorno a quello che, per como<strong>di</strong>tà,<br />

viene defi nito “cinema italiano”, non poteva<br />

non occuparsi dei due cineasti Jean-Marie<br />

Straub e Daniéle Huillet. Straub-Huillet che<br />

hanno spesso realizzato fi lm “italiani”, fi l-<br />

mando le rovine e le strade <strong>di</strong> Roma (Othon,<br />

Lezioni <strong>di</strong> storia), impressionando la luce<br />

della Sicilia (La morte <strong>di</strong> Empedocle, Pec-<br />

cato nero, Antigone) e occupandosi spesso<br />

delle ferite aperte nel nostro tessuto sociale e<br />

storico (Dalla nube alla resistenza, da Cesare<br />

Pavese). Proponiamo ora il loro trittico che<br />

ha lavorato ai fi anchi la prosa <strong>di</strong> Elio Vittorini,<br />

estraendo da due romanzi chiave del nostro<br />

dopoguerra (Conversazioni in Sicilia e Le<br />

donne <strong>di</strong> Messina) una vera e propria costel-<br />

lazione fi lmica: Sicilia!, Operai, conta<strong>di</strong>ni, Il<br />

ritorno del fi glio pro<strong>di</strong>go/Umiliati. Questa<br />

breve rassegna comprenderà, nel prossimo<br />

cartellone, una scelta <strong>di</strong> classici del cinema <strong>di</strong><br />

cui lo stesso Vittorini si è occupato, negli anni<br />

Trenta, come critico cinematografi co della rivi-<br />

sta Il Bargello: Ejzenstejn, Mamoulian, Clair,<br />

Pabst, Lubitsch e Griffi th sono alcuni degli<br />

autori <strong>di</strong> cui mostreremo, a parere <strong>di</strong> Vittorini, i<br />

fi lm più signifi cativi.<br />

Sonatine<br />

<strong>Lumière</strong> 1 - Auguste<br />

MALINCONICA VIOLENZA.<br />

TAKESHI KITANO<br />

OMAGGIO A CLINT EASTWOOD<br />

APPUNTAMENTI DI CINEMA E LETTERATURA<br />

CINEMA E DIVERSITÀ<br />

IL CINEMA DEI PAESI ARABI<br />

SESTA EDIZIONE<br />

IL CINEMA<br />

DI FERNANDO LÉON DE ARANOA<br />

DENYS ARCAND<br />

OMAGGIO A QUENTIN TARANTINO<br />

Offi cinema<br />

INCONTRI CON IL CINEMA ITALIANO<br />

FARE CINEMA A BOLOGNA<br />

A NUOVA LUCE: CINEMA MUTO ITALIANO<br />

TUTTO PASOLINI<br />

I TARTASSATI, OVVERO LE GRANDI<br />

“SVISTE” DI CRITICA E PUBBLICO<br />

IL CINEMA COME ARTE “POSSIBILE”:<br />

IMMAGINI PER ELIO VITTORINI<br />

CINEMA DEL PRESENTE<br />

IL CINEMA DI FERNANDO LÉON DE<br />

ARANOA<br />

dall’8 al 20 <strong>di</strong>cembre<br />

Rivelazione del nuovo cinema spagnolo,<br />

Fernando Léon de Aranoa si è fatto conoscere<br />

all’estero grazie all’ultimo fi lm, I lunedì al sole,<br />

terzo lungometraggio dopo Familia, Barrio e il<br />

cortometraggio Sirenas, del 1994, che segna<br />

il suo esor<strong>di</strong>o <strong>di</strong>etro alla macchina da presa.<br />

Lunedì 8 <strong>di</strong>cembre, ore 17.45<br />

I LUNEDÌ AL SOLE, 2002<br />

Un fi lm dalle parti <strong>di</strong> Ken Loach, ma più solare e<br />

meno ideologico. La chiusura dei cantieri navali<br />

<strong>di</strong> una citta<strong>di</strong>na del nord signifi ca prima, lotte<br />

e scioperi, poi l’inevitabile licenziamento dei<br />

lavoratori. Dolente e amaro, tra ombre <strong>di</strong> uomini<br />

abbandonati in squallide case o in stanze<br />

d’albergo: la per<strong>di</strong>ta del lavoro si porta via<br />

anche <strong>di</strong>gnità, decoro e affetti familiari. Spicca<br />

nel cast l’imponente fi gura <strong>di</strong> Javier Bardem.<br />

sfi late, servizi fotografi ci, dentro una malinconica<br />

ronde gestita dai mezzi <strong>di</strong> comunicazione.<br />

Lunedì 29 <strong>di</strong>cembre, ore 18 e martedì 30 <strong>di</strong>cembre, ore 20.10<br />

GINA, 1975<br />

Arcand ai primissimi tempi, a cavallo della<br />

new wave del Québec degli anni Settanta.<br />

I budget sono ridottissimi, l’esempio del<br />

cinema in<strong>di</strong>pendente americano lampante.<br />

Attese, <strong>di</strong>aloghi, bevute e molta fi losofi a mini-<br />

malista. Dietro il linguaggio ruspante e ruvido,<br />

un cineasta appassionato.<br />

La rassegna proseguirà nel prossimo car-<br />

tellone:<br />

LE CRIME D’OVIDE PLOUFFE, 1984<br />

Ovide sposa Rita, una moglie non troppo<br />

fedele. Marie, allora, giunge come l’alterna-<br />

tiva ma <strong>di</strong>vorzio e separazione non vivono nel-<br />

l’orizzonte <strong>di</strong> Ovide. Una storia <strong>di</strong> amori fragili,<br />

<strong>di</strong>ffi cili, con colpi <strong>di</strong> scena da alta quota.<br />

RÉJEANNE PADOVANI, 1973<br />

Curiosa vicenda che prende le mosse da un<br />

ricevimento per la fi ne della costruzione <strong>di</strong><br />

un’autostrada tra i ricchi, i potenti, i mafi osi.<br />

Réjeanne <strong>di</strong>venta l’ago della bilancia. Film sulla<br />

corruzione, il potere e la codar<strong>di</strong>a.<br />

LA MAUDITE GALLETTE, 1972<br />

Interpretato da Denys Arcand e dal fratello Gabriel<br />

(presente in altre pellicole), il fi lm riscrive il crime<br />

movie attraverso uno stile asciutto e straniato.<br />

La vicenda, spietata e brutale, viene raccontata<br />

senza enfasi, con uno stile già sorprendente.<br />

rm<br />

Offi cinema<br />

è un progetto sostenuto dalla<br />

e dalle Politiche Giovanili<br />

del Comune <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong><br />

rurale siriana, una cronaca religiosa e politica<br />

che profetizza l’oscillazione del mondo verso<br />

la violenza.<br />

Venerdì 5 <strong>di</strong>cembre, ore 19.45<br />

MATRIMONIO DI RANA (2002, Hany Abu-Assad)<br />

Un giorno nella vita <strong>di</strong> una giovane palestinese<br />

<strong>di</strong> Gerusalemme-Est, alla vigilia dell’invasione<br />

da parte delle truppe israeliane. Rana scappa<br />

<strong>di</strong> casa per andare alla ricerca <strong>di</strong> Khail, l’uomo<br />

che vuole sposare. Suo padre non approva la<br />

scelta e le impone una lista <strong>di</strong> pretendenti tra<br />

i quali deve scegliere. Rana capisce che,<br />

mentre l’occupazione e le barriere <strong>di</strong>ventano<br />

una realtà quoti<strong>di</strong>ana, l’amore e il matrimonio<br />

non sono altro che una fi nzione.<br />

Venerdì 5 <strong>di</strong>cembre, or 22.15<br />

POUPÉES D’ARGILE (2002, Nouri Bouzid)<br />

La bambina in<strong>di</strong>fesa Feddah e la giovane<br />

sensuale Rebbeh sono state strappate<br />

alla famiglia d’origine, in campagna, per<br />

essere trasferite in città, a Tunisi, a lavorare<br />

come domestiche nelle abitazioni dei ricchi.<br />

Incalzante montaggio parallelo e macchina<br />

da presa sempre addosso alle protagoniste<br />

per catturarne paure e nostalgia, alla ricerca<br />

<strong>di</strong> un faticoso riscatto.<br />

Sabato 6 <strong>di</strong>cembre, ore 15.30<br />

FORD TRANSIT (2002, Hany Abu-Assad)<br />

Il viaggio <strong>di</strong> un mini-bus da Ramallah a<br />

Gerusalemme, fra rovine e posti <strong>di</strong> blocco,<br />

<strong>di</strong>venta occasione <strong>di</strong> rifl essione sul confl itto<br />

israelo-palestinese, attraverso le opinioni e<br />

i <strong>di</strong>fferenti punti <strong>di</strong> vista del conducente e<br />

dei passeggeri, alcuni anonimi altri celebri<br />

come il politico Ashrawi e il fi lmmaker B.Z.<br />

Goldberg.<br />

Sabato 6 <strong>di</strong>cembre, ore 19.45<br />

TERRA INCOGNITA (2002, Ghassan Salhab)<br />

Ritratto <strong>di</strong> un gruppo <strong>di</strong> giovani che tentano<br />

<strong>di</strong> ricostruirsi una vita offesa dalla guerra e<br />

dall’esilio a Beirut, città sette volte <strong>di</strong>strutta<br />

e altrettante ricostruita. Opera seconda del<br />

regista <strong>di</strong> Beirut fantasma, selezionata nella<br />

sezione Un certain regard dell’ultimo Festival<br />

<strong>di</strong> Cannes.<br />

Domenica 7 <strong>di</strong>cembre, ore 17.45<br />

L’ETRANGÈRE (2003, Danielle Arbid)<br />

Margot è un’immigrante che viene da uno dei<br />

paesi che stanno dall’altro lato del Me<strong>di</strong>ter-<br />

raneo. Sebbene abbia settantotto anni, va a<br />

lavorare tutti i giorni a pie<strong>di</strong> come stiratrice nei<br />

lussuosi appartamenti dei ricchi parigini.<br />

Domenica 7 <strong>di</strong>cembre, ore 20<br />

INCH’ALLAH DIMANCHE (2001, Yamina<br />

Benguigui)<br />

Metà degli anni Settanta: Zoina si trasferisce<br />

con i tre fi gli dall’Algeria in un paesino della<br />

Piccar<strong>di</strong>a per ricongiungersi al marito emi-<br />

grato in Francia <strong>di</strong>eci anni prima. Una com-<br />

me<strong>di</strong>a agrodolce sul senso <strong>di</strong> sra<strong>di</strong>camento e<br />

i problemi dell’immigrazione.<br />

ac<br />

Martedì 9 <strong>di</strong>cembre, ore 22.40 e sabato 20 <strong>di</strong>cembre, ore 16<br />

FAMILIA, 1997<br />

L’occhio del regista indaga il microcosmo<br />

della famiglia e dei rapporti che si sviluppano<br />

all’interno delle mura domestiche, giocando<br />

tra verità e rappresentazione. Santiago, un<br />

uomo qualunque, come ogni mattina si alza, è<br />

il giorno del suo compleanno. Trova in cucina i<br />

familiari che lo festeggiano con auguri e regali<br />

ma all’improvviso si rende conto che quella<br />

non è la famiglia che vorrebbe: i desideri si<br />

contrappongono con forza alla realtà del suo<br />

quoti<strong>di</strong>ano. Premio Goya 1997 per la migliore<br />

regia e sceneggiatura, e premio del pubblico<br />

al festival d’Angers nel 1998.<br />

Domenica 14 <strong>di</strong>cembre, ore 15.30 e lunedì 15 <strong>di</strong>cembre, ore 17.15<br />

CAMINANTES, 2001<br />

I “caminantes” del titolo sono gli in<strong>di</strong>geni<br />

messicani, poveri e sfruttati. Il documentario<br />

descrive con forza e partecipazione la loro marcia<br />

verso Città del Messico per protestare contro<br />

l’oppressione della popolazione rurale. Elemento<br />

centrale, un’intervista al Subcomandante Marcos.<br />

Giovedì 18 <strong>di</strong>cembre, 20.10 e venerdì 19 <strong>di</strong>cembre, ore 18<br />

BARRIO, 1998<br />

In un quartiere della periferia madrilena tre<br />

adolescenti vivono <strong>di</strong>sagi e frustrazioni, tra<br />

il grigio <strong>di</strong> casermoni e il monotono scorrere<br />

delle giornate <strong>di</strong> un’afosa estate. La musica,<br />

centrale nell’economia del fi lm, è un miscuglio<br />

<strong>di</strong> rock spagnolo e rap, e aggiunge ritmo alle<br />

immagini, risultando una sorta <strong>di</strong> voce “in più”<br />

con l’esplicito contenuto politico dei suoi testi.<br />

vdd<br />

IL CINEMA ALL’OPERA<br />

Una stagione del Teatro Comunale vista in<br />

<strong>Cineteca</strong><br />

In occasione della rappresentazione della<br />

Cenerentola <strong>di</strong> Giacomo Puccini, il Teatro<br />

Comunale e la <strong>Cineteca</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> propongono<br />

la proiezione dei fi lm Cenerentola a Parigi <strong>di</strong><br />

Stanley Donen e Cenerentola <strong>di</strong> Walt Disney.<br />

TEATRO COMUNALE<br />

Lunedì 15 <strong>di</strong>cembre, ore 20.15<br />

CENERENTOLA A PARIGI (USA/1957) <strong>di</strong><br />

Stanley Donen<br />

Interpretato da Audrey Hepburn e Fred Astaire,<br />

il fi lm è una perla del musical hollywoo<strong>di</strong>ano,<br />

riuscendo a fondere mirabilmente l’energia<br />

innovatrice della scuola MGM, da cui proveniva<br />

Donen, con l’eleganza Paramount, che aveva<br />

sotto contratto i due attori. Satira degli ambienti<br />

intellettuali parigini, Cenerentola a Parigi è<br />

però soprattutto una deliziosa storia d’amore<br />

in musica, ricca <strong>di</strong> affascinanti coreografi e e<br />

danze semiacrobatiche. La sceneggiatura <strong>di</strong><br />

Leonard Gersh riprende uno schema molto<br />

vicino a Cantando sotto la pioggia.<br />

Lunedì 22 <strong>di</strong>cembre, ore 20.15<br />

CENERENTOLA (USA/1950) <strong>di</strong> Walt Disney<br />

La favola <strong>di</strong> Charles Perrault, in questa<br />

versione a cartoni animati, è riambientata in<br />

una Mitteleuropa ottocentesca dove, come<br />

<strong>di</strong>ce la canzone, I sogni son desideri. Uno<br />

dei maggiori e più famosi successi della casa<br />

Disney dove l’azione comica, arricchita da<br />

<strong>di</strong>vertenti tocchi umoristici, conta molto <strong>di</strong> più<br />

della lezione morale.<br />

Giovedì 18 <strong>di</strong>cembre, ore 20 e 22.30<br />

LA RABBIA, 1963<br />

Un saggio polemico e ideologico: la crisi <strong>di</strong><br />

Suez, la rivolta ungherese del ’56, la libe-<br />

razione <strong>di</strong> Cuba, l’assassinio <strong>di</strong> Lumumba,<br />

l’incoronazione <strong>di</strong> Elisabetta II, l’avvento <strong>di</strong><br />

Krusciov, l’elezione <strong>di</strong> Eisenhower… Film <strong>di</strong><br />

montaggio, per analogia o per contrasto,<br />

con commento fuori campo (voci: Bassani e<br />

Guttuso) che ha come testo un poema dello<br />

stesso Pasolini.<br />

LA TERRA VISTA DALLA LUNA, 1966<br />

Totò e Ninetto Davoli ancora insieme dopo<br />

Uccellacci e uccellini per un racconto pica-<br />

resco, una favola comica in cui l’ideologia è<br />

coperta, misteriosa, impreve<strong>di</strong>bile. Per ottenere<br />

sol<strong>di</strong>, un vedovo fa inscenare un suici<strong>di</strong>o alla<br />

nuova sposa, ma l’esito sarà tragico. Un afori-<br />

sma della fi losofi a in<strong>di</strong>ana ne esplica la morale:<br />

“Essere vivi o morti è la stessa cosa”.<br />

LA SEQUENZA DEL FIORE DI CARTA, 1968<br />

Un’interpretazione personalissima della<br />

parabola evangelica del fico innocente:<br />

Dio punisce un ragazzo che, attraversando<br />

Roma con un fiore <strong>di</strong> carta, non si accorge<br />

delle <strong>di</strong>sgrazie del mondo. Cortometrag-<br />

gio fiabesco sulla colpevolezza dell’inno-<br />

cenza.<br />

SOPRALLUOGHI IN PALESTINA, 1964<br />

“Le facce degli arabi sono precristiane:<br />

in<strong>di</strong>fferenti, allegre, animalesche, e un po’<br />

funeree, su <strong>di</strong> esse non è passata, neanche<br />

da lontano, la pre<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> Cristo” (P. P.<br />

Pasolini). Un sopralluogo che fosse d’aiuto<br />

per l’ambientazione del Vangelo secondo<br />

Matteo, girato poi in Basilicata.<br />

Sabato 20 <strong>di</strong>cembre, ore 20.30 e 22.30<br />

Domenica 21 <strong>di</strong>cembre ore 18.30, 20.30 e 22.30<br />

UCCELLACCI E UCCELLINI, 1966<br />

Un’“operetta poetica nella lingua della prosa”<br />

(Pasolini) il cui tema concreto è il rapporto tra<br />

Terzo Mondo col mondo industriale e il cui<br />

soggetto tratta della crisi dell’ideologia marxi-<br />

sta degli anni Cinquanta. Totò e Ninetto Davoli<br />

costituiscono una nuovissima e sorprendente<br />

coppia comica, poetica e innocente.<br />

La rassegna proseguirà nel prossimo<br />

cartellone<br />

ll<br />

CAMPAGNA ABBONAMENTI<br />

Vi riproponiamo, anche per il 2004, la<br />

possibilità <strong>di</strong> ricevere <strong>di</strong>rettamente a<br />

casa le nostre pubblicazioni “<strong>Cineteca</strong>” e<br />

“<strong>Cineteca</strong>-speciale”. Attraverso l’accluso<br />

bollettino è infatti possibile abbonarsi ai 4<br />

numeri speciali della rivista “<strong>Cineteca</strong>”, e ai<br />

12 numeri annuali del presente pieghevole<br />

alla cifra <strong>di</strong> 6.00 euro.<br />

Un altro sistema quin<strong>di</strong>, oltre al sempre<br />

valido acquisto della TESSERA SPECIALE<br />

FICC alla cassa del <strong>Lumière</strong> e <strong>di</strong> Offi cina,<br />

per ricevere non solo le pubblicazioni, ma<br />

anche informazioni e inviti relativi a tutte le<br />

manifestazioni organizzate dalla <strong>Cineteca</strong>.<br />

I libri citati sono consultabili presso la<br />

Biblioteca <strong>di</strong> via Azzo Gar<strong>di</strong>no, 65/b, tutti<br />

i giorni feriali, escluso il sabato, dalle<br />

ore 10 alle ore 19. Tel.: 051/2194843<br />

e.mail: <strong>Cineteca</strong>Biblioteca@comune.bologna.it.<br />

Il catalogo on-line della Biblioteca è con-<br />

sultabile sul sito della <strong>Cineteca</strong>.<br />

CAMPAGNA ABBONAMENTI<br />

Poupées d’argile<br />

I lunedì al sole<br />

Il declino dell’impero americano<br />

Che cosa sono le nuvole?<br />

Cavedagne

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