UN MONDO DI COLORI - Different
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Un mondo di colori.<br />
Cosa c’è di più oggettivo e personale dei colori?<br />
Cosa di più sicuro e vacillante, democratico e assoluto, delle impressioni fluorescenti del nostro<br />
iride?<br />
Mi ricordo, tempo fa, quando mia madre andò a fare l’operazione agli occhi, per togliersi<br />
quella fastidiosa miopia che da sempre la tormentava, a che pian piano si stava acuendo.<br />
Miopia che, manco a dirlo, io avevo ereditato, insieme ai suoi occhi scuri. E chissà, mi son<br />
sempre chiesto, se avessi avuto gli occhi celesti di mio padre. Sarei stato, in fondo la stessa<br />
persona? Avrei amato le stesse donne, le stesse cose? Avrei avuto gli stessi amici e le stesse<br />
impressioni? Chissà!<br />
Beh mia madre, dopo quell’operazione tornò a casa con gli occhiali da sole, e mi disse d’un<br />
tratto qualcosa che mi fece rivalutare un sacco di cose, direi anni e anni di convinzioni: “non<br />
ho mai visto i colori così luminosi” cominciò “il verde…io non credevo fosse così, così pieno<br />
e vibrante.” Rimasi di sasso e lei continuò: “tutti i colori mi sembrano diversi, mi sembrano più<br />
pieni. È come se prima tutto fosse dipinto con l’acquarello, e ora mi sembra che tutto abbia la<br />
corposità che si può dare a un quadro ad olio”. Ci rimasi male, lo ammetto. Io che ero sempre<br />
stato un appassionato di quadri ad olio, di colpo mi vedevo il mondo stravolto e ridipinto in<br />
acquarello.<br />
Da quel momento ho cominciato a chiedermi, seriamente, come fossero davvero i colori. E<br />
come fossero davvero per gli altri, per chi, per intenderci, vedeva e sempre aveva visto bene.<br />
Ho cominciato a chiedermi come fosse il mondo là fuori, fuori dai miei occhi, malati e miei.<br />
Il prato giallo dei pomeriggi d’estate, il mare verde, bianco, e nero dove diventava più profondo,<br />
il cielo viola il pomeriggio. Possibile che tutto questo aveva senso solo per me? Possibile<br />
che vivevo in un mondo così cromaticamente diverso da quello degli altri? E la mia pelle,<br />
verdina? Chi l’ha mai vista allora? E le promesse rosse di tutta una vita? L’amore bianco che<br />
credevo di dare alle mie donne? Tutto diverso? Possibile che tutto sia diverso? Anche questo<br />
traffico bluette. Possibile…possibile che, per voi, la chitarra non abbia questo suono bianco?<br />
Che l’amicizia non vi tinga, almeno una volta, di blu?<br />
È possibile che la realtà, dai vostri occhi, si traduca in una lingua diversa dalla mia?<br />
Probabilmente è possibile, sì. È sicuro, direi. È difficile che si altrimenti, in realtà.<br />
Be|<strong>Different</strong> - numero Due.<br />
Redazione:<br />
* Lorenzo Brusadelli<br />
www.lorenzobrusadelli.it<br />
* Stefano Mastronicola<br />
www.stefanomastronicola.it<br />
* Francesco Perrone<br />
www.lapaglia.it<br />
Tutte le immagini ed i testi presenti in questo numero sono di proprietà dei rispettivi autori o di chi ne detiene i diritti.<br />
Be|<strong>Different</strong> Magazine non è in alcun modo responsabile del loro utilizzo da parte di terzi senza il consendo stesso degli autori che<br />
ne detengono i diritti.<br />
pag. 14<br />
pag. 24<br />
pag. 30<br />
pag. 46<br />
pag. 51<br />
pag. 4<br />
pag. 12<br />
Momò Calascibetta<br />
pag. 8<br />
Mario Sughi<br />
Riccardo Angelini<br />
pag. 20<br />
Linguamara<br />
pag. 36<br />
pag. 28<br />
Martina Corradi<br />
pag. 21<br />
Alessia Gallegati<br />
pag. 31<br />
Lucia Bellini<br />
pag. 42<br />
Matteo Nazzari<br />
pag. 50<br />
Chiara Attorre<br />
pag. 38<br />
pag. 48<br />
copertina<br />
In questo numero:<br />
Carlo Cossignani<br />
pag. 18<br />
Ezio Vecchi<br />
pag. 32<br />
Dem<br />
Francesco Mai<br />
Giorgia Roversi<br />
eeviac<br />
Jasmine Masoni<br />
Appendice degli autori<br />
Dem<br />
Ambra Arcangeli<br />
Diana Debord