pfv-regione-toscana-2007_2010 - Caccia Pesca Ambiente
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I Piani faunistico venatori provinciali<br />
I piani faunistici provinciali si articolano in tre fasi:<br />
• analisi<br />
• diagnosi<br />
• proposta<br />
I PFVP devono essere compatibili con le altre iniziative inerenti tutela ambientale e<br />
gestione territorio, strumenti urbanistici, piani relativi all’agricoltura e con il Programma<br />
Regionale di Sviluppo.<br />
I piani tengono inoltre conto della valutazione di incidenza ambientale di cui alla LR<br />
56/2000.<br />
Analisi<br />
Nella prima fase viene determinata la definizione dei Comprensori e l'inventario degli<br />
istituti faunistici e di altre destinazioni differenziate del territorio.<br />
Vengono evidenziate inoltre le superfici demaniali in divieto di caccia, le aree protette<br />
presenti sul territorio provinciale, tutte le aree sottratte all'attività venatoria e la<br />
definizione dei distretti di caccia.<br />
Diagnosi<br />
Viene fatta una valutazione dei limiti delle esistenti forme di utilizzazione del territorio,<br />
nonché la valutazione dell’applicazione delle disposizioni provinciali in materia di<br />
rimborso danni, caccia di selezione, caccia al cinghiale, miglioramenti ambientali,<br />
apertura e chiusura anticipata della caccia, ecc.<br />
Proposta<br />
Viene proposta un'eventuale differente ripartizione in comprensori omogenei rispetto alla<br />
situazione precedente.<br />
Viene inoltre fornita la lista completa degli istituti faunistici con indicazioni sulla loro<br />
conferma, revoca o modifica, nonché le proposte per l'istituzione di nuovi istituti.<br />
Vengono elencati i fondi chiusi e aree sottratte alla caccia programmata (art. 25 L.R.<br />
3/94).<br />
Le province propongono eventuali disposizioni provinciali in materia di risarcimento<br />
danni all’interno di Oasi, Zone Ripopolamento e Cattura, Zone di Protezione, ecc. che si<br />
rendano necessarie dalla verifica di gestione degli anni precedenti il piano.<br />
Il piano individua inoltre:<br />
• le aree dove siano collocabili appostamenti fissi<br />
• disposizioni in merito al controllo specie predatrici<br />
• la superficie massima da destinare a territorio vocato al cinghiale<br />
• il rispetto dei parametri di cui all’art. 9, comma 4 lett. a) e lett. b) della L:R: 3/94<br />
16/03/07 www.fauna.<strong>regione</strong>.<strong>toscana</strong>.it 10/125