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Un nome familiare Un’ist<strong>it</strong>uzione nell’ist<strong>it</strong>uzione<br />
La Scuola Media I Nucleo celebra il centenario della nasc<strong>it</strong>a di<br />
Dag Hammarskjöld<br />
Premio Nobel per la Pace<br />
Dag Hammarskjöld. Un nome che da ormai più di quarantanni<br />
accompagna le esperienze scolastiche di generazioni<br />
di ner<strong>it</strong>ini.<br />
Un nome familiare. Un’ist<strong>it</strong>uzione nell’ist<strong>it</strong>uzione.<br />
Dag Hammarskjöld fu un precursore.<br />
Un uomo lungimirante capace di leggere il futuro nel<br />
proprio tempo.<br />
E lungimirante fu anche chi volle inti<strong>to</strong>largli la Scuola<br />
Media I Nucleo di Nardò, quando, dalla sua sede originaria<br />
di Ginnasio Statale, in via Lata, fu trasfer<strong>it</strong>a nel nuovo edificio<br />
di via XX Settembre. Era il 17 aprile 1962: il collegio dei<br />
docenti della scuola esaminò e accolse la proposta<br />
dell’Ufficio di Presidenza della Scuola media statale diretta<br />
dell’allora preside Luigi Tarricone, che – come documenta il<br />
verbale dell’epoca – nel corso di una impegnativa seduta del<br />
Collegio dei professori- sostenne la candidatura del diplomatico<br />
svedese mettendo in evidenza come “ nel clima<br />
nuovo di fratern<strong>it</strong>à internazionale<br />
che si va determinando nel<br />
mondo l’idea di dare il nome di<br />
Hammarskjold alla Scuola è un<br />
modo concre<strong>to</strong> di far prendere<br />
agli alunni coscienza della nuova<br />
realtà pol<strong>it</strong>ica in gestazione.”<br />
L’aereo di Dag<br />
Hammarskjöld si era<br />
schianta<strong>to</strong> in Congo<br />
solo pochi mesi<br />
prima. Il mondo piangeva<br />
ancora la prematura<br />
scomparsa di<br />
quell’umanista svedese,<br />
quasi un mistico<br />
presta<strong>to</strong> alla pol<strong>it</strong>ica,<br />
che – durante il suo<br />
incarico di segretario<br />
generale delle<br />
Nazioni Un<strong>it</strong>e, dal<br />
1953 al giorno della<br />
sua morte – aveva<br />
sapu<strong>to</strong> dare all’ONU,<br />
organismo sovranazionale<br />
in via di definizione,<br />
il senso che<br />
ancora oggi gli si<br />
r i c o n o s c e .<br />
Un’ist<strong>it</strong>uzione che<br />
agisca nell’interesse<br />
della pace nel mondo.<br />
D a g<br />
Hammarskjöld intuì,<br />
forse prima degli<br />
altri, che il pos<strong>to</strong> del<br />
segretario generale<br />
non era dietro una scrivania, ma nei luoghi, anche i più sperduti<br />
e impraticabili del pianeta, dove<br />
quella pace era in pericolo. Fu così<br />
che, nel 1954, si recò a Beijing per<br />
negoziare il rilascio dei piloti americani<br />
catturati durante la guerra di<br />
Corea.<br />
Nel drammatico 1956, con l’invasione<br />
sovietica dell’Ungheria e la crisi<br />
di Suez, creò la prima forza armata di<br />
peacekeeping delle Nazioni Un<strong>it</strong>e, da<br />
allora strumen<strong>to</strong> di controllo delle<br />
s<strong>it</strong>uazioni di confl<strong>it</strong><strong>to</strong>. Nel 1960, si<br />
impegnò lungamente per trovare una<br />
soluzione alla crisi congolese, ma si<br />
scontrò con l’Unione Sovietica che<br />
chiese le sue dimissioni. Sostenu<strong>to</strong><br />
soprattut<strong>to</strong> dalle piccole nazioni del<br />
Sud del mondo, potè rimanere al suo<br />
pos<strong>to</strong> e, quando, l’anno successivo,<br />
durante una missione in Congo,<br />
nazione scossa da confl<strong>it</strong>ti interni e<br />
travagliata dalle contraddizioni e dalla<br />
crisi del colonailismo occidentale, il<br />
suo aereo ebbe un incidente.<br />
Furono in molti a pensare che, in<br />
realtà, il velivolo su cui Dag<br />
Hammarskjöld viaggiava fosse sta<strong>to</strong> abbattu<strong>to</strong>. Con quel suo<br />
agire da attivista della pace, Hammarskjöld si era fat<strong>to</strong> molti<br />
nemici, in special modo – si dice – fra le potenze occidentali.<br />
Quest’anno, ricorre il centenario della nasc<strong>it</strong>a di Dag e la<br />
scuola, che porta il suo nome, ha deciso di ricordarlo con una<br />
cerimonia, curata, nell’organizzazione, dal corpo docente<br />
ma, soprattut<strong>to</strong>, dai ragazzi.<br />
Quelli che per tutti sono i ragazzi del Dag sono anche i<br />
ragazzi di Dag.<br />
Perché il I Nucleo di Nardò, da anni ormai, si distingue<br />
fra le scuole della provincia per le sue tante attiv<strong>it</strong>à curriculari<br />
ed extracurriculari, mostrando di non tradire lo spiri<strong>to</strong><br />
pionieristico del defun<strong>to</strong> segretario dell’ONU. La cerimonia<br />
si è tenuta il 10 dicembre scorso.<br />
La data non è stata un caso, ma una scelta ponderata di<br />
studenti e insegnanti. Il 10 dicembre 1896 morì Alfred Nobel<br />
e i premi che portano il suo nome vengono consegnati ogni<br />
anno in quella data. Il 10 dicembre 1948, fu promulgata la<br />
Dichiarazione dei Dir<strong>it</strong>ti dell’Uomo, pietra miliare contro<br />
tutte le oppressioni del secolo scorso. Il 10 dicembre 1961, a<br />
Dag Hammarskjöld fu assegna<strong>to</strong> il Premio Nobel per la<br />
Pace. Una data, quindi, ricca di significati.<br />
La cerimonia, che ha avu<strong>to</strong> il suo prologo a scuola con<br />
l’inaugurazione della targa commemorativa dell’even<strong>to</strong> –<br />
un’opera che riprende la pietra voluta da Hammarskjöld<br />
nella Sala delle Med<strong>it</strong>azioni del Palazzo dell’ONU, a New<br />
York –, è stata osp<strong>it</strong>ata interamente in Cattedrale, alla presenza<br />
del Sindaco An<strong>to</strong>nio Vaglio, del Vescovo, Mons.<br />
Domenico Caliandro, di au<strong>to</strong>revoli esponenti locali della<br />
pol<strong>it</strong>ica e della scuola, del Ministro dell’Ambasciata di<br />
Svezia in Italia, Jonas Loven, e del Diret<strong>to</strong>re del Desk Office<br />
for Western Europe dell’ONU, Fabio Graziosi.<br />
Nel corso della manifestazione, c’è sta<strong>to</strong> anche l’interven<strong>to</strong><br />
in audio conferenza da Bagdad di Staffan De Mistura,<br />
rappresentate speciale in Iraq dell’attuale segretario delle<br />
Nazioni Un<strong>it</strong>e, Kofi Hannan. Svedese, De Mistura cominciò<br />
a lavorare all’ONU proprio durante il segretaria<strong>to</strong> di Dag.<br />
“La missione della scuola – ha det<strong>to</strong> il dirigente scolastico<br />
del I Nucleo, Francesco Ingusci – consiste nel costruire<br />
valori universali fondati sulla conoscenza. La comun<strong>it</strong>à sco-<br />
lastica, nella ricorrenza del centenario della nasc<strong>it</strong>a, non<br />
poteva non celebrare la figura, l’opera<br />
e l’insegnamen<strong>to</strong> di Dag<br />
Hammarskjöld. Opera<strong>to</strong>re di pace,<br />
sosteni<strong>to</strong>re di comunione umana,<br />
difensore dei valori e dei dir<strong>it</strong>ti, egli<br />
ha vissu<strong>to</strong> la pol<strong>it</strong>ica come servizio, e<br />
non come consenso, dando dign<strong>it</strong>à al<br />
compi<strong>to</strong> dell’ONU, che attualmente<br />
necess<strong>it</strong>a di una riforma radicale e<br />
duratura per affrontare le sfide sempre<br />
più minacciose del terrorismo, della<br />
povertà e delle malattie. Con ques<strong>to</strong><br />
impegno abbiamo volu<strong>to</strong> onorare la<br />
sua memoria”.<br />
“Ho apprezza<strong>to</strong> – ha dichiara<strong>to</strong><br />
Marcello Risi, vicesindaco e assessore<br />
alla Pubblica Istruzione – il fat<strong>to</strong> che<br />
la scuola non abbia deciso di celebrare<br />
il centenario in modo più intimo,<br />
ma abbia fortemente volu<strong>to</strong> il coinvolgimen<strong>to</strong><br />
di tutta la comun<strong>it</strong>à (c<strong>it</strong>tadini,<br />
Chiesa, parlamentari, amministra<strong>to</strong>ri<br />
locali). Bisogna che tutti noi ci sforziamo<br />
di trasmettere gli ideali fondamentali<br />
per cui Dag è vissu<strong>to</strong>. Il suo<br />
carisma ha inciso in maniera rilevante<br />
sul mondo”.<br />
Per molti, Dag Hammarskjöld è il nome quasi impronunciabile<br />
inciso in cima all’entrata principale della Scuola<br />
Media I Nucleo di Nardò. Per molti. Ma non per i bambini<br />
che, in quella scuola, diventano ragazzi pronti ad affrontare<br />
le insidie dell’adolescenza, forti di un bagaglio diverso.<br />
Formati nel segno della solidarietà e del sacrificio, che hanno<br />
caratterizza<strong>to</strong> la missione del diplomatico svedese, trovano<br />
in Dag Hammarskjöld un maestro e un compagno, nella sua<br />
v<strong>it</strong>a e nella sua dedizione un’ispirazione e una sfida.<br />
All’Assemblea Generale del Concilio Mondiale delle<br />
Chiese a Evans<strong>to</strong>n, nel 1954, Dag fu l’ora<strong>to</strong>re principe. Il suo<br />
messaggio di allora è, ancora oggi, un messaggio per tutti<br />
noi: “Credo nel sentimen<strong>to</strong> di una fratellanza universale”.<br />
Ilaria Marinaci<br />
di Ilaria Marinaci<br />
Manifestazione di inti<strong>to</strong>lazione della Scuola Media I Nucleo a Dag.Hammasrkjiold<br />
nella fo<strong>to</strong> il Preside Luigi Tarricone, l’Ambascia<strong>to</strong>re di Svezia in Italia, il Preside De Pascalis<br />
Dag Hjalmar<br />
Agne Carl<br />
Hammarskjöld<br />
Dag Hjalmar Agne Carl Hammarskjöld (Jönköping, Svezia, 29 luglio 1905 -<br />
Ndola, Zambia, 18 settembre 1961) fu un pol<strong>it</strong>ico svedese. Ultimo di quattro<br />
figli maschi di Hjalmar Hammarskjöld e Agnes Almqvist, trascorre gli anni della<br />
propria infanzia e adolescenza seguendo gli spostamenti del padre, uomo pol<strong>it</strong>ico<br />
svedese: dapprima in Danimarca, poi a Uppsala, poi a S<strong>to</strong>ccolma - nei tre<br />
anni in cui il padre è Primo Ministro - poi ancora a Uppsala.<br />
Compiuti gli studi univers<strong>it</strong>ari in economia, dopo un anno di insegnamen<strong>to</strong><br />
all’Univers<strong>it</strong>à di S<strong>to</strong>ccolma, diviene segretario della commissione governativa<br />
sulla disoccupazione, carica che ricoprirà dal 1930 al 1934 per poi passare alla<br />
Banca di Svezia, sempre come segretario. Nel 1936 entra alle dipendenze del<br />
Ministero delle Finanze dove ricopre diversi incarichi, soggiornando anche per<br />
tre anni a Parigi.<br />
Nel 1941 <strong>to</strong>rna come presidente alla Banca Nazionale di Svezia, incarico che<br />
terrà fino al 1948, per entrare poi al Ministero degli Esteri: dapprima come<br />
segretario e successivamente (1951) come vice-ministro degli Esteri. In questa<br />
veste è vice-presidente della delegazione svedese alla VI Sessione<br />
dell’Assemblea generale dell’ONU a Parigi (1951-1952) e poi Presidente alla<br />
sessione successiva (New York 1952-1953). Il 7 aprile 1953 viene elet<strong>to</strong> all’unanim<strong>it</strong>à<br />
per succedere al norvegese Trygve Lie nella carica di Segretario generale<br />
dell’ONU, carica nella quale viene riconferma<strong>to</strong> nel 1957 allo scadere del manda<strong>to</strong>.<br />
Insigni<strong>to</strong> della laurea honoris causa nelle principali univers<strong>it</strong>à degli Stati Un<strong>it</strong>i,<br />
Canada e Inghilterra, nel dicembre 1954 succede al padre quale membro<br />
dell’Accademia di Svezia. Muore nella notte tra il 17 e il 18 settembre 1961 in<br />
un incidente aereo - le cui cause non saranno mai del tut<strong>to</strong> chiar<strong>it</strong>e - a Ndola<br />
(nell’attuale Zambia) nel corso di una missione per risolvere la crisi congolese.<br />
In quell’anno gli verrà attribui<strong>to</strong> il Premio Nobel per la Pace alla memoria, “in<br />
segno di grat<strong>it</strong>udine - come dirà la motivazione del Com<strong>it</strong>a<strong>to</strong> per il Nobel - per<br />
tut<strong>to</strong> quello che ha fat<strong>to</strong>, per quello che ha ottenu<strong>to</strong>, per l’ideale per il quale ha<br />
combattu<strong>to</strong>: creare pace e magnanim<strong>it</strong>à tra le nazioni e gli uomini”<br />
Dag Hammarskjold