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ANTONIO CASALE<br />
VINCERE<br />
LA PARTITA DELLA VITA<br />
Mario Balotelli è sicuramente il<br />
caso sportivo ed umano più interessante<br />
dell’anno. Fino a pochi anni fa<br />
la presenza di una persona di colore<br />
nella nazionale italiana era impensabile.<br />
Tuttavia questo non significa<br />
che il nostro paese abbia compiuto<br />
interamente il suo percorso verso<br />
una nuova società multietnica e<br />
multicolore. Il caso Balotelli, infatti,<br />
non si inscrive nel normale evolversi<br />
e integrarsi delle seconde e<br />
terze generazioni di cittadini stranieri,<br />
tipico dei paesi più avanzati.<br />
Egli è piuttosto il risultato di uno di<br />
quei tanti gesti di generosità cristiana<br />
su cui si mantiene gran parte<br />
del nostro welfare. All’origine della<br />
sua storia umana e calcistica vi è la<br />
disponibilità di una famiglia italiana<br />
ad accogliere in affido i figli abbandonati<br />
di una povera coppia di ghanesi.<br />
Gesto d’amore premiato non<br />
solo dall’affetto del figlio acquisito,<br />
ma anche dalla sua brillante carriera.<br />
E’ una bella storia che resta,<br />
però, circoscritta alle mura domesti-<br />
Al Fernandes il Premio Palasciano 2012<br />
SEGUE DA PAG. 1<br />
ORSOLA TREPPICCIONE<br />
Siamo lieti di annunciare,<br />
con largo anticipo, che il<br />
prestigioso “Premio Nazionale<br />
Ferdinando Palasciano”<br />
2012 verrà<br />
conferito al Centro Fernandes-<br />
Centro di accoglienza<br />
della Caritas<br />
diocesana di Capua- che<br />
opera sul territorio di Castel<br />
Volturno. Il professor<br />
Citarella, presidente<br />
dall’Associazione “Ferdinando<br />
Palasciano”, da noi<br />
raggiunto, ha spiegato che<br />
il Centro Fernandes è<br />
stato scelto perché “organizzazione<br />
umanitaria che<br />
opera sul nostro territorio<br />
nello spirito di Palasciano”.<br />
Medico, ma<br />
anche uomo impegnato<br />
nella politica e nel sociale,<br />
il nostro concittadino Palasciano<br />
è considerato uno<br />
dei precursori della Croce<br />
Rossa perché persuaso<br />
della neutralità e intoccabilità<br />
dei feriti di guerra,<br />
principi che, in seguito,<br />
sarebbero divenuti i capisaldi<br />
dell’opera della<br />
Croce Rossa. Ed è proprio<br />
ripercorrendo le sue orme<br />
che l’Associazione “si<br />
propone di valorizzare<br />
iniziative nel campo medico<br />
e sociale di particolare<br />
interesse e significato<br />
per il miglioramento della<br />
condizione umana”, come<br />
è annotato sul sito<br />
(www.ferdinandopalasciano.it).<br />
Proprio come si<br />
prefigge il Centro<br />
Fernandes presidio,<br />
in un territorio<br />
difficile, dal<br />
1996 quando la signora<br />
Adele Fernandes<br />
donò lo<br />
stabile all’Arcidiocesi<br />
di Capua.<br />
Da allora è divenuto<br />
"un punto<br />
strategico di riferimento<br />
per tutte<br />
le problematiche,<br />
vaste e complesse<br />
del settore che<br />
vede protagonisti<br />
gli extra-comunitari”.<br />
Non solo accoglienza,<br />
ma un<br />
lungo e tenace la-<br />
EDITORIALE<br />
che e al quadrato di gioco. Appena<br />
fuori si manifesta l’immaturità di un<br />
popolo ancora legato ai vecchi<br />
schemi dello “ius sanguinis”. Per<br />
molti, infatti, Balotelli è troppo nero<br />
per potersi dire pienamente italiano.<br />
E così, di fronte alle stravaganze e<br />
agli eccessi del suo comportamento,<br />
essi sono portati a pensare che si tratti<br />
di un’ anomalìa dovuta alla sua doppia<br />
natura. Al contrario, il suo temperamento<br />
da bambino viziato,<br />
irascibile e scontroso, è il prodotto<br />
più caratteristico di una certa educa-<br />
voro per l’integrazione<br />
culturale e religiosa delle<br />
varie etnie “presenti sul<br />
territorio con la realtà circostante<br />
e quella italiana<br />
in generale”. Un punto di<br />
riferimento non solo per<br />
gli immigrati, ma per tutti<br />
gli enti impegnati nel so-<br />
zione nostrana. Paradossalmente si<br />
potrebbe dire che proprio nel comportamento<br />
egli è il più italiano dei<br />
giocatori in campo. Nonostante ciò<br />
egli resta sempre “il nero”. Anzi, lo<br />
scimmione. E’ così che lo ha dipinto<br />
la Gazzetta dello Sport in una scandalosa<br />
vignetta apparsa dopo la partita<br />
con l’Inghilterra. Una infelice<br />
e poco divertente immagine in cui<br />
Balotelli è aggrappato al Big Ben<br />
londinese mentre respinge i palloni<br />
avversari come il mitico King<br />
Kong respingeva gli aerei nel leggendario<br />
film della nostra infanzia.<br />
Nonostante le scuse giunte immediatamente<br />
dalla redazione resta il<br />
fatto che ad ogni piè sospinto riemergono<br />
alcuni rilessi razzisti mai<br />
completamente sopiti. E’ segno di<br />
immaturità, ma anche di scarsa<br />
lungimiranza. La tremenda crisi<br />
che stiamo vivendo avrebbe dovuto<br />
insegnarci che non siamo così<br />
potenti come credevamo e che<br />
avremo sempre più bisogno di “sangue<br />
nuovo” per vincere sui campi di<br />
calcio, ma soprattutto sui campi più<br />
seri e importanti della vita.<br />
ciale della Provincia di<br />
Caserta, “dando una<br />
"chance" a donne e uomini<br />
che hanno perso la<br />
speranza”, come sottolineato<br />
dall’Arcivescovo<br />
Bruno Schettino.<br />
Anno 3 Numero 24<br />
30 Giugno 2012