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Untitled - Farete

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STORIA<br />

1978. Per l’Italia un anno molto particolare, pieno di eventi socio-politici inquietanti e drammatici, che avrebbero influenzato per sempre la storia del nostro paese. Ma sono<br />

anche anni in cui l’economia continua una lenta ma progressiva crescita in tutti i settori, dall’industria al turismo.<br />

Roberto Trentini ha 29 anni, è un giovane uomo volitivo e determinato, che lavora come Responsabile di Produzione per una tipografia bolognese, di proprietà di un lontano<br />

parente. Una professione scelta seguendo una innata, profonda e fortissima passione per gli oggetti di carta, la carta come documento, testimonianza, ricordo, traccia,<br />

segno ed affermazione di un’identità, espressione tangibile e destinata a durare nel tempo. Una passione che lo porterà in seguito, nel corso degli anni, a raccogliere una<br />

smisurata, preziosa collezione di prodotti di carta di ogni tipo, cartoline, mappe topografiche, atti notarili, lettere private, carteggi ufficiali, annotazioni dei generi più vari. Ma<br />

l’azienda in cui Trentini lavora vive un momento di difficoltà, il fatturato è in perdita, e il titolare, non riuscendo più a sostenere i costi a fronte di entrate sempre più scarse,<br />

decide di cedere l’attività.<br />

A Trentini viene offerta la possibilità di acquisire tutte le attrezzature della produzione – un ottimo parco macchine Heidelberg e una leggendaria Nebiolo manuale – per rilevare<br />

l’attività e avviare un nuovo progetto imprenditoriale. Il giovane ci riflette su per un paio di settimane. Gli si aprono davanti due strade, due alternative che implicano davvero<br />

una scelta di vita: cercare un nuovo posto di lavoro come dipendente, soluzione più sicura e di certo meno problematica, oppure tentare il rischio di avviare un’azienda<br />

in proprio, mettendosi in gioco direttamente, in prima persona. Roberto decide: comprerà i macchinari, la sede della nuova azienda sarà Altedo, nella bassa bolognese,<br />

dove abita con la giovane moglie Pina, che da subito sostiene il marito e lo affianca nel lavoro. Trentini sceglie il nome per la sua attività proprio ispirandosi alla collocazione<br />

geografica della sede e la battezza Tipografia Altedo. È una fredda mattina di febbraio del 1978, venerdì 10 per la precisione, il giorno in cui la Tipografia Altedo viene iscritta<br />

al Registro delle Imprese.<br />

I primi clienti, come è naturale che sia, sono quelli “ereditati” dalla precedente Azienda, ma il portfolio si amplia in fretta e vengono acquisiti, tra gli altri, due nomi molto<br />

importanti nel segmento dell’industria alimentare Emiliana: Pastificio Corticella e Latte Granarolo. Quest’ultimo brand, destinato a diventare leader nel panorama nazionale,<br />

si fidelizza subito alla Tipografia Altedo, e ne è tuttora cliente.<br />

Per un trentennio l’Azienda continua la propria attività con una crescita stabile, sempre con segno positivo davanti al dato di fatturato, in particolare nel decennio a cavallo<br />

tra fine degli anni ’80 e primi anni ’90. Anche i dipendenti e i collaboratori aumentano, segnale del sempre crescente carico di lavoro.<br />

I prodotti della Tipografia, in questo arco di tempo, pur seguendo l’evoluzione tecnologica dei macchinari per la produzione, rientrano in una tipologia di mercato che si<br />

potrebbe definire “tradizionale”, cataloghi d’arte, di design, di moda, look book, folder …<br />

La vera svolta dell’Azienda risale al 2008, anno in cui Mattia Trentini, il giovane figlio di Roberto e Pina, per quanto gli studi compiuti lo portino in un’altra direzione, meno<br />

operativa e più “teorica”, vale a dire la Gestione d’Impresa, decide di affiancare nella professione i genitori con il ruolo di Responsabile Commerciale. Proprio perchè ha una<br />

formazione di un certo tipo, abbastanza lontana dal know-how specifico e manuale richiesto nell’ambiente lavorativo in cui è appena entrato, Mattia vive il suo ingresso<br />

nell’azienda di famiglia quasi come una sfida, e segue un percorso da autodidatta per acquisire una formazione tecnica che gli è necessaria per approcciare al meglio la<br />

realtà della Tipografia.<br />

Mattia è molto ambizioso e dimostra da subito di credere fermamente nelle potenzialità di business dell’Azienda, ma ritiene sia necessario, nell’ottica di differenziarsi dalle<br />

altre tipografie, espandere gli orizzonti della produzione verso ambiti più elitari ma di certo più stimolanti, come l’arte, la moda e il design, e quindi verso tutti i prodotti della<br />

carta che servono a comunicare un certo tipo di creatività, più selezionata, esclusiva ed “esigente”.<br />

Da allora Tipografia Altedo, pur continuando ad eseguire le lavorazioni più tradizionali, si è altamente specializzata nelle produzioni per il target di fascia più alta<br />

Il portfolio clienti, che ora include importanti nomi negli ambiti del fashion, del design e dell’arte, si è notevolmente arricchito e testimonia eloquentemente quanto il nome di<br />

Tipografia Altedo sia oggi accreditato presso i brand che, per comunicare, abbiano bisogno di una carta che “è tutta un’altra storia”…

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