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34 Prophecy. Il codice divino<br />

Immortals.<br />

La promessa<br />

Secondo la mia stella polare, la Bibbia, la prima<br />

bugia alla quale è stata esposta la razza<br />

umana, è quella pronunciata dal serpente ad<br />

Eva nel giardino dell’Eden. “No, tu non morirai<br />

affatto” (Genesi 3:4). E l’eco di questa bugia originale rimbomba<br />

ancora oggi in tutti e quattro gli angoli di Matrix.<br />

La religione del serpente antico poggia tutto il suo edificio dottrinale<br />

sulla supposizione di una vita ultraterrena e sull’esistenza di un’anima<br />

immortale. Ciò permette ai suoi fan di credere che molte delle entità<br />

evocate nelle sedute spiritiche siano le anime dei loro cari defunti.<br />

Questo non è assolutamente possibile. La mia stella polare, infatti, non<br />

parla mai di un’anima immortale.<br />

Voglio ripercorrere la cronologia della bugia originale. Il primo libro<br />

della Bibbia, la Genesi, mi informa che l’uomo, creato libero, scelse di<br />

vivere indipendentemente dalle leggi e dai consigli di Dio; l’immortalità<br />

era condizionata a questa ubbidienza: “E l’Eterno Iddio diede all’uomo<br />

questo comandamento: ‘Mangia pure liberamente del frutto d’ogni<br />

albero del giardino; ma del frutto dell’albero della conoscenza del bene<br />

e del male non ne mangiare: perché, nel giorno che tu ne mangerai, per<br />

certo morrai” (Genesi 2:16-17). Così i miei progenitori mangiando del<br />

frutto, si resero cioè indipendenti da Dio, volendo essi stessi determinare<br />

cosa fosse bene e cosa fosse male; l’operazione non riuscì, e il mio<br />

mondo conobbe il male, l’allontanamento dalla sorgente della vita.<br />

Ed a motivo di questo volontario allontanamento della creatura dal<br />

proprio Creatore, l’unica sorgente di vita, l’uomo incontra inevitabilmente<br />

la morte, perdendo di fatto il meraviglioso dono dell’immortalità.<br />

Questo stato iniziale di immortalità non potrà essere riac<strong>qui</strong>stato

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