Calcolo di Autovalori ed Autovettori
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126 CAPITOLO 5. CALCOLO DI AUTOVALORI E AUTOVETTORI<br />
5.4 Riduzione in forma tri<strong>di</strong>agonale e <strong>di</strong><br />
Hessenberg<br />
Se una matrice è hermitiana e tri<strong>di</strong>agonale, l’approssimazione dei suoi<br />
autovalori <strong>ed</strong> autovettori, sia col metodo <strong>di</strong> Jacobi che con altri meto<strong>di</strong>,<br />
risulta più agevole che per una matrice hermitiana qualunque non sparsa. Per<br />
questo motivo una generica matrice hermitiana A viene <strong>di</strong> solito trasformata<br />
in una matrice tri<strong>di</strong>agonale simile.<br />
Fra i vari mo<strong>di</strong> per effettuare la riduzione <strong>di</strong> A alla forma tri<strong>di</strong>agonale<br />
riportiamo qui il metodo <strong>di</strong> Givens, considerato, per semplicità, nel caso<br />
reale. In questo metodo si usano ancora le matrici <strong>di</strong> rotazione per ottenere<br />
termini nulli ma, a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> quanto si è visto nel metodo <strong>di</strong> Jacobi, un<br />
elemento che è stato annullato a un certo passo non viene più mo<strong>di</strong>ficato<br />
nelle successive trasformazioni. Ciò si ottiene annullando or<strong>di</strong>natamente i<br />
termini non nulli fra gli elementi aij con i − j ≥ 2, considerati per colonne,<br />
nel seguente or<strong>di</strong>ne<br />
a31,a41,...,an1;a42,a52,...,an2;...;an,n−2,<br />
usando, rispettivamente, le matrici <strong>di</strong> rotazione<br />
G23,G24,...,G2n;G34,G35,...,G3n;...;Gn−1,n. (5.19)<br />
Poiché ad ogni passo viene annullato un elemento e il suo simmetrico,<br />
bastano al più (n−2)(n−1)<br />
rotazioni per trasformare A in una matrice simile<br />
2<br />
A1 <strong>di</strong> forma tri<strong>di</strong>agonale, conservando la simmetria.<br />
In questo processo gli in<strong>di</strong>ci della matrice <strong>di</strong> rotazione e quelli dell’ele-<br />
mento da annullare non sono gli stessi come nel metodo <strong>di</strong> Jacobi, ma la<br />
matrice G (k)<br />
rs viene costruita in modo che risulti<br />
a (k+1)<br />
s,r−1 = 0, k = 1, 2,...,<br />
(n − 2)(n − 1)<br />
; (5.20)<br />
2<br />
se fosse già a (k)<br />
s,r−1 = 0 si pone G (k)<br />
rs = I (cioè ϕ = 0).<br />
Utilizzando la (5.16) ove si ponga j = r − 1, la (5.20) fornisce<br />
che è sod<strong>di</strong>sfatta per<br />
cos ϕ =<br />
a (k+1)<br />
s,r−1 = a (k)<br />
s,r−1 cos ϕ − a (k)<br />
r,r−1 sin ϕ = 0 ,<br />
a (k)<br />
r,r−1<br />
<br />
<br />
a (k)<br />
2 s,r−1 + <br />
a (k)<br />
, sin ϕ =<br />
2<br />
r,r−1<br />
a (k)<br />
s,r−1<br />
<br />
<br />
a (k)<br />
2 s,r−1 + <br />
a (k)<br />
.<br />
2<br />
r,r−1