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na e coda. Sono simboli evidenti della lotta dell’uomo contro <strong>il</strong><br />

male. Sull’architrave sono scolpiti cinque clipei 47 : quello centrale<br />

contiene l’Agnello pasquale dell’Apocalisse, simbolo del Cristo<br />

morto e risorto attraverso <strong>il</strong> quale «si passa» dalla<br />

morte alla vita; gli altri quattro<br />

contengono indecifrab<strong>il</strong>i<br />

volti che potrebbero si-<br />

gnificare, da sinistra<br />

a destra: <strong>il</strong> clero, <strong>il</strong><br />

monaco, <strong>il</strong> vescovo,<br />

<strong>il</strong> laico, cioè la co-<br />

munità dei credenti<br />

ancora pellegrina sulla<br />

terra <strong>di</strong> cui Cristo è <strong>il</strong> capo.<br />

Nella lunetta celeste <strong>il</strong> para-<br />

<strong>di</strong>so è rappresentato dalla Madonna con <strong>il</strong><br />

Bambino Gesù (al centro), dal patrono san Pantaleone (a destra)<br />

e da san Giovanni Battista (a sinistra). Alla Madonna Assunta è<br />

de<strong>di</strong>cata la Cattedrale. È Maria che accoglie i credenti e noi ci<br />

rivolgiamo a lei con le parole del <strong>di</strong>stico che si legge, in caratteri<br />

cinquecenteschi, sul cordulo dell’arcosolio: “te cuicumque pio ma-<br />

47 Scu<strong>di</strong> ton<strong>di</strong> con raffigurazioni.<br />

pagina 67

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