6 DISCHI Ogni estate è sempre la solita storia... a cura di Dj D. Ogni estate è sempre la solita storia, che cd mi porto in ferie? O cosa posso caricare nel mio HI PoD da 2500 milioni di Mbytes? Ecco una piccola guida che vi indicherà la via per ascoltare nelle diverse fasce orarie di una assolata e calda giornata 6 dischi rinfrescanti, se poi avete anche cuccato e non sapete cosa possa fare da colonna sonora ad i vostri ululati, eccovi ACCON- TENTATI! Ore 7.30 Per chi dorme la notte e vuole godersi a pieno la giornata iniziandola con quel giusto piglio e trasudante ironia (non avete passato la prova costume?), quando il sole dà il meglio di se stesso, e la luce nasconde ancora l’adipe, premete play ed ascoltate: The Foals “Antidotes”. “A volte l’originalità non è cosi importante se si riesce a creare un LP composto da 11 potenziali singoli”. Ore 10.30 Il sole è già caldo, la colazione quasi digerita, siete ancora convinti che chi sta facendo l’acquajym di fronte a voi non perderà neanche un grammo dopo 30 minuti di stupidi balletti al ritmo di “Asereje ye ye” è il momento adatto per premere play ed ascoltarvi: Elio e le Storie Tese “Studentessi”. “Risate meno assicurate rispetto ai ‘tempi d’oro’ ma qualità indiscutibile e qualche frecciatina politica in più: Frank Zappa osserva e sorride benevolo”. Ore 13.30 La calura tocca il picco massimo, voi non ce la fate più! Dovete decidere: o abbrustolirvi al sole cocente, o rigenerarvi con una doccia fredda ed uno spuntino. In tutti e due i casi avete solo una possibilità di ascolto per rallentare la sudorazione delle vostre ascelle: Last Shadow Puppets: “The Age Of The Understatement”. “Una straordinariamente ruffiana operazione di marketing, ma che fa muovere il culo e diverte in maniera quasi criminale”. Ore 16.00 Sotto i vostri Rayban gli occhi iniziano a schiudersi, la pennichella vi ha lasciato storditi e non sapete come ripigliarvi? La cura a tutto questo compresa la scottatura dei piedi che avete inspiegabilmente lasciato scoperti sotto al sole è : “Justice”. “Anche se un po’ datato è ottimo per ritrovare le energie che vi serviranno da qui a poche ore… la tedesca di turno continua a guardarvi, lo spagnolo di turno continua a guardarvi, la vostra ragazza che avete accanto vi tira un destro….in ogni caso…” Ore 19.00 Con l’occhio gonfio, ma sempre sorridenti, è l’ora dell’aperitivo, in spiaggia con il tramonto che vi ispira tanto sentimento, è l’ora assoluta per un classico : Bob Marley “Live”. “Un disco, un capolavoro, un evento, una gioia, una liberazione, una mescolanza di musica e spiritualità: perfetto”. Ore 23.52 Ci siamo! E’ l’ora per concedersi, al vostro uomo od alla vostra donna, uomo o donna che siate. Le luci soffuse, le vongole e cozze complici di desideri inconfessabili, spiaggia, sdraio, voci e suoni che arrivano da lontano, solo voi due inebriati dalle onde che si infrangono dolcemente sulla battigia, una carezza, un bacio … “Porc Putt chi cazzo è?”. Una luce vi abbaglia all’improvviso, il cuore batte a mille, una voce vi sussurra : “Scusate ragazzi il lido è chiuso non potete stare qui!” E’ ora di rientrare e provare a rimediare… premete per l’ultima volta PLAY e lasciatevi trasportare dai : Portishead “Third”. “I Portishead scrivono, dipingono, cantano, scolpiscono statue. La loro musica trasuda un’urgenza artistica straripante”. Adesso è ora di spegnere la luce … <strong>SOUND</strong>RECE Di Rocco Toni LUXURE ANTHOLOGY Ok, ora mi si dirà: “Ah, tu smerdi chiunque ma dei Luxure parli bene perché ci cantava/canta un tuo collega di S. and V.!” E’ una verità parziale: ho adorato questa pubblicazione di un vecchio demo e di altri materiali registrati sul finire degli anni ’80 dal gruppo bassanese, perché per me Morrisey e Marr sono (stati) due padreterni , lo ying e lo yang , Shiva e Visnu, etc etc. Perciò qualunque cosa che “suona come gli Smiths” merita, a prescindere! A maggior ragione, se nel disco figurano un paio di brani che non avrebbero certo sfigurato nella Manchester di un ventennio fa (“The Bizzarre Oriental” e “Before the Worries” sopra tutti). Ora, Bassano non era Manchester e, a fine degli anni 80’, di globalizzato in giro non c’era proprio un cazzo- ragion per cui i Luxure, infognati in provincia, ci diedero un taglio (almeno fino alla recente reunion). Resta il fatto che per ora fatico a togliere il ciddì dal lettore della macchina. Si può essere sfacciatamente derivativi e fare, comunque, della bella musica… AFTERHOURS I MILANESI AMMAZZANO IL SABATO Non si tratta di un disco così solare, come è stato scritto- anche se non è cupo come i precedenti. D’altronde, è difficile essere incazzati a 40 anni (tanti ne dovrebbe avere il Sig. Manuel Agnelli oggidì), ma forse il senso dell’amarezza (“i milanesi ammazzano il sabato”) e dell’ironia (“ma nemmeno carne da cannone per dio”) si affinano e capita che, a dieci anni dai loro dischi migliori, i ragazzi di Milano decidano di dare un taglio al passato, cercando una strada diversa da quella che li ha sempre caratterizzati, non tanto nei testi e nella durata (sempre breve) dei brani, ma in un suono e un atteggiamento cangiante e pieno di sfumature. Nessun entusiasmonon siamo davanti ad un nuovo “hai paura del buio?” e neanche “non è per sempre”si tratta di un nuovo inizio, potenzialmente interessante. Ma siccome conta l’oggi (e il domani si fotta!), vi dico che siamo davanti di un bel disco, originale e che non lascia il tempo di annoiarsi. Tuttavia, mancano le canzoni che spiccano e che non ti si schiodano più di dosso, come negli album precedenti.