30.05.2013 Views

Scarica - AITRO

Scarica - AITRO

Scarica - AITRO

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

BENVENUTI AL CORSO DI AGGIORNAMENTO<br />

“IL TSRM E LE NUOVE FRONTIERE<br />

DELL’IMAGING”<br />

DALLA RADIOTERAPIA DEL PASSATO<br />

ALLA RADIOTERAPIA DEL FUTURO<br />

CTSRM ELISEO FANT BELLUNO, 16-17 dicembre 2005<br />

Sede della lesione<br />

neoplastica posta in<br />

profondità<br />

IMAGING VIRTUALE<br />

Centratura effettuata con<br />

riferimento rispetto ai reperi<br />

esterni naturali<br />

Sede dei campi<br />

d’ingresso per la<br />

radioterapia<br />

OBIETTIVO del CORSO<br />

L’evoluzione della radioterapia ed il ruolo<br />

dell’imaging radiologico nello studio e<br />

preparazione di un piano di cura radioterapico<br />

La prima parte, LA RADIOTERAPIA DEL<br />

PASSATO, vuole essere una retrospettiva storica<br />

della nascita e dello sviluppo della radioterapia<br />

Epitelioma ulcerato prima<br />

della radioterapia<br />

IMAGING REALE<br />

La sede e i limiti della<br />

lesione sono ben visibili<br />

dall’occhio del<br />

radioterapista<br />

LA SECONDA PARTE, LA RADIOTERAPIA DEL<br />

FUTURO, illustra le nuove frontiere e prospettive nella<br />

cura del cancro che si sono aperte dall’evoluzione<br />

tecnologica delle apparecchiature e dall’utilizzo della TC,<br />

della RNM e della PET per la definizione dei volumi da<br />

irradiare.<br />

Presentazione schematica<br />

dei volumi radioterapici:<br />

GTV ( Gross Tumor<br />

Volume)<br />

CTV ( Clinical Target<br />

Volume)<br />

PTV (Planning Target<br />

Volume)


SEZIONE CORPOREA ADDOMINALE<br />

Esempio di curve di<br />

isodose bidimensionali<br />

GTV: è la massa tumorale<br />

obiettivabile clinicamente e/o con le<br />

tecniche di imaging.<br />

CTV: è il volume che contiene il GTV<br />

e le infiltrazioni microscopiche<br />

PTV: è il volume corporeo irradiato<br />

che comprende il GTV, il CTV e<br />

considera anche i movimenti del<br />

malato e degli organi.<br />

SALA DI<br />

RADIODIAGNOSTICA<br />

AGLI INIZI DEL<br />

SECOLO SCORSO A<br />

BELLUNO<br />

PARTICOLARE DELLA<br />

CAMERA OSCURA<br />

CENNI STORICI<br />

La scoperta dei raggi x, avvenuta alla<br />

fine del 1895, ad opera di W.C.<br />

Roentgen, fu seguita dall’immediata<br />

diffusione degli apparecchi utilizzati<br />

per la radiodiagnostica e per la<br />

radioterapia.<br />

W.C. Roentgen<br />

Premio nobel per la<br />

fisica nel 1901<br />

L’evoluzione delle unità di radioterapia è<br />

stata più complessa.<br />

Dapprima fu sperimentato l’impiego delle stesse<br />

radiazioni usate per la radiodiagnostica, irradiando<br />

forme cutanee di origine infiammatoria e<br />

neoplastica.


TRATTAMENTI RADIANTI ESEGUITI A<br />

BELLUNO<br />

PRIMA DEL<br />

TRATTAMENTO<br />

DOPO IL<br />

TRATTAMENTO<br />

Tra le prime proprietà dei raggi x descritte<br />

e osservate furono:<br />

la possibilità di attraversare i corpi e di<br />

impressionare le lastre fotografiche<br />

Queste caratteristiche sono la base della<br />

radiologia diagnostica.<br />

fu osservato che l’esposizione prolungata ai raggi<br />

x produceva delle reazioni della cute, che variavano<br />

dal transitorio arrossamento, all’ulcerazione<br />

profonda e cronica.<br />

L’esposizione prolungata ai raggi x è stata<br />

utilizzata in medicina per produrre delle<br />

trasformazioni delle parti malate del corpo: è<br />

questa la base della radioterapia<br />

Prima del trattamento<br />

Dopo il trattamento<br />

1899 - VIENE DESCRITTO IL PRIMO CASO DI<br />

CURA DI UN PAZIENTE CON RAGGI X<br />

Carcinoma a cellule<br />

squamose<br />

Bersaglio situato in<br />

posizione visibile


Nel 1896 il fisico francese Henri Becquerel<br />

dimostrò che un composto dell’uranio<br />

impressionava le lastre fotografiche come i raggi x.<br />

Premio nobel per la fisica<br />

nel 1903<br />

Nel 1898 Marie e Pierre Curie identificarono altre<br />

due sorgenti naturali di raggi x, il radio e il polonio.<br />

Premio nobel per la fisica<br />

nel 1903<br />

Sezione longitudinale di<br />

tubi di radio<br />

Placca radifera per<br />

applicazioni<br />

dermatologiche<br />

Sezione di<br />

due aghi di<br />

radio con<br />

punta<br />

Il radio e successivamente gli isotopi<br />

radioattivi dell’iridio, del cesio, dello iodio<br />

e dell’oro sono stati utilizzati per la<br />

radioterapia<br />

Controllo radiologico del<br />

template nella paziente<br />

Proiezione<br />

laterale<br />

Proiezione<br />

anteroposteriore<br />

1905 - INIZIO DELL’IMPIEGO DEL RADIUM<br />

I ricercatori dell’epoca cercarono di:<br />

differenziare gli impieghi del radio come sorgente<br />

di fotoni di alta energia o raggi gamma da quelli<br />

delle emissioni di elettroni o raggi beta.<br />

per questi ultimi venivano utilizzati preparati con<br />

ampie superfici di emissione e scarsa filtrazione per<br />

procedere ad irradiazioni superficiali.<br />

per le applicazioni profonde venivano usati tubi e<br />

aghi filtrati con rilevanti spessori di piombo tali da<br />

eliminare praticamente le emissioni di elettroni ed<br />

utilizzare i soli raggi gamma.


Aghi di radium<br />

Contenitori piombiferi<br />

per il trasporto del<br />

radium<br />

Per mezzo secolo le sorgenti di radiazioni usate<br />

in radioterapia furono il radio e i raggi x di energia<br />

fino a 180-250 kV.<br />

In alcuni centri furono sperimentate radiazioni<br />

di energia più elevata, quali fotoni di 600.000 V.<br />

nell’istituto di radiologia dell’università di Roma<br />

nel 1936.<br />

Nel 1953 fu messo a punto a Londra, presso il<br />

centro di ricerca del Medical Research Council<br />

(MRC ) nell’ospedale Hammersmith, un prototipo<br />

di acceleratore lineare che funzionò per oltre venti<br />

anni.<br />

1913 - Si resero disponibili radiazioni di 140<br />

kV con le quali fu possibile cominciare a<br />

irradiare tumori semiprofondi e profondi (ora<br />

detta anche roentgenterapia).<br />

Acceleratore<br />

lineare da 8 MeV<br />

installato nel 1953<br />

all’ Hammersmith<br />

Hospital di Londra<br />

SALA DI<br />

ROENTGENTERAPIA<br />

A BELLUNO


1950 – Iniziarono ad essere diffuse le unità di<br />

telecobaltoterapia e, specialmente in Europa<br />

,betatroni capaci di produrre fotoni o elettroni di<br />

energia fino a 15 MeV.<br />

In Italia il numero di sorgenti di telecobaltoterapia<br />

divenne per un certo periodo elevato, purtroppo<br />

senza che contemporaneamente vi fosse uno<br />

sviluppo armonico nella distribuzione delle risorse di<br />

radioterapia oncologica nel contesto del territorio<br />

nazionale.<br />

1970 – Cominciarono ad essere installati anche in<br />

Italia i primi acceleratori lineari.<br />

Apparecchio di<br />

telecobaltoterapia<br />

con due sorgenti<br />

contrapposte<br />

Caratteristica di<br />

questo apparecchio<br />

era:<br />

Sfruttamento delle<br />

sorgenti a bassa<br />

attività<br />

Bilanciamento del<br />

peso<br />

dell’apparecchio<br />

Sorgente<br />

Sorgente<br />

Apparecchio di<br />

telecobaltoterapia con<br />

schermo contrapposto<br />

di protezione e<br />

bilanciamento del peso<br />

E’ caratterizzato da una<br />

sorgente non puntiforme<br />

che eroga raggi gamma ad<br />

energia fissa<br />

isodose del cobalto<br />

CENNI STORICI DELLA NOSTRA REALTA’<br />

LOCALE<br />

1919 – Installazione del primo apparecchio radiologico<br />

all’Ospedale Civile di Belluno.<br />

1929 – Istituzione di un impianto di roentgenterapia<br />

monovalvola ( 225 kV, 4 mA), stativo pensile ad alto isolamento<br />

e strumentario monometrico di misura. Acquisizione di 100<br />

milligrammi di radium con relativi accessori, per la somma<br />

complessiva di Lire 140.000.<br />

1929 – Venne istituita una polizza assicurativa per il personale<br />

che operava nell’Istituto di Radiologia contro i danni e i pericoli<br />

delle correnti elettriche e dei raggi x.<br />

1930 – Installazione nuovo apparecchio radiologico di<br />

diagnostica a quattro valvole termoioniche, con ortoscopio e<br />

trocoscopio con diaframma antidiffusore,


1939 – Installazione nuovo apparecchio radiologico di<br />

diagnostica ( ortoclinoscopio e stativo a colonna con tavolo.<br />

1939 – Sostituzione apparecchio di roentgenterapia con<br />

una nuova unità capace di 250 kV e 12 mA.<br />

1946 – Installazione di uno stratigrafo.<br />

1952 – Assegnazione da parte dell’Alto Commissariato per<br />

l’Igiene e la Sanità Pubblica di 150 milligrammi di radium,<br />

portando quindi la quantità totale a 250 milligrammi.<br />

1959 – Sostituzione apparecchio di roentgenterapia con<br />

uno pendolare ( 250 kV, 20 mA ).<br />

1960 – Data di costituzione dell’ Unità Autonoma di<br />

Radioterapia con propria dotazione di risorse umane e<br />

tecnologiche.<br />

1977 – Installazione primo apparecchio di telecobaltoterapia<br />

1990 – Installazione del simulatore di terapia.<br />

1995 – Installazione primo acceleratore lineare (GE Saturno<br />

42, con energie fotoni 6 - 18 MV, energie elettroni 4.5 –6 -<br />

7.5 - 9 – 12 - 15 – 18 - 21 MeV )<br />

1995 - Sostituzione apparecchio telecobaltoterapia con uno<br />

più moderno.<br />

Dal 1977 collabora con l’UO di Radioterapia l’UO di Fisica<br />

Sanitaria per lo studio delle tecniche di radioterapia e la<br />

responsabilità del calcolo della dose di radiazioni, che dal 1988<br />

utilizza un computer dedicato (TPS). Poiché il calcolo della<br />

dose è fatto sulle sezioni TC, tenendo conto anche della diversa<br />

densità degli organi. Gli esami TC sono eseguiti con<br />

l’apparecchio dell’UO di Radiodiagnostica.<br />

1960 – Viene installato il primo apparecchio di<br />

diagnostica ( trocoscopio da usare specificamente per<br />

la fase di centratura del bersaglio radioterapico).<br />

1970 – installazione apparecchio DERMOPAN e<br />

PLESIOROENTGENTERAPIA.<br />

Dermopan<br />

Plesioroterapia<br />

LO SVILUPPO DELLA METODOLOGIA E<br />

DELLA TECNICA RADIOTERAPICA E’<br />

LEGATO:<br />

alla convinzione di effettuare i trattamenti<br />

radioterapici con intenti radicali nella maniera più<br />

rigorosa.<br />

all’utilizzo di sistemi sempre più precisi che<br />

la tecnologia offre e che noi dobbiamo sfruttare ed<br />

utilizzare al meglio.<br />

alla disponibilità di<br />

risorse e mezzi adeguati<br />

alla domanda


I primi trattamenti radioterapici comprendevano:<br />

volumi molto estesi con una limitata<br />

schermatura degli organi a rischio e delle aree non<br />

coinvolte da malattia.<br />

la presenza di compressori limitatori per ridurre<br />

la dove possibile lo spessore del volume corporeo<br />

al fine di aumentare il tasso di trasmissione in<br />

profondità.<br />

una centratura che faceva riferimento nella<br />

maggioranza dei casi ai punti di repere naturali<br />

esterni quali cresta iliaca, trocantere, apofisi<br />

ensiforme, ecc.<br />

l’utilizzo dell’imaging radiologico per la fase di<br />

centratura era quasi del tutto assente.<br />

L’affermarsi delle radiazioni di alta energia e il<br />

perfezionamento tecnologico delle<br />

apparecchiature per radioterapia esterna con fasci<br />

collimati e delle sorgenti radioattive per<br />

curieterapia, nonché l’affinamento delle tecniche<br />

di irradiazione e le acquisizioni derivanti dal<br />

moderno imaging hanno consentito:<br />

il miglioramento della qualità dei trattamenti<br />

radianti<br />

di aumentare favorevolmente in maniera<br />

significativa la risposta terapeutica<br />

la diminuzione significativa degli effetti<br />

collaterali indesiderati<br />

Due campi contrapposti di<br />

irradiazione a tutto spessore<br />

Irradiazione addominale<br />

con compressore limitatore<br />

o Piano di cura relativo<br />

all’irradiazione della<br />

mammella con tecnica di 2<br />

campi contrapposti<br />

tangenziali per evitare di<br />

irradiare il parenchima<br />

polmonare sottostante<br />

usando fotoni x prodotti da<br />

un acceleratore lineare


Alla realizzazione di una radioterapia con campi<br />

sempre più piccoli hanno contribuito in maniera<br />

determinante:<br />

le nuove apparecchiature di diagnostica per<br />

immagini (TC, RNM e PET)<br />

i moderni simulatori di terapia<br />

i treatment planning systems (TPS) per il calcolo<br />

della dose<br />

i sistemi di controllo<br />

e di verifica prima e<br />

durante la radioterapia<br />

Il capostipite dei radioisotopi per<br />

curieterapia è stato il Radium 226. Esso è<br />

stato usato fin dai primi anni del secolo scorso<br />

per la cura dei tumori, affiancandosi alla<br />

radioterapia con fasci esterni.<br />

La massima diffusione si è avuta dagli<br />

anni 20 agli anni 50, con notevoli progressi<br />

pratici dopo l’adozione, nella maggior parte dei<br />

centri, del metodo di Paterson-Parker<br />

contenente regole pratiche per la distribuzione<br />

dei preparati radioattivi.<br />

E’ stato progressivamente abbandonato a<br />

partire dagli anni 50, quando si resero<br />

disponibili nuovi radionuclidi.<br />

l’evoluzione tecnologica della radioterapia<br />

̶ degli apparecchi di alta energia ( >1 MegaVolt)<br />

̶ della tecnica (2D, 3D, 4D, … )<br />

La brachiterapia (o curieterapia) ha rappresentato<br />

per molti anni, fin dall’inizio del secolo scorso,<br />

l’arma più usata dai radioterapisti per la lotta<br />

contro il cancro:<br />

brachiterapia a contatto<br />

brachiterapia interstiziale (fili di Iridio 192)<br />

brachiterapia endocavitaria (Cesio 137)<br />

I SOSTITUTI DEL RADIO PIU USATI SONO I<br />

SEGUENTI :<br />

Iridio 192 Oro 198 Iodio 125<br />

Palladio 103 Stronzio 90<br />

Gli impieghi clinici comprendono le applicazioni di<br />

modalità tecniche molto diverse. Possiamo<br />

distinguere tre tecniche principali:<br />

gli applicatori esterni<br />

la brachiterapia interstiziale ed endocavitaria<br />

la radioterapia metabolica


Moulage per<br />

brachieterapia<br />

con sorgente a<br />

contatto<br />

La brachiterapia è<br />

una terapia con<br />

radiazioni erogate<br />

da una sorgente a<br />

contatto/interna al<br />

bersaglio<br />

Brachiterapia<br />

con sorgente<br />

interna al<br />

bersaglio<br />

La scelta del tipo di apparecchiatura e<br />

dell’energia necessaria per il trattamento radiante è<br />

quasi obbligatoriamente dettata da:<br />

sede ed estensione della malattia<br />

ubicazione e profondità<br />

vicinanza di organi critici<br />

Scelto il tipo di energia utile, viene studiato il tipo di tecnica<br />

di trattamento che offra il miglior risultato in termini di<br />

efficacia terapeutica.<br />

L’utilizzo dei radionuclidi nella nostra realtà ebbe<br />

fine intorno agli anni 70. Da allora in poi<br />

l’attenzione fu rivolta all’affinamento della<br />

radioterapia con fasci esterni emessi da:<br />

1. apparecchi di ROENTGENTERAPIA superficiale e<br />

semiprofonda sviluppata in particolare per neoplasie<br />

cutanee.<br />

2. apparecchio di TELECOBALTOTERAPIA (TCT) in<br />

particolare per i trattamenti testa-collo e per quelli di<br />

carattere palliativo (piccolo spessori e dosi medio-basse).<br />

3. ACCELERATORE LINEARE per tutti gli altri<br />

trattamenti con carattere di curabilità, compresi quelli<br />

cutanei,dove vengono utilizzati gli elettroni.<br />

La ROENTGENTERAPIA si distingue in:<br />

plesioterapia<br />

roentgenterapia superficiale<br />

roentgenterapia profonda.<br />

a seconda del tasso di trasmissione in profondità<br />

Le prime due vengono ancora oggi usate, la terza è stata<br />

soppiantata dalle alte energie.<br />

Trattamento effettuato<br />

con roentgenterapia<br />

superficiale<br />

L’energia degli apparecchi<br />

di roentgenterapia è<br />

compresa fra 80 e 400 KV


Lesione curabile con<br />

plesioterapia o<br />

roentgenterapia<br />

superficiale<br />

Curve di<br />

isodose<br />

di<br />

plesiote<br />

rapia<br />

Contracture di<br />

Dupuytren<br />

IERI 2 D<br />

L’introduzione della cobaltoterapia prima e, successivamente<br />

dell’acceleratore lineare ha rappresentato da subito molti<br />

vantaggi rispetto alla roentgenterapia, nel trattamento dei<br />

tumori profondi e semiprofondi.<br />

Inoltre la possibilità di disporre di elettroni con differenti<br />

energie consente di risparmiare i tessuti sottostanti.<br />

La plesioterapia consente l’irradiazione di lesioni cutanee<br />

( le più importanti sono gli epiteliomi) risparmiando i<br />

tessuti sottostanti.<br />

SCHERMATURA<br />

PERSONALIZZATA<br />

EPITELIOMA<br />

La roentgenterpia superficiale è<br />

caratterizzata da tensioni variabili<br />

da 50 a 150 kV con carichi di<br />

corrente da 5 a 30 mA.<br />

La necessità di definire i volumi di interesse in radioterapia<br />

e la procedura di selezione si è sempre basata sul metodo<br />

radiografico data la comune origine della radiodiagnostica e<br />

della radioterapia.<br />

Il rilevamento della sezione corporea può essere eseguita<br />

utilizzando due sistemi:<br />

Sistema manuale (2D) Sistema computerizzato (3D)


SISTEMA MANUALE: si tratta di un sistema<br />

relativamente macchinoso ed impreciso; ha rappresentato<br />

l’unico metodo prima dell’avvento della Tc.<br />

Può essere suddiviso in due tempi:<br />

rilevamento del profilo corporeo<br />

localizzazione degli organi interni<br />

Rilevatore di profilo<br />

corporeo a pantografo<br />

Rilevazione profilo corporeo<br />

Curvimetro in piombo<br />

Mappa del profilo<br />

RILEVAMENTO PROFILO CORPOREO<br />

Conformatore ad aste conformatore<br />

multiple e parallele a sole radiante<br />

DISEGNO ORIGINALE DAL QUALE VENNE COSTRUITO<br />

IL PANTOGRAFO PER IL RILEVAMENTO DEL PROFILO<br />

CORPOREO NEL 1976 IN RADIOTERAPIA A BELLUNO


INSERIMENTO SULLA MAPPA DEL PROFILO<br />

CORPOREO, DEL VOLUME BERSAGLIO ED EVENTUALI<br />

ORGANI A RISCHIO A LIVELLO DELLA SEZIONE DI<br />

CENTROCAMPO ( REPERE TATUATO IN CHINA )<br />

Supporti per<br />

rilevare<br />

l’ingrandimento<br />

al centrocampo<br />

OGGI 3D<br />

L’avvento della TC nella prima<br />

metà degli anni 70 ha<br />

rivoluzionato i tradizionali<br />

concetti legati alla radiologia<br />

Il primo “dogma” o limite<br />

che è stato superato è la<br />

sovrapposizione proiettiva<br />

dei diversi oggetti che si<br />

vengono a trovare lungo il<br />

percorso del fascio<br />

radiogeno incidente.<br />

La TC ha superato la<br />

rappresentazione<br />

bidimensionale delle<br />

immagini aggiungendo una<br />

terza dimensione<br />

griglia<br />

forata<br />

SISTEMA COMPUTERIZZATO PER IL RILEVAMENTO<br />

DELLA SEZIONE CORPOREA (3-D)<br />

La TC costituisce la fonte ideale dell’immagine della sezione<br />

corporea. Presenta i seguenti vantaggi rispetto al metodo<br />

manuale o del classico simulatore di terapia:<br />

operativamente è assai semplice e rapida<br />

è ricca di particolari anatomici altrimenti non ricostruibili<br />

è geometricamente più precisa<br />

Substrato dell’immagine è il calcolo densitometrico di ogni<br />

microvolume corporeo (voxel); consentendo il calcolo degli<br />

assorbimenti della radiazione terapeutica da parte dei diversi<br />

tessuti, in ragione della densità di ognuno.<br />

La fase di presimulazione al simulatore è ancora necessaria<br />

per definire: il posizionamento del malato, presidi per la<br />

contenzione del volume corporeo e definizione dell’estensione<br />

del volume bersaglio.<br />

Lo studio TC per la preparazione del piano di cura prevede:<br />

-set-up del paziente<br />

presimulazione e TC di centramento<br />

-simulazione di verifica post-TC<br />

-preparazione eventuali campi personalizzati<br />

-verifica di localizzazione prima e durante il trattamento con<br />

sistemi a film o epid (electronic-portal-image-device).<br />

MASCHERA O<br />

IMMAGINE<br />

MOULD<br />

PRESIMULAZIONE TC<br />

laser


Il rilevamento della sezione corporea implica una<br />

condizione di set-up del paziente comoda, precisa e<br />

riproducibile in ogni fase, dalla presimulazione fino a tutte le<br />

sedute di radioterapia.<br />

Una variazione di posizione provoca:<br />

dislocamento dei “punti cospicui” che individuano il campo<br />

di irradiazione.<br />

-- dislocamento del volume bersaglio fuori dal fascio<br />

-modificazione della sezione corporea,per quanto riguarda il<br />

profilo esterno, nonché la collocazione, la forma e la densità<br />

degli organi interni.<br />

B<br />

B –<br />

Bersaglio<br />

posto in<br />

profondità<br />

A - Bersaglio visibile<br />

LE SCHERMATURE<br />

La maggior parte delle schermature usate nei decenni scorsi<br />

era costituita con il piombo, ma più recentemente si è fatto uso<br />

di leghe a basso punto di fusione, contenenti bismuto,stagno,<br />

cadmio e piombo in percentuale fino ad arrivare all’uso ormai<br />

esteso di collimatori multilamellari controllati direttamente da<br />

un software dedicato.<br />

C – schermature<br />

per irradiazione<br />

A – Campi di<br />

campi a mantellina<br />

terapia con filtri<br />

e ad Y rovesciata<br />

cuneiformi<br />

A<br />

B<br />

B – schermatura<br />

per irradiazione<br />

diretta aree<br />

linfonodali<br />

C<br />

A<br />

La fase di SET-UP del paziente prevede lo studio affinchè il<br />

volume bersaglio venga riprodotto in maniera precisa durante<br />

tutte le sedute della radioterapia.<br />

Il problema del set-up può essere scomposto e risolvibile con<br />

quattro tipi di apparecchiature:<br />

PRESIDI DI RIFERIMENTO; MECCANICI: presidi di<br />

appoggio di varie parti corporee ( piano inclinato per il dorso,<br />

appoggia- testa-braccia-gambe,ecc); laser;<br />

PRESIDI DI CONTENZIONE: cuscino o materasso a vuoto<br />

spinto, cinghie o fasce;<br />

PRESIDI DI RIFERIMENTO E CONTENZIONE: gusci<br />

protettivi personalizzati in plexiglas, maschere che permettono<br />

di mantenere e riprodurre la posizione del volume bersaglio;<br />

PRESIDI DI CONTROLLO RADIOLOGICO: prima del<br />

trattamento ( rx di localizzazione), dopo il trattamento ( rx di<br />

verifica ), prima e durante il trattamento (verifica con sistemi<br />

portali o epid ).<br />

Tagliasagome<br />

computerizzato<br />

Schermatura con lega a<br />

basso punto di fusione<br />

Verifica della schermatura al<br />

simulatore di terapia<br />

Schermatura per TCT<br />

personalizzata con pallini<br />

di piombo


VERIFICA DEL PIANO DI CURA RADIOTERAPICO<br />

IN FASE DI SIMULAZIONE E DURANTE LA FASE DI<br />

TERAPIA RADIANTE<br />

Verifica radiologica<br />

al simulatore<br />

Questo<br />

acceleratore<br />

Multileaf<br />

Collimators<br />

variabile, può<br />

rappresentare un<br />

passo avanti<br />

significativo “ una<br />

piccola nuova<br />

frontiera “ per le<br />

Unità di<br />

Radioterapia che<br />

credono nella lotta<br />

contro il cancro<br />

Verifica con film del<br />

campo di trattamento<br />

radiante previsto dal<br />

piano di cura<br />

all’apparecchio di terapia<br />

radiante<br />

VERIFICA PORTALE DURANTE IL<br />

TRATTAMENTO RADIANTE<br />

Verifica portale del<br />

campo di terapia<br />

previsto dal piano di<br />

cura radioterapico a<br />

monitor<br />

Quando abbiamo fatto un<br />

passo avanti e tracciato<br />

una strada pensando di<br />

essere arrivati in cima, ci<br />

accorgiamo subito che ai<br />

nostri occhi si allargano<br />

nuovi orizzonti e nuove<br />

vie che aspettano di<br />

essere percorse.<br />

A NOI LA SCELTA

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!