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partito della rifondazione comunista - Rifondazione Comunista Formia

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Partito <strong>della</strong> <strong>Rifondazione</strong> <strong>Comunista</strong><br />

Circolo “Enzo Simeone” - <strong>Formia</strong><br />

Osservazioni al documento di indirizzi variante Piano Regolatore Generale di Purini<br />

la mediocrità dei servi, tant'è che l'unica strada praticabile per i tanti è l'emigrazione. Una patrimonio<br />

cognitivo ed umano lasciare fuggire via in modo sciagurato.<br />

Nonostante l’economia sia abbastanza in stallo e la crisi occupazionale in pieno corso, davvero singolare<br />

appare la consistente presenza delle banche, se ne contano 14 in tutto, come altrettanto singolare il<br />

reddito medio pro capite 10.547 € per abitante, tra i più elevati <strong>della</strong> provincia, ancor più elevato se<br />

rapportato a coloro che dichiarano il reddito di 22.739 €. Una spiegazione di ciò può essere ricercata<br />

nella concentrazione <strong>della</strong> ricchezza in poche persone, con l'esclusione di una larga parte <strong>della</strong><br />

cittadinanza. Aberrazione classica del capitalismo.<br />

Dello stesso tenore il confronto con le città limitrofe che negli ultimi anni hanno mostrato maggiore<br />

capacità di sostenere l’offerta turistica. Anche le infrastrutture sportive – in particolare il centro<br />

olimpico, percepito come un corpo estraneo, isolato dal contesto socio-culturale locale – sono<br />

soccombenti rispetto alle alternative provenienti da altri luoghi.<br />

Non va meglio al patrimonio archeologico – le famose “quatto prete” –ancora aldilà dal formare una<br />

credibile attrattiva turistica, dovuta ai notevoli ritardi – accumulati per anni – delle opere utili a renderlo<br />

fruibile alla cittadinanza, prima di tutto, e poi al turismo. Sul punto si riscontra il grave ritardo nel<br />

redigere la mappatura del patrimonio archeologico del territorio, fondamentale alla sua tutela e<br />

conservazione, nonché propedeutico ad un impiego turistico.<br />

E' appena il caso di ribadire che la valorizzazione archeologica non deve essere ad uso di chi ha soldi per<br />

goderla da turista (classe media), escludendo dalla fruizione la parte più povera dei cittadini, così<br />

emarginati. Per niente contrari al turismo, siamo animati dal fondato timore che <strong>Formia</strong> si trasformi in<br />

«un negozio per i soli turisti». Come del resto lascia immaginare l’intenso sfruttamento di zone centrali a<br />

scopi turistici e commerciali.<br />

A fare da cornice a questo quadro desolante stanno - sempre loro – i gravi problemi di mobilità (allegato<br />

[pagina 54]) e di degrado urbano che rappresentano la vera pietra al collo dell’economia locale, in<br />

quanto oscurano quanto di buono il territorio potrebbe offrire.<br />

In tale stato di generale miseria, anche i comparti marginali dell’economia potrebbero aiutare a<br />

risollevare le gravi condizioni economiche in cui siamo. Invece, i settori <strong>della</strong> pesca e dell’agricoltura –<br />

storici e tradizionali dell’economia comunale – risultano in un intollerabile stato di crisi, specialmente se<br />

si considera che entrambi, oltre ad avere un importante funzione economica in termini di produzione<br />

locale e riduzione dei prezzi al consumo, attraverso i meccanismi <strong>della</strong> filiera corta, hanno un<br />

importanza strategica per quanto riguarda la conservazione del territorio e del paesaggio (l'agricoltura)<br />

e per la tenuta e la cura del mare (la pesca).<br />

Il settore industriale versa in condizioni assai peggiori, risultando completamente inesistente, affidando<br />

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