l'ipercolesterolemia in età pediatrica: diagnosi e terapia - SIGENP
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m<strong>in</strong>azione <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di sensibilità e<br />
specificità. La colonscopia e l’esame<br />
istopatologico rimangono il gold<br />
standard diagnostico, come pure di<br />
grande utilità sono alcune teniche<br />
sc<strong>in</strong>tigrafiche, tuttavia complesse e<br />
costose.<br />
Il dosaggio della calprotect<strong>in</strong>a fecale<br />
può essere utilizzato come test di<br />
screen<strong>in</strong>g – la “VES” dell’<strong>in</strong>test<strong>in</strong>o –<br />
per selezionare pazienti da sottoporre<br />
ad ulteriori esami [12]. Il test può essere<br />
eseguito su un piccolo quantitativo<br />
(0.5 g) di feci raccolte “random”<br />
che possono essere <strong>in</strong>viate al laboratorio<br />
anche nei giorni successivi alla raccolta<br />
del campione fecale, considerata<br />
la stabilità della prote<strong>in</strong>a nelle feci. Un<br />
s<strong>in</strong>golo assay per calprotect<strong>in</strong>a sulle<br />
feci genera gli stessi dati quantitativi<br />
sull’<strong>in</strong>fiammazione <strong>in</strong>test<strong>in</strong>ale della<br />
escrezione di 4 giorni di globuli bianchi<br />
marcati con <strong>in</strong>dio-111, suggerendo<br />
che la calprotect<strong>in</strong>a fecale possa riflettere<br />
la migrazione dei granulociti<br />
attraverso la parete <strong>in</strong>test<strong>in</strong>ale [13]. La<br />
calprotect<strong>in</strong>a fecale è aumentata <strong>in</strong> oltre<br />
il 95% dei pazienti con IBD e correla<br />
con l’attività cl<strong>in</strong>ica della malattia<br />
[14,15]. La sua determ<strong>in</strong>azione permette<br />
di differenziare con affidabilità<br />
tra pazienti con IBD e pazienti con<br />
IBS. Inoltre, il dosaggio della calprotect<strong>in</strong>a<br />
fecale <strong>in</strong> pazienti con IBD<br />
quiescente, ad una data concentrazione<br />
di calprotect<strong>in</strong>a, ha una specificità<br />
ed una sensibilità dell’85% nel predire<br />
la riattivazione cl<strong>in</strong>ica della malattia<br />
[16,17]. Questo suggerisce che la riattivazione<br />
della IBD è strettamente<br />
correlata al grado di <strong>in</strong>fiammazione<br />
<strong>in</strong>test<strong>in</strong>ale [18,19] e che può essere <strong>in</strong>dicato<br />
un trattamento mirato <strong>in</strong> uno<br />
stadio as<strong>in</strong>tomatico della malattia.<br />
Elevati livelli di calprotect<strong>in</strong>a fecale<br />
sono stati riscontarti anche <strong>in</strong> pazienti<br />
con enteropatia <strong>in</strong>dotta da ant<strong>in</strong>fiammatori<br />
non steroidei [20] e con<br />
cancro del colon-retto [21,22].<br />
La calprotect<strong>in</strong>a fecale <strong>in</strong> <strong>età</strong><br />
<strong>pediatrica</strong> e neonatale<br />
Uno studio recente condotto <strong>in</strong><br />
<strong>età</strong> <strong>pediatrica</strong> ha riportato che la calprotect<strong>in</strong>a<br />
fecale è un marker di malattia<br />
<strong>in</strong>test<strong>in</strong>ale sensibile, anche se<br />
non specifico, utile per <strong>in</strong>dividuare<br />
condizioni <strong>in</strong>fiammatorie <strong>in</strong> tutto il<br />
tratto gastro<strong>in</strong>test<strong>in</strong>ale [23]. Un aumento<br />
dei valori di calprotect<strong>in</strong>a fecale<br />
era riscontrabile <strong>in</strong> molte malattie<br />
gastro<strong>in</strong>test<strong>in</strong>ali caratterizzate da <strong>in</strong>fiammazione<br />
mucosale, mentre i bamb<strong>in</strong>i<br />
affetti da disord<strong>in</strong>i funzionali o da<br />
malattie non <strong>in</strong>fiammatorie avevano<br />
valori normali di calprotect<strong>in</strong>a. Occorre,<br />
tuttavia, ricordare che <strong>in</strong> bamb<strong>in</strong>i<br />
sani dai 2 ai 18 anni i valori di riferimento<br />
della calprotect<strong>in</strong>a sono più<br />
alti rispetto agli adulti [23,24].<br />
La calprotect<strong>in</strong>a fecale potrebbe<br />
rappresentare un <strong>in</strong>teressante marker<br />
per valutare lo stato <strong>in</strong>test<strong>in</strong>ale nei<br />
neonati, <strong>in</strong> particolare <strong>in</strong> quelli a rischio<br />
di enterocolite necrotizzante,<br />
come i preterm<strong>in</strong>e ed i neonati con ritardo<br />
di crescita <strong>in</strong>trauter<strong>in</strong>o o asfissia<br />
per<strong>in</strong>atale. Correl et al. [25] hanno riportato<br />
che i neonati preterm<strong>in</strong>e con<br />
enterocolite necrotizzante presentavano<br />
livelli fecali di calprotect<strong>in</strong>a al<br />
momento della <strong>diagnosi</strong> significativamente<br />
più elevati rispetto ai controlli<br />
[288.4 mg/L (SD 49.1) e 98.0 mg/L<br />
(SD 60.6), rispettivamente; p =<br />
0.0006]. La calprotect<strong>in</strong>a è già presente<br />
nel primo meconio elim<strong>in</strong>ato<br />
[26], con livelli più alti nei preterm<strong>in</strong>e<br />
e nei neonati con basso peso alla nascita,<br />
così come <strong>in</strong> neonati con asfissia<br />
per<strong>in</strong>atale, come <strong>in</strong>dicato dalla presenza<br />
di una correlazione negativa tra<br />
i livelli di calprotect<strong>in</strong>a ed un punteggio<br />
di Apgar di 5 al primo m<strong>in</strong>uto.<br />
Questi risultati sono probabilmente<br />
da correlare con l’immaturità della<br />
mucosa <strong>in</strong>test<strong>in</strong>ale o con il suo danno<br />
ipossico-ischemico.<br />
Due studi recenti [27,28] hanno<br />
riportato concentrazioni di calprotect<strong>in</strong>a<br />
fecale più elevate nei primissimi<br />
giorni di vita, con un <strong>in</strong>cremento costante<br />
per tutto il primo mese [28],<br />
senza <strong>in</strong>fluenza da parte della modalità<br />
di allattamento. Altri autori avevano<br />
<strong>in</strong> precedenza dimostrato che,<br />
quando le feci sono prelevate da un<br />
pannol<strong>in</strong>o di carta, l’assorbimento di<br />
acqua da parte del pannol<strong>in</strong>o stesso<br />
può aumentare la concentrazione di<br />
calprotect<strong>in</strong>a del 30% [29]. Questo riscontro,<br />
ad ogni modo, non può giustificare<br />
i livelli più elevati di calprotect<strong>in</strong>a<br />
riscontrati nei neonati. Nello<br />
stesso lavoro [29], sono riportati bas-<br />
sissimi livelli di calprotect<strong>in</strong>a nel latte<br />
materno.<br />
A partire dalla nascita, il tratto gastro<strong>in</strong>test<strong>in</strong>ale<br />
dell’uomo e di altri<br />
mammiferi viene colonizzato da diverse<br />
specie di batteri. I microbi sono<br />
<strong>in</strong> cont<strong>in</strong>uo stretto contatto con i tessuti<br />
che li ospitano. L’epitelio <strong>in</strong>test<strong>in</strong>ale,<br />
oltre a costituire una barriera fisica<br />
alla penetrazione dei microbi,<br />
gioca un ruolo protettivo producendo<br />
e secernendo grandi quantità di peptidi<br />
antimicrobici. Questo impedisce ai<br />
batteri commensali di penetrare nei<br />
tessuti dell’ospite e di causare seri problemi<br />
come <strong>in</strong>fiammazione e sepsi<br />
[30]. Le cellule <strong>in</strong>test<strong>in</strong>ali di Paneth<br />
costituiscono degli effettori chiave per<br />
questo tipo di difesa <strong>in</strong>nata dell’organismo<br />
ospite [31,32]. Durante le prime<br />
settimane di vita, agenti chemiotattici<br />
prodotti dalla flora <strong>in</strong>test<strong>in</strong>ale,<br />
come la formil-metionil-leucil-fenilalan<strong>in</strong>a<br />
(FLMP), potrebbero stimolare<br />
la migrazione transepiteliale di granulociti<br />
[33], generando una più elevata<br />
concentrazione <strong>in</strong>tralum<strong>in</strong>ale di calprotect<strong>in</strong>a,<br />
come meccanismo di difesa<br />
contro agenti patogeni. La calprotect<strong>in</strong>a,<br />
<strong>in</strong>fatti, sopprime la crescita di<br />
lieviti e funghi [34,35]. A tal proposito<br />
è descritto che la calprotect<strong>in</strong>a agisce<br />
di concerto con i neutrofili e/o un loro<br />
prodotto, la lattoferr<strong>in</strong>a, per <strong>in</strong>ibire la<br />
crescita di Candida albicans. La calprotect<strong>in</strong>a,<br />
qu<strong>in</strong>di, assieme ad altri<br />
fattori, contribuirebbe alla difesa dell’organismo<br />
ospite contro le <strong>in</strong>fezioni<br />
fung<strong>in</strong>e.<br />
Pertanto, la calprotect<strong>in</strong>a fecale,<br />
oltre ad avere un importante ruolo come<br />
marcatore di flogosi a livello del<br />
tratto gastro<strong>in</strong>test<strong>in</strong>ale, potrebbe avere<br />
un effetto positivo nella difesa dell’ospite<br />
<strong>in</strong> condizioni fisiologiche, come<br />
nei neonati a term<strong>in</strong>e.<br />
REFERENZE<br />
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4. Golden BE, Clohessy PA, Russel G and Fagerhol<br />
MK. (1996) Arch. Dis. Child.<br />
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