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CENNI STORICI DELL'ISTITUTO - icpertinitorino.it

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Nel 1950, il quartiere, che faceva capo ai Mercati Generali (chiamati allora Mercati Nuovi), era<br />

considerato periferico a tutti gli effetti: lo era in particolare la via Tunisi, poche vecchie case, con<br />

le Case Nuove (via Galluppi – via Steffenone) appena costru<strong>it</strong>e, mentre i due palazzi dal n. 1 al n.<br />

13 erano ancora da ultimare.<br />

Il complesso di case popolari, in origine destinate ad osp<strong>it</strong>are per la maggior parte i dipendenti<br />

comunali, così com’era usanza di tutte le grandi aziende costruire case per i propri dipendenti, era<br />

considerato tra i più moderni: infatti erano poche le case c<strong>it</strong>tadine provviste di servizi igienici<br />

interni e riscaldamento a mezzo di termosifoni. I bambini poi, potevano giocare sui prati che<br />

dividevano le varie scale, senza pericoli di alcun genere e le famiglie si conoscevano tutte.<br />

Andando avanti verso la periferia, nella via Tunisi, tra un prato ed un muro di cinta di un depos<strong>it</strong>o<br />

di carbone (isolato di via Tunisi 19), ora complesso dei palazzi costru<strong>it</strong>i nel 1970 dall’impresa<br />

Rosazza, si trovava qualche piccolo negozio di alimentari (una latteria, una panetteria, una<br />

cartoleria, una macelleria e una pastaia, dove adesso c’è un negozio di fiori); all’angolo di via<br />

Steffenone, un’osteria era il punto d’incontro degli anziani della zona; i proprietari erano persone<br />

che venivano dalla campagna e vendevano il proprio vino sfuso.

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