Un “altro” vivere
Un “altro” vivere
Un “altro” vivere
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Prefazione<br />
In considerazione della demenza senile<br />
di tipo Alzheimer il drammatico incremento<br />
della popolazione anziana rappresenta<br />
un problema sanitario cruciale e<br />
globalizzato e una grossa sfida sia per le<br />
persone affette dal morbo che per coloro<br />
che ne hanno cura. L’assistenza adeguata<br />
e le strategie terapeutiche appropriate<br />
per questo tipo di demenza, che tuttavia<br />
resta ad oggi una malattia incurabile,<br />
sono pertanto al centro degli interessi.<br />
Poiché le persone affette da demenza<br />
si sentono più a proprio agio e meglio<br />
si orientano in un ambiente di tipo<br />
domestico, è opportuno che le strutture<br />
sociali residenziali e semiresidenziali<br />
prevedano questo bisogno, in modo da<br />
evitare le ripercussioni negative determinate<br />
dal tipo di ambiente caratteristico<br />
di un‘Istituzione assistenziale.<br />
Le forme di coabitazione per persone<br />
affette da demenza (che si tratti di<br />
appartamenti condivisi o di comunità<br />
domestiche) si dimostrano la soluzione<br />
ottimale a questo problema specifico<br />
ed offrono sia sicurezza che assistenza<br />
e cure professionali agli ospiti-inquilini.<br />
Si è constatato che <strong>vivere</strong> in tali forme<br />
di coabitazione conduce alla riduzione<br />
dell’intemperanza di questi ospiti ed<br />
al conseguimento di maggiore vitalità.<br />
Regrediscono significativamente i “sintomi<br />
concomitanti”, come la tendenza<br />
individuale alla caduta e le piaghe da<br />
decubito o dovute a scarsa assunzione di<br />
liquidi. In conformità con ciò, le comunità<br />
di coabitanti così costituite riferiscono<br />
un minor numero di ricoveri in ospedale<br />
fra le persone affette da demenza da loro<br />
assistite.<br />
Gli ospiti della comunità di coabitanti<br />
del “Griesfeld” sono quelli meglio<br />
nutriti: questo è il risultato a cui è giunto<br />
uno studio sullo stato nutrizionale nei<br />
soggetti affetti da Alzheimer condotto<br />
dal reparto di Geriatria dell‘ospedale di<br />
Bolzano presso diverse Case del Distretto<br />
Sanitario. L’eccellenza rilevata in questa<br />
valutazione – dovuta alle differenze<br />
relative al peso corporeo, ai dati antropometrici<br />
e ai parametri di chimica-clinica<br />
– potrebbe essere in parte ricondotta<br />
ai diversi orari dei pasti a diposizione,<br />
ed in parte anche all’attenzione ed al<br />
riguardo ivi prestati nei confronti delle<br />
preferenze e delle priorità individuali<br />
degli ospiti. I dati raccolti in “Griesfeld”<br />
sono un utile incentivo di cui ci si può<br />
avvalere per l’elaborazione di misure<br />
migliorative per il benessere degli ospiti<br />
delle Case di Riposo affetti da demenza<br />
senile.<br />
Dott. Albert March,<br />
Primario del Reparto di Geriatria<br />
dell’Ospedale di Bolzano