Avviso sponsorizzazioni - Comune di Montopoli Val d'Arno
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quella artigianale in senso più lato, è stato rappresentato dalla manifattura avviata a<br />
<strong>Montopoli</strong> da Dante Milani negli anni ’20 del secolo scorso.<br />
Nel 1923 Milani fece costruire in questo territorio la prima delle sue fornaci da<br />
ceramica, che ben presto fu accompagnata da altre strutture artigianali, dando origine<br />
ad una produzione <strong>di</strong> ceramiche artistiche <strong>di</strong>ventata ben presto nota in Europa e nel<br />
mondo. Il Professor Guido Milani, assunto l’incarico <strong>di</strong> <strong>di</strong>rettore tecnico artistico,<br />
formò una squadra <strong>di</strong> tornianti che riuscirono a raggiungere un ottimo livello <strong>di</strong><br />
professionalità, affiancati anche da un gruppo <strong>di</strong> pittori-decoratori ai quali seppe<br />
infondere a poco a poco una sempre più crescente sensibilità artistica.<br />
Negli anni 1929-1930 la fabbrica raggiunse il massimo sviluppo<br />
commerciale grazie alla capacità <strong>di</strong>mostrata dal Milani nella promozione delle sue<br />
terracotte in Italia e all’estero, soprattutto attraverso le mostre permanenti.<br />
Ai gran<strong>di</strong> meriti della produzione Milani è da aggiungere anche quello <strong>di</strong> aver<br />
contribuito allo sviluppo <strong>di</strong> altre attività artigiane come quella dei falegnami e<br />
dei fabbri specializzati nella lavorazione del ferro battuto. Questi operai<br />
collaborando con la fabbrica Milani ebbero modo <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrare la loro capacità<br />
creativa: i falegnami costruirono mobili in stile rinascimentale (se<strong>di</strong>e, cassapanche,<br />
tavoli), nei quali furono inseriti, artistiche mattonelle <strong>di</strong> varie forme, ed i fabbri<br />
crearono classici lampadari in ferro battuto, ai cui portalampade venivano applicate<br />
delle artistiche tazze in terracotta.<br />
2. Creatività, produzione artigianale e nuove tecnologie: verso una rinnovata<br />
forma <strong>di</strong> integrazione tra tra<strong>di</strong>zione, innovazione, e con<strong>di</strong>visione culturale<br />
La storia <strong>di</strong> <strong>Montopoli</strong> e, soprattutto, l’esperienza <strong>di</strong> Milani non sono state<br />
certamente uniche in Toscana ed in Europa. Anzi in un certo senso devono buona<br />
parte del loro interesse al fatto che sono para<strong>di</strong>gmatiche <strong>di</strong> una storia delle<br />
produzione artigianali con<strong>di</strong>visa da molti centri <strong>di</strong> piccola e me<strong>di</strong>a entità, che<br />
hanno costituito il tessuto produttivo europeo tra il tardo Me<strong>di</strong>oevo e la prima Età<br />
Contemporanea, fino alla <strong>di</strong>ffusione capillare dei sistemi industriali.<br />
L’aspetto forse più interessante risiede proprio nelle capacità <strong>di</strong> rilettura delle<br />
tra<strong>di</strong>zioni e delle capacità artistiche ed artigianali dei lavoratori locali <strong>di</strong> Dante<br />
Milani, che riuscì così a creare una produzione integrata <strong>di</strong> oggetti <strong>di</strong> pregio, non<br />
solo sostenibile a livello economico, ma che riuscì a rilanciare l’economia <strong>di</strong> tutto il<br />
paese.<br />
La piattaforma-base <strong>di</strong> questa parte del progetto è duplice:<br />
da un lato salvare la memoria della manifattura Milani e dell’esperienza<br />
collettiva <strong>di</strong> un intero comprensorio, che in quest’attività trovò identità<br />
culturale e sviluppo economico almeno fino alla guerra;<br />
dall’altro collegarsi con realtà che abbiano avuto nella loro storia esperienze<br />
analoghe, sia per il tipo <strong>di</strong> produzioni, sia per il tipo <strong>di</strong><br />
“esperimento”effettuato da Milani (ovvero la commistione <strong>di</strong> cicli artigianali<br />
<strong>di</strong>versi in unici oggetti), che possano essere “scambiate” (incontri ristretti,<br />
momenti <strong>di</strong>vulgativi) e rivitalizzate attraverso l’utilizzo <strong>di</strong> nuove tecnologie.