xx settembre
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xx settembre
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Periodico informativo culturale Anno VI, Numero 15-16, 15-30 <strong>settembre</strong> 2004<br />
http://www.grandeoriente.it<br />
Bollettino<br />
d’informazione<br />
del Grande<br />
Oriente d’Italia<br />
http://www.goiradio.it<br />
Direzione, Redazione, Amministrazione: Via di San Pancrazio 8 - 00152 Roma - Tel. 065899344 - Fax 065818096 - Email erasmonotizie@grandeoriente.it<br />
s o m m a r i o<br />
3 speciale equinozio<br />
di autunno e <strong>xx</strong><br />
<strong>settembre</strong><br />
appuntamento il 18<br />
<strong>settembre</strong> a villa ‘il<br />
vascello’per la<br />
riapertura dell’anno<br />
massonico<br />
il grande oriente<br />
pensa al futuro<br />
4 speciale in ricordo<br />
dell’undici <strong>settembre</strong><br />
il cordoglio del grande<br />
oriente al popolo<br />
americano tre anni dopo<br />
nel nome della<br />
speranza<br />
4 speciale giunta del<br />
grande oriente<br />
il gran maestro<br />
gustavo raffi<br />
assegna le tre cariche<br />
ancora vacanti<br />
parodi, cristiani e<br />
calderisi i nuovi<br />
aggiunti<br />
5 speciale società<br />
umanitaria<br />
si apre ad ottobre la<br />
ventesima stagione di<br />
concerti organizzati<br />
dalla storica<br />
associazione culturale<br />
e filantropica milanese<br />
tre secoli di<br />
massoneria in<br />
musica<br />
6 speciale convegno<br />
di studi a cremona<br />
la loggia “leonida<br />
bissolati” festeggia i<br />
trent’anni di vita<br />
due secoli di storia<br />
massonica<br />
6 speciale genova<br />
capitale europea<br />
della cultura<br />
la loggia genovese<br />
“san giorgio” si<br />
presenta con un<br />
convegno<br />
il fenomeno<br />
massoneria<br />
7 speciale incontri<br />
servizio biblioteca<br />
conferenza di rocco<br />
leonardis del fashion<br />
institute of technology<br />
di new york<br />
i segreti<br />
dell’architettura<br />
medioevale<br />
9 attività grande<br />
oriente d’italia<br />
notizie dalla<br />
comunione<br />
firenze, grosseto,<br />
livorno, milano,<br />
perugia, taranto,<br />
vibo valentia<br />
11 rassegna stampa<br />
1 7 opinioni<br />
<strong>xx</strong> <strong>settembre</strong><br />
Quando i bersaglieri giunsero a Roma, il 20 <strong>settembre</strong> 1870, furono in tanti<br />
a immaginare che cosa l’Italia sarebbe divenuta: c’era chi sperava in un<br />
avvenire democratico e popolare, chi ricordava le glorie del passato, e chi<br />
contava di sostituire al primato della religione il primato della scienza.<br />
In ogni caso, l’evento appariva a tutti di capitale importanza. Perché Roma<br />
rappresentava l’antidoto contro la possibile dissoluzione del giovane statonazione.<br />
Perché Roma evocava le virtù della solidarietà fra le varie parti<br />
del paese contro le tendenze disgregatrici, che anche allora erano all’opera.<br />
Il XX Settembre, quest’anno, lo dedichiamo all’unità della Patria e ai<br />
valori che spingono in direzione della coesione e della forza comune.<br />
Carducci diceva che il sogno dell’Italia unita era la cosa più grande che gli<br />
abitanti della nostra penisola avessero saputo realizzare<br />
dopo la caduta dell’Impero dei Cesari.<br />
Esagerazioni, si dirà. Ma certo, guardando dietro di noi, non sapremmo<br />
trovare, al di fuori del Risorgimento, un altro momento nel quale tutti, ma<br />
proprio tutti noi Italiani possiamo riconoscerci con orgoglio.<br />
Il Gran Maestro Gustavo Raffi<br />
Da Villa ‘Il Vascello’<br />
Roma, 20 <strong>settembre</strong> 2004
Pagina 2 Erasmo Notizie 15-16/2004<br />
Tu che sei cur v o<br />
tu che piangi [...]<br />
tu che lotti che vegli per<br />
il riposo dell’Altr o<br />
tu che non guardi più<br />
con il riso negli occhi<br />
tu fratello mio dal volto<br />
di paura e d’angoscia<br />
Rialzati e grida: N O (D. Diop)<br />
foto Ansa
Erasmo Notizie 15-16/2004 Pagina 3<br />
s p e c i a l e<br />
celebrazioni equinozio di autunno e <strong>xx</strong> <strong>settembre</strong><br />
Appuntamento il 18 <strong>settembre</strong> a Villa ‘Il Va s c e l l o per ’ la riapertura dell’anno massonico<br />
Il Grande Oriente pensa al futuro dell’uomo<br />
l tradizionale appuntamento di fine estate che, in concomitanza dell’anniversario<br />
del XX Settembre, inaugura la ripresa dei lavori delle logge e<br />
celebra la ricorrenza dell’Equinozio di Autunno, si presenta quest’anno<br />
con una riflessione importante. L’Europa che non c’è è infatti il titolo della<br />
tavola rotonda che si svolgerà la mattina del 18 <strong>settembre</strong> per richiamare l’attenzione<br />
di tutti sulla posizione della comunità europea di fronte ai problemi<br />
ed ai drammi interni ed esterni al nostro continente. Il gravissimo contesto<br />
internazionale che conosciamo e che ci minaccia costantemente non può trovare<br />
soluzione se non attraverso una concreta “politica del dialogo” che<br />
cementi tutte le parti sociali - nei multiformi aspetti culturali, ideali, etnici e<br />
religiosi - contro le inaudite espressioni di violenza di cui siamo spettatori.<br />
Fatta la carta costituzionale, è necessario ora impegnarsi per creare una vera<br />
società europea, sovranazionale, figlia di quella cultura illuministica ed illuminata<br />
che ha determinato la nascita dei diritti dell’uomo.<br />
Al convegno sono previsti anche gli interventi di Dachan M. Nour, pre s i d e nte<br />
dell’Unione delle Comunità ed Organizzazioni Islamiche in Italia, di Carlo<br />
C u rti Gialdino, Ordinario di Diritto Internazionale, già re f e rendario perb e n<br />
17 anni presso la Corte Internazionale di Giustizia dell’Aia e ora amminis<br />
t r a t o e runico<br />
del Centro Nazionale di Informazione e Documentazione<br />
E u ropea, e di altri esponenti del mondo della cultura e delle re l i g i o n i .
Pagina 4 Erasmo Notizie 15-16/2004<br />
s p e c i a l e<br />
in ricordo dell’undici <strong>settembre</strong><br />
Il cordoglio del Grande Oriente al popolo americano tre anni dopo<br />
Nel nome della speranza<br />
el terzo anniversario dell’11 <strong>settembre</strong> desidero far pervenire,<br />
ancora una volta e con immutato dolore le<br />
espressioni della più sincera solidarietà del Grande<br />
Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani».<br />
Comincia con queste parole il messaggio del gran maestro Gustavo Raff i<br />
al presidente statunitense George W. Bush, al sindaco ed al gran maestro<br />
di New York, Michael Bloomberg e Edward R. Trosin, per rinnovare - a<br />
distanza di tre anni - la partecipazione dei massoni italiani al lutto del<br />
popolo americano per la strage del World Trade Center.<br />
«Quel giorno terribile - continua il messaggio - migliaia di vittime innocenti<br />
persero la vita per mano di barbari assassini. Quel giorno l’Umanità<br />
è stata ferita, ma i suoi valori fondanti di libertà e di democrazia non sono<br />
stati vinti. Nelle difficoltà di questo momento storico che sembrano ostacolare<br />
rapporti costruttivi tra Paesi, culture e religioni diverse, vogliamo<br />
condividere con il popolo americano la speranza in un mondo pacificato<br />
giunta del grande oriente<br />
Il gran maestro Gustavo Raffi assegna le tre cariche ancora vacanti<br />
P a rodi, Cristiani e Calderisi i nuovi aggiunti<br />
on la ripresa delle attività dopo la breve pausa estiva, il gran maestro<br />
Gustavo Raffi ha completato la struttura della nuova Giunta<br />
del Grande Oriente d’Italia nominando i tre membri aggiunti previsti<br />
dalla Costituzione. Si tratta di Bent Parodi di Belsito, che sostituisce<br />
il fratello Francesco Celona nella carica di grande oratore aggiunto;<br />
Francesco Cristiani che sarà il nuovo gran tesoriere aggiunto al posto del<br />
fratello Antonio Catanese, attuale gran tesoriere; Antonio Calderisi, che<br />
subentra al fratello Massimo Cipiccia (in basso a destra i ringraziamenti<br />
del gran maestro Raffi) nella carica di gran segretario aggiunto.<br />
I tre gran dignitari partecipano alla sedute della Giunta senza diritto di<br />
voto e durano in carica cinque anni come i membri effettivi che invece<br />
vengono eletti dai maestri della Comunione.<br />
Bent Parodi di Belsito è un nome noto in ambito nazionale per le sue<br />
attività “profane”. Nato a Copenaghen nel 1943 è giornalista professionista,<br />
nonché saggista e scrittore. Dopo la laurea in filosofia si è specializzato<br />
in storia comparata delle religioni<br />
arcaiche orientali, indirizzando i<br />
suoi interessi nell’area del mito e<br />
della dimensione iniziatica. Di nobile<br />
famiglia ligure, imparentata con i<br />
Gattopardi siciliani, vive a Palermo.<br />
Nel 1980 ha vinto il Premio internazionale<br />
Nietzsche per la saggistica<br />
filosofica. Attualmente presiede la<br />
Bent Parodi<br />
di Belsito<br />
Fondazione “Famiglia Piccolo” di<br />
Capo d’Orlando, in provincia di<br />
Messina; dal 1998 è inoltre presidente dell’Ordine dei giornalisti della<br />
Sicilia. Ha diretto una collana di storia e fenomenologia delle religioni.<br />
Fra le sue principali pubblicazioni: Akhenaton, la religione del sole ( 1 9 8 2 ) ;<br />
Testimonianze egizie (1982); La Tr i q u e t r a(1982); La religiosità egizia in<br />
S i c i l i a(1983); Il silenzio pitagorico (1985); La parola svelata ( 1 9 8 5 ) ;<br />
che allontani per sempre il pericolo di un drammatico scontro tra civiltà».<br />
«Speranza - ha scritto ancora il gran maestro - che deve divenire sempre<br />
più forte oggi che abbiamo assistito, con la strage di Beslan, al più crudele<br />
fanatismo e al più assoluto disprezzo della persona umana che hanno<br />
violato tante giovani vite, portando odio, oltraggio, morte».<br />
« A ffinché sia sconfitta la cultura nichilista, intollerante e genocida del<br />
terrorismo occorre avere il coraggio, tutti insieme, di dar vita, come da<br />
sempre esorta la libera muratoria, ad un nuovo Umanesimo che abbia nel<br />
dialogo, quale riconoscimento dell’altro, del suo diritto di esistere e di<br />
manifestare le proprie aspirazioni, il suo punto di forza: nel rispetto reciproco,<br />
nella conoscenza, nell’incontro».<br />
«Eccellenze, carissimo gran maestro - si chiude così il messaggio - mentre<br />
vi rinnovo i sensi della più profonda unione che ci unisce, mi pregio<br />
rivolgervi a nome di tutti i massoni italiani del Grande Oriente d’Italia di<br />
Palazzo Giustiniani i miei più rispettosi ossequi.<br />
Dimmi come ti chiami (1986); Il cammino della vita (1987); L’ i n i z i a z i o n e<br />
(1987); Il tuo onomastico (1987); Guida ai nomi (1988); A rchitettura e<br />
mito (1988); I culti occulti (1990); Il tuo nome è Pandora (1991, poesie);<br />
Il mito dell’amore (1991); O l t re lo zero (1992); Il bosco del mito (1993); I<br />
cognomi (2003); Miti e storie della Sicilia antica (2003), R a n i e ro, il prin -<br />
cipe mago (2004, romanzo, edizione ampliata del 1987).<br />
Iniziato nel 1980 nella loggia palermitana “Giustizia e Libertà” (895), alla<br />
quale tuttora appartiene e di cui è stato maestro venerabile dal 1991 per tre<br />
mandati consecutivi, il fratello Parodi è stato vicepresidente del Collegio<br />
circoscrizionale della Sicilia dal 1994 al 1997. Relatore in numerosi convegni<br />
culturali del Grande Oriente d’Italia sin dalla prima stagione di apertura<br />
della Comunione avviata dal gran maestro Armando Corona, è insignito<br />
dell’onorificenza “Giordano Bruno”.<br />
Francesco Cristiani nasce nel sud d’Italia - precisamente a Rogliano,<br />
nella provincia cosentina - il 27 giugno 1948. Laureato in<br />
Giurisprudenza, è iscritto nel ruolo dei Periti Esperti della C.C.I.A.A. di<br />
Cosenza, dove risiede, per il settore tributario ed in materia di arazzi e<br />
tappeti orientali. E’presidente provinciale F.I.G.I.C.S. Confcommercio,<br />
Un affettuoso tributo<br />
all’illustrissimo fratello Massimo Cipiccia<br />
L’illustrissimo fratello Massimo Cipiccia, gran segretario aggiunto<br />
nella precedente Giunta, ha declinato la riconferma nell’incarico, moti -<br />
vandola a cagione di assorbenti impegni personali e si è dichiarato, al<br />
momento, indisponibile a rivestire cariche operative nell’Ord i n e .<br />
Al fratello Massimo va il ringraziamento più sentito per l’opera<br />
svolta, con l’augurio che possa, nel breve periodo, assumere<br />
nuove e importanti responsabilità.<br />
Il gran maestro Gustavo Raffi
Erasmo Notizie 15-16/2004 Pagina 5<br />
s p e c i a l e<br />
di cui è membro della Giunta. Dal 1983 dirige la “Galleria<br />
d’Arte l’Incontro” di Cosenza, curando le esposizioni di<br />
a ffermati artisti italiani e promuovendo<br />
mostre di giovani talenti.<br />
Iniziato nel 1986 nella loggia “Bruzia P.<br />
De Roberto” (269) di Cosenza, nell’arco<br />
di due anni il fratello Cristiani ha conseguito<br />
il grado di maestro e nel 1991 risulta<br />
tra i fondatori della loggia cosentina<br />
“Fratelli Bandiera” (1112). Eletto per due<br />
mandati maestro venerabile (1996-<br />
1997), è stato ispettore di loggia da aprile<br />
2000 fino a maggio di quest’anno.<br />
giunta del grande oriente<br />
Francesco<br />
Cristiani<br />
Antonio Calderisi è nato invece ad Acquaviva Picena, in provincia di A s c o l i<br />
Piceno, il 9 dicembre 1946 ed è residente a Rimini. Avvocato civilista, è<br />
iscritto all’Albo degli Avvocati del Tribunale di Rimini dal marzo 1974 dove<br />
esercita la libera professione, con specializzazione in diritto commerciale,<br />
amministrativo, lavoro e famiglia. E’patrocinante in Cassazione dal 1990.<br />
Ha presieduto dal 1985 al 1991 l’Azienda Trasporti A u t o f i l o v i a r i<br />
Municipali di Rimini (Atam) mentre è stato al vertice dell’Azienda<br />
Consorziale Tram (Trasporti Riuniti Area Metropolitana della Provincia<br />
di Rimini) nel periodo 1992-1993. Dall’ottobre 2001 è presidente<br />
società umanitaria<br />
Si apre ad ottobre la ventesima stagione di concerti<br />
o rganizzati dalla storica associazione culturale e filantropica milanese<br />
Tre secoli di massoneria in musica<br />
lla sedenazionale del Grande Oriente d’Italia sono arrivati i programmi<br />
che illustrano la ventesima stagione dei C o n c e rti dell’Umanitaria.<br />
Dal prossimo 23 ottobre al 24 giugno del prossimo anno la sede milanese<br />
della Società Umanitaria - storica istituzione filantropica e culturale nata nel<br />
1893 grazie al lascito del mecenate mantovano Prospero Moisé Loria - ospiterà,<br />
tra tantissime e prestigiose attività, un ricco programma musicale.<br />
Sarà il particolare rapporto tra libera muratoria e arte musicale il tema<br />
portante dell’iniziativa che con il titolo L’invenzione della gioia. Tr e<br />
secoli di massoneria in musica illustrerà il percorso di tanti autori che<br />
hanno apertamente abbracciato gli ideali di fratellanza, di libertà e di<br />
uguaglianza (uno su tutti Mozart, ma l’elenco comprende anche tanti<br />
altri importantissimi nomi), ma anche di compositori che si sono accostati<br />
agli aspetti meno esteriori e visibili quali quelli esoterici, numerologici<br />
e simbolici, che apparentemente non si vedono né si sentono, ma<br />
che ad un attento esame delle partiture, appaiono assai evidenti e chiari.<br />
E il connubio è quanto mai significativo, soprattutto in vista delle imminenti<br />
celebrazioni del bicentenario della nascita del Grande Oriente d’Italia<br />
al quale la Società Umanitaria ha voluto dedicare, in questa occasione, particolare<br />
rilievo ricevendone da sempre speciale sostegno. Ricordiamo che<br />
l’attuale presidente dell’associazione è il gran maestro onorario Massimo<br />
della Campa, nome piuttosto noto negli ambienti massonici e “profani”.<br />
La stagione dei Concerti dell’Umanitaria avrà inizio la sera del 23<br />
o t t o b re (ore 21) alla presenza del gran maestro Gustavo Raffi che consegnerà<br />
a nome del Grande Oriente una delle cinque borse di studio<br />
che l’Umanitaria attribuisce da 14 anni ad allievi dei Conservatori italiani.<br />
Il ricavato della serata, con ingresso a inviti, verrà devoluto<br />
all’Associazione italiana perlo studio delle malformazioni (Asm).<br />
Il programma prosegue con le seguenti date: 11 novembre- Aska Carmen Saito,<br />
dell’Automobile Club Rimini. Competente organizzatore di eventi culturali<br />
è inoltre presidente dell’Associazione Culturale “Giovanni<br />
Venerucci” che ha lo scopo di promuovere studi storici, filosofici, scientifici,<br />
sociali ed esoterici tendenti all’approfondimento e alla diff u s i o n e<br />
della cultura e del pensiero massonico. L’associazione è stata insignita<br />
dal Grande Oriente d’Italia dell’onorificenza “Galileo Galilei”.<br />
Sono numerosi i ruoli assunti dal fratello Calderisi in 25 anni di vita massonica.<br />
Iniziato nella loggia “Giovanni<br />
Venerucci” (849) di Rimini (alla quale<br />
tuttora appartiene) nel giugno del 1979,<br />
ha ricoperto nell’officina tutte le cariche,<br />
compresa quella di maestro venerabile<br />
dal 1988 al 1991. S u c c e s s i v a m e n t e<br />
è stato ispettore di loggia, vicepresidente<br />
del Collegio circoscrizionale<br />
dell’Emilia Romagna, membro della<br />
Corte Centrale, consigliere della Urbs<br />
Antonio Calderisi<br />
spa, garante d’amicizia, componente<br />
del Comitato scientifico del museo massonico di Compiano, coordinatore del<br />
sito Internet del Goi, primo grande ufficiale di Gran Loggia ed infine capo di<br />
Gabinetto dell’Ufficio del gran maestro Gustavo Raffi. E’ stato insignito<br />
dell’Ordine di Giordano Bruno, classe A t h e n a .<br />
pianoforte (musiche di: Hummel, Khlau, Mozart, Beethoven, Liszt); 25 novemb<br />
re - Rita Mascagna, violino - Mari Fujno, pianoforte (musiche di: Geminiani,<br />
Respighi, Schubert, Brahams); 9 dicembre- Stefano Zicari, pianoforte (musiche<br />
di: Schubert, Satie, Sibelius, Liszt); 16 dicembre - Andrea Carcano, pianoforte<br />
(musiche di Bach); 13 gennaio - Tarciso Molinaro - percussioni (musiche di:<br />
Bach, Zivkovic, Sejourné, Abe, Xenakis, Morleo); 27 gennaio - Enrico Bronzi,<br />
violoncello - Maureen Jones, pianoforte (musiche di: Chopin, Pizzetti, Brahms;<br />
17 febbraio - Viviana Manisco, canto - Domenico di Leo, pianoforte (musiche<br />
di: Wa g n e , rBrahms,<br />
Gluck, Piccinni, Mozart, Berlioz, Beethoven, Schubert,<br />
Mendelssohn, Meyerbeer, Puccini); 24 febbraio - Duo pianistico di Firenze<br />
(musiche di Gottlieb); 10 marz o- Markus Placci, violino - Roxana Bajdechi, pianoforte<br />
(musiche di: Mozart, Brahms, Debussy, Gershwin); 20 marz o -<br />
(Concerto di Pasqua, domenica ore 17), Anonymi Cantores Corale Polifonica<br />
Valchiusella - Direttore Bernardino Streito (musiche di: Bach, Strawinsky); 7<br />
a p r i l e- Concerto degli allievi del Conservatorio “Luca Marenzio” di Brescia<br />
(musiche da definire); 21 aprile - Leonora Armellini, pianoforte (musiche di:<br />
Bach, Schumann, Mendelssohn); 5 maggio - Quartetto vocale Mizar (musiche<br />
di: Schubert, Mozart); 19 maggio- Michele di Toro, pianoforte (musiche da definire);<br />
9 giugno - Roberta Inglese, arpa (musiche di: Respighi, Bach, Spohr,<br />
Rameau, Parish-Alvars, Cimarosa, Paganini, Pescetti, Saint-Saens, To u r n i e , r<br />
Giuranna); 24 giugno (ingresso a inviti) - Il Flauto Magico di W. A. Mozart - In<br />
collaborazione con l’Istituto Musicale “Donizetti” di Berg a m o .<br />
Per informazioni rivolgersi a:
Pagina 6 Erasmo Notizie 15-16/2004<br />
s p e c i a l e<br />
convegno di studi a cremona<br />
La loggia “Leonida Bissolati” festeggia i trent’anni di vita<br />
Due secoli di storia massonica<br />
rent’anni fa nasceva a Cremona la loggia intitolata a Leonida<br />
Bissolati con il preciso intento di onorare la figura di questo personaggio<br />
politico che viene ricordato dalla storia per le sue battaglie<br />
a favore dell’emancipazione civile del giovane Stato italiano. Per<br />
ricordare l’anniversario ed anticipare le iniziative che<br />
celebreranno il prossimo anno i due secoli di vita del<br />
Grande Oriente d’Italia, il Collegio dei maestri venerabili<br />
della Lombardia ha organizzato il convegno di<br />
studi “Cultura e crescita civile. Il ruolo storico della<br />
massoneria italiana” che si svolgerà a Cremona nell’incantevole<br />
cornice di Palazzo Cattaneo (Ala<br />
Ponzone) il prossimo 23 ottobre a partire dalle ore 16.<br />
La manifestazione avrà portata nazionale e si realizzerà<br />
con il patrocinio del Ministero per i Beni Culturali,<br />
dell’Assessorato alle Culture della Regione Lombardia<br />
e del Comune e della Provincia di Cremona.<br />
Porteranno contributi gli storici: Ezio Angelo Va c c a r i<br />
dell’Università dell’Insubria (Massoneria e diffusione<br />
delle scienze nel Settecento), Franco Della Peruta dell’Università di<br />
Milano (La Massoneria italiana nel periodo napoleonico), Fulvio Conti<br />
dell’Università di Firenze (La Massoneria dell’Italia unita), M a r i n a<br />
genova capitale europea della cultura<br />
Te s o ro dell’Università di Pavia (L’idea laica nei sodalizi lombardi di fine<br />
O t t o c e n t o) e Anna Maria Isastia dell’Università “La Sapienza” di Roma<br />
(L’impegno sociale di Bissolati). Il bibliotecario del Goi Dino Fioravanti<br />
parlerà invece del complotto giudeo-massonico nella propaganda fascista<br />
mentre al gran maestro Gustavo Raffi sono state aff idate<br />
le conclusioni del convegno.<br />
Nato a Cremona nel 1857 Leonida Bissolati fu nel 1892<br />
tra i fondatori del Partito socialista dove militò nell’ala<br />
riformista e da cui fu espulso per le sue posizioni di<br />
destra e perché favorevole all’impresa di Libia (1911 -<br />
12). Fondò con Ivanoe Bonomi il Partito socialista riformista.<br />
Interventista nel 1914, fu poi ministro dal 1916 al<br />
1918. Alla fine della guerra sostenne una delimitazione<br />
delle frontiere in accordo coi principi della Società delle<br />
Nazioni ma, osteggiato per questo, si ritirò dalla politica<br />
nel 1918. Morì a Roma due anni dopo.<br />
Certa storiografia gli attribuisce l’appartenenza<br />
alla massoneria anche se per ora non è stata reperito<br />
alcun documento a sostegno. E’invece certa la stretta vicinanza<br />
di Bissolati agli ambienti liberomuratori e la sua collaborazione<br />
con illustri massoni dell’epoca.<br />
La loggia genovese “San Giorgio” si presenta con un convegno<br />
Il fenomeno massoneria<br />
inque illustri studiosi, ormai noti al popolo massonico, saranno<br />
insieme al gran maestro Gustavo Raffi i protagonisti del convegno<br />
“Il Fenomeno Massoneria. Pregiudizi e Realtà” che si<br />
svolgerà a Genova il prossimo 20 novembre (inizio ore<br />
15) presso l’auditorio Montale del Teatro Carlo Felice<br />
grazie all’organizzazione della loggia cittadina “San<br />
G i o rgio” (473) che realizzerà l’evento con il patrocinio<br />
del Collegio circoscrizionale della Liguria.<br />
Sarà un’occasione particolare perché il convegno<br />
rientra nell’ambito delle numerosissime attività culturali<br />
organizzate quest’anno nel capoluogo ligure per<br />
“Genova capitale europea della cultura”.<br />
L’istituzione massonica verrà presentata al grande pubblico<br />
sotto molteplici aspetti: lo storico Fulvio Conti,<br />
dell’Università di Firenze, ne analizzerà i rapporti con la<br />
società civile mettendone in luce le molteplici forme<br />
d’intervento nella sfera pubblica e in particolare il contributo<br />
dato tra Ottocento e Novecento al processo di sviluppo<br />
e democratizzazione del Paese; don P a o l o<br />
R e n n e r, della Facoltà di Teologia dell’Università di<br />
Bressanone, affronterà il tema del rapporto tra chiesa e<br />
massoneria illustrando le rispettive posizioni e gli evidenti punti di contatto<br />
che sono rivolti al bene e al progresso dell’Umanità; il sociologo del<br />
diritto Morris Ghezzi, dell’Università Statale di Milano, discuterà di<br />
politica e massoneria analizzando la recente evoluzione dei rapporti tra il<br />
mondo delle istituzioni e la libera muratoria che, partendo dalla reazione<br />
ai fatti della P2, trova piena legittimazione in Italia anche<br />
dalla giustizia europea che l’ha più volte tutelata di fronte<br />
allo Stato italiano. Informazione e massoneria sarà<br />
invece l’argomento affrontato dallo psichiatra e scrittore<br />
A l e s s a n d ro Meluzzi che spiegherà gli impatti di lungo<br />
periodo della creazione di un’immagine negativa, causata<br />
dalla necessità di diffusione dell’informazione che, pur<br />
riferendosi a singoli eventi e singole persone, si presta a<br />
generalizzazioni i cui effetti perdurano nell’immaginario<br />
collettivo. Chiude la schiera dei relatori il saggista e scrittore<br />
Paolo Lucare l l i che con il tema “cultura e massoneria”<br />
metterà in luce quanto la cultura massonica abbia<br />
educato i liberi muratori a cercare sempre nuovi metodi<br />
di studio e riflessione che sono poi scaturiti in scoperte e<br />
applicazioni in tutti i campi dello scibile umano.<br />
Il gran maestro Gustavo Raff i terminerà i lavori del<br />
convegno parlando dell’attualità della massoneria<br />
che, dopo anni di emarginazione e condanna, si pone<br />
a servizio di coloro che, desiderosi di migliorarsi, sono poi in grado<br />
di influire positivamente nella società.
Erasmo Notizie 15-16/2004 Pagina 7<br />
s p e c i a l e<br />
incontri servizio biblioteca<br />
Conferenza di Rocco Leonardis del Fashion Institute of Technology di New Yo r k<br />
I segreti dell’architettura medioevale<br />
l Servizio Biblioteca del Grande Oriente d’Italia, nel quadro delle<br />
manifestazioni e delle iniziative per la presentazione di studiosi internazionali<br />
di passaggio nella capitale, ha promosso lo scorso 12 luglio<br />
la conferenza di Rocco Leonardis sui segreti dell’architettura medioevale.<br />
L’incontro segue quello del 5 febbraio di quest’anno con lo spagnolo<br />
Pere Sanchez Ferrer, vicepresidente dell’Istituto di Studi Storici della<br />
massoneria spagnola presso l’Università di Saragozza, su “I Quattro<br />
Coronati in Catalogna e Maiorca: una variante del culto europeo durante<br />
il XIVe XIX secolo”.<br />
Rocco Leonardis è Adjunct Professor al Fashion Institute of Te c h n o l o g y<br />
di New York e membro effettivo di una delle più antiche Logge di<br />
Manhattan, “Mariner Lodge” (0067), all’obbedienza della Gran Loggia<br />
dello Stato di New Yo r k .<br />
In questa occasione Leonardis ha presentato gli esiti della sua aff a s c i n a n t e<br />
ricerca sulle simbologie nascoste nella chiesa di Santa Sofia di Benevento<br />
(foto in alto a destra), unica per la sua pianta. Secondo la tesi dell’autore,<br />
questo edificio fornisce una chiave di lettura del modo di procedere<br />
medioevale nell’ambito della progettazione e del disegno architettonico.<br />
Per spiegare l’eccentricità della pianta avanza due ipotesi. La prima è<br />
centrata sull’idea che una forma geometrica semplice sia stata alterata<br />
per incorporare i due punti focali - l’ingresso e l’altare - necessari in una<br />
chiesa cattolica. La seconda delinea una soluzione basata sulla sovrapposizione<br />
di quattro simboli geometrici l’uno sull’altro. Agli occhi di<br />
una persona interessata il significato dei simboli e dei numeri usati nel<br />
progetto di questa struttura può essere profondo. Sotto l’edificio si possono<br />
ricostruire dodici sepolture e nel disegno della pianta si è probabilmente<br />
adoperata una figura a dodici lati.<br />
Rocco Leonardis ha inoltre sottolineato che il numero dodici ha tantissimi<br />
riferimenti, dallo zodiaco alle dodici lettere della parola Dio nella Kabbala,<br />
laddove il numero sei è associato con Venere, Iside e Santa Sofia. L’ a u t o r e<br />
inoltre ha ricordato che Benevento si trova lungo la principale strada che<br />
collegava Brindisi a Roma e che era sede di un importante culto di Iside.<br />
Seduti al tavolo dei relatori, insieme al gran maestro Gustavo Raff i ,<br />
hanno preso posto la storica dell’arte Stefania Tuzi, autrice del libro “Le<br />
Colonne e il Tempio di Salomone”, il saggista Paolo Lucarelli e il bibliotecario<br />
del Grande Oriente d’Italia, Bernardino Fioravanti.<br />
La professoressa Tuzi, con il suo intervento, ha colto l’occasione per<br />
individuare nell’architettura medioevale profondi legami simbolici con<br />
il Tempio di Salomone, ricordando che “più volte distrutto e ricostruito,<br />
il Tempio esercitò una eccezionale influenza su teologi, storici ed artisti,<br />
sotto il triplice profilo architettonico, cosmologico e teologico”.<br />
Dal canto suo Paolo Lucarelli ha sottolineato che lo studio di Leonardis<br />
dimostra, una volta di più, che uno spazio sacro non può essere fondato<br />
che su un sistema geometrico ordinato, “il mondo profano, il mondo del<br />
caos, del disordine - ha ribadito - è quello della Parola Perduta, del<br />
mistero incomprensibile, dell’azione confusa. Solo riconducendola nell’ordine<br />
dello spazio sacro, di una geometria coerentemente e perfettamente<br />
strutturata, la Parola potrà essere ritrovata e rivelarsi in forma<br />
comprensibile. Qui il paradosso: il mistero è fuori dal Tempio, all’interno<br />
del caos. L’opera del massone, dell’iniziato, dovrà porsi in alternanza<br />
tra questi due mondi, andando nel caos per recuperare ciò che si è<br />
perduto e ricondurlo nel Te m p i o ” .<br />
L’intervento del Bibliotecario Fioravanti ha messo invece in risalto<br />
che questo incontro tra gli altri, si inserisce nella più ampia finalità<br />
di far sì che il Servizio Biblioteca possa costituire un punto di confronto<br />
e di scambio: un forum su temi simbolici, storici e sociali<br />
comunque di interesse massonico.
Pagina 8 Erasmo Notizie 15-16/2004<br />
s p e c i a l e<br />
Il gran maestro Gustavo Raffi ha concluso l’incontro<br />
complimentandosi con Rocco Leonardis e gli altri relatori,<br />
sottolineando come il Grande Oriente d’Italia stia rilanciando i<br />
rapporti con la cultura internazionale, attraverso una serie di temi<br />
appassionanti portati all’attenzione di un pubblico attento e inte-<br />
RECENSIONI<br />
incontri servizio biblioteca<br />
ressato. Ha inoltre rilevato la significativa presenza tra il pubblico<br />
di numerosi studiosi stranieri, docenti e rappresentanti di istituzioni<br />
estere. Come evidenziato nelle sue stesse parole, l’iniziativa del<br />
Servizio Biblioteca, nonostante il periodo di metà luglio, ha raccolto<br />
un notevole successo.
Erasmo Notizie 15-16/2004 Pagina 9<br />
N O T I Z I ED A L L AC O M U N I O N E<br />
IRENZE - Il Collegio circoscrizionale della Toscana ha org a n i z z a t o<br />
un corso per maestri delle cerimonie che sarà tenuto, con cadenza<br />
bimensile, dal prossimo ottobre. Le motivazioni che hanno suggerito<br />
l’iniziativa si fondano sull’incertezza e sulla mancanza di omogeneità della<br />
pratica rituale in molte officine. Da una parte, il ciclo di studi cercherà di<br />
determinare la corretta deambulazione nel Tempio, la gestualità dei vari partecipanti,<br />
la correttezza filologica della parte letteraria. Dall’altra, esaminerà<br />
la teoria rituale universale, di cui l’applicazione massonica è solo una branca,<br />
e ricercherà le motivazioni effettive e logiche di ogni atto, gesto, segno,<br />
movimento e parola che la massoneria ha specificamente adottato. Sarà data<br />
particolare attenzione alla genesi storica dei rituali massonici delle varie<br />
Obbedienze europee, evidenziandone le motivazioni contingenti delle diff erenti<br />
nature, che possono essere correttamente tecniche, o nate da errore o<br />
anche da necessità politico-amministrative. (da “Il Laboratorio”)<br />
IRENZE (2) - Il tema dell’immigrazione in Italia sarà oggetto questo<br />
autunno di un seminario scientifico aperto al pubblico org a n i zzato<br />
dalla loggia fiorentina “Michelangelo” (112). Il “Gruppo di<br />
studio Michelangelo” è il team di lavoro, costituito dall’officina, che ha<br />
programmato l’evento dal 13 e al 14 novembre presso l’Istituto di<br />
Antropologia dell’Università di Firenze (via del Proconsolo 12). I lavori<br />
- suddivisi in quattro sessioni (medica, di studio sanitaria e formativa,<br />
antropologica, etnica) - avranno inizio alle ore 9,30 e saranno condotti da<br />
noti esponenti del mondo scientifico ed accademico. Maggiori dettagli<br />
sulla manifestazione saranno pubblicati nel prossimo numero.<br />
R O S S E TO - Si è svolta lo scorso 7 agosto, in un noto locale cittadino,<br />
la prima edizione dell’Agape di San Lorenzo. Un incontro festoso,<br />
promosso dalla loggia grossetana “Francesco Baracca” (973)<br />
con l’intento di stringere e rafforzare i rapporti di amicizia tra i fratelli che<br />
hanno scelto la Maremma come luogo di vacanza. L’ o fficina ha raccolto adesioni<br />
dagli orienti di: Bari, Biella, Firenze, Follonica, Livorno e Massa<br />
Carrara. Il gran maestro aggiunto Massimo Bianchi, ospite d’onore della<br />
serata, si è complimentato con la loggia organizzatrice per il simpatico<br />
incontro che segue la realizzazione dell’importante convegno culturale per il<br />
venticinquennale della sua fondazione. Ha auspicato che l’iniziativa possa<br />
ripetersi nel futuro così come avviene da qualche anno all’Isola d’Elba.<br />
Ogni signora presente ha ricevuto in dono un piccolo oggetto in arg e n t o ,<br />
accompagnato da una pergamena con un testo sulla festività di San Lorenzo,<br />
sulla figura del santo - che oltretutto è anche patrono di Grosseto - e sulle<br />
caratteristiche delle stelle cadenti, fenomeno tipico di quel periodo dell’anno.<br />
IVORNO - La loggia livornese “Adriano Lemmi” (704) ha festeggiato<br />
lo scorso 20 luglio il trentacinquesimo anniversario della<br />
fondazione con una manifestazione rituale dal titolo “Iniziazione<br />
sotto le stelle” che si è svolta a Nugola, nella provincia livornese, presso<br />
la tenuta del fratello Gianni Cuccuini. Nel corso della tornata - realizzata<br />
all’aperto, sotto il cielo stellato - sono stati iniziati due “bussanti” che<br />
hanno così avuto un ricordo unico del loro ingresso in loggia. Erano presenti<br />
i gran maestri aggiunti Massimo Bianchi (membro della “Adriano<br />
Lemmi”) e Giuseppe Anania, il rappresentante in Giunta del Consiglio<br />
dell’Ordine, Mauro Lastraioli, il presidente del Collegio circoscrizionale<br />
toscano Arturo Pacinotti, l’ispettore dell’officina celebrante, Edmondo<br />
Saltarelli. Il maestro venerabile Bonifazio Marino ha consegnato il maglietto<br />
al gran maestro aggiunto Bianchi - che quel giorno compiva sessant’anni<br />
- che ha condotto la cerimonia di iniziazione di Simone Tintori e A l e s s i o<br />
Ciampi, figlio del fratello Ezio passato all’Oriente Eterno lo scorso anno.<br />
at t iv i t à Un’agape ha concluso la serata alla presenza di 124 fratelli che non<br />
grande oriente<br />
d ’ i t a l i a<br />
solo hanno festeggiato i due nuovi apprendisti ed il fratello Bianchi,<br />
ma anche il fratello Michele Borghi ha compiuto trent’anni di appartenenza<br />
massonica. (da “Il Laboratorio”)<br />
IVORNO (2) - La massoneria labronica ha celebrato nel 2004 undici<br />
anni di presenza alla manifestazione “Effetto Venezia”.<br />
O rganizzata dal Comune di Livorno, l’iniziativa si svolge ogni estate<br />
dall’ultimo sabato di luglio alla prima domenica di agosto nell’antico<br />
quartiere “Venezia” e anche quest’anno ha registrato la partecipazione<br />
dell’Oriente con un ricco programma di lavoro nella tradizionale sede della<br />
Fratellanza Artigiana. Il primo appuntamento si è svolto il 31 luglio, il secondo<br />
l’8 agosto, sempre nell’intento di offrire alla cittadinanza un apporto culturale<br />
da parte del Grande Oriente d’Italia. Una folta presenza di visitatori ha<br />
testimoniato – ancora una volta – quale sia la considerazione verso la libera<br />
muratoria da parte della tollerante città di Livorno. (da “Il Laboratorio”)<br />
ILANO - Una nuova officina ha visto la luce nella casa massonica<br />
milanese di Corso di Porta Nuova. Il 5 giugno scorso si sono<br />
infatti innalzate le colonne della loggia “Paolo Gorini” (1214) di<br />
Lodi. La cerimonia è stata guidata dal presidente del Collegio lombardo,<br />
Paolo Gastaldi che ha installato il nuovo maestro venerabile Guido Broich<br />
che ha concluso la suggestiva tornata. Erano presenti un centinaio di fratelli<br />
provenienti da trenta logge delle circoscrizioni lombarda, piemontese,<br />
emiliana e sarda, nonché una delegazione della Gran Loggia Svizzera<br />
“Alpina”. In rappresentanza del gran maestro Gustavo Raffi c’era il gran<br />
tesoriere Antonio Catanese che ha preso posto all’oriente insieme ai gran<br />
maestri onorari Morris Ghezzi, Franco Rasi e Pietro Spavieri, al consigliere<br />
dell’Ordine Alberto Ianuzzelli. Ha partecipato ai lavori anche il presidente<br />
del Collegio circoscrizionale del Piemonte Piero Lojacono.<br />
La nuova loggia nasce dall’unione di undici fratelli ( f o t o ) che provengono<br />
da varie officine: le milanesi “Italia” (32), “Adriano Lemmi” (400),<br />
“Cavalieri della Libertà” (555), “Pensiero e Azione” (681), “Thomas<br />
J e fferson” (1152), e la “Akh En Aton (1132) di Pavia. Rappresenta l’ideale<br />
continuazione di un’antica officina di Lodi, attiva fino alla chiusura forzata<br />
nel periodo fascista ed è dedicata alla figura di Paolo Gorini (1813-<br />
1881), insegnante e intellettuale positivista, nonché patriota con simpatie<br />
repubblicane. La storica officina fu fondata alla fine dell’Ottocento non<br />
solo in onore del “celebre professore” ma anche in prosecuzione della tradizione<br />
libertaria ed esoterica della libera muratoria locale (già presente<br />
dalla fine del XVIII secolo con le logge “La Verità” e “Abramo Lincoln”).<br />
Guidata, nel corso del tempo, dai maestri venerabili Francesco Faverzani<br />
e Giuseppe Tambara, direttori della Regia Scuola Tecnica e della Regia<br />
Scuola Normale, dal medico Pier Luigi Fiorani e da Gisberto Nicolini,<br />
noto segretario comunale di Lodi, poté disporre nel 1919 di un organo di
Pagina 10 Erasmo Notizie 15-16/2004<br />
stampa “Il Fascio popolare. Organo della democrazia lodigiana”.<br />
Forte di ben tre triangoli attivi a Casalpusterlengo, a Codogno e<br />
San Colombano al Lambro ebbe come ultimo maestro venerabile<br />
Paolo Casavola, stimato avvocato della città.<br />
Con la rifondazione della loggia “Paolo Gorini” (1214) si ricostituisce un<br />
vecchio oriente riprendendo un’antica tradizione operatività muratoria.<br />
ERUGIA - La loggia perugina “Bruno Bellucci” (963) ha festeggiato<br />
lo scorso 28 maggio i cento anni di vita del proprio fratello, Giordano<br />
Bruno D’Alesio (nella foto al centro ), nato a Triggiano il 26 maggio<br />
1904, già maestro venerabile dell’officina. Per la circostanza, dopo l’apertura<br />
dei lavori, il maestro venerabile in carica Aldo Leschi ha ceduto il maglietto<br />
al festeggiato che lo ha tenuto saldamente fino alla conclusione della tornata.<br />
La serata si è conclusa con un’agape bianca in un ristorante locale.<br />
A R A N TO - La notte tra il 23 ed il 24 giugno 2004 la loggia tarantina<br />
“Prometeo” (261) ha celebrato il Solstizio d’Estate con una delle cerimonie<br />
più suggestive della tradizione iniziatica: la Festa delle Rose. Si<br />
tratta di un rituale di origine nordica oggi soprattutto praticato dalla massoneria<br />
tedesca e in qualche loggia settentrionale del Grande Oriente d’Italia. Come<br />
il Rituale del Solstizio d’Inverno, o Festa della Luce, esso coinvolge anche i<br />
profani che hanno così un’opportunità per conoscere una parte (quella concessa<br />
dal rituale) del peculiare lavoro muratorio. Il tempio è stato allestito all’aperto<br />
in un clima di gioiosa e fraterna collaborazione e l’opera è stata completata<br />
da un elemento naturale: il cielo che sempre più blu si è arricchito di stel-<br />
at t iv i t à<br />
grande oriente<br />
d ’ i t a l i a<br />
le di diverso scintillio e di diversa grandezza. Ai fratelli della loggia si<br />
sono uniti, graditissimi ospiti, i fratelli Andrea Roselli, maestro venerabile<br />
della loggia “Mario Pagano” (266) di Potenza e Alessio Di<br />
Benedetto, della loggia “Aeternum” (593) di Pescara, insieme a mogli,<br />
parenti e amici che si sono raccolti intorno alle tavole imbandite per celebrare<br />
l’agape in amicizia e amore fraterno, così come vuole l’antica tradizione.<br />
IBO VALENTIA - Si è svolta il 7 agosto - in un noto albergo cittadino<br />
- la manifestazione di consegna della borsa di studio annuale alla<br />
memoria di Luciano Tedeschi, amatissimo e mai dimenticato figlio<br />
del fratello Francesco Tedeschi della loggia vibonese “Monteleone” (11 3 9 ) .<br />
In questa prima edizione, destinata a ripetersi nel tempo, la materia privilegiata<br />
dal concorso è stata la medicina e chirurgia con il tema “Ruolo delle<br />
terapie e recupero funzionale dopo trauma contusivo vertebro-midollare”.<br />
La manifestazione, voluta ed organizzata da tutte le logge di Vibo Va l e n t i a<br />
(“Michele Morelli”, Giosué Carducci” e “Monteleone”) nasce dal desiderio<br />
di assegnare un premio ad un neo-laureato o specializzando in medicina e chir<br />
u rgia, secondo lo spirito che anima oggi la massoneria del Grande Oriente<br />
d’Italia proiettata in un continuo rinnovamento nel rispetto della tradizione.<br />
Erano presenti il senatore Francesco Bevilacqua, il presidente della Giunta<br />
provinciale Ottavio Bruni, il presidente del Consiglio provinciale Pietro<br />
Giamburino, i Consiglieri comunali Franco Tigani e Valentino Preta.<br />
Anche il gran maestro Gustavo Raffi ha partecipato insieme al secondo<br />
gran sorvegliante Ugo Bellantoni, al consigliere dell’Ordine Antonio<br />
Perfetti, ai membri della Corte Centrale del Goi Gianfranco De Santis e<br />
Pietro De Angelis, rispettivamente presidente della quarta sezione e<br />
segretario della prima sezione, al vicepresidente del Collegio calabrese<br />
Fortunato Violi, al direttore responsabile di “Erasmo Notizie” Pasquale<br />
Santamaria, al fratello Mimmo Macrì, grande ufficiale. (Per maggiori<br />
informazioni sulla manifestazione v. rubrica “rassegna stampa”).<br />
curiosità e puntualizzazioni<br />
stato pubblicato dalla casa editrice Orientamenti il primo libro<br />
italiano sul rito di York. L’iniziativa riveste un’importanza partico-<br />
lare, anche a livello internazionale, data la scarsità di testi sull’argo-<br />
mento. L’opera che è stata scritta dai due autori, Massimo Graziani e<br />
Alessandro Antenore, che sotto il profilo storico hanno analizzato le varie<br />
componenti che nel corso degli ultimi trecento anni si sono aggregate<br />
per dare vita al rito di York. Di grande interesse risulta lo studio sugli<br />
aspetti delle tre camere capitolari che attualmente lo compongono:<br />
l’Arco Reale, il Concilio dei Massoni Criptici e la Commanderia Te m p l a r e .<br />
Il volume può essere richiesto presso la S&C di Roma al numero 06<br />
632169 o presso le case massoniche.<br />
scorso luglio il gran maestro Gustavo Raffi ha partecipato ad una<br />
manifestazione del Rito Scozzese Antico ed Accettato denomi-<br />
nata “Luglio Scozzese 2004”. Ne avevamo dato notizia nel numero 13-<br />
14/2004 attribuendone l’organizzazione all’Ispettorato Regionale della<br />
Toscana. A seguito della comunicazione del 25 agosto scorso inviataci<br />
dal fratello Vittorio Bolli apprendiamo che dal 24 gennaio 2004, a segui-<br />
to di un decreto del Sovrano Gran Commendatore Corrado Balacco<br />
Gabrieli, l’Ispettorato regionale toscano è stato ripartito in due circo-<br />
scrizioni differenti e autonome: uno della Toscana interna e l’altro della<br />
Toscana marittima. L’evento in questione, essendosi svolto a Firenze, è<br />
stato organizzato dall’Ispettorato Regionale della Toscana interna. Il<br />
fratello Bolli, ispettore regionale della Toscana marittima, ci ha comu-<br />
nicato che analoga iniziativa è stata organizzata a Camaiore (Lucca)<br />
dalla circoscrizione da lui presieduta. Ci scusiamo per l’imprecisione.
Erasmo Notizie 15-16/2004 Pagina 11<br />
ra s s eg n a<br />
s t a m p a<br />
La tre giorni ha preso il via all’hotel Delfino. Un’occasione di approfondimento e riflessione<br />
Con Pitagora e Archita<br />
la massoneria si apre di nuovo alla città<br />
di Sabrina Esposito<br />
l ruolo di Pitagora e l’adozione del suo modello di uomo per dar vita<br />
ad una nuova rivoluzione umanistica che restituisca all’uomo stesso la<br />
centralità nella storia e la dignità morale che merita. La massoneria<br />
celebra se stessa e rivendica la volontà di essere parte attiva di questo ambizioso<br />
percorso che rappresenta la vera sfida del terzo millennio. Il tutto alla<br />
luce del sole, coinvolgendo gli organi di informazione per amplificare la<br />
visibilità rifiutata nel passato in nome di una esasperata “riservatezza”.<br />
Una occasione di approfondimento e di riflessione è offerta dal secondo<br />
Simposio internazionale delle logge intitolate a Pitagora, l’uomo che per<br />
primo coltivò il culto della ragione e della spiritualità per dominare la forza<br />
della passione. La “tregiorni” ha preso il via venerdì scorso (25 giugno 2004)<br />
all’hotel Delfino di Taranto, con vari appuntamenti ai quali ha presenziato il<br />
gran maestro del Grande Oriente d’italia di Palazzo Giustiniani. l’avvocato<br />
Guatavo Raffi. L’evento ha portato nella città bimare anche i rappresentanti<br />
delle logge straniere: Grecia, Brasile, Germania e Belgio. Prima dell’avvio<br />
dei lavori congressuali, il gran maestro Raffi ha tenuto una conferenza stampa<br />
nella casa massonica che ha sede a Città Giardino, aprendo le porte dei<br />
templi allestiti all’interno soffermandosi sul significato del “nuovo corso”,<br />
che alla massoneria “regolare” si è voluto imprimere. Non senza scossoni.<br />
D i fficile entrare in sintonia con certi meccanismi perché, come Raffi ha sottolineato,<br />
«la massoneria è un modo di vivere, che insegna un metodo di ricerca, il<br />
metodo induttivo, che affonda le radici nel dubbio», vero nutrimento per alimentare<br />
il confronto intellettuale, nel pieno rispetto dell’antagonista. Ed è in<br />
Nel gran tempio dei massoni<br />
di Fabiana Di Cuia<br />
re giorni dedicati alla figura di Pitagora come uomo, filosofo,<br />
modello da proporre per il terzo millennio. E’avvenuto nel corso del<br />
secondo Simposio internazionale delle logge intitolate a Pitagora (il<br />
primo Simposio risale al 2000) che si è svolto a Taranto nei giorni scorsi. Per<br />
l’occasione il Grande Oriente d’Italia ha aperto ai giornalisti le porte del tempio<br />
massonico dove il gran maestro, avvocato Gustavo Raffi, di ritorno a<br />
Taranto dopo pochi mesi (quest’inverno c’era stato un convegno simile al<br />
Delfino) ha affrontato temi di stretta attualità. Erano presenti, inoltre, il<br />
maestro venerabile Giuseppe Russo, e il presidente dell’organismo massonico<br />
regionale, Arturo Rossano (che è anche consigliere comunale per A n ) .<br />
Come la simbologia massonica vuole, il tempio è costituito da dodici<br />
colonne che convergono al centro dove, nella parte superiore, sono raff igurati<br />
i dodici segni dello zodiaco. Essi evocano la proiezione cosmica<br />
che richiama le dodici costellazioni dello zodiaco e le dodici stazioni del<br />
percorso del Sole. Il tempio massonico è raffigurato a cielo aperto costellato<br />
di stelle, mentre i simboli del sole e della luna sono posti guardando<br />
l’Oriente, autonomi rispetto ai dodici segni zodiacali e alle colonne. Il<br />
pavimento è a mosaico bianco e nero e ricorda quello del portico del tempio<br />
di Salomone. Esso simboleggia i contrasti che caratterizzano la vita<br />
del corpo e quella dello spirito. Il cordone orna il tempio massonico ed è<br />
costituito da una serie di nodi che rappresentano la fraterna unione dei<br />
27 giugno 2004<br />
nome della libertà di pensiero che anche l’istituzione della massoneria ha richiesto<br />
una rivisitazione di se stessa, una sorta di c h e c k - u pinterno, finalizzato ad<br />
epurare la sua identità da pregiudizi, mala fede e superstizione. «La tradizione<br />
è un concetto dinamico, che proietta nel mondo di oggi ciò che di buono c’è nel<br />
passato», ha detto Raffi, svelando un orientamento rivoluzionario che rappresenta<br />
il risultato di un percorso che l’avvocato ha iniziato nel ‘68, vivendo con<br />
la massima apertura mentale con qualche limite, quello della partecipazione<br />
delle donne in primis, tema su cui restano forti perplessità, nonostante la presenza<br />
di logge frequentate da sole donne o che accolgono donne al loro interno.<br />
Il soggiorno tarantino del gran maestro Raffi, accompagnato dal neo eletto presidente<br />
del Collegio dei maestri venerabili della Puglia, Arturo Rossano, è proseguito<br />
con la partecipazione alle conferenze in programma al Delfino. La<br />
prima relazione “Pitagora e il mediterraneo”, è stata affidata a Pierfranco Bruni,<br />
referente per il Ministero dei beni culturali. Al professor Sergio Moravia, ordinario<br />
di Storia della filosofia all’Università di Firenze, il compito di parlare de<br />
“ Il filosofo antico e il filosofo moderno”, mentre Bent Parodi, scrittore e giornalista,<br />
e Pietro Bonanno, psicoterapeuta, hanno rispettivamente sviluppato i<br />
temi de “Il silenzio pitagorico” e della “Introspezione pitagorica: medicina per<br />
l’anima”. Nella giornata di ieri (26 giugno 2004), poi è stato presentato il libro<br />
intitolato “Storia della massoneria italiana”, di Fulvio Conti, docente di Storia<br />
contemporanea all’Università di Firenze. Questa mattina, infine, l’avvocato<br />
Carlo Petrone, terrà una relazione sulla figura di “Archita da Taranto”, a bordo<br />
di una splendida imbarcazione che navigherà sulle acque dello Ionio.<br />
27 giugno 2004<br />
massoni sparsi nel mondo, senza alcuna distinzione di ceto, razza e religione.<br />
Si è tenuto in questa cornice suggestiva l’incontro con la stampa che ha aff r o ntato<br />
tematiche di generale interesse come alcune riflessioni espresse dal gran<br />
maestro sulla situazione nazionale e internazionale scaturite per una «mancanza<br />
di dialogo alla quale la massoneria si oppone. Essa - ha proseguito Raffi -<br />
esprime la filosofia del dialogo e quindi il rifiuto dei fanatismi e afferma il principio<br />
base, la tolleranza. Nel linguaggio moderno la tolleranza è il dialogo». Il<br />
gran maestro ha sottolineato come «l’intuizione delle Nazioni Unite è massonica.<br />
E se l’Onu oggi non è l’altezza dei compiti che le sono affidati, è dovuto<br />
al fatto che sono gli strumenti a non venir adeguatamente utilizzati».<br />
Per quanto riguarda la fede religiosa il gran maestro ha chiarito che «la<br />
massoneria non si è mai costituita in chiesa e non esprime una religione.<br />
essa chiede esclusivamente ai propri membri di essere credenti e di vivere<br />
la propria religiosità in maniera individuale».<br />
Nessun cambio di tendenza prevede l’associazione per ciò che concerne<br />
l’introduzione delle donne nelle logge massoniche, anche se esistono<br />
forme associative parallele riservate al gentil sesso.<br />
Al termine della conferenza stampa ha preso il via, presso il grand hotel<br />
Delfino, il congresso che ha visto la partecipazione di numerosi relatori<br />
oltre ai rappresentanti di alcune logge straniere provenienti da Grecia,<br />
Brasile, Germania e Belgio. [...]<br />
Hanno parlato del Secondo Simposio Internazionale delle Logge Pitagora anche: Taranto Sera, Corriere del Giorno, Quotidiano di Bari,<br />
Studio 100 TV, Blustar TV, Telenorba, Rai 3, Radio Rai, Radio Cittadella, Publiradio International, Studio 100 Radio, Gudi.it .
Pagina 12 Erasmo Notizie 15-16/2004<br />
ra s s eg n a<br />
s t a m p a<br />
DOPO L’ESPOSTO SUL CASO SOFRI<br />
Castelli: Passigli è massone? E lui: no<br />
nvito il senatore Stefano Passigli a dichiarare se sia iscritto a<br />
qualche loggia massonica e, se sì, a quale». Il ministro della<br />
Giustizia Roberto Castelli ha replicato così al senatore diessino<br />
che ha illustrato ieri a Palazzo Madama l’esposto presentato al procuratore<br />
della Repubblica di Roma, Giovanni Ferrara, per «accelerare una<br />
pronuncia della consulta sui poteri di grazia del Guardasigilli» in relazione<br />
alla vicenda Sofri. «Non è un’iniziativa ritagliata solo su questa questione<br />
- ha tenuto a precisare Passigli - non conosco Sofri, non sono mai<br />
MASSONERIA: Il Goi contro Castelli,<br />
intento denigratorio<br />
Gran Maestro Raffi, inquietante la<br />
richiesta del Ministro Castelli<br />
oma - Il Grande Oriente d’Italia ribatte con sdegno al ministro<br />
della Giustizia, Roberto Castelli, che ha invitato ieri il<br />
senatore diessino, Stefano Passigli, a dire se sia iscritto alla<br />
massoneria. «Trovo inquietante il fatto che un ministro della<br />
Repubblica - afferma all’Adnkronos il gran maestro del Goi,<br />
Gustavo Raffi - si sia rivolto ad un avversario politico, intimandogli<br />
di chiarire per iscritto se appartenesse ad una loggia massonica, in<br />
luogo di cimentarsi in un leale confronto sul tema in discussione».<br />
«Se la richiesta del ministro equivalesse ad escludere il diritto di<br />
espressione a chi è iscritto alla massoneria, si tratterebbe - aggiunge<br />
il gran maestro- di una palese discriminazione, con intenti denigratori<br />
da parte di chi dovrebbe amministrare la giustizia in nome del<br />
popolo italiano e, quindi, di tutti i cittadini, sul presupposto della<br />
loro pari dignità». «Avremmo, comunque, gradito che il senatore<br />
Passigli, memore della scuola di pensiero repubblicana, avesse<br />
richiamato il ministro al rispetto della Carta Costituzionale, magari<br />
ricordando - conclude Gustavo Raffi - che Meuccio Ruini,<br />
padre della Costituzione, era un libero muratore del<br />
Grande Oriente d’Italia». ( A d n k ronos, 28 luglio 2004)<br />
MASSONERIA: Castelli a<br />
Raffi, a Passigli una<br />
semplice domanda ‘per<br />
correttezza senatori dovrebbero<br />
dichiarare l’eventuale appartenenza’<br />
oma - «Al senatore Passigli ho semplicemente rivolto una<br />
domanda. Ricordo che come i senatori della Repubblica<br />
sono tenuti a dichiarare per chiarezza e trasparenza il<br />
proprio stato patrimoniale, così, per correttezza, dovrebbero<br />
dichiarare anche l’eventuale appartenenza a questo tipo di<br />
associazioni. Non capisco la levata di scudi da parte del gran maestro<br />
che sa di excusatio non petita». Il ministro della Giustizia, Roberto<br />
Castelli, replica così al gran maestro del Grande Oriente d’Italia,<br />
Gustavo Raffi, che ha criticato la sua pubblica richiesta al senatore<br />
diessino Stefano Passigli di dichiarare l’eventuale appartenenza alla<br />
massoneria. ( A d n k ronos, 28 luglio 2004)<br />
28 luglio 2004<br />
stato in carcere a trovarlo. È una scelta che avrei fatto anche come costituzionalista.<br />
Un anno fa vi fu la richiesta di grazia bipartisan sottoscritta dalla<br />
maggioranza assoluta della Camera. Il ministro ha avviato l’istruttoria solo<br />
dopo la richiesta di Ciampi annunciando però che non avrebbe controfirmato<br />
l’eventuale grazia». L’esponente dei Ds ha poi accusato il ministro<br />
Castelli di un «plateale rifiuto a prendere atto della richiesta del Quirinale»<br />
e ha precisato di non essere iscritto a nessuna loggia massonica: «Quella<br />
del Guardasigilli - ha aggiunto - è una ben strana dichiarazione».<br />
MASSONERIA: Buemi, Castelli spieghi<br />
perché ha accusato Passigli ma è più<br />
rilevante sapere perché ministro non<br />
firma parere per Sofri<br />
oma - «E’ininfluente che Passigli appartenga o meno alla massoneria.<br />
Ma siccome Castelli non è persona che parla a vanvera, ci spieghi<br />
perché ha fatto quelle affermazioni. E comunque è più rilevante<br />
sapere perché il ministro, nonostante gli impegni presi, non ha ancora espresso<br />
il suo parere sulla grazia a Sofri». Enrico Buemi commenta così la polemica<br />
tra il ministro della Giustizia e il senatore Passigli, scoppiata in origine sulla<br />
grazia a Sofri. «Speriamo che i tempi per il parere del ministro non siano meno<br />
celeri per Sofri», dice il responsabile Giustizia dello Sdi aggiungendo:<br />
«Comunque appartenere alla massoneria non è un reato, mentre può esserlo<br />
a ffermare il falso, cosa che avrebbe fatto il ministro secondo la smentita di<br />
Passigli sulla sua appartenenza alla massoneria». ( A d n k ronos, 28 luglio 2004)<br />
MASSONERIA: Goi, Castelli sia più cauto<br />
dato il suo ruolo istituzionale<br />
Il gran maestro Raffi, i massoni sono<br />
liberi cittadini della Repubblica<br />
oma - “Prendiamo atto che il ministro Castelli minimizza la<br />
portata della sua estemporanea e improvvida richiesta, ma lo<br />
invitiamo per il futuro ad essere più cauto e consapevole del ruolo<br />
istituzionale che esercita, nonché a considerare che i massoni sono liberi<br />
cittadini della Repubblica, con eguali diritti e pari dignità di tutti gli altri”.<br />
È quanto afferma il gran maestro del Grande Oriente d’Italia, Gustavo<br />
R a ffi, tornando sull’invito rivolto dal Guardasigilli al senatore diessino,<br />
Stefano Passigli, di riferire la sua eventuale appartenenza ad una loggia<br />
massonica. “Il ministro Castelli, lamentandosi pubblicamente per non<br />
essere stato compreso, formula l’interpretazione autentica del suo pensiero:<br />
l’invito al senatore Passigli di dichiarare per iscritto l’eventuale<br />
appartenenza ad una loggia massonica non sarebbe stata che una semplice<br />
domanda, cui per correttezza i senatori dovrebbero rispondere. Peccato che<br />
il contesto in cui la sollecitazione perentoria è stata formulata - aggiunge il<br />
gran maestro Raffi - smentisca clamorosamente il guardasigilli”.<br />
“La stampa riferisce, e l’interessato non nega, che l’invito, del tutto fuori<br />
luogo e avulso dal tema in discussione, è stato rivolto dal ministro nel corso<br />
di una replica, quando non si stava parlando di appartenenza ad<br />
associazioni, ma - conclude Raffi - di una iniziativa giudiziaria del senatore<br />
Passigli per accelerare una pronuncia della Consulta sui poteri di grazia -<br />
guarda caso - del ministro della Giustizia”. ( A d n k ronos, 30 luglio 2004)
Erasmo Notizie 15-16/2004 Pagina 13<br />
ra s s eg n a<br />
s t a m p a<br />
La cospirazione giudaico-massonica<br />
del Centro Culturale San Giorgio<br />
di Stefano Magni<br />
l nuovo antisemitismo non finisce mai di stupire. Per esempio, lo<br />
sapevate che guardando Fantozzi rimanete vittime di una cospirazione<br />
giudaico-massonica che vi induce a odiare i maschi, a<br />
non aver più rapporti sessuali, il tutto per ridurre le nascite e dominare<br />
il mondo? C’è gente che lo dice. E soprattutto c’è chi ci crede.<br />
Basta andare a vedere il sito del Centro Culturale San Giorgio, un sito<br />
ultra-cattolico molto divertente in cui si possono scaricare<br />
tante foto di messaggi subliminali nei film e nelle pubblicità<br />
e soprattutto tanti bei file mp3 con la registrazione<br />
dei messaggi satanici, sessuali e di propaganda alla<br />
droga contenuti nelle più famose canzoni rock.<br />
Lo sapevate che “Another one bites a dust” dei Queen,<br />
ascoltata al contrario, contiene un piccolo spot per la<br />
marijuana? E cosa c’entrano gli Ebrei con tutto questo?<br />
C’entrano eccome perché, stando agli esimi<br />
ricercatori del S. Giorgio, questa è una delle forme<br />
della propaganda occulta usata dagli Ebrei e dai<br />
Massoni per dominare il mondo. “Per la creazione<br />
del ‘nuovo ordine mondiale’la droga è uno strumento<br />
formidabile: attualmente essa serve alle multinazionali<br />
statunitensi, i cui ‘managers’compongono la<br />
classe dirigente che detiene il potere politico reale<br />
negli Stati Uniti d’America: il ‘Presidente’ è solo<br />
un... cameriere del potere economico”.<br />
E anche qui son tirati in ballo i soliti “giudei”.<br />
Infatti: credevate che l’intervento nel Libano<br />
nell’82-’84 fosse una missione di peace-keeping? “Tale droga serviva<br />
a finanziare la milizia filoisraeliana che occupava il Sud di quel<br />
Paese”. Ma i Siriani, che occupavano la Valle della Bekaa, una delle<br />
maggiori piantagioni di hashish nel mondo? Anche qui: “Certo la<br />
droga in questione poteva essere tranquillamente prodotta anche in<br />
Giordania o nel Libano del Nord (quello sotto l’influenza siriana); ma<br />
state pur certi che se la Siria o gli Hesbollà filoiraniani ci avessero<br />
provassero (sic!)... il loro traffico sarebbe immediatamente stato<br />
stroncato in quanto non gradito dagli americani; o, per meglio dire,<br />
da coloro i quali comandano negli Stati Uniti d’America”.<br />
stanbul - E’ iniziato in Turchia il processo contro diciotto sospetti<br />
militanti islamici accusati di un attentato kamikaze contro una loggia<br />
massonica. Cinque degli imputati, tra cui un presunto terrorista di al<br />
Qaida, devono anche rispondere di tradimento. Gli altri tredici sono accusati<br />
di associazione sovversiva e favoreggiamento verso un gruppo illegale:<br />
reato che prevede una pena massima di quindici anni di reclusione.<br />
La bomba esplosa lo scorso 9 marzo uccise un cameriere e ferì cinque<br />
ospiti che cenavano alla loggia. I magistrati hanno incriminato i leader<br />
della cellula per “tentato cambiamento dell’ordine costituzionale della<br />
30 luglio 2004<br />
Spiegazione che lascia folgorati. Non solo per l’italiano con cui è<br />
scritta. Ma più che la droga, l’arma preferita dai giudaico-massonici<br />
pare proprio la riduzione delle nascite. E qui le tecniche sono ancor<br />
più “subliminali”. Se tornate a casa stanchi e fate girare sul vostro<br />
stereo un vecchio disco di Elvis… sarete condannati ad essere degli<br />
impotenti lascivi! Perché: “Per ridurre le nascite non esiste metodo<br />
migliore che indurre alla corruzione sessuale. Il rock and roll inizialmente<br />
nacque ‘solo’per questo”.<br />
Il rock più moderno, poi, è pieno di messaggi satanici o pubblicità<br />
più o meno occulte. A chi giova? Ovvio: tutte le sale<br />
di incisione più sofisticate, secondo i ricercatori del S.<br />
G i o rgio, erano nelle mani di case discografiche di<br />
proprietà ebraica. E come non pensarci prima? Ci<br />
saranno forse un centinaio di dischi in tutto con<br />
messaggi subliminali (di quelli riportati nel sito,<br />
poi, pochi sono messaggi che hanno un significato<br />
negativo, o satanico), quindi c’è per forza un<br />
complotto mondiale.<br />
La logica stringe: “La plutocrazia che regge le<br />
sorti dell’Occidente ha, ad ogni buon conto, un<br />
retroterra. Questo retroterra è costituito essenzialmente<br />
da elementi massonici e\o ebraici.<br />
La stragrande maggioranza delle multinazionali<br />
statunitensi sono di proprietà di Ebrei.<br />
Inoltre non si può dimenticare il fatto che sull<br />
’ e ffigie di ogni banconota americana è impressa<br />
la piramide massonica alla cui sommità campeggia in bella<br />
mostra l’occhio di satana...”. Ebrei e Massoni? Eh sì, perché: “i<br />
miliardari che ci comandano da dietro le quinte della ribalta politica,<br />
se non sono, anche, ebrei, sono, almeno, massoni”.<br />
Quindi, quando tornate a casa, non ascoltatevi il disco dei<br />
Chumbawamba al contrario, se no rischiate di evocare Satana, per<br />
volontà degli Ebrei, oppure solo dei Massoni. E Satana non è un coinquilino<br />
gradevole. Ma a furia di leggere i messaggi in chiaro di cui è<br />
pieno il sito del Centro Culturale San Giorgio, cosa sarete spinti a<br />
fare quando andrete in Israele o sorvolerete Manhattan?<br />
Terrorismo<br />
Turchia, al via processo per attentato contro loggia<br />
6 agosto 2004<br />
Turchia attraverso la forza”, che equivale al tradimento ed è punibile con<br />
l’ergastolo. Tra loro c’è uno degli attentatori sopravvissuti, Engin Vural,<br />
e un presunto militante di al Qaida, Hakan Caliskan, già incriminato per<br />
i quattro camion-bomba che a novembre uccisero a Istanbul più di sessanta<br />
persone. Adem Cetinkaya, la probabile mente dell’azione, non è<br />
voluto alzarsi in piedi all’ingresso in aula della corte.<br />
Decine di ospiti stavano cenando nella loggia massonica quando Vural e<br />
un altro terrorista fecero fuoco dalla porta e azionarono rudimentali ordigni<br />
esplosivi. Vural riuscì a sopravvivere ma perse il braccio sinistro.
Pagina 14 Erasmo Notizie 15-16/2004<br />
ra s s eg n a<br />
s t a m p a<br />
Così il gran maestro del Goi Gustavo Raffi alla consegna del premio intitolato a Luciano Tedeschi<br />
«Sulla massoneria pregiudizi ingiusti»<br />
Molta gente alla manifestazione in ricordo del compianto giovane<br />
di Francesco Prestia<br />
Il gran maestro del Goi Gustavo Raffi consegna a Salvatore Fede<br />
la prima borsa di studio “Luciano Te d e s c h i ”<br />
Premio delle logge massoniche per neolaureati<br />
di Pier Paolo Cambareri<br />
uando un uomo soffre non bisogna chiedergli in quale<br />
Dio crede; ma bisogna tendergli la mano». Gustavo<br />
R a ffi, gran maestro del Goi, ha sintetizzato in questa<br />
frase lo spirito che anima la massoneria del Grande Oriente d’Italia.<br />
L’ha ribadito ieri pomeriggio, di fronte a un nutrito gruppo di “fratelli”<br />
che hanno preso parte alla prima edizione della borsa di studio “Luciano<br />
Tedeschi” (giovane prematuramente scomparso, figlio di Francesco<br />
Tedeschi), svoltasi all’hotel San Leonardo Resort.<br />
L’idea di istituire la borsa di studio è stata lanciata dai componenti<br />
delle logge massoniche locali, che hanno voluto org anizzare<br />
un premio di alto valore scientifico da consegnare a<br />
neo laureati o specializzandi in Medicina e Chirurgia. Il tema<br />
proposto ha riguardato il “Ruolo delle terapie e recupero funzionale<br />
dopo trauma vertebro-midollare”. Il primo premio<br />
(6mila euro) è andato al dottor Salvatore Fede (foto nel riqua -<br />
d ro ), di Messina. Hanno valutato il suo lavoro i componenti<br />
d’una commissione scientifica che - coordinata - dal dottor<br />
Francesco Petrolo, primario del reparto di Chirurgia dell’ospedale<br />
Jazzolino - ha selezionato alcune ricerche innovative<br />
condotte in diverse Università italiane. Ha premiato il vincitore<br />
lo stesso gran maestro Raffi, il quale ha poi consegnato<br />
una medaglia d’oro al secondo classificato (Homére<br />
M o u c h a t y, di Firenze). Ad introdurre i lavori della cerimonia<br />
di premiazione è stato Ugo Bellantoni, importante figura della massoneria<br />
nazionale (è secondo gran sorvegliante nazionale). «Il Goi - ha detto quest’ultimo<br />
- pur rivendicando il suo glorioso passato e le sue nobili radici, nel<br />
nuovo corso voluto dal venerabilissimo fratello Gustavo Raffi, intende esse-<br />
he qualcosa stesse cambiando all’interno della massoneria i<br />
Vibonesi lo avevano percepito già alcuni anni addietro quando, per<br />
la prima volta in assoluto per la città al Valentianum si tenne un<br />
convegno alla presenza dei “liberi muratori” vibonesi e dei loro dirigenti<br />
nazionali. Una ulteriore dimostrazione di questo “nuovo corso” in atto da<br />
alcuni anni in Italia è stata la manifestazione di ieri sera per la consegna del<br />
primo premio intitolato a Luciano Tedeschi, un giovane vibonese scomparso<br />
tragicamente una decina d’anni fa in un incidente della strada.<br />
Davvero tanta la gente, (e non solo massoni) intervenuta nella splendida<br />
cornice dell’Hotel San Leonardo, presente naturalmente il padre del giovane.<br />
Vibo d’altronde è terra di cospicua presenza “muratoria”, basti pensare<br />
che attualmente sono attive tre logge del Goi (la “Carducci”, la “Morelli” e<br />
la “Monteleone”), oltre, si dice, a qualcun’altra di diversa affiliazione. Per<br />
l’occasione è arrivato a Vibo (in verità per lui è stato un ritorno) Gustavo<br />
R a ffi, gran maestro del Goi, che ha consegnato il premio al vincitore, il gio-<br />
8 agosto 2004<br />
re protagonista ed interlocutore nella società, fornendo le proprie idee per<br />
concorrere alla soluzione dei tanti problemi che affliggono e travagliano<br />
l’umanità». Aquesto intervento è seguito quello del dottor Petrolo, che ha<br />
illustrato le tappe che hanno portato alla scelta del vincitore. Poi, la commemorazione<br />
di Tedeschi, compito affidato a Giuseppe Loiacono, il quale<br />
ha messo in risalto le doti del giovane scomparso, «brillante, nobile d’animo,<br />
forte nelle difficoltà, con un grande culto della famiglia».<br />
«La Massoneria - ha concluso Raffi - è attiva nel mondo in favore di chi<br />
soffre. Da tempo abbiamo intrapreso un percorso di trasparenza, solidarietà<br />
e dialogo, perché vogliamo far sapere chi siamo e cosa facciamo.<br />
Intendiamo proseguire su questa strada».<br />
8 agosto 2004<br />
vane ricercatore messinese Salvatore Fede, autore di uno studio sul trauma<br />
vertebro-midollare (il settore privilegiato quest’anno era quello neurochir<br />
u rgico) al quale la commissione giudicatrice, presieduta dal primario<br />
Franco Petrolo, ha assegnato il riconoscimento. Erano presenti varie autorità<br />
istituzionali, dal senatore Bevilacqua al presidente della Provincia Bruni,<br />
al presidente del Consiglio Giamborino, al consigliere comunale Ti g a n i .<br />
Dopo una breve introduzione di Ugo Bellantoni, Petrolo ha illustrato la genesi e<br />
le motivazioni del premio “Tedeschi”, fortemente voluto dal padre dello scomparso,<br />
che si propone di promuovere ricerca in vari settori scientifici e sociali. Un<br />
commosso ricordo del giovane è venuto da Giuseppe Loiacono che lo ebbe studente<br />
alla ragioneria, parole ascoltate con intenso raccoglimento ed evidente<br />
commozione dal padre di Luciano. E’seguito l’intervento del gran maestro<br />
R a fi che, sottolineando la valenza dell’iniziativa e l’impegno profuso nel<br />
mondo dalla massoneria nel settore sociale, al termine ha consegnato il premio<br />
al vincitore Fede e un riconoscimento al ricercatore Homère Mouchaty, italiano
Erasmo Notizie 15-16/2004 Pagina 15<br />
ra s s eg n a<br />
s t a m p a<br />
Il presule si scaglia contro la massoneria: «Non è contro la legge ma si serve di essa»<br />
All’indice per Francesco Miccichè anche la magia e l’indifferenza dominante<br />
Diocesi, presentato il progetto pastorale<br />
di Giacomo Di Girolamo<br />
di chiare origini francesi, “segnalato” dalla commissione.<br />
A margine dei lavori Raffi ha sottolineato la valenza<br />
sociale del premio promosso dalla massoneria, un premio<br />
che, ha affermato, avrà lunga vita. Ma quali sono<br />
oggi le motivazioni che spingono a chiedere l’iscrizione<br />
all’associazione? «In un mondo che sembra aver perso la bussola - ha spiegato<br />
- la massoneria si pone come un “luogo” di dialogo, dove l’uomo cerca<br />
di capire se stesso e gli altri. La nostra è stata ed è la filosofia del dialogo tra<br />
uomini di diversa ideologia e fede. Oggi più che mai c’è la necessità che<br />
uomini come i massoni, costruiscano ponti, non muri».<br />
Beh, in tanti accusano che ci si affilii anche per avere contatti importanti,<br />
protezioni, incarichi, prebende. O no? «E’sempre stata una leggenda metropolitana,<br />
si tratta di pregiudizi assolutamente ingiusti - ha replicato Raffi -.<br />
Se pure ci fosse qualcuno che lo fa con tali intenti, mi creda: come entra,<br />
a Babele («città della confusione delle lingue e del disordine»<br />
a Gerusalemme («città dell’armonia e della comunione») è il<br />
cammino ideale tracciato, per la Chiesa trapanese, dal vescovo<br />
Francesco Miccichè nel «Progetto Pastorale» che definisce gli obiettivi<br />
che la Diocesi intende perseguire per i prossimi anni. Un cammino<br />
che è irto di ostacoli, avverte il vescovo, indicandoli nella mafia e nella<br />
massoneria, ma anche nella magia e nella indifferenza religiosa. «La<br />
mafia - dice - è un sistema difficile da riconoscere ed individuare perché<br />
si maschera di perbenismo, rispettabilità e a volte anche di filantropia<br />
e religiosità. L’appartenenza alla mafia è la negazione dell’appartenenza<br />
alla chiesa poiché la mafia è in sé atea ed assassina.<br />
«La massoneria - aggiunge - non è contro la legge ma si serve di essa<br />
p e r c o n s e g u i re i propri fini. La massoneria non ha bisogno di<br />
mascherarsi di onorabilità in quanto essa è formata da persone<br />
rispettabili, animate da spirito filantropico che s’impegnano nella<br />
costruzione di un mondo nuovo governato dalla ragione. Un mondo<br />
Dopo le dichiarazioni del vescovo<br />
Massoneria, il Grande Oriente<br />
chiede di incontrare Micciché<br />
o ffensivo ed intollerabile che il «vescovo di Tr a p a n i<br />
indichi suggestivamente, di fatto accomunandole, la<br />
libera muratoria, una associazione criminale come<br />
la mafia, e pratiche da fattucchiere, in modo da ingenerare nei cittadini<br />
e nei lettori il convincimento che si tratti di fenomeni collegati, da bollare<br />
di infamia. Il prelato fa intenzionalmente di “tutta un’erba un<br />
fascio” individuando fra gli ostacoli sulla strada di Gerusalemme anche<br />
la massoneria, menzionata unitamente alla mafia e alla magia».<br />
Così è intervenuto l’avvocato Giuseppe Anania, gran maestro aggiunto<br />
del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani in risposta alle<br />
dichiarazioni di monsignor Francesco Miccichè in occasione della presentazione<br />
del Progetto pastorale della diocesi di Trapani. «Nonostante<br />
subito esce dalla massoneria». Una volta i massoni cercavano di non comparire,<br />
ora invece promuovono convegni, si è usciti insomma dalla cultura<br />
“catacombale”. Ammetterà che è un po’una rivoluzione... «Beh, in effetti è<br />
finita la massoneria “carsica”, sotterranea, La segretezza era indispensabile<br />
in regimi di tirannia, ora con la democrazia non ha più ragion d’essere».<br />
Quanto danno ha fatto all’associazione la massoneria deviata? «Il danno c’è<br />
stato, e grave, soprattutto a livello di opinione pubblica, anche perché all’epoca<br />
sono state fatte generalizzazioni inaccettabili, come se la massoneria<br />
fosse solo quel fenomeno deteriore. Le voglio dire una cosa: fossi stato io in<br />
quel periodo il responsabile del Goi, avrei denunciato per primo il fenomeno<br />
degenerativo. Dirò di più, da avvocato - ha concluso Raffi - nei processi mi<br />
sarei costituito parte civile. Perché le prime vittime siamo stati proprio noi».<br />
Soddisfazione per l’ambito premio è stata espressa dal ricercatore Fede<br />
«anche perché ciò consentirà il proseguimento dello studio già avviato».<br />
2 <strong>settembre</strong> 2004<br />
dove però non c’è posto per Cristo, Figlio di Dio». Per il vescovo<br />
l ’ i n d i ferenza religiosa è «il vivere dando valore solo alle cose materiali»<br />
mentre la magia «attecchisce fra le fasce più ingenue e semplici del<br />
popolo ma in realtà diffusa anche presso gente ricca e colta».<br />
Per rimuovere questi ostacoli, la prima esigenza, per il capo della Chiesa trapanese<br />
è la comunicazione. «La comunicazione - dice monsignor Miccichè<br />
- costruisce la comunione. Solo parlando il linguaggio di oggi potremo<br />
comunicare tra noi e con tutti coloro che ci chiedono ragione della nostra<br />
speranza. Senza la conoscenza dei nuovi linguaggi umani non comunichiamo,<br />
non facciamo cultura e non incidiamo nella vita dell’uomo contemporaneo».<br />
Per questo, secondo il vescovo, è necessario impegnarsi nel volontariato,<br />
nella politica come arte al servizio della collettività, nell’arte e nella<br />
cultura. Il vescovo conclude il «Progetto Pastorale» con un appello alla<br />
comunità ecclesiale: «Non deve farci paura il nuovo. Dobbiamo, con l’occhio<br />
della fede, analizzare, leggere, interpretare la storia del nostro tempo<br />
lasciandoci interpellare dalle urgenze e dai bisogni che da essa aff i o r a n o » .<br />
4 <strong>settembre</strong> 2004<br />
le affermazioni del vescovo denotino distorsioni e gravi lacune sul<br />
fenomeno massonico - ha aggiunto l’avvocato Anania - dobbiamo tuttavia<br />
rilevare i notevoli progressi compiuti dal presule in quanto egli<br />
attesta che la massoneria “non è contro la legge” e che i massoni sono<br />
“persone rispettabili, animate da spirito filantropico”». Questi giudizi<br />
dimostrano che il vescovo Miccichè ha operato una profonda revisione<br />
del proprio pensiero considerato che, anche in un recente passato,<br />
aveva formulato l’equazione mafia uguale massoneria».<br />
E infine ancora una volta l’avvocato Anania chiede un pubblico confronto<br />
con il gran maestro del Grande Oriente d’Italia di Palazzo<br />
Giustiniani, avvocato Gustavo Raffi, al quale, egli fino ad oggi si è<br />
sempre e ripetutamente sottratto».
Pagina 16 Erasmo Notizie 15-16/2004<br />
ra s s eg n a<br />
s t a m p a<br />
Aneddoto sul massone Zanardelli<br />
di Aldo Chiarle<br />
anno scorso, centinaia di articoli e una eccezionale mostra<br />
“Giuseppe Zanardelli, il coraggio della coerenza” tenutasi per ben<br />
quattro mesi a Roma, al Vittoriale, hanno celebrato il centenario<br />
della morte di Giuseppe Zanardelli, deputato al Parlamento, presidente del<br />
Consiglio dei Ministri dal 1901 al 1903, presidente<br />
della Camera dei Deputati, e realizzatore<br />
di grandi riforme come l’abolizione<br />
della pena di morte, la legge di tutela per<br />
minori e la liceità del diritto di sciopero.<br />
In questi articoli - ripeto centinaia - e in<br />
questa grande mostra della struttura<br />
dell’Italia post-unitaria, che fu un uomo<br />
del dopo Risorgimento, nemico del trasformismo,<br />
che fu anche ministro della<br />
Giustizia e ministro degli Interni e che a<br />
lui si deve la costruzione del Vittoriale.<br />
Ma non è stato detto che fu un massone di grande caratura ed autorevolissimo<br />
membro del Grande Oriente d’Italia.<br />
o scorso anno è stato girato il film “Bad Boys II”, con Martin<br />
Lawrence e Will Smith.<br />
In una scena si nota che il camioncino-spia della polizia di Miami ha<br />
tanto di squadra e compasso in bella evidenza.<br />
Il film non ha niente a che vedere con la massoneria, ma forse il regi-<br />
sta, Michael Bay, ha voluto lasciare un piccolo segno “distintivo”.<br />
Nelle foto: il camioncino con squadra e compasso e gli attori (da sin.<br />
Martin Lawrence e Will Smith).<br />
Una sera degli ultimi giorni assolati del passato agosto,<br />
in una vecchia trattoria di Trastevere ho cenato<br />
4 <strong>settembre</strong> 2004<br />
con l’avvocato Gustavo Raffi, gran maestro del<br />
Grande Oriente d’Italia ed il discorso è caduto<br />
sugli innumerevoli massoni che hanno onorato<br />
l'talia in tutti i campi (dalla politica alla scienza,<br />
dalla medicina alla letteratura), anche tanti presidenti<br />
del Consiglio dei ministri massoni, fra questi Giuseppe<br />
questo è il<br />
millesimo articolo<br />
sulla massoneria del<br />
gran maestro onorario<br />
Aldo Chiarle, giornalista<br />
professionista da<br />
oltre 50 anni<br />
Zanardelli. E proprio Zanardelli, il gran maestro mi raccontò un<br />
aneddoto che più di cento anni aveva fatto il giro di tutti gli ambienti<br />
politici italiani: l’onorevole Zanardelli ad una riunione del<br />
Consiglio dei Ministri non si presentò all’ora fissata con la preoccupazione<br />
dei presenti abituati a vederlo arrivare sempre con grande<br />
anticipo. Arrivò trafelato, si tolse il cappotto e velocemente andò<br />
a sedersi alla testa del tavolo e solo allora si accorse che cingeva<br />
sopra il vestito il grembiule massonico.<br />
Alla sorpresa dei presenti sorrise, se lo levò, e disse: “Scusatemi il ritardo,<br />
ma vengo da un’altra riunione...”.<br />
c u r i o s i t à c u r i o s i t à c u r i o s i t à c u r i o s i t à c u r i o s i t à c u r i o s i t à c u r i o s i t à<br />
he il nazismo avesse, tra le altre, una componente magica, si sape-<br />
va. Che ne avesse una anche il comunismo è invece un fatto nuovo.<br />
Comunismo magico. Leggende, miti e visioni ultraterrene del socia -<br />
lismo reale (Castelvecchi, 493 pp, 18 euro) è il libro del giovane stu-<br />
dioso Francesco Dimitri che esplora lo strano matrimonio tra il sociali-<br />
smo reale e il mondo di religio-<br />
ne, magia e mito.<br />
Utilizzando gli strumenti dell’an-<br />
tropologia storica Dimitri inizia<br />
la sua analisi con Marx e la rina-<br />
scita degli interessi occulti del<br />
XIX secolo, e giunge fino ai neo-<br />
pagani e al movimento no global<br />
dei giorni nostri, il tutto in uno<br />
stile rigoroso ma estremamente<br />
scorrevole. Scopriamo così che<br />
una parte del partito bolscevico<br />
sperava concretamente di rag-<br />
giungere l’immortalità, che<br />
l’Unione Sovietica ha finanziato<br />
in modo pressoché costante le<br />
ricerche di parapsicologia, che il<br />
q i g o n g è stato inventato in Cina<br />
in epoca comunista, che Ho Chi Minh in Vietnam è ancora venerato come<br />
un Dio, e addirittura esiste una «ufologia marxista».<br />
La nascita di questo libro è stata possibile anche grazie al fonda-<br />
mentale aiuto della Biblioteca del Grande Oriente d’Italia che ha for-<br />
nito testi e documenti altrimenti di difficile reperibilità. Dimitri ha<br />
citato la Biblioteca nei suoi ringraziamenti, sottolineando il valore<br />
della sua politica di sempre maggiore apertura verso studiosi di qual-<br />
siasi provenienza.
Erasmo Notizie 15-16/2004 Pagina 17<br />
o p i n i o n i<br />
BIODIRITTI. Una legge stupida, crudele e incolta<br />
La dignità delle donne così ritorna al Medio Evo<br />
I cattolici non ipocriti capiranno le nostre ragioni<br />
di Carlo Flamigni, componente del Comitato nazionale per la Bioetica<br />
on era necessario arrivare a tanto. Non era necessario arrivare<br />
alla approvazione di una legge così stupida, così inutilmente<br />
crudele, così iprocritamente cattolica, così incolta e imperfetta.<br />
Bastava guardare indietro al lavoro paziente (e purtroppo inutile) che<br />
tante commissioni avevano svolto.<br />
Bastava guardare fuori, alle molte (e certo differenti) normative europee,<br />
nessuna delle quali può essere (fortunatamente) confrontata con questa<br />
specie di esecrabile follia.<br />
Bastava considerare i tentativi di mediazione che molti di noi hanno proposto<br />
proprio sui temi più difficili: la donazione di gameti, le indagini<br />
genetiche pre-impianto, la ricerca scientifica sulle cellule staminali.<br />
Mi accorgo, oggi, che la mia profonda sensazione di disagio è condivisa<br />
anche da alcuni parlamentari della maggioranza, proprio quelli che la legge<br />
- immagino - l’hanno scritta e votata. E’persino possibile che da questi<br />
parlamentari (non so se chiamarli saggi o pentiti) vengano proposte rivolte<br />
a migliorare la legge, a renderla attuabile, a evitare il rischio dell’abrogazione.<br />
Considero questi tentativi<br />
con simpatia, ma non li<br />
ritengo né sufficienti né adeguati:<br />
una legge tanto sbagliata<br />
non può essere corretta,<br />
deve necessariamente essere<br />
cambiata completamente.<br />
Ho scritto molte volte e in<br />
molti diversi luoghi le ragioni<br />
del mio dissenso. Qui, mi<br />
limito a richiamarne due, le<br />
più semplici e le più forti.<br />
Anzitutto, questa legge<br />
costringe un grande numero di donne, la cui sterilità rappresenta una importante<br />
ragione di sofferenza e deve perciò essere considerata malattia, (non<br />
lo dico io, lo dice l’Onu) a sottoporsi a trattamenti di PMA, portando a casa<br />
tassi di successo più bassi di quanto non accada alle donne che vivono nella<br />
maggior parte degli altri paesi e impone loro un maggior numero di delusioni,<br />
di costi fisici, psicologici ed economici. Ciò significa che l’idea che<br />
sta dietro alla legge è quella di negare i più elementari diritti civili, di insidiare<br />
la dignità e l’identità femminile, di sostenere un rapporto tra la società<br />
e la donna che forse solo gli studiosi di storia medievale possono riconoscere.<br />
Impedire le indagini genetiche pre-impianto, significa indirizzare<br />
molte coppie verso l’amniocentesi e l’aborto: mi chiedo, vi chiedo, mio<br />
Dio, che razza di follia è mai questa?<br />
Il secondo punto riguarda invece la ricerca che gli istituti scientifici potrebbero<br />
fare utilizzando cellule staminali di derivazione embrionale e i vantaggi che<br />
milioni di malati (di cancro, di malattie degenerative, di diabete, di Parkinson,<br />
di Alzheimer) potrebbero trarre. Anche qui, non si è voluto ammettere il fatto<br />
che per un embrione destinato ad attendere, nel suo inverno di gelo, la<br />
fine della propria minuscola fiammella di vita, sarebbe molto più dignitoso<br />
poter essere utilizzato per fini di grande rilievo scientifico e sociale.<br />
Ho già scritto molte volte che non si può costringere uno stato laico a<br />
inserire, tra le proprie, una serie di norme cattoliche se non si ha la certezza<br />
che su questi punti esiste un’etica condivisa. questo certamente non<br />
è, e l’aver ignorato l’esistenza di una così forte posizione antagonista è<br />
paragonabile a questa<br />
un errore grave, che potrebbe costare caro a chi<br />
follia<br />
l’ha commesso. Così, il referendum.<br />
Nella speranza che anche i cattolici laici sappiano riconoscere le nostre<br />
ragioni e si aggiungano a noi in questa lotta, Vorrei chiudere proprio<br />
ricordando loro le parole di Arturo Carlo Jemolo: «I laici credenti<br />
dovranno osservare i precetti della Chiesa sapendo che quei precetti non<br />
dovranno avere altra sanzione che quella ecclesiastica.<br />
(“Il Riformista”, 26 luglio 2004)<br />
hanno detto...<br />
IL GRAN MAESTRO GUSTAVO RAFFI<br />
Il diritto positivo deve restare separato dalla morale, come lo Stato deve<br />
tutelare la propria indipendenza dalla religione. E' questo il principio<br />
laico sul quale si fondano tutti i moderni Stati democratici di diritto.<br />
Sono stati purtroppo necessari oltre quattro secoli di lotte per vede-<br />
re prevalere questo principio di libertà e di tolleranza.<br />
La Libera Muratoria universale ha svolto un ruolo storico e culturale<br />
di fondamentale importanza in questa conquista ed ora è chiamata<br />
a difenderla dagli integralismi sempre rinascenti, sempre in agguato<br />
per tornare con il loro dispotismo intollerante a privare l'essere<br />
umano della libertà di pensare autonomamente.<br />
Oggi in Italia, di fronte all'attuale legge vigente sulla procreazione<br />
assistita, si manifesta non solo l'ennesimo ritorno di pregiudizi reli-<br />
giosi, che tentano di sostituirsi alle scelte dell'individuo, ma anche il<br />
solito tentativo clericale di subordinare la libera ricerca scientifica<br />
ai dogmi metafisici.<br />
Come con Galileo Galilei, l'oscurantismo religioso tenta oggi di impor-<br />
re limiti legali alla scienza, al progresso ed alla creatività umana.<br />
Anche in questa battaglia la Libera Muratoria universale è da sempre<br />
in prima linea.<br />
Si tratta oggi, come in passato, di difendere la libertà dell'essere umano,<br />
le sue scelte individuali ed il progresso della conoscenza scientifica.<br />
In materie moralmente opinabili e soggettive, come quelle riguardan-<br />
ti la procreazione, è opportuno affidare il quadro conoscitivo solo alla<br />
scienza e le scelte sempre difficili, alla coscienza dell'individuo.<br />
Meno si legifera in proposito meglio è per la libertà di tutti.<br />
MARGHERITA HACK<br />
«E’ una legge vergognosa e illiberale che ci riporta ai tempi dell’in-<br />
quisizione e di Galileo».<br />
UMBERTO VERONESI<br />
«Come libero cittadino di un libero Paese, mi auguro che il<br />
Parlamento, superando steccati ideologici, riveda una legge che<br />
nella sua applicazione può arrivare a costringere una donna a farsi<br />
impiantare contro la propria volontà tutti gli ovuli fecondati, anche<br />
se portatori di una malattia genetica. Non resta che essere d’accor-<br />
do con il referendum abrogativo di una legge ingiusta e giuridica-<br />
mente non in linea con lo statuto di un Paese democratico».<br />
in nessun paese<br />
d’europa una normativa
Pagina 18 Erasmo Notizie 15-16/2004<br />
o p i n i o n i<br />
hanno detto...<br />
RITA LEVI MONTALCINI<br />
«Io desidero giustificare oggi la mia presenza qui: sapevo che si discu-<br />
teva della abrogazione totale o parziale di questa legge assolutamente inac-<br />
cettabile sulla fecondazione assistita. E desidero esprimere il mio rallegra-<br />
mento per questa nascita del comitato per il referendum. Spero che se non<br />
riusciamo ad ottenere quello che io riterrei utile, cioè l'abrogazione totale,<br />
come e' proposta - mi pare - dai Radicali almeno si arrivi alla abrogazione di<br />
quelle parti più oscurantiste di questa legge, che si permetta la ricerca scien-<br />
tifica, e si riconoscano alla donna i diritti che ha, e che le vengono negati».<br />
Operazione speranza<br />
di Ignazio Marino, Direttore del Centro Trapianti del Jefferson Medical College di Philadelphia<br />
eno d’un mese fa l’Inghilterra annunciava il via libera alla clonazione<br />
d’embrioni umani per ottenere cellule staminali da utilizzare<br />
a scopo terapeutico, oggi l’Italia festeggia la guarigione d’un<br />
bambino di 5 anni malato di talassemia e curato con successo grazie alle cellule<br />
staminali ottenute dal cordone ombelicale dei due fratellini gemelli, nati 4<br />
mesi fa. La risposta non poteva esser più valida e mostra quanto i percorsi alternativi<br />
alla clonazione, oltre a esser poco controversi e a non sollevare interrogativi<br />
etici o questioni di coscienza e di fede, siano anche i più efficaci e quelli<br />
immediatamente disponibili. La scienza, appare ovvio, non è stata ostacolata<br />
nella ricerca di soluzioni per combattere malattie fino a pochi anni fa considerate<br />
incurabili e il fatto di non ricorrere all’utilizzo di cellule d’origine<br />
embrionale non ha impedito il buon esito d’una terapia ormai consolidata.<br />
Il primo trapianto di cellule staminali ottenute dal cordone ombelicale è stato<br />
realizzato, infatti, nel 1988 da Eliane Gluckman a Parigi. Da allora sono stati<br />
trattati con la metodologia del trapianto di cellule alcune migliaia di pazienti<br />
in tutto il mondo, per curare malattie neoplastiche e non. I principali problemi<br />
che ancora oggi si riscontrano riguardano innanzitutto la raccolta delle cellule<br />
del cordone ombelicale che, per quanto diffusa anche nel nostro paese in<br />
ogni regione dalla Sicilia alla Valle d’Aosta, tuttavia non avviene in maniera<br />
sistematica in ogni sala parto. Un secondo ostacolo riguarda il numero delle<br />
cellule necessarie: il cordone ombelicale d’un bambino contiene mediamente<br />
800-900 milioni di cellule che possono essere utilizzate mentre per il trapianto<br />
ne servono circa 300-350 milioni per ogni 10 chili di peso corporeo. Ciò<br />
significa che la terapia può essere disponibile per pazienti che non superino i<br />
20-30 chili, di qui l’ampio utilizzo nei bambini. La tecnica utilizzata al San<br />
Matteo di Pavia, e cioè la moltiplicazione in laboratorio del numero delle cellule,<br />
potrebbe dunque potenzialmente aprire la strada del trapianto anche agli<br />
2.400 SCIENZIATI ITALIANI<br />
«Denunciamo altresì, con ancor più forte preoccupazione, le discrimi-<br />
nazioni contenute nel DDL sulla Procreazione Medicalmente Assistita<br />
che, nella stesura approvata dal Senato, prevede una serie di divieti e<br />
limitazioni che riducono - e in taluni casi escludono - il ricorso alla<br />
PMA, obbliga i medici a comportamenti di malasanità e impedisce la<br />
ricerca scientifica sugli embrioni soprannumerari destinandoli così alla<br />
distruzione, mentre potrebbero efficacemente essere riservati alla<br />
ricerca di nuove terapie per malattie oggi inguaribili».<br />
Dalle cellule staminali i neuroni anti-Parkinson<br />
Il processo simula ciò che accade quando il cervello si sviluppa nell’embrione<br />
mitare ciò che accade in natura quando il cervello si sviluppa durante<br />
la vita embrionale: così i ricercatori del Memorial Sloan-Kettering<br />
Cancer Center di New York sono riusciti a trasformare cellule staminali<br />
embrionali umane in neuroni specializzati nella produzione della<br />
dopamina, il neurotrasmettitore che controlla i movimenti e che si riduce<br />
progressivamente nelle persone colpite dal morbo di Parkinson.<br />
Pubblicato sulla rivista dell’Associazione dell’accademia americana<br />
delle scienze (PNAS), l’esperimento segna una tappa fondamentale nella<br />
le conquiste della ricerca<br />
s c i e n t i f i c a<br />
adulti, finora esclusi. Resta un dubbio di tipo<br />
etico, che s’è posto fin dalle prime sperimentazioni, e legato al fatto di concepire<br />
un bambino con il preciso obiettivo di salvare un fratellino malato. Se<br />
è vero che si tratta d’una maternità decisa a tavolino in cui al nascituro viene<br />
negata la possibilità di scelta, è altrettanto vero che certamente si tratterà di un<br />
bambino voluto ed amato che quando crescerà sarà felice di sapere che con la<br />
sua esistenza ha contribuito al benessere del proprio fratello o sorella e avrà<br />
di conseguenza un indubbio beneficio psicologico sulla sua vita.<br />
Oggi, al di là degli importantissimi aspetti etici legati all’utilizzo delle cellule<br />
staminali, il successo ottenuto a Pavia dal gruppo del professor<br />
Locatelli apre la strada ad un nuovo modo di combattere malattie molto<br />
gravi. Guarire completamente dalla talassemia non è solo il risultato di una<br />
terapia azzeccata è un modo diverso di affrontarla grazie alla medicina<br />
rigenerativa. È possibile pensare di estendere questo tipo di terapia e superare<br />
le cure tradizionali basate esclusivamente sulla farmacologia. Il vantaggio<br />
che fa la differenza è che la terapia rigenerativa guarisce del tutto,<br />
elimina il problema, un risultato non sempre ottenibile con i farmaci.<br />
Ma se questa è la direzione che si vuole intraprendere allora sarà compito<br />
della politica e della programmazione sanitaria del Paese adeguare anche<br />
gli investimenti destinati alla ricerca in questo settore. Fermo restando che<br />
le risorse sono e rimangono limitate andrebbe rivista la loro destinazione.<br />
Sarà indispensabile ripensare a quegli investimenti che non domani ma<br />
oggi stesso possono contribuire a modificare radicalmente l´approccio ad<br />
alcuni tipi di malattie curabili non solo con farmaci efficaci ma guaribili<br />
definitivamente grazie ai progressi della medicina rigenerativa, un ambito<br />
della scienza dalle grandi potenzialità ancora inespresse.<br />
(“La Repubblica”, 7 <strong>settembre</strong> 2004)<br />
le conquiste della ricerca<br />
s c i e n t i f i c a / 2<br />
ricerca sulle staminali perché, per la prima<br />
volta, dimostra che è possibile indirizzare lo sviluppo delle cellule staminali<br />
per trasformarle in neuroni specializzati in particolari compiti,<br />
come sono quelli che producono la dopamina.<br />
«Abbiamo messo a punto un metodo di coltura delle cellule staminali<br />
embrionali per ottenere tutti i tipi di neuroni», ha detto l’italiano Tiziano<br />
Barberi, che fa parte degli autori dello studio, coordinato da Lorenz<br />
Studer. Ed è stato proprio Barberi a mettere a punto la tecnica di coltiva
Erasmo Notizie 15-16/2004 Pagina 19<br />
zione delle cellule staminali embrionali che mima quanto<br />
o p i n i o n i<br />
accade in natura. I primi esperimenti, dello scorso anno,<br />
sono stati condotti sulle cellule embrionali di topi, successivamente<br />
trapiantate nei topi. Le cellule immature, ma<br />
potenzialmente capaci di svilupparsi in ogni direzione, sono<br />
state coltivate su un letto di altre cellule, le cellule stromali che si trovano<br />
nel midollo osseo e che sono le progenitrici di ossa, cartilagine e tendini.<br />
«Per un meccanismo che ancora non conosciamo, sia nelle cellule<br />
embrionali di topo sia in quelle di uomo, le cellule stromali danno il via<br />
al processo di differenziamento delle staminali in cellule precursori dei<br />
neuroni», ha detto Barberi. Questo primo pacchetto di neuroni non specializzati<br />
viene quindi immerso in un particolare cocktail di fattori di crescita,<br />
i cui componenti erano già tutti noti alla comunità scientifica per-<br />
PROCREAZIONE: ITALIANI, SI' TECNICHE E CLONAZIONE TERAPEUTICA<br />
SONDAGGIO EURISPES, IN LINEA CON LA LEGGE NO AD ETEROLOGA<br />
(Ansa) - Roma. Una larga maggioranza di italiani è a favore delle tecni-<br />
che di fecondazione assistita e della clonazione terapeutica. Lo rivela un<br />
sondaggio dell’Eurispes e di Telefono Azzurro condotto su 1500 persone<br />
mentre si sta infiammando la campagna referendaria per l’abrogazione<br />
della legge sulla fecondazione assistita e a due settimane dalla conclu-<br />
sione della raccolta delle firme. “Esiste - afferma il Pr e s i d e n t e<br />
dell'Eurispes, Gian Maria Fara - una evidente contraddizione tra il vigo-<br />
re con cui la schiacciante maggioranza degli italiani (quasi due italiani<br />
su tre) si pronuncia a favore della fecondazione assistita, e la legge<br />
attuale, che di fatto inibisce fortemente il ricorso alle nuove tecniche<br />
riproduttive pur non vietandole del tutto. Sarà opportuno, in futuro, che<br />
le forze politiche si applichino a comporre questa divaricazione tra l’o-<br />
pinione pubblica e le leggi dello Stato. La maggioranza - prosegue Fara<br />
- farebbe bene a raccogliere le sollecitazioni del Ministro per le Pa r i<br />
Opportunità, Prestigiacomo, sulla necessita' di modificare la attuale<br />
legge in vigore, evitando di assumere atteggiamenti ideologici e dogma-<br />
tici'”. La legge attuale sembra però in sintonia, in tema di fecondazione<br />
eterologa, con la maggioranza degli italiani, per i quali questo tipo di<br />
tecnica riproduttiva rimane un limite da non superare. Infatti, il 55,7%<br />
dei cittadini ritiene che il ricorso all’eterologa sia illegittimo. Secondo<br />
l'Eurispes, il 64,9% degli italiani è favorevole alla fecondazione assistita<br />
e i più favorevoli sono gli uomini. Il consenso diminuisce tra le classi di<br />
età piu' elevate e fra gli abitanti delle isole. Cresce con l’aumentare del<br />
grado di istruzione la percentuale di coloro che ritengono legittimo il<br />
ricorso a tecniche di riproduzione assistita. La fecondazione artificiale è<br />
ritenuta legittima dalla maggioranza di tutti gli intervistati, in modo tra-<br />
ché durante lo sviluppo embrionale regolano lo sviluppo dell’area del<br />
cervello (mesencefalo) in cui si trovano i neuroni dopaminergici. A questo<br />
punto i ricercatori hanno quindi riprodotto in laboratorio il processo<br />
che avviene in natura, quando nella vita intrauterina si forma il cervello:<br />
«abbiamo utilizzato i fattori giusti al momento giusto, e questo è stato<br />
molto importante perché gli stessi fattori, in tempi diversi, possono agire<br />
sia in altre aree del sistema nervoso centrale, sia in altri tessuti».<br />
Quando si è passati all'esperimento con le cellule embrionali umane il<br />
cocktail di fattori di crescita è rimasto lo stesso, mentre sono cambiati i<br />
tempi: confrontando i tempi dello sviluppo embrionale del topo con quelli<br />
dell'uomo è stata ottenuta un’altra tabella dei tempi ottimali per intervenire<br />
con il cocktail di fattori di crescita.<br />
(“Il Mattino”, 4 <strong>settembre</strong> 2004)<br />
sversale all’orientamento politico di riferimento. La percentuale di colo-<br />
ro che si esprimono a favore del ricorso a tecniche di riproduzione è più<br />
elevata tra i cittadini di sinistra (72,3%) e centro-sinistra (66,7%). Scende<br />
al 63,8% tra coloro che si collocano al centro o al centro-destra e rag-<br />
giunge il valore più basso tra i cittadini politicamente orientati a destra<br />
(61,9%). I contrari costituiscono una percentuale variabile di intervista-<br />
ti dal 24,4% (sinistra) al 35,7% (destra).<br />
NO ALLA FECONDAZIONE ETEROLOGA. La legge esclude ogni possibi -<br />
lità di fecondazione eterologa, impedendo cioè alle coppie sterili di<br />
ricorrere ad un donatore o una donatrice esterno/a che fornisca l’ovu-<br />
lo o il seme. Chiamato a pronunciarsi sulla fecondazione eterologa, il<br />
campione si dichiara nella maggioranza dei casi (55,7%) contrario a<br />
questo metodo di procreazione assistita. Il 38,3% la ritiene invece<br />
legittima, mentre il 5,9% non si pronuncia.<br />
SI’ ALLA CLONAZIONE TERAPEUTICA. E’ stato poi chiesto al campio-<br />
ne di esprimere il proprio parere sulla clonazione terapeutica, ovvero<br />
sulla creazione di cellule embrionali a scopi di ricerca scientifica. Il<br />
64,2%, poco meno di due cittadini su tre, si sono espressi a favore.<br />
Anche in questo caso sono più favorevoli gli uomini: il 72,1% contro il<br />
56,8% delle intervistate. Intanto, ricorda l’Eurispes i dati già emersi<br />
nei giorni scorsi, aumentano i viaggi della speranza all’estero per sot-<br />
toporsi a queste tecniche fuori dai vincoli della legge. Le mete estere<br />
preferite dagli aspiranti genitori risultano essere infatti i paesi confi-<br />
nanti con legislazioni più permissive: Svizzera, Francia, Slovenia e<br />
Austria (per chi risiede al Nord) e l’Isola di Malta (per il Sud). Resta pur<br />
vero che i viaggi all’estero, a causa degli alti costi che comportano sia<br />
per il soggiorno sia per le cure e spese mediche, saranno appannaggio<br />
di pochi. (Ansa, 8 <strong>settembre</strong> 2004)
Pagina 20 Erasmo Notizie 15-16/2004<br />
o p i n i o n i<br />
La solitudine dell’Islam<br />
di Khaled Fouad Allam<br />
ono ore tragiche quelle che il mondo sta attraversando: una violenza<br />
inaudita si scatena, lasciando sul campo morti e feriti. E quando il<br />
volto di un morto o di un ferito è quello di un angelo, di un bambino,<br />
l’umanità intera è sconfitta. Ed è grave è che da oltre vent’anni la violenza si<br />
scateni in nome di una fede e di una civiltà, quella dell’Islam. In vent’anni il<br />
mondo è cambiato, ma gli uomini sono stati incapaci di cambiare il mondo.<br />
Sul banco degli imputati, che lo si voglia o no, è sempre chiamato l’Islam: e<br />
nel mondo è diventato difficile essere musulmani. Questo nuovo ciclo della<br />
storia ha la paurosa capacità di cortocircuitare la storia, incidendo nelle menti<br />
e negli sguardi: come se il succedersi degli avvenimenti richiamasse a un’unica<br />
logica di fondo che mette sempre a confronto l’Islam da una parte e<br />
l’Europa o l’Occidente dall’altra. Così fra noi e l’Occidente si sta alzando un<br />
muro d’incomunicabilità sempre più impenetrabile.<br />
Da oltre vent’anni studio il mondo islamico, vale a dire la mia cultura, e i suoi<br />
mutamenti, le sue crisi, la sua capacità di rigenerarsi, anche se a volte la violenza<br />
che lo attraversa sembra incomprensibile, e il mondo sembra crollarti addosso.<br />
Certo, bisogna osservare razionalmente l’andamento delle cose, e riconoscere<br />
che da molti anni il mondo musulmano è in crisi, e che questa crisi richiede<br />
oggi il suo riformularsi su nuove categorie sociali e culturali, su categorie più<br />
critiche, in grado d’affrontare il XXI secolo. Senza una tale riformulazione le<br />
cose nel mondo islamico andranno sempre peggio;<br />
e senza un’educazione umanista e critica,<br />
senza nuove autentiche cittadinanze, sempre più<br />
ragazzi andranno a cercare nel teatro del mondo<br />
ciò che il mondo non ha dato loro.<br />
Scrivo queste righe e piango per quei bambini,<br />
la cui colpa era solo quella di essere bambini;<br />
e non posso non stare male di fronte all’orrore<br />
perpetrato dal terrorismo. E anche se è imprescindibile<br />
ripensare le categorie politiche con<br />
cui si affrontano oggi i drammi dell’umanità,<br />
questo non può sminuire il fatto che, nei rapporti<br />
fra islam e occidente, una frattura che era<br />
già presente nel passato storico stia ora esplodendo come lava da un vulcano.<br />
Si tratta del divorzio fra memoria e storia, di cui ho parlato più volte: da tempo<br />
a ffermo che il mondo musulmano ha interiorizzato la sua espulsione dalla<br />
memoria collettiva occidentale: perché l’Islam è visto in Occidente come un<br />
segmento della storia dell’umanità che non è riuscito a diventare memoria<br />
condivisa, e dunque è sempre catalogato nella dimensione del diverso perché<br />
legato a lingue e valori diversi da quelli occidentali, che gli impediscono di<br />
collocarsi sul piano dei valori universali. E oggi questa frattura che si sta allargando<br />
ha enormi conseguenze sul piano dei rapporti fra genitori e figli nel<br />
mondo musulmano, come se in esso la stessa filiazione si fosse spezzata: i<br />
figli non si riconoscono più nella religiosità dei genitori, li accusano di aver<br />
ceduto alla logica del dominio occidentale. È una gioventù triste e angosciata,<br />
che si inventa un modello di religiosità seguendo i cattivi maestri.<br />
E così la violenza sta strutturando un’intera generazione, che combatte un suo<br />
corpo a corpo contro l’Occidente ma anche contro di noi, contro quella parte<br />
dell’Islam che pensa sia sempre possibile ricostruire i rapporti, gettare dei ponti<br />
fra Islam e Occidente, fra Islam e mondo. Oggi è grande la tentazione di passare<br />
dalla colpa individuale alla colpa collettiva, investendo tutti i musulmani<br />
della responsabilità di pochi assassini: e questo rappresenta un grave rischio<br />
per l’intero mondo islamico, perché nei momenti bui della storia si tende ad<br />
addossare a un unico capro espiatorio tutti i mali e tutte le colpe del mondo.<br />
Per dissolvere questo spettro che aleggia sull’alba del nuovo secolo, siamo tutti<br />
chiamati alle nostra responsabilità nel mondo e nella storia. Perché la malattia<br />
che ci attraversa - Occidente e Islam - è anche que- terrorismo...” è l’incipit d e l<br />
“manifesto contro il<br />
sto: una strana asimmetria fra un Occidente che<br />
terrorismo e per la vita”<br />
vede nell’Islam una religione di conquista, e i<br />
firmato il 2 <strong>settembre</strong> 2004<br />
musulmani che vivono come minoranza incom-<br />
da esponenti musulmani<br />
presa e non amata. Ed è un’asimmetria esplosiva,<br />
della società civile in italia /<br />
che non permette un dialogo né un negoziato.<br />
il documento è stato<br />
Si impone dunque una profonda riflessione; e salutato positivamente<br />
quella che parte dai musulmani dovrà dirigersi dalle massime autorità<br />
in una doppia direzione: entro l’Islam, ma anche<br />
dello stato<br />
verso l’Occidente. Ma questo l’Islam non lo può<br />
compiere da solo, in un pianeta globale: l’Islam ha bisogno di uno sguardo<br />
diverso, più comprensivo; i musulmani hanno bisogno d´esser considerati<br />
cittadini come gli altri, hanno bisogno di sentirsi dire che, anche per<br />
loro, la democrazia è possibile, che non è un lusso per popoli privilegiati,<br />
e che la prima arma contro il terrorismo è una cultura democratica.<br />
Vorrei ricordare le parole che un grande scrittore egiziano, Ta h a<br />
Hussein (1889-1973), che fu anche ministro della Pubblica istruzione,<br />
scrisse durante un viaggio in Grecia, osservando l’Acropoli: «In quei<br />
tre secoli, su questa particella di terra che il nostro sguardo non ha difficoltà<br />
ad abbracciare interamente e i nostri passi a percorrere, l’uomo<br />
ha imparato che possiede una ragione, un sentimento, una<br />
coscienza, e che tutto ciò gli dà il diritto alla libertà e alla<br />
dignità; e anche il dovere di riconoscere ai propri simili il<br />
loro diritto alla libertà e alla dignità, come pure quello di proteggersi<br />
dal male. In quei tre secoli, su questa particella di<br />
terra, è nata la democrazia. L’uomo vi ha riconosciuto che il<br />
potere non scende dal cielo, ma nasce dalla terra».<br />
(“La Repubblica”, 6 <strong>settembre</strong> 2004)<br />
la posizione del grande oriente<br />
Odio e violenza<br />
pervadono il mondo intero<br />
“noi, musulmani d’italia<br />
schierati contro il<br />
In nome di un Dio misericordioso, riemergono i tagliatori di teste e<br />
si scannano bambini.<br />
Cala uno scenario apocalittico e vengono eretti i muri dell’incomu -<br />
nicabilità. Al contempo rullano i tamburi di guerra e si profila uno<br />
scontro di civiltà.<br />
Noi, se, da un lato, siamo fermamente impegnati a condannare tali<br />
barbarie, dall’altro, rifuggiamo dalle generalizzazioni e banalizza -<br />
zioni, che, criminalizzando l’intero Islam, assecondano il disegno<br />
criminale del fondamentalismo terrorista, che persegue proprio l’o -<br />
biettivo di rompere i ponti fra l’Islam e l’Occidente, e fra l’Islam e il<br />
mondo, e di scatenare una guerra di religione.<br />
Nonostante tutto restiamo convinti che nel mondo islamico sia pre -<br />
sente una componente moderata e maggioritaria, anche se attual -<br />
mente poco chiassosa e visibile, di uomini e donne capaci di inten -<br />
dersi e di intenderci sulla base del rispetto elementare dovuto all’in -<br />
dividuo, alla sua coscienza, alla sua ragione e alla sua dignità.<br />
Con questa componente occorre dialogare, trovare punti di contatto,<br />
perché su questa strada impervia è l’essere umano in sé l’unico e il<br />
solo denominatore comune.<br />
Il gran maestro Gustavo Raffi
Erasmo Notizie 15-16/2004 Pagina 21<br />
o p i n i o n i<br />
Noi musulmane e musulmani d’Italia siamo schierati in<br />
modo totale, assoluto e compatto contro il terrorismo di<br />
quanti strumentalizzando un’interpretazione estremistica e<br />
deviata dell’islam e facendo leva sul fanatismo ideologico hanno<br />
scatenato una guerra aggressiva del terrore contro il mondo intero e la<br />
comune civiltà dell’uomo. Nel terzo anniver-<br />
sario della tragedia che ha insanguinato gli<br />
Stati Uniti d’America, confermiamo il nostro<br />
più sentito e convinto cordoglio per le vittime<br />
di questa offensiva globalizzata del terrori-<br />
smo che infierisce in modo indiscriminato<br />
contro tutti coloro che sono stati condannati<br />
come nemici di una folle «guerra santa»,<br />
siano essi americani, europei o arabi, oppure ebrei, cristiani, musulma-<br />
ni e di altre religioni. Noi musulmane e musulmani d’Italia affermiamo<br />
in modo forte, inequivocabile e deciso la nostra fede nel valore della<br />
sacralità della vita di tutti gli esseri umani indipendentemente dalla<br />
nazionalità e dal credo. Per noi la sacralità della vita è il principio dis-<br />
criminante tra la comune civiltà dell’uomo e le barbarie di quanti pre-<br />
dicano e perseguono la cultura della morte. Siamo consapevoli che la<br />
sacralità della vita o vale per tutti o, qualora venisse violata, si ritorce<br />
contro tutti. Solo l’abbraccio comune alla cultura della vita consente la<br />
salvezza, la pace e il benessere dell’umanità.<br />
Noi musulmane e musulmani d’Italia lanciamo un appello al popolo, alle<br />
istituzioni e al governo italiano affinché sostengano la nostra opera tesa<br />
a favorire la nostra piena e costruttiva integrazione. Siamo per l’asso-<br />
luto rispetto delle leggi dello Stato e per la più sincera condivisione dei<br />
valori fondanti della Costituzione e della società italiana. Siamo con-<br />
vinti che un’Italia dall’identità forte, anche sul piano della religione,<br />
degli ideali e delle tradizioni, sia la migliore garanzia per tutti, autoc-<br />
toni e immigrati, perché solo chi è forte e sicuro al proprio interno è in<br />
grado di aprirsi e di condividere positivamente le proprie scelte con gli<br />
altri. Alla luce di ciò siamo schierati dalla parte dello Stato italiano con-<br />
tro i terroristi e gli estremisti di matrice islamica, e non solo, che atten-<br />
tano alla sicurezza e alla stabilità della collettività, sia perpetrando<br />
trame eversive sia utilizzando taluni luoghi di culto per attività di indot-<br />
trinamento e arruolamento di combattenti e aspiranti terroristi suicidi.<br />
Sosteniamo ogni iniziativa dello Stato volta ad assicurare che tutti i luo-<br />
ghi di preghiera siano delle case di vetro aperte e in simbiosi con l’in-<br />
sieme della società italiana, rispettose delle leggi e dei valori italiani,<br />
trasparenti sul piano della gestione e dei bilanci. Diciamo in modo espli-<br />
cito che le moschee d’Italia non devono in alcun modo trasformarsi in<br />
un cavallo di Troia di ideologie integraliste e di strategie internazionali<br />
volte a imporre un potere islamico teocratico e autoritario.<br />
Noi musulmane e musulmani d’Italia chiediamo al capo dello Stato<br />
Carlo Azeglio Ciampi, al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, al<br />
presidente del Senato Marcello Pera, al presidente della Camera Pier<br />
Ferdinando Casini e all'intera classe politica di adoperarsi per metter-<br />
ci nelle condizioni di poter condividere la costruzione di un’Italia più<br />
forte e più aperta, più sicura e più giusta, più prospera e più lungimi-<br />
rante. Riteniamo che i tempi siano maturi affinché lo Stato e la socie-<br />
tà italiana considerino positivamente la prospettiva di un’Italia plura-<br />
le sul piano etnico, confessionale e culturale, ancorata a una solida<br />
piattaforma di leggi e di valori comuni. E siamo convinti che solo chi è<br />
a pieno titolo cittadino italiano, solo chi opera sulla base della piena<br />
parità sul piano dei diritti e dei doveri, possa ergersi a artefice di que-<br />
sta nuova Italia. Oggi i musulmani non sono soltanto parte integrante<br />
della realtà economica e sociale dell’Italia, ma anche parte integran-<br />
te del suo patrimonio spirituale. Insieme a un milione di musulmani<br />
manifesto<br />
contro il terrorismo<br />
e per la vita<br />
immigrati, ci sono circa trentamila musulmani italiani. Sollecitiamo<br />
pertanto le autorità italiane a agevolare il processo di «cittadinizza-<br />
zione» dei musulmani d’Italia, accogliendo senza indugi e ritardi come<br />
nuovi cittadini coloro che vivono nel rispetto delle leggi e nella condi-<br />
visione dei valori comuni. Oggi più che mai è necessario ancorare i<br />
musulmani d’Italia a un’identità italiana<br />
forte e condivisa, espressione di un sistema<br />
di valori credibile e convincente. Il rischio è<br />
che taluni musulmani, specie i più giovani<br />
nati e cresciuti in Italia, se abbandonati a<br />
loro stessi e in preda a una crisi di identità,<br />
possano finire soggiogati e cooptati dall’i-<br />
deologia dei gruppi estremisti. In quest’am-<br />
bito sosteniamo la proposta del ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu<br />
di una Consulta dei musulmani d’Italia quale strumento per favorire il<br />
dialogo tra lo Stato e la maggioranza dei musulmani moderati.<br />
Noi musulmane e musulmani d’Italia ci sentiamo profondamente parteci-<br />
pi all’impegno internazionale volto a contrastare la guerra del terrore<br />
che ha avuto proprio nell’11 <strong>settembre</strong> 2001 il suo momento di maggior<br />
impatto umano, mediatico e politico. Aspiriamo a un mondo migliore<br />
dove tutti i popoli, compresi i musulmani, possano vivere nella libertà,<br />
nella giustizia e nel rispetto dei diritti fondamentali della persona. A tale<br />
fine auspichiamo l’avvento di una nuova etica nelle relazioni internazio-<br />
nali che favorisca l’emancipazione dei popoli dal sottosviluppo e dall’o-<br />
scurantismo, nonché la formazione di governi autenticamente rappresen-<br />
tativi e democratici. Siamo consapevoli che la globalizzazione dello svi-<br />
luppo, del diritto, della pace, della libertà e della democrazia costituisce<br />
la migliore garanzia affinché questi valori possano essere tutelati in ogni<br />
angolo della terra attraverso il dialogo e il reciproco rispetto.<br />
Hanno aderito:<br />
Mario Scialoja, direttore Lega musulmana mondiale-Italia; Abdellah<br />
Redouane, segretario generale del Centro culturale islamico d’Italia;<br />
Mahmoud Ibrahim Sheweita, imam della Moschea di Roma; Gabriele<br />
Mandel Khan, Gran maestro per l’Italia della Confraternita turca<br />
Jerrahi-Halveti; Souad Sbai, presidente Associazione donne marocchi-<br />
ne in Italia e direttrice di AL Maghrebiya, mensile per i maghrebini in<br />
Italia; Khalid Chaouki, presidente Giovani musulmani d’Italia; Irta<br />
Lama, titolare azienda informatica ITS Associates; Yahya Sergio<br />
Pa l l a vicini, vice-presidente Coreis (Comunità religiosa islamica<br />
d’Italia); Gulshan Jivraj Antivalle, presidente Comunità ismailita ita-<br />
liana; Ali Baba Faye, coordinatore nazionale Forum «Fratelli d’Italia»-<br />
Democratici di sinistra; Ali Federico Schuetz, mediatore culturale,<br />
Milano; Yassine Belkassem, Consulta comunale di Poggibonsi (SI);<br />
Khalida El Khatir, studentessa di Psicologia, Università di Napoli; Ejaz<br />
Ahmad, direttore di Azad, mensile per i pachistani in Italia; Amadia<br />
Rachid, imam della moschea di Salerno; Roland Sejko, direttore «Bota<br />
Shqiptare, Il giornale degli albanesi in Italia»; Rachida Kharraz, Ufficio<br />
provinciale Acli di Viterbo; Feras Jabareen, imam del Centro cultura-<br />
le islamico di Colle Val d’Elsa (SI); Zoheir Louassini, scrittore e gior -<br />
nalista di Raimed; Jawed Q. Khan, marketing sistemi di tecnologia<br />
informatica per i trasporti, Roma; Shera Lyn Parpia, consulente pro-<br />
fessionale allattamento seno materno; Omar Camiletti, mediatore cul-<br />
turale presso la Moschea di Roma; Lotfy El Hosseny, presidente del<br />
Centro islamico di Ostia; Franco Abdul Ghafour Grassi Orsini, Guida<br />
spirituale in Italia della Tariqa Burhaniya Dusuqiya Shadhliya; Tarek<br />
Hassan, presidente del Centro islamico di Viale Marconi, Roma; Imane<br />
Fouganni, impiegata a Cremona aspira a diventare carabiniere.<br />
(2 <strong>settembre</strong> 2004)
Pagina 22 Erasmo Notizie 15-16/2004<br />
o p i n i o n i<br />
Rapporto sulla laicità<br />
Prefazione di Sergio Romano*<br />
e dessimo retta ai resoconti apparsi nella stampa internazionale, la<br />
preoccupazione ossessiva di questo rapporto Laicità e Repubblica,<br />
preparato da una speciale Commissione francese, sarebbe il velo<br />
islamico, vale a dire il foulard con cui molte ragazze musulmane nascondono<br />
agli occhi del mondo, quando frequentano un luogo pubblico, i capelli,<br />
le orecchie e il collo. E rischieremmo di lasciar passare accanto a noi,<br />
senza accorgercene, uno dei più interessanti documenti apparsi in Europa,<br />
in questi ultimi anni, sullo Stato moderno.<br />
Il rapporto è francese per due ragioni. In primo luogo la Francia è un paese<br />
conscio di sé, orgoglioso della sua storia, incline alle speculazioni intellettuali<br />
sul proprio futuro, continuamente alla ricerca della propria perfezione.<br />
Non avrebbe scritto, dal 1791 al 1958, quindici Costituzioni (senza contare<br />
i progetti, le revisioni e gli emendamenti) se non credesse che la t o i l e t t e<br />
costituzionale è un obbligo quotidiano del galantuomo illuminista.<br />
In secondo luogo la Francia è il paese più multiconfessionale d’Europa. E’<br />
cattolico, ma ha una forte tradizione ugonotta e conta seicentomila ebrei, cinque<br />
milioni di musulmani e una folla di adepti alle più t re n d yconfessioni religiose<br />
dell’Europa postmoderna, dal buddismo al “new age”.<br />
Nessun altro Stato europeo, forse neppure la Gran Bretagna, ha una società<br />
altrettanto varia e deve affrontare problemi di tali dimensioni. Suggerisco al lettore<br />
di tralasciare per il momento le pagine sul velo islamico e di leggere anzitutto<br />
quelle sulle periferie e le scuole. Scoprirà che esistono ormai in Francia,<br />
per ammissione degli autori del rapporto, i ghetti.<br />
Nei settecento quartieri che accolgono numerose nazionalità e in cui la disoccupazione<br />
supera il 40%, le nomenklature politiche e religiose sfruttano<br />
il malessere sociale per imporre le regole di una doppia a p a rt h e i d: fra le<br />
diverse comunità etnico-confessionali e fra i sessi.<br />
Gli stadi e le palestre erano una volta luogo d’incontro. Oggi le squadre<br />
di comunità non partecipano più ai tornei delle federazioni e le gare si<br />
fanno all’interno del gruppo. Escluse dagli stadi e dalle piscine, le donne,<br />
d’altro canto, debbono rinunciare a qualsiasi attività sportiva e vivono,<br />
coperte dal velo, in un invisibile matroneo, spesso soggette a forme di<br />
violenza fisica o morale: mutilazioni sessuali, poligamia, ripudio. I<br />
matrimoni avvengono tra cugini o dopo un breve ritorno in patria alla<br />
ricerca di un fidanzato. Il gruppo tende soprattutto a perpetuare se stesso<br />
e controlla le donne per evitare le unioni miste.<br />
Di queste tendenze isolazioniste e radicali delle comunità islamiche che<br />
hanno fatto le spese, negli ultimi anni, soprattutto gli ebrei. In alcune<br />
scuole il ragazzo ebreo subisce insulti e angherie. Dall’audizione di 220<br />
liceali la Commissione ha appreso che «indossare la kippà all’uscita della<br />
scuola, nelle strade o sui trasporti pubblici, può essere pericoloso». Molte<br />
famiglie hanno ritirato i loro figli e li hanno iscritti in istituti confessionali,<br />
ebrei o cattolici. Questa condizione di continua conflittualità ha generato<br />
una spirale perversa. Anche i musulmani sono vittime di angherie e<br />
violenze fisiche, anche le tombe musulmane vengono profanate.<br />
Può uno Stato democratico assistere impassibile a tali fenomeni? Può tollerare<br />
che le scuole diventino luoghi insicuri, che le comunità vivano esistenze<br />
separate, che alle donne venga imposto un marito o proibita un’attività<br />
sportiva? Con orgoglio francese la Commissione Stasi ha rivendicato<br />
allo Stato il diritto-dovere di intervenire per proteggere i cittadini,<br />
tutelare gli stranieri, fissare le regole della loro convivenza e, in particolare,<br />
garantire la sicurezza della scuola pubblica. Per conferire maggiore<br />
autorità alle sue proposte lo ha fatto in nome di un principio, la laicità, che<br />
sarebbe secondo gli autori «un elemento costitutivo» della storia collettiva<br />
della Repubblica francese sin dalla rivoluzione del 1789.<br />
Non è del tutto esatto. L’ideologia laica cui gli autori fanno riferimento è<br />
ritorniamo su un argomento<br />
già trattato nel numero 11 -<br />
una creazione tardiva e fu il risultato di uno 12/2004: il “rapporto sulla<br />
scandalo, il “caso Dreyfus”, che viene laicità” è il frutto di cinque<br />
generalmente catalogato dagli storici, a<br />
mesi di lavoro della<br />
risvolti, non meno importanti. Contro il commissione di riflessione<br />
capitano alsaziano, ingiustamente accusato sull’applicazione del principio<br />
di spionaggio, si formò con il tempo, un di laicità nella repubblica<br />
nominata in francia il 3 luglio<br />
l a rgo partito “patriottico” composto da cat-<br />
2003 dal presidente Jacques<br />
tolici, conservatori, legittimisti: in breve,<br />
Chirac / l’organismo ha<br />
tutte le forze che nel corso dell’Ottocento<br />
e ffettuato decine di audizione<br />
avevano combattuto, talvolta con successo,<br />
pubbliche e riservate di tutte le<br />
una grande battaglia restauratrice contro gli componenti della società<br />
eccessi giacobini della Grande rivoluzione francese, tra cui la massoneria<br />
e, più tardi, contro la Repubblica parlamen- attraverso i rappresentanti<br />
tare. Erano i discendenti di coloro che ave- della gran loggia nazionale<br />
vano richiamato i Borbone nel 1815, accol- f r a n c e s e, della gran loggia di<br />
to Luigi Filippo nel 1830 come un p i s - a l l e r, f r a n c i a, del grande oriente di<br />
approvato la spedizione del principe-presi- f r a n c i a, della gran loggia<br />
femminile di francia e de i l<br />
dente contro la Repubblica romana nel<br />
diritto umano / il “rapporto”,<br />
1849, applaudito le raffiche dei c h a s s e p o t<br />
tradotto in legge dal<br />
contro Garibaldi a Mentana nel 1867, soste-<br />
parlamento francese nel<br />
nuto il partito cattolico dell’imperatrice<br />
marzo di quest’anno, è stato<br />
Eugenia fino al 1870, sperato che il conte di pubblicato in italia per i tipi l i b r i<br />
Chambord salisse sul trono nel 1873 e s c h e i w i l l e r(pp. 124, 12 euro)<br />
appoggiato il generale Boulanger nel 1887.<br />
La colpevolezza o l’innocenza di Dreyfus ebbero, tutto sommato, una scarsa<br />
importanza. Quando fu chiaro che Dreyfus era soltanto la pedina di un gioco<br />
molto più importante di lui, divennero d re y f u s a rd , vale s a dire paladini della sua<br />
innocenza, tutti i “repubblicani”, fra cui uomini politici e partiti (i socialisti, ad<br />
esempio) che avevano, per molti aspetti, meno pregiudizi antiebraici dei loro<br />
avversari. La sua assoluzione, quindi, non fu soltanto la sconfitta di quella parte<br />
dello stato maggiore che non voleva ammettere le proprie responsabilità.<br />
Fu la vittoria della Francia democratica e repubblicana contro la Francia<br />
cattolica e conservatrice.<br />
Fu così che nell’ultima fase del caso Dreyfus, quando il capitano era stato<br />
“perdonato” ma non ancora assolto, cominciò a prendere nuova forma il<br />
vecchio disegno politico per la separazione dello Stato dalla Chiesa.<br />
La battaglia durò quattro anni, dalla costituzione del “Blocco repubblicano”<br />
nel 1900 alla clamorosa visita del presidente Loubet a Vi t t o r i o<br />
Emanuele III nel 1904, che il Vaticano considerò un affronto ai diritti della<br />
Chiesa sulla Città eterna. Nel novembre di quell’anno il Presidente del<br />
Consiglio francese, Emile Combes, presentò al Parlamento un disegno di<br />
legge per la separazione fra Stato e Chiesa, che fu approvato e promulgato<br />
nel dicembre dell’anno successivo. Le chiese furono tolte alle diocesi e<br />
conferite ad associazioni private composte da fedeli.<br />
Ricordo ancora quando, dopo la fine della Seconda guerra mondiale, sulla facciata<br />
della chiesa di Saint Thomas d’Aquin, tra il boulevard Saint Germain e la rue<br />
du Bac, campeggiava in grandi caratteri la scritta: Liberté, Egalité, Fraternité.<br />
Dovettero passare sedici anni prima che la Francia e la Santa Sede riprendessero<br />
le relazioni diplomatiche. E dovettero passarne altri due prima che un accordo<br />
permettesse la costituzione di associazioni diocesane per la gestione delle chiese.<br />
Non basta. Con Pétain la Francia fa un passo indietro. Gli uomini che<br />
vanno al potere dopo la sconfitta del 1940 hanno perduto la guerra contro<br />
la Germania, ma vinto la loro vecchia guerra civile contro il “partito repubblicano”<br />
e ne approfittano per sostituire il vecchio moto della Repubblica<br />
(Liberté, Egalité, Fraternité) con un nuovo logo: Dieu, Patrie, Famille.<br />
Il laicismo francese, quindi è meno antico e radicato di quanto non dica il
Erasmo Notizie 15-16/2004 Pagina 23<br />
rapporto. Ma i suoi autori si sono attenuti a una vecchia<br />
regola secondo cui ogni disegno politico è tanto più<br />
o p i n i o n i<br />
convincente e legittimo quanto più viene presentato alla<br />
pubblica opinione come la logica continuazione di scelte<br />
ormai accettate e collaudate. Dimentichiamo questo<br />
comprensibile artificio retorico e cerchiamo piuttosto di capire come la<br />
Francia si prepari a vivere in una Europa multietnica e multiconfessionale.<br />
I grandi principi laici, sostiene il rapporto, sono la neutralità dello Stato e la<br />
libertà di coscienza. Ma la neutralità, in questo caso, non può essere un alibi<br />
per evitare coinvolgimenti sgradevoli o politicamente pericolosi. Lo Stato<br />
neutrale deve difendere la libertà di coscienza e impedire che un credo religioso<br />
s’imponga sugli altri con metodi aggressivi o tenga in soggezione i<br />
propri fedeli. Deve tutelare l’eguaglianza fra i cittadini e la parità fra i sessi.<br />
Lo deve fare soprattutto nei luoghi di cui è maggiormente responsabile e<br />
che sono sono per molti aspetti il suo naturale prolungamento: la scuola<br />
pubblica sino alle soglie dell’università e la pubblica amministrazione.<br />
Per ottenere questo scopo la Francia, se adotterà le raccomandazioni del rapporto,<br />
cercherà di evitare che i vincoli comunitari, all’interno di ogni gruppo<br />
nazionale o religioso, divengano costrittivi e tirannici. Lo farà, tra l’altro,<br />
rinunciando ad applicare gli accordi sul “diritto alla differenza” stipulati<br />
negli anni Settanta con alcuni paesi (Algeria, Spagna, Italia, Marocco,<br />
Portogallo, Serbia, Iugoslavia, Turchia) «per garantire un insegnamento<br />
delle lingue e delle culture d’origine ai figli delle popolazioni immigrate»:<br />
Tali accordi, come quelli stipulati allora da altri paesi, furono l’applicazione<br />
di una ideologia, il “multiculturalismo”, che riconosce alle comunità straniere<br />
il diritto di mantenere intatta, nel paese d’immigrazione, la loro identità.<br />
Il sistema, secondo gli autori del rapporto, «va generalmente contro l’integrazione<br />
dei giovani immigrati, la promozione della lingua francese e la valorizzazione<br />
dell’insegnamento dell’arabo, del turco e di altre lingue». Credo che<br />
abbiano ragione e aggiungo che il sistema ha prodotto un altro risultato negativo:<br />
quello di creare all’interno dello Stato moderno alcune feudalità religiose<br />
e culturali, dirette da nomenklature di “professionisti” dell’immigrazione cui<br />
viene riconosciuto il diritto di governare il loro gregge e privarlo, come accade<br />
nel caso delle ragazze musulmane, di alcuni dei suoi diritti di cittadinanza.<br />
Questo non significa, secondo la Commissione, che lo Stato francese<br />
debba trascurare l’insegnamento delle lingue straniere. Ma non deve limitarne<br />
l’insegnamento ai singoli gruppi nazionali perpetuando in tal modo<br />
la loro separatezza e il loro isolamento.<br />
La proibizione dei simboli religiosi aggressivi (il velo islamico, la k i p p à,<br />
le grandi croci) è una delle proposte avanzate dalla Commissione e diventa<br />
in un questo contesto perfettamente comprensibile.<br />
Ma nel rapporto vi sono altre proposte. Gli autori riconoscono che la libertà<br />
religiosa impone allo Stato e alle comunità locali una forte capacità di<br />
adattamento. Occorre facilitare la costruzione dei luoghi di culto, permettere<br />
l’osservanza delle feste religiose, tener conto delle esigenze dietetiche dei<br />
fedeli, consentire che la sepoltura dei morti avvenga secondo riti della loro<br />
fede, garantire l’assistenza religiosa nelle forze armate e nelle carceri (il lettore<br />
scoprirà che non esistono ancora, in Francia, cappellani musulmani e<br />
che spesso la cura spirituale è assicurata paradossalmente ai rabbini).<br />
Ma vi sono circostanze in cui lo Stato deve imporre le regole che gli consentono<br />
di fornire i suoi servizi. Non è possibile consentire che gli ospedali<br />
si conformino ai pregiudizi religiosi dei loro pazienti o tollerare che le giovani<br />
donne rifiutino di portare assistenza agli uomini nei corsi di pronto soccorso<br />
organizzati in occasione delle giornate dedicate alla difesa nazionale.<br />
Non vi è paese europeo che non abbia fatto esperienza di casi simili e che<br />
non abbia cercato di risolverli pragmaticamente con una certa flessibilità.<br />
Anche la Francia “cartesiana” li ha affrontati con prudenza e buon<br />
senso. Ma ritiene di poterlo fare meglio nell’ambito di una concezione<br />
della laicità che fornisca ai suoi prefetti, sindaci, magistrati, imprenditori<br />
e insegnanti una serie di principi cui fare riferimento. So che in questo<br />
modo vi è l’amore francese per il “metodo” e una forte dose di v o l o n t a-<br />
rismo intellettuale. Ma confesso che non mi sembra una cattiva idea.<br />
Potrebbe l’Italia seguire l’esempio francese? Temo di no. L'Italia è un<br />
paese concordatario, quindi uno Stato che riconosce alla Chiesa il diritto di<br />
“amministrare” i propri fedeli e le ha ceduto una parte delle sue prerogative.<br />
E’ d i fficile impedire il velo islamico con argomenti imparziali là dove<br />
le scuole, i tribunali, le caserme dei carabinieri e molti uffici pubblici esibiscono<br />
il crocifisso come un simbolo di identità nazionale. Il signor A d e l<br />
Smith, paladino di una campagna contro il crocifisso in una scuola abruzzese,<br />
non aveva tutti i torti. Se avesse fatto una battaglia meno chiassosa e<br />
sgangherata, avrebbe trovato forse maggiori consensi.<br />
Accanto al regime concordatario esistono altre ragioni per cui l’Italia non è laica.<br />
Non abbiamo più da molti anni lo Statuto albertino, ma l’art. 1 («La Religione<br />
Cattolica, Apostolica e Romana è la sola Religione dello Stato») è ancora scolpito<br />
nel nostro carattere nazionale. Anche quando non è materia di fede religiosa<br />
il cattolicesimo fornisce un marchio di validità e legittimità a tutti i riti di cui<br />
l’italiano ha bisogno per la sua vita. Molti hanno rinunciato al matrimonio e a<br />
tutti i comandamenti che sono d’impaccio al loro edonismo quotidiano. Ma vorrebbero<br />
avere sempre un prete accanto a loro quando scioperano, occupano una<br />
ferrovia, protestano contro l’inquinamento o manifestano per la pace.<br />
Ne ho avuto una ennesima prova quando ho letto nel “Corriere della Sera”<br />
del 24 febbraio del 2004 che il segretario di una sezione dei Ds in un paese<br />
degli Abruzzi pretendeva che il parroco benedicesse la nuova sede del partito.<br />
Il parroco ha rifiutato. Dei due, il più laico era certamente lui.<br />
*S E R G I OR O M A N O stato rappresentante alla Nato (1983-1985) e<br />
a m b a s c i a t o re a Mosca (1985-1989). E’editorialista del “Corr i e re della<br />
Sera” e di “Panorama”. I suoi ultimi libri sono “Il rischio americano”<br />
(Longanesi 2003) e “I confini della storia” (Rizzoli 2003).
Periodico informativo culturale Anno VI, Numero 15-16, 15-30 <strong>settembre</strong> 2004<br />
euro 1,03<br />
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In caso di mancato recapito inviare all’Ufficio P.T. di Roma 50 Ostiense - detentore del conto -<br />
per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la tariffa relativa<br />
Mittente: Erasmo s.r.l. - C.P. 5096 - 00153 Roma 50 Ostiense