Riflessioni su sant'Antonio Pucci - Provincia della SS. Annunziata
Riflessioni su sant'Antonio Pucci - Provincia della SS. Annunziata
Riflessioni su sant'Antonio Pucci - Provincia della SS. Annunziata
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
§ 1.1. Introduzione<br />
UN PROGETTO DA VIVERE:<br />
L'ESEMPIO DI FR. ANTONIO MARIA PUCCI<br />
(fr. Sergio Maria Ziliani, osm - Viareggio 11.01.2002)<br />
"Chi sei tu?" (Gv 1,19) è questo l'interrogativo che è posto a Giovanni<br />
Battista quando gli viene chiesta ragione <strong>della</strong> <strong>su</strong>a identità dai Giudei.<br />
“Sei tu colui che deve venire?". È l'interrogativo che Giovanni Battista<br />
ripropone a Gesù, al quale il Signore non risponde se non attraverso uno stile di<br />
vita: “andate a riferire ciò che avete visto e udito...”.<br />
Chi sei tu? È l’interrogativo che idealmente ci può accompagnare nel<br />
ripercorrere, non tanto la via di S. Antonio M. <strong>Pucci</strong> ma il <strong>su</strong>o stile di essere<br />
Servo di Maria, con una impronta che noi definiamo spiritualità, attraverso una<br />
modalità – oserei dire pedagogica – che con il linguaggio del Capitolo Generale<br />
dell'ottobre scorso, si direbbe progetto personale (comunitario/provinciale) di<br />
vita.<br />
Chi sei tu? È l'interrogativo che ciascuno dovrebbe porre a se stesso, e<br />
reciprocamente all'altro in quanto fratello; è la domanda fondamentale che il<br />
Priore Conventuale e/o <strong>Provincia</strong>le dovrebbe porre ad ogni fratello per il quale è<br />
impegnato ad un servizio di Carità che è primariamente condurre il frate alla<br />
pienezza di vita in Cristo (cfr. Cost art. 47.43 ["per accrescere fa vita nei <strong>su</strong>oi”]).<br />
Chi sei tu? E' forse lo stesso cruccio che ha portato S. Antonio M. <strong>Pucci</strong><br />
nel discorso di inizio del <strong>su</strong>o mandato come Priore Conventuale ad affermare:<br />
“Diamo ora uno sguardo al nostro modo di procedere e osserviamo di proposito<br />
se nulla da riprendere vi sia in noi, e da riformare. Tutti, è vero, siamo Religiosi,<br />
perché vincolati dai voti, perché di religioso ne portiamo l'abito. Ma le verità di<br />
vero Religioso, ditemi, dove sono in noi? E incominciando da me... ".<br />
Un incipit quello del <strong>Pucci</strong> non certo lusinghiero, diplomatico o fatto di<br />
compromessi, bensì carico di un impegno a riproporre un itinerario "nuovo" non<br />
nei contenuti, nelle modalità, nei valori <strong>della</strong> vita religiosa, ma piuttosto nella<br />
sollecitudine e nella premura nel recuperare un cammino talvolta faticoso, o<br />
interrotto per svariati motivi.<br />
Già da queste prime parole del <strong>Pucci</strong> possiamo rileggere in filigrana la<br />
Legenda de Origine, in cui troviamo espressioni simili – nel contenuto – che nel<br />
quotidiano dovrebbero divenire stimolo, verifica, esame di coscienza, impegno a<br />
reggere il nostro essere frati oggi.<br />
"E così, come essi han lasciato modelli di vita a noi che veniamo dopo di<br />
loro, anche noi, lasciando simili esempi a quelli che verranno dopo di noi nel<br />
nostro Ordine, potremo spingerli in tal modo a far altrettanto verso i loro<br />
<strong>su</strong>ccessori e questi agli altri e così di seguito.<br />
Se poi quel che abbiamo detto verrà compiuto da noi e anche da tutti i<br />
frati che si <strong>su</strong>ccederanno l'uno all'altro nell'Ordine, ne ri<strong>su</strong>lterà un gran bene<br />
per l'Ordine stesso (...). Oltre a ciò quelli che dal mondo verranno a questo<br />
nostro Ordine come alla sesta città di rifugio, ritrovando sempre nei frati che ad<br />
3