Le competenze strategiche dei formatori: verso nuovi ... - Enaip
Le competenze strategiche dei formatori: verso nuovi ... - Enaip
Le competenze strategiche dei formatori: verso nuovi ... - Enaip
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
precedenti riflessioni 2 , questa domanda di formazione emerge in modo inconsapevole<br />
e tacito, ma appare contingente per la crescita professionale<br />
degli operatori perché è alimentata dai continui cambiamenti e dalle profonde<br />
incertezze che il sistema sta vivendo in questi anni, soprattutto nella<br />
filiera dell’obbligo formativo i cui mutamenti si riscontrano anche sul piano<br />
politico e legislativo.<br />
Un’altra ragione che ci conduce a lavorare in questa direzione è il fatto che,<br />
a parità di modificazioni strutturali nei sistemi educativi e formativi in Europa<br />
e nel nostro Paese, persistono significative differenze regionali ed organizzative<br />
sulle modalità di investire nella formazione <strong>dei</strong> <strong>formatori</strong>.<br />
Non solo quindi l’evoluzione degli scenari, ma anche un certo tipo di cultura<br />
organizzativa rappresentano le variabili-chiave nel determinare l’ampliamento<br />
<strong>dei</strong> fabbisogni formativi <strong>dei</strong> <strong>formatori</strong> nonché un’attenzione crescente<br />
<strong>verso</strong> lo sviluppo delle meta<strong>competenze</strong>.<br />
La possibilità di seguire nel corso di diversi trienni la formazione di alcuni<br />
tutor di progetti di obbligo formativo ci ha consentito di sperimentare, con<br />
estremo interesse, l’integrazione tra momenti seminariali classici e pratiche<br />
riflessive volte a rafforzare la consapevolezza <strong>dei</strong> <strong>formatori</strong> sul proprio<br />
agire e lo sviluppo delle meta<strong>competenze</strong> 3 . È stato un lavoro affascinante<br />
ed impegnativo che ha richiesto sia ai partecipanti che ai conduttori una<br />
grande disponibilità a mettersi in gioco e un lavoro progettuale e valutativo<br />
di non poco conto.<br />
Nelle esperienze fin qui realizzate abbiamo proceduto in tre tempi. Il percorso<br />
ha avuto inizio con una riflessione individuale su una check-list<br />
precedentemente elaborata dai conduttori e attra<strong>verso</strong> la quale si è proposto<br />
al formatore di focalizzare l’attenzione sulle esperienze professionali vissute<br />
nel corso del triennio, compiere <strong>dei</strong> bilanci sul proprio lavoro e analizzare<br />
il modo in cui sono state svolte determinate attività. Quindi, si è proposta<br />
una riflessione in piccolo gruppo come momento di condivisione<br />
che mette in gioco la soggettività e rivela una doppia valenza, educativa e<br />
progettuale: da una parte confrontare i vissuti individuali e scoprire le diversità/congruenze<br />
delle visioni e delle percezioni soggettive, dall’altra si sono<br />
ricercate insieme possibili soluzioni alle criticità emerse e le si sono tradotte<br />
in piste di lavoro e proposte progettuali per migliorare le successive edizioni.<br />
L’ultimo step del lavoro è stata una discussione in plenaria nel corso<br />
della quale si sono socializzati i risultati <strong>dei</strong> lavori di gruppo e si sono<br />
messe in connessione tutte le energie attivate nelle precedenti valutazioni.<br />
Sulla scelta del metodo utilizzato vale la pena compiere una breve riflessione.<br />
Quando si propone una check-list (per quanto articolata e complessa)<br />
<strong>Enaip</strong> Formazione & Lavoro 3/2008<br />
67<br />
obiettivo