CIVIDALE del FRIULI ACCESSIBILE - TriesteAbile
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La collocazione decentrata rispetto alla grande strada romana che da<br />
Iulia Emona (Lubiana) conduceva ad Aquileia e il sistema di fortificazione,<br />
salvano Cividale dall’invasione ad opera dei Visigoti di Alarico e<br />
degli Unni di Attila; il periodo di crisi, però, che cominciava a far vacillare<br />
l’impero romano favorisce l’occupazione di Cividale da parte dei<br />
Goti. Nel 488 a.C. ha così fine l’egemonia romana e inizia quella dei Goti<br />
con Teodorico che regnò per un periodo di circa sessanta anni. Dopo<br />
una breve presenza dei Bizantini, nel 568 d.C. il popolo dei Longobardi<br />
guidati dal re Alboino, oltrepassò le Alpi Giulie e occupò la città.<br />
Cividale divenne così il primo Ducato Longobardo in Italia che vide<br />
succedersi sul trono diciassette duchi – il primo dei quali fu Gisulfo,<br />
nipote <strong>del</strong>lo stesso Alboino – e che corrispose ad un periodo di grande<br />
splendore per la città; questo popolo, infatti, ci ha lasciato opere<br />
d’arte e di architettura come il Tempietto Longobardo (l’Oratorio di<br />
Santa Maria in Valle), il Battistero di Callisto, l’Ara <strong>del</strong> Duca Ratchis, la<br />
Cattedra Patriarcale e numerosi oggetti d’arte orafa. È in questo<br />
periodo che lo storico Paolo di Varnefrido detto il Diacono scrive la<br />
Historia Longobardorum, importante fonte di notizie riguardanti la storia<br />
di quel popolo.<br />
Fino al 610 d.C. tutte le invasioni subite da Cividale furono tali da non<br />
stravolgere mai l’impianto urbano, cosa che invece accadde con l’invasione<br />
degli Avari che sconvolsero la città a tal punto da costringerla<br />
a modificare il tracciato romano. La ricostruzione, avvenuta probabilmente<br />
tra il 660 e il 665, non segue più l’antico tracciato romano ma le<br />
strade iniziano ad avere una forma curvilinea all’interno <strong>del</strong>le mura.<br />
Il 774 è l’anno che decreta la sconfitta dei Longobardi da parte <strong>del</strong>le<br />
truppe di Carlo Magno, re dei Franchi, che qui insedia un nuovo ordinamento<br />
politico feudale: a capo <strong>del</strong>la marca di confine viene posto un<br />
marchese con sede nella città che prende ora il nome di Civitas Austrie<br />
(città orientale), in quanto posta proprio all’estremo confine orientale.<br />
Anche la dominazione franca corrisponde ad un periodo molto fiorente<br />
per la città soprattutto da un punto di vista culturale. Nel 796<br />
Paolino d’Aquileia, infatti, noto teologo e grammatico, presiede un<br />
concilio provinciale di vescovi nell’ambito <strong>del</strong> quale furono decisi<br />
importanti principi teologici e nell’825 Cividale diventa un importate<br />
centro culturale tanto che viene istituita, ad opera <strong>del</strong>l’imperatore<br />
Lotario, una scuola superiore di lettere.<br />
Tra l’899 e il 952, nel territorio friulano vi sono <strong>del</strong>le incursioni da parte<br />
degli Ungari; tali incursioni non coinvolgono però direttamente Cividale<br />
sempre grazie alla sua collocazione decentrata rispetto alle principali<br />
vie di comunicazione. Nel 952 la marca friulana passa sotto il dominio<br />
di Ottone I che mette fine al dominio franco iniziando quello ottoniano.<br />
È in questo frangente che il Patriarca e la Chiesa di Aquileia, grazie<br />
all’interesse strategico <strong>del</strong> territorio friulano per gli imperatori germanici,<br />
vedono crescere il proprio prestigio e la propria autorità. Il diploma<br />
<strong>del</strong>l’imperatore Enrico IV <strong>del</strong> 1077 segna il momento in cui il patriarca<br />
Cenni Storici<br />
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