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agosto - Contrada della Lupa

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un appuntamento che non si<br />

poteva tralasciare. Nel corso degli<br />

anni, purtroppo, questa abitudine<br />

era quasi andata perduta e almeno<br />

da noi, mentre pochi “tradizionalisti”<br />

assistevano alla cerimonia religiosa,<br />

la maggioranza era già in fila a<br />

contendersi costoleccio, bistecche<br />

e salsicce arrosto. Negli ultimi tempi,<br />

per fortuna, le cose sembrano essere<br />

cambiate, anche se occorrerebbe<br />

migliorare la partecipazione attiva<br />

(canti e risposte ai sacerdoti) e<br />

magari organizzare una presenza<br />

dei piccoli lupaioli (dopo aver loro<br />

spiegato importanza e significato<br />

<strong>della</strong> cerimonia).<br />

Ho accennato, in precedenza,<br />

all’aspetto ludico <strong>della</strong> festa che<br />

un po’ in tutti i rioni negli ultimi<br />

decenni ha spesso preso quasi del<br />

tutto il sopravvento. L’abbuffata<br />

gastronomica (forse per recuperare<br />

dall’atavica fame che fino agli anni<br />

’60 è stata fedele compagna <strong>della</strong><br />

maggioranza dei contradaioli) e<br />

l’eccessivo consumo di vino ed<br />

alcolici sembrano essere divenuti<br />

C’ERA UNA VOLTA<br />

spesso la principale attrazione delle<br />

varie feste titolari, anche perché<br />

fonte di importanti ritorni economici.<br />

Si è così sovente perduto quel<br />

gusto di stare insieme e divertirsi<br />

con giochi semplici e familiari che<br />

avevano contraddistinto i decenni<br />

successivi al dopoguerra. La musica<br />

“fracassona” ha preso il posto <strong>della</strong><br />

banda, un tempo ingaggiata dalle<br />

donne del rione, il ballo in coppie<br />

sostituito dai convulsi movimenti<br />

di gruppo durante i quali, però,<br />

ognuno è solo con se stesso.<br />

Gli innocenti giochi (albero <strong>della</strong><br />

cuccagna, corsa dei sacchi, tiro<br />

<strong>della</strong> fune, corsa con l’uovo in<br />

bocca, ecc.) che riuscivano a<br />

far divertire e socializzare, oggi<br />

sono considerati superati ed<br />

anche i fascinosi canti senesi difficilmente<br />

risuonano nelle sere di<br />

festa, sovrastati dai decibel degli<br />

amplificatori a “tutta palla”.<br />

I recenti esperimenti dei “musici da<br />

strada”, però, hanno dimostrato<br />

che il fascino di una chitarra ed un<br />

mandolino sono ancora capaci<br />

19<br />

di trascinare anche i giovani che<br />

stanno riscoprendo il piacere di<br />

parlare e cantare insieme.<br />

Occorre dire che le polemiche<br />

non sono mai mancate e quei<br />

giochi che un attimo fa ho<br />

“malinconicamente” evocato,<br />

nell’immediato dopoguerra furono<br />

fortemente criticati da alcuni<br />

“contradaioli doc” che li ritenevano<br />

più adatti ad una serata trascorsa<br />

sull’aia in campagna (roba da<br />

gazzillori, tanto per intendersi!)<br />

che ad una festa di contrada. Un<br />

discorso a parte meriterebbe il giro,<br />

ma di questo forse parleremo in<br />

altra occasione.<br />

Come si vede, dunque, non siamo<br />

mai contenti, ma certi segnali<br />

riscontrati negli ultimi anni nella<br />

nostra contrada fanno ben sperare<br />

di riuscire a trovare quel giusto mix<br />

che concili passato con presente,<br />

senza inutili e dannose nostalgie,<br />

ma senza dimenticare le varie<br />

tradizioni, per vivere nel migliore<br />

dei modi uno dei momenti più<br />

significativi <strong>della</strong> vita contradaiola.

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