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Leggi l'articolo in formato Pdf tratto da DIANA N ... - Caccia Passione

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ed all’epoca <strong>in</strong> cui ancora non esistevano atc ed altre limitazioni,<br />

era usuale assistere ad ottobre alla colonizzazione venatoria del<br />

litorale labronico <strong>da</strong> parte di brigate di doppiette lucchesi, pistoiesi<br />

e fiorent<strong>in</strong>e.<br />

Del resto è <strong>in</strong>utile negare che si trattasse di altri tempi sotto molti<br />

aspetti: specie cacciabili e condizioni meteo <strong>in</strong> primis. Ed era obbligatorio,<br />

per ogni <strong>in</strong>callito migratorista, ovunque egli abitasse, far<br />

rotta verso il mare nel tentativo, ed anzi nella pressoché assoluta<br />

certezza, di <strong>in</strong>tercettare gli uccelli migratori, i quali, nel compiere<br />

il loro lungo viaggio, assecon<strong>da</strong>vano <strong>in</strong> massa le cont<strong>in</strong>ue correnti<br />

d’aria spiranti <strong>da</strong>i quadranti orientali, affilando il proprio volo<br />

lungo il litorale tirrenico.<br />

Questa era la caccia sul mare: freddo pungente, odore acuto di<br />

polvere <strong>in</strong>cendiata, crepitio cont<strong>in</strong>uo delle cariche di piombo che<br />

ricadevano al suolo dopo qualche bella scarica. E poi, per riscal<strong>da</strong>rsi<br />

o gustare una frugale, ma prelibata colazione a base di carne<br />

secca o salsicce, qualche falò acceso qua e là, e gli spiedi ricavati<br />

<strong>da</strong>i rami secchi di stipa affilati con un coltellaccio <strong>da</strong>lla<br />

parte della forcella. Inf<strong>in</strong>e il ritorno alle macch<strong>in</strong>e,<br />

con la cartucciera alleggerita all’<strong>in</strong>verosimile, e con<br />

al fianco, assicurato allo strozz<strong>in</strong>o di cuoio o cor<strong>da</strong>, il<br />

piacevole fardello di un buon mazzo di pennuti. E per<br />

stra<strong>da</strong>, sul gabbriccio dei viottoli scavati <strong>in</strong> mezzo al<br />

verde, puntuale il ritrovamento di qualche pre<strong>da</strong> altrui,<br />

caduta e non recuperata, e di qualche ferito che f<strong>in</strong>iva<br />

<strong>in</strong> voliera a patto di superare <strong>in</strong>denne le empiriche cure<br />

del cuore tenero di turno, spesso peggiori della stessa<br />

schioppettata.<br />

Ma come era variop<strong>in</strong>to quel carniere. C’era un po’ di<br />

tutto perché di tutto, allora, poteva esserci. E ce n’era<br />

per tutti. Per la f<strong>in</strong>e del mese, talvolta anche prima, la<br />

bagarre term<strong>in</strong>ava. Quel che doveva passare era ormai<br />

passato, e l’appuntamento era riman<strong>da</strong>to alla stagione<br />

successiva, quando l’on<strong>da</strong>ta travolgente dell’assortito<br />

popolo migratore avrebbe nuovamente, immancabil-<br />

mente arrembato le prode rocciose del nostro<br />

amato Tirreno.<br />

Oggi la caccia sul mare ha ancora modo di<br />

essere praticata; conta <strong>in</strong> effetti numerosissimi<br />

cultori, ma <strong>in</strong>dubbiamente appare assai diversa<br />

<strong>da</strong>lle sue vesti passate. Il senso cont<strong>in</strong>ua ad<br />

esserle <strong>da</strong>to proprio <strong>da</strong>l passo dei colombacci,<br />

anche se <strong>da</strong>l punto di vista ambientale le cose<br />

sono cambiate radicalmente. La passata stagione,<br />

con un ottobre anche troppo freddo e<br />

contraddist<strong>in</strong>to <strong>da</strong> venti nordorientali cont<strong>in</strong>ui<br />

e furibondi, è stata una eccezione nel contesto<br />

dell’ultimo ventennio (dove sono f<strong>in</strong>iti, ottobre<br />

2009 a parte, quei venti di sferratoio che rendono<br />

fatalmente vulnerabile sul mare il mitico uccello<br />

blu? Dove sono f<strong>in</strong>ite quelle tramontane che<br />

per tre giorni di seguito costr<strong>in</strong>gevano i grossi<br />

branchi a strusciare la spuma del mare e le<br />

chiome ispide dei g<strong>in</strong>epri?). E se per la caccia ai<br />

colombi <strong>da</strong>lla posta <strong>in</strong> riva al mare è <strong>in</strong>dispensabile poter contare<br />

sulla presenza di correnti d’aria piuttosto sostenute <strong>da</strong> nordest, a<br />

nessuno sfugge come queste, che un tempo rappresentavano la<br />

regola, si siano assai rarefatte. Così, di norma, il grosso dei volatili<br />

passa per l’<strong>in</strong>terno e sul mare nella maggior parte delle occasioni<br />

non rimane che «ciucciarsi le dita».<br />

Inoltre il passo dei colombi appare posticipato e «strascicato», nel<br />

senso che i qu<strong>in</strong>dici giorni a cavallo tra f<strong>in</strong>e settembre ed <strong>in</strong>izio<br />

ottobre risultano ormai persi, del tutto <strong>in</strong>fruttuosi, ed il passo<br />

stesso, <strong>da</strong>l momento <strong>in</strong> cui «rompe», conosce delle pause improvvise<br />

e prolungate, che fanno sì che parte degli uccelli effettu<strong>in</strong>o<br />

lo spostamento a novembre <strong>in</strong>oltrato. Insomma, un tempo si era<br />

pressoché certi che per venti giorni sul mare ci sarebbe stato <strong>da</strong><br />

divertirsi senza sosta, oggi non è più così.<br />

Adesso perdere una giornata propizia significa perdere una delle<br />

poche chance che per quell’annata ci saranno concesse, nel peggiore<br />

dei casi addirittura l’unica.<br />

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