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interviste su i tatuaggi - Smibroletto.It

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stava cambiando. La mia sensazione degli occhi, come un essere tutelato alle spalle, ma non solo<br />

alle spalle, un essere tutelato, da un angioletto custode che ti protegge. È un simbolo che guarda,<br />

che scruta, che vede e quindi che mi riporta e averne due in più è come stare <strong>su</strong> una piattaforma.<br />

Questi due <strong>tatuaggi</strong> non hanno un contorno, perché comunque è una cosa che sento dentro di me,<br />

non avere un limite, non essere una cosa ben definita, cioè, è come se avessi sempre da dare o<br />

sempre da ricevere, senza essere mai pieno.<br />

ALDO<br />

Questo qua è il primo <strong>tatuaggi</strong>o che ho fatto. Era stata la prima volta<br />

che sono entrato in galera. Me l‟ha fatto un carissimo amico che è<br />

morto. Sarebbe il ricordo della mia ex-ragazza. È uscito un po‟ male<br />

però l‟ho fatto.<br />

Il secondo è stata più una prova da provare la macchinetta se<br />

funzionava, sempre in carcere a Bergamo. Abbiamo provato a vedere<br />

se funzionava la macchinetta e ho fatto il segno della libertà perché ero<br />

chiuso tra quattro mura e l‟unica cosa che sognavo in quel momento<br />

era essere libero.<br />

Il terzo sono dei nomi che sarebbero il bambino della mia ex-ragazza e<br />

della ragazza, il mio nome e forever che vuol dire per tutta la vita. Il<br />

nome del bambino David, Giuly e Aldo.

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