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76 DONEC FORMETUR CHRISTUS IN VOBIS<br />
ella chiama “grazia di conferma”, sarebbe da collocarsi nel<br />
grave “momento di sofferenza”, che Don Alberione trascorse<br />
a Benevello, dove era stato accolto, da luglio ai primi di<br />
settembre; o, comunque, si dovrebbe pensare ad una data<br />
anteriore al congresso eucaristico di Genova, celebrato nel<br />
settembre 1923. 155<br />
100 Abbiamo, però, alcune testimonianze che orienterebbero<br />
per una datazione anteriore del “sogno”: sono le dichiarazioni<br />
di don Paol<strong>in</strong>o Gilli e del Prof. Dott. Edoardo<br />
Borra, il quale ha conosciuto personalmente Don Alberione<br />
dai primi tempi della Casa.<br />
Don Gilli scrive: «I muratori cont<strong>in</strong>uavano i lavori per la<br />
f<strong>in</strong>izione della costruzione e adattavano i posti secondo le<br />
esigenze e le disposizioni del Teologo. Non dobbiamo tralasciare<br />
di dire due parole sul posto del Padron di casa, la<br />
Cappella. Il suo posto fu al terzo piano, contando il pian terreno,<br />
primo piano, era all’<strong>in</strong>izio della costruzione sopra<br />
l’ufficio del Primo Maestro. Nulla di speciale, assai spaziosa<br />
e comoda per le persone esistenti, ben illum<strong>in</strong>ata da tre f<strong>in</strong>estre.<br />
Un semplice altare <strong>in</strong> legno, sopra una predella, un piccolo<br />
quadro di San Paolo, del Sacro Cuore e della Madonna.<br />
Sempre pulita. Fu <strong>in</strong> quella Cappella che entrando una matt<strong>in</strong>a,<br />
vedemmo di fianco al Tabernacolo i due scritti, con<br />
lettere oro e sfondo nero: Non temete Io sono con voi - Di<br />
qui Io voglio illum<strong>in</strong>are e, qualche tempo dopo, sulla predella<br />
sotto il Tabernacolo: Abbiate il dolore dei peccati. Pensieri<br />
che il Teologo per parecchi giorni ci spiegò dettandoci<br />
la meditazione». 156<br />
Da parte sua il Prof. Edoardo Borra, noto medico albese,<br />
ha reso una testimonianza d’<strong>in</strong>estimabile valore, durante il<br />
Corso di formazione spirituale paol<strong>in</strong>a, ad Alba: «Don Alberione<br />
– afferma – mi ha ricevuto <strong>in</strong> una stanzetta, che era il<br />
suo ufficio ed era dove dormiva, perché ci aveva un divano di<br />
ferro... sul quale dormiva. In questa stanzetta mi ha ricevuto,<br />
c’era anche un tavolo e un armadietto. [...] Una cosa molto<br />
––––––––––<br />
155 C. A. MARTINI, Le Figlie di San Paolo, o. c., p. 129.<br />
156 P. GILLI, Così come mi ricordo, Cenni sulla storia della Congregazione,<br />
Alba, luglio 1995. Appunti <strong>in</strong>editi, consegnati dall’autore al CSP.<br />
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