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Battaglie della memoria. La vicenda del monumento a ... - Amaltea

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zioni: una è quella controllata dal nostro<br />

Mario Comi, da Carlo Prete e dall’ex repubblicano<br />

Michele Vitto, che prende a prestito,<br />

in pubblico, il volto giovanile di quella<br />

che è la nuova generazione dei Comi, Angelo<br />

e Stapino, come il nonno. Cattolica,<br />

conservatrice, moderata, meritoria di opere<br />

pie in paese. Dalla parte opposta, un<br />

gruppo disomogeneo di condannati al confino,<br />

di disconosciuti, di vecchi e nuovi notabili,<br />

allontanati loro malgrado dal torpore<br />

<strong>del</strong>l’attendere sereni alle proprie sostanze,<br />

che poi si chiama apatia, collusione politica,<br />

a causa di dispute e litigi di ogni tipo e<br />

anche bassezza. Costoro, riunitisi assieme,<br />

negli ultimi venti anni, a seguito <strong>del</strong>lo stratificarsi<br />

<strong>del</strong>le diverse ondate di “risvegli<br />

<strong>del</strong>le coscienze oneste”. Insomma, ci siamo:<br />

il partito Comi è il partito affetto da<br />

clericalismo, nero, oscurantista, che tiene il<br />

popolo sotto il giogo <strong>del</strong>l’ignoranza; di qua<br />

ci sono i “buoni”, c’è il lume <strong><strong>del</strong>la</strong> ragione,<br />

la razionalità, il progresso umano e civile,<br />

la laicità: c’è Trinchese!<br />

In mezzo, come una specie di ago <strong><strong>del</strong>la</strong> bilancia<br />

che tende ma non troppo verso il<br />

bene, il pregiatissimo conte. E’ anche grazie<br />

alla sua clientela se, nel 1901, i Corina<br />

hanno potuto affossare i Comi e la loro ennesima<br />

maschera pubblica Carlo Prete. Ma<br />

non è questo che importa.<br />

Al momento <strong><strong>del</strong>la</strong> lettera di Vito, manca un<br />

anno e mezzo esatto al rinnovo <strong>del</strong> consiglio<br />

comunale. Gli avversari si riorganizzano<br />

e serrano i ranghi. Hanno già il seggio<br />

mandamentale. <strong>La</strong> ricetta amministrativa<br />

<strong>del</strong> partito Comi è semplice: rispetto <strong>del</strong>le<br />

tradizioni e <strong><strong>del</strong>la</strong> religione, ordine – impazzano<br />

in quel periodo le lotte e le rivendicazioni<br />

contadine –, paternalismo sociale ed<br />

economico, carità ai poveri derelitti, destinazione<br />

ad un nuovo ordine religioso <strong>del</strong><br />

disabitato convento degli ex Alcantarini,<br />

per maggiore conforto spirituale alla popolazione.<br />

Se ne ricava un’identità ben precisa,<br />

radicata, che attinge nella saggezza<br />

<strong>del</strong>lo spirito religioso e affonda nel ventre<br />

molle <strong>del</strong> popolo. Il partito Corina-Grassi-<br />

Marati è, invece, recentissimo. Si è formato<br />

nel 1897 come reazione alle angherie<br />

<strong>del</strong> sindaco Carlo Prete. Occorre dare una<br />

forma ed una connotazione ben precisa a<br />

questo agglomerato di notabili, di spiriti affini,<br />

che hanno tutti le loro storie ma non<br />

hanno in sostanza una storia. E’ qui che la<br />

libertà <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>memoria</strong> si sostanzia come<br />

grimal<strong>del</strong>lo dei processi di identificazione,<br />

Confronti<br />

che poi molto spesso sono processi di aggregazione<br />

e di adattamento al negativo,<br />

polemici, corrosivi, destinati a lasciare dietro<br />

di sé materiale di risulta, strascichi.<br />

Trinchese è il suggello <strong>del</strong> progresso civile<br />

prima che scientifico, è quell’infinita risorsa<br />

che è, nella visione positivista, la conoscenza<br />

razionale libera e sgombra dai ceppi<br />

<strong>del</strong>l’ignoranza e <strong><strong>del</strong>la</strong> superstizione brutale<br />

indotti dalla religione. Trinchese è Darwin.<br />

Le tinte, come si vede, sono fortissime:<br />

bianco e nero. Trinchese è la prova storica<br />

che Martano non è ciò che rischia di diventare.<br />

I Corina, dunque, hanno trovato il loro<br />

collante ideologico e si apprestano a<br />

metterlo in scena: il <strong>monumento</strong> marmoreo<br />

è il risultato immaginifico di un processo<br />

di identificazione prodotto da un gruppo<br />

amministrativo particolarmente propenso<br />

alla secolarizzazione culturale, solo in parte<br />

massone, il quale ha faticato non poco a<br />

darsi una natalità più nobile che non fosse<br />

la mera reazione a banali beghe di paese<br />

o, piuttosto, l’intransigente osservanza cattolica.<br />

Il 1905 assiste imperterrito al cambio di<br />

guardia amministrativo. Tra liti, corruttela<br />

elettorale generalizzata, giri di denaro generalizzati,<br />

esposti alla magistratura, i Comi<br />

strappano inesorabilmente il “potere” ai<br />

loro avversari. Rimane Bortone, in solitudine<br />

nel suo laboratorio, con il suo busto di<br />

bronzo che comincia decisamente a somigliare<br />

al Trinchese, nell’attesa che si approssimino<br />

i dieci anni dalla morte <strong>del</strong><br />

grande scienziato: il 1907. Scatta emblematicamente<br />

una corsa verso il centro culturale,<br />

più che politico. Nell’incalzare<br />

<strong>del</strong>l’inaugurazione, dopo che il partito di<br />

governo ha subdolamente ma invano fatto<br />

di tutto per soffocare il <strong>monumento</strong>, le due<br />

fazioni avversarie cominciano un duro confronto<br />

per mantenere o strappare il controllo<br />

di quel canale di produzione<br />

<strong>del</strong>l’immaginario collettivo. «Contrariamente<br />

a quel che si è detto, cioè che questa<br />

Amministrazione Comunale, affetta di clericalismo,<br />

non intenda partecipare alle onoranze<br />

a Salvatore Trinchese, sta in fatto<br />

che essa, malgrado la povertà di bilancio,<br />

ha concorso con lire 200 al <strong>monumento</strong>, e<br />

non è stata finora interessata alla cerimonia<br />

<strong>del</strong>l’inaugurazione» 6 . Il comunicato<br />

stampa è secco e spietato. Nessun clerica-<br />

6<br />

X, (senza titolo), <strong>La</strong> provincia di Lecce, a. XI, 11<br />

novembre 1906.<br />

<strong>Amaltea</strong> Trimestrale di cultura Anno III, Numero quattro, dicembre 2008 //29

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