piano - relazione - Spina Verde
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Piano faunistico del Parco Regionale <strong>Spina</strong> <strong>Verde</strong><br />
ragioni di protezione. La strategia di salvaguardia della stessa passa in primo<br />
luogo attraverso le seguenti tre azioni:<br />
a) protezione dei siti riproduttivi, evitando qualunque forma di alterazione<br />
e/o disturbo ambientale nell’intorno dei siti medesimi;<br />
b) sorveglianza anti-bracconaggio, in periodo riproduttivo, di uova e pullus;<br />
c) monitoraggio annuale del successo riproduttivo.<br />
Un approfondimento andrebbe anche svolto per valutare gli effetti<br />
potenzialmente derivabili sulla salute del pellegrino a seguito delle operazioni di<br />
controllo numerico dei piccioni, sua preda abituale, condotto mediante l’utilizzo<br />
di farmaci a base ormonale, distribuiti quale alimento medicato dal Comune di<br />
Como.<br />
4.8 Interventi per la conservazione dei Chirotteri<br />
I Chirotteri, meglio noti con il termine pipistrelli, sono uno dei gruppi di<br />
Vertebrati più minacciati e meno conosciuti. Una pesante eredità culturale loro<br />
riservata dalla cultura occidentale li ha relegati spesso nella cosiddetta fauna<br />
“minore” o negletta, malgrado essi possiedano una rilevante importanza<br />
ecologica. I Chirotteri stanno soffrendo in tutto il mondo di un significativo calo,<br />
sia in termini di biodiversità e sia in termini di consistenza delle colonie, per<br />
molteplici cause da imputarsi soprattutto alla pressione antropica sugli<br />
ecosistemi (utilizzo di insetticidi, disturbo delle cavità ipogee, ristrutturazione di<br />
sottotetti, asportazione di vecchi alberi cavi ecc.).<br />
Diventa pertanto sempre più urgente operare sul territorio tramite interventi<br />
mirati che rallentino o invertano l’attuale trend numerico dei popolamenti. A tale<br />
scopo, si ritiene di proporre quale prima strategia d’intervento la collocazione di<br />
rifugi artificiali (bat-box) in habitat idonei del parco, con priorità per quelli<br />
caratterizzati da scarsità di rifugi naturali (alberi cavi, ruderi ecc.).<br />
I rifugi artificiali sono solitamente realizzati in legno o mediante una mescola di<br />
cemento e segatura. Non devono essere trattati con alcun tipo di impregnante o<br />
vernice. Le tavolette devono avere uno spessore superiore a 25 mm e rugosità<br />
interne. L’entrata deve essere posta in basso ed essere larga 15-18 mm per<br />
prevenirne l’utilizzo da parte di Uccelli e Roditori. I rifugi in mescola di cemento<br />
e segatura si rivelano generalmente più efficaci e sembrano essere preferiti<br />
rispetto a quelli in legno; lo svantaggio risiede nel maggior peso e costo,<br />
compensato da una maggiore durata nel tempo. I modelli si differenziano per<br />
forma generale dell’entrata, ma non sembrano esservi preferenze specifiche da<br />
parte dei pipistrelli. I rifugi vanno generalmente appesi agli alberi, ad un altezza<br />
di 4-5 m dal terreno, ponendo attenzione affinché non vi siano rami che possano<br />
ostruire l’entrata. L’occupazione dei rifugi avviene perlopiù a partire dal secondo<br />
anno successivo alla loro messa a dimora. Otre a rappresentare un efficace<br />
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