l'impegno dei clubs - Distretto 108A

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di Corrado Cammarano
Due questioni sono sempre
aperte, quella della qualità
su tutti i fronti e – l’altra -– la
capacità di trattenere i soci nei clubs,
perché infinite variabili endogene
ed esogene incidono costantemente
e profondamente sui singoli soci e
sull’associazione, a tutti i livelli. Perciò
la funzione del GMT è strategica (nel
presente e per il futuro) per l’intera organizzazione.
Solo quando ogni socio ed ogni
club avranno compreso e fatto proprie
le due questioni accennate, le attività,
i service, la visibilità, l’immagine e lo
sviluppo di tutta l’associazione ne risulteranno
facilitati. Anche se è utopistico
raggiungere un livello di penetrazione
e di consapevolezza del 100%,
questo dovrebbe essere il traguardo a
cui mirare ed una strada da percorrere
in questa direzione esiste.
Incontri - Confronto come quello
sperimentato nell’intero pomeriggio
del 19 gennaio scorso dai clubs della
Zona B (Macerata Host, Camerino
A.M. e Macerata Sferisterio), possono
costituire un efficace modus operandi
da replicare in tutte le Zone del Distretto,
adattandolo - se necessario
GMT
I Clubs della Zona B + GMT =
miglioramento continuo!
- con piccoli accorgimenti alle realtà
specifiche. Nel nostro caso, grazie alla
guida esperta dell’amico Marco Candela
(O.D. GMT per la III e IV Circoscrizione),
abbiamo vissuto una dimensione
del lionismo spesso invocata, tante
volte sfiorata e mai posta al centro assoluto
della riflessione e del pragmatismo
lionistico, non per mancanza di
volontà, ma per assenza delle condizioni
sufficienti per realizzarla.
Si tratta di quella che si potrebbe
definire “comunic-a-zione multipla:
intra-club ed inter-club con interfaccia
‘professionale’”. Oltre all’indispensabile
supporto offerto con l’esposizione
di molti concetti – chiave sulla qualità
totale da parte dell’Officer lions-guida,
lo strumento che ha reso e che renderebbe
possibile l’estensione del metodo
ad ampio raggio è il CEP (Club
Excellence Progress); un questionario
concepito dalla sede centrale americana
che impone di interrogarsi e dare
risposte su funzioni, obiettivi e criticità
fondamentali della vita di ogni club.
Quindi, non si è soggetti passivi della
comunicazione, votati a cogliere aspetti
e problematiche di carattere generale
che possono essere anche molto
distanti dalla realtà del proprio club
(cosa che spesso accade nei congressi,
nei convegni sul lionismo, ecc.), ma
si assume - invece - il ruolo di attori
principali e di veicolo insostituibile per
far conoscere le specificità del proprio
club. Infatti, osservando alcune delle
risposte fornite nel questionario è risultata
confermata la tesi che c’è una
distanza significativa tra la realtà del
lionismo rappresentata in modo generalizzato
mediante il metodo deduttivo
dei grandi numeri e le peculiarità dei
clubs. In buona sostanza, il discorso
della media difficilmente ci porterà
fuori dai problemi di cui qui si parla
e incontri – confronto di questo tipo
rendono possibile il suo superamento.
Questo può e dovrebbe avvenire
considerando l’esito di questi incontri
– confronto come punto di partenza,
dove mini gruppi di controllo distrettuali
(da pescare in un comitato GMT
costituito da più componenti), con capacità
di analisi e di intervento di tipo
scientifico, possano fornire inputs ai
singoli club affiancandoli, per consentire
loro (ai clubs) di fare e dare il massimo
del loro potenziale.
La partecipazione, essendo stata li-